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vino-rosso-trentino

Date post: 01-Mar-2016
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Vino rosso trentino Ebook - www.vinook.it Tra montagne e vigneti eccellenti, nasce il Casteller Casteller  Tra montagne e vigneti eccellenti, nasce il Casteller  Un vino antico e tradizionale  I vini della Baron di Pauli  L'esperienza di Elena Walch  L'azienda vinicola Martini 2 www.vinook.it In questa pagina parleremo di :
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Vino rosso trentino

Ebook - www.vinook.it

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Casteller

In questa pagina parleremo di :

Tra montagne e vigneti eccellenti, nasce il Casteller Un vino antico e tradizionale I vini della Baron di Pauli L'esperienza di Elena Walch L'azienda vinicola Martini

Tra montagne e vigneti eccellenti, nasce il Casteller

Paesaggi montani annoverabili tra i più belli e frequentati

d’Europa, durante i mesi freddi come durante l’estate, ma anche

tradizioni enogastronomiche influenzate dal contatto con vari

popoli del Vecchio continente e, naturalmente, vini d’autore.

Quando si parla del Trentino Alto Adige, si fa riferimento ad una

delle regioni italiane più complesse e variegate in assoluto, terra

di grandi rossi, ma

anche di vini bianchi

apprezzati a livello

internazionale. Nella prima categoria, un posto di tutto rispetto

merita sicuramente il Casteller, che insieme al vino omonimo

rappresenta l’orgoglio della Val d’Adige. Questo vino viene

prodotto in una zona collinare e pedemontana comprendente

qualcosa come 48 comuni, tutti situati al di sotto dei 600 metri

sul livello del mare, e tutti contraddistinti da una spiccata

vocazione contadina e viti-vinicola. Ci troviamo nel cuore della

provincia di Trento, tra la Val d’Adige, la Val Lagarina il Basso

Sarca: per citare i comuni più famosi che ospitano produzioni di

Casteller, possiamo fare i nomi di Caldaro, Aldeno, Cembro, Lavis

e Mezzocorona.

Un vino antico e tradizionale

A questo punto possiamo soffermarci sugli aspetti

maggiormente interessanti in questa sede, ovvero: che tipo di

vino è il Casteller? Come lo abbiniamo? Come lo serviamo?

Ebbene, prima di tutto è opportuno evidenziare che ci troviamo

di fronte ad un grande vin rosso, ad un prodotto illustre

dell’enologia nordorientale. Passando all’analisi delle

caratteristiche organolettiche, scopriamo che il Casteller è

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contraddistinto da un colore rosso rubino mediamente inteno, ma anche da un profumo gradevole e

tipicamente vinoso, mentre in bocca è asciutto, ma sapido e armonico, e raggiunge una gradazione alcolica

minima di 11 gradi. Se vi state chiedendo quanto tempo è necessario farlo invecchiare prima di vederlo

maturo, la risposta è molto semplice: questo vino matura in poco più di un anno e non ha le proprietà di un

prodotto molto longevo, in quanto è consigliabile conservarlo al massimo per tre anni, prima di avere un

vino dalle caratteristiche Riserva. E’ disponibile anche in tipologia Amabile, ma senza dubbio la versione che

va per la maggiore è quella Classica. Un altro aspetto interessante relativo a questo vino, è l’uvaggio. Per

ottenere delle ottime bottiglie di Casteller, infatti ci si serve per il 50% di uve Merlot, mentre la restante

parte viene colmata con quantità variabili di uve Lambrusco, oppure Teroldego, Schiava Grossa e Schiava

Gentile. Abbiamo di fronte un vino che in tavola non può che donarci soddisfazioni, ferma restando una

temperatura di servizio che è quella dei grandi vini rossi, ovvero compresa tra i 16 e i 17 gradi. Il Casteller è

uno dei prodotti trentini più tipici, pertanto utilizziamolo senza problemi per abbinarlo ad ottimi antipasti di

salame, speck e formaggi tipici, ma anche a secondi a base di carne bianca e pollame alla griglia. Da

provare, infine, in accompagnamento alla salsiccia e crauti.

I vini della Baron di Pauli

Se vi trovate in Trentino per godere dello spettacolo offerto dalla montagna e dai corsi d’acqua ed avete

intenzione di toccare con mano il meglio dell’enologia locale, oppure se avete raggiunto la provincia di

Trento con l’obiettivo preciso di provare vini d’autore, in entrambi i casi rimarrete soddisfatti. Sono decine

e decine, infatti, le cantine e le aziende vinicole che aprono i battenti per offrire ottimi calici e bottiglie di

Casteller, e non solo. Una delle più autorevoli è senza dubbio la Baron di Pauli, un’azienda situata a pochi

passi dal Lago di Caldaro, specializzata nella vendita dei vini rossi trentini migliori. I gestori, proprietari del

terreno, possiedono due tenute differenti, nelle quali producono vini rossi e vini bianchi: i primi vedono la

luce nella tenuta Arzenhof, mentre i secondi vengono prodotti nella tenuta Höfl unterm Stein.

