Piano Urbanistico Generale del Comune di Grumo Appula
Valutazione Ambientale Strategica
Documento di Scoping
Arch. Angelo Majorano Ing. Vito Poli Via Melo n° 199 – 70121 BARI– Tel. 0805218577
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INDICE
1 INTRODUZIONE ......................................................................................................... 2 1.1 Quadro normativo in materia di VAS .................................................................... 2 1.2 Funzioni e contenuti della VAS.............................................................................. 3
2 SCREENING................................................................................................................. 4 3 IL PROCESSO DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA ................................. 5
3.1 Fase di Scoping....................................................................................................... 5 3.2 Stesura del Rapporto Ambientale........................................................................... 5 3.3 Consultazioni.......................................................................................................... 6 3.4 Informazioni sull’iter decisionale........................................................................... 6 3.5 Attuazione del PUG e monitoraggio ...................................................................... 6
4 PIANO URBANISTICO GENERALE......................................................................... 7 4.1 Obiettivi ed orientamenti del PUG......................................................................... 7 4.2 Risorse e criticità del territorio comunale............................................................... 8
5 PROPOSTA DI INDICE DEL RAPPORTO AMBIENTALE ................................... 21 6 CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE..................................................... 22
6.1 Componenti tematiche ambientali ........................................................................ 23 6.2 Piani e programmi pertinenti al PUG ................................................................... 24 6.3 Obiettivi di sostenibilità ambientale..................................................................... 25 6.4 La procedura di valutazione ................................................................................. 26
6.4.1 Individuazione dell’ambito di influenza........................................................ 26 6.4.2 Studio ambientale di contesto........................................................................ 26 6.4.3 Piani e Programmi sovralocali....................................................................... 27 6.4.4 Ambito di competenza del PUG....................................................................27 6.4.5 I Soggetti da coinvolgere nel processo VAS................................................. 27 6.4.6 Rimodulazione del PUG................................................................................ 28 6.4.7 La valutazione degli effetti sull’ambiente ..................................................... 28
ALLEGATO 1 Elenco delle autorità da consultare (ex art. 5 - 6 DIR 42/2001 CEE)............ 30 ALLEGATO 2 Questionario per la consultazione del documento di scoping ............... 32
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1 INTRODUZIONE
1.1 Quadro normativo in materia di VAS
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è un processo di valutazione delle
conseguenze ambientali di proposte di pianificazione, al fine di garantire che queste
vengano considerate in modo appropriato, all’interno dei modelli di sviluppo
sostenibile.
Già dal 1973, con il Primo Programma di Azione Ambientale, si avverte il bisogno di
ricorrere ad una valutazione ambientale per i piani, al fine di contenere danni
ambientali. La valutazione d’impatto delle realizzazioni non basta e quindi si cerca di
intervenire a monte nel processo di pianificazione. Con la “Direttiva Habitat” del 1992
(Direttiva 92/43/CE mirante alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali,
della flora e della fauna selvatica) è stata inoltre introdotta esplicitamente la valutazione
ambientale di piani che impattano sugli habitat tutelati.
Si arriva all’attesa Direttiva 2001/42/CE, che introduce formalmente a livello europeo la
VAS quale strumento di valutazione degli effetti di determinati piani e programmi
sull’ambiente.
La direttiva VAS risponde alle indicazioni della Convenzione Internazionale firmata ad
Aarhus nel 1998, fondata sui tre pilastri:
- diritto alla informazione;
- diritto alla partecipazione alle decisioni;
- accesso alla giustizia.
In Italia l’attenzione attribuita alla VAS ha condotto alla stesura del “Testo unico in
materia ambientale”, approvato con Decreto Legislativo n. 152 del 3/4/06, modificato
ed integrato con il D.Lgs 4/2008. In particolare l’art. 6, comma 2 – lettere a) e b), del
D.Lgs 4/2008 prevede che debbano essere sottoposti a VAS i Piani Urbanistici
Comunali.
La VAS prevede una fase di Screening ed una fase di Scoping, per condividere con le
Autorità con competenze ambientali le decisioni sulla portata delle informazioni da
includere nel Rapporto Ambientale e sul loro livello di dettaglio.
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La Direttiva VAS, inoltre, all’art. 5 paragr. 4, stabilisce che “Le autorità di cui
all’articolo 6, paragrafo 3 (“che, per le loro specifiche competenze ambientali, possono
essere interessate agli effetti sull’ambiente dovuti all’applicazione dei piani e dei
programmi”) devono essere consultate al momento della decisione sulla portata delle
informazioni da includere nel rapporto ambientale e sul loro livello di dettaglio”.
Con questo documento si intende facilitare le consultazioni per lo scoping finalizzate a
condividere la portata delle informazioni ambientali per la stesura del successivo
Rapporto Ambientale. Nel documento sono presentati ai fini della consultazione:
- il metodo che si intende adottare per la procedura di VAS;
- la proposta di indice del Rapporto Ambientale che si intende sviluppare;
- il questionario per acquisire i contributi e le osservazioni, da parte delle autorità
ambientali in merito alla metodologia proposta.
1.2 Funzioni e contenuti della VAS
La Valutazione Ambientale Strategica è un processo sistematico funzionale alla
valutazione delle conseguenze sul piano ambientale delle azioni di piano per garantire
che queste siano affrontate in modo adeguato, fin dalle prime fasi del processo
decisionale.
Essa nasce quindi dall’esigenza che nella promozione di politiche, piani e programmi,
riferimento di attività di progettazione, vengano considerati, insieme agli aspetti sociali
ed economici, anche gli impatti ambientali. La tematica ambientale assume così un
valore primario, con l’obiettivo di definire strategie settoriali e territoriali in grado di
creare uno sviluppo realmente sostenibile. Si è infatti compreso che l’analisi del
disturbo ambientale applicata al singolo progetto (VIA) e non, a monte, all’intero
programma, non consente di valutare le alternative possibili.
La VAS si caratterizza come un processo iterativo finalizzato valutare in anticipo le
conseguenze ambientali delle decisioni e quindi a migliorare le decisioni e le opzioni
attraverso la valutazione comparata delle compatibilità ambientali delle diverse
soluzioni d’intervento.
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2 SCREENING
La Direttiva 2001/42/CE (art. 3) specifica i piani e programmi che devono essere
sottoposti a VAS.
In particolare, devono essere sistematicamente sottoposti a VAS i piani e programmi
che:
- siano elaborati nei settori agricolo, forestale, della pesca, energetico, industriale, dei
trasporti, della gestione dei rifiuti e delle acque, delle telecomunicazioni, turistico, della
pianificazione territoriale o della destinazione dei suoli e che definiscano il quadro di
riferimento per l’autorizzazione dei progetti elencati negli allegati I e II della direttiva
85/337/CEE (direttiva concernente la Valutazione di Impatto Ambientale);
- riguardano i siti di importanza comunitaria per la conservazione degli uccelli selvatici,
piani e programmi “per i quali, in considerazione dei possibili effetti sui siti, si ritiene
necessaria una valutazione ai sensi degli articoli 6 e 7 della direttiva 92/43/CEE”
(cosiddetta direttiva “habitat”).
La Direttiva definisce inoltre che non devono essere sottoposti a VAS:
- i piani e programmi “destinati esclusivamente a scopi di difesa nazionale e di
protezione civile” o coperti dal segreto di stato;
- i piani e programmi “finanziari e di bilancio”;
- i piani e programmi che determinano l’uso di piccole aree a livello locale;
- modifiche minori dei piani e dei programmi che devono essere sistematicamente
sottoposti a VAS;
- i piani e programmi diversi da quelli che devono essere sistematicamente sottoposti a
VAS che definiscono il quadro di riferimento per l’autorizzazione dei progetti.
