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Visitart 03

Date post: 06-Mar-2016
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Botanica Superiore La zona di Boboli dove è concentrato un maggior numero di serre è ilGiardino della Botanica, adiacente alla Palazzina della Vecchia, che oggi ospita la direzione del giardino,ma che un tempo era l’abitazione del Capo Giardiniere. Quest’area, quadrangolare, fu destinata ad orto almomento dell’ampliamento secentesco di Boboli e nel 1766 fu trasformata, su progetto di Niccolò GasperoPaoletti e Giuseppe Ruggeri, in Jardin Potager, ovvero un giardino destinato alla coltivazione di legumi efrutti insoliti e rari. A tale scopo già nel 1789 erano presenti nel giardino dieci couches, sorta di serreseminterrate dove i frutti rari ed esotici venivano coltivati proteggendoli nella loro prima fase di vita. Fra il1815 e il 1817 Giuseppe Cacialli progettò due tepidari tuttora esistenti. Nel 1852 il botanico palermitanoFilippo Parlatore, nominato dieci anni prima dal granduca Leopoldo II direttore del Museo di Fisica e StoriaNaturale, ottenne l’area del Jardin Potager allo scopo di creare un giardino botanico per organizzare le piantesecondo la loro provenienza geografica. Delle strutture esistenti al tempo di Parlatore oggi restano i duetepidari del Cacialli, tre serre e tre couches. Il Tepidario Grande è quello architettonicamente più definito,soprattutto nella parte centrale dove l’ingresso è inquadrato da una doppia coppia di colonne doriche che

sorreggono un timpano rettangolare conferendo a tutto l’edificio un carattere fortemente neoclassico. Il fronte del tepidario, orientatoa sud, è composto da una lunga fila di finestroni che si estendono a tutta altezza fino al cornicione superiore. Le grandi finestre, checonservano gli infissi originali, sono leggermente inclinate in modo da raccogliere il calore dei raggi solari. Il tepidario, che necessitadi un restauro conservativo della facciata, era usato da Parlatore come serra temperata per le piante provenienti dall’America. Ailati dell’ingresso, per tutta la lunghezza del tepidario, vi erano due couches, oggi ridotte ad aiuole, delle quali si conservano i vetria sportello originali. Sullo stesso lato del giardino, adiacente alla Palazzina della Vecchia, si trova il Tepidario Piccolo. Anchequesto presenta una lunga fila di finestroni leggermente inclinati e vi si accede attraverso una scalinata laterale; la parte superioretermina con un’alta cornice dalla forma sgusciata di carattere vagamente neoegizio. Parlatore vi conservava le piante tropicali.Dopo che l’Orto Botanico era stato trasferito, nel 1881, al Giardino dei Semplici, le serre furono usate per la coltivazione di pianteornamentali da fornire alla Real Casa. Nel dislivello tra il Tepidario Piccolo e il piano del giardino si trova una serra per le orchideeche vi vennero coltivate fino al 1966 ed erano principalmente destinate ad abbellire la Sala Bianca di Palazzo Pitti durante le sfilatedi moda che qui ebbero luogo a partire dal 1953. Nella parte alta del giardino si trova una lunghissima couche, originariamentedestinata alla moltiplicazione delle piante e che oggi versa in cattivo stato, nonostante conservi ancora il vecchio impianto diriscaldamento, ovviamente non più funzionante. Davanti ad essa si trova la Serra Fredda, destinata da Parlatore alle pianteprovenienti dal Capo di Buona Speranza e usata ancora oggi. Questo piccolo fabbricato presenta una volta vetrata a botte, risultatodi un recente rifacimento, mentre in origine presentava una copertura vetrata a due falde, più idonea alla cattura del calore dei raggisolari. Subito al di sotto è situata la Serra Calda per la Medinilla, che ospitava questa pianta importata dall’Asia nel 1867.

Giardino della Sughera e Giardino della Lavacapo Nelle immediate vicinanze della Botanica Superiore,in cima al Viale dei Cipressi sul lato sinistro, si trova il Giardino della Sughera sorretto da due poderose volte realizzate nel 1619in modo da portarlo allo stesso livello del Giardino della Lavacapo che si trova, speculare, sul lato opposto del Viale dei Cipressi.Questi due giardini costituivano un percorso unitario ed erano destinati alla coltivazione di agrumi a spalliere poste sulla superficiedella recinzione fortificata fatta erigere da Cosimo I nel 1544. Nel Giardino della Sughera si trovano una bassa couche per lapropagazione delle piante e due serre, di cui quella posta nella parte inferiore destinata alle calle. In fondo al Giardino della Lavacaposi trovava uno stanzone per vasi, chiamato “Lo Stanzonaccio”, realizzato su progetto di Giulio Parigi a ridosso delle muratrecentesche, usato in seguito come deposito e oggi in fase di ristrutturazione per ospitare il Museo delle Sculture di Boboli.

Botanica Inferiore Circa a metà del viale che dal Piazzale della Meridiana porta ad Annalena vi è un giardino recintatorealizzato da Giuseppe Ruggeri e Niccolò Gaspero Paoletti tra il 1771 e il 1778, usato come primo orto botanico. Giuseppe Cacialliprogettò a sud di detto giardino due terrazzamenti digradanti verso l’ingresso di Annalena e quindi, tra il 1815 e il 1817, duetepidari. Il terrazzamento inferiore ha ancora la forma voluta dal Cacialli, ma non ci sono più le aiuole originali. Questo spazio prendeil nome di Botanica Inferiore e vi si trova uno dei due tepidari, mentre l’altro, a livello del terrazzamento superiore, è statoinglobato nel Museo della Specola e convertito in uffici. Il tepidario ha la facciata scandita da 11 grandi finestre, una delle qualifunge da ingresso. Oggi il tepidario è usato per il ricovero delle conche di agrumi che vengono disposte su due muretti di diversaaltezza. Un altro muretto è disposto internamente in adiacenza al basamento che sorregge le vetrate ed è destinato alle piante piccolepiù bisognose di luce. Durante il periodo estivo le conche degli agrumi trovano collocazione nel terrazzamento antistante. In questospazio è ancora presente, sull’estradosso della sottostante Grotta di Adamo ed Eva, il cosiddetto “Teatro dei Vasi”, costituito dauna scalinata circolare sulla quale vengono poste, durante la bella stagione, piante fiorite.

La Limonaia Poco più sotto la Botanica Inferiore, scendendo verso la Vasca dell’Isola, si trova la Limonaia Grande, ancoraoggi usata per il ricovero delle circa 500 conche di agrumi. Fu costruita, per volere del granduca Pietro Leopoldo, tra il 1777 e il1778 su progetto di Zanobi del Rosso sul luogo in cui si trovava il Serraglio degli Animali fatto erigere da Cosimo III nel 1677. Lafacciata, scandita da lesene, consiste in una ripetizione regolare di quattro campate ognuna costituita da quattro finestroni sormontatida altrettante finestre incorniciate. La successione è interrotta da tre portali coronati da cartigli con festoni di frutta e superiormentela facciata è chiusa da un cornicione modanato; le specchiature di superficie tra le lesene sono tinteggiate a verde lorenese.Internamente due lunghi muretti di diversa altezza consentono agli agrumi di beneficiare della luce solare senza coprirsi tra loro.La parte sinistra della limonaia fu ampliata nel 1816 da Giuseppe Cacialli con la costruzione di uno stanzoncino per il deposito dimateriali e attrezzi con annesso locale per il Capo Giardiniere. La parte antistante la Limonaia è costituita da un giardino conquattro grandi aiuole destinate essenzialmente alla coltivazione delle rose. Il giardino è chiuso da una cancellata realizzata dalCacialli nel 1822 e costituita da una legatura orizzontale a forma di fune sostenuta da montanti conclusi superiormente da ananassi.La cancellata è compresa tra due pilastri a bugne lisce ciascuno sormontato da due statue classiche di Muse.

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Le serre del Giardino di Boboli

foto Francesca Anichinifoto Francesca Anichini

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Botanica Superiore La zona di Boboli dove è concentrato un maggior numero di serre è ilGiardino della Botanica, adiacente alla Palazzina della Vecchia, che oggi ospita la direzione del giardino,ma che un tempo era l’abitazione del Capo Giardiniere. Quest’area, quadrangolare, fu destinata ad orto almomento dell’ampliamento secentesco di Boboli e nel 1766 fu trasformata, su progetto di Niccolò GasperoPaoletti e Giuseppe Ruggeri, in Jardin Potager, ovvero un giardino destinato alla coltivazione di legumi efrutti insoliti e rari. A tale scopo già nel 1789 erano presenti nel giardino dieci couches, sorta di serreseminterrate dove i frutti rari ed esotici venivano coltivati proteggendoli nella loro prima fase di vita. Fra il1815 e il 1817 Giuseppe Cacialli progettò due tepidari tuttora esistenti. Nel 1852 il botanico palermitanoFilippo Parlatore, nominato dieci anni prima dal granduca Leopoldo II direttore del Museo di Fisica e StoriaNaturale, ottenne l’area del Jardin Potager allo scopo di creare un giardino botanico per organizzare le piantesecondo la loro provenienza geografica. Delle strutture esistenti al tempo di Parlatore oggi restano i duetepidari del Cacialli, tre serre e tre couches. Il Tepidario Grande è quello architettonicamente più definito,soprattutto nella parte centrale dove l’ingresso è inquadrato da una doppia coppia di colonne doriche che

sorreggono un timpano rettangolare conferendo a tutto l’edificio un carattere fortemente neoclassico. Il fronte del tepidario, orientatoa sud, è composto da una lunga fila di finestroni che si estendono a tutta altezza fino al cornicione superiore. Le grandi finestre, checonservano gli infissi originali, sono leggermente inclinate in modo da raccogliere il calore dei raggi solari. Il tepidario, che necessitadi un restauro conservativo della facciata, era usato da Parlatore come serra temperata per le piante provenienti dall’America. Ailati dell’ingresso, per tutta la lunghezza del tepidario, vi erano due couches, oggi ridotte ad aiuole, delle quali si conservano i vetria sportello originali. Sullo stesso lato del giardino, adiacente alla Palazzina della Vecchia, si trova il Tepidario Piccolo. Anchequesto presenta una lunga fila di finestroni leggermente inclinati e vi si accede attraverso una scalinata laterale; la parte superioretermina con un’alta cornice dalla forma sgusciata di carattere vagamente neoegizio. Parlatore vi conservava le piante tropicali.Dopo che l’Orto Botanico era stato trasferito, nel 1881, al Giardino dei Semplici, le serre furono usate per la coltivazione di pianteornamentali da fornire alla Real Casa. Nel dislivello tra il Tepidario Piccolo e il piano del giardino si trova una serra per le orchideeche vi vennero coltivate fino al 1966 ed erano principalmente destinate ad abbellire la Sala Bianca di Palazzo Pitti durante le sfilatedi moda che qui ebbero luogo a partire dal 1953. Nella parte alta del giardino si trova una lunghissima couche, originariamentedestinata alla moltiplicazione delle piante e che oggi versa in cattivo stato, nonostante conservi ancora il vecchio impianto diriscaldamento, ovviamente non più funzionante. Davanti ad essa si trova la Serra Fredda, destinata da Parlatore alle pianteprovenienti dal Capo di Buona Speranza e usata ancora oggi. Questo piccolo fabbricato presenta una volta vetrata a botte, risultatodi un recente rifacimento, mentre in origine presentava una copertura vetrata a due falde, più idonea alla cattura del calore dei raggisolari. Subito al di sotto è situata la Serra Calda per la Medinilla, che ospitava questa pianta importata dall’Asia nel 1867.

Giardino della Sughera e Giardino della Lavacapo Nelle immediate vicinanze della Botanica Superiore,in cima al Viale dei Cipressi sul lato sinistro, si trova il Giardino della Sughera sorretto da due poderose volte realizzate nel 1619in modo da portarlo allo stesso livello del Giardino della Lavacapo che si trova, speculare, sul lato opposto del Viale dei Cipressi.Questi due giardini costituivano un percorso unitario ed erano destinati alla coltivazione di agrumi a spalliere poste sulla superficiedella recinzione fortificata fatta erigere da Cosimo I nel 1544. Nel Giardino della Sughera si trovano una bassa couche per lapropagazione delle piante e due serre, di cui quella posta nella parte inferiore destinata alle calle. In fondo al Giardino della Lavacaposi trovava uno stanzone per vasi, chiamato “Lo Stanzonaccio”, realizzato su progetto di Giulio Parigi a ridosso delle muratrecentesche, usato in seguito come deposito e oggi in fase di ristrutturazione per ospitare il Museo delle Sculture di Boboli.