L'esperienza di Elena Walch

Un altro nome impossibile da trascurare quando si parla di vino in Trentino Alto Adige, è quello di Elena

Walch, imprenditrice attivissima nel campo dell’enologia ed insignita di numerosi riconoscimenti in ambito

internazionale. Da anni, ormai, Vini d’Italia e Gambero Rosso tengono in seria considerazione i prodotti

dell’azienda diretta da Elena Walch, situata nella splendida cornice del Lago di Caldaro e specializzata

principalmente nella realizzazioni di vini quali il Casteller e il Kaltersee. Siamo in una cornice paesaggistica a

dir poco mozzafiato, a contatto con una natura incontaminata ed affascinante, sospesi tra le acque di un

lago bellissimo ed una montagna maestosa. E' in questo background che Elena Walch ha fatto fiorire la

propria esperienza in ambito vinicolo, dando alla luce prodotti d'eccellenza.

L'azienda vinicola Martini

In Italia, il cognome Martini viene collegato immediatamente alla produzione di vini e spumanti: i Martini

sono famosi in tutto il Nord Italia, ma in particolare in Trentino, dove c’è un’azienda guidata da Gabriel che

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ogni anno produce grandi quantità di vini di qualità. Si va da ottime bottiglie di Riesling e Pinot Grigio ai

grandi rossi, quali il Keltersee e il Casteller.

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La Valdadige

In questa pagina parleremo di :

Il Territorio I vitigni rossi Il Valdadige DOC vinificato in rosso Le altre denominazioni del Valdadige DOC in rosso Le aziende

Il Territorio

Il Valdadige DOC è un vino bianco, rosso e rosato prodotto in

una vasta area che comprende 72 comuni nelle province di

Trento, Bolzano e tre comuni nella provincia di Verona posti tra

la Valpolicella e il Lago di Garda.

La denominazione, vista la sua collocazione, prevede anche

il nome Etschtaler in tedesco per la provincia di Bolzano.

Il legame con la Valle dell'Adige è molto forte e la

morfologia e le caratteristiche del territorio sono molto

variabili da nord a sud data l'estensione della zona che va da Rovereto a nord fino ai confini

settentrionali della provincia scaligera.

Da queste peculiarità abbiamo un territorio estremamente vario, con un clima che risente di forti

escursioni termiche tra il giorno e la notte nel periodo di maturazione delle uve che acquistano

caratteristiche particolari nella vinificazione.

La morfologia del territorio rispecchia le caratteristiche alluvionali da cui si è originata la valle.

Il suolo è calcareo, con presenza di ciottoli, ghiaia con collante sabbioso, con preponderanza di

basalti e detriti verso sud.

I vitigni rossi

Già nel IV secolo a.C. Testi antichi descrivono la presenza di viti

selvatiche nella valle, a significare la natura antica e autoctona

dei vitigni locali Schiava e Enantio, detto anche Lambrusco a

foglia frastagliata.

Il Valdadige DOC vinificato in rosso ha come vitigni

principali la Schiava e l'Enantio con una presenza

nell'assemblaggio del 50%, che possono essere presenti sia

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insieme che singolarmente, a cui possono essere aggiunte il Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon,

il Merlot, il Pinot Nero, il Lagrein e il Teroldego nel restante 50%.

La Schiava è presente in diverse varieta, di cui la piu comune è la Schiava Grossa, decisamente

produttiva ma con risultati sostanzialmente poco caratteriali e concentrati. Negli anni 80 si è

preferito ridurre di un terzo questa coltivazione in favore degli altri vitigni.

L'altra varieta a bacche piu piccole, la Schiava Gentile, garantisce qualita di vini superiori e

aromatici.

La Schiava Grigia, consentita nella provincia di Bolzano, preferisce terreni di origine porfido tra i

250 e i 400 metri s.l.m.

L'Enantio fu invece detto Lambrusco a foglia frastagliata fino al 1991, quando una ricerca regionale

ne determinò finalmente la sua origine autoctona della bassa Valle dell'Adige. Appartiene a un

gruppo di vitigni formatosi sulle morene glaciali.

