VIVA L’ENERGIA
EOLICA!FATTI SULL’ENERGIA EOLICA —
12 DOMANDE E 12 RISPOSTE
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INDICE
ULTIME NOTIZIE DAL FRONTE DELL’EOLICO ............................................................................................................................................................................5
«E SE CONSUMASSIMO MENO ELETTRICITÀ INVECE DI PRODURRE ENERGIA EOLICA?» ........................................................................................................7
«QUANTO SONO EFFICIENTI LE TURBINE EOLICHE?» ..............................................................................................................................................................9
«ABBIAMO ABBASTANZA VENTO IN SVIZZERA?» ................................................................................................................................................................. 11
«E SE IL VENTO SMETTESSE DI SOFFIARE?» ...........................................................................................................................................................................13
«LE RICHIESTE DEI CITTADINI VENGONO PRESE SERIAMENTE IN CONSIDERAZIONE OPPURE SI DECIDE SENZA TENERNE CONTO?» ...................................15
«LE TURBINE EOLICHE SONO TROPPO GRANDI PER LA PICCOLA SVIZZERA?» .....................................................................................................................17
«BOSCO E SELVAGGINA MINACCIATI PER UN PO’DI ENERGIA EOLICA?» ..............................................................................................................................19
«LE TURBINE EOLICHE METTONO IN PERICOLO LA VITA DEGLI UCCELLI E DEI PIPISTRELLI?»................................................................................................21
«PARCHI EOLICI: TRANQUILLITÀ ADDIO?» ............................................................................................................................................................................23
«LE TURBINE EOLICHE SONO DANNOSE PER LA NOSTRA SALUTE?» ....................................................................................................................................25
«L’ALTERNANZA LUCE-OMBRA PRODOTTA DA UN PARCO EOLICO PUÒ ARRECARE DISTURBO? QUALI I PERICOLI?» .........................................................27
«ENERGIA EOLICA: VANTAGGI PER POCHI E DISAGI PER MOLTI?» .......................................................................................................................................29
LA GRANDE SCOMMESSA DELL’EOLICO ...............................................................................................................................................................................31
3
Il mondo energetico sta vivendo un cambiamento radicale: i prezzi
sembrano impazziti, i modelli di business tradizionali non sono più redditizi
e nuovi concorrenti aprono sfide inedite nel settore. A ciò si aggiungono la
decisione presa nel 2011 dal Consiglio federale e dal Parlamento di
abbandonare il nucleare e l’incarico da essi conferito di preparare le basi
giuridiche del nuovo futuro energetico. Il primo pacchetto di misure della
Strategia energetica 2050 presentato dal Consiglio federale al Parlamento
indica la strada da percorrere verso un approvvigionamento energetico
sicuro, economico e sostenibile. Di questo futuro energetico non faranno
parte nuove centrali nucleari, perché il loro esercizio non sarà più redditizio.
Per rendere possibile un simile cambio di rotta del nostro sistema energetico
dobbiamo lavorare su più fronti: aumento dell’efficienza energetica e
stabilizzazione dei consumi di elettricità, garanzia dell’accesso ai mercati
internazionali dell’energia, ristrutturazione e potenziamento delle nostre reti
elettriche. Per compensare l’abbandono dell’energia nucleare dobbiamo
aumentare la quota delle energie rinnovabili nel nostro mix elettrico, tra cui
si annoverano oltre all’energia solare, da biomassa, geotermica e all’energia
ricavata dal calore ambientale anche quella eolica. Proprio quest’ultima è il
tema del presente opuscolo, che vi fornirà molte informazioni interessanti.
Alla fine del 2015, in Svizzera, erano in esercizio complessivamente 34
impianti eolici di grandi dimensioni, capaci di produrre 100 gigawattora
all’anno, pari cioè al fabbisogno di oltre 30’000 economie domestiche. Il
potenziale di sviluppo dell’energia eolica nel nostro Paese è ancora elevato
e il Giura, le Alpi, le Prealpi, l’Altopiano occidentale e la Svizzera orientale
presentano zone molto indicate per l’installazione di questo tipo di impianti.
È necessario, tuttavia, procedere a una pianificazione scrupolosa, coinvolge-
re la popolazione locale e prendere sul serio le legittime critiche dei più
scettici. Per le regioni succitate gli investimenti nell’eolico possono tuttavia
rappresentare anche una nuova grande opportunità, dando impulso
all’economia locale e favorendo così la creazione di valore e di nuovi posti di
lavoro nella regione; al contempo essi contribuiscono a ridurre la nostra
dipendenza da fonti energetiche esauribili, i cui effetti dannosi sul clima e
sulle generazioni future si farebbero sentire ancora per molti secoli.
Così come con la costruzione delle prime centrali idroelettriche i nostri
bisnonni diedero un importante contributo alla nascita della Svizzera
moderna, noi oggi, grazie all’energia eolica e a tutte le altre energie
rinnovabili, possiamo disegnare un nuovo futuro energetico. Sfruttare
questa opportunità è una responsabilità di tutta la società. Noi facciamo un
primo passo informandovi nel modo più completo possibile sul mondo
dell’eolico.
Daniel Büchel
Vicedirettore dell’Ufficio federale dell’energia
Direttore del programma SvizzeraEnergia
LE ENERGIE RINNOVABILI SONO IL NOSTRO FUTURO
4
Schweizer Windenergiestandorte mit über 0.5 MW Leistung
Standort WEA* Gesamtleistung Baujahr
1 Haldenstein (GR) 1 3 MW 2013
2 Entlebuch (LU) 3 4.15 MW 2005 / 2011 / 2013
3 Gütsch/Andermatt (UR) 4 3.3 MW 2004 / 2010 / 2012
4 Griespass/Nufenen (VS) 1 2.3 MW 2011
5 Coude du Rhône (VS) 3 7 MW 2005 / 2008 / 2012
6 Mont-Crosin (BE) 16 32 MW (ab 2016) 2013 (Repowering Anlagen 1996 /
1998) / 2016 (Repowering Anlagen von 2001 / 2004)
7 Le Peuchapatte (JU) 3 6.9 MW 2010
8 Saint-Brais (JU) 2 4 MW 2009
*Windenergieanlagen
12
3
4
5
678
(Karte: © 2015 Bundesamt für Landestopografie)
68
7
5
4
3
21
(carta: © 2015 Ufficio federale di topografia)
UBICAZIONE DEGLI IMPIANTI EOLICI SVIZZERI CON UNA POTENZA SUPERIORE
A 0,5 MW
Ubicazione Impianto Potenza totale Anno di costruzione
1 Haldenstein (GR) 1 3 MW 2013
2 Entlebuch (LU) 3 4,15 MW 2005/2011/2013
3 Gütsch/Andermatt (UR) 4 3,3 MW 2004/2010/2012
4 Griespass/Nufenen (VS) 1 2,3 MW 2011
5 Coude du Rhône (VS) 3 7 MW 2005/2008/2012
6 Mont-Crosin (BE) 16 37,2 MW
(dal 2016)
1996/1998/2001/2004
2010/2013/2016
7 Le Peuchapatte (JU) 3 6,9 MW 2010
8 Saint-Brais (JU) 2 4 MW 2009
I NOSTRI VICINI
Potenza eolica, fine 2014
Germania 39’165 MW
Francia 9285 MW
Italia 8663 MW
Autriche 2095 MW
Svizzera 60 MW
Lussemburgo (per confronto) 58 MW
ALCUNI DEI MAGGIORI PAESI PRODUTTORI DI ENERGIA EOLICA
Potenza eolica, fine 2014
Cina 114’609 MW
USA 65’879 MW
India 22’465 MW
Brasile 5939 MW
Africa (per confronto) 2535 MW
KILO-, MEGA-, GIGA-, WATT?
