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UNIVERSITÀ DI GENOVA E AMERICA LATINA Quaderni UNIGE.pdf · Le foto a pagg. 27 e 42 sono...

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QUADERNI DI CASA AMERICA annoIX numero1 UNIVERSITÀ DI GENOVA E AMERICA LATINA
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QUADERNI DICASA AMERICAanno•IX numero•1

UNIVERSITÀ DI GENOVA

E AMERICA LATINA

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QUADERNI DI CASA AMERICA

anno•IX numero•1Autorizzazione Tribunale di Genova n. 21208

Abbonamento annuale ordinario € 50, abbonamento sostenitore € 100

Fondazione Casa America - Via dei Giustiniani, 12/4Tel. 010 2518368 - Fax 010 2542183 [email protected] www.casamerica.it

Presidente: Roberto Speciale

Consiglio d’amministrazione: Angelo Berlangieri, Gianfranco De Ferrari, Federico Massone, Bernardino Osio (vicepresidente), Claudio Pietro Senzioni, Stefano Zara

Direttrice e tesoriere: Carlotta GualcoPresidente onorario: Victor Uckmar

Direttore Responsabile Quaderni di Casa America: Fabrizio De FerrariStampa: Essegraph Srl - GenovaIn copertina: Francesca Argurio, Italia & America Latina, 2015, tecnica mista collage-acquarello, 48 x 48 cm

Progetto grafico: Elena Menichini Hanno collaborato: Andrea Gualco, Roberta Mattei, Alessandro PaganoReferenze fotografiche: Ambasciata della Colombia in Italia, Fondazione Casa America, Università di Genova.Le foto a pagg. 27 e 42 sono proprietà di Ettore Rivanera, presidente dell’Angolo dell’Avventura e dei GrandiViaggiatori di Genova.

Realizzazione editoriale© 2016 De Ferrari Comunicazione S.r.l. Via D'Annunzio, 2/3 - 16121 GenovaTel. 010 5956111 - 010 587682 - 010 460020Fax 010 0986823 - cell. 348 [email protected]

L’editore rimane a disposizione per gli eventuali diritti sulle immagini pubblicate. I diritti d’autore verranno tutelati a norma di legge.

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Sommario

INTERVENTI INTRODUTTIVI

Roberto Speciale Editoriale 5

Paolo Comanducci La cooperazione nell’ambito della teoria del diritto 8

Andrea Trucco Presente nei nostri pensieri 14

SCHEDE

I numeri dell’Ateneo 17

L’Accordo di cooperazione accademica tra l’Università di Genova e l’Universidad para la paz di San José di Costa Rica 19

Accordi di cooperazione accademica vigenti tra l’Università di Genova e Università in America latina 20

Alessandra Repetto Perché America latina? 22

RELAZIONI DELL’UNIVERSITÀ DI GENOVA CON L’AMERICA LATINA

Legenda dei Dipartimenti 24

Elaborazione dei dati desunti dai questionari compilati (a cura di Carlotta Gualco, direttrice di Fondazione Casa America) 25

INTERVISTE E ARTICOLI

Clara Benevolo e Riccardo Spinelli Economia e America latina: un legame consolidato con il Perù

41Attilio Converti Alleati con il Brasile per la salute e l’ambiente 43

Amina Di Munno La Cultura, ponte tra Italia e America latina 45

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Caro lettore,Le chiediamo di sottoscrivere uno o più abbonamenti alla rivista Quaderni di Casa America.Ogni contributo ci è indispensabile per dare continuità alla nostra pubblicazione. La FondazioneCasa America pubblica dal 2008 la collana Quaderni di Casa America dedicata a singoli paesio temi di riflessione che uniscono l’Italia all’America latina.

TIPOLOGIE DI ABBONAMENTO- Abbonamento annuale 50 euro- Abbonamento annuale sostenitore 100 euro

MODALITÀ:- Pagamento diretto presso la sede della Fondazione

via dei Giustiniani, 12/4- Bonifico bancario sul conto corrente 15190/80

intestato a Fondazione Casa America

IBAN IT40O0617501402000001519080 presso Banca Carige.In caso di bonifico, si prega di comunicare via mail [email protected] o telefono 010 2518368nome e cognome dell’abbonato e indirizzo presso il quale si vuole ricevere la pubblicazione

INSERZIONI PUBBLICITARIEPer informazioni si prega di contattare Fondazione Casa America,via dei Giustiniani, 12/4Tel. 010 2518368 - Fax 010 2542183 [email protected]

Abbonarsi alla rivista Quaderni di Casa America

José Manuel Pagés Madrigal Genova e Argentina attraverso l’architettura 47

Enrico Musso Relazioni Genova/Colombia: un modello vincente 49

Carlo Pesce Ecuador, un paese strategico per Genova e Liguria 51

Enrico Puppo Obiettivo America latina e Mediterraneo 56

Chiara Vangelista Valorizzare le relazioni con l’America latina 59

Testo del questionario 61

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L’idea di questo numero della Rivista ènata in occasione della visita a Genovadell’onorevole Marina Sereni, vicepresi-dente della Camera dei deputati, che Fon-dazione Casa America ha organizzato nelgennaio di quest’anno. In particolare, inun incontro all’Università che ha vistoun’importante partecipazione di docentie di studenti, è emersa una realtà pococonosciuta fuori dai nostri confini maanche all’interno della città e cioè chel’Ateneo genovese è, a livello nazionale,uno dei più impegnati nella pratica del-

l’internazionalizzazione e in particolareverso l’America latina. Forse all’internostesso dell’Università non c’è questa per-cezione perché è difficile superare la bar-riera delle separazioni, delle legittime au-tonomie, dell’informazione parcellizzata.Non è semplice costruire una visione cir-colare: è più facile una pratica di lineeorizzontali e verticali alla fine poco co-municanti.Questo numero della rivista nasce quindiproprio da quella consapevolezza e dallanecessità di dare un contributo per valo-rizzare l’importanza delle relazioni del-l’Università di Genova con l’Americalatina e di fare apprezzare questa situazionenon solo in Liguria ma nazionalmente.L’onorevole Marina Sereni aveva anziproposto in quell’occasione di farsi leistessa parte attiva nel proporre di orga-nizzare un incontro tra Università italianeper uno scambio di esperienze sulla ricercae sulla didattica in diversi settori con iPaesi latinoamericani. In particolare aGenova i rapporti con la Colombia, il

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L’Università di Genova e l’America latina: una opportunità da condividere

ROBERTO SPECIALE - presidente Fondazione Casa America

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Messico, il Perù, l’Ecuador, il Cile, l’Ar-gentina, il Brasile, per fare alcuni esempi,sono stati avviati nel recente passato osono in essere con progetti di varia im-portanza e durata. Il confronto nazionale tra universitàitaliane potrebbe essere quindi un mo-mento preparatorio dell’VIII Conferenzanazionale Italia America latina e Caraibiche il Governo e il Ministero degliAffari Esteri organizzano ogni due annie che si dovrebbe tenere a Roma l’annoprossimo.È questa un’occasione importante di in-contro e di confronto con tutti i Paesidell’America latina, alla presenza, spesso,di numerosi capi di Stato e di Governoe, in ogni caso, di tutti i ministri degliEsteri per consolidare le relazioni tral’Italia e quel continente.

Questo numero della Rivista può quindirappresentare un primo stimolo ed unabase di riflessione per quella iniziativatra atenei. Se le università, perseguendoi propri obiettivi di formazione, di ri-cerca, di diffusione della conoscenza,diventano anche delle “ambasciate” ita-liane nel continente latinoamericanocontribuiscono, in questo modo, a dareconsistenza e valore anche al dialogopolitico e istituzionale e alla crescitadelle relazioni tra le città e i territoridelle due sponde del mare.Genova e la Liguria hanno una grandestoria di rapporti con le Americhe maora è necessario e possibile dar vita nelpresente ad una rete di relazioni capacedi costruire il futuro. L’America latinanegli ultimi due decenni ha vissuto cam-biamenti profondi: non è più un conti-

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Campus dell’Università Sedes Sapientiae di Lima, Perù

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nente dimenticato e oppresso ma è di-ventato un protagonista mondiale di pri-ma grandezza con il quale stabilire rela-zioni paritarie, dal quale ricevere stimolie con il quale costruire opportunità.Se è vero che in questo momento si re-gistrano difficoltà grandissime in Vene-zuela e una crisi politico-istituzionale inBrasile, è altresì evidente che, d’altraparte, si presentano novità rilevanti inalcuni Paesi importanti. Se la Colombiainfatti risolvesse, come sembra avviata afare, i suoi lunghi conflitti interni chehanno frenato le sue grandi potenzialitàe se Cuba continuasse con decisione lastrada intrapresa di apertura e di cam-biamento, faremmo i conti con nuoverealtà di forte significato capaci di aprirescenari economici, politici e culturali digrande impatto per l’Europa e l’Italia. Ilnostro Paese, il Parlamento, il Governo,

il Ministero degli Affari Esteri sembranoaver assunto l’America latina per laprima volta, da moltissimi anni a questaparte, come un luogo privilegiato di in-teresse. L’IILA (l’Istituto Italo-Latinoa-mericano) di Roma è in una fase di va-lutazione che potrebbe portare ad unsuo rinnovamento e rilancio, determi-nante per accompagnare questa svolta.È il momento giusto allora per chiederea tutti di fare la propria parte e di agireinsieme come sistema, dalle imprese alleuniversità, ma chiedendo anche a regionie città di pensare in grande, andandooltre le angustie e le diatribe che spessole caratterizzano e le condizionano.Abbiamo sempre più bisogno di comuni,di autorità portuali, di camere di com-mercio, di regioni dinamiche e coraggiose,aperte alle opportunità che si presentano.Ne abbiamo bisogno anche in Liguria.

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Aula Magna dell’Università di Genova - Palazzo Universitario

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Il quadro complessivo delle relazioni in-trattenute, negli ultimi decenni, tra l’Ate-neo genovese e l’America latina neicampi della ricerca, della didattica e delpublic engagement sono documentate neivari contributi che compongono questofascicolo dei “Quaderni”. Sono gratoalla FondazioneCasa America, ed in par-ticolare al suo presidente, Roberto Spe-ciale, e alla dott.ssa Carlotta Gualco,per averci fornito lo stimolo e poi anchel’opportunità di svolgere al nostro internouna ricognizione e un’analisi dei rapporti

che ci legano col mondo “latino”. Ab-biamo così scoperto, direi con una certasorpresa, di quanto siano numerosi, ar-ticolati e profondi.Ma piuttosto che tentare una sintesi deivari contributi o proporre una riflessioneglobale sullo stato dell’arte e le prospettivedi sviluppo degli scambi culturali tra Ge-nova e l’America latina, ho preferito pre-sentare qui, quasi in chiave autobiografica,la testimonianza diretta di come si possanocostruire ponti di cooperazione scientificae didattica tra le due sponde del charco(ossia della pozzanghera, come talora inSud America viene scherzosamente so-prannominato l’oceano Atlantico).La storia ha inizio nei primi anni Novantadel secolo scorso ed è stata propiziata dadue grandi figure della filosofia del dirittoargentina: Ernesto Garzón Valdés e Eu-genio Bulygin. All’infaticabile attività diambasciatore e organizzatore culturaledel primo e all’appeal scientifico del se-condo si deve l’avvio, circa venticinqueanni fa, della progressiva costruzione di

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La cooperazione nell’ambitodella teoria del diritto PAOLO COMANDUCCI - rettore dell’Università di Genova

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una rete internazionale di ricerca, infor-mata al comune approccio analitico inteoria del diritto. Tale rete oggi includedocenti di molte università europee e la-tinoamericane. Tra le prime, per ovvimotivi si annoverano soprattutto le italiane(con capofila a Genova l’Istituto Tarelloper la filosofia del diritto, https://istitutota-rello.org/) e le spagnole, ma sono assaiattivi anche alcuni gruppi di ricerca fran-cesi, portoghesi, inglesi, finlandesi e te-deschi.Tra le università latine primeggianoquelle argentine, messicane e cilene, masono presenti anche istituzioni colombiane,peruviane, brasiliane e paraguayane.

Molti sono stati i risultatiottenuti da questaintensa cooperazione. Proverò ad illustrarebrevemente quelli che più da vicino ri-guardano l’Ateneo genovese, e che mihanno visto coinvolto in prima persona.Comincerei con l’organizzazione di con-vegni, perché i momenti di discussionee di confronto intellettuale sono il motoreindispensabile di qualunque progressoin discipline filosofiche che, come lamia, si concentrano sull’analisi concet-tuale. Tra i seminari internazionali aiquali partecipano, in modo stabile, i varigruppi che compongono la rete, citereicome primo, per il suo carattere fonda-

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Veduta aerea dell’Università di Genova

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tivo, il convegno di filosofia giuridica,morale e politica che, dal 1992, si svolgea Vaquerías, o in altri villaggi della sierradi Córdoba, in Argentina. Organizzatoda docenti delle Università locali, favo-risce ogni anno l’incontro tra studiosi,latinoamericani ed europei, appartenentia generazioni differenti, e costituisce an-cora oggi il banco di prova più impe-gnativo per i giovani studiosi: soltanto ilricercatore il cui paper “sopravviva” alladiscussione in Vaquerías può ritenere diavere qualche possibilità di futura carrieranel nostro ambiente accademico!In territorio europeo va invece ricordatoalmeno il seminario “latino” di teoria deldiritto, noto come “seminario di Imperia”,dalla sede in cui si svolse per la prima

volta nel 1995. Costituisce ogni anno ilmomento di incontro più importantedell’Istituto Tarello. Vi partecipano studiosiitaliani, spagnoli, francesi, portoghesi elatinoamericani. Vengono presentati i mi-gliori risultati della ricerca dell’ultimoanno, spesso da studiosi assai giovani esi organizzano tavole rotonde con docentisenior su temi teorici di attualità. Menzionerei infine altri due seminariinternazionali a cadenza annuale cuipartecipano i docenti della rete: quellodi teoria e filosofia del diritto “EduardoGarcía Maynez”, organizzato dal 1991a Città del Messico dall’InstitutoTecno-lógico Autónomo de México, dalla Escue-la Libre de Derecho e dalla UniversidadNacional de México; e quello di teoria

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Veduta aerea dell’Università per la pace di San José, Costa Rica

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analitica del diritto di Bahía Blanca (Ar-gentina), che si svolge dal 2001.Oltre alle occasioni seminariali, vannoanche ricordati gli stages di ricerca che,negli anni, hanno condotto a Genovapresso l’Istituto Tarellomoltissimi studiosilatinoamericani, che hanno profittato dellaricchissima biblioteca specializzata e hannocontribuito a vivacizzare il dibattito scien-tifico e l’interscambio culturale.Un secondo risultato di rilievo delle attivitàdella rete è formato dalle riviste alle qualicollaborano permanentemente i membridei diversi gruppi di ricerca e che si pon-gono come uno dei principali forum didiscussione entro la teoria analitica deldiritto. Direttamente all’Istituto Tarellofanno capo tre riviste: “Materiali per unastoria della cultura giuridica” e “Ragionpratica”, entrambe semestrali, edite dalMulino di Bologna; “Analisi e diritto”,multilingue, annuale, già edita da Giap-pichelli di Torino (1990-2007), e ora daMarcial Pons di Madrid (anch’essa conun comitato scientifico internazionale;presente su un sito web dal 1999); nonchétre collane editoriali: “Analisi e diritto”(Giappichelli, Torino, che ha pubblicatoad oggi circa un centinaio di volumi), e lepiù recenti “Studi di filosofia analitica deldiritto” (Aracne) e “Filosofia del dirittopositivo” (Marcial Pons). Ma alla reteappartiene senza dubbio anche la princi-pale rivista di filosofia del diritto di linguaspagnola: “Doxa. Cuadernos de Filosofíadel Derecho”, edita ad Alicante dal gruppodi filosofi del diritto che maggior influenza

esercita in America latina. Ed altrettantopuò dirsi almeno di altre due riviste inparticolare: “Isonomía. Revista de Teoríay Filosofía del Derecho”, edita dall’Insti-tutoTecnológicoAutónomo de México,presso l’editore Fontamara; “Discusiones”,edita dall’UniversidadNacional del SurinArgentina.Vanno poi segnalati i molti volumi, chesono il risultato di un lavoro comunedei partecipanti alla rete, e che sonostati pubblicati, oltre che in Italia e Spa-gna, anche e soprattutto in Messico, Ar-gentina, Colombia, Perú, Brasile e Cile.Per quanto riguarda soltanto il gruppogenovese, i suoi docenti hanno pubblicatomolti dei propri lavori monografici incollane latinoamericane, e hanno con-tribuito con un centinaio di articoli a ri-viste edite in Messico e nel Cono Sur.Per ricordare solo i volumi più recentiposso citare: P. Chiassoni, Desencantospara abogadosrealistas (Bogotá, 2012);P. Comanducci, Neoconstitucionalismo,Interpretación y Estado de Derecho (Bogotá,2016); R. Guastini, Interpretación, Estadoy Constitución (Lima, 2010); R. Guastini,Otrasdistinciones (Bogotá, 2014); R. Gua-stini, Las fuentes del derecho. Fundamen-tosteóricos (Lima, 2016).Una particolare menzione meritano infinele attività didattiche svolte in cooperazione,nell’ambito giuridico e in particolare dellateoria del diritto, tra l’Università di Genovae svariati Atenei latinoamericani. Si trattasoprattutto di attività post-laurea, a partequelle che si inquadrano nell’ambito del

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programma CINDA (Centro Interuni-versitario de Desarrollo), una specie diErasmus tra Europa e America latina,che prevede lo scambio di studenti e pro-fessori, e del quale l’Ateneo genovese èl’unico rappresentante italiano.In ambito didattico due sono le iniziativeprincipali condotte da tempo dall’IstitutoTarello, in collaborazione con altri gruppidi filosofia del diritto appartenenti allarete. La prima è costituita dal corso didottorato (poi divenuto curriculum) in

Filosofia del diritto che ha visto, neglianni, una nutrita partecipazione di dotto-randi provenienti da molti paesi dell’Ame-rica latina. Oltre a fornire un fondamentalecontributo alle attività di ricerca, editorialie seminariali dell’Istituto Tarello, tali giovanistudiosi, una volta addottoratisi, sono rien-trati in America latina e ora sono docentia vario titolo in università e istituzioni diquell’area, e hanno a loro volta dato vita agruppi di ricerca che si sono aggiunti allarete, o l’hanno comunque rafforzata.