Il Valdadige DOC vinificato in rosso

Il Valdadige DOC Rosso ha un colore rosso rubino più o meno

intensi a seconda della percentuale di Enantio presente

nell'assemblaggio. Questo vitigno apporta una buona struttura

con odori vinosi e amabili, con un gusto secco e armonico. I

sapori sono caldi e leggermente speziati. I tannini sono ben

presenti e il vino dispone di una moderata acidità.

È un vino versatile negli abbinamenti e può essere

accompagnato a crostate di salsiccia e formaggi, arrosti in

salse dolci come sesamo e paprika preferibilmente con

carne di maiale.

È prodotta anche la sotto denominazione Superiore con

assemblaggi di Merlot ed Enantio con una percentuale di

almeno il 70% di cui il 30% deve essere Enantio.

Le altre denominazioni del Valdadige

DOC in rosso

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Il Valdadige DOC presenta anche delle sotto denominazioni.

Il Valdadige Schiava DOC è deve contenere almeno l'85%

delle tre varietà di Schiava, sole o assemblate, e il restante

15% con le varietà a bacca nera autorizzate nella

denominazione. La vinificazione è tradizionale in acciaio

inossidabile con frequenti rimontaggi.

Ne risulta un vino amabile, dal colore rubino, di buona

struttura e con tannini ben integrati. Al naso sono

percepibili i frutti di bosco e le mandorle. Un buon

abbinamento di questo vino è un semplice piatto di speck e

radicchio, ma anche pasta e fagioli o zuppe di ceci e orzo.

È definita anche la sotto zona “Terra dei Forti” autorizzata

esclusivamente nei comuni di Brentino Belluno, Dolcè e

Rivoli Veronese in provincia di Verona, e Avio in provincia

di Trento.

I vini sono di un rubino con riflessi violacei, tendente al

granato nell'invecchiamento, dai profumi intensi e gradevoli con note di frutti rossi maturi e una

sfumatura leggermente speziata. Il gusto è pieno, armonico, complesso, dove i frutti a bacca rossa si

fanno notare.

Si affina dai 12 ai 18 mesi in botti di rovere e il risultato è un vino strutturato da accompagnare a

selvaggina, carni rosse tipiche della stagione invernale e formaggi stagionati.

La denominazione Terra dei Forti prevede anche le menzioni:

Rosso Superiore e i mono vitigno Enantio, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon e le relative

Riserva.

Per i mono vitigno l'uvaggio indicato in etichetta deve essere presente almeno al'85%.

Le caratteristiche, seppur rispondendo a elementi di base comuni, variano dal leggermente speziato

allo speziato come nel caso del Valdadige Enantio DOC.

Le aziende

Numerose sono le aziende associate, che producono il Valdadige

DOC. Sono sparse in un territorio vasto e molto variegato, con

risultati abbastanza variabili ma qualitativamente soddisfacenti.

Le aziende Bongiovanni Lorenzo, l'Azienda Agricola

Fugatti e Vallarom, Letrari e Maso Roveri solo per citarne

alcune, offrono al mercato vini dai costi abbastanza

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contenuti nelle versioni Terre dei Forti. Il mono vitigno Enantio è sicuramente il principale

protagonista, decisivo nella scelta alla scoperta di questo DOC.

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Lago di Caldaro

In questa pagina parleremo di :

Vino d'autore sulle sponde di uno splendido lago Il vino rosso Lago di Caldaro I vini della Kellerei Kaltern Alla "Ritterhof" la qualità vince sempre L'azienda vinicola Baron di Pauli

Vino d'autore sulle sponde di uno splendido lago

Oltre a rappresentare uno dei bacini d’acqua più famosi e

spettacolari del Trentino Alto Adige, il Lago di Caldaro è

un’attrazione turistica affascinante, e la zona che lo circonda è la

culla di alcune tra le produzioni vinicole migliori di tutta la

regione. Nei comuni situati lungo le sponde del lago, infatti,

vengono prodotti due vini rossi eccezionali: il Casteller e il Lago

di Caldaro (noto anche come Keltersee). In questa sede ci

soffermiamo sulla seconda varietà, quella che senza dubbio

rappresenta meglio le caratteristiche dell’area, e trova diffusione maggiore anche presso le cantine e le

aziende vinicole locali. A onor del vero, va sottolineato che questo vino è rintracciabile sugli scaffali delle

cantine e delle aziende vinicole del Trentino, ma anche in Austria, Germania e Slovenia. Più che il vino rosso

di una singola regione è, in altre parole, quello di una grande area geografica. Il vino rosso Lago di Caldaro

vede la luce in una zona di produzione che comprende 20 comuni, di cui 12 inclusi entro i confini della

provincia di Bolzano, e i restanti 8 nel trentino. Volendo citarne alcuni, possiamo fare i nomi di Caldaro,

Appiano, Ora, ma anche di Faedo e Lavis. Un esperto di enologia riconoscerà in alcuni di questi nomi quelli

che ospitano vigne da cui nascono le bottiglie di Casteller. Lago di Caldaro e Casteller sono in effetti due vini

molto simili, sia per quanto riguarda la zona di produzione che le

caratteristiche organolettiche.

