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Unita` - Formazione iniziale insegnanti · Le equazioni differenziali Tema O 655 Modi di dire Le...

Date post: 22-Feb-2019
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1. Introduzione alle equazioni differenziali Nell’Unita ` 5 abbiamo visto che il concetto di derivata di una funzione ha nume- rose interpretazioni fisiche. Per esempio, se sðt Þ rappresenta la posizione all’istan- te t di un corpo che si muove lungo una retta, le derivate s 0 ðt Þ e s 00 ðt Þ rappresenta- no rispettivamente la velocita ` e l’accelerazione del corpo all’istante t . Molti mo- delli matematici di fenomeni naturali portano percio ` a scrivere relazioni che coinvolgono una funzione incognita e alcune delle sue derivate. Di qui scaturisce il concetto di equazione differenziale, che possiamo definire come segue. EQUAZIONE DIFFERENZIALE Un’equazione differenziale e ` un’equazione in cui l’incognita e ` una funzione, e in cui compaiono una o piu ` derivate della funzione incognita. Ci occuperemo di equazioni differenziali ordinarie, cioe ` di equazioni differen- ziali in cui la funzione incognita e ` una funzione di una sola variabile. Salvo avvi- so contrario, la funzione incognita dell’equazione sara ` indicata con la lettera y e supporremo che y sia funzione della variabile x. Si dice ordine di un’equazione differenziale l’ordine massimo di derivazione che vi compare. ESEMPI a. Il problema di determinare le primitive della funzione f ðxÞ equivale a risol- vere l’equazione differenziale del primo ordine: y 0 ¼ f ðxÞ. b. L’equazione y 0 þ y ¼ x 2 , dove y rappresenta la funzione incognita, e ` un al- tro esempio di equazione differenziale del primo ordine. Risolvere l’equa- zione significa determinare la funzione y in modo che, per ogni valore di x, la somma della derivata della funzione ðy 0 Þ e della funzione stessa (yÞ sia uguale a x 2 . c. L’equazione y 00 ¼ y 0 þ 1e ` un’equazione differenziale del secondo ordine. SOLUZIONE DI UN’EQUAZIONE DIFFERENZIALE Si dice soluzione (o curva integrale) di un’equazione differenziale di ordine n in un intervallo I una funzione derivabile n volte in I e soddisfacente l’equazione differenziale per ogni x 2 I . In generale le soluzioni di un’equazione differenziale sono infinite. ESEMPIO Le soluzioni dell’equazione differenziale y 0 ¼ 2x (corrispondente al problema di trovare le primitive della funzione f ðxÞ¼ 2xÞ sono espresse, al variare di c 2 R, dall’equazione: y ¼ x 2 þ c detta integrale generale dell’equazione differenziale. Le soluzioni sono dunque infinite e ciascuna e ` individuata da un valore diverso di c. Tra le infinite solu- zioni dell’equazione differenziale se ne puo ` individuare una particolare, richie- dendo che sia soddisfatta una ulteriore condizione. Per esempio, se vogliamo che yð2Þ¼ 7, allora si trova che c ¼ 3, cui corrisponde l’integrale particolare: y ¼ x 2 þ 3. Unita ` 10 Le equazioni differenziali Tema O 655 Modi di dire Le equazioni differenziali in cui la funzione incognita dipende da piu ` di una variabile vengono dette equazioni differenziali alle derivate parziali. Notazioni Nella teoria delle equazioni differenziali la funzione incognita y viene spesso indicata con la scrittura: y ¼ yðxÞ anziche ´ con la scrittura: y ¼ f ðxÞ. La condizione di passaggio per un punto (x 0 , y 0 Þ viene percio ` indicata con: yðx 0 Þ¼ y 0 .
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1. Introduzione alle equazioni differenziali

Nell’Unita 5 abbiamo visto che il concetto di derivata di una funzione ha nume-

rose interpretazioni fisiche. Per esempio, se sðtÞ rappresenta la posizione all’istan-

te t di un corpo che si muove lungo una retta, le derivate s0ðtÞ e s00ðtÞ rappresenta-

no rispettivamente la velocita e l’accelerazione del corpo all’istante t. Molti mo-

delli matematici di fenomeni naturali portano percio a scrivere relazioni che

coinvolgono una funzione incognita e alcune delle sue derivate. Di qui scaturisce il

concetto di equazione differenziale, che possiamo definire come segue.

EQUAZIONE DIFFERENZIALE

Un’equazione differenziale e un’equazione in cui l’incognita e una funzione, e

in cui compaiono una o piu derivate della funzione incognita.

Ci occuperemo di equazioni differenziali ordinarie, cioe di equazioni differen-

ziali in cui la funzione incognita e una funzione di una sola variabile. Salvo avvi-

so contrario, la funzione incognita dell’equazione sara indicata con la lettera y e

supporremo che y sia funzione della variabile x.

Si dice ordine di un’equazione differenziale l’ordine massimo di derivazione che

vi compare.

ESEMPI

a. Il problema di determinare le primitive della funzione f ðxÞ equivale a risol-

vere l’equazione differenziale del primo ordine: y0 ¼ f ðxÞ.b. L’equazione y0 þ y ¼ x2, dove y rappresenta la funzione incognita, e un al-

tro esempio di equazione differenziale del primo ordine. Risolvere l’equa-

zione significa determinare la funzione y in modo che, per ogni valore di x,

la somma della derivata della funzione ðy0Þ e della funzione stessa (yÞ sia

uguale a x2.

c. L’equazione y00 ¼ y0 þ 1 e un’equazione differenziale del secondo ordine.

SOLUZIONE DI UN’EQUAZIONE DIFFERENZIALE

Si dice soluzione (o curva integrale) di un’equazione differenziale di ordine n

in un intervallo I una funzione derivabile n volte in I e soddisfacente l’equazione

differenziale per ogni x 2 I.

In generale le soluzioni di un’equazione differenziale sono infinite.

ESEMPIO

Le soluzioni dell’equazione differenziale y0 ¼ 2x (corrispondente al problema

di trovare le primitive della funzione f ðxÞ ¼ 2xÞ sono espresse, al variare di

c 2 R, dall’equazione:

y ¼ x2 þ c

detta integrale generale dell’equazione differenziale. Le soluzioni sono dunque

infinite e ciascuna e individuata da un valore diverso di c. Tra le infinite solu-

zioni dell’equazione differenziale se ne puo individuare una particolare, richie-

dendo che sia soddisfatta una ulteriore condizione. Per esempio, se vogliamo

che yð2Þ ¼ 7, allora si trova che c ¼ 3, cui corrisponde l’integrale particolare:

y ¼ x2 þ 3.

Unita10Le equazioni differenziali

TemaO

655

Modi di dire

Le equazioni differenzialiin cui la funzione incognitadipende da piu di unavariabile vengono detteequazioni differenziali allederivate parziali.

Notazioni

Nella teoria delle equazionidifferenziali la funzioneincognita y viene spessoindicata con la scrittura:y ¼ yðxÞ anziche con lascrittura: y ¼ f ðxÞ. Lacondizione di passaggio perun punto (x0, y0Þ vienepercio indicata con:yðx0Þ ¼ y0.

Le definizioni introdotte nell’esempio possono essere cosı generalizzate:

� si dice integrale generale di un’equazione differenziale una formula che asse-

gna, al variare eventualmente di uno o piu parametri in essa contenuti, tutte

le soluzioni dell’equazione differenziale;

� si dice integrale particolare una particolare soluzione dell’equazione differen-

ziale ottenuta dall’integrale generale imponendo alcune condizioni iniziali; in

particolare, il problema di determinare la soluzione di un’equazione differen-

ziale del primo ordine soddisfacente la condizione yðx0Þ ¼ y0 di passaggio per il

punto di coordinate ðx0, y0Þ viene detto problema di Cauchy.

ESEMPIO

Il problema di trovare la soluzione dell’equazione differenziale y0 ¼ y þ x2 che

soddisfa la condizione yð1Þ ¼ 2 e un esempio di problema di Cauchy; esso si

riassume solitamente con la scrittura:

y0 ¼ y þ x2

yð1Þ ¼ 2

(

ESERCIZI a p. 670Prova tu

1. Determina l’ordine di ciascuna delle seguenti equazioni differenziali:

a. y0 ¼ y2 � 1 b. y00 ¼ y0 � y þ 2 c. y000 ¼ y4 � ðy0Þ2

2. Determina l’integrale generale dell’equazione differenziale y0 ¼ 3x� 1; individua quindi l’integrale particolare

che soddisfa la condizione yð1Þ ¼ 3.

2. Equazioni differenziali del primo ordineIn questo paragrafo studiamo due particolari classi di equazioni differenziali del

primo ordine:

� le equazioni differenziali lineari;

� le equazioni differenziali a variabili separabili.

Equazioni differenziali lineari del primo ordine

Cominciamo con il definire le equazioni di cui vogliamo occuparci.

EQUAZIONI DIFFERENZIALI LINEARI DEL PRIMO ORDINE

Un’equazione differenziale del primo ordine si dice lineare quando si puo scri-

vere nella forma:

y0 ¼ aðxÞy þ bðxÞ [10.1]

essendo y la funzione incognita e aðxÞ, bðxÞ due funzioni assegnate, continue in

un intervallo I.

Una soluzione dell’equazione [10.1] e una funzione derivabile in I, che soddisfa

l’equazione per ogni x 2 I. Per la ricerca delle soluzioni dell’equazione [10.1] sus-

siste il seguente teorema.

TEOREMA 10.1 Integrale generale di un’equazione differenziale lineare

del primo ordine

L’integrale generale dell’equazione y 0 ¼ aðxÞy þ bðxÞ e espresso dalla formula:

y ¼ eAðxÞðe�AðxÞbðxÞ dx [10.2]

essendo AðxÞ una primitiva della funzione aðxÞ.

TemaO

Calcolo

integrale

edequazionidifferenziali

656

DIMOSTRAZIONE

Il punto chiave per giungere all’integrale generale dell’equazione [10.1] e moltiplica-

re i suoi due membri per il cosiddetto fattore integrante, e�AðxÞ, essendo AðxÞ una pri-

mitiva della funzione aðxÞ. Otteniamo cosı l’equazione:

e�AðxÞ y0 ¼ aðxÞe�AðxÞ y þ e�AðxÞ bðxÞ

ossia:

e�AðxÞ y0 � aðxÞe�AðxÞ y ¼ e�AðxÞ bðxÞ [10.3]

In questo modo il primo membro dell’equazione [10.3] puo essere interpretato co-

me la derivata di e�AðxÞ y; infatti, ricordando che y e una funzione di x e applicando

le regole di derivazione del prodotto e delle funzioni composte, abbiamo:

D e�AðxÞ y� �

¼ e�AðxÞ y0 � A0ðxÞe�AðxÞ y ¼ e�AðxÞ y0 � aðxÞe�AðxÞ y

Integrando i due membri della [10.3] abbiamo allora:

e�AðxÞ y ¼ðe�AðxÞ bðxÞ dx

da cui infine, moltiplicando entrambi i membri per eAðxÞ:

y ¼ eAðxÞðe�AðxÞbðxÞ dx

La formula [10.2] va letta con attenzione: si potrebbe dimostrare che la scelta del-

la primitiva AðxÞ di aðxÞ e ininfluente, quindi in pratica si puo scegliere la primiti-

va con costante nulla (tralasciando dunque la costante di integrazione); la co-

stante di integrazione va invece considerata nel calcolo dell’integrale indefinitoðe�AðxÞbðxÞ dx.

ESEMPIO Risoluzione di un’equazione differenziale lineare del primo ordine

Risolviamo l’equazione differenziale: y 0 ¼ y sin x þ sin x.

� Identifichiamo le funzioni aðxÞ e bðxÞ

aðxÞ ¼ sin x e bðxÞ ¼ sin x

� Cerchiamo una primitiva di aðxÞCome detto poc’anzi, scegliamo la primitiva con costante di integrazione

nulla:

AðxÞ ¼ð

sin x dx ¼ �cos x

� Scriviamo l’integrale generale dell’equazione differenziale

In base alla formula [10.2], l’integrale generale dall’equazione e dato da:

y ¼ e�cos x �ðecos x sin x dx

ossia:

y ¼ e�cos x �ecos x þ cð Þ

che equivale a:

y ¼ �1 þ ce�cos x Integrale generale dell’equazione data

Concludiamo l’analisi delle equazioni lineari del primo ordine con alcune osser-

vazioni.

Altre notazioni

L’equazione differenzialedell’esempio a fiancopotrebbe venire assegnataanche in una delle seguentiforme:� y0ðxÞ ¼ yðxÞ sin xþ sin x

� dy

dx¼ y sin xþ sin x

Unita

10

Leequazionidiffe

renziali

657

� Nel caso particolare in cui nell’equazione y0 ¼ aðxÞy þ bðxÞ la funzione bðxÞ sia

costante e uguale a 0, l’equazione si dice omogenea e il suo integrale generale,

come si puo dedurre dalla [10.2], e semplicemente:

y ¼ c eAðxÞ

� Si puo dimostrare che il problema di Cauchy:

y0 ¼ aðxÞ y þ bðxÞyðx0Þ ¼ y0

con aðxÞ, bðxÞ funzioni continue in un intervallo I e x0 2 I (cioe il problema di

trovare tra le soluzioni dell’equazione y0 ¼ aðxÞy þ bðxÞ quella che soddisfa la

condizione yðx0Þ ¼ y0Þ ammette sempre una unica soluzione definita (almeno) in

tutto l’intervallo I. Alcuni esempi di problemi di Cauchy relativi a equazioni li-

neari del primo ordine ti verranno proposti negli esercizi.

Equazioni differenziali a variabili separabili

Definiamo ora una nuova classe di particolari equazioni differenziali del primo

ordine.

EQUAZIONI DIFFERENZIALI A VARIABILI SEPARABILI

Un’equazione differenziale del primo ordine si dice a variabili separabili quan-

do la derivata prima della funzione incognita puo scriversi come prodotto di

una funzione della sola variabile indipendente x e di una funzione nella sola in-

cognita y, ovvero quando l’equazione puo scriversi nella forma:

y0 ¼ aðxÞ bðyÞ [10.4]

dove aðxÞ e bðyÞ si suppongono due funzioni continue in opportuni intervalli.

Esempi Controesempi

y 0 ¼ xy2 e un’equazione differenziale avariabili separabili, con:

aðxÞ ¼ x e bðyÞ ¼ y2

y 0 ¼ x þ y2 non e un’equazionedifferenziale a variabili separabili.

y 0 ¼ e xþy , essendo equivalente ay 0 ¼ e x � e y , e un’equazione differenziale avariabili separabili, con:

aðxÞ ¼ e x e bðyÞ ¼ e y

y 0 ¼ e x þ e y non e un’equazionedifferenziale a variabili separabili.

Per determinare le soluzioni di un’equazione differenziale a variabili separabili si

procede cosı:

1. si controlla anzitutto se esistono soluzioni dell’equazione algebrica bðyÞ ¼ 0:

se �yy e una soluzione di quest’ultima equazione, allora la retta y ¼ �yy e una solu-

zione dell’equazione differenziale [10.4] (infatti il primo membro si annulla

perche la derivata di una funzione costante e zero e il secondo membro si an-

nulla perche �yy e una soluzione dell’equazione bðyÞ ¼ 0Þ;2. supposto bðyÞ 6¼ 0, si rappresenta la derivata y0 tramite la notazione di Leibniz

y0 ¼ dy

dx, in modo da riscrivere la [10.4] nella forma:

dy

dx¼ aðxÞ bðyÞ

poi si «separano» le variabili:

1

bðyÞ dy ¼ aðxÞ dx

Osserva

Se bðyÞ non e di primo grado,le equazioni differenzialia variabili separabili sonoequazioni differenziali nonlineari. Saranno questigli unici casi che tratteremodi equazioni non lineari.

Attenzione!

Potrebbe forse apparire unpo’ «oscuro» il modo in cuiabbiamo manipolato il

simbolody

dx.

In effetti esso rappresenta laderivata della funzioneincognita, quindi non haalcun significato trattarlocome se fosse una frazione e«spezzarlo» (come e statofatto) nei due pezzi dx e dy.Il metodo esposto e daintendersi come un artificiopuramente formale, utilizzatounicamente perche consentedi arrivare in modo sempliceall’integrale generaledell’equazione.

TemaO

Calcolo

integrale

edequazionidifferenziali

658

e si integra membro a membro:

ð1

bðyÞ dy ¼ðaðxÞ dx [10.5]

Indicate con BðyÞ e AðxÞ due primitive rispettivamente di1

bðyÞ e di aðxÞ, si ot-

tiene cosı una relazione del tipo:

BðyÞ ¼ AðxÞ þ c [10.6]

che esprime il legame, in forma implicita, tra x e y. In alcuni casi e possibile ri-

cavare y in funzione di x, in modo da ottenere l’integrale generale in forma

esplicita. Alle soluzioni espresse dalla [10.6] andranno poi aggiunte le eventuali

soluzioni costanti trovate all’inizio.

ESEMPI Risoluzione di un’equazione differenziale a variabili separabili

Risolviamo le seguenti equazioni differenziali:

a. y0 ¼ x2

yb. y0 ¼ y � 1

a. Osserviamo che l’equazione si puo riscrivere nella forma:

y0 ¼ x2 � 1

y

da cui appare chiaro che e del tipo [10.4] con aðxÞ ¼ x2 e bðyÞ ¼ 1

y.

E sempre bðyÞ 6¼ 0, quindi non ci sono soluzioni costanti. Procediamo allora

nella risoluzione, secondo il metodo indicato.

dy

dx¼ x2 � 1

yRiscrivendo y 0 come rapporto di differenziali

y dy ¼ x2 dx Separando le variabili

ðy dy ¼

ðx2 dx Integrando

y2

2¼ x3

3þ c Calcolando gli integrali indefiniti

y2 ¼ 2

3x3 þ 2c Moltiplicando i due membri per 2

y ¼ �ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi2

3x3 þ 2c

rEsplicitando rispetto a y

Poiche 2c descrive, al variare di c 2 R, tutti i valori reali, cosı come c, la for-

mula cui siamo giunti puo essere espressa piu semplicemente nella forma:

y ¼ �ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi2

3x3 þ c

r

L’integrale generale dell’equazione e quindi costituito da due famiglie di

funzioni, rispettivamente di equazioni:

y ¼ �ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi2

3x3 þ c

re y ¼

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi2

3x3 þ c

r

Attenzione!

A rigore, nella [10.6]avremmo dovuto utilizzareuna costante c1 al primomembro e una costante c2

al secondo, ma esse possonoessere poi conglobatenell’unica costante:

c ¼ c2 � c1

Quindi, in pratica, si utilizzauna sola costante, a uno deidue membri.

Unita

10

Leequazionidiffe

renziali

659

b. L’equazione y0 ¼ y � 1 e del tipo y0 ¼ aðxÞ bðyÞ, con aðxÞ ¼ 1 e bðyÞ ¼ y � 1.

