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Verbale VI Congresso Internazionale Slow Food Sabato 27 ...€¦ · Verbale VI Congresso...

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Verbale VI Congresso Internazionale Slow Food Sabato 27 ottobre 2012, Auditorium Agnelli Il Congresso inizia alle ore 14:54. Leo Rieser convivium leader Slow Food Torino: ringrazia ed esprime il piacere con cui la città di Torino ospita il VI Congresso Internazionale di Slow Food, che verterà sulla centralità del cibo. Dopo essersi riferito al simbolo di questa edizione del Salone del Gusto, conclude il suo discorso di apertura auspicando che Slow Food possa indicare a tutti il cammino da percorrere. Bruno Boveri – Presidente di Slow Food Piemonte e Valle d’Aosta : Propone i nomi che si alterneranno nelle sessioni del Congresso: Carlo Petrini (Italia) Raphael Pérez (Svizzera) John Kariuki Mwangi (Kenya) Jean Lhéritier (Francia) Katherine Deumling (USA) Hans Van Der Molen (Olanda) Ursula Hudson (Germania) Catherine Gazzoli (Regno Unito) Ishida Masayoshi (Giappone) Paolo Di Croce (Italia) Andrea Ries (Svizzera) Mélanie Fauconnier (Francia) Samuel Karanja Muhunyu (Kenya) María Irene Cardoso (Argentina) Cenia Cruz Salles (Brasile) Darina Allen (Irlanda) Defne Koryurek (Turchia) Jenny Best (USA) Antonello Del Vecchio (Italia) Rupert Ebner (Germania) Helianti Hilman (Indonesia) Katherine Klinken (Danimarca) Sara El Sayed (Egitto) Alfonso Rocha Robles (Messico) Herschelle Milford (Sud Africa) Joel Smith (USA) Philipp Braun (Austria) Amorelle Dempster (Australia) Kate Krauss (USA) Edward Mukiibi (Uganda) Roberto Burdese (Italia) Byungsoo Kim (Corea del Sud) Dessislava Dimitrova (Bulgaria) Joris Lohman (Olanda) 1
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Verbale VI Congresso Internazionale Slow Food

Sabato 27 ottobre 2012, Auditorium Agnelli

Il Congresso inizia alle ore 14:54.

Leo Rieser – convivium leader Slow Food Torino: ringrazia ed esprime il piacere con cui la cittàdi Torino ospita il VI Congresso Internazionale di Slow Food, che verterà sulla centralità del cibo.Dopo essersi riferito al simbolo di questa edizione del Salone del Gusto, conclude il suo discorso diapertura auspicando che Slow Food possa indicare a tutti il cammino da percorrere.

Bruno Boveri – Presidente di Slow Food Piemonte e Valle d’Aosta: Propone i nomi che sialterneranno nelle sessioni del Congresso:

• Carlo Petrini (Italia) • Raphael Pérez (Svizzera)• John Kariuki Mwangi (Kenya)• Jean Lhéritier (Francia)• Katherine Deumling (USA)• Hans Van Der Molen (Olanda)• Ursula Hudson (Germania)• Catherine Gazzoli (Regno Unito)• Ishida Masayoshi (Giappone)• Paolo Di Croce (Italia)• Andrea Ries (Svizzera)• Mélanie Fauconnier (Francia)• Samuel Karanja Muhunyu (Kenya)• María Irene Cardoso (Argentina)• Cenia Cruz Salles (Brasile)• Darina Allen (Irlanda)• Defne Koryurek (Turchia)• Jenny Best (USA)• Antonello Del Vecchio (Italia)• Rupert Ebner (Germania)• Helianti Hilman (Indonesia)• Katherine Klinken (Danimarca)• Sara El Sayed (Egitto)• Alfonso Rocha Robles (Messico)• Herschelle Milford (Sud Africa)• Joel Smith (USA)• Philipp Braun (Austria)• Amorelle Dempster (Australia)• Kate Krauss (USA)• Edward Mukiibi (Uganda)• Roberto Burdese (Italia)• Byungsoo Kim (Corea del Sud)• Dessislava Dimitrova (Bulgaria)• Joris Lohman (Olanda)

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• Alice Waters (USA)

Ogni sessione avrà un Presidente di sessione diverso e proponiamo per la prima del sabatopomeriggio Raphael Pérez (SF Svizzera), per quella di domenica mattina Ursula Hudson (SFGermania), domenica pomeriggio John Kariuki Mwangi (SF in Kenya), lunedì mattina RobertoBurdese (SF Italia)

Al tavolo dei lavori, Petrini, Di Croce, saranno fissi mentre gli altri componenti si alternerannodurante le diverse sessioni.

La votazione dei partecipanti alla Presidenza del Congresso si conclude senza voti contrari néastenuti.

Salgono sul palco i rappresentanti della Presidenza della prima sessione del Congresso: CarloPetrini (Italia) Raphael Pérez (Svizzera), John Kariuki Mwangi (Kenya) Jean Lhéritier (Francia),Katherine Deumling (USA), Paolo Di Croce (Italia), Hans Van Der Molen (Olanda), Ursula Hudson(Germania), Catherine Gazzoli (UK), Ishida Masayoshi (Giappone), Alice Waters (USA), RobertoBurdese (Italia)

Piero Fassino – Sindaco Città di Torino: Rivolge a Carlo Petrini, alla Presidenza di Slow Food eagli ospiti del Congresso Internazionale un saluto e un ringraziamento da parte della Città di Torino,città in cui è nato il Salone del Gusto. Piero Fassino sottolinea quanto Torino sia cambiata negliultimi anni, conservando l’anima di una città industriale e traendone forza. Il complesso delLingotto ne è l’esempio, proprio perché è stato trasformato da uno stabilimento industriale a un poloculturale. Le vocazioni di Torino si sono ampliate, ed è diventata una città di eccellenza nel campodella tecnologia, della ricerca e della cultura. In questa prospettiva, il Salone del Gusto e TerraMadre consentono alla città di allargare i propri orizzonti internazionali. Piero Fassino esprime unsentimento di gratitudine verso i dirigenti di Slow Food, per aver contribuito a far maturare unanuova idea di globalizzazione: una globalizzazione dei diritti e della democrazia. Piero Fassinoconclude affermando che l’associazione Slow Food è protagonista di un salto culturale incentratosul rapporto tra uomo e natura.

Rafael Pérez – Membro Presidenza Internazionale uscente: illustra quale sarà l’obiettivo delCongresso. In particolare, bisognerà delineare il filo che terrà insieme i pezzi di Terra Madre: nondovrà essere né un filo troppo rigido né troppo debole; dovrà essere un filo forte ma flessibile. Pérezsottolinea l’importanza della lingua di Slow Food, una lingua del cuore che permetterà ai presenti dicomunicare. Con lo spirito di gioia e felicità che contraddistingue Slow Food, Pérez dichiara apertoil sesto Congresso Internazionale e procede all’elezione della Commissione Elettorale. Propone inomi dei membri della suddetta Commissione: Silvio Barbero (Italy), Kate Krauss (SF USA),Barbara Assheuer (Germany), Andrea Ries (Switzerland), Dessislava Dimitrova (Bulgaria), JohnKariuki Mwangi (Kenya) e Paolo Di Croce (Italia).

La Commissione Elettorale viene eletta, con nessun voto contrario e un voto astenuto.

Pérez procede all’elezione della Commissione per lo Statuto, e propone i nomi dei partecipanti:Roberto Burdese (Italia), Jenny Best (USA), Ursula Hudson (Germania), Raphael Pharrer(Svizzera), Hans Van der Molen (Olanda) e tre tecnici esperti, gli avvocati Emanuele Di Caro eMichele Fino e il commercialista Davide Barberis.

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La Commissione Statuto viene eletta, con nessun voto contrario e un voto astenuto.

Pérez propone come segretaria dei verbali Clizia Cevasco. Non ci sono obiezioni.Tutti coloro che desiderano intervenire dovranno presentare la loro domanda entro domenica 28ottobre 2012, alle ore 12:00. La Presidenza si impegnerà a dare espressione al maggior numero dipersone provenienti da tutte le parti del mondo, senza necessariamente rispettare l’ordinecronologico di presentazione delle richieste. Chi vorrà presentare una proposta scritta rinuncerà allapresentazione orale della stessa.

Sempre domenica alle ore 12 scade il termine per presentare proposte alla Commissione Elettorale ealla Commissione Statuto. Qualunque proposta, deve essere sempre fatta per iscritto e consegnataalla Presidenza del Congresso.

Chi vuole presentare mozioni o proposte al Congresso può rivolgersi al tavolo di Presidenza,presentando la proposta per iscritto entro domenica alle 12.

Paolo Di Croce – Segretario Generale di Slow Food: dà il benvenuto a tutti i presenti ed esponealcuni dati riguardanti la crescita di Slow Food negli ultimi anni: i Paesi aventi diritto di esprimeredelegati al Congresso nel 2003 erano 36, nel 2006 sono cresciuti a 48, e nell’attuale Congresso sono95.Di Croce sottolinea la capillarità del movimento, la ricchezza della rete di Terra Madre e l’ampiezzadella filosofia di Slow Food; mette in luce l’importanza del ruolo politico che l’associazione haassunto; illustra la concretezza dei numerosi progetti portati avanti, e il grande risultato del progettoMille orti in Africa raggiunto grazie all’unione e alla globalità della rete di Slow Food. Concludeevidenziando il ruolo fondamentale dei convivia e dei soci, affermando che uno dei temi futuri daaffrontare riguarderà le modalità con cui aumentare i tesseramenti.