Per i Piani e Programmi non rientranti nelle tipologie indicate dalla Direttiva è
necessario procedere, secondo criteri definiti all’art. 3, par. 3, 4 e 5 e dall’Allegato II
della Direttiva ad una verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale
Strategica.
Con specifico riferimento al Piano Urbanistico Comunale, esso rientra pienamente nel
campo di applicazione della parte seconda del D.Lgs. 152/2006 in quanto:
- riguarda la pianificazione territoriale;
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- rappresenta il quadro di riferimento per la realizzazione di opere ed interventi i cui
progetti possono essere sottoposti a VIA in base alla normativa vigente;
- la sua attuazione potrebbe comportare impatti diretti ed indiretti sulle aree SIC (siti di
interesse comunitario) presenti sul territorio comunale.
Il Piano Urbanistico deve pertanto essere obbligatoriamente sottoposto a VAS.
3 IL PROCESSO DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
3.1 Fase di Scoping
- Individuazione dei soggetti con specifiche competenze ambientali (si intendono tutte
le autorità formali governative o pubbliche definite da disposizioni amministrative o
giuridiche con specifiche competenze in materia ambientale ed urbanistica).
- Redazione del DOCUMENTO DI SCOPING contenente gli obiettivi del PUG, una
proposta della struttura del Rapporto Ambientale (RA), la procedura che sarà adottata
per l’analisi di contesto, la valutazione degli effetti del PUG sull’ambiente, la
descrizione del processo partecipativo.
- Attivazione delle consultazioni con i soggetti con specifiche competenze ambientali
sul DOCUMENTO DI SCOPING per stabilire la portata e il livello di dettaglio delle
informazioni da includere nel Rapporto Ambientale.
3.2 Stesura del Rapporto Ambientale
- Studio del contesto.
- Individuazione obiettivi di sostenibilità.
- Stesura della prima bozza di RA con le ragionevoli alternative e una descrizione e
valutazione degli effetti ambientali derivanti dalla loro attuazione (attuazione del Piano
e delle sue alternative).
- Valutazione di incidenza delle scelte sui siti di Natura 2000.
- Definizione delle MISURE PER IL MONITORAGGIO del piano necessarie:
• al controllo degli effetti ambientali significativi;
• al controllo degli effetti negativi imprevisti;
• all’adozione delle misure correttive che si riterranno più opportune.
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- Individuazione di indicatori del contesto di attuazione del PUG.
- Stesura di una SINTESI NON TECNICA del Rapporto Ambientale.
3.3 Consultazioni
- Individuazione dei settori del Pubblico (come le Associazioni ambientaliste, gli Enti di
ricerca e Formazione, le Associazioni culturali, le Associazioni di categoria, gli ordini
professionali e le istituzioni sanitarie).
- Consultazione delle autorità in Materia Ambientale e del Pubblico Interessato per
consentire loro di esprimere un parere sulla proposta di Piano e sul Rapporto
Ambientale.
3.4 Informazioni sull’iter decisionale
- Redazione e adozione del PUG definitivo sulla base dei risultati della fase di
consultazione.
- Elaborazione della Dichiarazione di Sintesi che deve illustrare:
• in che modo le considerazione ambientali sono state integrate nel Piano;
• in che modo si è tenuto conto del Rapporto Ambientale e dei risultati delle
consultazioni;
• i motivi per cui è stato scelto il PUG adottato fra le possibili alternative che erano
state individuate.
- Messa a disposizione di Autorità in Materia Ambientale e del Pubblico Interessato di:
• Piano Urbanistico Comunale;
• Dichiarazione di Sintesi;
• Misure di Monitoraggio.
3.5 Attuazione del PUG e monitoraggio
- Raccolta di tutti i dati e di tutte le informazioni necessarie per far partire il programma
di monitoraggio.
- Verifica periodica dello stato di attuazione del PUG e della sua efficacia.
- Redazione di Relazioni di Monitoraggio periodiche, i cui risultati potranno consentire
un eventuale riorientamento del PUG.
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4 PIANO URBANISTICO GENERALE
4.1 Obiettivi ed orientamenti del PUG
La nuova pianificazione comunale, anche attraverso il criterio di differenziazione, dovrà
porre in atto una revisione dei parametri e dei sistemi interpretativi utilizzati in passato
nella conoscenza e nell’uso del territorio.
Il quadro delle conoscenze dal punto di vista storico-ambientale, insediativo e
infrastrutturale dovrà portare alla definizione dei caratteri dominanti delle nostre risorse
identitarie a cui saranno rivolte politiche di piano capaci di eliminare le problematicità
che ne minano la loro integrità e valorizzare i processi di sviluppo sostenibile.
In considerazione di quanto precede si rende necessario conoscere e interpretare il
territorio con modalità pertinenti e con strumenti efficaci, in grado di formare
consapevolezze nella comunità locale su: natura, caratteristiche e consistenza del
territorio, sui rischi cui è esposto e sulle opportunità che esso offre.
In questo senso il nostro territorio ha valore di patrimonio sociale e di bene comune
stratificato da preservare e pertanto deve essere ripensato mediante interventi che ne
favoriscano l’elevamento della qualità e ne consentano il mantenimento e lo sviluppo
della propria identità.
In sintesi, i principi generali e gli obiettivi che l’Amministrazione intende perseguire ai
fini della formazione del PUG e a cui dovranno essere indirizzate le future scelte di
piano riguarderanno:
- la tutela e valorizzazione dei valori ambientali, storici e culturali ( derivanti dalla
lettura significativa del territorio comunale) finalizzati allo sviluppo sostenibile
(ambientale, sociale ed economico) del territorio;
- la centralità, nell’azione di governo del territorio, della riqualificazione rispetto
all’espansione urbana;
- l’applicazione del principio di “sussidiarietà” mediante il metodo della co-
pianificazione;
- l’efficienza dell’azione amministrativa mediante la semplificazione dei procedimenti;
- la trasparenza delle scelte mediante la più ampia partecipazione sociale;
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- la “perequazione urbanistica” quale strumento attuativo e di equità sociale;
- l’introduzione di procedure valutative (VAS) nella attività di pianificazione.
Al fine di rendere condiviso il processo di redazione del PUG e di favorire
l’acquisizione delle conoscenze da parte delle varie istituzioni interessate al processo di
pianificazione, questa Amministrazione Comunale provvederà a dare comunicazione
alle autorità ed agli enti di cui all’allegato 1.
4.2 Risorse e criticità del territorio comunale
L’importanza della conoscenza di un territorio è legata alla corretta interpretazione delle
relazioni e delle reciproche interazioni fra “paesaggio naturale” e “paesaggio culturale”,
fra ambiente e insediamento umano.
Pertanto la nuova pianificazione comunale, non può prescindere da una conoscenza
significativa del proprio territorio, una conoscenza riferita alla individuazione delle sue
risorse paesaggistico-ambientali, rurali, insediative e infrastrutturali, attraverso un
quadro conoscitivo finalizzato alla comprensione delle interazioni e dei processi
evolutivi in atto.
Il paesaggio naturale
Il repertorio delle risorse identitarie del territorio di Grumo Appula rappresenta un
modello emblematico del paesaggio culturale della Murgia barese.
Disteso per ha 8.072 senza soluzione di continuità, presenta tutti gli aspetti tipici di un
luogo fortemente antropizzato fin dall’antichità e caratterizzato da una variegata
condizione orografica ed ambientale che ha rappresentato, nel corso dei secoli, il
modello naturale a fondamento della identità delle popolazioni che lo hanno abitato.
Confina con i Comuni di: Toritto, Binetto, Sannicandro, Cassano ed Altamura.
La Murgia è una delle cinque sub “regioni naturali” della Puglia che è situata fra i limiti
dei settori biogeografici orientale e occidentale del mare Mediterraneo.
