Date post: | 28-Mar-2016 |
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Stefania Villanova,43 anni, Pdl, è la moglie di Flavio Tosi (pagina a sinistra), 43, sindaco di
Verona e da poco eletto segretario della Lega
veneta. A sinistra: Stefania assieme al marito e al
presidente della Regione Veneto Luca Zaia, 44,
con la moglieRaffaella Monti, 45.
QUELLO CHE NONMI LEGA A FLAVIO
»una donna esuberante Ste-fania Villanova, esuberan-te nel corpo e nella mente, ma si impone di nascon-derlo. La pasionaria del Pdl e moglie di Flavio To-
si – sindaco leghista riconfermato a Vero-na al primo turno, unico trionfatore nella disfatta del Carroccio – arriva in tacco 12, jeans attillati e giacca dalla profonda scol-latura, subito però chiede abiti accollati e discreti per le fotograf e: «Altrimenti quel-li mi mangiano viva». «Quelli» sta per l’en-tourage di Tosi: la signora dev’essere sotto sorveglianza da quando a Un giorno da pe-
cora di Radio2, prima delle Amministrati-ve, criticò il marito per la scelta di correre senza Pdl, e disse che, se avesse votato a Ve-rona (non può: ha la residenza a Thiene),per coerenza gli avrebbe preferito un can-didato del partito di Berlusconi. «Deva-stante», commentò Tosi.Così Villanova adesso si controlla, si lascia controllare. E durante l’intervista – condi-ta da un forte accento veneto – glissa su al-cune cose. Per esempio, i progetti politi-ci: c’è chi dice che abbia incontrato Pao-lo Berlusconi, fratello dell’ex premier. Sa-rebbe il suo primo gradino di un’ascesa nel Pdl.
Pidiellina convinta, nonostante la batosta
alle ultime elezioni?
«Ovvio: sono stata di Forza Italia e conti-nuo nel Pdl. Certo, il segnale dalle urne è arrivato a tutti, e i dirigenti devono capire che c’è bisogno di un cambiamento radi-cale, di volti nuovi».Via Berlusconi?
«No, lui sa quello che fa, è bravissimo. È tutto il resto che va ripensato».Basta con Alfano?
«A queste cose penserà Berlusconi. Io non sono una politica di professione».Sta per partire una rifondazione del Pdl:
farà parte del team?
«Al momento no, ma se mi chiamano va-luterò». Suo marito potrebbe protestare, visto che
Lega e Pdl non fanno più cartello?
«Mi ha conosciuta che ero già di Forza Italia e non ha mai fatto problemi».Lei però non era alla festa quando è stato
rieletto sindaco di Verona. E vi si vede di
rado insieme.
«Quello era un momento suo. Volevo che se lo godesse. Lo aspettavo a casa. Lui ha il suo lavoro e io le mie attività».Non c’era neanche quando è stato votato
segretario della Lega veneta.
«Come sopra».
Oltre a essere capo Gabinetto dell’asses-
sore alla Sanità in Regione, che cosa fa?
«Fuori dall’orario di lavoro, organizzo eventi benef ci. Il 25 aprile, per esempio, siamo riusciti a portare 10 mila persone alla Partita della Speranza a Vicenza: il triangolare Nazionale cantanti-Vicenza Cuore Biancorosso-Nazionale farmacisti ha dato un incasso di oltre 60 mila euro, che è andato alla Città della Speranza di Padova. E con Don Mazzi raccoglieremo fondi per il recupero dalle dipendenze».Lavora tutto il giorno, fa gli straordinari
per benef cenza, ha la residenza a Thiene.
Quindi vive lontano da Verona, dov’è Tosi.
«Ho l’uf cio a Venezia e la residenza a Thiene da più di vent’anni».E suo marito quando lo vede?
«Molto spesso. Raggiungo Verona in tre-
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no o in macchina. Lo faccio da 15 anni».Viaggia con la scorta?
«No, giro da sola. Non ho neanche lo spray urticante in borsetta».Sarà sf nita quando vede Tosi.
«Lui è più impegnato di me. Diciamo che è un marito non sempre presente, ma riesce a seguire ogni cosa: se si rompe un rubinetto, se ci sono bollette da pagare, si prende le sue responsabilità».Chi è il più nervoso?