Carlo Petrini – Presidente di Slow Food: afferma che l’impresa di realizzarecontemporaneamente tre eventi diversi (il Salone del Gusto, Terra Madre e il CongressoInternazionale) è stata un’intuizione giusta e importante; ringrazia la struttura organizzativa che hasede a Bra per avere messo in piedi un evento così imponente. Un’affluenza così consistente in unperiodo di crisi come quello attuale è un elemento indicativo, che dimostra quanto la questione delcibo sia diventata centrale, e quanto si sia diffusa l’idea che per la qualità bisogna pagare il giustocompenso. Carlo Petrini sottolinea la grande opportunità che il Salone del Gusto dà ai produttori,rinforzando un’idea di autostima che è alla base di una nuova democrazia partecipativa. Con questoappuntamento viene segnato un punto strategico per Slow Food, un punto di non ritorno, un nuovoinizio dal quale bisogna partire: con il Congresso si apre Slow Food 2.0. L’associazione è cresciutapasso dopo passo con l’etichetta di un movimento elitista, penalizzando il concetto del piacere.Tuttavia, il Salone del Gusto testimonia esattamente il contrario e dimostra che il piacere non è unpeccato ma un diritto. E questo concetto, secondo il quale il piacere è un diritto, contraddistingue inmaniera forte l’associazione. La gioia e la festosità possono essere strumenti del cambiamentopolitico, nella misura in cui permettono alle persone di diventare protagonisti attivi. Carlo Petrinicita la “felice versatilità” di Pericle, auspicando che continui a essere l’atteggiamento di Slow Foodnei confronti della politica. Inoltre, chiede di poter stringere la mano personalmente ad ognidelegato. Sottolinea inoltre l’importanza costituita dal patrimonio dei giovani, invitandoli apartecipare, con l’obiettivo di rimettere in essere il valore dell’inter-generazionalità; mette in luce ilruolo fondamentale del Terra Madre Day, ed evidenzia come l’intuizione dei Mille orti in Africa siastata giusta. Un messaggio potente per contrastare a livello politico il land grabbing e le sue

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devastanti conseguenze è quello di realizzare diecimila orti, obiettivo che Carlo Petrini auspica dipoter raggiungere. La restituzione è un concetto politico, etico e morale, e si esprime nel paradigmache l’Africa rappresenta per il futuro del pianeta. Carlo Petrini conclude chiedendo a tutti i presentidi avere a cuore il destino di Slow Food come si ha a cuore il destino dei propri figli. La grandeintelligenza che Slow Food deve avere è mutare l’organizzazione dell’associazione in conseguenzadella sua crescita.

Dacian Cioloş – Commissario Europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale: condivide ildiscorso di Carlo Petrini, e mette in luce quanto sia importante lavorare affinché il cibo smetta diessere una semplice merce. Buona parte dell’umanità ha tagliato i ponti con la terra, mal’agricoltura deve essere fatta in funzione di ciò che si vuole mangiare. Alcuni pensano soloall’aspetto mercantile dell’agricoltura, orientando il proprio gusto e perdendo il piacere del cibo. Sesi considera l’alimentazione solo come un qualcosa che nutre per sopravvivere, il piacere del gustonon può che andare perso. Affinché l’agricoltura cambi, è necessario cambiare il modello diconsumo; tornare al piacere di mangiare e di fare agricoltura. Reimparare a coltivare le differenze èimportante per contrastare la standardizzazione del gusto a cui si è arrivati. La diversità invece èqualcosa di naturale. E’ importante ricominciare a vivere con la diversità, per ritrovare il piacere divivere. Il modello di agricoltura famigliare è importante per costruire un senso di comunità. Perquesti motivi, Dacian Cioloş invita il movimento Slow Food a utilizzare l’opportunità data dal2014, che è stato dichiarato “anno internazionale dell’agricoltura famigliare”. L’obiettivo daperseguire è dimostrare che è possibile nutrirsi in un altro modo non solo per una categoriaprivilegiata, ma per tutti. Il coraggio e la felicità esistono nella forza dei giovani, ed è il momento diriattivarle. Dacian Cioloş ringrazia per aver potuto partecipare a questo Congresso, augurandobuona fortuna a Slow Food.

Samuel Karanja Muhunyu – Responsabile Slow Food in Kenya: spiega quali sono stati irisultati ottenuti finora in Africa grazie alla rete di Terra Madre. Inoltre, sottolinea l’opportunità peri giovani di poter studiare all’Università di Scienze Gastronomiche; e ringrazia quegli studenti che,dopo un’esperienza formativa all’estero, rendono omaggio alla propria terra tornando a vivere nelproprio Paese.

Joris Lohman – Responsabile della rete internazionale dei giovani di Slow Food, Olanda:mostra un video girato la sera prima allo stand dello Slow Food Youth Network all’Oval. Le paroledi Petrini, secondo cui un’organizzazione senza giovani non ha futuro, hanno stimolato ilcoinvolgimento da parte dei giovani attraverso una serie di attività all’interno delle comunità.Lohman sottolinea come ad Amsterdam la rete dei Giovani sia cresciuta molto rapidamente eillustra brevemente i progetti che sono stati creati e gli importanti risultati ottenuti. Il gruppoeuropeo, che è diventato un vero movimento, si sta organizzando per poter crescere attraverso ideenuove. Tra gli strumenti utilizzati, e da utilizzare anche in futuro, va riconosciuto il ruolo dei nuovimezzi di comunicazione e dei social media, che serviranno per diffondere le idee di Slow Food eTerra Madre nel cuore dei giovani di tutto il mondo.

Phrang Roy – Rappresentante Popolazioni indigene, India: condivide le parole di Petrini esottolinea quanto sia stato importante avere al Forum Permanente delle Nazioni Unite sulleQuestioni Indigene un’organizzazione non indigena, non governativa e non appartenente alleNazioni Unite. Il movimento continua a crescere nelle aree indigene, aiutando a salvaguardarel’agrobiodiversità. È importante riscoprire il cibo, e non considerarlo solo come un elemento di purasussistenza. La forza dei giovani sarà centrale per poter costruire e ampliare il movimento. Roysottolinea la necessità di creare una rete indigena che possa interpretare correttamente le

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problematiche indigene, con l’obiettivo di dimostrare che attraverso i modi tradizionali può essereaperta una strada per la sostenibilità e per il futuro di tutti.

Serena Milano – Segretario Generale della Fondazione Slow Food per la Biodiversità – Onlus,Italia: affronta il tema della biodiversità spiegandone il significato. La sesta estinzione di massa chesta affrontando la Terra è causata dall’attività dell’uomo. Secondo i dati della FAO, il pianeta haperso il 75% delle specie vegetali. I piccoli contadini, i pastori e i piccoli pescatori sono gli unici aconservare il fragilissimo equilibrio tra uomo e natura. Occuparsi di biodiversità domestica èl'obiettivo che si è proposto Slow Food, cercando di sostenere i piccoli produttori e di diffondere laconoscenza della biodiversità.

Humberto Oliveira – Ex segretario Agricoltura Familiare e sostenitore Terra Madre Brasile,Brasile: mette al centro della discussione il tema dell’agricoltura di tipo famigliare. A suo avviso,va eliminato il concetto di piccolo produttore e va sostituito con l’idea di agricoltura famigliare:infatti, l’agricoltura famigliare non è così piccola. Oliveira auspica che questo concetto vengaconsolidato all’interno di Slow Food. L’agricoltura famigliare, che sta acquisendo sempre piùspazio e importanza, ha bisogno del sostegno di Slow Food.

Piercarlo Grimaldi – Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche, Italia: mette in lucel’internazionalità del percorso di studi proposto dall’Università di Scienze Gastronomiche diPollenzo. Da quando è cominciata l’avventura di eccellenza culturale e scientifica dell’Università diScienze Gastronomiche, sono trascorsi otto anni accademici e, ad oggi, il numero di studentistranieri supera il 50% del corpo studentesco. Il volto internazionale dell’Università è un elementoimportante, consolidato grazie ai viaggi didattici che permettono agli studenti di conoscere in modoattivo le comunità. Piercarlo Grimaldi sottolinea come il progetto dei Granai della Memoriacostituisca un esempio del profondo legame tra l’Università e il movimento Slow Food.

Emanuel Loebock – Rappresentante degli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche,Svizzera: ringrazia per l’opportunità di poter essere presente al Congresso. Loebock sottolinea ilvalore dei viaggi didattici per maturare una prospettiva interdisciplinare. Il pensiero e l’attenzioneper il cibo non possono essere discussi in modo isolato. E, in questo senso, gli scambi accademiciassumono una grande importanza.

Alice Waters – Vice Presidente Slow Food, USA: rifacendosi alle parole di Carlo Petrini,sottolinea l’importanza dell’insegnamento dei valori di Slow Food nelle scuole. Le scuole, infatti,sono il luogo della giustizia sociale. Il ruolo dei giovani risulta sempre più importante per losviluppo e la crescita di Slow Food.

Rafael Pérez: afferma che Slow Food è un grande movimento di pace, perché porta allo stessotempo le bandiere di Israele e della Palestina, dell’Iran e dell’Iraq, in nome della sovranitàalimentare.

Paolo Di Croce conclude la prima sessione del Congresso, fornendo alcune indicazioni di ordinepratico riguardo alla cena, ai mezzi di trasporto, e alla sede delle sessioni successive.

Domenica 28 Ottobre 2012, Sala gialla

Il Congresso si apre alle ore 10,15.

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Ursula Hudson – Presidente Slow Food Germania: apre la seconda sessione del Congresso,spiegando che ogni intervento potrà durare al massimo cinque minuti.Salgono sul palco Carlo Petrini, Paolo Di Croce, Antonello Del Vecchio (Italia), Andrea Ries(Svizzera), Mélanie Fauconnier (Francia), Samuel Karanja Muhunyu (Kenya), María Irene Cardoso(Argentina), Cenia Cruz Salles (Brasile), Darina Allen (Irlanda), Defne Koryurek (Turchia), JennyBest (USA).

John Kariuki Mwangi – Kenya: racconta la sua esperienza all’Università di ScienzeGastronomiche e la decisione di ritornare nel suo Paese. Sottolinea inoltre il ruolo dei giovani nelportare avanti questo cambiamento: per ripristinare l’agricoltura è importante coinvolgere glistudenti e le scuole. John Kariuki Mwangi illustra brevemente le diverse attività che sono stateavviate in Africa, e mette in evidenza come la rete si sia ampliata grazie al progetto dei Mille orti.

Philipp Braun – Austria: illustra l’ampiezza delle attività di Slow Food in Austria. Oltre ad averpromosso lo sviluppo degli orti scolastici, l'associazione ha finanziato il progetto Mille orti inAfrica. Philipp Braun sottolinea l’importanza che riveste il coinvolgimento dei bambini, così comequello dei genitori e degli insegnanti; auspica che i convivia possano lavorare insieme, aumentandola cooperazione tra le città.