Il banco roccioso e arido, enorme non solo per estensione ma anche per spessore (oltre
m. 2.600 in certi punti) occupa i tre quarti della superficie totale della provincia di Bari,
è l’essenza stessa della regione pugliese che fu perciò detta “Puglia Pietrosa”.
Su questo massiccio e schiacciato rilievo è sito il territorio di Grumo, minutamente
articolato ed inciso con una inaspettata ricchezza di forme concave e convesse,
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internamente cariate e sviluppate in meravigliosi mondi ipogei dovuti alla costituzione
geologica, alla prevalente stratificazione orizzontale e suborizzontale delle rocce
calcaree mesozoiche che formano l’ossatura della regione.
Terre apparentemente desolate, sono vibranti di vita.
L’acqua nel corso dei millenni ha corroso la roccia calcarea creando lunghi solchi,
diversamente profondi, detti lame o gravine, che sfociano nell’Adriatico. Sono rocce
modellate dagli eventi meteorici.
Fiumi e torrenti sotterranei sono presenti; si intersecano fra di loro fino ad arrivare al
mare. Sono la testimonianza del lavoro delle acque sul calcare.
Vi è un reticolo di torrentelli, torrenti e fiumi sotterranei, ricchi di tutta l’acqua sottratta
alla superficie, tant’è che fin dall’antichità la nostra terra fu chiamata “siticulara”.
Il paesaggio è marcato in modo inconfondibile dai calcari che disfacendosi hanno dato
luogo alla “terra rossa” e che, permeabile, lascia passare l’acqua meteorica, concorrendo
a creare una “aridità pedologica” che si aggiunge alla già notevole “aridità climatica”.
I calcari si presentano fratturati, foracchiati lisci o con piccole cavità o spezzettati in
spuntoni o in “chianghe” o “chiangaredde” e “chiangoni” in strati più o meno sottili, da
pochi centimetri ad oltre un metro, o pietre di svariate forme usate per costruire trulli,
casolari, muretti a secco, specchie, cisterne, abitazioni e pavimenti.
Nel territorio di Grumo manca un reticolo idrografico epigeo permanente attivo.
Vi è un reticolo di lame o gravine insufficiente a causa del carsismo e quindi attivo solo
durante qualche giorno dell’anno, quando le precipitazioni sono così violente e rovinose
da non dare tempo all’acqua di penetrare nella roccia.
Esse danno luogo a ruscellamenti e torrenti a causa della piena dell’alluvione,
percorrono le depressioni delle lame e dei canaloni, o delle gravine, precipitando in
poche ore a valle e devastando tutto con acque selvagge e limacciose.
La posizione geografica, la morfologia ed i parametri climatici (pioggia e temperatura)
caratterizzano il clima.
Ma a questi fattori climatici che delineano l’andamento stagionale si devono aggiungere
altri non meno importanti come l’umidità atmosferica, la luminosità e la nebulosità del
cielo, la presenza o l’assenza della pioggia occulta, le brinate, le gelate, la neve, i
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temporali estivi, il vento, e quelli che riguardano il suolo, la diversa natura del substrato
del terreno, il suo spessore, la diversa ricchezza di sostanze organiche e di microflora e
la diversa consistenza dei fenomeni carsici.
L’assenza di idrografia superficiale completa il quadro.
Il clima del territorio di Grumo è di tipo mediterraneo, col suo periodo di siccità estivo
più o meno spinto, con andamento pluviometrico che generalmente mostra una notevole
prevalenza di precipitazioni autunno-invernali, con inverni miti e che in estate in alcuni
casi oltrepassa i 30°/40°.
Il bioclima dominante nelle aree più alte, in rapporto principalmente alla posizione a
cavallo dei due mari, Jonio e Adriatico, alla non notevole altezza, alla presenza dei
ceruli relitti di vegetazione con copertura arborea, crea un’isola bioclimatica
differenziata da estati più fresche e meno secche.
E’ insediato il fragneto ovvero formazioni boschive di Quercus Trojana. Dominano
pascoli rocciosi, è rara la vegetazione arborea, è ancora possibile trovare lembi di boschi
della quercia caducifoglia detta anche “Ghianna” o Roverella (Quercus Pubescens
Willd).
Si ritrovano preziosi patrimoni faunistici e floristici di incommensurabile valore che
meritano protezione.
Il territorio di Grumo Appula ricade parzialmente nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
Il Parco dell’Alta Murgia è il secondo parco nazionale che nasce in Puglia, dopo quello
del Gargano, e si caratterizza per l’elevato grado di antropizzazione, la consistente
presenza di attività agricole in larga parte del territorio interessato ed anche per la
presenza di seppur limitate aree naturali o rinaturalizzate.
Le principali colture in atto sul territorio sono: oliveto, massimamente nell’area fra la
zona abitata e la zona di Mellitto e Mercadante, vigneto, mandorleto, seminativo e
pascolo.
L’antico sistema viario di transumanza dei tratturi che attraversano il territorio
rappresenta dal punto di vista storico un ulteriore valore identitario dello stesso. Pur
avendo perso la loro funzione e connotazione originaria assumono però valore di
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memoria di un antico sistema di comunicazione territoriale. I più importanti sono il
tratturo Barletta-Grumo e quello Grumo-Santeramo.
L’area urbana
La città di Grumo si sviluppa in maniera uniforme intorno al nucleo antico, delimitato
dagli assi di penetrazione territoriale. Intorno ad esso si sviluppa una maglia edilizia
ottocentesca e primo novecentesca caratterizzata da una edificazione compatta con
strade strette e scarsa presenza di verde e parcheggi.
La più recente edificazione è invece caratterizzata da tipologie isolate o in linea con
superfici fondiarie più ampie e numerose aree destinate a standard mal distribuite ed
attrezzate in parte.
Sono presenti nel centro abitato interventi sparsi di edilizia residenziale pubblica
(IACP) ed una zona “167” caratterizzata da una soluzione urbanistica aperta, con
sezioni stradali fino a m. 40 ed ampi spazi destinati a servizi.
A sud dell’abitato è presente il tracciato della linea ferroviaria dismesso, con ampie aree
compresa quella dell’ex stazione ferroviaria in stato di abbandono.
Il centro abitato di Grumo Appula, come tutto il territorio comunale, è stato oggetto di
studio per il miglioramento delle condizioni di regime idraulico e della stabilità
geomorfologica onde ridurre i rischi, la pericolosità e consentire uno sviluppo
sostenibile del territorio.
Il quadro della pianificazione urbanistica del Comune è costituito dalla strumentazione
urbanistica e territoriale vigente (generale ed attuativa), ai vari livelli di pianificazione.
Nello specifico, per quanto concerne la pianificazione di primo livello, valutando le
dirette indicazioni per il territorio grumese, si richiamano i contenuti del Piano
urbanistico territoriale tematico per il Paesaggio (Putt/P) della Regione Puglia, vigente
dall’11 gennaio 2001.
A livello comunale, si registra la vigenza di un Programma di Fabbricazione, mentre
alla pianificazione urbanistica esecutiva si riferisce, con specifico riferimento al
contesto di intervento, il “Piano di Zona”.
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Gli anni di attuazione del P.d.F., redatto dall’Arch. Domenico Di Bari, hanno
confermato la validità delle scelte fondamentali e delle previsioni quantitative ad esse
rapportate.
Hanno evidenziato altresì la necessità di alcune modifiche atte a renderlo meglio
rispondente alla situazione pregressa ed odierna, e nel contempo anche dell’aumento
delle previsioni relative alle zone turistiche, industriali ed artigianali e di espansione.
Le varianti sino ad oggi proposte ed attuate riguardano 5 punti principali e 3 secondari.
