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Voce Amica-Nov Dic.2012

Date post: 14-Aug-2015
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V (530 - 607) Venantius Honorius Clemen- tianus Fortunatus nasce verso il 530 a Duplavilis (Valdobbiade- ne), al tempo del regno gotico. Della sua terra e della sua gente dà notizia egli stesso nel IV libro della Vita di San Mar- tino, quando indica la strada da percorrere per raggiungere Ravenna e, ad un suo amico, raccomanda di passare per Val- dobbiadene: “Avanza attraverso Ceneda e vai a visitare i miei amici di Duplavilis, è la terra dove sono nato, la terra del mio sangue e dei miei genitori. Qui c’è l’origine della mia stirpe, ci sono mio fratello e mia sorella, tutti i miei nipoti che nel mio cuore io amo di un amore fedele. Valli a salutare, ancora ti chie- do, anche se di fretta”. Di antica e nobile famiglia ro- mana, ebbe sicuramente un fra- tello e una sorella di nome Tizia- na (la cita scrivendo alla badessa Agnese) e molti nipoti. I primi studi li compie probabilmente a Treviso, Asolo e Oderzo. Studiò poi grammatica, retorica e dirit- to ad Aquileia e Ravenna (560) capitale dei domini bizantini d’Italia: uno dei grandi poli cul- turali d’Europa. Colpito da una malattia agli occhi, ebbe un’im- provvisa quanto inspiegabile guarigione dopo essersi unto con l’olio di una lampada che ardeva davanti a un’immagine di san Martino di Tours. Ne è colpito, anche, il suo amico Fe- lice, futuro vescovo di Treviso, e pure lui guarisce. Nel 565 parte per la Gallia verso Tours, per un pellegrinag- gio di ringraziamento dal quale non ritornerà più. Nel 566 è a Parigi dove conosce il vescovo Germano. Nell’inverno del 567 raggiun- ge Tours diventando amico del vescovo Gregorio. Durante il viaggio è stato bene accolto, nelle soste, da famiglie Novembre-Dicembre 2012 - Anno XLIX - numero 6 www.parrocchiaditarzo.it Bollettino Parrocchiale di Tarzo Arfanta Corbanese Voce amica Sommario Comunità cristiana 1-4 Cronaca locale 5-7 Notizie dal Comune 8-9 Arfanta: paese mio 10-11 Voce di Corbanese 12-14 Parrocchia di Tarzo 15-17 Alpini 18 Ricordi 19 Anagrafe 19 Offerte 20 Navi senza nocchiere L’immagine del mare è uno dei simboli più frequenti applicati al percorso di fede. L. Wittgenstein definisce la religione come “il fondamento marino più profondo e calmo, che rimane tranquillo per quanto alte siano le onde in superficie” e F. L .de Leon: “In Dio si scoprono nuovi mari quanto più si naviga” L’uomo odierno è chiamato anche “uomo labirintico” in quanto vive immerso in una rete di parole, voci, idee, sollecitazioni. Naviga nel mare di Internet che non ha nulla alle spalle e quindi non sa dove volgere la prua per puntare ad una meta e procede come in un crepuscolo senza padri, profeti e maestri. Isaia (41,28) diceva: “Guardai, non c’era nessuno capace di consigliare, nessuno da interrogare per avere una risposta”. “La nave è in mano al cuoco di bordo. E ciò che tra- smette il megafono del comandante non è più la rotta, ma ciò che mangeremo….” (dal “Diario” di Søren Kier- kegaard) Ascoltiamo la voce del cuoco, che risponde agli istinti primari. È più facile rifugiarsi nel piacere che narcotizza ogni domanda, nelle mode e nei comportamenti dettati dalla pubblicità. La tentazione è staccare l’audio della co- scienza mostrandosi indifferenti, oppure alzare le mani in segno di resa; l’uomo rimane smarrito, stranito, senza bussola e morale di vita. Uno scrittore fa questa riflessione: “Mi ero perso. Annaspavo, cercavo una soluzione. Chiesi ad uno la via: “Non sono del luogo, mi rispose”. L’indifferentismo religioso è, nella nostra società secolarizzata, più pericoloso dell’ateismo. “La religione è noiosa. Dio non è combattuto, ma ignorato e considerato un tema insignificante, fastidioso”. Moravia: lascia stare,…pensa e impegnati in altro,…non perdere tempo per queste cose,…cosa ci guadagni? Il Card. Ravasi ci avverte:“Questa è una malattia della religione che unita al consumismo, alla superficialità, alla caduta morale genera la morte della interrogazione spirituale”. La bussola, che deve orientare la nostra vita verso la giusta meta, è Dio attraverso il Figlio. Consultala e verifica se la direzione del tuo cammino e delle scelte che fai è coerente. Gesù risponde sempre alle domande che gli vengono poste: Cosa fare per avere la vita? Chi è il mio prossimo? Dove posso vedere il volto di Dio? E’ lecito ripudiare la propria moglie? Quale il comandamento più grande? Non spegnere la coscienza. Papa Luciani diceva che la coscien- za è come un “orologio”. L’orologio segna l’ora e impegna quando se- gna l’ora giusta. Ma ci sono orologi che anticipano o sono in ritardo. L’orologio esatto è quello “sincronizzato sull’ora nazionale”. La coscienza che dirige le mie azioni, la bussola che segna la dire- zione, l’orologio con l’orario giusto, tutto è “sintonizzato e sincroniz- zato” con la Parola di Dio. E il nostro Nocchiere è Cristo Signore: Via, Verità e Vita, che ci conduce sulla rotta giusta: “verso la Vita”. d.F. (530 607) Venànzio Fortunato UN SANTO AL MESE E Cri e V rot Buon Anno ai nostri lettori e sostenitori. Dio protegga voi e le vostre famiglie e vi doni serenità e pace.
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Page 1: Voce Amica-Nov Dic.2012

«Voce amica»

(530 - 607)

Venantius Honorius Clemen-tianus Fortunatus nasce verso il 530 a Duplavilis (Valdobbiade-ne), al tempo del regno gotico.

Della sua terra e della sua gente dà notizia egli stesso nel IV libro della Vita di San Mar-tino, quando indica la strada da percorrere per raggiungere Ravenna e, ad un suo amico, raccomanda di passare per Val-dobbiadene: “Avanza attraverso Ceneda e vai a visitare i miei amici di Duplavilis, è la terra dove sono nato, la terra del mio sangue e dei miei genitori. Qui c’è l’origine della mia stirpe, ci sono mio fratello e mia sorella, tutti i miei nipoti che nel mio cuore io amo di un amore fedele. Valli a salutare, ancora ti chie-do, anche se di fretta”.

Di antica e nobile famiglia ro-mana, ebbe sicuramente un fra-tello e una sorella di nome Tizia-na (la cita scrivendo alla badessa Agnese) e molti nipoti. I primi studi li compie probabilmente a Treviso, Asolo e Oderzo. Studiò poi grammatica, retorica e dirit-to ad Aquileia e Ravenna (560)

capitale dei domini bizantini d’Italia: uno dei grandi poli cul-turali d’Europa. Colpito da una malattia agli occhi, ebbe un’im-provvisa quanto inspiegabile guarigione dopo essersi unto con l’olio di una lampada che ardeva davanti a un’immagine di san Martino di Tours. Ne è colpito, anche, il suo amico Fe-lice, futuro vescovo di Treviso, e pure lui guarisce.

Nel 565 parte per la Gallia verso Tours, per un pellegrinag-gio di ringraziamento dal quale non ritornerà più. Nel 566 è a Parigi dove conosce il vescovo Germano.

Nell’inverno del 567 raggiun-ge Tours diventando amico del vescovo Gregorio.

Durante il viaggio è stato bene accolto, nelle soste, da famiglie

Novembre-Dicembre 2012 - Anno XLIX - numero 6 www.parrocchiaditarzo.it

Bollettino Parrocchiale di

TarzoArfantaCorbanese

Voce amica

S o m m a r i o

Comunità cristiana 1-4Cronaca locale 5-7Notizie dal Comune 8-9Arfanta: paese mio 10-11Voce di Corbanese 12-14

Parrocchia di Tarzo 15-17Alpini 18Ricordi 19Anagrafe 19Offerte 20

Navi senza nocchiereL’immagine del mare è uno dei simboli più frequenti applicati al

percorso di fede. L. Wittgenstein defi nisce la religione come “il fondamento marino

più profondo e calmo, che rimane tranquillo per quanto alte siano le onde in superfi cie” e F. L .de Leon: “In Dio si scoprono nuovi mari quanto più si naviga”

L’uomo odierno è chiamato anche “uomo labirintico” in quanto vive immerso in una rete di parole, voci, idee, sollecitazioni. Naviga

nel mare di Internet che non ha nulla alle spalle e quindi non sa dove volgere la prua per puntare ad una meta e procede come in un crepuscolo senza padri, profeti e maestri.

Isaia (41,28) diceva: “Guardai, non c’era nessuno capace di consigliare, nessuno da interrogare per avere una risposta”.

“La nave è in mano al cuoco di bordo. E ciò che tra-smette il megafono del comandante non è più la rotta, ma ciò che mangeremo….” (dal “Diario” di Søren Kier-kegaard)

Ascoltiamo la voce del cuoco, che risponde agli istinti primari. È più facile rifugiarsi nel piacere che narcotizza ogni domanda, nelle mode e nei comportamenti dettati dalla pubblicità. La tentazione è staccare l’audio della co-scienza mostrandosi indifferenti, oppure alzare le mani

in segno di resa; l’uomo rimane smarrito, stranito, senza bussola e morale di vita.

Uno scrittore fa questa rifl essione: “Mi ero perso. Annaspavo, cercavo una soluzione. Chiesi ad uno la via: “Non sono del luogo, mi rispose”.

L’indifferentismo religioso è, nella nostra società secolarizzata, più pericoloso dell’ateismo. “La religione è noiosa. Dio non è combattuto, ma ignorato e considerato un tema insignifi cante, fastidioso”. Moravia: lascia stare,…pensa e impegnati in altro,…non perdere tempo per queste cose,…cosa ci guadagni?

Il Card. Ravasi ci avverte:“Questa è una malattia della religione che unita al consumismo, alla superfi cialità, alla caduta morale genera la morte della interrogazione spirituale”.

La bussola, che deve orientare la nostra vita verso la giusta meta, è Dio attraverso il Figlio.

Consultala e verifi ca se la direzione del tuo cammino e delle scelte che fai è coerente.

Gesù risponde sempre alle domande che gli vengono poste: Cosa fare per avere la vita? Chi è il mio prossimo? Dove posso vedere il volto di Dio? E’ lecito ripudiare la propria moglie? Quale il comandamento più grande?

Non spegnere la coscienza. Papa Luciani diceva che la coscien-za è come un “orologio”. L’orologio segna l’ora e impegna quando se-gna l’ora giusta. Ma ci sono orologi che anticipano o sono in ritardo. L’orologio esatto è quello “sincronizzato sull’ora nazionale”.

La coscienza che dirige le mie azioni, la bussola che segna la dire-zione, l’orologio con l’orario giusto, tutto è “sintonizzato e sincroniz-

zato” con la Parola di Dio.E il nostro Nocchiere è

Cristo Signore: Via, Verità e Vita, che ci conduce sulla rotta giusta: “verso la Vita”.

d.F.

(530 607)

Venànzio Fortunato

UN SANTO AL MESE

ECrie VrotBuon Anno

ai nostri lettori e sostenitori.

Dio protegga

voi e le vostre famiglie

e vi doni serenità e pace.

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pagina 2 Novembre-Dicembre 2012«Voce amica»

signorili, conquistate dalle sue poesie in latino, che tutti giu-dicano sublimi. In verità non è sempre così, ma tra tanti perso-naggi analfabeti la sua cultura stupisce e incanta. La conoscen-za della lingua latina lo rendono popolarissimo e ricercato.

Viaggia molto specialmente nel nord della Francia e tocca anche al Germania (Magonza, Colonia, Treviri). Conosce a Poitiers la principessa di Turin-gia Radegonda (520 – 587), un personaggio eccezionale, non perché è una regina, ma perché è singolarmente colta in mezzo a nobili che non sanno leggere; fi glia di Bertario re di Turingia e vedova di Clotario I re dei Franchi (497 – 561).

A Saix, vicino a Poitiers, la vedova Radegonda con la fi glia adottiva Agnese, ha fondato e dirige il monastero della Santa Croce, nome datogli dall’arri-vo di una reliquia della Santa Croce donata da Giustino II imperatore di Costantinopoli (dal 565 al 578). In occasione dell’arrivo della reliquia nel monastero Fortunato scrisse il Vexilla Regis e il Pange Lingua. Dopo la morte di Radegonda decise di prendere gli ordini sa-cri e assunse la direzione spiri-tuale del monastero. Consacrato vescovo di Poitiers (ca 597), di-viene una fi gura eminente nella Gallia lacerata da guerre tra i regni e stragi di famiglia. La sua opera di poeta cristiano ispirata a sincera pietà, e la tenerezza che anima certi suoi versi, sono una rara testimonianza di uma-nità e di fede, nella barbarie del tempo. Venanzio muore il 14 dicembre del 607 e presto lo si venera come santo.

OpereLa sua opera letteraria com-

prende circa trecento compo-sizioni. I temi dominanti della sua poesia religiosa sono il cul-to della Croce, la pietà mariana, il senso della morte, la guida spirituale dei fedeli. Conosce i Vangeli, i scritti di Isaia e di alcuni Padri della Chiesa e di numerosi autori latini non cri-stiani.

In latino scrive la vita di Sant’Ilario vescovo di Poitiers, di San Germano vescovo di Pa-rigi, di Sant’Albino vescovo di Angers, di San Paterno vescovo

di Avranches, di Santa Rade-gonda, di San Marcello vesco-vo di Parigi. Altre biografi e di santi, poesie d’occasione da lui stesso raccolte in 11 libri di Mi-scellanea o Carmina.

Nel 575 scrive la Vita di San Martino in 4 libri, derivato dai dialoghi e dalla Vita Martini di Sulpicio Severo, ultimo grande poema della classicità. Marti-no viene proposto come atleta di Dio: modello di monaco e soprattutto modello di presule. È infatti il primo vescovo che allarga il concetto di diocesi al territorio extraurbano, che esce dalle mura cittadine e fon-da parrocchie rurali, che visita in continuazione e per le quali inaugura un’opera fondamenta-le di formazione dei preti.

Con quest’opera Venanzio si pone come irripetibile momen-to di sintesi tra i valori della ci-viltà galloceltica e quella della società galloromana. Sulla sua tomba nella cattedrale di Poi-tiers è incisa l’iscrizione “Santo e beato” voluta nel 785 da Pa-olo Diacono, storico dei longo-bardi, che invocò più volte la sua intercessione.

L’acrostico di Venanzio Fortunato

Venanzio compose un famo-so poemetto in ringraziamento al vescovo di Autun, Syagirius, che aveva riscattato il fi glio di un concittadino di Fortunato, fatto prigioniero e reso schiavo, secondo le abitudini del tempo, nel corso di una scorreria di truppe borgognone, avvenuta nella regione di Tours e Poi-tiers. Il poemetto, destinato ad essere scolpito sul muro della sede episcopale di Autun, è un acrostico in lingua latina. Il poema è composto di trentatré versi, tanti quanti gli anni della vita di Cristo, e ciascun verso contiene trentatré lettere. La prima, la diciassettesima e l’ul-tima lettera di ciascun verso, lette dall’alto verso il basso, compongono a loro volta al-trettanti versi di acrostico e le lettere, disposte secondo le dia-gonali del quadrato – in croce – costituiscono altri due versi. Il testo scolpito in pietra si trova oggi presso il Musèe Rolin ad Autun.

(Segue dalla prima pagina) PENSARE LA FEDE

Per una proposta attivaIn occasione dell’Anno della Fede proclamato

da S. Santità Benedetto XVI, invito a riconsidera-re l’importanza di una Fede capita e razionalmente pensata.

Occorre osservare, anzitutto, che la nostra Fede è un linguaggio, e come tale potrebbe essere stu-diato attraverso una sua metafi sica; ma la Fede ri-manda già ad una metafi sica, e si potrebbe porre il problema di come fare ad analizzarla senza cade-re nel circolo vizioso; studiare la Fede è possibile dunque solo ed esclusivamente se ci riconosciamo come uomini.

Dice Hegel a proposito: Dio in ogni sua opera può essere compreso dalla ragione, in quanto avente in sé del divi-no; ed è proprio così; quando riconosciamo la parziale divinità di noi stessi in quanto uomini, ecco che allora possiamo timidamen-te porci il problema di studiare Dio in sé e per sé, perché egli è parte di noi, ma non tutto di noi.

La Fede ha una sua semiotica, ossia una sua grammatica to-tale e ordinata, è dunque studiabile attraverso una disciplina che ne distingua e ne studi il modo di essere, di porsi, di praticarsi: tale disciplina è la fi losofi a della religione.

Un’autentica fi losofi a della religione deve analizzare la Fede se-condo una sintassi (i modi cioè in cui la Fede si organizza), una semantica (il suo signifi cato) e una pragmatica (modo in cui essa si fa usare nella vita), che vorrei un attimo riproporre, per invitare poi alla rifl essione personale.

