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video advertising tra storytelling, creatività e …Video Adv). nonostante la fiducia nel mezzo da...

Date post: 03-Jun-2020
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TRA STORYTELLING, CREATIVITÀ E INNOVAZIONE LA GUIDA VIDEO ADVERTISING 2016
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Page 1: video advertising tra storytelling, creatività e …Video Adv). nonostante la fiducia nel mezzo da parte di tutte e tre le cate-gorie, nella maggior parte dei casi, il peso del digital

tra storytelling, creatività e innovazionela guida

video advertising

2016

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La capacità di elaborare dati e metterli in connessione sta cambiando il nostro modo di lavorare, prendere decisioni, muoversi, informarsi e fare acquisti. Per qualcuno i dati sono già una forma d’arte. Per noi della pubblicità “dati” signifi ca soprattutto che possiamo consegnare i vostri messaggi in modo più coerente, nei contesti più naturali e con una maggior effi cacia.

Nell’immagine: data visualization della distribuzione dei contenuti dei brand Mediamond in affi nità alle principali categorie merceologiche

Data is a form of artD

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grafica e impaginazionerealizzazione e contenuti a cura di

04 10 60

noseda video adv: mercato in crescita, ma non ancora maturo

la Carpia i punti forti del video online: focus sul formato

iab italia il profilo, le iniziative e i benefit per i soci

06l’analisi iab europe indaga lo stato dell’online video adv

12sCenari i temi più caldi del video adv visti dal tavolo di lavoro iab

33prospettive i prossimi impegni del tavolo di lavoro dedicato al video

4w marketplace • aOl • DOt&meDia • Freewheel / StickyaDS • GuarD.SOcial • meDiamOnD • netaDDictiOn • Smart aDServer • SpOtiFy • teaDS • theOutplay • tribOO meDia

36-59 protagonisti& Case HistorY

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Un Mercato in continUa crescita, Ma con Potenzialità ancora inesPresse

viDeo aDvertising

il video advertising rappresenta un mercato in costante e continua evolu-zione, con un potenziale enorme per investitori e operatori del settore. nel 2015, questo settore ha superato i 360 milioni di euro di valore - somma che per due terzi deriva da Youtube e dai social network e che è cresciuta del 40% circa, mentre per il restante terzo è dato dalla raccolta sui siti e portali di editori e media company italiani. dal punto di vista dei formati, la tipo-logia di video più diffusa è quella del pre-roll, ma sono in crescita i video outstream e, in misura minore, anche i video all’interno dei social network. per il 2016, prevediamo che il valore del video advertising aumenti di un ulteriore 30%, arrivando a pesare circa il 20% del totale internet.il video è un formato privilegiato, in grado di arrivare ai consumatori con una potenza evocativa e una capacità di coinvolgimento emotivo senza pre-cedenti ed è fortemente in linea con le esigenze dell’attuale società delle immagini, abituata a una fruizione di contenuti veloce, immediata e pervasi-va. eppure, è uno strumento che ha delle potenzialità ancora fortemente

inespresse: la combinazione di video e Web permetterebbe di arrivare a ciascun utente finale con un’efficacia senza precedenti, ma ci sono ancora molte criticità che ne rallentano la crescita, prima fra tutte la tendenza a realizzare video per il web adattando formati pensati per il canale televisivo. inoltre, gli operatori del settore lamen-tano un elevato costo di realizzazione dei contenuti pubblicitari in formato video, la mancanza di una digital vi-deo strategy aziendale e una difficoltà nel valutare la performance dei video.un tale scenario evidenzia quindi la necessità di investire in professiona-lità e strumenti specifici per il web, a beneficio di una video content stra-tegy più efficace. come associazione, ci impegniamo per offrire momenti di confronto e formazione in questo importante ambito, nell’ottica di for-nire a tutti gli operatori gli strumenti adeguati ad affrontare le sfide legate all’evoluzione del comparto.

Carlo nosedapresidente iab italia e co-founder & managing partner m&c saatchi

iab seminar 20164

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Video adVertising 5

“Nell’attuale scenario si

sta imponendo la necessità di investire in professionalità e

strumenti specifici per il web, a beneficio di una Video Content

Strategy più efficace”

carlonoseDa

presidente di iab italia per il triennio 2014-

2016, è co-founder e managing partner

dell’agenzia m&c saatchi. continuità, chiarezza di intenti

ed efficacia sono le parole d’ordine del

suo mandato

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iaB eUroPe inDaga lo stato Dell’online viDeo aDvertising

il mercato dell’adv interattiva con i suoi 36,4 miliardi di euro in europa nel 2015 è diventato il più grande mezzo pubblicitario, superando per la prima volta la tv. negli ultimi anni, il seg-mento video è cresciuto di importan-za: è al centro dell’esperienza digitale degli utenti e ha raggiunto in europa un valore di oltre 2,3 miliardi di euro. la crescita del +35,8% fatta registrare nel 2015, dimostra che sempre di più gli investimenti dei brand attivi sul mercato online si stanno indirizzando verso il formato video.per comprendere l’adozione del video advertising in europa e il modo in cui viene inserito dagli operatori del mer-cato all’interno delle loro strategie di comunicazione online per ottenere un vantaggio competitivo, iab europe ha lanciato nel 2016 la ricerca “attitudes towards digital video advertising”.l’analisi è stata realizzata con l’aiuto della rete delle iab nazionali, tra cui anche iab italia, per garantire un cam-pione rappresentativo di tutti i mercati europei. l’indagine ha raccolto nel periodo tra luglio e settembre 2016

più di 700 questionari in diversi paesi europei. gli intervistati rappresenta-no alcune delle più grandi aziende pubblicitarie e media europee e internazionali suddivisi in advertiser 14%, agenzie 49% ed editori 37% (vedi grafico Partecipanti Survey). i risultati mostrano come il video advertising abbia conquistato un ruolo importante nelle strategie di marketing diventando un pilastro per chi vuole comunicare in maniera effi-cace al proprio target trasmettendo contenuti di qualità. la maggior parte degli stakeholder (circa il 90%) attivi nell’ecosistema digitale ha già ab-bracciato il digital video advertising, accrescendone potenziale e valore: infatti, solo l’8% degli advertiser, il 10% delle agenzie media e l’8% degli edi-tori intervistati non utilizza i formati video (vedi grafico Investimenti Digital Video Adv). nonostante la fiducia nel mezzo da parte di tutte e tre le cate-gorie, nella maggior parte dei casi, il peso del digital video advertising sul totale digital non supera il 20% degli investimenti o dei guadagni.

attitUDes towarDs Digital viDeo aDvertising

l’analisi mostra come il video advertising abbia conquistato un ruolo importante nelle strategie di marketing posizionandosi tra gli asset fondamentali per chi vuole comunicare in maniera efficace al proprio target trasmettendo contenuti di qualità

iab seminar 20166

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14%

48%

37%

advertiser agenzie editori

ParteciPanti sUrvey

investiMenti Digital viDeo aDv

investiMenti Per Device-channel

up to 20% of adv investment

21-40%

pc tablet smartphone connected tv

41-60%

61-80%

more than 80%17%

4%

6%

5%

9%11%

6%22%

27%17%

60%41%

48%

1%

80%86% 88%

72% 77% 81% 78%85% 89%

23%30% 27%

Video adVertising 7

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advertiser agenzie editori

KPi & MisUrazioni

brand familiaritY

advertising recall

brand affinitY

direct response

purchase intent

brand aWareness

81%86%

80%

63%

74%

53%

64%

77%69%

ForMati viDeo

in-stream (e.g. pre-roll)

in-banner out-stream (e.g. in-page)

84%78%

49%47%

45%35%

43%41%

41%45%

39%38%

iab seminar 20168

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Device & ForMatiil mercato video digitale include tec-nologie che permettono di adattare il contenuto a diversi dispositivi e di raggiungere gli utenti su tutte le piat-taforme. infatti, la maggior parte degli operatori investe o raccoglie da mobi-le e tablet tanto quanto da desktop. l’investimento che ancora risente di qualche freno è quello dedicato alle connected tv (vedi grafico Investi-menti per device-channel - p.7).anche dal punto di vista dei formati gli intervistati dichiarano le loro pre-ferenze, potendo scegliere tra formati in-stream e formati out-stream o video in-banner. emerge, infatti, che la maggior parte degli investimenti e delle revenue derivano da formati in-stream, ma le agenzie preferiscono investire anche sugli altri formati (vedi grafico Formati Video).la maggior parte delle campagne digital video sono pianificate in congiunzione con la tv: l’82% degli advertiser e l’88% delle agenzie pia-nificano seguendo la combinazione tv e digital. questa congiunzione, se seguita in maniera efficiente, può portare all’aumento della brand awa-reness secondo la maggioranza degli stakeholder.

KPi & MisUrazionile metriche “classiche” di brand

(brand awareness, familiarity, purcha-se, brand affinity) continuano a essere utilizzate, anche perché sono quelle che consentono di integrare i risultati di tutto il media mix. senza molte sorprese vediamo come il 67% delle agenzie, il 67% degli ad-vertiser e il 58% degli editori usano od offrono la brand awareness come metrica chiave per valutare le campa-gna digital video. segue l’advertising recall, o meglio il click (vedi grafico KPI & Misurazioni). ma inevitabil mente diventano importanti anche i data point tipici della comunicazione onli-ne (cpm, sales kpi, ctr, etc.) e quelli peculiari dell’online video ad vertising, come il completion rate che sta a cuore al 66% degli advertiser, al 71% delle agenzie e al 66% degli edi tori.

Previsioni i ricavi derivanti dagli investimenti in video advertising sono destinati ad aumentare. in particolare, il 90% degli advertiser prevede da qui a 12 mesi un aumento, mentre le agenzie si aspettano una crescita nel 98% dei casi e gli editori nel 99%. i numeri mostrano un allineamento da parte degli stakeholder e una nuova fiducia nei confronti del segmento; fiducia confermata anche dall’impiego di maggiori risorse su un terreno consi-derato sempre più fertile.

20%40%

90% +35,8% 90%

Peso Del viDeoè questa la

percentuale degli investimenti e

guadagni digital rappresentata

dal video

staKeholDerla maggior parte

di advertiser, agenzie media ed editori attivi nel digital hanno già

abbracciato il video

viDeo aDv in eUroPaè questa la crescita

registrata dal comparto in europa nel 2015, quando ha

chiuso a oltre 2,3 miliardi di euro

Previsioni% di advertiser che dice che il

comparto crescerà da qui a 12 mesi.

agenzie ed editori ancora più ottimisti

Video adVertising 9

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l’esPlosione Del viDeo online

non è un mistero che il segreto di una buona pubblicità siano i contenuti e la loro espressione, la creatività. un tema fondamentale, che può impattare in modo significativo sugli obiettivi di una campagna o addirittura sulla re-putazione di una marca. con l’ingresso di nuovi media sul mercato, internet su tutti, le modalità e le possibilità di comunicazione si sono evolute. se nel 1994 veniva erogato il primo banner, ora il vero driver degli investimenti di-gitali è il video. uno strumento potente per creare operazioni di storytelling efficaci, emozionanti e coinvolgenti.

Una crescita esPlosivase guardiamo alla sola italia, nel 2016 il video advertising dovrebbe arrivare a quota 490 milioni, un dato in aumento del 34% rispetto al 2015 (fonte: politec-

nico di milano). l’anno scorso, il video ha chiuso con una fetta del 17% del mercato del digital advertising tricolo-re, con i 2/3 in mano ai social media e a Youtube e il rimanente riconducibile a editori italiani e portali verticali. inoltre, va sottolineato che ai nostri connazio-nali piace guardare soprattutto filmati brevi, oltre a film e serie tv. sul piano internazionale, zenith ha rilevato come nel 2015 siano stati investiti circa 17 miliardi di dollari in video advertising. l’agenzia prevede che il cagr (tasso di crescita media annua) sarà di poco inferiore al 20%, superando i 30 miliar-di nel 2018.

viDeo, Una Potenza assolUta in tUtti i segMentitra le peculiarità del video c’è sicura-mente il suo adattarsi ai vari segmenti della comunicazione digitale. il forma-to, infatti, può essere transato non solo per via diretta ma anche in ambiente programmatic, con tutti i benefici legati a una pianificazione data-driven. secondo spotX, nel 2016 il mercato del video advertising raggiungerà i 245 milioni di euro in tutto lo stivale. e la pianificazione guidata dai dati sta creando un nuovo settore: il program-

scenario

se guardiamo solo al nostro paese, nel 2016 il video advertising dovrebbe arrivare a quota 490 milioni, +34% rispetto al 2015. da dove trae la sua forza? la risposta è nella versatilità del formato

di antonella la Carpia, coordinatrice tavolo di lavoro video adv in iab italia e marketing & communications director emea di teads

iab seminar 201610

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tavolo Di lavoro

matic tv, comprensivo di lineare e non. anche la fruizione di filmati su social media e su mobile sta conoscendo un periodo di grande sviluppo. su mobile, per esempio, zenith ha rilevato come questo sarà l’anno di uno storico sor-passo: i consumatori di tutto il mondo, infatti, trascorreranno in media 19,7 mi-nuti al giorno guardando video online sui propri dispositivi mobili rispetto ai 16 minuti di quelli fissi.

il FUtUro Del viDeol’elemento contenutistico-creativo

continuerà a essere preminente e fon-damentale per il successo dei video, con i filmati che si faranno sempre più brevi e sempre più spesso dovranno saper comunicare un messaggio al netto dell’audio. facebook prevede che nei prossimi cinque anni il news feed diventerà only-video. uno scena-rio fantascientifico? non proprio, se si considera che filmati a 360 gradi, live streaming, realtà aumentata e realtà virtuale, sono destinati a entrare nelle nostre case. forse anche prima di quanto pensiamo.

