+ All Categories
Home > Documents > Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più...

Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più...

Date post: 12-Mar-2020
Category:
Upload: others
View: 2 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
16
Voci di Corridoio Anno III Numero XLIII 3 maggio 2007 settimanale musicale MUSICA SESSUOLOGO SOLDI LA MUSICA CHE MI GIRA INTORNO Montolivo a pag. 6 MARCE SI FA LE DO- MANDE E SI DA LE RI- SPOSTE Marce a pag. 13 FINANZA&MERCATI Diana a pag. 11 Ed è ancora una volta che le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to- tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca a Roma. L’occasione è quella del primo maggio, festa dei lavoratori e mega concertone in piazza S. Giovanni, come lasciarsela scappare.. Cristian, Leo , Andrea, e la nuova com- parsa Giorgio Tosatti più un esterno non possono rinunciare e lunedì sera si parte, con il mitico Berlingo di Giorgio. Viaggio tranquillo, arrivo a Roma alle sette di mattino direttamente in Vaticano grazie alle indicazione del democristiano Leo che non perde l’occasione di camminare in ginocchio fin dentro la basilica di S. Pietro. L’attesa del concer- to si consuma tra una breve visita della città imperiale è un obbligato riposo al sole su un praticello antistante a circo massimo. Verso mezzo giorno ci indi- rizziamo verso la piazza del concerto già colma di gente e dopo un paio di orette iniziano a scaldare l’atmosfera i Vegas e XXXXXXX . I primo famosi ad esibirsi sono stati i Nomadi, e alla canzone Vagabondo il pubblico è esploso. Si sono Susseguiti sul palco Africa Unite, Banda Bardò, Le Vibrazioni, Car- men Consoli, il padre del Rock mondiale Chuck Berry. Mal il bello è arrivato quando i Modena City Ramblers sono saliti sul palco, tutto il pubblico ha ini- ziato a scatenarsi cantando ogni loro canzone. Gli Aprè la Classe non sono stati da meno, seguiti dai Tiromancino. La giornata però è stata faticosa e le gambe non reggevano più e così decidemmo di tornare alla macchina per riposare dato che ci attendeva un viaggio di sei ore per tornare a Pavia. I posti letto, ricavati dall’ampio spazio concessoci dal mitico Berlingo permise ad Andrea di dormire nel bagagliaio, a Cristian sui sedili posteriori, a Giorgio di incastrarsi tra i sedili anteriori; Leo nel prato davanti a noi. Svegliatici nelle peggiori condizioni possibili, rimettiamo in ordine la macchina (altro che pick-up di Chuck Norris!!!) e partiamo alla volta del Nostro amato Collegio. Ciò che è accaduto durante il viaggio è un’altra storia, ma visto che non ce la ricordiamo: alla pros- sima avventura delle matricole del piano! Giorgio Tosatti e Cristian Borserio MUSICA&MAGIA Tre pere e a casa, good bye Manchester United IL CASTELLO DELLA TETTONAGRATIS Bentornato, Lupo Solitario. Hai bisogno di una borsa di studio, ma siccome ti sei laureato sotto condizione la borsa non te la danno. Hai bisogno allora di andare da Gaetano Leonardelli (presidente ISU, nda) e chiedergli a) di darti i soldi b) di cambiare il bando Credi sarà possibile parlargli? Segue a pag.14 GIOCO INTERATTIVO Cari collegiali, compagni di un’esperienza indimenticabile, è arrivato maggio e so che molti di noi sono a rischio nel mante- nere il posto in collegio per via dei crediti accumulati per la riconferma del posto. È a chi attualmente sta in questa condizione che mi rivolgo. Se gli esami di giu- gno e luglio saranno i momenti decisivi, lo è altrettanto questo mese di maggio per prepararli. Vero è che così messo il calendario accademico risulta ancora più du- ra: dobbiamo studiare di più proprio nel mese in cui tutto fiorisce, non solo botanicamente parlando. Solo facendo riferimento al collegio ci saranno i vari tornei sportivi, quello di scacchi, la preparazione del summer -party e chissà quant’altro. Ma così è, che ci piaccia o meno dobbiamo rinunciare alle mille tentazioni prima- verili e trovare la forza e la voglia di metterci con la testa sui libri più che in altri mo- menti. Non possiamo rischia- re, qui si parla di cose serie. Si parla di restare o lasciare quest’oasi gioiosa dove ci troviamo a trascorrere i nostri anni universitari. Restare qui è l’obiettivo superiore e noi tutti lo sappiamo bene. Se ne- cessario facciamola qualche rinuncia ma non diamoci per vinti: l’impegno viene sempre premiato e poi si sa, la fortuna aiuta gli audaci. Facciamo tutti gli sforzi che dobbiamo fare e se fino ad oggi abbiamo sonnecchiato è ora il momento di essere più svegli che mai. Siamo una collegialità e in quanto tale siamo tutti di- sposti a dare una mano a chi è più in difficoltà, abbia- mo questa risorsa: in collegio molti ci possono dare un consiglio, un aiuto, un suggerimento. Non esitiamo a chiederlo, soprattutto voi, matricole: se per tutti questi mesi ci avete sopportato nelle nostre vessazioni ora siate lesti a chiedere: quel poco più di esperienza che abbiamo la mettiamo volentieri a disposizione. Penso che questo sia il pensiero di tutti coloro che nel colle- gio non vedono solo la matricola, i tornei e il giornali- no. Comincia il mese decisivo, non lasciamolo trascor- rere senza fare tutto ciò che ci è possibile o potrebbe essere un grande problema. Scrivendo questa lettera aperta molti mi daranno del presuntuoso: ci tengo a precisare che non ho alcuna intenzione di ergermi al di sopra di nessuno. Quello che dico viene da un fratello alla pari di tutti, come qui dentro siamo. Non vuol essere una paternale, vuol es- sere uno sprono a dare il massimo per essere ancora tutti insieme il prossimo anno. Idem Velle. Pampa “Non possiamo rischiare, qui si parla di cose serie. Si parla di restare o lasciare quest’oasi gioiosa dove ci troviamo a trascorrere i nostri anni universitari.” continua a pag 16
Transcript
Page 1: Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to-tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca ... meno dobbiamo rinunciare

Voci di Corridoio Anno III Numero XLIII 3 maggio 2007

settimanale musicale

MUSICA SESSUOLOGO SOLDI

LA MUSICA CHE MI GIRA INTORNO Montolivo a pag. 6

MARCE SI FA LE DO-MANDE E SI DA LE RI-SPOSTE Marce a pag. 13

FINANZA&MERCATI Diana a pag. 11

Ed è ancora una volta che le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to-tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca a Roma. L’occasione è quella del primo maggio, festa dei lavoratori e mega concertone in piazza S. Giovanni, come lasciarsela scappare.. Cristian, Leo , Andrea, e la nuova com-parsa Giorgio Tosatti più un esterno non possono rinunciare e lunedì sera si parte, con il mitico Berlingo di Giorgio. Viaggio tranquillo, arrivo a Roma alle sette di mattino direttamente in Vaticano grazie alle indicazione del democristiano Leo che non perde l’occasione di camminare in ginocchio fin dentro la basilica di S. Pietro. L’attesa del concer-to si consuma tra una breve visita della città imperiale è un obbligato riposo al sole su un praticello antistante a circo massimo. Verso mezzo giorno ci indi-rizziamo verso la piazza del concerto già colma di gente e dopo un paio di orette iniziano a scaldare l’atmosfera i Vegas e XXXXXXX . I primo famosi ad esibirsi sono stati i Nomadi, e alla canzone Vagabondo il pubblico è esploso. Si sono Susseguiti sul palco Africa Unite, Banda Bardò, Le Vibrazioni, Car-men Consoli, il padre del Rock mondiale Chuck Berry. Mal il bello è arrivato quando i Modena City Ramblers sono saliti sul palco, tutto il pubblico ha ini-ziato a scatenarsi cantando ogni loro canzone. Gli Aprè la Classe non sono stati da meno, seguiti dai Tiromancino. La giornata però è stata faticosa e le gambe non reggevano più e così decidemmo di tornare alla macchina per riposare dato che ci attendeva un viaggio di sei ore per tornare a Pavia. I posti letto, ricavati dall’ampio spazio concessoci dal mitico Berlingo permise ad Andrea di dormire nel bagagliaio, a Cristian sui sedili posteriori, a Giorgio di incastrarsi tra i sedili anteriori; Leo nel prato davanti a noi. Svegliatici nelle peggiori condizioni possibili, rimettiamo in ordine la macchina

(altro che pick-up di Chuck Norris!!!) e partiamo alla volta del Nostro amato Collegio. Ciò che è accaduto durante il viaggio è un’altra storia, ma visto che non ce la ricordiamo: alla pros-sima avventura delle matricole del piano! Giorgio Tosatti e Cristian Borserio

MUSICA&MAGIA Tre pere e a casa, good bye Manchester United

IL CASTELLO DELLA TETTONAGRATIS Bentornato, Lupo Solitario. Hai bisogno di una borsa di studio, ma siccome ti sei laureato sotto condizione la borsa non te la danno. Hai bisogno allora di andare da Gaetano Leonardelli (presidente ISU, nda) e chiedergli a) di darti i soldi b) di cambiare il bando Credi sarà possibile parlargli?

Segue a pag.14

GIOCO INTERATTIVO

Cari collegiali, compagni di un’esperienza indimenticabile, è arrivato maggio e so che molti di noi sono a rischio nel mante-nere il posto in collegio per via dei crediti accumulati per la riconferma del posto. È a chi attualmente sta in questa condizione che mi rivolgo. Se gli esami di giu-gno e luglio saranno i momenti decisivi, lo è altrettanto questo mese di maggio per prepararli. Vero è che così messo il calendario accademico risulta ancora più du-ra: dobbiamo studiare di più proprio nel mese in cui tutto fiorisce, non solo botanicamente parlando. Solo facendo riferimento al collegio ci saranno i vari tornei sportivi, quello di scacchi, la preparazione del summer-party e chissà quant’altro. Ma così è, che ci piaccia o meno dobbiamo rinunciare alle mille tentazioni prima-verili e trovare la forza e la voglia di metterci con la testa sui libri più che in altri mo-menti. Non possiamo rischia-re, qui si parla di cose serie. Si parla di restare o lasciare quest’oasi gioiosa dove ci troviamo a trascorrere i nostri anni universitari. Restare qui è l’obiettivo superiore e noi tutti lo sappiamo bene. Se ne-cessario facciamola qualche rinuncia ma non diamoci per vinti: l’impegno viene sempre premiato e poi si sa, la fortuna aiuta gli audaci. Facciamo tutti gli sforzi che dobbiamo fare e se fino ad oggi abbiamo sonnecchiato è ora il momento di essere più svegli che mai. Siamo una collegialità e in quanto tale siamo tutti di-sposti a dare una mano a chi è più in difficoltà, abbia-mo questa risorsa: in collegio molti ci possono dare un consiglio, un aiuto, un suggerimento. Non esitiamo a chiederlo, soprattutto voi, matricole: se per tutti questi mesi ci avete sopportato nelle nostre vessazioni ora siate lesti a chiedere: quel poco più di esperienza che abbiamo la mettiamo volentieri a disposizione. Penso che questo sia il pensiero di tutti coloro che nel colle-gio non vedono solo la matricola, i tornei e il giornali-no. Comincia il mese decisivo, non lasciamolo trascor-rere senza fare tutto ciò che ci è possibile o potrebbe essere un grande problema. Scrivendo questa lettera aperta molti mi daranno del presuntuoso: ci tengo a precisare che non ho alcuna intenzione di ergermi al di sopra di nessuno. Quello che dico viene da un fratello alla pari di tutti, come qui dentro siamo. Non vuol essere una paternale, vuol es-sere uno sprono a dare il massimo per essere ancora tutti insieme il prossimo anno. Idem Velle.