1. Sintassi della Fede: la fede si organizza in modo disgiunti-vo; la Fede è una scelta di vita che chiede radicalità. Non si può essere fedeli E non fedeli, O si è l’uno O l’altro. La Fede non accetta vie di mezzo, né deviazioni. C’è un solo modo di essere coerenti con la Fede in Dio, ma molti modi di essere incoerenti con essa.

2. Semantica: il signifi cato della Fede è di creare nei cuori paradosso e scandalo. La Fede ha come pubblico un mondo che crede che Dio e cose di tutti i giorni siano estremamente distanti, anzi, inconciliabili. La Fede, attraverso la vita del fedele, cerca di mostrare come questa convinzione sia sbagliata, vuole mo-strare piuttosto che il cristiano sa essere sia uomo sia credente allo stesso tempo. La Fede scandalizza e crea scandalo, perché attraverso l’agire del credente dimostra di essere perfettamente inserita nelle attività quotidiane.

3. Pragmatica: per creare paradosso e scandalo, per dimo-strare cioè di vivere NEL mondo CON Fede, occorre seguire certe regole di vita. Cioè, seguendo il Comandamento dell’Amo-re, siamo tenuti a pensare a noi stessi per capire cosa non dob-biamo fare agli altri ma, attraverso i comportamenti del prossimo, siamo chiamati a giudicare noi stessi. Dio non ci condanna, ma siamo noi che dobbiamo condannare noi stessi, se vediamo che non ci piacciamo come uomini e come cristiani, se non siamo persone veramente piene e buone, se vediamo nel prossimo, comportamenti sgradevoli che poi capiamo essere anche i nostri.

La proposta attiva è di cercare di giungere a una conoscenza di Dio che sia plurilaterale, che tenga cioè conto delle strade convergenti di Fede e raziocinio, perché solo attraverso la pura compartecipazione spirituale di entrambi il nostro Io comprende la sua divinità e, di rifl esso, la Divinità di Dio. Non diamo mai per scontato ciò in cui crediamo, ma capiamolo, solo così saremo veramente credenti.

Una Fede disgiunta dalla mente, infatti, è un sentire nulla, un Vuoto d’Essere, un Negativo, una Negazione della Fede Autenti-ca: l’invito è a fuggire dal Negativo e di cercare di capire e vivere (cioè di ESSERE) il Puro Positivo che è Dio.

David Casagrande

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Novembre-Dicembre 2012 pagina 3«Voce amica»

Salvato dai suoi ragazzi - I ragazzi visti nel sogno

In pochissimo tempo Don Bosco si rese conto che la si-tuazione dei ragazzi a Torino era disastrosa, anche se pochi vi prestavano attenzione. Solo un anno prima, in Igiene e moralità degli operai di seterie, pubbli-cato a Torino, l’illustre liberale Lorenzo Valerio aveva scritto :”Chi avrà posto il piede in una manifattura e specialmente in un setifi cio sarà rimasto sor-preso dolorosamente scorgendo uno sciame di fanciullini, colla bestemmia ad ogni momen-to sulla bocca inconsapevole, smunti, laceri e sudici avvol-gendosi nel fango, battersi l’un altro, ed avviarsi coi piccoli furti, colle piccole truffe per le vie del delitto; e sarà rimasto raccapricciato pensando al tri-sto avvenire che attende quelle bionde testoline a cui poche cure basterebbero per rendere tutti i vezzi, tutte le grazie, tutte le virtù (che anche questa tene-ra età ha le sue virtù) della fan-ciullezza”. Erano questi i ragaz-zi che Giovanni aveva visto in sogno a 9 anni, che la Madonna gli aveva affi dato, e per i quali lui e sua madre avevano penato diciassette anni.

Quando Don Bosco arrivò a Torino, nelle fi lande di seta, lana e cotone lavoravano 6.170 adulti e 1.115 ragazzini pagati 50 centesimi di lire al giorno. Venivano ingaggiati presso le famiglie perché a badare a una macchina fi latrice non occorre-vano adulti: bastavano i bambi-ni. Tredici e, a volte, quattordici ore di lavoro al giorno, con il padrone a destarli colla punta del bastone quando si addor-mentavano. Il pavimento era la nuda terra, la temperatura al-tissima perché “era necessaria alla buona fi latura del cotone e della seta”. Se poi i polmoni dei ragazzini non ce la facevano a respirare e sputavano sangue, pazienza. Nelle fi lande viveva-no inebetiti e morivano come mosche. In condizioni simili lavoravano i piccoli muratori attirati dai grandi cantieri che s’innalzavano nelle periferie, i piccolissimi spazzacamini, i ra-

gazzini in cerca di un mestiere qualsiasi nei laboratori di fer-ramenta, nelle falegnamerie, nelle fabbriche d’armi: arriva-vano a stormi, come gli uccelli migratori, dalle valli piemontesi e savoiarde, dalle pianure della bassa Lombardia.

Era necessario che sputasse-ro il sangue e la vita

Mons. Rendu, vescovo di An-necy dove esisteva il più grande cotonifi cio dello Stato savoiar-do-piemontese, nel 1845 avreb-be mandato al re Carlo Alberto un memoriale, con la descrizio-ne documentata della condizio-ne disumana degli operai, spe-cialmente degli operai-bambini. Chiedeva “una legge che porti nella fabbriche la giustizia”. Ma nello stesso tempo il Con-gresso degli scienziati italiani, dove si riunivano i più ricchi ca-pitalisti del regno, aveva rispo-sto che “il lavoro infantile nelle offi cine e nelle fabbriche era as-solutamente necessario per reg-gere la concorrenza straniera”.

Quelli che sputavano il san-gue e la vita per fornire al Pie-monte i capitali per le prossime guerre di indipendenza veniva-no sepolti in grandi fosse ano-nime e comuni. La durata media della vita di un operaio, quando Don Bosco arrivò a Torino, era di 17-19 anni.

Eppure, tra la gente-bene, era diffusa una condizione che fece stupire e irritare Don Bosco. La situazione orrenda in cui vive-vano tante famiglie, fi no a co-stringerle a consegnare i loro bambini alle fabbriche, il furto e la piccola delinquenza diffusa tra i giovani che si rifi utavano di morire di fame, non erano create – secondo la gente-bene – dalla disumanità e dall’ingiustizia dei padroni. Nessuno pensavano che gli orari, i salari, le condi-zioni igieniche che essi impo-nevano (protetti dallo Stato) fossero le cause della povertà perpetua delle famiglie operaie, dei furti e della delinquenza con cui molti giovani “cercavano di sopravvivere”. Le cause vere erano, sempre secondo la gente bene, la cattiveria, la pigrizia, l’incapacità di risparmiare.

La povertà è fi glia del pec-

cato?Negli anni intorno al 1840

c’erano a Torino dei cattoli-ci che dedicavano la loro vita all’aiuto dei poveri. Ma poiché erano di ceto benestante o ad-dirittura nobile, il loro stile era paternalista. Si comportavano, cioè, come fratelli maggiori che “andavano” verso i fratelli mi-nori, considerati inferiori, di se-rie B. C’era, nel fondo di quella carità, quella stessa opinione molto diffusa tra il ceto bene: i poveri erano tali perché cattivi, la miseria era fi glia del peccato e della cattiva volontà.

Don Bosco, che era vissuto in una famiglia povera e cristiana, che aveva dovuto vivere in con-dizioni poverissime senza mai conoscere il peccato, che aveva una mamma povera ma santa, non era assolutamente d’accor-do. Andò incontro, nelle strade di Torino, ai ragazzi in cerca di lavoro, ai ragazzi che erano stati licenziati perché incapaci di la-vorare ai ragazzi che vivevano

rubando le “borse della spesa” al mercato alimentare di Porta Palazzo perché avevano fame. Lì incontrò anche nelle prigioni, dove venivano sbattuti grandi e piccoli insieme a formare una grande “scuola di furto organiz-zato“.

Appena riuscì a farsi tra loro un gruppo di amici, impegnò per essi tutte le sue forze e la sua fantasia. Nelle domeniche e nel-le ore serali faceva loro scuola perché sapessero leggere, scri-vere e far di conto, e controllare se nel pagare il salario i padroni non li imbrogliassero. Li faceva anche giocare, cantare, pregare, perché riscoprissero di essere giovani e cristiani. Cercava per loro padroni “umani”, che li fa-cessero lavorare senza fruttarli.

Non era questo che la Madon-na gli aveva chiesto nel sogno dei 9 anni?

Pur con tutta la sua fede e le sue giovani forze, Don Bosco era soltanto un uomo, e nel 1842 Mamma Margherita se lo vide arrivare ai Becchi stanco e sfi ni-to, per un periodo di “ricupero”. Le disse che stava raccogliendo i ragazzi in un Oratorio, e che il lavoro era tanto.

Nel 1845 se lo vide tornare nel mese di ottobre, più sfi nito che mai. Ci vollero trenta giorni di cibo buono e di riposo assolu-to per tirarlo su.

(Continua)

MAMMA MARGHERITAMAMMA MARGHERITA continuazione

IL CATECHISMOIn che senso ‘Dio è la verità?Dio è la Verità stessa e come tale non

s’inganna e non può ingannare. Egli «è luce e in Lui non ci sono tenebre» (1 Gv 1,5). Il Figlio eterno di Dio, Sapienza incarnata, è stato inviato nel mondo « per rendere testi-monianza alla Verità» (Gv 18,37).

In qual modo Dio rivela che egli è amore?

Dio si rivela ad Israele come colui che ha un amore più forte di quello di un padre o di una madre per i suoi fi gli o di uno sposo per la sua sposa. Egli in se stes-so «è Amore» (1 Gv 4,8.16), che si dona completamente e gratuitamente e che «ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché il mondo si salvi per mezzo di lui» (Gv 3,16-17). Mandando il suo Figlio e lo Spirito Santo, Dio rivela che egli stesso è eterno scambio d’amore.

Che cosa comporta credere in un solo Dio?Credere in Dio, l’Unico, comporta: conoscerne la grandez-

za e la maestà; vivere in rendimento di grazie; fi darsi di lui sempre, anche nelle avversità; riconoscere l’unità e la vera dignità di tutti gli uomini creati a sua immagine; usare retta-mente le cose da lui create.

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pagina 4 Novembre-Dicembre 2012

190. CELESTINO V, santo, 5.VII.1294 – 13.XII.1294Morto Niccolò IV, la cattedra di Pietro rimase va-

cante per ventisette mesi. La causa era da ricercarsi nei contrasti di carattere personale e di partito apertisi tra i

dodici cardinali del conclave riunitosi a Perugia. Alle ra-gioni interne della Chiesa si aggiungevano anche le pres-

sioni politiche di Carlo II d’Angiò (1285-1309), che era interessato a far ratifi care dal papa il trattato segreto che aveva sottoscritto a La Junquera nel 1293 con Giacomo II d’Aragona (1291-1327). Accordo che comportava il ritiro dei D’Angiò dalla Sicilia e quindi aveva una certa importanza. L’occasione per risolvere il problema fu offerta da una lettera di Pietro

Angeleri da Morrone. Nato nel 1215 a Isernia (Molise), ultimo di undici fi gli di una povera fami-

glia contadina, divenuto monaco benedettino a Farfoli, presso Benevento, si ritirò da eremita sul monte Morrone e poi alla Maiella presso Sulmona. Pietro aveva dedicato la sua vita esclusivamente alla preghiera, al digiuno e ai pove-ri per i quali era divenuto un punto di riferimento. Carlo II d’Angiò era andato a trovarlo e da lui aveva appunto avuto una lettera con la quale ammoniva i cardinali dicendo che sarebbero incappati nell’ira divina se non si fossero affret-tati a eleggere il nuovo papa. Da questa lettera il cardinale Latino Malabranca prese lo spunto perchè fosse eletto que-sto eremita, così il 5 luglio fu raggiunta la maggioranza e Pietro da Morrone assunse il nome di Celestino V. Austero di mente e di spirito, Pietro aveva sempre testimoniato una chiesa profondamente rinnovata spiritualmente e moral-mente, tanto che moltissimi suoi seguaci vennero chiamati “celestini”, un forte movimento spirituale. Pietro accettò l’elezione e scortato da Carlo d’Angiò e da suo fi glio Carlo Martello, il papa fece il suo ingresso a L’Aquila ove nella chiesa di S. Maria di Collemaggio il 29 agosto fu consa-crato con il nome di Celestino V. E Celestino V proclamò il 29 settembre 1294 la “perdonanza”, concedendo l’indul-genza che domandava: la penitenza, la riconciliazione, la comunione, la visita di un luogo sacro, che includeva un serio esame di coscienza. Celestino pur animato da sincero desiderio di rinnovamento, non disponeva di capacità or-ganizzativa e competenza e si trovò isolato. Non ascoltò in cardinali che lo sollecitavano a raggiungere Roma, ma rimase a L’Aquila. Fu generoso con gli ordini religiosi. Il 13 dicembre davanti al Concistoro dei Cardinali lesse la formula di rinuncia al pontifi cato e con un altro documen-to invitò i cardinali a eleggere al più presto un successore. Spogliatosi dell’abito papale e tornato ad essere semplice frate, avrebbe desiderato tornare al suo eremo. Ma il suo successore, Bonifacio VIII, glielo impedì. Celestino riuscì a fuggire ma il papa lo fece arrestare il 16 maggio 1295 da Guglielmo d’Estendard e rinchiudere prima a Capua e poi nel castello di Monte Fumone, nel Fermentino. Trattato come un prigioniero comune, Pietro visse mesi dolorosi e solitario in una cella dalle dimensioni ridottissime. Morì il 19 maggio 1296 in circostanze non chiare e i suoi resti fu-rono traslati nella chiesa di S. Maria di Collemaggio dove era stato incoronato papa. Per vendicarsi di Bonifacio VIII, Filippo IV di Francia propose la canonizzazione di Celesti-no V come martire. Clemente V lo canonizzò il 5 maggio 1313 come confessore nel nome di San Pietro.

I PAPI DELLA CHIESA

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I Fioretti di Papa Luciani

Luciani celebrava la Messa al mattino alle ore 5.30 e sempre con una breve omelia sui testi della Parola di Dio. Un giorno doveva essere a Roma per un impegno importante.

Alla partenza si sente male al fegato per una colica improvvi-sa; vuole partire lo stesso per Roma, adagiato sui cuscini. Alla sera celebrava nuovamente in diocesi alla conclusione di una missione parrocchiale. Disse semplicemente: “Siamo servi inu-tili, non abbiamo fatto che il nostro dovere”. Varie volte fece in giornata il viaggio Vittorio Veneto - Roma e ritorno in giornata; come da Vittorio Veneto, a Trento e a Trieste. Durante i viaggi, frequenti e non brevi, recitava la Liturgia delle Ore e il Rosario. Poi tirava fuori dalla borsa da viaggio una delle sue “Agende”, pazientemente riempita di appunti e gli serviva per prepara-re un discorso, una predica. “La nostra grande predica, diceva frequentemente, è la vita santa. Mentre io predico agli orecchi, Dio salta nel mezzo dell’anima e pianta cattedra, toccando fi bre segrete, accendendo lumi, facendo ritornare idee, muovendo il cuore.

Luciani raccontaGiovannino era un chierichetto, bravo e diligente nel servizio

all’altare. Una notte sognò di trovarsi davanti alla porta del Pa-radiso. Suonò il campanello e venne ad aprire san Pietro, che gli domanda: Cosa vuoi? Desidero entrare un paradiso.

Ma prima mi devi dire chi sei. Io mi chiamo Giovannino, sono un chierichetto, ho servito mille messe, ma non sempre sono stato obbediente al parroco e gentile con la gente.

San Pietro rispose: Aspetta che vado a prendere la borsa che contiene i tuoi meriti, le cose belle che hai fatto e se ne avrai abbastanza ti lascerò entrare. San Pietro tornò con una borsa, ma piena di buchi. La aprì e la svuotò davanti a Giovannino, che rimase molto male quando riuscì a contare solo quindici Messe, qualche Comunione, qualche preghiera grigia e corta e solo otto azioni gentili.

Vi siete sbagliato, san Pietro! Quella non è la mia borsa! Non vedi il tuo nome? E’ proprio la tua. Piuttosto osserva i buchi che rovinano la borsa: saranno uscite dai quei buchi le Messe, le comunioni e tutte le altre cose belle che hai fatto.

San Pietro prese dalla borsa una agenda e lesse: “Centoqua-ranta volte hai voluto per te la veste più bella e hai litigato con gli altri chierichetti per fare il servizio; duecento volte hai voluto servire da primo e suonare il campanello, tante volte hai chiacchierato in sacrestia e anche durante la Messa, tantissime volte hai curiosato guardando giù per la chiesa, le genufl essioni erano un disastro e mal fatti i segni della croce, distratto nel portare le candele e hai rovesciato dieci volte il turibolo e but-tato l’acqua santa del secchiello addosso ai tuoi compagni, per bagnarli. Hai corso in chiesa e hai risposto in malo modo alla gente!

E Giovannino disse diventando tutto rosso: E allora?E allora succede questo: che sono troppo poche le quindici

messe servite per entrare in Paradiso. Torna indietro, sta più attento e devoto, non baruffe e allora ti potrò lasciare entrare.

E in quello si svegliò, andò in Chiesa e fece la sua promessa al Signore. E alla sera raccontò il sogno alla mamma e al papà, avvertendoli che non capitasse anche a loro quello che aveva rischiato lui.