L’equazione ammette anzitutto la soluzione costante y ¼ 1 (in corrispon-

denza della quale bðyÞ ¼ 0Þ. Le altre soluzioni dell’equazione si possono ri-

cavare supponendo y 6¼ 1 e procedendo come nell’esempio precedente; ab-

biamo:

y0 ¼ y � 1 Equazione da risolvere

dy

dx¼ y � 1 Riscrivendo y 0 come rapporto di differenziali

1

y � 1dy ¼ dx Separando le variabili

ð1

y � 1dy ¼

ðdx Integrando

ln jy � 1j ¼ xþ c1 Calcolando gli integrali indefiniti

jy � 1j ¼ exþc1 Ricordando che ln a ¼ b , a ¼ eb

y � 1 ¼ �exþc1 Ricordando che jaj ¼ b , a ¼ �b

y ¼ 1 � exþc1 [10.7]

Osservando che la [10.7] equivale a y ¼ 1 � ec1ex e che, al variare di c1 2 R,

�ec1 descrive tutti valori reali diversi da zero (ec1 descrive tutti i valori positi-

vi mentre ex � ec1 descrive tutti i valori negativi), possiamo esprimere l’inte-

grale generale nella forma:

y ¼ 1 þ cex, con c 2 R

Questa formula rappresenta tutte le soluzioni dell’equazione originaria: sia

le funzioni descritte dall’equazione [10.7] (che si ottengono al variare di

c 2 R, con c 6¼ 0Þ, sia la soluzione costante trovata all’inizio (che si ottiene

per c ¼ 0).

Il problema di Cauchy per le equazioni a variabili separabili:

y0 ¼ aðxÞ bðyÞyðx0Þ ¼ y0

�[10.8]

essendo aðxÞ, bð yÞ funzioni che supponiamo continue rispettivamente negli in-

tervalli I e J, x0 2 I e y0 2 J, ammette sempre almeno una soluzione, definita in un

opportuno intorno di x0.

E da notare pero che, senza ipotesi di maggior regolarita sulle funzioni aðxÞ e

bðyÞ, la soluzione potrebbe non essere unica; inoltre la soluzione potrebbe non

risultare definita in tutto I, ma solo in un intervallo «piu piccolo», in esso conte-

nuto. Potrai trovare alcuni esempi di questo tipo negli esercizi.

ESERCIZI a p. 671Prova tu

Risolvi le seguenti equazioni differenziali del primo ordine.

1. y0 ¼ � 2y

xþ 3x y ¼ 3

4x2 þ c

x2

� �

2. y0 þ 3x2y2 ¼ 0 y ¼ 0, y ¼ 1

x3 þ c

� �

3. y0 ¼ exþy [y ¼ �ln ðc � exÞ, c > 0]

Attenzione!

Non sempre e possibileesplicitare rispetto a yl’integrale generale diun’equazione a variabiliseparabili. Per esempio, puoiverificare che l’integralegenerale dell’equazione

differenziale y0 ¼ x

y þ eye

y2

2þ ey ¼ x2

2þ c: in questo

caso non e possibile risolverequest’ultima equazionerispetto a y, in modo daesprimere esplicitamente ycome funzione di x.

TemaO

Calcolo

integrale

edequazionidifferenziali

660

3. Equazioni differenziali linearidel secondo ordine

Un’equazione differenziale del secondo ordine e un’equazione nella quale, oltre

all’incognita y, compaiono anche le derivate y0 e y00.

Ci occuperemo di una particolare classe di equazioni differenziali del secondo or-

dine, precisamente le equazioni della forma:

ay00 þ by0 þ cy ¼ f ðxÞ [10.9]

dove y e la funzione incognita, a, b e c sono numeri reali e f ðxÞ e una funzione as-

segnata.

Nel caso particolare in cui risulta f ðxÞ ¼ 0, l’equazione [10.9] si dice omogenea

(a coefficienti costanti).

ESEMPI

a. L’equazione y00 þ 3y0 þ 4y ¼ 2x2 e un esempio di equazione lineare del se-

condo ordine, non omogenea.

b. L’equazione y00 ¼ 0 e il piu semplice esempio di equazione omogenea del se-

condo ordine del tipo [10.9]. Essa equivale a y0 ¼ c1, quindi a y ¼ c1xþ c2,

con c1, c2 2 R: le soluzioni dell’equazione y00 ¼ 0 sono dunque tutti e soli i

polinomi di primo grado.

Il procedimento generale per giungere all’integrale generale di un’equazione del-

la forma [10.9] prevede due casi, a seconda che l’equazione sia o meno omoge-

nea. Li affrontiamo separatamente.

Equazioni omogenee

Per le equazioni omogenee:

ay00 þ by0 þ cy ¼ 0 [10.10]

il procedimento risolutivo, che illustriamo qui di seguito senza fornire dimostra-

zioni, prevede anzitutto la risoluzione dell’equazione algebrica di secondo grado

(nell’incognita rÞ:

ar2 þ br þ c ¼ 0 [10.11]

detta equazione caratteristica della [10.10].

Si distinguono a questo punto tre casi, a seconda che il discriminante � dell’e-

quazione caratteristica sia maggiore, uguale o minore di zero.

� Se � > 0, allora l’equazione [10.11] ha due soluzioni reali distinte, r1 ed r2, e

l’integrale generale dell’equazione [10.10] e:

y ¼ c1er1x þ c2e

r2x [10.12]

� Se � ¼ 0, allora l’equazione [10.11] ha una sola soluzione (doppia), diciamola

r, e l’integrale generale dell’equazione [10.10] e:

y ¼ e rxðc1 þ c2xÞ [10.13]

� Se � < 0, allora l’equazione [10.11] non ha soluzioni reali, ma ha due soluzio-

ni complesse coniugate, r1 ¼ �� �i e r2 ¼ �þ �i, e l’integrale generale dell’e-

quazione [10.10] e:

y ¼ e�xðc1cos �xþ c2 sin �xÞ [10.14]

Unita

10

Leequazionidiffe

renziali

661

ESEMPI Risoluzione di equazioni omogenee

Risolviamo le seguenti equazioni differenziali:

a. y 00 � 4y 0 þ 3y ¼ 0 b.y 00 � 4y 0 þ 4y ¼ 0 c. y 00 þ 9y ¼ 0

a. L’equazione caratteristica dell’equazione differenziale e:

r2 � 4r þ 3 ¼ 0

che ammette come soluzioni: r1 ¼ 1 ed r2 ¼ 3.

In base alla [10.12] l’integrale generale dell’equazione data e allora:

y ¼ c1ex þ c2e

3x

b. L’equazione caratteristica dell’equazione differenziale e:

r2 � 4r þ 4 ¼ 0

che ammette la soluzione doppia r ¼ 2. In base alla [10.13] l’integrale gene-

rale dell’equazione data e allora:

y ¼ e2xðc1 þ c2xÞ

c. L’equazione caratteristica dell’equazione differenziale e:

r2 þ 9 ¼ 0

che ammette le due soluzioni complesse coniugate:

r ¼ �3i Soluzioni della forma �� �i con � ¼ 0, � ¼ 3

In base alla [10.14] l’integrale generale dell’equazione e allora:

y ¼ e0xðc1cos 3xþ c2 sin 3xÞ ¼ c1 cos 3xþ c2 sin 3x

Equazioni non omogenee

Per le equazioni non omogenee si puo dimostrare il seguente teorema.

TEOREMA 10.2 Integrale generale di un’equazione della forma [10.9]

L’integrale generale dell’equazione:

ay 00 þ by 0 þ cy ¼ f ðxÞ

si ottiene sommando all’integrale generale dell’equazione omogenea associata:

ay 00 þ by 0 þ cy ¼ 0

un integrale particolare dell’equazione originaria.

Il problema che si pone e la ricerca dell’integrale particolare dell’equazione non

omogenea. Ci limitiamo a dare alcune indicazioni su come trovare questo inte-

grale particolare, che denoteremo con gðxÞ, nel caso in cui la funzione f ðxÞ sia

uno dei seguenti tipi:

a. una funzione polinomiale;

b. una funzione esponenziale del tipo f ðxÞ ¼ hekx;

c. una funzione goniometrica del tipo f ðxÞ ¼ h sin kx o f ðxÞ ¼ h cos kx.

L’integrale particolare si cerca con il metodo di somiglianza, vale a dire: se f ðxÞ e

un polinomio si cerca gðxÞ di tipo polinomiale, se f ðxÞ e una funzione esponen-

ziale si cerca anche gðxÞ di tipo esponenziale, e cosı via. Precisamente, la ricerca

va fatta secondo le indicazioni riassunte nella seguente tabella, che ci limitiamo

a enunciare.

TemaO

Calcolo

integrale

edequazionidifferenziali

662

Se... ...si cerca un integrale particolare del tipo

f ðxÞ e un polinomiodi grado n

� gðxÞ ¼ PnðxÞ con PnðxÞ polinomio di grado n se 0 non e radicedell’equazione caratteristica

� gðxÞ ¼ xPnðxÞ se 0 e radice dell’equazione caratteristica dimolteplicita uguale a 1

� gðxÞ ¼ x2PnðxÞ se 0 e radice dell’equazione caratteristica dimolteplicita uguale a 2

f ðxÞ ¼ hekx � gðxÞ ¼ Aekx se k non e radice dell’equazione caratteristica

� gðxÞ ¼ Axekx se k e radice dell’equazione caratteristica dimolteplicita uguale a 1

� gðxÞ ¼ Ax2ekx se k e radice dell’equazione caratteristica dimolteplicita uguale a 2

f ðxÞ ¼ h sin kx

oppure

f ðxÞ ¼ h cos kx

� gðxÞ ¼ A sin kx þ B cos kx se �ik non sono radici complessedell’equazione caratteristica

� gðxÞ ¼ xðA sin kx þ B cos kxÞ se �ik sono radici complessedell’equazione caratteristica

ESEMPIO Equazione non omogenea con f ðxÞ di tipo polinomiale

Risolviamo l’equazione differenziale y 00 � 2y 0 þ y ¼ x2.

� Risoluzione dell’equazione omogenea associata

L’equazione caratteristica dell’equazione omogenea associata, y00 � 2y0 þ y ¼ 0,

e:

r2 � 2r þ 1 ¼ 0

che ha come soluzione doppia r ¼ 1.

Pertanto l’integrale generale dell’equazione omogenea e:

ðc1 þ c2xÞ ex

� Ricerca dell’integrale particolare

Nel secondo membro dell’equazione compare la funzione f ðxÞ ¼ x2 (polino-

miale di grado 2). Poiche 0 non e soluzione dell’equazione caratteristica, cer-

chiamo (secondo quanto indicato in tabella) un integrale particolare definito

da un polinomio di grado 2, ossia un integrale particolare del tipo:

gðxÞ ¼ Ax2 þ Bxþ C A, B, C sono le costanti da determinare

Osserviamo che:

g 0ðxÞ ¼ 2Axþ B e g 00ðxÞ ¼ 2A

quindi, affinche la funzione gðxÞ sia soluzione dell’equazione data, deve esse-

re:

2A� 2ð2Axþ BÞ þ ðAx2 þ Bxþ CÞ ¼ x2 per ogni x 2 R

y 00 2y 0 y

da cui:

ðA� 1Þx2 þ ðB� 4AÞxþ 2A� 2Bþ C ¼ 0 per ogni x 2 R

Per il principio di identita dei polinomi questa condizione implica:

A� 1 ¼ 0

B� 4A ¼ 0

2A� 2Bþ C ¼ 0

)A ¼ 1

B ¼ 4

C ¼ 6

8><>:

8><>:

Attenzione!

1. Nel caso in cui f ðxÞ siaun polinomio, 0 risultaradice dell’equazionecaratteristica se e solo senell’equazioneay00 þ by0 þ cy ¼ 0 risulta c =0; 0 risulta radicedell’equazione caratteristicadi molteplicita 2se e solo se b ¼ c ¼ 0.In quest’ultimo casol’equazione e della formaay00 ¼ f ðxÞ, quindi convienerisolverla semplicemente condue integrazioni successive.2. Negli integrali particolaridi tipo polinomiale,i coefficienti del polinomioPnðxÞ sono da determinarsiimponendo che esso soddisfil’equazione differenziale.3. Analogamente, negliintegrali particolaridi tipo esponenziale egoniometrico k e un numeroassegnato, mentre A e B sonoda determinare imponendo agðxÞ di soddisfare l’equazionedifferenziale.

Unita

10

Leequazionidiffe

renziali

663

Un integrale particolare dell’equazione data e percio:

gðxÞ ¼ x2 þ 4xþ 6

� Integrale generale dell’equazione data

In base al teorema 10.2, l’integrale generale dell’equazione data si ottiene

sommando all’integrale generale dell’equazione omogenea associata l’integra-

le particolare gðxÞ poc’anzi individuato:

ðc1 þ c2xÞ ex þ x2 þ 4xþ 6 Integrale generale dell’equazione data

integrale generale integrale particolaredell’equazione omogenea dell’equazione data

associata

ESEMPIO Equazione non omogenea con f ðxÞ di tipo esponenziale

Risolviamo l’equazione differenziale y 00 � 9y ¼ e3x.

� Risoluzione dell’equazione omogenea associata

L’equazione omogenea associata ha come equazione caratteristica r2 � 9 ¼ 0,

che ha come soluzioni r ¼ �3. Pertanto l’integrale generale dell’equazione

omogenea associata e:

c1 e3x þ c2 e�3x

� Ricerca dell’integrale particolare

Nel secondo membro dell’equazione compare la funzione f ðxÞ ¼ e3x. Poiche il

coefficiente dell’esponente, 3, e soluzione dell’equazione caratteristica, dovre-

mo cercare un integrale particolare della forma:

gðxÞ ¼ Ax e3x A e la costante da determinare

Imponendo a gðxÞ di soddisfare l’equazione differenziale, si trova che A ¼ 1

6,

quindi l’integrale particolare e:

gðxÞ ¼ 1

6x e3x

� Integrale generale dell’equazione data

Sommando all’integrale generale dell’equazione omogenea associata l’inte-

grale particolare gðxÞ appena trovato, otteniamo l’integrale generale dell’equa-

zione data:

c1e3x þ c2e

�3x þ 1

6xe3x

Integrale generale dell’equazione data

integrale generaledell’equazione omogenea

integrale particolare

associatadell’equazione data

PER SAPERNE DI PIU Da che cosa dipendono le condizioni poste nella tabella degliintegrali particolari?

Nell’ultimo esempio, al secondo membro dell’equazione compare la funzione f ðxÞ ¼ e3x.

Tuttavia, in base a quanto indicato in tabella, non abbiamo cercato un integrale partico-

lare del tipo gðxÞ ¼ Ae3x bensı del tipo gðxÞ ¼ Axe3x. Da che cosa dipende cio? Il motivo e

che sarebbe impossibile trovare una soluzione particolare del tipo gðxÞ ¼ Ae3x. Infatti, im-

ponendo che gðxÞ soddisfi l’equazione y00 � 9y ¼ e3x si giunge alla condizione

9ae3x � 9ae3x ¼ e3x: a causa del fatto che 3 e radice dell’equazione caratteristica, il primo

y 00 y

membro e uguale a 0, quindi si ottiene la condizione 0 ¼ e3x, che non e mai verificata!

Per ragioni analoghe a queste, la tabella degli integrali particolari impone talvolta di cer-

care integrali «somiglianti» a xf ðxÞ o a x2f ðxÞ invece che a f ðxÞ.

TemaO

Calcolo

integrale

edequazionidifferenziali

664

Problemi di Cauchy

Gli esempi precedenti mettono chiaramente in luce che l’integrale generale di

un’equazione del secondo ordine dipende da due parametri arbitrari.

Per individuare una soluzione particolare sara quindi necessario imporre due con-

dizioni iniziali: solitamente si richiede che in un punto x0 la soluzione abbia un

assegnato valore y0 e la derivata prima un assegnato valore y1. E questo il cosid-

detto problema di Cauchy per le equazioni differenziali del secondo ordine;

in particolare, per le equazioni lineari che abbiamo trattato in questo paragrafo

lo si assegna nella forma:

ay00 þ by0 þ cy ¼ f ðxÞyðx0Þ ¼ y0

y0ðx0Þ ¼ y1

8><>: [10.15]

Si potrebbe dimostrare che il problema [10.15], con f ðxÞ funzione continua in R,

ammette sempre una unica soluzione, definita in tutto R. Alcuni problemi di

Cauchy di questo tipo ti verranno proposti negli esercizi.

ESERCIZI a p. 675Prova tu

Determina l’integrale generale delle seguenti equazioni differenziali.

1. y00 þ 5y0 � 6y ¼ 0 [ y ¼ c1e�6x þ c2e

x]

2. y00 þ 6y0 þ 9y ¼ 0 [ y ¼ e�3xðc1 þ c2xÞ]3. y00 þ 2y0 þ 2y ¼ 0 [ y ¼ e�xðc1 cos xþ c2 sin xÞ]4. y00 þ 4y ¼ 12x [ y1 ¼ c1 cos 2xþ c2 sin 2xþ 3x]

4. Problemi che hanno come modelloequazioni differenziali

I modelli matematici di sistemi che si evolvono nel tempo sono spesso basati su

equazioni che descrivono con quale velocita variano le grandezze coinvolte nel

fenomeno in esame. Poiche la velocita di variazione di una grandezza e rappre-

sentata dalla derivata della funzione che la esprime, e chiaro che questi modelli

matematici sono spesso costituiti da equazioni differenziali.

In questo paragrafo presentiamo alcuni problemi tipici che conducono a modelli

di questo genere.

Modelli di crescita e di decadimento

In molti modelli matematici preposti a studiare come cresce o decresce nel tem-

po una data grandezza, si suppone che la velocita di variazione della grandezza sia-

proporzionale alla grandezza stessa.

Indicata con y la variabile che rappresenta la grandezza in esame, l’equazione dif-

ferenziale che traduce questo modello matematico e:

y0 ¼ ky [10.16]

la velocita e proporzionale a ydi variazione (k e la costante

di y di proporzionalita)

Le equazioni differenziali del tipo [10.16] con costante di proporzionalita k > 0

sono il piu semplice modello che si applica, per esempio, allo studio della crescita

di una popolazione.

Le equazioni differenziali del tipo [10.16] con costante di proporzionalita k < 0

sono invece il modello adatto a rappresentare, per esempio, il fenomeno del deca-

dimento radioattivo oppure a descrivere come diminuisce la concentrazione di un

farmaco nel sangue con il trascorrere del tempo.

Osserva

Riscrivendo l’equazionedifferenziale [10.16] nella

formay0

y¼ k e osservando

che il rapportoy0

yal primo

membro ha il significato ditasso di variazione relativo diy, si puo anche dire che leequazioni del tipo [10.16]sono i modelli matematicidei fenomeni in cui il tasso divariazione relativo e costante.Per esempio, l’equazione[10.16] con k ¼ 0,1 puodescrivere l’evoluzione diuna popolazione che crescedel 10% nell’unita di tempo.

Unita

10

Leequazionidiffe

renziali

665

PROBLEMA 1 Crescita di una popolazione di roditoriIn base ai dati raccolti da precedenti rilevazioni, si stima che una popolazione di comuni topi di campagna cresca al

tasso percentuale del 40% mensile.

Supponiamo che la popolazione iniziale sia composta da due topi.

a. Quanti topi ci saranno dopo 1 anno?

b. Dopo quanto tempo la popolazione raggiungera i 1000 esemplari?

FAMILIARIZZIAMO CON IL PROBLEMA

Ci poniamo l’obiettivo di determinare una funzione

y ¼ yðtÞ che esprima il numero yðtÞ di topi al tempo

t (misurato in mesi). Grazie a questa funzione, po-

tremo rispondere alle domande poste dal problema.