Il vino rosso Lago di Caldaro

Passiamo in rassegna, dunque, le proprietà del nostro prodotto.

Il Lago di Caldaro si presenta alla vista di un colore rosso rubino

intenso, che rimane pressoché immutato con il procedere

dell’invecchiamento. Al naso vanta un profumo armonico e

gradevole, mentre in bocca è asciutto, sapido e arricchito da un

lieve retrogusto di mandorla. E’ caratterizzato da una gradazione

alcolica minima di 10,5 gradi, e distinto dal Casteller soprattutto

grazie all’uvaggio. Per ottenere delle ottime bottiglie di Lago di

Caldaro, ci si serve infatti per la grande maggioranza di uve

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Schiava Grossa e Schiava Gentile, mentre in piccola quantità si utilizzano uve Pinot Nero e Lagrein.

Interessante è notare anche la ricchezza del novero delle qualifiche che si possono ottenere con questa

etichetta. La più diffusa è, naturalmente, la versione Classica, ottenuta in un’area ristretta comprendente

soltanto i comuni più autentici della zona. E’ il caso di Caldaro, Appiano e Ora. Un’altra versione molto

ricorrente è la Classica Superiore, che si ottiene sottoponendo il prodotto ad un ulteriore periodo di

affinamento, valevole ad assumere la denominazione aggiuntiva di Alto Adige. In quest’ultimo caso, la

gradazione alcolica minima sale da 10,5 a 11,5 gradi. Se vi state chiedendo quando potrete bere questo

vino considerandolo pienamente maturo, state pure tranquilli perché la vostra attesa non durerà tanto:

basta un anno oppure due, e godrete delle proprietà di uno dei più grandi rossi del Trentino Alto Adige.

Andiamo in tavola: il Lago di Caldaro va servito preferibilmente ad una temperatura compresa tra i 16 e i 17

gradi, in accompagnamento a piatti di carne bianca, come pollame alla griglia, oppure scaloppine di vitello.

Non disdegna l’abbinamento con antipasti a base di salumi tradizionali quali salame e speck.

I vini della Kellerei Kaltern

Legare l’area geografica che circonda il Lago di Caldaro con l’enologia trentina vuol dire, giocoforza,

ritrovarsi a parlare dell’Azienda Vinicola Kellerei Kaltern, il vero e proprio fiore all’occhiello della produzione

vinicola locale. Stiamo parlando di una cantina fondata nel 1906 grazie ad un accordo tra 450 contadini, che

decisero di coltivare insieme qualcosa come 300 ettari di terreno, per produrre vini d’autore. Dopo 105

anni possiamo affermare senza tema di essere smentiti che il risultato è stato raggiunto appieno, dal

momento che il Lago di Caldaro prodotto dalla Kellerei Kaltern è molto più che un semplice vino: piuttosto

è un modo di vivere e di concepire l’enologia. Da sempre, chi coltiva queste uve lo fa con entusiasmo e

sostenuto da una impeccabile vocazione alla qualità.

Alla "Ritterhof" la qualità vince sempre

Un altro nome impossibile da sottovalutare quando si parla dei vini prodotti nella zona di Caldaro, Appiano

e Ora, è quello dell’Azienda Vinicola Ritterhof, la numero 1 della splendida Strada del Vino che arricchisce la

cornice del Lago. Di generazione in generazione, la famiglia Ritterhof è riuscita a tramandare l’amore per il

vino, ma anche la necessità di ottenere sempre il massimo e lavorare tenendo al centro dei propri desideri,

la spinta all’ottenimento di un prodotto di qualità. Chi varca la soglia di questo luogo può scegliere tra una

grande varietà di vini bianchi e rossi, tra cui spiccano, ovviamente, le varianti di Casteller e Lago di Caldaro.

L'azienda vinicola Baron di Pauli

Questi due vini rappresentano il vanto della produzione vinicola anche di un’altra azienda, non meno

famosa e non meno consigliabile per chi si trova nella zona: la Baron di Pauli, specializzata nella produzione

di ottime bottiglie di vini bianchi, rossi e spumanti, e situata proprio a Caldaro.

