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Vino rosso trentino
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Casteller
In questa pagina parleremo di :
Tra montagne e vigneti eccellenti, nasce il Casteller Un vino antico e tradizionale I vini della Baron di Pauli L'esperienza di Elena Walch L'azienda vinicola Martini
Tra montagne e vigneti eccellenti, nasce il Casteller
Paesaggi montani annoverabili tra i più belli e frequentati
d’Europa, durante i mesi freddi come durante l’estate, ma anche
tradizioni enogastronomiche influenzate dal contatto con vari
popoli del Vecchio continente e, naturalmente, vini d’autore.
Quando si parla del Trentino Alto Adige, si fa riferimento ad una
delle regioni italiane più complesse e variegate in assoluto, terra
di grandi rossi, ma
anche di vini bianchi
apprezzati a livello
internazionale. Nella prima categoria, un posto di tutto rispetto
merita sicuramente il Casteller, che insieme al vino omonimo
rappresenta l’orgoglio della Val d’Adige. Questo vino viene
prodotto in una zona collinare e pedemontana comprendente
qualcosa come 48 comuni, tutti situati al di sotto dei 600 metri
sul livello del mare, e tutti contraddistinti da una spiccata
vocazione contadina e viti-vinicola. Ci troviamo nel cuore della
provincia di Trento, tra la Val d’Adige, la Val Lagarina il Basso
Sarca: per citare i comuni più famosi che ospitano produzioni di
Casteller, possiamo fare i nomi di Caldaro, Aldeno, Cembro, Lavis
e Mezzocorona.
Un vino antico e tradizionale
A questo punto possiamo soffermarci sugli aspetti
maggiormente interessanti in questa sede, ovvero: che tipo di
vino è il Casteller? Come lo abbiniamo? Come lo serviamo?
Ebbene, prima di tutto è opportuno evidenziare che ci troviamo
di fronte ad un grande vin rosso, ad un prodotto illustre
dell’enologia nordorientale. Passando all’analisi delle
caratteristiche organolettiche, scopriamo che il Casteller è
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contraddistinto da un colore rosso rubino mediamente inteno, ma anche da un profumo gradevole e
tipicamente vinoso, mentre in bocca è asciutto, ma sapido e armonico, e raggiunge una gradazione alcolica
minima di 11 gradi. Se vi state chiedendo quanto tempo è necessario farlo invecchiare prima di vederlo
maturo, la risposta è molto semplice: questo vino matura in poco più di un anno e non ha le proprietà di un
prodotto molto longevo, in quanto è consigliabile conservarlo al massimo per tre anni, prima di avere un
vino dalle caratteristiche Riserva. E’ disponibile anche in tipologia Amabile, ma senza dubbio la versione che
va per la maggiore è quella Classica. Un altro aspetto interessante relativo a questo vino, è l’uvaggio. Per
ottenere delle ottime bottiglie di Casteller, infatti ci si serve per il 50% di uve Merlot, mentre la restante
parte viene colmata con quantità variabili di uve Lambrusco, oppure Teroldego, Schiava Grossa e Schiava
Gentile. Abbiamo di fronte un vino che in tavola non può che donarci soddisfazioni, ferma restando una
temperatura di servizio che è quella dei grandi vini rossi, ovvero compresa tra i 16 e i 17 gradi. Il Casteller è
uno dei prodotti trentini più tipici, pertanto utilizziamolo senza problemi per abbinarlo ad ottimi antipasti di
salame, speck e formaggi tipici, ma anche a secondi a base di carne bianca e pollame alla griglia. Da
provare, infine, in accompagnamento alla salsiccia e crauti.
I vini della Baron di Pauli
Se vi trovate in Trentino per godere dello spettacolo offerto dalla montagna e dai corsi d’acqua ed avete
intenzione di toccare con mano il meglio dell’enologia locale, oppure se avete raggiunto la provincia di
Trento con l’obiettivo preciso di provare vini d’autore, in entrambi i casi rimarrete soddisfatti. Sono decine
e decine, infatti, le cantine e le aziende vinicole che aprono i battenti per offrire ottimi calici e bottiglie di
Casteller, e non solo. Una delle più autorevoli è senza dubbio la Baron di Pauli, un’azienda situata a pochi
passi dal Lago di Caldaro, specializzata nella vendita dei vini rossi trentini migliori. I gestori, proprietari del
terreno, possiedono due tenute differenti, nelle quali producono vini rossi e vini bianchi: i primi vedono la
luce nella tenuta Arzenhof, mentre i secondi vengono prodotti nella tenuta Höfl unterm Stein.
