Date post: | 01-May-2015 |
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Urgenza di REGOLE che consentano una pacifica convivenza sociale nel contesto della regolamentazione dei nuovi interventi manipolativi sulla vita umana e non umana
Ritardo nell’elaborazione della risposta giuridica alle domande sociali:
Abbiamo tutta una serie di comportamenti, che diventano ipotesi giuridiche per effetto della prassi, di estemporanee decisioni giudiziarie, di provvedimenti amministrativi, di codici deontologici.
Si accumulano frammenti normativi nel tacito presupposto che spetti ad altri risolvere tutti i problemi etici e politici che la loro applicazione potrebbe sollevare
Il momento decisivo sembra non arrivare mai … comunque rimane difficile modificare i vari indirizzi interpretativi che si sono imposti
1. Asincronicità tra la rapidità e la dinamicità del progresso tecno-scientifico biomedico e la rigidità del diritto
2. Interdisciplinarietà della materia che rallenta i tempi dell’elaborazione biogiuridica
3. Necessità, a volte, d’individuare categorie giuridiche nuove per definire e classificare fenomeni che fuoriescono dall’ambito usuale di analisi con la riformulazione di nuovi diritti e soggetti giuridici
La causa principale della lentezza da parte del diritto d’intervenire nelle questioni aperte dal progresso scientifico e tecnologico
= difficile rapporto tra BIOETICA e BIODIRITTO
=Rilevanza dei valori per il diritto in una società
pluralista e disomogenea sul piano valoriale
MODELLO LIBERTARIO:Rifiuta la legiferazione in bioetica in nome della non-interferenza del diritto nella sfera
individuale della libertà, senza alcuna imposizione coercitiva esterna.
- Pluralismo etico – di fatto e di principio - inconciliabile
Cfr. Antigiuridismo: diritto soffoca indebitamente l’autodeterminazione
del soggetto
Propone la sottrazione delle problematiche bioetiche al diritto, con la conseguente PRIVATIZZAZIONE DELLE SCELTE.
Si ritiene opportuno non legiferare in bioetica o depenalizzare le eventuali
leggi esistenti, preferendo all’intervento legislativo le regolamentazioni dei codici deontologici, le deliberazioni dei comitati etici o l’autodisciplina di singoli soggetti
o comunità scientifiche.
MODELLO LIBERALE:
Attribuisce al diritto la funzione di garantire l’autonomia individuale, mediante la configurazione di una serie di alternative (rispetto alle nuove possibilità manipolative), senza prendere posizione a favore o a sfavore di nessuna tipologia.
Garantendo uno spazio in cui l’individuo possa fare ciò che vuole nel limite del rispetto del danno ad
altri (interferenza alla libertà altrui).
Legge “aperta” – rivedibile in base al mutamento delle circostanze: una biolegislazione minimale che si limiti a registrare le spinte sociali plurali della prassi in modo dinamico ed aperto
Opzione giurisprudenziale: giurisprudenza discrezionale, adattabile al pluralismo etico e alle trasformazioni sociali, in quanto mai definitiva, a sempre applicabile al singolo caso.
MODELLO UTILITARISTA:
Chiede al diritto d’intervenire per garantire l’utile sociale, secondo il calcolo costi/benefici che esige la massimizzazione dei benefici e la minimizzazione dei costi per il maggior numero di individui.
Norme provvisorie ispirate a criteri di convenienza sociale e di efficienza, rivedibili.
MODELLO PROCEDURALE:
Il diritto ha il compito di fissare le procedure pubbliche per la gestione dei conflitti sociali. Si tratta di procedure stabilite su basi convenzionali, ma che, una volta concordate, sono vincolanti per tutti; le procedure sono scelte mediante l’accordo politico che scaturisce dalla dialettica democratica.
MODELLO BIOCENTRICO O ECOCENTRICO:
Al centro del diritto = la vita in generale ritenendo ingiustificato il trattamento differenziato tra l’uomo e gli altri enti naturali
Separazione del DIRITTO dalla NATURA in nome della NEUTRALITA’
=La legiferazione non deve tener conto della
natura né della morale ma solo di criteri esterni al diritto (autonomia individuale, utilità
economica, volontà politica, procedure convenzionali)
Il MODELLO BIOCENTRICO
si richiama alla natura non intesa in senso ontologico ma in senso meramente fattuale: identificata con
l’ambiente circostante che include tutti i fenomeni
vitali.