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Santiago del Cile

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La seconda iniziativa è il master, direttoda Pierluigi Chiassoni, in “Global Rule ofLaw and ConstitutionalDemocracy”, chesi svolge per la parte presenziale duranteun mese a Imperia, e per il resto inmodalità telematica. Gli studenti proven-gono al novanta per cento dall’Americalatina e sono sia neolaureati sia soggettigià inseriti nelle professioni forensi (avvo-catura e magistratura in particolare). Ilmaster, tenuto in spagnolo e in inglese,vede nel corpo docente professori appar-tenenti alla rete “latina” e di alcune dellemigliori Law Schools anglo-sassoni. Il pe-riodo intensivo a Imperia è un’esperienzaaltamente formativa e stimolante e costi-tuisce il principale bacino per l’individua-zione di buoni candidati per il dottoratoin filosofia del diritto, non solo a Genovama anche in altre università europee.Vanno poi menzionati due master condoppio titolo (italiano e del paese partner)che sono stati promossi dall’IstitutoTarello: quello in “Derecho” (svoltositra il 2007 e il 2011) presso l’UniversidadCatólica di Temuco, in Cile, che ha rila-sciato una dozzina di titoli e ha forte-mente contribuito al radicamento inquel paese delle linee di ricerca in filosofiaanalitica del diritto; e quello in “Derechosfundamentales y garantías” presso l’In-stitutoTecnológicoAutónomo de México(una specie di Bocconi messicana), av-

viato nel 2012, che conta ormai cinquesuccessive edizioni e che ha coinvoltouna nutrita schiera di iscritti. In entrambii casi, l’apporto dell’Istituto Tarello nonè stato di tipo organizzativo ma esclusi-vamente a livello della docenza (lezionie direzione delle tesi finali).Al di là di queste iniziative principali,vanno poi ricordati i molti corsi di spe-cializzazione, di master, di dottorato e diformazione giudiziale, svolti in Americalatina (Argentina, Messico, Cile, Perú,Colombia, Paraguay) che hanno visto lapartecipazione di docenti dell’Istituto Ta-rello, contraccambiati peraltro dalle svariatelezioni nel corso di dottorato genovesetenute da professori provenienti dallarete “latina” di filosofia del diritto. Questeattività sono state talora prodromiche ri-spetto alla co-tutela di tesi di dottorato odi master, alla partecipazione a commis-sioni di valutazione finale, e perfino acommissioni concorsuali per docenti.Una sorta di consacrazione formale del-l’insieme di attività di cui ho appenafornito una schematica esposizione av-verrà a breve ad Alicante, durante ilprimo congresso “Filosofía del derechopara el mundo latino”, che riunirà tuttii gruppi appartenenti a quella rete dicooperazione di cui l’Università di Ge-nova ha costituito e costituisce un ele-mento di vitale importanza.

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Sebbene solo qualche malintenzionatopossa davvero sperare nell’invenzionedella macchina per leggere i pensieri, èpur vero che esistono numeri e circo-stanze che rivelano senza incertezze ciòche alberga nelle nostre menti. Per darconto di quanto l’America latina sia pre-sente nei pensieri della comunità acca-demica genovese basterebbe ricordareche fra i 150 accordi di cooperazione ac-cademica sottoscritti dal nostro Ateneo,oltre 50 riguardano università di quellaregione. O forse si potrebbe rimarcareche ben 5 fra le 13 nazioni per le qualil’Università di Genova ha chiesto al pro-gramma Erasmus un finanziamento perla mobilità di studenti e docenti fuori daiconfini europei sono paesi latinoameri-cani. O ancora si potrebbe richiamareche ai 2.250 studenti stranieri iscritti aicorsi della nostra università, l’Americalatina contribuisce con 430 ragazzi. Occorrerebbe riflettere un attimo sol-tanto per trovare altri ottimi indicatoridell’estensione e della profondità delle

relazioni che l’Università di Genova in-trattiene coi paesi dell’America latina.Ma sono certo che queste tracce ver-ranno portate alla luce negli articoli, nelleanalisi e nelle interviste che compon-gono questo numero speciale dei Qua-derni di Casa America. Mi limito dun-que a ringraziare la Fondazione CasaAmerica per la realizzazione di questofascicolo, evidenziando quanto la colla-borazione fra l’Ateneo e la Fondazionesia florida, ricca d’iniziative in cui si attuauna reale sinergia, con mutuo beneficioe accrescimento. Fra quelle più recenti,vorrei citare l’incontro della Vicepresi-dente della Camera dei Deputati, ono-revole Marina Sereni, con l’Universitàdi Genova, avvenuto a gennaio diquest’anno e promosso proprio dallaFondazione. Il tema dell’incontro, a cuiparteciparono attivamente sia docentiche studenti, fu l’attuale fase di rilanciodei rapporti fra l’Italia e l’America latina.In quell’occasione l’Università di Ge-nova ebbe l’opportunità di testimoniare

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Presente nei nostri pensieri ANDREA TRUCCO - prorettore all’Internazionalizzazione, Università di Genova

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la sua volontà di vivere da protagonistaquesta fase di rilancio. Una volontà at-tuabile grazie alla fitta rete di collabora-zioni, al patrimonio di idee e di proposteoperative, nonché tramite future inizia-tive ed eventi di respiro internazionaleda promuovere assieme alla Fondazionee all’on. Sereni.Un altro significativo interlocutore delnostro Ateneo nei rapporti con l’Ame-rica latina è senza dubbio CINDA, ilCentro Interuniversitario de DesarrolloAcadémico. Fondato nel 1971 con la fi-

nalità di integrare le migliori Universitàlatinoamericane in una rete, a partiredagli anni ’90 ha aperto le porte alleadesioni delle università europee, arri-vando oggi a comprendere 40 atenei.L’Università di Genova è presente fraessi dal 2002. È sintomatico osservareche il nostro Ateneo è l’unica universitàappartenente alla rete CINDA la cui lin-gua di riferimento non è lo spagnolo oil portoghese. Ed è proprio grazie a que-sta partecipazione che ogni anno ven-gono realizzate, nonostante la barriera

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Bolivia - Cile. Laguna colorada

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linguistica, svariate decine di mobilitàdall’America latina verso Genova e vi-ceversa, prevalentemente di studenti. I contributi raccolti in questo numero spe-ciale della rivista consentiranno al lettoredi comprendere quanto i rapporti del no-stro Ateneo con l’America latina perva-dano in profondità tutte le aree disciplinariin cui l’università è attiva e tutte le istanzeculturali che la animano. Consentirannoinoltre di costruire in controluce la mappadei tanti viaggi del corpo accademico ge-novese verso i Paesi latinoamericani,quella dei progetti internazionali di for-mazione e di ricerca che sono stati svi-luppati in questi anni, nonché quella degliaccordi di cooperazione accademica congli atenei della regione. Potrebbe invecenon aver il giusto risalto la mappa deglistudenti dell’America latina iscritti pressoil nostro Ateneo: chi conosce Genova nonsarà sorpreso nel constatare che il primoposto spetta all’Ecuador, con oltre 280studenti, seguito dal Perù, a quota 90. Auna certa distanza si trovano in succes-sione Brasile e Colombia. Questi numeri contribuiscono in misurasignificativa al posto di primo piano chel’Università di Genova si è ritagliata nelpanorama degli atenei italiani in termini

di internazionalizzazione. Essere parte diuna città che per sua storia ospita ampiecomunità internazionali ha certamenteaiutato l’Ateneo a salire sul podio dellaclassifica Censis che misura questi aspetti.Ma non è tutto. Da anni la nostra Uni-versità è fermamente convinta del valoreculturale dell’internazionalizzazione e agi-sce di conseguenza. Un’azione declinatasu molteplici fronti: il rafforzamento degliscambi Erasmus, l’ampio ventaglio dicorsi di laurea e post-laurea fruibili anchein lingua straniera, il numero sempre cre-scente di lauree che consentono di otte-nere il titolo anche in una nazione estera,i molteplici accordi di mobilità in tutti icontinenti e i relativi finanziamenti, i ser-vizi per l’accoglienza degli studenti stra-nieri e la disponibilità di borse di studiosono alcuni degli esempi più evidenti edi maggior successo. Dunque l’Universitàdi Genova sta facendo la sua parte e in-tende continuare con energia, conscia chel’internazionalizzazione non è un risultatoacquisito o un punto di arrivo, bensì unpercorso che non si arresta, un camminoda percorrere assieme ai partner stranieri,una parabola lungo la quale viaggiamo,con l’America latina ben presente e radi-cata nei nostri pensieri.

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Studenti iscritti .........................................................................................32.000 circaStudenti stranieri iscritti..........................................................2.900 circa (il 9% del totale)

Le risorse finanziarie .................................................euroFondo di cassa al 1 gennaio 2014 ..................................................137.662.012,54Somme riscosse esercizio 2014......................................................419.955.505,10Pagamenti eseguiti esercizio 2014..................................................426.952.513,49Fondo di cassa al 31 dicembre 2014..............................................130.665.004,15

Il personale(al 30 giugno 2015).....................................................................................N.Docenti .............................................................................................................1.329Professori ordinari .........................................................................................................321Professori associati ........................................................................................................498Ricercatori .....................................................................................................................510CEL (collaboratori ed esperti linguistici)..............................................................19Dirigenti................................................................................................................12Tecnici-amministrativi .....................................................................................1.413Aree biblioteche...............................................................................................................79Area amministrativa, amministrativa-gestionale ............................................................739Area servizi generali e tecnici ........................................................................................124Area tecnica, tecnico-scientifica ed elaborazione dati ....................................................429Area socio-sanitaria, medico-odontotecnica e socio sanitaria ..........................................42Totale................................................................................................................2.773

Placement e orientamento al lavoro(dal 1 gennaio al 15 ottobre 2015)..............................................................N.Borse per assistenti all’insegnamento della lingua italiana in scuole australiane ................6Borse per tirocini all’estero nell’ambito del Progetto “Porta la laurea in azienda”...........30Tirocini attivati, di cui più di 79 all’estero ..................................................................3.000

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Università degli Studi di GenovaI numeri dell’Ateneo

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Attestazioni delle attività svolte e dei risultati conseguiti rilasciate ad altrettantilaureati dopo il tirocinio post-lauream ..............................................................228Ore erogate di orientamento al lavoro ..............................................................269Eventi di incontro laureati/aziende......................................................................12

Offerta formativaCorsi di laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico (a .a. 2015/16) .......126Corsi di Dottorato (articolati in 82 curricula) più 2 in consorzio/convenzione con sedeesterna XXXI ciclo (a. a. 2015/16)..................................................................................26Scuole di Specializzazione di cui 14 non capofila con sede esterna (a.a. 2013/14) .........55Corsi di Perfezionamento e di formazione permanente (a. a. 2014/15) ..........................28Master Universitari di I e II livello (a. a. 2014/15)...........................................................29

Altri numeriEuro stanziati dal MIUR a supporto degli studenti disabili nel 2014 .....................174.313Euro stanziati dall’Ateneo a supporto degli studenti disabili nel 2015....................150.000Posti letto forniti dall’ARSEL al 31 ottobre 2015..........................................................958Pasti forniti dall’ARSEL (dal 1 novembre 2014 al 31 ottobre 2015) .....................425.000Studenti retribuiti per attività part-time (150 ore) nel 2014..........................................615Studenti tutor ................................................................................................................312Tutor alla pari..................................................................................................................70Tutor didattici................................................................................................................231Studenti per 68 discipline presso il Centro Universitario Sportivo (C.U.S.)..............5.420

InternazionalizzazioneBorse Erasmus ai fini di studio assegnate a studenti dell’Ateneo genovese per l’a. a. 2015/16 (scelte in una disponibilità di 1.607 borse) ..........................563 (stima)Borse Erasmus ai fini di tirocinio assegnate a studenti dell’Ateneo genovese per l’a. a. 2015/16 (scelte in una disponibilità di 89 borse) ...............................137 (stima)Assegnatari di Borse Erasmus ai fini di studio per l’a. a. 2014/15 .................................................................................413Assegnatari di Borse Erasmus ai fini di tirocinio per l’a. a. 2014/15 ..............................................................................152Studenti stranieri Erasmus ospitabili dall’Ateneo genovese nell’anno 2015/16......................................................1.869

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Studenti stranieri Erasmus ospiti dell’Ateneo genovese per l’a. a. 2015/16 ..................................................259 (stima)Istituti Partner con cui sono stati stipulati Accordi Erasmus+ di mobilità per il 2015/16................................................................336Accordi di Cooperazione per la mobilità studentesca con Università straniere......................................................109Università partner in ambito CINDA (Centro Interuniversitario de Desarrollo Academico) ....................................................40Accordi quadro di Cooperazione accademica (di cui circa 50 in America latina) .................................................................................155Progetti Erasmus Mundus.................................................................................................5Progetti Erasmus+ Jean Monnet........................................................................................3Progetti Erasmus+ KA1 Joint Master Degree ...................................................................1Progetti Erasmus+ KA2 Strategic Partnership..................................................................2

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Accordo tra UNIGE e UPAZÈ stato recentemente sottoscritto l'accordo di cooperazione tra l’Universitàdegli Studi di Genova e l’Universidad para la Paz di San José in Costa Rica, ilcui obiettivo principale è l'avvio di programmi accademici di mutuo interesseche prevedano la mobilità di studenti e docenti e lo sviluppo di collaborazionididattico-scientifiche.Le premesse per tale collaborazione furono gettate nell’ottobre 2014 quandoFrancisco Rojas Aravena, rettore dell’Università para la Paz, si recò in visita aGenova ospite della Fondazione Casa America nell’ambito del progetto “In-sieme per la Pace”, sostenuto dal Comune di Genova. Il professor Rojas fuospite in un incontro pubblico a Palazzo Tursi e ad un incontro presso l’IstitutoCaboto di Chiavari. Il programma dell’iniziativa, ben più ampio, venne ridottoin seguito alle difficoltà causate dalla tragica inondazione dei torrenti genovesia causa del maltempo ma il previsto seminario organizzato insieme al DISPOsul tema “Il ruolo delle istituzioni per la promozione della pace e la tutela deidiritti umani a livello globale e regionale” si tenne comunque il 17 novembre2014 con un intervento in video del Rettore Rojas.

