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Valore nutrizionale dellolio doliva e aspetti organolettici Giulia Cairella OLIO:

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valore nutrizionale dell’olio d’oliva e aspetti organolettici Giulia Cairella OLIO:
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Page 1: Valore nutrizionale dellolio doliva e aspetti organolettici Giulia Cairella OLIO:

valore nutrizionale dell’olio d’oliva

e aspetti organolettici

valore nutrizionale dell’olio d’oliva

e aspetti organoletticiGiulia CairellaGiulia Cairella

OLIO: OLIO:

Page 2: Valore nutrizionale dellolio doliva e aspetti organolettici Giulia Cairella OLIO:

“I popoli del Mediterraneo cominciarono ad uscire dalla barbarie quando impararono a coltivare l’olivo e la vite”

( Tucidide nel V secolo a.C.)

“I popoli del Mediterraneo cominciarono ad uscire dalla barbarie quando impararono a coltivare

l’olivo e la vite”(Tucidide nel V secolo a.C.)

Page 3: Valore nutrizionale dellolio doliva e aspetti organolettici Giulia Cairella OLIO:

La Dieta mediterranea rappresenta un patrimonio storico e culturale di grande rilievo

Tassi di mortalità inferiori ed una maggiore aspettativa di vita sono documentati nei paesi dell’area mediterranea

La Dieta mediterranea offre un modello alimentare non solo salutare, ma anche estremamente gradevole ed attraente per la varietà e la qualità delle materie prime

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Nelle popolazioni mediter-ranee l’assunzione dei grassi è fino al 40% delle kcal totali

L’olio di oliva è la principale fonte alimentare di grassi (14-40% e MUFA 16-29% kcal): questa è la principale differenza rispetto al profilo alimentare di altre popolazioni

I dati epidemiologici pongono le basi per considerare l’olio di oliva un alimento funzionale

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l’olio d’oliva è il primo prodotto alimentare per cui l’analisi sensoriale, basata sul sistema del Panel Test costituisce una discriminante merceologica; nell’Allegato XII “Valutazione organolettica dell’olio di oliva vergine” regolamento C.E.E. 2568/91 si stabilisce che un olio debba essere sottoposto all’assaggio al fine di determinarne, mediante punteggio, la categoria merceologica di appartenenza.

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COMPOSIZIONE CHIMICA E VALORE ENERGETICO PER 100 g

COMPOSIZIONE CHIMICA E VALORE ENERGETICO PER 100 g

PROTEINE g

GRASSI g

GLUCIDI g

ENERGIA kcal

Olio extravergine di oliva

0 99,9 0 899

Olio di semi di arachide

0 99,9 0 899

Olio di semi di girasole

0 99,9 0 899

Olio di semi di mais

0 99,9 0 899

Burro 0,8 83,4 1,1 758

(da: Tabelle di Composizione degli Alimenti - aggiornamento 2000 - INRAN)

Da: Tabelle di Composizione degli Alimenti – aggiornamento 2000 - IRAN

Page 8: Valore nutrizionale dellolio doliva e aspetti organolettici Giulia Cairella OLIO:

CONTENUTO IN ACIDI GRASSI PER 100 g

CONTENUTO IN ACIDI GRASSI PER 100 g

SATURI g

MONO INSATURI g

POLI INSATURI g

Olio extravergine di oliva

14,46 72,95 7,52

Olio di semi di arachide

19,39 52,52 27,87

Olio di semi di girasole

11,24 33,37 50,22

Olio di semi di mais

14,96 30,66 50,43

Burro 48,78 23,72 2,7

(da: Tabelle di Composizione degli Alimenti - aggiornamento 2000 - INRAN)

Da: Tabelle di Composizione degli Alimenti – aggiornamento 2000 - IRAN

Page 9: Valore nutrizionale dellolio doliva e aspetti organolettici Giulia Cairella OLIO:

Percentuale degli acidi grassi

nell’olio di oliva

Percentuale degli acidi grassi

nell’olio di oliva

Page 10: Valore nutrizionale dellolio doliva e aspetti organolettici Giulia Cairella OLIO:

COMPOSIZIONE in acidi grassi di oli di oliva di diversa

provenienza

COMPOSIZIONE in acidi grassi di oli di oliva di diversa

provenienzaAcido grass

o

Italia Liguria

Italia Sicilia

Tunisia

Grecia

% % % %

14:0 tracce tracce tracce 0.01-0,00

16:0 8.7-11.1 10.4-17.5 18.3 7.9-12.3

16:1 0.7-0.4 0.2-0.4 2.4 0.5-0.9

17:0 Tracce 0.1-1.2 - 0.0-0.17

17:1 tracce tracce - 0.04-0.29

18:0 1.8-3.4 2.3-4.4 2.5 2.0-3.2

18:1 79-82.2 66.0-76.7 56.4 68.8-82.8

18:2 4.2-6.6 5.0-12.6 18.9 4.4-14.5

18:3 0.3-0.8 0.3-1.1 0.8 0.5-0.9

20:0 0.2-0.5 0.2-1.3 0.5 0.3-0.6

20:1 0.1-0.2 - - 0.2-0.4

22:0 tracce - - 0.0-0.2

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APPORTO DI VITAMINE PER 100 g

APPORTO DI VITAMINE PER 100 g

VIT.A - ret. eq.µg

VIT. E mg

Olio extravergine di oliva

36 22,40

Olio di semi di arachide

0 19,10

Olio di semi di girasole

0 68

Olio di semi di mais

0 34,50

Burro 930 2,40

Le vitamine antiossidanti aumentano la stabilità dell’olio di olivaL’azione protettiva dei tocoferoli presenti nell’olio di oliva è potenziata dalla presenza contemporanea di β-carotene

95% - tocoferolo5% β e -tocoferolo

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Olio di oliva ed oli di semiOlio di oliva ed oli di semi

L'ossidazione dei grassi è contrastata dalle sostanze antiossidanti presenti negli alimenti stessi. Un giusto equilibrio si ha allorquando il rapporto tra la vitamina E e l'acido linoleico è superiore a 0.79.

Negli oli di semi tale rapporto è sfavorevole e variabile tra 0.30 e 0.50, mentre nell'olio di oliva e pari a 1.87, ovvero più del doppio di quanto necessario a salvaguardare la formazione di endoperossidi che, attivando l'aggregazione delle piastrine, aumentano il rischio delle trombosi.

Il buon rapporto tra vitamina E e acidi polinsaturi combatte anche la formazione di radicali liberi nell'organismo contrastando così i processi di invecchiamento delle strutture cellulari, la cancerogenesi, il danno epatico, e la stessa aterosclerosi.

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Olio di oliva: altri componentiOlio di oliva: altri componenti

Composti fenolici: (fenoli, acidi fenolici e polifenoli: 20-500 mg/L ad es oleuropina) esaltazione della stabilizzazione contro l'ossidazione

Steroli: in particolare β-sitosterolo

Idrocarburi: squalene (mg 1,5/Kg) ed il β-carotene (mg 0,3 - 3,7/Kg)

Alcoli terpenici: cicloartenolo la cui azione favorisce l'escrezione fecale del colesterolo

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Olio di oliva: altri componentiOlio di oliva: altri componenti

Fosfolipidi: fosfatidilcolina e fosfatidilietanolamina

Sostanze aromatiche: rappresentate da numerosi composti in parte non ancora identificati, ma che nel loro insieme contribuiscono a creare quei particolari caratteri organolettici che conferiscono all'olio di oliva un posto prioritario.

Pigmenti colorati: carotenoidi e clorofilla

Composti volatili: sono più di 100 e contribuiscono a definire l’odore dell’olio

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Olio d'Oliva e fattori di rischio cardiovascolare

Olio d'Oliva e fattori di rischio cardiovascolare

Studi clinici di intervento supportano il ruolo positivo dell’olio di oliva nella riduzione dei fattori di rischio cardiovascolari

L’effetto protettivo è stato attribuito all’elevato contenuto in MUFA

L’effetto è indiretto (sostituzione di acidi grassi saturi), ma anche diretto

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Olio d'Oliva e fattori di rischio cardiovascolare

Olio d'Oliva e fattori di rischio cardiovascolare

Metanalisi di 14 studi di intervento

la sostituzione di acidi grassi saturi con MUFA o PUFA determina analoga riduzione di colesterolo totale e colesterolo LDL.