1000 Watt di potenza = 1 Kilowatt (kW)
1000 kW di potenza = 1 Megawatt (MW)
1000 MW di potenza = 1 Gigawatt (GW)
1000 GW di potenza = 1 Terawatt (TW)
Unità di misura della produzione/quantità di
energia elettrica (potenza × tempo): kWh, MWh,
GWh, TWh
5
ULTIME NOTIZIE DAL FRONTE DELL’EOLICO
RINUNCIARE ALL’ENERGIA EOLICA? NO, GRAZIE!
Nel 2011 il Consiglio federale e il Parlamento hanno deciso di non sostituire
le centrali nucleari arrivate alla fine del loro ciclo di vita. In compenso sono
stati aumentati gli incentivi a favore dell’efficienza energetica e della
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. L’importanza dell’ener-
gia eolica cresce: farne uso è nell’interesse di tutto il Paese.
Con la sostituzione di quattro vecchi impianti del parco eolico di Mont-Cro-
sin, nel 2016 la Svizzera disporrà di circa 63 megawatt (MW) di potenza
installata. La produzione media annua corrisponderà a 120 milioni di
kilowattora di energia eolica pulita, pari al fabbisogno energetico delle circa
34’000 economie domestiche della città di Neuchâtel.
L’inizio non è stato semplice. All’alba del nuovo millennio la Svizzera
contava cinque turbine per una potenza totale di 2,5 MW, contro le quasi
10’000 della Germania. Da allora il numero delle turbine eoliche nel nostro
Paese è cresciuto leggermente: oggi si contano 27 impianti di grosse
dimensioni (oltre 1 MW di potenza) e 6 impianti di medie dimensioni (0,5–1
MW), a cui si aggiungono circa 20 turbine più piccole.
Alla fine del 2014 la capacità eolica installata in Europa era pari a 133’968
MW (fonte: EWEA European statistics 2014). Al primo posto in Europa per
nuova potenza installata troviamo l’eolico, che ha registrato il maggior
numero di nuovi impianti rispetto a tutte le altre tecnologie per la produzione
di elettricità. La Germania guida la classifica, ma anche l’Austria merita
alcune considerazioni: questo Paese alpino orientale produce attualmente
un totale di 4,3 miliardi kWh di energia elettrica da circa 1000 turbine
eoliche, una quantità di corrente pari già oggi a quella che la Svizzera
dovrebbe raggiungere nel 2050.
Alla fine del 2014 la potenza eolica totale installata sul pianeta era di
369’597 MW (fonte: GWEC Annual statistics 2014): primo posto indiscusso
per la Repubblica Popolare Cinese, seguita da USA e India. Non ancora del
tutto pronti per il titolo di giganti dell’eolico – nonostante il forte potenziale
– sono i Paesi del Sudamerica e il continente africano.
Attualmente il maggior mercato eolico si trova in Asia, dove la Cina,
consumatrice insaziabile di energia, determina il ritmo ed è responsabile del
45 per cento della crescita a livello mondiale (nuova potenza installata nel
2014 solo nella Repubblica Popolare Cinese: 23’196 MW). Continua la forte
crescita dell’eolico in Europa (nuova potenza installata nel 2014: 12’820
MW) e in Nordamerica (nuova potenza installata nel 2014: 6725 MW).
Medaglia d’oro per la maggiore percentuale di energia eolica nel proprio
mix elettrico alla Danimarca: il 39 per cento del fabbisogno energetico
interno è coperto da energia eolica prodotta nel territorio nazionale. In
Germania la quota sta raggiungendo ormai già il dieci per cento.
Sole
biomassa
geoter
mia
vento
7
«E SE CONSUMASSIMO MENO ELETTRICITÀ INVECE DI PRODURRE ENERGIA EOLICA?»
ENTRAMBE LE COSE SONO POSSIBILI.
Una vita senza energia elettrica sarebbe impensabile sia per l’economia sia
per i cittadini privati, ma spesso si dimentica che l’elettricità è un bene
prezioso. Bisogna utilizzarla con intelligenza, ovvero con moderazione.
Essere lungimiranti e innovativi oggi significa saper utilizzare l’energia,
compresa quella elettrica, in modo efficiente.
La piattaforma SvizzeraEnergia creata dalla Confederazione sostiene
l’economia e la società nell’intento di accrescere l’efficienza energetica. Essa
informa, sensibilizza, mette in contatto e promuove lo scambio di know-how
(www.svizzeraenergia.ch). Il guadagno di efficienza energetica viene però
spesso annullato dalla crescita demografica ed economica, ossia dall’aumento
dei consumatori e degli apparecchi elettrici (smartphone, elettrodomestici
multiuso, ecc.). In Svizzera il consumo di elettricità si aggira da diversi anni
intorno ai 60’000 gigawattora (GWh); oscillazioni dell’ordine di alcune
migliaia di GWh dipendono dalle condizioni meteorologiche e dalla situazione
congiunturale. Considerati gli obiettivi climatici prefissati e la volontà di
ridurre la dipendenza dalle importazioni di petrolio, soggette a periodi di crisi,
la quota di elettricità nel mix energetico svizzero è destinata ad aumentare.
Mobilità elettrica e pompe di calore sono due delle parole chiave. Previsioni
per il 2050: grazie alla maggiore efficienza energetica il consumo totale di
energia in Svizzera calerà, mentre il fabbisogno di elettricità dovrebbe
rimanere stabile. Produrre energia eolica non è un controsenso bensì un necessario complemento agli obiettivi di risparmio energetico.
Siccome le centrali nucleari svizzere non verranno più sostituite una volta
giunte alla fine del loro ciclo di vita, la quota di energia elettrica da esse
prodotta, pari attualmente a circa il 37 per cento del totale nazionale (22’000
GWh), dovrà essere garantita nel medio termine attraverso altre tecnologie.
Poiché la Svizzera vuole rispettare gli impegni climatici presi, la via da percorrere
è una sola: aumentare in misura massiccia la produzione di energia elettrica da
fonti rinnovabili. L’energia idroelettrica continuerà a rappresentare la quota
principale (circa il 60 per cento), mentre il resto deriverà dalle nuove fonti
rinnovabili, ad es. il sole, la biomassa, l’energia geotermica e il vento. Secondo
le prospettive energetiche della Confederazione sarà possibile coprire l’intero
fabbisogno di elettricità del Paese con le sole energie rinnovabili.