Botanica Inferiore Circa a metà del viale che dal Piazzale della Meridiana porta ad Annalena vi è un giardino recintatorealizzato da Giuseppe Ruggeri e Niccolò Gaspero Paoletti tra il 1771 e il 1778, usato come primo orto botanico. Giuseppe Cacialliprogettò a sud di detto giardino due terrazzamenti digradanti verso l’ingresso di Annalena e quindi, tra il 1815 e il 1817, duetepidari. Il terrazzamento inferiore ha ancora la forma voluta dal Cacialli, ma non ci sono più le aiuole originali. Questo spazio prendeil nome di Botanica Inferiore e vi si trova uno dei due tepidari, mentre l’altro, a livello del terrazzamento superiore, è statoinglobato nel Museo della Specola e convertito in uffici. Il tepidario ha la facciata scandita da 11 grandi finestre, una delle qualifunge da ingresso. Oggi il tepidario è usato per il ricovero delle conche di agrumi che vengono disposte su due muretti di diversaaltezza. Un altro muretto è disposto internamente in adiacenza al basamento che sorregge le vetrate ed è destinato alle piante piccolepiù bisognose di luce. Durante il periodo estivo le conche degli agrumi trovano collocazione nel terrazzamento antistante. In questospazio è ancora presente, sull’estradosso della sottostante Grotta di Adamo ed Eva, il cosiddetto “Teatro dei Vasi”, costituito dauna scalinata circolare sulla quale vengono poste, durante la bella stagione, piante fiorite.

La Limonaia Poco più sotto la Botanica Inferiore, scendendo verso la Vasca dell’Isola, si trova la Limonaia Grande, ancoraoggi usata per il ricovero delle circa 500 conche di agrumi. Fu costruita, per volere del granduca Pietro Leopoldo, tra il 1777 e il1778 su progetto di Zanobi del Rosso sul luogo in cui si trovava il Serraglio degli Animali fatto erigere da Cosimo III nel 1677. Lafacciata, scandita da lesene, consiste in una ripetizione regolare di quattro campate ognuna costituita da quattro finestroni sormontatida altrettante finestre incorniciate. La successione è interrotta da tre portali coronati da cartigli con festoni di frutta e superiormentela facciata è chiusa da un cornicione modanato; le specchiature di superficie tra le lesene sono tinteggiate a verde lorenese.Internamente due lunghi muretti di diversa altezza consentono agli agrumi di beneficiare della luce solare senza coprirsi tra loro.La parte sinistra della limonaia fu ampliata nel 1816 da Giuseppe Cacialli con la costruzione di uno stanzoncino per il deposito dimateriali e attrezzi con annesso locale per il Capo Giardiniere. La parte antistante la Limonaia è costituita da un giardino conquattro grandi aiuole destinate essenzialmente alla coltivazione delle rose. Il giardino è chiuso da una cancellata realizzata dalCacialli nel 1822 e costituita da una legatura orizzontale a forma di fune sostenuta da montanti conclusi superiormente da ananassi.La cancellata è compresa tra due pilastri a bugne lisce ciascuno sormontato da due statue classiche di Muse.

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Le serre del Giardino di Boboli

foto Francesca Anichinifoto Francesca Anichini

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Istituita alla fine del XIII secolo per sovrintendere alla costruzione della nuova cattedrale di Firenze,l’Opera di Santa Maria del Fiore si trova oggi ad amministrare un complesso di monumenti e diedifici storici di straordinaria rilevanza, sviluppatosi nei secoli attorno alla chiesa cattedrale.

Il complesso, oltre al Duomo e al Battistero, è articolato in una varietà di “luoghi” caratterizzatida una spiccata individualità e una specificità storica e funzionale.

via della Canonica, 1apertura uffici: da lunedì a venerdì 8-19, sabato 8-14

www.operaduomo.firenze.it

Cattedrale di SantaMaria del FioreProgettata da Arnolfo di Cambio e terzachiesa del mondo, sorse sopra la cattedralepaleocristiana dedicata a Santa Reparata enel 1412 fu intitolata a Santa Maria delFiore con una chiara allusione al giglio,simbolo della città.La facciata fu conclusa soltanto alla finedell’Ottocento.

aperto: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì 10-17; giovedì10-16,30, maggio e ottobre 10-16, da luglio a settembre10-17; sabato 10-16,45; domenica e festività 13,30-16,45

CupolaLa costruzione della cupola − la più grandemai edificata in muratura − ebbe inizio nel1420; cinque anni dopo fu affidata aFilippo Brunelleschi e fu completata finoalla base della lanterna nel 1436.

aperto: tutti i giorni 8,30-19, sabato 8,30-17,40chiuso: domenica e festività

Battistero di SanGiovanniA pianta ottagonale, interamente rivestito dimarmo bianco e verde di Prato, il Battisteroche vediamo oggi è il fruttodell’ampliamento di un primitivo edificio,risalente al IV-V secolo.

aperto: tutti i giorni 12,15-19; primo sabato del mese,domenica e festività 8,30-14

Campanile di GiottoIniziato da Giotto nel 1334, è una dellequattro componenti principali di piazza delDuomo. Alto 84,70 m e largo circa 15, è lapiù eloquente testimonianzadell’architettura gotica fiorentina delTrecento.

aperto: tutti i giorni 9-19,30

ffffooooccccuuuussss

Sezione prospettica trasversale e pianta del piano terraProgetto di Adolfo Natalini e Studio Guicciardini & Magni

Pianta del piano terra nel progetto per il nuovo Museo dell’OperaIl progetto del nuovo

Museo dell’OperaNato nel 1891, il museo custodisce le opere d’arte rimosse dal complesso di Santa Maria del Fiore per garantirne la conservazione; vanta una collezione eccezionale, con capolavori di Michelangelo, Donatello, Lorenzo Ghiberti e Luca della Robbia. Grandi lavori cambieranno il volto del museo: il progetto architettonico e di allestimento di Adolfo Natalini e Guicciardini & Magni Architetti si propone di rinnovare parte del museo,allestire l’ex Teatro degli Intrepidi e creare spazi di collegamento tra i variedifici. Il nuovo complesso espositivo comprenderà due strutture, collegate inun percorso unitario: quella storica, già adibita a museo, e il nuovo ambientedel Teatro degli Intrepidi, acquisito nel 1998. Si disporrà del doppio dellospazio rispetto a quello attuale, da 2.432 a 4.924 mq: 2.427 mq di superficieespositiva e il resto destinato ad aree d’accoglienza e spazi tecnici. La fine dei lavori è prevista nel 2016, dato che l’Opera ha deciso di nonchiudere il museo procedendo per avanzamenti successivi. L’esigenza dimanutenzione e restauro delle opere, nonché la grande tradizione eprofessionalità dell’Opera, hanno reso necessaria la realizzazione di unlaboratorio di restauro, collocato nei locali al piano terra.

La Sala delle Cantorie e la Sala Fondi OroLa modifica più rilevantedel salone in cui si trovanole cantorie di Donatello eLuca della Robbia èl’inserimento del portalebandinelliano, tramite ilquale si accede alla salache ospita i fondi oro.

Le altre Nuove Sale (non visibili nellasezione)

La Sala del CorobandinellianoLa sala espone le formelleresidue del coro delBandinelli e due modelliesplicativi e nel pavimentoospita l’inserto ottagonalemarmoreo proveniente dalBattistero.

La Galleria della CupolaOspita i modelli in legnodella cupola e dellalanterna. Due ampie nicchievetrate accolgono laricostruzione del cantieredel Brunelleschi e alcunimodelli storici.

La Sala dell’AltareSpazio raccolto dedicato alprezioso parato di SanGiovanni, realizzato sudisegno del Pollaiolo.

La Sala della MaddalenaLa sala accoglie laMaddalena di Donatello,esposta insieme alla pala diSan Zanobi.

La Sala della PietàLa sala, dove la luce filtrata scendedall’alto, ospita il gruppo scultoreodi Michelangelo, posto su unbasamento centrale in pietra serena.Il basamento, poggiato su unelevatore a scomparsa, sarà in gradodi movimentare l’opera verso l’altoin caso di inondazione.

Il punto panoramico Da questa quota ilvisitatore può godere unavisione straordinaria dellareale cupola delBrunelleschi, dopo averconosciuto la storia delcantiere e aver ammirato imodelli storici esposti nellasottostante galleria.

La Sala dell’Antica Facciata L’ex Teatro degli Intrepidi è dominato dallaparziale ricostruzione dell’antica facciata diSanta Maria del Fiore, realizzata construttura metallica e finitura in legnochiaro. La ricostruzione al vero, di valoreevocativo, è il frutto di rigorose ricerche chemettono a confronto testimonianze grafiche,rilievi architettonici e frammenti lapidei. La quinta traforata contrapposta allafacciata è predisposta per alloggiare le treporte bronzee del Battistero all’interno diteche speciali. Fin dall’inizio sarà esposta laPorta del Paradiso insieme alle opere diSansovino, Danti e Rustici.

Serie di gallerie che si affacciano sullaricostruzione della facciata rendendo possibile lavisione della sala a diverse altezze e angolature.

La Galleria del Campanile, situata al primo piano,espone le opere del Campanile di Giotto; le sculture, postesu un basamento rialzato di circa 120 cm, ripropongonoun rapporto di visione dal basso verso l’alto, mentre sullato opposto sono collocate le formelle del Campanile.La galleria del secondo piano ospita i modelli e glistudi sulla facciata del Duomo fino al concorsoottocentesco; un grande lucernario si apre sulla vistadella reale cupola brunelleschiana, al di fuori delmuseo.

piazza del Duomo, 9aperto: da lunedì a sabato

9-19,30, domenica 9-13,40chiuso: Capodanno,

Pasqua, 8 settembre, Natale

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Cripta di SantaReparata (sito archeologico)Tra il 1965 e il 1973 una grandecampagna di scavi eseguita sotto laCattedrale ha portato in luce i restidell’antica basilica di Santa Reparata,testimonianza della prima cristianità aFirenze.

aperto: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì 10-17,sabato 10-16,45, 1 maggio 8,30-17 chiuso: in occasione delle principali festività liturgiche

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Istituita alla fine del XIII secolo per sovrintendere alla costruzione della nuova cattedrale di Firenze,l’Opera di Santa Maria del Fiore si trova oggi ad amministrare un complesso di monumenti e diedifici storici di straordinaria rilevanza, sviluppatosi nei secoli attorno alla chiesa cattedrale.

Il complesso, oltre al Duomo e al Battistero, è articolato in una varietà di “luoghi” caratterizzatida una spiccata individualità e una specificità storica e funzionale.

via della Canonica, 1apertura uffici: da lunedì a venerdì 8-19, sabato 8-14

www.operaduomo.firenze.it

Cattedrale di SantaMaria del FioreProgettata da Arnolfo di Cambio e terzachiesa del mondo, sorse sopra la cattedralepaleocristiana dedicata a Santa Reparata enel 1412 fu intitolata a Santa Maria delFiore con una chiara allusione al giglio,simbolo della città.La facciata fu conclusa soltanto alla finedell’Ottocento.

aperto: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì 10-17; giovedì10-16,30, maggio e ottobre 10-16, da luglio a settembre10-17; sabato 10-16,45; domenica e festività 13,30-16,45

CupolaLa costruzione della cupola − la più grandemai edificata in muratura − ebbe inizio nel1420; cinque anni dopo fu affidata aFilippo Brunelleschi e fu completata finoalla base della lanterna nel 1436.

aperto: tutti i giorni 8,30-19, sabato 8,30-17,40chiuso: domenica e festività

Battistero di SanGiovanniA pianta ottagonale, interamente rivestito dimarmo bianco e verde di Prato, il Battisteroche vediamo oggi è il fruttodell’ampliamento di un primitivo edificio,risalente al IV-V secolo.

aperto: tutti i giorni 12,15-19; primo sabato del mese,domenica e festività 8,30-14

Campanile di GiottoIniziato da Giotto nel 1334, è una dellequattro componenti principali di piazza delDuomo. Alto 84,70 m e largo circa 15, è lapiù eloquente testimonianzadell’architettura gotica fiorentina delTrecento.

aperto: tutti i giorni 9-19,30

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Sezione prospettica trasversale e pianta del piano terraProgetto di Adolfo Natalini e Studio Guicciardini & Magni

Pianta del piano terra nel progetto per il nuovo Museo dell’OperaIl progetto del nuovo

Museo dell’OperaNato nel 1891, il museo custodisce le opere d’arte rimosse dal complesso di Santa Maria del Fiore per garantirne la conservazione; vanta una collezione eccezionale, con capolavori di Michelangelo, Donatello, Lorenzo Ghiberti e Luca della Robbia. Grandi lavori cambieranno il volto del museo: il progetto architettonico e di allestimento di Adolfo Natalini e Guicciardini & Magni Architetti si propone di rinnovare parte del museo,allestire l’ex Teatro degli Intrepidi e creare spazi di collegamento tra i variedifici. Il nuovo complesso espositivo comprenderà due strutture, collegate inun percorso unitario: quella storica, già adibita a museo, e il nuovo ambientedel Teatro degli Intrepidi, acquisito nel 1998. Si disporrà del doppio dellospazio rispetto a quello attuale, da 2.432 a 4.924 mq: 2.427 mq di superficieespositiva e il resto destinato ad aree d’accoglienza e spazi tecnici. La fine dei lavori è prevista nel 2016, dato che l’Opera ha deciso di nonchiudere il museo procedendo per avanzamenti successivi. L’esigenza dimanutenzione e restauro delle opere, nonché la grande tradizione eprofessionalità dell’Opera, hanno reso necessaria la realizzazione di unlaboratorio di restauro, collocato nei locali al piano terra.

