Date post: | 31-Dec-2015 |
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Veleni e avvelenamentiVeleni e avvelenamenti
Veleno: sostanza minerale, vegetale o animale che è in grado di produrre danni funzionali e/o morfologici sull’organismo
Definizione di velenoDefinizione di veleno Cazzaniga: ogni sostanza che introdotta nell’organismo cagiona malattia (eventualmente anche la morte) con
meccanismo chimico o biochimico. Le Fabre e Le Moau hanno definito l’avvelenamento come una alterazione funzionale più o meno grave provocata
da una o più sostanze introdotte nell’organismo Casarett: si potrebbe definire un veleno come un agente capace di produrre delle risposte dannose in un sistema
biologico alterandone seriamente le funzioni o producendone la morte. Virtualmente ogni sostanza chimica conosciuta ha la potenzialità di produrre un danno o la morte se presente in concentrazione sufficientemente elevata.
Puccini Definizione di tossico o veleno: ogni elemento o composto chimico che, introdotto nell’organismo per adatta via,
agisce con meccanismo biochimico e in quantità relativamente piccola, causando uno stato di malattia o la morte DL50 : in base ad essa si valuta il grado di tossicità: molto tossica: 1mg/kg tossica:1-50mg/kg moderata tossicità:50-500 mg/kg poco tossica0,5g-5g/kg non tossicada 5 a 15g/kg non pericolosa oltre i 15 g./kg
Definizione di velenoDefinizione di veleno
Puccini Definizione di tossico o veleno: ogni elemento o composto chimico che, introdotto nell’organismo per adatta via, agisce con meccanismo biochimico e in quantità relativamente piccola, causando uno stato di malattia o la morte
DL50 : in base ad essa si valuta il grado di tossicità: molto tossica: 1mg/kg tossica:1-50mg/kg moderata tossicità:50-500 mg/kg poco tossica0,5g-5g/kg non tossica: da 5 a 15g/kg non pericolosa oltre i 15 g./kg
CONDIZIONI CHE POSSONO INFLUIRE CONDIZIONI CHE POSSONO INFLUIRE
SULL’AZIONE BIOLOGICA DEL TOSSICOSULL’AZIONE BIOLOGICA DEL TOSSICO fattori estrinseci 1) quantità di sostanza : nel concetto di veleno è contenuto
implicitamente quello di dose 2) altro fattore estrinseco cioè attinente alla sostanza, è la forma
sotto la quale viene somministrata, 3) presenza di sostanze sinergiche 4) presenza di sostanze che ne rallentano l’assorbimento (necessità
di tenere distinto ai fini medico legali il concetto di “dose introdotta” e di “dose assorbita”
5)modalità di somministrazione rispetto al tempo 6) modalità di assorbimento (rapida o lenta) 7) via di introduzione
Condizioni intrinseche all’organismo:
Razza sesso età costituzione tolleranza ipersensibilità individuale
FATTORI CHE INFLUENZANO LA TOSSICITA'DI UNA SOSTANZA
so lu b ilità n e i flu id ib io log ic i
ca ra tte ris tich e fis ich e
com p os iz ion e ch im ica
relativiall'agente
tossico
d u ra ta , freq u en zad e ll'esp os iz ion e
d ose , con cen traz ion evo lu m e d is trib u z ion e
relativiall'esposizione
p resen za d isp ec ifich e
p ato log ie d 'o rg an o
p resen zad i m a la tt ie s is tem ich e
s ta to n u triz ion a le , im m u n o log icoe tà , sesso
p eso corp oreo
intrinsecial soggetto
Dose, potenziale tossico, Dose, potenziale tossico,
Per le diverse sostanze le dosi necessarie per produrre effetti indesiderati, danni molto seri o la morte variano considerevolmente tra loro. Estremamente pericolose sono le sostanze che provocano la morte in dosi di microgrammi.
Per caratterizzare il potenziale tossico di uno specifico agente si dovrà conoscere sia il tipo di effetto biologico, sia le informazioni relative alla struttura chimica, alle caratteristiche dell’esposizione ed al soggetto
Manifestazione tossicaManifestazione tossica
Per produrre una manifestazione tossica un agente chimico deve poter interagire con specifici siti dell’organismo ed essere presente ad una appropriata concentrazione. per un periodo di tempo sufficientemente lungo. Quindi l’eventuale presenza di una manifestazione tossica dipende dalle proprietà chimico fisiche dell’agente chimico, dalla situazione di esposizione e dalla sensibilità del sistema biologico o del soggetto
I maggiori fattori che influenzano la tossicità in relazione con la situazione di esposizione sono la via di somministrazione, la durata e la frequenza dell’esposizione.