FaBio racchinichief eXecutive o & founder, e3

Francesco BarBarani

vice president sales radio&Web,

rai pubblicità

lUca Di cesaremanaging director,

smartclip italia

alFreDo cocomarketing

& operation director,

mediamond

MaUrizio saladigital

eXperience practice

leader, gruppo replY

FiliPPo Marchiohead of business

development, himedia

giovanni giUFFriDafounder,

neodata group

roDolFo rottadirettore marketing

e r&d, media consultants

rUBens zaMBelli

technical service

manager, adstream

alessanDro FUrgione

marketing director & digital

advertising director,

a.manzoni & c

christina lUnDarigeneral

manager, aol italY

FaBiano lazzarinigeneral

manager, shinY

Mirco Plantabusiness

development director semea,

admantX

Daniele PanatocountrY

manager italY, zoomin.tv

Video adVertising 11

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viDeo aDvertising: strategie e ForMati

l’esplosione del mercato del video advertising online ha determinato un ruolo sempre più fondamentale nelle strategie digitali degli inserzionisti di questa nuova forma di comunicazione. tra i motivi di questo successo trovia-mo in primis: la versatilità dei formati disponibili sul mercato, la possibilità di accedere a inventory differenziate, l’opportunità di introdurre strategie di engagement diverse a seconda del target. il video advertising è rappresentabile in due macro aree

entro le quali tutti gli attori coinvolti hanno saputo adattare le creatività pubblicitarie ai kpi classici, uniti a nuovi parametri di valutazione quali view through rate e viewability. le due marco aree sono identificate dai concetti di instream e outsteam. esse si differenziano in base alla loro speci-ficità tecnologica.

instreaM viDeo una strategia “instream” prevede l’adozione di un player/lettore da

scenario

nell’online video advertising, instream e outstream sono le macro aree entro le quali gli attori coinvolti hanno saputo adattare le creatività pubblicitarie ai kpi classici, uniti a nuovi parametri di valutazione quali vieW through rate e vieWabilitY

©Depositphotos

iab seminar 201612

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parte del publisher che decide di mo-netizzare il proprio canale di contenuti video. i video pubblicitari “instream” si inseriscono nello streaming di un altro contenuto video e hanno le caratteristiche degli spot pubblicitari televisivi riadattati al web-streaming. possono essere visualizzati prima, du-rante e dopo il contenuto video scelto dall’utente, durante i meccanismi di navigazione online. la classificazione data a questa possibilità di pianifica-zione è la seguente: pre-roll, mid-roll, post-roll. i risultati migliori in termini di vtr e viewability, sono dati dal vi-deo pre-roll. la durata classica di un “instream” può variare da un minimo di 5” a un massimo di 30” e può esse-re skippabile e non skippabile.

oUtstreaM viDeo gli annunci “outstream” non neces-sitano dell’adozione di alcun player/lettore da parte dei publisher, per

consentirne la fruizione. essi vengono erogati fuori dallo streaming di altri video. i formati “outstream” sono po-sizionati in qualsiasi zona di un sito ma sono tipicamente inseriti all’interno di contenuti editoriali, tra due paragrafi di un articolo di una intervista oppure nel flusso dei contenuti di un social feed. un meccanismo che non ostaco-la la fruizione o la lettura di contenuti da parte dell’utente e si adatta omo-geneamente al layout della pagina stessa, presentandosi, quindi, come un annuncio pubblicitario “native”. il livello di engagement sugli utenti per questo formato è per lo più misurato attraverso la metrica della viewability, ovvero il rapporto temporale entro il quale il formato stesso rimane visibile all’interno della pagina. sempre più diffusa in ambito mobile è l’eroga-zione di video 360°, verticali o con creatività interattive attraverso questo tipo di strategia distributiva.

contenUti una classificazione dei contenuti è necessaria per evidenziare le possibili pe-culiarità e “best practices” per la definizione delle strategie di erogazione di formati instream e outstream:

instreaM oUtstreaM

contenuti professionali contenuti professionali

contenuti user generated contenuti user generated

tv video approfondimenti

canali verticali articoli

blogvideo Youtuber

news story

social feed

videoinstagramer

Video adVertising 13

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acqUistare e venDere inventory viDeo

come scegliere il veicolo più adatto per la propria comunicazione video? un interrogativo che ogni giorno clienti e agenzie si trovano ad af-frontare per massimizzare l’efficacia dell’advertising. semplificando, tra le differenti vie risolutive gli attori del mercato possono offrire e acquistare in due principali modalità:

1. selezionare i veicoli digitali che ospiteranno la comunicazione video e le quantità prestabilite di impres-sion o view direttamente dalla con-cessionaria, pianificando specifici siti, sezioni e/o target audience, comprando direttamente dalla sales house del publisher ed erogando attraverso l’adserver della conces-sionaria che controlla il delivery;

2. scegliere siti/sezioni e/o audience a cui mostrare il messaggio adv, gestendo l’erogazione attraverso delle piattaforme tecnologiche che parlano con l’adserver della concessionaria e selezionano in real time, impression dopo l’altra, “quali” e “quante” acquistarne in funzione di specifici kpi media (frequency, audience, tipo di sito, ecc.).

la prima opzione viene indicata come

direct buying. si tratta di analizzare l’offerta di siti/sezioni e/o le audience da queste espresse, verificare quanta audience in target concentrano e se il loro tone of voice editoriale è in linea con il posizionamento del brand. quindi, fatte queste valutazioni, si passa ad accertare se sui siti/sezioni individuati c’è inventory video dispo-nibile in misura tale da soddisfare le necessità dell’investitore, settando a) un cpm o a un cpcv preciso, b) una quantità di visualizzazioni da erogare in uno specifico periodo di planning, c) quali formati video (instream o outstream) e d) con quale pressione.

la seconda opzione, denominata programmatic buying, si articola in ulteriori modalità di acquisto in rela-zione ai setting, che si impostano sulle piattaforme di acquisto e di vendita, riguardanti il cpm, la scelta specifica del target audience/siti-sezioni e gli eventuali quantitativi su un numero preciso d’impression. in particolare:

a) se si sceglie un target e/o una lista puntuale di siti, con un quantitativo concordato di impression, ad un prezzo cpm fisso tra il cliente e la concessionaria, si definisce come

scenario

direct e programmatic buYing sono le modalità in cui il mercato regola a oggi la compravendita degli spazi. accordi diretti e regolamentati da piattaforme non sono però alternativi, anzi il miX può garantire un maggiore controllo del processo

iab seminar 201614

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programmatic guaranteed;b) quando si negozia un cpm fisso

scegliendo uno specifico target e/o dei siti/sezioni senza alcun vincolo sul quantitativo delle impression video, si tratta di programmatic in private deal;

c) infine, se non vengono definiti particolari vincoli né sulla scelta dei singoli siti, né sulla quantità di impression e il publisher fissa un floor price per il cpm al di sotto del quale non vende l’impression video, delegando ad un meccanismo ad asta l’acquisto della singola visua-lizzazione, si parla di Open Auction o Open RTB.

naturalmente, scegliere una modalità programmatic rispetto a un’altra porta con sé benefici e compromessi di cui tener conto rispetto agli obietti e i kpi della propria comunicazione: dalla soluzione a alla c possono crescere le efficientazioni operative e le ottimiz-zazioni economiche, ma decrescono le garanzie di delivery, la qualità dell’in-ventory e del contesto. l’acquisto del video, quindi, può declinarsi anche in formule ibride che mixano nella stessa pianificazione direct e programma-tic con l’obiettivo di avere il puntuale controllo di ciò che si compra e prova-re a efficentarne il processo. direct buying e programmatic si differenziano per il ruolo determi-nante della tecnologia nella logica di compravendita, automatizzando l’incontro della domanda e dell’offerta, ma rendendo ancora più rilevante tra le parti la chiara definizione dei kpi di una campagna video, il governo del delivery monitorato da risorse dedica-te e il “pensiero umano” nell’analisi dei risultati in corso di campagna.

a differenza

del direct buying, il

programmatic è caratterizzato

dall’uso di tecnologia nella logica di

compravendita degli spazi

©Depositphotos

Video adVertising 15

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coMe Monetizzare con i viDeo online

la crescente offerta di video adv da parte degli inserzionisti, proporzionale all’aumento degli investimenti nel mer-cato, ha determinato un’evoluzione nei formati e nei modelli di monetizzazione. oggi le inventory dei publisher possono essere valorizzate cross-device attraver-so formati video instream e outstream (v. pag. 12). le opzioni per monetizzare i contenuti video sono simili a quelli della display: è possibile, infatti, vendere gli annunci direttamente a un inserzionista oppure utilizzare tecnologie di terze parti per fornire annunci ai lettori. la seconda soluzione è veloce e facile da implementare, consente l’accesso a revenue incrementali, ma comporta la condivisione dei ricavi. i principali pricing model più diffusi per la vendita d’inventory online sono il cpm, metrica di riferimento più diffusa tra i grandi editori, il cpc e il cpl. le tecnologie e gli strumenti usate sono ad server, ssp, sdk, cms, cdn, ecc. l’ssp è quella che meglio rappresenta uno dei principali trend di crescita del video in ambito programmatic. l’acronimo sta, infatti, per supply side platform, sostanzial-mente l’equivalente, lato publisher, di una dsp ma mentre quest’ultima è usata dagli inserzionisti per acquistare impression dagli exchange nel modo più

efficiente, le ssp sono progettate per consentire agli editori di massimizzare i ricavi sulle loro impression. oltre ad aprire l’inventory a un largo bacino di potenziali acquirenti, le ssp offrono la possibilità di impostare “piani di prezzo”, che dettano il costo minimo di vendita diretta o mediata da canali spe-cifici. inoltre, può essere utilizzata per determinare quali inserzionisti possono o non possono acquistare. connesse alle ssp vi sono le dmp usate dagli editori per valorizzare il dato connesso al loro inventario e massimizzare il costo della singola impression. visto l’alto tasso di penetrazione di utilizzo di internet attraverso i dispositivi mobile, gli editori sono sempre più attenti a sviluppare strategie coerenti con le esperienze di navigazione su smartphone. è possibile erogare video adv sia in app sia tramite mobile web. api e sdk sono gli stru-menti principali per la valorizzazione dell’inventario in app di un editore onli-ne. google amp e facebook instant ar-ticle sono due fenomeni emergenti che velocizzano il caricamento delle pagine degli editori su mobile. i sistemi di mo-netizzazione per i publisher sono ancora in fase sperimentale, ma costituiscono certamente opportunità da valutare e analizzare nelle loro fasi evolutive.

scenario

oggi le inventorY dei publisher possono essere valorizzate attraverso alcuni tipi di formati video cross-device con opzioni di monetizzazione non molto diverse da quelle dell’adv displaY

iab seminar 201616

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PrograMMatic viDeo, Mercato e ProsPettive

si parla di programmatic video quando la transazione di inventory avviene in maniera automatizzata attraverso piattaforme tecnologiche nate con l’obiettivo di rendere le pianificazioni pubblicitarie massimamente efficienti ed efficaci. nel nostro paese, la crescita del programmatic è stata fortemente trainata dal formato video, che – seb-bene venga ancora oggi largamente venduto anche in modo diretto - viene sempre più gestito dalle piattaforme con vantaggi per tutti gli attori della filiera: gli advertiser possono ambire a raggiungere target molto precisi al miglior costo evitando dispersioni di budget, gli editori possono vendere i propri spazi al miglior offerente e, quin-di, massimizzare la monetizzazione della propria inventory. quando il program-matic advertising è ben gestito, anche il pubblico percepisce la pubblicità come meno invasiva essendo i messaggi cui viene esposto più allineati ai suoi interessi. è bene sapere che, ad oggi, il grado di automatizzazione può in realtà variare in funzione di diversi fattori tra i quali la fonte dell’inventory (desktop, mobile, ott, linear tv) e l’infrastruttura tecnologica attraverso cui viene acqui-stata e venduta. di vitale importanza per il corretto funzionamento del program-

matic video advertising è l’integrazione, all’interno di queste piattaforme, di dati che vengono processati in tempo reale per determinare i prezzi degli spazi, il target, il controllo di frequenza cross-publisher, l’erogazione delle creatività più performanti, ecc. a fare la differenza tra le diverse piattaforme non è, quindi, solo la tecnologia sottostante ma anche la qualità dei dati integrati.

