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Università degli Studi Roma Tre - didattica.sic.uniroma3.it · Tabella 12 - Catene di supermercati...

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Università degli Studi Roma Tre Dipartimento di Ingegneria Corso di laurea Magistrale in INGEGNERIA DELLE INFRASTRUTTURE VIARIE E TRASPORTI RELAZIONE DI FINE TIROCINIO ACQUISIZIONE DEI METODI PER L’ELABORAZIONE DI UN MODELLO COMPORTAMENTALE PER LA DISTRIBUZIONE DI PRODOTTI AGROALIMENTARI NELL’E-COMMERCE Tutor universitario: Laureanda: Prof. Stefano Carrese Ornella Gargiulo Matricola: 451173 Anno Accademico 2016 / 2017
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Università degli Studi Roma Tre

Dipartimento di Ingegneria

Corso di laurea Magistrale in

INGEGNERIA DELLE INFRASTRUTTURE VIARIE E TRASPORTI

RELAZIONE DI FINE TIROCINIO

ACQUISIZIONE DEI METODI PER L’ELABORAZIONE DI UN MODELLO

COMPORTAMENTALE PER LA DISTRIBUZIONE DI PRODOTTI

AGROALIMENTARI NELL’E-COMMERCE

Tutor universitario: Laureanda:

Prof. Stefano Carrese Ornella Gargiulo

Matricola:

451173

Anno Accademico 2016 / 2017

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INDICE

PREMESSA................................................................................................................ 4

INTRODUZIONE ...................................................................................................... 5

METODOLOGIA ....................................................................................................... 6

Focus group ............................................................................................................. 6

I livelli degli attributi .............................................................................................. 9

Disegno sperimentale ............................................................................................ 10

Modelli a scelta discreta ........................................................................................ 14

LO SVILUPPO DEL QUESTIONARIO ................................................................. 17

Questionario A ...................................................................................................... 18

Questionario B ...................................................................................................... 20

DESCRIZIONE DEL CAMPIONE ......................................................................... 21

RISULTATI ECONOMETRICI - OUTPUT DEL MODELLO .............................. 31

Fase 1 .................................................................................................................... 33

Fase 2 .................................................................................................................... 34

Fase finale ............................................................................................................. 35

POLICY IMPLICATION ......................................................................................... 36

CONCLUSIONI ....................................................................................................... 44

BIBLIOGRAFIA ...................................................................................................... 45

SITOGRAFIA .......................................................................................................... 45

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INDICE DELLE TABELLE

Tabella 1 - Descrizione degli attributi nelle tre modalità di scelta ............................. 7

Tabella 2 - Lista dei 13 attributi con le relative medie ............................................... 8

Tabella 3 - Numero di livelli e ranges degli attributi scelti ........................................ 9

Tabella 4 - Numero di livelli e nuovi ranges degli attributi scelti .............................. 9

Tabella 5 - Esempio di output del software Ngene .................................................. 12

Tabella 6 - Struttura di una choise task .................................................................... 12

Tabella 7 - Struttura del questionario A ................................................................... 19

Tabella 8 - Struttura del questionario B ................................................................... 20

Tabella 9 - Report fase 1 .......................................................................................... 33

Tabella 10 - Report fase 2 ........................................................................................ 34

Tabella 11 - Report fase finale ................................................................................. 35

Tabella 12 - Catene di supermercati e modalità di spesa online .............................. 36

Tabella 13 - Simulazione della spesa in relazione agli attributi di riferimento ........ 37

Tabella 14 - Valori degli attributi ottenuti dalla simulazione .................................. 38

Tabella 15 - Situazione attuale in funzione dei valori medi degli attributi .............. 38

Tabella 16 - Probabilità di scelta: caso migliore ...................................................... 39

Tabella 17 - Probabilità di scelta: caso peggiore ...................................................... 39

Tabella 18 - Probabilità di scelta: casi differenti a seconda degli attributi variati ... 40

Tabella 19 - Simulazioni delle probabilità di scelta per ciascuna catena di

supermercati analizzati ............................................................................................. 42

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INDICE DELLE FIGURE

Figura 1 - Suddivisione in percentuale del sesso del campione ............................... 21

Figura 2 - Percentuale di studenti fuori sede ........................................................... 21

Figura 3 - Percentuale di acquisti online .................................................................. 22

Figura 4 - Percentuale di chi è a conoscenza della possibilità di effettuare la spesa

online ........................................................................................................................ 22

Figura 5 - Percentuale di chi ha mai pensato di fare la spesa online ........................ 23

Figura 6 - Motivi che impediscono di effettuare la spesa online ............................. 23

Figura 7 - Luoghi per fare la spesa abitualmente ..................................................... 24

Figura 8 - Mezzi utilizzati per fare la spesa ............................................................. 25

Figura 9 - Percentuale di chi fa un viaggio dedicato per fare la spesa ..................... 25

Figura 10 - Giorno in cui si fa la spesa ..................................................................... 26

Figura 11 - Fascia oraria degli acquisti .................................................................... 26

Figura 12 - Scelta dell'utente: prima ondata di interviste ......................................... 27

Figura 13 - Preferenza dell'utente tra Home Delivery e Click and Pick (fase I) ...... 28

Figura 14 - Scelta dell'utente: seconda ondata di interviste ..................................... 28

Figura 15 - Preferenza dell'utente tra Home Delivery e Click and Pick (fase II) .... 29

Figura 16 - Scelta dell'utente finale .......................................................................... 29

Figura 17 - Preferenza dell'utente finale tra Home Delivery e Click and Pick ........ 30

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PREMESSA

In questa relazione si vuole descrivere l’attività di tirocinio svolta presso il Laboratorio di

Trasporti della facoltà di Ingegneria Civile dell’Università degli studi Roma Tre.

Il tirocinio, svolto tra il 3/01/2018 e il 6/02/2018, ha avuto durata complessiva di 100 ore,

pari a 4 CFU.

Lo scopo del seguente lavoro è stato quello di acquisire i metodi utili per l’elaborazione della

tesi e in particolare capire come incentivare l’e-grocery, ovvero l’insieme dei prodotti

alimentari, quelli per la pulizia della persona e della casa, che abitualmente compongono una

parte fondamentale dell’assortimento dei negozi, rispetto al negozio fisico tradizionale.

Quando si parla di e-grocery si parla di conseguenza di logistica dell’ultimo miglio che

rappresenta l’ultima fase del processo logistico.

La consegna della merce inizia nel momento in cui la merce lascia l’ultimo livello della

distribuzione ovvero un magazzino o un centro di smistamento per arrivare alla destinazione

finale concordata con l’acquirente. Quest’ultima può avvenire attraverso due differenti

modalità: l’home delivery e il click and pick. Questi due servizi presentano vantaggi e

svantaggi e devono continuamente fare i conti con lo status quo, ossia con l’abitudine di

andare ad acquistare i prodotti direttamente al supermercato.

Tutto ciò può essere reso possibile attraverso Internet che è una rivoluzione e rappresenta un

vantaggio in grado di arricchire il negozio tradizionale. Essere presenti sul web significa

possedere un “secondo” negozio. Ciò che è emerso è che il negozio fisico ricopre un ruolo

centrale ma è rivolto ad una clientela limitata e in tempi prestabiliti, mentre il web non ha

limiti di clientela e non ha restrizioni temporali.