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Teroldego Rotaliano

In questa pagina parleremo di :

La zona vinicola Il vitigno Teroldego Il Teroldego Rotaliano DOC rosso Le aziende

La zona vinicola

Le prime notizie sulla coltivazione della vite nell'area risalgono al

1231, quando alcuni documenti citano le località di Pasquari ed

Enticlar, ma soltanto nel 1543 si inizia a parlare di coltivazioni

“alle Teroldeghe”.

La piana Rotaliana è la più vasta pianura del Trentino, di

forma triangolare, lunga 6 Km e larga 3KM, racchiusa tra le

sponde dell'Adige, quelle del Noce e protetta dalle alte

montagne circostanti.

La composizione del terreno, di origine alluvionale, e la particolare insolazione estiva, conferiscono

al vitigno particolarità organolettiche.

Il suolo è calcareo, metamorfico e di buona fertilità con morfologia ciottolosa-ghiaiosa con più

strati sabbiosi.

Il terreno è leggero e poco profondo (70 cm massimo), ben

drenato grazie alle sue caratteristiche.

Queste caratteristiche originano qualità e rese nettamente

migliori del vitigno nella piana piuttosto che sulle colline.

Il vitigno Teroldego

Il vitigno rosso Teroldego è coltivato solo nell'Italia

settentrionale, quasi esclusivamente nella zona di appartenenza

alla denominazione di origine controllata dell'area del Campo

Rotaliano.

Produce vini fruttati, colorati e molto vivaci, con basse

concentrazione di tannini e struttra giovane.

Il sistema di allevamento è a classica doppia pergola

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trentina.

Il teroldego è citato negli "Annali dell'Agricoltura del Regno d'Italia" di Filippo Re, nel 1811; dal

Pollini (1819),e dall'Acerbi (1825). La descrizione completa è del 1894, ad opera di Mach. Ha

parentele genetiche con il Lagrein, il Marzemino e il Syrah.

Fu probabilmente importato dalla provincia di Verona, con notizie storiche provenienti dalla zona

del Lago di Garda.

La buccia spessa e resistente, di colore blu-nero, la pone al riparo da muffe e marciume, anche se

può essere attaccata nelle annate più umide. Le bucce hanno alte concentrazione di pruina.

Preferisce i terreni permeabili, di impasto leggero. La produzione è regolare e abbondante.

Il Teroldego Rotaliano DOC rosso

La denominazione di origine controllata Teroldego autorizza la

produzione di rossi e rosati e fu istituita il 18 febbraio 1971. La

zona di produzione autorizzata comprende i comuni di

Mezzocorona, Mezzolombardo e la frazione di Grumo nel

comune di San Michele all'Adige, in una porzione del Campo

Rotaliano a 20 Km a nord circa di Trento.

Le uve autoctone Teroldego sono le sole autorizzate per

questa denominazione.

Il vino rosso è fine e possente, con sentori di bosco, cannella, noce moscata e fiori di violetta.

Il gusto è brillante e setoso, minerale con una tannicità strutturata ed elegante, su un sottofondo di

note balsamiche. Il colore è rosso rubino molto intenso

L'invecchiamento può arrivare fino ai 10 anni in botti di rovere per minimo 6 mesi e poi

affinamento in bottiglia.

La vinificazione è classica, in tini di acciaio a una temperatura media di 25°, la pigiatura viene

effettuata separata dai raspi, con macerazione delle bucce sottoposta a rimontaggi.

Sono disponibili anche alcune versioni di Novello.

Per il rosso gli abbinamenti sono classici montani, come bolliti, arrosti, grigliate e formaggi

stagionati, ma anche risotti.

La temperatura di servizio ideale è di 15-16° per i vini giovani e di 18-20° per gli invecchiati.

Si possono distinguere quattro diverse tipologie di Teroldego DOC: il Teroldego Rotaliano DOC, il

Teroldego Rotaliano DOC Riserva che prevede un invecchiamento minimo di 24 mesi e il

Teroldego Rotaliano DOC Superiore che deve avere una gradazione alcolica minima di 12 gradi.

Il vino rosso può esporre in etichetta la menzione Rubino.

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Le aziende

L'azienda Concilio vinifica il Teroldego Rotaliano DOC dal naso di

frutti di bosco e humus, fruttato e tannico da bere

accompagnato a del salame d'oca e salumi stagionati.

Gaierhof produce un Riserva di un rubino molto intenso,

odori di mora e ribes su un letto di fini sentori di cannella. Il

sapore è morbido ed equilibrato. Da abbinare al coniglio al

forno.