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Novembre-Dicembre 2012 pagina 5«Voce amica»

GIOVANI CHE SI FANNO ONOREChiara De Bastiani, di Donato ed Antonella, si

è laureata il 10 novembre 2012 in Lingue e Scien-ze del Linguaggio (laurea triennale ) con punteg-gio 110 e Lode, discutendo la tesi:” The Sermon on the Mount: Germanic customs in the Old Sa-xon Heliand”. Relatore: Prof. Massimiliano Bampi.

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VOCE AMICA: IL GIORNALE CHE VOGLIAMO!

Sono ormai quasi cinquant’anni che il bollettino parroc-chiale arriva, con regolarità, nelle Vostre case. Vi ha regalato gioia, forse; ha stimolato la Vostra curiosità, probabilmente; Vi ha tenuto compagnia, senza dubbio.

Voce Amica ha riassunto nel suo nome il senso stesso della sua missione: tenervi informati attraverso parole buo-ne e vere.

Voce Amica intende essere uno strumento pastorale di evangelizzazione, e per fare ciò si avvale dell’aiuto di molte persone che ci forniscono articoli di varia natura e ad esse va tutta la nostra stima; si richiede, però, di evitare qualun-que contenuto non conforme allo spirito della Chiesa.

Il presente bollettino, è bene ricordarlo, non è una qua-lunque rivista di attualità o varietà; essa non ha un carattere generale, come si suol dire; non è un contenitore in cui ci può stare ogni notizia.

A Voi intendiamo offrire questo: un’informazione e forma-zione cristiana, una cronaca fedele di ciò accade nelle no-stre parrocchie e comunità, una parola buona e di speranza alla luce del Vangelo.

Ogni altro fi ne, o secondo fi ne, al di fuori di questi che Vi abbiamo illustrato, è stato, è e sarà estraneo agli intenti e ai desideri di Voce Amica e di questa sua Redazione che, ora, vi ringrazia per la cortese attenzione.

LA REDAZIONE

CHE COS’E’ IL GRISIl GRIS, nato verso il 1970, come Gruppo di Ricerca e di In-

formazione Socio religiosa sulle sette, che allora iniziavano la loro espansione piuttosto aggressive verso il cattolicesimo, per aiutare a difendersi. In trent’anni si sono diffuse sette, tendenti a svuotare la fede e ogni religione di tutto il senso sopranna-turale e trascendente di Dio e dei destini dell’uomo, e a ridur-re tutta la problematica religiosa allo sviluppo del potenziale umano, psicologico e conoscitivo, con ogni mezzo, comprese trasgressività, esperienza di droga, magia, fantascienza e molte altre cose contrarie alla scienza comprovata.

A ispirarle è l’ideologia del cosi detto movimento “New Age” (Nuova Era) dentro la quale è sorta una miriade di gruppu-scoli, più o meno effi meri, che propongono particolari corsi di igiene mentale, di alimentazione, di medicine alternative, di benessere psicofi sico, ecc. dove possono esserci anche cose buone e valide. A creare confusione però, più che il numero e le proposte di tali gruppuscoli, è l’imbroglio religioso di fondo, che riduce Dio alla “energia cosmica” o alla “coscienza uni-versale”; è il loro proselitismo, totalizzante ed esclusivista; è il raggiro di scaltri profi ttatori. Un’altra ondata settaria è quella dei “Gruppi satanici”, mobilitati, pare, in occasione del grande giubileo dei 2000 anni della nascita di Cristo, per una celebra-zione alla rovescia, fatta di profanazioni sacrileghe della sua opera e di trasgressioni dei comandamenti di Dio, fi no ai noti delitti conosciuti attraverso i mass media.

Il GRIS aiuta le persone a fare chiarezza sulle linee fonda-mentali della fede,.

I gruppuscoli “New Age”, infatti, favoriti dal disimpegno di tanti adulti nella formazione e nella pratica religiosa e da una divulgazione scientifi ca superfi ciale e incompetente, spesso anzi tendenziosa e affarista, hanno diffuso una nebbia cultu-rale nella quale sono diventate ombre indistinte la religione e la superstizione, la scienza e la fantascienza, la fi losofi a e la ciarlataneria, la psicologia e la fantapsicologia, l’astronomia e l’astrologia, la medicina e la stregoneria, la storia vera e quella inventata e romanzata.

Gruppo” Ago e Filo”Questo è il gruppo delle signore, appassionate di lavori, come

cucito, ricamo, maglia o altro, che si trovano tutti mercoledì dalle ore 14.30 in poi, nella sala comunale, messa a disposizione dal Signor Sindaco che ringraziamo. Stiamo bene in compagnia e ab-biamo capito, che assieme si lavora meglio.

Le “maestre” Chiara e Miranda, aiutano, consigliano, hanno idee nuove e mettono a disposizione per noi, la loro esperienza. Aspettiamo altre signore o ragazze, che vogliono in nostra compa-gnia lavorare, o passare un po’ di tempo.

Arrivederci.Per il gruppo Silvia F.

UNIVERSITA’ DEGLI ADULTI “DON BOSCO” Nell’incontro del 18 dicembre u.s. è stato varato il calendario del 24°

anno dell’Università degli adulti della Vallata, (Cison di Valmarino, in via Serenissima 5/a) che prevede 31 presenze di docenti con un vasto campo di argomenti.

Orario: mattino ore 10 apertura – alle 12 pranzo - pomeriggio dalle ore 13.30 alle 15

Il calendario del 1° trimestre:15 gennaio: mattina Giovanni Catalano: docente di storia della fi loso-

fi a medievale; pomeriggio Flavio Zanchetta: micologo.22/1 Stefano Bortolus ed al pomeriggio Gara di ballo.29/1 Giovanna Terzariol: studiosa d’arte; ore 13,30 Paolo Fabrizio:

studioso di storia postale.5/2 Girolamo Da Dalto: Direttore Generale BCC Prealpi; ore13.30

Teresa De Monte: medico.12/2 Bruno Lucci: medico neurologo, al pomeriggio Carnevale con i

ragazzi del Collegio don Bosco di Pordenone.19/2 mattina Gian Alberto Zorzi: primario medicina fi sica Ospedale

Treviso, al pomeriggio Pietro De Nardi: perito agrario.26/2 Isella Follador: avvocato ed al pomeriggio “tombola”.5/3 Maria Antonietta e Pompeo Pitter: avvocati giuristi del Foro di

Pordenone; al pomeriggio Ivana Rubin: decoratrice.12/3 Massimiliano Beretta: medico; al pomeriggio “eventi d’arte”.19/3 Emo Ros: avvocato di Pordenone; ore 13,30 Armando e Haina

Dal Col: master bonsai.In questi incontri si arricchisce la cultura, si migliora l’esperienza in un

clima di tranquillità ed allegria. L’Università è sorta con questo spirito ed è sotto questa luce che va vista. È aperta agli adulti ed è gratuita (salvo il pranzo, 13 €), cerchiamo di approfi ttarne per rendere la vita più interessante e socievole.

Antonio Pancot

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pagina 6 Novembre-Dicembre 2012«Voce amica»

Sabato 24 novembre, i coscritti del 1962 si sono trovati per la festa della classe dei loro cinquant’anni. Il programma prevedeva alle ore 18 la Santa Messa nella Chiesa Parrocchiale di Corbanese e la cena presso il ristorante alle Rive.

Durante la celebrazione, don Angelo ha sottolineato come 50 anni siano una tappa importante, il simbolico “giro di boa” della vita. Non poteva mancare il ricordo di chi non c’è più e di chi è mancato nel 2012, con un pensiero alle loro famiglie. Grazie a Don Angelo per l’ospitalità e le belle parole dette nel corso della Santa Messa. I presenti hanno animato la serata di ricordi, tanti e i più diversi: dalle elementari alle medie, dal calcio ….. sino alla vita quotidiana! E poi discorsi sui fi gli e sulle problematiche del mestiere di genitore. Qualcuno di noi si frequenta assiduamente, altri non si incontravano da anni, altri ancora si sono conosciuti in questa occasione. Non eravamo in molti, solo una trentina, ma ci siamo ripromessi di non aspettare molto per un nuovo incontro, magari anche solo per una pizza! Grazie a chi ha organizzato

E, per la prossima occasione “uffi ciale”, auspichiamo la presenza anche di quei “coscritti” che per i motivi più vari non erano presenti quest’anno.

“Al mio fi anco la Mente e il Cuore”

Questo è il titolo dell’ultimo libro scritto da Renata Sopracordevole Lan-zi, presentato domenica 16 dicembre nell’Aula Magna delle medie di Tarzo. Il libro è dedicato alla professoressa Carla Dalla Barba Bernardi, prematuramente scomparsa, grande amica di Renata.

Si tratta di una raccolta di poesie, la diciassettesima, che testimonia un amo-re per la scrittura lungo tanti anni. Ma il volume è insieme un diario, con appunti di vita, e contiene anche diverse favole,

altra grande passione dell’autrice. È un testo che, a volo di gabbiano, ci introduce nella sua

quotidianità. Una quotidianità fatta di lavoro, di incontri, di amici. Renata racconta le sue giornate, il volontariato a Villa Bianca e con l’associazione San Vincenzo, qualche uscita, la vita a Tarzo, paese dove abita da ormai diciassette anni, in compagnia di Silvano e Mirtillo.

Sono soprattutto le persone di Tarzo le protagoniste di questo libro. Riempiono le pagine con i loro volti, i pensieri gentili che Renata dedica loro. Per ciascuno c’è un verso, una carezza leggera. In molti hanno preso parte alla presen-tazione del testo “Al mio fi anco la Mente e il Cuore”, segno dell’interesse per questo nuovo lavoro di Renata, ma anche della stima e dell’affetto verso una persona che, in tanti, con-siderano un’amica preziosa.

Una persona semplice, generosa, ironica. Ecco come si racconta nelle pagine del suo ultimo libro:

“A ottobre compirò 75 anni, mi piace defi nirmi “diversa-mente giovane” (ma la società non è tanto d’accordo e ti defi nisce, dopo i sessanta, anziana, dopo i settanta, “vec-chia”). Ho amato la vita, l’amo tuttora, ho ereditato da mia madre il segreto della felicità, che in parole povere è di ac-contentarsi di quello che si ha e guardare con più attenzio-ne alle piccole cose. Già aprire gli occhi al mattino è una grande gioia, aprire le fi nestre e inspirare profondamente e pensare “sto bene”, espirare e pensare “sorrido al nuovo giorno”. Porto i miei anni, senza trucchi né inganni, sono ancora agile, esuberante nel fare, nell’organizzare, sono ot-timista sempre, anche se la vita dà dure prove”.

Martina

Circolo Musicale di TarzoNella fantasia di Alice delle Meraviglie rivive il ri-

cordo di Emilio Masetto.Domenica 3 febbraio va in scena l’opera presso l’Au-

la Magna delle scuole medie di Tarzo.Si terrà domenica 3 febbraio, alle ore 17.00, il con-

certo in ricordo di Emilio Masetto, ad un anno dalla sua scomparsa. Il Circolo Musicale di Tarzo ha scelto di ricordare il suo giovane allievo portando in scena “Alice nel Paese delle Meraviglie”, l’opera dello scrittore Lewis Carol, rivisitata dalla Piccola Orchestra Lu-miere di Trento.

Lo spettacolo è una passeggiata nel paese delle meraviglie tra le mu-siche dei fi lm ispirati al capolavoro di Caroll (Disney 1951, Tim Burton 2010) e trascritte dal compositore Nicola Segatta per orchestra mista da camera e voci, e letture recitate tratte dallo stesso romanzo.

Undici gli esecutori più voce che daranno vita ad uno spettacolo di sicura suggestione per grandi e bambini.

Ingresso libero.

Corso di Primo Soccorso Trentadue nuovi soccorritori si sono “diplomati” al termine del Corso

di Primo Soccorso organizzato dalla Società di Mutuo Soccorso Noi x Noi, Banca Prealpi, l’Associazione Italiana Soccorritori di Cone-gliano e il patrocinio del Comune di Tarzo. Il corso, in dieci lezioni serali nell’aula magna dell’Istituto Comprensivo di Tarzo, tenuto da medici specialisti, ha permesso di formare persone che conoscono i principi fondamentali del primo soccorso e della rianimazione e pos-sono, all’occorrenza, metterli in pratica. Considerati i risultati positivi di questa esperienza, Noi x Noi promuoverà un nuovo corso di primo soccorso, ad accesso libero e gratuito, nei mesi di aprile e maggio 2013 nel Comune di Cappella Maggiore.

Martina T.

I coscritti del 1962

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«Voce amica»

dro De Noni per i mondiali 2013 che si disputeranno in Portogallo nel mese di aprile. Il nuovo anno è alla porte, le speranze e le aspet-tative sono molte, fare meglio sarà diffi cile. Il materiale umano e la voglia di fare non ci mancano di certo e già il 27 gennaio pros-

simo si darà il via alla nuova sta-gione con la 1° prova del Tour Trevigiano proprio nel centro storico di Tarzo. Un’occasione da non perdere, anche per chi, fi no ad ora, non si è mai cimentato in questa straordinaria disciplina.

Silvano B.

PAGINA DELLO SPORTPA

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Domenica 11 novembre, in occasione del Meeting Inter-nazionale M.O.V. di Venezia, il Presidente Federale della FISO Sergio Grifoni, ha consegnato al nostro Presidente Mauro Tona l’ambito premio “Targa Vladimir Packl”, onorifi cenza che viene assegnata con cadenza bienna-le alla Società Sportiva che più si è distinta in campo nazionale nell’orienteering. Tale onorifi cen-za ci ripaga di tutto il grande la-voro svolto in questi ultimi anni.

“Per l’Orienteering Tarzo, que-

sta è stata un’annata da incorni-ciare!”

Ho provato a scrivere qualco-sa di diverso ma, francamente, non trovo niente di più effi cace nel descrivere l’andamento della stagione.

Più delle parole parlano i nu-meri: 380 i soci tesserati alla FISO, 2° posto nella classifi ca nazionale Giovanile, 3° in quella Generale, 5° posto nella classi-fi ca Assoluta, 15° in quella Ma-ster. Nelle gare di Coppa Italia i nostri ragazzi hanno conquistato 1050 punti, a soli 81 punti dai Campioni d’Italia dell’ U.S. Pri-miero e 378 di vantaggio sulla 3ª classifi cata. In classifi ca generale i punti sono 1644 a soli 43 dalla 2° classifi cata e un vantaggio di 405 dalla 4ª.

Nella classifi ca assoluta, dove fi gurano gli atleti Elite, siamo 5° con 461 punti e davanti a noi ci sono i soliti inarrivabili (per ora) dell’U.S. Primiero, il CUS Bolo-gna, la Forestale e l’IKP di Prato.

Per dare un’idea del crescendo della nostra Società basta vede-re i risultati degli ultimi anni. Nelle classifi che della categoria giova-nile nazionale l’Ortarzo era: 50° nel 2005; 20° nel 2006; 14° nel 2007; 7° nel 2008; 8° nel 2009; 12° nel 2010; 3° nel 2011; 2° nel 2012.

Erik Nielsen, fi glio della prof. Arianna Buttignol, già insegnan-te nella scuola media di Tarzo, domina la cat. M14 vincendo la Coppa Italia e Titolo di Cam-pione Italiano affi ancando Anna Bazzaco che si riconferma per la seconda volta consecutiva Cam-pionessa Italiana in W60.

Nel Campionato Italiano Staf-fetta, disputatasi nella provin-cia di Foggia, la nostra squadra M16, composta da Alessandro De Noni, Mattia Cudicio e Nic-colò Del Missier rifi la oltre 15 mi-nuti alla 2° classifi cata; in W16, Elena Bernardi, Benedetta Van-zella, Irene Varponi sono meda-glia d’argento. In Regione l’Or-tarzo, da qualche anno, si piazza sempre al 1° posto.

Sono Campioni Veneti:Sprint: Erik Nielsen, Niccolò

del Missier, Eleonora Cudicio e Cristina Bez.

Middle: Erik Nielsen, Loris D’Errico, Benedetta Vanzella.

Long: Erik Nielsen, Alessan-dro De Noni, Loris D’Errico, Ele-onora Cudicio, Denise Baggio.

Notturna: Elena Bernardi e Alessandro De Noni.

A conclusione della stagione, ciliegina sulla torta, la convoca-zione in Nazionale di Alessan-

CORMORULTRAULTRA MARATONA SU PERCORSO MISTO DI KM 69

Pur non essendo una manifestazione sportiva svoltasi nel nostro terri-torio comunale, la Cormorultra merita senz’altro di essere citata. Infatti, non si tratta di una normale maratona sulla distanza di km 42,195, ma di una ultra maratona di 69 km lungo il torrente Cormor, da Buia (UD) e fi no alla sua foce nella zona compresa tra Marano Lagunare e Grado. La partecipazione a questa competizione richiede una perfetta condizione fi sica e una preparazione atletica ragionata per distribuirla su una simile distanza. A questa ultramaratona, svoltasi lo scorso 21 ottobre, vi ha par-tecipato anche il nostro compaesano Louis Possamai, atleta in forza al G.S. Mercuryus di Orsago (TV), che si piazzato al 9° posto assoluto nella categoria assoluta e 1° della categoria 40-50 anni, con un tempo di 5h53’56’’, il che signifi ca poco più di 5 minuti/km.