L'esperienza di Elena Walch
Un altro nome impossibile da trascurare quando si parla di vino in Trentino Alto Adige, è quello di Elena
Walch, imprenditrice attivissima nel campo dell’enologia ed insignita di numerosi riconoscimenti in ambito
internazionale. Da anni, ormai, Vini d’Italia e Gambero Rosso tengono in seria considerazione i prodotti
dell’azienda diretta da Elena Walch, situata nella splendida cornice del Lago di Caldaro e specializzata
principalmente nella realizzazioni di vini quali il Casteller e il Kaltersee. Siamo in una cornice paesaggistica a
dir poco mozzafiato, a contatto con una natura incontaminata ed affascinante, sospesi tra le acque di un
lago bellissimo ed una montagna maestosa. E' in questo background che Elena Walch ha fatto fiorire la
propria esperienza in ambito vinicolo, dando alla luce prodotti d'eccellenza.
L'azienda vinicola Martini
In Italia, il cognome Martini viene collegato immediatamente alla produzione di vini e spumanti: i Martini
sono famosi in tutto il Nord Italia, ma in particolare in Trentino, dove c’è un’azienda guidata da Gabriel che
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ogni anno produce grandi quantità di vini di qualità. Si va da ottime bottiglie di Riesling e Pinot Grigio ai
grandi rossi, quali il Keltersee e il Casteller.
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La Valdadige
In questa pagina parleremo di :
Il Territorio I vitigni rossi Il Valdadige DOC vinificato in rosso Le altre denominazioni del Valdadige DOC in rosso Le aziende
Il Territorio
Il Valdadige DOC è un vino bianco, rosso e rosato prodotto in
una vasta area che comprende 72 comuni nelle province di
Trento, Bolzano e tre comuni nella provincia di Verona posti tra
la Valpolicella e il Lago di Garda.
La denominazione, vista la sua collocazione, prevede anche
il nome Etschtaler in tedesco per la provincia di Bolzano.
Il legame con la Valle dell'Adige è molto forte e la
morfologia e le caratteristiche del territorio sono molto
variabili da nord a sud data l'estensione della zona che va da Rovereto a nord fino ai confini
settentrionali della provincia scaligera.
Da queste peculiarità abbiamo un territorio estremamente vario, con un clima che risente di forti
escursioni termiche tra il giorno e la notte nel periodo di maturazione delle uve che acquistano
caratteristiche particolari nella vinificazione.
La morfologia del territorio rispecchia le caratteristiche alluvionali da cui si è originata la valle.
Il suolo è calcareo, con presenza di ciottoli, ghiaia con collante sabbioso, con preponderanza di
basalti e detriti verso sud.
I vitigni rossi
Già nel IV secolo a.C. Testi antichi descrivono la presenza di viti
selvatiche nella valle, a significare la natura antica e autoctona
dei vitigni locali Schiava e Enantio, detto anche Lambrusco a
foglia frastagliata.
Il Valdadige DOC vinificato in rosso ha come vitigni
principali la Schiava e l'Enantio con una presenza
nell'assemblaggio del 50%, che possono essere presenti sia
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insieme che singolarmente, a cui possono essere aggiunte il Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon,
il Merlot, il Pinot Nero, il Lagrein e il Teroldego nel restante 50%.
La Schiava è presente in diverse varieta, di cui la piu comune è la Schiava Grossa, decisamente
produttiva ma con risultati sostanzialmente poco caratteriali e concentrati. Negli anni 80 si è
preferito ridurre di un terzo questa coltivazione in favore degli altri vitigni.
L'altra varieta a bacche piu piccole, la Schiava Gentile, garantisce qualita di vini superiori e
aromatici.
La Schiava Grigia, consentita nella provincia di Bolzano, preferisce terreni di origine porfido tra i
250 e i 400 metri s.l.m.
L'Enantio fu invece detto Lambrusco a foglia frastagliata fino al 1991, quando una ricerca regionale
ne determinò finalmente la sua origine autoctona della bassa Valle dell'Adige. Appartiene a un
gruppo di vitigni formatosi sulle morene glaciali.
Il Valdadige DOC vinificato in rosso
Il Valdadige DOC Rosso ha un colore rosso rubino più o meno
intensi a seconda della percentuale di Enantio presente
nell'assemblaggio. Questo vitigno apporta una buona struttura
con odori vinosi e amabili, con un gusto secco e armonico. I
sapori sono caldi e leggermente speziati. I tannini sono ben
presenti e il vino dispone di una moderata acidità.