Laura Rosano – Uruguay: affronta il tema dei cibi transgenici. I Paesi sudamericani sono, infatti,tra i maggiori produttori di transgenico. Non ci sono legislazioni né etichette per regolamentarequesto tipo di cibi, che costituiscono la prima causa dei più diffusi problemi di salute. Laura Rosanoillustra brevemente i passi fatti negli ultimi anni, ed evidenzia la necessità di svolgere azionicoordinate, che abbiano come argomento centrale i cibi transgenici.

Piero Sardo – Italia: illustra i problemi e la ricchezza che derivano dalla complessità della reteTerra Madre. La composizione articolata della rete, che coinvolge figure molto diverse, è un grandevalore ma anche un argomento di discussione importante. Piero Sardo afferma che Slow Fooddovrebbe assumere una pozione forte sulla questione del benessere animale.

Manjit Gill – India: sottolinea il ruolo del cibo da un punto di vista culturale. Se da un lato èimportante custodire gli aspetti tradizionali, dall’altro è altrettanto fondamentale integrare lequestioni più attuali, come lo sviluppo sostenibile e il disboscamento. I saperi tradizionali possonocostituire una grande ricchezza, per preservare l’ambiente e perseguire una buona salute. Gli indianisono conosciuti per essere rispettosi delle risorse offerte dalla natura. Manjit Gill conclude mettendoin evidenza l’effetto migliore del cibo, che si esprime sull’anima e sul cuore.

Abdon Manga – Guinea Bissau: illustra il progetto Slow Food svolto in collaborazione con laFAO. Questo progetto si è proposto l’obiettivo di valorizzare i prodotti locali della Guinea Bissau,salvando alcune ricette che rischiavano di andare perdute. Abdon Manga invita tutti gli chef e icuochi africani a impegnarsi in questo senso, e a portare avanti la lotta in favore dellavalorizzazione della gastronomia locale.

Alexander Baranov – Russia: affronta il tema della sicurezza alimentare e della collaborazionecon le autorità locali. Le direzioni su cui Slow Food Russia sta lavorando sono due: l’attivitàscientifica e i rapporti con lo Stato. Per quanto riguarda le autorità statali, Slow Food Russia cercadi trasmettere la propria filosofia ai funzionari statali, oltre che al Parlamento. I soci hanno presoparte alla stesura della legge per la tutela della biodiversità riguardo ai vegetali. Inoltre, Slow Food

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Russia sta partecipando alla Duma nella stesura di una legge sugli OGM, questione molto attualedato che i cibi OGM in Russia sono vietati.

Bobbi Grégoire – Canada: illustra la situazione delle comunità del cibo in Canada e del processodi ridefinizione del contenuto culturale legato al cibo. Tra le priorità su cui lavorare, sono inevidenza la conservazione dei semi, il problema del land grabbing e la sicurezza alimentare.

Jim Embry – USA: affronta la questione della centralità del ruolo delle donne. Il latte materno,infatti, è l’alimento locale migliore, nonché il primo cibo Slow Food. I progetti che Embry staportando avanti riguardano le donne che, attraverso l’agricoltura o l’allevamento, vengono aiutate auscire da situazioni di violenza o di dipendenza da sostanze stupefacenti.

Hendrik Haase – Germania: illustra tramite un video l’evento organizzato in Germania dallo SlowFood Youth Network contro lo spreco del cibo (Schnippeldisko).

Hirotoshi Wako – Giappone: ringrazia la rete di Slow Food per il supporto morale ed economicodimostrato verso il Giappone, in seguito al sisma e allo tsunami che hanno colpito il Paese. Inquell’occasione, è stato facile comprendere quanto piccolo sia l’uomo in confronto alla forza dellanatura. Di fronte a una devastazione di portata enorme, il movimento in Giappone ha cercato disostenere le piccole aziende per salvaguardare le tradizioni gastronomiche locali.

Guido Marini – Italia: sottolinea l’importanza del coinvolgimento nelle attività politiche. Èfondamentale affrontare le questioni politiche non solo tra la gente, ma anche nelle sedi dirappresentanza nazionale ed europea. Anche se in passato l’impegno di Slow Food in questo senso èstato considerevole, Marini auspica che possa consolidarsi.

María Irene Cardoso – Argentina: introduce il tema delle fiere franche che sono nate nonostantel’estrema difficoltà. All’inizio, infatti, le famiglie erano solo sette, mentre ora sono più di cinquanta.I risultati della piccola scala produttiva sono stati importanti, e questo sistema produttivo si èdimostrato molto moderno.

Hans Van der Molen – Olanda: spiega quanto Slow Food Olanda sia orgogliosa di aver sostenutola nascita e lo sviluppo della rete dei giovani. A suo avviso, Slow Food dovrebbe rafforzare lecompetenze tecniche e scientifiche, per quello che riguarda il mondo occidentale. Sono proprio iPaesi occidentali, infatti, a costituire il problema: è a loro che Slow Food dovrebbe rivolgere lapropria attenzione.

Dessislava Dimitrova – Bulgaria: affronta il tema della tutela della biodiversità nei Balcani. Il ciboha un ruolo fondamentale nella cultura balcanica, ed è importante salvaguardarlo. Con questoobiettivo e con lo scopo di superare i confini, nel 2010 è stato organizzato Terra Madre Balcani.Grazie a questo tavolo comune, i produttori hanno ritrovato fiducia in se stessi e le comunità ruralisono state rafforzate, nonostante la cecità delle autorità politiche locali. L’attuazione meccanicisticadelle regolamentazioni europee minaccia il patrimonio rurale. Il cibo non conosce confini, e lacollaborazione è l’unico modo per portare avanti questa battaglia. Le scuole sono il luogofondamentale in cui insegnare un consumismo alternativo.

Michele Rumiz – Italia: spiega come, qualche tempo fa, il contesto dei Balcani su cui Slow Foodha lavorato era atomizzato, anche per quel che riguarda la società civile informale. Proprio perquesto motivo, la capacità di collaborare in una rete Balcani è un potenziale incredibile: e questa

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rete si è consolidata molto nel corso di soli tre anni. Terra Madre Balcani funziona perché èflessibile per definizione, perché non ci sono confini rigidi né gerarchie.

Luis Augusto – Mozambico: ringrazia il rappresentante di Slow Food per il grande sostegno che èstato dato al Mozambico. Per quanto riguarda la salvaguardia della biodiversità, nel 2002 è statocreato un parco naturale all’interno del quale abitano molte comunità. La missione di questo parco,che è un’istituzione governativa, è la conservazione dell’ambiente per uno sviluppo sostenibile. Inquesta prospettiva, le comunità sono state coinvolte nella gestione del parco, insieme alle autoritàlocali. Tuttavia, il parco è minacciato dalle multinazionali petrolifere che si trovano a cinquechilometri di distanza. La possibilità di integrare Slow Food nel progetto è stata di enorme aiuto, elo spirito di Slow Food sarà una grande forza.

Gül Girişmen – Turchia: affronta la questione degli OGM. L’utilizzo degli OGM riduce il numerodegli agricoltori e impone una produzione monoculturale. La Turchia è un paese ricco dibiodiversità, e questa eredità deve essere protetta e salvaguardata.

Amorelle Dempster – Australia: la tradizione alimentare australiana è recente, fatta eccezione pergli aborigeni che costituiscono un enorme patrimonio di conoscenze. Amorelle Dempster spiega chenelle regioni di estrazione mineraria la dieta Fast Food sta diventando la norma, causando problemidi obesità, colesterolo e diabete. Per questo motivo, rivestire un ruolo attivo sul territorio è digrande importanza; inoltre, i progetti educativi nelle scuole sono basilari proprio per contrastarequesto problema.

Daniela Rubino – Italia: illustra la situazione della Lombardia. Sottolinea l’importanza di offrireun mercato alle comunità di produttori, in modo che possano trovare uno sbocco economico per illoro lavoro. Terra Madre non ha la soluzione, ma è la soluzione. Daniela Rubino propone di creareun forum online per scambiare i progetti e per riuscire a integrare tutte quelle culture gastronomicheconsiderate “altre” (per esempio, quella dei migranti e dei giovani).

Claude Pohlig – Belgio: l’argomento riguarda il cibo locale e come questo possa essere riconciliatocon le mense scolastiche. In Belgio ci sono due generazioni che non cucinano più, ma che mangianoregolarmente fuori casa. Inoltre, la terra scarseggia per quei giovani che vogliono coltivare ilproprio orto, perché viene utilizzata per costruire case. Pohlig mette in luce la necessità di maggioriconoscenze, e sottolinea che il problema dei disciplinari europei riguarda anche le mensescolastiche. L’obiettivo dei convivia è quello di continuare a lavorare in questo senso, portandoavanti le istanze regionali.

Herschelle Patricia Milford – Sudafrica: spiega come il lavoro dei Mille orti abbia sfruttato lapossibilità di coinvolgere i piccoli produttori. La principale sfida futura sarà quella di concentrarel’attenzione sulle varietà indigene locali, grazie allo scambio di sementi. Inoltre, sarà ancheimportante portare avanti un lavoro politico e consolidare la rete africana.

Mārtiņš Ritiņš – Lettonia: spiega come sono stati organizzati i menu per i voli della business classdi alcune compagnie aeree. Questi menu sono composti unicamente di prodotti provenienti dapiccoli produttori che, così, hanno ottenuto un reddito garantito. Inoltre, Ritiņš illustra brevementealcuni altri progetti con l’obiettivo di dimostrare che anche le grandi aziende possono fare qualcosadi buono.

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Greg Boulos - Stati Uniti: affronta il tema dell’ecologia del business. L’evoluzione diun’organizzazione come Slow Food richiederà un adattamento, che dovrà lasciare spazio a strutturepiù complesse. Greg Boulos sottolinea l’importanza di generare risorse su piccola scala, di generareredditi da poter successivamente utilizzare per altri progetti.