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Universidad Nacional del Litoral Argentina/Santa Fé BOBBIO Roberto DSA.................................................................Politecnica

Universidad Catolica de Santa Fé Argentina/Santa Fé CAMPODONICO Angelo DAFIST............................................Scienze Umanistiche

Universidad Nacional del Sur Argentina/Bahia Blanca STORACE Marco DITEN..............................................................Politecnica

Universidad Nacional de Còrdoba Argentina/Còrdoba COMANDUCCI Paolo GIURISPRUDENZA....................................Scienze Sociali

Universidad Nacional de Cuyo Mendoza Argentina/Mendoza BALLETTO Laura DAFIST............................................Scienze Umanistiche

Universidad Nacional de Misiones Argentina/Posadas COMANDUCCI Paolo GIURISPRUDENZA....................................Scienze Sociali

Universidad Nacional Arturo Jauretche Argentina/Buenos Aires PARRA SAIANI Paolo DISPO ......................................................Scienze Sociali

Fundação Universidade de Brasilia Brasile/Brasilia COMANDUCCI Paolo GIURISPRUDENZA....................................Scienze Sociali

Universidade de Saõ Paulo Brasile/São Paulo CONVERTI Attilio DICCA .............................................................Politecnica

Universidade Metodista de Sao Paulo Brasile/S. Bernardo do Campo MARSONET Michele DAFIST............................................Scienze Umanistiche

Universidade Federal de Santa Catarina Brasile/Florianopolis MISALE Mario DIME...............................................................Politecnica

Universidade Federal da Grande Dourados Brasile/Dourados VANGELISTA Chiara DAFIST............................................Scienze Umanistiche

Universidade de Caxias do Sul Brasile/Caxias do Sul CAPANELLI Gustavo SMFN..............Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali

PUC Minas Gerais Brasile/Belo Horizonte MARSONET Michele DAFIST............................................Scienze Umanistiche

Università Federale di Rio Grande Brasile/Rio Grande FRANCAVILLA Roberto LINGUE E CULTURE MODERNE .......Scienze Umanistiche

Fundação Universidade do Amazonas Brasile/Manaus VANNICOL Carlo DSA.................................................................Politecnica

Universidade Estadual Paulista "Júlio de Mequita Filho" (UNESP) Brasile/São Paulo FRANCAVILLA Roberto LINGUE E CULTURE MODERNE .......Scienze Umanistiche

Universidad Catolica de Temuco Cile/Temuco COMANDUCCI Paolo GIURISPRUDENZA....................................Scienze Sociali

Universidad Metropolitana de Ciencias de la Educación Cile/Santiago de Chile MORANI Moreno DIRAAS...........................................Scienze Umanistiche

Universidad Externado de Colombia Colombia/Bogotà COMANDUCCI Paolo GIURISPRUDENZA....................................Scienze Sociali

Universidad de Los Andes Colombia/Bogotà MARSONET Michele DAFIST............................................Scienze Umanistiche

Universidad EAN Bogotà Colombia/Bogotà MARSONET Michele DAFIST............................................Scienze Umanistiche

Universidad de Sucre Colombia/Sincelejo MUSSO Enrico C.I.E.L.I. ...................................................Scienze Sociali

Universidad Autonoma del Caribe Colombia/Barranquilla MUSSO Enrico C.I.E.L.I. ...................................................Scienze Sociali

Pontificia Universidad Javeriana Colombia/Cali MUSSO Enrico C.I.E.L.I. ...................................................Scienze Sociali

Universidad Industrial de Santander Colombia/Bucaramanga MUSSO Enrico C.I.E.L.I. ...................................................Scienze Sociali

Accordi di cooperazione accademicavigenti tra l’Università di Genova e Università in America latina

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Universidad Nacional de Colombia Colombia/Bogotà MUSSO Enrico C.I.E.L.I. ...................................................Scienze Sociali

Corporation UniversitariaAntonio Jose De Sucre (CORPOSUCRE) Colombia/Sincelejo MUSSO Enrico C.I.E.L.I. ...................................................Scienze Sociali

Fundacion Tecnologica Antonio De Arevalo (TECNAR) Colombia/Cartagena de Indias MUSSO Enrico C.I.E.L.I. ...................................................Scienze Sociali

Universidad del Magdalena Colombia/Santa Marta MUSSO Enrico C.I.E.L.I. ...................................................Scienze Sociali

Universidad Tecnológica de Bolívar Colombia/Cartagena de Indias MUSSO Enrico C.I.E.L.I. ...................................................Scienze Sociali

Universidad de La Habana Cuba/L'Avana CAPACCI Alberto DISPO ......................................................Scienze Sociali

Università di Ambato Ecuador/Ambato PESCE Carlo DINOGMI ..................Scienze Mediche e Farmaceutiche

Università di San Francisco de Quito Ecuador/Quito Capacci Alberto DISPO ......................................................Scienze Sociali

Universidad Técnica Particular de Loja Ecuador/Loja RATTI G. Battista GIURISPRUDENZA....................................Scienze Sociali

Universidad Anáhuac Messico/Huixquilucan MARSONET Michele DAFIST............................................Scienze Umanistiche

Universidad La Salle Messico/Pachuca BOBBIO Roberto DSA.................................................................Politecnica

Instituto Tecnologico Autonomo de Mexico (ITAM) Messico/Città del Messico COMANDUCCI Paolo GIURISPRUDENZA....................................Scienze Sociali

Universidad Autónoma de Tlaxcala Messico/Tlaxcala de Xicohtencatl COMANDUCCI Paolo GIURISPRUDENZA....................................Scienze Sociali

Universidad Autonoma Metropolitana Messico/Delegación Tlalpan MORELLI Mara LINGUE E CULTURE MODERNE .......Scienze Umanistiche

Universidad Autónoma de Coahuila Messico/Cohauila CECCHERINI Maura GIURISPRUDENZA....................................Scienze Sociali

Universidad Nacional de Villarrica del Espiritu Santu Paraguay/Villarrica PESCE Carlo DINOGMI ..................Scienze Mediche e Farmaceutiche

Universidad Católica Nuestra Señora de la Asunción Paraguay/Asunción MARSONET Michele DAFIST............................................Scienze Umanistiche

Universidad Ricardo Palma de Lima Perù/Lima MARSONET Michele DAFIST............................................Scienze Umanistiche

Universidad Catòlica Sedes Sapientiae de Lima Perù/La Molina - Lima TORRE Teresina ECON........................................................Scienze Sociali

Universidad Cientifica del Sur Perù/Lima GUERCI Antonio DISFOR ....................................................Scienze Sociali

Universidad de la Republica Uruguay/Montevideo VALLE Maurizio DITEN..............................................................Politecnica

Universidad Simón BolÍvar Venezuela/Caracas MARSONET Michele DAFIST............................................Scienze Umanistiche

Gli accordi tra l’Università di Genova e le Università dell’America latina sono 48. Gli accordicon Università straniere sono in tutto 134. Dati tratti dal sito dell’Università di Genova.

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“Andare all’estero” sembra diventato unimperativo per le imprese che si trovanoa dover affrontare il mercato interno incrisi. Se è vero che in alcuni Paesi (pro-prio come l’America latina) la crisi glo-bale si è fatta meno sentire e quindi cisono opportunità di business da sfrut-tare, occorre anche sapere che affrontarei mercati esteri è comunque una sfidache va preparata adeguatamente.Di seguito una breve e non esaustiva di-samina dei diversi aspetti che occorretener presente volendo rispondere - inmodo positivo – alla domanda del titolo.Cominciamo dalla storia e dalla cultura.Negli ultimi vent’anni il Sud Americaha compiuto grandi progressi ed evolu-zioni sul piano politico, economico e so-ciale e si avvia ora verso nuovi traguardi. I processi di modernizzazione degli anni’90, con l’introduzione di importanti ri-forme strutturali e promozione di inve-stimenti a lungo termine, non sono statisufficienti ad evitare importanti default(Messico 1994-Argentina 2001-Uruguay

2003); negli anni Duemila il subcontinentesudamericano è stato un formidabile la-boratorio di idee ed esperimenti politicimaprogresso e sviluppo derivavano dallacrescita generalizzata dei prezzi delle ma-terie prime e dal progressivo disimpegnodegli Stati Uniti nell’area. Ancora oggi però ad un generalizzato be-nessere e ad una sostanziale stabilità poli-tica non corrisponde una crescita regolaree una riduzione delle disuguaglianze sociali. Nei rapporti fra Genova e America la-tina, occorre ricordare come la nostracittà è stata, per più di un secolo (tuttol’800), la capitale italiana dell’emigra-zione. Vere e proprie colonie genovesi siformarono in particolare in Brasile, Uru-guay, Argentina, Cile, Perù.Oggi forse si tratta di riannodare un rap-porto culturale che nei fatti è semprecontinuato e si è evoluto grazie agli italo-discendenti e alle comunità latinoame-ricane in Italia.La cooperazione diventa un elementofondamentale per competere e condivi-

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Perché America latina? ALESSANDRA REPETTO - responsabile Ufficio estero della Camera di Commercio di Genova e delegata ligure della Camera di Commercio internazionale

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dere prospettive di dialogo come adesempio per:

- confermare il ruolo del modello ita-liano nel contrasto alla criminalità or-ganizzata attraverso una condivisionedei nostri strumenti normativi edoperativi (come la DIA)

- rispondere alla richiesta dei Governilatinoamericani di “esportazione” delmodello italiano di PMI e distretti in-dustriali, con la creazione di oppor-tunità per le nostre PMI in terminidi joint-ventures e trasferimento diknow-how in settori strategici.

Da un punto di vista dei flussi com-merciali si registrano andamenti ciclici:fino agli anni ’90 il Sud America era unodei principali mercati per Genova e Li-guria, mentre dal 2000 si è avuta unaforte contrazione, anche con l’affacciarsidi altri Paesi sulla scena mondiale (Paesidel Golfo, Nord Africa).La situazione economica nel 2016 por-terà probabilmente ad un rallentamentodell’economia soprattutto per le grandieconomie dell’America latina (Brasile,Argentina, Venezuela) a causa del lorolegame con il mercato delle materieprime.Ma c’è, invece, da sottolineare come altriPaesi faranno registrare crescite soste-nute: secondo le previsioni di CEPAL(Commissione per America latina e Ca-raibi) sono molto buoni i livelli di cre-

scita soprattutto per le “piccole” econo-mie come Panama (6,2%), RepubblicaDominicana (5,2%), Bolivia (4,5%), Ni-caragua (4,3%), Cuba (4,2%), Guate-mala (4%): tutti tra il 4% e il 6%.Ma anche altri Stati pur avendo una cre-scita meno sostenuta, potrebbero avererisultati importanti: Cile (2,1%), Perù(3,4%), Colombia e Paraguay (3%),Messico (2,6%).

Da non sottovalutare anche la mutatapolitica estera italiana.Per la prima volta nel 2015, un Premieritaliano ha privilegiato, in una missioneistituzionale, la sponda del Pacifico aquella atlantica del continente: è questa,infatti, l’area più dinamica con cui saràpossibile stringere intese.Cile, Perù, Colombia e Cuba hanno rap-presentato una rotta inedita rispetto allepiù consuete destinazioni atlantiche dovepiù facilmente si ricordano passate mis-sioni di alto livello. Si tratta di Paesi pronti ad una grandeapertura commerciale, con un approccioortodosso dal punto di vista macroeco-nomico, indipendentemente dal Governodi turno e dal suo orientamento politico,con grande attenzione alla stabilità mo-netaria e al controllo dell’inflazione.

Tutte queste ragioni portano ad unaconclusione: l’America latina può cer-tamente tornare ad essere uno deglisbocchi prioritari per l’economia locale.Valutate, imprese, valutate!

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questionario intervista/articolo

1 CEBR – Centro di Eccellenza per le Ricerche biomediche 2 CIELI – Centro Italiano per la Logistica Integrata !

1 DAFIST – Dipartimento di Antichità, Filosofia, Storia ! !

2 DCCI – Dipartimento di Chimica e Chimica industriale !

3 DDG – Dipartimento di Giurisprudenza ! !

4 DIBRIS – Dipartimento di Informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei Sistemi

!

5 DICCA – Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale ! ! 6 DIEC – Dipartimento di Economia ! 7 DIFAR – Dipartimento di Farmacia 8 DIFI – Dipartimento di fisica ! 9 DIMA – Dipartimento di Matematica ! 10 DIME – Dipartimento di Ingegneria meccanica, energetica, gestionale e dei

trasporti !

11 DIMES – Dipartimento di Medicina sperimentale 12 DIMI – Dipartimento di Medicina interna e Specialità mediche ! 13 DINOGMI – Dipartimento di Neuroscienze, riabilitazione, oftalmologia,

genetica e scienze materno-infantili !

14 DIRAAS – Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo

15 DISC – Dipartimento di Scienze chirurgiche e diagnostiche integrate 16 DISFOR – Dipartimento di Scienze della formazione ! 17 DISPO – Dipartimento di Scienze politiche ! 18 DISSAL – Dipartimento di Scienza della Salute 19 DISTAV – Dipartimento di Scienze della terra, dell'ambiente e della vita ! 20 DITEN - Dipartimento di Ingegneria Navale, Elettrica, Elettronica e delle

Telecomunicazioni

21 DLCM – Dipartimento di Lingue e culture moderne ! 22 DSA – Dipartimento di Scienze per l'architettura ! !

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Legenda dei centri/dipartimentidell’Università di Genova

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L’indagine ha riguardato i 22 Diparti-menti dell’Università di Genova e ilquestionario destinato alla raccolta delleinformazioni è stato inviato per postaelettronica una prima volta il 24 marzo2016 ai direttori di Dipartimento e aidelegati alle relazioni internazionali,nonché ai direttori del Centro di eccel-lenza per lo studio dei meccanismi mo-lecolari di comunicazione tra cellule:dalla ricerca di base alla clinica (CEBR)e del Centro Italiano di Eccellenza sullaLogistica Integrata (CIELI). Il 15 aprilesi è inviato un promemoria a quantinon avessero ancora risposto. Nel complesso, hanno risposto al que-stionario 13 Dipartimenti, pari a quasiil 60% degli stessi. Considerando le in-terviste e gli articoli di cui al successivoparagrafo, la percentuale dei Diparti-menti sale a circa il 72%. Avendo ri-sposto solo il direttore del CIELI, lapercentuale relativa ai Centri di eccel-lenza è del 50%. Sono stati contattatiper un’intervista – telefonica o per

iscritto – il direttore del Centro Italianoper la logistica integrata (CIELI) En-rico Musso e il direttore del Diparti-mento di Informatica, Bioingegneria,Robotica e Ingegneria dei Sistemi (DI-BRIS) Enrico Puppo e per il Diparti-mento di Neuroscienze, Riabilitazione,Oftalmologia, Genetica e Scienze ma-terno-infantili (DINOGMI) il prof.Carlo Pesce. Sono stati inoltre chiestialcuni approfondimenti al prof. AttilioConverti del Dipartimento di Ingegne-ria civile, chimica e ambientale(DICCA), alla professoressa emeritaAmina Di Munno (Dipartimento diLingue e Culture moderne), al prof.José Manuel Pagés Madrigal del Di-partimento di Scienze per l’Architet-tura (DSA) e alla professoressa ChiaraVangelista del Dipartimento di Anti-chità, Filosofia e Storia (DAFIST). Leattività del Dipartimento di Economia(DIEC) sono state sintetizzate dalprof.ssa Clara Benevolo e dal collegaRiccardo Spinelli.

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Elaborazione dei dati desuntidai questionari compilati A cura di CARLOTTA GUALCO - direttrice di Fondazione Casa America

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I Paesi dell’America latina più pre-senti nelle relazioni con Unige.Il Paese con il quale si concentra la mag-gior parte delle relazioni è il Brasile, con30 relazioni1, seguito da Argentina, Cile eMessico. Brasile e Argentina, dopo la Co-lombia, sono anche i Paesi con i qualil’Ateneo risulta disporre di più accordi dicooperazione accademica vigenti. Relativamente al Brasile, si sottolineal’intensità delle relazioni della prof.ssaChiara Vangelista (ordinaria di Storiadell’America latina e coordinatrice delCorso di studi riunito di Storia e diScienze storiche al DAFIST) che spa-ziano dai progetti di ricerca, all’organiz-zazione e partecipazione a convegni e areti, alle iniziative editoriali. Da sottoli-neare anche l’attività di co-tutorato didottorande e dottorandi provenienti dadiverse Università brasiliane. Particolar-mente intensi i rapporti con l’Universi-dade Federal de Uberlândia (Stato diMinas Gerais) con la quale sussiste unaccordo accademico con UNIGE. Ac-cordo analogo sussiste con l’Universi-dade Federal da Grande Dourados(Mato Grosso do Sul). L’intensità delle collaborazioni scientifichedel gruppo di ricerca in Biotecnologie in-dustriali e ambientali di UNIGE ci hannoindotto a richiedere un approfondimentoal prof. Attilio Converti (pag. 43) del Di-

partimento di Ingegneria civile, chimicae ambientale (DICCA). Rimarchevole anche la collaborazionescientifica nell’ambito dell’esperimentoATLAS al CERN – EventIndex e “b-jet trigger” - (dott. Dario Barberis e dott.Carlo Schiavi, Dipartimento di Fisica –DIFI), che coinvolge Università di Ar-gentina, Brasile, Cile e Colombia, desti-nato a proseguire nei prossimi anni. Danotare le collaborazioni didattiche, sup-portate del programma europeo Era-smus Mundus con le Università del Mi-nas Gerais e dell’Università Federale diRio de Janeiro (prof. Mario Rocca). Per quanto riguarda il DIME, scambidi studenti e docenti e pubblicazioniscientifiche sono stati e saranno al centrodella rinnovata convenzione con l’Uni-versidade Federal del Santa Catarina diFlorianopolis. Al secondo posto per numero di rela-zioni vi è l’Argentina. Il “primato”spetta al Dipartimento di Giurispru-denza e a quello di Scienze della For-mazione. Relativamente a Giurispru-denza, da notare che su quattro docentiche hanno risposto al questionario, trehanno significativamente corretto il testodella domanda numero 2 del questio-nario riferendosi a “relazioni intercorsetra me e uno o più Paesi dell’Americalatina”. Si tratta di docenze nell’ambito

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1 Nel conteggio delle relazioni si è scelto di considerare una relazione per ogni Università, impresa, centro di ricercaecc. nei casi in cui con lo stesso interlocutore sussistono diversi tipi di relazione, oppure relazioni di durata pluriennale.Si è scelto di non distinguere tra attività recenti – nell’arco degli ultimi 5 anni – e in corso.