È un vino versatile negli abbinamenti e può essere
accompagnato a crostate di salsiccia e formaggi, arrosti in
salse dolci come sesamo e paprika preferibilmente con
carne di maiale.
È prodotta anche la sotto denominazione Superiore con
assemblaggi di Merlot ed Enantio con una percentuale di
almeno il 70% di cui il 30% deve essere Enantio.
Le altre denominazioni del Valdadige
DOC in rosso
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Il Valdadige DOC presenta anche delle sotto denominazioni.
Il Valdadige Schiava DOC è deve contenere almeno l'85%
delle tre varietà di Schiava, sole o assemblate, e il restante
15% con le varietà a bacca nera autorizzate nella
denominazione. La vinificazione è tradizionale in acciaio
inossidabile con frequenti rimontaggi.
Ne risulta un vino amabile, dal colore rubino, di buona
struttura e con tannini ben integrati. Al naso sono
percepibili i frutti di bosco e le mandorle. Un buon
abbinamento di questo vino è un semplice piatto di speck e
radicchio, ma anche pasta e fagioli o zuppe di ceci e orzo.
È definita anche la sotto zona “Terra dei Forti” autorizzata
esclusivamente nei comuni di Brentino Belluno, Dolcè e
Rivoli Veronese in provincia di Verona, e Avio in provincia
di Trento.
I vini sono di un rubino con riflessi violacei, tendente al
granato nell'invecchiamento, dai profumi intensi e gradevoli con note di frutti rossi maturi e una
sfumatura leggermente speziata. Il gusto è pieno, armonico, complesso, dove i frutti a bacca rossa si
fanno notare.
Si affina dai 12 ai 18 mesi in botti di rovere e il risultato è un vino strutturato da accompagnare a
selvaggina, carni rosse tipiche della stagione invernale e formaggi stagionati.
La denominazione Terra dei Forti prevede anche le menzioni:
Rosso Superiore e i mono vitigno Enantio, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon e le relative
Riserva.
Per i mono vitigno l'uvaggio indicato in etichetta deve essere presente almeno al'85%.
Le caratteristiche, seppur rispondendo a elementi di base comuni, variano dal leggermente speziato
allo speziato come nel caso del Valdadige Enantio DOC.
Le aziende
Numerose sono le aziende associate, che producono il Valdadige
DOC. Sono sparse in un territorio vasto e molto variegato, con
risultati abbastanza variabili ma qualitativamente soddisfacenti.
Le aziende Bongiovanni Lorenzo, l'Azienda Agricola
Fugatti e Vallarom, Letrari e Maso Roveri solo per citarne
alcune, offrono al mercato vini dai costi abbastanza
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contenuti nelle versioni Terre dei Forti. Il mono vitigno Enantio è sicuramente il principale
protagonista, decisivo nella scelta alla scoperta di questo DOC.
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Lago di Caldaro
In questa pagina parleremo di :
Vino d'autore sulle sponde di uno splendido lago Il vino rosso Lago di Caldaro I vini della Kellerei Kaltern Alla "Ritterhof" la qualità vince sempre L'azienda vinicola Baron di Pauli
Vino d'autore sulle sponde di uno splendido lago
Oltre a rappresentare uno dei bacini d’acqua più famosi e
spettacolari del Trentino Alto Adige, il Lago di Caldaro è
un’attrazione turistica affascinante, e la zona che lo circonda è la
culla di alcune tra le produzioni vinicole migliori di tutta la
regione. Nei comuni situati lungo le sponde del lago, infatti,
vengono prodotti due vini rossi eccezionali: il Casteller e il Lago
di Caldaro (noto anche come Keltersee). In questa sede ci
soffermiamo sulla seconda varietà, quella che senza dubbio
rappresenta meglio le caratteristiche dell’area, e trova diffusione maggiore anche presso le cantine e le
aziende vinicole locali. A onor del vero, va sottolineato che questo vino è rintracciabile sugli scaffali delle
cantine e delle aziende vinicole del Trentino, ma anche in Austria, Germania e Slovenia. Più che il vino rosso
di una singola regione è, in altre parole, quello di una grande area geografica. Il vino rosso Lago di Caldaro
vede la luce in una zona di produzione che comprende 20 comuni, di cui 12 inclusi entro i confini della
provincia di Bolzano, e i restanti 8 nel trentino. Volendo citarne alcuni, possiamo fare i nomi di Caldaro,
Appiano, Ora, ma anche di Faedo e Lavis. Un esperto di enologia riconoscerà in alcuni di questi nomi quelli
che ospitano vigne da cui nascono le bottiglie di Casteller. Lago di Caldaro e Casteller sono in effetti due vini
molto simili, sia per quanto riguarda la zona di produzione che le
caratteristiche organolettiche.