«Scatto più io. A volte sbotto con chi non dovrei, a partire dagli amici. Ma sono fat-ta così, mi conoscono».Cenate insieme?
«Quando si può. Se c’è tempo faccio un risotto, ma è raro. Ero una brava cuoca, ora ho perso la mano».E magari è anche a dieta.
«In ef etti seguo quella iperproteica. E faccio movimento quando posso. Tendo a non ingrassare ma, con tutte le colazio-ni cui devo partecipare per lavoro, devo tenermi in riga».Consigli di lavoro ne scambiate?
«No, per niente. Tra noi parliamo di fa-miglia, genitori, f gli, nipoti».Lui non ha f gli, e lei ne ha uno.
«Ha 23 anni, si sta per laureare in Infor-matica, vive a Padova. È un f glio d’oro, educato, nato da un matrimonio prece-dente, e con suo padre sono in buoni rap-porti». Quando nel 2001 ha incontrato Tosi, che
cosa le è piaciuto di lui?
«Era un bel ragazzo, con due occhi since-ri. Ed è rimasto spontaneo, anche umile».Allora lei era impiegata in Regione per 25
mila ero all’anno e lui assessore alla Sa-
nità. Quando Tosi è diventato sindaco di
Verona nel 2007, lei è stata promossa ca-
po della segreteria dell’assessorato alla
Sanità: 70 mila euro l’anno.
«Come tutti i capi delle segreterie de-gli assessorati e dei gruppi del Consi-glio regionale, ho ricevuto il nuovo inca-rico, che è temporaneo, per f ducia, do-po tanti anni di esperienza. E non era-no richiesti né concorsi né titoli di stu-dio particolari».Lei che studi ha fatto?
«Ho preso il diploma al liceo scientif -co, indirizzo biologico-sanitario. Ho vin-to un concorso all’Istituto lattiero-casea-rio di Thiene, che era un organismo del-la Regione Veneto. Dopo poco più di un anno sono stata trasferita a Venezia, nella segreteria di quello che allora era l’asses-sore alla Sanità».La sua famiglia l’ha aiutata?
«Mio padre era impiegato, mamma par-rucchiera: hanno fatto sacrif ci per far-mi studiare. Papà è morto all’improvviso quando avevo 12 anni. La sera avevo un concorso di pattinaggio artistico. Dopo l’esibizione, tra l’altro andata benissimo, mi hanno detto che lui non c’era più. È stato il più grande choc della mia vita».Ancora ne risente?
«Negli anni si superano tante cose. Ma mi è rimasta la paura, che riaf ora, di es-sere abbandonata, di perdere qualcosa».Dopo che è morto suo padre, che cosa è
successo?
«Ho fatto come mia madre: mi sono rim-boccata le maniche. A 14 anni ho comin-ciato a lavorare la sera alla pizzeria vicino a casa, servivo ai tavoli. Ho continuato f -no ai 18, quando mi sono diplomata».E poi?
«Facevo pubbliche relazioni per alcuni locali in provincia di Vicenza. Assieme a un gruppo di amici, organizzavo feste».Si dice che tra quegli amici ci fosse Luca
Zaia, oggi presidente della regione Vene-
to, leghista. Che era anche alla festa per
i suoi 42 anni, quando avete raccolto 40
mila euro per gli alluvionati del Veneto.
«Certo che era presente: con sua moglie. Io non guardo al partito, vedo solo gli amici. Ne ho tanti, e mi vogliono bene».Suo marito Flavio ha più volte detto di
amarla tanto. Un uomo romantico.
«Sì, lui è romantico, ma io no. Lui è lui, e io sono Stefania Villanova».
´RIUSCIAMO COMUNQUE A VEDERCI SPESSO. RAGGIUNGO VERONA IN TRENO
O IN AUTO. FACCIO COSÃ DA 15 ANNIª
C A S A P E R L E L I B E R TÀ
Prima delle elezioni, STEFANIA VILLANOVA disse che non avrebbe votato il marito, TOSI, riconfermato sindaco leghista di Verona. PerchÈ, come spiega qui,
li dividono troppe cose: la residenza, il lavoro, la fede politica. E il romanticismo
di Tiziana Sabbadini ï foto Lidia Costantini