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Visita all'Orto Botanico di Padova e a Villa Pisani (Stra)

Date post: 20-Mar-2016
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Programma della gita Visita all'Orto Botanico di Padova e a Villa Pisani (Stra, Venezia) di domenica 27 giugno 2010
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IL·GI ARD INO DOMENICA27 GIUGNO 2010 RICEVUTA DI ISCRIZIONE PROGRAMMA / 2 visita a Orto Botanico (Padova) e a Villa Pisani (Stra, Venezia) DA ESIBIRE AL MOMENTO DELLA PARTENZA ore 07.30 partenza da piazza I Maggio (di fronte al Liceo “Stellini”) ore 09.30 arrivo a Padova e visita all’Orto Botanico ore 11.00 celebrazione della Santa Messa presso la Basilica di San Antonio ore 12.00 al termine della Santa Messa: libertà e trasferimento a Pionca di Vigonza ore 13.00 pranzo presso la Trattoria Campagnaro ore 14.40 trasferimento per Stra ore 15.00 visita a Villa Pisani: villa, mostra “Ottocento veneziano, veneziano contemporaneo”, parco, labirinto arboreo ore 17.00 partenza (con possibile visita all’abbazia di Summaga) ore 20.00 arrivo a Udine in piazza I Maggio (di fronte al Liceo “Stellini”) (timbro e firma) Iscrizione del sig. effettuata in data q LISTA D’ATTESA q PAGAMENTO NON EFFETTUATO attenzione: il programma potrebbe subire variazioni. L’iscrizione al viaggio può essere effettuata di persona presso la Cancelleria del Santuario «Beata Vergine delle Grazie» nei consueti orari di apertura (tutti i giorni dal- le 8.30 alle 12 e dalle 15 alle 18.30). L’iscrizione al viag- gio si intende compiuta compilando in ogni sua parte l’apposita scheda di iscrizione e consegnando la stessa contestualmente al pagamento totale della quota pre- vista presso la Cancelleria. Le iscrizioni al viaggio ver- ranno raccolte in ordine di arrivo fino all’esaurimento dei posti disponibili. Al raggiungimento del numero di iscritti previsti, verrà aperta una lista d’attesa, all’inter- no della quale troveranno posto, sempre in rigoroso or- dine d’arrivo, tutte le iscrizioni che eccedono il numero massimo previsto di partecipanti. L’iscrizione alla lista d’attesa non prevede il versamento di alcuna quota di partecipazione. Ogni iscritto nella lista di partecipazio- ne ha diritto a disdire la propria iscrizione, entro e non oltre 4 (quattro) giorni prima della data della partenza, verificando presso la Cancelleria del Santuario che ci sia disponibilità di persone nella lista d’attesa: in caso positivo, ha diritto alla restituzione della quota versata. Se non ci fossero disponibili altre persone in lista d’at- tesa, per ottenere la restituzione della quota versata l’i- scritto nella lista di partecipazione ha l’obbligo di trova- re un sostituto. Gli iscritti che non si presentino o non si facciano sostituire al momento della partenza non hanno diritto alla restituzione della quota di iscrizione. L’iscritto nella lista d’attesa che ottenga di partecipare al viaggio può perfezionare il pagamento della quota di iscrizione al momento della partenza. La quota d’iscrizione, pro capite, è fissata in € 40,00 (quaranta euro) e comprende: trasferimento A/R in pullman con partenza e arrivo in piazza I Maggio a Udine, ingresso al Giardino Botanico di Padova, ingres- so alla villa, alla mostra, al parco e al labirinto arboreo della Villa Pisani di Stra, pranzo presso Trattoria Cam- pagnaro a Pionca di Vigonza. Si raccomanda un abbigliamento adeguato alla visita in un giardino botanico, ovvero abiti comodi e di taglio sportivo, e soprattutto l’utilizzo di scarpe con suola in gomma e non in cuoio.
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Page 1: Visita all'Orto Botanico di Padova e a Villa Pisani (Stra)

IL·GIARDINO

DOMENICA27GIUGNO2010

RICEVUTADIISCRIZIONE

PROGRAMMA

/2visita a Orto Botanico (Padova)

e a Villa Pisani (Stra, Venezia)