Il vino rosso Lago di Caldaro
Passiamo in rassegna, dunque, le proprietà del nostro prodotto.
Il Lago di Caldaro si presenta alla vista di un colore rosso rubino
intenso, che rimane pressoché immutato con il procedere
dell’invecchiamento. Al naso vanta un profumo armonico e
gradevole, mentre in bocca è asciutto, sapido e arricchito da un
lieve retrogusto di mandorla. E’ caratterizzato da una gradazione
alcolica minima di 10,5 gradi, e distinto dal Casteller soprattutto
grazie all’uvaggio. Per ottenere delle ottime bottiglie di Lago di
Caldaro, ci si serve infatti per la grande maggioranza di uve
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Schiava Grossa e Schiava Gentile, mentre in piccola quantità si utilizzano uve Pinot Nero e Lagrein.
Interessante è notare anche la ricchezza del novero delle qualifiche che si possono ottenere con questa
etichetta. La più diffusa è, naturalmente, la versione Classica, ottenuta in un’area ristretta comprendente
soltanto i comuni più autentici della zona. E’ il caso di Caldaro, Appiano e Ora. Un’altra versione molto
ricorrente è la Classica Superiore, che si ottiene sottoponendo il prodotto ad un ulteriore periodo di
affinamento, valevole ad assumere la denominazione aggiuntiva di Alto Adige. In quest’ultimo caso, la
gradazione alcolica minima sale da 10,5 a 11,5 gradi. Se vi state chiedendo quando potrete bere questo
vino considerandolo pienamente maturo, state pure tranquilli perché la vostra attesa non durerà tanto:
basta un anno oppure due, e godrete delle proprietà di uno dei più grandi rossi del Trentino Alto Adige.
Andiamo in tavola: il Lago di Caldaro va servito preferibilmente ad una temperatura compresa tra i 16 e i 17
gradi, in accompagnamento a piatti di carne bianca, come pollame alla griglia, oppure scaloppine di vitello.
Non disdegna l’abbinamento con antipasti a base di salumi tradizionali quali salame e speck.
I vini della Kellerei Kaltern
Legare l’area geografica che circonda il Lago di Caldaro con l’enologia trentina vuol dire, giocoforza,
ritrovarsi a parlare dell’Azienda Vinicola Kellerei Kaltern, il vero e proprio fiore all’occhiello della produzione
vinicola locale. Stiamo parlando di una cantina fondata nel 1906 grazie ad un accordo tra 450 contadini, che
decisero di coltivare insieme qualcosa come 300 ettari di terreno, per produrre vini d’autore. Dopo 105
anni possiamo affermare senza tema di essere smentiti che il risultato è stato raggiunto appieno, dal
momento che il Lago di Caldaro prodotto dalla Kellerei Kaltern è molto più che un semplice vino: piuttosto
è un modo di vivere e di concepire l’enologia. Da sempre, chi coltiva queste uve lo fa con entusiasmo e
sostenuto da una impeccabile vocazione alla qualità.
Alla "Ritterhof" la qualità vince sempre
Un altro nome impossibile da sottovalutare quando si parla dei vini prodotti nella zona di Caldaro, Appiano
e Ora, è quello dell’Azienda Vinicola Ritterhof, la numero 1 della splendida Strada del Vino che arricchisce la
cornice del Lago. Di generazione in generazione, la famiglia Ritterhof è riuscita a tramandare l’amore per il
vino, ma anche la necessità di ottenere sempre il massimo e lavorare tenendo al centro dei propri desideri,
la spinta all’ottenimento di un prodotto di qualità. Chi varca la soglia di questo luogo può scegliere tra una
grande varietà di vini bianchi e rossi, tra cui spiccano, ovviamente, le varianti di Casteller e Lago di Caldaro.
L'azienda vinicola Baron di Pauli
Questi due vini rappresentano il vanto della produzione vinicola anche di un’altra azienda, non meno
famosa e non meno consigliabile per chi si trova nella zona: la Baron di Pauli, specializzata nella produzione
di ottime bottiglie di vini bianchi, rossi e spumanti, e situata proprio a Caldaro.
