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Voci di Corridoio - Numero 84 - Settimanale fraccarotto · lini che prendono mazzate goliardiche...

Date post: 19-Oct-2020
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Numero 62—Anno IV settimanale fraccarotto 28 febbraio 2008 sintossicato. Lo avrei fatto comunque, il punto non è questo, ma il solo pensiero dei viaggi notturni verso la freddissima saletta prove di Johnny degli anni precedenti mi metteva un po' d'ansia. Mentre tutto ristagnava e la matassa era tutt'altro che sbrogliata il nostro umile scu- diero Dave ci tendeva la mano scacciando, almeno per quest'anno, le fredde nebbie che da Pavia ci accompagnavano in quel di Zeccone, sulla stradina impervia che conduce alla cascina S.Colombanino, che non ci sta neanche tanto simpatica dopo il summerparty 2007. Può una MQM e la sua batteria salvare in extremis un concerto di Natale? La risposta è si, se c'è un gruppo di pazzi pronti a provare ogni giorno, mangiando e dormendo in sala musica. E' chia- ro che avere la possibilità di provare in collegio con batteria e amplificazione, Emilio permetten- do, quest'anno ha salvato baracca e burattini per l'ottimizzazione dei tempi che ne è derivata e per motivi talmente ovvi che non sto neanche qui ad elencare. Dall'anno prossimo le cose cambieranno, perchè almeno noi esterni non suoneremo più e saremo presenti al massimo in veste di giurati, mi auguro che numerosi colle- giali possano prendere il nostro posto, suonan- do suonando suonando e suonando, in ogni occasione di vita fraccarotta, culminando poi nell'organizzazione del prossimo concerto. A me non rimane che ringraziare tutti i musicisti, Valeriano, Giankazzetto, Dave, Elia e Tony; tutti i concorrenti; e tutti voi che avete reso magico questo enne- simo concerto con il vostro entusiasmo. Ragazzi ci vediamo nel nuovo anno, auguro a tutti buone feste... and Lets Rock!!! Kapa CHE GRAN “TITOLO” Ed ecco a voi l’ultimo numero del 2008. Un altro anno leggendario all’ombra delle Tor- ri, quindi si può provare a tirare un po’ di somme… così, giusto per mettere in ordine le idee di noi bei Fraccarotti. Settembre è iniziato presto: la distribuzione delle camere ha deluso solo me, pesantemente. Però ci si adatta e si va avanti, aspettando le matri- cole per sfogare tutto. E allora parliamone di questo ammasso di materia informe anfi- bia comunemente detta merda. Le aspetta- tive non erano delle migliori: tante facce da bambini che sembrava sarebbero cadute alla prima serata. E così le nottate hanno cominciato a forgiare questi Fraccarotti del domani, e una dietro l’altra hanno stupito un po’ tutti per efficacia e divertimento. La Penetratio verrà ricordata a lungo per quanto si sono presi male… e non è ancora finita. Il gruppo è sembrato compatto e ignorante, capace di soffrire ma divertirsi. Insomma ovviamente sono matricole, quin- di meno della merda, però, diciamo, avreb- bero potuto puzzare di più. La cena delle matricole è stata la conseguenza di tutto ciò, con devastazione alcolica e disastri di ogni tipo... pure troppo. Per molti che arri- vano, qualcuno se ne va’, oppure fa solo finta. E quindi ecco Piccinno che si laurea, incredibile ma vero. Tinelli che fa il bis e i due fagiolini Ostrega e Krashtu che fanno i secchioni e finiscono in fontana. Quindi tre nuovi dottori tra di noi, con ancora molto da scrivere tra le pagine del Plinio. Il freddo pavese ha tardato un po’ ad arrivate; quand’è arrivato ha picchiato duro ma il nostro bel Collegio sa pulsare sotto neve e pioggia, come sempre. Quindi ecco che pian piano, tra i VdC che si susseguono e i cairo- lini che prendono mazzate goliardiche una dietro l’altra, arrivano il presepe e il concer- to di Natale. Tutti eventi di successo, anche di fronte alla sfortuna (pioggia) o alla sfiga/ viltà (maialini). A guardarlo da lontano, questo autunno biancorosso, è sembrato regolare, con qualche sprazzo di follia, spes- so troppo alcolica. Segue a pag. 3 Ho letto millanta storie di musicisti erranti, ma questa è una di quelle che ogni anno si ripete tra le mura del Fraccaro, ogni anno più bella, ogni anno più appassionante. Suonare al concerto, con una band che si rinnova sempre, che migliora col passa- re degli anni è un'esperienza impagabile. Scrivere qualcosa sul concerto essendo stato uno degli orga- nizzatori e fautori della serata ti da la possibilità di lanciare un messaggio diretto e incontestabile ai musicisti che in futuro faranno tutto questo. Chi sa strimpellare uno strumento musicale qualsiasi in collegio deve prima o poi cimentarsi e con la gara canora natalizia. Chi non lo ha fatto quest'anno ne avrà l'occasione nel 2009 quando auspico che la band sarà formata da soli collegiali, senza aiuti esterni provenienti da ex collegiali molto affeziona- ti. Come ogni anno il concerto è un'avventura, an- che quando la formazione della band è definitiva in tutti i componenti e il feeling raggiunge un livello che ti permette di provare di meno. Anche quest'anno sembravamo in “lieve” ritardo con le prove. I musicisti in collegio sono usciti ma qualcu- no è rimasto e qualcun altro è arrivato, quindi, in principio tutto mi faceva ben sperare per la buona riuscita del concerto. Quando nella riunione iniziale dei responsabili affermai che avrei volentieri dato una mano alla band non pensavo che avrei passato quasi una settimana intera a provare in collegio, a scapito della mia vita da “ex” ormai distinto e di- Voci di Corridoio Davverononmel’aspettavo E difficile descrivere tutto in poche righe. E’ difficile riuscire a cantare un pezzo davanti a tanta gente. Il cuore ti sale in gola, gli sguardi del pubblico che ti trasmettono emozione, gli applausi che ti danno la carica, la paura di sbagliare e la voglia di toccare il cuore di ogni persona presente in sala, sono solo alcune delle sensazioni che ho provato in quegli i- stanti. E’ difficile definire il duro lavoro svolto dai nostri musicisti: Valeriano, Giancazzetto, Tony, Davide, Giovanni ed Elia; solo grazie al loro talento e soprattutto alla loro pazienza, io e gli altri “colleghi di concerto” abbiamo potuto esprimerci al meglio. Segue a pag. 3 ProviamoancheconDio Ieri sera, ovvero il giorno 16 dicembre 2008, si è tenuto il mio primo concerto di Natale qui al Fraccaro, e devo dire che ne sono rimasto molto soddisfatto, è stata un'espe- rienza davvero molto divertente, diversa dalle altre mie seppur poche esibizioni live a Cremona e dintorni, non solamente per il genere che non è esattamente ciò che suo- no di solito, ma anche per l'atmosfera che mi è apparsa più intima, essendo comunque il pubblico prevalentemente fraccarotto. In un certo senso è stato come svolgere, e credo non solo per me, anche se in piccolo quello che è il lavoro del turnista, … Segue a pag. 3
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Numero 62—Anno IV settimanale fraccarotto 28 febbraio 2008