La Sala delle Cantorie e la Sala Fondi OroLa modifica più rilevantedel salone in cui si trovanole cantorie di Donatello eLuca della Robbia èl’inserimento del portalebandinelliano, tramite ilquale si accede alla salache ospita i fondi oro.

Le altre Nuove Sale (non visibili nellasezione)

La Sala del CorobandinellianoLa sala espone le formelleresidue del coro delBandinelli e due modelliesplicativi e nel pavimentoospita l’inserto ottagonalemarmoreo proveniente dalBattistero.

La Galleria della CupolaOspita i modelli in legnodella cupola e dellalanterna. Due ampie nicchievetrate accolgono laricostruzione del cantieredel Brunelleschi e alcunimodelli storici.

La Sala dell’AltareSpazio raccolto dedicato alprezioso parato di SanGiovanni, realizzato sudisegno del Pollaiolo.

La Sala della MaddalenaLa sala accoglie laMaddalena di Donatello,esposta insieme alla pala diSan Zanobi.

La Sala della PietàLa sala, dove la luce filtrata scendedall’alto, ospita il gruppo scultoreodi Michelangelo, posto su unbasamento centrale in pietra serena.Il basamento, poggiato su unelevatore a scomparsa, sarà in gradodi movimentare l’opera verso l’altoin caso di inondazione.

Il punto panoramico Da questa quota ilvisitatore può godere unavisione straordinaria dellareale cupola delBrunelleschi, dopo averconosciuto la storia delcantiere e aver ammirato imodelli storici esposti nellasottostante galleria.

La Sala dell’Antica Facciata L’ex Teatro degli Intrepidi è dominato dallaparziale ricostruzione dell’antica facciata diSanta Maria del Fiore, realizzata construttura metallica e finitura in legnochiaro. La ricostruzione al vero, di valoreevocativo, è il frutto di rigorose ricerche chemettono a confronto testimonianze grafiche,rilievi architettonici e frammenti lapidei. La quinta traforata contrapposta allafacciata è predisposta per alloggiare le treporte bronzee del Battistero all’interno diteche speciali. Fin dall’inizio sarà esposta laPorta del Paradiso insieme alle opere diSansovino, Danti e Rustici.

Serie di gallerie che si affacciano sullaricostruzione della facciata rendendo possibile lavisione della sala a diverse altezze e angolature.

La Galleria del Campanile, situata al primo piano,espone le opere del Campanile di Giotto; le sculture, postesu un basamento rialzato di circa 120 cm, ripropongonoun rapporto di visione dal basso verso l’alto, mentre sullato opposto sono collocate le formelle del Campanile.La galleria del secondo piano ospita i modelli e glistudi sulla facciata del Duomo fino al concorsoottocentesco; un grande lucernario si apre sulla vistadella reale cupola brunelleschiana, al di fuori delmuseo.

piazza del Duomo, 9aperto: da lunedì a sabato

9-19,30, domenica 9-13,40chiuso: Capodanno,

Pasqua, 8 settembre, Natale

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Cripta di SantaReparata (sito archeologico)Tra il 1965 e il 1973 una grandecampagna di scavi eseguita sotto laCattedrale ha portato in luce i restidell’antica basilica di Santa Reparata,testimonianza della prima cristianità aFirenze.

aperto: lunedì, martedì, mercoledì, venerdì 10-17,sabato 10-16,45, 1 maggio 8,30-17 chiuso: in occasione delle principali festività liturgiche

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L’antica e prestigiosa collezione conservata al Gabinetto Disegni e Stampedegli Uffizi, comunemente indicato come GDSU, affonda le sue origini

nelle raccolte medicee. Fu in particolare Leopoldo de’ Medici,cardinale nel 1667, ad acquistare tramite i suoi agenti numerosi fogli dei maggiori

artisti antichi e contemporanei. Con l’estinzione della dinastia medicea, i Lorenacontribuirono ad arricchire la collezione, poi incrementata dopo la costituzione del

Regno d’Italia con numerose donazioni. Il patrimonio ammonta oggi a oltre150.000 opere di artisti toscani e di altre scuole italiane, nonché di autori

fiamminghi, olandesi, francesi, spagnoli e tedeschi.

via della Ninna, 5La Sala di Esposizione è aperta secondo lo stesso orario della Galleria.

L’accesso alla Sala di Studio è riservato agli studiosi, dietro lettera di presentazione. aperto: lunedì, mercoledì, venerdì 8,30-13,30, martedì e giovedì 8,30-17

www.polomuseale.firenze.it/musei/disegni

Jacopo Ligozzi, nato a Verona, fu attivo a Firenze

dal 1577 al 1626, anno dellamorte. Pittore versatile, è rinomato

soprattutto per l’attività diillustrazione scientifica al

servizio della corte medicea. Inparticolare Francesco I e

Ferdinando I gli affidarono lariproduzione di specie rare o

esotiche che giungevano a corte,spesso tramite invii e richieste del

naturalista bolognese UlisseAldrovandi (1522-1605),

grande estimatore del Ligozzi.L’apprezzata fedeltà delle sue

illustrazioni, molte delle quali oggiconservate al Gabinetto Disegni eStampe, era infatti garantita dalla

prossimità della sua casa con ilGiardino dei Semplici, che permetteva al pittore

l’osservazione diretta di piante e fiori.

mostraall’estero: Cina

From the Collections of The Uffizi Gallery

The Genres of Painting:Landscape, Still Life and

Portrait Paintingsa cura di Antonio Natali

Beijing (12 marzo-17 maggio)Shenyang (15 giugno-28 agosto)

La Galleria degli Uffizi, in collabora-zione con Contemporanea Progetti e ilChina Italy Museum League, ha pro-mosso una mostra destinata a cinquemetropoli cinesi che presenta una sele-zione di dipinti dal XV al XX secoloprovenienti dalla riserva del museo fio-rentino e dal Corridoio Vasariano.Prendendo le mosse da passate edizionidei “Mai visti” dedicate alla pittura dipaesaggio e alla natura morta, la rasse-gna cinese è stata accresciuta con unasezione dedicata ai ritratti e agli autori-tratti. Il filo conduttore di quest’ampiascelta di opere, la cui ultima tappa èShenyang, scaturisce dai generi dellapittura cari al collezionismo mediceo eraccolti da importanti figure della fa-miglia, quali Cosimo II, il CardinalLeopoldo, Cosimo III e il Gran PrincipeFerdinando.

apertura delle Sale degli Stranieri

A causa di ritardi, dovuti a problemitecnici di cantiere, l’apertura al pubblico delle

prime dieci sale dei Nuovi Uffizi è stata rinviataall’inizio della prossima estate. Le sale, dedicate alla

pittura delle Scuole Straniere del Sei e Settecento, sono posteall’altezza del primo piano della Galleria e sono prospicienti il

cortile delle Reali Poste e il Chiasso dei Baroncelli, in prossimitàdella Collezione Contini Bonacossi. Vi si accederà dalle scale postein fondo al Terzo Corridoio che saranno anch’esse riaperte, insiemeai bagni ivi collocati e completamente ristrutturati. Le Sale degli

Stranieri ospiteranno dipinti olandesi, fiamminghi, francesi espagnoli e vi si mostreranno non solo i capolavori di Rembrandt,

Rubens, Van Dyck, Chardin, Liotard e Goya, ma anche molte altreopere importanti di cui attualmente solo pochissime sono esposte.Questi nuovi ambienti del museo potranno illustrare gli interessi

collezionistici assai radicati nella famiglia Medici neiconfronti della pittura fiamminga e olandese, come purela volontà di Ferdinando III di Lorena di ampliare le

scuole pittoriche rappresentate in Galleria allafine del Settecento con un cospicuo acquisto

di dipinti francesi nel 1792.

“pittore eccellentissimo chegiorno e notte non attende

ad altro che dipingere pianteed animali di tutte le sorti,[…] ai quali non manca se

non lo spirito”Ulisse Aldrovandi

comunicazioni del museo

Lavori di allestimento della prossima mostraAl primo piano della Galleria sono in corso i lavori dimontaggio e allestimento della mostra Vasari, gli Uffizi eil Duca che sarà inaugurata il 14 giugno: gli Uffizi siscusano con i visitatori per gli eventuali disagi. Le salededicate a Caravaggio e dei Caravaggeschi sonocomunque visitabili al termine del percorso di uscita.

novità editoriali

• Giotto. Il Polittico di Badia restaurato, a cura di A. Tartuferi, Edizioni Mandragora, in corso di pubblicazione

• Bollettino degli Uffizi 2009, a cura di F. Chezzi, M. Marini, Firenze, Centro Di, 2010

mostra

Figure, memorie, spazio.Disegni da Fra’ Angelico

a Leonardoa cura di Marzia Faietti,

Alessandra Griffo e Giorgio MariniGabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi

Reali Poste8 marzo-12 giugno

100 disegni del Gabinetto Disegni eStampe e del British Museum, due tra lemaggiori collezioni di grafica esistenti almondo. Già allestita presso il museo lon-dinese, la mostra offre un’occasione unicaper confrontare capolavori che rappresen-tano soprattutto gli ambiti fiorentini e cen-troitaliani con autori di prima grandezza –Lorenzo Monaco, Beato Angelico, Filippoe Filippino Lippi, i Pollaiolo, Verrocchio,Botticelli, Perugino, Ghirlandaio, Leo-nardo, Raffaello e Michelangelo –, mentreimportanti approfondimenti sono dedicatianche al Nord Italia con Pisanello, AmicoAspertini, i ferraresi, Jacopo e Gentile Bel-lini, Mantegna e Tiziano. La mostra fio-rentina arricchisce l’indagine sul disegno,affermatosi nel Quattrocento come espres-sione artistica autonoma, con un’ulterioreselezione di circa 60 opere che non pote-vano essere trasferite e presentate alla pre-cedente mostra londinese. L’esposizioneaggiuntiva, allestita alle Reali Poste, si svi-luppa su tre filoni – figure, memorie, spa-zio – attraverso opere preziose come laGiuditta di Mantegna dal Libro di disegnidi Vasari o il bozzetto per il Monumento aGiovanni Acuto di Paolo Uccello.

allestimento nuovi depositi

Nell’ambito dei lavori per iNuovi Uffizi, sono stati ultimati

gli ambienti destinati acompletare i depositi della Galleria

degli Uffizi. I nuovi locali ospiteranno, sugriglie ordinate, alcune delle

migliaia di opere checostituiscono la riserva

della Galleria.

aperturestraordinarie

Corridoio VasarianoPer informazioni sugli orari di visita e sulle modalità

di prenotazione è possibile consultare il sitowww.polomuseale.firenze.it/musei/vasariano

Collezione Contini BonacossiVisite gratuite.

Per informazioni sugli orari e sulle modalità diprenotazione è possibile consultare il sito

www.polomuseale.firenze.it/musei/continibonacossi

presentazionedel restauro

della Strage degliInnocenti

di Marco BenefialIn primavera sarà presentato al pubblico ilrestauro della monumentale Strage degli

Innocenti di Marco Benefial, uno dei principali econtroversi protagonisti dell’arte del Settecento aRoma. Dopo un difficile e laborioso interventodiretto da Valentina Conticelli e condotto daElda Nozzoli, che ha permesso il recupero di

un brano d’arte di grande passo epico, ildrammatico dipinto, proveniente dalla

Collezione Feroni, sarà collocatonelle Sale di Galleria.

presentazioneautoritrattigiapponesi

Il 21 marzo in San Pier Scheraggiovengono presentati tre autoritratti di artisti

giapponesi, donati alla Galleria degli Uffizi inconcomitanza della mostra Autoritratti dalla

Galleria degli Uffizi, tenutasi a Tokyo e a Osaka trasettembre 2010 e febbraio 2011. I tre artisti – Yayoi

Kusama, Tanadori Yokoo e Hiroshi Sugimoto –,riconosciuti a livello internazionale tra i più

rappresentativi dell’espressione artisticagiapponese del secondo Novecento, hannorealizzato con la pittura o con la fotografia,

appositamente per la Collezione degliUffizi, opere di singolare originalità

espressiva.

convegno

Aestheticsand Techniques of Lines

between Drawing and Writing30 giugno-2 luglio

convegno internazionalea cura di Gerhard Wolf (KHI)

e Marzia Faietti (GDSU)presso il Kunsthistorisches

Institut in Florenzwww.khi.fi.it

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L’antica e prestigiosa collezione conservata al Gabinetto Disegni e Stampedegli Uffizi, comunemente indicato come GDSU, affonda le sue origini

nelle raccolte medicee. Fu in particolare Leopoldo de’ Medici,cardinale nel 1667, ad acquistare tramite i suoi agenti numerosi fogli dei maggiori

artisti antichi e contemporanei. Con l’estinzione della dinastia medicea, i Lorenacontribuirono ad arricchire la collezione, poi incrementata dopo la costituzione del

Regno d’Italia con numerose donazioni. Il patrimonio ammonta oggi a oltre150.000 opere di artisti toscani e di altre scuole italiane, nonché di autori

fiamminghi, olandesi, francesi, spagnoli e tedeschi.

via della Ninna, 5La Sala di Esposizione è aperta secondo lo stesso orario della Galleria.