Nel seguente lavoro è stato necessario capire come soddisfare i clienti attraverso l’incentivo

dei sistemi e-commerce assicurando una riduzione di CO2, in quanto il trasporto urbano è

responsabile di circa un quarto delle emissioni di CO2 del settore dei trasporti, e nelle città

la concentrazione di emissioni aumenta sensibilmente.

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INTRODUZIONE

Nel seguente lavoro si affronta il tema dell’e-grocery e dei canali distributivi ad esso

associati. Il motivo principale che ha dato inizio a questa indagine è stata proprio la

considerazione dell’importanza di rilevare le quote di mercato future che l’e-grocery

potrebbe occupare nel nostro paese. Risulta fondamentale sapere quali modalità di consegna

preferiscono gli italiani, a quali condizioni e quali siano le variabili che più incidono nel

cambiare il loro comportamento di acquisto dal negozio tradizionale all’online.

Lo scopo del lavoro di tesi è quello di determinare i fattori che incidono e individuano la

scelta di un consumatore per l’acquisto della spesa online ovvero il comportamento del

cliente in funzione della distribuzione della merce e della modalità di ritiro della stessa.

Per cercare di capire dove effettivamente potesse spostarsi la preferenza dell’utente sono

stati individuati degli scenari di scelta all’interno dei quali il consumatore doveva preferire

tra le tre modalità di consegna: status quo, home delivery e click and pick. Lo status quo si

riferisce alla spesa effettuata nel negozio fisico tradizionale mentre le altre due modalità sono

relative alla spesa online, nel dettaglio l’home delivery è la consegna dei prodotti

direttamente a casa, mentre il click and pick è un servizio dove l’ordine effettuato online

viene preparato e imbustato in modo che il cliente possa ritirarlo direttamente al

supermercato oppure in punti di ritiro prestabiliti.

L’acquisizione metodologica, oggetto del lavoro sviluppato, è caratterizzata dall’esposizione

dei metodi e degli approcci utilizzati per l’evoluzione dello studio, partendo dal focus group

fino alla realizzazione del questionario sottoposto ai consumatori utile per ottenere dei

risultati relativi alla preferenza del cliente stesso. Per la realizzazione del questionario sono

stati quindi definiti l’experimental design da utilizzare per l’ottimizzazione del modello e i

modelli a scelta discreta come metodi di supporto alle decisioni.

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METODOLOGIA

Focus group

Il primo passo svolto per la concretizzazione di questo studio è stato sviluppato attraverso

un focus group formato da circa 15 persone. Questa tecnica utilizzata altro non è che un

confronto attentamente pianificato tra un gruppo di persone, le quali sono libere di

confrontarsi con gli altri membri del medesimo gruppo, seguiti dalla supervisione di un

moderatore, per ottenere informazioni su una specifica area di interesse che nel dettaglio ha

permesso di individuare i principali attributi da utilizzare per la definizione del contesto di

scelta e del servizio stesso. Si valorizza così l’interazione tra i partecipanti che possono

modificare la loro opinione nel corso della discussione. Nel caso specifico il gruppo era

formato da 13 persone con la supervisione di 2 moderatori.

Gli attributi risultati da tale focus group, attraverso la tecnica del brainstorming, sono di

seguito elencati e definiti:

❖ Costo di acquisto: ovvero l’eventuale variazione del costo dei prodotti tra le 3 scelte:

status quo, click and pick e home delivery;

❖ Spesa Minima: ovvero quella soglia minima al fine di avere lo sconto relativo al costo

di trasporto;

❖ Costo di trasporto: ovvero il sovrapprezzo dovuto al trasporto nel solo caso

dell’home delivery;

❖ Lead Time: ovvero il tempo di preparazione dell’ordine definito come il tempo che

trascorre tra la prenotazione della merce online e la possibilità di ritirarlo;

❖ Time Windows: ovvero la finestra temporale di consegna intesa come l’intervallo

temporale in cui l’utente è disposto ad attendere a casa l’arrivo della merce;

❖ Facilità di acquisto: ovvero la facilità di utilizzo del sito web nell’acquistare i

prodotti;

❖ Metodo di pagamento per l’acquisto della merce: ovvero come pagare i bene

acquistati;

❖ Assistenza tecnica all’acquisto: ovvero la possibilità di contattare un assistente che

aiuti nella risoluzione dei problemi;

❖ Accessibilità punto di ritiro: ovvero la facilità di raggiungere il punto di ritiro;

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❖ Gamma di prodotti disponibili: ovvero la percentuale di disponibilità dei prodotti tra

le 3 diverse scelte;

❖ Errore nella preparazione dell’ordine: ovvero il rischio che arrivi un prodotto diverso

rispetto a quello ordinato;

❖ Indisponibilità della merce: ovvero l’acquisto di merce online non realmente

disponibile;

❖ Limite sacchetti massimo: ovvero il limite del numero di sacchetti trasportati per la

consegna.

In relazione agli attributi descritti precedentemente, e facendo riferimento alla possibilità di

effettuare la spesa online, è importante definire e distinguere le due tipologie principali di

modalità di ritiro dell’ordine: home delivery e click and pick.

Questo perchè alcuni attributi vengono considerati in maniera differente nei due casi e

soprattutto non tutti gli attributi sono presenti nei 3 scenari di scelta posti all’utente.

Di seguito, nella Tabella 1, si nota la rappresentazione in forma tabellare degli attributi nelle

3 modalità di scelta.

Tabella 1 - Descrizione degli attributi nelle tre modalità di scelta

Quindi da una lista di 13 attributi ne sono stati scelti poi 5 attraverso un sondaggio composto

da 39 interviste, ovvero sono state effettuate 3 interviste da ciascuno dei 13 membri del focus

group, escludendo i 2 coordinatori.

Il sondaggio aveva come scopo quello di assegnare ai 13 attributi un punteggio variabile da

1 a 13, considerando 1 la voce più importante e 13 la voce meno importante. In questo modo

è stato possibile selezionare quelli con maggior peso tra gli intervistati.

È stata poi effettuata una media di tutti i punteggi ottenuti, riportata in Tabella 2, per ogni

singolo attributo e ciò ha fornito i 5 attributi più significativi da inserire all’interno del

disegno sperimentale.

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Tabella 2 - Lista dei 13 attributi con le relative medie

Nonostante i due attributi “Spesa minima” e “Metodo di pagamento” avessero ottenuto dei

punteggi considerevoli durante il sondaggio, si è scelto di non considerarli in quanto ritenuti

poco significativi ai fini della scelta reale.

I primi 5 attributi scelti sono risultati i seguenti:

❖ Costo di acquisto;

❖ Costo di trasporto;

❖ Lead Time;

❖ Time Windows;

❖ Gamma di prodotti disponibili.

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I livelli degli attributi

Ciascuno dei 5 attributi scelti per la realizzazione del modello del questionario risulta essere

formato da 3 livelli di seguito esposti in Tabella 3.

Tabella 3 - Numero di livelli e ranges degli attributi scelti

I livelli di tre attributi PC, TC e RP sono stati modificati, vedi Tabella 4, in seguito al primo

pilota effettuato in quanto ci si è resi conto che questi valori non spiegavano bene la realtà.