Ma Louis durante la sua corsa ha avuto al suo fi anco una concorrente donna, la quale ha tagliato il traguardo dopo i 69 km percorsi, appena un minuto dopo di lui, classifi candosi al 10° posto nella clas-sifi ca generale e 1° assoluta delle donne. Si tratta dell’atleta Roberta Bottarelli (della stessa società), nostra compae-sana in quanto moglie di un altro marciatore ed ex orientista di successo, Rudy Meneguz.

A questi atleti va riconosciuto il grande merito di esser co-stanti negli allenamenti settimanali. Questo comporta la mas-sima collaborazione con il coniuge nel gestire ed accudire i fi gli in modo da assicurare la normale continuità della vita fa-migliare e, pertanto, i complimenti per i risultati ottenuti vanno senz’altro divisi anche con loro.

R.M.

L’Orienteering Tarzo A.S.D. …sempre più in alto!!

Giochi sportivi studenteschiSi sono concluse a Roma il 26-27-28 novembre 2012 le fi nali na-

zionali dei giochi sportivi studenteschi. La squadra allievi composta da Cedrin Riccardo (Corbanese), De Biasi Raffaele (Miane) De Cec-co Giulio (Pieve di Soligo) dell’Istituto “Casagrande” di Pieve di Soli-go si è laureata vice campione nazionale di Orienteering. I 3 ragazzi, allenati dalla prof.ssa Sanzuol Susanna, hanno strappato il biglietto per la fase nazionale questa primavera piazzandosi miglior squadra del Veneto al triregionale. Dopo la gara individuale del giorno 26, i ragazzi piazzandosi rispettivamente: 7° Cedrin, 11° De Biasi, 13° De Cecco con un punteggio totale di 31 punti, si trovavano già in secon-da posizione. Il secondo giorno la gara a staffetta risultò decisiva. Il primo frazionista (De Biasi) al primo passaggio classifi cò il Vene to al 7° posto, subito il secondo frazionista (De Cecco) rivoluzionò la classifi ca portando il Veneto al 3° posto, terzo staffettista parte il Ce-drin che ha una grande responsabilità, ma nulla lo ferma e dopo aver superato il ragazzo della Lombardia arriva al traguardo portando il Veneto al secondo posto. Sommando i risultati delle gare gli allievi del Casagrande hanno centrato il secondo posto assoluto laureandosi vice campioni d’Italia.

Lago di Carezza

Scuola media partecipanti al Corso di Orientamento

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pagina 8 Novembre-Dicembre 2012«Voce amica»

Borse di studioSono stati premiati, in base alla graduatoria di merito, 17 studenti delle scuole me-

die e superiori, sabato 22 dicembre, presso l’aula magna dell’Istituto Comprensivo di Tarzo, con 10 assegni da € 200, 5 da € 225 e 2 da € 250, per un totale di € 3.625,00.

I riconoscimenti sono stati consegnati dal Sindaco, dagli Assessori Antonella Pol e Andrea De Polo e dal consigliere delegato alla scuola Faraon Luana.

Per le scuole medie inferiori risultano premiati: Antoniazzi Nicola, Binchetti Ales-sandro, Bottega Aurora, Bottega Nicola, Casagrande Denis, Da Ros Sally, France-schet Lara e Introvigne Andrea. Per le scuole medie superiori: Casagrande Alessia, Da Ros Marco, Lucarini Gaia, Pol Valentina, Pradal Anna, Salamon Emily e Serena Martina. Per il risultato all’esame di Stato con iscrizione all’Università: Spagnoli Nico-lò e Zamuner Silvia.

Le autorità si sono congratulate con i ragazzi e complimentate per gli ottimi risultati ottenuti, ricordando loro che la nostra società, al giorno d’oggi, è particolarmente esi-gente e va sempre più alla ricerca di persone che si sanno distinguere per l’impegno e i successi ottenuti.

Complimenti ragazzi… continuate così!!! L.F.

wwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwww.........ccccoooooooooooommmmmmmmmmmuuuuuuuuunnnnnnnnnnnnnnneeeeeeeeeee....tttttttttttaaaaaaaaaarrrrrrzzzzzoooo.....tttttttttttttvvvvvvv....iiiiiiiiiittttt sssssssiiiiiiiiiiiccccccccccccccc@@@@@@@@@ccccoooommmmmuuuuunnnnnnneeeeeee......tttttttttttaaaaarrrrzzzzzoooooooo......ttttttttvvvvv.......iiiiiiiiitttttt Notizie dal Comune

ELEZIONI POLITICHE24/25 febbraio 2013

Con il D.P.R. n. 226 del 22 dicembre 2012, pubblicato nella G. U. n. 299 del 24 dicembre 2012, sono state indet-te le elezioni per il rin-novo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, che si terranno dome-nica 24 e lunedì 25 febbraio 2013. Elettori 4.370, 2084 maschi e 2286 femmine, dei quali 758 (400 M e 358 F) residenti all’este-ro.

Concorso pubblicoA seguito del concorso per Agente di

Polizia locale svoltosi nei giorni 27 e 28 dicembre è risultata vincitrice la signo-ra Denise Seno. L’agente Seno prestava la sua attività presso il nostro Comune già dal primo novembre 2011 ed, ora, ha preso servizio uffi cialmente dal 1° gennaio 2013.

Le auguriamo buon lavoro.

IV NOVEMBRE - NEL RICORDO DEI CADUTI94° anniversario dell’Unità nazionale.

Il 4 novembre 1918 si concludeva vittoriosa-mente la Prima Guerra mondiale e si comple-tava, con l’unione all’Italia di territori, di lingua, tradizione e cultura italiana, il processo avviato quasi cent’anni prima dai primi combattenti del nostro Risorgimento. Gli ideali di un ristretto gruppo di patrioti erano diventati patrimonio di tutto un popolo, una coscienza nazionale cementata sui vari fronti, dove persone prove-nienti da ogni regione, di diversa tradizione e cultura, di differente estrazione sociale si trova-rono a combattere assieme, senza distinzione, per difendere la Patria.

Caporetto, Piave, Vittorio Veneto, storia dell’Unità d’Italia. Questi nomi richiamano alla memoria avvenimenti determinanti di quel con-fl itto. La disfatta, la riscossa, la vittoria. Essi rappresentano la sintesi di una guerra che ha sacrifi cato 680.000 giovani vite per l’Italia ed è costata a tutte le Nazioni belligeranti circa 9 milioni di morti.

Ogni anno noi siamo presenti, in questa ricorrenza, a leggere i nomi dei nostri caduti sepolti in tanti luoghi sacri o scomparsi nel-

la nebbia delle battaglie. Il loro sangue simbolicamente ha dato vita ai fi ori sbocciati sul Carso, sull’Isonzo, sul Grappa, sul Pia-ve, ove un popolo ha combat-tuto per la libertà. I caduti ci ri-cordano, però, che la pace non è un dono, ma una conquista. Dobbiamo ricordarlo oggi che di tale parola facciamo abuso. Tutti ci diciamo pacifi sti, ma poi siamo pacifi ci? Noi andiamo, insicuri, verso il futuro perché abbiamo dimen-ticato i valori sui quali si costruisce una Patria, che sono il rispetto della propria storia, la co-scienza e l’orgoglio della propria identità, nel rispetto delle altrui identità. Con questi princi-pi si costruisce una nazione.

La ricorrenza è stata onorata dalla presenza del Sindaco, del rappresentante della Banca Prealpi e delle rappresentanze della Associa-zioni combattentistiche, d’arma e del volonta-riato.

Le cerimonie hanno avuto luogo a Corbane-se alle 8,30 con l’alza bandiera, la deposizione della corona di alloro al Monumento e la lettu-ra della preghiera dei caduti in guerra. Alle 9 identica cerimonia ad Arfanta; alle 9.40 breve cerimonia alla chiesetta alpina di S. Pietro. In-fi ne, alle ore 10.30 a Tarzo, con la celebrazio-ne della S. Messa, offi ciata dal parroco Mons. Francesco Taffarel, e cerimonia al monumento ai caduti con l’intervento del Sindaco Gianan-gelo Bof

Antonio Pancot

Concerto di Canti GregorianiAssessorato Cultura - Parrocchia di Tarzo

Venerdì 25 gennaio 2013 ore 20,45Chiesa Parrocchiale

presentanoVirgine bella

Devozione Mariana dal Gregoriano al Barocco

Fabiano Martignago e Luca Ventimiglia fl auti dolci

Matteo Malagoli e M. Teresa Andreazza viole da gamba

con il coro Scivias Ensemble di Conegliano

dirige Milli Fullin

PROGRAMMAAquileiese Rogamus Te Virgo (V sec.)COMMUNE FESTORUM B. MARIAE V.

ad VesperasDum esset Rex - In odorem - Jam hiems

- Nigra sum - Tota pulchra –Hortus conclusus - Laeva ejus - Veni elec-

ta mea - Loquebantur - Veni sponsaDon Marco UCCELLINI (1603ca. – 1680)

Aria quinta sopra la “Bergamasca”(Venezia, 1642)Gregoriano: Scio cui credidi Introito per la

Conversione di San PaoloDon Cristoforo CARESANA (1640 –

1709): Iste Confessor – Inno [alternatim a 2 fl auti]

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Novembre-Dicembre 2012 pagina 9«Voce amica»

- Ave Maris Stella – Inno [alternatim a 2 viole]

Gregoriano: Alma Redemptoris Mater - Antifona

Andrea FALCONIERI (1585 – 1656): La Mirandola – Canzona a tre (Napoli, 1650)

Bartolomeo TROMBONCINO (1470 – 1535): Virgine bella (testo di Francesco Petrarca)

Salomone ROSSI (1570ca. – 1630ca.): La Casalasca – Sonata Seconda

Henry PURCELL: (1659 – 1695) Ciac-cona (1690)

Frà Giovan Battista BATTILORO (XV sec.): Jerusalem letare

Assessorato alla CulturaBiblioteca comunaleCircolo Di Lettura

hanno il piacere di invitarVialla presentazione del libro diMaria VeladianoIl tempo è un Dio breveSabato 26 gennaio – ore 18.00presso la Biblioteca di TarzoSarà presente l’autricepremio Calvino 2010 e premio

Alabarda d’oro 2011 con il ro-manzo LA VITA ACCANTO.

M. Veladiano è laureata in fi lo-sofi a e in teologia, insegnante di lettere, ora dirigente di un Istitu-to Comprensivo, collabora con i giornali: la Repubblica, l’Avvenire, il Regno.

L’incontro con questa scrittrice è un avvenimento molto importante per il nostro comune.

In questo libro si racconta la storia di una donna che ripercorre la sua vita per arrivare al mistero del presente. C’è un amore che fi nisce e un altro che nasce, da difendere contro l’ombra del male che lo precede, l’ombra di tutti i mali, la morte. E se questo male investe un bambino allora una vora-gine si allarga sotto di noi. È forse possibi-le uscirne feriti e così forse un’altra vita ci aspetta. È questo il sogno di ogni amore. Che non fi nisca.

In un paesaggio di neve e di incanti la protagonista, in compagnia del fi glio, in-contra un uomo; il male per un momento è confi nato alla sua dissolvenza, costretto

dalla forza tutta umana dell’amore che di-venta divino nella potenza di un’ostinazione necessaria. Ci è stato dato e non può più morire. E quelli che ci hanno amato, tutti in-torno a noi come alberi, colonne di un cielo silenzioso, con chiome piegate dalla bellez-za della neve, a raccontarci l’eterna storia dell’amore: insieme è nulla la paura.

BIBLIOTECAPrincipali attività svolte nel 2012 7 Progetti: 1) MLOL Abilitazione utenza

MedialibraryOnline e supporto accessi uten-za e promozione; 2) “Libri che circolano”; 3) “Apertura Straordinaria Biblioteca”, formazione e gestione di n. 11 volontari da parte del Bibliotecario; 4) “Centro p3@Veneti” (biennale 2012/2013), con moni-toraggi mensili, servizio tutor di assistenza e consulenza all’utenza della postazione internet; 5) “Nati per Leggere”; 6) “Bi-blioteca scuola elementare di Corba-nese”, con prestiti e letture animate con le volontarie biblioteca; 7) “Sito Internet per biblioteche SBV”. Tali progetti sono stati

riconfermati anche per il 2013Attività culturali: Mostra del

libro, presentazione di libri, con-certi, letture animate, circolo di lettura, ecc. si tratta di oltre 30 iniziative organizzate da o nella biblioteca comunale, in colla-borazione con l’assessorato cultura, associazioni locali e non, volontari e cittadini che, a diverso titolo, hanno ideato e/o cooperato nella gestione degli eventi.

Corsi: Corsi di inglese (per ragazzi e per adulti); Corso di informatica

(livello base); Corso di scacchi (livello base)Statistiche interessanti: Presenze in

biblioteca circa 4.800; Prestiti locali 1.470; Prestiti interbibliotecari 239; Iscritti al pre-stito 287; Acquisto libri 115. Donazioni cir-ca un centinaio (al netto dei libri destinati all’iniziativa “I libri che circolano” e delle do-nazioni sul tema dell’Istria e della Dalmazia)

Prossimi appuntamenti di gennaio: Il 9 Riunione del comitato biblioteca; il 10 Cir-colo di lettura; L’11 Riunione organizzativa della Mostra del Libro 2013; Il 16 Riunione giuria del concorso di disegno organizzato dalla Pro loco; Il 19 Visita alla mostra “Da Raffaello a Picasso” a Vicenza; Mostra del

Libro 2013 (19 gennaio - 2 febbraio). Corso di informatica (fi ne gennaio/febbraio); Cor-so di lingua straniera.

Vi aspettiamo numerosi anche nel 2013!

Edifi cazione … a FrattaNel n. 5 di “Voce Amica”, all’interno del-la rubrica “Notizie dal Comune”, è stato ospitato un intervento redatto dal Sindaco riguardante alcune attività inerenti all’Am-ministrazione comunale e in particolare la gestione del territorio attorno ai laghi.Ora viene ospitato, su richiesta, un inter-vento di “confronto” perché possa essere occasione di collaborazione e di soluzione positiva, per il bene di tutti...... Premettiamo che la nostra volontà è quella di portare a conoscenza della cit-tadinanza le decisioni assunte dalla mag-gioranza e quelle che intende prendere in considerazione. Ed è proprio per informare i cittadini che abbiamo reso pubblico il fatto di rendere edifi cabile un’area agricola in lo-calità Fratta, è stata praticamente giudicata accoglibile dall’Amministrazione…..Se ciò venisse riconfermato anche in Con-siglio Comunale, il terreno passerebbe da un valore di 6 euro al mq a 80 euro al mq: cioè da circa 70.000 euro a 956.800 euro! Un’operazione di questo genere è inammis-sibile: questa sarebbe pura sperequazione.Così facendo, l’Amministrazione consume-rebbe gran parte delle possibilità di edifi ca-re nelle zone residenziali di tutto il territorio comunale…… Speriamo vivamente che ciò non accada, ma non abbiamo mai detto è già avvenuto: la questione è ancora aperta perché, per fortuna, deve essere ancora adottato il Pia-no degli Interventi ed è proprio per questo che abbiamo avvisato i cittadini……Il Sindaco cerca di rassicurarci, ma noi siamo perfettamente consapevoli che i no-stri 2 voti, contro i 6 dell’Amministrazione possono fare ben poco: auspichiamo così che la opinione di tutti i concittadini sia te-nuta in considerazione. Non dimentichia-moci, infatti, che sulla questione la Giunta ha già preso pubblicamente una posizione la scorsa primavera: se il Sindaco avesse voluto fi n da subito concedere meno cu-batura, poteva rigettare la proposta invece di fare marcia indietro ora che l’accordo è stato reso pubblico da noi.A ciò si aggiunga che la zona in questione rientra nell’area Pre-parco, poiché a ridos-so dei Laghi, considerati Sito di Interesse Comunitario (SIC), secondo il Progetto na-tura 2000.……..Se l’ambiente viene considerato una pura merce di scambio cosa ci dobbiamo aspet-tare nei prossimi 5 anni? Purtroppo il com-portamento tenuto dalla nostra Amministra-zione fa pensare che tra i suoi valori non rientrino l’uguale trattamento di tutti i citta-dini e la tutela dell’ambiente.

I consiglieri G. Tessari e E. Michelon

Statistica popolazioneIn attesa dei dati defi nitivi del 15° censimento generale della popolazione del 2011, si rias-

sumono i dati al 31.12.2012. Dei 4356 residenti 3975 sono di cittadinanza italiana e 381 di cittadinanza straniera, di cui 86 comunitari e 295 extracomunitari. Convivenze 207 (in case di riposo). Totale abitanti 4563.Arfanta: Maschi 203 Femmine 177 Totale 380 Famiglie 175Corbanese: Maschi 731 Femmine 742 Totale 1473 Famiglie 638Tarzo: Maschi 1237 Femmine 1266 Totale 2503 Famiglie 1064Convivenze: Maschi 21 Femmine 186 Totale 207Totali Maschi 2192 Femmine 2371 Totale 4563 Famiglie 1877

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pagina 10 Novembre-Dicembre 2012«Voce amica»«VVoce amica» Arfanta Paese mio

AUGURIInizia un nuovo anno e, dopo aver archiviato il 2012,

auguriamo di guardare avanti e ritrovare la luce. Luce che, prima di tutto, và ritrovata all’interno di noi stessi!

Da parte della Redazione di Arfanta giunga, a tutti i lettori, l’augurio per un 2013 positivo e sotto il segno della Divina Provvidenza.