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del master “Derecho y argumentación”dell’Universidad Nacional de Córdobae partecipazioni a vari seminari e con-ferenze, su invito del Paese ospitante. Anche le collaborazioni del DISFORverso Argentina e Brasile hanno spessouno spiccato carattere personale. Seguono a pari merito DCCI, DIMA,DISPO e DSA.Il DCCI in particolare ha in corso a Ba-riloche un Progetto esecutivo di Coo-perazione scientifica e tecnologica ItaliaArgentina sostenuto dal Ministero degliEsteri italiano e dal Ministerio de Cien-cia, Tecnología e Innovación Productivaargentino e una cooperazione scientificaa Cordoba. Al terzo posto tra i Paesi latinoamericanicon i quali Unige vanta il maggior nu-mero di rapporti è il Cile, con più rela-zioni da parte di DIMA, DIMI, DDG,DISFOR e DLCM.

Considerando anche le numerose rela-zioni di CIELI, il terzo posto spetterebbealla Colombia. Tra gli accordi vigenti sene registrano 9, cui se ne aggiungono altri3, aventi a riferimento DAFIST e DDG.

I Dipartimenti con il maggior nu-mero di relazioni con Paesi del-l’America latina.Il primo Dipartimento è quello di Giu-risprudenza, che vanta relazioni con Ar-gentina, Brasile, Cile, Colombia, Ecua-dor, Messico e Perù (22 relazioni).Segue il DISFOR (21) con Argentina,Brasile, Cile, Colombia, Cuba, Ecuador,Messico, Perù e Venezuela. Seguono DAFIST con Brasile, Cile, Ecua-dor, Messico e Uruguay (13 relazioni) eLingue e Culture moderne con Argentina,Cile, Cuba, Messico e Perù (11). Il DISPO assomma 20 relazioni ma vaconsiderato che 17 fanno capo al me-

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Paesaggio andino, Cile

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desimo progetto incentrato sulla gestionefinanziaria delle università, SUMA2, concapofila l’Università di Santander (Co-lombia), finanziato dall’Unione europeanell’ambito del programma Alfa.

Quali relazioni con i Paesi dell’Ame-rica latina?Per quanto si sia cercato di individuare,alla domanda n.2, tipologie standard direlazioni (ambito formativo, della ricercae del trasferimento tecnologico) le ri-sposte non sono del tutto omogenee espaziano tra incontri (conferenze, wor-kshop, seminari, docenze ecc.), progetti,studi e ricerche, pubblicazioni, attività escambi editoriali, organizzazione di corsidi formazione e master; scambi di stu-denti e di docenti, collaborazioni scien-tifiche, istituzionali (ad esempio ruolodi commissario esaminatore relativo acorsi realizzati da Università latinoame-ricane3) o “collaborazioni” non megliospecificate. Di particolare interesse i corsi dottoratoe i master attivati con doppio titolo,come il master del DIEC in “Gestionestrategica, finanza e internazionalizza-zione delle imprese”, riconosciuto dal-l’Università di Genova e dall’Universi-dad Católica Sedes Sapientiae (UCSS)di Lima e il dottorato in co-tutela tra

l’Università di Genova e quella di SãoPaulo (Brasile) del DICCA. Tra i masterancora quello in “Derechos fundamen-tales y garantías” tra Università di Ge-nova e Instituto Tecnológico Autónomode México.Il CIELI si distingue per ampiezza dellerelazioni con Università e soggetti privatidella Colombia, che si traducono tantoin azioni formative, come la progetta-zione e la realizzazione di corsi di spe-cializzazione, quanto di ricerca e di tra-sferimento tecnologico in materiamarittimo portuale. Nel questionario relativo a CIELI si fariferimento ai “contenuti concreti” chetali attività potrebbero dare al gemellag-gio tra Genova e Cartagena4 e al proto-collo d’intesa fra le città di Genova e diSanta Marta, l’Autorità portuale di Ge-nova e l’agenzia ONU Habitat per losviluppo in termini di progetti di soste-nibilità portuale, riqualificazione e ri-conversione dei porti e dei waterfront. La rilevanza – effettiva e potenziale –delle ricadute sull’economia marittimo-portuale genovese ci hanno indotto adapprofondire l’argomento con un’inter-vista al direttore del Centro, il prof. En-rico Musso.Un’ampia specializzazione sui temi dellamediazione culturale, attraverso inizia-

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2Towards Sustainable Financial Management in Latin American Higher Education Institutions. La sovvenzione UE ammontavaa 2.330.288,15 euro per un totale di 22 partner. 3Vedi questionario DIMA.4 Ad oggi (10 06 2016) il gemellaggio con Cartagena risulta deliberato dal Consiglio comunale ma non ancorasottoscritto (Fonte: Comune di Genova).

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tive anche di ampio respiro tra Americalatina e Genova si riscontra nelle attivitàdella prof.ssa Mara Morelli (DLCM). Relazioni particolarmente strutturatesono quelle già citate del DIFI nell’am-bito dell’esperimento ATLAS/CERN edel DCCI nell’ambito del già citato Pro-getto Esecutivo di Cooperazione Scien-tifica Italia/Argentina. Particolarmente ricche, come già rile-vato, le collaborazioni della prof.ssaChiara Vangelista (DAFIST). Il DISTAV si distingue per le collabora-zioni in ambito botanico, etnobotanico,e di biologia marina (Perù, Argentina,Cile, Ecuador) (pag. 30).La tabella a pag. 40 evidenzia la ricor-renza di tali corsi e gli scambi di docenti,studenti e dottorandi. Con “scambi didocenti” si sono intese forme diverse, dimaggiore e minore intensità (visitingprofessor, mobilità Erasmus, docenze epartecipazione a convegni).

Chi pensa al futuro?La domanda n. 4 del questionario affe-riva alle iniziative in programmazione.Oltre a CIELI, i Dipartimenti che pre-vedono di proseguire/incrementare leproprie relazioni con l’America latinasono i seguenti:DAFIST – Oltre che proseguire le nu-merose attività, la prof.ssa Vangelistaprogramma un accordo accademico conil Colegio de la Frontera Norte (Mes-sico) e una mostra di fotografie prodottada tale istituzione.

DDG – I professori Chiassoni, Coman-ducci, Fanlo Cortes e Ratti prospettanounanimemente la prosecuzione delle at-tività già indicate e la intensificazionedei rapporti di cooperazione riguardoalle attività post-laurea (master e dotto-rati), il prof. Mauro Grondona, delegatodi Dipartimento e di Scuola (di Scienzesociali) alle Relazioni internazionali, spe-cifica che la collaborazione con la Pon-tificia Universidad Católica del Perú(Lima) prosegue, “anche nell’ottica diuna convenzione tra Dipartimento diGiurisprudenza e questa Università, almomento alla firma del Rettore dellaPUCP”. Segnala poi che, entro la finedel 2016, sarà attivato un Master in ma-teria di diritto dei contratti interamentefinanziato dall’Università Externado(Colombia, Bogotà), nel quale sarannocoinvolti alcuni docenti di diritto del Di-partimento di Giurisprudenza. DCCI – Il prof. Mauro Giovannini, de-legato alle Relazioni internazionali, rife-risce che sono in corso contatti per lastesura di un accordo quadro di coope-razione accademica tra ricercatori delDipartimento e ricercatori dell’Univer-sidad National de Cuyo di Mendoza(Argentina) che riguardi tanto attivitàdidattica che di ricerca. DICCA – Il prof. Converti parteciperàal tutoraggio di due allievi dell’Universi-dade de São Paulo (USP, Brasile) e diun’allieva dell’Universidade Federal dePernambuco (UFPE, Brasile) durante ilsuo stage annual a Genova. La prof.ssa

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DIPARTIMENTO/CENTRO ARGENTINA BRASILE BOLIVIA CILE COLOMBIA COSTA RICA CUBA ECUADOR EL SALVADOR GUATEMALA HONDURAS MESSICO NICARAGUA PANAMA PARAGUAy PERù URUGUAy VENEZUELA TOT.

CEBRCENTRO DI ECCELLENZA

PER LO STUDIO DEI MECCANISMI

MOLECOLARI DI COMUNICAZIONE

TRA CELLULE: DALLA RICERCADI BASE ALLA CLINICA

CIELICENTRO ITALIANO

PER LA LOGISTICA INTEGRATA 9 9DAFISTANTICHITÀ, FILOSOFIA, STORIA 9 1 1 1 1 13DCCICHIMICA E CHIMICA

INDUSTRIALE 2 1 1 4DDGGIURISPRUDENZA 4 2 2 5 2 4 3 22DIBRIS(INTERVISTA PROF. PUPPO)

DICCAINGEGNERIA CIVILE, CHIMICA E AMBIENTALE 3 1 1 5DIEC(ARTICOLO PROF. BENEVOLO/SPINELLI)

DIFARDIFIFISICA 2 4 2 1 9DIMAMATEMATICA 2 3 2 1 1 1 10DIMEINGEGNERIA MECCANICA, ENERGETICA, GESTIONALEE DEI TRASPORTI 1 1 1 3DIMESDIMIMEDICINA INTERNA

E SPECIALITÀ MEDICHE

DINOGMI(INTERVISTA PROF. PESCE)

DIRAASDISCDISFORSCIENZE DELLA FORMAZIONE 4 5 2 2 1 2 1 1 1 19DISPOSCIENZE POLITICHE 2 1 1 1 1 1 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 20DISSALDISTAVscienze della terra, dell’ambiente e della vita 1 1 1 2 4 9DITENDLCMLingue e culture moderne 1 2 2 4 2 11DSAscienze per l’architettura 2 1 3

TOT. 21 30 1 16 18 1 6 9 1 1 1 13 1 1 2 11 3 1 137

NUMERO DI CONTATTI

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DIPARTIMENTO/CENTRO ARGENTINA BRASILE BOLIVIA CILE COLOMBIA COSTA RICA CUBA ECUADOR EL SALVADOR GUATEMALA HONDURAS MESSICO NICARAGUA PANAMA PARAGUAy PERù URUGUAy VENEZUELA TOT.

CEBRCENTRO DI ECCELLENZA

PER LO STUDIO DEI MECCANISMI

MOLECOLARI DI COMUNICAZIONE

TRA CELLULE: DALLA RICERCA

DI BASE ALLA CLINICA

CIELICENTRO ITALIANO

PER LA LOGISTICA INTEGRATA 9 9DAFISTANTICHITÀ, FILOSOFIA, STORIA 9 1 1 1 1 13DCCICHIMICA E CHIMICA

INDUSTRIALE 2 1 1 4DDGGIURISPRUDENZA 4 2 2 5 2 4 3 22DIBRIS(INTERVISTA PROF. PUPPO)

DICCAINGEGNERIA CIVILE, CHIMICA E AMBIENTALE 3 1 1 5DIEC(ARTICOLO PROF. BENEVOLO/SPINELLI)

DIFARDIFIFISICA 2 4 2 1 9DIMAMATEMATICA 2 3 2 1 1 1 10DIMEINGEGNERIA MECCANICA, ENERGETICA, GESTIONALEE DEI TRASPORTI 1 1 1 3DIMESDIMIMEDICINA INTERNA

E SPECIALITÀ MEDICHE

DINOGMI(INTERVISTA PROF. PESCE)

DIRAASDISCDISFORSCIENZE DELLA FORMAZIONE 4 5 2 2 1 2 1 1 1 19DISPOSCIENZE POLITICHE 2 1 1 1 1 1 2 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 20DISSALDISTAVscienze della terra, dell’ambiente e della vita 1 1 1 2 4 9DITENDLCMLingue e culture moderne 1 2 2 4 2 11DSAscienze per l’architettura 2 1 3

TOT. 21 30 1 16 18 1 6 9 1 1 1 13 1 1 2 11 3 1 137

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Perego continuerà la sua attività di tuto-raggio di un allievo della USP nell’ambitodella Convenzione di dottorato in cotutelacon tale Università. Entrambi partecipe-ranno nel 2017 all’esame finale di dotto-rato di quest’ultimo allievo. Infine, il prof.Adalberto Pessoa Junior, docente del-l’Università di São Paulo e membro delConsiglio di dottorato in Ingegneria Ci-vile, Chimica e Ambientale dell’UNIGE,è stato ospite del Dipartimento nel pe-riodo 11-17 aprile 2016 per tenere ilcorso di dottorato “Writing Scientific Pa-pers” esteso agli allievi anche di altri dot-torati genovesi. I colleghi Besio e Solariipotizzano possibili collaborazioni rispet-tivamente con il Cile (uno studente è invisita alla Pontificia Universidad Catolicade Chile) e con l’Uruguay. Il docenteterrà infatti un corso di Dinamica delleCostruzioni e Ingegneria del Vento pressoun’Università di Montevideo e ipotizzadi accogliere un allievo di tale Ateneo nelDottorato di ricerca a Genova. DIFI – Come riferito dal prof. MarioRocca, responsabile del progetto Erasmusper la Scuola di Scienze, la Collabora-zione ATLAS e il relativo EventIndex –catalogo generale degli eventi misurati edi quelli simulati, progettato a Genovadal dott. Dario Barberis, come la colla-borazione sullo sviluppo del “b-jet trig-

ger” coordinata dal dott. Carlo Schiavi,proseguiranno negli anni a venire. DIMA – Il prof. Claudio Estatico, respon-sabile delle Relazioni internazionali, citail rinnovo in corso del “CooperationAgreement” tra l’Università di Genova el’Universidad Anáhuac di Città del Mes-sico e l’attivazione di un “Extra LLP Co-operation Agreement” del Dipartimentocon il corrispondente presso la già citataUniversidad Anáhuac. In entrambi i casila referente è la professoressa Eva Ricco-magno. Da notare anche, tra le iniziativein programma, una sessione speciale di“Algebra commutativa” nel First Jointmeeting Brazil-Italy in Mathematics chesi terrà dal 29 agosto al 2 settembre 2016a Rio (presso l’IMPA, Instituto Nacionalde Matemática Pura e Aplicada)5.DIME – Il prof. Mario Misale, a frontedel rinnovo della Convenzione dell’Uni-versità di Genova con la UniversidadeFederal de Santa Catarina di Floriano-polis, della quale è coordinatore per ilDIME, prevede di consolidare lo scam-bio di studenti e docenti, così come ègià avvento nel passato6. DISFOR – Il delegato per le Relazioniinternazionali prof. Claudio La Roccaindica i seguenti sviluppi. Nell’ambitodella prossima missione in qualità di vi-siting professor presso l’Università di

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5 http://www.sbm.org.br/jointmeeting-italy/6 Dal questionario DIME: “Due studenti italiani hanno lavorato presso UFSC ed uno studente brasiliano ha svi-luppato la sua tesi di laurea presso la Facoltà di Ingegneria (Diptem ora DIME). Il primo studente italiano ha svi-luppato la tesi di Laurea (Sig. Michelangelo Balsamo) mentre il secondo (sig. Pietro Garibaldi) ha soggiornatopresso LabSolar UFSC durante il suo periodo di Dottorato Italiano. Lo studente brasiliano sig. G. Ghisi de Biten-court, ha sviluppato la propria tesi di laurea presso i laboratori del Diptem ora DIME”.