I primi sono, nell’ordine:
1. individuazione, nell’ambito dell’espansione urbana prevista, della zona per
l’edilizia economica e popolare, ai sensi della Legge 18.4.1962 n. 167 e
successive modificazioni (ottemperata);
2. spostamento, ferma restandone sostanzialmente l’entità, della zona artigianale
piccolo industriale, ubicata a sud della linea ferroviaria RFI per Taranto
attualmente dimessa (la zona artigianale piccolo industriale è oggi
completamente urbanizzata ed utilizzata);
3. previsione di una zona industriale in contrada San Felice (mai né urbanizzata né
utilizzata);
4. piano di zona D3 industriale ed artigianale Mellito, strada statale 96 (utilizzata
quasi per la sua totalità);
5. reperimento di due nuove zone turistiche, denominate rispettivamente “Murgia
Suagna” e “Mercadante”, ed un lieve ritocco di quella già prevista di Mellitto
(tutte parzialmente impegnate).
I secondi riguardano:
1. prolungamento a nord del tracciato della nuova circonvallazione per Cassano,
che prima si dipartiva dalla via provinciale per Bitetto-Sannicandro, in modo da
farla sfociare direttamente sulla S.P. n. 1 (provinciale Grumo-Binetto), al limite
settentrionale del territorio comunale (realizzato);
2. individuazione di un’area per la costruzione di una scuola materna statale, nel
settore nord-orientale della prevista espansione urbana, in zona definita intensiva
C1 (ancora oggetto di contenzioso);
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3. ampliamento della zona sportiva esistente, a sud della provinciale per Toritto
(l’ubicazione favorevole della zona e la mancanza di verde a standard sufficiente
richiede una ulteriore previsione di ampliamento).
Infrastrutture della mobilità
Il Comune di Grumo Appula è ben servito sia dalle Ferrovie dello Stato sia dalle
Ferrovie Appulo Lucane.
La mobilità extraurbana su strada si svolge prevalentemente lungo la Strada Statale 96
mentre il territorio è attraversato da quattro strade comunali di buona viabilità, di cui tre
si dipartono dal nucleo abitato e passano rispettivamente da “Murgia Suagna”,
“Mercadante” e Cassano, mentre la quarta è il tratturo Barletta-Cassano.
Criticità ed obiettivi
La VAS non si esaurisce nei suoi contenuti strettamente ambientali: il processo di
valutazione proposto dalla direttiva 42 emanata dall’Unione Europea nel luglio del 2001
funge da ottimo framework per un possibile percorso di verifica che tenga conto non
solo delle questioni ambientali ma anche di quelle connesse con gli aspetti economici e
sociali (valutazione di sostenibilità).
Primo obiettivo è la riduzione del rischio di “conflitto ambientale”:
• contribuire alla redazione di un piano con maggiori consapevolezze e
considerazioni delle problematiche ambientali del territorio;
• concorrere nel riconoscimento delle invarianti territoriali e contribuire a definire
i livelli di ibridazione accettabili tra i sistemi coinvolti nei processi di
coevoluzione antropica e naturale;
• contribuire alla costruzione di quadri cognitivi che muovono da approcci
interpretativi diversi da quelli prodotti per la fase preliminare per l’elaborazione
del PUG di Grumo Appula, per una più oggettiva fase di valutazione;
• concorrere alla creazioni di condizioni di sussidiarietà, compatibilità,
coopianificazione con il Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) in
fase di elaborazione.
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Secondo obiettivo è il raggiungimento di uno stato ambientale sostenibile e il
soddisfacimento dei fabbisogni per lo sviluppo economico e sociale dell’intero
territorio, risolvendo:
• la vulnerabilità all’inquinamento antropico;
• la contaminazione di suoli/sottosuoli per effetto dell’attività antropica;
• il degrado di aree di rilevante valore naturalistico e pregio ambientale e
culturale;
• la vulnerabilità del territorio all’erosione, alla desertificazione, alla subsidenza e
agli eventi alluvionali affrontando le criticità idriche e garantendo l’equilibrio
idrogeologico con misure per moderare l’infiltrazione della falda acquifera;
favorendo:
• l’efficienza territoriale in termini di uso delle risorse naturali e consumo di suolo
realizzando uno sviluppo per insediamenti compatti;
• il rispetto del paesaggio e, in termini di uso dell’energia, competitività e
attrattività del territorio, accessibilità interna ed esterna;
• l’identità territoriale, la salvaguardia delle specificità e delle vocazioni
produttive;
• la valorizzazione del patrimonio naturale-culturale e del paesaggio, sia rurale
che urbano, come fonti di identità dei luoghi, elementi cruciali di qualità della
vita e di attrattività potenziale nei confronti di attività esterne;
• il rafforzamento della gerarchia urbana, in direzione di un sistema basato su
vocazioni produttive e servizi qualificati;
• la razionalizzazione della rete della mobilità, quella interna in particolare e il suo
collegamento efficiente con la mobilità di lunga distanza, interprovinciale ed
interregionale;
• le attività produttive esistenti e in formazione.
Gli indirizzi programmatici per temi:
1. Idrogeologia e ambiente:
a) integrare la conservazione delle aree naturali con la salvaguardia delle
aree e dei suoli urbanizzati, in quanto azioni dirette solo all’uno o
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all’altro obiettivo non sono sufficienti a garantire un assetto ambientale
ed idrogeologico efficiente;
b) tutelare la natura e il paesaggio in tutte le forme di utilizzo del territorio
e, comunque, dando maggiore attenzione alle attività di prevenzione
delle potenziali criticità;
c) integrare la pianificazione di aree protette con la realizzazione di zone di
recupero e valorizzazione, allo scopo di garantire standard minimi
ecologico-paesaggistici.
2. Sistema insediativo:
a) contenimento del consumo di suolo;
b) decongestionamento e riequilibrio funzionale dell’area urbana centrale;
c) nodi specializzati, aree produttive e grandi infrastrutture;
d) riconoscimento e tutela paesaggistica;
e) valorizzazione del sistema del patrimonio storico.
3. Sistema della mobilità e dei trasporti:
a) eliminazione delle cause di criticità locale dei sistemi di trasporto;
b) decongestionamento delle aree a maggiore densità insediativa;
c) messa in sicurezza delle reti;
d) riequilibrio modale della domanda di mobilità;
e) riequilibrio del grado di accessibilità al territorio provinciale;
f) potenziamento delle infrastrutture d’interscambio modale;
g) potenziamento delle infrastrutture di accesso;
h) infrastrutture di sostegno alle azioni di promozione di sviluppo locale.
4. Produzione di energia:
a) studio di fattibilità per una centrale elettrica da eolico.
Sugli obiettivi specifici che il PUG del Comune deve perseguire, l’Amministrazione
Comunale si è già espressa nella seduta di giunta del 26/02/1993 e il Sindaco Avv. Vito
Panzarino ha rafforzato tali obiettivi, aggiornandoli alle mutate esigenze, nelle
dichiarazioni preliminari in occasione dell’ “Atto di indirizzo”, oggetto della riunione
del 20 novembre 2007:
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1. Fornire condizioni sufficienti per migliorare la struttura economico-produttiva
esistente, fornire occasioni di mobilità nel lavoro con il passaggio della
popolazione attiva da un settore all'altro, mantenere, potenziare, diversificare la
base economica del Comune in modo da assicurare la piena occupazione ai
residenti ed evitare il rischio di crisi nell'occupazione.