In Svizzera il potenziale di queste energie del futuro è ancora poco sfruttato
e occorre procedere per tappe economicamente sensate. Attualmente
l’aumento della produzione di energia eolica sembra essere l’unica
alternativa possibile. Secondo la Strategia energetica del Consiglio federale,
nel 2050 i parchi eolici svizzeri dovranno produrre un minimo di 4300 GWh,
ossia un buon sette per cento del fabbisogno elettrico nazionale. Un
tassello irrinunciabile del mosaico.
8
ECOBILANCIO DI DIVERSI TIPI
DI ENERGIA ELETTRICA
Il metodo dell’ecobilancio permette
di quantificare tutte le emissioni
prodotte e le risorse consumate da
un impianto di produzione di
energia elettrica durante il suo ciclo
di vita. La valutazione dell’impatto
ambientale complessivo tiene conto
di numerosi fattori: gas serra, scorie
radioattive, inquinamento dell’aria,
del suolo e delle acque, sostanze
problematiche. Nel caso dell’energia
eolica l’impatto ambientale deriva
principalmente dalla costruzione dei
componenti degli impianti.
Fonte: UFE/ZHAW, Ökobilanzierung von Schweizer Windenergie (marzo 2015) – in tedesco
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9
«QUANTO SONO EFFICIENTI LE TURBINE EOLICHE?»
Durante il suo ciclo di vita (20–25 anni) un impianto eolico produce un
quantitativo di energia superiore almeno 40 volte a quello necessario per
costruirlo, montarlo, utilizzarlo e smaltirlo. La cosiddetta energia grigia
viene ammortizzata dopo non più di sei mesi di utilizzo: un arco di tempo
brevissimo che nessun altro impianto per la produzione elettrica è sinora
riuscito a raggiungere.
Dopo la produzione di corrente dall’energia idroelettrica e dagli impianti di
incenerimento dei rifiuti urbani ricavare energia elettrica sfruttando la forza
del vento è la forma più ecologica di produzione elettrica. Rispetto all’attuale
mix svizzero del consumo elettrico, l’elettricità da fonte eolica produce
emissioni di gas serra cinque volte inferiori (ca. 26 g CO2-eq per kWh), a
tutto vantaggio del clima. Inoltre, il 99 per cento del materiale risultante
dallo smantellamento di un impianto eolico può essere riciclato. L’energia
eolica presenta pertanto un ottimo ecobilancio (vedi grafico). Dal confronto
tra i diversi tipi di impianti emerge che l’aumento della produzione di energia
eolica domestica permetterebbe alla Svizzera di ridurre l’impatto ambientale
della propria produzione elettrica.
Da diversi anni vengono costruiti impianti eolici sempre più grandi ed
efficienti, che a fronte di un notevole rendimento hanno un impatto
ambientale ridotto rispetto agli impianti di dimensioni più piccole. Quanto
maggiore è l’altezza dell’albero della torre eolica, tanto maggiore è la
In tutto il mondo la produzione di energia elettrica da fonte eolica permette di ridurre le emissioni annue di CO2 di circa 300 milioni di tonnellate rispetto all’elettricità di origine fossile.
capacità della turbina di sfruttare il vento, perché quest’ultimo non risulterà
frenato da edifici o ostacoli naturali dovuti alla topografia stessa del
territorio. Questo è un aspetto particolarmente interessante per gli impianti
dell’entroterra. Più le pale del rotore sono lunghe, tanto maggiore è la loro
superficie di esposizione al vento: con il doppio della lunghezza la superficie
è quattro volte maggiore e le pale raggiungono la loro potenza massima già
a velocità basse. Gli impianti più alti catturano quindi più energia. In altre
parole sono più efficienti. Per produrre la stessa quantità di elettricità
basteranno dunque meno turbine. La decisione se installare tre turbine da
200 metri o nove da 140 metri dipenderà dall’ubicazione, da fattori
economici e dal consenso della popolazione.
Un fatto è certo: grazie al progresso della tecnica degli impianti installati
nell’entroterra il potenziale eolico della Svizzera è cresciuto, raggiungendo i
5300 gigawattora l’anno.
AMMORTAMENTO DELL’ENERGIA GRIGIA GIÀ DOPO SEI MESI.
11
Un maggior consumo di energia eolica svizzera riduce la dipen-denza dalle fonti fossili non rinnovabili e dannose per il clima, che per di più provengono spesso da regioni del globo in crisi.
«ABBIAMO ABBASTANZA VENTO IN SVIZZERA?»
Le forze del vento e la produzione eolica variano da una regione all’altra.
Per poter mettere a confronto l’efficienza gli impianti di energia eolica e le
diverse ubicazioni, si misura l’esercizio degli impianti in ore cosiddette di
pieno carico. In siti favorevoli le turbine moderne, in Svizzera, superano le
2000 ore di pieno carico l’anno, ossia producono una quantità di corrente
che produrrebbero se fossero in esercizio 2000 ore a pieno regime in un
anno. La differenza rispetto agli impianti tedeschi è solo di qualche ora in
meno. Le nostre condizioni di vento sono dunque decisamente migliori di
quanto non si creda.
Le tre turbine eoliche installate nei pressi di Martigny, nella valle inferiore
del Rodano, ad esempio, raggiungono le 2400–2600 ore di pieno carico
l’anno: questi valori superano addirittura quelli degli impianti sul Mare del
Nord (ad es. nello Schleswig-Holstein 2025 ore di pieno carico in media
l’anno)!
Il consumo nazionale complessivo di corrente prodotta da energia eolica si
limita oggi a uno scarso quinto di punto percentuale. In due Cantoni la
produzione supera tuttavia l’uno per cento: si registrano poco più dell’uno
per cento nel Cantone di Uri e quasi quattro per cento nel Cantone del
Giura. Nei Cantoni di Berna e del Vallese si raggiunge al momento quasi
l’uno per cento.
Alcune parti del Paese presentano un potenziale eolico notevole: nei piani
direttori dei Cantoni di Basilea Campagna, Friburgo, Vaud e Neuchâtel, ad
esempio, risulta un potenziale pari a circa il 20 per cento del consumo di
elettricità del relativo Cantone; nel Cantone Giura si potrebbe addirittura
soddisfare l’intero fabbisogno con circa 100 turbine. Molti Cantoni della
Svizzera tedesca, come Argovia, Sciaffusa, Turgovia, Appenzello Interno ed
Esterno, solo da pochi anni sono consapevoli del proprio potenziale eolico e
hanno iniziato a calcolarlo: anche qui l’elettricità da fonti eoliche locali potrà
coprire in futuro il dieci per cento o più del fabbisogno cantonale.
Autorità cantonali e comunali, fornitori di energia e oppositori dell’eolico
sono tutti d’accordo su un punto: l’eolico è una fonte domestica e
rinnovabile. Aumentandone lo sfruttamento potremo ridurre la nostra
dipendenza dalle importazioni di energie non rinnovabili.