Mercato in ascesail programmatic video in europa è cresciuto esponenzialmente dal 2012 al 2015, passando da 22 a 375 milioni di euro. per i prossimi anni si stima ancora una rapida ascesa che porterà, nel 2020, a un valore di 2 miliardi di euro e a ricavi totali generati per oltre la metà dal pro-grammatic video adv. per quanto riguar-da l’italia, la crescita del programmatic video passa da 6 milioni di euro del 2013 a 38 milioni di euro del 2015 e si stima possa raggiungere 245 milioni di euro nel 2020. il 12% del video advertising online in italia è stato erogato in modali-tà programmatica nel 2015, per il 2016 si stima di passare al 18%, mentre nel 2020 questa percentuale raddoppierà ulte-riormente raggiungendo il 47% (fonte: “video advertising in europe: the road to programmatic ubiquity”, ihs).

scenario

la crescita del programmatic in italia è stata fortemente trainata dal formato video. ascesa inarrestabile: si stima che il settore varrà in europa 2 miliardi di euro entro il 2020

iab seminar 201618

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©Depositphotos

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PrograMMatic tv, FacciaMo il PUnto

lo sviluppo di tecnologie di program-matic applicate alla televisione ha destato molta eco negli ultimi mesi ma, è bene ricordarlo, si tratta ancora di soluzioni parziali che non coprono tutti gli elementi necessari per poter parlare di vero e proprio programmatic che necessita di alcune caratteristi-che fondamentali, in primis l’offerta e l’acquisto dell’inventario in tempo reale. le soluzioni esistenti prevedono generalmente un’automazione del processo di ordine, ma non il delivery della pubblicità da parte dell’acquirente così come accade, tramite una dsp, nel mondo digital. perché ciò sia possibile, è innanzitutto necessario che la tv sia connessa a internet (tramite un decoder, un lettore blu-ray o perché si tratta di una smart tv). inoltre, il broadcaster deve aver implementato specifiche tec-nologie in grado di distribuire, tramite il segnale televisivo, delle applicazioni che, attivandosi in background sui televisori, rendono possibili interazioni fra il segna-le lineare tradizionale e flussi di dati che viaggiano sulla rete internet. in questo modo, in linea di principio, sarà possibile attivare tutti i passaggi caratteristici del programmatic: offerta dell’impression da parte del broadcaster, analisi da parte della trading desk, bid, assegna-

zione, delivery. si parla in questo caso di addressable tv. con addressable tv viene indicato l’insieme delle tecnologie che consentono di segmentare l’audien-ce televisiva e di mostrare a differenti segmenti differenti spot o insiemi di spot all’interno di uno stesso intervallo pubblicitario. a un flusso televisivo lineare broadcast (satellitare, via cavo, digitale terrestre) viene sovrapposto un flusso di dati unicast che viaggia su rete internet. tale flusso di dati può risultare nella visua-lizzazione di elementi pubblicitari video o display. la segmentazione dell’audience può avvenire in funzione di differenti parametri, come per esempio la geolo-calizzazione, la frequenza, le abitudini di consumo dei programmi e, in alcuni casi, informazioni socio demografiche fornite dai telespettatori o attraverso contratti di sottoscrizione di abbonamenti, o at-traverso iscrizione a vas televisivi.l’addressable tv utilizza due principali tecnologia: i set tob boxes, principal-mente negli stati uniti, e il protocollo hbbtv (hibrid broadcast broadband television) in uso in quasi tutto il resto del mondo nelle connected tv, televi-sioni cioè connesse a internet. in italia l’introduzione dell’hbbtv dovrebbe iniziare nel corso del 2016, in notevole ritardo rispetto al resto d’europa.

scenario

tra le condizioni affinché le inventorY televisive possano essere regolamentate da piattaforme, vi è innanzitutto la connessione a internet e la diffusione dell’addressable tv

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l’iMPorsi Del FenoMeno MoBile viDeo aDv

è indubbio che la crescita della penetra-zione di internet in italia negli ultimi anni sia dovuta principalmente alla diffusione degli smartphone. l’accesso da mobile, infatti, è cresciuto del 48% solo nell’ultimo anno (fonte polimi). più in dettaglio, dai dati sulla disponibilità di accesso dai diver-si luoghi e device, risultano 34,8 milioni gli italiani che dichiarano di accedere a inter-net da cellulari o smartphone (il 72,6% del-la popolazione tra gli 11 e i 74 anni - fonte audiweb). anche la corrispondente frui-zione di contenuti video segue andamenti simili, per cui non risulta sorprendente che gli investimenti in mobile video adv stiano vedendo una crescita molto significativa nel corso del 2016. circa l’80% del tempo speso su mobile avviene in applicazioni ed è quindi in questo ambiente che si concentrano una parte significativa degli investimenti pubblicitari, e quelli video non fanno eccezione. le strategie di video advertising, attraverso dispositivi mobile, sottende a logiche che se un da un lato tendono a declinare formati e dinamiche distributive già presenti sul desktop, come per esempio formati instream e outstre-am, dall’altro sempre più attenzione viene data ai processi creativi per lo sviluppo di formati pensati solo ed esclusivamente per essere erogati sugli smartphone: for-mati verticali che prendono ispirazione da

quelli di snapchat, quadrati che richiama-no quelli di instagram o vine, formati 360° e interattivi, si stanno facendo largo nel mercato per cercare di creare un dialogo sempre più dinamico e coinvolgente con l’utente. una delle più evidenti differenze con l’ambiente desktop è la durata dei video: la maggior parte degli investitori pubblicitari sembra aver scelto formati di durata tra i 6 e i 15 secondi. questo perché i tempi di permanenza dell’utente su un contenuto è nettamente inferiore rispetto a quando naviga da un pc. simili al desktop sono anche le metriche misurabili e che rappresentano i principali kpi: completion rate (% delle visua-lizzazioni che hanno raggiunto il 100% della durata del video) e frequenza di visualizzazione. fanno eccezione la quan-tificazione di viewability e di audience esposta, in quanto, i principali impianti di misurazione o non sono compatibili con player video html5, o richiedono inte-grazioni non sempre possibili.

scenario

gli investimenti in formati video per mobile stanno crescendo. fatto che non sorprende dati i numeri relativi alla fruizione di internet da smartphone. l’attenzione alle peculiarità del mezzo è però vitale

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social viDeo aDv, istrUzioni Per l’Uso

un numero crescente di brand sta pun-tando sulla social video advertising, promuovendola a uno dei principali formati di distribuzione dei propri filmati pubblicitari. i punti di forza della pub-blicità video distribuita su piattaforme social è l’effetto engagement con conse-guente interazione da parte degli utenti.la social video adv si definisce come la diffusione dei video pubblicitari attraverso piattaforme, finalizzata al raggiungimento di target specifici. basa-ta su un modello cost-per-click, chiama gli inserzionisti al pagamento solo se il video risulta visualizzato dall’utente.la diffusione sulle diverse piattaforme, prime tra tutte facebook, Youtube e twitter, risponde a regole precise a se-conda del social scelto e degli obiettivi della campagna.

FaceBooKper le modalità di frequentazione e le attese che lo user matura verso la piat-taforma, l’elemento determinante per il successo risiede nella creatività dello storytelling video più che nella forma/editing del messaggio o nella sua dura-ta. va considerato che il tempo medio di attenzione da parte dello user ruota intorno ai 2 secondi (fonte: emarketer) e che la progettazione del racconto

non deve tenere conto dell’audio in modo particolare (ingresso del video in sound off). ai fini dell’interazione è utile prevedere eventuali link nel video e/o nel testo che accompagna il video. più in generale: facebook corrisponde a un momento di stacco dagli impegni e di relazione sociale per chi vi accede. as-secondando questo comportamento, è utile pensare creativamente a messaggi con caratteristiche di intrattenimen-to/notiziabilità perché favoriscono la lettura e la conseguente propensione alla condivisione (sharable) da parte del lettore.

yoUtUBeanche in questo caso si è in presenza di una piattaforma dove il contenuto è più rilevante rispetto alla forma: chi va su Youtube, infatti, ci va per conoscere, imparare, o essere intrattenuto. il phi-sique du role di “channel” suggerisce inoltre di prevedere una continuità di programmazione vs. una singola appa-rizione e via. la presenza va progettata come un continuum narrativo, un flusso di contenuti periodicamente alimen-tato con nuove contribuzioni a tutto vantaggio della fidelizzazione dello user, perché in Youtube i follower sono la vera metrica del successo. inoltre, è

scenario

la diffusione di video ads su piattaforme social implica, in particolare, la costruzione di uno storYtelling ad hoc per assicurarsi il maggior ritorno possibile. engagement, interazione e viralizzazione i principali plus del mezzo

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importante tenere aperta la possibilità di commentare i video (cosa che molte marche non fanno), perché predispone maggiormente l’utente all’interazione e fornisce utili suggestioni per progettare evoluzioni del messaggio. diversamente da altri ambiti, la colonna sonora e lo speaker non vengono limitati e, dunque, rappresentano efficaci elementi di enga-gement.

twitterse la maggior parte delle regole valide per gli altri social sono da tenere in conto anche qui, è vero pure che la presenza su twitter comporta alcune considerazioni peculiari:= la piattaforma è potenzialmente

rilevante per progetti second screen in quanto l’interazione real time su quanto avviene durante uno spetta-colo televisivo ben si armonizza con la contestualizzazione e immediatez-za tipici del commento sul twitter. lo stesso principio vale anche per eventi live della marca, tanto quanto per opportunità di instant advertising;

= sempre in coerenza con la natura del canale (contemporaneità), celebrità e influencer hanno mediamente impatti più alti che altrove;

= la connessione con periscope con-

sente di programmare video dedicati a presentazioni di prodotti o dimo-strativi del loro uso. la casistica in questo senso è in crescita;

= l’impiego di conversational ads consente una maggiore personaliz-zazione del tweet e incrementa la propensione allo sharing.

instagraMè la piattaforma dove la qualità dell’immagine (visual marketing) ha la precedenza su qualunque altro fat-tore creativo. inoltre, 1 annuncio su 4 pubblicati è un annuncio video (fonte: instagram 2015). l’altissima presenza di brand del settore fashion su instagram (96%) conferma l’estetica come valore dominante. ulteriore elemento peculiare viene dall’alta reattività degli utenti, su-periore alla media di altri social network, come dimostrato dalle community di instagrammer. questo facilita lo studio di iniziative basate su engagement col-laborativo per interpretare valori e realtà della marca (backstage di uno spot o di un evento), vita quotidiana dell’azienda e così via. millennials principalmente, ma anche larghe fette di giovanissimi costi-tuiscono la base utenti più cospicua, e la percentuale di utenza femminile supera quella maschile.

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la qUestione Della MisUrazione

quali sono le metriche chiave quando si parla di video advertising? questo contributo nasce proprio dalla vo-lontà di approfondire questo punto e identificare al meglio gli strumenti per valutare correttamente le performance di una campagna pubblicitaria video online.

PerForMance Metricsle metriche standard utilizzate nel digital rappresentano la base per comprendere l’andamento di una cam-pagna. un’analisi del numero di im-pression servite, il ctr e le conversion sono fondamentali per qualsiasi tipo di formato, che si tratti di video, mobile, display o native. per il video, possiamo indivi-duare alcune metriche avanzate aggiuntive che aiutano a capire le performance:

= engagement= in-target audience= viewability

engageMentle metriche di enga-gement permettono

di capire le interazioni degli utenti con una campagna video. nonostan-te il ctr sia importante, nel video occorre prestare attenzione anche al tasso di completamento: capire la percentuale di visualizzazione sul to-tale è fondamentale per comprendere l’impatto effettivo di una campagna. nel caso dei formati video avanzati, quali per esempio un formato instream o outstream inte-rattivo è possibile estrarre ulteriori in-formazioni esplica-

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le metriche per la misurazione delle performance di una campagna video online sono diverse. ciascuna ha proprie caratteristiche e nasce per rispondere a una determinata esigenza ma tutte possono concorrere a creare e ottimizzare

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tive dell’engagement dalle interazioni dirette all’interno dell’ad unit.quando si acquista attraverso una dsp, la piattaforma stessa dovrebbe essere in grado di fornire questi parametri. una dsp sviluppata con un focus sulle campagne video, dovrebbe non solo misurare i tassi di completamento ma tarare il costo finale in base ai differenti percentili di completamento; l’acquisto basato sul cost per completed view (cpcv), permette alla dsp scelta di ottimizzare il delivery, massimizzando così l’impatto della campagna.

in-target aUDienceun altro componente chiave è la com-prensione dell’audience, ovvero capire chi sta guardando il video, dove è stato visualizzato e com’è stato conse-gnato. i dati socio-demografici, forniti della dsp o da terze parti, possono

mostrare chi ha visualizzato il video e come uno specifico gruppo ha reagito al messaggio. con una target audience specifica è possibile monitorare e mi-surare la percentuale di delivery video in-target e confrontare le prestazioni rispetto ad altri tipi di audience. misu-razioni e analisi suddivise per differenti cluster basati su metriche demogra-fiche, geografiche e originate dai vari dati pubblici, forniscono fondamentali insight sulla campagna.

viewaBilityquesta metrica relativamente nuova è uno dei temi più caldi degli ultimi anni. la viewability consente agli advertiser di capire se un determinato video è stato consegnato in uno spazio visibile, oppure se è stato riprodotto in finestre inattive o in background. secondo gli standard iab, un video è definito vie-

wable quando il 50% del suo con-tenuto è visualizzato per almeno due secondi consecutivi. solo con questi requisiti una impression può essere considerata effettiva-mente consegnata.

concludendo, nonostante ci siano molte metriche differenti per la misurazione delle performance,

una volta compre-so il loro impatto, è possibile creare e ottimizzare cam-

pagne estrema-mente efficaci, in linea con il crescente trend del video adverti-sing.

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la PianiFicazione strategica Dell’aUDience

la pianificazione strategica delle audience ha subìto una fortissima accelerazione negli ultimi anni grazie all’utilizzo sempre più diffuso delle tecnologie di real time bidding e dei dati che consentono di raggiungere

target più specifici e mirati. se l’rtb e il dato applicati ai formati video sono oggetto di approfondimento all’inter-no di questa guida, ciò che vogliamo invece qui evidenziare sono le diverse opportunità di pianificazione possibili.

scenario

quali sono, a oggi, le opportunità di pianificazione possibili? ecco di seguito una breve rassegna di tutte le opzioni in target che utilizzano dati specifici per rispondere a specifiche esigenze

UnDiFFerentiateD MarKeting viene solitamente scelta quando non ci sono differenze significative tra i diversi clienti o quando il costo per svilup-pare appositi marketing mix supera il potenziale dell’azione stessa. un’azienda che usa un targeting indifferenziato adotta una filosofia mass-market e assume che tutti gli utenti abbiano necessità simili. questo genere di pianifica-zione è sempre meno adottata.

interessi e coMPortaMenti è possibile pianificare target che abbiano adottato un certo tipo di comportamento all’interno di un periodo di tempo definito, oppure che abbiano specifici interessi. nel dettaglio è possibile pianifica per:= affinity audiences utenti che hanno dimostrato interes-

se verso determinati argomenti ad ampio spettro= Custom affinity audiences audience estremamente

specifica con determinati interessi strettamente collega-ti al brand e al prodotto pubblicizzato

= in-Market audience utenti che hanno dimostrato un inte-resse verso il brand (modalità simile al retargeting).