Relazione dose-risposta: è importante conoscere con ragionevole certezza che tra la sostanza in esame e la risposta osservata esista veramente una relazione causa-effetto.
La tossicità è una forma di energia lesiva di La tossicità è una forma di energia lesiva di natura chimicanatura chimica
La dose da sola non fa il veleno: l’effetto tossico è la risultante di molti fattori oltre la dose che comprendono la velocità di assorbimento, la rapidità di eliminazione, il grado di tossicità legato alle proprietà fisico chimiche del prodotto, i poteri di biotrasformazione dell’organismo, la sensibilità individuale e altre circostanze di specie di cui occorre tenere conto nel complesso procedimento di valutazione medico legale delle prove.
Profilo normativoProfilo normativo
In ambito penalistico le conseguenze di un avvelenamento, intese quali lesioni e/o morte del soggetto intossicato, configurano i reati di lesioni personali (artt.582-583-590 C.P.) e di omicidio (artt. 575-584-589)
Relativamente all’omicidio volontario, l’utilizzo di sostanze venefiche ovvero di altro mezzo insidioso determina circostanza aggravante da cui scaturisce la pena dell’ergastolo (art.577 C.P.). Ne deriva che l’applicazione dell’aggravante si effettua non solo per l’utilizzo di veleni, ma altresì di qualunque xenobiotico che risulta essere stato somministrato in modo insidioso.
Per quanto concerne i reati di omicidio preterintenzionale e di lesioni personali dolose, è previsto il riconoscimento dell’aggravante di pena, relativamente all’utilizzo di sostanze corrosive (gas asfissianti)
Altri reati di interesse Altri reati di interesse tossicologicotossicologico
Reazioni avverse conseguenti ad errore di trattamento farmacologico Morte e lesioni conseguenti all’assunzione di droghe psicoattive Avvelenamenti e adulterazioni alimentari Infortuni sul lavoro e malattie professionali causate da agenti chimici
Classificazione secondo la causale: Intossicazioni individuali e collettive, in termini di rischio di reali
conseguenze lesive, indotte da tossici ambientali intossicazioni volontarie (criminose, suicidiarie, voluttuarie) e
involontarie (accidentali, alimentari, professionali e medicamentose)
Diagnosi di avvelenamentoDiagnosi di avvelenamento
C riteriocircosta nzia le
criterioclinico
criterioa na tom o
pa tologico
criteriochim ico
tossicologico
Diagnosidi
avvelenam ento
Criterio circostanzialeCriterio circostanziale
Detto anche storico, anamnestico o ambientale, è l’insieme dei dati emergenti dalle indagini attinenti le circostanze spazio temporali del presunto “contatto” con il tossico.
Da tali indagini (deposizioni testimoniali, ispezioni tecniche, verbali di sopralluogo ecc.) si possono acquisire notizie, fatti o circostanze utili a mirare gli accertamenti tecnici sulla tipologia , sulla causa, e sui mezzi dell’intossicazione.
Criterio clinicoCriterio clinico
Si avvale dell’anamnesi, della documentazione sanitaria e dei fenomeni morbosi obiettivi locali e generali rilevati dal medico o riferiti da altre persone che li hanno osservati al fine di inquadrare il corredo sintomatologico proprio di ciascuna intossicazione.
Criterio anatomo-patologicoCriterio anatomo-patologico
Si estrinseca nella possibilità di rilevare delle alterazioni morfologiche, patognomoniche e non a carico degli organi ed apparati del soggetto deceduto per sospetta intossicazione. Tale criterio permette di indirizzare le indagini in due
direzioni
escludere rafforzare l’ipotesi l’intossicazione acuta dell’intossicazione acuta
Criterio chimico-tossicologicoCriterio chimico-tossicologico
Si fonda sulla dimostrazione qualitativa e quantitativa del tossico nei liquidi biologici e nei tessuti
La determinazione quantitativa deve essere eseguita per le seguenti ragioni:
1) l’identificazione qualitativa di una sostanza velenosa non è sempre criterio sufficiente per enunciare una diagnosi di avvelenamento
2) la determinazione quantitativa della sostanza è elemento per giudicare della idoneità del mezzo impiegato.