SE CONFRONTIAMO IL VALLESE CON LE ZONE COSTIERE…
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Se� O� Nov Dic
Tipico andamento della produzione annua di una turbina eolica(area scelta: Cantone del Giura)Tipico andamento della produzione annua di una turbina eolica
(area scelta: Cantone del Giura)
13
In futuro l’approvvigionamento elettrico sarà assicurato da diverse fonti energetiche. L’eolico sarà un tassello del mosaico.
«E SE IL VENTO SMETTESSE DI SOFFIARE?»
L’ENERGIA EOLICA FUNZIONA… SOPRATTUTTO IN COMBINAZIONE CON ALTRE ENERGIE RINNOVABILI.
1 ETH Zürich: Energiezukunft Schweiz (novembre 2011) – in tedesco
Il vento è una fonte naturale soggetta a oscillazioni. A volte le pale girano a
pieno regime per ore, altre volte non tira un alito di vento. Di norma le
turbine eoliche immettono energia elettrica nella rete per tre quarti del loro
tempo di funzionamento. Nei mesi invernali, quando il fabbisogno di
corrente è particolarmente elevato, in Svizzera si raggiungono fino a due
terzi della produzione eolica annua.
Come tutte le centrali elettriche anche le turbine eoliche garantiscono
l’approvvigionamento elettrico solo se allacciate a una rete. L’energia eolica
si combina perfettamente con le centrali elettriche che sfruttano energia
immagazzinata, come ad esempio le centrali a bacino e quelle a biogas,
presenti sul nostro territorio: nelle ore in cui la produzione di elettricità
supera il fabbisogno, la corrente eolica, insieme a quella in esubero delle
grandi centrali, viene utilizzata per riempire i bacini di accumulazione. Le
centrali a bacino della Svizzera svolgono un ruolo importante per garantire
la sicurezza dell’approvvigionamento in tutta Europa con elevate quote di
elettricità da fonti rinnovabili: possono così essere definite le batterie
dell’Europa. Quando non splende il sole o non soffia il vento, ma c’è
bisogno improvviso di più corrente, viene utilizzata l’acqua di questi bacini
per azionare le turbine e immettere corrente nella rete.
Contrariamente a quanto spesso si dice, la produzione eolica svizzera non
necessita né di centrali elettriche di riserva alimentate da combustibili fossili
né di energia immagazzinata supplementare. La quantità di corrente
richiesta a breve termine per la potenza di regolazione è assicurata dagli
impianti con una produzione elettrica ben pianificabile, ad esempio gli
impianti ad acqua fluente. Già diversi anni fa il Politecnico federale di Zurigo
ha calcolato che gli attuali bacini di accumulazione e gli impianti di
accumulo mediante pompaggio presenti in Svizzera possono facilmente
sopperire a eventuali oscillazioni della produzione eolica e fotovoltaica fino
almeno al 2040. 1
I picchi della produzione eolica dei mesi invernali si combinano perfetta-
mente con quelli della produzione fotovoltaica e idroelettrica dell’estate.
Oggi, inoltre, le previsioni dei venti a breve-medio termine per la produzio-
ne elettrica sono molto precise: fino a due o tre giorni prima e normalmente
ora per ora.
15
In Svizzera un parco eolico viene autorizzato solo dopo essere stato ammesso nel piano direttore cantonale e nel piano di utilizzazione comunale, ossia dopo aver superato un lungo iter democratico.
«LE RICHIESTE DEI CITTADINI VENGONO PRESE SERIAMENTE IN CONSIDERAZIONE OPPURE SI DECIDE SENZA TENERNE CONTO?»
LO SFRUTTAMENTO DELL’ENERGIA EOLICA È NELL’INTERESSE DELLA COLLETTIVITÀ.
In Svizzera un progetto eolico va a buon fine solo se soddisfa severi criteri, tra
cui quelli presi in esame nel rapporto d’impatto sull’ambiente (aspetti
paesaggistici, tutela dell’ambiente e protezione dall’inquinamento fonico, ecc.).
La pianificazione si suddivide in tre tappe: piano direttore cantonale, piano
comunale delle zone o di utilizzo e domanda di costruzione. Nel caso ideale si
concluderà con il rilascio dell’autorizzazione edilizia. Nella prima fase vengono
consultate le associazioni e i gruppi di interesse, nella seconda il Comune
politico interessato è chiamato a votare e, infine, in caso di rilascio dell’autoriz-
zazione edilizia gli abitanti possono presentare opposizione.
I risultati di diversi sondaggi rappresentativi dimostrano che la maggior
parte della popolazione, fino all’80 per cento, è favorevole all’eolico.
Questo atteggiamento non stupisce affatto perché l’energia eolica è parte
di una produzione elettrica sostenibile. Insieme ad altre forme di energia
rinnovabile essa permette di ridurre la produzione da risorse non rinnovabi-
li, contribuendo così alla diminuzione delle emissioni inquinanti, a un clima
sostenibile e a un ambiente vivibile. Tutto ciò risponde alle aspettative di
molti consumatori interessati al benessere comune.
Si prenda come esempio il Cantone di Neuchâtel: qui il 65 per cento della
popolazione ha votato a favore del piano direttore cantonale fortemente
contestato che include cinque parchi eolici. Un risultato inequivocabile e
una solida base democratica per i promotori del progetto.
Una buona pianificazione dell’ubicazione di un impianto eolico deve essere
trasparente e coinvolgere le autorità, le organizzazioni di tutela e la
popolazione locale. Per un consenso elevato è importante che la società
responsabile della gestione del parco eolico includa tra i suoi azionisti anche
il Comune e i fornitori di elettricità regionali.
Sulla scorta delle esperienze fatte nelle zone che ospitano impianti eolici si
può inoltre affermare che le turbine vengono di norma accettate senza
difficoltà. In occasione di uno studio compiuto presso residenti delle zone
dei parchi, la popolazione ha approvato l’ampliamento degli impianti eolici:
ad es. nell’Entlebuch (LU), nella Urserntal (UR), nei comuni di Saint-Brais
(JU), Collonges (VS) e in quellii circostanti il Mont-Crosin (Giura bernese).
17
Gli impianti eolici modificano il paesaggio: con le loro dimensioni, infatti,
sono spesso visibili da lontano. Il giudizio estetico sulle turbine eoliche è
soggettivo e può variare molto da una persona all’altra: alcuni le ritengono
belle e utili, secondo altri sono brutte e deturpano il paesaggio. In presenza
di opinioni tanto divergenti è necessario trovare un compromesso.