sintossicato. Lo avrei fatto comunque, il punto non è questo, ma il solo pensiero dei viaggi notturni verso la freddissima saletta prove di Johnny degli anni precedenti mi metteva un po' d'ansia. Mentre tutto ristagnava e la matassa era tutt'altro che sbrogliata il nostro umile scu-diero Dave ci tendeva la mano scacciando, almeno per quest'anno, le fredde nebbie che da Pavia ci accompagnavano in quel di Zeccone, sulla stradina impervia che conduce alla cascina S.Colombanino, che non ci sta neanche tanto simpatica dopo il summerparty 2007. Può una MQM e la sua batteria salvare in extremis un concerto di Natale? La risposta è si, se c'è un gruppo di pazzi pronti a provare ogni giorno, mangiando e dormendo in sala musica. E' chia-ro che avere la possibilità di provare in collegio con batteria e amplificazione, Emilio permetten-do, quest'anno ha salvato baracca e burattini per l'ottimizzazione dei tempi che ne è derivata e per motivi talmente ovvi che non sto neanche qui ad elencare. Dall'anno prossimo le cose cambieranno, perchè almeno noi esterni non suoneremo più e saremo presenti al massimo in veste di giurati, mi auguro che numerosi colle-giali possano prendere il nostro posto, suonan-do suonando suonando e suonando, in ogni occasione di vita fraccarotta, culminando poi nell'organizzazione del prossimo concerto. A me

non rimane che ringraziare tutti i musicisti, Valeriano, Giankazzetto, Dave, Elia e Tony; tutti i concorrenti; e tutti voi che avete reso magico questo enne-simo concerto con il vostro entusiasmo. Ragazzi ci vediamo nel nuovo anno, auguro a tutti buone feste... and Lets Rock!!!