L'azienda Villa Corniole commercializza il Teroldego 7

Pergole invecchiato 11 mesi in barrique e 18 mesi in

bottiglia.

È fresco e vivace, a tavola si degusta con il rollè di tacchino

alla pancetta.

Produce anche il Teroldego DOC che viene invecchiato in

barrique in proporzione del 30% dell'assemblaggio.

I profumi sono fruttati con note di mandorle che ne fanno un ottimo vino per gli spiedini di manzo e

verdure.

La famiglia Dorigati propone da piccoli appezzamenti di 13 ettari un Teroldego franco con leggeri

profumi vanigliati, al palato è fresco e con i toni profondi dei frutti di bosco e del sigaro..

Invecchia 12 mesi prima di incontrare a tavola la classica polenta o le carni rosse.

La famiglia Endrizzi propone una produzione limitatissima del suo accattivante Teroldego Gran

Masetto, pieno di frutta secca, confettura e sentori di cioccolato al latte, prodotto con uve appassite

e affinato 20 mesi in barrique. Per lui a tavola la scaloppa di cervo ai mirtilli.

Endrizzi vinifica anche il Riserva, più fresco e balsamico con gamma olfattiva di ribes e lampone,

da abbinare con agnello alla mentuccia.

La Cantina Rotaliana di Mezzolombardo produce molti Teroldego di ottima fattura.

Il Clesurae ha colore rubino con un naso complesso e articolato, con frutti di bosco, viola, eucalipto,

cacao e grafite. Il palato è persistente, con finali minerali. Ottimo con la lepre in dolceforte.

Il Superiore ha sentori morbidi di frutta, con finali di caffe verde e cuoio. Il palato ha un'elegante

struttura tannica, ben rotondo e lungamente persistente. Per lui il conoglio alle erbe aromatiche.

Il Riserva profuma di frutti di bosco, spezie scure e terra umida con la bocca balsamica di medio

corpo. L'abbinamento è con la fondutina.

L'etichetta Rossa è fresco e giovane con i sentori della frutta fresca che ben si adattano al maiale.

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Trentino DOC

In questa pagina parleremo di :

Trentino DOC: un grande vino per un territorio splendido Trentino rosso DOC: che vino è? Azienda Vinicola Cavit Vini a La-Vis Cantine Endrizzi a San Michele all'Adige

Trentino DOC: un grande vino per un territorio splendido

Un nome che è tutto un programma e che racchiude in maniera

fedele ed assoluta le caratteristiche dell’intera regione. C’è un

vino, in Trentino Alto Adige, che è chiamato a rappresentare

questa terra magnifica, fatta di montagne e paesaggi mozzafiato,

ma anche di tradizioni enogastronomiche tutte da difendere ed

apprezzare. Per chi non l’avesse ancora capito, il vino in

questione risponde al nome di Trentino DOC e si può

considerare un rosso d’autore, di quelli capaci di lasciare tracce

indelebili nella storia e nell’enologia di tutta Italia. Per

comprendere appieno le potenzialità, la storia e la connotazione di questo vino, basta dare un’occhiata alla

zona di produzione, che è decisamente estesa e comprende i territori di ben 72 comuni, tutti compresi nella

provincia di Trento. Si va da San Michele Adige a Riva del Garda, passando per Ala e lo stesso capoluogo di

provincia, città antichissima e tutta da scoprire, ma anche terra di viticolture straordinarie. A onor del vero,

va sottolineato fin da subito che quando si parla di Trentino DOC si può fare riferimento a decine di vini

differenti, in quanto tale denominazione comprende ottimi vini rossi, ma anche bianchi dalle caratteristiche

variegate. Un fattore comune tra tutte queste etichette è sicuramente individuabile nella qualità: quando

leggete “Trentino DOC” sappiate di trovarvi di fronte ad un grande prodotto enologico.

Trentino rosso DOC: che vino è?

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In queste righe, prederemo in esame il Trentino DOC rosso, un

vino eccellente, fiore all’occhiello di una zona di produzione

amplissima e contraddistinto da un colore rosso rubino

particolarmente carico. All’olfatto, invece, il Trentino rosso vanta

un profumo etereo ed estremamente gradevole, mentre in

bocca è tannico al punto giusto, ma anche pieno ed armonico.