L’uomo interviene sul paesaggio da tempo immemore. Oggi i paesaggi
tipici, modellati dalla sua mano, sono tutelati perché ritenuti di grande
valore. I paesaggi incontaminati, sottoposti a un elevato grado di tutela,
sono di norma tabù per gli impianti eolici. I progettisti devono poter
sfruttare vie di accesso già esistenti, che sono state realizzate in passato per
poter utilizzare un terreno: le attuali turbine di Gütsch sopra Andermatt, ad
esempio, sono state installate in un terreno un tempo adibito a uso militare
e confinante con una stazione sciistica servita da ferrovie di montagna, così
come gli impianti eolici del Basso Vallese si trovano nelle immediate
vicinanze della ferrovia, dell’autostrada e dei cavi dell’alta tensione.
Occorre una ponderazione differenziata degli interessi di sfruttamento
dell’energia eolica e di tutela del territorio: gli effetti di una turbina sul
paesaggio sono temporanei perché l’impianto potrà essere smantellato alla
fine del suo ciclo di vita senza lasciare traccia; l’espansione dell’eolico,
inoltre, è nell’interesse di tutto il Paese perché contribuirà a garantire
l’approvvigionamento elettrico futuro in modo sostenibile, rinnovabile e
sicuro. Nella Strategia energetica 2050 il Consiglio federale e il Parlamento
hanno indicato come procedere per raggiungere questo obiettivo: democrati-
camente, in modo trasparente e con senso civico. In ultima analisi saranno
comunque i Comuni – e dunque la popolazione direttamente interessata –
a decidere della costruzione di nuovi impianti eolici nel proprio territorio.
Dietro il dibattito tutela del paesaggio versus sfruttamento dell’energia
eolica vi è la chiara decisione della Svizzera di abbandonare a medio
termine il nucleare. Se vogliamo davvero ridurre le enormi importazioni di
energia elettrica da nucleare e da carbon fossile, dobbiamo puntare sulle
fonti energetiche locali e consentirne un maggiore sfruttamento. L’eolico è
anche una scelta di correttezza nei confronti delle generazioni future: i suoi
effetti sul paesaggio saranno percepiti unicamente dalla generazione che
consumerà e godrà dell’elettricità prodotta dalle turbine; le generazioni
successive, dal canto loro, potranno decidere in ogni momento di smantellare
gli impianti senza che rimangano residui dannosi e potranno riciclare il
materiale utilizzato per la loro costruzione.
Le turbine eoliche possono essere smantellate facilmente in ogni momento e non gravano sulle generazioni future.
«LE TURBINE EOLICHE SONO TROPPO GRANDI PER LA PICCOLA SVIZZERA?»
L’UOMO PLASMA IL PAESAGGIO DA TEMPO IMMEMORE.
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Nel Land tedesco della Renania-Palatinato il due per cento della superficie
boschiva è occupata da impianti eolici: centinaia di turbine sfruttano il vento
che soffia alto sopra le cime degli alberi, in un Land grande quanto la metà
della Svizzera ma con la stessa densità demografica. Oltre a produrre elettricità
da fonte eolica qui si studia la produzione di energia eolica nel bosco.
Molti fattori giocano a favore dell’installazione di impianti eolici sulle superfici
boschive sfruttate intensamente per la silvicoltura: un parco eolico nel bosco
dista di norma maggiormente dal centro abitato più vicino rispetto a un parco
installato in un prato o campo vicini a una località; nei boschi sfruttati
intensamente la varietà delle specie è di norma ridotta; per poter svolgere le
attività di silvicoltura i boschi sono spesso collegati da una buona rete di
strade che può essere sfruttata anche per il trasporto dei componenti degli
impianti da installare; infine, grazie alla fitta vegetazione, anche per i visitatori
del bosco in cerca di pace e relax le turbine eoliche sono visibili e udibili
raramente, o solo quando si trovano nelle immediate vicinanze.
La normativa attuale ammette, in linea di massima, anche in Svizzera
l’installazione di turbine eoliche nei boschi e nei pascoli alberati, secondo
quanto concluso dal Consiglio federale nel 2012 al termine di un approfon-
dito esame.1 I Cantoni possono scegliere liberamente le zone più idonee a
tale scopo. Gli impianti eolici richiedono una superficie relativamente
ridotta: un moderno impianto con una potenza di tre megawatt necessita
di una superficie disboscata pari a quella di mezzo campo di calcio (strade
di accesso comprese). Gli impianti più produttivi sono quelli provvisti di un
mozzo del rotore posto a un’altezza di cento e più metri.
Riguardo ai temuti pericoli per la fauna selvatica, le esperienze fatte nella
Renania-Palatinato dimostrerebbero che i cervi, i conigli, le volpi e le starne
si abituano velocemente ai rotori in movimento: la turbina eolica è infatti un
elemento estraneo di cui imparano presto a non aver paura.
Non si è nemmeno a conoscenza di effetti negativi sull’agricoltura, come
dimostrano diversi studi eseguiti su pascoli recintati, pascoli aperti e stalle
vicini a impianti eolici. Non sono mai stati osservati comportamenti anomali
in animali da reddito come cavalli e mucche. Non vi è, infine, nessuno
studio al mondo che dimostri una relazione tra impianti eolici e calo della
produttività dei campi.
In Svizzera soprattutto i contadini dei terreni vicini al parco eolico di
Mont-Crosin, nel Giura bernese, convivono da anni con le turbine eoliche e
non hanno mai lamentato un calo della produzione.
La produzione di energia eolica nei boschi non comporta nessun rischio per la fauna selvatica e gli ecosistemi.
«BOSCO E SELVAGGINA MINACCIATI PER UN PO’DI ENERGIA EOLICA?»
1 Rapporto concernente la risposta al postulato Cramer: Facilitare la costruzione di impianti ad energia eolica nei boschi e nei pascoli alberati (settembre 2012)
I BOSCHI OFFRONO CONDIZIONI (QUASI) IDEALI PER GLI IMPIANTI EOLICI.
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«LE TURBINE EOLICHE METTONO IN PERICOLO LA VITA DEGLI UCCELLI E DEI PIPISTRELLI?»
NESSUN CONFLITTO TRA UCCELLI E PALE EOLICHE
«Riteniamo che i cambiamenti climatici minaccino il 75 per cento degli uccelli
nidificanti d’Europa. Se investiamo maggiormente nell’eolico, che è ecososteni-
bile, aiuteremo tutta l’avifauna.»1 Quest’affermazione di un noto ornitologo
coglie nel segno: nonostante le pale delle turbine possano costituire un pericolo
per gli uccelli, l’eolico rappresenta un contributo concreto contro i cambiamenti
climatici perché riduce il bisogno di energia da fonti fossili.
Il rischio che la pale colpiscano gli uccelli in volo può essere ridotto in misura
rilevante attraverso semplici misure. Nelle sedi degli impianti possono essere
adottati opportuni accorgimenti sulla base di indagini condotte durante la
pianificazione (indagini che rientrano nel rapporto di impatto ambientale).
Da qualche tempo speciali radar permettono di riconoscere stormi di uccelli
in avvicinamento e di bloccare temporaneamente le pale. Grande attenzio-
ne viene riservata anche alle zone di nidificazione e agli habitat di specie
protette per evitare che vengano disturbati eccessivamente dagli impianti
eolici. Per scongiurare eventuali minacce per la fauna, le autorità e i gestori
dei parchi eolici intervengono con misure compensative (ad. es. l’allestimen-
to di habitat sostitutivi), segnali acustici di avvertimento o la modifica degli
orari di esercizio degli impianti.
