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Urlo Di Vita

Date post: 29-Jun-2015
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Questo breve testo per il teatro vuole essere una denuncia della guerra e allo stesso tempo una preghiera per la pace.

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  • 1. URLO DI VITASuggestione drammaturgica in due atti

2. Tre personaggi: Bambino che gioca alla guerra; Poeta in crisi didentit; Predicatore inascoltato dal pulpito.I tre personaggi rappresentano tre diversi livelli di evoluzione dellIO: Piccolo Io, io plasmato dalla ripetizione passiva di modelli esterni; Io interiore: cerca delle risposte nel ripiegamento su se stesso; Grande Io, la coscienza che coglie linterdipendenza dei fenomeni.In una scena che ha la forma di una met di esagono, la met superiore, ognuno occupa un lato, rimanendo in ombra per tutto il tempo in cui non ha la parola.Il Bambino gioca con dei soldatini davanti ad uno schermo televisivo che trasmette immagini di guerra; il Poeta su di una scrivania alle prese con una macchina da scrivere; il Predicatore sta sopra un piccolo palco. 3. ATTO PRIMOBAMBINO: Ogni 5 secondi cannoni da a assedio sventrare spazio con un accordo tam-tuumb ammutinamento di 500 echi per azzannarlo sminuzzarlo sparpagliarlo allinfinitoPOETA E per unora andata avanti anche la corsa agli armamenti e 62 milioni 800 mila dollari sono stati spesi in quella sola ora per proteggere le diverse potenze le une dalle altre Perch le spese militari nel mondo ammontano al momento a 550 miliardi di dollari allanno Anche il nostro Paese contribuisce con il suo oboloPREDICATORE: Quali sono le disastrose conseguenze di questo angusto atteggiamento gruppocentrico? Esso significa che uno non si cura realmente di ci che accade alla gente al di fuori del proprio gruppo Non forse questa la ragione per cui luccisione di un cittadino della vostra nazione un delitto e luccisione dei cittadini di unaltra nazione in guerra un atto di virt eroica? 4. LAZIONE SI FA Pi CONCITATA: IL BAMBINO INIZIA A MARCIARE AVANTI E INDIETRO; IL POETA SI ALZA NERVOSAMENTE DALLA SCRIVANIA; IL PREDICATORE ALZA IL TONO DI VOCE.BAMBINO: nel centro di quei tam-tuumb spiaccicati (ampiezza 50 chilometri quadrati) balzare scoppi tagli pugni batterie tiro rapido Violenza ferocia regolarit gli strani folli agitatissimi acuti della battagliaPOETA: Viene spontaneo domandarsi se abbia ancora senso in una situazione come questa scrivere poesie. vero che certe poesie si occupano di guerre e spese militari e di bambini che muoiono di fame. Ma altre si occupano di amore e di vecchiaia e di prati e di alberi e montagne e anche di poesie e di quadri Se non ci si occupa di tutto il resto non ci si occupa sul serio neppure di bambini e di pace.RIMANE IN OMBRA SOLO IL BAMBINO; IL POETA GUARDA IL PREDICATORE.PREDICATORE: Gli oceani della storia sono resi turbolenti dai flussi sempre insorgenti della vendetta. Luomo non si mai sollevato al di sopra del comandamento della legge del taglione:Vita per vita, occhio per occhio, dente per 5. dente, mano per mano, piede per piede. Ad onta del fatto che la legge della vendetta non risolve alcun problema sociale, gli uomini continuano a seguire la sua disastrosa guida.IL POETA RITORNA ALLA SUA MACCHINA DA SCRIVERE; IL BAMBINO IPNOTIZZATO DAVANTI ALLO SCHERMO RIPETE RUMORI ONOMATOPEICI; IL PREDICATORE SCENDE DAL PULPITO E SI AVVICINA AL BAMBINO E SPEGNE IL TELEVISORE. PER UN PO IL BAMBINO CONTINUA A RIPETERE I RUMORI, POI RIVOLGENDOSI AL PREDICATORE, DOMANDA OSSESSIVAMENTE IL PERCH. 6. ATTO SECONDO A HIROSHIMA E NAGASAKI LA POLVERE DIVENNE VETROIl sole il sole Lalbero un albero La polvere polvere Io sono io e tu sei tuIl sole sar il sole Lalbero sar cenere La polvere sar vetro Io e te saremo polvereIl sole resta il sole Lalbero non pu essere cenere La polvere non deve essere vetro Io e te saremo polvereTu non vuoi essere polvere Noi non vogliamo essere polvere Loro non vogliono essere polvere Ma che cosa facciamo tutti?IL BAMBINO E IL PREDICATORE SI AVVICINANO AL POETA E INSIEME ENERGICAMENTE RIPETONO:Il sole resta il sole Lalbero non pu essere cenere La polvere non deve essere vetro Io non voglio essere polvere 7. Tu non vuoi essere polvere Noi non vogliamo essere polvere Loro non vogliono essere polvereMENTRE IL POETA E IL PREDICATORE CONTINUANO A RIPETERE SEMPRE PI ENERGICAMENTE LE STROFE DELLA POESIA, IL BAMBINO PRENDE UN RECIPIENTE DACQUA E AVVICINANDOSI AL POETA E AL PREDICATORE INIZIA A SPRUZZARSI E A SPRUZZARE INTORNO.


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