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geo targeting gli utenti da raggiungere vengono selezionati sulla base della loro posizione geografica. si possono quindi mostrare video a utenti di una determinata nazione, provincia, città fino ad arrivare a specifici quartieri.

genere, età, altre inForMazioni si sceglie di raggiungere gli utenti che hanno una precisa fascia di età, genere o livello di istruzione. si tratta di una modalità molto utile per i prodotti destinati solo ed esclusi-vamente a specifiche tipologie di utenti.

viDeo reMarKeting con i moderni video player a disposizione e la crescente tendenza a inserire elementi interattivi nelle ad unit video, è possibile utilizzare i dati di interazione pregressi per effettuare targeting specifici tarati sulle passate interazioni degli utenti con le ad unit proposte dal brand.

PlaceMent ogni canale di trasmissione ha differenti basi clienti con diversi approcci di visualizzazione. per esempio, un utente avrà un diverso mindset a seconda che stia leggendo una pagina del corriere o guardando un canale Youtube.

seMantica/KeyworDs grazie all’accesso ai video tag, ai metadati e alle estrazioni testuali, è possibile ottimizzare il placement di una deter-minata ad unit all’interno di un contesto ottimale.

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sPazio ai “viDeo Data”

come i video possono portare a rac-cogliere dati interessanti e come gli advertiser possono trarne vantaggio per il loro roi e per le loro strategie di planning sono argomenti che stanno diventando sempre più preponderanti nel mercato del video advertising. forse troppo abusato a volte un po’ speculato, il termine “big data” sottende a un’este-sa raccolta di dati che non è pensabile se non attraverso tecnologie ad hoc capaci di automatizzare i processi di analisi, nelle fasi di targeting. basti pen-sare alle dmp che aiutano a ottimizzare la presenza online degli investitori e che secondo il politecnico di milano aiutano a individuare i cluster di potenziali clienti nel 23% dei casi. quasi il totale dei centri media, gran parte delle concessiona-rie e media company così come molti brand stanno utilizzando internamente una dmp per massimizzare l’efficacia gli investimenti attraverso i vari device.

in tvl’utilizzo combinato delle più avanzate tecnologie di rilevazione sia su video

online che sulla tv lineare sta iniziando a fornire agli operatori dati molto inte-ressanti sulla diffusione dei video pub-blicitari sulle diverse piattaforme. alla già collaudata capacità di tracciatura delle attività fornita dagli ad server si aggiungono infatti oggi tecnologie quali “fingerprint” e “watermarking”, sempre più raffinate e utilizzate, che permettono la rilevazione puntuale e precisa dell’emissione dei video pubblicitari trasmessi, via satellite o in digitale terrestre, dai principali broa-dcaster tv. la tecnologia “fingerprint”, in particolare, fornita da diversi provi-der anche a livello globale, permette di implementare diverse attività legate all’acquisizione di dati, quali appunto il monitoraggio dell’emissione degli spot pubblicitari, ma anche l’identificazione dei contenuti e la gestione degli asset digitali e dei metadati a essi associati in modo realmente innovativo. si tratta inoltre di una tecnologia non invasiva che non richiede alcun intervento/mo-difica su struttura, formato e contenuto del file video che si intende tracciare. combinando quindi i dati forniti dagli ad server, i dati relativi alla rilevazione dell’emissione linear tv con la tecnolo-gia fingerprint e associandoli con i dati della rilevazione degli ascolti (auditel) o della visualizzazione su web (audi-web), si possono ottenere scenari e report inerenti la vita e il percorso di ogni video pubblicitario attraverso le varie piattaforme.

scenario

i video come fonte per la raccolta di dati a favore degli spender: una questione sempre più sentita che ha spinto allo sviluppo di tecnologie ad hoc per l’analisi di questi contenuti online e in tv

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i PlUs Di Un Planning cross-screen

per cross-screen s’intende l’utilizzo, da parte degli utenti, dei creatori di conte-nuto e degli operatori pubblicitari di più dispositivi, tra cui smartphone, tablet, pc, advanced tv. considerando che oggi l’80% delle campagne video viene distribuita dagli inserzionisti attraverso una strategia che vede il coinvolgimento di più device, possiamo considerare que-sto tipo di distribuzione più che rilevante in un piano media. questo perché, utiliz-zando i numerosi mezzi a disposizione, si possono individuare gli utenti in target con una granularità sempre maggiore e accompagnarli in maniera continuativa nella propria online experience, massi-mizzando il roi.

contestoda sempre l’inserzionista va dove l’audience è diretta e nel corso di quest’anno il consumo di video è in crescita a livello mondiale, anche grazie alla maggiore diffusione e utilizzo di smartphone. si registra quindi una mag-giore dimestichezza al video rispetto agli anni precedenti, il che predispone

maggiormente gli utenti all’esposizione a filmati pubblicitari, anche se questo pone ancor più l’accento sul mezzo e sulla velocità di utilizzo di quest’ultimo da parte dell’utente. all’interno dei social networks, per esempio, i tempi di atten-zione sono di pochi secondi e c’è un’alta sovraesposizione alle immagini, quindi un formato adv video di 10-15 secondi risulta più adatto di uno di 30 secondi, preferibile nell’ambiente delle advanced tv. il contesto e la specificità del mezzo divengono fattori primari in fase di cre-azione e pianificazione della campagna, così come lo storytelling del messaggio pubblicitario, unico elemento accattivan-te che porta il messaggio nel range dei contenuti selezionati dall’utente. il principale vantaggio di un approccio cross-screen è dunque quello di poter raggiungere l’utente/consumatore nel mosaico di mezzi digitali e canali in ma-niera più rilevante, creando un sentimen-to più positivo nei confronti del brand e del prodotto o servizio, aumentando l’engagement e quindi “accorciando” il percorso che porta alla conversione.

scenario

la diffusione di video su più device è una prassi consolidata, ma chiama tutti a una maggiore attenzione alla declinazione dei content ads

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consiDerazioni sUllo svilUPPo creativo

la video advertising ha ormai conclu-so il passaggio da una condizione di connessione monoscreen (televisione, schermo grande dedicato principalmen-te all’intrattenimento, fruito da casa per fasce orarie) verso l’attuale sistema mul-tiscreen (pc, mobile, tablet, schermi più piccoli dedicati a scopi differenti come intrattenimento, condivisione, informa-zione e shopping, fruiti in continuità e ovunque). a questo si somma il cambio nella fruizione dei contenuti da parte del pubblico: dal modello tv monodirezio-nale (ricevo ma non posso interagire) a quello digital bidirezionale (ricevo e posso interagire). in chiave creativa, questa doppia transizione implica nuovi paradigmi di cui tenere conto.

la ForMa conDiziona la PerForManceun video pensato per impattare su uno schermo da 50 pollici davanti a chi è seduto sul divano non avrà le stesse pre-stazioni se trasmesso su uno schermo da 5 pollici fruito in movimento e senza sonoro all’avvio. abituiamoci, dunque, a considerare grandezza dell’immagine, durata del video, colonna sonora ed edi-ting come elementi non solo estetici ma anche capaci di influenzare l’attenzione: mai come oggi “size matters” nella costruzione del roi. lo stop motion, il

timelapse, lo zooming possono risolvere egregiamente problemi di engagement narrativo o di percezione della brand, in contesti mobili dove il tempo di at-tenzione varia tra 1 e 2 secondi. per le stesse ragioni ma all’opposto, la colonna sonora è meno rilevante nel progettare il racconto per il sound off all’apertura su molte piattaforme. la soluzione non è produrre di più ma farlo avendo chiaro a priori su quali device e in quali ambiti si vuole essere presenti, e operare di conseguenza. il materiale prodotto ver-rà riformattato secondo diverse idee e strutture. takeaways generali: l’inizio del video è fondamentale, lo schermo ridot-

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nuovi paradigmi si delineano per l’intero mercato del video advertising, guidati dal passaggio a una visione multiscreen e dal cambio di fruizione dei contenuti da parte degli utenti

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to vuole impatto visivo, progettare per audio disattivato, piattaforme diverse richiedono soluzioni diverse.

il contenUto DeterMina l’engageMentla forma genera attenzione ma sono i contenuti che coinvolgono, o non coin-volgono, le persone. il focus si sposta dal prodotto/servizio a ciò che è rilevante per lo user. “non cercate consumatori per il vostro contenuto, cercate contenu-ti per i vostri consumatori” (seth godin). va considerato che il digitale è ambito di spazi tematici dove lo user naviga per in-teresse. creativamente questo flusso va assecondato e non interrotto. l’approc-cio narrativo deve valorizzare argomenti e tematiche del contesto in cui vuole in-gaggiare l’utente. il video deve adottare formati e durate nativi e non interruttivi rispetto al device e alla navigazione. si deve guardare alla conoscenza dello user e dei suoi interessi (crm, analitycs, big data, predictive) non solo come fon-te di materia prima per la pianificazione media del video ma anche per creare idea e stile del messaggio, il cui obiettivo è quello di sempre (farsi notare), ma che per farlo deve saper parlare la stessa

lingua dei suoi destinatari. takeaways generali: focus primario sugli interessi dello user e non sul prodotto/servizio; essere interruttivi non paga; creatività, formato e durata immersi nel contesto.

l’interazione è la conDizionela performance è rilevante quando alla visione dell’adv segue una risposta dello user. i videotutorial (learning benefit), le promozioni/offerte commerciali (self convenience), gli advergame (rewarded fun) sono efficaci nel generare rispo-ste dirette a call to action . viceversa, curiosità, news, entertainment (sharing factor) generano più facilmente risposte indirette come la condivisione del video nella propria cerchia social. l’interazione su mobile impone attenzione alle di-mensioni dello schermo, ma soprattutto alla durata dei messaggi e agli spazi di presenza, dato il carattere personale che lo user attribuisce al device. si afferma infine l’augmented reality (pokemon docet) come tecnologia capace di aprire nuovi territori creativi e interattivi alla vi-deo-adv. takeaways generali: interazione come kpi, l’idea condiziona il feedback, mobile un canale a parte, augmented reality works.

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svilUPPo Di viDeo in ForMato vr\360°

realizzare un video vr\360° significa girare con tante telecamere contem-poraneamente dallo stesso punto della scena con diverse angolazioni. tutti i file prodotti vengono “cuciti” insieme per creare un unico grandissimo video. questo fondamentale processo di post produzione si chiama stitching (cucire).il file piatto viene curvato con appositi software che lo rendono concavo per ottenere l’illusione di un ambiente vr\360°, un file talmente grande da non coglierne l’interezza ma solo una parte. quando fruiamo un contenuto vr\360° girandoci intorno e muoven-do la testa, infatti, spostiamo il nostro punto di vista con un layer-maschera all’interno del grande file.

qUestions & answers

Qual è la differenza tra le innumerevoli telecamere presenti sul mercato?= il sensore della camera, che ne de-

termina la capacità di catturare la luce. per risolvere il problema, con la “tecnica tradizionale” di ripresa, il direttore della fotografia avrebbe illuminato di più la scena. in un video vr\360° tutto è in campo, quindi le luci per illuminare devono essere nascoste e integrate nella scena, op-pure dichiarate e ben visibili.

= l’audio perché il 50% dell’esperienza vr\360° è vissuto attraverso l’udito. migliorarne la qualità vuol dire offrire un’immersione più profonda nel contenuto, come avviene con l’uso di telecamere con capacità di registra-zione audio binaurale (o a due orec-chi): sento un suono provenire dalla mia destra, mi giro in direzione e, come avviene nella realtà, quel suono arriverà alle orecchie frontalmente.

Come cambia la regia per relazionarsi con una nuova tecnologia?il regista assiste alla scena da un altro ambiente, ricevendo il segnale su oculus o su un monitor di controllo remoto. prima di girare è opportuno fare molte prove perché cambia totalmente il set, nel quale sono presenti solo gli attori, e il modo di lavorare. la completa assenza di manovalanze e luci che intralciano, rende l’atmosfera quasi irreale.

Come cambia la scrittura e la struttura narrativa?la scrittura per i video vr\360° è to-talmente diversa da quella tradizionale. fondamentale è lasciare libero lo spet-tatore di guardare dove vuole cercando di attrarre la sua attenzione in una sorta di percorso guidato con stimoli video o audio per un’esperienza live-on stage.

scenario

da cosa parte e come prende avvio il processo di creazione di un video di virtual realitY a 360° e quali sono le implicazioni in termini di produzione e costruzione della struttura narrativa

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conclUsioni e ProssiMi iMPegni Del tavolo Di lavoroil video è segno, messaggio, seduzione. forse lo strumento più potente per entrare in relazione con l’utente perché coinvolge più di uno dei nostri sensi. il video crea immaginari e storie. l’im-magine potente nella sua magnificenza può addirittura creare scenari di sogno in cui identificarsi. il video pubblicitario è arte, per i sociologi della comunica-zione di massa moderna. proprio per queste ragioni, non dobbiamo smet-tere di ricordare che dietro un frame c’è l’opera d’ingegno di un direttore creativo, oppure l’idea brillante di un direttore marketing. in tal senso abbia-mo tutto il diritto e il dovere di definire strategie creative e distributive affin-ché queste opere d’ingegno possano ottenere l’attenzione che meritano e il giusto ritorno degli investimenti. in un museo ciò che conta è l’illumina-zione del quadro. un posizionamento sbagliato oppure inadeguato può esse-re di disturbo oppure poco significativo per il visitatore della mostra. pensiamo agli utenti come ai visitatori di un museo. questi, negli ultimi due anni, ci hanno mandato molti segnali per spiegarci come entrare in relazione con il loro mondo, negli ambienti digitali. in tal senso, il fenomeno degli ad-blocker e la loro rapida diffusione è il modo migliore per decodificare una delle loro

necessità: no all’intrusività, no all’ inter-ruzione nei meccanismi di navigazione. tutto questo non è da considerare in maniera negativa, ma come un’occa-sione per fare innovazione e iniziare a fare ordine nel cassetto dei ricordi dove internet era una terra selvaggia non conosciuta, mentre adesso si sa tutto sulle dinamiche degli utenti. dmp e tecnologie avanzate connesse al programmatic ci consentono non solo di ottimizzare l’erogazione de nostri messaggi sulla singola impression, ma anche di iniziare a fare dialogare la vec-chia tv di carosello con internet. iab a livello internazionale sta già delineando, all’interno di un tavolo di lavoro tecnico che sarà attivo fino al 28 di novembre, data in cui avverrà la pubblicazione uf-ficiale, delle linee guida che saranno poi valutate con le aziende rappresentative del mercato che hanno preso parte a questo tavolo di lavoro. in tutto questo calderone la viewability resta il tema principale perché è attraverso questo kpi che il mercato può determinare il livello di qualità di un video. creatività interattive, mobile, programmatic e programmatic tv sono i temi caldi che meritano attenzione e che saranno approfonditi in delle video pills che il tavolo di lavoro fornirà in seguito all’in-troduzione di questi argomenti.