Kapa

C H E G R A N “ T I T O L O ” Ed ecco a voi l’ultimo numero del 2008. Un altro anno leggendario all’ombra delle Tor-ri, quindi si può provare a tirare un po’ di somme… così, giusto per mettere in ordine le idee di noi bei Fraccarotti. Settembre è iniziato presto: la distribuzione delle camere ha deluso solo me, pesantemente. Però ci si adatta e si va avanti, aspettando le matri-cole per sfogare tutto. E allora parliamone di questo ammasso di materia informe anfi-bia comunemente detta merda. Le aspetta-tive non erano delle migliori: tante facce da bambini che sembrava sarebbero cadute alla prima serata. E così le nottate hanno cominciato a forgiare questi Fraccarotti del domani, e una dietro l’altra hanno stupito un po’ tutti per efficacia e divertimento. La Penetratio verrà ricordata a lungo per quanto si sono presi male… e non è ancora finita. Il gruppo è sembrato compatto e ignorante, capace di soffrire ma divertirsi. Insomma ovviamente sono matricole, quin-di meno della merda, però, diciamo, avreb-bero potuto puzzare di più. La cena delle matricole è stata la conseguenza di tutto ciò, con devastazione alcolica e disastri di ogni tipo... pure troppo. Per molti che arri-vano, qualcuno se ne va’, oppure fa solo finta. E quindi ecco Piccinno che si laurea, incredibile ma vero. Tinelli che fa il bis e i due fagiolini Ostrega e Krashtu che fanno i secchioni e finiscono in fontana. Quindi tre nuovi dottori tra di noi, con ancora molto da scrivere tra le pagine del Plinio. Il freddo pavese ha tardato un po’ ad arrivate; quand’è arrivato ha picchiato duro ma il nostro bel Collegio sa pulsare sotto neve e pioggia, come sempre. Quindi ecco che pian piano, tra i VdC che si susseguono e i cairo-lini che prendono mazzate goliardiche una dietro l’altra, arrivano il presepe e il concer-to di Natale. Tutti eventi di successo, anche di fronte alla sfortuna (pioggia) o alla sfiga/viltà (maialini). A guardarlo da lontano, questo autunno biancorosso, è sembrato regolare, con qualche sprazzo di follia, spes-so troppo alcolica.

Segue a pag. 3

Ho letto millanta storie di musicisti erranti, ma questa è una di quelle che ogni anno si ripete tra le mura del Fraccaro, ogni anno più bella, ogni anno più appassionante. Suonare al concerto, con una band che si rinnova sempre, che migliora col passa-re degli anni è un'esperienza impagabile. Scrivere qualcosa sul concerto essendo stato uno degli orga-nizzatori e fautori della serata ti da la possibilità di lanciare un messaggio diretto e incontestabile ai musicisti che in futuro faranno tutto questo. Chi sa strimpellare uno strumento musicale qualsiasi in collegio deve prima o poi cimentarsi e con la gara canora natalizia. Chi non lo ha fatto quest'anno ne avrà l'occasione nel 2009 quando auspico che la band sarà formata da soli collegiali, senza aiuti esterni provenienti da ex collegiali molto affeziona-ti. Come ogni anno il concerto è un'avventura, an-che quando la formazione della band è definitiva in tutti i componenti e il feeling raggiunge un livello che ti permette di provare di meno. Anche quest'anno sembravamo in “lieve” ritardo con le prove. I musicisti in collegio sono usciti ma qualcu-no è rimasto e qualcun altro è arrivato, quindi, in principio tutto mi faceva ben sperare per la buona riuscita del concerto. Quando nella riunione iniziale dei responsabili affermai che avrei volentieri dato una mano alla band non pensavo che avrei passato quasi una settimana intera a provare in collegio, a scapito della mia vita da “ex” ormai distinto e di-

Voci di Corridoio

Davvero non me l’aspettavo E difficile descrivere tutto in poche righe. E’ difficile riuscire a cantare un pezzo davanti a tanta gente. Il cuore ti sale in gola, gli sguardi del pubblico che ti trasmettono emozione, gli applausi che ti danno la carica, la paura di sbagliare e la voglia di toccare il cuore di ogni persona presente in sala, sono solo alcune delle sensazioni che ho provato in quegli i-stanti. E’ difficile definire il duro lavoro svolto dai nostri musicisti: Valeriano, Giancazzetto, Tony, Davide, Giovanni ed Elia; solo grazie al loro talento e soprattutto alla loro pazienza, io e gli altri “colleghi di concerto” abbiamo potuto esprimerci al meglio.

Segue a pag. 3

Proviamo anche con Dio Ieri sera, ovvero il giorno 16 dicembre 2008, si è tenuto il mio primo concerto di Natale qui al Fraccaro, e devo dire che ne sono rimasto molto soddisfatto, è stata un'espe-rienza davvero molto divertente, diversa dalle altre mie seppur poche esibizioni live a Cremona e dintorni, non solamente per il genere che non è esattamente ciò che suo-no di solito, ma anche per l'atmosfera che mi è apparsa più intima, essendo comunque il pubblico prevalentemente fraccarotto. In un certo senso è stato come svolgere, e credo non solo per me, anche se in piccolo quello che è il lavoro del turnista, …