COSTRUIAMO IL MODELLO DEL PROBLEMA

Tenendo conto di quanto osservato a proposito della [10.16], le informazioni fornite dal testo si possono tradurre nella

seguente equazione differenziale:

y0

y¼ 0,4

e al 40%il tasso relativo ugualedi crescita

della popolazione

ossia:

y0 ¼ 0,4y

E nota inoltre la condizione iniziale:

yð0Þ ¼ 2

Il modello del nostro problema e quindi il problema di Cauchy:

y0 ¼ 0,4y

yð0Þ ¼ 2

RISOLVIAMO L’EQUAZIONE DIFFERENZIALE

Supponiamo y 6¼ 0; abbiamo:

y0 ¼ 0,4y ) dy

dt¼ 0,4y ) dy

y¼ 0,4 dt )

) ln jyj ¼ 0,4t þ C ) jyj ¼ e0,4tþC )

) y ¼ �eC � e0,4t ) y ¼ ce0,4t Ponendo �eC ¼ c

In base alla condizione yð0Þ ¼ 2, otteniamo infine c ¼ 2, quindi l’espressione analitica della funzione cercata e:

y ¼ 2 e0,4t

UTILIZZIAMO LA FUNZIONE OTTENUTA PER RISPONDERE ALLE DOMANDE DEL PROBLEMA

Per valutare il numero di topi dopo un anno, ossia dopo 12 mesi, calcoliamo:

yð12Þ ¼ 2 e0,4 � 12 ¼ 2 e4,8 ’ 243,02

Dopo 1 anno dobbiamo quindi aspettarci una popolazione di circa 243 topi.

Per determinare quando la popolazione di topi raggiungera i 1000 esemplari, risolviamo l’equazione:

2 e0,4t ¼ 1000 ) e0,4t ¼ 500 ) 0,4t ¼ ln 500 ) t ¼ ln 5000,4 ’ 15,54

Concludiamo quindi che i 1000 esemplari verranno raggiunti dopo circa 15 mesi e mezzo.

Come suggerisce quanto emerso dalla soluzione di quest’ultimo problema, l’inte-

grale generale dell’equazione [10.16] e:

y ¼ c ekt [10.17]

Attenzione!

In questo caso la variabile indipendente non e la consueta xma la variabile t che rappresenta il tempo. Cio e moltofrequente nei problemi di modellizzazione checoinvolgono equazioni differenziali.

TemaO

Calcolo

integrale

edequazionidifferenziali

666

Il modello adatto a descrivere i fenomeni governati da equazioni differenziali del

tipo [10.16] sono dunque le funzioni esponenziali.

Il difetto del modello esponenziale, per quanto riguarda l’applicazione allo stu-

dio della crescita di una popolazione, e che esso implica, con il trascorrere del

tempo, una crescita illimitata della popolazione stessa: infatti, se k > 0, il limite

della funzione [10.17] per t ! þ1 e þ1. In molti casi cio non e realistico: all’au-

mentare della popolazione intervengono infatti dei vincoli esterni che frenano

la crescita (per esempio limitazioni ambientali, saturazione dell’ambiente, ridu-

zione delle risorse nutritive ecc.). Una modifica all’equazione y0 ¼ ky per costrui-

re un modello che tenga conto di questi fattori consiste nel moltiplicare la co-

stante k per un fattore che decresce al crescere della popolazione. Una possibilita e

assumere come modello l’equazione differenziale:

y0 ¼ ky 1 � y

h

� �[10.18]

dove k e h sono costanti positive.

L’equazione [10.18] e detta equazione logistica. Risolvendola, si trova che il suo

integrale generale e:

y ¼ h

1 þ ce�kt

Il grafico di una funzione di questo tipo (con h > 0 e k > 0) e quello mostrato in

fig. 10.1: come puoi vedere, y ! h per t ! þ1: la costante h, detta capacita del-

l’ambiente, rappresenta il «tetto» che la popolazione non puo superare.

t

la crescita rallenta man manoche y si avvicina alla capacità

dell’ambiente hy

y = h

O

all’inizio la crescitaè simile a quellaesponenziale

Figura 10.1 Grafico della soluzione dell’equazione logistica.

Modelli in fisica: l’equazione del moto

Passiamo ora a occuparci di problemi che conducono a equazioni differenziali

nell’ambito della fisica. Consideriamo un punto materiale P di massa m che puo

muoversi lungo una retta. Fissiamo un sistema di ascisse rispetto al quale la posi-

zione del punto P sia rappresentata dall’ascissa xðtÞ di P e supponiamo che il pun-

to sia soggetto a una forza costante F (diretta nella stessa direzione e nello stesso

verso dell’asse x). La legge di Newton del moto fornisce l’equazione:

F ¼ m � x00

forza massa accelerazione

ossia:

x00 ¼ F

m[10.19]

Il moto del punto e quindi descritto da un’equazione differenziale del secondo

ordine. Integrando due volte otteniamo:

xðtÞ ¼ F

2mt2 þ c1 t þ c2

Rifletti

Ragiona sull’equazione[10.18]. Quando y e unnumero piccolo il fattore

1 � y

he prossimo a 1, quindi

influisce poco sul modello (lacrescita, all’inizio, e dunquesimile a quella del modelloesponenziale); al contrario,via via che y si avvicina ad h,

il fattore 1 � y

hdiventa

sempre piu prossimo a 0,esercitando una correzionesempre piu marcata delmodello esponenziale,finche, nel caso limite in cuiy ¼ h, risulta y0 ¼ 0, ovverola crescita si arresta.

Attenzione!

Ricorda che x ¼ xðtÞ, quindinell’equazione [10.19]la variabile dipendente e xmentre la variabileindipendente e t. In altreparole: t fa le vecidella consueta x e x fa le vecidella consueta y.

Unita

10

Leequazionidiffe

renziali

667

dove le due costanti c1 e c2 possono essere determinate, per esempio, fissando la

posizione e la velocita del punto a un dato istante (per esempio quando t ¼ 0).

Piu in generale, possiamo considerare il caso in cui sul punto P agisce una forza

non costante oppure il caso in cui agiscono piu forze, di varia natura: applicando

la legge del moto di Newton sara comunque sempre possibile scrivere l’equazio-

ne differenziale che descrive il moto del punto, anche se si otterranno ovviamen-

te equazioni differenziali di tipo piu complicato rispetto alla [10.19].

PROBLEMA 2 Il paracadutistaUn modello per descrivere la caduta libera di un paracadutista, prima

che apra il paracadute, consiste nell’assumere che egli sia soggetto, oltre

che al proprio peso, a una forza dovuta alla resistenza dell’aria, che agisce

in verso opposto alla forza peso e che si suppone direttamente propor-

zionale alla velocita del paracadutista secondo una costante k (misurata

in kg/s). Assumendo questo modello, con una costante k ¼ 7 kg/s, e sup-

ponendo che il paracadutista, di massa 70 kg, si lanci dall’aereo con velo-

cita iniziale nulla, rispondere alle seguenti domande.

a. Quale sara la velocita del paracadutista dopo 20 s?

b. Quale velocita limite potra raggiungere il paracadutista, prima di apri-

re il paracadute?

FAMILIARIZZIAMO CON IL PROBLEMA

Ci poniamo l’obiettivo di determinare una funzione v ¼ vðtÞ che esprima la velocita vðtÞ (in m/s) del paracadutista al-

l’istante t (misurando il tempo in secondi). Grazie a questa funzione potremo rispondere alle domande poste dal pro-

blema.

COSTRUIAMO IL MODELLO DEL PROBLEMA

Assumiamo come sistema di riferimento un asse y, con verso orientato verso il basso. Sul paracadutista agiscono la for-

za peso, mg, e la forza di resistenza dovuta all’aria, �kv; la legge del moto di Newton fornisce l’equazione:

ma ¼ mg � kv a ¼ aðtÞ indica l’accelerazione

Osservando che a ¼ v0, possiamo riscrivere questa equazione in termini della velocita:

mv0 ¼ mg � kv

E noto inoltre che la velocita iniziale del paracadutista e nulla, quindi che:

vð0Þ ¼ 0

Il modello del nostro problema e dunque il problema di Cauchy:

mv0 ¼ mg � kv

vð0Þ ¼ 0

RISOLVIAMO L’EQUAZIONE DIFFERENZIALE

L’equazione differenziale:

mv0 ¼ mg � kv L’incognita e v ¼ vðtÞ

e lineare del primo ordine; risolvendola (prova a farlo per esercizio), si trova l’integrale generale:

vðtÞ ¼ mg

kþ ce�

km t

Attenzione!

Per risolvere l’equazione differenziale presta attenzione al fatto che qui la variabile indipendente e t e la variabile dipendente e v. Puoirisolvere l’equazione separando le variabili, oppure secondo lo schema delle equazioni lineari del primo ordine, riconoscendo che

l’equazione e del tipo: v0 ¼ aðtÞv þ bðtÞ con aðtÞ ¼ � k

me bðtÞ ¼ g.

La formula che da l’integrale generale e:

eAðtÞðe�AðtÞ bðtÞ dt

essendo AðtÞ una primitiva di aðtÞ.

TemaO

Calcolo

integrale

edequazionidifferenziali

668

Imponendo la condizione vð0Þ ¼ 0 si trova che deve essere c ¼ � mg

k, quindi:

vðtÞ ¼ mg

k1 � e�

km t

� �Tenendo conto, infine, dei dati del nostro problema, ossia m ¼ 70 kg, k ¼ 7 kg/s e che g ¼ 9,8 m/s2, concludiamo che

il modello del nostro problema e la funzione:

vðtÞ ¼ 98 1 � e�110 t

� �

UTILIZZIAMO LA FUNZIONE OTTENUTA PER RISPONDERE ALLE DOMANDE DEL PROBLEMA

Per determinare la velocita del paracadutista dopo 20 s calcoliamo:

vð20Þ ¼ 98 1 � e�2� �

’ 84,74

La velocita del paracadutista sara quindi di circa 85 m/s.

Poiche la funzione vðtÞ e strettamente crescente e il suo limite per t ! þ1 e 98, concludiamo che la velocita «limite»

che potra essere raggiunta dal paracadutista e di circa 98 m/s.

t(s)

v(m/s)

vlimite = 98 m/s

O 5

20

60

100

140

15 25 35 45

ESERCIZI a p. 678Prova tu

1. Ricava l’integrale generale dell’equazione logistica [10.18].

2. Riconsidera il Problema 2 e risolvilo supponendo questa volta che la forza di resistenza dovuta all’aria sia propor-

zionale al quadrato della velocita.

Unita

10

Leequazionidiffe

renziali

669

SINTESI

Formule e metodi importanti

Equazioni lineari del primo ordine

L’integrale generale dell’equazione y0 ¼ aðxÞ y þ bðxÞ e espresso dalla formula:

y ¼ eAðxÞðe�AðxÞbðxÞ dx

essendo AðxÞ una primitiva della funzione aðxÞ.La costante d’integrazione c va tenuta in considerazione solo nel calcolo dell’integrale, mentre e superflua nel cal-

colo della primitiva.

Equazioni a variabili separabili

Per determinare l’integrale generale dell’equazione y0 ¼ aðxÞ bðyÞ occorre separare le variabili e integrare i due

membri; si giunge cosı a dover calcolare:ð1

bðyÞ dy ¼ðaðxÞ dx

Vanno cercate a parte le eventuali soluzioni costanti dell’equazione (cioe quelle per cui bðyÞ ¼ 0Þ

Equazioni lineari del secondo ordine omogenee a coefficienti costanti

� Per determinare l’integrale generale dell’equazione ay00 þ by0 þ cy ¼ 0, occorre anzitutto considerare l’equazione

caratteristica ar2 þ br þ c ¼ 0:

– Se essa ha due soluzioni reali distinte, r1 ed r2, l’integrale generale e:

y ¼ c1er1x þ c2e

r2x

– Se essa ha una soluzione (doppia), r, l’integrale generale e:

y ¼ erxðc1 þ c2xÞ

– Se essa ha due soluzioni complesse coniugate, r1 ¼ �� �i e r2 ¼ �þ �i, l’integrale generale e:

y ¼ e�xðc1cos �xþ c2sin �xÞ

L’integrale generale dell’equazione:

ay00 þ by0 þ cy ¼ f ðxÞ

si ottiene sommando all’integrale generale dell’equazione omogenea associata:

ay00 þ by0 þ cy ¼ 0

un integrale particolare dell’equazione originaria.

CONOSCENZE E ABILITA

1. Introduzione alle equazioni differenziali TEORIA a p. 655

Test

�1 Quale delle seguenti equazioni differenziali e li-

neare?

A y þ 3 ¼ yy0

B y2 þ 3 ¼ y0

C y þ y0 ¼ �1

D1

y þ y0¼ y

�2 Quale delle seguenti equazioni differenziali e del

secondo ordine?

A y þ 3 ¼ yy0

B y2 þ 3 ¼ y0

C y þ y00 ¼ �1

D1

y þ y0¼ y2

Esercizi In più: esercizi interattivi

670

TemaO

Unita 10

671

Unita

10

Leequazionidiffe

renziali

�3 Determina per quali valori di k l’equazione diffe-

renziale ðk� 1Þy00 þ ky2 þ y ¼ y0:

a. e lineare

b. e del primo ordine

�4 Determina per quali valori di k l’equazione diffe-

renziale ðkþ 1Þy0 þ ðkþ 3Þy2 þ y ¼ ky00:

a. e lineare

b. e del primo ordine

�5 Stabilisci quali delle seguenti funzioni sono solu-

zioni dell’equazione differenziale y00 þ y ¼ 0:

a. y ¼ 2 sin x

b. y ¼ sin 2x

c. y ¼ sin x� cos x

d. y ¼ sin xþ cos xþ 1

�6 Stabilisci quali delle seguenti funzioni sono solu-

zioni dell’equazione differenziale y00 � 4y ¼ 0:

a. y ¼ e2x

b. y ¼ e4x

c. y ¼ e�2x

d. y ¼ e2x þ 1

�7 Interpretazione di grafici. Stabilisci se la funzio-

ne il cui grafico e rappresentato in figura puo essere

una soluzione dell’equazione differenziale y0 � 4y ¼ 3.

x

y

O

�8 Interpretazione di grafici. La funzione il cui

grafico e rappresentato in figura e soluzione di una so-

la delle seguenti equazioni differenziali:

A y0 ¼ 2 þ xy

B y0 ¼ 2 � xy

C y0 ¼ �4xy

D y0 ¼ 4xy

Individua qual e l’equazione differenziale di cui la fun-

zione e soluzione, giustificando la risposta.

x

y

O

�9 Determina a, b e c in modo che y ¼ ax2 þ bxþ c

sia una soluzione dell’equazione differenziale:

y00 � 3y0 þ 2y ¼ x2 þ 1

�a ¼ 1

2, b ¼ 3

2, c ¼ 9

4

��10 Determina a, b e c in modo che y ¼ ax2 þ bxþ c

sia una soluzione dell’equazione differenziale:

y00 � y0 � 2y ¼ 2x2 þ 4xþ 1 [a ¼ �1, b ¼ �1, c ¼ �1]

�11 Determina l’integrale generale dell’equazione dif-

ferenziale y0 ¼ xðx2 þ 1Þ2.y ¼ 1

6ðx2 þ 1Þ3 þ c

� ��12 Determina l’integrale generale dell’equazione dif-

ferenziale y0 ¼ sin x� cos x. [ y ¼ �cos x� sin xþ c]

�13 Determina l’integrale generale dell’equazione dif-

ferenziale y00 ¼ xþ 2.y ¼ 1

6x3 þ x2 þ c1xþ c2

� ��14 Determina l’integrale generale dell’equazione dif-

ferenziale y00 ¼ xþ e2x.y ¼ 1

4e2x þ 1

6x3 þ c1xþ c2

� �

2. Equazioni differenziali del primo ordine TEORIA a p. 656

Equazioni lineari

�15 ESERCIZIO SVOLTO

Determiniamo l’integrale generale dell’equazione:

y0 ¼ 2y

xþ x2

� Si tratta di un’equazione lineare, cioe della forma y0 ¼ aðxÞ y þ bðxÞ, con:

aðxÞ ¼ 2

xe bðxÞ ¼ x2

� La formula risolutiva di tale equazione e:

y ¼ eAðxÞðe�AðxÞ bðxÞ dx, con AðxÞ primitiva di aðxÞ

(dove la costante di integrazione c va tenuta in considerazione solo nel calcolo dell’integrale, mentre e superflua

nel calcolo della primitiva).

TemaO

Calcolo

integrale

edequazionidifferenziali

672

� Applicando la formula risolutiva al nostro esempio, otteniamo:

AðxÞ ¼ð

2

xdx ¼ 2 ln jxj ¼ ln jxj2 ¼ ln x2

quindi l’integrale generale e:

y ¼ eln x2 �ðe�ln x2

x2 dx

da cui:

y ¼ x2 �ð

1

x2�x2 dx eln x

2 ¼ x2 ed e�ln x2 ¼ eln 1

x2 ¼ 1x2

in base alla definizione di logaritmoe alle proprieta dei logaritmi

y ¼ x2 �ð

1dx

y ¼ x2ðxþ cÞ

Determina l’integrale generale delle seguenti equazioni lineari.

�16 y0 ¼ 4y [y ¼ ce4x]

�17 y0 ¼ �3xy [ y ¼ ce�32 x2

]

�18 y0 ¼ y sin x [ y ¼ ce�cos x]

�19 y0 ¼ 3y

x[ y ¼ cx3]

�20 y0 ¼ 2y þ 6 [ y ¼ ce2x � 3]

�21 y0 ¼ yffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffixþ 1

p [ y ¼ ce2ffiffiffiffiffiffiffixþ1

p]

�22 y0 ¼ xy cos x [ y ¼ cecos xþ x sin x]

�23 y0 ¼ 3y þ 9 [ y ¼ ce3x � 3]

�24 y0 � y ¼ 8 [ y ¼ cex � 8]

�25 y0 � 4xy ¼ e2x2[ y ¼ ðc1 þ c2xÞe2x2

]

�26 y0 þ 4y ¼ e2x y ¼ ce�4x þ 1

6e2x

� �

�27 ðx� 2Þy0 þ y ¼ x2 � 4 y ¼ x3 � 12xþ c

3ðx� 2Þ

� ��28 y0 þ y ¼ 2 sin x [ y ¼ ce�x þ sin x� cos x]

�29 y0 þ 2xy ¼ �x y ¼ ce�x2 � 1

2

� �

�30 xy0 ¼ 2x� y y ¼ c

xþ x

h i�31 xy0 þ 2y ¼ x y ¼ c

x2þ x

3

h i�32 y0 þ 2y � 1

x¼ xþ 1 y ¼ 1

4x2 þ 1

3xþ 1

2þ c

x2

� ��33 y0 � y ¼ ex [ y ¼ ðc þ xÞex]

�34 y0 þ y ¼ e�2x [ y ¼ ce�x � e�2x]

�35 y0 þ 2

xy ¼ 4 y ¼ c

x2þ 4

3x

� ��36 y0 ¼ 2y þ e3x [ y ¼ e3x þ ce2x]

�37 y0 ¼ �y þ e2x y ¼ 1

3e2x þ ce�x

� ��38 y0 ¼ y � x [ y ¼ cex þ xþ 1]

�39 y0 ¼ y þ xþ 1 [ y ¼ cex � x� 2]

�40 y0 ¼ y

xþ x� 1

x[ y ¼ x ln xþ cxþ 1]

�41 y0 � y ¼ 4xe�x [ y ¼ cex � e�xð2xþ 1Þ]

�42 y0 þ y tan x ¼ 2 cos x [ y ¼ ð2xþ cÞ cos x]

�43 y0 ¼ � 2y

xþ 1

x3 þ 1y ¼ ln ðx3 þ 1Þ

3x2þ c

x2

� �

�44 ESERCIZIO GUIDATO

Risolvi il problema di Cauchyy0 ¼ x� y

yð0Þ ¼ 2

�� Determina l’integrale generale dell’equazione y0 ¼ x� y e verifica che e:

y ¼ ce�x þ x� 1 [*]

� Determina ora la costante c in base alla condizione yð0Þ ¼ 2; imponendo che il grafico di una funzione di equa-

zione [*] passi per (0, 2) troverai: c ¼ 3. Quindi la soluzione del problema di Cauchy e:

y ¼ 3e�x þ x� 1

Risolvi i seguenti problemi di Cauchy.