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Teroldego Rotaliano
In questa pagina parleremo di :
La zona vinicola Il vitigno Teroldego Il Teroldego Rotaliano DOC rosso Le aziende
La zona vinicola
Le prime notizie sulla coltivazione della vite nell'area risalgono al
1231, quando alcuni documenti citano le località di Pasquari ed
Enticlar, ma soltanto nel 1543 si inizia a parlare di coltivazioni
“alle Teroldeghe”.
La piana Rotaliana è la più vasta pianura del Trentino, di
forma triangolare, lunga 6 Km e larga 3KM, racchiusa tra le
sponde dell'Adige, quelle del Noce e protetta dalle alte
montagne circostanti.
La composizione del terreno, di origine alluvionale, e la particolare insolazione estiva, conferiscono
al vitigno particolarità organolettiche.
Il suolo è calcareo, metamorfico e di buona fertilità con morfologia ciottolosa-ghiaiosa con più
strati sabbiosi.
Il terreno è leggero e poco profondo (70 cm massimo), ben
drenato grazie alle sue caratteristiche.
Queste caratteristiche originano qualità e rese nettamente
migliori del vitigno nella piana piuttosto che sulle colline.
Il vitigno Teroldego
Il vitigno rosso Teroldego è coltivato solo nell'Italia
settentrionale, quasi esclusivamente nella zona di appartenenza
alla denominazione di origine controllata dell'area del Campo
Rotaliano.
Produce vini fruttati, colorati e molto vivaci, con basse
concentrazione di tannini e struttra giovane.
Il sistema di allevamento è a classica doppia pergola
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trentina.
Il teroldego è citato negli "Annali dell'Agricoltura del Regno d'Italia" di Filippo Re, nel 1811; dal
Pollini (1819),e dall'Acerbi (1825). La descrizione completa è del 1894, ad opera di Mach. Ha
parentele genetiche con il Lagrein, il Marzemino e il Syrah.
Fu probabilmente importato dalla provincia di Verona, con notizie storiche provenienti dalla zona
del Lago di Garda.
La buccia spessa e resistente, di colore blu-nero, la pone al riparo da muffe e marciume, anche se
può essere attaccata nelle annate più umide. Le bucce hanno alte concentrazione di pruina.
Preferisce i terreni permeabili, di impasto leggero. La produzione è regolare e abbondante.
Il Teroldego Rotaliano DOC rosso
La denominazione di origine controllata Teroldego autorizza la
produzione di rossi e rosati e fu istituita il 18 febbraio 1971. La
zona di produzione autorizzata comprende i comuni di
Mezzocorona, Mezzolombardo e la frazione di Grumo nel
comune di San Michele all'Adige, in una porzione del Campo
Rotaliano a 20 Km a nord circa di Trento.
Le uve autoctone Teroldego sono le sole autorizzate per
questa denominazione.
Il vino rosso è fine e possente, con sentori di bosco, cannella, noce moscata e fiori di violetta.
Il gusto è brillante e setoso, minerale con una tannicità strutturata ed elegante, su un sottofondo di
note balsamiche. Il colore è rosso rubino molto intenso
L'invecchiamento può arrivare fino ai 10 anni in botti di rovere per minimo 6 mesi e poi
affinamento in bottiglia.
La vinificazione è classica, in tini di acciaio a una temperatura media di 25°, la pigiatura viene
effettuata separata dai raspi, con macerazione delle bucce sottoposta a rimontaggi.
Sono disponibili anche alcune versioni di Novello.
Per il rosso gli abbinamenti sono classici montani, come bolliti, arrosti, grigliate e formaggi
stagionati, ma anche risotti.
La temperatura di servizio ideale è di 15-16° per i vini giovani e di 18-20° per gli invecchiati.
Si possono distinguere quattro diverse tipologie di Teroldego DOC: il Teroldego Rotaliano DOC, il
Teroldego Rotaliano DOC Riserva che prevede un invecchiamento minimo di 24 mesi e il
Teroldego Rotaliano DOC Superiore che deve avere una gradazione alcolica minima di 12 gradi.
Il vino rosso può esporre in etichetta la menzione Rubino.
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Le aziende
L'azienda Concilio vinifica il Teroldego Rotaliano DOC dal naso di
frutti di bosco e humus, fruttato e tannico da bere
accompagnato a del salame d'oca e salumi stagionati.
Gaierhof produce un Riserva di un rubino molto intenso,
odori di mora e ribes su un letto di fini sentori di cannella. Il
sapore è morbido ed equilibrato. Da abbinare al coniglio al
forno.
L'azienda Villa Corniole commercializza il Teroldego 7
Pergole invecchiato 11 mesi in barrique e 18 mesi in
bottiglia.