Andrea Ries – Svizzera: racconta l’esperienza di Slow Food Svizzera con una grande aziendacome la Coop. L’avvio di questa collaborazione ha consentito di fare molti progressi, soprattutto perquanto riguarda i Presìdi. Una sfida sarà quella di creare nuovi rapporti tra i consumatori e iproduttori. Da quest’anno, è stato introdotto un logo apposito per i Presìdi della Svizzera.

Patrick Mansaray – Sierra Leone: illustra il Presidio della Cola sottolineando l’impatto deiprogetti di Slow Food sulla cultura e sulle tradizioni della Sierra Leone. Il progetto dei Mille orti haconsentito di creare sessanta orti, suddivisi nelle quattro regioni del Paese. Il trasferimento di saperidagli anziani ai giovani è basilare per preservare le tradizioni: per questo, gli orti scolastici sono unostrumento essenziale per la trasmissione delle conoscenze. La collaborazione con Slow Food haportato gioia nelle comunità, tra le donne e i bambini, della Sierra Leone.

Jacek Szklarek – Polonia: illustra la situazione della Polonia. Il crollo del muro di Berlino hacausato grandi cambiamenti soprattutto nell’agricoltura, che riveste un valore molto importante.Con l’Unione Europea sono arrivati i sussidi, anche se in misura molto minore rispetto ad altrezone. Grazie a Slow Food chiunque ha l’occasione di vedere qualcosa di nuovo, e di imparare a nonsprecare i doni che abbiamo ricevuto.

Tommaso Mattei – Italia: parla della regione Campania illustrandone la grande ricchezza dibiodiversità. L’impegno nella salvaguardia del patrimonio regionale è importante, ma la sfida saràconsentire una maggiore autosufficienza delle organizzazioni locali.

Lhoussaine El Rhaffari e Zoubida Charrouf – Marocco: creare attività che generano reddito ericonoscere un prodotto su scala internazionale sono due tra gli obiettivi raggiunti, grazie alsostegno di Slow Food. Le attività che Slow Food Marocco sta portando avanti sono moltodiversificate, e l’auspicio è che si possa continuare nella stessa direzione. Il progetto dei Mille ortiha rivestito un ruolo davvero importante nel creare autostima e nel valorizzare i prodotti locali tra igiovani.

Rachel Bulcock – Regno Unito: spiega qual è stata la partecipazione dei giovani e quali sono statele attività proposte dallo Youth Group dell’Università.

Aisha Mansour – Palestina: illustra la situazione dell’agricoltura palestinese. Sottolinea quali sonoi problemi legati all’occupazione israeliana, che riguardano la terre, l’approvvigionamento idrico e imercati. L’obiettivo è sensibilizzare il pubblico palestinese.

Ursula Hudson conclude la prima parte della sessione alle ore 13:20.

I lavori riprendono alle ore 15:00. Ad aprire la sessione è John Kariuki Mwangi, e chiama sulpalco Carlo Petrini, Paolo Di Croce, Rupert Ebner (Germania), Katherine Klinken (Danimarca),Roberto Burdese (Italia), Sara El Sayed (Egitto), Alfonso Rocha Robles (Messico), HerschelleMilford (Sud Africa), Helianti Hilman (Indonesia), Joel Smith (Usa), Philipp Braun (Austria).

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Jarmo Åke – Finlandia: sottolinea quanto Terra Madre sia un’occasione di riflessione sul cibo.Jarmo Åke racconta il suo percorso di studio all’Università di Scienze Gastronomiche, durante ilquale ha potuto viaggiare e incontrare i produttori, con il compito di raccogliere le storie di ogniprodotto per farle conoscere. Dopo essersi laureato nel 2011, è tornato a Helsinki dove lavora comeinsegnante in una scuola culinaria. La decisione di avviare Slow Food Helsinki ha portato allacreazione di tredici condotte. Con l’obiettivo di diffondere la filosofia dell’associazione, è stato dapoco pubblicato il primo libro su Slow Food in finlandese. Inoltre, è stato organizzato un corso digastronomia sostenibile; nel curriculum della scuola culinaria sono stati introdotti i concetti dellafilosofia del buono, pulito e giusto; e un gruppo di studenti ha creato un piccolo caffè, i cui profittivengono condivisi tra gli enti di beneficenza locali. La speranza è che sempre più scuole euniversità integrino la filosofia del buono, pulito e giusto nei loro percorsi di studio.

Francesca Rocchi – Italia: spiega la situazione del Teatro Marittimo di Villa Adriana a Tivoli. Perreagire alla decisione delle autorità di aprire una discarica a Tivoli, la condotta ha aperto un mercatoSlow all’interno di Villa Adriana. In questo caso, è stato Slow Food a fare la differenza, perchéRoberto Burdese si è mosso insieme alla condotta di Tivoli. Secondo Francesca Rocchi, questo è unesempio di come dovrebbe essere il nuovo modo di agire.

Voula Halliday – Canada: dopo aver ricordato un socio di Slow Food Toronto che è da pocoscomparso, illustra brevemente le attività internazionali in cui l’associazione è coinvolta. Slow FoodToronto vorrebbe sostenere ogni anno un orto in Africa, e al contempo crearne uno a Toronto. VoulaHalliday, inoltre, sottolinea quanto il problema del land grabbing sia diffuso anche in Canada.

Sid Ali Mohamed Abdi – Somalia: spiega brevemente la situazione della Somalia sottolineandoche quello che è accaduto nel Paese potrebbe succedere ovunque. Dopo vent’anni di anarchia, ènato uno Stato democratico; da tre mesi esiste una costituzione simile a quella europea; e i politiciche sono stati appena eletti fanno parte della società civile. Sid Ali Mohamed Abdi afferma che perricostruire il Paese bisogna partire dall’agricoltura, confidando nella Fao e nelle organizzazioniinternazionali per l’istituzione di scuole agrarie. In questa prospettiva, Sid Ali Mohamed Abdiesprime la sua riconoscenza a Slow Food per aver incluso la Somalia nel progetto dei Mille orti. Gliorti Slow Food sono solo quindici, ma rappresentano il modello da cui partire per permettere che simoltiplichino.

Mélanie Fauconnier – Francia: affronta la questione dell’apertura del movimento non solo sulterritorio a livello delle condotte, ma anche a livello di macroregioni. Lavorare in una rete, infatti,consente di moltiplicare le forze. Un altro elemento importante è l’apertura costante verso isimpatizzanti: anche se non aderiranno necessariamente, è fondamentale avere sempre unatteggiamento di apertura. Mélanie Fauconnier, infine, illustra brevemente l’esperienza di SlowFood Bretagna.

Michela Lenta – Italia: spiega in che modo l’ufficio Africa di Slow Food sta lavorando: comeesempio utilizza il racconto senegalese “Kirikù e la strega Karabà”. L’obiettivo è quello di cercaredi cambiare la visione di un’Africa povera, di un’Africa che soffre continuamente. E il modo percambiare è la rete.

Lidziya Vistunova – Bielorussia: spiega l’importanza dei progetti educativi per trasmettere unanuova cultura alimentare. Illustra brevemente le diverse attività relative all’educazione al gusto, egli importanti risultati che sono stati ottenuti.

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Alfonso Rocha Robles – Messico: racconta la sua esperienza: dopo aver ascoltato Carlo Petrini aPuebla, ha deciso di agire in prima persona per sostenere le comunità in difficoltà. Alfonso RochaRobles illustra brevemente i progetti organizzati dalla condotta di Puebla, mettendo in evidenzaquanto sia importante rivolgersi di più alle donne e ai giovani.

Zhimin Zhang – Cina: sottolinea che l’agricoltura non è una questione economica, ma riguarda lavita dell’uomo. A partire dal 2008, sono state organizzate diverse fiere di cibo biologico; e semprepiù persone provenienti dalla città hanno cominciato a lavorare nelle fattorie biologiche. ZhiminZhang illustra brevemente i progetti educativi che sono stati svolti per salvaguardare le tradizioni eper diffondere una maggiore conoscenza alimentare. Il sistema educativo è importante, sia pereducare i contadini al rispetto della natura che per educare la gente al rispetto dei contadini.Offrendo a Carlo Petrini un regalo, Zhimin Zhang auspica che la cultura tradizionale cinese e lafilosofia di Slow Food possano interagire per diffondere questi valori.

Johannes Bukse – Germania: pone l’attenzione sul concetto di consumatore responsabile. Nellecittà occidentali si perde un elemento di grande importanza, e cioè la prossimità con i produttori.

Javier Carrera – Ecuador: sottolinea il ruolo centrale dei guardiani dei semi. L’Ecuador è unterritorio libero dalle coltivazioni transgeniche. Tuttavia, il governo desidera cambiare lacostituzione per permettere l’introduzione di semi transgenici. Di conseguenza, la biodiversitàdell’area sarà messa gravemente a rischio. Javier Carrera invita Slow Food a inviare una lettera alPresidente dell’Ecuador chiedendo di mantenere il divieto costituzionale, e al Presidente del Perùchiedendo che la moratoria temporanea diventi permanente. Inoltre, Javier Carrera auspica cheSlow Food consideri la possibilità di allearsi con le reti dei guardiani dei semi, con il comuneintento di dichiarare i centri di biodiversità un patrimonio dell’umanità.

Sara El Sayed – Egitto: nonostante la difficilissima situazione dell’Egitto, il gruppo di giovanicerca di portare avanti un progetto per guardare al futuro. È importante pensare a nuovi mezzi dicomunicazione per far conoscere i diciassette orti che sono stati fatti in Egitto, e per promuovere lagastronomia egiziana che non è molto conosciuta nel mondo. Sara El Sayed auspica l’introduzionedi una traduzione in simultanea in lingua araba, e mostra un video di una campagna al Cairo.

Katrine Klinken – Danimarca: Uno degli obiettivi su cui lavorare è il rafforzamento di una retedei Paesi nordici. Inoltre, sarà importante lavorare sui progetti educativi per diffondere i valori diSlow Food nei Paesi occidentali.

Rafram Chaddad – Israele: illustra l’importanza dell’Arca del Gusto e delle attività svolte inIsraele. La contaminazione tra le tradizioni alimentari testimonia la contaminazione che si crea conl’emigrazione, e deve essere valorizzata. I confini politici non riguardano Slow Food: bisognaportare avanti la contaminazione oltre ai confini politici.