NEL 2012…• Hanno ricevuto il dono della fede con il

Battesimo: Brun Christian e Merotto Cristiano, Pagotto Matilde Chiara di Campolongo, Tomasi Anna e Della Bella Linda di Tarzo;

• Hanno ricevuto lo Spirito Santo con il Sacramento della Cresima a Tarzo: Bianchetti Alessandro e Pilat Lucrezia.

• Hanno formato nuove famiglie cristiane con il Sacramento del Matrimonio: Chiarel Nicole & De Marchi Andrea; Dalla Bona Miriam & Nardi Alessandro; Faraon Luana & Foltran Massimo e Buosi Serena & Cattelan Marco.

• Hanno raggiunto la Casa del Padre: Fontana Emma e Ceotto Luigia, Pilat Umberto di Tarzo e Dalle Crode Emilio di S. Pietro di Feletto.

E‛ ARRIVATO SAN NICOLO‛….

Dopo tanti anni che non veniva a trovarci, quest’anno San Nicolò è arrivato anche da noi con un sacco di doni per tutti i bambini buo-ni, che lo hanno accolto con tanta gioia ma anche un po’ di stupore. Tra un regalo, una fetta di torta, preparata da genitori e nonni, e

qualche chiacchiera abbiamo trascorso una piacevole serata in com-pagnia!

Grazie San Nicolò e arrivederci al prossimo anno!Una mamma

Concerto di NataleSi è tenuto domenica 9 dicembre il settimo con-

certo “Aspettando il Natale” L’appuntamento canoro musicale, organizza-

to dal Gruppo Ricreativo di Arfanta, è diventato ormai una tradizione per la nostra piccola comu-nità. Con questa ricorrenza vogliamo ricordare la ristrutturazione dell’organo Antonio CALLIDO

uno degli organi più belli e antichi della Vallata, e la cui co-struzione risale al 1882.

Abbiamo avuto l’onore di avere tra noi l’organista Alessan-dro Bianchi di Como, con fama internazionale, che ha tenuto più di millesettecento concerti presentandosi sempre come so-lista e partecipando a innumerevoli festival organistici inter-nazionali: a Parigi, Londra, Hong Kong Amburgo, Messina, Zurigo, New York, Budapest, Praga, Madrid, Dublino, Stoc-colma, Washington, Brasile, ecc….. La Corale dei Laghi, per la parte canora, ha scelto deliziosi brani aventi per tema il Presepe, riuscendo bene a far entrare gli spettatori nei canti e nelle melodie.

Ascoltandoli ha fatto vivere appieno l’atmosfera di attesa del Santo Natale.

Grazie per le emozioni che ci avete trasmesso.Quest’anno “La Natività di Gesù” realizzata nella Chiesa

Parrocchiale dal nostro piccolo gruppo di giovani ha avuto la gradita collaborazione dei bambini del catechismo, che hanno scritto a Gesù il loro piccolo pensiero e ringraziamento dopo averlo atteso tanto.

Sarà possibile visitarlo fi no a domenica 27 gennaio 2013.Orario di visita: ogni domenica e festivi dalle 8.30 alle

10.30 tranne mercoledì 26 dicembre 2012 in cui si potrà vedere dalle 9.00 alle 11.00 e sabato 12 gennaio 2013 dalle 13.30 alle 15.30.

Per chi lo desidera c’è anche la possibilità di fermarsi per la S. Messa. Vi aspettiamo!

PRESEPE PARROCCHIALE

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Novembre-Dicembre 2012 pagina 11«Voce amica»

35° Anniversario Don Celestino

Domenica 9 dicembre alle ore 10 il nostro “concittadino” don Celestino Mattiuz è tornato a casa, e,circondato dall’af-fetto di parenti ed amici, ha celebrato con noi l’Eucarestia, nella quale ha ringraziato il Signore per i suoi 35 anni da sacerdote. Abbiamo pregato “…affi nché possa sempre esse-re guida presente, ed illuminante per il popolo a lui affi dato, testimoniando con la vita la bellezza dell’Amore di Cristo…

” La Comunità tutta gli porge con queste poche righe i mi-gliori auguri!

Nel programmare l’attività della pastorale giovanile quest’anno, memori delle esperienze del passato, ci siamo interrogati su “Come “far venir voglia” ai giovani del nostro territorio di incontrare Gesù?” Andando noi stessi incontro a loro nei luoghi che più frequentano proponendo temi di interesse comune e tra quattro chiacchiere ed una bevuta in compagnia…

Venerdì 23 novembre abbiamo vissuto la prima tappa del nostro cammino incontrandoci all’Agriturismo “Pian di Farrò” con circa 30 ragazzi dai 15 anni in su, provenienti da tutta la forania, trattando il tema de “La fi ducia”, ispirato all’”An-no della Fede”. Abbiamo ascoltato tre canzoni che avevano come denominatore comune il “fi darsi” chiedendo di soffer-marsi su una parola, una frase, che li aveva colpiti, in positivo o in negativo, condividendo insieme il proprio pensiero, la propria esperienza. Dopo un’iniziale titubanza è iniziato un bel dialogo dal quale sono emerse opinioni interessanti:

*bisogna fare in modo che si cresca in “modo libero”; *si tende a porre la fi ducia nei genitori convinti che essi

ci proteggeranno sempre, tante volte abbiamo paura e non vogliamo “staccarci” da questa realtà;

*per fi darci degli altri, dobbiamo riuscire a fi darci di noi stessi, imparando a guardarci dentro con onestà.

La serata si è conclusa con un giro da bere per tutti. Si è deciso, poi, di dividere le tappe in due parti, in base alle fasce d’età, “giovanissimi” dai 14 ai 17 anni e “giovani”dai 18 anni in su. Ci siamo ritrovati, per vivere con il gruppo dei “giovanissimi”, non molti, la seconda tappa, sabato 15 di-cembre presso l’osteria “Al Contadin” di Combai. Attraverso la proiezione di un video, abbiamo trattato il tema de “La libertà”: Dopo la timidezza iniziale, i ragazzi hanno soste-nuto, che molto spesso non si sentono veramente liberi, ma giudicati non per ciò che sono ma per ciò che indossano o dicono. La libertà di pensare e di esprimersi porta, talvolta, all’emarginazione (es. omosessualità). La società di oggi non ci rende liberi.

Poi, scambiandoci gli auguri per un sereno Natale, ab-biamo brindato alla venuta del nuovo anno. Il prossimo ap-puntamento foraniale dedicato ai “giovani” sarà venerdì 4 gennaio 2013 alle 20.30 presso il “Bar Centrale” di Revine. Tema “La libertà”. Vi aspettiamo numerosi!

Valentina

GIOVANI INCONTRO AI GIOVANI

RicordiPIERO E LINA

“Sono già trascorsi 6 anni da quando avete lasciato questa vita terrena, ma il ri-cordo di voi resta indelebile nei nostri cuori. Vi siamo ri-conoscenti per quanto ci avete insegnato e per il bene che avete seminato. Dal cielo guidateci e vegliate sul nostro cammino.

Le vostre fi glie, generi, nipoti e pronipoti.“

* * *ANAGRAFE

Luigia Ceotto, fu Angelo e fu Te-resa Dalla Mura, era nata a Tarzo il 28 novembre 1925. Trascorse la sua vita nella sua casa di Costa di Là. Dedicò la sua vita alla famiglia ed al lavoro ed alla cura della terra. Si unì in matrimonio con Virgilio Soldan ed ebbero la gioia della nascita di quattro fi gli. Alla fi ne degli anni novanta perse il marito, dura prova ma ebbe il conforto della vicinanza e dell’affetto dei fi gli. Nel 2001 una nuova prova, da lei defi nita più dura, si abbatte sulla sua famiglia: la morte prematura del fi glio Maurizio. Luigia dice-va sempre che, per una madre la perdita di un fi glio è la prova più dura da superare e che avrebbe dato la sua vita per poterlo salvare. Da quella perdita non si riprese e piano piano si lasciò andare. Da qualche anno era ospite della casa di riposo Padre Pio, con la salu-te divenuta più precaria e fragile fi no all’8 novembre 2012 quando si concluse la sua vita. Il rito funebre fu celebrato il 10 novembre nella chiesa Parrocchiale di Corbanese e la salma fu poi accompa-gnata nel cimitero di Arfanta dove riposa con il marito e il fi glio. La comunità parrocchiale porge sentite condoglianze ai famigliari.

Associazione Emigranti

Quest’anno l’Associazione Emigranti di Arfanta ha anticipato all’8 dicembre, la consueta festa che per oltre cinquant’anni è stata celebrata il giorno di Santo Stefano.

La giornata inizia con la celebrazione della Santa Messa alle 9,15, nella nostra Chiesa Parrocchiale, riaperta dopo la non agibilità, per i lavori al sagrato antistante che sono in fase di completamento. La ricorrenza è proseguita con il breve incontro per il rinnovo del tes-seramento presso i locali della ex Scuola elementare.

E’ seguito il pranzo sociale presso la Mondaresca per trascorrere qualche ora in allegra compagnia.

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pagina 12 Novembre-Dicembre 2012«Voce amica»

Quest’anno abbia-mo voluto proporre momenti di condivi-sione con e tra le fa-

miglie dei nostri bambini, soprattutto per la realizzazione del prese-pe nella nostra scuola. Infatti, i bambini, insieme a mamme, papà, fratelli e sorelle, sono stati veri e propri creatori attivi! Ad ogni famiglia abbiamo assegnato un personaggio o un elemento da de-corare a piacimento. Il risultato? Una meraviglia, oltre ogni aspet-tativa! L’iniziativa ha entusiasmato bambini e genitori che si sono

ingegnati con colori, stoffe, brillantini, lana, cotone…e tanto altro! Ci ha spinto a provare questa nuova esperienza il desiderio di creare una occasione di condivisione e uno stimolo per rifl ettere in ogni casa, nel periodo di cammino verso il Natale: un momento in cui, accantonati gli impegni e le fatiche della giornata, genitori e fi gli si dedicano insieme a un piccolo ma signifi cativo “progetto” da dona-re poi alla comunità dei piccoli, ovvero la scuola. Il “presepe delle famiglie” è poi diventato lo sfondo del palco dove, domenica 16 dicembre, i bambini hanno augurato a tutti “Buon Natale” con canti e poesie; e non sono mancate le sorprese (meritatissime!) per i no-stri bambini che si sono impegnati tanto per preparare questa festa!

Ci piace mantenere il clima raccolto, semplice e caldo della pic-cola scuola parrocchiale di paese ma che, dobbiamo dire, in questi anni si è mantenuta ben viva nello spirito, si è fatta più forte e più unita, grazie alla volontà di tante persone disponibili.

Un grande grazie ai genitori e al comitato di gestione che si sono dati tanto da fare in questo periodo: da S. Nicolò, alla festa di Nata-le, alla preparazione dei tavoli per il nostro pranzo di Natale prima delle vacanze.

Un grande grazie a Don Angelo che tra un insegnamento, uno scherzo e un sorriso, conquista ogni giorno l’affetto dei bambini.

Ora lasciamo spazio a qualche foto, testimonianza di un periodo ricco di emozioni e soddisfazioni!

Buone feste e un sereno anno nuovo! Le maestre Laura e Michela

i ti l i t ff b ill ti i l t t t lt !

La Voce di Corbanese

p gpagina 12

IL NOSTRO CAMMINO VERSO IL NATALE…

Un grande grazie ai genitori e al comitato di gestione che si sono

Oratorio Parrocchiale Una struttura al servizio della Comunità

L’oratorio parrocchiale è stato oggetto, nell’ultimo periodo, di un intervento di ade-guamento strutturale e distributivo. Sono stati ricavati quattro nuovi servizi igienici: due al primo piano e due al piano terra, di cui uno predisposto per persone diversa-mente abili.

Ma l’intervento più atteso era sicuramen-te l’adeguamento della cucina. Questa, in-fatti, è stata resa più fruibile, migliorando gli spazi a disposizione delle volontarie che tanto si prodigano, in particolare, nel pe-

riodo di carnevale con la realizzazione dei pre-libati crostoli, fatti con maestria e di qualità. Quanto fatto è un importante passo di miglioria dell’oratorio, ma per ora è stato realizzato solo il primo stralcio di un progetto suddiviso in tre parti che, una volta attuato, consentirà di mette-re in sicurezza l’intera struttura.

L’edifi cio, infatti, è stato oggetto di una accurata indagine da parte di una ditta certifi cata, la quale ha fatto una valutazione tecnico strutturale dell’immobile.

Puntando poi ad un contenimento dei costi di gestione (riscaldamento in partico-lare), si è provveduto alla sostituzione degli infi ssi nel salone sottotetto che versavano

in uno stato di degrado ed essendo privi di isolamento, compromettevano sensibil-mente i consumi energetici. Anche il primo pianoe la nuova cucina sono stati, in parte, interessati da tale intervento.

Ora che la struttura è stata resa più fun-zionale, ci si augura possa essere maggior-mente utilizzata dalla comunità di Corbane-se e non solo; riproponendo iniziative che, in un tempo non molto lontano, erano e sono state motivo di aggregazione sociale, volte alla salvaguardia e alla continuità del-le tradizioni: perché non c’è futuro senza memoria.

B. Meneguz

Bellissimo albero di natale nella campagna di Corbanese

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Novembre-Dicembre 2012 pagina 13«Voce amica»

Caro Sergio,sebbene siano passati alcuni

giorni da quando hai compiu-to gli anni, abbiamo deciso di scriverti queste righe, per espri-mere le emozioni che hanno

percorso i nostri cuori quando abbiamo pranzato tutti insieme per festeggiarti. Quel giorno è stato, per noi, non solo l’occa-sione per trascorrere una bellis-sima giornata, in ricordo delle domeniche che passavamo tutti insieme a ridere, mangiare e scherzare, ma anche l’occasio-ne per ritrovare la complicità e la solidarietà che fanno di noi un’unica grande famiglia. L’ironia, la semplicità e la bon-tà d’animo fanno di te un uomo meraviglioso, un marito, un pa-dre ed un nonno straordinario. Hai vissuto un anno impegna-tivo e diffi cile, mostrando il tuo lato più nascosto, ma senza la-sciarti abbattere dalle avversità.

La determinazione che ti contraddistingue, e che ti ha permesso di migliorare note-volmente, ha fatto nascere in noi una gioia inesprimibile. Vo-gliamo tu sappia che abbiamo intenzione di festeggiare molti altri compleanni tutti insieme, quindi, vedi di non farci altri scherzi!

Noi tutti desideriamo rinno-

vare, con questo umile gesto, i nostri più cari e migliori auguri per te che sei sempre nei nostri cuori e nei nostri più felici pen-sieri! Ricorda che noi ci siamo e ci saremo sempre per te e che la tua forza d’animo è un esempio non solo per noi, ma anche per

tutti quelli che credono, di aver perso il coraggio necessario per affrontare la vita. In questo ul-timo anno, tu ci hai insegnato a non arrenderci, a metterci in di-scussione, a cercare di miglio-rarci sempre. Ogni più piccolo successo rappresenta, per noi, un grande traguardo, un segno tangibile del tuo insegnamento, che è diventato parte fonda-mentale del nostro essere.

Non possiamo che essere fi e-re di ciò che sei e di tutto quello che hai fatto.

Ti vogliamo un gran bene, non dimenticarlo mai!

Con affetto. Moglie, fi gli e nipoti.

BATTESIMO8. LEMBO KARJM di Tin-

daro e di Laurella Jessica Ma-ria, nato a Enna (.Sicilia) il 17 agosto 2010 e battezzato il 28 dicembre.

Padrini: Ingari Stephanie da Saint.Christophe (Francia) e Napoli Cristoforo,dalla parroc-chia S. Giuseppe

MATRIMONIO2. BATTISTON MICHE-

LE di Giovanni con TOMASI MARIANNA di Angelo, uniti religiosamente e civilmente il 31 dicembre 2012.

Testimoni: Cason Alessan-dro da Miane; Murador San-dro da Vittorio Veneto; Tomasi Martina da Corbanese; Dal Toè Alessia da Santa Lucia di Tiave.

NELLA CASA DEL PADRE10. POSSAMAI OTTA-

VIO di 87 anni, fu Antonio e Angela. La sua giovinezza e vita la condivise nella gioia e nella sofferenza con Elena Foltran. Dopo tanti sacrifi ci, la-voro, rinuncie e volontà di non mollare, risparmiando riuscì a costruire una bella casa e un vigneto col suo rustico a Ca-stagnera Alta. Le fatiche ed il male piano a piano fi accarono la voglia di vivere, La malattia ebbe il soppravvento il 13 di-cembre 2012 presso la Casa di soggiorno Padre Pio.

Il suo funerale con numero-sa partecipazione venne ce-lebrato il 17 dicembre, e poi accompagnato al cimitero di Corbanese.

11. CESARETTO ROSA GIOVANNA di anni 76, sorel-la di Giocondo, Irma e Maria. Di lei rimane il ricordo di per-sona buona e di tanta soffe-renza, sempre assistita da ni-poti e volontari generosi. Morì improvvidamente a casa sua il 27 dicembre 2012. Dopo la S. Messa esequiale il 29 dicem-bre, è stata accompagnata al cimitero in attesa della risurre-zione e del ritorno del Signore alla fi ne del tempo.