Gardner et al, 1995

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High–monounsaturated fatty acid diets High–monounsaturated fatty acid diets lower both plasma cholesterol and lower both plasma cholesterol and

triacylglycerol concentrationstriacylglycerol concentrations

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High–monounsaturated fatty acid diets lower High–monounsaturated fatty acid diets lower both plasma cholesterol and triacylglycerol both plasma cholesterol and triacylglycerol

concentrationsconcentrations

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Olio d'Oliva e fattori di rischio cardiovascolare

Olio d'Oliva e fattori di rischio cardiovascolare

Studi metabolici hanno dimostrato che la sostituzione di carboidrati con grassi monoinsaturi:

provoca un aumento delle HDL senza influenzare le LDL (Mensink e Katan 1992),

migliora la tolleranza al glucosio e la sensibilità all’insulina in pazienti affetti da diabete mellito (Garg et al 1992).

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Olio d'Oliva e fattori di rischio cardiovascolare

Olio d'Oliva e fattori di rischio cardiovascolare

L’assunzione di olio di oliva diminuisce il rischio trombotico

Oltre ai MUFA altri componenti dell’olio di oliva sono responsabili di tale effetto

Larsen et al, 1999

Page 23: Valore nutrizionale dellolio doliva e aspetti organolettici Giulia Cairella OLIO:

Fasting plasma values at baseline (day 0) Fasting plasma values at baseline (day 0) and after consumption of the olive oil, and after consumption of the olive oil,

sunflower-oil, and rapeseed-oil diets for 3 sunflower-oil, and rapeseed-oil diets for 3 wkwk

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a diet rich in olive oil reduces the thrombotic propensity associated with the consumption of fatty meals, which could partly explain the low incidence of IHD in populations with a high intake of olive oil.

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Extra-Virgin Olive Oil Increases the Resistance Extra-Virgin Olive Oil Increases the Resistance of LDL to Oxidation More than Refined Olive Oil of LDL to Oxidation More than Refined Olive Oil

in Free-Living Men with Peripheral Vascular in Free-Living Men with Peripheral Vascular DiseaseDisease

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The concentration of antioxidants in oils is influenced by the oil extraction procedures.

Extra-virgin olive oil, which is obtained from the first pressing of the ripe fruit, has a high content of unsaponifiable matter that is rich in a-dl-tocopherol and phenolic derivatives, i.e., tyrosol and hydroxytyrosol, both of which exhibit antioxidant properties (Litridou et al. 1997).

However, refined olive oil loses most of those antioxidants during refining procedures, although it has the same fatty acid composition as extra-virgin olive oil (Uceda and Hermoso, 1997).

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Olio d'Oliva e fattori di rischio cardiovascolare

Olio d'Oliva e fattori di rischio cardiovascolare

L’assunzione di olio di oliva mostra un effetto favorevole sulla pressione arteriosa

In soggetti ipertesi l’assunzione di olio di oliva, nel contesto di una dieta equilibrata, determina una riduzione del dosaggio di farmaci

Oltre ai MUFA altri componenti dell’olio di oliva sono responsabili di tale effetto

Ferrara et al, 2002

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Olio d'Oliva e fattori di rischio cardiovascolare

Olio d'Oliva e fattori di rischio cardiovascolare

Adherence to the Mediterranean diet is inversely associated with arterial blood pressure, even though a beneficial component of the Mediterranean diet score -cereal intake- is positively associated with arterial blood pressure. Olive oil intake, per se, is inversely associated with both systolic and diastolic blood pressure. Trichopoulou Am J Clin Nutr 2004;80:1012–

18.