Gareth Johns – Regno Unito: racconta la sua esperienza e le sue difficoltà nel costruire una rete difornitori locali per il suo ristorante. L’elemento fondamentale nella formazione di una rete è offrireun prezzo equo ai produttori.

Prasanna Hettiarachchi – Sri Lanka: condivide la sua esperienza nella promozione di un nuovoapproccio all’agricoltura. Lo Sri Lanka è un paese conosciuto per gli indumenti senza colpa, di altaqualità. Questo grande cambiamento che ha portato lo Sri Lanka a essere il primo produttore diabbigliamento verde, è simile al cambiamento che dovrà essere affrontato anche per quanto riguarda

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l’agricoltura. L’approccio è rendere orgogliosi e indipendenti tutti i contadini, in modo che possanomettere in pratica un metodo più imprenditoriale e non di sussistenza. Il profitto non è un fattorenegativo, e può essere sostenibile. Prasanna Hettiarachchi illustra brevemente le attività e gliobiettivi che sono stati raggiunti in Sri Lanka.

Nataliya Gordetska – Ucraina: racconta la situazione della Crimea e la sua esperienza con ilturismo alternativo. L’incontro con Slow Food ha permesso di aumentare i progetti che inizialmenteerano solo legati al turismo alternativo. Nataliya Gordetska illustra brevemente le idee per le nuoveattività da svolgere in futuro, tra cui una colonia internazionale per tutti i bambini che hanno presoparte al lavoro degli orti scolastici.

Saoudata Aboubacrine – Mali: racconta la sua storia con Terra Madre e Slow Food. Grazie al suoattivismo e alla relazione con Terra Madre, è stato possibile sviluppare il Presidio della pasta kattadi Timbuctu e Gao. Tuttavia, la sfida che dovrà essere raccolta riguarda i massacri perpetratidall’esercito nazionale del Mali, e il silenzio della comunità internazionale che non difende iproprietari di territori che rischiano di scomparire. Aboubacrine si rivolge ai presenti e auspica chesiano fatti quanti più appelli internazionali è possibile, con l’obiettivo di far cessare i massacri deglieserciti nazionali.

Edward Mukiibi – Uganda: illustra la situazione del progetto dei Mille orti in Uganda. Permoltiplicare i semi, che costituiscono il futuro, è sufficiente educare i bambini, senza la necessità diesperti o scienziati. In Uganda il sistema delle banche dei semi sta funzionando. A titolo di esempio,Mukiibi spiega che una delle scuole coinvolte nel progetto Mille orti è ora in grado di produrre tuttoil cibo che consuma: questa è la dimostrazione che i bambini ce la possono fare da soli. L’istruzionee l’acquisizione di tecniche sono lo strumento principale del lavoro di Slow Food in Uganda.

Barbara Van Melle e Florian Sengstschmidt – Austria: con l’obiettivo di raccogliere nuovifondi, Barbara Van Melle e Florian Sengstschmidt presentano un progetto che collega la filosofia diSlow Food al turismo: Slow Food Travel. Il progetto pilota è stato sviluppato a Vienna e sostenutodal comune. Slow Food Travel coinvolge i produttori locali di piccola scala e i piccoli artigiani, conlo scopo di ottenere dei fondi e promuovere uno sviluppo sostenibile del turismo.

Leonardo D’Angelone – Italia: espone il progetto per la redazione di bilancio aggregato a livello mondo, avente la finalità di mostrare al mondo quanto l’associazione, e il movimento in generale, sia in grado di generare in termini economici e finanziari.

Byungsoo Kim – Corea del Sud: spiega la situazione della Corea del Sud dopo la guerra. Il Paeseproduce solo l’1% dei prodotti necessari al consumo dei propri abitanti. Nel 2008 è stato avviato unmovimento Slow Food per permettere a numerosi produttori di cambiare questa situazione,organizzando cooperative di consumatori e sistemi alternativi di consegna dei prodotti. Seconda lafilosofia coreana, cibo e medicina sono la stessa cosa: di conseguenza, mangiare in maniera variasignifica vivere in maniera sana. Nonostante la grande varietà di prodotti montani e ittici, nellaCorea del Sud viene consumata moltissima carne. Byungsoo Kim, infine, illustra brevemente leattività svolte dal 2007 fino ad oggi.

Madelaine Vázquez Gálvez – Cuba: affronta la questione delle risorse rinnovabili dell’energianella produzione e nel consumo di cibo. Il Paese ha sviluppato politiche rivolte a coprire lasicurezza alimentare della popolazione, seguendo anche la filosofia di Slow Food. Se prima dellarivoluzione predominava la monocultura della canna da zucchero, oggi prevale l’agricoltura urbana

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e periurbana. Inoltre, i transgenici sono vietati per legge e le piccole proprietà famigliari vengonofavorite. Slow Food Cuba rappresenta una pluralità tematica, e offre una visione completaaumentando il prestigio in ambito nazionale.

Bear Braumoeller – Stati Uniti: racconta la sua esperienza nell’Ohio. Nonostante si tratti di unodei Paesi più ricchi del mondo, la conoscenza di queste tematiche non è così diffusa. Per questomotivo, è molto importante lavorare per promuovere le attività di Slow Food. Braumoeller siripropone di migliorare l’organizzazione della condotta, e mette in luce la necessità di esperti eprofessionisti, oltre che di risorse. Infine, ringrazia Slow Food Usa per la grande campagna ditesseramento.

Masayuki Kakegawa – Giappone: spiega come la rete di Slow Food possa essere messa alla provain situazioni di emergenza come quella che ha colpito il Giappone. La raccolta di fondi ha raggiuntograndi risultati, testimoniando quanto sia fondamentale l’aiuto della rete.

Aramatoulaje Diatta – Senegal: spiega qual è la condizione delle donne in Senegal. I produttorifamigliari meritano di essere avvantaggiati perché possono sfamare i territori. In Senegal ci sonomolte specie che rischiano di sparire, come le ostriche o come i prodotti dell’orticoltura tradizionali.Diatta chiede di non parlare più dell’Africa povera, e lancia una sfida agli africani presenti in sala:sarebbe importante vedere più donne tra i delegati, perché sono loro che alimentano e danno damangiare al mondo. Uno degli obiettivi su cui ci si dovrebbe concentrare è proprio il ruolo delledonne e delle produzioni famigliari.

Victoria Smelkova – Italia: sottolinea l’importanza di questo Congresso per i Paesi cherappresenta, riferendosi al numero dei delegati che è aumentato da 2 a 10. Illustra brevemente lericchezze dei diversi Paesi e i progetti che sono stati svolti in tutti i Paesi di lingua russa.

Ol-Johán Sikku – Svezia: affronta la questione del ruolo delle popolazioni indigene nella rete diSlow Food. I produttori Sami hanno iniziato a collaborare con Slow Food nel 2003 grazie alPresidio del Suovas di Renna, e nel 2008 è nata Slow Food Sápmi. Le popolazioni indigene, chehanno dovuto lottare per i propri diritti nei propri territori, grazie a Slow Food non sono piùinvisibili: ne sono una dimostrazione lo stand e il logo speciale di questa edizione del Salone delGusto. Slow Food è la prima associazione che rispetta i saperi delle popolazioni indigene, cercandodi valorizzarli. La filosofia del buono, pulito e giusto è perfettamente in armonia con le tradizioniindigene.

Silvio Greco – Italia: affronta il problema dell’aumento della temperatura e dei rischi conseguentiper la biodiversità. Utilizzare sempre di più le specie autoctone è l’unico modo per mitigarel’impatto dell’aumento della temperatura. Ogni specie che viene persa è un pezzo di Terra chesparisce.

Lina Gavira – Spagna: affronta il tema dell’agricoltura come settore di investimento per il futuro.È importante discutere del colonialismo interno, e cioè dell’acquisto di terre da parte di grandiaziende a discapito dei piccoli produttori. Anche l’energia informativa e conoscitiva deve esserebuona, pulita e giusta. Anche la ricerca deve essere buona, pulita e giusta. Lina Gavira rivolge unappello a Slow Food, affinché rafforzi la rete delle università: lo spazio della ricerca è ormaicolonizzato dalle grandi imprese.

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Helianti Hilman – Indonesia: spiega i motivi per cui difendere la biodiversità è importante inIndonesia. Il Paese, infatti, è secondo al Brasile per biodiversità e primo per biodiversità marina. Lasalvaguardia dei semi tradizionali è una pratica che dipende dalla saggezza locale. In Indonesiavendere i semi è un tabù: non viene mai assegnato un valore commerciale a un prodotto che èconsiderato sacro, sebbene possa essere scambiato. Le tradizioni locali esprimono una grandearmonia con la natura.

Georges Schnyder – Brasile: il Brasile è un Paese di dimensioni continentali dove l’industriaagricola ha espulso i produttori locali, e dove è in corso una guerra per il futuro del cibo. Si tratta diuna guerra economica: le catene di Fast Food sono cresciute del 30 %, e il denaro viene speso in unconsumismo sfrenato dopo l’aumento del reddito dato dall’industrializzazione. Bisogna far sì cheogni brasiliano sappia che cosa sta mangiando, e conosca la storia degli alimenti. La rete di SlowFood dovrà essere consolidata, promuovendo le attività in tutte le regioni, e garantendo la presenzadei giovani. Schnyder mette, infine, in evidenza il problema delle tribù guarani che sono minacciatedai grandi latifondisti.

Giovanna Licheri – Italia: spiega il ruolo fondamentale che ha avuto la rete di Terra Madre.Cambiare il modo di rapportarsi al cibo attraverso la rete di Terra Madre è l’obiettivo espresso neldocumento congressuale. Nel Parlamento di quest’anno i convivia della Toscana hanno presentatole ipotesi di progetti per lo sviluppo delle comunità locali: progetti che riguardano ambiente ealimentazione, progetti dedicati a cultura e territorio, e progetti sociali di aggregazione. GiovannaLicheri sottolinea, infine, la forza dei giovani che devono essere sollecitati e coinvolti.