Pampa

“Non possiamo rischiare, qui si

parla di cose serie. Si parla di restare

o lasciare quest’oasi gioiosa dove ci troviamo a trascorrere i nostri anni universitari.”

continua a pag 16

Page 2: Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to-tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca ... meno dobbiamo rinunciare

2 Voci di Corridoio | XLIII | 3 maggio 2007

Voci di Corridoio Fondato nel 2005

Direttore responsabile: Lanza Valeriano

Vicedirettori: Ferrari Elia,

Ferrari Giovanni

Art Director: Mason Giovanni

Pagina musicale:

Pellegrin Simone

Soprano della corale: Delle Donne Cesario

Tiratura: 55

Finito di stampare alle 14 del 3/05

Il coro del Fraccaro nasce quattro anni fa d a u n a “scommessa” del tenore picchiatore Giacomo De Bar-bieri. Quella di formare un coro all’interno di un collegio come il nostro è un impre-sa durissima. Gente con espe-rienza nel campo pari a zero e un gran baccano du-rante le sessioni di prove. Il risulta-to non è malaccio e i fraccarotti ci pigliano gusto. L’anno seguente arrivano forze nuove e voci più rodate. Il repertorio si amplia di qualche brano e la qualità del collettivo aumenta. Le prove sono sempre un vero casino, ma il coro trasmette davvero belle sensazioni e durante l’annuale esibizione del pranzo de-gli ex fa notare a tutti i propri progressi. Il Fraccaro ha ufficialmente una corale che se la gioca tutta con quella più blasonata del Valla. Terzo anno di attività: l’anno del bo-om!! Il coro si impegna duramente. Ancora

due nuovi brani e tra questi una vera

chicca destinata a rimanere negli an-nali del collegio: l’inno del Plinio Frac-caro armonizzato a quattro voci dal maestro Luca Pedeferri. In più lo stes-so coro autoproduce un cd con i mi-gliori pezzi del repertorio. E’ il delirio! L’anno perfetto! L’album in questione, “Bimbe Belle” raggiunge la vetta delle vendite in Italia, vince sei dischi d’oro e rimane in classifica per 57 settimane

di seguito, secondo soltanto a “ballando il liscio con l’orchestra italiana di Raul Casadei” (l’album più venduto di tutti i tempi). Ma arriviamo a oggi . La corale si impegna duramente nel periodo pre natalizio, si esibisce du-rante il concerto di natale e stupisce ancora. Brani del più classico reper-torio natalizio e dall’impeccabile ese-cuzione. Il coro non sbaglia un col-po... poi lo stallo. Dopo le vacanze ce la prendiamo anche noi una va-canza, un pò troppo lunga per la ve-rità. Arivano le vacanze di Pasqua e noi siamo ancora in vacanza. Arriva il primo maggio e finalmente ci risve-gliamo dal topore, ma ci accorgiamo che il gruppo del Deba, quelli dell’appartamento non ci sono. Cau-sa di forza maggiore, danno forfait. Siamo in dieci. Orbo, un bel casino. Il rettore si aspetta l’esibizione e noi siamo in alto mare. Allora partiamo a

razzo. Prove tutti i giorni e elementi di rincalzo d’emergenza. Ce la faranno i nostri eroi in una striminzita settimana a preparare quello che un pò tutti si a-spettano da loro? Forza Fraccarotti! Se ci troveremo in difficoltà basterà far par-tire il Tozz con “Giù nella Valle...”

Elia

LA CORALE FRACCARO: UN PO’ DI STORIA

Storia Fraccarotta

Page 3: Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to-tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca ... meno dobbiamo rinunciare

3 Voci di Corridoio | XLIII | 3 maggio 2007

Squadra A: I Furbi Gioacchino Ros-sini (portiere): a 37 anni si ritira dall'attività cari-co di soldi... PRATICO Franz Joseph Haydn (terzino destro): tenta la libera professio-ne, ma in prati-ca si fa sempre mantenere dai conti Esteràzy... MANTENUTO Muzio Clementi

(terzino sinistro): compone, è un eccelso didat-ta, fa l'editore e costruisce pianoforti a Lon-dra... ECLETTICO Claude Debussy (mediano destro): vince il Prix de Rome alla facciazza di Ravel... IMPRESSIO-NANTE Georg Friedrich Haendel (libero): rischia, insie-me a Bach, di sposare l'orrenda figlia dell'orga-nista Buxtehude, ma riesce a scappare in In-ghilterra, dove raggiunge fama e noto-rietà... MONDANO Felix Mendelssohn (mediano sinistro): muore giovane, ma è l'unico tra i romantici ad avere una vita agiata e serena... EBREO Antonio Vivaldi (ala destra): è un prete, si, ma passa tutta la vita a insegnare alle fanciulle dell'Ospedale della Pietà di Venezia... SPOR-CACCIONE Domenico Scarlatti (mezzapunta destra): emi-gra in Spagna per insegnare tutta la vita alla bella e giovane Maria Barbara, Infante della casa reale... MANDRILLONE Johann Sebastian Bach (centravanti): due mo-gli per venti figli, se non segna lui... PROLIFI-CO Johannes Brahms (mezzapunta sinistra): con-sola affettuosamente la povera (e bella) moglie di Schumann, dopo la malattia del marito... A-MICONE Franz Liszt (ala sinistra): dopo una vita di rela-zioni sentimentali, spesso adulterine, va in “crisi mistica” e riceve gli ordini minori... SANT'AGOSTINO Giovan Battista Pergolesi (allenatore): fa quasi scoppiare la guerra civile in Francia, quasi vent'anni dopo essere morto... MITICO

SE I COMPOSITORI GIOCASSERO A CALCIO..

Valeriano docet SEMPRE

Squadra B: Gli Sfigati Robert Schumann (portiere): schizofrenico (crede di essere tre persone in una: Florestano, Eusebio e Mae-stro Raro), fonda la fantomatica Lega dei Seguaci di Davide, tenta la carriera di concertista ma si sfascia una mano per eccessivo studio.Mentre viene interna-to in manicomio dopo aver tentato il suicidio gettan-dosi nel Reno, la moglie Clara se la spassa col suo migliore amico, J.Brahms... PAZZO Arnold Schoemberg (terzino destro): basta ascoltare qualche suo brano per aggiungerlo alla squadra... DODECAFONICO Vincenzo Bellini (terzino sinistro): muore a trenta-quattro anni... LONGEVO Modest Mussorgski (mediano destro): l'abolizione del-la servitù della gleba in Russia del 1861 lo manda in rovina. Rifugiatosi nell'alcool avrà la postuma soddi-sfazione di vedersi manipolare praticamente tutta la sua opera dal collega Rimski-Korsakov... PEDEFER-RI Maurice Ravel (libero): nonostante gli infiniti tentati-vi, non è mai riuscito a vincere il Prix de Rome. Inol-tre sta sulle scatole alla mia ragazza... INTERISTA Anton Webern (mediano sinistro): viene ucciso acci-dentalmente da un soldato americano a pochi mesi dalla fine della seconda guerra mondiale... ARCHIME-DE Wolfgang Amadeus Mozart (ala destra): si scrive da solo la messa per il suo funerale...e non riesce nean-che a terminarla! SREGOLATO Frédéric Chopin (mezzapunta destra): cagionevole di salute, instaura una lunga relazione amorosa con una donna che si fa chiamare George Sand... EQUIVOCO Ludwig van Beethoven (centravanti): dal padre alco-lizzato riceve la passione per i superalcolici, gli venne affidato un nipote che gli creò esclusivamente guai con la giustizia; inoltre, ovviamente, fu colpito da grave sordità... PATETICO Giovanni Battista Lulli (mezzapunta sinistra): fa il bel-lo e il cattivo tempo nella Francia musicale del Re So-le, è ricco e famoso, ma riesce ad ammazzarsi pian-tandosi il bastone da direttore d'orchestra nel piede dirigendo un Te Deum, con conseguente cancrena... IDIOTA Piotr Ilic Ciaikovski (ala sinistra): omosessuale, si ammazza bevendo acqua contaminata col colera... MASOCHISTA Franz Schubert (allenatore): una vita nell'ombra, in ristrettezze economiche, costretto a suonare sui pia-noforti degli amici dal momento che non poteva per-mettersi di averne uno tutto per sè. Non appena i suoi conoscenti gli organizzano un concerto pubblico per renderlo famoso, muore a soli trentun anni... IL RE DEGLI SFIGATI

Valeriano Lanza

Il nuovo direttore: Lanza Valeriano

Page 4: Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to-tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca ... meno dobbiamo rinunciare

4 Voci di Corridoio | XLIII | 3 maggio 2007

Uno degli aspetti più pregevoli dell'arte è quello di permettere a chi ne sente il de-siderio,di trovare nuove possibilità, nuovi argomenti, comunicazioni di tematiche che si collegano più o meno diretta-mente ad altre, ciò può indubbia-mente fornirci tutta una serie di stimoli e portarci a scoprire cose che prima ci era-no addirittura sconosciute. E' il caso della musi-ca...o meglio...in alcuni casi particolari... la musica che ascoltiamo in camera o sull'automobile può condurci allo scoprire nuove dimen-sioni, nuove storie, nuove tensioni, nuove strategie, nuove realtà. Alcune volte può anche indurci a vedere un film o a legge-re un libro!

Avevo 15 anni. Venni a sapere dell'esi-stenza di un certo Jack Kerouac e del suo capolavoro”Sulla Strada” grazie alle canzoni dei Doors. Nelle numerose inter-viste, Jim Morrison, citava speso le sue letture preferite e io, da autentico fan cu-rioso volevo constatare quali e come erano le cose passate sotto gli occhi di Jim un trentennio prima che io nascessi...

Tra l'altro, grazie ai Beatles ho scoperto la Musica Classica e Magritte (autore della ”Mela Verde” icona della casa di-scografica Apple), grazie a Jimi Hendrix, che aveva discendenze Cherokee, mi sono informato un po' sugli indiani d'A-merica...grazie a Fabrizio De André ho scoperto tante cose, dalla musica medie-vale e rinascimentale...a Brassens, ai vangeli Apocrifi, a Leonard Co-hen...a...beh se mi mettessi ad elencare tutto, forse ad Agosto sarei ancora qui a scrivere...

In questo breve articolo vi voglio parlare di una canzone che fa parte dell'album “Non al denaro, non all'amore né al cie-lo”, che De André scrisse ispirandosi libe-ramente a Spoon River, un classico della letteratura americana.

L'Antologia di Spoon River, è il capolavo-ro del poeta statunitense Edgar Lee Ma-sters (1869-1950) che allinea in versi quasi ritmati le microstorie degli abitanti di una piccola città provinciale del Mi-dwest. In realtà si tratta delle voci incro-

LETTERATURA E MUSICA ciate dei morti che “dormono sulla collina” e che che finalmente, da morti, possono

liberarsi da ogni finzione e costrizione terrena per libera-re i propri pensieri, i propri desideri, le proprie verità.