Tale problematica è stata dovuta principalmente ai livelli scelti, rivelatisi troppo poco

significativi per l’utenza. In un secondo momento sono quindi risultati:

Tabella 4 - Numero di livelli e nuovi ranges degli attributi scelti

Individuati gli attributi e i rispettivi livelli si è scelto di utilizzare un questionario

attentamente sottoposto al campione studentesco al fine di raccogliere i dati relativi alla

preferenza del consumatore attraverso l’ausilio di scenari di scelta.

Individuati gli attributi e i rispettivi livelli, nello studio affrontato sono stati utilizzati due

strumenti: il disegno sperimentale e i modelli a scelta discreta.

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Disegno sperimentale

Individuati gli attributi si è proceduto con la ricerca del disegno sperimentale più idoneo. Le

tipologie di disegno sperimentale sono “Full Factorial Design” o “Fractional Design”. Nel

“Full Factorial Design” vengono rappresentate tutte le possibili combinazioni dei livelli degli

attributi; richiede molte prove e costi elevati. Il numero di choice task sarà determinato dal

numero delle alternative, degli attributi e dei livelli secondo la seguente espressione:

Dove:

• T rappresenta il numero delle choice task;

• K il numero degli attributi;

• L il numero dei livelli;

• A il numero delle alternative.

Il problema principale del full factorial design è dato dall’enorme numero di choice task, e

quindi di interviste da effettuare, al fine di coprire l’intero disegno sperimentale

all’aumentare del numero delle alternative e dei livelli appartenenti a ciascun attributo.

Nel “Fractional Design” si ha un sottoinsieme di choice task del “Full Factorial Design”,

ovvero è possibile selezionare frazioni determinate dell'intero design al fine di escludere gli

effetti meno importanti e analizzare solo quelli considerati rilevanti. In questo caso la

combinazione di livelli degli attributi dipende se il disegno è un “Design Ortogonale” o un

“Design Efficiente”. Un disegno è ortogonale se bilanciato, ovvero ogni livello appare lo

stesso numero di volte per ogni attributo ed ortogonale, ovvero se gli attributi non sono

correlati tra loro. Un disegno ortogonale può essere sequenziale o simultaneo. È sequenziale

se l’ortogonalità viene mantenuta all’interno di ogni alternativa X che compone il choice set,

in questo caso la correlazione è nulla tra gli attributi all’interno di ogni alternativa; mentre è

simultaneo se è ortogonale in ogni alternativa e tra le alternative. La problematica principale

dei disegni ortogonali è la presenza di alternative dominanti, che non forniscono contributo

ai risultati del questionario.

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L’ortogonalità è importante per lo studio dei modelli lineari, ma non è fondamentale nel caso

dei modelli non lineari, come per esempio quelli a scelta discreta.

Partendo da un disegno sperimentale è possibile ottenere un disegno efficiente andandone a

stimare i valori dei parametri del modello. Più l’errore standard del modello sarà contenuto,

più il disegno sarà efficiente.

L’errore standard infatti non dipende dai dati, quindi noto un disegno sperimentale ed

assumendo i valori della stima dei parametri è possibile calcolarne l’efficienza attraverso la

misura del D-error.

Dove:

• 𝑠𝑒(𝛽𝑘) rappresenta l’errore standard di 𝛽𝑘.

Minore è il valore del D-error, maggiore sarà l’efficienza del disegno.

Il numero di Choice Task da includere nel questionario dipenderà dalla complessità dello

stesso, un numero troppo piccolo non consentirà di ottenere risultati completi, ma un numero

troppo grande rischia di risultare troppo oneroso per l’intervistato e quindi produrre risultati

poco corretti. A tale scopo è sempre utile produrre un questionario pilota, in modo da testare

sia il numero delle choice task adottato, sia i livelli degli attributi.

Nel caso specifico, il disegno sperimentale utilizzato è quello ortogonale simultaneo nel

quale gli attributi sono non correlati sia all’interno della stessa alternativa che tra le varie

alternative.

Per la realizzazione del suddetto disegno sperimentale è stato usato "Ngene", software

progettato per creare esperimenti di scelta il quale ha una serie estesa di caratteristiche e

produzioni. Tramite Ngene è infatti possibile fare disegni con grande flessibilità ed

efficienza con un certo numero di alternative, attributi e livelli di attributo, in quanto

dandogli in input il numero di alternative, il numero degli attributi ed i loro livelli, restituisce

in output la struttura del disegno sperimentale da adottare e quindi le choice task che è

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possibile inserire nei questionari. In particolare la T indica la Task, ed in riga vengono

elencati gli attributi, i cui valori indicano il livello che corrisponde ad un valore mostrato

all’intervistato a cui fare riferimento per ogni choice task.

Di seguito viene riportato in Tabella 5 un esempio di disegno sperimentale dato in output

dal software Ngene, utilizzato all’interno dei questionari per definire i diversi scenari di

scelta.

Tabella 5 - Esempio di output del software Ngene

Il disegno sperimentale viene infatti utilizzato per rappresentare le possibili combinazioni

tra i livelli degli attributi. Esso viene rappresentato tramite una matrice in cui righe e colonne

rappresentano, rispettivamente, gli attributi delle alternative e le alternative che

caratterizzano ciascuna “Choice Task”. I valori sono, invece, i livelli degli attributi.

Di seguito, è riportata in Tabella 6 la struttura di una choice task utilizzata all’interno del

questionario, in cui compaiono appunto gli attributi, le alternative di scelta e i livelli degli

attributi.

Tabella 6 - Struttura di una choise task

Inizialmente era stato realizzato un design comprendente 9 choice task, che a causa della sua

onerosità a seguito di uno studio pilota è stato ridotto nella versione somministrata a 6 choice

task. In seguito è stato effettuato un ulteriore studio pilota e i risultati da questo ottenuti sono

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stati utilizzati per stimare i parametri del modello finale. Il design è stato, così, reso efficiente

andando ad imporre una serie di vincoli al modello risultato dall’indagine e utilizzando i

coefficienti β stimati dallo studio pilota per rendere il design efficiente. Questa versione non

differiva dalla precedente per quanto riguarda il numero di domande effettuate, ma soltanto

per il design delle choice task somministrate.

Nel dettaglio si può dire che la progettazione risulta più efficiente quanto più affidabili

risultano essere le stime dei parametri (piccoli errori standard).

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Modelli a scelta discreta

I modelli di scelta sono modelli matematici che si basano sul comportamento di ogni singolo

utente tramite un approccio disaggregato comportamentale. Questi modelli permettono di

rappresentare come un utente si comporta di fronte ad un insieme di alternative j. Secondo

tali modelli l’utente è razionale ovvero sceglie l’alternativa a massima utilità U, che però

non è uguale per tutti gli utenti, nel senso che ogni utente associa una propria utilità ad ogni

alternativa.

L'utilità di ogni alternativa è costituita, secondo la formula riportata di seguito, da una

componente deterministica, definita come utilità sistematica Vj e da una componente

stocastica, ovvero il residuo aleatorio ε, che è una distribuzione che permette di osservare la

variabilità attorno al valor medio e indica quindi il margine di errore della previsione del

valore dell’utilità.

Un’alternativa per poter essere scelta deve avere l’utilità maggiore di tutte le altre alternative.

Perciò, risulta possibile associare ad ogni alternativa la probabilità di essere scelta, ovvero

la probabilità che la sua utilità sia maggiore di tutte le utilità delle altre alternative.

Quindi il concetto si basa sul calcolo della probabilità di scelta dell'alternativa da parte

dell'utente.