scenario

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4w marketplaceControllo e ottiMizzazione delle pianifiCazioni onlinel’azienda e la sua storia4w marketplace è il network pubblicitario leader del mercato digitale italiano. in connessione diretta con gli editori, aggrega un’ampia inventory di siti altamente qualificati secondo criteri qualitativi, per offrire agli investitori il miglior controllo e la costante ottimizzazione della propria pianificazione. 4w offre agli editori e agli investitori i migliori risultati nella gestione di spazi video, annunci native e display, sia desktop sia mobile, in modalità diretta e in programmatico. a partire dal 2009, grazie all’accordo in esclusiva con il consorzio ppn (fondato da gruppo rcs e gruppo editoriale l’espresso), 4w si è affermata nella gestione degli spazi annunci native delle più prestigiose testate online. nel corso degli anni ha sviluppato il proprio network divenendo il primo in italia anche per estensione oltre che per qualità. investimenti importanti sono stati fatti per lo sviluppo della tecnologia che sta alla base dell’attività di 4w: nel 2012 ha ottenuto per questo un finanziamento di 2 milioni di euro da principia sgr. nel 2015, con l’accordo concluso con il gruppo dada per il merge con simply proadv, 4w ha integrato importanti infrastrutture per la gestione dei publisher.

servizi video advertising4w rappresenta il bacino di inventory video più ampio del mercato italiano, un network di editori e di siti che attraverso la propria suite tecnologica è in grado di qualificare e controllare direttamente i propri spazi in pagina a garanzia di risultati ottimali. l’offerta in termini di formato si concentra sul pre-roll, che viene offerto agli editori anche in soluzioni widget (4wtv). è in corso di realizzazione una nuova proposta fortemente improntata all’engagement dell’utente.

Contatti via b. quaranta, 40 - milano

+39 02 525051 [email protected] www.4wmarketplace.com

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caSe StuDy

serviziovideo pre-roll

noMe azienda assoCiata iab4w marketplace

Contesto la scelta fatta per questa pubblicazione è quella di condividere l’esperienza dell’azienda, sviluppata nei primi sei mesi dell’anno, nell’intero segmento del video pre-roll.

targetmulti-target

obiettiviriuscire a soddisfare i kpi degli investitori, sia in programmatico sia in gestione diretta, raggiungendo quelli che sono i loro obiettivi di viewability, completion rate e in-target.

strategia non esiste un’unità di misurazione comune, al contrario, diverse entità restituiscono un differente risultato in termini di valutazione. se a pari condizioni si misurano la viewability di un sito con diversi fornitori di servizio, si ottengono diversi risultati, con poche possibilità di confronto. la stessa cosa vale anche per l’analisi del target socio-demo. l’approccio utilizzato da 4w è pertanto inevitabilmente legato a un’ottimizzazione manuale su ciascuna campagna, al fine di trovare il giusto equilibrio.

per quanto concerne l’in-target, i parametri di controllo di 4w prevedono: contestualità della testata, selezione dei profili tramite la dmp (nugg.ad), verifica e ri-ottimizzazione attraverso i dati del fornitore del cliente.per quando riguarda il completion rate, oltre ai tool di rilevazione, 4w verifica anche i risultati attraverso la ssp e controlla il singolo posizionamento andando a fare una selezione accurata delle unit che hanno maggiore rendimento. in questo caso i dati del cliente, se forniti, sono un’ulteriore conferma del lavoro svolto. per finire, la viewability è tracciata con i tool propietari, incrociata con i dati provenienti dalla ssp e verificata dai test a campione effettuati utilizzando un fornitore di servizio. questo, insieme ai dati del fornitore del cliente, dà una visione molto accurata di quello che è necessario escludere per raggiungere le percentuali di obiettivo richieste.

risultati da gennaio a giugno 2016, i risultati in estrema sintesi sono stati i seguenti:= siti attivati: 217= 143 dotati di player = 74 con 4w tv= video distribuiti: 190 milioni= campagne gestite: oltre 300= target maggiormente richiesto:

donna 25-54= media kpi: in target 70% viewability 70% vtr 75%

Video adVertising 37

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aOlContent e innovazione: linfa per il video advl’azienda e la sua storiaaol, media technology company, punta a mettere in comunicazione consumatori e produttori attraverso marketplace aperti. aol fa leva sui dati per creare nuove opportunità per la produzione di contenuti, la distribuzione e la monetizzazione. aol connette editori ed inserzionisti attraverso le sue piattaforme programmatiche globali, mettendo a disposizione l’inventory di microsoft e contenuti originali di brand proprietari come techcrunch, the huffington post e makers che raggiungono oltre 500 milioni di consumatori mensili globali. inoltre il solo network pubblicitario mobile di aol può contare su una reach di circa 600 milioni di utenti.

servizi video advertising il video è un pilastro della strategia di aol: l’azienda sta facendo investimenti sia per la creazione di contenuti premium, sia sul fronte tecnologico, grazie allo sviluppo e all’acquisizione di piattaforme all’avanguardia. infatti aol:= produce e distribuisce contenuti originali grazie

alle sue redazioni, tra cui huffington post e ryot;= collabora con rinomate case di produzione per la

creazione di serie dedicate al mondo del digitale che mette a disposizione dei clienti o distribuisce su piattaforme proprietarie come l’app go90;

= mette la sua esperienza al servizio dei clienti per creare contenuti premium ad hoc con partner studio, divisione creativa interna.

in aol, l’innovazione in ambito video è continua e coinvolge sia i nuovi formati quali live programming, video 360, virtual reality, branded content e native che le piattaforme di distribuzione - sia in modalità programmatica come one by aol che in modalità native con beon.

Contatti piazzale biancamano 8

c/o regus - milano +39 02 6203 1 [email protected] www.advertising.aol.com/it

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caSe hiStOry

progettobayer spa., campagna di video branded content per aspirina

Contestodopo la best practice, nel 2015, per il brand bayer gynocanesten, bayer riconferma msn per mettere a punto una strategia di native advertising per due prodotti del brand aspirina: aspirina c e aspirina dolore & infiammazione. dalla sinergia tra aol, bayer e l’agenzia mediacom nasce, così, “star bene ogni giorno”, un’iniziativa che vede msn.it diventare un vero e proprio punto di riferimento online per i temi legati al benessere psicofisico, al successo e all’automotivazione.

obiettivi= raccontare il brand e i suoi valori a tutta

la famiglia= assicurare un alto tasso di engagement

con i consumatori, informandoli sui benefici del prodotto, per aumentarne il livello di fiducia

= aumentare le vendite

targetdonne, 35-64 anni

strategia di CoMuniCazioneContenuti originali e utili per l’audiencecreazione di pillole video originali della life coach barbara ferrari con approfondimenti e consigli relativi allo star bene su tutta la sfera del quotidiano: da come avere

successo nella vita personale a come gestire carriera, ambizioni personali, tempo, wcomunicazione e molto altro ancora.

distribuzione in contesti affiniquesti video, e altri contenuti editoriali, sono stati distribuiti in due modalità differenti: = inserimento all’interno di un canale

dedicato e creato appositamente su msn.it, focalizzato proprio sul benessere psicofisico e sull’automotivazione

= viralizzazione dei formati video attraverso siti web e blog coerenti con i temi trattati, grazie all’integrazione con be on, il network di video branded content di aol.

interazione con il consumatoreattraverso un questionario online, bayer ha raccolto l’opinione dei consumatori relativamente alle modalità di scelta dei farmaci.

promozione della branded experience a supporto del progetto, promozione editoriale costante e una parallela campagna advertising con formati altamente impattanti su msn home page e canali in target, oltre a video preroll su aol video-network.

risultatila campagna ha realizzato oltre 30.000 visualizzazioni complete delle pillole video, oltre 570.000 utenti unici raggiunti e una media di 8 articoli letti per utente unico. il progetto ha ulteriormente consolidato la brand awareness di aspirina, migliorando, in particolare, l’immagine generale del brand e influenzando positivamente il target sull’intenzione all’acquisto, registrando un uplift del 16% per aspirina c e del 15% per aspirina dolore & infiammazione. questi risultati sono stati raccolti tramite una ricerca ad effectiveness nextplora.

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DOtanDmeDia teCHnologY as You need it

l’azienda e la sua storia dotandmedia si propone sul mercato digitale italiano come l’unico provider di tecnologia “as you need it” per la gestione dell’advertising a 360°. in un ecosistema digitale sempre più complesso, dotandmedia è l’unico partner tecnologico che allinea la propria tecnologia (adserving ed erp) agli obiettivi strategici dei propri clienti. in un mercato in continua trasformazione, guidato da pochi player internazionali, spesso con interessi commerciali in conflitto con il business del cliente e con una tecnologia blindata, poter scegliere le soluzioni tecnologiche flessibili e indipendenti di dotandmedia significa: migliorare le operation e recuperare risorse uomo interne all’azienda; ottimizzare i flussi di lavoro aumentando i margini di guadagno; mantenere private le informazioni sul proprio business; raggiungere gli obiettivi strategici senza ostacoli dovuti alle difficoltà di utilizzo della tecnologia. il posizionamento di dotandmedia è confermato quotidianamente dai clienti e dal raggiungimento della 72^ posizione nella prestigiosa classifica deloitte technology fast 500 emea 2015.

servizi Mobilenell’ambito del video advertising dotandmedia opera con il proprio adserver multicanale dot&ads. il sistema eroga con qualsiasi tipo di player video (proprietario o non) anche in app mobile; è 100% agnostico; offre il tracciamento di qualsiasi kpi di fruizione di spot e video banner da parte dell’utene; gestisce il delivery su molteplici video network tra cui, il più importante, è videomediaset. sul mercato italiano dot&ads si classica come il 1° adserver più usato in termini di volumi di traffico tracciati da audiweb (fonte: audiweb, luglio 2016) dopo l’internazionale google.

Contatti via a. m. ampere, 30

20131 milano +39 335 5444067 [email protected] www.dotandmedia.com

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Freewheel StickyaDS

l’azienda e la sua storiastickyads, nota startup francese del digital advertising, leader europeo del video programmatic per gli editori premium, è stata acquisita da freeWheel, gruppo comcast, leader mondiale nella gestione e monetizzazione pubblicitaria di video premium. attraverso 6 sedi in europa e il suo ufficio di new York, oggi all’interno di quelli di freeWheel, stickyads permette ad operatori media e publisher di monetizzare la loro inventory in più di 150 paesi e di creare un’offerta video programmatica multi-screen, in un ambiente completamente controllato e trasparente.

servizi video advertisingil valore aggiunto di stickyads è la ssp video rivolta agli editori premium e ai canali tv. i clienti possono monetizzare la loro inventory premium attraverso private exchange. alcuni esempi in ambito tv sono one exchange di tf1 e m6 exchange, mentre tra gli editori premium il private exchange di mediamond, quelli di manzoni, iol e viralize. freeWheel e stickyads si inseriscono nel processo di monetizzazione dei publisher, occupandosi della gestione e dell’ottimizzazione dei video premium. l’unione delle due società offre una soluzione video full-stack adatta a tutti i media che considerano il video elemento strategico del loro business. anche le soluzioni di freeWheel sono principalmente legate al mondo della tv e ai broadcaster. nbc, channel 4, viacom e univision sono solo alcuni tra i principali gruppi televisivi che si affidano a queste soluzioni. inoltre freeWheel è strettamente legata ai platform services di comcast, servizi che mirano alla soddisfazione dei distributori di contenuti video nel mondo. l’integrazione con sticky è la marcia in più per raggiungere questo obiettivo chiave.

Contatti via copernico, 38 - 20125 -

milano (mi) +39 02 92852129 [email protected] www.freewheel.tv

www.stickyads.tv

leader nell’offerta video per editori preMiuM

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caSe hiStOryVideo adVertising 43

aziendatf1 iptv

il Contestotf1 e stickyads.tv hanno unito le forze per rivoluzionare la programmatic tv, permettendo al broadcaster televisivo di monetizzare la propria video inventory premium su iptv in tempo reale.

l’obiettivoraggiungere un’audience diversificata sulla catch-up tv e monetizzare l’inventory televisiva attraverso il programmatic advertising.

la sfidaper i broadcaster televisivi la prossima grande sfida è capire come monetizzare l’inventory televisiva on-demand, poiché rappresenta il 65% della fruizione video on-demand. in francia il 40% delle famiglie accede ai contenuti televisivi via iptv.inoltre, i broadcaster vogliono proteggere il valore del loro contenuto video, mantenendo il pieno controllo sulla monetizzazione attraverso relazioni dirette con i buyers.

i risultati1. coca-cola è stato il primo advertiser

a raggiungere la propria audience attraverso il programmatic advertising, in

real-time, via iptv su mytf1.fr.2. raggiungimento del 98% vtr per il

target 15-34 anni.3. incremento di 5 milioni di spettatori

televisivi.

le soluzionitecnologia: integrazione con una dsp che fornisce le capacità del programmatic alla tv.private exchange: la tecnologia di stickyads.tv fa in modo che gli annunci pubblicitari vengano comprati e venduti in maniera programmatica in real-time attraverso l’inventory iptv di tf1.all screens including: la tecnologia programmatic proprietaria di stickyads.tv permette la monetizzazione su tutti i devices, compresa la tv.Connessione diretta con i buyers: tf1 offre agli inserzionisti l’opportunità di targettizzare e raggiungere la loro audience in tempo reale.