- Non cognitivismo cfr. legge di Hume- ↓
DIRITTO scisso dalla NATURA ONTOLOGICA
DIRITTO scisso dalla MORALE
↓
DIRITTO = STRUMENTO ESTRINSECO
che rinuncia ai contenuti e a fondare la sua legittimità su di essi
si limita a:
1.Proteggere le manifestazioni della volontà individuale
2.Massimizzare la convenienza sociale
3.Tradurre formalmente le decisioni della volontà politica
4.Applicare le procedure negoziate
5.Tutelare la vita in generale senza alcuna differenziazione
NOZIONE DI SOGGETTIVITA’ GIURIDICA
=La titolarità dei diritti
non è riconosciuta nella (natura) ma attribuita
(da una volontà)
1. Alcuni esseri umani possono non esseri soggetti giuridici
Essere umano si manifesta in un corpo (mero aggregato di parti) ≠ dignità può essere conferita o tolta in base ad alcune funzionalità
2. Alcuni soggetti di diritto possono non essere umani (animali, piante, ambiente, robots)
Gli animali, vegetali, ambiente potrebbero essere considerate soggettività giuridiche in quanto portatori d’interessi (a non soffrire/a vivere ….) indipendentemente dall’appartenenza alla specie umana.
Che può esserci o meno a seconda del grado di sviluppo raggiunto
dall’organismo biologico umano, alle proprietà che manifesta e alle
capacità che è in grado di esibire
SOLO DOVERI PRIMA FACIE
Bilanciabili in base alle circostanze
Valori e diritti variabili
CONCEZIONE ANTROPOCENTRICA
a una
CONCEZIONE NON - ANTROPOCENTRICA
INTERVENTISMO TECNO-POIETICOIl privilegio della razionalità – autocoscienza –
volontà umana porta verso una svalutazione nei confronti di chi non è autonomo
ASTENSIONISMO NATURALISTICOIl privilegio degli esseri senzienti a non soffrire
(animali) esclude chi non è dotato di sensitività o chi soffre troppo (malati
terminali/handicappati)Il privilegio degli esseri viventi in quanto tali
esclude gli enti non animatiIl privilegio dell’ambiente come un tutto finisce
per dimenticare ed annullare l’uomo stesso
RISCHIO: diritto usato dall’uomo contro l’uomo (in
particolare in alcuni momenti della sua esistenza: fasi iniziali, terminali, marginali)
RISCHIO: la paura che la minaccia ecologica possa
neutralizzare ogni possibilità dell’uomo rispetto all’ambiente che lo circonda
Possibilità d’intendere diversamente il BIODIRITTO
(il DIRITTO e la VITA e il loro reciproco rapporto)
E’ la prospettiva di chi ritiene il DIRITTO NON RIDUCIBILE a MERA TECNICA di
ORGANIZZAZIONE SOCIALE
- IL DIRITTO NON è e non può essere NEUTRALE
DIRITTO è chiamato a VEICOLARE – strutturalmente – un’ETICA MINIMA (non per questo minimalista) condivisibile da parte di
tutti gli uomini sul piano della RAZIONALITA’ PRATICA
↓
ETICA INTERNA
=
ETICA DELLA GIUSTIZIA
Significa riconoscere l’UGUAGLIANZA (= pari dignità) con il dovere di trattare ogni uomo in quanto tale a prescindere
da altre considerazioni estrinseche
Si radica nell’essere dell’uomo indipendentemente dal suo esistere ed
agire↓
Ogni confine della dignità dell’uomo non può che essere convenzionale, arbitrario
in quanto stabilito soggettivamente dalla volontà e non riconosciuto
oggettivamente nella natura
LA VITA:
ZoéBiosPsyché
Zoé
Fa riferimento alla VITALITA’ che si manifesta in tutti gli esseri organici: una sorta di
trascendentale attraverso cui percepiamo e poniamo la distinzione tra vita/non vita.
In quest’accezione il termine “vita” non conosce plurale: possono esserci più forme
di vita ma la Zoé è una soltanto
Le lotte ecoilogiste sono a favore non della Zoé ma del Bios ( = delle singole
specifiche forme di vita poste a rischio della manipolazione dell’ambiente)
↓
Esprime il VIVENTE nella sua INDIVIDUALITA’ EMPIRICA, vincolata alla temporalità e destinata a
strutturarsi tra mente e corpo.
Del BIOS è predicabile la vita e la morte ≠ ZOÉ (sorge, non nasce e può anche
tornare a risorgere)
Né per quel che riguarda la propria vitalità (Zoé)
Nè per quel che riguarda il principio della sua individualità data dalla sua connessione non con il soma ma con la psyché
Vincolo ontologico perché in un uomo si possano percepire le qualità emergenti
UNITA’ SUPERIORE ALLA MERA SOMMA DI CELLULE
Cfr. olismo - riduzionismo
Solo perché il Bios può ricevere un’identità ed un senso che il Bios acquista valore.