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Pagelle del Concerto 2008 Ecco a voi le pagelle più discusse dell’anno: quelle del concerto di Natale al Fraccaro. Perché sono le più discusse? Beh, forse perché ognuno il concerto lo vive a modo suo, non come una partita o cose simili. Quindi ognuno ha un vinci-tore nella sua testa, una classifica, che non coincideranno mai con quello che al concerto gli sta sedu-to a fianco. Se poi questo capita anche tra la giuria, eh, allora sono cazzi! (ad onor del vero, e per evitare un coccolone al pove-ro Italo, ci tengo a dire che ben 3 su 5 della giuria l’avevano messo al primo po-sto). Majin Bu 6,5: per essere una matricola, rompe il ghiaccio degnamente. Se non fosse stato per il suo ciondolare come gli elefanti in cattività e per la sua pettinatura da primo giorno di scuola, l’avremmo anche ascol-tato. Pachiderma, ma con la riga da una parte però! Sacha 6: non canta per niente male questo se-mifagiolo, ma sceglie una canzone eccessiva-mente bassa che finisce per non esaltare le sue potenzialità, oltre a fare scappare le nipotine del Rettore annoiate. La sua prestazione dell’anno scorso, come asta del microfono per Brighella, aveva inciso di più. Eleno, Gemello Buono, Gemello Cattivo, Cufu 6 (nel senso di 1,5 a testa): imbarazzantemente ignoranti, nel senso Marcelliano del termine, cantano senza vergogna un ritornello irriverente (chiamarla canzone mi sa di eccessivo). Buoni a far ridere, sul canto si può migliorare. Village People. E-mule 7: la sua bella voce, unita ad una canzo-ne eccellente, riportano la normalità nell’atmosfera del concerto di Natale. Oltre a cantare bene sfoggia un paio di scarpe bianche e nere stile America anni ’30, dimenticando-si di togliersi il pigiama: ciò influisce pesante-mente sul suo piazza-mento, ma ancora di più sulla sua reputazio-ne. Gangster in pigiama. Italo 8: dato che lo scugnizzo si prepara ogni giorno dell’anno per questo evento, la vittoria è meritata. Non sarà il festival della canzone napoletana,

ma lo scugnizzo di Baronissi sceglie la canzone giusta per fare vibrare le corde più nascoste. E finalmente interpreta la canzone senza eccessi di terronità, smussando la prestazione dello scorso anno e aggiudicandosi il titolo che più

desiderava in collegio. Mario Merola. Valeriano 7+: canta bene, suo-na bene, bacia bene. Cosa chie-dere di più a questo giovane musicista dal piede ingessato? Forse di duettare con Mason…ci credereste? Fa anche quello! Tanto Vale! Bormio 7: voce, intonazione, canzone e look sono ininfluenti ai fini della sua performance. Quello che conta è la sua ge-nialità nell’arrivare oltre l’inesplorato, tentando l’ennesima dichiarazione d’amore all’economa (la quale sa reggere il gioco alla grande). La sua mano tesa verso di lei porta il pubblico alle lacrime.

Miglior matricola. Montolivo 7+: quante cose si possono dire a Montolivo? Di insulti sicuramente molti, visto che diventa logorroico già dalla presentazione della sua stessa canzone (che ha scritto natural-mente lui). Al di là di questo, la sua proverbiale apnea lo porta ad un passo dalla vittoria. Ma l’eredità di Ornellina rischia di schiacciarlo e si deve accontentare del terzo posto. Deluso. Turker 7: sfiorato il successo più volte, compre-sa questa, si aggiudica il premio alla carriera meritatamente. Ancor prima di cantare già si rassegna: felpa tarocca, bigliettini come a scuo-la, e le sue confessioni (è ligure e daltonico!) disturbano un sereno giudizio da parte della giuria. Eterno secondo. Silvio 6 (di incoraggiamento): a volte la differen-za tra la Corrida e il concerto è davvero minima. La sua interpretazione ne è un esempio. Bravo a buttarsi e a non farsi infastidire da Uzzino. Sta-tuario.

Mason 7: il ritorno di Guccini, ehm…di Mason, coincide con un trionfo. Esecuzione di alto livello su un pezzo complesso, buona anche l’intesa con Valeriano. Sfiora il successo, cen-trando un secondo posto che lo candida di diritto alla vittoria nella prossima edizione! Promessa. Yogi 6,5: il più poliglotta dei cantanti in gara (lo scorso anno cantò in rumeno, ieri in lom-bardo) compone anche il pezzo che gli regala il premio della Critica. Il gigante buono fa batter le mani a tutti, come nella passata edizione, ma la sua Pizzica viene poco com-presa sia perché in collegio sono in maggio-ranza in non-Padani e sia perché sembra aver paura del microfono, che tiene a 35 cm dalla bocca. Cantautore! Violenza 7: esperimento perfettamente riusci-to quello di presentare un nuovo inno sporti-vo al concerto. Vista la particolarità della can-zone era difficile che arrivasse sul podio, an-che se il suo successo (totale) lo ha riscosso per le 100 perso-ne in piedi a cantare e le 20 sul palco a darsi mazza-te. Se c’è un capo-ultrà che non dovrà (ahilui!) mai scendere in campo con una divisa, questo è il caro vecchio Violenza. Cuore biancorosso!  Anna 8: con la sua voce può fare quello che vuole. Anche cantare con un tirolese in bretel-le una canzone di Vecchioni, e farlo sembrare un successo. Anche nel duetto recitato con Uzzino si intuisce subito chi sia l’anello debo-le. Brava e bella. Orchestra sinfonica Fraccaro 7,5:

l’integrazione tra senior (gemelli Ferrari), affermati musicisti (Valeriano e Tony) e mqm (Dave e Giancazzetto) è un mix che funziona. Ogni pezzo è suonato più che bene e questo non fornisce certo un alibi ai cantanti! Gli ingressi di Johnny e del mae-stro Pedeferri regalano quel tocco di amar-cord tutto Fraccarotto. Intramontabili. Cesario 8: sono un po’ di parte, e almeno qui concedetemelo. Uno showman eccezio-nale che abbina progetti umanitari e be-stemmie, pizzica e spogliarello, suonerie per il cellulare e scarpe di vernice…insomma il solito eclettico presentatore dalla parlantina spigliata che conosce a memoria i tempi della televisione. Altro che Bonolis!