Nell'ambito del PUG, tali obiettivi possono essere così perseguiti:
a) potenziando l'ubicazione della zona piccolo industriale ed artigianale
posta a sud del paese, prevedendo un ulteriore ampliamento in zone
limitrofe e collegando la rete stradale con la viabilità provinciale e
statale;
b) favorendo lo sviluppo e l’ampliamento della nuova area industriale nei
pressi della stazione di Mellitto, in adiacenza dello svincolo previsto con
l'allargamento della S.S. barese 96, ove potranno anche essere ubicati, con
industrie e depositi, un centro commerciale, spazi pubblici a parco ed
attrezzature di servizio pubbliche e private;
c) consigliando, fra la nuova circonvallazione finanziata dalla Provincia e la
strada vecchia comunale Toritto-Binetto, una zona idonea allo
svolgimento di fiere, al parcheggio di autoveicoli pesanti e un'area per
impianti tecnologici;
d) favorendo su tutto il territorio comunale l'agriturismo;
e) valorizzando il tratturo regio che attraversa il territorio fra Murgia Suagna
e Bosco Pantaleo o Grattarisi.
2. Limitare gli spostamenti fisici coatti:
2.1 A livello intercomunale:
a) favorendo l'insediamento di terziario amministrativo, conseguenza della
richiesta di decentramento nei Comuni del circondario di Bari (città
metropolitana), nei pressi della nuova stazione in aree idonee fornite dei
servizi necessari ad un armonico sviluppo;
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b) impedendo l'esodo degli studenti con la localizzazione di istituti
secondari superiori sulle aree che rimarranno libere dalla ferrovia presso
Piazza Gen. Devitofrancesco, inserite nel P.I.R.P. approvato;
c) creando una zona parcheggio di interscambio con le ferrovie FAL presso
Piazza Gen. Devitofrancesco;
d) localizzando attrezzature mediche specialistiche, anche di livello
regionale, che vivifichino l’ospedale esistente.
2.2 A livello comunale:
a) distribuendo armonicamente i servizi nel tessuto abitativo, favorendo
destinazioni d'uso diverse ma compatibili che realizzino nel territorio
zone funzionali.
3. Rivitalizzare il centro dell’insediamento favorendo, con apposita normativa, lo
sviluppo come sede degli affari, del commercio al minuto, della cultura e del
divertimento.
4. Sviluppare la naturale vocazione turistica nelle località di Mellitto Murgia
Suagna, Mercadante, Lagopetto e Autodromo del Levante:
a) incrementando gli insediamenti;
b) creando opportune aree di servizi in conformità con la legislazione
regionale e potenziando quelli già esistenti;
c) suggerendo la nascita di parchi naturali con la realizzazione di punti di
sosta attrezzati con anche piccoli chioschi per il ristoro;
d) proponendo attrezzature ricettive e di svago con servizi e parcheggi
relativi;
e) regolando le colture, il rimboschimento e la protezione dei beni
paesaggistici;
f) nella zona interessata dall'Autodromo del Levante, favorendo la
possibilità di un ampliamento della struttura esistente e proponendo
l'inserimento nel territorio di Grumo Appula di attrezzature ricettive a
campeggio.
5. Contrastare la diffusione di residenze sparse più onerose per i servizi urbani e
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dannose per la conservazione dell’ambiente:
a) favorendo l'incremento della popolazione residente nel nucleo
urbanizzato con apposite aree per nuovi insediamenti sia a
completamento ed espansione delle vecchie zone C, sia con la creazione
di nuove aree ad ovest della zona P.E.E.P. attuale e a cavallo di Via
Sannicandro;
b) congelando l'edilizia nelle aree esterne alla circonvallazione anche
impedendo l'accorpamento.
6. Mantenere e migliorare la qualità dell'ambiente ovunque e specialmente nelle
zone residenziali:
a) nelle zone già edificate aggiornando gli standard urbanistici ai valori
ottimali di legge e ubicando quindi i servizi come segue:
a1) parcheggi: in tutte le aree libere nei dintorni dell'abitato anche in
aree di rispetto cimiteriale, in aree liberate dallo spostamento della
ferrovia o inedificabili perché di rispetto stradale o ferroviario;
a2) favorendo la realizzazione di una stazione moderna (ferrovia
FAL) di interscambio tra la zona di sosta auto, stazione di pullman
e sovrappasso alle ferrovie, collegando Piazza Devitofrancesco
con Via E. Bonavoglia;
a3) scuole d'obbligo: consentendo nel caso di edifici scolastici
polifunzionali che l'area occorrente non sia costituita di regola
dalla somma degli spazi necessari per le singole destinazioni ma
che sia di dimensioni tali da assicurare la massima funzionalità del
complesso scolastico (tenuto conto dell'utilizzazione in comune
degli spazi didattici e delle attività collaterali), consentendo in
tutto il territorio comunale la collocazione di organismi scolastici
e di asili in strutture edilizie comunque sollevate dal suolo, sempre
nel rispetto del D.M. 18/12/1975.3.0.5;
a4) verde: vincolando il verde privato esistente, utilizzando quello
posto nei dintorni del campo sportivo, potenziando quello posto
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tra la zona artigianale e la viabilità ottenuta dalla dimissione del
vecchio tronco ferroviario e dall'ampia zona depressa posta di
fronte alla nuova stazione ferroviaria;
a5) aree di interesse comune: confermando quelle attualmente a tal
fine utilizzate o previste e consentendo su quelle di proprietà e di
gestione di enti istituzionalmente competenti la realizzazione di
attività religiose e di culto (catechistica, culturale, sociale e
ricreativa), individuando fra l'area di rispetto cimiteriale e il tronco
ferroviario della Appulo-Lucana un'ampia zona atta a colmare le
esigenze di servizi del quartiere Santo Spirito.
b) nelle nuove aree di espansione, comprese quelle terziario-amministrative,
ampliando la dotazione di mq/abitante di servizi, dai mq. 18 previsti
dalla legge regionale a mq. 20/abitante;
c) nelle zone turistiche elevando lo standard abitativo, calcolando 60 mc/ab.
di costruzione, destinando il 15% di tale volume ai servizi, come
suggerito dalla delibera regionale 6320 pubblicata nel supp. n. 35 del
bollettino ufficiale della Regione Puglia 20.2.90.
7. Cercare di rendere minimi gli effetti distruttivi sulla comunità di tutti gli
inquinamenti malavitosi favorendo gli interscambi sociali economici e culturali
non differenziando per classi sociali le zone residenziali, utilizzando la
perequazione urbanistica.
8. Mantenere e migliorare scala, carattere, grana, sia della struttura urbana che dei
suoi edifici:
a) mediante piano particolareggiato e piani di recupero nel centro storico e
nella zona più degradata;
b) premiando con indice di fabbricabilità più alto la formazione di strumenti
di pianificazione particolareggiata esecutiva;
c) contenendo l'indice di fabbricabilità territoriale e l'altezza massima degli
edifici nelle nuove zone di espansione.
9. Rilanciare le colture irrigue a più alto livello di produttività:
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a) con il potenziamento e la creazione di barriere per la raccolta e la
regimentazione delle acque di superficie;
b) con la limitazione ed il divieto delle costruzioni nelle aree a pericolosità
idraulica e geomorfologica.
10. Fornire al territorio comunale una rete di strade, piazze pedonali e veicolari, un
sistema di parcheggi per residenti e non, secondo le necessità in rapporto alle
esigenze dei trasporti pubblici e privati:
a) completando e rafforzando l'anello di circonvallazione iniziato dalla
Amministrazione Provinciale tra Via Di Vittorio e Via Roma con il tratto
che collegherà Via Roma con Via Cassano (Km 22);
b) creando una nuova strada di circonvallazione che, scavalcando la
ferrovia, colleghi Via Cassano (Km 22) con la via di Sannicandro ed il
lato Binetto della stazione;
c) migliorando la viabilità di attraversamento del Comune con particolare
riferimento al prolungamento di Via F. Gentile, utilizzando il tronco
dimesso dalla ferrovia fra la vecchia stazione ferroviaria e Via Paglizzi.
d) utilizzando il percorso dimesso dalla ferrovia come viabilità di
scorrimento che colleghi rapidamente Cassano, Grumo, Binetto, ecc..