L’accesso alla Sala di Studio è riservato agli studiosi, dietro lettera di presentazione. aperto: lunedì, mercoledì, venerdì 8,30-13,30, martedì e giovedì 8,30-17

www.polomuseale.firenze.it/musei/disegni

Jacopo Ligozzi, nato a Verona, fu attivo a Firenze

dal 1577 al 1626, anno dellamorte. Pittore versatile, è rinomato

soprattutto per l’attività diillustrazione scientifica al

servizio della corte medicea. Inparticolare Francesco I e

Ferdinando I gli affidarono lariproduzione di specie rare o

esotiche che giungevano a corte,spesso tramite invii e richieste del

naturalista bolognese UlisseAldrovandi (1522-1605),

grande estimatore del Ligozzi.L’apprezzata fedeltà delle sue

illustrazioni, molte delle quali oggiconservate al Gabinetto Disegni eStampe, era infatti garantita dalla

prossimità della sua casa con ilGiardino dei Semplici, che permetteva al pittore

l’osservazione diretta di piante e fiori.

mostraall’estero: Cina

From the Collections of The Uffizi Gallery

The Genres of Painting:Landscape, Still Life and

Portrait Paintingsa cura di Antonio Natali

Beijing (12 marzo-17 maggio)Shenyang (15 giugno-28 agosto)

La Galleria degli Uffizi, in collabora-zione con Contemporanea Progetti e ilChina Italy Museum League, ha pro-mosso una mostra destinata a cinquemetropoli cinesi che presenta una sele-zione di dipinti dal XV al XX secoloprovenienti dalla riserva del museo fio-rentino e dal Corridoio Vasariano.Prendendo le mosse da passate edizionidei “Mai visti” dedicate alla pittura dipaesaggio e alla natura morta, la rasse-gna cinese è stata accresciuta con unasezione dedicata ai ritratti e agli autori-tratti. Il filo conduttore di quest’ampiascelta di opere, la cui ultima tappa èShenyang, scaturisce dai generi dellapittura cari al collezionismo mediceo eraccolti da importanti figure della fa-miglia, quali Cosimo II, il CardinalLeopoldo, Cosimo III e il Gran PrincipeFerdinando.

apertura delle Sale degli Stranieri

A causa di ritardi, dovuti a problemitecnici di cantiere, l’apertura al pubblico delle

prime dieci sale dei Nuovi Uffizi è stata rinviataall’inizio della prossima estate. Le sale, dedicate alla

pittura delle Scuole Straniere del Sei e Settecento, sono posteall’altezza del primo piano della Galleria e sono prospicienti il

cortile delle Reali Poste e il Chiasso dei Baroncelli, in prossimitàdella Collezione Contini Bonacossi. Vi si accederà dalle scale postein fondo al Terzo Corridoio che saranno anch’esse riaperte, insiemeai bagni ivi collocati e completamente ristrutturati. Le Sale degli

Stranieri ospiteranno dipinti olandesi, fiamminghi, francesi espagnoli e vi si mostreranno non solo i capolavori di Rembrandt,

Rubens, Van Dyck, Chardin, Liotard e Goya, ma anche molte altreopere importanti di cui attualmente solo pochissime sono esposte.Questi nuovi ambienti del museo potranno illustrare gli interessi

collezionistici assai radicati nella famiglia Medici neiconfronti della pittura fiamminga e olandese, come purela volontà di Ferdinando III di Lorena di ampliare le

scuole pittoriche rappresentate in Galleria allafine del Settecento con un cospicuo acquisto

di dipinti francesi nel 1792.

“pittore eccellentissimo chegiorno e notte non attende

ad altro che dipingere pianteed animali di tutte le sorti,[…] ai quali non manca se

non lo spirito”Ulisse Aldrovandi

comunicazioni del museo

Lavori di allestimento della prossima mostraAl primo piano della Galleria sono in corso i lavori dimontaggio e allestimento della mostra Vasari, gli Uffizi eil Duca che sarà inaugurata il 14 giugno: gli Uffizi siscusano con i visitatori per gli eventuali disagi. Le salededicate a Caravaggio e dei Caravaggeschi sonocomunque visitabili al termine del percorso di uscita.

novità editoriali

• Giotto. Il Polittico di Badia restaurato, a cura di A. Tartuferi, Edizioni Mandragora, in corso di pubblicazione

• Bollettino degli Uffizi 2009, a cura di F. Chezzi, M. Marini, Firenze, Centro Di, 2010

mostra

Figure, memorie, spazio.Disegni da Fra’ Angelico

a Leonardoa cura di Marzia Faietti,

Alessandra Griffo e Giorgio MariniGabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi

Reali Poste8 marzo-12 giugno

100 disegni del Gabinetto Disegni eStampe e del British Museum, due tra lemaggiori collezioni di grafica esistenti almondo. Già allestita presso il museo lon-dinese, la mostra offre un’occasione unicaper confrontare capolavori che rappresen-tano soprattutto gli ambiti fiorentini e cen-troitaliani con autori di prima grandezza –Lorenzo Monaco, Beato Angelico, Filippoe Filippino Lippi, i Pollaiolo, Verrocchio,Botticelli, Perugino, Ghirlandaio, Leo-nardo, Raffaello e Michelangelo –, mentreimportanti approfondimenti sono dedicatianche al Nord Italia con Pisanello, AmicoAspertini, i ferraresi, Jacopo e Gentile Bel-lini, Mantegna e Tiziano. La mostra fio-rentina arricchisce l’indagine sul disegno,affermatosi nel Quattrocento come espres-sione artistica autonoma, con un’ulterioreselezione di circa 60 opere che non pote-vano essere trasferite e presentate alla pre-cedente mostra londinese. L’esposizioneaggiuntiva, allestita alle Reali Poste, si svi-luppa su tre filoni – figure, memorie, spa-zio – attraverso opere preziose come laGiuditta di Mantegna dal Libro di disegnidi Vasari o il bozzetto per il Monumento aGiovanni Acuto di Paolo Uccello.

allestimento nuovi depositi

Nell’ambito dei lavori per iNuovi Uffizi, sono stati ultimati

gli ambienti destinati acompletare i depositi della Galleria

degli Uffizi. I nuovi locali ospiteranno, sugriglie ordinate, alcune delle

migliaia di opere checostituiscono la riserva

della Galleria.

aperturestraordinarie

Corridoio VasarianoPer informazioni sugli orari di visita e sulle modalità

di prenotazione è possibile consultare il sitowww.polomuseale.firenze.it/musei/vasariano

Collezione Contini BonacossiVisite gratuite.

Per informazioni sugli orari e sulle modalità diprenotazione è possibile consultare il sito

www.polomuseale.firenze.it/musei/continibonacossi

presentazionedel restauro

della Strage degliInnocenti

di Marco BenefialIn primavera sarà presentato al pubblico ilrestauro della monumentale Strage degli

Innocenti di Marco Benefial, uno dei principali econtroversi protagonisti dell’arte del Settecento aRoma. Dopo un difficile e laborioso interventodiretto da Valentina Conticelli e condotto daElda Nozzoli, che ha permesso il recupero di

un brano d’arte di grande passo epico, ildrammatico dipinto, proveniente dalla

Collezione Feroni, sarà collocatonelle Sale di Galleria.

presentazioneautoritrattigiapponesi

Il 21 marzo in San Pier Scheraggiovengono presentati tre autoritratti di artisti

giapponesi, donati alla Galleria degli Uffizi inconcomitanza della mostra Autoritratti dalla

Galleria degli Uffizi, tenutasi a Tokyo e a Osaka trasettembre 2010 e febbraio 2011. I tre artisti – Yayoi

Kusama, Tanadori Yokoo e Hiroshi Sugimoto –,riconosciuti a livello internazionale tra i più

rappresentativi dell’espressione artisticagiapponese del secondo Novecento, hannorealizzato con la pittura o con la fotografia,

appositamente per la Collezione degliUffizi, opere di singolare originalità

espressiva.

convegno

Aestheticsand Techniques of Lines

between Drawing and Writing30 giugno-2 luglio

convegno internazionalea cura di Gerhard Wolf (KHI)

e Marzia Faietti (GDSU)presso il Kunsthistorisches

Institut in Florenzwww.khi.fi.it

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IMusei Civici Fiorentini, costituiti da un’articolata varietà di collezioni, hanno il compito diconservare e valorizzare il patrimonio d’arte civico favorendo un’ampia fruizione pubblica.Fanno parte di tale patrimonio anche alcune delle più importanti chiese fiorentine, edifici

religiosi e numerose raccolte ricevute in dono da collezionisti, artisti e istituzioni cittadine.

Museo diPalazzo VecchioIl Palazzo della Signoria, eretto nel1299 per ospitare il Gonfaloniere e iPriori delle Arti, si trasforma in reggiaducale alla metà del XVI secolo per lacorte di Cosimo de’ Medici. Nel percorsodi visita: il Cortile di Michelozzo, il Salonedei Cinquecento, i Quartieri di Leone X,degli Elementi e di Eleonora, lo Studiolo diFrancesco I e altri ambienti. Opere da nonmancare: il Putto del Verrocchio, la Giudittadi Donatello, il Genio della Vittoria diMichelangelo e le pitture di Vasari, Ghirlandaio,Salviati e Bronzino.

piazza della Signoriaaperto: tutti i giorni 9-19, giovedì e festivi infrasettimanali 9-14chiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, NataleIn alcuni periodi dell’anno sono programmate aperture notturne:consultare il sitowww.museicivicifiorentini.it/palazzovecchio

opere prestate• Bartolomeo Ammannati, Opiospite a: Firenze, Museo Nazionaledel Bargello

per la mostra: L’acqua, la pietra,il fuoco. Bartolomeo Ammannatiscultore,fino al 18 settembre

Museo Stefano BardiniStefano Bardini (1854-1922) creò un museo nel palazzo acquistato nel1881 per svolgere la sua attività antiquariale. Passato al Comune diFirenze nel 1922, il museo presenta oggi un allestimento che recuperail progetto originale dell’antiquario. Tra gli oltre 2.000 dipinti, sculturee oggetti di arti applicate, da non mancare la Carità di Tino daCamaino, la Madonna dei Cordai di Donatello, il San MicheleArcangelo di Antonio del Pollaiolo, l’Atlante del Guercino e ilfamoso Porcellino in bronzo di Pietro Tacca. Interessanti le raccolte dimedaglie, bronzetti e tappeti orientali, i cassoni quattrocenteschi e lapreziosa armeria.via dei Renai, 37aperto: sabato, domenica, lunedì 11-17; gli altri giorni, gruppi su prenotazionechiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natalewww.museicivicifiorentini.it/bardini

opere prestate• Hans Clemer, Madonna colBambino (detta Madonna delconiglio)ospite a: Caraglio (Cuneo), Museo delFilatoioper la mostra: Animalia. Animali realie fantastici nell’arte europea dal XVal XX secolo, fino al 5 giugno

• Giovanni Mannozzi, detto Giovannida San Giovanni, Aurora e Titone;Scena di banchetto• Vincenzo Mannozzi, Figuraallegorica

• Ambito veneziano, Brocchiere• Ambito fiorentino, Sedia imbottitaricoperta in velluto• Manifattura fiorentina, Cuscino inraso rosso• Manifattura fiorentina, Cuscino inseta celeste.ospiti a: San Giovanni Valdarno,Basilica di Santa Maria delle Grazieper la mostra: Quiete, invenzione einquietudine. Il Seicento fiorentinointorno a Giovanni da San Giovanni,fino al 12 giugno