MYtf1 - numeri:= 8 milioni di utenti unici al mese e più di 1,5

milioni al giorno= gli utenti trascorrono circa 1 ora e 15

minuti sulle sessioni on-demand= il video on-demand espande la reach

della tv lineare tra l’8 e il 15%= l’83% degli show di tf1 sono disponibili

on-demand.

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GuarD.SOcialsoftware for better editorial planning l’azienda e la sua storiaguard.social, nominata la migliore startup italiana da ibm, nasce nel 2013 come progetto custom per il gruppo poste mobile. dopo essere diventata un punto di riferimento nel social customer support ed avere acquisito clienti quali bmW, chicco, geox, pupa cosmetics, eni, telepass, trony, ac milan, per citarne alcuni, guard.social ha lanciato a inizio 2016 il tool di definizione, approvazione e misurazione di una strategia editoriale sui social media che vi presentiamo oggi.

servizi video strategYuna campagna video oggi non può prescindere dal mondo social. per ottenere risultati su questi canali non è sufficiente ripubblicare i video ma è necessario creare una storia, un flusso di contenuti che generi aspettativa, buzz e che faccia interagire le persone. guard.social elimina excel e email e crea la preview perfetta di una storyline multi social da mandare in approvazione al proprio cliente/ manager. quale migliore modo di valutare la uX se non vivendola!? una volta approvata, guard.social posterà automaticamente la strategia sui social e fornirà: dati live delle proprie pagine, dei competitor e presentazioni in powerpoint pronte da condividere con il vostro cliente/manager.

Contatti via calabiana 6, 20139 milano

+39 339 7061022 [email protected] www.guard.social

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tips for Your soCial video strategYwHY video!?sono costosi, lunghi da preparare, spesso non portano risultati molto diversi da una semplice foto su instagram ma, se per caso dovessero funzionare, il risultato sarebbe esplosivo. la mancanza di budget, in questi casi, è la scusa preferita da tutti i marketer per giustificare risultati non all’altezza delle aspettative. la realtà invece, ci suggerisce che la mancanza di una strategia più ampia ne è spesso la responsabile.il web è ormai pieno di video senza spettatori, di utenti che li guardano senza vederli.

ecco alcuni suggerimenti per non sprecare budget e ottenere veri viewers:

1) use support contents come per una festa con gli amici, nel

lancio di una campagna video ci sono sempre tre momenti da considerare: prima, durante e dopo. in tutti questi momenti è fondamentale preparare dei contenuti di supporto che portino gli utenti ad interessarsi ed interagire con la campagna. nell’intervento di

oggi vedremo i contenuti realizzati da narcos per creare aspettativa, spingerli a guardare la serie e far continuare il buzz anche dopo il lancio di essa.

2) start strong & keep it short l’attenzione degli utenti è come quella

di un cucciolo di labrador: dura poco e vola via alla prima pallina da tennis. sii conciso e sgancia l’osso nei primi 10 secondi. qualsiasi contenuto può aiutarti a conquistare nuovi viewers, start strong & keep it short sempre.

3) Close with a call to action 3 secondi. facebook come metrica di

successo fornisce il numero di persone che hanno visto più di 3 secondi di un video. se una persona arriva fino alla fine del tuo video, dimenticati i titoli di coda: aggiungi una call to action.

4) user experience over content la vanità è il più comune errore in

ogni strategia video. pensare che gli utenti seguano passo passo il vostro storyboard è fantascienza. entra nel quotidiano degli utenti, collega contenuti e canali tra loro, divertili!

Video adVertising 45

best spoiler of tHe Year

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caSe hiStOry

noMe azienda assoCiata iabmediamond spa

prodottol’oreal garnier olia colorazione a casa ‘’cosi facile, cosi bello’’ / ’’so easY, so beautYful’’

targetdonne, 20-45 anni

obiettivibranding: sostenere la brand awareness e generare engagement. ampliare la base dei consumatori attraverso il consiglio di un esperto e la consumer advocacy;product experience: attivare un meccanismo di engagement attraverso la prova prodotto e il consiglio personalizzato dell’esperto che insegna all’utente come scegliere e applicare il colore giusto.

strategia di CoMuniCazioneun approccio crossmediale attraverso l’utilizzo di tv, digital e magazine per supportare e raccontare il prodotto.

prima fasebrand awareness + call to action. ideazione e realizzazione di un spot promo tv con spinta a un minisito dedicato su donnamoderna.com. una pianificazione digital adv, unita ad attività in native advertising, si è integrata perfettamente con una campagna stampa (tabellare e advertorial), al fine di sostenere l’iniziativa durante tutto il periodo.

seconda fasesostegno e notiziabilità al minisito www.provaolia.it grazie all’endorsement delle properties mediamond in linea con la comunicazione. il sito conteneva: un’area dedicata al prodotto; un video interattivo, realizzato da mediamond e publitalia80, in cui un esperto guidava le utenti a scegliere la colorazione ideale; una chat con un esperto che interagiva con le utenti; il contributo di 5 blogger per raccontare il prodotto spiegando come sceglierlo e applicarlo per un risultato perfetto anche a casa; un’area di prova prodotto in cui le utenti erano invitate a candidarsi per vivere una giornata di trattamenti beauty con l’esperto garnier.

terza faseorganizzazione di una giornata di bellezza dedicata a 12 donne scelte dalle redazioni beauty, con evento finale in una location prestigiosa a milano. le testate coinvolte (donna moderna, grazia e tustyle), sia sui magazine che sul digital, hanno pubblicato il reportage dell’evento.

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meDiamOnDa ogni pubbliCo la sua videostrategY

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caSe hiStOry

noMe azienda assoCiata iabmediamond spa

prodottosamsung s7 edge / gear vr

Contesto l’intento comune di sviluppare contenuti con e per i giovani appassionati di tecnologia e innovazione, ha fatto sì che samsung salisse a bordo del progetto blasteem fin dalla sua fase embrionale. attivazioni sui social con i creators, branded contents, eventi importanti come la giffoni experience e il product placement nella blasteem house di via Watt 32 segnano una collaborazione proattiva a 360° tra le società oltre ad una case history di successo.

targetuomini e donne, 16-25 anni

obiettiviraccontare i prodotti attraverso lo sviluppo di contenuti capaci di coinvolgere il pubblico più giovane, anche con importanti eventi sul territorio e una naturale amplificazione social.le web star coinvolte hanno utilizzato i prodotti all’interno delle proprie performance e sui propri canali, interagendo con la propria fan base

strategia di CoMuniCazioneplacement negli eventi organizzati presso la factory di blasteem.placement e facebook live in occasione del festival giffoni experience attivazioni online dal profilo blasteem e dei creators (decarli, tyler, dread, mates)produzione branded video (dread, mates)

risultati= leonardo de carli, (attivazioni instagram

+ facebook) + 300.000 like complessivi ai 9 post su

instagram + 20.000 mi piace ai 2 post facebook + 130.000 views video con product

placement= dread +12.000 view branded video su blasteem= giffoni +350.000 view facebook live

utilizzando samsung s7 e gear vr

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netaDDictiOnda quindiCi anni Connessi alle tue passionil’azienda e la sua storianetaddiction è un editore italiano nativo digitale che da quindici anni produce contenuti editoriali per il Web attraverso diverse testate verticali (multiplayer.it, movieplayer.it, ifood.it, dissapore.com) a target intrattenimento e lifestyle (bigodino.it, leganerd.com). dal 2015 l’editore è entrato in società per la gestione del network hd, cui fanno riferimento il popolare sito di informazione specializzato su tecnologia ed elettronica di consumo, hdblog..it e il più giovane hdmotori.it, orientato ad informare gli appassionati dell’automotive. nel luglio del 2016, netaddiction ha ampliato la sua offerta editoriale video grazie alla partnership societaria con la factory partenopea casa surace srl. netaddiction ha una concessionaria pubblicitaria interna che la rappresenta sul mercato dell’advertising online. il gruppo editoriale raggiunge mensilmente oltre 12 milioni di utenti unici (fonte google analytics) e circa il 19% degli utenti attivi su internet in italia (fonte total digital audience – audiweb). oggi è tra le realtà imprenditoriali italiane più dinamiche e vivaci nel settore della new economy. l’azienda inoltre, opera attraverso due unit distinte nel settore dell’editoria cartacea, con il marchio multiplayer edizioni e ifood, sia in italia che in europa occidentale e nel mercato del commercio elettronico con multiplayer.com.

servizi video advertisingvideo branded content con la factory casa surace.

Contatti via pestalozzi, 4 20143 milano

+39 0744.2462108 [email protected]

[email protected] [email protected]

netaddiction.it

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caSe hiStOry

azienda© davide campari-milano spacamparisoda – aperitivo più lungo, amicizia più stretta

progettoamicistretti – video strategy hhh

noMe azienda assoCiata iabnetaddiction

targetgiovani uomini e donne, 25-35 anni, su territorio italiano

obiettivi= reclutamento nel target giovane,

25-35 anni = mantenimento degli attuali consumatori

di camparisoda= ingaggio dei consumatori con

intercettazione sul territorio dell’amicizia e comunicazione della nuova drinking strategy

strategia di CoMuniCazioneinsightpiù tempo si trascorre con i propri amici, più il legame con loro diventa profondo e strettobig ideacamparisoda & aperitivo più lungo, amicizia più strettastrategyrinnovare e ringiovanire il percepito del brand attraverso una campagna integrata fresca e moderna comunicando un nuovo modo di vivere l’aperitivo camparisodathe digital strategytrasformare il target prospect e la forza vendita in un media attraverso azioni di engagement memorabili ad alta notiziabilità per massimizzare il buzz, la portata e la longevità della nuova campagna integrata.

risultati= view + 10 milioni= media visualizzazione contenuto 68%

Video adVertising 49

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Smart aDServerl’aCCeleratore per il digital businessl’azienda e la sua storiafondata nel 2001, smart adserver entra nel mercato dell’online advertising come adserver for publishers, arricchendo negli anni successivi la propria offerta con soluzioni rich media, video e mobile. a partire dal 2013, smart adserver lancia smart rtb+, ssp proprietaria e integrata che completa l’offerta tecnologica di prodotto, permettendo ai propri editori – siano essi clienti “full stack” oppure dotati di adserver di terze parti – di monetizzare ogni contenuto web, mobile e video.

i servizi offerti- Publisher (Rich Media, Mobile, Video) Ad Server: 15 anni di esperienza fanno di smart una delle più affidabili e potenti ad platform, che integra soluzioni desktop, mobile, video e rich media & native.- Smart RTB+: la ssp che permette ai publisher di risolvere l’apparente complessità dell’ecosistema programmatico e di presentare ai maggiori buyer del mercato i propri spazi. la connessione con le maggiori dsp mondiali rende smart rtb+ un ambiente in cui monetizzare il proprio inventario in logica real time e ottimizzare le campagne dirette mediante l’holistic yield management.la unique selling proposition dell’azienda può essere riassunta in due macro punti:= ad business facilitator: smart è nata con l’obiettivo

di fornire ai propri clienti un’unica piattaforma attraverso cui gestire, monetizzare e ottimizzare l’inventory, una soluzione tecnologica facile da usare e un livello di supporto di altissima qualità.

= not an intermediary, a partner: la mission della company è quella di ridare controllo ai publisher, focalizzandosi nel supportare le loro strategie. attraverso un’unica piattaforma integrata essi possono monetizzare in autonomia tutti i tipi di contenuti digitale e massimizzare il ritorno.

Contatti via natale battaglia, 8 - milano

+39 02 8725 1427 [email protected] www.smartadserver.com

iab seminar 201650

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SpOtiFysoluzioni video effiCaCi Con viewabilitY al 90%l’azienda e la sua storiaspotify è un servizio di musica on demand in streaming a livello mondiale, che consente agli utenti di accedere a oltre 30 milioni di canzoni da computer, tablet e smartphone. l’obiettivo dell’azienda è quello di rendere disponibile a tutti la musica proveniente da tutto il mondo, ovunque e in ogni momento. spotify nasce con funzioni e modalità social e rende particolarmente agevole scoprire, gestire e condividere la musica con i propri amici, con la certezza di una giusta remunerazione per gli artisti. attualmente il servizio conta 100 milioni di utenti attivi, di cui oltre 40 milioni di abbonati, ed è presente in 60 paesi. dal lancio svedese nel 2008, spotify ha riconosciuto più di 5 miliardi di dollari ai detentori dei diritti. spotify risulta essere la seconda fonte di guadagno delle etichette discografiche per quel che riguarda il mercato digitale (fonte: ifpi 2011) e il servizio di musica in streaming più grande e di maggiore successo.

servizi video advertisingi video promozionali su spotify vengono erogati esclusivamente quando l’app è in focus e non sono skippabili, ottenendo una viewability superiore al 90%, come misurato da google active view. con il formato mobile sponsored session, i brand possono ora offrire alla propria audience 30 minuti di ascolto senza interruzioni pubblicitarie. il brand propone, infatti, all’utente di guardare un video in cambio di una sessione di musica ininterrotta, ottenendo quindi visualizzazioni complete. con il formato video takeover i brand possono sponsorizzare l’esperienza su desktop tra le sessioni di ascolto e coinvolgere maggiormente l’audience con un companion banner cliccabile.