I risultati delle indagini chimiche non sono sempre sufficienti per emettere un giudizio di avvelenamento nè permettono di escluderlo in tutti i casi. Es. la sostanza tossica è completamente trasformata dall’organismo, ; alcune sostanze sono mortali per dosi minime e sono individuabili solo tramite ricerca specifica.
La putrefazione provoca gravi alterazioni
Protocollo metodologicoProtocollo metodologicoSTORIA DEL CASO
IL TOSSICO E’ STATO NO -consultare medico curante
SPECIFICATO? -storia clinica
-consultare polizia
SI -richiesta sopralluogo
APPLICARE LA METODICA SI TOSSICO INDICATO?
SPECIFICA
NO
TOSSICO IDENTIFICATO? NO APPLICARE il protocollo
analitico per l’indagine
generica
SI
CONSULTARE LA SI TOSSICO identificato
MONOGRAFIA
RICERCA SU MATERIALE PRELEVATO IN RICERCA SU MATERIALE PRELEVATO IN CORSO DI AUTOPSIACORSO DI AUTOPSIA
Quando la natura del sospetto veleno è sconosciuta si esegue una ricerca per identificare la presenza delle più comuni sostanze tossiche; uno dei criteri adottati è basato sull’origine o sulla natura dell’agente tossico Questo sistema può essere classificato come segue: I ) GAS II )SOSTANZE VOLATILI III)AGENTI CORROSIVI IV)METALLI V) ANIONI E SOSTANZE DI NATURA NON METALLICA VI)SOSTANZE ORGANICHE NON VOLATILI OSSIDO DI CARBONIO
%HbCO SINTOMI 0-10 nessuno 10-20 lieve cefalea 20-30 cefalea acuta, nausea vertigini 30-40 grave cefalea, confusione mentale, vomito possibilità di collasso 40-50 idem + tachicardia 50-60 sincope coma con convulsioni intermittenti > 60 coma, depressione cardiaca e respiratoria, exitus
Il sangue ricco di HbCO è di colore rossociliegia : una idicativa diagnosi sul cadavere si ha per la presenza delle ipostasi di tale colore
II) SOSTANZE VOLATILI sono liquidi con t di eb. bassa
ALCOOL ETILICO
CONC EMATICA (g/L) EFFETTI 0 ,5 diminuzione dei freni in ibitori 0,8-1,2 lazione depressiva sui centri motori, perdita dell’autocontrollo > 1,5 vera e propria ubriachezza, atassia 2,5-4,0 irascibilità, nausea, vomito, perdita del tono muscolare, stato stuporoso e comatoso
>4,0 collasso periferico e morte per paralisi dei centri respiratori
III) AGENTI CORROSIVI : acidi e basi minerali molti d i questi sono normali costituenti dei tessti: l’effetto corrosivo nel punto di contatto potrà confermare l’avvenuta ingestione
IV) METALLI si determina il composto anche se le forme chimiche non hanno tutte lo stesso grado di tossicità. Il campione viene mineralizzato e poi analizzato in AAS o ICP-PLASMA
VI) SOSTANZE ORGANICHE NON VOLATILI comprendono il gruppo più vasto: farmaci, stupefacenti, pesticidi Si suddivide in - acidi forti organici - acidi deboli organici - basi organiche - composti neutri organici - composti organici anfoteri
ACCERTAMENTI TOSSICOLOGICI NEL CASO DI MORTE DA AVVELENAMENTO
Possono essere suddivisi in tre fasi. 1) raccolta della storia del caso e degli opportuni campioni 2)analisi tossicologiche 3)interpretazione dei risultati delle analisi
1)STORIA DEL CASO E RACCOLTA CAMPIONI
l’età, la storia medica, il lavoro della vittima, le eventuali terapie praticate prima del decesso, i farmaci a disposizione della vittima, l’in tervallo di tempo tra l’inizio dei sintomi e la morte
Raccolta dei campioni : v iene eseguita dal medico-legale; è necessario raccogliere molti liquidi e organi in quanto i tossici hanno diverse affinità per i tessuti corporei, e possono essere necessarie più estrazioni per l’identificazione del tossico. Raccolta dei campioni: ogni contenitore deve avere un’etichetta che riporta data e ora dell’autopsia,nome della vittima, natura del campione numero di autopsia, la firma o le iniziali del medico legale .