Tale prodotto è caratterizzato da una gradazione alcolica minima

di 11 gradi, il che lo rende – almeno sotto questo aspetto –

molto simile alla maggioranza dei vini regionali. Da che cosa

nascono delle ottime bottiglie di Trentino rosso DOC? La risposta

è semplice: da uve altrettanto eccezionali, quali Cabernet Franc,

Cabernet Sauvignon e Merlot, vitigni francesi che fanno la

fortuna di decine di vini dell’Italia settentrionale. Quanto tempo

bisogna aspettare per assaggiare un Trentino rosso matura e

pienamente godibile? Si va da un minimo di 4 mesi ad un

massimo 3 anni, perché è sconsigliato conservare questo vino

per un periodo superiore ai 36 mesi. Del resto, dopo due anni il

prodotto ha già acquisito gran parte delle caratteristiche che lo

rende speciale. Per quanto riguarda l’utilizzo di questo vino nello

specifico, è innanzitutto opportuno sapere che la temperatura di

servizio ideale è compresa tra i 16 e i 18 gradi centigradi, mentre

gli abbinamenti migliori avvengono con antipasti di salumi, ma

anche con i piatti tipici della cucina trentina. E’ perfetto,

pertanto, in accompagnamento a tagliere di carne e polenta,

piuttosto che a grigliate di capriolo e carne rossa.

Azienda Vinicola Cavit

Chi si trova nella provincia di Trento e vuole vivere un’esperienza

particolare, visitando cantine, enoteche ed aziende vinicole, può

cominciare il proprio giro dalla Cavit, un vero e proprio punto di

riferimento per l’enologia regionale, un’azienda specializzata

nella produzione di alcuni tra i più grandi vini del Nord Est

d’Italia. Il Casteller, il Lago di Caldaro Rosso e, soprattutto, il

Trentino DOC, ricoprono una posizione più autorevole, ma non

rappresentano gli unici prodotti acquistabili da queste parti. La

Cavit è nata nel 1950 grazie all’impegno e alla passione di 4500

viticoltori che hanno deciso di unire le proprie forze ed

impegnarsi per dare alla luce vini di elevata qualità.

Vini a La-Vis

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La passione per il lavoro di qualità e la voglia di dare sempre di più sono alla base della filosofia di un’altra

azienda, stimata e rispettata in tutto il Trentino: La-Vis. Si tratta di un’impresa fondata nel 1948 nello

splendido borgo di Lavis, a nord di Trento, da un gruppo di viticoltori, ma il nucleo primordiale dell’azienda

attuale venne fondato nel 1850 dalla famiglia Cembran.

Cantine Endrizzi a San Michele all'Adige

Qualche decennio più tardi, precisamente nel 1855, vide la luce un’altra azienda vinicola oggi

apprezzatissima in Trentino come in tutta l’Italia settentrionale. Il suo nome è Endrizzi, e la sua storia

procede di pari passo con quella del territorio che la ospita. Ci troviamo esattamente in località Masetto,

presso San Michele all’Adige, ovvero nel cuore della zona di produzione del Trentino DOC. Oltre che dalla

passione per l’enologia in genere, i vini Endrizzi nascono dalla consapevolezza dei benefiche che possono

portare un’alimentazione equilibrata e uno stile di vita salubre, che il Trentino può offrire come pochissime

altre regioni italiane. Da questi fattori vedono la luce prodotti d’eccellenza dell’enologia locale, perché chi

varca la soglia dell’Azienda Endrizzi, acquista soltanto il meglio.

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Valdadige Terredeiforti

In questa pagina parleremo di :

Sulle rive di un celebre fiume, vini tutti da scoprire Valdadige Terradeiforti DOC: molto più che un semplice vino La Cantina Valdadige a Brentino Belluno Azienda Agricola Bongiovanni ad Avio Athesia Vini

Sulle rive di un celebre fiume, vini tutti da scoprire

Quando si parla della Valdadige si fa riferimento ad una delle

zone italiane più affascinanti in assoluto, patria di paesaggi tutti

da scoprire ed annoverabili tra le attrazioni turistiche di

carattere naturale più godibili di tutto il Trentino Alto Adige. Ma

a ben vedere, questo lembo di Nord Est italiano riscuote un

notevole interesse anche perché ospita vigneti dai quali vedono

la luce vini eccellenti. E’ il caso del Valdadige DOC, noto anche

come Valdadige Etschaler, ma soprattutto del Valdadige Terra

dei Forti, un ottimo vino rosso che viene prodotto in un’area situata a cavallo tra Veneto e Trentino, e

comprendente numerosi comuni tra cui Brentino Belluno e Dolcé, in provincia di Verona, ed Avio in quella

di Trento. Di conseguenza, non ci troviamo di fronte ad una zona di produzione particolarmente estesa, ma

ugualmente capace di dar vita ad un prodotto di assoluto livello. Nelle righe seguenti faremo un focus sul

Valdadige Terradeiforti Rosso, ma è opportuno sottolineare, in questa sede, che quando si tira in ballo

questa etichetta, si fa riferimento a numerosi vini: con questa denominazione si può alludere al vino bianco,

ma anche al Passito (squisito), allo Chardonnay e al Casetta.