I personaggi di Spoon River sono l'emblema di tutti gli es-seri umani che durante la vita sono stati costretti a pensare il falso o a non essere sinceri. Nella morte invece, tutti rie-scono ad esprimersi con e-strema sincerità perchè non hanno più da temere niente né da aspettarsi niente. Sono morti ma parlano così come da vivi non sono mai stati ca-paci di fare.

Nel 1971 De André propone una sua rivisi-tazione di questo 'nascosto' capolavoro letterario. In Italia le vicende della pubblica-zione di quest'opera sono piuttosto singola-ri. In pieno regime fascista la letteratura anglosassone non era vista certo di buon occhio e nel caso di Masters che si dichia-rava libertario, possiamo immaginare quan-ta poca disponibilità ci fosse da parte delle autorità ad avallarne la pubblicazione. La prima edizione nel nostro paese porta la data 1943. Lo stratagemma utilizzato per superare il vaglio della censura fu quello di intitolare il volume “Antologia di S. River”, giocando sull'equivoco che ci si riferisce a un vago e improbabile San River, portatrice di sacri valori della cristianità.

Le canzoni di 'Non al Denaro, non all'amo-re, né al cielo' rappresentano una ad una tutta una serie di personaggi dalle caratteri-stiche e dalle storie diverse che si rivelano all'ascoltatore come se desiderassero con-fessarsi. I titoli delle canzoni coincidono con 'le funzioni' che ognuno di quei perso-naggi aveva in vita. Vi propongo a questo punto un confronto tra poesia e canzone:

In seguito potete leggere tre diverse e-spressioni letterarie che hanno in comune lo stesso soggetto.

La prima poesia è l' originale facente parte dell'antologia scritta appunto da Masters a cui De André si ispirò, la seconda è la tra-duzione in italiano, opera dell'illustre ameri-canista Fernanda Pivano. Infine, la canzo-ne 'Un Giudice' che è appunto la rivisitazio-ne di De André dell'omonima poesia.

Rispetto a quello di Masters, il vocabolario di De André presenta quel classico tocco di amara ironia che accompagna larga parte delle sue canzoni e ha l'effetto di allentare

un pò 'l'alta tensione' di alcune tragiche e talvolta crude immagini o tematiche. Per quanto riguarda la frase “un giudi-ce e una carogna di sicuro perchè ha il cuore troppo vicino al buco del culo ”De André sostenne che aveva scelto di utilizzare parole quasi brutali per farla emblema della cattiveria della gente: il giudice diventa una carogna perchè la gente lo fa diventare una carogna; è un parto della carogneria generale.

La canzone presenta un ordine crono-logico ben definito e sembra quasi di poter vedere scorrere tutta una vita in poche rime. L'ultima strofa è un po' il marchio di fabbrica di Fabrizio...un messaggio che è una sorta di sfida e allo stesso tempo di preghiera, una beffa e allo stesso tempo un timore nei confronti di un dio che a volte è troppo stanco e a volte troppo occupato ma non cessa mai di essere presente nella mente di ogni uomo.

Non al denaro, non all'amore ne al cie-lo è un disco ben suonato, non troppo lungo e molto piacevole. Le canzoni sembrano quasi allineate, tutte legate da un filo conduttore. Una sorta di film o di viaggio. Per mezzo di una impo-nente prefazione, come una porta, ('dormono sulla collina'), si entra e ci si incammina...si assiste agli eventi e si arriva da qualche parte. Le musiche presentano da un lato le caratteristiche delle canzoni popolari con l'uso di stru-menti tradizionali come flauto, mandoli-no o fisarmonica talvolta in un ambito di rock moderno che rasenta addiritura la psichedelia ('un ottico'). Dall'atro vi so-no strutture armoniche che rimandano alla musica classica. Un vero e proprio concept album. Merita di essere ascol-tato, magari con in mano il volume di poesie di Masters...

Tante cose si potrebbero ancora dire. Sarebbe riduttivo però continuare in questo senso. Non intendo imboccare la noiosa direzione della 'critica' . Sa-rebbe noioso per voi continuare a leg-gere i miei pensieri e le mie considera-zioni. Adesso tocca alle vostre idee e ai vostri gusti. L'arte esiste anche per questo. Nell'arte non esiste il giusto o lo sbagliato ma il bello e il brutto.

E finirà con un flauto spezzato e con un ridere rauco

e ...ricordi tanti...e nemmeno un rim-pianto

Claudio Giraudi

Pagina culturale1

Page 5: Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to-tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca ... meno dobbiamo rinunciare

5 Voci di Corridoio | XLIII | 3 maggio 2007

Judge Selah Lively

(Edgar Lee Masters-Spoon River Anthology-1915) Suppose you just stood five feet two, And had worked your way as a grocery clerk, Studying law by candle light Until you became an attorney at law? And then suppose through your diligence And regular church attendance, You became attorney for Thomas Rhodes, Collecting notes and mortgages, And representing all the widows In the Probate Court? And through it all They jeered at your size, and laughed at your clothes And your polished boots? And then suppose You became the County Judge? And Jefferson Howard and Kinsey Keene, And Harmon Whitney, and all the giants Who had sneered at you, were forced to stand Before the bar and say "Your Honor"-- Well, don't you think it was natural That I made it hard for them?

Il Giudice Selah Lively

(traduzione a cura di F.Pivano) Immaginate di essere alto cinque piedi e due pollici e di aver cominciato come garzone droghiere finché, studiando legge di notte, siete riuscito a diventar procuratore. E immaginate che, a forza di zelo e di frequenza in chiesa, siate diventato l'uomo di Thomas Rhodes, quello che raccoglieva obbligazioni ed ipoteche, e rappresentava le vedove davanti alla corte. E che nessuno smettesse di burlarsi della vostra statura, e deridervi per gli abiti e gli stivali lucidi. Infine voi diventate il Giudice. Ora Jefferson Howard e Kinsey Keene e Harmon Whitney e tutti i pezzi grossi che vi avevano schernito sono costretti a stare in piedi davanti alla sbarra e pronunciare "Vostro Onore". Be', non vi par naturale che gliel'abbia fatta pagare?

Un giudice (Fabrizio De André - dall'album “Non al denaro non all'amore né al cielo”1971)

Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura, ve lo rivelan gli occhi e le battute della gente, o la curiosità di una ragazza irriverente che si avvicina solo per un suo dubbio impertinente: vuole scoprir se è vero quanto si dice intorno ai nani, che siano i più forniti della virtù meno apparente, fra tutte le virtù la più indecente.

Passano gli anni, i mesi, e se li conti anche i minuti, è triste trovarsi adulti senza essere cresciuti; la maldicenza insiste, batte la lingua sul tamburo fino a dire che un nano è una carogna di sicuro perché ha il cuore troppo, troppo vicino al buco del culo.

Fu nelle notti insonni vegliate al lume del rancore che preparai gli esami. diventai procuratore per imboccar la strada che dalle panche d’una cattedrale porta alla sacrestia quindi alla cattedra d’un tribunale, giudice finalmente, arbitro in terra del bene e del male. E allora la mia statura non dispensò più il buonumore a chi alla sbarra in piedi mi diceva "Vostro Onore", e di affidarli al boia fu un piacere del tutto mio, prima di genuflettermi nell’ora dell’addio non conoscendo affatto...la statura di Dio

Pagina culturale2

Page 6: Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to-tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca ... meno dobbiamo rinunciare

6 Voci di Corridoio | XLIII | 3 maggio 2007

LA MUSICA CHE MI GIRA INTORNO (...“MUSICA” PER LE MIE ORECCHIE) Rubrica musicale a cura di Giorgio Montolivo

Mi pareva un buon titolo. Ma a cui ho dovuto comunque aggiungere una parentesi, perché la musica “che mi gira intorno” è in effetti molta più di quella che poi prendo realmente in considerazione. Sono quarant'a-nni buoni che storici del costu-me, cultori e idioti qualunque si sprecano in ra-gionamenti per distinguere la musica di qualità da quella di bas-so livello, com-merciale; ma il solo risultato a cui giungono è di commettere errori grossolani e con-traddizioni. Ormai il giudizio più au-tentico ricade totalmente nel soggetti-vo, perché le parole stesse (“musica”, “canzone”, “cantautore” etc.) hanno trovato una diffusione talmente ampia da svalutarne il significato. Io, ad e-sempio, mi dissocio da chi considera altamente Caparezza e Cristicchi: anzi, per me non sono neanche “cantautori”, e nonostante che scriva-no autonomamente ciò che cantano, perché interpreto la parola in senso molto stringente, con requisiti ulterio-ri. Questo per dire che - “per le mie orecchie” - non è “musica” che un gruppo si faccia conoscere battendo manici di scopa e scuotendo, a ritmo, scatole di fiammiferi (...è una storia vera); oppure che un gruppo di 900 ragazzi belgi svegli gli abitanti di San Martino Siccomario durante un rave; o ancora, che il nuovo album di Laura Pausini svetti in cima alle classifiche, bissando con il 2° singolo il successo di vendite del primo. E potrei andare avanti per molto a descrivere feno-meni, definiti “musicali” comunemen-te, ma che io trascendo, quando pen-so alla “musica” come qualcosa che mi accompagnerà in molti momenti della vita, che può influenzare il no-

stro modo di essere, o che può ricordare un amore. I disgraziati lettori di questa rubrica potranno forse scoprire qualcosa... riguardo a ciò che è “musica per le mie orecchie”; ed io sarò tanto più felice se arriveranno ad

apprezzare le mie scelte... e magari persino a cercarmi per chiedere dettagli, dare consi-gli, o consegnare lettere mina-torie. Buona lettura. Milano, venerdì 27 aprile, sia-mo in quattro da Genova: arri-viamo al DatchForum di Assa-go con un anticipo tale da po-ter mettere su il palco... L'atte-sa, tra coda, ingresso e attesa dell'inizio, è di cinque ore; ma alla fine, alle 21:05, siamo lì in prima fila, quasi al centro, ed

esce lui: Bob Dylan. Quello di “Blowing in the wind”, di “Mister Tambourine Man”, di “Just like a woman”, di “Forever young”... canzoni che hanno sconvolto il mondo della musica quarant'anni fa. E oggi è passato così tanto tempo, la musica è cambiata così tanto, che riesce difficile, prima ancora di chiedersi se sia vivo e vegeto, immaginare che questo personaggio esista nel presente, in questa epoca. E invece lo spettacolo che ci troviamo di fronte spezza ogni pregiudizio, e ci cala di fronte una specie di idolo incor-ruttibile; perché questo è stato: un dio. Un dio del rock. Accompagnato da un gruppo di professionisti (tre chitarre elettriche, basso, batteria e, all'occorrenza, un banjo), arran-giamenti dal rock'n'roll al rock picchiato, fino all'acustico delle ballate; e un suono perfet-to. Lui apre il concerto con cinque pezzi in cui sta alla chitarra elettrica, abbracciandola di nuovo dopo alcuni anni di sole tastiere, alle quali comunque poi passa per il resto del concerto, deliziando anche con momenti di armonica. Non sta fermo un momento, piega le ginocchia, fa passi di twist: è scate-nato come lo è il suo pubblico - fatto sì di nostalgici di quei meravigliosi anni '60/'70, ma anche di tantissima gente della nostra età, di cui abbiamo anche conosciuto qual-cuno. Certamente uno degli aspetti più “felici” di questo concerto è stato scoprire l'approvazione unanime e trasversale di un

