Date post: | 13-Mar-2016 |
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Si ringraziano
per il contributo
per la collaborazione
progetto editoriale Anno Dominieditor Alessandra Demonteprogetto grafi co e impaginazione Alessia Petocchi
© copyright per il testo Il Teatro del Pettirosso© copyright 2011 E. Lui Editore
viale XXV aprile, 31 - 42046 Reggiolo (RE)[email protected]
Assessorato all’Ambiente
Il Teatro del Pettirosso
E. Lui Editore
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INTRODUZIONE
Musica traccia 1
Una signora esce dal sipario; indossa un ve-stito nero con applicate foglie verdi di cartone dipinto. È emozionata, visivamente sciocca, con tono frivolo annuncia:
In molte città, dove il consumo di suolo non rispetta alcuna regola, diventano pae-saggi discarica, con immondezzai, scheletri di palazzine mai fi nite, opere pubbliche in-compiute, edifi ci abusivi, inceneritori puz-zolenti, baraccopoli che fanno compagnia a sfavillanti centri commerciali, nuovi luoghi di consumo compulsivo, attrattori insazia-bili di automobili, produttori instancabili di inquinamento, deserti dell’incomunica-bilità. Ma... è proprio in questi luoghi che si organizzeranno la giornata dell’albero, la giornata dell’acqua, la giornata dell’aria, la giornata dell’erba.
Improvvisamente una voce dalla platea la zittisce.
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Stop musica
L’uomo del pubblico con voce decisa urla:
Si vive male nelle città contempo-ranee!
La signora rimane bloccata nella posizione, visivamente smarrita.
Musica traccia 2
Lo dimostrano gli indici di inquinamento e le statistiche sulle ma-lattie.
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Continua:
- L’uomo s’è messo al posto degli alberi e delle bestie e ha inquinato l’aria, ha impe-dito il libero spazio... chi ci guarirà dalla mancanza di aria e di spazio?
Esce. La signora imbarazzata:
Chi ci salverà... chi ci salverà...A volte la bugia è la cosa che fa meglio a tutti!
Esce.
Sfuma traccia 2
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SCENA PRIMA
Il sipario si apre.
Sale traccia 3
Una luce accecante, deserta, illumina la sce-na, un e! etto fumo-nebbia caratterizza un ambiente ostile. A sinistra del palco, una gazza è seduta su un trono-seggiolone, indossa dei trampoli, fuma la pipa.È una sentinella, come nel Bosco Vecchio di Buzzati, e controlla il territorio.Davanti a lei, sul pavimento è disegnata una scacchiera, dove sono posizionati oggetti lucci-canti e colorati di giallo: un ramo, un cappelli-no, due maschere antinfortunistica, scarpe da lavoro, un sacchetto pieno.A destra di fronte alla gazza, uno strano ci-mitero con lapidi in ferro dipinte in modo in-formale.
La gazza studia le mosse del gioco del tris fu-mando la pipa, ascolta, con un cannocchiale controlla e attende... non Godot!
Entra il gallo - sfuma la traccia 3
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Si guardano. Si conoscono.
Il gallo si posiziona vicino alla gazza continuan-do il gioco del tris. In ostinata attesa ascoltano ogni fremito o calpestìo.La gazza col cannocchiale scruta ogni mini-mo accenno d’arrivo; il gallo verifi ca dirigen-dosi verso il rumore: ma non c’è mai nessuno.
Per rendere meno pesante l’attesa, la gazza mostra una ghianda al gallo, il quale si avvi-cina per prenderla ma... la gazza ci ripensa e la rimette nel taschino; il gallo reagisce star-nazzando.
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La gazza divertita continua il gioco con uno yo-yo, il gal-lo dopo qualche tentativo fallito riesce fi nalmente a prenderlo. Comincia a giocare, mostrando la sua bravura e agili-tà, poi posiziona lo yo-yo sulla scac-chiera.
Dal fondo appare un uomo: cammina silenzioso tra le lapidi, si guarda intorno.La gazza si accorge di lui, comincia a sbattere le ali, fa un gran baccano, il gallo si gira, vede l’uomo, intuisce e starnazza. La gazza guardinga gli va incontro e lo inter-roga:
Qual è il tuo nome?
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L’uomo risponde:
Elzéard Bou) er.
La gazza si agita ancor di più, così pure il gallo.Cerca un altro indizio e chiede:
Anni?
Bou" er:
Cinquantacinque.
Il gallo dalla gioia comincia a girare intorno, fa gazzarra: è proprio Elzéard Bou" er! L’uomo tanto atteso è ar-rivato... la gazza lancia un verso, zittisce il gallo, guarda Bou" er e con tono delicato annuncia:
Ti aspettavamo, parlaci di te.