A PalazzoVecchio fino al

1 maggioFor the Love of God,il teschio di diamanti

di Damien Hirst

Il teatro romano di Firenze(Palazzo Vecchio)Nel 2010 si è concluso lo scavo archeologico nei sotterranei diPalazzo Vecchio, che ha consentito di riportare alla luce i restidel teatro romano (I-II secolo d.C.). Attraverso una serie dipasserelle è possibile visitare le suggestive vestigia delmonumento antico e le successive stratificazioni medievali.Visitabile su prenotazione tramite visite guidate.Parzialmente accessibile ai disabili motori (accompagnati)e per motivi di sicurezza non accessibile ai minori di 8 anni.Prenotazioni: 055 2768224/2768558 - info.museodeiragazzi@comune.fi.itwww.palazzovecchio-museoragazzi.it

Fondazione Salvatore RomanoNell’antico Cenacolo di Santo Spirito si conservano sculture eframmenti di decorazioni architettoniche e pitture murali,in larga parte medievali, donate a Firenze nel 1946dall’antiquario Salvatore Romano.piazza Santo Spirito, 29aperto: sabato, da aprile a ottobre 9-17, da novembre a marzo 10,30-13,30chiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natalewww.museicivicifiorentini.it/romano

La casa-studio di Rinaldo Carnielo e Collezioni delNovecento con la raccolta Alberto Della Ragione e leDonazioni Fei-Rosai e Palazzeschi sono temporaneamentechiuse al pubblico

Collezioni del Novecentoopere prestate• Enzo Faraoni, Ragazza sdraiataospite a: Firenze, Galleria d’Arte Modernaper la mostra: Natura e verità nella pittura di Enzo Faraoni,fino al 30 aprile

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Museo di Santa Maria NovellaIl percorso museale nel convento di Santa MariaNovella comprende i chiostri decorati tra il XIV e ilXV secolo − tra i quali il Chiostro Verde conimportanti pitture di Paolo Uccello −, il Cappellonedegli Spagnoli decorato da affreschi di Andrea diBonaiuto, la Cappella degli Ubriachi e l’anticoRefettorio con interventi tardocinquecenteschi diAlessandro Allori.

piazza Santa Maria Novellaaperto: da lunedì a giovedì e sabato 9-17; festivi infrasettimanali 9-14

chiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natalewww.museicivicifiorentini.it/smn

Il Chiostro Verdenel Museo di SantaMaria NovellaSul fianco destro della basilica di Santa Maria Novellasi sviluppano le monumentali strutture del convento co-struito per accogliere la principale comunità domeni-cana di Firenze e oggi in parte adibito a museo e inparte occupato dalla Scuola Marescialli e Brigadieri deiCarabinieri. Dei quattro chiostri che si aprono all’in-terno dell’antico convento, il più importante sotto ilprofilo storico-artistico e l’unico attualmente visitabileè quello che si incontra subito dopo avere oltrepassatol’androne di ingresso del museo, universalmente notocome Chiostro Verde. Il verde dei cipressi che si in-nalzano al centro del chiostro contribuisce a fare diquesto luogo una suggestiva oasi di pace nel cuore dellacittà, a pochi passi dalla principale stazione ferrovia-ria, ma non ha niente a che vedere con la sua tradizio-nale denominazione. Il singolare appellativo derivadalla cromia predominante delle pitture che decoranotre delle quattro pareti del chiostro, eseguite secondouna particolare tecnica a chiaroscuro, consistente nel-l’utilizzo di un pigmento di origine minerale detto“terra verde” per la stesura di una base uniforme chesi istoriava delineando i contorni e i volumi delle fi-gure con diverse tonalità di verde, bianco e nero,per poi eventualmente rifinire i dettagli decorativi conpochi altri colori, come le ocre gialle e rosse. Il chiostrofu costruito nel XIV secolo, ma il ciclo in terra verde,raffigurante le storie bibliche della Genesi, per un to-tale di oltre 70 scene distribuite in più di 30 pitture, ri-sale alla prima metà del Quattrocento, all’incirca lostesso periodo in cui Masaccio eseguiva con la mede-sima tecnica il perduto affresco con la Sagra nel com-plesso del Carmine. La fama del ciclo è legataprincipalmente al nome di Paolo Uccello che qui af-frescò con certezza almeno due campate, lasciandonelle scene del Diluvio Universale e dell’Ebbrezza diNoè alcune spettacolari prove della sua visione intel-lettuale e quasi ‘metafisica’ della prospettiva. Da nonsottovalutare sono però anche gli autori delle altre pit-ture, in tutto non meno di quattro, in parte ancoraanonimi, ma altamente rappresentativi del milieu ar-tistico, organizzato in botteghe, della Firenze di primoQuattrocento.

Serena PiniCuratrice del Museo di Santa Maria Novella

Cappella BrancacciLa duecentesca chiesa del Carmine accoglie la CappellaBrancacci, capolavoro universalmente noto per gli affreschi delciclo delle Storie di San Pietro di Masaccio e Masolino. Eseguitinegli anni 1425-1427, gli affreschi rimasero incompiuti e furonoterminati da Filippino Lippi fra il 1481 e il 1482. Il percorsomuseale include anche il chiostro e la Sala del Cenacolo diAlessandro Allori.

piazza del Carmine, 14aperto: lunedì e da mercoledì a sabato 10-17; domenica e

festività religiose infrasettimanali 13-17chiuso: Capodanno, 7 gennaio, Pasqua, 1 maggio,1 luglio, 15 agosto, Natale

www.museicivicifiorentini.it/brancacci

Il chiostro del Carminee la perduta Sagrain terra verde di MasaccioAl visitatore che entra nel complesso del Carmine per ammirarela Cappella Brancacci capita raramente di prestare attenzione alchiostro; uno sguardo più attento diventa la premessa al percorsodi visita della cappella. Si tratta di un angolo verde e silenziosodella città, scrigno di opere minori e già sede di un capolavorodell’arte: il perduto affresco della Sagra di Masaccio, in origineeseguito “sopra la porta che va in convento”. La Sagra, ossia laCerimonia di consacrazione della chiesa − alla quale il pittoreaveva assistito da spettatore nel 1422 −, fu eseguita da Masaccionegli anni in cui lavorava alla Cappella. La tecnica del mono-cromo a terra verde fu prescelta forse per conferire una patinadi antichità alla scena di ambientazione coeva, nella quale si ri-conoscevano fra gli astanti Brunelleschi, Donatello, Masolino e lostesso Masaccio. Nel primo Rinascimento questa tecnica era ap-prezzata anche per la sua attitudine a emulare l’aspetto delbronzo o del bassorilievo marmoreo all’antica, stando a GiorgioVasari. La Sagra, ammirata per il coerente impianto prospetticoe la verosimiglianza ritrattistica, costituì un modello per i pittoridelle successive generazioni, come attestano i disegni di copiaparziale cinquecenteschi, uno dei quali riferito a Michelangelo.In occasione del rifacimento del chiostro, all’inizio del Seicento,l’affresco fu coperto da intonaco o più verosimilmente distrutto,suscitando l’indignazione degli amatori delle belle arti. Le ricer-che condotte fin dall’Ottocento si sono rivelate infruttuose; nonrestano ormai che le descrizioni antiche e pochi disegni superstitia restituirci un’idea approssimativa del celebrato manifesto pit-torico dell’Umanesimo. Pochi anni dopo l’intervento masaccesco,entro il 1431, anche Filippo Lippi esordì nel chiostro carmelitanocon un affresco − identificato con la Consegna della Regola car-melitana − di cui oggi resta solo un frammento staccato (visibilesu richiesta). Attualmente nel chiostro, caratterizzato dalla piantaquadrata con doppio ordine di loggiato risalente al 1597-1612,si osservano lungo le pareti numerosi stemmi medievali di fami-glie dell’Oltrarno e alcune memorie di personaggi illustri. Sotto levolte corre un ciclo di lunette affrescate fra Sei e Settecento conepisodi della leggenda carmelitana, eseguito a più mani da pittorifiorentini quali Galeazzo Ghidoni, Domenico Bettini, Cosimo Uli-velli, Antonio Nicola Pillori e altri ancora. Merita una visita anchel’ambiente adiacente alla biglietteria, ove si può ammirare il pre-gevole Cenacolo dipinto da Alessandro Allori nel 1582, alle cuiestremità si individuano il ritratto del committente, padre Lucada Venezia, e quello di un altro frate.

Silvia ColucciCuratrice del Museo della Cappella Brancacci

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IMusei Civici Fiorentini, costituiti da un’articolata varietà di collezioni, hanno il compito diconservare e valorizzare il patrimonio d’arte civico favorendo un’ampia fruizione pubblica.Fanno parte di tale patrimonio anche alcune delle più importanti chiese fiorentine, edifici

religiosi e numerose raccolte ricevute in dono da collezionisti, artisti e istituzioni cittadine.

Museo diPalazzo VecchioIl Palazzo della Signoria, eretto nel1299 per ospitare il Gonfaloniere e iPriori delle Arti, si trasforma in reggiaducale alla metà del XVI secolo per lacorte di Cosimo de’ Medici. Nel percorsodi visita: il Cortile di Michelozzo, il Salonedei Cinquecento, i Quartieri di Leone X,degli Elementi e di Eleonora, lo Studiolo diFrancesco I e altri ambienti. Opere da nonmancare: il Putto del Verrocchio, la Giudittadi Donatello, il Genio della Vittoria diMichelangelo e le pitture di Vasari, Ghirlandaio,Salviati e Bronzino.

piazza della Signoriaaperto: tutti i giorni 9-19, giovedì e festivi infrasettimanali 9-14chiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, NataleIn alcuni periodi dell’anno sono programmate aperture notturne:consultare il sitowww.museicivicifiorentini.it/palazzovecchio

opere prestate• Bartolomeo Ammannati, Opiospite a: Firenze, Museo Nazionaledel Bargello

per la mostra: L’acqua, la pietra,il fuoco. Bartolomeo Ammannatiscultore,fino al 18 settembre

Museo Stefano BardiniStefano Bardini (1854-1922) creò un museo nel palazzo acquistato nel1881 per svolgere la sua attività antiquariale. Passato al Comune diFirenze nel 1922, il museo presenta oggi un allestimento che recuperail progetto originale dell’antiquario. Tra gli oltre 2.000 dipinti, sculturee oggetti di arti applicate, da non mancare la Carità di Tino daCamaino, la Madonna dei Cordai di Donatello, il San MicheleArcangelo di Antonio del Pollaiolo, l’Atlante del Guercino e ilfamoso Porcellino in bronzo di Pietro Tacca. Interessanti le raccolte dimedaglie, bronzetti e tappeti orientali, i cassoni quattrocenteschi e lapreziosa armeria.via dei Renai, 37aperto: sabato, domenica, lunedì 11-17; gli altri giorni, gruppi su prenotazionechiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natalewww.museicivicifiorentini.it/bardini

opere prestate• Hans Clemer, Madonna colBambino (detta Madonna delconiglio)ospite a: Caraglio (Cuneo), Museo delFilatoioper la mostra: Animalia. Animali realie fantastici nell’arte europea dal XVal XX secolo, fino al 5 giugno

• Giovanni Mannozzi, detto Giovannida San Giovanni, Aurora e Titone;Scena di banchetto• Vincenzo Mannozzi, Figuraallegorica

• Ambito veneziano, Brocchiere• Ambito fiorentino, Sedia imbottitaricoperta in velluto• Manifattura fiorentina, Cuscino inraso rosso• Manifattura fiorentina, Cuscino inseta celeste.ospiti a: San Giovanni Valdarno,Basilica di Santa Maria delle Grazieper la mostra: Quiete, invenzione einquietudine. Il Seicento fiorentinointorno a Giovanni da San Giovanni,fino al 12 giugno

A PalazzoVecchio fino al

1 maggioFor the Love of God,il teschio di diamanti

di Damien Hirst

Il teatro romano di Firenze(Palazzo Vecchio)Nel 2010 si è concluso lo scavo archeologico nei sotterranei diPalazzo Vecchio, che ha consentito di riportare alla luce i restidel teatro romano (I-II secolo d.C.). Attraverso una serie dipasserelle è possibile visitare le suggestive vestigia delmonumento antico e le successive stratificazioni medievali.Visitabile su prenotazione tramite visite guidate.Parzialmente accessibile ai disabili motori (accompagnati)e per motivi di sicurezza non accessibile ai minori di 8 anni.Prenotazioni: 055 2768224/2768558 - info.museodeiragazzi@comune.fi.itwww.palazzovecchio-museoragazzi.it

Fondazione Salvatore RomanoNell’antico Cenacolo di Santo Spirito si conservano sculture eframmenti di decorazioni architettoniche e pitture murali,in larga parte medievali, donate a Firenze nel 1946dall’antiquario Salvatore Romano.piazza Santo Spirito, 29aperto: sabato, da aprile a ottobre 9-17, da novembre a marzo 10,30-13,30chiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natalewww.museicivicifiorentini.it/romano