gruppo così eterogeneo. Probabile che questo concerto abbia raggiunto livelli straordinari anche perché Bob riceveva tutto questo calore, anche se non ha detto una parola più delle presentazioni della band. Scaletta molto originale, perché ol-tre ai prevedibili pezzi dell'ultimo album, compaiono brani, non sempre famosissi-mi, perduti nei meandri di una carriera se-misecolare. Quando Dylan canta un pezzo vecchio, ormai, si stenta a riconoscerlo: la registrazione originale, fatta di chitarra e voce, diventa il provino per un nuovo pez-zo, in cui il testo rimane fermo, ma la voce - roca, profondissima e ruggente - ci rim-balza sopra in modo imprevedibile, ma sempre trascinante, seguita a ruota dalla cascata di accordi del nuovo arrangiamen-to. I pezzi nuovi invece mantengono, ri-spetto all'album, anche l'arrangiamento (salvo raffinati abbellimenti), e ogni strofa diviene lo spazio per un'improvvisazione spregiudicata. “Bob Dylan non ha più una voce: è una voce”: l'ha detto De Gregori, ed è esattamente l'impressione che chiun-que, lì, ha ricevuto. Non si tratta più di cantare le proprie canzoni in un modo piut-tosto che in un altro; ma di entrare, con la voce, a far parte “dell'orchestra”. E la sua grandezza sta nel fatto che, ancora oggi, ti manda l'adrenalina alle stelle rivisitando a tutta forza una canzone d'altri tempi (come “Desolation Row”, “Like a rolling stone” e “All along the watchtower” che fanno urla-re la folla); ma poi ti commuove con le pa-role, sublimi e baciate, di una ballata scrit-ta l'altro ieri... Penzolavo dalle transenne mentre ascoltavo “Nettie Moore”... e alcu-ne frasi dovrò inserirle in una lettera che prima o poi mi deciderò a scrivere... Bob Dylan non ha mai abbandonato il vecchio sogno di vivere on the road, e sono ormai dieci anni che viaggia senza sosta: di stato in stato, di concerto in concerto… tanto da farlo chiamare “Never-ending tour”; ma non mi sono stupito quando un caro amico mi ha detto che è in questi mesi che ha toccato l'apice di ogni sua interpretazione. Basta registrazioni. E' nell'aria che, ogni volta, la voce di quest'uomo straordinario nasce e vive... blowing in the wind.

Montolivo parla..tutti zitti!

Curare una rubrica musicale per VdC ?! Ma sì... perché no? Facciamo almeno un tentativo. Ivano Fossati, ligure, classe 1951, ha scritto nel 1983 “La musica che gira intorno”: una bella canzone, dura, risalente a un periodo in cui il cantautore - oggi rite-nuto dei più completi e colti - non godeva ancora di particolare fama, ma con cui Fossati già puntava il dito contro la musica fa-tua ed inutile (“quella che non ha futuro”) che ieri come oggi imperava, collocandosi tra quegli artisti controcorrente disposti a sfidare le frustrazioni che derivano da scelte radicali. Circa dieci anni dopo Mia Martini (interprete profondamente legata, non solo artisticamente, a Ivano Fossati) intitolerà “La musica che mi gira intorno” il suo ultimo, ottimo album: un titolo quasi identico, ma che ribaltava il concetto, per sottolineare invece la grandezza degli artisti che l'avevano accompagnata (e “attorniata”) nel corso della sua carriera. E infatti la canzone di Fossati fu inclusa insieme a cover di molti altri cantautori, tra cui Vasco Rossi, Fabrizio De André, Francesco De Gregori.

Page 7: Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to-tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca ... meno dobbiamo rinunciare

7 Voci di Corridoio | XLIII | 3 maggio 2007

Annuncio ritardo... La redazione di vdc non ha potuto nul-la contro le intemperie. Così quando ieri internet ha abbandonato il nostro amato collegio i fabfour non hanno potuto inserire le foto e le news sul giornalino! Pertanto siamo stati co-stretti a ritardare l’uscita della testata di qualche ora per avere immagini fre-sche fresche da proporvi...

HIT PARADE ...di Manuel Vaglia

Ve lve t Under -ground & Nico Che grande album! Forse il migliore.

Never Mind the Bol-locks here's the

Sex Pistols Rumore. Non so cos'altro dire (nè

penso ci sia). Back in black - AC/DC Belle chitarra, voce e musica. Molto, molto piacevole.

Appetite for De-

struction - Guns n' Roses

Per me l'ultimo al-bum rock e l'ultimo grande album rock.

Made in Japan - De-ep Purple è un live, e che live! IL live!

Pampa ne fa di richieste strane. Diciamo che a volte divento il suo “articolista a tema”... e la cosa mi fa un sincero piace-re, anche col riscontro im-plicito di cui mi autoripago. In ogni caso il Direttore fa richieste stra-ne... “Mi servi-rebbe qualco-sa sulla musi-ca... ti va?” A me? A me che ho infetta-to Idro con Masini, Napo con il pianoforte di Amelié e Turker con Nicolò Fabi... Qualcosa di musica a me. Perfetto. Così sia... Di cosa parlarvi? Beh... Pagliaccio di Ghiaccio, ovvio! E Giulietta mi sopporta ancora! Allora il RAP è un genere particolare, molto particolare, che alla fine non cono-sco nemmeno così bene. Quindi non mi cimenterò nemmeno a fare “il Savini” della situazione, mi limiterò a raccontarvi la mia impressione. Il Rap è testo allo stato puro, è parola... veloce e in rima, anche se non sempre. Per quanto mi riguarda tutto nasce dai Sottotono. Era il 1997 e io iniziavo il Liceo. Un amico mi passò un CD (SottoEffettoStono,1996): rabbia, sfrontatezza e una certa nota di arroganza. Come si sa a quell’età è faci-le “farsi prendere”. Insomma la musica straniera mi è sempre piaciuta “marginalmente”, perchè personalmente punto al testo, all’emozione diretta che un testo sa darti, e per quanto sappia bene l’ingelse, non riesce ad essere così diretto. Qualcuno mi ha fatto notare che la musica si chiama così proprio per le note strumentali che ci sono sotto... beh la musica strumentale per me è la corni-ce di un quadro, è il vestito con cui si presenta una bella ragazza... sottolineo che questo è un punto di vista, mio e personale. In ogni caso questo amore incondizionato per il testo, mi porta ad amare profondamente i grandi cantautori italiani, su tutti De André, sempre sia

...ANTAGONISTA E ME NE COMPIACCIO... lodato. Però per ovvia “degenerazione uma-na”, mi porta al RAP. Ultimamente tutti i miei amatissimi compagni di corridoio si sono

rassegnati a sorbirsi i miei inifiti Mp3 sui duelli tra rapper, mi spiego: c’è una mani-festazione, chiamata 2theBeat, che mette in gara ogni anno, faccia a faccia, i mi-gliori rapper delle va-rie Crew (insieme di rapper) italiane, che partecipano con varie rappresentanze. In-somma non sto a di-lungarmi sulle storie che ci sono dietro a

tutte le “battle”, vi spiegherò perchè a me piacciono. Semplicemente perchè sono ge-niali. Nel senso che questi ragazzi, si rispon-dono (quasi sempre insultandosi) in rima l’un con l’altro... trovando risposte sempre originali e quasi sempre divertenti. Ok biso-gna sottostare a principi come lo slang e la volgarità, però per me vedere come questi ragazzi trovano le parole e le rime giuste, piace... e parecchio. C’è un rispetto per la metrica e il ritmo niente male... ma sopratut-to, come ripeto, c’è genialità personale. E genialità pura, razionale, immediata e inne-gabile. Ora non voglio paragonare Esa AKA Il Prez a Mozart, o Mistaman a Shakespea-re, voglio solo dire che questi ragazzi hanno un talento innegabile, una abilità e una bra-vura a destreggiarsi tra le rime e gli argo-menti che, se non apprezzata, va quanto-meno riconosciuta. Tende a piacere poco, basti dire che in questo collegio il RAP vero lo ascolta solo COMO, e ho detto tutto... ma insomma... la relatività regna nella nostra esistenza, e così ammetto che SI, mi piace anche PAGLIACCIO DI GHIACCIO, che inizia con queste parole (che ovviamente dedico alle Nuovine che tanto se ne sono innamorate): “Stupro mia nonna dentro un bosco / Le metto nella vagina un poster di Vasco / [...] / Antagonista e me ne compiac-cio / Pagliaccio di ghiaccio / Lo so non ti piaccio!”. Vogliatemi bene cmq.

Violenza

Semaforo verde: Montolivo. Dalla sua intervista della setti-mana scorsa sono piovute mail in redazione per conosce-re questo tenero ragazzo dagli occhi azzurri!

Semaforo giallo: il coro. Avvi-sato solo 5 giorni prima dell'e-sibizione dovrà fare prove not-turne per essere pronti entro domenica. Dove? Citofonare Cretì!

Semaforo rosso: Tony. La fe-sta finisce dopo dieci minuti per il bel siciliano. Per la tipa che aveva sulle gambe e l'ha visto sboccare invece non è mai iniziata!

Ancora musica varia

Page 8: Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to-tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca ... meno dobbiamo rinunciare

8 Voci di Corridoio | XLIII | 3 maggio 2007

IL DANCE DANCE CHE FA DIMAGRIRE A scuola il videogame che fa dimagrire!!!!! Che cosa? un videogame che sostituisce l’educazione fisica nelle scuole con tanto di valu-tazione. Si,in america,è nata questa nuova materia con cui, secondo i gran-di scienziati americani, si dovrebbe dimagri-re,bruciando le calorie, e rendere più agile il cer-vello. Si chiama dance dance revolution ed è un video-game in cui si gioca bal-lando su una piattaforma di plastica collegata ad un video che da indica-zione sulla direzione dei passi e intanto il ritmo della musica aumenta. Bè è il classico videogame che troviamo nelle comuni sala-giochi. Ormai gli obesi in America,come in tutto il mondo sono in continuo aumento soprattut-to nei ragazzi tra gli 11 e i 16 anni. In tutto il mondo ci sono 127 milioni in soprappeso e 60 milioni obesi. Quindi come si può capire ormai lo stile di vita dell’uomo è molto sedentario e questo porta ad una repulsione verso l’attività fisica

anche perché ormai viviamo nell’era della tecnologia dove tutto è comodo e quindi

anche noi siamo co-modi. Questi cari americani sperano che ballando un’ora a settimana con un comune vide-ogiochi si possa per-dere peso e soprat-tutto allenare il cer-vello. Immaginate un pove-ro bambino che non sa ancora correre perfettamente metter-si alla prova con que-s t o m o s t r o . Cosa può imparare?