Phyllis Den Brok – Olanda: spiega l’esperienza di un progetto sviluppato nel sud dell’Olanda. Ilprogetto si chiama “Bel Pasto”, e ha ottenuto ottimi risultati all’interno del sistema sanitario oltre auna grande visibilità a livello dei media. Grazie al fatturato ricavato, è stato possibile avviare unaltro progetto per diffondere informazioni e conoscenze in tutto il territorio olandese. L’obiettivofinale è aumentare la consapevolezza e sensibilizzare le autorità locali affinché il cibo acquisisca unruolo centrale nelle organizzazioni sanitarie.

Sanjay Kumar – Regno Unito: che racconta la sua esperienza e sottolinea l’importanza direalizzare concretamente il sogno e la filosofia di Slow Food.

Roba Bulga – Etiopia: illustra le attività che sono state avviate in Etiopia. La maggior parte degliorti, che in totale sono quaranta, è stata adottata da soci di Slow Food. Non è facile avere dellecondotte in un paese come l’Etiopia. Dopo aver studiato all’Università di Scienze Gastronomiche,Roba Bulga si ripropone di tornare in Etiopia con lo scopo di creare una condotta.

John Kariuki Mwangi conclude la sessione dopo aver ringraziato i presenti e gli interpreti. La sessione chiude alle ore 18:38.

Lunedì 29 ottobre 2012, Sala Gialla.

Il Congresso si apre alle ore 10:15.

Prende la parola Roberto Burdese. Dopo aver mostrato un video realizzato da Slow Food Toscana,apre la sessione finale del Congresso.

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Roberto Burdese sottolinea che la scelta di unire Terra Madre al Salone del Gusto ha ottenuto ungrande risultato. Inoltre, rivolge ai presenti l’appello di continuare a fare rete anche dopo la chiusuradel Congresso. Gli uffici della sede internazionale di Slow Food saranno a disposizione, tramite lanewsletter e il sito, per far sì che il dialogo continui.Roberto Burdese chiama al tavolo la Presidenza della sessione finale: Carlo Petrini, Paolo Di Croce,Amorelle Dempster (Australia), Kate Krauss (Usa), Edward Mukiibi (Uganda), Byungsoo Kim(Corea del Sud), Dessislava Dimitrova (Bulgaria), Joris Lohman (Olanda), Alice Waters (Usa),Ursula Hudson (Germania).

Prima di passare alle votazioni, viene dato spazio ad alcuni altri interventi. Roberto Burdese si scusaperché non è stato possibile far salire sul palco tutti coloro che l’hanno richiesto, e si impegna adiffondere gli interventi di chi vorrà scrivere e condividere la propria esperienza.

Pavlos Georgiadis – Grecia: illustra la situazione economica e sociale della Grecia. La Grecia,infatti, costituisce un esempio di come la società dovrebbe affrontare la crescita zero e la crisi:riscoprire i valori tradizionali per rivoluzionare, ritornare ai prodotti locali, cercare nuovi spazi perdedicarsi alla produzione. L’unico modo per uscire dalla crisi è tornare alle tradizioni rurali. Anchese Slow Food in Grecia non ha un carisma particolare, esiste un grosso movimento giovanile che sipropone di costruire una nuova economia e una nuova arena politica, in cui la società civile possaavere un ruolo molto importante. Il Paese sta affrontando un’ondata di deruralizzazione, manonostante ciò molti giovani cercano di tornare alla ruralità. È fondamentale che siano proprio igiovani a impegnarsi e a stabilire di nuovo questo legame con la terra, nell’intento di conciliareuomo e natura, realtà urbana e realtà rurale. Pavlos Georgiadis, infine, auspica che la filosofia diSlow Food si diffonda sempre più in Grecia.

Ahmed Camara – Mali: oltre alla leadership di Slow Food, ringrazia l’ufficio Africa che ha resopossibile la realizzazione del progetto dei Mille orti (tra gli altri, Marta Messa, Velia Lucidi eMichela Lenta). In quanto coordinatore nazionale del progetto Mille orti, Ahmed Camara illustra lasituazione conflittuale del Mali: il Paese è per due terzi occupato da bande armate, ed è percorso daviolenze atroci soprattutto nella zona settentrionale. Ahmed Camara lancia un appello affinché leproposte continuino a essere molto concrete. Per esempio, il Presidio della pasta katta di Timbuctu eGao subisce minacce da parte delle bande armate. A suo avviso, il progetto Mille orti dimostra chel’Africa può nutrirsi e che il modello di agricoltura deve essere quello degli orti. Il cioccolato e lebanane sono diventati un lusso: bisogna rendere più accessibili questi prodotti, che devono tornarealla popolazione.

Paola Nervi – Francia: la Bretagna è la regione in cui si vedono bene gli effetti di una politicadell’agricoltura industriale. Riguardo al land grabbing, Paola Nervi sottolinea quanto questoproblema sia presente in Bretagna. Visto che i giovani non hanno più accesso alla terra, Paola Nervisi rivolge a Slow Food Youth Network affinché siano messi in agenda atti di disobbedienza contro illand grabbing. A Rennes, per esempio, sono stati occupati alcuni terreni di proprietà del comune:questi terreni sono stati coltivati, ed è stato organizzato un pranzo davanti a McDonald’s. In seno alconsiglio regionale di Slow Food Bretagna c’è una maggioranza di contadini, e i progetti vengonoportati avanti tutti insieme. Infine, Paola Nervi illustra brevemente quali sono le attività previste peril 2013: un mercato della terra, una grande festa annuale, la valorizzare dei prodotti locali, oltre a uncatalogo delle cucine di resistenza che sarà realizzato intervistando le donne ed elencando i piccolisegreti culinari.

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Stefano Fogacci – Italia: illustra brevemente in cosa consiste il progetto “Ritorno in campagna”.Ritornare in campagna, e soprattutto in montagna, è durissimo. Perché ostinarsi a fare una vita disacrifici in una società agiata come la nostra? Per salvare un po’ di mondo, per dare un senso altempo dedicato a Slow Food. Da soli non si può fare nulla, ma Slow Food può creare le condizioniper un incontro diretto tra cittadini e agricoltori affinché gli agricoltori non siano costretti adabbandonare le terre. Stefano Fogacci auspica che Slow Food aderisca al progetto “Ritorno incampagna” e ne assuma gli obiettivi. Inoltre, invita i soci a non dedicarsi solo alla ricerca diristorantini, ma a lavorare per gli agricoltori. In conclusione, chiede all’associazione di impegnarsinel progetto “Ritorno in campagna”, con il sostegno degli studenti dell’Università di ScienzeGastronomiche.

Alicia Gironella De Angeli – Messico: esprime la sua riconoscenza ringraziando tutti i presenti. Ilprogetto dei Granai della memoria coincide con il documento presentato dal Messico affinché lacucina locale venga riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. Questo documento èin sintonia con le idee presentate nel progetto dei Granai. Lavorando per salvaguardare un Paese cheè quarto nel mondo per la biodiversità, Slow Food Messico è riuscito a recuperare otto varietà dimais, anche con l’aiuto dell’università del Messico.

Salamata Sophie Sedgo – Burkina Faso: oltre a spiegare brevemente la situazione del BurkinaFaso, racconta l’esperienza degli orti scolastici. Grazie a questo progetto i pasti sono migliorati, leattività pratiche hanno affiancato quelle teoriche, gli scolari sono stati coinvolti nello svolgimentodelle mansioni. Le autorità si sono accorte di quanta rilevanza abbia questo progetto, e hanno volutoconoscere più da vicino i lavori degli orti. Si tratta di un’attività pedagogica da prendere sul serio,analizzando la didattica per integrare i corsi con gli orti, coinvolgendo anche le famiglie deglistudenti e preparando piatti tradizionali locali.

Michael Croft – Australia: illustra brevemente la situazione australiana. La distribuzionealimentare è gestita da due grosse multinazionali; il Paese produce molto di più di quello che puòconsumare; il problema del land grabbing è diffuso, così come quello degli OGM. Tutti questiproblemi hanno un comune denominatore, e cioè il sistema alimentare. La soluzione è Slow Food2.0, e la rilocalizzazione di piccola scala. Il governo ha deciso di emettere un piano alimentarenazionale che, tuttavia, è in favore delle multinazionali, oltre ad essere molto lontano dai valori diSlow Food e dalla sovranità alimentare. Slow Food Australia sta lavorando per delegittimizzare ilpiano alimentare del governo, e questa è la dimostrazione che il movimento è attivo e vitale inAustralia.

Valeria Cometti – Italia: punta l’attenzione sulla questione dell’educazione. Presenta il manualecartaceo che contiene i principi del manifesto, alcune raccomandazioni e 14 esempi di attività.Valeria Cometti si rivolge alla Rete dei Giovani di Slow Food, chiedendo che il manuale vengatradotto in uno strumento che viaggia sul web. Questo farà sì che non si debba aspettare ilCongresso per raccontare le proprie esperienze.

Darina Allen – Irlanda: spiega la situazione di Slow Food Irlanda. L’associazione sta lavorandoper salvaguardare il latte crudo, dato che il governo irlandese sta cercando di vietarne la vendita;inoltre, le attività si concentrano sulla questione degli OGM, perché è stato dato il permesso acoltivazioni che finora erano vietate; è stato organizzato un evento che si terrà nei giorni 10 e 11novembre, “Wild and slow”, e che sarà dedicato alle aree selvatiche. Infine, Darina Allen illustral’evento “Giornata delle nonne” che si svolgerà in aprile 2013, con l’obiettivo di promuovere latrasmissione dei saperi tra le generazioni. Auspica che questo evento sia reso internazionale.

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Defne Koryurek – Turchia: spiega qual è la situazione di Istanbul. Gli abitanti non si sentonoresponsabili; ci sono molti prodotti a rischio di estinzione; c’è un’eccessiva urbanizzazione; non c’èpiù il valore del cibo, e non c’è più l’autosufficienza. Defne Koryurek, inoltre, illustra brevemente ilproblema del pesce in Turchia, per poi affrontare la questione del Presidio del bulgur di grano siyez.Si tratta del seme di grano più antico che conosciamo, ed è la base della cultura turca. Purtroppo,però, questo seme sta andando sparendo perché viene usato per nutrire polli e vacche. Uno degliobiettivi fondamentali sarà quello di continuare a tutelare questo seme, che è il seme dellaconvivialità, della gioia, del sorriso, e dell’abbastanza (produrre abbastanza). Il seme del primoPresidio e del futuro.