Esistono vari modelli di scelta tra cui:

- modello logit multinomiale: è il più semplice e le alternative sono indipendenti le une dalle

altre; non c’è correlazione tra loro;

- modello logit gerarchizzato: è costituito da più livelli e da una correlazione a gruppi e

anch'esso ci permette di esprimere la probabilità di scelta delle alternative da parte

dell’utente;

- modello probit: è possibile avere il massimo grado di dipendenza delle alternative,

consentendo di superare i limiti dei modelli Logit.

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Le ipotesi di base del multinomial logit sono fatte sui residui aleatori: essi sono Indipendenti

e Identicamente Distribuiti (IID), ciò permette di considerare una funzione di densità,

distinta per ogni residuo aleatorio di ogni alternativa, ma tutte con una distribuzione identica,

una Gumbel di parametro θ che dovrà essere stimato partendo dall’analisi di dati reali.

L'utilità sistematica V è data dalla seguente espressione:

ovvero essa è data dal prodotto tra i coefficienti βk e gli attributi X.

β è il coefficiente che permette di omogeneizzare tutti gli attributi e rappresenta il peso

dell'attributo; può assumere sia valore positivo che negativo a seconda che l'attributo sia

un'utilità o una disutilità.

Gli attributi sono tutti quegli elementi che possono essere utilizzati per descrivere l'utilità o

la disutilità associata ad un’alternativa, sono perciò qualcosa di spiegabile; quindi possono

essere tempi, costi monetari o caratteristiche socio-economiche.

Come è possibile notare dalla formula nelle utilità sistematiche è presente un altro termine,

il cosiddetto CSA (coefficiente specifico dell'alternativa) che è moltiplicato per l'ASA

(attributo specifico dell'alternativa). L'introduzione del CSA nasce dall'esigenza di

descrivere l'utilità sistematica tramite ciò che non è rappresentabile e quindi spiegato tramite

gli attributi X.

I β e i CSA, per arrivare al calcolo delle probabilità di scelta devono essere calibrati in quanto

β è il peso che si dà all'attributo ma quest'ultimo varierà da un utente all'altro mentre il CSA

essendo ciò che non è spiegato dagli attributi deriverà anch'esso da calibrazione.

Per fare la calibrazione dei modelli si utilizza il metodo della massima verosimiglianza con

il quale è possibile ottenere i valori dei coefficienti da calibrare.

La verosimiglianza L è una produttoria di probabilità. Questa produttoria riguarda tutti gli

utenti intervistati effettuando le interviste agli utenti che sono tra loro indipendenti nella

scelta delle alternative possibili.

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La funzione di verosimiglianza è definita in modo tale da massimizzare le previsioni ottenute

dal modello. La probabilità P di questo metodo è la probabilità che l'utente i scelga

l'alternativa j che è l'alternativa che ha scelto effettivamente nella realtà.

Massimizzando L si sta tentando quindi di massimizzare le probabilità di scelta per le

alternative all’interno dei dati. Tuttavia potrebbe non essere possibile massimizzare ognuna

di queste e quindi l’obiettivo è quello di individuare i parametri che producono la probabilità

di scelta migliore su tutto il campione.

Il modello deve ribattere il più possibile la realtà e quindi la probabilità deve tendere il più

possibile all'unità.

Una volta effettuata la calibrazione, si deve verificare l'efficacia dei coefficienti che derivano

da calibrazione e quindi verificare il modello ottenuto tramite dei test.

La prima verifica riguarda i segni dei coefficienti β, che dovranno essere positivi per gli

attributi che rappresentano le utilità e negativi per gli attributi che rappresentano le disutilità.

Successivamente è necessario verificare:

- il value of time (VOT) - il valore del tempo, che rappresenta il rapporto tra il βtempo/βcosto

monetario;

- il valore del CSA, in quanto se è troppo elevato vuol dire che è più quello che non si riesce

a spiegare attraverso gli attributi.

Quindi, per calcolare la probabilità di scelta di un’alternativa è necessario conoscere il valore

delle utilità sistematiche Vj.

La suddetta probabilità di scelta può quindi essere definita in forma chiusa come:

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LO SVILUPPO DEL QUESTIONARIO

Al fine di attuare la modellistica precedentemente descritta è necessario pervenire alle

informazioni indispensabili per riuscire ad attuare il progetto di ricerca. La preferenza del

consumatore sulla possibilità di effettuare o meno la spesa online è stata sviluppata attraverso

l’ausilio di un questionario, realizzato sulla base di un’attenta discussione. Questa è stata

fondata sulla scelta di domande tramite un focus group mirate in conclusione alla stima dei

dati utili alla ricerca. Quindi, alla base dello sviluppo dei questionari sono state determinate

due domande filtro da somministrare all’intervistato come incipit dell’intervista.

Le due domande filtro sono le seguenti:

1° domanda filtro: FAI LA SPESA?

2° domanda filtro: FAI LA SPESA PREVALENTEMENTE ONLINE?

In particolare non sono stati sottoposti al sondaggio coloro i quali avessero dato una risposta

negativa alla prima domanda, ma è stato comunque appuntato il numero di tali soggetti.

In funzione della seconda domanda filtro invece, sono stati realizzati due questionari:

o Questionario A: per chi avesse risposto “NO”, ovvero lo studente che fa la spesa

prevalentemente presso il negozio fisico;

o Questionario B: per chi avesse risposto “SI”, ovvero lo studente che fa la spesa

prevalentemente online.

Entrambi i questionari sono stati strutturati su un foglio di lavoro Excel in modo tale che le

risposte date dagli intervistati venivano direttamente impilate in un foglio chiamato “Dati”

così da poter estrapolare nel modo più rapido possibile i risultati ottenuti.

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Questionario A

Come detto in precedenza, il questionario A è stato somministrato a coloro i quali non

facevano la spesa di generi alimentari prevalentemente online.

In una prima fase dello sviluppo del questionario A è stato realizzato un questionario pilota

caratterizzato da 27 scenari di scelta e 3 blocchi, ovvero 3 questionari denominati A1, A2 e

A3. Ognuno di questi era formato da 9 scenari, da presentare allo studente intervistato, utili

per ottenere informazioni sulla preferenza dello stesso e in ciascuno di essi lo studente

doveva inserire la propria preferenza tra le 3 alternative (Status Quo, Home Delivery e Click

and Pick). Questo pilota è stato somministrato da ciascuno dei 13 intervistatori a 3 studenti,

per un totale quindi di 39 interviste.

Il questionario così realizzato è risultato eccessivamente lungo per quanto riguarda la durata

dello svolgimento e soggetta a distrazioni da parte dell’intervistato. Infatti, lo studente

rispondeva in modo rapido, falsando i risultati dell’intervista e rendendo poco attendibile il

dato finale. Ciò a causa degli eccessivi scenari di scelta per ogni intervista.

Quindi in una seconda fase il design del questionario è stato riorganizzato ed è stato

modificato e distinto in 36 scenari di scelta e 6 blocchi, ovvero 6 questionari denominati A1,

A2, A3, A4, A5 e A6. Ognuno di questi risulta essere formato da 6 scenari da presentare allo

studente intervistato.

Quella riportata di seguito in Tabella 7 è la struttura del foglio Excel che ciascun

intervistatore aveva a disposizione.