RicordiDonata Bottega

È così: bella, sorridente e felice che vogliamo ricordarti con i tuoi genito-ri, nonni, zii, amici che ti hanno voluto bene. È passato un anno. A noi manchi tanto, il vuoto che hai lasciato è grande e niente e nessuno lo potrà riempire. Tu ci hai insegnato a lot-tare, a non arrendersi mai, tu lo hai fatto solo gli ultimi giorni quando il male ha avuto il sopravvento sul tuo corpo, ma il tuo cuore, i tuoi pensieri, le tue preoccupazioni erano per noi.

Grazie, tesoro, di tutto. Cercheremo di essere degni di te.dei tuoi insegnamenti e del tuo grande amore per noi. Ti preghiamo sii sempre accanto a noi come tu sarai sempre nel nostro cuore.

* * *

Battiston Elisabetta02.07.1924 - 18.12.2011

Nel primo anniversario della morte, con immutato dolore ti ricordano i fi gli Bruno e Franco, la nuora Anna Maria, con nipoti e pronipoti tutti. Dal cielo veglia su tutte le persone a te care e su quanti ti hanno cono-sciuto e voluto bene.

B02

ime e pesc

ANAGRAFE

Presepio di Andrea ed Elena

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pagina 14 Novembre-Dicembre 2012«Voce amica»

AuguriHo appreso con soddisfazione che il rag. Carlo Dalle Cro-

de ha raggiunto la pensione. Quando un dipendente svolge con passione e competenza la sua mansione per quarant’anni, spesso vengono meno motivazioni e senso del dovere, soprattutto nel complesso contesto dell’attuale situazione sociale ed economica. Invece, Carlo ha saputo mantenere vivo nel tempo il senso del dovere, mettendolo a disposizione del suo lavoro e dei cittadini. Avendo, in più occasioni, varcato la porta del suo uffi cio, ritengo doveroso sottolineare le sue doti di disponibilità, di correttezza e di competenza. Interpretando, anche, il pensiero di molti con-cittadini che hanno espresso apprezzamento per il suo operato, desidero farmi loro portavoce e gli auguro che il meritato riposo sia sereno e ricco di soddisfazioni.

Bruno M.

Alla signora Erminia Zuanella che il giorno 20 novembre 2012 ha festeggiato i suoi primi novant’anni di vita, in compa-gnia del fratello Cesare e della sorella Gina (Suor Benedetta), che a sua volta quest’anno ne ha compiuti ottanta.

Vista l’occasione i nipoti hanno voluto organizzare un pranzo in modo da poter festeggiare tutti insiemi il lieto evento ed ora vogliono esprimere nuovamente i loro migliori auguri ad en-trambe le festeggiate.

AD AURELIO ed ANNA DAL CINCari nonni,per il vostro 50° anniversario di matrimonio, i vostri fi gli: Ro-

berto, Vittorino, Nadia e Giuliano assieme ai vostri amati nipoti: Mir-co, Laura, Kewin, Denis, Anna Lau-ra, Veronica e Chiara, vi augurano una vita di salute, felicità e gioia.

Auguroni con amore da tutti noi.

Programma attività 2013

Gennaio: il giorno 5 Panevin, 18 Assemblea dei Soci e il 27 a Solighetto: Commemorazione Battaglia di Nikolaiewka.

Febbraio: il 9 Banco Farmaceutico, il 10 Campionato sci di fon-do ad Enego, il 12 Ultimo di Carnevale e il 24 Assemblea delegati al “Toniolo” di Conegliano

Marzo: il 17 Santa Messa Chiesetta di San Giuseppe, il 23 pulizia del Calvario (Settimana Santa).

Aprile: il 25 Anniversario della Liberazione, il 28 annuale pranzo alpino.

Maggio dall’10 al 12 “86 ̂ ADUNATA NAZIONALE” a Piacen-za, il 26 Assemblea delegati.

Giugno: il 2 Festa della Repubblica, 15 – 16 Raduno Triveneto a Schio, il 23 Annuale Gita Alpina con Cerimonia a Cima Vallona per il 45° anniversario.

Luglio: il 7 a Col di Nava per il 64° Raduno Nazionale, il 14 pel-legrinaggio nazionale all’Ortigara, il 21 Festa Redentore (Calvario di Corbanese).

Settembre: il 1° a Cison per il 41° Raduno al bosco delle Pen-ne Mozze, il 22 Commemorazione di san Maurizio.

Ottobre: il 13 Inaugurazione sede Gruppo Ogliano, il 14 a Conegliano per l’Anniversario Fondazione Truppe Alpine, a metà mese castagnata per le scuole materne ed elementari.

Novembre: il 3 Anniversario della Vittoria e delle FF.AA., l’11 Festa di San Martino, il 16 Santa Messa e cena sociale ed il 30 Colletta Alimentare.

Dicembre: il 7 Cena sezionale ed il 24 Vigilia di Natale (pinza e vin brulè).

GRUPPO ALPINI

Una giornata attesa da tempo organizzata, all’”Unipol Arena” di Bologna, dall’Associazione “Noi S. Francesco” di Cison, per ascol-tare testimonianze di persone che, attraverso la Comunità “Nuovi Orizzonti” impegnata nel recupero di giovani di strada, hanno incon-trato Gesù e la loro vita è cambiata.

Domenica 18 novembre, un po’ incuriositi, siamo partiti all’alba in pullman e, aggregati al gruppo gli amici di Corbanese, tutti in viag-gio verso Bologna. Lungo il tragit-to si respirava un’aria gioiosa, ma la sorpresa al nostro arrivo, alle 8, è stata grande: tanta gente accor-sa, famiglie, gruppi giunti da ogni parte d’Italia per vivere insieme una giornata di festa.

Alle 9 tutto ebbe inizio con il canto “E gioia sia!”. Il primo a sa-lire sul palco è stato Fabio Salvato-re, giovane scrittore, ossessionato dal sesso, che ha incontrato per caso la comunità “Nuovi Orizzon-ti” un incontro intimo e profondo con Gesù Cristo che gli ha cam-biato la vita: è riuscito a perdonare gli assassini di suo padre, tragica-mente scomparso in un incidente stradale ed ora ha scelto di fare la volontà del Signore seguendolo in castità, povertà ed obbedienza.

Quindi è stata la volta di Gianna Jessen, attivista americana, molto conosciuta per la sua battaglia per la vita, famosa per aver parlato di aborto davanti al senato statuni-tense. A sua madre era stato con-sigliato l’aborto che lei accettò ma che, per fortuna, non riuscì e Gianna nacque. I problemi intel-lettivi e fi sici furono evidenti ma lei, con tenacia, forza di volontà, l’aiuto di molte persone che la cir-condano tra le quali l’amata nonna e soprattutto la fede in Gesù, non solo riuscì a camminare, parlare ma a cantare portando la propria testimonianza a favore della vita in tutto il mondo, perdonando sua madre che della vita voleva privar-

la.A seguire Luca, il protagonista

della famosa canzone “Luca era gay” di Povia: giovane omoses-suale fi n da piccolo, incontrando “Nuovi Orizzonti” ha incontrato personalmente Gesù, scoperto la bellezza di innamorarsi di una donna, sposarla e con lei creare una famiglia, diventando oggi padre.

Prima di pranzo la toccante esperienza di Chiara Amirante, fondatrice della Comunità “Nuovi Orizzonti” la quale presentando il suo libro “Solo l’amore resta” ha dichiarato che “…la piaga più dif-fi cile da sconfi ggere tra i giovani di strada che accoglie oggi non è la droga ma bensì le sette satani-che che riescono a prendere pos-sesso dell’anima di una persona fi no a spingerla a compiere atti e sacrifi ci, anche umani, neanche lontanamente immaginabili…”

Il pranzo al sacco e subito dopo una sorpresa: tra noi il responsabi-le della causa di santifi cazione di Papa Giovanni Paolo II° il quale ha portato con sé una reliquia del papa polacco molto legato a Ma-ria.

Ed infi ne l’ultima testimonianza, Nek, famoso cantante romagnolo, “cambiato” grazie all’incontro personale con Gesù ha, dapprima cantato la sua canzone “Se non ami” trasformandosi poi in gior-nalista, intervistando una giovane ragazza affetta da malattia rara de-generativa, in sedia a rotelle, che con la sua storia ha dimostrato con tenacia e coraggio, di voler restare attaccata alla vita, alla sua indipen-denza, grazie alla forza che le da il “Socio” (così lei chiama Gesù).

E’ intervenuto anche Jacov, uno dei veggenti di Mediugorie rac-contando la propria testimonianza di come vive il rapporto con Ma-ria, nella quotidianità, in famiglia.

Alle 18 la giornata si è conclusa con la S. Messa animata dai giova-ni di “Nuovi Orizzonti”.

Era ormai buio quando ci siamo rimessi in viaggio e, recitando il S. Rosario, abbiamo fatto ritorno a casa. Al nostro arrivo alle 22 era-vamo stanchi, ma con una grande certezza nel cuore: solo l’Amore resta!

Valentina & Luca

GIORNATA DI CIELO CON MARIAUn gruppo di giovani de “La Vallata” insieme a Nek

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Novembre-Dicembre 2012 pagina 15«Voce amica»

PICCOLI ESPERIMENTI... GRANDI SCOPERTE!

Quest’anno a scuola parliamo d’acqua ma soprattutto ci giochiamo.

Il mercoledì è il giorno degli “esperimen-ti”.

Abbiamo scoperto che l’acqua non ha co-lore, ma è magica: prende il colore di quello che ci metti.

Se ci metti il colore aran- cione diventa

arancione, se metti il verde diventa verde. Magica, vero?

Un altro giorno abbiamo messo varie so-stanze (riso, sale, zucchero, cacao e lentic-

chie) dentro un bicchiere pieno d’acqua per vedere cosa succede.

Abbiamo visto che alcune scompaiono altre, invece, si ve-devano ancora nel fondo.

Poi abbiamo provato a mette-re degli oggetti nell’acqua per vedere se galleggiano oppure se vanno in fondo. Che scoperta vedere che i legnetti e le costru-zioni stanno su!

Ma in assoluto l’esperimento che ci è piaciuto di più è quello in cui la ma-estra ci ha messo nell’acqua una pozione ma-gica verde. Noi soffi ando con una cannuccia abbiamo fatto le bolle!

Che meraviglia!Che divertimento! Usciva-no dalla bacinella!

La maestra ci ha det-to che per fortuna le faremo ancora.

I bambini

della Scuola dell’Infanzia

www.parrocchiaditarzo.itwww.parrocchiaditarzo.itVVoce amicaVoce Amica Tarzo

SCUOLA MATERNAP

resepi

2012 Kevin Lovat

Chiesa Nogarolo

Pradal L.

Piaia

Forlin

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pagina 16 Novembre-Dicembre 2012«Voce amica»p gpagina 16Notizie in breve

CELEBRAZIONE DEGLI OGNISSANTICOMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI

Il giorno 1 novembre è dedicato alla vene-razione di tutti i Santi del Paradiso; ispiran-dosi al loro esempio di carità e fede si può migliorare se stessi e rendere più facile il cammino che si volge verso Dio.

Nella giornata successiva, il 2 novembre alle 14.30, si è svolta la partecipata celebra-zione con processione al cimitero dove si è fatto memoria di tutti i Defunti ricordandoli con affetto.

INCONTRO FRA CRESIMANDISabato 17 novembre i cresimandi del-

la parrocchia di Tarzo hanno vissuto un pomeriggio davvero innovativo: nel primo pomeriggio essi sono stati accompagnati in località Castellich dove hanno incontrato ed accolto i cresimandi della parrocchia di S. Pietro di Feletto, in seguito guidati fi no all’antica chiesetta di Fratta, Don Francesco ha spiegato loro il signifi cato e l’importanza di quegli antichi e preziosi affreschi presenti all’interno della chiesetta. Un’iniziativa nuo-va, degna di essere portata avanti per crea-re legami fra i ragazzi e le diverse comuni-tà parrocchiali, conoscere le realtà preziose dell’una o dell’altra e coinvolgerne i membri più giovani.

L’IMMACOLATA.La solennità della Madonna Immacolata

dell’8 dicembre è stata celebrata con buona partecipazione. La devozione a Maria è viva e molto sentita: dopo la Santa Messa si è svolta come atto di omaggio, di pubblica ve-nerazione e affi damento, la processione con l’immagine della Madonna. In quel giorno anche l’Azione Cattolica era presente, per essi questo è un giorno ancora più speciale, in quanto in questa data ricorre la festa dell’ade-sione: essi hanno rinnovato il proprio impe-gno di amore e di servizio nella comunità, di collaborazione e di testimonianza con la be-nedizione delle tessere e la promessa davanti a Dio e alla comunità tutta.

IL SANTO NATALEPreceduto dalle settimane d’Avvento

e dalla Novena abbiamo celebrato anche quest’anno il Santo Natale. Un Presepio si trova davanti all’Altare di S. Giuseppe, una natività presso l’Altare Maggiore e un’altra nel Sagrato. La Messa di mezzanotte durante la Vigilia, contrassegnata da un clima di rac-colta adorazione per l’arrivo di nostro Signo-re in terra; la solenne Messa di Natale delle 10.30, accompagnata dal vivace coretto dei bambini, condotto dalle loro brave maestre e la numerosa assemblea di fedeli, sono stati i momenti salienti di questi giorni.

ADDIO 2012!Dopo aver ovviamente “sventato” la fi ne

del mondo del 21 dicembre eccoci qua a fe-steggiare il fi nire di un altro anno. I fedeli si sono ritrovati sabato 31 dicembre alle 18.30 per la Messa di ringraziamento, a chiusura dell’anno, Santa Messa con il canto del “Te Deum”. La funzione, sentita e partecipata, è anche una occasione, offerta alla comunità,

per ritrovarsi in modo semplice tra famiglie per uno scambio di auguri.

A.C.RAnche quest’anno l’A.C.R è ripartita in

quarta! Tema di quest’anno il teatro. Tutti noi infatti siamo alla ricerca di un autore..., un regista in grado di guidarci. La prima festa, detta dell’adesione è avvenuta l’8 di-cembre, le tessere sono state benedette e gli appartenenti all’A.C hanno rinnovato il loro impegno nella comunità cristiana. Ora ci aspetta la festa della pace del 17 febbraio a cui i bambini sono molto affezionati, per la presenza allegra di tanti altri bambini proprio come loro appartenenti all’Azione Cattolica, per i bellissimi giochi organizzati dagli edu-catori e l’immancabile rinfresco. Ci saranno poi altri appuntamenti che riuniranno tutti gli Acierrini della Diocesi, quale per esempio il Congressino di maggio: una festa grandio-sa di un giorno intero in cui si gioca balla e mangia in un clima di pace e conoscenza di Dio, ma anche di altri bambini.

INCONTRO DEI CORI DELL’UNITA’ PASTORALE

Il 22 novembre, nel giorno dedicato a S. Cecilia (Roma, II secolo-Roma, III secolo) Patrona della Musica, dei musicisti e dei can-tanti, in Parrocchia a Revine si è svolto un’in-contro tra tutte le realtà corali parrocchiali di Tarzo, Revine, Lago, Corbanese ed Arfanta.

Elisabetta M.

Gruppo famiglia A nome della San Vincenzo De Paoli e dei

propri assistiti, ringraziamo di cuore tutte le famiglie che hanno donato, durante la cele-brazione della santa messa di domenica 30 dicembre i generi alimentari. Questi verran-no distribuiti alle persone bisognose che in questo momento sono 144.

Sappiamo che ci sono famiglie nel bisogno anche nella nostra comunità; le invitiamo a venire presso la nostra sede. Il Signore ri-compensi quanti pensano anche agli altri.

Continuiamo l’iniziativa cominciata nel precedente numero di Voce Amica sui segni di fede, devozione sparsi per le borgate della nostra Parrocchia:

Capitello al Cristo

Capitelli ad Introvigne dedicati a Sant’Antonio da Padova

Capitelli a NogaroloDedicato a San Giuseppe e situato nel-

la parete della scalinata sotto la chiesa.

Dedicato alla Madonna. Lungo la stra-da che conduce alle fornaci di Revine.

I segni della fede

Un bel gruppo di persone provenienti da varie, parti del paese, ha partecipato anche quest’anno, il 21 novembre, presentazione della B. V. Ma-ria, alla Santa Messa celebra-ta da Don Francesco, presso il Capitello dedicato alla Ma-donna della Salute sottoline-ando con la loro presenza la devozione a questa dedicazio-ne.

Un rinfresco ha concluso in semplicità e simpatia la ceri-monia; al prossimo anno!

Bruno M.

MESSA AL CAPITELLO DI RESERETTA

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Novembre-Dicembre 2012 pagina 17«Voce amica»

GLI 80 ANNI DI JOLE POL

Il giorno 12 ottobre 2012 la nostra cara nonna Jole ha com-piuto un traguardo importante: 80 anni! Non ci sembra vero ep-pure sono ormai ottanta le volte in cui Jole ha spento le candeline sulla torta anche se la nonna non dimostra affatto la sua vera età: carismatica e solare, con il ros-setto scarlatto e i capelli sempre in ordine (altrimenti non esce di casa), come si può non ricono-scerla? Gentile e disponibile, non ci fa mancare ghiotti pranzetti e la famosa barretta di cioccolata.