L'insieme di questi interventi viari costituirà una rete urbana che consenta:
1) di escludere dal centro il traffico veicolare non necessario;
2) fare da asse portante al nuovo traffico derivante dallo sviluppo
industriale e terziario auspicato;
3) di adeguare la connessione con la rete extraurbana;
4) di collegare poli di interesse quali le stazioni ferroviarie, le aree
commerciali e direzionali, le zone artigianali e l' area per servizi e fiere.
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5 PROPOSTA DI INDICE DEL RAPPORTO AMBIENTALE
1. INTRODUZIONE
2. LA PROCEDURA DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
2.1 Quadro normativo di riferimento
2.2 Processo di Valutazione Ambientale Strategica
3. CONTENUTI DEL PUG DI GRUMO APPULA E VALUTAZIONE COERENZA CON
ALTRI PIANI
3.1 Strategie e obiettivi del PUG
3.2 Individuazione dei Piani e Programmi di riferimento per il PUG
3.3 Valutazione di coerenza con Piani e Programmi pertinenti
4. ANALISI DI CONTESTO
4.1 Caratterizzazione dello stato dell’ambiente
4.2 Caratterizzazione delle aree di particolare rilevanza ambientale
5. DIAGNOSI DELLE PROBLEMATICHE AMBIENTALI
6. CONSIDERAZIONE OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ
6.1 Strategie ambientali e criteri di sostenibilità a livello nazionale e internazionale
6.2 Coerenza delle azioni del PUG rispetto agli obiettivi di sostenibilità ambientale
7. EFFETTI POTENZIALI DEL PUG SULL’AMBIENTE
7.1 Metodologia di Valutazione
7.2 Valutazione degli effetti del PUG sull’ambiente
7.3 Quadro di sintesi degli effetti ambientali significativi
7.4 Studio di Incidenza relativo ai Siti di Rete Natura 2000
8. MISURE DI MITIGAZIONE
9. SCELTA DELLE ALTERNATIVE
10. SISTEMA DI MONITORAGGIO
10.1 Misure di monitoraggio
10.2 Indicatori
11. SINTESI NON TECNICA DEL RAPPORTO AMBIENTALE
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6 CONTENUTI DEL RAPPORTO AMBIENTALE
Il Rapporto Ambientale, come stabilito dall’art. 5 della Direttiva VAS, è il documento
redatto ogni qualvolta si attui una procedura di Valutazione Ambientale Strategica. Nel
Rapporto Ambientale devono essere “individuati, descritti e valutati gli effetti, derivanti
dalla attuazione del piano, sull’ambiente nonché le soluzioni alternative alla luce degli
obiettivi e dell’ambito territoriale”.
Nell’allegato I della Direttiva sono elencate le informazioni da includere nel
documento, come sotto, mentre la loro portata ed il loro livello di dettaglio saranno
oggetto della consultazione con i Soggetti Competenti in Materia Ambientale.
INFORMAZIONI DA INCLUDERE NEL RA, EX ALL. I DELLA DIRETTIVA VAS:
a) illustrazione dei contenuti, degli obiettivi principali del piano o programma e del
rapporto con altri pertinenti piani o programmi;
b) aspetti pertinenti dello stato attuale dell’ambiente e sua evoluzione probabile senza
l’attuazione del piano o del programma;
c) caratteristiche ambientali delle aree che potrebbero essere significativamente
interessate;
d) qualsiasi problema ambientale esistente, pertinente al piano o programma, ivi
compresi in particolare quelli relativi ad aree di particolare rilevanza ambientale,
quali le zone designate ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE;
e) obiettivi di protezione ambientale stabiliti a livello internazionale, comunitario o
degli Stati membri, pertinenti al piano o al programma, e il modo in cui, durante la
sua preparazione, si è tenuto conto di detti obiettivi e di ogni considerazione
ambientale;
f) possibili effetti significativi sull’ambiente, compresi aspetti quali la biodiversità, la
popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, l’aria, i fattori
climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico e
archeologico, il paesaggio e l’interrelazione tra i suddetti fattori;
g) misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile
gli eventuali effetti negativi significativi sull’ambiente dell’attuazione del piano o
del programma;
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h) sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di
come è stata effettuata la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate (ad
esempio carenze tecniche o mancanza di know-how) nella raccolta delle
informazioni richieste;
i) descrizione delle misure previste in merito al monitoraggio;
j) sintesi non tecnica delle informazioni di cui alle lettere precedenti.
6.1 Componenti tematiche ambientali
La Direttiva VAS richiede la descrizione dello stato attuale dell’ambiente, della sua
evoluzione probabile senza l’attuazione del Piano, la descrizione delle caratteristiche
ambientali delle aree interessate dal Piano e dei problemi ambientali pertinenti.
L’analisi ambientale relativa al contesto territoriale del Comune di Grumo Appula
prenderà in considerazione le seguenti componenti e temi di riferimento, così come
indicato dalle Linee Guida VAS:
- le componenti ambientali primarie ed i temi elencati nell’All. I della Direttiva:
• Aria e Cambiamenti climatici;
• Acqua;
• Suolo;
• Ecosistemi naturali, Rete Natura 2000, biodiversità;
• Paesaggio e assetto storico culturale;
• Assetto insediativo e demografico;
• Sistema economico e produttivo.
- le seguenti tematiche, ritenute rilevanti per il territorio pugliese:
• Energia;
• Mobilità e trasporti;
• Rifiuti;
• Rischi naturali e antropogenici.
L’analisi ambientale condotta sul territorio di Grumo Appula, oltre alla rilevazione dello
stato attuale del territorio, deve indicare le possibili relazioni causa-effetto fra le
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dinamiche socio-economiche e le componenti ambientali. Tale analisi costituirà un
riferimento per:
- l’individuazione degli obiettivi di sostenibilità del Piano;
- l’individuazione, nella valutazione qualitativa degli effetti, degli impatti ambientali
potenziali diretti ed indiretti del Piano.
Le componenti ambientali saranno esplicitate a mezzo degli indicatori di contesto che
rappresentano i processi ambientali, insediativi e socio-economici del territorio di
riferimento e, comunque, coerenti con i set di indicatori internazionali (EEA, Eurostat,
OCSE), nazionali (ISTAT, APAT) e regionali (ARPA).
6.2 Piani e programmi pertinenti al PUG
Si fornisce di seguito un primo elenco dei Piani e Programmi pertinenti con il Piano
Urbanistico Generale di Grumo Appula, rispetto ai quali, nel Rapporto Ambientale, sarà
svolta l’analisi di coerenza esterna dello stesso PUG, con esame approfondito delle
eventuali interferenze.
• Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG);
• Piano di Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino della Puglia;
• Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani: D.C. 187/05;
• Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali e Pericolosi: D.C. 246/06;
• Programma d’azione per le “zone vulnerabili da nitrati”, in riferimento alla Direttiva
91/676 CEE per la protezione delle Acque dall’inquinamento: D.Lgs. 156/2006;
• Piano di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti urbani biodegradabili:
D.Lgs. 22/1997;
• Piano regionale per la raccolta e smaltimento degli apparecchi contenenti PCB
soggetti ad inventario: D.Lgs. 22/1997, D.Lgs. 209/99;
• Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia: Deliberazione di G.R. n. 883
del 19 giugno 2007;
• Piano d’ambito territoriale ottimale risorse idriche: L. 36/1994, L.R. 29/1997;
• Piano Regionale di Risanamento della Qualità dell’Aria (PRQA): D.Lgs. 351/1999;
• Programma Regionale per la tutela dell’ambiente ottobre 2008 – sezione c;
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• Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR);
• Piano Regionale Attività Estrattive (PRAE): L.R. 37/1985;
• Piano Urbanistico Territoriale Tematico – Paesaggio: Delibera di G.R. n. 1748
del 15/12/2000;
• Indirizzi del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale PPTR;
• Piano Regionale Trasporti: Delibera di G.R. n. 1719-1720/2003;
• POIN “Attrattori Culturali Naturali e Turismo”;
• POIN “Energie rinnovabili e risparmio energetico”;
• Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Bari;
• Piano di Sviluppo Rurale (PSR);
• Piano Strategico Metropoli Terra di Bari;
• Programma Operativo FESR 2007-2013;
• Regolamento elettrodotti Provincia di Bari;
• Piani di gestione delle aree protette e dei Siti Natura 2000: Direttive L. 394/91
L.R. 19/97 Habitat e Uccelli.