È fresco e vivace, a tavola si degusta con il rollè di tacchino
alla pancetta.
Produce anche il Teroldego DOC che viene invecchiato in
barrique in proporzione del 30% dell'assemblaggio.
I profumi sono fruttati con note di mandorle che ne fanno un ottimo vino per gli spiedini di manzo e
verdure.
La famiglia Dorigati propone da piccoli appezzamenti di 13 ettari un Teroldego franco con leggeri
profumi vanigliati, al palato è fresco e con i toni profondi dei frutti di bosco e del sigaro..
Invecchia 12 mesi prima di incontrare a tavola la classica polenta o le carni rosse.
La famiglia Endrizzi propone una produzione limitatissima del suo accattivante Teroldego Gran
Masetto, pieno di frutta secca, confettura e sentori di cioccolato al latte, prodotto con uve appassite
e affinato 20 mesi in barrique. Per lui a tavola la scaloppa di cervo ai mirtilli.
Endrizzi vinifica anche il Riserva, più fresco e balsamico con gamma olfattiva di ribes e lampone,
da abbinare con agnello alla mentuccia.
La Cantina Rotaliana di Mezzolombardo produce molti Teroldego di ottima fattura.
Il Clesurae ha colore rubino con un naso complesso e articolato, con frutti di bosco, viola, eucalipto,
cacao e grafite. Il palato è persistente, con finali minerali. Ottimo con la lepre in dolceforte.
Il Superiore ha sentori morbidi di frutta, con finali di caffe verde e cuoio. Il palato ha un'elegante
struttura tannica, ben rotondo e lungamente persistente. Per lui il conoglio alle erbe aromatiche.
Il Riserva profuma di frutti di bosco, spezie scure e terra umida con la bocca balsamica di medio
corpo. L'abbinamento è con la fondutina.
L'etichetta Rossa è fresco e giovane con i sentori della frutta fresca che ben si adattano al maiale.
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Trentino DOC
In questa pagina parleremo di :
Trentino DOC: un grande vino per un territorio splendido Trentino rosso DOC: che vino è? Azienda Vinicola Cavit Vini a La-Vis Cantine Endrizzi a San Michele all'Adige
Trentino DOC: un grande vino per un territorio splendido
Un nome che è tutto un programma e che racchiude in maniera
fedele ed assoluta le caratteristiche dell’intera regione. C’è un
vino, in Trentino Alto Adige, che è chiamato a rappresentare
questa terra magnifica, fatta di montagne e paesaggi mozzafiato,
ma anche di tradizioni enogastronomiche tutte da difendere ed
apprezzare. Per chi non l’avesse ancora capito, il vino in
questione risponde al nome di Trentino DOC e si può
considerare un rosso d’autore, di quelli capaci di lasciare tracce
indelebili nella storia e nell’enologia di tutta Italia. Per
comprendere appieno le potenzialità, la storia e la connotazione di questo vino, basta dare un’occhiata alla
zona di produzione, che è decisamente estesa e comprende i territori di ben 72 comuni, tutti compresi nella
provincia di Trento. Si va da San Michele Adige a Riva del Garda, passando per Ala e lo stesso capoluogo di
provincia, città antichissima e tutta da scoprire, ma anche terra di viticolture straordinarie. A onor del vero,
va sottolineato fin da subito che quando si parla di Trentino DOC si può fare riferimento a decine di vini
differenti, in quanto tale denominazione comprende ottimi vini rossi, ma anche bianchi dalle caratteristiche
variegate. Un fattore comune tra tutte queste etichette è sicuramente individuabile nella qualità: quando
leggete “Trentino DOC” sappiate di trovarvi di fronte ad un grande prodotto enologico.
Trentino rosso DOC: che vino è?
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In queste righe, prederemo in esame il Trentino DOC rosso, un
vino eccellente, fiore all’occhiello di una zona di produzione
amplissima e contraddistinto da un colore rosso rubino
particolarmente carico. All’olfatto, invece, il Trentino rosso vanta
un profumo etereo ed estremamente gradevole, mentre in
bocca è tannico al punto giusto, ma anche pieno ed armonico.