Ad obbedire sistematicamente ad un computer che gli dice dove andare e con quale ritmo? Secondo tutto ciò il bambino non appena avrà terminato il suo normale processo di apprendimento si muoverà solo se qual-cuno gli da dei comandi. Per non parlare poi del divertimento che può offrire il Dance Dance. Bisognerebbe chiedere ad un bambino obeso che si sottopone a questa valuta-zione di educazione fisica se dopo un

quarto d’ora si sta ancora divertendo sapendo che dovrà ancora ballare per tre quarti d’ora.Oh è vero lui de-ve ballare perché deve dimagrire. Per non parlare delle limitazioni di carattere sociale che pone questo videogiochi.In una normale ora di educazione fisica si parla si scherza ci si relaziona con gli altri in un modo o nell’altro. L’unico modo per poter relazionare su questo gioco è parlare con te stesso o con il computer che ti da solo ordini. Cosa avranno aquisito i bambini do-po la lezione di Dance Dance?Questo non si sa,bisognerebbe chie-derlo a loro e a tutti quelli che credo-no in ciò. Eliminare l’educazione fisica e non permettere ai ragazzi di potersi muo-vere liberamente in una palestra non relazionarsi con gli altri,di farsi una bella partita di basket o di calcio è alquanto assurdo e impensabile. In america sono entusiasti,beati lo-ro,io personalmente no. Ci sono bambini che giocano a cal-cio qui sotto il collegio. Loro si che sono fortunati!

Stefano Tinelli

Salve a tutti cari Fracca-rotti, come sapete ve-nerdì sera c’è stata la festa di laurea in stile hawaiano di Maldo e Colucci. Non avendo mezzi di locomozione a disposizione per rag-giungere la festa, il buon Pasqualino Longobardi, il pessimo italo Aurucci ed il povero Sottoscritto ci siamo messi in marcia e dopo appena 1 ora e mezzo di viaggio, dopo aver vagato per le campagne Pavesi a mò di dislocatio, siamo giunti all’agognata meta. Appena arri-vati ,ovviamente, ci siamo avvicinati all’affollatissimo tavolo della sangria dove due loschi individui dall’accento siculo sosta-vano ininterrottamente da ore. Si trattava dei due manager dei “piani alti” del collegio e cioè Emanuele Diana e Antonino Scifo detto Tony. Fin qui tutto normale mi direte….fin qui appunto!! Con l’avanzare della festa e

SCIFO “ATTAPIRATO” l’incedere dei balli scatenati, infatti il po-vero Scifo ha incomin-ciato a dare segni di cedimento fisico. In realtà non era l’unico a non passarsela pro-prio bene, infatti dai bagni si intravedeva-no le sagome di alcu-ne povere donzelle portate a braccio dai

rispettivi ragazzi. Comunque era lui quello messo peggio di tutti. Il fido aiutante Dia-na ,accortosi delle precarie condizioni del collega, ha provveduto immediatamente a trascinare il corpo esanime di Scifo in un luogo un po’ più appartato. Qui, il povero Scifo , mentre Uzzo ed il fratellino Uzzino lo insultavano e deridevano ,ha trovato un pò di conforto, prima di essere riaccompa-gnato mestamente in collegio. Nel tram-busto delle operazioni di recupero e tra-sporto del corpo di Scifo, accade il fattac-

cio….viene smarrito Emanuele Diana che verrà ritrovato solo 2 ore dopo in mezzo alla campagna. Sarà Manzoni a riaccompagnarlo in collegio, anche se a dire il vero la sua idea originaria era quella di lasciarlo lì, in quelle stradine meta di scambisti omoses-suali che avrebbero fatto buon uso del povero Emanuele. Il giorno se-guente il Sottoscritto e il Gabibbo Salernitano Italo, ci siamo recati in quel del “Paradiso”, per effettuare la consegna del meritato “Tapiro D’Oro” al prode Scifo , che , a dire il vero, non si era ancora del tutto ripreso. Finisce qui la cronaca della disgrazia-ta avventura capitata al povero Tony, anche se credo che da qui alla fine dell’anno di tapiri in collegio ne do-vremo consegnare davvero tanti!

Fabrizio Erario foto: Aurucci

Pranzo degli ecs Domenica avrà luogo nella mensa Fraccaro, quella di fronte alla biblioteca Dante Zanetti, sotto il corridoio Lazzaro Spallanzani di fronte all’aula Porro sopra al cortile Teresiano davanti alla Torre dell’Orologio tra l’aula del ‘400 e il collegio Plinio Fracca-ro...beh insomma in mensa, si terrà il consueto pranzo annuale degli ecs. Ricordate, le iscrizioni sono aperte fino a ieri quin-di...affrettatevi!

Sport?

Page 9: Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to-tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca ... meno dobbiamo rinunciare

9 Voci di Corridoio | XLIII | 3 maggio 2007

E’ orribile. Sconcer-tante. Di-sgustoso. In Italia in questi giorni, al-cuni fanati-ci, stupidi, nostalgici di una ide-ologia or-mai antica, inutile,

quale è il comunismo, decidono di perse-guitare un illustre personaggio della vita ecclesiastica italiana: il presidente della Cei (Comunità ecumenica italiana), non-ché arcivescovo di Genova (non la matri-cola, ma la città ligure) Mons. Bagnasco. Questi individui, fanno capo all’ala estre-ma dell’estrema sinistra: il Partito Comu-nista Combattente. Se le critiche e le minacce fossero rivolte

LO SFOGO alle sue parole, ai suoi discorsi, al suo modo di pensare, il tutto sarebbe in un certo senso “comprensibile”. Ma le minacce, gli insulti sono rivolti alla persona di Ba-gnasco, al fatto che sia arcivescovo, al fatto che sia presidente della Cei. Non è comprensibile che cinque stronzi, nel 2007, possano compiere quelle stron-zate commesse da terroristi italiani comuni-sti negli anni di Piombo del primo venten-nio dalla nascita della Repubblica Italiana. Questi idioti non hanno rispetto né di Ba-gnasco in quanto persona civile, né tanto meno della tradizione e cultura italiana: la Chiesa cattolica. Quindi, non hanno rispet-to del popolo (parola a loro molto cara) ita-liano. Non c’è più religione, penserà qualcuno. Non è così. Infatti una religione per loro esiste: il comunismo. Per loro è diventato

un modo di vivere, pensare, la conside-rano religione. Sono contento però, del fatto che siano stati emarginati dai loro stessi compagni di partiti simili che hanno come simbo-lo la falce, il martel-

lo, la stellina e lo sfondo rosso, ma che hanno un altro modo di pensare lontano dalle idee comuniste, sono invece: liberali, a favore del capitali-smo e della proprietà privata, cattoli-ci, e che in fondo senza quei simboli non avrebbero i voti necessari per sedersi in Parlamento perché, quei ragazzini, quei novantenni e quei finti acculturati voterebbero per un altro partito: magari Di Pietro.

Cesario Delle Donne

Gentile Studente, il Collegio Plinio Fraccaro, a seguito di una sempre maggior richie-sta, sta organizzando il "III Torneo Universitario di Scacchi" riserva-to a studenti e personale universitario nelle serate del 17 e 18 maggio pv. Presso il collegio Plinio Fraccaro. ( www.leduetorri.tk ) Non voglio in questa sede ripetere l’ipocrisia ovvia “sull’importanza di partecipare”. Negli scacchi, più che in ogni altro gioco al mondo, l’importante è vincere. Detto questo, posso assicurare chiunque pensa di essere troppo dilettante per partecipare al nostro torneo, che, alme-no per quanto riguarda tutti i partecipanti interni del nostro circolo, nessuno risulta classificato in alcun tipo di gra-duatoria o categoria ufficiale, e che noi del circolo Le Due Torri possiamo certo vantare più la passione che l’esperienza nella impegnativa disciplina degli scacchi. Per entrare nel merito tecnico della formula con cui si giocheranno le partite del torneo, non c’è il rischio di venire eliminati subito e non giocare più! In un torneo come il nostro ci si classifica, vale a dire che, in base agli abbinamenti che un apposito software predi-sporrà al termine di ognuno degli otto turni previsti (facendo scontrare sempre giocatori che matureranno via via un punteggio simile), ogni singolo giocatore disputerà le proprie otto partite previste. Quattro partite nella prima serata, le restanti quattro nel secondo incontro del 18 maggio. Calcolando mezzora di tempo a partita, avendo ogni giocatore a disposizione 15 minuti di riflessione a partita, la manifestazione dovrebbe esaurirsi in due ore e mezzo a serata. I giocatori con il punteggio più alto si incontreranno laureando infine lo scacchista migliore; con analogo procedimen-to gli scacchisti con i punteggi più bassi andranno a delineare la parte bassa della classifica. Ti aspettiamo e non dimenticare di pre-iscriverti qua: www.leduetorri.tk Plinio F.

Sfoghi e lettere

Page 10: Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to-tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca ... meno dobbiamo rinunciare

10 Voci di Corridoio | XLIII | 3 maggio 2007

Nel mio ultimo articolo vi narravo le mie prime impressioni da un altro continen-te... Era il 7 marzo. Qualcuno di voi si

chiederà che cos'è successo in segui-to... Eccovi accontentati (imposto que-sto resoconto in formato diario perché altrimenti -considerando le foto- i pros-simi tre numeri di VdC saranno tutti MIEI). Giovedì 8 marzo: Io, Alessio e Riccardo accompagniamo i prof (Andrea Di Giulio e Ausonio Ronchi) a Neuquen, dove il giorno dopo partiranno per le foreste pietrificate del Sud per un intervista con i velisti per caso. Alessio compra un chitarra a-custica. Di ritorno, cau-sa il buio, la nostra igno-ranza della strada ed un giro di-verso (siamo pas-sati dal cen-tro paleon-tologico

CEPALB) tiriamo dritto al bivio ad Añelo. La conferma arriva 80 km dopo... Retro front e arriviamo infine al campo delle ten-de alle 22:30. Domenica 11 marzo: Primo giorno di ripo-so. Mattina, partitone Italia – Argentina: 4-0. Pomeriggio: tutti e 5 (noi tre ragazzi più le due ragazze, Francesca e Alessandra) andiamo a Neuquen. Giriamo il mercatino, qualche foto sui binari in disuso, un gela-to... Di ritorno passiamo ancora al CEPALB per rifornirci d'acqua (avevamo una botte da 200 L nel baule). Naturalmente ci arri-viamo alle 20:00 passate... Però conosce-vamo la strada! Peccato avessimo poca benzina: siamo arrivati al distributore di Añelo (alle 22:55) con gli ultimi vapori resi-dui nel serbatoio. Notare: il distributore

chiudeva alle 23:00; fra Neuquen e Añelo c'era un solo distribu-tore (fuori Neuquen). Cena alla Candelaria, ristorantino lì in paese. Arriviamo ovviamente a mezzanotte passata, troviamo un bagliore sinistro all'orizzonte, dietro casa di Raùl (il pastore)... sembra un pozzo in fiamme! Sco-priamo poi in seguito che effettivamente era uno sfogo dei gasdotti, però non faceva piace-

re dormire con un potenziale incendio a 3km di distanza... Martedì 13 marzo: Attendiamo 7 ore l'arrivo dei prof al CEPALB, dalle 9.30 fino alle 16:00. Nel frattempo, bel belli, subiamo un cazziatone da parte di J. Calvo, il direttore del centro. Ovviamente, alle 11:30 ci comu-nicano che dobbiamo incominciare il lavoro di rilevamento sui terreni intorno al centro da soli... E i miei stoici, ammirevoli compa-

gni di sventura decidono di partire senza mangia-re, data la difficile situa-zione. Io mi oppongo, gentilmente ma con fer-mezza (leggi: mi son girati i 5 min.) Alla fine ci invitano a mangiare al centro... Mercoledì 14 marzo: La nostra camioneta, il Je-ep Cherokee (aka sdrucciola), muore sulla strada per Añelo (per fortuna, vicini al paese e in discesa). Vani i ten-tativi dei meccanici lo-cali di rianimarlo (unico risultato: lo scollega-mento del quadro co-

mandi dal motore). Piove... Rischiamo che il canalone da percorrere per arri-vare al campo sia impraticabile. Dormi-amo quindi a casa di una signora, madre di una ragazza che l'anno pas-

sato aveva la-vorato al campo di scavi. La si-gnora inveisce contro Calvo e i cileni (in partico-lare gli ingegneri). Giovedì 15 mar-zo: dobbiamo montare una seconda tenda grande per i velisti per caso. Continua il brut-to tempo. Me-morabili le no-

stre interviste... Roversi: “Guardando questa carta geo-logica, indicaci un punto dove possia-

mo trovare dell'acqua.” Alessio: “Qui c'è il lago...” Roversi: “Ma cosa volete fare da gran-di?” “Bho...” Il sereno torna solo quando Roversi e co. partono. Lunedì 19 marzo: Non riusciamo a rag-giungere il pozzo 56, da cui dovevamo cominciare uno degli ultimi rilevamenti. Raggiungiamo quindi Ronchi (Di Giulio era già partito) allo scavo nuovo. Scat-tola, il Cevrolet fornitoci a ricambio del Jeep, ha il 4x4 non funzionante... La