DA ESIBIRE AL MOMENTO DELLA PARTENZA

ore 07.30 partenza da piazza I Maggio (di fronte al Liceo “Stellini”)

ore 09.30 arrivo a Padova e visita all’Orto Botanico

ore 11.00 celebrazione della Santa Messa presso la Basilica di San Antonio

ore 12.00 al termine della Santa Messa: libertà e trasferimento a Pionca di Vigonza

ore 13.00 pranzo presso la Trattoria Campagnaro

ore 14.40 trasferimento per Stra

ore 15.00 visita a Villa Pisani: villa, mostra “Ottocento veneziano, veneziano contemporaneo”, parco, labirinto arboreo

ore 17.00 partenza (con possibile visita all’abbazia di Summaga)

ore 20.00 arrivo a Udine in piazza I Maggio (di fronte al Liceo “Stellini”)

(timbro e firma)

Iscrizione del sig.

effettuata in data

q LISTA D’ATTESAq PAGAMENTO NON EFFETTUATO

attenzione: il programma potrebbe subire variazioni.

L’iscrizione al viaggio può essere effettuata di persona

presso la Cancelleria del Santuario «Beata Vergine delle

Grazie» nei consueti orari di apertura (tutti i giorni dal-

le 8.30 alle 12 e dalle 15 alle 18.30). L’iscrizione al viag-

gio si intende compiuta compilando in ogni sua parte

l’apposita scheda di iscrizione e consegnando la stessa

contestualmente al pagamento totale della quota pre-

vista presso la Cancelleria. Le iscrizioni al viaggio ver-

ranno raccolte in ordine di arrivo fino all’esaurimento

dei posti disponibili. Al raggiungimento del numero di

iscritti previsti, verrà aperta una lista d’attesa, all’inter-

no della quale troveranno posto, sempre in rigoroso or-

dine d’arrivo, tutte le iscrizioni che eccedono il numero

massimo previsto di partecipanti. L’iscrizione alla lista

d’attesa non prevede il versamento di alcuna quota di

partecipazione. Ogni iscritto nella lista di partecipazio-

ne ha diritto a disdire la propria iscrizione, entro e non

oltre 4 (quattro) giorni prima della data della partenza,

verificando presso la Cancelleria del Santuario che ci

sia disponibilità di persone nella lista d’attesa: in caso

positivo, ha diritto alla restituzione della quota versata.

Se non ci fossero disponibili altre persone in lista d’at-

tesa, per ottenere la restituzione della quota versata l’i-

scritto nella lista di partecipazione ha l’obbligo di trova-

re un sostituto. Gli iscritti che non si presentino o non

si facciano sostituire al momento della partenza non

hanno diritto alla restituzione della quota di iscrizione.

L’iscritto nella lista d’attesa che ottenga di partecipare

al viaggio può perfezionare il pagamento della quota di

iscrizione al momento della partenza.

La quota d’iscrizione, pro capite, è fissata in € 40,00

(quaranta euro) e comprende: trasferimento A/R in

pullman con partenza e arrivo in piazza I Maggio a

Udine, ingresso al Giardino Botanico di Padova, ingres-

so alla villa, alla mostra, al parco e al labirinto arboreo

della Villa Pisani di Stra, pranzo presso Trattoria Cam-

pagnaro a Pionca di Vigonza.

Si raccomanda un abbigliamento adeguato alla visita

in un giardino botanico, ovvero abiti comodi e di taglio

sportivo, e soprattutto l’utilizzo di scarpe con suola in

gomma e non in cuoio.

Page 2: Visita all'Orto Botanico di Padova e a Villa Pisani (Stra)