Edward Mukiibi – Uganda: spiega la situazione di Slow Food in Uganda. Racconta come si èsviluppata la rete di Terra Madre, che ha portato a creare sette condotte, con la collaborazione didiverse istituzioni. Il progetto dei Mille orti ha sicuramente favorito l’ampliarsi e il consolidarsidella rete, che però deve continuare a crescere. In questo senso, c’è ancora molto lavoro da fare.Edward Mukiibi invita tutti i presenti a prendersi per mano, per sentire il senso di sicurezza chederiva dall’unione. Sottolinea, quindi, quanto sia importante tenersi in collegamento, per mano, unpaese con l’altro. Terra Madre e Slow Food aiutano a ristabilire l’indipendenza gastronomica delleregioni africane, oltre alla sovranità alimentare. Edward Mukiibi, infine, mette in evidenzal’importanza di comunicare e di coinvolgere i media.

Roberto Burdese – Italia: ringrazia Edward Mukiibi per aver concluso i più di novanta interventiin cui cinquanta Paesi hanno espresso la loro voce.

Roberto Burdese dà inizio alle votazioni, dopo aver rinnovato l’invito a mandare gli interventiscritti per poter continuare a dialogare.

Sono state fatte due proposte di intervento per mozioni.La prima mozione arriva da Slow Food Germania, e viene illustrata da Anita Hidel.

Anita Hidel, dopo un breve ringraziamento e una breve introduzione, chiede che il documentocongressuale sulla centralità del cibo diventi un documento di lavoro per tutti. La proposta che la Presidenza rivolge ai delegati è di accogliere che il documento “La centralità delcibo” diventi un documento di lavoro per tutta l’associazione, aperto, il cui continuo aggiornamentosarà affidato al Comitato Esecutivo di Slow Food.La votazione viene svolta alzando la delega: nessun contrario, tre astenuti.La proposta viene approvata.

La seconda mozione viene presentata da Michael Dimock della delegazione di Slow Food Usa, eriguarda il tema degli OGM. Tutte le condotte californiane stanno lavorando su “Proposition 37”,nel tentativo di etichettare i prodotti OGM che dovranno portare un’etichetta sull’imballaggio.Dimock chiede che i rappresentanti del VI Congresso di Slow Food, che rappresentano 95 paesi almondo, sostengano gli obiettivi di “Proposition 37”. La speranza è che la California vinca labattaglia per l’etichettatura dei prodotti OGM, rendendo questa proposta una legge. Dimocksottolinea che il diritto di sapere che cibo acquistiamo è un diritto di tutti, e chiede agli chef di tuttoil mondo di firmare la petizione sul sito.

Primo emendamento alla proposta: il diritto di sapere che cibo mangiamo e non che ciboacquistiamo.

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Secondo emendamento: il diritto di sapere che cibo coltiviamo e non solo che cibo mangiamo.

Entrambi gli emendamenti vengono accettati.

La Presidenza accoglie la mozione e la mette al voto, riconoscendone l’importanza strategica pertutto il mondo.

La mozione è approvata con tutti voti a favore; non ci sono né contrari né astenuti.

I delegati aventi diritto al voto presenti in sala sono 401.

La portavoce della Commissione Statuto, Ursula Hudson, ne illustra i lavori specificando quantosegue:Sono state presentate tre mozioni.

1. da Kathryn Lynch Underwood per il riconoscimento del ruolo dell’agricoltura urbana alfine dell’approvvigionamento di cibo buono pulito e giusto e collegandola all’inclusionedella rappresentanza delle diversità razziali, etniche, sociali ed economiche nellaleadership.La Commissione Statuto ha considerato che la rappresentatività delle diversità nellaleadership è un tema generale e non legato specificatamente all’agricoltura urbana, pertantola Commissione ha accettato la mozione, suddividendo la proposta in due differenti puntidell’art. 3;g) riconoscere e supportare il fondamentale ruolo dell’agricoltura urbana perl’approvvigionamento di cibo buono, pulito e giusto; j) promuovere la rappresentitività della diversità dal punto di vista etnico e socio-econmiconella leadership e tutelare i diritti dei popoli indigeni;

2. da Anna Iwaszkiehiczv, relative principalmente ai rapporti tra i convivia e il livelloassociativo nazionale. Molti degli emendamenti richiesti sono strettamente collegati abisogni, regole e situazioni specifici di una singola nazione. Lo statuto internazionale devepoter essere applicabile in tutti i Paesi della rete di Slow Food. Per questa ragione laCommissione Statuto ha deciso di non adottare gli emendamenti richiesti legati a situazioninazionali specifiche, con particolare riferimento alla regolamentazione dei rapporti tra illivello locale e il livello nazionale delle strutture associative, considerando che tali rapportidevono essere regolamentati in maniera applicabile a contesti differenti anche dal punto divista legislativo. Inoltre, la Commissione Statuto ha considerato che tutte le eccezioni allasezione dello Statuto che regolamenta i rapporti tra i diversi livelli associativi ricadononell’ambito dell’art. 28 che prevede che il Comitato esecutivo, qualora necessario, possaapplicare specifiche deroghe a tale regolamentazione. Rispetto agli specifici emendamenti richiesti, la Commissione Statuto ha deliberato comesegue: Commenti generali:- la formattazione del documento non è in discussione in Assemblea, ma verrà

migliorata quando lo Statuto sarà approvato;- il caso del fiduciario di condotta che ricopra anche una carica nel Direttivo

nazionale non configura un conflitto di interessi.- Art. 11 g): non accettato, perché relativo alle regole generali che regolamentano i

rapporti tra le strutture associative di diverso livello.- Art. 16: non accettato, perché un’Associazione nazionale riconosciuta e registrata

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ha autonomia giuridica e il Comitato esecutivo può solo esercitare una funzione dicontrollo sulle attività svolte, eventualmente decidere di non firmare il protocollocontenente il piano di azione e revocare il diritto all’uso del logo, ma non puòdissolvere l’associazione.

- Art. 16. 4° paragrafo: accettato, il paragrafo è stato eliminato.- Art. 22: non accettato, perché l’art. 11 lettera i) prevede la possibilità, per il

Comitato esecutivo, di regolamentare, tramite apposito protocollo, su base annua lemodalità operative ed i rapporti con le strutture nazionali, regionali, sovra regionalio altre strutture organizzative riconosciute.

- Art. 24: accettato, il termine “Movimento” è stato sostituito con “Associazione”.- Art. 25: non accettato, perché relativo a bisogni, regole e situazioni di un Paese

specifico. In caso di disputa tra strutture associative locali può intervenire ilComitato esecutivo.

- Art. 32 a): accettato, nella versione inglese la lettera a) è stata cambiata comesegue: “the law, the Statute and the principles of correct administration areobserved by the association’s governing bodies”.

- Carta di utilizzo dei marchi Slow Food: accettato, nell’intero documento il termine“Direzioni nazionali” è stato sostituito da “Associazioni nazionali”

3. La terza mozione è stata presentata da Leonardo D’Angelone che chiede di cambiarel’art.32, aggiungendo un quarto membro non italiano al Collegio dei Revisori. La mozioneè stata accettata.

Infine, viene richiesto mandato per il Comitato esecutivo per l’aggiornamento degli allegatidello Statuto.

Roberto Burdese ringrazia la Commissione Statuto, e suggerisce di votare lo statuto con le propostedi Ursula Hudson in un’unica votazione. Tutte le mozioni sono, infatti, ritenute utili per migliorarelo statuto.I contrari sono 6, e gli astenuti sono 12.

Il nuovo statuto internazionale di Slow Food è approvato.

Quanto prima verrà caricato sul sito il documento nella forma approvata con le modifiche.

Roberto Burdese introduce i lavori della Commissione Elettorale, illustrati da Paolo Di Croce.

Dopo aver ringraziato le colleghe e i colleghi, Paolo Di Croce sottolinea la qualità dei discorsi chesono stati svolti durante il Congresso: una tale qualità è l’esempio dei passi avanti che Slow Foodha fatto. Paolo Di Croce ringrazia i nomi dei partecipanti alla Commissione Elettorale.La Commissione ha lavorato a partire da giugno 2012, ed è tenuta a esprimersi su cinque categorie:

1. il Presidente, che ha la legale rappresentanza;2. il Comitato Esecutivo, un organo operativo con ordinaria e straordinaria amministrazione;3. il Consiglio, un organo politico;4. il Collegio dei Garanti;5. il Collegio dei Revisori, un organismo di controllo sulle finanze e sui bilanci.

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Secondo il regolamento internazionale approvato a giugno 2012, le candidature per questi ruoliprevedevano la possibilità di presentare una propria squadra collegata e un documento congressualeannesso. La Commissione ha ricevuto una sola candidatura a Presidente: la candidatura di Carlo Petrini.Per quanto riguarda il Comitato Esecutivo, quest’organo sarà più ristretto e le persone non verrannoscelte in base alla nazionalità. Sarà sufficiente essere membri di Slow Food, indipendentemente dalpassaporto. Paolo Di Croce elenca i nomi dei candidati al Comitato Esecutivo: Roberto Burdese, Paolo DiCroce, Ursula Hudson, Joris Lohman, Edward Mukiibi, Katherine Deumling.

Per quanto riguarda il Consiglio, la scelta è quella di rappresentare il maggior numero di Paesi. Nonc’è, però, una diretta proporzionalità tra il numero di soci e i posti in Consiglio. I Paesi candidatisono 31.

L’Italia avrà 5 consiglieri: Daniela Rubino, Ludovico Roccatello, Massimo Bernacchini, DanieleButtignol, Franco Archidiacono

La Germania avrà 3 consiglieri: Gisela Bautz, Rupert Ebner, Lotte Heerschop

La Svizzera avrà 2 consiglieri: Andrea Ries, Josef Helg

L’Olanda avrà 2 consiglieri: Hans Van Der Molen, Bea Logtenberg

Il Regno Unito avrà un consigliere: Caroline Bennett

La Spagna avrà un consigliere: Alberto Lopez de Ipiña

L’Austria avrà un consigliere: Philipp Braun

La Francia avrà un consigliere: Mélanie Fauconnier

La Turchia avrà un consigliere: Defne Koryurek

La Svezia ha diritto a un candidato. Tuttavia, non è stato possibile definirne uno. In accordo con ilcoordinamento svedese, la Commissione si riserva di indicarlo entro il prossimo Consiglio digiugno 2013.