�45y0 ¼ xþ y

yð0Þ ¼ 3

([ y ¼ 4ex � x� 1] �46

y0 ¼ 2xy þ x

yð0Þ ¼ 5

2

8<: y ¼ 3ex2 � 1

2

� �

673

Unita

10

Leequazionidiffe

renziali

�47y0 ¼ � y

x2þ 1

x2

y1

ln 2

� �¼ 5

8>>><>>>: [y ¼ 2e1x þ 1]

�48y0 þ y sin x ¼ sin x

y�

2

� �¼ 5

8<: [ y ¼ 4ecos x þ 1]

�49y0 ¼ y

xþ x3

yð3Þ ¼ 6

8<: , con x > 0 y ¼ 1

3x4 � 7x

� �

�50y0 ¼ �y cot xþ sin x

y�

2

� �¼ 0

(, con 0 < x < �

y ¼ 1

sin x

x

2� �

4

� �� 1

2cos x

� �

Equazioni a variabili separabili

�51 ESERCIZIO GUIDATO

Determina l’integrale generale dell’equazione y2y0 ¼ sin x.

� Controlla se esistono soluzioni costanti.

� Separa le variabili, riscrivendo l’equazione nella forma:

y2 dy ¼ sin x dx

Integra i due membri:

y3

:::¼ ::: þ c

Esprimi infine y in funzione di x, ottenendo cosı che l’integrale generale e dato dalla formula:

y ¼ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi3c � 3 cos x3

p

� Osserva che, al variare di c in R, 3c assume tutti i valori reali, esattamente come c; quindi l’integrale generale del-

l’equazione puo scriversi piu semplicemente nella forma:

y ¼ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffic � 3 cos x3

p

Determina l’integrale generale delle seguenti equazioni a variabili separabili.

�52 y0 ¼ y2

x2 þ 1

�y ¼ 1

c � arctan x, y ¼ 0

�53 y2y0 ¼ 1

xþ 1[y ¼

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi3 ln jxþ 1j þ c3

p]

�54 y0 ¼ 3x2 þ 2xþ 1

3y2[y ¼

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffix3 þ x2 þ xþ c

3p

]

�55 y0 ¼ y cos x [ y ¼ cesin x]

�56 xy0 ¼ e�y [ y ¼ ln jc þ jxjj ]

�57 ðy þ 1Þ sin x� y0 ¼ 0 [ y ¼ ce�cos x � 1]

�58 yy0 ¼ x3 y ¼ �ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffix4

2þ c

r" #

�59 y0 � x2y ¼ 0 ½y ¼ ce13 x

3 �

�60 y0 ¼ y2ð4 � x2Þ y ¼ 0, y ¼ 3

x3 � 12xþ c

� ��61 y0 ¼ 2ye�x [ y ¼ ce�2e�x

]

�62 ð2 � xÞy0 ¼ y y ¼ c

x� 2

h i�63 y0 ¼ �y2 cos x y ¼ 0, y ¼ 1

sin xþ c

� �

�64 xy0 ¼ y2 � 2y þ 1 y ¼ 1 � 1

c þ ln jxj

� ��65 y0 ¼ 9

ffiffiffiy

p �y ¼ 0, y ¼ 9

2xþ c

� �2

, con9

2xþ c � 0

�66 y0 ¼ e2xþy y ¼ �ln c � 1

2e2x

� �� �

�67 y0 ¼ xþ 1

y þ 1y ¼ �1 �

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffix2 þ 2xþ c

ph]

�68 y0 ¼ y ln x [ y ¼ cexðln x�1Þ]

�69 y0 ¼ ð1 þ exÞ y [ y ¼ cexþex ]

�70 y0 ¼ 3x2y � 3x2 [ y ¼ 1 þ cex3]

�71 yy0 ¼ sin x [ y ¼ �ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffic � 2 cos x

p]

�72 y0 ¼ ð2xþ 1Þe�y [ y ¼ ln ðx2 þ xþ cÞ]

�73 3y0 ¼ x

y2sin x [ y ¼

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffisin x� x cos xþ c3

p]

�74 y0 ¼ 2xðy � 1Þ2 [ y ¼ 1 � 1

x2 þ c, y ¼ 1]

�75 y0 ¼ 6e2xffiffiffiffiffiy23

p[ y ¼ ðe2x þ cÞ3, y ¼ 0]

TemaO

Calcolo

integrale

edequazionidifferenziali

674

�76 y0 ¼ xy þ 2y

x� 2[ y ¼ cðx� 2Þ4ex]

�77 y0 ¼ exðy þ 1Þ2 [ y ¼ � ex þ c þ 1

ex þ c, y ¼ �1]

�78 y0 ¼ 2x

2y � 1y ¼ 1 �

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi4x2 þ c

p

2

" #

�79 3y0 ¼ 2xexffiffiffiy

phy ¼

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiðx ex � ex þ cÞ23

q, con x ex � ex þ c � 0

i�80 y0 ¼ 3x2ð1 þ y2Þ�

y ¼ tan ðx3 þ cÞ, con

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi� �

2� c3

r< x <

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi�

2� c3

r �

�81 ESERCIZIO SVOLTO

Risolviamo il problema di Cauchyy0 ¼ 3x2 þ 2xþ 1

2y

yð0Þ ¼ �2

8><>:� Integrando l’equazione a variabili separabili y0 ¼ 3x2 þ 2xþ 1

2y, si trova che l’integrale generale e:

y ¼ �ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffix3 þ x2 þ xþ c

p� La soluzione del problema di Cauchy dato non puo appartenere alla famiglia di funzioni di equazione

y ¼ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffix3 þ x2 þ xþ c

p, perche queste ultime assumono solo valori positivi o nulli, mentre la soluzione cercata de-

ve assumere valore �2 per x ¼ 0. La soluzione va dunque cercata nell’insieme delle funzioni di equazione:

y ¼ �ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffix3 þ x2 þ xþ c

pImponendo la condizione yð0Þ ¼ �2, troviamo che c ¼ 4; pertanto la soluzione del problema di Cauchy e:

y ¼ �ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffix3 þ x2 þ xþ 4

pRisolvi i seguenti problemi di Cauchy.

�82y0 ¼ 3x2 þ 2xþ 4

2y

yð0Þ ¼ 3

8><>: [ y ¼ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffix3 þ x2 þ 4xþ 9

p]

�83y0 ¼ 1

2xy þ 2y

yð0Þ ¼ �2

8><>: [ y ¼ �ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiln jxþ 1j þ 4

p]

�84y0 ¼ 2

ffiffiffiy

pcos x

y�

2

� �¼ 4

8<: [ y ¼ ðsin xþ 1Þ2]

�85y0 ¼ 2xðy þ 1Þyð0Þ ¼ 1

([ y ¼ �1 þ 2ex

2]

�86y0 ¼ 2

ffiffiffiy

p

x

yð1Þ ¼ 4

8><>: [ y ¼ ð2 þ ln jxjÞ2, con jxj � e�2]

�87y0 ¼ � y2

2ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffixþ 1

p

yð3Þ ¼ 1

5

8>>><>>>: y ¼ 1ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffixþ 1

pþ 3

� �

PROVADI VERIFICA 1

Introduzione alle equazioni differenziali ed equazioni del primo ordine

�1 Determina, se esistono, i valori di a 2 R per cui l’equazione differenziale:

ða� 2Þy00 þ ðaþ 1Þy2 þ ða� 3Þy0 ¼ 2x2 þ 4x

a. e lineare;

b. e del primo ordine;

c. ammette come integrale particolare y ¼ xþ 1.

�2 Determina k in modo che la funzione y ¼ kxe3x sia un integrale particolare dell’equazione differenziale:

y00 � 2y0 � 3y ¼ 16e3x

675

Unita

10

Leequazionidiffe

renziali

Determina l’integrale generale delle seguenti equa-

zioni differenziali.

�3 y0 ¼ 2xy � 2x

�4 y0 þ 4y ¼ 2e�2x

�5 y0 þ 2xffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi1 � y2

p¼ 0

�6 y0 � y

x¼ x

ffiffiffix

p, con x > 0

�7 y0 ¼ x2 y ex3

�8 Risolvi il problema di Cauchy:y0 þ 2y ¼ x

yð0Þ ¼ 1

�9 Risolvi il problema di Cauchy:

y0 ¼ x

x2 þ 1ðy � 2Þ

yð0Þ ¼ 1

8<:�10 Determina l’integrale particolare dell’equazione

y0 ¼ y2 che ha come asintoto verticale la retta di equa-

zione x ¼ 3.

3. Equazioni differenziali lineari del secondo ordine TEORIA a p. 661

Equazioni omogenee

�88 ESERCIZIO GUIDATO

Determina gli integrali generali delle seguenti equazioni differenziali:

a. y00 þ 5y0 � 6y ¼ 0 b. y00 þ 8y0 þ 16y ¼ 0 c. y00 � 4y0 þ 20y ¼ 0

a. L’equazione caratteristica, r2 þ 5r � 6 ¼ 0, ha come soluzioni: r1 ¼ �6, r2 ¼ 1, quindi l’integrale generale e:

y ¼ c1e::: þ c2e

:::

b. L’equazione caratteristica, r2 þ 8r þ 16 ¼ 0, ha la soluzione doppia r ¼ �4, quindi l’integrale generale e:

y ¼ e:::ðc1 þ c2xÞ

c. L’equazione caratteristica, r2 � 4r þ 20 ¼ 0, ha le soluzioni complesse coniugate 2 � 4i, quindi l’integrale gene-

rale e:

y ¼ e2xðc1cos ::: þ c2sin :::Þ

Determina l’integrale generale delle seguenti equazioni.

�89 y00 þ 2y0 � 3y ¼ 0 [ y ¼ c1ex þ c2e

�3x]

�90 y00 ¼ �2y0 [ y ¼ c1 þ c2e�2x]

�91 y00 � 4y ¼ 0 [ y ¼ c1e2x þ c2e

�2x]

�92 y00 þ 9y ¼ 0 [ y ¼ c1 cos 3xþ c2 sin 3x]

�93 y00 þ 8y0 þ 16y ¼ 0 [ y ¼ e�4xðc1 þ c2xÞ]

�94 y00 þ 8y0 � 9y ¼ 0 [ y ¼ c1ex þ c2e

�9x]

�95 y00 þ 2y0 þ 4y ¼ 0

[ y ¼ e�x½c1 cos ðxffiffiffi3

pÞ þ c2 sin ðx

ffiffiffi3

p�]

�96 y00 � 3y0 � 4y ¼ 0 [ y ¼ c1e4x þ c2e

�x]

�97 2y00 þ 3y0 � 14y ¼ 0 y ¼ c1e2x þ c2e

� 72 x

h i�98 y00 þ 4y0 þ 5y ¼ 0 [ y ¼ e�2xðc1 cos xþ c2 sin xÞ]

�99 y00 ¼ �2y [ y ¼ c1 cos ðxffiffiffi2

pÞ þ c2 sin ðx

ffiffiffi2

pÞ]

�100 y00 þ 3y0 � 10y ¼ 0 [ y ¼ c1e2x þ c2e

�5x]

�101 y00 � 6y0 þ 9y ¼ 0 [ y ¼ ðc1 þ c2xÞ e3x]

�102 y00 ¼ 4y0 � 13y [ y ¼ e2xðc1 cos 3xþ c2 sin 3xÞ]

�103 3y00 ¼ y0 þ 2y ½y ¼ c1ex þ c2e

� 23 x�

�104 y00 þ 2y0 þ 10y ¼ 0 [ y ¼ e�xðc1 cos 3xþ c2 sin 3xÞ]

�105 y00 ¼ 2y0 þ y [ y ¼ c1eð1�

ffiffi2

pÞx þ c2e

ð1þffiffi2

pÞx]

�106 y00 � 5y ¼ 0 [ y ¼ c1exffiffi5

pþ c2e

�xffiffi5

p]

�107 y00 þ 6y0 þ 9y ¼ 0 [ y ¼ ðc1 þ c2xÞe�3x]

�108 y00 þ 6y0 � 7y ¼ 0 [ y ¼ c1e�7x þ c2e

x]

�109 y00 þ 25y ¼ 0 [ y ¼ c1 sin 5xþ c2 cos 5x]

�110 y00 þ 10y0 þ 25y ¼ 0 [ y ¼ ðc1 þ c2xÞe�5x]

�111 y00 � 6y0 þ 10y ¼ 0 [ y ¼ ðc1 sin xþ c2 cos xÞe3x]

�112 2y00 ¼ y0 þ y [ y ¼ c1ex þ c2e

� 12 x]

�113 3y00 � y ¼ 2y0 [ y ¼ c1ex þ c2e

� 13 x]

�114 y00 þ 4y0 ¼ � 25

4y

y ¼ c1 sin3

2x

� �þ c2 cos

3

2x

� �� �e�2x

� ��115 2y0 ¼ �y00 � 5y [ y ¼ ðc1 sin 2xþ c2 cos 2xÞe�x]

1 punto per ogni esercizio risolto correttamente;

sufficienza: almeno 6 punti

Le soluzioni sono in fondo al volume

TemaO

Calcolo

integrale

edequazionidifferenziali

676

�116 ESERCIZIO SVOLTO

Risolviamo il problema di Cauchy

y00 � 6y0 þ 5y ¼ 0

yð0Þ ¼ 2

y0ð0Þ ¼ �2

8><>:� L’integrale generale dell’equazione y00 � 6y0 þ 5y ¼ 0 e:

y ¼ c1ex þ c2e

5x [*]

� Dobbiamo ora determinare c1 e c2 in base alle condizioni yð0Þ ¼ 2 e y0ð0Þ ¼ �2.

La condizione yð0Þ ¼ 2 fornisce:

2 ¼ c1 þ c2 [**]

Per imporre la condizione y0ð0Þ ¼ �2, deriviamo anzitutto la [*]; abbiamo che y0 ¼ c1ex þ 5c2e

5x, quindi sara

y0ð0Þ ¼ �2 se e solo se:

�2 ¼ c1 þ 5c2 [***]

Risolvendo il sistema formato da [**] e [***] otteniamo: c1 ¼ 3 e c2 ¼ �1.

� La soluzione del problema di Cauchy e quindi: y ¼ 3ex � e5x.

Risolvi i seguenti problemi di Cauchy.

�117y00 þ 10y0 þ 25y ¼ 0

yð0Þ ¼ 1

y0ð0Þ ¼ 2

8><>: [ y ¼ e�5xð1 þ 7xÞ]

�118y00 � 7y0 þ 6y ¼ 0

yð0Þ ¼ 5

y0ð0Þ ¼ 10

8><>: [ y ¼ 4ex þ e6x]

�119y00 þ 4y ¼ 0

yð�Þ ¼ 1

y0ð�Þ ¼ 4

8><>: [ y ¼ cos 2xþ 2 sin 2x]

�1204y00 � 4y0 þ y ¼ 0

yð0Þ ¼ 1

y0ð0Þ ¼ 2

8><>: y ¼ ex2 1 þ 3

2x

� �� �

�121y00 �10y0 þ26y¼ 0

yð0Þ ¼ 2

y0ð0Þ ¼ 3

8><>: [ y¼ e5xð2 cos x�7 sin xÞ]

�122y00 � 6y0 � 7y ¼ 0

yð0Þ ¼ 8

y0ð0Þ ¼ 8

8><>: [ y ¼ 2e7x þ 6e�x]

Equazioni non omogenee

�123 ESERCIZIO GUIDATO

Determina gli integrali generali delle seguenti equazioni differenziali:

a. y00 þ 9y ¼ x b. y00 � 4y ¼ e2x

a. Determina anzitutto l’integrale generale dell’equazione omogenea associata e verifica che esso e:

y ¼ c1 cos 3xþ c2 sin 3x

Determina poi un integrale particolare dell’equazione data: poiche 0 non e soluzione dell’equazione caratteristica

associata, devi cercare come integrale particolare un polinomio di primo grado, della forma Axþ B. Troverai cosı

che un integrale particolare e y ¼ 1

9x. L’integrale generale dell’equazione data e pertanto y ¼ c1 cos 3xþ ::::: þ :::::

b. Procedi similmente al caso precedente, osservando che devi cercare un integrale particolare della forma Axe2x

(perche?). Troverai che l’integrale generale dell’equazione data e y ¼ c1e2x þ c2e

�2x þ 1

4xe2x.

Determina l’integrale generale delle seguenti equazioni.

�124 y00 þ y0 ¼ 10 [ y ¼ c1e�x þ c2 þ 10x]

�125 y00 þ y ¼ 6 [ y ¼ c1 sin xþ c2 cos xþ 6]

�126 y00 þ 6y0 þ 9y ¼ �2 y ¼ ðc1 þ c2xÞ e�3x � 2

9

� ��127 y00 þ 4y ¼ �8 [ y ¼ c1 sin 2xþ c2 cos 2x� 2]

�128 2y00 þ 3y0 � 5y ¼ 10 [ y ¼ c1e� 5

2 x þ c2ex � 2]

�129 y00 þ 9y ¼ 12x y ¼ c1 sin 3xþ c2 cos 3xþ 4

3x

� �

677

Unita

10

Leequazionidiffe

renziali

�130 y00 þ 2y0 � 3y ¼ e�x y ¼ c1e�3x þ c2e

x � 1

4e�x

� ��131 y00 þ 4y ¼ 12x [ y ¼ c1 sin 2xþ c2 cos 2xþ 3x]

�132 y00 þ 2y0 ¼ 2x� 4 y ¼ c1e�2x þ c2 þ 1

2x2 � 5

2x

� �

�133 y00 þ y0 � 2y ¼ 2ex y ¼ c1e�2x þ c2e

x þ 2

3xex

� ��134 y00 þ2y0 þ y¼ x2 [ y¼ c1e

�xþ c2xe�xþ x2 �4xþ6]

�135 y00 þ 4y ¼ 2x� 1

y ¼ c1 sin 2xþ c2 cos 2xþ 1

2x� 1

4

� �

�136 y00 þ y ¼ sin x y ¼ c1 sin xþ c2 cos x� 1

2x cos x

� �

�137 y00 � 9y ¼ 3x y ¼ c1e3x þ c2e

�3x � 1

3x

� ��138 y00 þ 4y ¼ 12 [ y ¼ c1 sin ð2xÞ þ c2 cos ð2xÞ þ 3]

�139 y00 þ 4y0 þ 4y ¼ 10 y ¼ c1e�2x þ c2 xe

�2x þ 5

2

� ��140 y00 þ y ¼ 6 cos x [ y ¼ c1 sin xþ c2 cos xþ 3x sin x]

�141 y00 � 2y0 þ y ¼ x [ y ¼ c1ex þ c2xe

x þ xþ 2]

�142 y00 � 3y0 � 4y ¼ 2e2x y ¼ c1e�x þ c2e

4x � 1

3e2x

� ��143 y00 þ 4y ¼ 12 cos 2x

[ y ¼ c1 sin 2xþ c2 cos 2xþ 3x sin 2x]

�144 y00 þ 4y0 ¼ �12e2x y ¼ c1e�4x þ c2 � e2x

�145 y00 � 4y0 ¼ 10 cos 2x

y ¼ c1e4x þ c2 � sin 2x� 1

2cos 2x

� �

Risolvi i seguenti problemi di Cauchy.