APPUNTI DALLA PATAGONIA di Trinca - parte 1

Illustrazione 2: L'intervista con Roversi

Illustrazione 3: Il centro paleontologico CEPALB

Illustrazione 4: Il campo del-le tende

Illustrazione 5: Tramonto a Neuquen

Illustrazione 1: Dora e Raul Urrutia

Illustrazione 6: Arriva la pioggia...

Diario

Page 11: Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to-tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca ... meno dobbiamo rinunciare

11Voci di Corridoio | XLIII | 3 maggio 2007

FINANZA € MERCATI RUBRICA A CURA DI EMANUELE DIANA Vorrei iniziare questo articolo chiedendo umilmente scusa a tutti i lettori di VdC. Quello che è appena passato è stato un periodo non molto felice per chi vi scrive. “Le mie toste giornate passavano così”: lezioni tutti i giorni dalle 9 a,m alle 6 p.m, seguite dalle immancabili riunioni spirituali in palestra e poi fino a notte fonda a segui-re i cicli azionari di parecchi investitori che, dopo aver letto i miei articoli sul nostro set-timanale, hanno ben pensato di rivolgersi a me come loro consulente finanziario. La svolta, però, stava per arrivare. Le lezioni stavano volgendo al termine ed io già riu-scivo ad intravedere quella lucina che mi avrebbe condotto fuori dal tunnel. Una se-ra, inaspettatamente, mi arrivò una telefo-nata. Avevo come l’impressione di avere già sentito quella voce altisonante, sicura di sé, sprizzante potenza ad ogni sillaba. Pensai subito ad uno scherzo, cosi nella mia ignoranza pretesi che si qualificasse: dalla sua bocca non uscì nessun nome, ma il tizio si mise a contare fino ad infinito. Ci riuscì facilmente, per ben due volte, non potevo più dubitare: C. N.(non scriverò il suo nome invano) mi aveva chiamato a causa di alcuni problemi finanziari. Mentre parlava aveva il cuore in mano, quello del suo ex agente di borsa, non potevo rischia-re. Per di più mi dice che la questione deve essere coperta dal riserbo più assoluto. Così studiato il fatto tramite avanzatissimi modelli econometrici faccio il biglietto e vado via con la scusa di tornare in Sicilia per rivedere i miei cari per le vacanza di Pasqua. L’appuntamento era fissato per le 15 del 9 aprile presso le isole Cayman, C. voleva investire i suoi fantastrilioni in un paradiso fiscale e voleva sapere da me se le isole Cayman erano un posto sicuro ed affidabile. Adesso, dopo le congratulazioni di C. mi dedicherò a raccontarvi qualcosa su questi posticini ameni (almeno dal punto di vista finanziario). I paradisi fiscali altro

non sono che luoghi dove, a causa della legislazione vigente in loco in materia bancario-finanziaria, promettono altissi-mi tassi d’interesse sui depositi bancari oltre che al massimo riserbo sul titolare dei conti stessi. In genere si usa aprire dei conti in codeste banche per evadere il fisco. Il meccanismo è sempli-cissimo: in Italia, ad esempio, la legislazio-ne tributaria prevede che siano tassati tutti i redditi prodotti all’interno del territorio dello Stato, quindi un accorto miliardario, per non pagare una fortuna in imposte sul reddito derivanti dai suoi depositi milionari che fruttano ogni anno un mare di interessi, valuterà senz’aòtro l’ipotesi di trasferire i suoi capitali in banche ubi-cate in questi posticini. Uno dei paradisi fiscali più importanti e blasonati (si pensi all’impenetrabile segreto bancario che contraddistingue le sue banche ) è la Svizzera, dove si dice anche Marce ab-bia un conto cifrato, aperto a nome di Alfonso Rocca, la password per accede-re al caveau neanche a dirlo è “EsSeNdO”..... Il venerabile C. invece voleva che io lo consigliassi sul trasferire i suoi capitali alle isole Cayman o altrove. Le isole tan-to amate da C. sono un noto paradiso fiscale off-shore, non sono una nazione ma la legislazione dell’isola fa si che esse nell’ultima metà del secolo siano diventate una delle mete più ambite per i capitali più “paffutelli” del globo, anche il Rettore di un collegio pavese dal nome altisonante vi avrebbe portato svariati milioni di euro. Di solito legislazioni di questo tipo vengono adottate da piccole

Nazioni o piccole realtà economiche per il semplice motivo di accumulare depositi in modo che maggiore è la quota di essi maggiori sono le opera-

zioni di impiego che le stesse banche possono attuare. In que-sto modo si do-vrebbe man for-te allo sviluppo economico ma non sempre tale condizione è rispettata. Per-sonalmente ho consigliato C.N.

di spostare i suoi risparmi in Inghilter-ra, in un paradiso fiscale off-shore davvero curioso: esso infatti non è un’isola, ma è una piattaforma usata per l’atterraggio di elicotteri nella se-conda guerra mondiale. Tale piatta-forma fu acquistata qualche decennio fa da un pazzo che ne chiese l’indipendenza dal Regno Unito e che per ottenerla non lesinò un bel conflit-to a fuoco con l’esercito Britannico! C.N a queste parole si illuminò. Volle a tutti i costi che lo portassi su quella famosa piattaforma per i suoi bisogni finanziari, ma una volta arrivati ab-bassò la cerniera e urinò abbondan-temente e, riuscendo a scrivere il suo nome con questi mezzi poco ortodos-si, ne pretese la legittima proprietà, autoproclamandosi Re e mandando semplicemente a fanculo il preceden-te regnante, lo invitò con cortese bru-talità a non farsi mai più rivedere. Quasi lacrime C. disse che mi era grato per avergli aperto gli occhi su alcune cose e che presto si sarebbe sdebitato…

mancanza, pur nota, “balza all'occhio” pre-potentemente quando ci insabbiamo: spa-

liamo sabbia dalle 12:00 alle 14:30. Martedì 20 marzo: Non riuscivamo a raggiungere il pozzo 56 perché in realtà doveva-mo andare al 54 (era stata sba-gliata l'ubicazione sulla mappa GPS). Cambio e di rotta e si riesce finalmente a rile-vare la zona. Pur-troppo, causa i ritardi (e l'impos-sibilità di muover-ci in sei sulla macchina) salta la tappa andina a Bariloche o S. Martin de las

Andes... Ma va bene così, dato che non avremmo visto niente comunque,

causa il maltempo.

Illustrazione 7: Scattola senza il 4x4 Illustrazione 8: Al fuoco!

Diario

Page 12: Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to-tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca ... meno dobbiamo rinunciare

12 Voci di Corridoio | XLIII | 3 maggio 2007

VERSO LA FASE FINALE. Settimana di riposo per Casa Plinio. Con i gironi terminati e una sola gara da recuperare, l’unico risultato da segnalare è la vittoria per 3-0 del Valla sul Ghislieri ottenuta nel match di Giovedì scorso. Gli amaranto, ancora senza Randisi, sbagliano tantissimo e nn riescono a mettere in eccessiva difficoltà un Ghislieri che gioca in 10 per la quasi totalità della partita a causa dei ritardi di vari gioca-tori. 1-0 alla fine del primo tempo; solo dopo lo scoccare della mezz’ora della seconda frazione, a causa dell’inevitabile calo fisi-co, i ghislieriani cadono subendo altre 2 reti. Questa vittoria per-mette al Valla di mantenere il secondo posto e al Ghislieri di rima-nere al quarto, in attesa del recupero cairoli-Gislieri. Solo con una vittoria e più di 3 reti di scarto i gialloneri potrebbe regalarsi il se-condo posto, definendo come nostra diretta rivale ai quarti di finale il Valla. Questa differenza reti spodesterebbe il Ghislieri dalla sua posizione, in favore di un Griziotti che potrebbe vedersi catapultato alle fasi finali, traguardo non più semplice come ad inizio girone visto l’ingenuo errore contro il Borromeo e la conseguente penaliz-

zazione. Questi quindi gli accoppiamenti per i quarti: - Martedì 08/05. Golgi vs Ghislieri/Griziotti Valla/cairoli vs Don Bosco - Giovedì 10/05 Fraccaro vs cairoli/Valla Spallanzani vs Cardano

Yoda

Ormai il torneo Intercollegiale di Volley sta per entrare nella fase cal-da, e quindi dopo un periodo di as-senza sulle pagine di VdC, mi sem-bra doveroso ricominciare a tenere aggiornata la collegialità sulle vicen-de della nostra squadra. Dopo la grigia prestazione di qualche settimana fa contro il collegio Del M a i n o , v e r a s o r p r e s a dell’intercollegiale, dove le assenze della nostra compagine Piacentina si è fatta notevolmente sentire e dove l’unica nota positiva della partita e stato l’ingresso di Strippy dopo l’assenza per infortunio delle prime giornate, mercoledì la formazione fraccarotta tornerà in campo contro il S.Agostino. A differenza della scorsa stagione la qualificazione non è ancora matema-tica, infatti i punti lasciati per strada contro Ghislieri e Del Maino complica-no la situazione, certo le assenze di

Perellino, Juanita e Strippy si sono fatte sentire, ma la squadra spesso si è un po’ troppo adagiata sugli allori.

Tirando le somme comunque niente di troppo preoccupante, infatti ci baste-rebbe fare un solo punto contro il S.Agostino per passare il turno, e con una vittoria per 2-0 la qualificazione come primi sarebbe matematica. Nel girone B i conti sono ormai fatti: passano Borromeo e Cardano, che in caso di passaggio del turno sono sicu-ramente due avversari più che validi. A questo punto bisogna solo concen-trarsi per la partita di Mercoledì prossi-mo, dove, salvo sorprese dell’ultimo momento, la compagine bianco-rossa dovrebbe poter schierare la formazio-ne migliore. Colgo l’occasione per invitare tutta la collegialità a tifare i vostri portacolori, nella partita che deciderà il futuro della squadra di volley del collegio.