PampaNatale

Ecco il podio dei partecipanti alla VI edizione del Concerto di Natale. 1° posto a Italo, con "Sally" di Vasco 2° posto a Mason (feat. Valeriano), con "Don Chisciotte" di Guccini 3° posto a Monto con "Domani è un altro giorno" di Ornella Premio della Critica a Yoghi con la pizzica con testo originale in comasco Premio alla Carriera a Turker con "Indifference" dei Pearl Jam

SCALETTA DELLA SERATA 1. MajinBu (Carlo Martello Ritorna Dalla Battaglia Di Poitiers – De Andrè) 2. Turker (Indefference – Pearl Jam) 3. Gemelli+Eleno (Gelataio - Potage) 4. Emil (September morn - Sinatra) 5. Italo (Sally - Vasco) 6. Valeriano (E penso a te - Battisti) 7. Bormio (La regina del celebrità - 883) 8. Montolivo (Domani è un altro giorno - Vanoni) 9. Sacha (Vermillion - Slipknot) 10. Silvio (Io si - Tenco) 11. Mason+Valeriano (Don Chisciotte - Guccini) 12. Monto+Anna (Il Violinista - Vecchioni) 13. Yoghi (Pizzica Lombarda scritta da lui) 14. Violetto (Cuore BiancoRosso)

Music

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Previsioni di vittoria Ecco che come ogni anno arriva il concerto di nata-le, evento che dalla sua inaugurazione fino a due edizioni fa m'ha visto ricoprire l'importante ruolo di presidente della giuria, incarico che ho sempre svolto con la massima trasparenza e competenza. L'hanno scorso ho abbandonato questo posto che mi è sempre spettato di diritto in quanto massimo esperto di musica che abbia dimorato all'ombra delle torri, è quindi dall'alto della mia sapienza e gusto che mi accingo a valutare anticipatamente, con tanto di chance di vittoria, le canzoni scelte dagli aspiranti pavarotti-fraccarotti: Yoghi: la scelta del dialetto nordico ha precendi illustri (lo charmant Carlo Piatti), tuttavia il melange esotico potrebbe risultare un azzardo, anche se la presenza scenica dell'irsuto comasco non passerà inosservata. Direi che ha il 45 % di chance di vittoria. Mason&Valeriano: coppia inedita ottimamente assortita, esperienza e conclamate doti mediatiche rendono questo duo seriamente candidato alla vittoria. 85% di chance per loro. Monto: alla ricerca del bis, il Monto prova in tutti i modi di Ornellizzare il Fraccaro, che ne ha francamente basta. Il rosso gode però di una claque piut-tosto nutrita e non manca d'esperienza, direi un bel 70%. Silvio: Tenco è un'artista diffi-cile ma apprezzato, potrebbe essere una delle rivelazioni, sicuramente un candidato al premio della critica. 55% di possibilità di vederlo sul gra-

dino più alto del podio. Titolo: e chi cazzo è? Matricola? Nessu-na chance, ça va sans dire. Turker: ottimo pez-zo, il pubblico sicu-ramente apprezzerà. Il Turker lo conoscia-mo, 80% di vederlo vincitore. Sacha: pezzo corag-gioso, io avrei ap-prezzato molto, forse un po' estremo per un audience non proprio composta da metallari. 50 %, più alta percentuale per quanto riguarda la critica. Valeriano: ancora? Beh qua arriviamo anche ad un 90% di vittoria! Donatella: canzone di merda di un gruppo di mer-da, in più paraculata colossale. 0%. Eleno e i Gemelli: beh ma questa è chiaramente fuori concorso!

Emil: non perdete tempo a pun-tare su di lui. Majin Bou: le sue chance di vittoria sono inversamente pro-porzionali al suo peso, quindi nulle. Beh naturalmente non è mia intenzione influenzar in alcun modo i giovani giurati, tuttavia penso che queste mie previsioni saranno rispondenti al risultato finale.