La casa-studio di Rinaldo Carnielo e Collezioni delNovecento con la raccolta Alberto Della Ragione e leDonazioni Fei-Rosai e Palazzeschi sono temporaneamentechiuse al pubblico

Collezioni del Novecentoopere prestate• Enzo Faraoni, Ragazza sdraiataospite a: Firenze, Galleria d’Arte Modernaper la mostra: Natura e verità nella pittura di Enzo Faraoni,fino al 30 aprile

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seicivicifioren

tini

Museo di Santa Maria NovellaIl percorso museale nel convento di Santa MariaNovella comprende i chiostri decorati tra il XIV e ilXV secolo − tra i quali il Chiostro Verde conimportanti pitture di Paolo Uccello −, il Cappellonedegli Spagnoli decorato da affreschi di Andrea diBonaiuto, la Cappella degli Ubriachi e l’anticoRefettorio con interventi tardocinquecenteschi diAlessandro Allori.

piazza Santa Maria Novellaaperto: da lunedì a giovedì e sabato 9-17; festivi infrasettimanali 9-14

chiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natalewww.museicivicifiorentini.it/smn

Il Chiostro Verdenel Museo di SantaMaria NovellaSul fianco destro della basilica di Santa Maria Novellasi sviluppano le monumentali strutture del convento co-struito per accogliere la principale comunità domeni-cana di Firenze e oggi in parte adibito a museo e inparte occupato dalla Scuola Marescialli e Brigadieri deiCarabinieri. Dei quattro chiostri che si aprono all’in-terno dell’antico convento, il più importante sotto ilprofilo storico-artistico e l’unico attualmente visitabileè quello che si incontra subito dopo avere oltrepassatol’androne di ingresso del museo, universalmente notocome Chiostro Verde. Il verde dei cipressi che si in-nalzano al centro del chiostro contribuisce a fare diquesto luogo una suggestiva oasi di pace nel cuore dellacittà, a pochi passi dalla principale stazione ferrovia-ria, ma non ha niente a che vedere con la sua tradizio-nale denominazione. Il singolare appellativo derivadalla cromia predominante delle pitture che decoranotre delle quattro pareti del chiostro, eseguite secondouna particolare tecnica a chiaroscuro, consistente nel-l’utilizzo di un pigmento di origine minerale detto“terra verde” per la stesura di una base uniforme chesi istoriava delineando i contorni e i volumi delle fi-gure con diverse tonalità di verde, bianco e nero,per poi eventualmente rifinire i dettagli decorativi conpochi altri colori, come le ocre gialle e rosse. Il chiostrofu costruito nel XIV secolo, ma il ciclo in terra verde,raffigurante le storie bibliche della Genesi, per un to-tale di oltre 70 scene distribuite in più di 30 pitture, ri-sale alla prima metà del Quattrocento, all’incirca lostesso periodo in cui Masaccio eseguiva con la mede-sima tecnica il perduto affresco con la Sagra nel com-plesso del Carmine. La fama del ciclo è legataprincipalmente al nome di Paolo Uccello che qui af-frescò con certezza almeno due campate, lasciandonelle scene del Diluvio Universale e dell’Ebbrezza diNoè alcune spettacolari prove della sua visione intel-lettuale e quasi ‘metafisica’ della prospettiva. Da nonsottovalutare sono però anche gli autori delle altre pit-ture, in tutto non meno di quattro, in parte ancoraanonimi, ma altamente rappresentativi del milieu ar-tistico, organizzato in botteghe, della Firenze di primoQuattrocento.

Serena PiniCuratrice del Museo di Santa Maria Novella

Cappella BrancacciLa duecentesca chiesa del Carmine accoglie la CappellaBrancacci, capolavoro universalmente noto per gli affreschi delciclo delle Storie di San Pietro di Masaccio e Masolino. Eseguitinegli anni 1425-1427, gli affreschi rimasero incompiuti e furonoterminati da Filippino Lippi fra il 1481 e il 1482. Il percorsomuseale include anche il chiostro e la Sala del Cenacolo diAlessandro Allori.

piazza del Carmine, 14aperto: lunedì e da mercoledì a sabato 10-17; domenica e

festività religiose infrasettimanali 13-17chiuso: Capodanno, 7 gennaio, Pasqua, 1 maggio,1 luglio, 15 agosto, Natale

www.museicivicifiorentini.it/brancacci

Il chiostro del Carminee la perduta Sagrain terra verde di MasaccioAl visitatore che entra nel complesso del Carmine per ammirarela Cappella Brancacci capita raramente di prestare attenzione alchiostro; uno sguardo più attento diventa la premessa al percorsodi visita della cappella. Si tratta di un angolo verde e silenziosodella città, scrigno di opere minori e già sede di un capolavorodell’arte: il perduto affresco della Sagra di Masaccio, in origineeseguito “sopra la porta che va in convento”. La Sagra, ossia laCerimonia di consacrazione della chiesa − alla quale il pittoreaveva assistito da spettatore nel 1422 −, fu eseguita da Masaccionegli anni in cui lavorava alla Cappella. La tecnica del mono-cromo a terra verde fu prescelta forse per conferire una patinadi antichità alla scena di ambientazione coeva, nella quale si ri-conoscevano fra gli astanti Brunelleschi, Donatello, Masolino e lostesso Masaccio. Nel primo Rinascimento questa tecnica era ap-prezzata anche per la sua attitudine a emulare l’aspetto delbronzo o del bassorilievo marmoreo all’antica, stando a GiorgioVasari. La Sagra, ammirata per il coerente impianto prospetticoe la verosimiglianza ritrattistica, costituì un modello per i pittoridelle successive generazioni, come attestano i disegni di copiaparziale cinquecenteschi, uno dei quali riferito a Michelangelo.In occasione del rifacimento del chiostro, all’inizio del Seicento,l’affresco fu coperto da intonaco o più verosimilmente distrutto,suscitando l’indignazione degli amatori delle belle arti. Le ricer-che condotte fin dall’Ottocento si sono rivelate infruttuose; nonrestano ormai che le descrizioni antiche e pochi disegni superstitia restituirci un’idea approssimativa del celebrato manifesto pit-torico dell’Umanesimo. Pochi anni dopo l’intervento masaccesco,entro il 1431, anche Filippo Lippi esordì nel chiostro carmelitanocon un affresco − identificato con la Consegna della Regola car-melitana − di cui oggi resta solo un frammento staccato (visibilesu richiesta). Attualmente nel chiostro, caratterizzato dalla piantaquadrata con doppio ordine di loggiato risalente al 1597-1612,si osservano lungo le pareti numerosi stemmi medievali di fami-glie dell’Oltrarno e alcune memorie di personaggi illustri. Sotto levolte corre un ciclo di lunette affrescate fra Sei e Settecento conepisodi della leggenda carmelitana, eseguito a più mani da pittorifiorentini quali Galeazzo Ghidoni, Domenico Bettini, Cosimo Uli-velli, Antonio Nicola Pillori e altri ancora. Merita una visita anchel’ambiente adiacente alla biglietteria, ove si può ammirare il pre-gevole Cenacolo dipinto da Alessandro Allori nel 1582, alle cuiestremità si individuano il ritratto del committente, padre Lucada Venezia, e quello di un altro frate.

Silvia ColucciCuratrice del Museo della Cappella Brancacci

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i Situato nel cuore di Firenze, tra piazza Strozzi e viaTornabuoni, Palazzo Strozzi è uno degli esempipiù noti di architettura privata rinascimentale.

Commissionato dal mercante fiorentino Filippo Strozzi,fu iniziato nel 1489 forse su progetto di Benedetto daMaiano. La costruzione fu portata a compimento solonel 1538, per rimanere di proprietà degli Strozzi fino al1937. Dal 1999 la gestione è passata al Comune diFirenze. Sin dalla seconda guerra mondiale, PalazzoStrozzi è stato il più importante spazio espositivo aFirenze per mostre temporanee. Nell’aprile 2006 ilComune, la Provincia, la Camera di Commercio diFirenze e un’Associazione di privati hanno unito leforze e dato vita alla Fondazione Palazzo Strozzi con loscopo di gestire in modo ottimale gli spazi espositivi.La Fondazione Palazzo Strozzi è dunque unainnovazione nel panorama della cultura italiana intema di governance. Le sfide principali dellaFondazione sono quelle di portare a Firenze unapproccio internazionale per l’organizzazione di eventiculturali, di fornire una piattaforma per lasperimentazione culturale, di creare uno spazio per ildibattito e la discussione, di promuovere nuove sinergiecon altre istituzioni culturali, di essere un catalizzatoreper la cultura in senso lato: in breve, “pensare globale,agire locale”. Il piano nobile di Palazzo Strozzi ospitaogni anno due grandi mostre ed è aperto al pubblicotutto l’anno con un’esposizione permanente sulla storiadel palazzo e della famiglia Strozzi.

piazza Strozziaperto: tutti i giorni 9-20, giovedì 9-23 www.palazzostrozzi.org

anticipazionemostra

Il denaro e la bellezza.

I banchieri, Botticelli e il rogo delle vanità

a cura di Ludovica Sebregondi e Tim Parks17 settembre 2011-22 gennaio 2012

Capolavori di Botticelli, Beato Angelico, Piero delPollaiolo, i Della Robbia, Lorenzo di Credi

illustrano come il fiorire del moderno sistemabancario sia stato parallelo alla maggiore

stagione artistica del mondooccidentale.

palazzo

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ici riccardi

Palazzo Medici Riccardi è uno dei più significativi edifici di Firenze: per la suacentralità, per la sua imponenza e bellezza, per il patrimonio artistico cheospita – celebre la Cavalcata dei Magi di Benozzo Gozzoli – e per il suo

percorso museale recentemente ampliato. Palazzo Medici Riccardi ospita inoltrealcuni uffici della Provincia di Firenze e offre a cittadini e turisti una ricca

programmazione di eventi culturali diffusi in ogni area territoriale.

Cresce la cultura!Arriva il PIC

La Provincia promuove lo sviluppodella cultura con iniziative ed eventisu tutto il territorio. Grazie al Piano Integrato per la Cultura regionale,

arte contemporanea, festival,appuntamenti con pittura e scultura sifanno ancora più vicini. Tra gli eventidell’estate 2011 l’Estate Fiesolana,

Luglio Bambino a CampiBisenzio, TusciaElecta e

molto altro.

arte contemporanea

Palazzo Medici Riccardi ospita da marzo a lu-glio una serie di esposizioni dedicate al con-temporaneo.

Antonio Vinciguerra25 marzo-25 aprile

Marco Dolfi28 aprile-20 maggio

Dino Caponi5 maggio-7 giugno

Ottone Rosai12 maggio-21 giugno

Umberto Mariani16 giugno-17 luglio

famiglie a Palazzo Strozzi

in occasione dellamostra, attività

didatticheper famiglie.Vedi p. 54

Wolakota: amicizia col popolo

Lakota SiouxSale Istituto Storico della Resistenza

11-20 aprile

Una settimana ricca di eventi dedicati allastoria, alla cultura e alla spiritualità degliindiani Sioux. L’evento è organizzato dallaProvincia di Firenze e dalla Rosebud SiouxTribe in collaborazione con l’Associazioneculturale “Wambli Gleska”. Tra gli appunta-menti anche la mostra etnografica di manu-fatti originali indiani, convegni, tavole roton-de e proiezioni.

in provincia

Benozzo Gozzoli e Cosimo Rosselli nelle

terre di Castelfiorentino. Pittura devozionale

in ValdelsaCastelfiorentino, Be.Go. Museo Benozzo Gozzoli

30 aprile-31 luglio

La mostra rientra nel progetto “La città degliUffizi” che porta le opere della celebre galle-ria in giro per i Comuni del territorio. Per chivisita l’esposizione di Castelfiorentino, in-gresso ridotto a Palazzo Medici Riccardi perammirare il capolavoro di Benozzo: la Caval-cata dei Magi. Per informazioni: www.lacittadegliuffizi.org

via Cavour, 3aperto: tutti i giorni 9-19 chiuso: mercoledì Prenotazioni e biglietteria: 055 2760340www.palazzo-medici.it www.provincia.fi.it

La primavera a Palazzo Medici Riccardi: mostre,

spettacoli, musica e tanta artea Firenze e nel territorio

I suoni e i colori di Firenze in primavera e inestate sono inconfondibili e particolarissimi.Una passeggiata nella città gigliata in questimesi è davvero un’esperienza senza prezzo.Che chiunque vorrà ripetere più e più volte. APalazzo Medici Riccardi, sede della Provinciadi Firenze, vengono organizzati come da tra-dizione molti eventi, spettacoli e mostre perfesteggiare l’arrivo della bella stagione e of-frire ai cittadini occasioni di cultura e diverti-mento.

mostre

Pietro Annigoni: un’arte per l’uomoMuseo Mediceo e Limonaia

fino al 12 aprile

Si chiudono con questa esposizione le cele-brazioni per il centenario della nascita diAnnigoni, pittore legatissimo a Firenze. Lasua vita e la sua produzione artistica sonoricostruite attraverso ritratti e autoritratti,dipinti che accennano al Verismo e alla Meta-fisica, paesaggi e vedute, gouaches, sangui-gne e studi di affresco. Il ricavato della ven-dita del catalogo sarà devoluto alla OnlusAmici di Pietro Annigoni per la solidarietà frai popoli, per favorire lo sviluppo di progettilegati alle popolazioni del Burkina Faso.