6.3 Obiettivi di sostenibilità ambientale
Partendo dai 10 criteri di sviluppo sostenibile indicati anche nel “Manuale per la
valutazione ambientale dei Piani di Sviluppo Regionale e dei Programmi dei Fondi
strutturali dell’Unione Europea”, verranno definiti gli obiettivi di sostenibilità
ambientale del Comune in oggetto:
1. Riduzione al minimo delle risorse energetiche non rinnovabili;
2. Utilizzo delle risorse rinnovabili al massimo e comunque in considerazione della
rigenerazione;
3. Utilizzo e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti
pericolosi/inquinanti;
4. Conservazione e miglioramento dello stato della fauna e della flora selvatiche, degli
habitat e dei paesaggi;
5. Conservazione e miglioramento della qualità dei suoli e delle risorse idriche;
6. Conservazione e miglioramento della qualità delle risorse storiche e culturali;
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7. Conservazione e miglioramento della qualità dell’ambiente locale;
8. Protezione dell’atmosfera;
9. Sensibilizzazione alle problematiche ambientali, sviluppo dell’istruzione in campo
ambientale;
10. Promozione della partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno
sviluppo sostenibile piani e programmi” emanato dalla Direzione Generale Territorio e
Urbanistica.
6.4 La procedura di valutazione
La procedura di valutazione si basa su tre livelli:
6.4.1 Individuazione dell’ambito di influenza
L’individuazione dell’ambito territoriale di influenza del PUG è il risultato di quanto
viene definito nell’incontro di scoping e di quattro analisi di seguito descritte.
6.4.2 Studio ambientale di contesto
Attraverso lo studio ambientale si costruisce un quadro di sintesi delle caratteristiche
territoriali, ambientali e socio-economiche, per il Comune di Grumo Appula, finalizzato
alla evidenziazione delle criticità e opportunità, e quindi alla taratura degli obiettivi e
azioni del PUG. In questa fase sono analizzati i problemi ambientali rilevanti per il PUG
e il livello di approfondimento, sia nell’analisi di contesto sia nella successiva analisi di
dettaglio.
Lo studio ambientale si sviluppa a mezzo della costruzione di quadri conoscitivi
settoriali con riferimento alle seguenti componenti ambientali: Aria e Cambiamenti
climatici, Acqua, Suolo, Ecosistemi naturali, Rete Natura 2000, biodiversità, Paesaggio
e assetto storico culturale, Assetto insediativo e demografico, Sistema economico e
produttivo, Energia, Mobilità e trasporti, Rifiuti, Rischi naturali e antropogenici.
Le conoscenze suddette opportunamente riordinate consentiranno di:
- costruire un quadro di sintesi tramite lo strumento dell’analisi SWOT, che metta in
evidenza le caratteristiche territoriali e individui specifici indicatori ambientali;
- la contestualizzazione dei Criteri di Sostenibilità Ambientale in relazione alle
caratteristiche ambientali emerse per il contesto territoriale del Comune di Grumo
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Appula. In questa fase saranno definiti gli obiettivi specifici per la sostenibilità
ambientale in grado di orientare le scelte di piano e individuate le azioni progettuali
coerenti con il contesto territoriale di riferimento;
- la definizione di indicatori in grado di descrivere i processi territoriali, scelti sulla base
di quanto emerge dall’analisi ambientale.
6.4.3 Piani e Programmi sovralocali
L’insieme dei piani e programmi, che definiscono indirizzi, vincoli o regole per il
territorio comunale del PUG, costituiscono il quadro di riferimento pianificatorio e
programmatico con il quale il Piano considerato si deve confrontare. L’analisi dei Piani
e Programmi sovralocali e di pari livello, rivolta ad esplicitare obiettivi e indirizzi che
potrebbero avere relazioni dirette con il PUG, sarà finalizzata a costruire un quadro
d’insieme strutturato contenente gli obiettivi ed a evidenziare le questioni già valutate in
Piani e Programmi di diverso ordine, che nel processo di VAS del PUG dovrebbero
essere assunte come risultato e comunque utili alla definizione di azioni progettuali o
indirizzi per la pianificazione attuativa.
6.4.4 Ambito di competenza del PUG
In questa fase dovrà essere definito l’ambito di operatività del PUG, distinguendo gli
interventi correlati al Piano da quelli riconducibili ai piani attuativi o di settore, nonché i
riferimenti temporali delle previsioni di Piano.
L’inquadramento dell’ambito di competenza del PUG dovrà descrivere, oltre i
tematismi che saranno affrontati nel Piano, le differenti scale di riferimento ed altri
metadati del PUG e in quali casi si rimanda a scale di maggior dettaglio attraverso
specifici piani attuativi e progetti.
6.4.5 I Soggetti da coinvolgere nel processo VAS
Il processo di VAS richiama necessità di un coinvolgimento strutturato di soggetti
diversi dall’Amministrazione competente della elaborazione del PUG. I soggetti, che
potenzialmente possono apportare un contributo di conoscenza, comprendono Enti
Pubblici locali e sovralocali e il pubblico nelle sue diverse articolazioni.
Il riconoscimento dei soggetti da coinvolgere conduce:
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- all’individuazione delle Autorità competenti per le tematiche ambientali, di altri
soggetti, quali pubblico o rappresentanti della collettività, che hanno esperienza nelle
questioni ambientali;
- alla individuazione obbligatoria delle procedure di informazione e partecipazione;
- al confronto con le Amministrazioni Locali e Sovralocali per la definizione delle
specifiche competenze funzionali al conseguimento degli obiettivi di sostenibilità
ambientale definite dal processo di VAS;
- al confronto con le Amministrazioni Comunali appartenenti all’ambito territoriale di
riferimento per il PUG al fine di individuare ambiti comuni di operatività intercomunali.
6.4.6 Rimodulazione del PUG
Sulla base delle analisi descritte in precedenza si potranno rimodulare gli obiettivi del
PUG e le relative azioni progettuali.
In questa fase la procedura di valutazione prevede uno studio di coerenza interna per
individuare le contraddizioni all’interno del PUG. In particolare a mezzo di una griglia
di relazioni sarà possibile identificare, obiettivi non dichiarati, non perseguiti, oppure
ancora obiettivi in conflitto tra di loro. Attraverso tale studio verranno intercettate le
questioni non emerse esplicitamente nelle fasi precedenti della elaborazione del PUG,
partecipazione compresa, e sarà verificata la coerenza tra gli obiettivi rimodulati del
PUG e i criteri di sostenibilità ambientale contestualizzati per il territorio di Grumo
Appula. Con questo approccio saranno eliminate le contraddizioni nelle diverse azioni
ed eliminati gli indicatori ridondanti.
6.4.7 La valutazione degli effetti sull’ambiente
La fase precedente permette di separare le azioni che possono essere demandate a piani
attuativi o di settore da quelle correlate al PUG.
Per le prime la valutazione consisterà in una serie di requisiti progettuali da seguire
nella redazione degli strumenti di piano attuativi o di settore e nelle Valutazioni di
Impatto Ambientale solamente se richieste dal quadro normativo di riferimento.