Conservazione : è fondamentale (catena di custodia)
2)ANALISI TOSSICOLOGICHE
prima di iniziare l’analisi devono essere presi in considerazione i seguenti fattori: - quantità di campione a disposizione - natura del veleno sospettato - b iotrasformazione
Procedura: Procedura analitica: - test aspecifici per identificare il gruppo (EMIT) - conferma per ottenere la difendibilità legale(GC-MS)
3)INTERPRETAZIONE DEI DATI
fattori da considerare: storia del caso, sede del prelievo trasformazioni post-mortem. periodo di sopravvivenza tra la sm. del tossico e la morte trattamenti terapeutici d’urgenza(sm. di liquidi, d iuretici, ecc.emodialisi ).
RICERCA DI FARMACI E SOSTANZE DI ABUSO NELLE URINE A SCOPO FORENSE
Le urine sono gli unici campioni analizzati e il numero di sostanze da ricercare è limitato. Ogni operazione di laboratorio deve essere ben documentata: raccolta del campione, catena di custodia, controllo della qualità procedimenti di analisi E’ fondamentale la riservatezza su tutti i risultati Vengono stabiliti i valori limite sia per il test in iziale che per quello di conferma
Concentrazione (ng/ml) sostanza screening iniziale test di conferma metab. cannabinoidi 100 50 metab. cocaina 300 100 oppiacei morfina codeina 300 - - 300 300 amfetaminici amfetamina, metam. metilendiossiamf 1000 - - - 300 300 metadone 300 200
Il valore limite è la concentrazione alla quale o al d i sopra della quale il dosaggio è considerato positivo. Al di sotto del cut off il dosaggio è considerato negativo L’uso dei valori limite conferisce uniformità nella valutazione dei risultati
SOSTANZE D’ABUSO: EFFETTO SULLA GUIDA SOSTANZA EFFETTO Etanolo effetto sdoppiante cannabinoidi effetto sfuocante della vista eroina abbassamento della sensibilità alla luce cocaina si vede tutto più chiaro (se un soggetto è vestito di chiaro diventa invisibile)
Prova del sospetto veneficio Prova del sospetto veneficio
La diagnosi medico legale di avvelenamento o la esclusione di questo, dovranno essere basate non tanto sui risultati di una sola indagine, per lo più insufficiente a dirimere da sola il diagnostico, ma sul complesso degli elementi clinici, anatomo-patologici, chimici, soltanto in base al loro confronto, alla loro concordanza, al loro reciproco integrarsi e coordinarsi, o alla loro discordanza potrà essere enunciato un corretto giudizio medico-legale.
Ossido di carbonioOssido di carbonio
Gas inodore, insapore, incolore con densità leggermente inferiore a quella dell’aria in cui tende a diffondersi in modo uniforme
Si forma per incompleta combustione dei combustibili contenenti carbonio (carbone, legna, idrocarburi ecc)spesso da attribuirsi a deficienza dell’impianto di tiraggio di stufe e caldaie.
Meccanismo d’azione e tossicità: il CO determina ipossia tissutale. L’aumento di HbCO comporta anossiemia
Legge di Haldane [HbCO] - M PCO M=affinità per Hb
• [HbO2 ] P O2
Lesioni cellulari irreversibili a livello del sistema nervoso centrale Fattori che accentuano la sensibilità al CO: cardiopatie, anemia, asma,
incremento attività motoria
OSSIDO DI CARBONIOOSSIDO DI CARBONIO
HbCO% SINTOMI
0-10 nessuno
10-20 lieve cefalea
20-30 cefalea acuta, nausea vertigini
30-40 grave cefalea, confusione mentale, vomito
possibilità di collasso
40-50 idem + tachicardia
50-60 sincope coma con convulsioni intermittenti
> 60 coma, depressione cardiaca e respiratoria, exitus
Il sangue ricco di HbCO è di colore rosso ciliegia : una indicativa diagnosi sul cadavere si ha per la presenza delle ipostasi di tale colore