Verby

IL PUNTO SULLA STAGIONE DI VOLLEY

Vinci i biglietti per Atene! Partecipa anche tu al nuovo concorso di vocidicorridoio.net per aggiudicarti i due pass per Atene. Questa volta non ci sono papi e sorteggi che tengano! Turker e Napo non ti strapperan-no dalle mani la possibilità di partecipare all’avvenimento spor-tivo dell’anno (a parte il Derby di CountdownHill di polo, non Carlo)! Per partecipare al concorso devi inviare alla redazione il tuo pronostico della partita con i marcatori e se sarà esatto vin-cerai due biglietti per portare anche un’altra persona con te ad assistere a questa indimenticabile match...e ricorda: Rivaldo non gioca più nel Milan!!!

Sport

Page 13: Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to-tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca ... meno dobbiamo rinunciare

13Voci di Corridoio | XLIII | 3 maggio 2007

Caro Sessuologo, vorrei mantenere l’anonimato. Sono una ragazza di un collegio di merito pavese, mora e di Luino. Nonostante i miei ripetuti sforzi, Mattia non vuole essere mio compa-gno di vita, e ciò mi rende molto triste. Così per consolarmi, ho cercato affet-to non da una persona ma bensì dal migliore amico dell’uomo. Mi sono recata al canile e ho preso un bastar-do incrociato con un lupo, pensando al nome l’unico che mi è venuto è “Cazzo” ma dato che quando facevo le prove di ordini uscivano frasi come: “Su Cazzo vieni!”, “Cazzo giu!”, “Cazzo non sporcarmi!”, ecc ecc... lascio a voi intendere l’imbarazzo dei miei genitori. Così ho optato per un nomignolo inglese che lo ricorda. DICK. Così le frasi “Su Dick vieni!” ecc. sono accettate da tutti. Credi che questo mio lapsus freudinano sia da ricoleggare al rifiuto da parte del Mat-tia?

C.H.I.A.nuova Diciamo che se è il Mattia che cono-sco ci hai solo guadagnato. Tra l’altro l’incrocio con i lupi non porta mai niente di buono. Per il nome diciamo che va benissimo quello da te scelto, ma l’unica controindicazione è di non mettersi con un anglosassone. Buona fortuna, salutami il caro DICK! Ho il visto il Papa e mi sono innamo-rata di Lui! E’ un problema?

Ciellina ‘86

Avendo salutato Jos PERSONALMEN-TE posso capirne il fascino, ma credimi, anche se non fosse il Papa, piuttosto che stare con una bella come te, si fa-rebbe prete! Pensa alla carriera clerica-le, non è un consiglio, è un ordine: per il bene dell’umanità. Carissimo Maestro, devo raccontare a qualcuno questo increscioso fatto. Con un mio fantastico compagno di collegio, sono andato una mattina alla Santa Messa tenuta dal Santo Padre in quel di Pavia e non avendo il Pass, siamo do-vuti rimanere fuori dai cancelli accalcati come delle sardine. Così data la noia della funzione, e il precario audio, ho deciso di passare il tempo in un altro modo. Pian piano ho allungato prima una gamba, poi mezzo busto e poi il braccio accostandolo al fondoschiena di una favolosa ragazza davanti a me. E fin qui, mi fa poco onore ma non è nien-te di eccessivo. E’ quello che è arrivato dopo il problema: all’ “Andate in pace” la folla si è dispersa e ho scoperto che la mia mano non era appoggiata su quella dolce pulzella, ma bensì su un settan-tenne deretano di una signora obesa con il marito affianco che parlava un dialetto non propiamente pavese. Avrei voluto tagliarmi la mano o sciogliermela nell’acido ma ancora peggio è il fatto che lei si sia innamorata di me, giovane, aitante e riccioluto. Come posso fare?

Scagnozzo Peloso e Metallaro

Caro Elia, essendo pre-sente a questa tua inconsapevole disfatta, posso solo dirti che sembra una donna ricca e quindi facci un pensierino. Ma il marito oltre ad avere già scaraventato giu dalla ringhiera un povero bambino, aveva con se 1,5 cm di unghia al mignolo e una lupara sempre carica. Occhio. Proporrei di inscenare un incidente o un omicidio suici-dio, conosco chi ti può aiutare: J.R. Casta-gnoli 3487067400. Caro Sessuologo, sono Giulia, la donna del Brì. Ho deciso di non venire più alle partire del mio Amore, poichè quel pirla di Violenza ogni volta insinua il mio stato in-teressante. Le prima due volte ho sorvola-to, alla terza avevo un dubbio, alla quarta ero presa male e dato che ho fracassato i cocomeri a quell’angelo di Daniele tutta la notte, alle 5 del mattino mi ha fatto fare un lavaggio con la coca-cola... là! Me l’ha fat-to fare perchè al suo paese non essendo ancora arrivato il test il farmacia, usano questo espediente. Il mio problema è che preferei la Pepsi, come gusto personale. Cosa ne pensi?

Giulia Ma perchè no, una fanta, un crodino, due salatini... se poi ci metti il ghiaccio e la mente facciamo un Mohito. Mi pare che voi non abbiate ben chiaro il concetto di contraccezione. Potrei proporvi un metodo da me inventato: consiglia al Brì di attuare la posizione Huodinì e vedrai che questi problemi non ce ne saranno, e poi uscia-mo tutti a fare un bel aperitivo!

RISPONDE IL SESSUOLOGO - a cura di Marce

Chuck Norris può prenderti a schiaffi con le mani in tasca. Nudo. Se Chuck Norris schiaccia "muto" sul telecomando mentre guarda un film, gli attori fanno silenzio e iniziano a comunicare a gesti. La gente comune gioca a "Chi vuol essere milionario". I milionari giocano a "Chi vuol essere Chuck Norris". Chuck Norris può far rimbalzare l’oceano su un sassolino Chuck Norris ha folgorato Mike Bongiorno con 1000 watt prenden-do alla lettera la parola “conduttore”.

Andrea Violetto

WE LOVE CHUCK NORRIS

Sex & Chuck

Page 14: Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to-tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca ... meno dobbiamo rinunciare

14 Voci di Corridoio | XLIII | 3 maggio 2007

1 Bentornato, Lupo Solitario. Hai bisogno di una borsa di studio, ma siccome ti sei lau-reato sotto condizione la bor-sa non te la danno. Hai biso-gno allora di andare da Gae-tano Leonardelli (presidente ISU, nda) e chiedergli a) di darti i soldi b) di cambiare il bando Credi sarà possibile parlargli? Sì, vai al 55 No, vai al 2 2 No, infatti, perché allo sportel-lo Isu sono iperaggressivi e rispondono solo “è scritto co-sì, noi ci atteniamo al bando, per cambiarlo bisogna contat-tare il consiglio dei ministri”. Decidi allora di provare ad andare a trovare BabbaLeo al collegio Cairoli, di cui è retto-re. Credi ti riceverà? Sì, vai al 55 No, vai al 3 3 No, infatti la segretaria del Cairoli ti chiederà perché vuoi parlar-gli, prende a cuore la questione, dice che chiederà al nostro mitologico amico e che ci farà sapere. Credi che ti farà sapere poi? Sì, vai al 55 No, vai al 4 4 No, quindi torni, ti dice che ah chiesto ma che il capo ha detto che no, non si può fare nulla, è il bando che è scritto così, lo dice la regione. Ti scarichi tutte le leggi regionali e statali relati-ve cercando il comma nel quale si specificano tali bestialità, ma non si trova. Scarichi allora i bandi degli ISU più intelligenti che non dicono proprio così ma che guardaunpo' sono della stessa regione, e vai all'ISU ma stavolta entrando da dietro che la tipa allo sportello non se ne può più. Credi che ascolteranno quel che hai da dire? Sì, vai al 55 No, vai al 5 5 No, ti dicono che negli altri ISU sono degli sventati al di fuori della legalità ossignùr e che visto che conoscevamo il bando potevamo andare anche nelle altre università allora. Credi di poter parlare con dei tipi così? Sì, vai al 55 No, vai al 6 6 No, allora vai all'ISU di Bergamo e gli chiedi come fanno a farla in barba alla Regione. Sudi come un dannato perché l'ISU è in città alta e tu no e tutto pezzato arrivi allo sportello a porre le tue questioni,e ti rispondono che a loro è bastato fare una gra-

Il castello della tettonagratis! NB:tettona gratis andrebbe sostituito con paura, ma dicevano che così vende di più

duatoria a maggio e pa-gare la prima rata a lu-glio insieme alla secon-da e sì, di lavarti. Stupito dalla scaltrezza di questi RobinHood della Pada-nia te ne torni all'ISU Pv cercando di spiegargli che basta fare una gra-duatoria a maggio. Arrivi così ISUngard, deciso a parlare col bianco stre-gone Sarumandelli. Cre-di di poterlo incontrare, tu piccolo e insignifican-te mortale? Sì, vai al 55 No, vai al 7 7 No, non esiste proprio di incontrarsi col boss, quindi ti fai dare l'indiriz-zo dell'ufficio della regio-ne a Milano che se ne occupa che almeno chiediamo a loro. Bravo lupo solitario, sei

riuscito ad arrivare fin qui! Da fine tattico quale sei, hai deciso di colpire il tuo mortale nemico dall'alto. Non hai però fatto i conti con “il palazzo dove niente è -quel che sembra -quel che deve essere -boh, dove niente è niente, ti sanno dire sempre di meno su sempre di più fino a saperti dire nulla di tutto. Vai pure al capitolo 8 8 è prestissimo, e hai dormito pochissimo. Ma sai che dovrai più veloce di LORO. Non importa se sei in corso o fuori corso, fraccarotto o cairolotto o un simpatico coniglio bianmco col panciotto, comincia a correre! Tenti di entrare nell'edificio della Regione in via Cardano 11, ma ti dicono che pur se c'è scritto che apre alle nove fino alle 9:30 sono tutti in pausa caffè. Va bene, aspetti. Finalmente scocca l'ora fatidica e ti rechi con passo sicuro in portineria. Chiedi dove si trovi la struttura parità e diritto allo studio. Credi che lo sappiano? Sì, vai al 55 No, vai al 9 9 No, non lo sanno, come potrebbero? Scoprirai poi che tale struttura occupa solo 2 degli 8 piani che costituiscono l'edificio! Becchi però un cartello che ti dice “vai al 4° piano”, e decidi di ascoltarlo. Arrivato al 4° piano però non sai che minchia fare quando vedi un punto informazioni tipo bidelleria. Credi ti daranno informazioni in un punto informazioni? Sì, vai al 55 No, vai al 10 10 No, che ingenuo, sei proprio un boccalone! perché non c'è nessuno, sono tutti alla macchinetta del caffè. Aspetti che va-

Game

Page 15: Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to-tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca ... meno dobbiamo rinunciare

15Voci di Corridoio | XLIII | 3 maggio 2007

dano a lavora-re e pensi al f e n o m e n o dell'infiltrazio-ne dei terroni nel settore pubblico lom-bardo, e speri che almeno uno di questi pausacaffè sia il responsabile del box info. Purtroppo non è così. C'è poco da fare, alle informa-zioni non ti danno infor-

mazioni. Entri allora in un ufficio a caso e chiedi se sanno chi è che si occupa del pagamento delle borse di studio. Credi che lo sapranno? Sì, vai al 55 No, vai all'11 11 No, non sanno nulla, perché dovrebbero saperlo, lavorano alla struttura diritto allo studio, cosa ne sapranno mai di borse di studio? Ti mandano quindi dal lumi-nare del piano che forse “sa qualco-sa”,. Credi che sappia qualcosa? Se sì, vai al 12 Se no, vai al 56 12 Sì, ti dice di andare al piano di sopra. Con ormai nel anso l'odore della pre-da sali al piano di sopra addirittura usando le scale per fare prima, e ti imbatti in un altro punto informazioni, stavolta con dentro un disabile e una gnoccona. A chi chiedi informazioni? Alla gnoccona, vai al 57 Al disabile, vai al 13 13 Il disabile ti indica qualcosa che pur-troppo non capisci, vai comunque nel-la direzione indicata ed entri in un uffi-cio con un nome invitante. Dentro ci sono 2 tipi simpatici, gli spieghi il pro-blema e ti danno persino ragione, ma non possono farci nulla. Ti dicono di andare da questo o da quello. Vuoi andare da questo, vai al 14 vuoi andare da quello, vai al 15 14 questo non c'è, vai al 15 da quello 15 Quello è al telefono, e vedendoti nel corridoio sembra prolun-gare apposta la telefonata. Poi entra una collega in ufficio, e si mettono a discutere di qualcosa. Quand'ecco che vedi Que-sto entrare nel suo ufficio, e ti fiondi da lui. Sta però già u-scendo, e dice di aspettarlo che torna. Credi ti darà informazioni utili? Se sì, vai al 16.