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E con un gesto d’ala lo invita ad entra-re nello spazio scacchiera.
Bou" er:
Mi sono ritirato in solitudine col mio cane, dopo aver perso l’unico
fi glio e poi mia moglie, trova-vo piacere nel vivere lenta-
mente.Nella regione in cui vive-vo, rari erano i villaggi.
Il gallo ricorda quei luoghi:
Quattro o cinque villaggi, sparsi lontani gli uni dagli altri
sulle pendici di quelle cime. Sono abitati da boscaioli che pro-
ducono carbone di legno. Sono posti dove si vive male.
Le famiglie, serrate l’una contro l’altra in quel clima di una rudezza eccessiva, d’e-state come d’inverno, esasperano il pro-prio egoismo sotto vuoto.
Bou" er intanto guarda gli oggetti sulla scacchiera riconoscendoli: il cappellino della moglie, lo yo-yo del fi glio, il ramo ingiallito del vecchio bosco, gli abiti dei boscaioli, il suo sacchetto pieno di ghiande...
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Gazza continua.Le battute si alternano:
L’ambizione irragionevole si sviluppa sen-za misura, nel desiderio di sfuggire a quei
luoghi. Le più solide qualità scricchiolano.
Gallo:
Le donne covano ran-cori. C’è concorrenza su tutto, per la vendita
del carbone come per il banco di chiesa, per le
virtù che lottano tra di loro, per i vizi che lottano tra di loro e per...
Gallo e Gazza insieme:
Il miscuglio generale dei vizi e delle virtù, senza posa.
Gazza:
Il vento altrettanto senza posa irrita i nervi.
Gallo:
Ci sono epidemie di suicidi e numerosi casi di follia, quasi sempre assassina.
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Bou" er:
La regione in cui vivevo era diventata un de-serto a causa dei disboscamenti continui e scriteriati.
I villaggi si svuotavano per mancan-za di acqua.
Le poche persone ri-maste vivevano nell’astio e
nell’invidia.Il mio paese stava morendo per mancanza d’alberi.
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SCENA SECONDA
Musica traccia 4
La luce si fa ora più morbida.Bou" er raggiunge il proscenio e mima la sce-na mentre Gazza descrive l’azione fumando la pipa.Gallo prende il posto di Bou" er sulla scac-chiera che ascolta e guarda incuriosito.
Gazza:
Prese un sacco, rovesciò sul tavolo un muc-chio di ghiande.Si mise a esaminarle l’una dopo l’altra con grande attenzione, separando le buone dal-le guaste.Quando ebbe messo dalla parte delle buo-ne un mucchio abbastanza grosso di ghian-de, le divise in mucchietti da dieci.Così facendo, eliminò ancora i frutti picco-li o quelli leggermente screpolati, poiché li esaminava molto da vicino.
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Quando infi ne ebbe davanti a sé cento ghiande perfette, si fermò e andammo a dormire. Prese un’asta di ferro della gros-sezza di un pollice e lunga un metro e mez-zo. Uscì.Quando arrivò dove desiderava, cominciò a piantare la sua asta di ferro in terra.
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Faceva così un buco nel quale depositava una ghianda, dopo di che turava di nuovo il buco. Piantava alberi.Gli domandai se quella terra gli apparteneva.
Bou" er:
No.
Gazza:
Sapeva di chi era?
Bou" er:
Non lo sapevo.
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Gazza:
Non gli interessava conoscerne i proprietari.Piantò così le cento ghiande con estrema cura.
Elzéard Bou" er guarda il semina-to; guarda Gallo; esce.
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SCENA TERZA
Costruzione del bosco.
Musica traccia 5
Gallo si muove verso il seminato. Di Bou" er ora ri-marrà solo la voce.
Gazza:
Il progetto aveva l’aria di proce-dere a catena.
Lui non se ne curava: perseguiva
ostinatamente il pro-prio compito molto sem-
plice.Da tre anni piantava alberi in
quella solitudine, in compagnia solo del suo cane.
Il “cane Bou" er” entra in scena, a tempo di musica alzerà gli alberi; Gazza guar-
da con curiosità muovendosi sui trampoli;
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il bosco prende for-ma, anche la luce si fa
più giocosa; Gallo cu-rioso cerca di invadere il
campo di lavoro del cane; il cane lo manda via (momen-
ti vivaci tra i due).
Ne aveva piantati centomila. Di centomila ne erano spuntati
ventimila. Di quei ventimila, con-tava di perderne ancora la metà,
a causa degli imprevedibili disegni della provvidenza.