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Valparaiso della prof. Laura Migliorini,verrà svolto un lavoro seminariale sullestrategie di intervento con le famiglienei contesti a rischio cui parteciperannoanche le agenzie locali. È in corso di de-finizione un master in ambito antropo-logico ed etnopsichiatrico, una ricercadi campo antropologica e l’interventoetnopsichiatrico in due contesti locali(uno amazzonico e uno andino), conl’Università San Marcos di Lima(prof.ssa Stefania Consigliere). Perquanto riguarda il prof. Roberto Pellereyè progettata la stesura e pubblicazionedi un volume, insieme a dott.ssa D’Ago-stino, su storia e caratteristiche del Mag-dalena Project, rete internazionale didonne professioniste del teatro, in Ame-rica latina, da pubblicarsi in Italia e con-temporaneamente in Spagna e in Mes-sico. Lo stesso docente sarà co-curatoredi un numero monografico della rivistadi teatro Degrés (Francia) sul MagdalenaProject e il teatro di donne in Americalatina, con saggi di collaboratrici latinoa-mericane del Magdalena Project e distoriche del teatro docenti in universitàlatinoamericane (Brasilia, San Paolo, LaHavana, Città del Messico, Bogotà).DISPO – Il delegato alle Relazioni inter-nazionali prof. Agostino Massa indica lapresentazione di proposte di collabora-zione con Paesi dell’America latina, tra i

quali principalmente, Argentina, Cuba edEcuador, in occasione dei prossimi bandiErasmus+, nell’ambito dell’azione chiaveMobilità internazionale per crediti7.DISTAV – Nel quadro di una generaleprosecuzione delle attività già intraprese,il direttore del Dipartimento prof.Mauro Mariotti prevede sviluppi nel-l’ambito della collaborazione intrapresanel 2016 con l’Universidade de SãoPaulo (Brasile) per lo scambio docentie studenti nell’ambito del Programa dePós Graduacão em Geografia Física co-ordinato dal prof. Luís Bittar Venturi.DLCM – la prof.ssa Mara Morelli pre-vede una prosecuzione delle sue attivitàparticolarmente intense nel campo dellamediazione comunitaria e la presenta-zione di idee progettuali “in attesa dibandi adeguati”. DSA – Si veda l’articolo del prof. JoséManuel Pagés Madrigal (pag. 47)

Chi finanzia l’internazionalizzazione? Alle domande n. 2 e 3 si chiedeva con-testualmente di indicare le fonti di fi-nanziamento delle relazioni con l’Ame-rica latina indicate.I finanziatori prevalenti sono le istituzionidell’America latina per DAFIST, DICCA,DIMA (che assomma anche alcune col-laborazioni scientifiche e scambi di pub-blicistica privi di finanziamento) e DDG,

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7 Dal sito www.erasmusplus.it: L’Azione Chiave KA107, INTERNATIONAL CREDIT MOBILITY, permettela realizzazione di progetti di mobilità coerenti con la strategia di internazionalizzazione degli Istituti di IstruzioneSuperiore. L’obiettivo di questa azione è attrarre studenti e docenti verso le università europee, sostenendole nellacompetizione con il mercato mondiale dell’istruzione superiore e allo stesso tempo ampliare il raggio di destinazionipossibili per gli studenti e i docenti d’Europa con un apertura verso i Paesi del resto del mondo.

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i cui docenti sono sempre invitati a lezionie conferenze dai Paesi ospitanti, chehanno anche sostenuto l’organizzazionedi diversi convegni. Fondi italiani – compresi i fondi propri,sono prevalenti per DCCI, per il DIME,che ha utilizzato fondi di ricerca del do-cente e di ICE/MAE e per il DISTAV(soprattutto dottorati), che intrattieneperaltro diverse collaborazioni prive difinanziamento. Le attività del DLCMsono in maggioranza sostenute con ri-sorse di enti italiani e con l’autofinan-ziamento della docente. In equilibrio tra fondi nazionali e lati-noamericani il DIFI. DISFOR e DSA non indicano alcunafonte di finanziamento per le attività di-chiarate. Il ricorso a programmi europei è limitatoad alcuni Dipartimenti (DICCA, DIFI,DIMA, DISPO e DLCM, questi dueultimi con un solo progetto).

Come sostenere l’internazionalizza-zione verso l’America latina?La domanda n. 5 aveva ad oggetto ilmodo in cui le istituzioni locali, nazio-nali ed europee e le imprese potesserodare maggiore impulso alle relazioni tral’Università di Genova e i Paesi del-l’America latina.

La mobilitàUna larga percentuale delle risposte in-dica la necessità di sostenere la mobilitàtra docenti nell’ambito della didattica edella ricerca8, la mobilità degli studenti9

e di entrambi10, con l’aggiunta di “borsedi dottorato di ricerca addizionali cheprevedano obbligatoriamente un pe-riodo di ricerca all’estero”11.Propone un programma ufficiale discambio tra docenti organizzato dal-l’Università di Genova che coinvolga do-centi di UNIGE e docenti dei Paesidell’America latina il prof. Grondona(DDG), “se non altro nell’ambito delleconvenzioni già in vigore tra UNIGE eUniversità dell’America latina”.Il tema dell’accoglienza degli studentiprovenienti dall’America latina (e co-munque dall’estero) è centrale per ilprof. Puppo (si veda la sua intervista apag. 56) e, anche secondo il prof. Con-verti andrebbe facilitata attraverso “uncontatto con gli organi di gestione delleinfrastrutture per i servizi educativi(ARSEL)”, anche per “prevedere even-tuali riduzioni delle tariffe”. Particolarmente interessanti i suggeri-menti del prof. Fabrizio Montecucco, de-legato alle Relazioni internazionali per ilDIMI, che non indica alcuna relazionecon l’America latina ma suggerisce, sul

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8 DAFIST (Mauro, Langella), DIMA (Estatico, che include anche i giovani laureati).9 DAFIST (Vangelista), DICCA (Besio). 10 DCCI (Giovannini), DDG (Chiassoni, Comanducci, Fanlo, Ratti), DIFI (Rocca), DIME (Misale, che fanotare come la permanenza di studenti italiani presso l’Università di Florianopolis sia stata supportata finanzia-riamente dalla sede brasiliana) e DSA (Madrigal).11 DICCA (Converti).

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modello svizzero conosciuto durante unasua permanenza in tale Paese, di svilup-pare e sponsorizzare “sandwich pro-grams” con borse di studio per lo scambiodi PhD students e Post-Docs, “come giàavviene tra Brasile e altri Paesi europei”.“Travel grants”, adeguatamente sponso-rizzati, potrebbero permettere a studentigenovesi e dell’America latina di parteci-pare a congressi scientifici internazionaliche si tengano nei Paesi partner. Tali grantandrebbero conferiti sulla base del meritoscolastico. Infine, Montecucco proponel’organizzazione di premi annuali per laricerca scientifica destinati a ricercatoridi Università dei Paesi latinoamericani edell’Università di Genova, da tenersipresso il nostro Ateneo. “Tale approccio”conclude il docente “permetterebbe uncontatto maggiore tra studenti e farebbeconoscere la realtà genovese”. I giuristi sono pressoché unanimi nel-l’auspicare una riduzione degli “ostacoliburocratici per la concessione di visti distudio e di ricerca”.

Conoscere meglio l’America latinaIl già citato prof. Giovannini, che pureopera in un Dipartimento assai tecnico-scientifico, sottolinea l’opportunità di unamigliore conoscenza dell’America latina edella sua cultura: “Gli enti territoriali locali,quali attori nella vita cittadina, potrebberoorganizzare eventi e manifestazioni per fa-vorire scambi culturali. Innanzitutto si po-trebbe implementare lo scambio culturalecon le comunità latine presenti in città

(particolarmente nutrita è la comunitàecuadoriana). A Genova la comunità ori-ginaria dell’America latina è particolar-mente presente soprattutto in determinatezone della città e si potrebbero pensare ini-ziative culturali volte ad aumentare l’inte-grazione e lo scambio di conoscenze. A livello accademico, gli scambi culturaligià attivi in seno al nostro ateneo po-trebbero essere implementati con speci-fici programmi di scambio per gli stu-denti ed i docenti (attraverso la stipuladi accordi di cooperazione accademica),e con workshop volti alla diffusione dellacultura sudamericana ad ogni livello (ac-cademico e aperti alla cittadinanza). Si suggerisce poi la partecipazione adeventi pubblici quali Festival della Scienza,Notte dei ricercatori ed altri per far co-noscere al grande pubblico la cultura e larealtà dei paesi sudamericani”.La conoscenza reciproca del patrimonioculturale è poi uno straordinario pontetra Italia e America latina, come ben sot-tolinea la prof.ssa Di Munno nell’inter-vista a pag. 45, con particolare riferi-mento all’ambito letterario. Ancora Grondona segnala “il mercatofiorentissimo delle traduzioni promosseda case editrici (che sono in costanteaumento) di Paesi e di Università del-l’America latina” e propone, “magari ri-correndo a Genoa University Press, didar vita a una o più collane (in ragionedegli ambiti scientifici individuati comerilevanti e significativi) in cui possanoessere ospitati lavori, in italiano e/o in

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spagnolo. Si tratterebbe di un progettoeditoriale frutto di un consorzio pro-mosso da UNIGE e volto a coinvolgerele principali case editrici latinoamericane(del resto, l’editore italiano Giappichellidi Torino ha da poco inaugurato unacollana bilingue, in materia giuridica,volta a intercettare la intensa domandadel mercato latinoamericano)”.

Le fonti di finanziamento A chi spetta finanziare la mobilità, e piùin generale, attività di ricerca e didattichenei rapporti con l’America latina?Il prof. Mariotti sostiene che occorra mag-giore attenzione da parte degli enti pre-posti (MAE; MIUR, ecc.) nel destinaremaggiori risorse alla collaborazione inter-nazionale. Ma anche l’Università deve farela sua parte: “Soprattutto occorre chel’Università di Genova promuova mag-giormente la comunicazione delle infor-mazioni su programmi e altre forme difinanziamento utili a sostenere progetticon l’America latina.” Si veda sul puntol’intervista alla prof.ssa Vangelista (pag.59) che pure indica diversi altri possibilimiglioramenti del “sistema Unige”. Secondo il prof. Giovannini, “Le istitu-zioni nazionali, in particolare il Ministerodegli Affari Esteri (MAE) potrebberodare maggiore impulso alle relazioni coni paesi dell’America latina promuovendomaggiormente la stipula di accordi bila-terali di cooperazione scientifica e tec-nologica tra l’Italia e i vari Paesi”.Il prof. Converti auspica un maggiore

impegno dell’Università nel reperimentodi fondi per la mobilità, dal momentoche ad esempio la crisi economica chesta colpendo il Brasile potrebbe signifi-cativamente ridurre le fonti di finanzia-mento ad ora profuse nelle collabora-zioni con l’Italia.

Ruolo delle imprese.Sostengono un maggiore coinvolgi-mento delle imprese – diretto o tramitesoggetti promotori come ICE – il prof.Mariotti e il prof. Marco Fossa (DIME).Il primo afferma più diffusamente che“Sarebbero utili iniziative per far incon-trare i vari dipartimenti di UNIGE ealtri soggetti italiani con imprese lati-noamericane, attentamente selezionate,con il supporto delle associazioni di in-termediazione culturale”.Secondo il prof. Estatico, il finanzia-mento di borse di vario tipo “dovrebbecoinvolgere aziende private, speciequelle di grandi dimensioni, oltre ai con-sueti enti pubblici”. Dello stesso avviso la prof.ssa Vangelista,che però ritiene necessario a suscitareun tale interesse da parte delle impreseun “concreto coinvolgimento” propriodell’Ateneo.

ConclusioniValorizzare i punti di forzaDall’esame dei questionari sono emersialcuni punti di forza dell’Ateneo, nelquadro di un numero elevato di rela-zioni. Alcune collaborazioni strutturate

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appaiono “autosufficienti”: è il caso delDIFI, che si limita infatti a esprimerel’esigenza di maggiori fondi per la mo-bilità. Un’analoga considerazione puòessere svolta per le iniziative didattichee di ricerca del DIEC. Alcuni Dipartimenti, che pure dispon-gono di un numero rilevante di relazioniindividuali, non avanzano proposte permigliorare le proprie attività12. Come nota giustamente il prof. Mádri-gal, “Lo scambio di esperienze didatti-che dovrebbe dare come risultato finalelo sviluppo di programmi comuni” conl’America latina, come ad esempio corsi,master, summer school, progetti di ri-cerca e di cooperazione allo sviluppo. Mentre ci auguriamo che il DSA pro-ceda in questa direzione, già avanzatosu questa strada è senz’altro il Diparti-

mento di Giurisprudenza che, accantoa numerose relazioni, vanta già la rea-lizzazione di alcuni master a doppio ti-tolo (si veda al proposito anche l’articolodel Rettore a pag. 8). Come sottolinea il prof. Grondona: “In ambito giuridico, non c’è dubbioche in tutti i Paesi dell’America latina visia una notevolissima attenzione rivoltaall’Italia, spesso presa a modello dellacodificazione di alcuni paesi (da ultimobasta citare il Perù, e la recentissima ri-forma del codice civile, con particolareriguardo alla tutela della persone deboli;riforma che ha tenuto presente la leggeitaliana del 2006 in tema di amministra-zione di sostegno). Ma oltre all’ambitolegislativo, va sottolineato come moltis-simi giovani studiosi di quei Paesi am-biscano a svolgere un programma di stu-dio post lauream in Italia (almeno unmaster, se non un dottorato in diritto):fatto testimoniato dalla notevole richie-sta, rivolta ai docenti italiani, di parteci-pare a programmi di formazione da te-nersi presso Università di quei Paesi”. Con queste premesse “un progetto, na-zionale e/o europeo, diretto a dar vita aun corso di master o (ancora meglio) didottorato di ricerca in ambito giuridico(ma si potrebbe anche pensare a più am-bizioso programma in ambito di scienzesociali, con particolare riferimento al di-ritto, all’economia e alla sociologia),aperto esclusivamente a laureati in Paesi

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Università di Genova, atrio del Palazzo Universitario

12 In particolare DISFOR e DLCM.

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dell’America latina sarebbe senza alcundubbio destinato a incontrare un suc-cesso molto rilevante. Naturalmente èindispensabile che il progetto prevedaesclusivamente posti con borsa, altri-menti sarà impossibile attrarre i più gio-vani, che nei propri Paesi, non sono maiaccademici a tempo pieno ma prestanoattività, almeno part time, come avvocati.” Un ambito di grandi potenzialità è anchequello del CIELI, che ha avviato colla-borazioni con soggetti pubblici e privatidella Colombia che sono riproducibiliin contesti marittimo-portuali di altriPaesi latinoamericani. Da approfondirela possibilità di collaborazioni con ilDSA che sta sviluppando modelli dianalisi urbana e territoriale applicataspecificamente alle città portuali chepossono rivestire un interesse specificoper i Paesi dell’America latina. Tra i punti di forza va segnalata la signi-ficativa presenza di studenti latinoameri-cani nell’Ateneo genovese, citata dal prof.Andrea Trucco nel suo articolo (pag. 14),che potrebbe essere maggiormente valo-rizzata con iniziative specifiche, sia in am-bito didattico e di ricerca che culturale.

Superare le debolezze A parte la scarsa disponibilità di risorsefinanziarie, aspetto a più riprese sottoli-neato dagli stessi docenti che hannopreso parte all’indagine, nell’insieme ap-pare un quadro che presenta un numero

rilevante di relazioni, in alcuni casi alta-mente specializzate, spesso però di ca-rattere personale e non sufficientemente“messe a sistema” tanto all’interno deiDipartimenti, quanto dell’Ateneo. La forte presenza a Genova di popola-zione ecuadoriana o di origine ecuado-riana sembra non trovare corrispondenza,se non per alcuni Dipartimenti, nell’in-tensità di relazioni con questo Paese. La partecipazione a programmi europeirisulta fortemente ridotta, forse ancheper una insufficiente disponibilità distrumenti per la loro gestione, obietti-vamente laboriosa. Ma anche la consi-derazione delle priorità europee apparerelativa. Il solo prof. Giovanni Besio(DICCA) indica esplicitamente l’oppor-tunità di un orientamento delle iniziativedi mobilità e ricerca sui “temi forti dellaprogrammazione europea”. Potrebbe quindi essere utile un focus sutali politiche e su priorità e strumentieuropei rivolti alla cooperazione con iPaesi dell’America latina. Le collaborazioni con Regione Ligurianell’ambito delle relazioni con l’Americalatina appaiono episodiche (qualcuna anostra conoscenza non è stata evidenziatanei questionari pervenuti13) e l’attuale in-certezza degli orientamenti regionali inmateria di internazionalizzazione nonconsente di fare previsioni. Eppure i fondia ciò destinati, ad esempio nell’ambito delPOR 2014-2020, potrebbero prevedere

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13 Ad esempio nel caso del progetto di cooperazione decentrata “Brasil proximo”.