�146y00 � 4y ¼ 8 � 4x

yð0Þ ¼ 0

y0ð0Þ ¼ 1

8><>: [ y ¼ e2x þ e�2x þ x� 2]

�147y00 þ y ¼ 5

2e2x

yð0Þ ¼ 3

2

y0ð0Þ ¼ 2

8>>>>><>>>>>:y ¼ sin xþ cos xþ 1

2e2x

� �

�148y00 � 4y0 þ 4y ¼ e2x

yð0Þ ¼ 2

y0ð0Þ ¼ 0

8>><>>: y ¼ 1

2e2xðx2 � 8xþ 4Þ

� �

�149y00 � 3y0 þ 2y ¼ x

yð0Þ ¼ 0

y0ð0Þ ¼ 0

8>><>>: y ¼ 1

4e2x � ex þ 1

2xþ 3

4

� �

PROVADI VERIFICA 2

Equazioni del secondo ordine lineari, omogenee e a coefficienti costanti

Determina l’integrale generale delle seguenti equa-

zioni differenziali.

�1 y00 � y0 � 6y ¼ 0

�2 y00 ¼ �25y

�3 4y00 � 20y0 þ 25y ¼ 0

�4 y00 þ 3y0 ¼ 0

�5 y00 � 4y ¼ 2y0

�6 y00 ¼ 4y0 � 13y

�7 Risolvi il problema di Cauchy:

y00 � 2y0 þ 10y ¼ 0

yð0Þ ¼ 1

y0ð0Þ ¼ 7

8><>:�8 Risolvi il problema di Cauchy:

y00 � 4y0 � 5y ¼ 0

yð0Þ ¼ 0

y0ð0Þ ¼ 18

8><>:

�9 Vero o falso?

a. y00 ¼ 2y2 e un’equazione differenziale

lineare del secondo ordine V F

b. ðy0 Þ2 ¼ y þ 1 e un’equazione differenziale

lineare del secondo ordine V F

c. le soluzioni dell’equazione

y00 þ 2y0 þ 4y ¼ 0 sono periodiche V F

d. le soluzioni dell’equazione

y00 þ 4y0 þ 4y ¼ 0 sono limitate in ð�1, 0� V F

e. le soluzioni dell’equazione

y00 � 4y0 þ 4y ¼ 0 sono limitate in ð�1, 0� V F

f. le soluzioni di un’equazione differenziale

del secondo ordine, lineare omogenea a

coefficienti costanti esistono sempre e sono

definite in R V F

�10 Determina per quale valore di a le soluzioni del-

l’equazione differenziale y00 þ ða� 2Þy0 þ ðaþ 7Þy ¼ 0

sono tutte periodiche. In corrispondenza di questo va-

lore di a, determina l’integrale generale dell’equazio-

ne.

1 punto per ogni esercizio risolto correttamente;

sufficienza: almeno 6 punti

Le soluzioni sono in fondo al volume

TemaO

Calcolo

integrale

edequazionidifferenziali

678

4. Problemi che hanno come modelloequazioni differenziali TEORIA a p. 665

�150 Crescita di una colonia di batteri. Una coltura di batteri cresce ogni ora del 10%.

a. Indica con yðtÞ il numero di batteri presenti dopo t ore dall’inizio dell’osservazione e scrivi l’equazione

differenziale che deve soddisfare la funzione yðtÞ.Supposto che all’inizio dell’osservazione fossero presenti 100 batteri, rispondi ai seguenti ulteriori quesiti.

b. Determina la soluzione particolare dell’equazione differenziale che costituisce il modello del problema.

c. Stabilisci da quanti batteri sara costituita la colonia dopo 5 ore.

d. Stabilisci dopo quanto tempo il numero di batteri sara il doppio di quello iniziale. Esprimi il risultato in ore e

minuti, arrotondato ai minuti.�a. y0 ¼ 1

10y; b. y ¼ 100e

t10 ; c. 100e

12 , ossia circa 165; d. t ¼ 10 ln 2, ossia dopo circa 6 ore e 56 minuti

�151 Diffusione di un prodotto. Una campagna pubblicitaria e volta a fare conoscere l’esistenza di un nuovo pro-

dotto a 1 000 000 di potenziali consumatori. Si assume che la velocita con cui cresce il numero dei potenziali con-

sumatori che vengono a conoscenza del nuovo prodotto sia direttamente proporzionale al numero di coloro che

ancora non lo conoscono. All’inizio della campagna pubblicitaria nessuno conosce il prodotto, mentre dopo sei

mesi ne e venuto a conoscenza un quarto dei potenziali consumatori. Indica con yðtÞ il numero di potenziali con-

sumatori (in milioni) che sono venuti a conoscenza del prodotto trascorso il tempo t (misurato in anni) dall’inizio

della campagna pubblicitaria.

a. Scrivi l’equazione differenziale che deve soddisfare la funzione yðtÞ e risolvila tenendo conto delle condizioni

indicate.

b. Verifica che yðtÞ ¼ 1 � 9

16

� �t

.

c. Stima quante persone saranno venute a conoscenza del prodotto dopo 2 anni.

d. Stima quanto tempo sara necessario perche il 90% dei potenziali consumatori venga a conoscenza del

prodotto.�a. y0 ¼ kð1 � yÞ, essendo k la costante di proporzionalita, si trova y ¼ 1 � e�kt , con k ¼ ln

16

9;

c. circa 683 594; d. circa 4 anni

��152 Matematica e fisica In base alla legge del raffreddamento di Newton, la velocita di raffreddamento di un ogget-

to e direttamente proporzionale alla differenza tra la temperatura T0 (supposta costante) dell’ambiente in cui si tro-

va l’oggetto e la temperatura dell’oggetto stesso. Cio significa che, detta yðtÞ la temperatura dell’oggetto all’istante

t, la funzione yðtÞ soddisfa l’equazione differenziale:

y0ðtÞ ¼ kðT0 � yðtÞÞ

essendo k una costante positiva (detta costante di raffreddamento) che dipende dalle caratteristiche dell’oggetto.

a. Un oggetto prodotto industrialmente e posto a raffreddare in un ambiente la cui temperatura costante e

T0 ¼ 20 �C. Supponi che il tempo sia misurato in ore e che la costante di raffreddamento dell’oggetto sia

k ¼ 0,5. Scrivi l’equazione differenziale che deve essere soddisfatta dalla funzione yðtÞ e determina il suo

integrale generale.

Supponendo che la temperatura iniziale dell’oggetto sia di 220 �C, rispondi ai seguenti ulteriori quesiti.

b. Determina l’espressione analitica di yðtÞ.c. Stabilisci qual e la temperatura dell’oggetto dopo 30 minuti.

d. Calcola il limite di yðtÞ per t ! þ1 e interpreta il risultato in relazione al problema.

e. Stabilisci dopo quanto tempo la temperatura dell’oggetto sara diventata il 50% di quella iniziale. Esprimi il

risultato sia in forma esatta, sia in modo approssimato, arrotondato ai minuti.�a. y0 ¼ 1

2ð20 � yÞ; b. yðtÞ ¼ 200e�

t2 þ 20; c. circa 175,8� C; d. 20; e. t ¼ 2ln

20

9, ovvero circa 1 ora e 36 minuti

�153 Matematica e fisica Assumiamo che la velocita con cui un corpo si raffredda sia proporzionale alla differenza

tra la temperatura dello spazio ambiente, supposta costante, e la temperatura del corpo stesso. Un corpo riscaldato

alla temperatura di 80 �C e posto in un ambiente a 20 � C; dopo un’ora la sua temperatura e di 40 �C. Quale sara la

sua temperatura dopo 2 ore?

(Suggerimento: vedi l’esercizio precedente) [Circa 26,7� C]

679

Unita

10

Leequazionidiffe

renziali

�154 Evoluzione di una popolazione. In una riserva naturale, rimasta priva di animali in seguito a un’epidemia,

vengono immessi 50 cervi. Si stima che la foresta della riserva possa offrire risorse di cibo tali da consentire un’evo-

luzione della popolazione di cervi fino a un massimo di 500 esemplari. Supponi una crescita logistica della popola-

zione dei cervi, con costante di proporzionalita k ¼ 0,4.

a. Indicato con yðtÞ il numero dei cervi dopo t anni dall’immissione dei primi 50, scrivi l’equazione

differenziale che la funzione yðtÞ deve soddisfare.

b. Risolvi tale equazione, determinando l’espressione analitica di yðtÞ.c. Determina dopo quanto tempo la popolazione di cervi sara il doppio di quella inizialmente immessa.�

a. y0 ¼ 0,4y 1 � y

500

� �; b. y ¼ 500

1 þ 9e�0,4t ; c. t ¼ 5 ln3

2, ossia dopo circa 2 anni

�155 Matematica e fisica Il circuito rappresentato in figura e costituito da un condensatore di capacita C (espressa

in farad), da un resistore di resistenza R (espressa in ohm) e da un interruttore. All’istante t ¼ 0 si chiude l’interrut-

tore e il condensatore, inizialmente carico, si scarica nel circuito. Sia VðtÞ il valore (espresso in volt) della tensione

ai capi del condensatore all’istante t (espresso in secondi).

C

R

a. Giustifica, in base alle leggi della fisica, perche la funzione VðtÞ deve soddisfare l’equazione differenziale

V 0ðtÞ þ 1

RCVðtÞ ¼ 0.

b. Supposto che sia C ¼ 10�4 F, R ¼ 104 � e che nell’istante t ¼ 0 la tensione ai capi del condensatore sia di 12 V,

determina l’espressione analitica di VðtÞ.c. Determina dopo quanto tempo, a partire dalla chiusura del circuito, la tensione VðtÞ e minore di 0,6 V.

d. L’energia EðtÞ (espressa in joule) immagazzinata nel condensatore all’istante t e data da:

EðtÞ ¼ 1

2C � V2ðtÞ

Determina il valore medio di EðtÞ nei primi 2 secondi.

[b. VðtÞ ¼ 12e�t ; c. t > ln 20 s, ossia dopo circa 3 s; d. 18ð1 � e�4Þ10�4 J]

�156 Matematica e fisica Considera il circuito rappresentato in figura, costi-

tuito da un condensatore di capacita C (espressa in farad), da una bobina

di induttanza L (espressa in henry) e da un interruttore. Il tempo e espresso

in secondi. All’istante t ¼ 0 si chiude l’interruttore e il condensatore si sca-

rica nel circuito. Indichiamo con qðtÞ il valore della carica (espressa in cou-

lomb) del condensatore all’istante t.

C

L

a. Giustifica, in base alle leggi della fisica, perche la funzione qðtÞ soddisfa l’equazione differenziale

q00ðtÞ þ 1

LCqðtÞ ¼ 0.

b. Supposto C ¼ 2 � 10�3 F e L ¼ 1,25 � 10�2 H, determina la soluzione generale dell’equazione differenziale.

c. Determina la soluzione particolare che soddisfa le condizioni qð0Þ ¼ffiffiffi2

p

400e q0ð0Þ ¼

ffiffiffi2

p

2.

d. Verifica che la soluzione particolare trovata al punto precedente si puo esprimere nella forma

qðtÞ ¼ 1

200sin 200t þ �

4

� �.

e. Determina il valore medio della quantita di carica dall’istante iniziale fino al primo istante in cui la quantita

di carica assume il suo valore massimo.�b. qðtÞ ¼ c1 cos ð200tÞ þ c2 sin ð200tÞ; c. qðtÞ ¼

ffiffiffi2

p

400cos ð200tÞ þ

ffiffiffi2

p

400sin ð200tÞ; e.

ffiffiffi2

p

100�

TemaO

Calcolo

integrale

edequazionidifferenziali

680

�157 Matematica e fisica Un corpo di massa m ¼ 1 kg e appeso a una molla di costante elastica k ¼ 9 N/m. Se si spo-

sta il corpo dalla sua posizione di equilibrio O, esso effettua delle oscillazioni intorno a O. La posizione del corpo

all’istante t e individuata dall’ascissa xðtÞ sull’asse delle ascisse rappresentato in figura.

a. Giustifica, in base alle leggi della fisica, perche la funzione xðtÞ soddisfa

l’equazione differenziale

x00ðtÞ þ 9xðtÞ ¼ 0

e determina la sua soluzione generale.

x(t)

x

OSupposto che all’istante t ¼ 0 il corpo si trovi sul semiasse delle ascisse positive a

0,5 m da O e che la sua velocita sia di 1,5 m/s, rispondi ai seguenti ulteriori quesiti.

b. Determina la soluzione particolare dell’equazione differenziale che soddisfa

le precedenti condizioni.

c. Verifica che xðtÞ ¼ffiffiffi2

p

2cos 3t � �

4

� �.

d. Determina dopo quanto tempo dall’istante t ¼ 0 il corpo passa per la prima volta da O.�a. xðtÞ ¼ c1 cos ð3tÞ þ c2 sin ð3tÞ; b. xðtÞ ¼ 1

2cos ð3tÞ þ 1

2sin ð3tÞ; c. t ¼ �

4s, ossia dopo circa 0,8 s

�158 Matematica e fisica Un carrello di massa m ¼ 200 kg e posto su un binario orizzontale rettilineo. E sottoposto

a una forza costante F!

di intensita 50 N. La forza di attrito e diretta in verso contrario a F!

ed e proporzionale alla

velocita del carrello, essendo la costante di proporzionalita uguale (in valore assoluto) a 25 N � m�1s�1. La posizio-

ne del carrello all’istante t (espresso in secondi) e individuata dalla distanza xðtÞ (espressa in metri) del punto H

dall’origine O sull’asse delle ascisse rappresentato in figura.

x(t)

xO H

F�

a. Giustifica, in base alle leggi della fisica, perche la funzione xðtÞ soddisfa l’equazione differenziale

25x0ðtÞ þ 200x00ðtÞ ¼ 50

b. Determina l’integrale generale dell’equazione differenziale.

c. Supponi che all’istante t ¼ 0 il carrello si trovasse in O con velocita nulla e determina la soluzione

dell’equazione differenziale che soddisfa queste condizioni.

d. Qual e la distanza percorsa dal carrello dopo 40 secondi?

e. Determina l’espressione analitica della funzione vðtÞ che esprime la velocita del carrello.

f. Determina il limite V della velocita vðtÞ per t ! þ1. Per quali valori di t la velocita del carrello e inferiore o

uguale al 90% del suo valore limite V?

[b. c1 þ c2e�t8 þ 2t; c. xðtÞ ¼ 2t � 16 þ 16e�

t8 ; d. circa 64,1 m; e. vðtÞ ¼ x0ðtÞ ¼ 2 � 2e�

18 t ;

f. V ¼ 2 m/s, la condizione e verificata per t � 8 ln 10, cioe per tempi inferiori o uguali a circa 18,4 s]

�159 Matematica e fisica Considera un circuito elettrico composto da un condensatore di ca-

pacita C (espressa in farad), da una bobina di induttanza L (espressa in henry) e da un inter-

ruttore. Il tempo t e espresso in secondi. All’istante t ¼ 0 supponiamo il condensatore cari-

co; si chiude l’interruttore e il condensatore si scarica nel circuito.

C

L

Indichiamo con qðtÞ il valore della carica (espressa in coulomb) del condensatore all’istante t.

a. Giustifica, in base alle leggi della fisica, perche la funzione qðtÞ soddisfa l’equazione differenziale

q00ðtÞ þ 1

LCqðtÞ ¼ 0

b. Supposto C ¼ 1,25 � 10�3 F e L ¼ 0,5 � 10�2 H, determina l’integrale generale dell’equazione differenziale.

681

Unita

10

Leequazionidiffe

renziali

c. Determina la soluzione particolare corrispondente alle condizioni qð0Þ ¼ 6 � 10�3 e q0ð0Þ ¼ 0.

d. Determina la funzione iðtÞ che esprime l’intensita di corrente (misurata in ampere) che percorre il circuito

all’istante t.

e. Determina il valore efficace E della corrente alternata che percorre il circuito, in base alla formula:

E ¼

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi1

T

Z T

0

i2ðtÞ dt

s

dove T indica il periodo della corrente alternata.�b. qðtÞ ¼ c1 cos ð400tÞ þ c2 sin ð400tÞ; c. qðtÞ ¼ 3

500cos ð400tÞ; d. iðtÞ ¼ �2,4 sin ð400tÞ; e. 1,2

ffiffiffi2

p �

�160 Matematica e fisica Considera un condensatore di capacita C, inserito in un circuito di resistenza R ai cui capi

e applicata una forza elettromotrice costante E. Detta qðtÞ la carica sul condensatore all’istante t:

a. mostra che Rdq

dtþ q

C¼ E;

C

R

E

b. risolvendo l’equazione differenziale nell’ipotesi qð0Þ ¼ 0, mostra che

qðtÞ ¼ CEð1 � e�tRC Þ;

c. calcola il limite di qðtÞ per t ! þ1 e interpreta il risultato del limite in

relazione al problema.

�161 Matematica e fisica Considera un corpo di massa m che si muove su una retta, soggetto a una forza elastica at-

trattiva esercitata da una molla avente costante di elasticita k. Supponi che sul corpo agisca, oltre alla forza elastica,

una forza viscosa di attrito, proporzionale secondo la costante h alla sua velocita vðtÞ all’istante t. Fissa sulla retta

su cui si muove il corpo un sistema di ascisse, avente l’origine O nell’estremo fisso della molla. Detta x ¼ xðtÞ l’a-

scissa del punto in cui si trova il corpo all’istante t:

a. verifica che l’equazione del moto del corpo e:

mx00 ¼ �kx� hx0

ossia, ponendo ! ¼ffiffiffiffiffiffiffik

m

r(pulsazione) e � ¼ h

2m(smorzamento):

x00 þ 2�x0 þ !2x ¼ 0

b. discuti il moto del corpo, distinguendo i tre casi � > !, � ¼ ! e � < !.

RIEPILOGO E APPROFONDIMENTO

Esercizi di riepilogo

Determina l’integrale generale delle seguenti equazioni differenziali.