Restavano diecimila querce che sareb-
bero cresciute in
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quel posto dove prima non c’era nulla.Dopo qualche tempo, vidi scorrere dell’acqua in ruscelli che erano sempre stati secchi.Era la più straordinaria forma di reazione che abbia mai avuto modo di vedere.La trasformazione avveniva così lentamen-te che entrava nell’abitudine senza provo-care stupore.
Sfuma traccia 5
Gallo con entusiasmo:
Perciò nessuno disturbava l’opera di quest’uomo. Se l’avessero sospettato, l’a-vrebbero ostacolato. Era insospettabile.Chi avrebbe potuto immaginare, nelle am-ministrazioni, una tale ostinazione nella più magnifi ca generosità?
Cane:
Operava in una solitudine totale...
Al punto che, ver-so la fi ne della vita, aveva perso del tutto l’abitu-dine di parlare.
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SCENA QUARTA
Si sentono arrivare da lontano note di violi-no... dal fondo entra un violinista, raggiunge
il bosco e suona tra gli alberi: è musica allegra quasi gitana. Gli animali ascoltano partecipi,
dalle quinte laterali entrano incuriositi dei ragazzi a far parte della scena, dai loro
corpi spuntano rami. Il bosco vive, tutto è allegria
e senso di pace, si danza e si conversa in armonia.
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SCENA QUINTA
Un rumore di sega annuncia l’arrivo di bo-scaioli.
Musica traccia 6
Fuggi fuggi del violinista, i ragazzi spaventati escono con l’aiuto di Gazza.Le luci lentamente tornano ad infastidire.Gli attori si tolgono la maschera e raggiun-gono la scacchiera dove completeranno la me-tamorfosi, spogliandosi del tutto del costume dell’animale e vestendo con gli oggetti posi-zionati sulla scacchiera la fi gura degli uomini boscaioli.A tempo di musica raggiungono il bosco e ta-gliano simbolicamente gli alberi. I movimenti sono veloci e decisi, violenti e nevrotici.Dopo la distruzione degli alberi gli uomini si bloccano; la musica cambia ritmo e gli attori riprendono la morbidezza dell’animale rag-giungendo la loro maschera. ... Da lontano i colpi a! aticati dell’ascia. Ricordo del taglialegna.
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SCENA SESTA
Silenzio, Gazza, Cane e Gallo guardano lo scempio. Commentano.
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Gallo:
Era già da un po’ di tempo che disboscavano.
Come un disco che s’inceppa.
Disboscavano, disboscavano, disboscava-no, disboscavano, disboscavano...
Gazza tocca Gallo per farlo smettere e ag-giunge:
Si è visto che abusavano.
Cane:
Tomp* f, tomp* f, tomp* f, anche quando cadono gli alberi mantengono la loro digni-tà... cadono con eleganza...Certo la fi ne degli alberi o la fi ne della terranon è la fi ne del mondo ma ormai era di-ventata un’abitudine.
Gazza:
Il mondo è forse come il ritornelloche fi nisce così come cominciae non trova il tempo di fermarsi.
Traccia 7, voce di Elzéard Bou! er
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Un tempo i boscaioli aveva-
no riguardo per gli alberi, bevevano alla loro
salute, un tempo i boscaioli canta-vano.
In coro gli animali danzando in cir-colo:
(Cane) Se è per una culla felice (Gazza) Se è per un letto d’amore (Gallo) Se è per la bara d’un vecchio, va’ boscaiolo(Tutti) Va’ boscaiolo(Gallo) Fai del tuo meglio
(Tutti) Fai del tuo meglio, fai del tuo meglio, fai del tuo meglio, fa...(Gallo) Ma... se è per il trono di un re(Tutti) Pensaci due volte, pensaci due volte, pensaci due volte, pensaci due volte...
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Musica traccia 8 Gazza:
Ma già allora un tempo cominciava a chia-marsi subito oggi.
Cane:
Presto gli uomini andarono così veloci da nessuna parte che stavano di continuo in qualunque luogo con grandi ferraglie biz-zarre che ovunque mandavano tutto in ro-vina.
Gallo:
Prima o poi tutti gli alberi del mondo ca-dranno... Elzéard ?
Tutti:
... Elzéard Bou) er...
Traccia 9, voce di Elzéard Bou! er In Argot gli uomini chiamano orecchie le foglie degli alberi, quasi sentissero che gli alberi conoscono la musica. Ma il gergo de-gli alberi è un Argot più antico. Chi lo sa cosa dicono quando parlano degli uomini.
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Cane:
Gli alberi parlano albero come i bambini parlano bambino.Quando un piccolo d’uomo o di donna a un albero rivolge la parola, l’albero gli rispondee il piccolo capisce.