Per le altre l’esame degli effetti delle azioni del PUG sull’ambiente possono essere
classificate in base a:
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- la localizzazione;
- le caratteristiche tipologiche e realizzative.
La valutazione degli effetti delle azioni del PUG sull’ambiente sarà finalizzata
all’individuazione di soluzioni alternative, con riferimento alla localizzazione e alla
tipologia dell’azione progettuale, attraverso un approccio valutativo di tipo
multicriteriale.
Il modello di indagine che sarà utilizzato è il DPSIR (Determinanti – Pressione – Stato –
Impatto – Risposta) dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, nel quale le componenti
sono connesse tra loro da relazioni di tipo causale.
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ALLEGATO 1 ELENCO DELLE AUTORITA’ DA CONSULTARE
(EX ART. 5 - 6 DIR 42/2001 CEE)
L’elenco delle Autorità con competenze Ambientali da consultare in merito alle
informazione da includere all’interno del rapporto ambientale sono:
– Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale AATO Puglia Acque;
– Acquedotto Pugliese;
– Agenzia del Territorio;
– Albo gestori Ambientali;
– A.N.A.S.;
– ANCI Puglia;
– ARPA - dipartimento provinciale Bari;
– ARPA - Puglia;
– ASL della Provincia di Bari;
– Assessorati Ambiente della Provincia di Bari;
– Assessorato Regionale Assetto del Territorio - Settore Urbanistica; Settore Assetto
del Territorio;
– Assessorato Regionale Ecologia - Settore Ecologia; Settore Rifiuti; Settore Attività
Estrattive;
– Assessorato Regionale Opere Pubbliche - Settore Risorse Naturali;
– Assessorato Regionale Politiche della Salute - Settore Assistenza Territoriale e
Prevenzione;
– Assessorato Regionale Risorse Agro-alimentari - Settore Foreste;
– Associazioni di categoria, sindacali, ambientaliste e culturali, partiti politici
rappresentati in Grumo Appula;
– A.T.O. BA4;
– Autorità di Bacino della Regione Puglia;
– Autorità Territoriali Ottimali di Gestione Rifiuti della Provincia di Bari;
– Camera di commercio;
– Comune di Altamura;
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– Comune di Binetto;
– Comune di Cassano delle Murge;
– Comune di Sannicandro di Bari;
– Comune di Toritto;
– Consorzi di Bonifica;
– Consorzio ASI;
– Direzione Generale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia;
– Ente Ferrovie;
– Enti Gestori delle Aree Protette in provincia di Bari;
– Enti Parco in provincia di Bari;
– Gestori reti (Enel- Gas- ecc.);
– Ispettorato Ripartimentale Foreste;
– Parco Nazionale Alta Murgia;
– Prefettura di Bari;
– Protezione civile;
– Provincia di Bari;
– Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche Puglia - Basilicata;
– Regione Puglia (Aree: Politiche per lo sviluppo rurale – Politiche per lo sviluppo
economico, lavoro e innovazione – Politiche per l’ambiente, le reti e la qualità
urbana – Politiche per la promozione della salute delle persone e delle pari
opportunità);
– Soprintendenza ai beni Archeologici della Puglia;
– Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali;
– Soprintendenza per i beni Architettonici e per il Paesaggio;
– Soprintendenza per il patrimonio storico artistico ed antropologico provincia di Bari;
– Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico;
– Università ed Enti di ricerca;
– Vigili del Fuoco di Bari.
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ALLEGATO 2 QUESTIONARIO PER LA CONSULTAZIONE
DEL DOCUMENTO DI SCOPING
1. Dati
NOME ……………………………………………………………………………………
COGNOME ………………………………………………………………………………
AUTORITA’ AMBIENTALE DI APPARTENENZA …………………………………..
TEL ……………………………………………………………………………………….
FAX ………………………………………………………………………………………
E-MAIL …………………………………………………………………………………..
WWW …………………………………………………………………………………….
2. Metodo del processo di valutazione
Il metodo illustrato risulta chiaro?
Si
No
In caso di risposta negativa illustrare le motivazioni:
…………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………….
3. Contenuti del rapporto ambientale oggetto della consultazione
Sono state prese in considerazione tutte le componenti e le tematiche ambientali del
PUG?
Si
No
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In caso di risposta negativa depennare le componenti e le tematiche ambientali che non
vanno considerate e/o aggiungere quelle che si ritengono utili documentando le
motivazioni.
TEMI E QUESTIONI AMBIENTALI
MOTIVAZIONE DEPENNAMENTO
INTEGRAZIONE
Aria e cambiamenti climatici
Acqua
Suolo
Ecosistemi naturali e Rete Natura 2000
Paesaggio e patrim. cultur., architettonico e archeologico
Popolazione e salute
Energia
Mobilità e trasporti
Rifiuti
Rischi naturali e antropogenici
3.1 L’elenco dei piani e programmi (relativi al PUG) per i quali devono essere
specificati i rapporti e le interferenze con il PUG è esaustivo?
Si
No
In caso di risposta negativa depennate dall’elenco i piani e i programmi da non
considerare e/o aggiungete quelli che debbono essere considerati con motivazione delle
risposte.
• Documento Regionale di Assetto Generale (DRAG);
• Piano di Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino della Puglia;
• Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani: D.C. 187/05;
• Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali e Pericolosi: D.C. 246/06;
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• Programma d’azione per le “zone vulnerabili da nitrati”, in riferimento alla Direttiva
91/676 CEE per la protezione delle Acque dall’inquinamento: D.Lgs. 156/2006;
• Piano di riduzione del conferimento in discarica dei rifiuti urbani biodegradabili:
D.Lgs. 22/1997;
• Piano regionale per la raccolta e smaltimento degli apparecchi contenenti PCB
soggetti ad inventario: D.Lgs. 22/1997, D.Lgs. 209/99;
• Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia: Deliberazione di G.R. n. 883
del 19 giugno 2007;
• Piano d’ambito territoriale ottimale risorse idriche: L. 36/1994, L.R. 29/1997;
• Piano Regionale di Risanamento della Qualità dell’Aria (PRQA): D.Lgs. 351/1999;
• Programma Regionale per la tutela dell’ambiente ottobre 2008 – sezione c;
• Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR);
• Piano Regionale Attività Estrattive (PRAE): L.R. 37/1985;
• Piano Urbanistico Territoriale Tematico – Paesaggio: Delibera di G.R. n. 1748
del 15/12/2000;
• Indirizzi del Piano Paesaggistico Territoriale Regionale PPTR;
• Piano Regionale Trasporti: Delibera di G.R. n. 1719-1720/2003;
• POIN “Attrattori Culturali Naturali e Turismo”;
• POIN “Energie rinnovabili e risparmio energetico”;
• Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Bari;
• Piano di Sviluppo Rurale (PSR);
• Piano Strategico Metropoli Terra di Bari;
• Programma Operativo FESR 2007-2013;
• Regolamento elettrodotti Provincia di Bari;
• Piani di gestione delle aree protette e dei Siti Natura 2000: Direttive L. 394/91
L.R. 19/97 Habitat e Uccelli.
3.2 L’elenco degli atti di riferimento internazionale, nazionale e regionale per gli
obiettivi di sostenibilità ambientale risulta esaustivo?
Si
No
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In caso di risposta negativa, indicare altri atti/doc. strategici da usare per la definizione
degli obiettivi di sostenibilità ambientale.
4. Proposta di struttura/indice del rapporto ambientale
I paragrafi relativi alla proposta di indice sono sufficienti per la stesura del Rapporto
Ambientale?
Si
No
In caso di risposta negativa integrare l’indice motivando le proposte.
5. Ulteriori osservazioni