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una collaborazione tra università e im-prese per l’apertura di nuovi mercati so-prattutto da parte di aziende di piccoladimensione, particolarmente presenti inLiguria anche nella configurazione di di-stretti e poli che, come evidenziato dalladott.ssa Alessandra Repetto nel suo arti-colo (pag. 22), sono modelli che rivestonoun interesse precipuo da parte di diversiPaesi latinoamericani. L’esperienza delDIEC potrebbe rivelarsi particolarmenteutile in questo senso.Assai promettente è lo sforzo di interna-zionalizzazione del DIBRIS, basato sullaconsapevolezza che l’America latina puòessere un’area strategica sulla quale “in-vestire”. Un impegno più generalizzatodell’Ateneo in questa direzione esigerebbeperò di dare soluzione al problema delladisponibilità di alloggi adeguati per stu-denti e docenti ospiti in Liguria. Sarebbeinoltre fondamentale un potenziamentodei servizi rivolti tanto agli stranieri inentrata che agli italiani in uscita. L’internazionalizzazione dovrebbe inoltreessere favorita da una migliore cono-scenza dell’attualità politica, economicae culturale dei Paesi latinoamericani ein particolare dei loro sistemi di istru-zione, anche grazie alla valorizzazionedi competenze interne all’Ateneo. Utilepure una costante raccolta e condivisionedelle informazioni relative alle attivitàdidattiche e di ricerca svolte dall’Uni-versità di Genova in collaborazione con

i Paesi dell’America latina, che potrebbefavorire collaborazioni interdisciplinari. In sintesi, l’Ateneo dovrebbe attrezzarsiper disporre di strumenti potenziati di: - informazione e analisi, rivolte al pro-prio interno come all’esterno, per fa-vorire attività di orientamento all’in-ternazionalizzazione, che valorizzinole reti esistenti e le amplino;

- predisposizione e gestione di accordie progetti internazionali;

offerta formativa e di servizi annessi perattrarre un maggior numero di stu-denti e docenti stranieri;

- individuazione di fonti di finanziamentoe supporto nella predisposizione di pro-poste di progetto da avanzarsi tanto inambito nazionale quanto europeo/inter-nazionale.

In conclusione, analogamente a quantoemerso alcuni anni fa attraverso una si-mile rilevazione relativa all’area medi-terranea14, l’Università di Genova nonsembra ancora presentare una ottimale“consapevolezza diffusa” della strategi-cità dell’America latina. Ci auguriamo che questa pubblicazionepossa dare all’attuale governance dell’Ate-neo, che invece condivide l’importanzadello sviluppo di tali relazioni, uno stru-mento utile per sostenere tale impegnoin ambito nazionale e internazionale, nelquadro di una ritrovata centralità del-l’America latina anche nella politicaestera del nostro Paese.

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14 Centro in Europa, La Liguria e il Mediterraneo. Mappatura delle relazioni euromediterranee della Liguria, 2008.

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DIPARTIMENTO/CENTRO CORSI/DOTTORATI/MASTER SCAMBIO DI DOCENTI SCAMBIO DI STUDENTI CO-TUTORATICON DOPPIO TITOLO

CIELICentro Italiano per la Logistica Integrata

DAFISTantichità, filosofia, storia

DDGGiurisprudenza

DCCIchimica e chimica industriale

DIBRIS

DICCAingegneria civile,chimica e ambientale

DIEC (articolo Benevolo/Spinelli)

DIFIfisica

DIMAmatematica

DIMEingegneria meccanica, energetica, gestionale e dei trasporti

DIMImedicina interna e specialità mediche

DINOGMI (intervista prof. Pesce)

DISFOR

DISPO

DISTAVscienze della terra,dell'ambiente e della vita

DLCMlingue e culture moderne

DSAscienze per l'architettura

TIPI DI COLLABORAZIONI

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Il Dipartimento di Economia (DIEC)dell’Università degli Studi di Genova hada tempo intensi legami scientifici e di-dattici con l’America latina, in partico-lare con il Perù. Dal lontano 2001, in-fatti, il Dipartimento – e in precedenzala Facoltà di Economia – collabora atti-vamente con l’Universidad Católica Se-des Sapientiae (UCSS) di Lima nel qua-dro di una convenzione di Ateneo.All’origine di questa speciale relazionevi è l’attività scientifica e didattica dellaProf.ssa Clara Caselli, già Ordinario diEconomia e Gestione delle Impresepresso il DIEC e prematuramente scom-parsa nel settembre 2013. Dal 2000, Clara Caselli si impegna, conaltri docenti italiani e peruviani, nell’am-bizioso progetto di creare una nuovauniversità, senza scopo di lucro, nellaperiferia nord di Lima, un’area con oltredue milioni di abitanti, una condizionesocio-economica difficile e il bisognoimprescindibile di una realtà educativache ne promuova e sostenga lo sviluppoumano ed economico. Nasce così la

UCSS composta inizialmente dalle duefacoltà, Ciencias Económicas y Comer-ciales e Ciencias de la Educación y Hu-manidades, ritenute prioritarie per in-nescare un processo di sviluppo localesul piano umano, culturale ed econo-mico. Oggi le Facoltà sono diventate sei,le sedi si sono moltiplicate e gli studentisono quasi 9.000, tra corsi di laurea epost-laurea. La UCSS è diventata unpunto di riferimento ben oltre i confinidel suo contesto di origine: è un’eccel-lenza a livello peruviano nella forma-zione e nella ricerca, con forti legamicol territorio e un ruolo sempre mag-giore nello sviluppo culturale ed econo-mico del Paese.In questi anni, la collaborazione conl’Università di Genova è stata costantee ha portato molteplici frutti poiché nu-merosi docenti e ricercatori hanno col-laborato con la UCSS in varie iniziativedidattiche e di ricerca.Sul fronte della didattica, il primo progettoha riguardato la progettazione e realizza-zione, nel 2006, del Master in “Economia

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Economia e America latina: unlegame consolidato con il PerùCLARA BENEVOLO e RICCARDO SPINELLI - docenti presso il Dipartimento di Economiae componenti del Collegio docenti del Master a doppio titolo "Gestione strategica, finanzae internazionalizzazione delle imprese"

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e gestione dei processi di globalizzazione”,organizzato dalla Facoltà di Economia incollaborazione con UCSS, Università diTrento e IULM e cofinanziato dal Mini-stero dell’Università e della Ricerca Scien-tifica. Il master si è svolto in parte a Limae in parte in Italia, dove gli studenti peru-viani hanno trascorso un semestre di stu-dio – anche presso gli Atenei partner – edi tirocinio.I positivi risultati di questo progettohanno portato alla creazione di un Ma-ster a doppio titolo tra Università di Ge-nova e UCSS, in tema di “Gestione stra-tegica, finanza e internazionalizzazionedelle imprese”, oggi alla quinta edizione.Numerosi docenti del DIEC sono coin-volti nell’attività didattica, svolta a Lima,e le carriere degli alumni del Master –in imprese pubbliche e private, comeimprenditori o, ancora, come ricercatori– testimoniano il valore dei progetti rea-lizzati. In particolare, l’erogazione deldoppio titolo da parte dell’Ateneo ge-novese si è dimostrato un elemento diforte differenziazione nel panorama deiMaster a Lima, tanto da attirare l’inte-resse di studenti provenienti da altreUniversità cittadine e da tutto il Paese.Oltre all’aspetto didattico, la collabora-zione riguarda la ricerca attraverso mol-teplici progetti su tematiche quali le filieredel commercio equo e solidale, la sussi-diarietà nella Pubblica Amministrazione,il ruolo dell’America latina e delle suemultinazionali nell’economia globale1.Questo costituisce per il nostro Ateneo

un’occasione preziosa di apertura cultu-rale; in una situazione di crescente “an-glocentricità” degli studi, dei metodi edelle relazioni nella comunità accademicadell’economia, ciò rappresenta un ele-mento di originalità e innovazione.In ultimo va menzionata la non meno im-portante ricaduta dal punto di vista istitu-zionale che vede il Dipartimento farsi pivotdi progetti che hanno visto nel tempo ilproficuo coinvolgimento di soggetti qualila Regione Liguria, la Provincia di Genovae la Fondazione Casa America.

NOTE: 1 A tali attività di ricerca ha dato forte impulso Clara Ca-selli. Si veda al riguardo il numero monografico a lei de-dicato dalla rivista Impresa Progetto – Electronic Journalof Management (www.impresaprogetto.it, n. 2-2015).

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Plaza de Armas, Cuzco, Perù

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Le collaborazioni scientifiche del gruppodi ricerca in Biotecnologie Industriali eAmbientali dell’Università di Genova(UNIGE) con istituzioni accademichebrasiliane iniziarono nel 1998, in occa-sione del mio inquadramento come pro-fessore associato. Furono questioni per-sonali a stimolare inizialmente questomio impegno, avendo due figli italo-bra-siliani e ora anche una splendida nipo-tina, ma subito l’interesse scientifico èprevalso ed è nata con l’Università diSão Paulo (USP) un’intensa collabora-zione, che ancora oggi si prefigge l’obiet-tivo di migliorare la formazione degli al-lievi di dottorato di entrambi gli atenei. Uno dei risultati più gratificanti è statal’attivazione di una Convenzione di Dot-torato in co-tutela fra le due Universitàche consente ai dottorandidi ottenere ildoppio titolo di Dottore di ricerca. Dif-ficile sapere quanto questo strumentoabbia contribuito al successo professio-nale dei Dottori di ricerca, ma è un fattoche 3 dei 10 ex-allievi della USP che nehanno usufruito siano attualmente pro-

fessori universitari, 3 post-dottorandi inUSA, Brasile e Francia, 1 ricercatore inistituzione di ricerca e 1 quadro d’im-presa industriale. Purtroppo lo stessoentusiasmo non si è riscontrato fra gliallievi dell’UNIGE, una sola dei quali,anch’essa latinoamericana, ha intrapresocon successo il percorso inverso, essendooggi ricercatrice in un’impresa spagnola.Le attività di ricerca sono poi state estesea due Università Federali ubicate nel Per-nambuco (UFPE e UFRPE), con l’obiet-tivo di isolare microorganismi in gradodi secernere nuovi enzimi capaci di idro-lizzare materiali proteici o di altra naturaper possibili applicazioni zootecniche eindustriali. Al fine di rendere più agevolel’intercambio di allievi e le interazioni fraattività didattiche e di ricerca sono statoinserito nel Consiglio dei Docenti deiDottorati in Tecnologia Biochimico—Far-maceutica della USP e in Biologia Appli-cata alla Salute della UFPE e lo stesso èavvenuto col prof. Adalberto Pessoa Jr.della USP nel dottorato genovese in In-gegneria Civile, Chimica e Ambientale.

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Alleati con il Brasile per la salute e l’ambiente ATTILIO CONVERTI - professore associato, Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica eAmbientale

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Senza dubbio questo risultato è stato pro-mosso dall’impegno profuso dal governobrasiliano che per anni ha investito co-spicuamente in ricerca scientifica, mentrecome sappiamo in Italia si è registrato unprogressivo disimpegno in quest’ambito. Gli argomenti sviluppati sono moltissimie non sarebbe possibile riassumerli tutti,per cui mi limiterò a descrivere breve-mente i più significativi fra i più recenti,che hanno prodotto negli ultimi 5 anniben 48 pubblicazioni scientifiche su ri-viste internazionali e 1 brevetto.In collaborazione con la USP siamo im-pegnati da circa un decennio e mezzonello studio sulla produzione di micro-alghe per la rimozione dell’anidride car-bonica da emissioni gassose, con il du-plice obiettivo di ridurne le emissioni,principali responsabili dell’effetto serra,e di produrre al tempo stesso biomassada impiegare, a seconda dei casi, comemateria prima per la produzione di bio-diesel o per l’estrazione di principi attivi.Altri filoni di ricerca riguardano a) pro-duzione di batteriocine, potenziali so-stituti di antibiotici per la preservazionedi alimenti, b) trattamento chimico dieffluenti liquidi contaminati da antibio-tici, c) recupero di enzimi e altre bio-molecole di interesse farmaceutico o co-smetico mediante nuove tecniche diestrazione liquido-liquido a basso costo,d) produzione di latti fermentati arric-chiti in probiotici (batteri edibili beneficiper la salute umana) e prebiotici (fibrealimentari non digeribili), e) prepara-

zione di nuovi alimenti funzionali, f)produzione microbiologica di nuovi far-maci quali l’asparaginasi, un enzimachemioterapico usato per il trattamentodella leucemia linfoblastica acuta, g) sin-tesi di un polimero di emoglobina bo-vina quale sostituto del sangue in inter-venti d’emergenza.In collaborazione sia con la USP sia conl’Università Statale della Paraíba e l’Uni-versità Federale del Pará, stiamo caratte-rizzando diverse materie prime vegetaliautoctone, in particolare piante succu-lente e frutti tropicali ed equatoriali pocostudiati, al fine di estrarne composti diinteresse farmaceutico e/o alimentare.Riguardo alle proposte per migliorarequeste attività, mi duole dover ammet-tere che, a parte sporadiche occasioniin cui il CNR e l’Ateneo genovese si sonfatti carico di alcune mie missioni inBrasile, le attività di intercambio e ri-cerca, non solo mie ma anche degli al-lievi e dei docenti impegnati nelle com-missioni di dottorato in co-tutela, sonostate finanziate da organi pubblici o uni-versità brasiliane, per cui l’unico mododi migliorarle per il futuro è che l’ateneogenovese si prodighi attivamente in talsenso. Per di più, la crisi economica chesta attraversando il Brasile getta ombresulla possibilità che queste collabora-zioni, che vedono una media di 3 allievidi dottorato o post-dottorandi brasilianifrequentare annualmente i nostri labo-ratori, possano continuare, ma la spe-ranza è l’ultima a morire.

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Amina di Munno, già docente di Lingua e Letteraturaportoghese presso l’Università di Lingue e LetteratureStaniere dell’Università degli Studi di Genova e mem-bro della commissione di dottorato presso la stessaFacoltà, ha svolto e continua a svolgere un’apprezzataattività di traduttrice di letteratura in lingua porto-ghese, che la conduce spesso in America latina, invitatasoprattutto da Università del Brasile. Ha infatti con-centrato la sua attività su autori brasiliani quali Ma-chado de Assis, Milton Hatoum, João Almino e CássioJunquera. Attualmente è anche presidente dell’Asso-ciazione Amici di Casa America, specializzata incorsi di lingua spagnola e portoghese.

Come è riuscita a creare rapporti così vari esaldi tra lei, la sua Università e il Brasile?Il mio viaggio nelle lingue iberiche cominciacon un viaggio geograficamente reale: Italia,Venezuela, Brasile le tappe dalla nascita al-l'adolescenza. Da lì l'approdo stabile nellapatria originaria. E così italiano, spagnolo,portoghese sono stati all'unisono i mezzinormali e consueti di comunicazione e na-turale condizionamento nella scelta deglistudi accademici. Dopo il conseguimento della Laurea inLingue e Letterature Straniere, i primi con-tatti con il mondo lusofono è avvenuto, at-traverso una borsa di studio, con il Porto-

gallo in un momento storico particolaris-simo per il Paese. Si era conclusa la Rivo-luzione dei Garofani, nasceva la Repub-blica, le ultime colonie ottenevanol'indipendenza. Ritornavano in Portogalloi grandi intellettuali che avevano cono-sciuto l'esperienza dell'esilio. In quel con-testo avevo avuto modo di seguire le lezionidi docenti di grandissimo prestigio comeil filologo e linguista Luís Lindley Cintra.Avevo potuto incontrare e dialogare conAntónio José Saraiva e Óscar Lopes, autoridi numerosissime pubblicazioni di sagginonché della più importante Storia dellaLetteratura Portoghese.Congressi, corsi e ricerca hanno intensifi-cato i rapporti nel tempo, soprattutto con ilBrasile. All'interno delle attività svolte al-l'Università è stato possibile stabilire accordicon il Portogallo per i corsi Erasmus pressogli Atenei di Coimbra e Lisbona e borse distudio intercontinentali con il Brasile attra-verso il programma di mobilità CINDA.I legami stretti fra i Paesi sono frutto di im-pegno, passione, interessi letterari comunie scambi reciproci nell'ambito della ricerca.

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La Cultura, ponte tra l’Italia e l’America latina Intervista ad AMINA DI MUNNO

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A tal fine i congressi nazionali e internazio-nali sono di fondamentale importanza oltreche per la divulgazione degli studi e degliaggiornamenti nel campo delle proprie spe-cificità, per rinsaldare i rapporti sia a livelloprivato che istituzionale.

Come potrebbe essere valorizzato questo pa-trimonio di rapporti?Per mantenere i rapporti di scambi culturalisarebbe necessario organizzare progetti distudio e di ricerca coordinati da più paesi eda più Istituzioni Culturali. In campo lette-rario questi progetti dovrebbero mirare alladiffusione del patrimonio culturale nell'am-bito dei paesi partners. Un piccolo esempio,di cui sono stata protagonista, è il mio pro-getto di ricerca per identificare alcuni poetiemergenti in Brasile nel nuovo millennio.Nello sviluppo di questo progetto ho curato,pubblicando un'antologia bilingue, l'operapoetica di Cássio Junqueira. Il volume èstato presentato in diverse Università e Isti-tuzioni Culturali sia in Italia che in Brasilee questo ha creato un ponte fra le due cul-ture. Il mezzo più efficace per promuoverela conoscenza di autori stranieri dei qualinon si conosce la lingua è stata e resta lapratica della traduzione. Oggi esistono corsiuniversitari sulla traduzione letteraria e ster-minata ormai è la bibliografia sull'argo-mento.