VILLA PISANIORTOBOTANICO ABBAZIA DISUMMAGAVilla Pisani è uno dei più celebri esempi di villa veneta della Riviera del Brenta. Costruita a partire dal 1721 su progetto di Gerolamo Frigimeli-ca e Francesco Maria Preti per la nobile famiglia veneziana dei Pisani di Santo Stefano, al suo interno sono visibili opere di Giambattista Tie-polo, Giovanni Battista Crosato, Giuseppe Zais, Jacopo Guarana, Carlo Bevilaqua, Francesco Simonini, Jacopo Amigoni e Andrea Urbani.All’epoca della costruzione la Villa contava 114 stanze (ora 168), in omaggio al 114º doge di Venezia Alvise Pisani. La sua monumentalità ha fatto sì che la villa fosse più volte scelta come residenza o come sede per incontri tra monarchi e capi di stato o di governo; ha ospitato tra gli altri anche Napoleone Bonaparte nel 1807, così come il primo incontro ufficiale tra Mussolini e Hitler nel 1934. La Villa ospita numerose mostre: l’attuale si intitola “ottocento Vene-ziano, Veneziano contemPoraneo” ed è curata da Myriam Zerbi per la sezione Ottocento e da Costantino D’Orazio per la sezione Contempo-raneo. La rassegna, allestita nella splendida cornice degli interni e del parco, illustra il ruolo centrale che Venezia ha avuto nella formazione, nell’accoglienza e nella ispirazione degli artisti nel XIX secolo e al gior-no d’oggi. Il percorso espositivo è organizzato in due nuclei distinti: le opere dell’Ottocento saranno esposte negli ampi corridoi della villa, mentre le opere di alcuni giovani artisti contemporanei dialogheranno con il parco.Il Parco stesso, vincitore del premio “Parco più bello d’Italia” 2008, è un capolavoro artistico: occupa un’intera ansa del naviglio del Bren-ta, per un’estensione di ben 11 ettari e un perimetro esterno di circa 1.500 metri. Venne realizzato, prima della villa, su progetto dello stes-so architetto padovano Girolamo Frigimelica, autore inoltre del famoso labirinto e di alcuni degli originali padiglioni – come l’esedra con due gallerie di glicine ai lati, la torretta al centro del labirinto e le scude-rie sullo sfondo del grande parterre centrale. Arricchito nel Settecento da statue monumentali, ha saputo unire il modello versaillano con la tradizione dell’orto cintato veneto. Nell’Ottocento è stata dedicata par-ticolare attenzione alla botanica in vaso e in terra e sono stati introdotti i grandi esemplari arborei; mentre il Novecento ha visto la creazione di lunghe siepi di bosso e della grande vasca acquatica del parterre.Altrettanto notevole è il labirinto ar-boreo, probabilmente il meglio con-servato dei tre italiani. I suoi nove cerchi concentrici di siepi di carpini, ora di bosso, erano luogo di diver-timento e giochi amorosi durante i periodi di villeggiatura. Un lungo e complesso percorso ha come meta una torretta, alla cui sommità si ac-cede salendo una delle due scalette elicoidali che la avvolgono. Sulla torretta la statua di Minerva, dea della Ragione e protettrice di tutte le arti, accoglie il visitatore al termine della sua “fatica”.

Il fiume Reghena è un affluente del Lemene. Risalendone il corso dalla confluenza di Portogruaro, dopo pochi chilometri, tra larghe anse e verdi argini, appare la massa placida e forte dell’abbazia benedet-tina di summaga. La potente torre campanaria romanica si specchia nell’acqua che pare lambirla e poi invece devia, discostandosene. Già di lontano questo isolato monumento confessa la sua antichità, la sua severa dignità, la sua sicura importanza storica. Infatti di qui l’opero-sa sapienza dei Monaci Benedettini si irradiava su un vasto territorio contribuendo non poco alla rinascita civile ed economica. Ma è so-prattutto l’interno della chiesa coi suoi cicli di affreschi a costituire una “summa” della civiltà figurativa medioevale. La facciata è tarda, neoclassica. Tanto più, per contrasto, varcato il portale ti assale subito e qua-si ti soverchia dalla fine delle navate la maestosa imponenza dell’abside. Sono affreschi della prima metà del 1200, quando la chiesa venne ricostruita ed ampliata sulle rovine di un’altra più anti-ca. L’ignoto pittore si ispirò a modelli bi-zantini ma filtrati attraverso la nascente pittura veneziana: altri cicli del XIII secolo nel Patriarcato di Aquile-ia guardavano piuttosto alla coeva pittura austriaca. Sono affreschi quelli dell’abside di Summaga (la Madonna in mandorla, Cristo e gli