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19

Tabella 7 - Struttura del questionario A

La prima cosa da fare al momento dell’intervista era quella di inserire l’identificativo “id” e

il numero dell’intervista “n_int”, posti in alto a sinistra della prima pagina del questionario.

Il questionario A è stato suddiviso nelle seguenti parti:

▪ Pre-intervista: domande sugli acquisti online in generale, sulla frequenza di fare la

spesa e sulla spesa tipica;

▪ Intervista in funzione degli scenari: riguarda sostanzialmente la preferenza

dell’utente tra home delivery, click and pick e status quo;

▪ Post-intervista: domande extra relative alle emissioni di CO2, alla possibilità di

installare un dispositivo all’interno del frigorifero e alla variazione del

comportamento attuale del cliente in funzione della soddisfazione di tutte le esigenze

dello stesso;

▪ Variabili socio demografiche e attitudinali: domande relative al sesso, all’età, al

reddito, alla cerchia sociale e al budget mensile di cui dispone il cliente.

Il questionario “A” è stato somministrato complessivamente a 352 studenti, di cui 12 hanno

risposto di non fare la spesa e 28 di non volersi sottoporre al questionario. Attraverso questa

intervista si è cercato di indagare sul comportamento degli studenti che effettuano

prevalentemente la spesa presso i punti vendita “tradizionali” in modo da comprenderne la

propensione a cambiare modalità nel momento in cui gli vengono proposte le alternative di

acquisto online.

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20

Questionario B

Il questionario B, come detto in precedenza, è stato somministrato a coloro i quali facessero

la spesa di generi alimentari prevalentemente online. Quella riportata di seguito, in Tabella

8, è la struttura del foglio Excel che ciascun intervistatore aveva a disposizione.

Tabella 8 - Struttura del questionario B

Tale questionario è stato suddiviso in due parti:

▪ L’intervista con domande relative alla spesa tipica che l’utente fa online che sono

distinte tra le due modalità di consegna della merce: home delivery e click and pick

e domande relative ad alcuni attributi presi in considerazione, come il metodo di

pagamento oppure il punto di ritiro della merce;

▪ L’intervista contenente le variabili socio demografiche e attitudinali con domande

relative al sesso, all’età, al reddito, alla cerchia sociale e al budget mensile di cui

dispone il cliente.

Il questionario “B”, rispetto al questionario A, ha un carattere prevalentemente descrittivo,

in quanto essendo indirizzato a studenti che già effettuano la spesa prevalentemente online,

mira ad ottenere informazioni riguardo le loro esperienze. Quindi, essendo tale questionario

privo di choise task non è stato necessario effettuare uno studio pilota al fine della sua

realizzazione.

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21

DESCRIZIONE DEL CAMPIONE

Terminata la somministrazione dei questionari agli studenti universitari, i dati sono stati

analizzati. Attraverso questa analisi sono emersi alcuni aspetti, che verranno rappresentati di

seguito attraverso grafici a torta e istogrammi.

Come punto di partenza si evince, come si può notare dalla Figura 1, che il 56% del campione

è di sesso femminile e il 44% è di sesso maschile, con un’età media di 24 anni. Mentre in

Figura 2, si nota che il 35% del campione studentesco intervistato è fuori sede, mentre il

65% restante non lo è.

Figura 1 - Suddivisione in percentuale del sesso del campione

Figura 2 - Percentuale di studenti fuori sede

44%56%

SESSO

Femmina Maschio

35%

65%

SEI UNO STUDENTE FUORI SEDE?

Si No

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22

Il 92% del campione ha effettuato acquisti di qualsiasi tipo online, come ad esempio biglietti

del treno, libri, abbigliamento e accessori, mentre una quota parte dell’8% non ne ha mai

effettuati, vedi Figura 3.

Figura 3 - Percentuale di acquisti online

Una buona parte del campione intervistato, vedi Figura 4, è a conoscenza della possibilità di

effettuare la spesa di generi alimentari online, ovvero il 76% e il restante 24% non ne è a

conoscenza.

Figura 4 - Percentuale di chi è a conoscenza della possibilità di effettuare la spesa online

Nonostante la percentuale di intervistati che è a conoscenza della possibilità di effettuare la

spesa online è risultata alta, soltanto il 31% degli stessi intervistati ha pensato di effettuarla,

mentre il 69% non ci ha mai pensato, vedi Figura 5.

92%

8%

HAI MAI EFFETTUATO ACQUISTI

ONLINE?

Si No

76%

24%

SEI A CONOSCENZA DELLA POSSIBILITA'

DI EFFETTUARE LA SPESA ONLINE?

Si No

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23

Figura 5 - Percentuale di chi ha mai pensato di fare la spesa online

In Figura 6, sono schematizzate le principali motivazioni per cui non vengono effettuati

acquisti di e-grocery online. Queste sono i costi di spedizione elevati e le modalità di

pagamento che può essere giustificata dalla scarsa fiducia verso i metodi di pagamento

online:

Figura 6 - Motivi che impediscono di effettuare la spesa online

Nella sezione “altro” del grafico sopra riportato, sono state specificate alcune motivazioni

quali:

31%

69%

HAI MAI PENSATO DI FARE LA SPESA

ONLINE?

Si No

12%

17%

7%

6%

6%

9%

QUALI SONO I MOTIVI CHE TI IMPEDISCONO DI

FARLA?

Modalita’ di pagamento Costi di spedizione

Corrispondenza tra i prodotti ordinati/ricevuti Errore di composizione

Difficolta’ di utilizzo dei portali e-commerce Altro

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24

• la praticità dell’acquisto presso i punti vendita tradizionali;

• il tempo di attesa per ricevere la merce;

• la necessità di dovere essere presente al momento del ritiro;

• la possibilità di visionare direttamente la freschezza e la qualità del prodotto;

• la bassa copertura del servizio;

• la difficoltà nel completare la spesa online nei portali.

Per quanto riguarda i luoghi fisici in cui effettuare la spesa, riportati in Figura 7, gli studenti

intervistati hanno risposto nel 79% in un supermercato, il 10% in un discount, il 5% in un

centro commerciale e nel mini market.

Figura 7 - Luoghi per fare la spesa abitualmente

Le motivazioni di questi risultati percentuali potrebbero essere legate alla vicinanza rispetto

al luogo abitativo o lavorativo o la fidelizzazione con l’esercente. Non sorprende il fatto che

solo una bassa percentuale di utenti si rechi al centro commerciale appositamente per

effettuare la spesa, essendo quest’ultimo un luogo dedicato allo shopping e allo svago.

Per quanto riguarda invece il come andare a fare la spesa al negozio fisico, il 28% degli

intervistati non possiede un mezzo privato mentre il restante 72% degli studenti sì.

In particolare, le modalità con cui andare a fare la spesa sono state riportate in Figura 8 e

sono suddivise in auto privata (54%), veicolo a due ruote (6%), bici (2%), a piedi (32%),

metropolitana (2%), autobus (4%) e mobilità condivisa (0%). Ciò che è risultato, è che

5%

79%

5% 10%

DOVE FAI LA SPESA ABITUALMENTE?

Mini market Supermercato Centro commerciale Discount

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nessuno di tutto il campione intervistato ha mai usufruito della mobilità condivisa per andare

a fare la spesa.