Torna ilGenio delTerritorio!

scopri tutti gli eventi suwww.genioterritorio.it

mostra

Picasso, Miró, Dalí.Giovani e arrabbiati:

la nascita della modernitàa cura di Eugenio Carmona e Christoph Vitali

12 marzo-17 luglio

Con più di 60 opere giovanili di Picasso, Miró e Dalí e oltre 100schizzi picassiani provenienti dalla Spagna, dal Metropolitan e da

collezioni private, la mostra indaga le radici comuni di uno stile che hareso celebri i tre artisti e la loro voglia di ribellarsi alle convenzioni. Afare da trait d’union tra le opere il Cahier 7, esposto integralmente perla prima volta fuori dalla Spagna, che ha rappresentato sollecitazionifortissime per Dalí e Miró e segnato l’inizio del linguaggio dell’artemoderna. Percorrendo a ritroso un arco temporale di trenta anni, larassegna si apre con opere che rimandano alla presunta visita di Dalí

a Picasso a Parigi (1926), per attraversare la nascita dellamodernità con le risposte di Dalí a Miró; evidenzia poi l’incrocio

fra Miró e Picasso (1917) e termina ancor prima dell’arrivodi quest’ultimo in Francia (1900). Il percorso si chiude

con la Donna che piange di Picasso (1937), laComposizione geometrica di Miró (1933) el’Arlecchino di Dalí (1926), che mostrano

il persistere dell’influsso delCahier 7.

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i Situato nel cuore di Firenze, tra piazza Strozzi e viaTornabuoni, Palazzo Strozzi è uno degli esempipiù noti di architettura privata rinascimentale.

Commissionato dal mercante fiorentino Filippo Strozzi,fu iniziato nel 1489 forse su progetto di Benedetto daMaiano. La costruzione fu portata a compimento solonel 1538, per rimanere di proprietà degli Strozzi fino al1937. Dal 1999 la gestione è passata al Comune diFirenze. Sin dalla seconda guerra mondiale, PalazzoStrozzi è stato il più importante spazio espositivo aFirenze per mostre temporanee. Nell’aprile 2006 ilComune, la Provincia, la Camera di Commercio diFirenze e un’Associazione di privati hanno unito leforze e dato vita alla Fondazione Palazzo Strozzi con loscopo di gestire in modo ottimale gli spazi espositivi.La Fondazione Palazzo Strozzi è dunque unainnovazione nel panorama della cultura italiana intema di governance. Le sfide principali dellaFondazione sono quelle di portare a Firenze unapproccio internazionale per l’organizzazione di eventiculturali, di fornire una piattaforma per lasperimentazione culturale, di creare uno spazio per ildibattito e la discussione, di promuovere nuove sinergiecon altre istituzioni culturali, di essere un catalizzatoreper la cultura in senso lato: in breve, “pensare globale,agire locale”. Il piano nobile di Palazzo Strozzi ospitaogni anno due grandi mostre ed è aperto al pubblicotutto l’anno con un’esposizione permanente sulla storiadel palazzo e della famiglia Strozzi.

piazza Strozziaperto: tutti i giorni 9-20, giovedì 9-23 www.palazzostrozzi.org

anticipazionemostra

Il denaro e la bellezza.

I banchieri, Botticelli e il rogo delle vanità

a cura di Ludovica Sebregondi e Tim Parks17 settembre 2011-22 gennaio 2012

Capolavori di Botticelli, Beato Angelico, Piero delPollaiolo, i Della Robbia, Lorenzo di Credi

illustrano come il fiorire del moderno sistemabancario sia stato parallelo alla maggiore

stagione artistica del mondooccidentale.

palazzo

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ici riccardi

Palazzo Medici Riccardi è uno dei più significativi edifici di Firenze: per la suacentralità, per la sua imponenza e bellezza, per il patrimonio artistico cheospita – celebre la Cavalcata dei Magi di Benozzo Gozzoli – e per il suo

percorso museale recentemente ampliato. Palazzo Medici Riccardi ospita inoltrealcuni uffici della Provincia di Firenze e offre a cittadini e turisti una ricca

programmazione di eventi culturali diffusi in ogni area territoriale.

Cresce la cultura!Arriva il PIC

La Provincia promuove lo sviluppodella cultura con iniziative ed eventisu tutto il territorio. Grazie al Piano Integrato per la Cultura regionale,

arte contemporanea, festival,appuntamenti con pittura e scultura sifanno ancora più vicini. Tra gli eventidell’estate 2011 l’Estate Fiesolana,

Luglio Bambino a CampiBisenzio, TusciaElecta e

molto altro.

arte contemporanea

Palazzo Medici Riccardi ospita da marzo a lu-glio una serie di esposizioni dedicate al con-temporaneo.

Antonio Vinciguerra25 marzo-25 aprile

Marco Dolfi28 aprile-20 maggio

Dino Caponi5 maggio-7 giugno

Ottone Rosai12 maggio-21 giugno

Umberto Mariani16 giugno-17 luglio

famiglie a Palazzo Strozzi

in occasione dellamostra, attività

didatticheper famiglie.Vedi p. 54

Wolakota: amicizia col popolo

Lakota SiouxSale Istituto Storico della Resistenza

11-20 aprile

Una settimana ricca di eventi dedicati allastoria, alla cultura e alla spiritualità degliindiani Sioux. L’evento è organizzato dallaProvincia di Firenze e dalla Rosebud SiouxTribe in collaborazione con l’Associazioneculturale “Wambli Gleska”. Tra gli appunta-menti anche la mostra etnografica di manu-fatti originali indiani, convegni, tavole roton-de e proiezioni.

in provincia

Benozzo Gozzoli e Cosimo Rosselli nelle

terre di Castelfiorentino. Pittura devozionale

in ValdelsaCastelfiorentino, Be.Go. Museo Benozzo Gozzoli

30 aprile-31 luglio

La mostra rientra nel progetto “La città degliUffizi” che porta le opere della celebre galle-ria in giro per i Comuni del territorio. Per chivisita l’esposizione di Castelfiorentino, in-gresso ridotto a Palazzo Medici Riccardi perammirare il capolavoro di Benozzo: la Caval-cata dei Magi. Per informazioni: www.lacittadegliuffizi.org

via Cavour, 3aperto: tutti i giorni 9-19 chiuso: mercoledì Prenotazioni e biglietteria: 055 2760340www.palazzo-medici.it www.provincia.fi.it

La primavera a Palazzo Medici Riccardi: mostre,

spettacoli, musica e tanta artea Firenze e nel territorio

I suoni e i colori di Firenze in primavera e inestate sono inconfondibili e particolarissimi.Una passeggiata nella città gigliata in questimesi è davvero un’esperienza senza prezzo.Che chiunque vorrà ripetere più e più volte. APalazzo Medici Riccardi, sede della Provinciadi Firenze, vengono organizzati come da tra-dizione molti eventi, spettacoli e mostre perfesteggiare l’arrivo della bella stagione e of-frire ai cittadini occasioni di cultura e diverti-mento.

mostre

Pietro Annigoni: un’arte per l’uomoMuseo Mediceo e Limonaia

fino al 12 aprile

Si chiudono con questa esposizione le cele-brazioni per il centenario della nascita diAnnigoni, pittore legatissimo a Firenze. Lasua vita e la sua produzione artistica sonoricostruite attraverso ritratti e autoritratti,dipinti che accennano al Verismo e alla Meta-fisica, paesaggi e vedute, gouaches, sangui-gne e studi di affresco. Il ricavato della ven-dita del catalogo sarà devoluto alla OnlusAmici di Pietro Annigoni per la solidarietà frai popoli, per favorire lo sviluppo di progettilegati alle popolazioni del Burkina Faso.

Torna ilGenio delTerritorio!

scopri tutti gli eventi suwww.genioterritorio.it

mostra

Picasso, Miró, Dalí.Giovani e arrabbiati:

la nascita della modernitàa cura di Eugenio Carmona e Christoph Vitali

12 marzo-17 luglio

Con più di 60 opere giovanili di Picasso, Miró e Dalí e oltre 100schizzi picassiani provenienti dalla Spagna, dal Metropolitan e da

collezioni private, la mostra indaga le radici comuni di uno stile che hareso celebri i tre artisti e la loro voglia di ribellarsi alle convenzioni. Afare da trait d’union tra le opere il Cahier 7, esposto integralmente perla prima volta fuori dalla Spagna, che ha rappresentato sollecitazionifortissime per Dalí e Miró e segnato l’inizio del linguaggio dell’artemoderna. Percorrendo a ritroso un arco temporale di trenta anni, larassegna si apre con opere che rimandano alla presunta visita di Dalí

a Picasso a Parigi (1926), per attraversare la nascita dellamodernità con le risposte di Dalí a Miró; evidenzia poi l’incrocio

fra Miró e Picasso (1917) e termina ancor prima dell’arrivodi quest’ultimo in Francia (1900). Il percorso si chiude

con la Donna che piange di Picasso (1937), laComposizione geometrica di Miró (1933) el’Arlecchino di Dalí (1926), che mostrano

il persistere dell’influsso delCahier 7.

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L’Imperiale e Regio Museo di Fisica e Storia Naturale –fondato nel 1775 da Pietro Leopoldo di AsburgoLorena per riunire le collezioni naturalistiche e gli

strumenti scientifici conservati nella Galleria degli Uffizi, poichiamato “La Specola” in omaggio all’Osservatorio Astronomicoterminato nel 1789 – si articola oggi in sei sezioni distribuite in

palazzi e luoghi della città. Vi sono ospitati reperti distraordinario valore scientifico e naturalistico: dagli erbari

cinquecenteschi alla preziose cere del Settecento, dagli scheletrifossili di elefanti alle collezioni di variopinte farfalle, dai grandi

cristalli di tormaline ai reperti aztechi, dalle imponentisculture lignee all’infiorescenza più grande del mondo.

Un contesto checoniuga, in

maniera mirabile,natura, storia,scienza e arte.

Sede amministrativa:via Giorgio La Pira, 4www.msn.unifi.it

Orto botanico“Giardino dei Semplici”la storiaIl “Giardino dei Semplici” – istituito il1 dicembre 1545 da Cosimo I de’Medici ad uso degli studenti diMedicina come giardino di piantemedicinali (dette al tempo“Semplici”) – è il terzo orto botanicopiù antico del mondo dopo quelli diPisa e di Padova. Un periodoparticolarmente significativo per ilgiardino fu quando, agli inizi del XVIIIsecolo, venne affidato alle cure dellaSocietà Botanica Fiorentina edebbe come direttore Pier AntonioMicheli, uno dei fondatori dellaSocietà stessa. Micheli trasformòlentamente l’orto botanico in unorto sistematico, recidendo quellegame strettissimo che ancora alloralegava la medicina alla botanica, e lo rese un’istituzione di famaeuropea. Alla fine del XVIII secolo poi, con il passaggioall’Accademia dei Georgofili, il giardino cambiò radicalmente e ampispazi vennero destinati alle colture agrarie. Ai primi dell’Ottocento, sotto ladirezione di Ottaviano Targioni Tozzetti, riacquistò la sua caratteristica di giardinosistematico; alla fine del secolo Teodoro Caruel fece costruire le grandi serre situatesu via Micheli e sotto la sua direzione l’orto venne assegnato al Regio Istituto diStudi Superiori Pratici. Negli anni seguenti fu realizzato il progetto di riunirel’Istituto Botanico, fondato da Filippo Parlatore nel Museo di via Romana, alGiardino dei Semplici. Nel 1905 si conclusero le operazioni di trasferimento ditutte le più importanti istituzioni botaniche (Biblioteca ed Erbario) nei localiprospicienti al Giardino dei Semplici e si costituì l’Istituto e Orto Botanico conannesso Museo Botanico. Intorno al 1925, sotto la direzione di GiovanniNegri, per rendere visibile il giardino al pubblico, furono demoliti gli altimuri che lo circondavano dalla parte di via La Pira e di via Gino Capponi.

il giardino oggiL’Orto Botanico è una sezione del Museo di Storia Naturale dell’Università diFirenze; si sviluppa su 2,3 ettari, con un complesso di aiuole tematiche,di percorsi espositivi, di grandi serre e serrette. Il catalogo comprendeattualmente 4.450 piante in coltivazione. Molti sono gli allestimentirealizzati recentemente per finalità didattiche, di divulgazione,di ricerca scientifica e di conservazione della biodiversità. Nel2004 l’Orto è stato nominato CESFL (Centro per laconservazione ex situ della flora) dalla Regione Toscana esvolge tale attività in collaborazione con gli Orti di Pisa eSiena. Da maggio 2008 sono disponibili percorsimultisensoriali tattili e olfattivi per non vedenti. Numerosesono le collezioni presenti all’Orto Botanico, tutte notevoli maalcune veramente splendide. Ricordiamo tra tutte quella dellecicadee, che annovera oltre 200 esemplari appartenenti a 9 generi.Alcuni esemplari sono veramente magnifici per dimensioni e aspettoessendo in coltivazione dai primi anni del ’900. Esse sono considerate“fossili viventi” in quanto, pur essendo comparse in ere remote (i loroantenati più antichi sono riferibili alla fine del Paleozoico), ebbero la massimaespansione durante il Mesozoico e sono giunte ai giorni nostri pressoché immutatenei caratteri fondamentali, già riscontrabili nelle specie estinte. Infine, una menzioneirrinunciabile spetta al vecchio esemplare di Taxus baccata, piantatonel 1720 al tempo in cui diresse il giardino l’illustre botanicofiorentino Pier Antonio Micheli.