Per festeggiare degnamente l’evento, la nonna ha organizza-to, per la domenica successiva, un pranzo in ristorante a cui han-

no partecipato tutti i suoi fratelli e sorelle (complimenti alla fami-glia Pol che serba il dono della longevità!) nonché cognati e cognate, consuoceri e ovviamen-te fi gli e nipoti. Dall’antipasto al dolce, nonostante la pioggia, abbiamo festeggiato con canti, storie e risate la prima dei fratelli Pol ad aver varcato il traguardo degli 80. Sicuramente anche il nonno, da lassù, si è unito a noi nell’intonare “tanti auguri”, con-gratulandosi con te per lo stile inconfondibile che non ti ab-bandona mai e che, insieme alla salute, ti ha portato fi n qui e ci auguriamo ti porti a festeggiare mille altri compleanni. Tanti au-guri da tutti noi e grazie per la bella festa…preparati perché ne aspettiamo altre!!

Laura C. Marco C. Sabrina D.B.

VIAGGIO NEL MONDO DEL LATTELa Latteria sociale di Tarzo e Revine Lago domenica 2 dicembre ha

inaugurato presso la propria sede a Colmaggiore, un percorso didattico dal titolo “Viaggio nel mon-do del latte”.

La cerimonia presenziata dal presidente della Società cooperativa Grava Lorenzo con il casaro Martino Gril-lo ed unito al Consiglio dei soci, ha avuto la Benedi-zione da parte del Parroco Don Francesco Taffarel e la presenza di Possamai Gian-pietro per la Regione Vene-to, il Pres. di BCC Prealpi Antiga, dei due Sindaci di Tarzo e Revine Lago uniti all’assessore Dr. Miatto per il Comune di Vittorio Veneto e i rappresentanti di altre realtà di cui la Latteria fa parte.

Si tratta di un progetto di “fattoria didattica” attraverso il quale la co-operativa, costituita nel 1948, intende offrire in primo luogo ai ragazzi, ma anche a tutte le persone interessate, un’opportunità per conoscere il mondo del latte, dell’arte casearia e dell’agricoltura in genere, rac-contate attraverso la storia della Latteria e delle tradizioni della Vallata.

La mostra è, inoltre, l’occasione per rifl ettere su temi di attualità qua-li il territorio, l’attività agricola, la salvaguardia ambientale e l’alimen-tazione, confrontando gli aspetti evolutivi che li hanno attraversati.

All’interno della mostra didattica si può prendere visione anche di un fi lmato, che racconta la lavorazione del latte, come era un tempo e com’è oggi in tutti gli aspetti della fi liera, dalla fi enagione al prodotto fi nito.

La Latteria lavora quasi 40 quintali di latte al giorno, di cui 3 quintali sono latte di capra e pecora. I suoi prodotti tipici sono il Grillo de Col-major, la Vallata, il Latteria Tarzo, il Montasio Dop, formaggi speziati,

ricotte e yogurt.Per informazioni sulla Latteria, per

prenotare una visita guidata alla fat-toria didattica, contattare la coopera-tiva a Colmaggiore tel. 0438.586235.

Grillo Martino

HAPPY 90th BIRTHDAY

In una bella domenica di Novembre, Celeste Bianchet ha festeggiato il suo compleanno. Nato a Colmaggiore di Tarzo il 28 novembre 1922, dopo tanti anni vissuti a Londra, in Inghil-terra, ha spento le sue 90 candeline in compagnia di parenti ed amici.

Nonno ti auguriamo di continuare così, con serenità e salute. Teresa, Lisa e Carlo

Taglio del nastro

Particolare del percorso didattico

Anniversari di matrimonio

Domenica 25 Novembre nella chiesa parrocchiale di Tarzo alla S. Messa delle ore 10,30, ci siamo ritrovate alcune coppie che festeg-giavano date importanti dei nostri matrimoni. Un incontro innanzi-tutto per ringraziare Dio di questi anni trascorsi insieme anche se non sempre facili,per il dono dei fi gli e la salute. Don Francesco ci ha fatto ripetere le promesse fatte il giorno del nostro matrimonio e lo scambio degli anelli,un gesto signifi cativo e anche emozionante. Il diacono Mario aveva fatto un passa parola in modo che preparas-simo anche un momento da condividere insieme e un brindisi per scambiarci gli auguri. Una cosa molto bella perchè in questi tempi così frenetici dove siamo sempre di corsa, trovare un momento per fare comunità giova a tutti.

Ringraziamo Don Francesco che ricorrendo quest’anno l’anno della Fede ci ha fatto dono di un’icona del Credo,la professione di Fede di noi Cristiani.

Una coppia partecipante

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pagina 18 Novembre-Dicembre 2012«Voce amica»

Sabato 1° dicembre, la serata è dedicata ad una donna Al-

pinista. La parte centrale del pro-gramma quest’anno ha visto pro-tagonista la francese Catherine Destivelle, nata ad Orano in Alge-ria nel 1960. Ancora adolescente, si fa notare per l’ardimento e le capacità nel percorrere arrampi-cate assai impegnative. La consa-pevolezza delle proprie capacità la spingerà, attorno ai vent’anni, a dedicarsi all’arrampicata sporti-va. Negli anni ottanta, in svariate competizioni organizzate sia in Europa che in America, Catheri-ne primeggerà in modo assoluto, lasciando al palo arrampicatori molto blasonati. Ritorne-rà all’Alpinismo classico negli anni ’90 e qui nel severo ambiente della montagna saprà dare di-mostrazione di perfor-mance inaudite. Realiz-zerà imprese storiche, prevalentemente in soli-taria, abbattendo primati fi no allora di esclusiva apparte-nenza di alpinisti quali: Bonatti, Cassin, Hasse e tracciando prime vie a tutt’oggi irripetute.

Du Bloc a la Montagne, que-sto il titolo del fi lmato proiettato nella serata, riassume con imma-gini splendide ed emozionanti, il percorso alpinistico di questa

straordinaria donna.Lo scorrere dei fotogrammi con

vertiginose inquadrature dal bas-so e dall’alto, i primi piani che si soffermano sullo sforzo estre-mo, sull’impossibile appiglio da ricercare, il respiro affannoso, le vedute di panorami mozzafi ato o la ripresa delle due alpiniste al termine della salita in posa sulla vertiginosa punta del Dru, rac-contano l’entusiasmante avven-tura di una persona non comune dotata di una smisurata passione per la montagna.

Serata Montagna ha voluto, con

il fi lmato della Destivelle, ripor-tare anche l’attenzione sul ruolo della donna nella affermazione delle pari dignità. Ricordando come vi siano ancora, anche in società cosiddette evolute, pen-sieri e atteggiamenti che ne smi-nuiscono l’egual importanza. L’esempio di Catherine assurge così a simbolo sul quale seria-

mente rifl ettere!La Serata, da sempre organiz-

zata dal nostro Gruppo Alpini, si apriva con la proiezione del-le immagini riprese, nel corso dell’attività, dagli appassionati del Gruppo: arrampicate in Do-lomiti e su cascate di ghiaccio,

l’ascensione con il CAI Vittorio Veneto alla cima del Monte Bianco, la salita in ferrata alla Tofana di Rozes, la lunga ma re-munerativa escursione in Val Montanaia, la consueta indispensa-

bile ricognizione e manutenzione alla ferrata ANA Tarzo nel gruppo delle Marmarole, per concludere con le suggestive immagini della visita al Rifugio Ciareido rag-giunto, giusto come gli Alpini di un tempo, a bordo dell’elicottero! Particolarmente gradita la scelta di passare dalla proiezione delle diapositive al fi lmato; grazie alla

competente dispo-nibilità di Loris, Marco e Leonardo che hanno montato le immagini, pazientemente riprese e raccolte, avendo alla fi ne il plauso dei pre-senti.

Serata Montagna, come da tra-dizione, si è chiusa con il canto: canzoni sulla Montagna e can-ti sulle festività di fi ne anno. Quest’anno si è esibito il Coro Cai della Sezione di Vittorio Veneto, di recente costituzione, diretto dalla Maestra Maria Pos-samai, animato e partecipato dai coristi appassionati della monta-gna ed appartenenti alla Sezione stessa.

L’edizione 2012 si è conclusa con il saluto dell’Amministra-zione Comunale rappresentata dall’assessore A. De Polo e de-gli Alpini con il Capogruppo G. Liessi. Arrivederci alla 35a Sera-ta.

Geremia

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Nozze d’OroGIACOMO MAZZUCCO

E GRAZIELLA ROMAGNADomenica 9 Settembre circondati

dall’affetto dei famigliari e di tanti amici Graziella e Giacomo hanno rinnovato le promesse nunziali dopo 50 anni di vita coniugale, nella bella cornice della chiesa San Lorenzo a Candelo. La coppia ha partecipato alla S. Messa allietata dal coro par-rocchiale (Candelo in coro) di cui Giacomo fa parte nel gruppo dei tenori. Hanno preso parte alla festa anche i cugini Aure-lio Dal Gobbo e la sua famiglia, giunti appositamente dal Veneto, infatti Gia-como è originario di Tarzo e abitò a Sot-toriva fi no all’età di 13 anni. Lasciando, poi, le zie Angela e Giuseppina De Cop-pi per raggiungere la mamma Maria che lavorava nel Bielle-

se, era il 1953. Graziella è nata ad Adorno benché la mamma fosse di Tovena ed il papà Trentino. Il ma-trimonio venne celebrato a Biella il 9 settembre del 1962 nella chiesa di San Giuseppe. Ad augurare loro una vita serena, insieme e per tanti anni ancora, sono le fi glie Annama-ria con il marito Antonio Pradella ed il fi glio Enrico, e Daniela sposata con Roberto e madre di Angelica e Gabriele. Un affettuoso augurio dal coro di Candelo e dal parroco. Alla fi ne della cerimonia Giacomo ha voluto ringraziare, non senza emo-zione, tutti i presenti.

A. D.G.

34a Edizione di Serata Montagna

SANTA BARBARADa molti anni è consuetudine ed impegno a Tarzo di onora-

re Santa Barbara protettrice dei Minatori, degli Artiglieri, dei Marinai, dei Vigili del Fuoco e di quanti, nel loro lavoro, hanno a che fare con il fuoco o le sostanze esplosive.

Anche quest’anno la domenica successiva al 4 dicembre, giorno in cui si festeggia, ci siamo trovati alla Santa Messa di ringraziamento alla Santa. Ogni anno chi ha vissuto quei lavori di fatica e pericolo, insieme a vedove e familiari che sono stati partecipi ai sacrifi ci dei loro cari, vuole ricordare il diffi cile lavoro e ringraziare Santa Barbara per la protezione accordata nella loro diffi cile attività. La fi ducia nella Santa era così radica-ta che c’è chi del gruppo originario ha costruito un capitello e chi ha voluto mettere nome Barbara alla fi glia.

Nel corso del pranzo sociale è stato ricordato il cav. Flavio Pilat, recentemente deceduto, da sempre disponibile e sprone del gruppo AIEM (Associazione ex Minatori di Tarzo e Vallata).

Anche il prossimo anno ci proponiamo di ritrovarci per non dimenticare chi tanto ha fatto per migliorare le condizioni di vita della sua Famiglia e dell’intera società. Ricercando qualche notizia su Santa Barbara abbiamo trovato che è protettrice an-che dei Muratori, degli Ingegneri ed Architetti. Ci siamo chiesti il motivo e ci piace immaginare che questo derivi da questa parte della vita della santa.

Dice la tradizione che suo Padre voleva rinchiuderla in una torre perché non professasse la Fede cristiana. Venne dato l’ordine di costruire una torre con due fi nestre, Santa Barba-ra indicò ai muratori di costruire tre fi nestre e così fu fatto. Quando il Padre vide le tre fi nestre, simbolo della Trinità, ordi-nò di uccidere la Santa.

Le storie dei santi hanno nei loro singoli episodi degli inse-gnamenti morali, in ogni occasione della vita possono e de-vono essere difese la Fede, la Speranza e la Carità. Nel corso della Santa Messa viene letta la preghiera a Santa Barbara che riportiamo come occasione per meditare meglio le signifi cati-ve parole contenute:

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Novembre-Dicembre 2012 pagina 19«Voce amica»

ANAGRAFE PARROCCHIALE a. 2012Battesimi 8Ie Confessioni 16Ie Comunioni 17Cresime 22Matrimoni 3Defunti 48

DEFUNTI41. TREVISAN TEODOLINDA – Suor Prisca na-

sce a San Donà di Piave il 17 novembre 1927 da Anto-nio e Maria Anna Frasson, famiglia patriarcale, dove vivo-no i nonni paterni e altri due zii con le rispettive famiglie. A 18 anni Teodolinda entra in probandato nell’Istituto delle suore francescane di Cristo Re a Venezia e ad apri-le 1947 inizia il noviziato a Santa Maria delle Grazie, e riceve il nome di suor Prisca. Il 7 ottobre 1948 si consa-cra al Signore con la Professione religiosa. Lavora nelle Scuole Materne e Parrocchie - A Resana (TV) e negli orfanatrofi di Palermo e di Napoli, dove offre il suo aiu-to con generosità ed entusiasmo. Nel 1971 consegue il diploma di abilitazione all’insegnamento nella Scuola Materna e viene inviata, come superiora, nelle fraternità di Salvatronda, di Chiesanuova e infi ne di San Trovaso. Lo zelo apostolico anima la sua attività con i bambini, i giovani e le famiglie che incontra nella Scuola Materna e nelle attività parrocchiali. Trascorre un periodo a S. Ma-ria delle Grazie e poi viene accolta in Villa Bianca, dove può essere curata e può godere della presenza della sorella Suor Bruna. È l’alba del 30 ottobre 2012 quando alcune sorelle, prima di recarsi in chiesa per la preghie-ra comunitaria, le fanno visita ed accompagnano con la preghiera il suo incontro con il Signore. I suoi funerali sono celebrati a Tarzo, nella chiesa di Villa Bianca, il 31 ottobre, vigilia della solennità di tutti i Santi. La salma ri-posa nel cimitero di San Donà, accanto ai suoi famigliari.

42. BORSOI ANTONIETTA era nata a Tarzo 79 anni fa, il 17 luglio 1933 in via Castellich. Trascorse gli anni giovanili con i fratelli, i quali ora l’hanno accolta nel mondo di Dio Ancora giovane si trova a Venezia come collaboratrice governante in varie famiglie, grate per il suo lavoro fatto con amore. Celebrò il matrimonio con Tomasin Narciso e qualche anno fa ricordarono con le loro nozze d’oro i cinquanta anni di vita insieme, nella gioia e nel dolore; nella salute e nella malattia. Ebbero la gioia e la speranza nell’avvenire nei fi gli Mario, Letizia e Marco. Questi ultimi anni li trascorse in via Vallorch. Venne ricoverata all’Ospedale di Vittorio Veneto dove concluse il 18.11.2012 il suo pellegrinaggio terreno. La Messa esequiale venne celebrata nella chiesa di Tarzo il 21 novembre.

43. MEL TULLIO era nato a Revine Lago 67 anni fa, il 21 agosto 1945. Ha celebrato il matrimonio con Micheletto Manuela. Tullio trascorse la sua vita in varie agenzie a Milano e in altre regioni di Italia. Da vari anni era residente a Tarzo in via Toniolo, dove si poteva con-cedere una vita tranquilla di pensionato; lo si vedeva ogni giorno con il giornale in mano, intento a leggere o passeggiare per il centro. Poi improvvisa e inaspet-tata la conclusione della sua esistenza su questa terra all’Ospedale di Conegliano il 19.11.2012. La Messa esequiale venne celebrata nella nostra chiesa parroc-chiale il 23 novembre.

44. BOTTEGA ERMELINDA, conosciuta con il nome di Gilda, era nata a Vittorio Veneto il 8 novembre 1921, visse i suoi primi anni con i quattro fratelli. Cele-brò il matrimonio con Mazzucco Agostino e venne ad abitare a Tarzo, in via Castellich. Ebbe la gioia dei fi gli Antonio, Bruno e Graziella. Trascorse la sua esistenza come lavoratrice della terra; le giornate erano scandite dall’alternarsi dei tempi e delle stagioni; iniziavano pri-ma del sorgere del sole, non terminavano al tramonto ma spesso continuavano anche nella notte per portare avanti i lavori di casa e provvedere al meglio alle neces-sità della famiglia.

Concluse inaspettatamente il suo pellegrinaggio su questa terra a 91 anni all’Ospedale di Vittorio Veneto il 23.11.2012. Il funerale venne celebrato nella chiesa di Tarzo il giorno 26 novembre e poi accompagnata al Cimitero in attesa della resurrezione.

45. PICCIN IDA era nata a Forcal di Vittorio Vene-to 99 anni fa, il 26 giugno 1913. Erano allora 13 fra-telli e sorelle; Ida era la più piccola. Quando celebrò il

matrimonio con Favero Francesco venne ad abitare a Tarzo, a Colmaggiore di Sotto ed ebbero la gioia dei fi gli Armando e Anna Maria. Per lavoro, Ida con il marito si trasferirono prima a Verona, poi a Milano ed infi ne a Genova, dove rimasero fi no alla pensione e poi fecero ritorno a Tarzo in via dei Pascoli. Ida trascorse molti anni come domestica a servizio di varie famiglie, che cercava di amare e di collaborare al meglio. Ida ha vissuto tante esperienze: due guerre mondiali con il seguito di dolore e di morte; di diffi coltà economiche, il dover abbando-nare il proprio paese e gli amici; la morte dei suoi fratelli e sorelle, infi ne, la morte del marito Francesco e della fi glia. Una vita spesa nel lavoro, per il bene della famiglia. Era ospite della Casa di Riposo “Villa Bianca” dove con-cluse la sua permanenza su questa terra il 29.11.2012. Il suo funerale venne celebrato nella Chiesa di Tarzo il 1 dicembre e poi accompagnata al cimitero in attesa della resurrezione.