Tale prodotto è caratterizzato da una gradazione alcolica minima
di 11 gradi, il che lo rende – almeno sotto questo aspetto –
molto simile alla maggioranza dei vini regionali. Da che cosa
nascono delle ottime bottiglie di Trentino rosso DOC? La risposta
è semplice: da uve altrettanto eccezionali, quali Cabernet Franc,
Cabernet Sauvignon e Merlot, vitigni francesi che fanno la
fortuna di decine di vini dell’Italia settentrionale. Quanto tempo
bisogna aspettare per assaggiare un Trentino rosso matura e
pienamente godibile? Si va da un minimo di 4 mesi ad un
massimo 3 anni, perché è sconsigliato conservare questo vino
per un periodo superiore ai 36 mesi. Del resto, dopo due anni il
prodotto ha già acquisito gran parte delle caratteristiche che lo
rende speciale. Per quanto riguarda l’utilizzo di questo vino nello
specifico, è innanzitutto opportuno sapere che la temperatura di
servizio ideale è compresa tra i 16 e i 18 gradi centigradi, mentre
gli abbinamenti migliori avvengono con antipasti di salumi, ma
anche con i piatti tipici della cucina trentina. E’ perfetto,
pertanto, in accompagnamento a tagliere di carne e polenta,
piuttosto che a grigliate di capriolo e carne rossa.
Azienda Vinicola Cavit
Chi si trova nella provincia di Trento e vuole vivere un’esperienza
particolare, visitando cantine, enoteche ed aziende vinicole, può
cominciare il proprio giro dalla Cavit, un vero e proprio punto di
riferimento per l’enologia regionale, un’azienda specializzata
nella produzione di alcuni tra i più grandi vini del Nord Est
d’Italia. Il Casteller, il Lago di Caldaro Rosso e, soprattutto, il
Trentino DOC, ricoprono una posizione più autorevole, ma non
rappresentano gli unici prodotti acquistabili da queste parti. La
Cavit è nata nel 1950 grazie all’impegno e alla passione di 4500
viticoltori che hanno deciso di unire le proprie forze ed
impegnarsi per dare alla luce vini di elevata qualità.
Vini a La-Vis
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La passione per il lavoro di qualità e la voglia di dare sempre di più sono alla base della filosofia di un’altra
azienda, stimata e rispettata in tutto il Trentino: La-Vis. Si tratta di un’impresa fondata nel 1948 nello
splendido borgo di Lavis, a nord di Trento, da un gruppo di viticoltori, ma il nucleo primordiale dell’azienda
attuale venne fondato nel 1850 dalla famiglia Cembran.
Cantine Endrizzi a San Michele all'Adige
Qualche decennio più tardi, precisamente nel 1855, vide la luce un’altra azienda vinicola oggi
apprezzatissima in Trentino come in tutta l’Italia settentrionale. Il suo nome è Endrizzi, e la sua storia
procede di pari passo con quella del territorio che la ospita. Ci troviamo esattamente in località Masetto,
presso San Michele all’Adige, ovvero nel cuore della zona di produzione del Trentino DOC. Oltre che dalla
passione per l’enologia in genere, i vini Endrizzi nascono dalla consapevolezza dei benefiche che possono
portare un’alimentazione equilibrata e uno stile di vita salubre, che il Trentino può offrire come pochissime
altre regioni italiane. Da questi fattori vedono la luce prodotti d’eccellenza dell’enologia locale, perché chi
varca la soglia dell’Azienda Endrizzi, acquista soltanto il meglio.
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Valdadige Terredeiforti
In questa pagina parleremo di :
Sulle rive di un celebre fiume, vini tutti da scoprire Valdadige Terradeiforti DOC: molto più che un semplice vino La Cantina Valdadige a Brentino Belluno Azienda Agricola Bongiovanni ad Avio Athesia Vini
Sulle rive di un celebre fiume, vini tutti da scoprire
Quando si parla della Valdadige si fa riferimento ad una delle
zone italiane più affascinanti in assoluto, patria di paesaggi tutti
da scoprire ed annoverabili tra le attrazioni turistiche di
carattere naturale più godibili di tutto il Trentino Alto Adige. Ma
a ben vedere, questo lembo di Nord Est italiano riscuote un
notevole interesse anche perché ospita vigneti dai quali vedono
la luce vini eccellenti. E’ il caso del Valdadige DOC, noto anche
come Valdadige Etschaler, ma soprattutto del Valdadige Terra
dei Forti, un ottimo vino rosso che viene prodotto in un’area situata a cavallo tra Veneto e Trentino, e
comprendente numerosi comuni tra cui Brentino Belluno e Dolcé, in provincia di Verona, ed Avio in quella
di Trento. Di conseguenza, non ci troviamo di fronte ad una zona di produzione particolarmente estesa, ma
ugualmente capace di dar vita ad un prodotto di assoluto livello. Nelle righe seguenti faremo un focus sul
Valdadige Terradeiforti Rosso, ma è opportuno sottolineare, in questa sede, che quando si tira in ballo
questa etichetta, si fa riferimento a numerosi vini: con questa denominazione si può alludere al vino bianco,
ma anche al Passito (squisito), allo Chardonnay e al Casetta.