Angelo Giulio Savini

Proviamo anche con Dio Segue dalla prima ovvero il doversi adattare a situazioni e generi musicali che spaziano dal pop degli 883 al grunge dei Pearl Jam e delle ballate di gruppi come gli Slipknot, al punk demenziale dei Potage (grandi gemelli, Luca(eleno) e Cufu!!!) con una buona dose di cantautorato italiano nel mezzo, cosa comunque abbastanza impegnativa e che non credo di esser riuscito ad a-dempiere al meglio, ma d'al-tra parte ciò che non uccide, rafforza, giusto?! Se poi conside-riamo in primis che abbiamo avuto poco tem-po a disposizio-ne, e di conse-

guenza gli orari di prova nell'ultima settimana sono stati decisamente impegnativi e pesanti, sia fisica-mente che mentalmente, e che, in secundis, i mu-sicisti con cui ho avuto (e spero vivamente di ave-re di nuovo in seguito) il piacere di suonare aveva-no tutti quanti un proprio stile e proprie esigenze, come per altro è giusto che sia, posso a buon dirit-to affermare che è stato, almeno da parte mia, tutt'altro che semplice preparare questo concerto. In ogni caso è stata proprio questa la parte che mi è piaciuta di più, questa sorta di sfida che ha por-tato tutti noi a dare il massimo del rendimento con il minimo del tempo a disposizione. Come conclu-sione di questo articolo vorrei ringraziare anzitutto

il collegio che mi ha dato l'oppurtunità di suonare, e tutta quanta la band, Gio-vanni ed Elia (keep on rockin'!!!), Dave, Vale, Toni e Pede, e, ovviamente i cantanti che hanno completa-to l'opera e dato un senso alla nostra sezione strumentale!! FOR THOSE ABOUT TO ROCK...WE SALUTE YOU!!

Giancazzetto

Davvero non me l’aspettavoSegue dalla prima In questi casi il “grazie!” è di dovere; è un ringraziamento sentito da parte mia e credo che sia un ringraziamento anche da parte di chi come me vi stima. Faccio i miei complimenti anche a tutti gli altri cantanti della gara, per le performance emozionanti (ed emozionate) e per la sporti-vità manifestata dietro le quinte. Un ricono-scimento particolare DEVE andare a Violenza. La sua idea ha fatto letteralmente impazzire tutti, sin dalle prime volte che provava il suo “inno” inedito. Mentre lui e tutti i collegiali cantavano il ritornello “…cuore biancoros-so…” ho visto Marce e gli altri ex quasi com-mossi…e sicuramente qualcuno in questo momento starà intonando le parole di que-sta bella canzone. Infine, mi ha fatto piacere aver visto cantare (e suonare) alcune mqm. Davvero non me l’aspettavo…GRAZIE DI CUO-RE! Titolo Italo

Segue dalla prima. Sarà anche f r u t t o d e l l ’ a n i m o Zen che sem-bra aver colpito il nostro Pa-nella nazio-nale, però pare che ci sia una sorta di via mae-

stra su cui abbiamo messo questa comuni-tà, e che, con qualche legittimo e compren-sibile sbandamento, le rotaie sembrano essere quelle giuste. Con l’anno nuovo arri-veranno le sfide sportive e tanti, tanti esa-mi. Speriamo altrettanti “non si muove una foglia”. Visto che questo editoriale dovrebbe servire un po’ per chiudere l’anno, diciamo che in questi sei mesi un particolare è diventato evidente a tutti: noi ci siamo, pronti e carichi per affrontare tutto ciò che viene e che nulla sa farci pau-ra. Ogni sfida la prendiamo di petto, ogni colpo lo incassiamo bene e quando ci unia-mo, come il migliore dei pugni, mettiamo KO qualsiasi cosa ci troviamo davanti. Il round 2008 è andato, e abbiamo fatto un’ottima figura... DIN! Arriva il round 2009: guardia alta, tanta grinta e una vo-glia infinita di onorarlo ancora, questo Cuore Biancorosso! Violenza

Music

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Resocontino critico del concerto di Natale Giuria amatoriale composta da Daia-na,PampaNatal,Tonulli,Gugù e per ultimo per-chè meno importante puzzino. Vorrei iniziare l'articoletto sottolineando il fatto che a mio avviso il concerto quest' anno è un pò sceso di livello organizzativo e quali-tativ...... sarà pechè l'anno scorso si provava già da un mese prima?????? Apparte tutto in sala comune il pienone, nn che era presente anche la famiglia reale coin-volta più volte nelle burle del presentato-re,nonchè sono stati piacevolmente ottimizza-ti i tempi dello show. La giuria anche quest'anno organizzata al momento a cercato di trovare dei valori critici equi,??? Ma alla fine si sono create più o meno 3 fasc,

entro i quali sono stati inseriti i concorrenti, e diciamo a contendersi il titolo a parimerito per svariate ragioni si potevano inserire Turker Mason Italo e "monto". L'uno perchè a cantato bene ma una canzone che contava molto più per lui e per la sua zuvene, anzichè per la serata; voglio ricordare a tutti infatti che tra I VECCHI DIFETTI di que-sto ragazzo c'è anche quello di avere una voce forte intonata e con particolari sfumatu-re, mentre questa canzone era come una foto in bianco e nero. L'altro "il mio prescelto come vincitore" Ma-son, ha cantato una canzone difficile sotto