Contatti corso italia 1 - 20122 milano

+39 345 3027515 [email protected] www.spotify.com

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caSe hiStOry

progettomini – un’ora di mini al giorno

noMe azienda assoCiata iabspotify

obiettiviincrementare l’interesse intorno alla campagna “un’ora di mini al giorno”, dedicata alla mini 3 e 5 porte, utilizzando piattaforme affini al target di riferimento.

strategia di CoMuniCazionemini ha creato una campagna in cui ha proposto agli utenti spotify “un’ora di musica” di ispirazione quotidiana supportata da 6 diversi momenti legati a singole playlist. una combinazione di gusti musicali personali dell’utente e di identità musicale di mini.per offrire al messaggio di mini un’esperienza di intrattenimento migliore, è stato pianificato su mobile il formato “sponsored session” in cui il brand ha offerto alla propria audience 30 minuti di ascolto senza interruzioni pubblicitarie. su

desktop, invece, è stato scelto il formato video takeover, erogato soltanto con l’applicazione spotify in primo piano sullo schermo, garantendo così il 100% visibilità e coinvolgendo maggiormente l’audience con un companion banner cliccabile.

risultatigrazie a una ricerca “esposti vs non-esposti”, sviluppata ad hoc da interquest, si è rilevato un impatto positivo sul brand e un incremento dei principali kpi. in particolare:= brand awareness +16%= ad recall +68%= consideration +44%= brand fit +9%

«l’offerta pubblicitaria di spotify garantisce risultati eccezionali in termini di viewability ed annullamento della dispersione. l’erogazione di formati video cross-device sulla piattaforma infatti permette, anche grazie al mancato funzionamento degli adblocker sulla stessa, di avere il 100% di visualizzazioni complete dei propri ad. partendo da queste evidenze, mini ha saputo lavorare su una pianificazione di qualità sfruttando le targetizzazioni rese possibili dai 1st party data di spotify e proponendo un messaggio accattivante ad un’audience attenta e reattiva in tutti i momenti della giornata»Luca Daher, Sales Director Spotify Italia

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teaDS italia video adv: tra Contesti e Creatività, qualità Contal’azienda e la sua storiateads, fondata nel 2011, è leader globale dei formati pubblicitari video native e di una piattaforma di monetizzazione globale per i publisher online. i publisher lavorano con teads per valorizzare al meglio la loro inventory, per monetizzare attraverso la forza vendita di teads, la propria rete commerciale o l’acquisto in programmatic. le soluzioni video native di teads comprendono una serie di formati inseriti all’interno di un contenuto editoriale come l’inread. questo formato ha letteralmente ha cambiato le regole del gioco all’interno del mercato della pubblicità video online, creando livelli d’inventory premium senza precedenti. i brand e le agenzie, possono accedere a questa premium inventory, sia desktop che mobile, attraverso programmatic o managed service. teads vanta un team di oltre 450 dipendenti, 100 dei quali impegnati in attività di ricerca e sviluppo, in 26 uffici in 18 paesi.

servizi video advertising teads offre ai propri clienti la suite di prodotti inread, sviluppata per garantire soluzioni non intrusive e rispettose dell’esperienza di navigazione dell’utente. tutti i formati inread sono, infatti, viewable by design, cioè si attivano quando il video è al 100% in view, lasciano all’utente la libertà di scegliere se guardare l’annuncio o no grazie al tasto “skip”, si caratterizzano per un alto impatto visivo e per il posizionamento nativo nel cuore del contenuto editoriale premium. tra le novità, la suite inread comprende due formati, inread vertical e inread square, pensati appositamente per creare un’esperienza armoniosa con i modelli di fruizione verticali dei dispositivi mobile, e il nuovo formato inread 360°, disponibile per desktop e mobile, che cavalca il trend delle creatività panoramiche e della virtual reality.

Contatti via tortona 37 20144 milano

+39 02 4980114 [email protected] www.teads.tv

iab seminar 201654

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caSe hiStOry

Clientesamsung + “samsung gear 360”, erogato con inread 360°

noMe azienda assoCiata iabteads italia

Contesto la campagna è stata erogata sui principali editori della rete di publisher premium di teads, sia in versione desktop sia in versione mobile.

targetmillenials e giovani adulti

obiettivil’obiettivo della campagna era quello di realizzare e diffondere un video che illustrasse il funzionamento della videocamera panoramica samsung gear 360. per soddisfare tale obiettivo, si è scelto di adottare il formato inread 360° di teads, che ha permesso di distribuire un teaser di 30” su desktop e mobile.

strategia di CoMuniCazioneper il lancio della sua gear 360, la rivoluzionaria videocamera panoramica che permette di girare video a 360°, samsung ha scelto di essere la prima azienda italiana ad adottare l’ultima novità della suite inread di teads, il formato inread 360°. se il 2016 è l’anno in cui la realtà virtuale è finalmente riuscita a fare breccia nel mercato, samsung gear

360 ha alzato l’asticella per tutti i prodotti con ambizioni vr. il lancio di samsung gear 360, avvenuto contemporaneamente al lancio dell’inread 360° di teads, ha reso la scelta di questo formato strategicamente efficace, poiché rispecchia il carattere di innovazione, interazione e le logiche della realtà virtuale. l’annuncio diffuso con l’inread 360° di teads, riprende il tema e i protagonisti della creatività “samsung gear 360. party da roundie”, precedentemente diffusa da samsung, arricchendola dell’elemento interattivo e trasformandola in un’esperienza immersiva e coinvolgente che offre ai publisher e al brand l’opportunità di valorizzare la qualità dei propri contenuti e dei propri prodotti, con un formato ad alto tasso di engagement, che lascia all’utente il pieno controllo dell’esperienza, permettendogli di interagire con la creatività e di visualizzare l’annuncio da diverse angolazioni, muovendo il proprio dispositivo mobile o trascinando l’annuncio su desktop. viewable by design, il formato parte quando è perfettamente visibile sullo schermo e va in pausa quando è visibile per meno del 50%.

risultatila campagna ha risposto

in maniera brillante alle aspettative e agli obiettivi dell’azienda. lato desktop, ha generato un ctr dell’1,45% ed una view rate del 69,5%; lato mobile, il ctr è stato dell’1,47% e la

view rate del 67,29%.

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theOutplaypriMa piattaforMa europea di Content exCHangel’azienda e la sua storiatheoutplay, fondata nel 2012, è un’azienda leader nel settore del digital video con sedi in italia, inghilterra, turchia e brasile. la sua piattaforma consente la distribuzione e lo scambio di contenuti video di altissima qualità tra editori online e content owner, sulla base di un meccanismo di revenue-share pubblicitaria. la piattaforma di theoutplay mette direttamente in contatto le aziende inserzioniste con l’audience degli editori premium, consentendo di generare un valore maggiore grazie alla disponibilità di una nuova inventory video da sfruttare. la piattaforma conta oggi più di 1.500 siti affiliati e distribuisce più di 50.000 video, raggiungendo un’audience cumulativa di oltre 35 milioni di utenti unici ogni mese.

servizi video advertising con la soluzione theoutplay:publisher suite - grazie all’accesso a una vasta library di contenuti video e alla distribuzione online attraverso gli smart widget che consentono di pubblicare in automatico i contenuti sulla base del contesto degli articoli, i publisher possono allargare la propria inventory a un nuovo bacino incrementale da vendere direttamente agli inserzionisti.Content owner suite - grazie alla distribuzione dei propri contenuti su siti terzi, i content owner hanno la possibilità di raggiungere un’audience sempre maggiore e di aumentare esponenzialmente i propri guadagni. demand suite - gli advertiser hanno la possibilità di accedere direttamente alla inventory dei publisher e ottimizzare le campagne in tempo reale. possono, inoltre, scegliere quali video o contenuto affine al proprio messaggio associare alle campagne, oppure possono attivare strategie di content marketing.

Contatti italia via lodovico il moro 25,

20143 milano +39 02 3676 9250

uK 240, high holborn Wc1v 7dn london

+44 (0) 20 7430 1151

[email protected] www.theoutplay.com

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caSe hiStOry

progettobarilla spa – f.lli barilla think

Contesto distribuzione di branded content su un network di premium publisher per il mercato belga.

obiettivicreazione di awareness di marca attraverso un’operazione di personal branding e corporate content.

strategia di CoMuniCazionein una serie di video caratterizzati da un racconto in prima persona, i tre fratelli raccontano la loro visione rispetto all’etica del lavoro, alle problematiche legate all’alimentazione mondiale, all’importanza

di essere produttori del settore alimentare, seguendo principi e valori guida che assicurano il benessere dei lavoratori e dei consumatori. la divisione di content

marketing di theoutplay ha ideato, prodotto e

distribuito i 6 video realizzati per il mercato belga. un’operazione

nata per far conoscere al pubblico

fiammingo gli imprenditori che portano il nome stesso dell’azienda e che rappresentano, con il loro impegno, un modo di vedere il mondo e il lavoro ispirato alla sostenibilità e all’etica del lavoro.

risultati= ctr 4,10, vtr 15” del 64%= completed view a 60” del 23%= viewability a 85%

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tribOO meDia offerta adv integrata: one CoMpanY all solutionsl’azienda e la sua storiatriboo media è la digital media company specializzata nell’offerta integrata dell’advertising e del digital publishing. fedele al suo dna storico, l’azienda è sempre alla ricerca delle strategie di marketing e di web adv più innovative, con un forte focus sugli obiettivi di comunicazione e vendita, al fianco dei propri clienti nella crescita del business e nello sviluppo della loro strategia digitale. triboo media è oggi il risultato dell’interazione costante tra le competenze di un team di professionisti multidisciplinare e specializzato, elemento chiave per posizionarsi in modo sempre più distintivo come principale partner digitale delle imprese. fa parte di gruppo triboo media, prime real time, azienda leader in italia nella gestione di private market place premium, che all’interno del gruppo, si configura come suo abilitatore e provider tecnologico, anticipandone l’evoluzione del mercato sui prodotti più efficaci e profittevoli. da questa mission è nata la partnership con sharethrough, leader nel settore dell’in-feed, di cui prime real time offre un prodotto inedito per i publisher sia per modalità di vendita che di posizionamento nel comparto native e video native.

offerta video advertisingtriboo media presenta sul mercato un’offerta di video native advertising unica, rafforzata dalla collaborazione con sharethrough. la tecnologia “real-time templating” della piattaforma americana amplia l’offerta video di triboo media, principalmente focalizzata sul comparto native.

la forza dell’in-feed video nativel’in-feed native è una delle tipologie di pubblicità

Contatti viale sarca, 336, edificio 16,

20126 milano +39 02 6474 1401 www.triboomedia.it

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native, la cui forza risiede nella capacità di essere non solo vista, ma anche letta e maggiormente interiorizzata dall’utente. secondo varie ricerche americane, viene dimostrato come i formati native siano una delle soluzioni che meglio si armonizzano con la natura umana: se integrati nel testo la mente “legge” istintivamente il native ads che diventa un potente strumento di comunicazione, per cui l’in-feed ads è una delle soluzioni strategiche per meglio catturare l’attenzione del pubblico. di conseguenza, l’in-feed video è il formato native che riesce a orientare l’attenzione dell’utente in maniera più immediata e incisiva.

il video native advertisingmentre nell’ambito testuale il native advertising ha già una sua storia commerciale, sul native video le tecnologie abilitanti sono veramente poche e tra quelle che supportano video prevalgono soluzioni simil-outstream per video di breve durata (15-30’’). uno dei punti di forza della piattaforma sharethrough, uno dei player leader nel comparto in-feed native, è quello di abilitare i publishers al formato silence video play simile a quello proposto da facebook.

Ctr ed engageMent rate più perforMantigrazie all’innovativa piattaforma tecnologica, revenue e obiettivi di campagna potranno essere massimizzati e ottimizzati. gli annunci native in-feed sono maggiormente efficaci rispetto ad altri formati dal momento che catalizzano il doppio dell’attenzione

visiva degli utenti. l’obiettivo è restituire engagement rate e ctr ancora più performanti grazie alle caratteristiche intrinseche del video che nell’inedito formato instant video play si configura come terza via del video advertising.

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Protagonista Dell’innovazione

iab italia è l’associazione italiana che rap-presenta gli operatori del mercato della co-municazione digitale interattiva nel nostro paese ed è il charter italiano dell’interactive advertising bureau, la più importante asso-ciazione nel campo della pubblicità digitale a livello mondiale. contribuire in maniera significativa alla diffusione della cultura digitale e di internet e promuovere l’intera industry, oltre a diffondere la conoscenza delle potenzialità che l’online offre al siste-ma paese a tutti i livelli, rappresentano la mission dell’associazione. questo impegno si concretizza nello sviluppo e nella divul-gazione di dati e informazioni sul settore dell’advertising interattiva, nella misurazio-ne e certificazione degli investimenti pub-blicitari online oltre che nella definizione e applicazione degli standard di riferimento.l’attività di iab italia si completa con la for-mazione continua per gli operatori, i comi-tati scientifici e la promozione di momenti di incontro, confronto e networking tra tutti i protagonisti del mercato.

associatiiab italia conta circa 180 soci, tra i principali operatori italiani e internazionali attivi in italia nel mercato della comunicazione interattiva ed è aperta all’adesione di editori, conces-sionarie, centri media, agenzie creative, web agency, istituti di ricerca, aziende, società

di consulenza e associazioni che operano o intendono operare su internet con professio-nalità e consapevolezza. nel 2015 la base dei soci si è arricchita con l’ingresso di aziende e strutture appartenenti sia al mondo degli investitori sia alla industry digitale.

collaBorazione con iaB eUroPeiab italia fa parte del network di iab europe, la federazione nata per promuovere e tutela-re gli interessi dei player della comunicazione digitale interattiva in europa, favorendo la cultura dell’advertising online attraverso la divulgazione di dati, regole e best practice. la collaborazione attiva e costante con iab europe porta alla realizzazione di importanti strumenti di analisi e informazione tra cui adex benchmark, rapporto annuale realiz-zato da iab europe sullo stato del mercato europeo dell’advertising in termini di investi-menti, e mediascope europe, studio biennale sul consumo e l’evoluzione dei modelli di fruizione dei media online in europa. iab italia è direttamente rappresentata oltre che nel board, anche nell’executive committee di iab europe.

ricerche Di Mercatoiab italia ha scelto gli osservatori digital innovation della school of management del politecnico di milano per lavorare congiun-tamente alla messa a punto di un sistema

l’associazione / iaB italia

contribuire in maniera sempre più significativa alla diffusione della cultura digitale e di internet e promuovere l’intera industrY, oltre a diffondere la conoscenza delle potenzialità che l’online offre al sistema paese a tutti i livelli: questa la mission dell’associazione, che cresce anno dopo anno

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la mission

dell’associazione è contribuire alla diffusione della

cultura digitale e promuovere l’intera industry, oltre che

diffondere la conoscenza

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di rilevazione quantitativo, periodico e continuativo degli investimenti pubblicitari del mercato italiano in ambito digitale. è volontà del consiglio direttivo in carica for-nire agli associati, agli operatori del settore e al mondo dei media una lettura esaustiva del mercato pubblicitario digitale, capace di monitorare i trend quantitativi e di offrire una lettura qualitativa dell’intero comparto e dei fenomeni più rilevanti che ne sostengono la crescita. la collaborazione tra iab italia e gli osservatori digital innovation del politecnico di milano prevede che saranno stimati sia i trend degli investimenti pubblicitari di internet a livello complessivo sia il dettaglio dei segmenti di mercato più rilevanti a livello di formati (display classico, video, social, classified, search, email) e di device (pc, smartphone, tablet).

coMitati scientiFici e tavoli Di lavoroi principali obiettivi dei tavoli di lavoro di iab italia sono racchiusi nel saper anticipare le tendenze del mercato per stimolarne l’evoluzione. sono un punto di riferimento per i soci e nel corso del 2015, sono stati inaugurati i tavoli di programmatic, native, mobile, performance, video e ad-blocking. ciascun tavolo è supportato da un comitato scientifico composto da soci specializzati nell’ambito tematico di riferimento. tra le attività ci sono: interpretare la voce della industry, sostenere lo sviluppo del comparto, analizzarne l’andamento, stimolare iniziative e confronto costante con l’innovazione e la ricerca.