Grazie alle misure succitate il numero di uccelli uccisi da impianti eolici è di gran
lunga inferiore a quello dei volatili morti per altre cause, tra cui le facciate in
vetro degli edifici, il traffico stradale e i gatti domestici. Anche rispetto al tasso
di mortalità annuo degli uccelli migratori durante la migrazione il numero di
volatili abbattuti dalle pale eoliche è assai ridotto. Per non dimenticare, infine,
le pesanti conseguenze delle attività antropiche che portano alla perdita di
spazi vitali: una di queste conseguenze è il cambiamento climatico.
Uno studio condotto sulla turbina eolica di Haldenstein, nel Cantone dei
Grigioni, ha confermato che l’ubicazione di un impianto eolico è poco
rilevante per l’avifauna. Gli uccelli migratori, infatti, si muovono ben al di
sopra delle pale del rotore. Gli uccelli rapaci, i corvidi e altri uccelli volano
attorno agli impianti a una distanza di 100 metri circa.2 Le possenti turbine
sembrano avere piuttosto l’effetto di spaventapasseri.
I pipistrelli circolano soprattutto in estate, con l’oscurità e in presenza di
vento debole. Cacciano insetti, perlopiù nella natura o in prossimità di
edifici. Per la tutela di questi mammiferi sono previste misure simili a quelle
adottate per gli uccelli, incluso l’arresto temporaneo delle pale. In caso di
forte vento, tuttavia, i pipistrelli non cacciano, pertanto gli impianti possono
rimanere in normale esercizio. I censimenti condotti nelle zone dei parchi
eolici permettono di concludere che le turbine eoliche influiscono molto
poco sulle popolazioni di pipistrelli.
1 Felix Liechti, Stazione ornitologica svizzera di Sempach, tratto da «Beobachter Natur» (aprile 2014). Traduzione italiana dell’estratto a cura del servizio linguistico dell’Ufficio federale dell’energia.
2 Untersuchung zur Effektivität der Fledermaus- und Vogeldetektion der Calandawind-Turbine (Mai 2015) – in tedesco
Le turbine eoliche hanno lo stesso effetto degli spaventapasseri: gli uccelli diurni le evitano.
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Coloro che chiedono distanze minime di validità generale tra le turbine eoliche e le abitazioni fanno la voce grossa e ignorano la buona prassi seguita in Svizzera in materia di protezione fonica.
«PARCHI EOLICI: TRANQUILLITÀ ADDIO?»
LE LEGGI SONO CHIARE E VENGONO RISPETTATE.
Gli impianti eolici in esercizio producono rumori dovuti allo sfregare del vento
sulle pale. Si tratta tuttavia di rumori di lieve entità: al di sotto di una turbina si
può tranquillamente condurre una conversazione con un normale tono di voce.
I nuovi profili delle pale e le nuove punte dei rotori consentono di evitare
disturbi al normale funzionamento degli impianti, aumentando così
l’efficienza. Grazie a questi miglioramenti tecnici è stato possibile ridurre
ulteriormente il ronzio. Il rumore prodotto dalla meccanica dei vecchi
impianti in movimento è quasi impercettibile nelle turbine moderne.
Vale comunque la seguente regola: più il vento è forte, più una turbina eolica
in esercizio è rumorosa. I rumori prodotti dal vento tutto intorno sono però
ancora più intensi: in caso di forte vento, infatti, il fruscio delle foglie e il sibilo
del vento negli edifici coprono tendenzialmente il ronzio delle pale.
La distanza degli impianti eolici dalle abitazioni è spesso oggetto di accese
discussioni. Le distanze minime di validità generale, che alcuni chiedono di
introdurre, non hanno senso poiché la visibilità di una turbina, l’ombra e il rumore
che essa produce variano a seconda del numero e del tipo di impianti nonché
della topografia, della direzione del vento e della vegetazione (ad es. nel bosco).
Una determinata distanza potrebbe pertanto essere sufficiente in un luogo e non
esserlo in un altro. Non bisogna poi dimenticare che, con la sua topografia, il
territorio svizzero offre numerose barriere visive e acustiche naturali.
L’accurata pianificazione dell’ubicazione di un impianto eolico è di
importanza fondamentale per ridurre al minimo le ripercussioni ambientali
negative. I progetti di impianti eolici con una potenza superiore a cinque
megawatt devono superare l’esame di impatto ambientale previsto dalla
legge: con esso vengono valutati gli interventi sulla natura e sul paesaggio
e, all’occorrenza, il progetto viene corretto. Le soluzioni si trovano in tutte le
fasi della pianificazione, a livello sia cantonale che comunale, come pure nel
corso della procedura di rilascio della licenza edilizia.
La procedura svizzera per il rilascio della licenza edilizia ammette una
valutazione differenziata di diversi aspetti. La tutela vincolante delle
abitazioni circostanti un impianto eolico è disciplinata in primo luogo
dall’Ordinanza contro l’inquinamento fonico: a partire da una distanza di
300 metri i progetti rispettano di norma i severi valori previsti dalla legge.
Occorre tuttavia distinguere tra zone abitate e insediamenti agricoli: se nel
caso di singoli edifici difficilmente si progettano distanze maggiori rispetto
a quelle ordinate dalla legge, nel caso delle zone abitate vengono fissate
distanze tendenzialmente più grandi.
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«LE TURBINE EOLICHE SONO DANNOSE PER LA NOSTRA SALUTE?»
INSTILLANDO INSICUREZZA NELLA POPOLAZIONE NON SI CONTRIBUISCE AL FUTURO ENERGETICO.
Si sente spesso dire che le turbine eoliche sono dannose per la salute umana.
L’imputato numero uno sono gli infrasuoni, che attraverso la cosiddetta
sindrome da turbina eolica causerebbero stanchezza, difficoltà respiratorie e
problemi cardiaci. Vi sono però studi internazionali seri, come la ricerca della
letteratura scientifica compiuta e pubblicata nel 2014 dal MIT 1, che dimostrano
la non nocività per l’uomo e per gli animali degli infrasuoni prodotti dagli
impianti eolici. Ne è convinta anche un’ampia parte della comunità scientifica
internazionale. I valori rilevati, del resto, sono chiaramente al di sotto della
soglia critica indicata dalla SUVA. Gli infrasuoni possono avere effetti negativi
sull’uomo solo se vengono uditi o percepiti: le distanze tra gli impianti e le
abitazioni previste nella normativa in materia di protezione fonica fanno sì che
nelle case i valori degli ultrasuoni siano ben al di sotto della soglia di
percezione. Dalle misurazioni effettuate risulta, inoltre, che in ufficio o
all’interno di un’automobile il livello degli ultrasuoni è nettamente superiore a
quello rilevato nei pressi delle turbine eoliche.