Se no, vai al 56 16 Aspettando che torni ti prepari il discorsone e tutte le carte neces-sarie. Torna, e incredibile ma vero: a) ti ascolta, nel senso più alto, aulico della parola b) ti da ragione c) dice che farà qualcosa! Ti dice di spedirgli una mail con tutto ben riepilogato e di spedirla anche all'ISU di Pavia, che sentirà per il da farsi. Spedisci la mail. Chi credi ti risponderà prima? L'ISU Pv, vai al 58 Il tipo-in-gamba (ah, questa mi fa venire in mente la battuta : Gam-ba! -eh? - In Gamba! Ah ah ah, troppo forte), vai al 17 17 Il tipo ti risponde e conferma che se ne occuperà. È il 3 Aprile. Se credi che l'ISU risponderà entro 3 giorni, vai al 55 Se credi che l'ISU risponderà entro 7 giorni, vai al 55 Se credi che l'ISU risponderà entro 20 giorni, vai al 55 Se vuoi andare all'ISU e dire “io sono quello della mail, allora?!” sei inutilmente polemico. Se credi che l'ISU risponderà dopo 3 settimane, tira il dado della fortuna finché non fai Sei, strozza di ori e vai al 18 18 Pinone Coppone Angioletto il trio perfetto.

Ti risponde nientepopòdimeno che il Gran Visir in persona. Credi che abbia accettato le tue richieste? Se sì, vai al 60 Se no, vai al 56 55 Illuso! Ora per punizione fai tre passi indie-tro (con tanti auguri!!!) 56 sei un inguaribile pessimista, chiedi a Gian-ni cos'è il profumo della vita 57 già, viene istintivo chiedere alla gnoccona, ma purtroppo non sa niente anche se non è bionda 58 Speravi, eh? Invece è sempre la stessa co-sa: ILLUSO! 60

Il Gae anche detto erMutanda ti dice che hanno accolto tutte le tue richieste, che ti pagheranno, che ti daranno da mangiare, che cambieranno il bando, che cambieranno le proporzioni matricole – anni superiori al primo e che un giorno tutto questo sarà tuo. Quindi SE L'ANNO PROSSIMO TI LAUREI SOTTO CONDIZIONE E PRENI LA BORSA, IL CIBO E UN POSTO CALDO PER DOR-MIRE RINGRAZIA GLI UNICI DUE STRONZI CHE TRA I CIRCA 1000 STUDENTI CHE OGNI ANNO SI TROVAVANO IN TUTTA LA LOMBARDIA (ANCHE LE UNI DI MILANO E QUELLA DI BRESCIA HANNO LO STESSO BANDO DI PAVIA) IN QUESTA SITUAZIONE DA 6 ANNI A QUESTA PARTE SI SONO PRESI LA BRIGA DI FAR NOTARE LA COSA AGLI ORGANI COMPETENTI E DIRE “MOBBASTA PERO’”.

Game

Page 16: Voci di Corridoio - Collegio Plinio Fraccaro · le matricole del piano, in preda al cazzeggio più to-tale decidono di esplorare questo vario paese.. tocca ... meno dobbiamo rinunciare

16 Voci di Corridoio | XLIII | 3 maggio 2007

Cari collegiali/queridos cole-gas fraccarotti! Orsù prestatemi orecchio; di grandi gesta, di seduttori e di poemi d'amore io canto, e che'l mio dire sia grato ai virili eroi! Presto fugge il tempo, e il rasta s'incanutisce al volger delle primavere, ma salda è la memoria. (nota: i nomi sono fittizi ma potrebbero richiamarsi in forma mar-ginale ad alcuna persona realmente esistente. Nel qual caso, il fatto è puramente casuale) Già svaniva il secondo anno di noi fraccarotta gioventù, e Natura madre amorevole c'insegnava a preferire al tepore delle stanze anonime l'ardi-mento guerriero del maschio maturo. Errabondo per le nebbiose contrade presso Ticinum, Don Cesario de las Mujeres ardeva d'amore represso; al fianco suo condivideva le sue brame il fedel paggio Dario Panza de los Marallanos, scudiero e compagno d'avventure. Di sì gran desiderio ani-mati, i baldi viandanti giunsero alle porte di un rave: lussureggiava nel frastuono orgiastico del Party fiera messe di fiche, bagnata tutta da fiu-mi di alcol che da l'oblio. Scesero

dall'arcione e senza indugio si recarono onore, e tosto abbandonati i pudori si gettarono nella battaglia che da' gloria agli eroi. Beccarono infatti un paio di mie amiche della facoltà e non ci mise-ro molto ad esprimere le loro voglie spinti da baldanza pugnace. Il bello Cesario, deposte le insegne regali, re-pente fe' mostra del suo nobile stile: e pronta giunse alle donzelle la richiesta di un pompino. Di fronte al loro disgu-sto, fu turbato il gentile Cesario; e pre-sto replicò se casomai la leggiadra fan-ciulla alla di lui lingua volesse concede-re la sua più intima Virtù. Di nuovo gli toccò un rifiuto; ma più dell'onor potè il digiuno e non accettava il Nostro la fuga dalle sue brame implacate. Da prode avvinse nella lotta una nuova preda, e coll'ultima amorosa profferta la tentava: nel suo umile cuore celava l'animo di prostrarsi in sottomissione sì

ch'ella, ogni sua velleità abbandonata, gli riempisse la bocca con gran copia d'urina. “E, se tu o madama vorrai, io d'ogni tua minzione sazierò la mia gola assetata!”. Rimase la fanciulla di tal profferta sì basita, che frettolosa reg-gendo le sottane marciò via. Sdegnato l'eroe la accompagnava collo sguardo, e così vagando tra pensieri sì ben casti trovò il fedel scudiero a prove d'amore accinto. S'ingegnava il servo a circuir del Duca suo la prima preda, rivolte alla

bella mille occhiate ricolme di voglia. Ma fuggì il suo sguardo la femminea creatura e tosto di lui si dipartì, immemore già dei suoi timidi ed educati inviti al ballo. Proposte, peraltro, frutto certo di sua feconda fantasia e d'irriducibil sua speme, dal momento che Dario annebbiato dall'alcol già avea 'l vessil-lo suo virile ammainato, e già incespicando perduto reprimeva i primi conati. Persa, dun-que, la feroce tenzone, i prodi sconfitti ristet-tero, mosci sì nel lor sesso, ma non nell'or-goglio guerriero. Ps: e fu così che dopo alcune divertenti sce-nette, che illustrano con chiarezza le vicen-de della figura di merda dei due turpi figuri presentatisi alle mie amiche nonché del sot-toscritto che glieli ha fatti conoscere, posso felicemente concludere raccontando che sono stato chiamato di lì a mezz'ora da C****** perché portassi in camera M********* che vomitava l'anima.

Yoghi

DOLCE STILNOVO

Ricardo Izecson dos Santos Leite non è un ragazzo co-me tutti gli altri. È probabilmente il più forte giocato-re di calcio al mondo in questo momento e nella partita di ieri sera contro il Manche-ster United ha portato la sua squadra, il Milan, alla terza finale di Champions Lea-gue in cinque anni. Certo non ce l’ha portata da solo. Il Milan a San Siro ha giocato forse la sua più bella partita della stagione ed in questa magica se-rata ha brillato ancora la stella dell’asso brasiliano. Kakà è oggi più che mai il simbolo di questa squadra. Essa si affi-da a lui nei momenti più importanti ed è sicura di non fallire. Il giocatore in que-stione ha segnato dieci goals nella pre-sente edizione della ex coppa dei Cam-pioni aggiudicandosi ancora prima del-

la finale il titolo di capocannoniere del torneo. Ma il bello è che Kakà non è un

attaccante, bensì un centro-campista anche se racchiudere il suo ruolo sotto un’etichetta sembra quanto mai riduttivo. Ricardino gioca a tutto campo ed è in grado di recuperare pal-la a metàcampo, imbastire le azioni d’attacco del suo team e spesso segnare gol difficili. Ba-sti pensare alle due perle rega-lateci nella semifinale di andata all’Old Trafford durante la qua-le, mentre gli inglesi si diverti-

vano osservando i numeri funambolici di Cristiano Ronaldo, l’asso rossonero tirava fuori prima un’accelerazione e tiro ad incrociare e poi un incidente nell’area inglese che lo lascia passare più o meno indisturbato per andare a segnare il secondo. Partita tanto bella quanto incerta fino all’ultimo quando un errore dei rossoneri ha concesso a Ro-oney di chiudere la partita a favore dei Red Devils. Al ritorno occorreva ribalta-re il risultato ed il risultato non lascia

spazio ad equivoci: tre pere e tutti a casa. Il primo goal lo segna lui, proprio musi-ca&magia imbeccato da un colpo di testa di Seedorf, che firma poi il secondo. Due goals simili, calciati di potenza all’angolo basso: Van der Sar li deve solo raccoglie-re. Kakà è questo: un trascinatore, un ra-gazzo di poco più di vent’anni che ha già lasciato il segno nel calcio moderno e ha davanti una carriera speriamo lunghissima. A differenza del connazionale Ronaldinho o di Cristiano Ronaldo, il suo è un gioco senza fronzoli, pulito. Rarissime le veroni-che, mai visti fare numeri inutili: quando gioca ha il piglio del campione, di quello che fa risultare tutto facile. E il nomignolo di Pellegatti, musica e magia, riassume proprio le sue qualità: giocate armoniche come sviolinate ma anche invenzioni che escono come conigli dal suo cilindro. Ad Atene Kakà ci sarà e insieme a tutto il Milan proverà a conquistare la Champions League: sarebbe la settima per il Milan, ma di questa coppa, una bella fetta sarà del brasiliano più forte del momento.

Simone Pellegrin

MUSICA & MAGIA


Recommended