= PrograMMatic aDv - rtBil programmatic advertising sta conquistan-do sempre più l’interesse degli investitori. con l’obiettivo di comprendere come stia cambiando il processo di pianificazione e di acquisto, a maggio 2015 iab italia ha lan-ciato una survey sul programmatic trading, realizzata in tandem con iab europe e con la collaborazione di appnexus e Warc.

l’indagine mira a raccogliere le opinioni degli stakeholder di tutta europa, tra i quali inser-zionisti, agenzie ed editori.

= MoBile aDvertisingil suo obiettivo principale è approfondire trend e main topic del mobile advertising, analizzando le opportunità legate alle soluzioni tecnologiche e agli strumenti di: proximity; profiling; couponing; native.

= native aDvertisingil native advertising è uno dei segmenti innovativi della pubblicità online, sempre più apprezzato sia dagli addetti ai lavori, sia dagli utenti per la sua capacità di aggiungere valore all’esperienza di navigazione, offrendo in maniera naturale elementi di advertising e di content marketing. la complessità del tema ha spronato iab italia a istituire un tavolo di lavoro dedicato, aiutando così gli stakeholder a identificare i temi e i trend di maggiore interesse per utilizzare al meglio questo segmento in crescita.

= PerForMance MarKetingun tavolo di lavoro per affrontare e appro-fondire i temi lead generation, affiliation, dem e in generale tutte le attività remunera-te in base alle azioni post-click. il suo compi-to principale è analizzare lo stato dell’arte e i più rilevanti trend in ambito performance, con l’obiettivo di favorire e sostenere cultura e best practices.

= viDeo aDvertisingil tavolo di lavoro sul video advertising ha l’obiettivo di divulgare cultura e best practice di questo segmento della pubblicità digitale, analizzando i principali trend che ne carat-terizzano crescita ed evoluzione. tra i focus principali: mobile cross-screen, pianificazione strategica dell’audience, inventory, big data, strategie di monetizzazione e misurazione, storytelling e branded content, innovazione ed evoluzione delle piattaforme, program-matic video e tv.

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Video adVertising 63

il consiglio Direttivo

Presidentecarlo noseDaCo-FoUnder & managing Partner m&C saatCHi

ViCe PresidentealDo agostinellidigital marketing & sales direCtor sky

tesoriere iab italiaPaolo MarDeganConsigliere delegato di PerFormedia

Consiglierezaverio BettonaglibUsiness deVeloPment manager adstream

ConsigliereraFFaele cirUlloHead oF new bUsiness and large CUstomer solUtions enel

Consigliereantonella la carPiaemea mktg & CommUniCa-tions direCtor teads

ConsiglieresteFano PortUCeo & FoUnder doVeConViene

ConsigliereMaUrizio saladigital exP. PraCtiCe leader grUPPo rePly

ConsigliereraFFaella valinotiPUbliC aFFairs management italiaonline

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= aD-BlocKingobiettivo del team di esperti è analizzare e affrontare le cause della preoccupante dif-fusione di sistemi ad-blocking definendo, in accordo con i tavoli di lavoro internazionali, opportune linee guida finalizzate a evitare l’adozione di formati/modalità di erogazione troppo invasivi da parte di editori e con-cessionarie, sensibilizzando al contempo gli utenti circa l’importanza della pubblicità, che ripaga i costi di larghissima parte dei conte-nuti e servizi fruiti gratuitamente sul web.

eventinell’arco dell’anno iab italia organizza nu-merosi eventi attesi da tutto il mercato, che combinano momenti di confronto, dibattito, condivisione e formazione. iab forum è il più autorevole appuntamento dell’anno sulla co-municazione digitale e interattiva in italia, un luogo privilegiato di incontro e confronto gra-zie alla presenza di interlocutori di alto profilo e a contenuti in grado di offrire reali spunti di ispirazione ai protagonisti del settore.iab mixx, il premio speciale di iab italia dedicato a valorizzare le strategie e le cam-pagne di advertising digitale assegnato alla campagna che più si è distinta per i risultati ottenuti.con gli iab seminar verticali e tematici si vogliono invece analizzare e approfondire argomenti specifici, discipline e “best prac-tice” relative a internet e al mondo della comunicazione interattiva.

raPPorti con le istitUzioniin ambito di public affairs, i rapporti e le interazioni con le autorità istituzionali, con le altre associazioni riconosciute del settore, nonché con la pubblica amministrazione, rappresentano un importante ambito d’azio-ne per l’associazione, al fine di individuare congiuntamente gli strumenti idonei e con-creti a garantire la tutela degli utenti e per-mettere la crescita di un settore centrale per la competitività e il rilancio dell’economia del nostro sistema paese. in quest’ottica, iab

italia ha partecipato a tutti i principali tavoli di confronto con le istituzioni sugli argomen-ti di interesse del comparto – dalla neutralità della rete alla proprietà intellettuale fino all’agenda digitale – concentrandosi negli ul-timi anni soprattutto sul tema estremamente attuale della privacy online, impegnandosi perché alcuni provvedimenti di respiro europeo fossero recepiti nel nostro paese in maniera più flessibile rispetto ad altre realtà.

iaB Per la ForMazione

= iaB acaDeMyiab academy è la piattaforma ideata da iab italia per rispondere alle necessità di formazione e aggiornamento degli operatori del digital advertising. il nuovo sito dell’as-sociazione ospita una sezione dedicata in-teramente alla formazione con una rilevante offerta di contenuti educational, che sono in continuo ampliamento e arricchimento. accessibile in pochi click, iab academy è ospitata sulla piattaforma lens academy ed è organizzata su due livelli: percorsi forma-tivi e vertical courses. i percorsi formativi permettono di appro-fondire in maniera chiara ed esaustiva i mol-teplici aspetti legati alle varie discipline del digital advertising, alle policy e agli standard di mercato, ai trend della fruizione online e degli investimenti pubblicitari. ciascun per-corso è sviluppato da iab in collaborazione con uno o più soci.i vertical Courses, invece, sono dedicati ai temi affrontati nel corso di eventi organizza-ti da iab italia. la sezione infatti racchiude le presentazioni e i video dei seminar e degli altri approfondimenti organizzati da iab italia. un vero e proprio archivio che consente di analizzare best practice e pre-sentazioni.l’accesso all’archivio di iab academy è con-sultabile gratuitamente dagli iscritti all’as-sociazione. per i non associati, iab italia ha messo a punto un modello in abbonamento, disponibile a 29,00€ al mese. l’apertura

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dell’archivio ai non iscritti è un ulteriore mo-dello di diffusione della conoscenza digitale.

= collaBorazione con gli ateneiper contribuire in prima linea allo sviluppo dei professionisti del futuro, iab italia è, infine, promotrice di attività di formazione, mettendo a disposizione degli studenti i migliori contenuti, esperienze e competenze del mondo online.

l’associazione collabora attivamente con:= alta scuola in media, comunicazione

e spettacolo dell’università cattolica del sacro cuore di milano per il master universitario di primo livello in “comuni-cazione, marketing digitale e pubblicità interattiva”.

= facoltà di economia della sapienza, università di roma per il mumm-master universitario in marketing management.

= alma graduate school di bologna per il master in marketing e comunicazione

= la libera università di lingue e comuni-cazione iulm di milano per il master in comunicazione mobile

certiFicazioneiab certification è infine la nuova piattafor-ma di formazione certificata che iab italia ha messo a disposizione degli operatori del mercato per garantire professionalità e continuo aggiornamento. alle certificazioni già disponibili legate agli ambiti sales, ad operation e data solution, si aggiunge la programmatic specialist certification che permette il riconoscimento a livello interna-zionale della figura del programmatic spe-cialist, una delle più richieste dal mercato della pubblicità.

altri Progetti Di ForMazione aD hocprogetti di formazione personalizzati, in aula e online, concepiti e sviluppati ad hoc sulla base di specifiche esigenze, per singole aziende, associazioni di categoria e fondazioni.

Video adVertising 65

lo staFF

Daniele sesinidirettore generale

licia gUastellUcciasegreteria soCi e amministrazione

FeDerica ravasiProjeCt manager eVenti

chiara MaUriresPonsabile marketing

giUsy zacconePm Formazione

chiara caMeroniPm dati & riCerCHe di merCato

Daniela Martinellisales manager

eleonora MelzieVent ProdUCtion sPeCialist

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Master iabpossibilità di usufruire in via prioritaria di eventuali stagisti e partecipare alle docenze dei master organizzati con l’università cattolica, la sapienza, alma e iulm.

riCerCHe e wHite paperinvio di ricerche, analisi e white paper sviluppati a livello internazionale (con la collaborazione di iab us/iab europe) relativi agli argomenti di maggiore interesse anche per il mercato italiano.

iab aCadeMYla piattaforma messa a punto per rispondere alle necessità di formazione e aggiornamento degli operatori del digital advertising. al suo interno una ricca offerta di contenuti educational gratuiti per i soci.

tavoli di lavoro/CoMitati sCientifiCipossibilità di partecipare attivamente ai comitati scientifici che supportano i tavoli di lavoro volti a diffondere cultura e bestpractice delle diverse discipline e piattaforme del digital advertising.

rilevazione degli investiMenti pubbliCitari= a livello italiano: trend degli

investimenti pubblicitari di ciascuno dei segmenti di mercato più rilevanti in ambito internet a livello sia di formati sia di device.

= a livello europeo: dati adex iab europe.

iab seMinar (eventi annuali vertiCali su teMatiCHe speCifiCHe)sconto per la sponsorizzazione dell’evento rispetto ad aziende non associate.

iab CertifiCationle certificazioni programmatic specialist, media sales e ad operations offrono ai professionisti del digital adv l’opportunità di approfondire le tematiche del mercato, ampliare le competenze e aggiornare le conoscenze attraverso un programma di certificazione creato appositamente. ai soci è riservato uno sconto speciale.

iab foruM e iab eventsperiodo di prelazione per le aree espositive rispetto alle aziende non associate. sconti sul listino per l’acquisto di stand e workshop.

oCCasioni di networKing e inContromeeting/apertivi informali e momenti di confronto vengono organizzati per gli operatori del mercato.

parteCipazione a eventi a pagaMento patroCinati da iabsconto medio del 20% sul costo dell’ingresso o sul pacchetto espositivo.

parteCipazione gratuita agli eventi di tHe ruling CoMpaniesassociazione non profit che ha l’obiettivo di promuovere una cultura d’impresa seria e adatta ai tempi attraverso incontri in grado di fornire valore aggiunto.i soci iab hanno l’opportunità di partecipare gratuitamente a tre incontri a scelta nell’arco dell’anno.

supporto legalel’avvocato lapo curini galletti offre gratuitamente a ogni socio assistenza legale, una tantum, in materia di diritto dell’internet e in particolare: contrattualistica, data protection, e-commerce, concorsi e proprietà intellettuale.

settiMana in parlaMentoiab italia, in collaborazione con fb&associati, segue con attenzione i lavori che si svolgono in parlamento riguardanti la digital industry. ogni venerdì agli associati vengono inviati i relativi aggiornamenti.

paMpHletpossibilità di presentare proprie case history per le pagine della pubblicazione ufficiale di iab italia che viene distribuita agli eventi e disponibile sul sito www.iab.it.

sito iab.iti soci hanno un’area riservata con la possibilità di personalizzare la propria presenza ed editare il profilo della società di appartenenza.

rassegna staMpa quotidiana gli associati ricevono ogni mattina nella propria mailbox la rassegna stampa inerente i principali articoli riguardanti il mondo della pubblicità interattiva.

iab Mixxil premio di iab dedicato a valorizzare le strategie e le campagne advertising digitali. sconto sull’iscrizione dei propri lavori.

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Media Consultantsoffre agli associati iab una promozione per usufruire dei servizi:= net*box, strumento di costruzione di

piani web e di analisi dei dati audiweb e/o comscore,

= adreport, software di monitoraggio delle campagne pubblicitarie web.

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iab seminar 201666

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