I Paesi del Nord (Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Islanda) avranno un consigliere: KatrineKlinken

L’area dell’Europa orientale, Asia centrale e Caucaso (Armenia, Azerbaijan, Belarus, Georgia, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Moldova, Russia, Tajikistan, Turkmenistan, Ucraina, Uzbekistan) avrà un consigliere: Nataliya Gordetska

L’Europa centrorientale (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, e Ungheria) avrà un consigliere: Jacek Szklarek

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I Balcani (Albania, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Kosovo, Macedonia, Montenegro, Romania, Serbia) avranno un consigliere: Dessislava Dimitrova

Gli Stati Uniti avranno 4 consiglieri: Charity Kenyon, Nazli Parvizi, Joel Smith, Matt Jones

Il Canada avrà un consigliere: Sinclair Philip

L’Africa del Nord (Algeria, Tunisia, Mauritania, Egitto, Libia) avrà un consigliere: Sara El Sayed

L’Africa dell’Est (Uganda, Tanzania, Ruanda, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia) avrà un consigliere: John Kariuki Mwangi

L’Africa dell’Ovest (Capo Verde, Senegal, Guinea Bissau, Sierra Leone, Mali, Costa d'Avorio, Burkina Faso, Benin, Gambia, Ghana, Niger, Nigeria, Chad, Camerun, Gabon) avrà un consigliere: Abdon Manga

L’Africa del Sud (Angola, Malawi, Mozambico, Sudafrica, Madagascar) avrà un consigliere: Herschelle Patricia Milford

Il Kenya avrà un consigliere: Samuel Karanja Muhunyu

Il Marocco avrà un consigliere: Lhoussaine El Rhaffari

Il Messico e il Centro America (Messico, Guatemala, El Salvador, Honduras, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Belize. …) avranno un consigliere: Alfonso Rocha Robles

I Caraibi (Cuba, Porto Rico, Repubblica Dominicana, Trinidad e Tobago, Barbados, Giamaica) avranno un consigliere: Madelaine Vázquez Gálvez

L’Area Andina (Venezuela, Colombia, Ecuador, Perù, Bolivia) avrà un consigliere: Sabrina Chavez

L’Area Sud (Argentina, Cile, Paraguay, Uruguay) avrà un consigliere: María Irene Cardoso

Il Brasile avrà un consigliere: Georges Schnyder

Il Giappone avrà un consigliere: Ishida Masayoshi

L’Indocina e il Subcontinente Indiano (India, Afghanistan, Pakistan, Nepal, Bhutan, Sri Lanka, Bangladesh, Burma, Thailand, Cambodia, Laos) avranno un consigliere: Phrang Roy

L’Estremo Oriente (Indonesia e Filippine) avrà un consigliere: Helianti Hilman

La Corea del Sud avrà un consigliere: Byungsoo Kim

L’Australia avrà un consigliere: Amorelle Dempster

Come da statuto, di diritto fanno parte del Consiglio un rappresentante della Fondazione Slow Foodper la Biodiversità e un delegato dell’Università di Scienze Gastronomiche: vengono indicati i nomidi Serena Milano e di Piercarlo Grimaldi.

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Per quanto riguarda il Collegio dei Garanti, i nominativi proposti sono: Antonello Del Vecchio,Peter De Garmo, Rafael Pérez, Margarita Nogueira, Barbara Hassauer.

Per quanto riguarda il Collegio dei Revisori, i nominativi proposti sono: Davide Barberis, PaolaVola, Walter Vilardi.I membri supplenti sono: Stefano La Placa, Vladimiro Rambaldi.

Prende la parola Roberto Burdese e procede all’elezione del Presidente, del Comitato Esecutivo, delConsiglio, del Collegio dei Garanti e del Collegio dei Revisori.Ogni organismo verrà votato singolarmente e in un’unica votazione, così come proposto.

Per quanto riguarda la carica di Presidente, il candidato è Carlo Petrini.I risultati della votazione sono: nessun contrario, un astenuto.Carlo Petrini è eletto Presidente di Slow Food.

Per quanto riguarda il Comitato Esecutivo, i nominativi proposti sono: Roberto Burdese, UrsulaHudson, Edward Mukiibi, Joris Lohman, Katherine Deumling, Paolo Di CroceI risultati della votazione sono: nessun contrario, 17 astenuti.Il Comitato Esecutivo è eletto.

Per quanto riguarda il Consiglio Internazionale, i consiglieri sono quelli proposti in precedenza eRoberto Burdese ricorda che il consigliere della Svezia verrà eletto in altra sede. I risultati della votazione sono: 3 contrari, 16 astenuti.Il Consiglio Internazionale è nominato.

Per quanto riguarda il Collegio dei Garanti, i nominativi sono quelli proposti in precedenza.

I risultati della votazione sono: nessun contrario, 13 astenuti.Il Collegio dei Garanti è eletto.

Per quanto riguarda il Collegio dei Revisori, i nominativi sono quelli proposti in precedenza.I risultati della votazione sono: nessun contrario, 2 astenuti.Il Collegio dei Revisori è nominato.

Roberto Burdese spiega che, al termine del Congresso, sarà convocato il Comitato Esecutivo per lanomina della carica di Segretario Generale. Roberto Burdese, inoltre, ringrazia lo staff perl’organizzazione dell’evento e tutti i delegati per la loro partecipazione.

Prende la parola Carlo Petrini, e sintetizza in una frase il lavoro che è stato svolto durante ilCongresso: il mondo ha parlato a Slow Food, e Slow Food ha parlato al mondo. L’umanità che si èpresentata a questo appuntamento ha dimostrato un trasporto che nelle precedenti edizioni nontraspariva. E la testimonianza di questo grande risultato è l’affluenza di circa 200.000 persone, chesono venute al Salone del Gusto e Terra Madre. Ad ogni conferenza c’è stato il tutto esaurito.Questo risultato esprime un senso di politicità vera, un bisogno che si sente oggi come non mai.L’intuizione della nostra associazione è quindi stata giusta: ridare al cibo una posizione di centralità.Il sindaco di Torino e l’assessore per la cultura hanno proposto che la prossima edizione si allarghi atutta la città, e che si svolga in tutti i quartieri di Torino. È senz’altro un atto d’affetto straordinarioda parte della città di Torino.

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Terra Madre ha rimesso in gioco il modo di essere della cultura e della politica, riuscendo acambiare i comportamenti collettivi. Questo Congresso, per sua natura, potrebbe essere un formattelevisivo da mandare in giro per tutto il mondo. Chi può, infatti, mettere insieme una mole cosìricca di testimonianze e al contempo esprimere gli stessi valori di essere rete? Prima che il cibopossa essere buono, pulito e giusto, le persone devono essere buone, pulite e giuste. Praticare labontà significa stemperare le diversità, interagire con gli altri, essere buoni con il cibo: infatti,nessuno si confronta con la terra madre con arroganza, e chi lo fa non è buono. Essere pulitisignifica avere a cuore il destino del pianeta; ed essere giusti significa credere che la giustizia sia unelemento fondamentale, non coniugabile in maniera diversa da un paese all’altro. Incominciamo aessere un po’ più slow life, a essere meno arrabbiati. È una buona pratica da avere neicomportamenti individuali. Carlo Petrini usa la metafora di un vestito che richiede, dopo il suoconfezionamento, cambiamenti e adattamenti in base alla crescita di chi lo indossa. Slow Food saràun’associazione aperta a questi cambiamenti, pronta ad accogliere Paesi come l’Africa o la Cina.Slow Food non avrà barriere, e avrà l’attenzione verso quei Paesi che esigono complessitàmetodologiche e filosofiche molto diverse dal modello europeo o nordamericano. La democrazia,infatti, non è una mera contabilità aziendale, ma si pratica con l’apertura del cuore. Carlo Petrini ringrazia i presenti per aver votato la sua candidatura all’unanimità, e presenta gliobiettivi da perseguire.

• 10.000 orti in Africa. Carlo Petrini si rivolge ai delegati africani, e li invita a lavorare inprima persona per la creazione degli orti, a tormentare i rispettivi governi perché sostenganoquesto progetto. Non ci saranno missionari che andranno in Africa a costruire orti. SlowFood, al contrario, darà tutto il suo sostegno all’Africa in nome di un concetto di“restituzione”.

• 10.000 prodotti dell’Arca del Gusto(non solo dati da madre natura, ma anche trasformati)dovranno essere catalogati e descritti, con una capacità evocativa. Oggi i prodotti nell’Arcadel Gusto sono solo 1.100, ma per testimoniare la biodiversità del pianeta dovrannoaumentare. La catalogazione dei prodotti è alla base del senso politico di Slow Food, e nondeve essere interrotta. Il senso politico più importante di Slow Food, infatti, risiede nellabiodiversità.

• 10.000 comunità del cibo e convivia. Oggi ci sono 1600 convivia e 2500 comunità, maquesto numero dovrà crescere.

Carlo Petrini sottolinea che questi obiettivi andranno perseguiti con la mobilitazione giocosa checontraddistingue la filosofia Slow Food.

Carlo Petrini procede alla nomina di un Vice Presidente Internazionale dell’associazione,specificando che per il momento si limiterà a nominarne solo uno. Il Vice Presidente è AliceWaters (Usa). Dopo aver auspicato che il Presidente degli Stati Uniti venga riconfermato, Carlo Petrini invitaAlice Waters a porsi l’obiettivo di coinvolgere il governo degli Stati Uniti nel progetto dei Mille ortiin Africa.Carlo Petrini conclude il VI Congresso Internazionale di Slow Food, ringraziando tutto lo staff, idirigenti del Consiglio precedente, oltre a Paolo Di Croce e al suo gruppo che hanno lavorato sulfronte internazionale. Il nominativo che sarà proposto al Comitato Esecutivo per la carica diSegretario Generale è Paolo Di Croce.

Carlo Petrini rivolge un ringraziamento finale al lavoro di tutti i volontari.

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