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Sezione Antropologiae Etnologia

I reperti più antichi provengono dalle raccolte mediceee dalla collezione settecentesca di James Cook; altri

sono stati raccolti da ricercatori e scienziati tra Otto eNovecento. Intere sale sono dedicate agli Indiani

d’America, alla Lapponia, alla Siberia, all’Indonesia;di grande rilievo la collezione di strumenti musicali.

via del Proconsolo, 12

Sezione Geologiae Paleontologia

Dedicata ai vertebrati fossili della Toscana, quiraccolti da oltre due secoli, illustra la storia

paleontologica, la paleogeografia e le fasi dellafauna terrestre e marina. Vi si conserva lo scheletro

del primate più antico della regione.

via Giorgio La Pira, 4

Sezione Mineralogiae Litologia

Vi si scoprono collezioni di minerali, rocce e gemme:da non perdere un grande cristallo di topazio eun’acquamarina di quasi 100 kg. Il rinnovato

allestimento è corredato da filmati e innovativeanimazioni didattiche multimediali.

via Giorgio La Pira, 4

Antropologia e EtnologiaGeologia e PaleontologiaMineralogia e Litologia

aperti: dal 1 ottobre al 31 maggio lunedì, martedì, giovedì,venerdì e domenica 9-13, sabato 9-17;

dal 1 giugno al 30 settembre lunedì, giovedì,venerdì e domenica 10-13, sabato 10-18

chiusi: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natale

Sezione Zoologia“La Specola”

Nel “Salone degli Scheletri” si conservano crani escheletri completi di mammiferi e animali estinti. Al

primo piano si visita la Tribuna di Galileo,realizzata nel 1841, mentre al secondo le salededicate alla zoologia offrono un esauriente

panorama degli animali esistenti e di quelli estinti oin pericolo di estinzione. Le sale delle cere

anatomiche contengono reperti di alto valorescientifico e artistico, tuttora utili per lostudio dell’anatomia. Nel Torrino ovvero

“La Specola” un nuovo allestimentopresenta una scelta delle collezioni

storico-scientifiche, con reperti già nellecollezioni medicee.

Nuovamente prorogata la mostra Cristallila più bella mostra di minerali al mondo

(fino a giugno 2012).

via Romana, 17aperto: dal 1 ottobre al 31 maggio da martedì a domenica

9,30-16,30; dal 1 giugno al 30 settembreda martedì a domenica 10,30-17,30

Salone degli Scheletri e Torrino apertosolo su prenotazione con visita guidata 055 2346760

chiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natale

Sezione BotanicaÈ la più importante istituzione scientifica italianaper la raccolta e la conservazione di collezioni di

piante e materiali di origine vegetale. Riuniscestraordinari erbari storici e collezioni artistiche e

didattiche, che comprendono dipinti di naturamorta di Bartolomeo Bimbi e modelli in cera di

vegetali realizzati tra il XVIII e il XIX secolo.

via Giorgio La Pira, 4aperto: solo su prenotazione con visita guidata 055 2346760

ffffooooccccuuuussss

via Pier Antonio Micheli, 3aperto: dal 16 ottobre al 31 marzo, sabato, domenicae lunedì 10-17; dal 1 aprile al 15 ottobre, lunedì, martedì e da giovedìa domenica 10-19chiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natale

È possibile consultare on line un archivio digitale

in progress di alcuni deicampioni più preziosi degli

erbari appartenenti alla sezione botanica.

www.parlatore.msn.unifi.it

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L’Imperiale e Regio Museo di Fisica e Storia Naturale –fondato nel 1775 da Pietro Leopoldo di AsburgoLorena per riunire le collezioni naturalistiche e gli

strumenti scientifici conservati nella Galleria degli Uffizi, poichiamato “La Specola” in omaggio all’Osservatorio Astronomicoterminato nel 1789 – si articola oggi in sei sezioni distribuite in

palazzi e luoghi della città. Vi sono ospitati reperti distraordinario valore scientifico e naturalistico: dagli erbari

cinquecenteschi alla preziose cere del Settecento, dagli scheletrifossili di elefanti alle collezioni di variopinte farfalle, dai grandi

cristalli di tormaline ai reperti aztechi, dalle imponentisculture lignee all’infiorescenza più grande del mondo.

Un contesto checoniuga, in

maniera mirabile,natura, storia,scienza e arte.

Sede amministrativa:via Giorgio La Pira, 4www.msn.unifi.it

Orto botanico“Giardino dei Semplici”la storiaIl “Giardino dei Semplici” – istituito il1 dicembre 1545 da Cosimo I de’Medici ad uso degli studenti diMedicina come giardino di piantemedicinali (dette al tempo“Semplici”) – è il terzo orto botanicopiù antico del mondo dopo quelli diPisa e di Padova. Un periodoparticolarmente significativo per ilgiardino fu quando, agli inizi del XVIIIsecolo, venne affidato alle cure dellaSocietà Botanica Fiorentina edebbe come direttore Pier AntonioMicheli, uno dei fondatori dellaSocietà stessa. Micheli trasformòlentamente l’orto botanico in unorto sistematico, recidendo quellegame strettissimo che ancora alloralegava la medicina alla botanica, e lo rese un’istituzione di famaeuropea. Alla fine del XVIII secolo poi, con il passaggioall’Accademia dei Georgofili, il giardino cambiò radicalmente e ampispazi vennero destinati alle colture agrarie. Ai primi dell’Ottocento, sotto ladirezione di Ottaviano Targioni Tozzetti, riacquistò la sua caratteristica di giardinosistematico; alla fine del secolo Teodoro Caruel fece costruire le grandi serre situatesu via Micheli e sotto la sua direzione l’orto venne assegnato al Regio Istituto diStudi Superiori Pratici. Negli anni seguenti fu realizzato il progetto di riunirel’Istituto Botanico, fondato da Filippo Parlatore nel Museo di via Romana, alGiardino dei Semplici. Nel 1905 si conclusero le operazioni di trasferimento ditutte le più importanti istituzioni botaniche (Biblioteca ed Erbario) nei localiprospicienti al Giardino dei Semplici e si costituì l’Istituto e Orto Botanico conannesso Museo Botanico. Intorno al 1925, sotto la direzione di GiovanniNegri, per rendere visibile il giardino al pubblico, furono demoliti gli altimuri che lo circondavano dalla parte di via La Pira e di via Gino Capponi.

il giardino oggiL’Orto Botanico è una sezione del Museo di Storia Naturale dell’Università diFirenze; si sviluppa su 2,3 ettari, con un complesso di aiuole tematiche,di percorsi espositivi, di grandi serre e serrette. Il catalogo comprendeattualmente 4.450 piante in coltivazione. Molti sono gli allestimentirealizzati recentemente per finalità didattiche, di divulgazione,di ricerca scientifica e di conservazione della biodiversità. Nel2004 l’Orto è stato nominato CESFL (Centro per laconservazione ex situ della flora) dalla Regione Toscana esvolge tale attività in collaborazione con gli Orti di Pisa eSiena. Da maggio 2008 sono disponibili percorsimultisensoriali tattili e olfattivi per non vedenti. Numerosesono le collezioni presenti all’Orto Botanico, tutte notevoli maalcune veramente splendide. Ricordiamo tra tutte quella dellecicadee, che annovera oltre 200 esemplari appartenenti a 9 generi.Alcuni esemplari sono veramente magnifici per dimensioni e aspettoessendo in coltivazione dai primi anni del ’900. Esse sono considerate“fossili viventi” in quanto, pur essendo comparse in ere remote (i loroantenati più antichi sono riferibili alla fine del Paleozoico), ebbero la massimaespansione durante il Mesozoico e sono giunte ai giorni nostri pressoché immutatenei caratteri fondamentali, già riscontrabili nelle specie estinte. Infine, una menzioneirrinunciabile spetta al vecchio esemplare di Taxus baccata, piantatonel 1720 al tempo in cui diresse il giardino l’illustre botanicofiorentino Pier Antonio Micheli.

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Sezione Antropologiae Etnologia

I reperti più antichi provengono dalle raccolte mediceee dalla collezione settecentesca di James Cook; altri

sono stati raccolti da ricercatori e scienziati tra Otto eNovecento. Intere sale sono dedicate agli Indiani

d’America, alla Lapponia, alla Siberia, all’Indonesia;di grande rilievo la collezione di strumenti musicali.

via del Proconsolo, 12

Sezione Geologiae Paleontologia

Dedicata ai vertebrati fossili della Toscana, quiraccolti da oltre due secoli, illustra la storia

paleontologica, la paleogeografia e le fasi dellafauna terrestre e marina. Vi si conserva lo scheletro

del primate più antico della regione.

via Giorgio La Pira, 4

Sezione Mineralogiae Litologia

Vi si scoprono collezioni di minerali, rocce e gemme:da non perdere un grande cristallo di topazio eun’acquamarina di quasi 100 kg. Il rinnovato

allestimento è corredato da filmati e innovativeanimazioni didattiche multimediali.

via Giorgio La Pira, 4

Antropologia e EtnologiaGeologia e PaleontologiaMineralogia e Litologia

aperti: dal 1 ottobre al 31 maggio lunedì, martedì, giovedì,venerdì e domenica 9-13, sabato 9-17;

dal 1 giugno al 30 settembre lunedì, giovedì,venerdì e domenica 10-13, sabato 10-18

chiusi: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natale

Sezione Zoologia“La Specola”

Nel “Salone degli Scheletri” si conservano crani escheletri completi di mammiferi e animali estinti. Al

primo piano si visita la Tribuna di Galileo,realizzata nel 1841, mentre al secondo le salededicate alla zoologia offrono un esauriente

panorama degli animali esistenti e di quelli estinti oin pericolo di estinzione. Le sale delle cere

anatomiche contengono reperti di alto valorescientifico e artistico, tuttora utili per lostudio dell’anatomia. Nel Torrino ovvero

“La Specola” un nuovo allestimentopresenta una scelta delle collezioni

storico-scientifiche, con reperti già nellecollezioni medicee.

Nuovamente prorogata la mostra Cristallila più bella mostra di minerali al mondo

(fino a giugno 2012).

via Romana, 17aperto: dal 1 ottobre al 31 maggio da martedì a domenica

9,30-16,30; dal 1 giugno al 30 settembreda martedì a domenica 10,30-17,30

Salone degli Scheletri e Torrino apertosolo su prenotazione con visita guidata 055 2346760

chiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natale

Sezione BotanicaÈ la più importante istituzione scientifica italianaper la raccolta e la conservazione di collezioni di

piante e materiali di origine vegetale. Riuniscestraordinari erbari storici e collezioni artistiche e

didattiche, che comprendono dipinti di naturamorta di Bartolomeo Bimbi e modelli in cera di

vegetali realizzati tra il XVIII e il XIX secolo.

via Giorgio La Pira, 4aperto: solo su prenotazione con visita guidata 055 2346760

ffffooooccccuuuussss

via Pier Antonio Micheli, 3aperto: dal 16 ottobre al 31 marzo, sabato, domenicae lunedì 10-17; dal 1 aprile al 15 ottobre, lunedì, martedì e da giovedìa domenica 10-19chiuso: Capodanno, Pasqua, 1 maggio, 15 agosto, Natale

È possibile consultare on line un archivio digitale

in progress di alcuni deicampioni più preziosi degli

erbari appartenenti alla sezione botanica.

www.parlatore.msn.unifi.it

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