Page 33: Valore nutrizionale dellolio doliva e aspetti organolettici Giulia Cairella OLIO:

Olio d'Oliva e chemioprevenzione

Olio d'Oliva e chemioprevenzione

il 25% di ca colon-retto, il 15% di ca mammella ed il 10% di ca prostata, pancreas ed endometrio potrebbe essere evitato aderendo alle indicazioni del regime alimentare mediterraneo

Trichopoulou et al, 2000

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Olio d'Oliva e chemioprevenzione

Olio d'Oliva e chemioprevenzione

L’effetto protettivo è stato attribuito all’elevato contenuto in acido oleico

L’effetto è indiretto (sostituzione di a grassi saturi), ma anche diretto e mediato da altre componenti

Page 35: Valore nutrizionale dellolio doliva e aspetti organolettici Giulia Cairella OLIO:

Olio d'Oliva e chemioprevenzione

Olio d'Oliva e chemioprevenzione

Inibizione della formazione di amine eterocicliche

Inibizione della formazione di ROS

Prevenzione del danno ossidativo del DNA

Formazione di mediatori inibenti la crescita tumorale

Page 36: Valore nutrizionale dellolio doliva e aspetti organolettici Giulia Cairella OLIO:

Olio d'Oliva ed invecchiamentoOlio d'Oliva ed invecchiamento

Studi clinici di intervento supportano l’effetto protettivo dei MUFA sul declino cognitivo e su M. Alzheimer

il ruolo positivo dipende dall’integrità della struttura cellulare neuronale e dalla prevenzione del danno ossidativo mitocondriale

Page 37: Valore nutrizionale dellolio doliva e aspetti organolettici Giulia Cairella OLIO:

Mantenimento del tono del SEI

riduzione della lesione e cicatrizzazione di ulcera peptica

azione coleretica e colecistocinetica

Olio d'Oliva: altri effettiOlio d'Oliva: altri effetti

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Page 39: Valore nutrizionale dellolio doliva e aspetti organolettici Giulia Cairella OLIO:

· pressione arteriosa· insulino resistenza· livelli colesterolo· fattori trombotici · funzione endoteliale· aggregazione

piastrinica· stress ossidativo· rilascio ossido nitrico· formazione radicali

liberi· bilancio energetico

positivo

DIETADIETA

SALUTESALUTE

RISCHIORISCHIO PROTEZIONEPROTEZIONE

Olio d'Oliva e salute: quale relazione?

Olio d'Oliva e salute: quale relazione?

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Sono indicati i seguenti obiettivi nutrizionali specifici per la popolazione generale:

• è indicato mantenere un peso corporeo salutare (IMC= 18.5-24,9). l’obiettivo può essere raggiunto aumentando gradualmente il livello di attività fisica, controllando l’apporto di grassi e dolciumi, aumentando il consumo di frutta e verdura. (Grado D)

• è indicato ridurre l’apporto di sale nella dieta a non oltre i 6 grammi di sale (2,4 g di sodio) al giorno. L’obiettivo può essere raggiunto evitando cibi ad elevato contenuto di sale, limitandone l’uso nella preparazione degli alimenti e non aggiungendo sale a tavola. (Grado D)

• è indicato ridurre il consumo di grassi e condimenti di origine animale, sostituendoli con quelli di origine vegetale (in particolare olio extravergine di oliva). (Grado D)

• è indicato consumare pesce 2-4 volte la settimana, quale fonte acidi grassi poliinsaturi della serie -3, preferibilmente pesce azzurro, salmone, pesce spada, tonno fresco, sgombro, halibut, trota. (Grado C)

Le raccomandazioni nutrizionali per la prevenzione dell’ictus

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Aggiornamento 2002 American Hearth Association (AHA) su

prevenzione primaria patologie cardio-cerebrovascolari

Aggiornamento 2002 American Hearth Association (AHA) su

prevenzione primaria patologie cardio-cerebrovascolari

Alimentazione: Instaurare un regime alimentare salutare

1) Bilanciare gli apporti energetici con i fabbisogni in relazione all’età, al sesso ed al profilo di attività fisica, pianificando adeguate strategie per ottenere, qualora indicato, un decremento ponderale;

2) Modificare le scelte alimentari per ridurre i grassi saturi (<10% delle calorie), il colesterolo (<300 mg/die) e gli acidi grassi trans, promuovendo il consumo di frutta, verdura, cereali , legumi, prodotti latto-caseari a più basso contenuto di grassi, pesce e carni magre e olio di oliva

3) Limitare l’introito di sale fino a 6g/die 4) Limitare il consumo di alcool tra i bevitori fino a 2

unità/die negli uomini e fino a 1 unità/die nelle donne; non incoraggiare l’assunzione di alcol fra i non consumatori


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