molti punti di vista e non ne ha cancellato l'equilibrio, ma pur-troppo,gli è magari, mancato un pò il guizzo performativo che avrebbe dovuto catturare gli ani-mi del pubblico e sigillare la sua vittoria;poi Italo che ha portato una canzone potente nella cultu-ra musicale italiana, avvicinando-si molto al target della serata non che è stato colui che ha provato con più impegno, infatti la ripro-posta con una voce molto melo-dica e senza erro; purtroppo a mio parere tutto questo a giocato anche molto a suo sfavore, infatti scegliendo vasco non ha intrapre-so una via troppo originale, non che quel pez-zo in particolare per esistere necessita della vibrazione del timbro di voce rauco e dolce di vasco rossi. Mentre Monto a mio parere un Monto più

rassegnato per ovvi motivi di detentore del titolo , diciamo che ha cantato più per se e per la sua Ornella che per il pub-blico, "senza fraintendere <<monto;la criti-ca era rivolta alla scelta della canzone anche se a me gustava abbastanza ma solo perchè me l'hai inculcata nel cervello con modi subliminari l'anno scorso" men-tre in quanto all'esecuzione la tua vitalità nei limiti dell' opportuno del testo è stata assai coinvolgente, anche se secondo me questo bandolero a volte a voluto un pò strafare andando fuori tempo, in fatti i suoi musicisti stavano andando in tilt. E se per il premio CRITICA Anna ha scelto

Yoghy, per l'intelligenza di conoscere le sue doti vocali e per "l'originalità del melting pot musicale da lui proposto non che per il fatto che è anche stato compositore del bra-no"; per la frase CFR. ANNA LA CANTANTE IN MICROMINIGONNA; La mia unica critica ALL'ORSO, come al soli-to yoghy sei l'eterno indeciso e lungagnone perchè se l'avessi por-tata prima e provata di

più saresti riuscito a capire almeno a che distanza tenere il mi-crofono. Il premio alla cariera EHHH il premio alla cariera ,quindi il pre-mio alla cariera...... ma ha chi cazzo è andato sto premio della min-chia ,bha nn mi ricordo ma sicuramente se le meritato. Ultimo APPUNTO PRIMA DELLA FINE, come al solito denigrato da molti e dalla telecame-

ra per la sua """banale""" magari, un pò tamarra ,avolte, affezione al collegio che l'ha portato addirittura a rivedere una can-zone in toni fraccarotti e a proporla come sigillo simbolico del nostro concerto il no-stro violetto. Sta volta aveva fatto un ottimo lavoro sotto molti punti di vista non che eccitando gli spettatori in danze frenetiche come fossimo nella terza classe del titanic, non che potrei scagliare altre cento lance a tuo favore; perchè le mie valutazioni erano divise in 50 e 50 tra canzone scelta e recezzione del pubblico da una parte e esecuzione canora e performance dall' altra, Quindi.......... PERò ora Viole basta elogi e lo sai per-chè...perchè violettto mi stei sul chezzo come te lo devo dire.......CFR.CARROZZO DI xxxxx. Comunque tutto il PREMIO FEDELTà è SOLO TUO.

Toz

Metamorfosi alla 4 “Padre, mi è cresciuta una cosa in mezzo al petto. Sarà che a furia di imitare un ruolo che non mi appartiene fino in fondo, mi sto tra-sformando? E’ un segnale? Come a Mason è comparsa un’aureola sopra il capo per redi-merlo e farlo tornare cardinale, a me è così cresciuta questa…patata!...in mezzo al petto?” “John, io sarò sempre con te, anche se dopo aver perso il primogenito Pietro, temo per la tua incolumità. Tuttavia ti invito a leggere e

interpretare i segni della natura, e della tra-sformazione hulkiana in questo caso, in senso lato: la crescita di questa…patata…può indicare il

bisogno di sperimentare la tua doppia ani-ma: gli origami e il voler bene al pavimento della sala comune non possono più soddi-sfare il tuo lato femminile, così madrenatu-ra ha pensato bene di donarti una doppia possibilità.” “Grazie padre, ora mi sento più sicuro di me e sono pronto per potere essere John di giorno e Luana di notte.”

John quando si chiamava ancora Gesù e ogni venerdì sera mi faceva d’autista

ALBO D’ORO DEL CONCERTO DI NATALE I (2002) - Mosca (I Giardini di Marzo di Battisti) II (2004) - Oda (Zombie dei Cramberries) III (2005) - Pede (Il tempo di Morire di Battisti) IV (2006) - Naza (Black dei PearlJam) V (2007) - Monto (Bandolero Stanco di Vecchioni) VI (2008) - Italo (Sally di Vasco)