�162 y0 ¼ 3y þ 6 [ y ¼ ce3x � 2]

�163 y00 � 4y0 ¼ 0 [ y ¼ c1e4x þ c2]

�164 y0 ¼ xe�y y ¼ ln1

2x2 þ c

� �� �

�165 y0 þ y

x¼ 1

x2, con x > 0 y ¼ ln x

xþ c

x

� ��166 4y00 � 3y0 � y ¼ 0 [ y ¼ c1e

x þ c2e� 1

4 x]

�167 ðx2 þ 1Þ y0 þ xy2 ¼ 0

�y ¼ 2

ln ðx2 þ 1Þ þ c, y ¼ 0

�168 y00 þ y ¼ 0 [ y ¼ c1 cos xþ c2 sin x]

�169 y00 ¼ �2y0 � y [ y ¼ e�xðc1xþ c2Þ]

�170 xy0 � y ¼ 2ffiffiffix

p[ y ¼ cx� 4

ffiffiffix

p]

�171 y00 þ y0 � 2y ¼ 0 [ y ¼ c1 ex þ c2 e

�2x]

�172 xy0 � 4y ¼ x3 [ y ¼ cx4 � x3]

�173 xy0 � y ¼ x2ex [ y ¼ xex þ cx]

�174 y00 þ 4y0 ¼ �2y [ y ¼ c1exðffiffi2

p�2Þ þ c2e

�xðffiffi2

pþ2Þ]

�175 y0e�y ¼ 3ffiffiffix

p[ y ¼ �ln ðc � 2x

ffiffiffix

pÞ]

TemaO

Calcolo

integrale

edequazionidifferenziali

682

�176 y0 tan x ¼ y þ 1 [ y ¼ �1 þ c sin x]

�177 y0 ¼ 1 þ y2�y ¼ tan ðxþ cÞ, con � �

2� c < x <

2� c

��178 y0 � y sin x ¼ 4 sin x [ y ¼ ce�cosx � 4]

�179 9y00 þ 6y0 þ y ¼ 0 [ y ¼ e�x3 ðc1xþ c2Þ]

�180 y0 ¼ eyþ1x

x2[ y ¼ �ln ðe 1

x þ cÞ]

�181 y0 ¼ y tan x� sin 2x; con � �

2< x <

2�y ¼ 2

3cos2 xþ c

cos x

�182 y0 ¼ 2x� y

x� 2y ¼ x2 þ c

x� 2

� ��183 xyy0 ¼ 4 � x2 [ y ¼ �

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi8 ln jxj � x2 þ c

p]

�184 xy0 ¼ 2y � x [ y ¼ cx2 þ x]

�185 xy0 ¼ 4 � x2 y ¼ � 1

2x2 þ 4 ln jxj þ c

� �

�186 y00 � 16y ¼ 20 y ¼ c1e4x þ c2e

�4x � 5

4

� �

�187 y0 � 16y ¼ 20 y ¼ ce16x � 5

4

� ��188 y00 þ 16y ¼ 8y0 [ y ¼ ðc1 þ c2xÞe4x]

�189 y0 ¼ 2xy2

x2 þ 1y ¼ 0, y ¼ 1

c � ln ðx2 þ 1Þ

� �

�190 y00 � 6y0 þ 5y ¼ 10x y ¼ c1ex þ c2e

5x þ 2xþ 12

5

� ��191 y00 þ y ¼ x2 [ y ¼ c1 sin xþ c2 cos xþ x2 � 2]

�192 ðy � 3Þy0 ¼ x [ y ¼ 3 �ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffix2 þ c

p]

�193 2y00 ¼ y0 þ 1 [ y ¼ 2c1ex2 þ c2 � x]

�194 y0ffiffiffix

p¼ x� y y ¼ c1e

�2ffiffix

pþ x�

ffiffiffix

pþ 1

2

� �

�195 y0 ¼ y

x� 1

x2y ¼ c1xþ

1

2x

� �

�196 y0 ¼ xy2 y ¼ 0, y ¼ � 2

x2 þ c

� �

�197 4y00 þ 4y0 þ y ¼ 8 [ y ¼ ðc1 þ c2xÞe�x2 þ 8]

�198 y00 � y0 þ y ¼ 0

y ¼ ex2

�c1 sin

xffiffiffi3

p

2þ c2 cos

xffiffiffi3

p

2

�" #

�199 xy0 ¼ 4y þ xþ 2 y ¼ cx4 � 1

3x� 1

2

� �

�200 y0 ¼ xy

x2 � 4þ x [ y ¼ c

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffix2 � 4

pþ x2 � 4]

�201 yy0 ¼ xð9 � y2Þ [ y ¼ �ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi9 þ ce�x2

p]

Risolvi i seguenti problemi di Cauchy.

�202y0 ¼ sin x

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiy � 2

pyð0Þ ¼ 3

( �y ¼ 2 þ 1

4ð3 � cos xÞ2

�203y0 þ y

x¼ xþ 1

x

yð1Þ ¼ 1

3

8>><>>: , con x > 0

�y ¼ x3 þ 3x� 3

3x

�204y0 ¼ xð4 þ y2Þyð0Þ ¼ 2

(�y ¼ 2 tan

x2

2þ �

4

� �, con � 1

2

ffiffiffiffiffiffi2�

p< x <

1

2

ffiffiffiffiffiffi2�

p �

�205y00 þ 2y0 ¼ 0

yð0Þ ¼ 1

y0ð0Þ ¼ 2

8><>: [ y ¼ 2 � e�2x]

�206y00 þ 2y0 � 3y ¼ 0

yð0Þ ¼ 0

y0ð0Þ ¼ 1

8><>:�y ¼ 1

4ex � 1

4e�3x

�207y0 ¼ 2y � 8

yð0Þ ¼ 3

�[ y ¼ 4 � e2x]

�208y00 � 1 ¼ x2

yð0Þ ¼ 2

y0ð0Þ ¼ 0

8><>:�y ¼ 1

12x4 þ 1

2x2 þ 2

�209y0 ¼ y

x ln2 x

yðeÞ ¼ 1

8<: y ¼ e1� 1ln x

h i

�210 y0 ¼ y2

1 þ x2

yð0Þ ¼ 2

8><>: y ¼ 2

1 � 2 arctan x

��

�211 Considera l’equazione differenziale 4y00 ¼ �y.

a. Determina l’integrale generale.

b. Determina la soluzione particolare y ¼ f ðxÞ il cui grafico passa per i punti di coordinate (0, 1) e ð�, �ffiffiffi3

pÞ.

c. Verifica che f ðxÞ ¼ 2cosx

2þ �

3

� �.

�a. y ¼ c1 sin

x

2þ c2 cos

x

2; b. y ¼ �

ffiffiffi3

psin

x

2þ cos

x

2

683

Unita

10

Leequazionidiffe

renziali

�212 Considera l’equazione differenziale 4y00 þ y ¼ 0.

a. Determina l’integrale generale.

b. Determina la soluzione particolare il cui grafico passa per il punto di coordinate ð�;ffiffiffi3

pÞ e ammette in questo

punto tangente perpendicolare alla retta di equazione y ¼ 2x.

c. Determina il periodo T della funzione trovata al punto b. e tracciane il grafico nell’intervallo [0, T].

d. Determina le coordinate dei punti di intersezione del grafico tracciato al punto precedente con la retta di

equazione y ¼ 1.�a. f ðxÞ ¼ c1 sin

x

2þ c2 cos

x

2; b. f ðxÞ ¼ 2cos

x

2� �

3

� �; c. T ¼ 4�; d. (0, 1),

4�

3, 1

� �, ð4�, 1Þ

��213 Considera l’equazione differenziale y00 � 4y ¼ 20.

a. Determina l’integrale generale.

b. Determina la soluzione particolare il cui grafico ha un estremo relativo nell’origine.

c. Traccia un grafico qualitativo della soluzione trovata al punto b. e determina l’area della regione di piano

limitata dal grafico della funzione e dalla retta di equazione y ¼ 10

3.�

a. y ¼ c1e2x þ c2e

�2x � 5; b. y ¼ 5

2ðe2x þ e�2xÞ � 5; c.

1

3ð25 ln 3 � 20Þ

��214 Considera l’equazione differenziale y0 þ y ¼ x.

a. Determina l’integrale generale.

b. Determina la soluzione particolare che passa per l’origine.

c. Traccia il grafico della funzione.

d. Determina l’area della parte di piano limitata dal grafico della funzione, dal suo asintoto obliquo, dall’asse y e

dalla retta di equazione x ¼ a, con a > 0. Calcola per quale valore di a tale area e uguale a2

3.

[a. y ¼ ce�x þ x� 1; b. y ¼ e�x þ x� 1; d. 1 � e�a, a ¼ ln 3]

�215 a. Determina la soluzione particolare dell’equazione differenziale y00 þ 4y ¼ 0, che presenta un estremo relati-

vo di coordinate 0,1

4

� �.

b. Traccia il grafico della funzione nell’intervallo ½0, ��.c. Determina le equazioni delle rette tangenti al grafico della funzione nei due punti di flesso appartenenti al-

l’intervallo ½0, ��. �a. f ðxÞ ¼ 1

4cos 2x; c. y ¼ � 1

2xþ �

8, y ¼ 1

2x� 3

8�

�216 Dopo avere determinato la soluzione del problema di Cauchyy0 ¼ �3xy þ kxyð0Þ ¼ 0

�, determina k in modo che la

soluzione yðxÞ trovata sia tale che limx!0

yðxÞx2

¼ �1.

�y ¼ k

31 � e�

32 x

2� �

; k ¼ �2

�217 Dopo avere determinato la soluzione del problema di Cauchyy0 ¼ ðk� 4Þy � 4e�kx

yð0Þ ¼ 0

�, determina per quali va-

lori di k la soluzione trovata e tale che limx!þ1

yðxÞ ¼ 0.�y ¼ 1

k� 2ð2e�kx � 2eðk�4ÞxÞ; 0 < k < 4

�218 a. Determina la soluzione del problema di Cauchyy0 þ y ¼ 0yð0Þ ¼ e

�.

b. Traccia il grafico della funzione trovata al punto a.

c. Sia A il punto del grafico della funzione di ascissa 0 e B il punto del grafico di ascissa 1. Determina l’area della

regione finita di piano limitata dall’arco AB

, dall’asse y e dalla retta y ¼ 1.

d. Determina il volume del solido ottenuto da una rotazione completa intorno all’asse y della regione di piano

di cui al punto precedente. [a. y ¼ e1�x; c. e� 2; d. �ð2e� 5Þ]

�219 Temperatura di una reazione chimica. Indichiamo con y ¼ f ðtÞ la funzione che esprime la temperatura, in

gradi centigradi (�C), di una reazione chimica all’istante t, essendo t espresso in ore. E noto che f ð0Þ ¼ 10 e che la

funzione f soddisfa l’equazione differenziale:

y0 þ 1

2y ¼ 20e�

12 t

a. Determina l’espressione analitica della funzione.

b. Traccia il grafico della funzione f in un sistema di assi tOy.

c. Dopo quanto tempo dall’inizio della reazione la temperatura e di nuovo uguale alla temperatura iniziale?

TemaO

Calcolo

integrale

edequazionidifferenziali

684

Determina un valore approssimato, espresso in ore e minuti, arrotondato ai minuti.

d. Determina il valore medio della temperatura della reazione durante le prime 3 ore. Determina il valore esatto

e poi quello approssimato, arrotondato alla prima cifra decimale.�a. f ðtÞ ¼ ð20t þ 10Þe� 1

2 t ; c. circa 4,673 ore ¼ circa 4 h 40 minuti; d.100 � 220e�

32

3’ 17 �C

��220 Temperatura di un lubrificante. La temperatura in gradi centigradi (�C) del lubrificante di un motore varia

in funzione del tempo t di funzionamento (espresso in ore) secondo una funzione y ¼ f ðtÞ che soddisfa l’equazio-

ne differenziale y0 þ 0, 1y ¼ 3.

a. Determina l’espressione analitica della funzione, supponendo che la temperatura del lubrificante all’istante

t ¼ 0 sia di 20 �C.

b. Traccia un grafico qualitativo della funzione, determinando in particolare il limite di f ðtÞ per t ! þ1 e

dando un’interpretazione di questo limite in relazione al problema.

c. Determina dopo quanto tempo il lubrificante raggiunge la temperatura di 28 �C. Fornisci il risultato

arrotondato, espresso in ore e minuti.

d. Determina la temperatura media del lubrificante nelle prime 10 ore di funzionamento.�a. f ðtÞ ¼ 30 � 10e�

110 t ; b. f ðtÞ ! 30 per t ! þ1; c. t ¼ 10 ln 5 ’ 16 ore e 6 minuti;

d. 10ð2 þ e�1Þ ’ 23,7 �C]

�221 Matematica e fisica Considera l’equazione differenziale y00 ¼ � y

9.

a. Determina l’integrale generale.

b. Determina la soluzione particolare y ¼ f ðxÞ, il cui grafico interseca l’asse y nel punto di coordinate 0,1

2

� �e

ha in tale punto retta tangente parallela alla retta di equazione y ¼ �ffiffiffi3

p

6xþ 1.

c. Verifica che f ðxÞ ¼ sinx

3þ 5

6�

� �e che f 2ðxÞ ¼ 1

2� 1

2cos

2

3xþ 5

3�

� �.

d. Poni y ¼ i e x ¼ t e interpreta l’equazione i ¼ f ðtÞ come la funzione che esprime l’intensita di una corrente

alternata in funzione del tempo. Determina il valore efficace E di tale corrente alternata, di intensita i ¼ f ðtÞ, in

base alla formula:

E ¼

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi1

T

Z T

0

f 2ðtÞ dt

sdove T indica il periodo della corrente alternata.�

a. f ðxÞ ¼ c1 sinx

3þ c2 cos

x

3; b. f ðxÞ ¼ �

ffiffiffi3

p

2sin

x

3þ 1

2cos

x

3; d.

ffiffiffi2

p

2

�Esercizi di approfondimento

�222 Scrivi, in dipendenza del parametro reale a, l’integrale generale dell’equazione differenziale:

y00 þ ða2 � 2aÞy ¼ 0hSe 0 < a < 2, y ¼ c1e

xffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi2a�a2

pþ c2e

�xffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi2a�a2

p; se a ¼ 0 _ a ¼ 2, y ¼ c1xþ c2;

se a < 0 _ a > 2, y ¼ c1 cos xffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffia2 � 2a

p� �þ c2 sin x

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffia2 � 2a

p� �i�223 Determina, in dipendenza del parametro k, l’integrale generale dell’equazione differenziale y00 � y ¼ ekx.�

Se k 6¼ �1, y ¼ c1ex þ c2e

�x þ ekx

k2 � 1; se k ¼ 1, y ¼ c1e

x þ c2e�x þ 1

2xex; se k ¼ �1, y ¼ c1e

x þ c2e�x � 1

2xe�x

��224 Considera il problema di Cauchy:

y00 þ 2y0 � 8y ¼ 0

yð0Þ ¼ 2

y0ð0Þ ¼ k

8><>:a. Determina per quale valore di k la soluzione del problema di Cauchy soddisfa la relazione lim

x!�1yðxÞ ¼ 0 e

determina tale soluzione.

b. Determina per quale valore di k la soluzione del problema di Cauchy soddisfa la relazione limx!þ1

yðxÞ ¼ 0 e

determina tale soluzione. [a. k ¼ 4, y ¼ 2e2x; b. k ¼ �8, y ¼ 2e�4x]

�225 Il grafico di una funzione y ¼ f ðxÞ passa per l’origine e soddisfa la seguente proprieta: in ogni suo punto la ret-

ta normale interseca l’asse y nel punto di coordinate (0, 2). Determina l’equazione della funzione e rappresentala

graficamente. [ y ¼ 2 �ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi4 � x2

p]

685

Unita

10

Leequazionidiffe

renziali

Esercizi dalle gare di matematica e in inglese

�226 L’integrale generale dell’equazione differenziale ð1 þ x2Þ dy

dx� 2xy ¼ 0:

A e y ¼ C

1 þ x2con C � 0

B e y ¼ Cð1 þ x2Þ con C � 0

C e y ¼ ð1 þ x2Þ þ C con C � 0

D non e nessuno dei precedenti

E non esiste

(Mathematics Tournament, Gainesville College)

�227 Data l’equazione differenziale 4y00 þ 3y0 � y ¼ 0 e la sua soluzione y ¼ e�t , quali sono i valori di �?

(Stanford Math Tournament 2006)� ¼ �1 _ � ¼ 1

4

� ��228 Solve math in English Suppose that y is a function of x that satisfies:

dy

dx¼

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi1 � y2

px2

and y2

� �¼ 0

What is the value of y at x ¼ 3

�?

(Calculus Competition, Youngstown University 2008)1

2

� ��229 Solve math in English Find a function f such that f ð0Þ ¼ 2 and for each real number a the line tangent to

y ¼ f ðxÞ at ða, f ðaÞÞ has x-intercept a� 2.

(Calculus Competition, Youngstown University 2008) [f ðxÞ ¼ 2e12 x]

�230 Solve math in English Water flows into a tank at 3 gallons per minute. The tank initially contains 100 gallons

of water, with 50 pounds of salt. The tank is well-mixed, and drains at a rate of 2 gallons per minute. How many

pounds of salt are left after one hour?

(Stanford Math Tournament 2008)125

4

� �

TemaO

Calcolo

integrale

edequazionidifferenziali

686

VERSO L’ESAMEINTRODUZIONE ALLE EQUAZIONI DIFFERENZIALI

Problemi

�1 Considera le equazioni differenziali:

y0 ¼ x

y[*]

y0 ¼ x

y

� �2

[**]

a. Determina l’integrale generale della [*].

b. Determina l’integrale particolare della [*] che

soddisfa la condizione yð0Þ ¼ �2.

c. Determina l’integrale generale della [**].

d. Determina l’integrale particolare della [**] che

soddisfa la condizione yð1Þ ¼ 2.

e. Stabilisci se esiste qualche integrale particolare in

comune sia alla [*] sia alla [**].

�2 Considera l’equazione differenziale:

y00 � 2ky0 þ y ¼ 0, con k 2 R

a. Determina l’integrale generale per k ¼ �1.

b. Determina l’integrale generale per k ¼ 5

4.

c. Determina l’integrale generale per k ¼ 1

2.

d. In corrispondenza del valore k ¼ �1, determina

l’integrale particolare che soddisfa le condizioni:

yð0Þ ¼ 2 e y0ð0Þ ¼ 1

e. Scrivi, in dipendenza dal parametro k, l’integrale

generale dell’equazione.

Quesiti

�3 Determina per quale valore di a 2 R l’equazione

ða� 3Þy2 þ y0 þ y

x¼ ða� 1Þex e lineare. In corrispon-

denza del valore di a trovato, determina l’equazione

generale dell’equazione differenziale.

�4 Risolvi il problema di Cauchy:y0 ¼ y2 � 4

x2 � 4

yð0Þ ¼ � 2

3

8>><>>:�5 Determina a, b e c in modo che la funzione

y ¼ gðxÞ ¼ ax2 þ bxþ c sia un integrale particolare del-

l’equazione differenziale y00 � y ¼ 2x2 � 3. Verifica che

ogni funzione della forma y ¼ f ðxÞ þ gðxÞ, essendo f

un integrale particolare dell’equazione y00 � y ¼ 0 e g

la funzione determinata all’inizio, e una soluzione del-

l’equazione y00 � y ¼ 2x2 � 3.

�6 Considera l’equazione differenziale y00 þ 4y ¼ 0.