Figura 8 - Mezzi utilizzati per fare la spesa

Come si nota dal grafico riportato di seguito Figura 9, emerge che il 67% del campione

solitamente fa un viaggio dedicato per fare la spesa con un tempo medio per raggiungere il

supermercato di 5 minuti, e il 33% invece si trova è di passaggio o di ritorno a casa e decide

di fermarsi.

Figura 9 - Percentuale di chi fa un viaggio dedicato per fare la spesa

54%

6%2%

4%

2%

32%

QUALE MEZZO UTILIZZI TIPICAMENTE

PER FARE LA SPESA?

Auto privata Veicolo a due ruote Metro Autobus Bici Piedi

67%

33%

SOLITAMENTE FAI UN VIAGGIO

DEDICATO PER FARE LA SPESA?

Si No

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Nel 75% dei casi la spesa avviene nei giorni feriali, mentre nel 25% nei giorni festivi (vedi

Figura 10).

Figura 10 - Giorno in cui si fa la spesa

Per ciò che riguarda invece la distribuzione oraria giornaliera per effettuare la spesa, questa

è stata suddivisa in 5 fasce orarie, vedi Figura 11: fino alle 11, tra le 11 e le 14, tra le 14 e le

17, tra le 17 e le 20 e infine dopo le 20. Di seguito vengono riportati i risultati percentuali.

Figura 11 - Fascia oraria degli acquisti

75%

25%

IN QUALE GIORNO FAI LA SPESA

PREVALENTEMENTE?

Feriale Festivo

11%

18%

14%52%

5%

IN QUALE FASCIA ORARIA FAI LA SPESA

SOLITAMENTE?

Fino alle 11 11-14 14-17 17-20 Dopo le 20

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27

Uno dei principali motivi che spingono gli utenti a non amare il negozio fisico tradizionale

è il numero di buste da trasportare per ogni acquisto. Questo numero è risultato mediamente

pari a 2 buste. Gli altri motivi sono la coda alla cassa o al banco frigo, dover cercare

parcheggio, il disordine e l’affollamento dei negozi e le avverse condizioni metereologiche

quando bisogna uscire di casa per andare al supermercato.

Le motivazioni che più spingono i clienti invece ad acquistare nei punti vendita sono:

l’abitudine, il piacere di fare la spesa, la possibilità di visionare i beni prima di acquistarli,

la fidelizzazione, il possesso istantaneo dei prodotti e motivi di svago.

Questa prima parte dello studio è stata effettuata per capire quale fosse la scelta del

consumatore per l’acquisto della spesa online ovvero capire il suo comportamento in

funzione della distribuzione della merce e della modalità di ritiro della stessa.

In seguito alla somministrazione dei primi 78 questionari, quindi dopo la prima ondata di

interviste, il risultato ottenuto tramite le scelte degli utenti è stato del 20% per quanto

riguarda l’Home Delivery, 15% per quanto riguarda il Click and Pick ed il 65% per quanto

riguarda lo Status Quo riportati in Figura 12.

Figura 12 - Scelta dell'utente: prima ondata di interviste

La preferenza dell’utente tra la sola consegna home delivery e il ritiro tramite il click and

pick è riportata di seguito in Figura 13 ed è risultata pari a:

20%15%

65%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

Home delivery Click and Pick Status Quo

S CELTA DELL'UTENTE

P RIMA ONDATA DI INTERVIS TE

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Figura 13 - Preferenza dell'utente tra Home Delivery e Click and Pick (fase I)

In seguito alla somministrazione dei successivi 234 questionari, quindi dopo la seconda

ondata di interviste, il risultato ottenuto tramite le scelte degli utenti è stato del 25% per

quanto riguarda l’Home Delivery, 19% per quanto riguarda il Click and Pick ed il 56% per

quanto riguarda lo Status Quo, riportato in Figura 14.

Figura 14 - Scelta dell'utente: seconda ondata di interviste

La preferenza dell’utente tra la sola consegna home delivery e il ritiro tramite il click and

pick è riportata di seguito in Figura 15 ed è risultata pari a:

48%52%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Home delivery Click and Pick

PREFERENZA DELL'UTENTE

S ENZA S TATUS QUO

25%

19%

56%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Home delivery Click and Pick Status Quo

S CELTA DELL'UTENTE

S ECONDA ONDATA DI INTERVIS TE

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Figura 15 - Preferenza dell'utente tra Home Delivery e Click and Pick (fase II)

A differenza della prima fase di interviste, in cui gli utenti avevano preferito il Click and

Pick (52%) all’Home Delivery (48%), in questa seconda ondata è risultata maggiore la

percentuale della consegna Home Delivery (64%) rispetto al Click and Pick (36%).

L’analisi dei dati ottenuta dalla somministrazione totale dei questionari, somma delle due

ondate di interviste, ha mostrato i seguenti risultati riportati in Figura 16: il 24% per l’Home

Delivery, 18% per il Click and Pick ed il 58% per lo Status Quo.

Figura 16 - Scelta dell'utente finale

La preferenza finale dell’utente tra la sola consegna home delivery e il ritiro tramite il click

and pick è riportata in Figura 17 ed è risultata pari a:

64%

36%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

Home delivery Click and Pick

PREFERENZA DELL'UTENTE

SENZA STATUS QUO

24%18%

58%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Home delivery Click and Pick Status Quo

S CELTA DELL'UTENTE

FINALE

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Figura 17 - Preferenza dell'utente finale tra Home Delivery e Click and Pick

I risultati finali hanno quindi confermato ciò che già era emerso dai risultati precedenti,

ovvero che gli utenti sceglierebbero lo status quo, ma in assenza di questo la loro scelta

sarebbe l’home delivery rispetto al click and pick.

59%

41%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Home delivery Click and Pick

PREFERENZA DELL'UTENTE

FINALE

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RISULTATI ECONOMETRICI - OUTPUT DEL MODELLO

L’applicazione del modello di scelta ha prodotto dei risultati econometrici che verranno

adesso descritti. Questi risultati saranno esposti attraverso un’analisi statistica e in

particolare verranno verificati i seguenti parametri stimati:

➢ segni dei coefficienti β;

➢ errore standard;

➢ t-statistico;

➢ pseudo-R2.

I coefficienti β vengono definiti in seguito al processo di calibrazione, con il segno negativo

indicano delle disutilità e con il segno positivo delle utilità.

Lo standard error è l'errore standard, denotato dalle radici delle diagonali della matrice

varianza-covarianza. La misura più efficiente è l'errore D ovvero più basso è l'errore D, più

efficiente è il design.

Il t-statistico, o chiamato Wald test, verifica la probabilità che il coefficiente calibrato sia

effettivamente diverso da zero, al massimo si pone che questa probabilità sia uguale a zero

nel 5% dei casi. Il T-stat si calcola dividendo il valore calibrato del coefficiente per il suo

errore standard secondo la seguente formula:

Lo pseudo-R2 è invece un test formale ed è dato dalla seguente relazione:

Questo valore è compreso tra 0 e 1.

La funzione di tale parametro è quella di dare una rappresentazione della bontà del modello.

All’interno della formula compare, come si evidenzia, la funzione di verosimiglianza o

chiamata “likelihood” volta a massimizzare i risultati ottenuti.

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Come detto nel paragrafo dedicato alla metodologia e in particolare ai modelli di scelta, per

calcolare la probabilità di scelta di un’alternativa è necessario conoscere il valore delle utilità

sistematiche Vj.