Come potrebbero enti pubblici e aziende sup-portare l’Università di Genova nel rafforza-mento delle relazioni con i Paesi dell’Americalatina?

Per l'Università di Genova, molto impor-tante da parte di enti pubblici e impresesarebbe facilitare la realizzazione di accordie scambi culturali fra l'Italia e i paesi del-l'America latina. Tale supporto può esseredefinito sia sul piano organizzativo, favo-rendo la pianificazione di congressi e mee-ting internazionali che permettano loscambio di idee e dati, sia sul piano eco-nomico con il reperimento di risorse perla realizzazione dei progetti di ricerca e deiconvegni internazionali, sia ancora sulpiano politico con la sensibilizzazione delleautorità competenti per lo sviluppo di po-litiche volte alla facilitazione della ricercascientifica e degli scambi internazionalicome anche della mobilità di tutto il per-sonale coinvolto. Il rafforzamento delle re-lazioni tra l'Università di Genova e i Paesidell'America latina può e dovrebbe essereagevolato da enti statali e privati al fine dicreare anche le condizioni necessarie perospitare visiting professors e studenti stra-nieri con criteri per lo meno simili a quellicon cui vengono accolti studenti e profes-sori nella maggior parte degli Atenei delSudamerica. In Brasile, tutte le Universitàpresso le quali ho tenuto corsi, da quelladi San Paolo a quelle considerate minori,sono dotate di campus straordinariamenteattrezzati, vere e proprie città universitarie:residenze per gli studenti, ampi parcheggi,lavanderia, banca, ufficio postale, teatro,palestre, ristoranti, caffetterie e, natural-mente, ampie biblioteche. A Genova e inItalia si dovrebbe puntare sulla creazionee sullo sviluppo di questi servizi.

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I rapporti tra Genova e l’America latina,e più specificamente con l’Argentina,hanno origini antiche, anche per quantoriguarda le influenze nel campo dell’ar-chitettura. La presenza di architetti ge-novesi in questo paese ha infatti contri-buto notevolmente alla costruzione delterritorio nel periodo di espansione du-rante il XIX secolo.Ad esempio gli architetti Genovesi NicolaCanale, suo figlio Giuseppe Canale e Gio-vanni Battista Arnaldi sono riferimenti im-portanti per l’architettura e l’urbanisticaArgentina. Ma non sono i soli.Nicola, nato nel 1807, era un tecnico delComune di Genova prima dal suo arrivoa Buenos Aires, nel 1855, dove fu il primoarchitetto municipale. Con suo figlio Giu-seppe ha introdotto l’uso del calcestruzzoarmato nella capitale Argentina, permet-tendo la crescita delle città in verticale. Illoro lavoro ha portato a diversi risultatiche hanno avuto ripercussioni sia praticheche culturali: da una parte sono stati stilatiprogetti, come ad esempio il master planper l’area Adrogué-Almirante Brown a

Buenos Aires e dall’altra sono state pro-dotte pubblicazioni riguardanti diversicampi della progettazione, quali l’urbani-stica, la statica e le infrastruttureGiovanni Battista Arnaldi, nato a Impe-ria nel 1841, si è laureato all’ Universitàdi Genova. Dopo aver lavorato per al-cuni anni in Italia, emigrò in Argentinanel 1870. Diverse città portano la testi-monianza dal suo lavoro: Rosario, SantaFe, Rioja, Catamarca, Paraná, San Luise Buenos Aires. Ad esempio nella cittàdi Buenos Aires e nel Comune di Car-men de Areco tra i suoi diversi progettitroviamo le Cattedrali di Paraná e SantaFe e i teatri La Victoria, La Comedia eRivadavia.Ma prima ancora dei Canale e di Arnaldi,già durante il Settecento un architetto ge-novese si trasferì in Argentina, GiovanniBattista Pardo, che arrivò nel paese latinodopo un periodo trascorso in Spagna.Pardo ha sviluppato una intensa attività aCordoba durante gli anni Cinquanta delDiciottesimo secolo costruendo chiese ededifici residenziali.

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Genova e Argentina attraverso l’architettura JOSÉ MANUEL PAGÉS MADRIGAL - professore associato del Dipartimento di Scienzedell’Architettura

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Considerate le premesse storiche, l’Uni-versità di Genova e diverse università ar-gentine hanno cominciato a sviluppareprogrammi di ricerca congiunta e di scam-bio a livello accademico. Sottolineiamo, tra gli altri, i seguenti ac-cordi e programmi:

Analisi comparativa urbana tra Bue-nos Aires e Genova.I docenti dell’Università di Palermo, Bue-nos Aires e Genova collaborano dalloscorso anno alla preparazione di una mo-stra sul tema della densità. Si tratta di unostudio comparativo dei processi di densi-ficazione nell’area metropolitana di BuenosAires e della città mediterranea. Nel casodella capitale argentina, lo studio analizzala tipologia PH, come chiaro esempio del-l’evoluzione del tessuto urbano e socialedella città. Nel caso della città di Genovainvece, lo studio analizza i processi di ri-generazione urbana delle aree del centrostorico e del lungomare che hanno portatoa processi di gentrification. Questo progettosarà presto esposto a Genova, come primorisultato di questa collaborazione.

Protocollo di collaborazione UNCuyo–UNIGE.I dipartimenti di architettura dell’Univer-sità Nazionale di Cuyo e DSA dell’Uni-versità di Genova stanno sviluppando un

accordo di collaborazione accademica chepermetterà di sviluppare attività di ricercae di scambio. Uno dei lavori proposti con-siste in un progetto di ricerca sui paesaggie le architetture del vino della Liguria edella regione del Malbec. Inoltre, gli stu-denti dell’Università di Cuyo partecipanoad un programma di scambio con Genovadall’anno passato.

Atlantico e Mediterraneo. Rapporti tracittà e porti.Con l’obiettivo di definire una ricercacomune sul rapporto tra la città e il portosulle coste italiane e argentine sono statiavviati contatti con la Facoltà di Archi-tettura e Urbanistica dell’Università Na-zionale di La Plata. Questa ricerca do-vrebbe fornire informazioni dettagliatesulle città e le architetture portuali, il lorostato di conservazione e definire le ope-razioni di recupero degli spazi chiave alfine di arrivare ad una nuova integrazionetra città e porto che avvii un processo dirinnovamento urbano.

Tutti questi progetti definiscono uno sce-nario interessante e lo sviluppo di questeidee possono portare ad una promettentefuturo nelle relazioni tra l’Università diGenova e l’Argentina per quanto ri-guarda i campi dell’architettura, dell’ur-banistica e del paesaggio.

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Come è nata la collaborazione con le Uni-versità colombiane citate nel questionario re-lativo al CIELI?Da un invito che ricevetti circa tre anni fadall'ambasciatore italiano Gianni Bardini(allora fresco di nomina a Bogotà, ora inprocinto di concludere il mandato) e dallocale Istituto Italiano di Cultura, allora di-retto dal prof. Angelo Mazzone, per tenerealcune conferenze sui temi della logisticae della portualità nell'ambito dell'accordodi libero scambio fra UE, Colombia e Perùche si era da poco stipulato. Il proficuocontatto stabilito in quella occasione concolleghi di diverse università colombiane,pubbliche e private, ha suggerito di instau-rare rapporti duraturi con finalità didatti-che e di ricerca. Nel corso dell'ultimo annosono poi maturate le condizioni per un ge-mellaggio fra Cartagena de Indias e Ge-nova, recentemente approvato dal nostroConsiglio Comunale, e per un accordo dicooperazione sui temi portuali e logisticifra le città di Genova e Santa Marta (pro-vincia del Magdalena) con i rispettivi entiportuali, e con il coordinamento tecnico

del CIELI, il centro di ricerca sulla logisticadell'università di Genova.

Quali sono state le principali difficoltà in-contrate nella realizzazione delle attività dicollaborazione, se ve ne sono state?Senza dubbio la quasi totale assenza di ri-sorse, fatta eccezione per il primo contri-buto dall'Istituto Italiano di Cultura e unlodevole ma comunque piccolo contributodell'ateneo all'ultimo viaggio. Il resto deicosti fin qui sostenuti viene dall'utilizzo diresidui di ricerche passate, in pratica "utilinon distribuiti" per progetti sviluppati dame e altri ricercatori del mio gruppo perconto dell'ateneo genovese. Un'ulterioredifficoltà è costituita dal sincronizzare gliapparati normativi e procedurali di buro-crazie pubbliche di paesi diversi, ciascunadi per sé piuttosto "pesante", malgrado ilodevoli sforzi di alcuni funzionari ammi-nistrativi per conseguire gli obiettivi.

Il modello “Colombia” potrebbe essere util-mente riproposto in altre città portuali del-l’America latina? A quali condizioni?

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Relazioni Genova/Colombiaun modello vincenteIntervista a ENRICO MUSSO - direttore del CIELI (Centro Italiano di Eccellenza per laLogistica Integrata)

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Certamente sì, con grandi prospettiveper sviluppare temi di interesse comunenel campo, per esempio, dei rapporti fral'industria portuale-logistica e il contestoambientale e sociale delle città e regioniportuali, o delle realizzazioni infrastrut-turali a servizio dei porti. La collabora-zione fra le rispettive università, megliose nell'ambito di indirizzi strategici co-muni definiti a livello delle amministra-zioni cittadine, garantisce la cooperazionescientifica e costituisce la premessa deltrasferimento di conoscenze al mondo

imprenditoriale. Inoltre è il motore discambi di docenti e studenti, con la pro-spettiva di consolidare i rapporti, peraltroottimi, fra i due paesi. La condizione ne-cessaria è che le amministrazioni pubbli-che, a tutti i livelli, "ci credano", investanoun minimo di risorse, e offrano supportoe garanzie alle imprese che potrebberoinvestire. L'importante viaggio (fine2015) di Matteo Renzi in America latina,con tappa a Bogotà, mi pare sia statopurtroppo pressoché privo di conse-guenze operative.

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Palazzi di Cartagena de Indias, Colombia

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Quali sono le relazioni del suo Diparti-mento con l’America latina?Si tratta di esperienze abbastanza risalenti,circa 10 anni fa; a quel tempo c’erano an-cora le Facoltà, ed io ero responsabiledell’internazionalizzazione per la Facoltàdi Medicina. In quella veste, avevo otte-nuto due finanziamenti da due fonti di-verse per un progetto dotato, per così dire,di due braccia. Un finanziamento di circa35.000 euro proveniva dal Ministero del-l’Istruzione e dell’Università ed era fina-lizzato alla realizzazione di un corso estivointensivo di tre settimane sull’AIDS adAmbato, in Ecuador. Lo tennero sei pro-fessori del nostro Ateneo, me compreso, ei risultati furono assai soddisfacenti. L’al-tro finanziamento, decisamente più cospi-cuo - dai 120 ai 140 mila euro, nonricordo l’importo esatto – proveniva daRegione Liguria e aveva lo scopo di co-struire un laboratorio di microbiologia sutubercolosi e AIDS presso una fondazioneOnlus, ancora una volta di Ambato. Il la-

boratorio fu creato con il supporto di di-versi docenti dell’Università di Genova,alcuni dei quali continuarono a collabo-rare con quella fondazione per circa quat-tro anni. Contemporaneamente, unatecnica di Ambato per tre mesi seguì unaformazione in microbiologia presso la no-stra Università. Un progetto abbastanzaarticolato, dunque.

E poi che cosa è successo? È emerso il punto debole di tutte questeesperienze: i finanziamenti non sonocontinuativi. Così le attività del laborato-rio che avevamo messo in funzione, inassenza di ulteriori risorse, si sono inter-rotte. Un peccato, perché credo chequella esperienza avesse avuto risultatipositivi sia sotto il profilo operativo e as-sistenziale che sotto quello della forma-zione di tecnici specializzati. Forse esaurito il finanziamento italianoavrebbe potuto subentrare quello delPaese ospite…

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Ecuador, un paese strategicoper Genova e LiguriaIntervista a CARLO PESCE - delegato alle relazioni internazionali del Dipartimento diNeuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e Scienze Materno Infantili

1 La scuola di Medicina e Scienze mediche e farmaceutiche comprende cinque dipartimenti; mentre il Dipartimentodi Farmacia segue la disciplina dei dipartimenti esterni alla Scuola, gli altri quattro gestiscono congiuntamente ipropri corsi; da questa configurazione scaturisce il ruolo di coordinatore dei responsabili dell’internazionalizzazionedei dipartimenti stessi, attualmente svolto dal prof. Damonte.

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Ciò è accaduto solo in parte. La fonda-zione in Ecuador era al tempo diretta daun professore che era stato preside dellalocale facoltà di Medicina. Sopravvenuticonflitti lo avevano allontanato dall’Uni-versità; si era quindi dedicato ad un pro-getto di assistenza sanitaria rivolto a po-polazioni risiedenti in zone di montagnaparticolarmente sfavorite. Un’iniziativamolto importante dal punto di vista uma-nitario ma francamente non so quantofosse aiutato il governo.

Avete attualmente iniziative in corso?No, dopo quelle esperienze, intorno al2010, avevamo tentato di ottenere finan-ziamenti dall’Unione europea per mettereinsieme, sempre sul tema della microbio-logia, facoltà di medicina appartenenti adiversi Paesi dell’America latina. Vole-vamo avvalerci dei contatti del prof. Oli-viero Varnier, docente in microbiologiaoggi in pensione, con il quale lavoravanoun paio microbiologi latinoamericani. Inparticolare il prof. Varnier si concentrava

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Sala Ligure, Palazzo Universitario

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sulla individuazione di metodi semplici,esportabili in America latina, per la sele-zione dei chemioterapici impiegati percombattere la tubercolosi, patologiamolto diffusa nelle popolazioni più disa-giate di quel continente. Il nostro tentativo è però stato bloccatodall’Unione europea e dalla sua punti-gliosa burocrazia: le numerose lettereche inviammo a Bruxelles ricevettero ri-sposte piuttosto ambigue e infine ci dis-sero che la loro nozione di “didattica”non comprendeva acquisti di reagenti ola creazione di laboratori didattici inAmerica latina; così abbandonammol’iniziativa.

Forse non avevate scelto il tipo di pro-gramma più adeguato alle attività che in-tendevate realizzare.È possibile. Nel caso del precedente pro-getto finanziato da Regione Liguria cieravamo avvalsi, relativamente alla parteamministrativa, della collaborazione diProgetto Sviluppo Liguria onlus. E tuttofunzionò al meglio. Credo che oggiquelle risorse finanziarie per la coopera-zione internazionale che erano state de-volute dall’amministrazione centrale alleRegioni non esistano più.

Che cosa potrebbero fare gli attori pubblicie privati per rafforzare la cooperazione traUniversità e Paesi dell’America latina? Considerando che una parte significativadella popolazione genovese viene da Gua-yaquil, l’Università di Genova – e insiemead essa Regione Liguria – dovrebberoavere un interesse strategico nei confronti

dell’Ecuador e magari anche del Perù. LaRegione come soggetto politico, l’Uni-versità come strumento scientifico-cultu-rale, potrebbero dar vita ad un tavolo d’in-tesa. Vi è un’esigenza di qualificazionedella popolazione ecuadoriana immigratae anche di una sua istruzione nel Paesedi origine; grazie ai contatti con il conso-lato dell’Ecuador, se la Regione decidessedi stanziare dei fondi, vi sarebbe un ampioterreno di collaborazione che, in ambitosanitario, tanto di assistenza che di istru-zione, sarebbe particolarmente significa-tivo. Pensiamo ad esempio a quantedonne ecuadoriane svolgono lavori di as-sistenza familiare. Ma sono anche altri iPaesi latinoamericani con i quali Genovae la Liguria vantano storiche relazioni mi-gratorie, Argentina, Perù, Cile. Ripren-dere e sviluppare quei rapporti potrebbegarantire un ritorno di immagine tantoper l’Università quanto per la Regione.