Stabilisci se le seguenti affermazioni sono vere o false.

a. tutti i suoi integrali particolari sono

funzioni periodiche V F

b. esiste un integrale particolare

dell’equazione tale che limx!þ1

yðxÞ ¼ 1 V F

c. esistono infiniti integrali particolari tali

che yð0Þ ¼ 3 V F

d. la funzione y ¼ 3 cos 2xþ 2 sin 2x e

l’unico suo integrale particolare che verifica

le condizioni yð0Þ ¼ 3 e y0ð0Þ ¼ 4 V F

e. tutti i suoi integrali particolari sono

funzioni limitate V F

�7 Una sola delle seguenti equazioni e a variabili se-

parabili. Individua quale e determina il suo integrale

generale.

a. y0 ¼ 2x� y

b. y0 ¼ e2x�y

c. y0 þ y ¼ x2

d. y0 ¼ x� y

xþ y

�8 Determina l’integrale generale dell’equazione:

y0 þ y tan x ¼ cos2 x

�9 Risolvi il problema di Cauchy:

y00 þ 6y0 þ 9y ¼ 0

yð0Þ ¼ 1

y0ð0Þ ¼ 2

8><>:�10 Tra le soluzioni dell’equazione differenziale:

y00 þ 5y0 � 6y ¼ 0

determina quella per cui limx!þ1

yðxÞ ¼ 0 e yð0Þ ¼ 4.

�11 Determina l’integrale generale dell’equazione:

ð1 þ x3Þy0 þ 3x2y ¼ 3x2

�12 Risolvi il problema di Cauchy:

y00 ¼ ln x

yð1Þ ¼ 0

y0ð1Þ ¼ 2

8><>:

Le soluzioni sono in fondo al volume

687

Laboratorio di informatica O TemaTemaO

Laboratorio

diinform

atica

Inform

atic

a–FOGLIO

ELETTRONIC

O

ATTIVITA GUIDATE

Attivita 1 Foglio elettronico

Il metodo dei rettangoliCostruiamo un foglio Excel per determinare, applicando il metodo dei rettangoli, l’in-

tegrale della funzione f ðxÞ ¼ e�x2 su un intervallo [a, b], con a, b 2 R e a < b.

a. Costruzione del foglio Excel

Ricorda che, in base al metodo dei rettangoli, vale la seguente formula di appros-

simazione:ðba

f ðxÞ dx ’ �x½ f ðc1Þ þ f ðc2Þ þ ::: þ f ðcnÞ�

dove

�x ¼ b� a

n

ci ¼1

2ðxi�1 þ xiÞ ¼ punto medio di ½xi�1, xi�

xi ¼ aþ i�x

Costruisci quindi un foglio Excel, impostato come quello che puoi vedere qui

sotto, che applica il metodo dei rettangoli per approssimare un integrale del tipoðba

e�x2

dx. Osserva che:

� le celle B2 e B3 sono preposte all’immissione degli estremia e b dell’intervallo

di integrazione;

� la cella D2 e preposta all’immissione del numero di suddivisioni n dell’inter-

vallo che si vuole considerare;

� la zona A6:E9 serve a effettuare i calcoli preliminari necessari per applicare la

formula [1];

� nella cella E14 e fornita l’approssimazione dell’integrale.

Il foglio costruito riguarda il caso in cui si e scelto n ¼ 4.

Se hai difficolta a svolgerele attivita guidate,fai riferimentoai file disponibili on-line.

688

Inform

atica–FOGLIO

ELETTRONIC

OTemaO

Laboratoriodiinform

atica Per costruire tale foglio devi in particolare:

1. immettere nella cella A6 il valore 1;

2. immettere nella cella B6 la formula Excel che traduce la formula

xi�1 ¼ aþ ði� 1Þ�x, essendo �x ¼ b� a

n

3. immettere nella cella C6 la formula Excel che traduce l’analoga formula

xi ¼ aþ i �x;

4. immettere nella cella D6 la formula che calcola il punto medio dell’inter-

vallo ½xi�1; xi�;5. immettere nella cella E6 la formula che calcola il valore della funzione

f ðxÞ ¼ e�x2in ci, nel nostro caso:

=EXP(-(D6^2))

6. immettere nella cella A7 la formula = A6+1;

7. copiare sulla riga 7 le celle della zona B6:E6;

8. copiare la riga 7 nelle due righe sottostanti (in modo da giungere fino al va-

lore i = 4, in accordo con la scelta di 4 suddivisioni);

9. immettere nella cella E14 la formula che traduce la formula [1].

Ritroverai cosı il valore approssimato dell’integrale, gia ricavato nello svolgimen-

to dell’esercizio senza il foglio Excel.

b. Utilizzo del foglio

Modifica il foglio in modo da ottenere un’approssimazione dell’integraleð6

2

e�x2

dx con il metodo dei rettangoli applicato con una suddivisione dell’inter-

vallo [2, 6] in 10 parti.

ATTIVITA PROPOSTE

Considera l’integrale

ð2

1

x2 þ 1

x

� �dx.

a. Calcola il valore esatto dell’integrale e arrotondalo alla seconda cifra decimale.

b. Modifica il foglio costruito nell’attivita guidata, in modo da calcolare un’approssima-

zione dell’integrale

ð2

1

x2 þ 1

x

� �dx con il metodo dei rettangoli applicato con una

suddivisione dell’intervallo [1, 2] in 10 parti.

c. Confronta i due risultati trovati e verifica la correttezza del risultato trovato in a.

Attenzione!

Nelle formule da immetterein A6, B6 e C6, prestaattenzione all’utilizzo deiriferimenti assoluti e relativi,in vista di copiare le formulesulle righe successive.

RISOLVERE PROBLEMI E COSTRUIREMODELLI

�1 Raffreddamento di un corpo. Un oggetto incandescente, alla temperatura di 200 �C, viene posto a raffred-

dare in un ambiente in cui la temperatura e costante. La velocita (in � C/ora) con cui diminuisce la temperatura

dell’oggetto e espressa dalla funzione:

f ðtÞ ¼ �80e�12 t

dove t e il tempo, misurato in ore, trascorso da quando l’oggetto e stato posto a raffreddare.

a. Di quanto diminuisce la temperatura dell’oggetto nelle prime due ore?

b. Quale e stata la temperatura media dell’oggetto nelle prime due ore? [a. Circa 101 �C; b. circa 141 �C]

�2 Il ponte. Un ponte a singola arcata, lungo 16 m, sovrasta una strada a doppio senso di circolazione, dotata in

entrambi i sensi di marcia di una pista ciclabile e di un marciapiede per i pedoni. La parte superiore del ponte dista

5 m dalla strada, mentre il punto piu alto dell’arco del ponte dista 4 m dalla strada. La figura a pagina seguente rap-

presenta una delle due facciate del ponte. La parte dell’asse delle ascisse compresa tra �8 e 8 rappresenta la strada.

a. L’arco del ponte puo essere modellizzato da una funzione del tipo:

f ðxÞ ¼ k� ex5 þ e�

x5

2

dove k e un numero reale opportuno. Determina il valore di k in base alle informazioni che puoi leggere sul gra-

fico.

b. Stabilisci la massima altezza di un veicolo motorizzato che puo passare al di sotto del ponte, volendo

mantenere una distanza di sicurezza di 50 cm tra l’arco del ponte e il tetto del veicolo.

c. Calcola l’area della facciata del ponte indicata in figura, fornendo sia il risultato esatto sia quello arrotondato

alla seconda cifra decimale.

d. Si vogliono dipingere le due facciate del ponte. La pittura che si vuole utilizzare viene venduta in bidoni da 30

litri. Sapendo che si consuma 1 litro di vernice per ogni 0,3 m2 di superficie, quanti bidoni sono necessari per

dipingere entrambe le facciate del ponte?

O–1 1

1

2

3

4

5

6

2 3 4 5 6 7 8–2–3–5–6–7–8x

y

larghezza della strada

zona riservata ai veicoli motorizzati

corsia corsia

pistaciclabile

arco del ponte

–4

pistaciclabile

zonariservataai pedoni

zonariservataai pedoni

[a. k ¼ 5; b. circa 3,16 m; c. 5ðe 85 � e�

85 Þ ’ 23,76 m2; d. 6 bidoni]

689

TemaO

Verso

leco

mpetenze

Verso le competenze O Tema

O O'

A

1–1–2–3–4 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12

γ

γ'B

D

C

x

y

y = f(x)

r = 3 R = 4

y = g(x)

�3 La piscina. Il modello geometrico di una piscina e

rappresentato nella figura qui a fianco. Il perimetro della

piscina e costituito da due semicirconferenze: l’arco

AB

�di centro O e raggio 3, e l’arco CD

di centro O0 e

raggio 4, uniti da due curve � e �0, grafici nell’inter-

vallo [0, 8] rispettivamente delle due funzioni

polinomiali di terzo grado y ¼ f ðxÞ e y ¼ gðxÞ.L’unita di misura e il metro e l’asse x rappresenta

un asse di simmetria della piscina.

a. Sapendo che le tangenti al grafico di f nei punti

A e D sono orizzontali, determina l’espressione

analitica della funzione f e quella della funzione g.

b. Calcola l’area (in m2) della piscina, esprimendo il risultato sia in forma esatta, sia arrotondato alla prima cifra

decimale.

c. La profondita dell’acqua della piscina e costante, uguale a 2 m. Quanti litri d’acqua contiene la piscina?

Esprimi il risultato arrotondato a un numero intero.

a: f ðxÞ ¼ � 1

256x3 þ 3

64x2 þ 3

�, gðxÞ ¼ 1

256x3 � 3

64x2 � 3; b:

25�

2þ 56 ’ 95;3 m2; c: circa 190 540 litri

�4 Matematica e fisica Due cariche q1 e q2 si respingono con una forza la cui intensita F e inversamente propor-

zionale al quadrato della loro distanza r, cioe:

F ¼ kq1q2

r2

Supponendo che si trovino sull’asse x, rispettivamente nei punti A(–1, 0) e B(1, 0), e mantenendo fissa la carica q2,

calcola il lavoro necessario per spostare la carica q1 dal punto A all’origine degli assi. kq1q2

2

� �

O

1234567

v(m/s)

t(s)

v1(t)

v2(t)

30252015105

INTERPRETARE GRAFICI E DATI

�5 Due atleti corrono lungo una strada rettilinea; le funzioni

v1ðtÞ e v2ðtÞ che esprimono le loro velocita (in m/s) sono rappre-

sentate nella figura qui a fianco.

a. Scrivi l’integrale che esprime l’area della parte colorata.

b. Spiega che cosa esprime, in relazione al problema, l’area

della parte colorata.

c. Supponendo che i due atleti siano partiti nello stesso

istante e nello stesso punto, chi dei due e in testa dopo 5 s? E

dopo 15 s? E dopo 30 s?

�6 Nel grafico qui a destra e mostrata la funzione f ðtÞ che rappresenta il consumo (in migliaia di megawatt) di

energia elettrica di uno stato in un dato giorno, in funzione dell’ora del giorno. Ricorda che 1 megawatt ¼ 106 W

¼ 3,6 � 109 J/ora.

a. Spiega che cosa rappresenta, in relazione

al problema,

ð14

8

f ðtÞ dt e quale unita di mi-

sura va attribuita al numero che risulta dal

calcolo dell’integrale.

b. Scrivi un’espressione contenente oppor-

tuni integrali che esprima il consumo com-

plessivo di energia elettrica tra 6 e le 8 del

mattino e dopo le 22 della sera.

c. Sai fornire una stima, in joule, dell’ener-

gia consumata tra le 8 e le 10 del mattino?

[c. Circa 1;584 � 1011 J]

18

19

20

21

22

23

24

25

26

ora del giorno00 02 04 06 08 10 12 14 16 18 20 22 24

consumo (·103 MW)

TemaO

Versole

competenze

690

VERSO L’ESAME

Quesiti

�1 Una primitiva della funzione f ðxÞ e sin 2x. Se e possibile, calcola

ð �2

0

fx

3

� �dx, altrimenti spiega perche il calco-

lo non e possibile.

(Sperimentazioni autonome 2001)3ffiffiffi3

p

2

" #�2 Calcola la derivata, rispetto a x, della funzione f ðxÞ tale che: f xð Þ ¼

ðx0t et dt, con x > 0.

(Scuole italiane all’estero 2001) [ f 0ðxÞ ¼ xex]

�3 Verifica che:

ðe2

e

x ln x dx ¼ e2

43e2 � 1� �

. (Scuole italiane all’estero 2001)

�4 Sia f ðxÞ una funzione derivabile con derivata continua in R, tale che f ð0Þ ¼ 1 e f 0ð0Þ ¼ 2. Calcola

limx!0

ðx0

f tð Þdt � x

cos 2x� 1. (Sessione suppletiva 2001) � 1

2

� �

�5 Dimostra che

ð�0

sin2 x ¼ �

2. (Sessione suppletiva sperimentazioni autonome 2001)

�6 Una primitiva della funzione f ðxÞ e x2 þ 2x. Se e possibile calcolare

ð1

0

fx

2

� �dx, determinalo. In caso contra-

rio spiega perche il calcolo non e possibile. (Sessione suppletiva 2001) 5

2

� ��7 In un piano sia T il trapezoide di base [a, b] relativo alla funzione f ðxÞ, continua in [a, b]. Dimostra la formula

che esprime il volume del solido generato da una rotazione di T intorno all’asse x.

(Sessione suppletiva 2001)

�8 Calcola

ð1

0arcsin x dx. (Sessione suppletiva PNI 2001, ordinaria 2004)

�� 2

2

� �

�9 Calcola la derivata di f xð Þ ¼ðxþ1

x

ln t dt, con x > 0. (Sessione ordinaria 2002) lnxþ 1

x

� �

�10 La funzione f ðxÞ reale di variabile reale, continua per ogni x, e tale che:

ð2

0

f xð Þ dx ¼ a,

ð6

0

f xð Þ dx ¼ b, dove a, b

sono reali.

Determina, se esistono, i valori a, b per cui risulta

ð3

0

f 2xð Þ dx ¼ ln 2 e

ð3

1

f 2xð Þ dx ¼ ln 4.

(Sessione ordinaria 2002) [a ¼ �ln 4; b ¼ ln 4]

�11 Sia f una funzione continua in R tale che

ðx0

f tð Þ dt ¼ x cos �x. Trova f ð4Þ.(PNI 2002) [1]

�12 Calcola la derivata, rispetto a x, della seguente funzione: f ðxÞ ¼ðxþ2

x

e�t dt.

(Sperimentazioni autonome 2002) [e�x�2 � e�x]

�13 Dimostra che una primitiva della funzione1

xe la funzione ln jxj. (Sperimentazioni autonome 2002)

�14 Dopo aver dato una giustificazione della formula di integrazione per parti, applicala per calcolare l’integrale:ð1

0

ex x2 þ 1� �

dx.

(Scuole italiane all’estero 2002) [2e� 3]

�15 Determina il valore del parametro t che soddisfa l’equazione

ðt0

ex

1 þ exdx ¼

ð1

0

3x2 þ 2xþ 1� �

dx.

(Scuole italiane all’estero 2002) [ln ð2e3 � 1Þ]691

TemaO

Verso

l’Esameel’U

niversita

Verso l’Esame e l’Universita O Tema

�16 Trova l’equazione di una curva noto che il coefficiente angolare della retta tangente nel suo punto di coordi-

nate (x, y) e xffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi1 þ x2

pe che passa per il punto (0, �2).

(Scuole italiane all’estero 2002)1

3

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiðx2 þ 1Þ3

q� 7

3

� ��17 Senza calcolare

ð3

0e�x2

dx, giustifica perche 3e�9 �ð3

0e�x2

dx � 3.

�18 Supponendo di conoscere il valore I dell’integrale

ð1

0

cos x2 dx, di quale dei seguenti due integrali riusciamo a

calcolare il valore? Giustifica adeguatamente la risposta.

A

ð1

0x3 cos x8 dx B

ð1

0x4cos x9 dx

�19 Fornisci l’esempio di un solido di rotazione il cui volume e dato dall’integrale:

ð2

0

�x6 dx.

�20 Il grafico di una funzione polinomiale di terzo grado f interseca l’asse x in tre punti di ascisse a, b, c con

a < b < c. Considera le tre espressioni seguenti:

a.

ðba

f ðxÞ dxþðcb

f ðxÞ dx b.

ðba

f ðxÞ dx�ðcb

f ðxÞ dx c. �ðba

f ðxÞ dxþðcb

f ðxÞ dx

Stabilisci se e sotto quali condizioni rappresentano l’area della regione finita di piano limitata dall’asse x e dal grafi-

co della funzione f .

�21 Sia f una funzione continua nell’intervallo [a, b]. Mostra con un controesempio che in generale l’uguaglianzaðba

jf ðxÞj dx ¼ðba

f ðxÞ dx e falsa. Come deve essere la funzione f (sempre supponendola continua) perche l’ugua-

glianza sia vera?

�22 Esponi le condizioni di tua conoscenza che garantiscono l’integrabilita sull’intervallo [a, b] di una funzione f

definita in [a, b]. Illustra un esempio di funzione non integrabile su tale intervallo.

�23 Determina l’area della regione di piano limitata dalla curva di equazione y ¼ ex, dalla curva di equazione

y ¼ x3 e dalle rette x ¼ 0 e x ¼ 1.

(Sessione suppletiva 2007) e� 5

4

� ��24 Calcola il valore medio della funzione y ¼ sin3 x nell’intervallo 0 � x � �.

(Sessione suppletiva PNI 2007)4

3�

� ��25 Calcola il volume del solido generato da una rotazione completa attorno all’asse x della regione finita di pia-

no delimitata dalla curva y ¼ 2

xe dalla retta di equazione y ¼ �xþ 3.

(Sessione suppletiva PNI 2007)�

3

h i�26 Determina un polinomio PðxÞ di terzo grado tale che:

Pð0Þ ¼ P0ð0Þ ¼ 0 Pð1Þ ¼ 0

ð1

0

PðxÞ dx ¼ 1

12(Sessione ordinaria 2008Þ [y ¼ x2 � x3]

�27 Calcola il valore medio della funzione f ðxÞ ¼ ln ðxþffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi1 þ x2

pÞ nell’intervallo 0 � x � 1.

(Sessione suppletiva 2008) [ln ð1 þffiffiffi2

pÞ þ 1 �

ffiffiffi2

p]

�28 La regione finita di piano delimitata dalla curva di equazione y ¼ ex2 ðxþ 1Þ e dall’asse x nell’intervallo

0 � x � 1 e la base di un solido S le cui sezioni sono tutte esagoni regolari. Calcola il volume di S.

(Sessione suppletiva 2008)3ffiffiffi3

p

2ð2e� 1Þ

" #

�29 Un solido ha per base un cerchio di raggio 1. Ogni sezione del solido ottenuta con un piano perpendicolare a

un prefissato diametro e un triangolo equilatero. Calcola il volume del solido.

(Sessione ordinaria PNI 2008)4ffiffiffi3

p

3

" #

TemaO

Versol’Esameel’Universita

692

�30 Scrivi l’equazione della retta tangente al grafico della funzione f ðxÞ ¼ x2 �ð2x

2

ln 1 þ t4� �

dt nel punto di ascis-

sa x ¼ 1. [y ¼ 2x 1 � ln 17ð Þ þ 2 ln 17 � 1]

�31 Determina a in modo che il limite:

limx!0

ðx0e�t2

dt

� �� ax

x3

risulti finito e calcolane il valore. a ¼ 1; � 1

3

� ��32 Sia f una funzione continua e derivabile in [0, 2], tale che f ðxÞ > 0 per ogni x 2 ½0, 2� ; sapendo che:ð2

0f 0ðxÞ f ðxÞ dx ¼ e2 � 1

8e

ð2

0

f 0ðxÞf ðxÞ dx ¼ 1

calcola f ð0Þ e f ð2Þ. f ð0Þ ¼ 1

2, f ð2Þ ¼ e

2

� ��33 Considera la funzione cosı definita:

f ðxÞ ¼1

x

ðx0

e�t2

dt x > 0

k x � 0

8<:a. Determina per quale valore di k la funzione e continua in R.

b. In corrispondenza del valore di k trovato la funzione e anche derivabile in R? [a. k ¼ 1; b. e anche derivabile]

�34 Sia 0 < a < b e x 2 ½�b, b�. Prova che

ðb�b

x� aj j dx ¼ a2 þ b2.