Le suddette utilità sistematiche Vj, nei 3 casi specifici di scelta dell’utente, sono così definiti:

𝑽𝑯𝒐𝒎𝒆_𝑫𝒆𝒍𝒊𝒗𝒆𝒓𝒚 = 𝑃𝐶 ∗ 𝛽𝑃𝐶 + 𝑇𝐶 ∗ 𝛽𝑇𝐶 + 𝐿𝑇 ∗ 𝛽𝐿𝑇 + 𝑇𝑊 ∗ 𝛽𝑇𝑊 + 𝑅𝑃 ∗ 𝛽𝑅𝑃

𝑽𝑪𝒍𝒊𝒄𝒌_𝑷𝒊𝒄𝒌 = 𝑃𝐶 ∗ 𝛽𝑃𝐶 + 𝐿𝑇 ∗ 𝛽𝐿𝑇 + 𝑅𝑃 ∗ 𝛽𝑅𝑃

𝑽𝑺𝒕𝒂𝒕𝒖𝒔_𝑸𝒖𝒐 = 𝑃𝐶 ∗ 𝛽𝑃𝐶 + 𝑅𝑃 ∗ 𝛽𝑅𝑃

Dove:

▪ PC: attributo relativo al costo di acquisto;

▪ TC: attributo relativo al costo di trasporto;

▪ LT: attributo relativo al lead time;

▪ TW: attributo relativo al time windows;

▪ RP: attributo relativo alla gamma dei prodotti disponibili.

Ognuno di questi attributi è moltiplicato per il relativo coefficiente β.

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Fase 1

La prima fase della somministrazione del questionario riguarda le prime sei interviste pilota

effettuate da ciascuno degli intervistatori, per un totale di 78 interviste. Tali interviste hanno

prodotto dei risultati che sono rappresentati nella schermata riportata di seguito Tabella 9.

In particolare questo pilota è costituito da un campione di numerosità N pari a 468 e un

numero di attributi K pari a 7.

Tabella 9 - Report fase 1

I coefficienti β risultano tutti significativi tranne la finestra temporale ovvero ciò significa

che questo attributo non ha un peso rilevante nel senso che non ha un impatto forte. Il fatto

di non essere significativo potrebbe riguardare non tanto l’attributo in sé ma i livelli scelti

per descriverlo all’interno degli scenari. Quattro di questi coefficienti su cinque

rappresentano delle disutilità tranne la gamma dei prodotti disponibili. L’errore standard

risulta essere basso per tutti gli attributi e quindi il design si può ritenere efficiente.

Il range di oscillazione del t-statistico è esterno ai valori -1.96 e +1.96 quindi in questo caso

specifico tutti i valori soddisfano la verifica tranne il valore -0.76 corrispondente alla finestra

temporale.

Per quanto riguarda il valore ottenuto dello pseudo-R2 risulta essere:

𝑃𝑠𝑒𝑢𝑑𝑜-𝑅2 = 1 − − ln 𝐿(𝑓)

ln 𝐿(0)= 1 −

−377.62496

(ln(0.33)∗468= 0.272

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Fase 2

La seconda fase della somministrazione è caratterizzata dalle restanti 18 interviste a testa,

effettuata con lo sviluppo del design efficiente, per un totale di 234 interviste.

Nella schermata riportata di seguito, Tabella 10, si nota che il campione ha una numerosità

N pari a 1404.

Tabella 10 - Report fase 2

I coefficienti β risultano tutti significativi ovvero è risultato che tutti gli attributi sono

caratterizzati da un livello di significatività inferiore all’1%. Quattro di questi coefficienti

su cinque rappresentano delle disutilità tranne la gamma dei prodotti disponibili.

L’errore standard risulta essere basso per tutti gli attributi e quindi il design si può ritenere

efficiente.

Il range di oscillazione del t-statistico è esterno ai valori -1.96 e +1.96 quindi in questo caso

specifico tutti i valori soddisfano la verifica.

Per quanto riguarda il valore ottenuto dello pseudo-R2 risulta essere:

𝑃𝑠𝑒𝑢𝑑𝑜-𝑅2 = 1 − − ln 𝐿(𝑓)

ln 𝐿(0)= 1 −

−1158.45979

(ln(0.33)∗1404= 0.256

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Fase finale

In seguito è riportata la schermata dell’output del modello con i parametri stimati della fase

finale, Tabella 11, ovvero la somma delle fasi precedenti, per un totale di 312 interviste.

Quindi si ha che il campione ha una numerosità di 1872.

Tabella 11 - Report fase finale

Per la significatività è risultato che tutti gli attributi sono caratterizzati da un livello di

significatività inferiore all’1%. Si può notare che i coefficienti β risultano tutti significativi

e quattro di questi su cinque rappresentano delle disutilità tranne la gamma dei prodotti

disponibili. L’errore standard risulta essere basso per tutti gli attributi e quindi il design si

può ritenere efficiente.

Il range di oscillazione del t-statistico è esterno ai valori -1.96 e +1.96 quindi in questo caso

specifico tutti i valori soddisfano la verifica.

Per quanto riguarda questa fase specifica il valore ottenuto dello pseudo-R2 è:

𝑃𝑠𝑒𝑢𝑑𝑜-𝑅2 = 1 − − ln 𝐿(𝑓)

ln 𝐿(0)= 1 −

−1540.32904

(ln(0.33)∗1872= 0.258

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POLICY IMPLICATION

Questo capitolo riguarda l’applicazione del modello ai dati reali. Ciò che è stato fatto altro

non è che una simulazione, ovvero sono state evidenziate le implicazioni nel contesto reale.

Al fine di attuare questa simulazione è stata effettuata un’indagine per capire come

cambierebbe la modalità di scelta del canale di distribuzione soprattutto nel caso delle

principali catene di supermercati e ipermercati Italiani. Quindi, per prima cosa, è stato

costruito un “template”, ovvero è stata realizzata, attraverso delle approfondite ricerche, una

lista di supermercati ed è stata verificata per ciascuno di essi la possibilità o meno di

effettuare la spesa online e con quale modalità, l’Home Delivery e/o il Click and Pick, come

descritto in Tabella 12. In riferimento alle principali catene di punti vendita, soltanto Coop,

Conad, Carrefour, Esselunga e Simply effettuano la modalità online.

Tabella 12 - Catene di supermercati e modalità di spesa online

Per riuscire poi ad ottenere i valori reali degli attributi utilizzati, per ciascuna catena dei

supermercati, è stata fatta la spesa nel negozio tradizionale e poi simulata online, in modo

da studiare tutti gli attributi e ottenendo dei numeri reali utili alla fine per la simulazione.

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Di seguito, nella Tabella 13, sono riportate le spese simulate con i relativi valori per ciascuno

degli attributi presi in esame.

Tabella 13 - Simulazione della spesa in relazione agli attributi di riferimento

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Prendendo in considerazione questi valori ottenuti dalla simulazione sono stati evidenziati

in Tabella 14 la media, il valore massimo e il valore minimo.

Tabella 14 - Valori degli attributi ottenuti dalla simulazione

Sulla base dei valori medi è stata simulata la situazione attuale in modo da ottenere le

percentuali di scelta tra home delivery, click and pick e status quo riportate in Tabella 15.