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Guayaquil, veduta aerea notturna

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Quali sono le relazioni del suo Dipartimentocon l’America latina?Alcune attività mi riguardano in primapersona, come una collaborazione incorso da molti anni con l’UniversidadNacional del Sur di Bahía Blanca, in Ar-gentina, mai formalizzata fino ad oggi.Ora attendiamo l’esito di una richiestadi accordo “extra LLP” (accordi checonsentono la mobilità degli studentiverso Università di Paesi extra-UE e UE,NdR) per scambio di docenti nelle duedirezioni. Il Dipartimento con il qualesiamo in rapporto ha un profilo abba-stanza simile al nostro, e cioè informaticoa cavallo tra ingegneria e scienze. La col-laborazione è stata prevalentementescientifica, di ricerca e di scambi: sonostato tre volte in una decina di anni a te-nere corsi di dottorato presso quell’Uni-versità. Ora vorremmo strutturare me-glio queste collaborazioni, affiancandovianche scambi di studenti, in una logicapiù ampia di internazionalizzazione dicui farò poi cenno. Il prof. Davide Ancona ha una collabora-zione con il Dipartimento di informaticadell’Università di Santiago del Cile, dove

insegna una persona che aveva fatto ildottorato presso il nostro Dipartimento.Anche in questo caso ci si sta attivandoper giungere ad un accordo “extra LLP”. L’ultimo canale di collaborazione scien-tifica, anch’esso aperto e non formaliz-zato, è con la Pontifícia UniversidadeCatólica do Rio Grande do Sul, in Bra-sile. Il rapporto è nato grazie ad un do-cente brasiliano, al tempo a Londra, conil quale collaborava la prof.ssa VivianaMascardi. Quando è tornato in Brasile,la collaborazione è continuata con lasua Università e anche in questo casoci stiamo adoperando per una forma-lizzazione.

Quali sono le fonti di finanziamento di talicollaborazioni e accordi?Quando ho svolto attività di docenza inArgentina, le relative spese sono state so-stenute su fondi argentini. Venivo infattichiamato a tenere corsi di dottorato; sus-sisteva quindi un loro prevalente interesse.Gli accordi extra LLP che stiamo ten-tando di concludere sono finanziati daifondi del Programma UE Erasmus+ de-stinati ai Paesi extra UE.

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Obiettivo America latina e MediterraneoIntervista a ENRICO PUPPO - direttore del Dipartimento di Informatica, Bioingegneria,Robotica e Ingegneria dei Sistemi

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Qual è l’aspetto più generale relativo all’in-ternazionalizzazione cui ha fatto cenno?Da un punto di vista più generale, stiamocercando di promuovere l’internaziona-lizzazione del nostro corso di laurea ma-gistrale in Informatica verso Paesi in par-ticolare dell’America latina e del Mediter-raneo. Abbiamo già diversi corsi di laureacon impostazioni sui generis. Ad esempioquello in Robotics Engineering è già in-ternazionale da diversi anni, in quantorealizzato tra quattro Stati dell’Unione eu-ropea grazie al programma Erasmus. Ilcorso di Ingegneria informatica dall’annoprossimo aprirà un canale di co-tutelacon un’Università francese e sarà riservato

ad un numero ristretto di studenti selezionatida entrambi gli Atenei. Il corso di laureain Informatica dall’anno prossimo saràcompletamente in inglese e quindi apertoa studenti anche stranieri: stiamo puntandotutto sulla possibilità di attirare studentiinteressati a svolgere tutta la loro carrierauniversitaria in Italia. E i bacini più pro-mettenti sono appunto il Mediterraneo el’America latina. A questo scopo, comin-ciando dalle Università con le quali abbiamogià dei contatti, ma anche con altre, cer-chiamo di stabilire canali che prevedanoagevolazioni sia da parte del Paese diorigine che da parte nostra. Proprio lasettimana scorsa, il prof. Alessandro Verri

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L’Avana, Cuba, la Cattedrale

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ha preso parte ad un incontro bilateraletra Università italiane e argentine, a BuenosAires, promosso dal Ministero dell’Uni-versità argentino. Nel quadro di uno slanciodi rinnovamento del Paese impresso dalnuovo Governo, le autorità argentine hannoinfatti identificato una forte carenza di in-gegneri e più in generale di profili tecnici.Per farvi fronte, hanno deciso di aprirenuovi canali con Paesi europei o comunquepiù avanzati, per “importare” tali profilidall’estero o per inviare i propri studenti aformarsi all’estero. E ovviamente l’Italia èin prima fila da questo punto di vista.

Eppure solo un anno fa in una sua intervistaper la rivista in Europa sembrava di cogliereun orientamento in favore dell’Asia… Da allora ci sono state delle novità. Nellamaggior parte dei casi i nostri studentisono figli di persone immigrate – dall’Asia,dal nord Africa, dal Sudamerica –; nonsono cioè persone che partono dal loroPaese per venire a studiare a Genova. Con-trariamente a quanto avevamo previsto, icanali con l’Asia non si sono poi concre-tizzati e in questo momento il maggior fer-mento si riscontra, come le dicevo, nellerelazioni con l’America latina. Stiamo in-vestendo per rendere internazionali e at-trattivi i nostri corsi verso bacini di utenzache ovviamente non possono essere quellidegli Stati Uniti o della Gran Bretagna,sedi di università prestigiose.

In che modo enti pubblici e privati potrebberoassecondare l’Università nello sforzo di accre-scere i propri rapporti con l’America latina?È un argomento del quale abbiamo par-

lato recentissimamente con il Rettore: èvitale intervenire sulla residenzialità. Lepersone arrivano dall’estero, in un postoche non conoscono, e non sanno dove al-loggiare. L’Università in questo momentonon è in grado di intervenire ma nem-meno il Comune o la Regione. Insommaal di là della Casa dello Studente, del-l’ARSU che ha poche residenze per le fa-sce disagiate, non ci sono strutture ade-guate a prezzi ragionevoli. Basterebbeanche solo un semplice servizio di orien-tamento relativo alla residenzialità privatama, purtroppo, alle sollecitazioni dell’Ate-neo il Comune di Genova non ha per orarisposto. Sono la disponibilità di residenzee un servizio di informazione che agevoliil contatto tra i cittadini che desideranoaffittare agli studenti e questi ultimi chefanno la differenza tra le Università vocateall’internazionalizzazione. Poi, ovvia-mente, ogni forma ulteriore di finanzia-mento sarebbe gradita.

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Scorcio di San Paolo, Brasile

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Professoressa Vangelista, come sono nate lesue numerosissime relazioni con il Brasile? Le mie ricerche sulla storia dell’Americalatina sono iniziate più di quarant’anni fa,dapprima presso l’Università degli Studidi Torino, poi, dal 2005, all’Università de-gli Studi di Genova, nella Facoltà di Lin-gue e Letterature Straniere e, in seguito,nel Dipartimento di Antichità, Filosofia,Storia, Geografia - il DAFIST. Durantequesto lungo periodo ho avuto modo diintrecciare solide relazioni con diverseistituzioni europee e latinoamericane, par-tecipando a reti di ricerca formali e in-formali e creandone io stessa. Le relazioninell’ambito della ricerca hanno avuto an-che ricadute sull’attività didattica, in Italiae all’estero. I corsi e le conferenze che hotenuto in diverse Università del Brasilehanno incentivato la presenza a Genovadi ricercatori e di numerosi dottorandiprovenienti da quel paese.

In che modo le istituzioni locali, nazionalied europee potrebbero dare maggiore impulsoalle relazioni tra l’Università di Genova e iPaesi dell’America latina?In primo luogo ritengo che l’Università

di Genova dovrebbe valorizzare le rela-zioni con l’America latina già esistenti, lequali, almeno per la mia esperienza, gra-vano interamente sul lavoro e sulle ini-ziative dei singoli docenti e sui finanzia-menti dei paesi latinoamericani. In che modo: fornendo tempestivamenteinformazioni sui bandi internazionali,che ci giungono costantemente a pochigiorni dalla scadenza (sono sicura che inostri uffici ce li spediscano appena liricevono; il problema sta a monte e sidovrebbero fare rimostranze perché fi-nalmente venga abbandonata quella cheormai è diventata una prassi, non soloin questo campo); destinando un fondospecifico di finanziamento per le attivitàin questo settore; creando una intera-zione con il centro linguistico di Ateneo;dando una maggiore incisività al proprioufficio stampa, in modo che le iniziativematurate all’interno dell’Università ab-biano sui giornali cittadini e (perchéno?) nazionali uno spazio proporzionalealla loro importanza; consultando pe-riodicamente i docenti che istituzional-mente o per proprie ricerche si occu-pano delle relazioni con le strutture di

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Valorizzare le relazioni conl’America latinaIntervista a CHIARA VANGELISTA - professoressa ordinaria di Storia dell’America latina,Dipartimento di Antichità, Filosofia e Storia

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ricerca latinoamericane e coinvolgendolinelle iniziative che si presentano.Per quanto riguarda le istituzioni euro-pee, esse dovrebbero avere maggior con-siderazione per lo studio delle realtà lati-noamericane e dare dignità scientificaalle pubblicazioni in lingua spagnola eportoghese, al pari dell’inglese. Questa,però, è un’utopia.Per quanto riguarda le istituzioni locali,ritengo che esse si dibattano in problemitali che l’incentivazione delle relazionicon i Paesi latinoamericani sia una que-stione inesistente, o al fondo della lorolista di priorità, da recuperare sporadi-camente in occasione di eventi particolarie solo attraverso relazioni già consolidate.Ritengo che l’unica istituzione locale conpotenzialità in tal senso sia proprio l’Uni-versità, che dispone, forse a sua insaputa,di risorse importanti, in termini di centridi studio, biblioteche, docenti, studenti.

E per quanto riguarda le imprese?Più l’UNIGE pubblicizza la sua azionein tale settore, più le imprese potrebberoessere interessate a co-finanziare alcune

iniziative, in modo particolare borse distudio per studenti e giovani ricercatori,e tirocini. Con l’effetto moltiplicatore delpatrimonio scientifico dell’UNIGE, uninvestimento relativamente modesto po-trebbe dare risultati molto significativi.

Lei fa parte del comitato scientifico di Fon-dazione Casa America. Come potrebbe esseremigliorata la collaborazione tra questo entee l’Università?Seguo le attività della Fondazione CasaAmerica dalla sua istituzione e sono statadirettamente coinvolta in alcuni dei suoiprogetti. Mi sembra che sin dai primipassi la Fondazione abbia avuto atten-zione per il mondo universitario, non sologenovese. Presso la Fondazione studentiuniversitari di diversi corsi di laureahanno trascorso un periodo di tirocinio ohanno goduto di borse di studio. Si tratta comunque di due realtà con fi-nalità e tempi di azione molto diversi traloro. Il rispetto reciproco, lo scambio diesperienze e la collaborazione su singoliprogetti rimangono a mio avviso le mo-dalità più efficaci di collaborazione.

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Il museo Oscar Niemeyer a Curitiba, Brasile

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Destinatari: direttori di Dipartimento e delegati all’internazionalizzazioneA seguito della e-mail del prof. Andrea Trucco, prorettore all’Internazionalizzazione, desi-deriamo chiederle alcune informazioni in merito alle relazioni del suo Dipartimento con iPaesi dell’America latina (centro e sud America). Le chiediamo altresì di formulare alcuneproposte destinate a rafforzare tali relazioni. Le sue risposte saranno elaborate per un numero monografico della rivista “Quaderni diCasa America”, pubblicata dalla Fondazione Casa America, che vorremmo presentare alpubblico in occasione della manifestazione Univercity organizzata dall’Ateneo, a Genova,nei giorni 18 e 19 giugno p. v.Il file può essere compilato come file di Word e inviato all’indirizzo: [email protected] e non oltre martedì 26 aprile 2016Per saperne di più su Fondazione Casa America clicchi sul collegamento ipertestuale

Dati personali di chi risponde al questionario

Nome e cognomeDipartimentoResponsabilità nel DipartimentoE-mailNumero di telefono

Quali sono le relazioni intercorse tra il suo Dipartimento (e/o singoli docenti del suo Dipartimento)e uno o più Paesi dell’America latina negli scorsi 5 anni, nell’ambito formativo, della ricerca e deltrasferimento tecnologico?

Anno Tipo di azione Paesi latinoamericani coinvolti Fonte di finanziamento

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Rapporti Università di Genova - America latinaQUESTIONARIO

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Quali relazioni sono ad oggi in corso, nell’ambito formativo, della ricerca e del trasferimento tec-nologico?

Anno Tipo di azione Paesi latinoamericani coinvolti Fonte di finanziamento

Sempre nell’ambito del suo Dipartimento, sono già pianificate attività nell’ambito formativo,della ricerca e del trasferimento tecnologico che coinvolgano uno o più Paesi dell’America latina?Se sì, ce le può descrivere sommariamente, specificando il Paese o i Paesi latinoamericani coinvolti?

In che modo le istituzioni locali, nazionali ed europee e le imprese potrebbero dare maggioreimpulso alle relazioni tra l’Università di Genova e i Paesi dell’America latina?

Ha altri suggerimenti per rafforzare tali relazioni?

Sarebbe disposto/a ad una breve intervista telefonica destinata ad approfondire alcuni puntirelativi alle sue risposte al presente questionario? (mettere una X a fianco della risposta prescelta)SìNo

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Tra la fine del mese di maggio e l’inizio di giugno2016, Fondazione Casa America ha organizzatoa Genova, in partenariato con importanti istitu-zioni, due iniziative che hanno collegato l’attua-lità dell’America latina con l’attualità economica,sociale e culturale della Liguria.

27 e 28 maggio “Cuba presente e futuro”Un’iniziativa realizzata con la collaborazionedi MSC Crociere, Camera di Commercio diGenova, Autorità Portuale di Genova e ARCILiguria.Il 27 l’ambasciatrice di Cuba Alba BeatrizSoto Pimentel e la sua delegazione, in visitaufficiale a Genova, hanno incontrato il SindacoMarco Doria e l’Autorità Portuale e hanno te-nuto presso la Camera di Commercio un in-contro, molto partecipato, rivolto alle impresesulle opportunità di scambio economico e inve-stimento sull’isola. Sono stati inoltre protago-nisti di un’iniziativa pubblica di carattere tu-ristico-culturale a Fondazione Casa America ea un incontro al circolo ARCI 30 giugno.

Il giorno dopo si è tenuto un incontro finale, dicarattere istituzionale, a bordo della nave MSCPreziosa, con molti ospiti di rilievo tra i qualiil viceministro dell’Economia Enrico Morando,il country manger Italia di MSC LeonardoMassa e l’ammiraglio Giovanni Pettorino, co-mandante della Capitaneria del Porto di Ge-nova e commissario dell’Autorità portuale.

6 giugno “Verso le Olimpiadi di Rio deJaneiro 2016”Rio de Janeiro, a partire dal 5 agosto, ospiterà iprossimi Giochi olimpici e il Coni Liguria haaccolto la proposta di Fondazione Casa Americadi ospitare presso la propria sede un’iniziativadedicata al Brasile e alle Olimpiadi. Sono inter-venuti il Console generale del Brasile a Milano,ambasciatore Paulo Cordeiro De Andrade Pinto,l’on. Fabio Porta, deputato italiano eletto in Bra-sile, e due grandi testimonial sportivi liguri: ilcampione paralimpico di nuoto Francesco Boc-ciardo e l’allenatrice della nazionale azzurra dinuoto sincronizzato Patrizia Giallombardo.

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Le più recenti attività della Fondazione Casa America

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In occasione dei 400 anni dalla scomparsa di Miguelde Cervantes Saavedra, Fondazione Casa America haorganizzato, in collaborazione con altri importanti par-tner*, nei mesi di aprile e di maggio, una serie di inizia-tive culturali per celebrare la personalità dello scrittoree il suo celebre romanzo Don Chisciotte della Mancia.Le varie attività hanno incluso una mostra diffusa dicentinaia di ex libris cervantini (provenienti dalla col-lezione del dr. Gian Carlo Torre) allestita in gran partedelle sedi dei partner, abbinata ad un ricco programmadi iniziative culturali.

QUATTRO GLI APPUNTAMENTI A FONDAZIONE CASA AMERICA:

Mostra ex libris (15 aprile - 6 maggio)

Percorsi enogastronomici e culturali nelle regioni di Spagna legate a CervantesIncontro di turismo e degustazione di prodotti tipici(20 aprile)

Cervantes: Genova, Spagna, America latina. Incontro con la modernitàConferenza con i professori Gabriella Airaldi, Marco Cipolloni e Pier Luigi Crovetto(26 aprile)

Letture in italiano e spagnolo di brani dal Don Quijote de la ManchaIn collaborazione con Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova, Museo Bi-blioteca dell'Attore e Associazione Amici di Casa America.Con i professori Amina Di Munno, Anna Laura Messeri(28 aprile)

* Accademia Ligustica di Belle Arti, Biblioteca Civica Berio,Fondazione Teatro Carlo Felice, Museo Biblioteca dell'Attore,Museo di Sant'Agostino, Palazzo Ducale Fondazione per laCultura, Fondazione Bogliasco, Ristorante I Tre MerliOficina Cultural de la Embajada de España en Italia, InstitutoCervantes Milán, Ente del Turismo Spagnolo - Turespaña,Teatro Stabile di Genova.Università di Genova, Museo Iconográfico del Quijote, Isti-tuto Italo-Latinoamericano, Associazioni ex libris di Italia,Andalusia, Catalogna, Associazione E. Fassicomo, Cameradi Commercio di Genova

Cervantes 400 anni dopo Genova, Spagna, America latina

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