Valdadige Terradeiforti DOC: molto più che un semplice vino
Passiamo adesso a concentrare la nostra attenzione sul
Valdadige Terradeiforti rosso, un vino d’autore che nasce da un
territorio tutto da scoprire (e non soltanto per gli appassionati di
enologia). Tra tutti questi, il Valdadige Terredeiforti Enantio
merita un posto speciale: stiamo parlando di un rosso
eccezionale, che vede la luce in seguito alla lavorazione delle uve
Enantio, una specialità del Trentino, poco utilizzate in entrambe
le regioni. Parliamo di Terre dei Forti perché da queste parti
sorgono numerosi forti di costruzione austriaca, eretti in epoca
moderna per sorvegliare sul Trentino Alto Adige e sul Veneto.
Questo vino è contraddistinto da un colore rosso rubino particolarmente intenso, passibile di assumere
evidenti ed affascinanti note di granato, con il procedere dell’invecchiamento. All’olfatto dà il meglio di sé,
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palesandosi in un profumo forte, fruttato ed estremamente gradevole, mentre in bocca il Valdadige
Terredeiforti è secco, pieno, armonico e contraddistinto da una gradazione alcolica minima di 12 gradi. Se
l’invecchiamento obbligatorio, per ottenere la versione Classica, è di 5 mesi, per arrivare alla versione
Riserva bisogna attendere non più di 2 anni, dopodiché si potrà assaggiare un vino rosso di 12,5 gradi
alcolici. Come si evince dalle ultime righe, alla stregua dei grandi vini trentini, il Valdadige Terredeiforti non
è contraddistinto da una particolare longevità: in casi estremi, lo si può conservare fino ad un massimo di
48 mesi. Per quanto concerne la temperatura di servizio ideale, oscilla tra i 16 e i 18 gradi centigradi ed è da
rispettare se si desidera godere appieno delle caratteristiche di questo ottimo vino. La gamma degli
abbinamenti è decisamente ricca: c’è chi lo considera perfetto in accompagnamento ai primi piatti della
tradizione contadina, e chi lo utilizza per innaffiare antipasti a base di salumi e formaggi, ma questo vino in
realtà dà tutto il meglio se abbinato ad ottime grigliate di carne rossa o bianca, piuttosto che a formaggi
maturi.
La Cantina Valdadige a Brentino Belluno
Chi si trova in Valdadige e, dopo aver toccato con mano il meglio delle attrazioni paesaggistiche, intende
tuffarsi in un tour enogastronomico, oppure visitare cantine, enoteche ed aziende vinicole di un certo
livello, ha soltanto l’imbarazzo della scelta. Il giro può tuttavia avere inizio dalla Cantina Valdadige, situata
al numero 45 di Via Don Cesare Scala, a Brentino Belluno, quindi nel cuore della produzione di Valdadige
Terredeiforti. Da sempre questa azienda privilegia un rapporto speciale con la natura e l’importanza di
lavorare con passione ed entusiasmo. Oltre che vigneti, cantine e sale di lavorazione, da queste parti è
visitabile anche il Wine Bar, frequentato soprattutto di sera e basato sulla possibilità di assaggiare i migliori
vini della zona, in abbinamento ai piatti della cucina locale.
Azienda Agricola Bongiovanni ad Avio
Trentino Doc, Marzemino, Valdadige Terredeiforti, Pinot Nero e Pinot Grigio, sono soltanto alcun dei vini
pregiati che è possibile acquistare varcando la soglia dell’Azienda Agricola Bongiovanni, situata dal 1900 nei
pressi di Avio, in località Sabbionara, nel cuore di una delle zone di produzione vinicola più antiche e
rispettabili di tutta l’Italia settentrionale. Da sempre, questa azienda privilegia la lavorazione di uve
autoctone, come quelle che danno alla luce il Marzemino e l’Enantio. Pertanto, se siete in cerca di
un’azienda nella quale comprare ottime bottiglie di Valdadige Terredeiforti Enantio, difficilmente troverete
un luogo più adatto.
Athesia Vini
Sempre ad Avio, a pochi passi dall’Azienda vinicola Bongiovanni, è possibile rintracciare i locali di un altro
caposaldo dell’enologia trentina, ovvero la Athesia Vini, impresa gestita a conduzione familiare e
specializzata nella produzione dei più grandi vini della regione.
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