Sebbene non vi siano evidenze scientifiche a fondamento della tanto
lamentata sindrome da turbina eolica, i timori della popolazione devono
essere presi sul serio perché la psiche dell’uomo condiziona direttamente
anche il suo benessere, portando a malessere o a una malattia vera e propria.
Per una buona attuazione della Strategia energetica 2050 del Consiglio
federale è dunque importante aumentare la fiducia generale nell’eolico.
È fortemente illuminante a questo riguardo un sondaggio d’opinione
condotto dalle università di Halle-Wittenberg e San Gallo presso gli abitanti di
zone circostanti parchi eolici in Svizzera: oltre tre quarti degli intervistati sono
a favore dell’energia eolica e dichiarano che gli impianti non influenzano affat-
to o solo in minima parte il loro benessere psico-fisico. Il sei per cento degli
abitanti individua invece nelle turbine eoliche la fonte di pesanti danni alla loro
salute e denunciano sintomi quali disturbi del sonno. L’atteggiamento del
singolo cittadino nei confronti dell’energia eolica sembra essere influenzato
dalle esperienze fatte durante la pianificazione e l’installazione degli impianti:
maggiore è il disturbo subito, peggiore sarà la sua opinione; così come quanto
maggiore è il coinvolgimento dei cittadini durante la pianificazione, tanto
migliore sarà il loro giudizio nei confronti di un parco eolico. Per molti degli
intervistati i cavi dell’alta tensione o gli odori prodotti dalle attività agricole
rappresentano un disturbo assai maggiore rispetto alle vicine pale eoliche.2
I risultati dello studio succitato sono stati confrontati con un’indagine realizzata
tra persone che vivono in prossimità di nuovi potenziali impianti eolici, solo
progettati: la loro posizione è più negativa rispetto a quella di chi già vive vicino
a una turbina. Se ne deduce che gli impianti eolici sono una realtà ancora poco
conosciuta e suscitano perciò timori nella popolazione. Queste paure diminuisco-
no quando il tenore reale dell’impatto viene effettivamente percepito
1 McCunney et al, Massachusetts Institute of Technology (MIT), Wind Turbines and Health: A Critical Review of the Scientific Literature, Journal of Occupational & Environmental Medicine (novembre 2014)
2 Hübner et al: Wirkungen von Windkraftanlagen auf Anwohner in der Schweiz, Einflussfaktoren und Empfehlungen (ottobre 2013) – in tedesco.
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Le pale dei rotori non devono fare ombra sulle abitazioni per più di otto ore l’anno.
«L’ALTERNANZA LUCE-OMBRA PRODOTTA DA UN PARCO EOLICO PUÒ ARRECARE DISTURBO? QUALI I PERICOLI?»
LA TECNICA DELLE TURBINE EOLICHE MIGLIORA CONTINUAMENTE. ED È SEMPRE PIÙ SICURA.
I moderni impianti eolici non producono nessun fastidioso riflesso luminoso,
mentre il movimento delle pale dei rotori causa ancora l’alternanza tra luce
e ombra. Solitamente, tuttavia, la distanza tra le turbine e le abitazioni
viene calcolata in modo da evitare che questo effetto diventi un problema.
Qualora invece lo fosse, ad esempio quando il sole è basso, è possibile
programmare lo spegnimento automatico dell’impianto nei momenti più
critici.
Questo aspetto viene considerato anche durante la procedura di rilascio della
licenza edilizia. Siccome il problema non è contemplato nella normativa
svizzera, si prende a riferimento la prassi della Germania: qui per le abitazioni
l’ombra in movimento prodotta da una turbina eolica non deve superare la
soglia massima di trenta minuti al giorno e di otto ore complessive l’anno.
Per garantire la sicurezza aeronautica gli impianti eolici devono essere
provvisti di un segnale luminoso. L’Ufficio federale dell’aviazione civile
(UFAC) è l’autorità preposta al rilascio delle rispettive autorizzazioni.
Durante la notte queste luci possono risultare fastidiose; sono pertanto
all’esame diverse soluzioni tecniche che garantiscano la «massima sicurezza
con il minimo disturbo del vicinato»: ad es. illuminazione dei soli impianti
esterni di un parco eolico, dimming secondo le condizioni di visibilità
oppure radar per l’attivazione telematica dei segnali luminosi in caso di
aereo in avvicinamento.
Agli oppositori dell’eolico piace fare leva anche sui pericoli della formazione
di ghiaccio sulle pale eoliche. Se guardiamo ai fatti, però, su oltre 100’000
impianti eolici in esercizio in tutto il mondo non si conoscono casi di
persone colpite da un pezzo di ghiaccio caduto da una pala eolica.
Alle basse temperature e in presenza di forte umidità atmosferica è
effettivamente possibile che si formi del ghiaccio sulle pale dei rotori,
particolarmente in parchi situati in quota. La neve bagnata e la pioggia
ghiacciata, invece, difficilmente causano il congelamento. Per evitare che i
cristalli di ghiaccio compromettano l’aerodinamica delle pale e causino un
calo della produzione elettrica è nell’interesse dello stesso gestore del parco
eolico impedire la formazione di ghiaccio e ricoprire le pale con uno speciale
rivestimento oppure riscaldarle. Se ciò non fosse possibile, in caso di
congelamento i rotori vengono arrestati.
D’altro canto è anche possibile ridurre sensibilmente i rischi legati alla
formazione di ghiaccio sulle pale attraverso un’apposita segnaletica: cartelli
che avvertono del pericolo di caduta di pezzi di ghiaccio accompagnati dalla
demarcazione temporanea della zona di pericolo.
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«ENERGIA EOLICA: VANTAGGI PER POCHI E DISAGI PER MOLTI?»
LE TURBINE EOLICHE SONO FARI PER L’ECONOMIA NAZIONALE E REGIONALE.
Nessuno in Svizzera si arricchirà con l’espansione del settore eolico. L’obiettivo
principale dei produttori di energia eolica è piuttosto garantire l’approvvigiona-
mento del Paese. I loro investimenti porteranno vantaggi al settore edile
regionale, alle piccole-medie aziende, all’agricoltura e silvicoltura (proventi
dell’affitto del terreno), al turismo e ai Comuni nel cui territorio verranno installati
gli impianti (proventi dei diritti edilizi e fiscali). Fino a un quinto dei fondi investiti
nella pianificazione e nella realizzazione di un parco eolico rimane in media nella
regione. La costruzione di un impianto moderno costa oltre sei milioni di franchi e
il volume dei lavori commissionati nella regione per ogni turbina supera
facilmente il milione di franchi. Oltre ai contratti di affitto agricoli, anche
l’esercizio, la manutenzione ordinaria e la riparazione degli impianti nell’arco dei
loro circa 25 anni di vita generano un valore aggiunto locale.