(Sessione ordinaria PNI 2009)

�35 Calcola il volume del solido generato dalla rotazione attorno all’asse x della porzione di piano limitata dalla

curva y ¼ x2 � x3 e dall’asse x. �

105

h i(Sessione suppletiva, liceo della comunicazione 2010)

�36 Calcola il valore medio della funzione f xð Þ ¼ ex x� 1ð Þx2

nell’intervallo 1 � x � 2.

(Sessione suppletiva 2010)e2 � 2e

2

� �Problemi

�37 Fai riferimento alla figura seguente:

O

4

2

A

B

x

yy = x2

a. Calcola le aree di A e B.

�Area di A ¼ 16

3, area di B ¼ 8

3

�b. Calcola il volume del solido ottenuto dalla rotazione di B intorno all’asse x.

32�

5

� �c. Calcola il volume del solido ottenuto dalla rotazione di A intorno all’asse y. [8�]

d. Calcola il volume del solido ottenuto dalla rotazione di A intorno all’asse x.128�

5

� �e. Calcola il volume del solido ottenuto dalla rotazione di B intorno all’asse y. [8�]

f. Calcola il volume del solido ottenuto dalla rotazione di B intorno alla retta di equazione x ¼ 2.8�

3

� �g. Calcola il volume del solido ottenuto dalla rotazione di A intorno alla retta di equazione y ¼ 4.

256�

15

� �693

TemaO

Verso

l’Esameel’U

niversita

�38 Considera la regione finita di piano limitata dai grafici delle due funzioni y ¼ x3 e y ¼ffiffiffix

p.

a. Determina la sua area.

b. Determina il volume del solido ottenuto dalla sua rotazione intorno all’asse x.

c. Determina il volume del solido ottenuto dalla sua rotazione intorno all’asse y.

�a.

5

12; b.

5�

14; c.

2�

5

��39 Nel primo quadrante del sistema di riferimento Oxy, ortogonale e monometrico, considera la regione R, fini-

ta, delimitata dagli assi coordinati e dalla parabola � di equazione: y ¼ 6 � x2.

a. Calcola il volume del solido generato dalla rotazione completa di R intorno all’asse y.

b. Calcola il volume del solido generato dalla rotazione completa di R intorno all’asse y ¼ 6.

c. Determina il valore di k per cui la retta y ¼ k dimezza l’area di R.

d. Per 0 < t <ffiffiffi6

p, sia AðtÞ l’area del triangolo delimitato dagli assi e dalla tangente a � nel suo punto di ascissa t.

Determina Að1Þ.e. Determina il valore di t per il quale AðtÞ e minima.

(Sessione ordinaria 2005) �a. 18�; b.

144

5�ffiffiffi6

p; c. k ¼ 6 � 3

ffiffiffi23

p; d. AðtÞ ¼ ðt2 þ 6Þ2

4t, Að1Þ ¼ 49

4; e. t ¼

ffiffiffi2

p �

�40 Considera le funzioni f e g determinate da f ðxÞ ¼ ln x e gðxÞ ¼ ax2, essendo a un parametro reale.

a. Discuti, al variare di a, l’equazione ln x ¼ ax2 e di’, in particolare, per quale valore di a i grafici di f e di g sono

fra loro tangenti.

b. Calcola, posto a ¼ 1, l’area della parte di piano delimitata dai grafici delle funzioni f e g e delle rette x ¼ 1 e

x ¼ 2.

c. Studia la funzione hðxÞ ¼ ln x� ax2 scegliendo per a un valore numerico maggiore di1

2ee disegnane il

grafico.(Sessione ordinaria 2006) �

a. Se a � 0, l’equazione ha una sola soluzione, se 0 < a <1

2e, l’equazione ha due

soluzioni distinte, se a ¼ 1

2el’equazione ha due soluzioni coincidenti (e i grafici di f e g sono tangenti),

se a >1

2el’equazione non ha soluzioni; b.

10

3� 2 ln 2;c. scegliendo a ¼ 1 si ottiene una funzione

che ha come asintoto l’asse y, e sempre negativa e ha un massimo per x ¼ffiffiffi2

p

2

��41 Siano � e � le curve di equazioni rispettive y ¼ ex e y ¼ e�x.

a. Disegna � e �; indica con P il loro punto comune e con A e B le loro intersezioni rispettive con una retta di

equazione y ¼ k, con k > 0.

b. Se k < 1, determina il rettangolo di area massima che ha i vertici in A, B e nelle proiezioni di questi sull’asse

x.

c. Se k > 1, determina k in modo che risulti uguale a 2 l’area racchiusa tra la retta e i due archi PA

e PB

�.

d. Determina il volume del solido la cui base e la regione di area 2 prima determinata e tale che le sue sezioni

ottenute con piani perpendicolari all’asse x siano tutte rettangoli la cui altezza e 3 volte la base.

(Sessione ordinaria 2006, scuole italiane all’estero) [a. Pð0, 1Þ; Aðln k, kÞ, Bð�ln k, kÞ; c. il rettangolo di area massima

e quello individuato dalla retta di equazione y ¼ e�1; c. k ¼ e; d. 3 4e� e2 � 1� �

]

�42 Considera la funzione integrale:

f ðxÞ ¼ðx

0

e3t þ 2e2t � 3et� �

dt

a. Studia tale funzione e traccia il suo grafico C su un piano riferito a un sistema di assi cartesiani ortogonali

(Oxy).

b. Scrivi l’equazione della normale alla curva C nel punto di ascissa ln 2.

c. Calcola l’area della superficie piana, delimitata dalla curva C, dall’asse delle ascisse e dalla retta di equazione

x ¼ ln 3.

(Sessione suppletiva PNI 2007) �a. Asintoto: y ¼ 5

3(sinistro), minimo in (0, 0), flesso per x ¼ ln

ffiffiffiffiffiffi13

p� 2

3

� ;

b. y ¼ � 1

10xþ ln 2

10þ 7

3; c.

1

9ð8 þ 15 ln 3Þ

TemaO

Versol’Esameel’Universita

694

�43 Siano dati un cerchio di raggio r e una sua corda AB congruente al lato del quadrato in esso inscritto.

a. Detto P un generico punto della circonferenza, giacente sull’arco maggiore di estremi A e B, considera il

rapporto:

PA2 þ PB

2

AB2

ed esprimilo in funzione di x ¼ tan P bAAB.

b. Studia la funzione f ðxÞ cosı ottenuta e traccia il suo grafico �, indipendentemente dai limiti posti dal

problema geometrico.

c. Detto C il punto di intersezione della curva � con il suo asintoto orizzontale, scrivi l’equazione della tangente

a � in C.

d. Calcola l’area della parte finita di piano compresa tra la curva �, la suddetta tangente e la retta di equazione

x ¼ k, essendo k l’ascissa del punto di massimo relativo.

(Sessione suppletiva PNI 2008)�a. f ðxÞ ¼ 3x2 þ 2xþ 1

1 þ x2; b. asintoto: y ¼ 3, minimo per x ¼ 1 �

ffiffiffi2

p,

massimo per x ¼ 1 þffiffiffi2

p, flessi per x ¼ �1 _ x ¼ 2 �

ffiffiffi3

p; c. y ¼ xþ 2; d.

5�

4� ln 2 þ

ffiffiffi2

p� �� 1

��44 Nel piano riferito a coordinate cartesiane, ortogonali e monometriche traccia il grafico Gf della funzione

f ðxÞ ¼ ln x (logaritmo naturale).

a. Sia A il punto di intersezione con l’asse y della tangente a Gf in un suo punto P. Sia B il punto di intersezione

con l’asse y della parallela per P all’asse x. Dimostra che, qualsiasi sia P, il segmento AB ha lunghezza costante.

Vale la stessa proprieta per il grafico Gg della funzione g xð Þ ¼ loga x con a reale positivo diverso da 1?

b. Sia � l’inclinazione sull’asse x della retta tangente a Gg nel suo punto di ascissa 1. Per quale valore della base a

e � ¼ 45�? E per quale valore di a e � ¼ 135�?

c. Sia D la regione del primo quadrante delimitata dagli assi coordinati, da Gf e dalla retta di equazione y ¼ 1.

Calcola l’area di D.

d. Calcola il volume del solido generato da D nella rotazione completa attorno alla retta di equazione x ¼ �1.

(Sessione ordinaria 2009)�a. AB ¼ 1; AB ¼ 1

ln aj j ; b. a ¼ e; a ¼ 1

e; c. e� 1; d. �

e2 þ 4e� 5

2

� ���45 Nella figura che segue e riportato il grafico di gðxÞ per

�2 � x � 5, essendo g la derivata di una funzione f . Il grafico

consiste di tre semicirconferenze con centri in ð0, 0Þ, ð3, 0Þ,9

2, 0

� �e raggi rispettivi 2, 1,

1

2.

x

y

g(x)

O–1 1 2 3 4 5 6–2–3–1

1

2

3

–2

a. Scrivi un’espressione analitica di gðxÞ. Vi sono punti in cui gðxÞ non e derivabile? Se sı, quali sono? E perche?

b. Per quali valori di x, con �2 < x < 5, la funzione f presenta un massimo o un minimo relativo? Illustra il

ragionamento seguito.

c. Se f xð Þ ¼ðx�2

g tð Þ dt, determina f ð4Þ ed f ð1Þ1.

d. Determina i punti in cui la funzione f ha derivata seconda nulla. Che cosa si puo dire sul segno di f ðxÞ? Qual

e l’andamento qualitativo di f ðxÞ?(Sessione ordinaria PNI 2010)

�a. g xð Þ ¼

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi4 � x2

pse � 2 � x � 2

�ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi�x2 þ 6x� 8

pse 2 < x � 4ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi

�x2 þ 9x� 20p

se 4 < x � 5

8>><>>: ; non derivabile nei punti x ¼ �2, x ¼ 2, x ¼ 4, x ¼ 5;

b. max per x ¼ 2, min per x ¼ 4; c. f 4ð Þ ¼ 3

2�; f 1ð Þ ¼ 4

3�þ

ffiffiffi3

p

2; d. x ¼ 0 _ x ¼ 3 _ x ¼ 9

2

�695

TemaO

Verso

l’Esameel’U

niversita

�46 Nel piano Oxy sono dati i punti A 2, 0ð Þ e B 4, kð Þ, con k 2 R. Sia P il punto ottenuto dall’intersezione della ret-

ta x ¼ k con la perpendicolare per B alla retta AB.

a. Prova che il luogo geometrico � descritto da P al variare di k ha equazione y ¼ x2 � 2xþ 8

x.

b. Disegna �.

c. Scrivi l’equazione della retta r tangente a � nel punto di ascissa 1.

d. Calcola l’area della parte di piano delimitata da r, da � e dalla retta x ¼ 2.

(Sessione ordinaria, liceo della comunicazione 2010)

[b. min per x ¼ 2ffiffiffi2

pe max per x ¼ �2

ffiffiffi2

p; c. y ¼ �7xþ 14; d. 8 ln 2 � 4]

�47 Nel piano cartesiano Oxy e data la circonferenza C di equazione x2 þ y2 ¼ 25.

a. Scrivi le equazioni delle tangenti a C nei suoi punti di ordinata y ¼ 3.

b. Traccia una corda MN perpendicolare al diametro AB con Að0, �5Þ e Bð0, 5Þ. Trova le coordinate dei punti M

ed N di C in modo che l’area del triangolo AMN sia massima.

c. Con l’aiuto di una calcolatrice, calcola la lunghezza dell’arco tra i punti Pð5, 0Þ e Qð4, 3Þ di C.

d. Il settore circolare POQ e la base di un solido W che, tagliato con piani perpendicolari all’asse x, da tutte

sezioni quadrate. Calcola il volume di W.

(Sessione ordinaria all’estero, Europa, 2009)�a. y ¼ � 4

3xþ 25

3, y ¼ 4

3xþ 25

3; b. M

5ffiffiffi3

p

2;

5

2

!, N � 5

ffiffiffi3

p

2;

5

2

!; c. 5 arcsin

3

5

� �; d. V ¼ 50

3

�48 Data una circonferenza di centro O e raggio unitario, prendi su di essa tre punti A, B, C tali che AB ¼ BC.

a. Calcola, in funzione dell’angolo A bOOB ¼ x, la quantita AB2 þ BC2 þ CA2, controllando che risulti:

f xð Þ ¼ �4 cos2 x� 4 cos xþ 8.

b. Studia la funzione f ðxÞ e traccia il suo grafico � nell’intervallo 0 � x � 2�.

c. Verifica che la curva � e simmetrica rispetto alla retta di equazione x ¼ �.

d. Calcola il valore medio della funzione f ðxÞ nell’intervallo 0 � x � 2�.

(Sessione suppletiva, 2010) �b. massimi per x ¼ 2�

3e x ¼ 4�

3, minimo per x ¼ �; d.6

VERSO L’UNIVERSITA

�1 Una primitiva della funzione f ðxÞ ¼ e2þ3x e:

A e2þ3x B1

3e2þ3x C 3e2þ3x D e3x

(Analisi matematica 1, febbraio 2009, Ingegneria, Politecnico di Torino)

�2 Una primitiva della funzione f ðxÞ ¼ ð4 þ 3xÞ5 su R e:

A ð4 þ 3xÞ4B ð4 þ 3xÞ7

C1

120ð4 þ 3xÞ6

D1

18ð4 þ 3xÞ6

(Analisi matematica 1, febbraio 2009, Ingegneria, Politecnico di Torino)

�3

ð ffiffi�p

0x sin x2 dx e uguale a:

A 0 Bsin

ffiffiffi�

p

2C 1 D

1 � cosffiffiffi�

p

2

(Calcolo 1, giugno 2004, Ingegneria, Universita di Trento)

�4 Calcola

ð �2

0

sin 11x cos 11x dx

(Istituzioni di matematiche, settembre 2010, Biologia, Universita di Pavia)1

22

� �

TemaO

Versol’Esameel’Universita

696

�5 Calcola limR!þ1

ðRþ4

R�1

x

xþ 1dx.

(Istituzioni di matematiche, settembre 2010, Biologia, Universita di Pavia) [5]

�6 Calcola

ð1

0

x ln ð1 þ xÞ dx.

(Analisi matematica 1, aprile 2004, corso di laurea in informatica, Universita di Pisa)1

4

� ��7 Calcola

ð4

�1

x� 1

xþ 2

dx.

(Analisi matematica 1, febbraio 2009, Ingegneria, Politecnico di Milano) 1 þ 3 ln3

2

� ��8 Calcola il valore del seguente integrale improprio:ðþ1

5

1

xffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffix� 5

p dx.

(Analisi matematica 1, settembre 2009, Ingegneria, Politecnico di Milano)�ffiffiffi5

p

5

" #

�9 Calcola l’area della regione finita di piano compresa tra le curve di equazioni y ¼ x3 e y ¼ x2 þ 2x.

(Istituzioni di matematiche 1, settembre 2011, Architettura, Universita di Roma)37

12

� �

�10 Calcola l’area della regione compresa tra le curve di equazioni y ¼ x2 � 6xþ 7 e y ¼ x� 3j j.(Istituzioni di matematiche 1, giugno 2008, Architettura, Universita di Roma)

20

3

� ��11 Calcola l’area della regione finita di piano compresa tra le curve di equazioni y ¼ 1

xe y ¼ �4xþ 4j j.

(Istituzioni di matematiche 1, febbraio 2011, Architettura, Universita di Roma) [ln ð1 þffiffiffi2

pÞ þ

ffiffiffi2

p� 2]

�12 Disegna la porzione di piano S, delimitata dai grafici delle funzioni f ðxÞ ¼ x2

4e gðxÞ ¼

ffiffiffiffiffix

2

re calcola il volume

del solido ottenuto ruotando S intorno all’asse delle ascisse.

(Istituzioni di matematiche, giugno 2003, Chimica, Universita di Padova)3�

5

� ��13 Disegna la porzione di piano S formata dai punti (x, yÞ tali che:

�6 � x � 6ffiffiffiffiffiffijxj

p� y � 6 � x

5

8<:e calcola il volume del solido che si ottiene ruotando S di un giro completo intorno all’asse delle ascisse.

(Istituzioni di matematiche, luglio 2003, Chimica, Universita di Padova) [2�]

�14 Sia f una funzione continua definita su [0, 1]. Di’ se la seguente implicazione e vera oppure falsa (e dai una di-

mostrazione oppure un controesempio):ð1

0

f ðxÞdx ¼ 1 ) f ðxÞ � 0 8x 2 ½0, 1�

(Analisi matematica 1, luglio 2008, Ingegneria, Universita di Pavia)

�15 Determina la primitiva FðxÞ della funzione f ðxÞ ¼ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffie4x � e6x

ptale che Fð0Þ ¼ 0, quindi calcola lim

x!�1FðxÞ.

(Analisi matematica 1, gennaio 2010, Ingegneria, Universita di Brescia)

FðxÞ ¼ � 1

3

ffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffið1 � e2xÞ3

q; � 1

3

� ��16 Determina la soluzione yðxÞ : R ! R del problema di Cauchy seguente:

y00 þ 2y0 þ y ¼ 2x2

yð0Þ ¼ 12

y0ð0Þ ¼ 0

8><>:(Analisi matematica 1, febbraio 2011, Ingegneria, Universita di Brescia) [y ¼ 8xe�x þ 2x2 � 8xþ 12]

697

TemaO

Verso

l’Esameel’U

niversita

�17 Dopo avere determinato, in dipendenza del parametro reale a, la soluzione ya del seguente problema di

Cauchy:

y00 � 3y0 þ 2y ¼ 2ex

yð0Þ ¼ 0

y0ð0Þ ¼ a

8><>:stabilisci per quali valori di a la funzione gaðxÞ ¼ e�xyaðxÞ ammette asintoto obliquo per x ! þ1.

(Analisi matematica 1, aprile 2004, corso di laurea in Fisica, Universita di Milano)

[yaðxÞ ¼ �2xex � ðaþ 2Þex þ ðaþ 2Þe2x; gaðxÞ ammette asintoto obliquo per x ! þ1 se e solo se a ¼ �2]

�18 Considera il problema di Cauchy:

u00 � 3u0 þ 2u ¼ t2 uð0Þ ¼ �, u0ð0Þ ¼ 0

a. Trova la soluzione del problema nel caso particolare � ¼ 0.

b. Determina per quali valori di � si ha limt!þ1

uðtÞ ¼ �1.

(Analisi matematica 1, febbraio 2005, Ingegneria, Universita di Pisa)

�a. uðtÞ ¼ 1

4e2t � 2et þ 1

2t2 þ 3

2t þ 7

4; b. � � 1

4

TemaO

Versol’Esameel’Universita

698


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