Tabella 15 - Situazione attuale in funzione dei valori medi degli attributi

Ciò che è emerso è che, in funzione dei suddetti valori, la scelta del consumatore si orienta

verso lo status quo. Infatti, come si può notare, la sua percentuale di scelta è molto rilevante

pari al 68%, a differenza delle modalità online che ricoprono un utilizzo piuttosto basso, pari

al 10% per l’home delivery e il 21% del click and pick. Questo dimostra, ciò di cui già si è

a conoscenza, ovvero la scarsità di utilizzo delle modalità di spesa online.

Successivamente, partendo dalla situazione attuale sono state effettuate delle combinazioni

ed è iniziato un processo iterativo che ha visto variare passo dopo passo uno o più attributi

rispetto agli altri al fine di studiare, nei vari casi, il cambiamento delle percentuali delle 3

modalità di scelta.

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❖ Caso migliore

In funzione dei valori ottenuti dalla situazione reale qui di seguito è riportato in Tabella 16

lo scenario migliore, ottenuto utilizzando i valori che favoriscono la spesa online rispetto

allo status quo. Infatti, in questo modo la probabilità di utilizzo del negozio virtuale,

considerando entrambe le modalità, risulta essere piuttosto alta, con il 30% di Home delivery

e il 38 di click and pick.

Tabella 16 - Probabilità di scelta: caso migliore

Caso peggiore

Qui è riportato il caso opposto, ovvero quello peggiore in Tabella 17. Infatti la probabilità di

utilizzo del marketplace virtuale, in questo caso, è irrilevante rispetto al negozio tradizionale.

Tabella 17 - Probabilità di scelta: caso peggiore

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Tabella 18 - Probabilità di scelta: casi differenti a seconda degli attributi variati

I. Caso peggiore con la modifica di PC (costo di acquisto) e TW (time window):

Sono stati rispettivamente incrementati da 28% a -16% e decrementati da 120 a 60 min gli

attributi relativi al costo di acquisto e alla finestra temporale, ottenendo una probabilità

migliore pari al 30% del click and pick rispetto al 6% del caso peggiore e una probabilità

dell’11% dell’home delivery rispetto all’1% del caso peggiore.

II. Caso peggiore con la modifica di PC e TW precedente e modifica di RP (gamma

prodotti):

Mantenendo invariate le modifiche effettuate precedentemente, si è scelto di variare solo

l’attributo RP da 60% a 93%, ottenendo un ulteriore miglioramento del click and pick e

dell’home delivery, e portando lo status quo al solo 43% di probabilità di scelta.

III. Caso peggiore con la modifica di TC (costo di trasporto) e TW (time window):

Variando gli attributi TC da 7,9€ a 4,5€ e TW da 120 minuti a 60 minuti, si ottengono le

probabilità riportate di seguito. Rispetto al caso I. il click and pick si è ridotto da 30% a 6%,

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e l’home delivery da 11% a 4%. Questo caso risulta quindi ancora peggiore per la modalità

di acquisto online in generale.

IV. Caso peggiore partendo dal caso precedente e con modifica di PC e RP:

In questo caso riportato si è fatto variare l’attributo PC ed è stato incrementato il valore della

gamma prodotti RP fino a 93%.

Come si può notare, la percentuale di utilizzo sei servizi online è aumentata enormemente,

arrivando al 35% del click and pick e al 28% dell’home delivery.

Ciò che è evidente finora, è che in funzione dei valori inseriti, tra le modalità di servizi online

quello maggiormente scelto è il click and pick rispetto all’home delivery.

L’attributo che più influenza la scelta o meno dell’home delivery, a seguito di prove pratiche,

è prevalentemente il costo di trasporto. Infatti, partendo dal caso migliore, e facendo

diminuire solo il costo di trasporto, ad esempio considerandolo pari a 2€, allora si riesce ad

ottenere un ulteriore buon servizio online, favorendo questa volta l’home delivery al click

and pick.

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Dopo aver effettuato questo processo iterativo, è stata estesa la simulazione ai soli 5

supermercati che permettono l’effettuazione della spesa online. Di seguito, sono riportate in

Tabella 19, le probabilità di scelta per ognuno di essi in funzione dei valori reali ottenuti.

Tabella 19 - Simulazioni delle probabilità di scelta per ciascuna catena di supermercati

analizzati

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Ancora una volta, dopo aver effettuato questa ulteriore simulazione, si nota che nella

maggior parte dei supermercati rimane predominante lo status quo e risulta ancor più

evidente come la scelta tra le due alternative online non ricade mai sull’home delivery, bensì

sul click and pick. Questo è dovuto probabilmente a valori troppo elevati degli attributi

propri dell’home delivery.

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CONCLUSIONI

In questo rapporto, come specificato precedentemente, sono emersi alcuni punti di forza e di

debolezza legati alle singole modalità di ritiro della merce in funzione degli attributi.

Dalla descrizione effettuata nel capitolo precedente è risultato facilmente comprensibile che

per l’home delivery gli attributi significativi sono prevalentemente il costo di trasporto e la

finestra temporale. Questo è legato al fatto che gli utenti non sono disposti a rimanere in casa

a lungo ad attendere l’arrivo della merce e tutto ciò è stato appunto dimostrato

numericamente attraverso il processo di simulazione effettuato tramite l’applicazione del

modello. Per il click and pick, invece, l’attributo significativo che riesce a dimostrare

l’aumento della probabilità dello stesso è prevalentemente la gamma prodotti.

In generale, lo studio ha mostrato come l’acquisto online di generi alimentari online sia

ancora poco diffuso, nonostante ci siano prospettive future di espansione di questa tipologia

di mercato in quanto questo settore è in continua evoluzione, e ciò che si può sperare è che

in un immediato futuro si possa arrivare a rendere il mondo ancora più sostenibile,

continuando proprio verso l’era della spesa di generi alimentari online.

Ad oggi, però, si tratta di una modalità ancora poco conosciuta e compresa da parte dei

consumatori, i quali tendono a prediligere l’acquisto tradizionale ad uno più moderno. Ciò è

legato alla necessità di esperienze sociali, nonché all’impossibilità di vedere i prodotti prima

dell’acquisto e trattandosi di generi alimentari gli utenti risultano piuttosto diffidenti. D’altra

parte però va menzionato, attraverso l’utilizzo della modalità di spesa online, un aumento

del livello di convenienza, in funzione del fatto che il consumatore non è più soggetto a

sforzi fisici in quanto può sfruttare l’opzione di consegna presso il proprio indirizzo nonché

la possibilità di risparmiare in termini di tempo inteso come minor tempo di trasporto, minor

tempo di attesa e quindi minor tempo complessivo richiesto rispetto agli acquisti presso

negozi fisici.

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BIBLIOGRAFIA

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Cascetta, E., Modelli per i sistemi di trasporto. Teoria e applicazioni. UTET Università,

2006

Gatta V. et al., dispense del corso “Economia dei trasporti”, 2017

Marcucci Edoardo, Sostenibilità, qualità e sicurezza nei siistemi di trasporto e logistica.

SITOGRAFIA

http://www.europafacile.net/Scheda/Documento/10128 (Libro Bianco: Tabella di marcia

verso uno spazio unico europeo dei trasporti - Per una politica deitrasporti competitiva e

sostenibile)

https://myshop.carrefour.it/

https://www.easycoop.com/

https://conadacasa.it/

https://shopmi.auchan.it/

http://www.simplymarket.it/

https://www.esselunga.it/cms/homepage.html


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