Numerosi sono i vantaggi anche per il settore del turismo. Gli impianti di
Mont-Crosin, ad esempio, sono una vera e propria calamita per i visitatori:
intorno al parco eolico del Giura Bernese si è sviluppata un’ampia offerta turistica
che attrae nella regione fino a 50’000 visitatori l’anno e oltre un milione di
franchi. Ciò produce un guadagno supplementare per venti delle persone attive
nel settore della ristorazione, dei trasporti, delle imprese artigiane e delle aziende
agricole. Ciò presuppone strategie di marketing creative e capaci di richiamare
l’interesse dei turisti verso questa importante risorsa naturale.
I progetti eolici locali creano posti di lavoro sostenibili su tutto il territorio
nazionale per la pianificazione, la costruzione e la manutenzione degli
impianti. Numerose imprese svizzere, inoltre, operano a livello internaziona-
le nella distribuzione di elettricità prodotta da fonte eolica, come ABB,
Integral Drive Systems (IDS), Von Roll Isola e Gurit.1 In Germania circa
150’000 posti di lavoro ruotano intorno all’«industria eolica», che è il
principale datore di lavoro nel settore delle energie rinnovabili (dati al 2015).
La vicinanza di un parco eolico fa crollare i prezzi delle case? Il valore di mercato
degli immobili dipende da molteplici fattori, tra cui la posizione, i collegamenti
alla rete stradale e del trasporto pubblico, le tasse, gli interessi ipotecari o la
domanda. Rispetto a questi fattori, la semplice presenza di un parco eolico in
prossimità delle abitazioni ha una rilevanza assai ridotta: la vicinanza di una
turbina eolica, infatti, inciderebbe negativamente solo se fosse riconosciuto il
pericolo di immissioni dirette, ma le misure adottate durante la fase della
pianificazione e durante l’esercizio dell’impianto permettono praticamente di
escludere questa eventualità (si veda al riguardo pagine 23, 27).
Queste semplici riflessioni sono corroborate da studi scientifici internazionali2 che
respingono ogni affermazione circa la supposta influenza degli impianti eolici sui
prezzi degli immobili situati nelle loro vicinanze. In nessun posto si sono osservate
relazioni dirette. Singoli studi parlano di un possibile calo dei prezzi nel periodo
tra l’annuncio di un progetto eolico e la costruzione degli impianti ma anche di
un rapido ripristino della situazione iniziale. C’è da attendersi quindi che il
mercato immobiliare svizzero continui a funzionare come è stato finora.
1 Studio dell’UFE: Wettbewerbsfaktor Energie, Chancen für die Schweizer Wirtschaft (2010) – in tedesco.2 BCV: De l’incidence des éoliennes sur les prix de l’immobilier à proximité. Revue de la littérature
(settembre 2012) – in francese.
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In Svizzera il potenziale eolico è ancora molto elevato: rispetto al 2015 i
parchi eolici svizzeri dovrebbero produrre una quantità di elettricità sei volte
superiore entro il 2020 e circa quaranta volte maggiore entro il 2050.
Il potenziamento dell’eolico non può garantire da solo un futuro energetico
sostenibile, ma il nostro Paese ha bisogno anche del contributo di questa
fonte energetica rinnovabile inesauribile. Sulla catena del Giura, nelle
Prealpi, nella regione alpina e sulle colline di tutto l’Altopiano, dal lago di
Ginevra a quello di Costanza, si trovano luoghi particolarmente indicati per
l’installazione di impianti eolici. La produzione di energia eolica domestica
contribuisce sia all’indipendenza energetica della Svizzera sia alla creazione
di valore nelle regioni direttamente interessate.
Secondo gli obiettivi della Strategia energetica 2050 del Consiglio federale la
produzione elettrica da fonte eolica dovrebbe raggiungere i 600 gigawattora
(GWh) entro il 2020 e almeno i 4300 GWh (4,3 miliardi di kWh) entro il 2050:
si arriverebbe così a coprire un buon 7 per cento del consumo nazionale
totale. A tale scopo servono circa 800 turbine in tutto il Paese, raggruppate in
100–120 parchi eolici. Rispetto ai Paesi confinanti, la topografia del territorio
svizzero non permette, se non raramente, di sfruttare ampie superfici per
l’installazione di impianti eolici. Insieme ad altre energie rinnovabili, tuttavia,
l’eolico può dare un importante contributo per assicurare in futuro il necessario
approvvigionamento energetico da fonti sicure, domestiche e sostenibili.
Dal punto di vista livello tecnico raggiunto e dei costi l’eolico rappresenta la
forma più riuscita di sfruttamento delle energie rinnovabili. Stando al Global
Wind Energy Council (GWEC) entro il 2030 quasi un quarto del fabbisogno
elettrico mondiale potrebbe essere coperto con l’energia eolica.
Per l’Europa sono particolarmente interessanti le previsioni dello European
Wind Energy Association (EWEA), secondo cui entro il 2020 l’eolico in
Europa coprirà quasi il 16 per cento del consumo elettrico totale, entro il
2030 già il 28 per cento (oltre 1000 miliardi di kWh).
Scommettiamo?
LA GRANDE SCOMMESSA DELL’EOLICO
IN MARCIA VERSO UN FUTURO ENERGETICO SOSTENIBILE!
Foto a cura di:Copertina, ADEV Liestal/pag. 10, fotolia/pag. 12, EW Ursern/pag. 14, hdzimmermann, flickr/ pag. 16, fotolia/pag. 18, fotolia/pag. 20, fotolia/pag. 22, ideja Basilea/pag. 24, fotolia/ pag. 26, Eole Jura SA/pag. 28, Mont-Soleil, Giura bernese/pag. 30, fotolia
11
VERWENDUNG
Energico und seine Familie sind die Prota-
gonisten in den Kommunikations-kampag-
nen von EnergieSchweiz.
Gestaltung und Illustration werden
ausschliesslich von der Agentur
franz&rené AG durchgeführt, um eine
koheränte Erscheinung zu gewährleisten.
Alle Figuren können mit Accessoires
versehen werden und mit verschiedenen
Dekorelementen interagieren. Somit
lassen sie sich für jede der zahlreichen
Thematiken von EnergieSchweiz individuell
anpassen.
ENERGICO & CO.
@
LED
11
VERWENDUNG
Energico und seine Familie sind die Prota-
gonisten in den Kommunikations-kampag-
nen von EnergieSchweiz.
Gestaltung und Illustration werden
ausschliesslich von der Agentur
franz&rené AG durchgeführt, um eine
koheränte Erscheinung zu gewährleisten.
Alle Figuren können mit Accessoires
versehen werden und mit verschiedenen
Dekorelementen interagieren. Somit
lassen sie sich für jede der zahlreichen
Thematiken von EnergieSchweiz individuell
anpassen.
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SvizzeraEnergia, Ufficio federale dell’energia UFEMühlestrasse 4, CH-3063 Ittigen. Indirizzo postale: CH-3003 BernaInfoline 0848 444 444, www.svizzeraenergia.ch/[email protected], www.svizzeraenergia.ch
04.
2016
3
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7Distribuzione: www.bundespublikationen.admin.chArticolo n. 805.240.I
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