Gazza:
In seguito il bimbo parla con i maestri, i professori, i genitori, i dottori, più non in-tende la voce degli alberi, non sente più la loro canzone nel vento.
Gallo:
Talvolta una fanciulla lancia un grido di-sperato in un giardino di cemento armato, di erba vizza e di lurida terra.
Cane:
Bou) eeeeeeeeeeeer
Traccia 10, voce di Elzéard Bou! er
Fatelo entrare non io... ma lui deve ora!
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Cane:
VERDESPERANZAAAAAAAAAAA
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Cane si muove sul palco scodinzolando e chia-mando Verdesperanza, è molto agitato.Gallo e Gazza si chiedono:
- Cosa sta succedendo, chi è mai Verdespe-ranza? - È forse un albero? - Un albero?
Cane porta in scena una seggiola.Esce...
Gallo e Gazza sono ancora più stupiti.Cane rientra con Verdesperanza.Gallo e Gazza:
Ma è un bambino... un bambino...
Sì un bambino! Ha con sé una fi sarmonica.Cane invita il bambino a sedersi, ordina a Gazza di donare la ghianda che tiene nel ta-schino. Gazza ubbidisce: la porge al bambino.Il bambino la guarda, guarda Cane, dice:
- Grazie.
SCENA FINALE
Verdesperanza intona una musica malinconi-ca ma piena di speranza, entra il violinista e si inserisce nella musica, i tre animali lo guar-dano soddisfatti, i ragazzi albero entrano in-curiositi, lo guardano, si muovono in cerchio.
A musica conclusa il cane Bou" er prende il sacchetto pieno di ghiande, lo apre e fa cadere le ghiande sul palco.
Fine
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Spettacolo V!"#!$%!"&'(&Il Teatro del Pettirosso
Attori
Annamaria Giacomelli
Marco FerraroSara Mansi
Musiche dal vivo
Eugjen Gargjola, violino
Alberto Sanfelice, fi sarmonica
Luci e audio
Federico Ferrari
Montaggio audio
Emiliano Paterlini
189
Liceo Artistico Giulio RomanoMantova
Elenco docenti
Maura FerrariAnnamaria Giacomelli
Elenco studenti classe 4a LA
Elena AraldiDalila Calvagna
Rossana CalzolariEleonora CapelloJessica GanzerliDebora Marotta
Marcello MastruzziNicola Pavarina
Valentina PoltronieriLaura Simonati
Tiziana Tommasi Aurora TrolettiTania Zapparoli
190
Liceo Artistico Alessandro Dal PratoGuidizzolo
Elenco docenti
Massimo BrottoSira Castagna
Maria Rosaria MiloMirella Monacelli Ermanno Poletti StefaniaVercesi
Elenco studenti
classe 2a A Giacomo Banni Liliana Berteni
Deborah Gastaldello Sara Grazioli
Isabella NegrisoliLaura Sacchi
classe 3a AGiuliano Musoni
classe 4a AAlessandro Antonini
Giada Bertagna Ornela Doda Bryn Metzgar
191
classe 5a AGiliana Diaz
Miriana ResconiChiara Sammartino
Federica Tonini
classe 1a B Sereno Angie
classe 2a B
Alberto Dossena Barbara Pacchieni
Asja PasqualiVictoryia Teslenko
Michela Vallio
classe 3a BSara AldrovandiAlice AmicabileRoberta Dipalo
Ilaria Marchi Karolina Medeiros
Aitor SaporettiFrancesca Scolari
classe 4a BMarica Bersanetti
Sara BianchiMattia Grossi
Omar Guidetti Corinne Sberna
Nicholas Zuccolo
192
classe 5a BBruna GarabelliEnrico PicenniVeronica VallioDenis Venturini
classe 1a C Gloria Betelli
classe 2a C Maddalena Ferronato
Manuel Locantore
classe 3a CSara Treccani
classe 4a CTiberia Bernardi
classe 5a CMarta Veronesi
INDICE
Testo teatrale Verdesperanza pagina 5
Introduzionepagina 7
Scena primapagina 10
Scena secondapagina 19
Scena terzapagina 23
Scena quartapagina 26
Scena quintapagina 27
Scena sestapagina 29
Scena fi nalepagina 38
Illustrazioni Liceo Artistico Giulio Romano
Mantovapagina 41
Foto spettacolo Mantovapagina 63
Illustrazioni Liceo Artistico Alessandro Dal Prato
Guidizzolopagina 87
Foto spettacolo Guidizzolopagina 155
Spettacolo Verdesperanzapagina 188
Elenco docenti e studenti Mantovapagina 189
Elenco docenti e studenti Guidizzolopagina 191
Finito di stampare nel mese di giugno 2011E. Lui Tipografi a Reggiolo (RE)