Valdadige Terradeiforti DOC: molto più che un semplice vino

Passiamo adesso a concentrare la nostra attenzione sul

Valdadige Terradeiforti rosso, un vino d’autore che nasce da un

territorio tutto da scoprire (e non soltanto per gli appassionati di

enologia). Tra tutti questi, il Valdadige Terredeiforti Enantio

merita un posto speciale: stiamo parlando di un rosso

eccezionale, che vede la luce in seguito alla lavorazione delle uve

Enantio, una specialità del Trentino, poco utilizzate in entrambe

le regioni. Parliamo di Terre dei Forti perché da queste parti

sorgono numerosi forti di costruzione austriaca, eretti in epoca

moderna per sorvegliare sul Trentino Alto Adige e sul Veneto.

Questo vino è contraddistinto da un colore rosso rubino particolarmente intenso, passibile di assumere

evidenti ed affascinanti note di granato, con il procedere dell’invecchiamento. All’olfatto dà il meglio di sé,

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palesandosi in un profumo forte, fruttato ed estremamente gradevole, mentre in bocca il Valdadige

Terredeiforti è secco, pieno, armonico e contraddistinto da una gradazione alcolica minima di 12 gradi. Se

l’invecchiamento obbligatorio, per ottenere la versione Classica, è di 5 mesi, per arrivare alla versione

Riserva bisogna attendere non più di 2 anni, dopodiché si potrà assaggiare un vino rosso di 12,5 gradi

alcolici. Come si evince dalle ultime righe, alla stregua dei grandi vini trentini, il Valdadige Terredeiforti non

è contraddistinto da una particolare longevità: in casi estremi, lo si può conservare fino ad un massimo di

48 mesi. Per quanto concerne la temperatura di servizio ideale, oscilla tra i 16 e i 18 gradi centigradi ed è da

rispettare se si desidera godere appieno delle caratteristiche di questo ottimo vino. La gamma degli

abbinamenti è decisamente ricca: c’è chi lo considera perfetto in accompagnamento ai primi piatti della

tradizione contadina, e chi lo utilizza per innaffiare antipasti a base di salumi e formaggi, ma questo vino in

realtà dà tutto il meglio se abbinato ad ottime grigliate di carne rossa o bianca, piuttosto che a formaggi

maturi.

La Cantina Valdadige a Brentino Belluno

Chi si trova in Valdadige e, dopo aver toccato con mano il meglio delle attrazioni paesaggistiche, intende

tuffarsi in un tour enogastronomico, oppure visitare cantine, enoteche ed aziende vinicole di un certo

livello, ha soltanto l’imbarazzo della scelta. Il giro può tuttavia avere inizio dalla Cantina Valdadige, situata

al numero 45 di Via Don Cesare Scala, a Brentino Belluno, quindi nel cuore della produzione di Valdadige

Terredeiforti. Da sempre questa azienda privilegia un rapporto speciale con la natura e l’importanza di

lavorare con passione ed entusiasmo. Oltre che vigneti, cantine e sale di lavorazione, da queste parti è

visitabile anche il Wine Bar, frequentato soprattutto di sera e basato sulla possibilità di assaggiare i migliori

vini della zona, in abbinamento ai piatti della cucina locale.

Azienda Agricola Bongiovanni ad Avio

Trentino Doc, Marzemino, Valdadige Terredeiforti, Pinot Nero e Pinot Grigio, sono soltanto alcun dei vini

pregiati che è possibile acquistare varcando la soglia dell’Azienda Agricola Bongiovanni, situata dal 1900 nei

pressi di Avio, in località Sabbionara, nel cuore di una delle zone di produzione vinicola più antiche e

rispettabili di tutta l’Italia settentrionale. Da sempre, questa azienda privilegia la lavorazione di uve

autoctone, come quelle che danno alla luce il Marzemino e l’Enantio. Pertanto, se siete in cerca di

un’azienda nella quale comprare ottime bottiglie di Valdadige Terredeiforti Enantio, difficilmente troverete

un luogo più adatto.

Athesia Vini

Sempre ad Avio, a pochi passi dall’Azienda vinicola Bongiovanni, è possibile rintracciare i locali di un altro

caposaldo dell’enologia trentina, ovvero la Athesia Vini, impresa gestita a conduzione familiare e

specializzata nella produzione dei più grandi vini della regione.

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