46. MOSCHET LIVIO era nato a Tarzo il 27 ottobre 1935. Coniugato con Balliana Domitilla, aveva celebrato con gioia e nell’amore e fedeltà reciproca il 50° di matri-monio, circondato dal fratello Francesco e dalle sorelle Anna, Maria e Rosa e dalle fi glie Giorgianna e Stefania. Ricordiamo Livio per la sua disponibilità, sensibilità e pratica religiosa, per il suo cuore ricco di gioia e di forza cristiana. Costante e fedele la partecipazione, assieme alla moglie, alla Messa domenicale e ai Sacramenti. Abi-tava vicino alla Chiesa e fu sempre partecipe e interes-sato alla vita della parrocchia e ai suoi problemi. Per vari anni fu membro attivo e stimato nel Consiglio Pastorale Parrocchiale e di questo siamo riconoscenti. La sua sa-piente e appassionata mano rendeva il campo coltivato come un giardino da dove raccoglieva il frutto del suo lavoro. In questi ultimi mesi, con l’aggravarsi inesorabile della malattia e della sofferenza, venne circondato dalla attenzione, dalla preoccupazione e dal conforto dei fa-miliari e delle persone che gli volevano bene. Ha fatto ritorno a Dio il 1 dicembre 2012, all’Istituto Padre Pio. Il suo funerale venne celebrato nella chiesa di Tarzo il 3 dicembre e poi accompagnato al cimitero.

47. FARRACINI MARIA. Nata a S. Maria di Sala (VE) il 10.9.12916, trascorse la sua serena giovinezza nella casa paterna di Caselle. Sposatasi nel 1945 con Carlo De Polo venne ad abitare a Fratta. Non avendo avuto fi gli, il loro affetto si riversò sui molti nipoti che spesso hanno rallegrato ed animato la loro casa spe-cialmente durante le vacanze estive. Rimasta vedova nel 1984 trascorse, poi, parte della sua esistenza a Bas-sano del Grappa con la sorella Giuseppina e le nipoti Del Cont. Non più autosuffi ciente trascorse gli ultimi anni della sua vita, amorevolmente assistita, nella casa di riposo Padre Pio. E’ deceduta all’ospedale di Vittorio Veneto 13.12.2012 ed il suo funerale venne celebrato nella chiesa arcipretale di Tarzo il 15 dicembre e tumula-ta accanto al marito.

48. FAVERO ANTONIO di anni 84. Era nato a Tarzo il 24.7.1928 come i fratelli Francesco, Gino e Adelio. Nel 1956 celebrò il matrimonio con Resera Rina ed ebbero la gioia di amare i fi gli Stefano e Ennio, che erano lo scopo della loro vita. Antonio, che risiedeva in Via Ca-stello, era amichevolmente conosciuto come “Toni del latte”. Egli per 25 anni svolse il servizio di raccogliere il latte dalle varie aziende agricole. Questo lavoro lo spin-geva ad andare fi no a Miane, Combai e Revine Lago. Aall’inizio il trasporto era un po’ artigianale, poi con il motocarro ed infi ne con il furgone; e questo mattina e sera. Poi, lavorò in varie fabbriche fi no alla pensione. Lo ricordiamo come persona attiva e concreta nella attività della Pro Loco di Tarzo, disponibile anche ad altri servizi per il bene della comunità. Stimato per la sua precisio-ne, fi no al centesimo, la sua serietà ispirava fi ducia e tranquillità perchè gli impegni erano sempre portati a termine. Lo ricordiamo fedele e puntuale alla Messa do-menicale con la moglie Rina, all’interessamento per la vita della Parrocchia. Soffrì la morte del fi glio Ennio e del fratello Adelio, che lasciarono una indelebile ferita nel suo animo e lo faceva ripetere con le lagrime agli occhi: Cosa mi è capitato, un fi glio morto prima del padre! Un padre non ha da andare a trovare il fi glio al cimitero! Improvvisamente concluse la sua vita su questa terra il 28 dicembre 2012 all’Ospedale di Conegliano. Il suo funerale venne celebrato nella chiesa di Tarzo il 31 di-cembre e poi accompagnato al Cimitero in attesa della resurrezione.

RicordiPOSSAMAI OTTAVIO 07-05-1929 - 3-02-2005Sono trascorsi otto anni da quando ci hai lasciato. Sei sempre nei nostri pen-sieri e con affetto ti ricor-diamo.

I tuoi cari.

DE CONTO FIORENZO25.08.1973 – 12.11.2012Il tuo ricordo resta sempre nei nostri cuori e ringrazia-mo tutti coloro che ci sono stati vicini

Famiglia De Conto

Severino DE BASTIANINel quarto anniversario dalla scomparsa, lo ricor-dano con affetto la moglie Lina, i fi gli Gianfranco con Nadia e Fanny con Ema-nuele, i nipoti Sabrina, Giacomo e Antonio.

LIVIO MOSCHETLivio se ne andato a 77 anni, rimpianto da tanti amici e conoscenti che hanno voluto manifestare il loro cordoglio, parteci-pando numerosi al suo fu-nerale. Colpito da un male inesorabile, non ha mai fatto pesare la sua malat-tia, lottando e lavorando con grande forza d’animo, senza mai arrendersi, fi no a quando le forze gli han-no dato la possibilità di rendersi utile. Chi ha avuto modo di conoscerlo ed incontrarlo negli ultimi anni ha scoperto in lui una grande vitalità, espressione di un carattere forte e determinato. Livio fu un lavoratore instancabile, prima nell’attività agricola e poi per molti anni, con valida e ricercata professionalità, nell’attività elettrogalvanica. Partecipò, anche all’attività amministrativa, fu eletto consigliere comunale negli anni 1970, 1980 e nel 1985 come assessore. In questo ruolo si dimostrò attivo e critico stimolatore delle iniziative pubbliche. Presente ad attivo nella Pro Loco, sempre entusia-sta e costante nell’allestire il Panevin. Fu, altresì, partecipe in altre attività sociali e parrocchiali: nelle Associazioni Aido, Avis, Caritas parrocchiale e nel gruppo Alpini. Non in modo formale, ma con ade-sione creativa e propositiva, con condivisione di sentimenti e di fi nalità. Livio aveva molti amici per-ché, animo generoso, dava prima di chiedere. Non posso, infi ne, dimenticare l’amicizia e la stima, reci-proca, conservata per tutta vita. Nicola

Page 20: Voce Amica-Nov Dic.2012

Calendarietto appuntamenti

O F F E R T EPer la Chiesa dalla visita alle famigliePiccin 10 €, Furlan 25, Baldassar Sergio 20, Baldassar Domenico 10, Tomasi Lino 20 , Benetti 15, Soldan Giancarlo 2, NN 15, NN 50, NN 50, NN 100, Bazzo Thomas 10, Michelon Vittorino 20, Forlin Rodolfo 100, Famiglia Donatella 20, Dei Tos Pietro 50, Dei Tos Rita 20, NN 10, Simon Pietro 20, Trevisan Maria 10, NN 20, Da Re Ugo 50, Roncolato Maria 50, NN 30, Pizzin Anna Maria 20, Franceschet Tiziano 20, NN 10, Napolitano 10, NN 50, NN 20, Franceschet Marisa 10, Casa Felice 10, Strazzer 10, NN 20, Carpenè 20, Tonon Roberto 20, NN 20, Pancot 10, De Nardi Giorgio 10, Pradella Lucio 10, Braido Angelo 15, Pilon Rita 20, NN 60, NN 50, NN 10, NN 50 De Bastiani Giuliana 10, Mattiuz Giacomo 30, Introvigne Paolo 10, Lorenzon 10, NN 40, Da Dalto Gina 20, Cibello 40, Pizzin Achille 50, Scottà 20, De Martin Luigi 50, Pilat Loris 30, Mi-chelon Bruno 40, Cesca 20, NN 500, E.G. 20, Fornelli Costacurta 50, Dall’Antonia 10, NN 10, Perin Feltre 10, Severino Giovanni 20, Franceschet Maurizio 20, NN 20, NN 10, Franceschi Ilario 15, Baldassar Giovanni 20, Suore Ancelle Missionarie 50, NN 20, Ma-setto 50, Casagrande Giacomo 20, Introvi-gne Sante 10, Sartor 20, Michelon Giovanni 15, Pellettier 10, D’Altoè Francesco 25, NN 30, Casagrande Elisa 5, Antoniazzi Ugo 30, Dal Maso 10, NN 10, NN 40, NN 50, Dal Col Armando 20, Zuanella Gianna 20, NN 20, Fedato 50, Suore Francescane di Cristo Re 50, Pizzin Edes 20, De Martin 25, Grava Lucia 10, NN 10, Antoniazzi Gino 20, NN 20, Michelon Cesarino 20, Dia 10, NN 100, Bernardi Remo 10.Per la CHIESAFunerale di Tomasi Paola 18 €, per opere parrocchiali 1.20 e in sua memoria il fi glio 100, De Conto Rita 20, Famiglia Cancian 50, Famiglia Canzian Giuseppe 50, De Conto Armida 20, Suore Francescane di Cristo Re 20, Pancotto Silvana 200, Prestito grazioso 7.000, NN 40, Gruppo Alpini di Tarzo 30, NN 300, Comune di Tarzo per il GREST 844,23, Famiglia Antoniazzi Ugo 200, Geronazzo 10, Funerale di Borsoi Antonietta, la famiglia Tommasin 150, offerte in chiesa 44.60 e per opere parrocchiali 19, Bez Cinzia e gruppo signore per la sala 20, Funerale di Mel Tullio 26,63 e per opere parrocchiali 10.20, Dal Gobbo Erika e Piergiorgio 50. In memoria di Pin Doroteo 50. In memoria di Moschet Livio 150. In memoria di Piccin Ida, il fi glio e famigliari 150, offerte in chiesa 21.84 e per opere parrocchiali 13. In memoria di Botte-ga Gilda 100, offerte in chiesa 30.33 e per opere parrocchiali 3.35, Andreon Maria 10. In onore di S. Barbara e in ricordo di Ghin Francesco e Faraon Ottilia 100, G.E. 80. Of-ferte festivo 750,5 e feriale 295,2, Stampa 205,17, candele: 407,41, Giornata del Semi-nario 31, Associazione S. Barbara Tarzo 40, NN 18, Famiglia Roberto Masatti 300. Fu-nerale di Ferracini Maria 28.02, per opere parrocchiali 15.60 e in memoria nipoti Del Cont 200 e cugine Bornia 100, Casagrande Giovanni 20, Cadalt Elio 20, NN 5, Pradal Augusta 30, Foltran Clelia 20, Fontana Ida 20, Longo Natale 20, Pro Loco concerto di Natale in chiesa 100, Dalle Crode Sante 10,

Biz Paolina 20, Marcuzzo Maria 100, Miche-lon Franca 10, Ranger Paolo 10, Roncolato Maria 5, 50° di Matrimonio di De Vlasi Anto-nio e Della Pietà Augusta 100,NN 70.Spese: Toner fotocopiatore 90 €, rata re-stituzione prestito grazioso 1400, Avvenire promozione 60, Foglietto La nostra Messa 96; 2 termo convertitori chiesa e oratorio 116, locandine incontri unità pastorale 44, a sacerdoti per ministero 275, stampa 5649, energia elettrica 606,34, calendario liturgico 10, spese corso catechisti 143, varie 5.50. Assicurazione chiesa, canonica, oratorio e campanile 6.871, franchigia assicurazione 251, tende porta oratorio e canonica 968, Candele votive 1300, luce 478.96, riscalda-mento 205.51.

SCUOLA MATERNAPancotto Silvana 200 €,-Uffi cio scolastico di Treviso 5.659,31, In memoria dio Zilli Mar-co, la famiglia Dei Tos Pietro 100, Famiglia Antoniazzi Ugo 200, Pro-Loco Tarzo (San Nicolò) 700. Associazione S. Barbara di Tar-zo 40, Comitato Genitori Scuola Materna dal mercatino 1.200, dai calendari 30, MIUR Uffi cio Scolatico Treviso 15.648,11.Spese: Luce 248.86 €, Riscaldamento 535.73FR 8.000, Personale 18.607, TFR 8.000, alimentari 2262,84, Varie 200, CESA 134,43, Quota Associativa FISM 667, Corsi per le Insegnanti 228.50

Chiesa di NOGAROLOSpese: energia elettrica 65.09 €

Chiesa di FRATTAOfferte: 85 €, Cecchin Rita 10.Spese: energia elettrica 63.30 €, spese va-rie per la chiesa 85.

LAMPADA S. Antonio: Bernardi Roma 10 €.

VOCE AMICATarzo: De Coppi Sergio (Longarone) 10 €, Pancot Augusta 20, Pol Jole 10, NN 154 Za-netti Tarcisio 10, Zuanella Rina 20, Tomasi Maria 5, Famiglia Antoniazzi Ugo 30, Cec-chin Flavia 20, NN 10, Casagrande Antonio 50, NN 20, Favero Armando (Genova) 50, Introvigne Sante 10, Michelet Lina 30, Maz-zucco Antonio 20, G.E. 20, Bianchet Giu-seppina 20, Bianchet Giacomo 20, De Polo Nicola 20, De Conto Giovanni 20, Ferracini Maria 30, NN 5. NN (G) 40, Edicola Pol Ni-cola 100, Possamai Savina (Mareno di P.) 30, Possamai Savina 109, De Bastiani Gianfranco 10.Totale 888 €Corbanese: via Martiri 32 €, Piazza Papa Luciani 10, Possamaio Sergio, Tomasi Isetta 10, Cettolin Delia 20, Anna Bella 20, Donata 30, Mattiuz Antonio Mario 20, Pol romeo 15, Possamai Luisa Rosalba 15, Fiorin France-sca 10, Tarolli 10, Borsoi Lidia 15, Damian Renata 15, Da Ros Antonietta 5, Possamai Luciana 20, Tomasi Bruna 10, Battiston Pina 5, Sisto 3, Vie Siviglia, S. Giuseppe e Borgo Madonna 30, Salone Liviana 55. Totale 410 €Arfanta: 120 €. Totale entrate: 1418 €Spese: Spedizione emigrati 227.69 €, Tipo-grafi a 1.402,96. Totale spese 1630,65 €

“VOCE AMICA”Direttore responsabileDon Mario Fabbro

Direttore:Mons. Francesco Taffarel

Iscriz. Al n. 705 Reg. StampaTribunale TV 1-6-88

Stampa: TIPSE - Vittorio Veneto

Redazione e Collaboratori di questo numeroParrocchia di Tarzo: Parroco, suor Leontina, Nicola De Polo, David e Roberto Casagrande, Bru-

no Michelon, A. Pancot, F. Introvigne, M. Tonin, M. Grillo, Geremia, Elisabetta M..Parrocchia di Corbanese: Parroco, Liviana Favero, Damian Renata, S. Meneghin.Parrocchia di Arfanta: don Angelo, Andrea De Marchi, Valentina Resera, M. Teresa Tomasi, Milva

Faraon.

Angolo dei ricordi

Foto della vallata: inverno del 1943, con i laghi ghiacciati.In basso la strada di Colmaggiore, si vede la latteria e, dietro,

casa Tomasi.Pochi gli alberi lungo le sponde, il territorio ben curato ed il

canneto tagliato per fare le “grisiole”.

Gennaio1. Anno del Signore 2013.

Festa della Madonna Ma-dre di Dio. Giornata mon-diale della pace

3. I Giovedì del mese-preghie-ra per le vocazioni. Incon-tro Animatori del Grest

4. I° Venerdì del mese 6. Epifania del Signore, Festa

dei Bambini al Bambino Gesù. Premiazione dei Pre-sepi e consegna dell’Imma-gine del Bambino Gesù ad un bambino che la custodi-rà per un anno in famiglia. Concerto dell’Epifania del Coro “Vittorio Veneto”.

10. Incontro Genitori e Padri-ni del Battesimo

12. A Cison di Valmarino: In-contro dei Catechisti. In-contro Famiglie n. 2.

13. A Vittorio Veneto: Incon-tro Cresimandi, Celebra-zione del Battesimo

14. Incontro Famiglie n. 1.16. Festa di S. Tiziano patro-

no della Diocesi. Incontro Gruppo “La Bibbia”

21. Pellegrinaggio Foraniale a S. Pietro di Feletto

A Lago: Incontro Unità Pasto-rale. Arch. Falsarella

26. Incontro Famiglie n. 2.

Febbraio2. Festa Patronale: Presenta-

zione del Signore al Tem-pio. La Candelora – bene-dizione delle candele.

A Cison di Valmarino: Incon-tro Catechisti della Fora-nia.

3. S. Biagio13. Le Ceneri – Inizio della

quaresima16. Raccolta Ferro per la Par-

rocchia.17. I^ Domenica di Quaresima18. A Tarzo: Incontro Unità

Pastorale – La fede e l’arte, relat. Prof. G. Mies

23. A Vittorio Veneto: Incon-tro Cresimandi

28. Redazione di “Voce Ami-ca”

Voce Amica ringrazia tutti coloro che la sostengono.Prega i collaboratori di fornire i testi in formato (word)

e le foto in (jpg) per VOCE AMICA


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