Apostoli, le Vergini Stolte e quelle Sag-ge) ma sembrerebbero quasi mosaici ravennati, vivi e colorati. La sorpresa è che nell’Abbazia non sono neppure la cosa più preziosa… In fondo alla na-vata di destra infatti, oltre la fitta fuga dei pilastri e degli archi, proprio sotto la torre, si apre un piccolo sacello pre-esistente alla chiesa: è un vero scri-

gno. Dalle pareti, dalla calotta, dalle arcate appaiono i visi e le figure dell’anno Mille. È un ciclo pittorico completo e le lacune e le crepe non ne intaccano la vivissima espressività ma quasi ne aggiungono fascino e magnetismo artistico. Sono concordemente considerati i più importanti affreschi dell’intera regione adriatica nel secolo XI assieme a quelli di Aquileia. Pur nella loro forte caratterizzazione locale queste pitture romaniche sono inserite in una trama di risveglio culturale a livello europeo: dalla scuola ottoniana di Reichenau sul lago di Co-stanza, al ciclo benedettino di Lambach in Stiria, agli affreschi greci di Hosios Lukas nella Focide. Particolarmente rari e singolarmente “simpatici” sono, nella parte bassa del sacello, i disegni del “vela-rio” con soggetti inconsueti per un ambiente sacro: scene popolari e cavalleresche. È insomma un vero viaggio nel Medio Evo la visita all’Abbazia di Summaga, tra i cipressi, in riva al Reghena.(da Alessandrini A. et al., Viaggio nel Portogruarese, APT Portogruarese, Portogruaro s.d.)

L’orto botanico di PadoVa è stato fondato nel 1545 e attualmente risulta il più antico Orto botanico universitario tuttora esistente al mondo. Fondato su un terreno dei monaci di Santa Giustina, fu voluto dal Senato della Repubblica Veneta affinché gli studiosi patavini avessero la possibilità di identificare con minori incertezze (potendoli vedere dal vivo) i semplici, cioè le piante officinali e medicinali da cui si traevano i medicamenti (hor-tus simplicium). Vista la rarità dei vegetali contenuti, il museo fu soggetto a numerosi furti e per questo venne dotato di un muro di recinzione cir-colare (hortus conclusus). L’Orto era continuamente arricchito di piante provenienti da varie parti del mondo e specialmente dai paesi dove la Repubblica di Venezia aveva pos-sedimenti, o scambi commerciali; proprio per que-sta ragione Padova ha avuto un posto preminente nell’introduzione e nello studio di molte specie eso-tiche. Oltre a una serie di collezioni particolarmente organizzate (piante insettivore e carnivore, piante medicinali e velenose, piante dei colli euganei e rare, piante introdot-te), l’Orto possiede alcune Piante noteVoli per la loro vetustà: una palma di San Pietro messa a dimora nel 1585 che risulta la pianta più antica dell’Orto; un ginkgo del 1750; una magnolia del 1786 ritenuta la più anti-ca d’Europa; un platano orientale del 1680 dal fusto cavo.Il fondo si estende attualmente su una superficie di quasi 22mila metri quadri, e mantiene l’architettura originaria pur avendo subito diverse integrazioni. La pianta irregolare, trapezoidale, del terreno costrinse alla creazione di una struttura circolare con un quadrato inscritto suddiviso da due viali perpendicolari. All’inizio del Settecento vennero realizzati i quattro monumentali portali d’ingresso dell’hortus conclusus e furono aggiunte le fontane. Successivamente l’Orto si estese ad impegnare anche l’area esterna al muro circolare e venne arricchito con la posa di diversi busti marmorei, raffiguranti le personificazioni delle Stagio-ni ma anche diversi eminenti studiosi. L’edificio artistico, in prossimità dell’ingresso, attualmente ospita la Biblioteca storica, l’Archivio dell’Orto botanico, l’Erbario, i locali adibiti alal conservazione dei semi e numerosi spazi destinati ad esposizioni museali.Da sottolineare, tra le collezioni, il particolarissimo Percorso Per iPoVe-denti – consistente in allestimenti, modificati secondo le varie stagio-ni, dove le persone affette da difficoltà della vista possono avvicinarsi alle piante attraverso gli altri sensi: vengono proposti ad esempio per-

corsi legati all’olfatto, con piante officinali ed aromatiche, o al tatto, con piante dalle particolari carat-teristiche fogliari. Tutte le etichet-te esplicative sono rigorosamente compilate anche in braille.Dal 1997 è inserito nella lista dei Patrimoni mondiali dell’umanità dell’Unesco.


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