Music

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Testimone Era la notte dopo il concerto di Natale del collegio, sì, ne sono sicuro, mi sembra ieri: ricordo tutto. Offrendoci gentilmente un pas-saggio verso la nostra dimora invernale, il dottor Pellegrin Simone (no, io non temo ritor-sioni, affronto il potere senza timore, io, poi accada ciò che deve accadere, ma la gente deve sapere), il dottor Pellegrin Simone dice-vo, si assicurò, senza offrire niente in cambio, la nostra compagnia (probabilmente, ora pos-so dire, al fine di dimostrare la sua estraneità a fatti misteriosi che i suoi scagnozzi stavano certamente compiendo contro ignare persone colpevoli di credere assessori di un piccolo paese dell’Alessandrino) fino al luogo in cui era posteggiata la macchina lasciatagli “in prestito” da una fantomatica ragazza, tal Giusy diceva lui, lui, il dottor Pellegrin Simone ci tengo a ribadire. Tale luogo risultò essere nei meandri più oscuri della campagna pave-se, sicchè egli, ora posso affermarlo con cer-tezza, potesse svolgere le sue “normali” atti-vità lontano da sguardi comuni. Accompagna-

tolo per vie, viuzze, viguzze, viguzzole, viguz-zolo, le più malfamate di tutto il pavese, le più oscure che abbia mai visto, arrivammo alla macchina: un pick-up di dimensioni stra-ordinarie, probabilmente creato apposta per lui dal suo misterioso meccanico: Gigino Strapuozzi. Saliti in macchina, che devo am-mettere essere una delle macchine più comode in cui sia mai stato, ci offrì del caffè e alcune brio-ches, molto buone anch’esse. Quando vedem-mo la macchina andare in direzione opposta alla via più veloce per Pavia ci impaurimmo, e dopo qual-che minuto, con un estre-mo gesto di coraggio, gli chiesi dove stessimo an-dando: mi rispose che ave-va visto qualcosa che non gli piaceva e voleva controllare. Poco dopo arrivammo in un piaz-zale vuoto, ad eccezione di una macchina: mio Dio, povera macchina, colpevole solo di essere stata parcheggiata “troppo vicino” al suo pick-up, che brutta fine gli ha fatto fare.

Poi, non contento, scese con non so che attrezzo (ormai i miei occhi erano colmi di lacrime di orrore) e infierì sulla carcassa ormai priva di forma dell’innocente, dolce

macchina. Grazie a Dio ora sono qui, non so per quale interces-sione divina ci portò a casa sani e salvi, ci disse di non raccontare sulla di quello che era successo, che era-no cose che “potevano accadere” disse, ammic-cando con il suo feroce, selvaggio occhio destro. Inoltre ci raccontò storie che ora non saprei a spie-gare, degne di una mente malata, molto malata, direi inguaribile: parlavano di bocce, di campionati locali, provinciali, regionali, addi-rittura nazionale, oddio, e

di lui, lui che vinceva, lui imbattibile, lui padrone del campo, lui… Ascoltatemi, finchè siamo in tempo, fermia-molo, fermiamolo, prima che sia troppo tardi e nemmeno nostro Signore, da lassù, possa salvarci.

Idro

Stridi Salterino In onore al neolaureato nonché neocapitano Piccinno pubblichiamo questo resoconto (scritto allora dai gemelli, quando il giornalino ancora non esisteva) di una serata in cui lui e le sue compagne matricole salentine erano uscite a festeggiare il suo compleanno.

Pavia, 04/04/2005, collegio universitario Plinio

Fraccaro. Il gruppo di matricole salentine è caldo!!! Sta-sera pizza e birra per la festa di compleanno del nostro unico centravanti di peso; proprio lui il Piccinno ci porta tutti in pizzeria. Guida il gruppo Vincenzo Piccinno, seguono Capa, Rezza, Brighella e Stridi. Ci dirigiamo verso il castello alla ricerca di una pizza non troppo costosa, ma allo stesso tempo di qualità. Chiuso. Non ci perdiamo d'animo, proviamo con l'Amalfitana e ci va bene...La serata sem-bra tranquilla, le pizze e le birre non tardano ad arrivare, a pasto consumato seguono vari giri di limoncino e tutti sembrano soddisfatti. Piccinno ci costringe comunque ad una ulte-riore tornata di liquori. Dopo l'amaro e due cavalli di grappa il tasso alcolico di Stridi è già ad un livello preoccupante. La già perversa psiche del s.pancraziese è compromessa e i suoi neuroni sono adesso molto allegri. Uscia-mo dal locale e ci dirigiamo verso le due torri. Pierluigi zompetta allegramente e, dopo aver mandato un bicchiere in frantumi rubato all'interno del locale, sbanda paurosamente e corre a più non posso in preda ad un'insolita euforia. Per strada succede di tutto: Pierluigi cerca di bere della birra che era stata versata

precedentemente per terra da un ubriacone del posto. Subito dopo suona i campanelli di un intero palazzo e scappa a gran velocità. Fuggi fuggi genera-le e Strippoli per un momento sem-bra calmarsi. Sia-mo quasi arrivati in collegio, ma di fronte al palazzo della posta centra-le il Vermiglio di S.Pancraziu da prova della sua straordinaria agilità e lanciato in una folle corsa il folle Stridi tenta la più folle follia in una delle più folli notti dell'anno. Grazie alle sue eccezionali doti atle-tiche e all'infinità di alcol che scorre nelle sue vene Pierluigi si trasforma e salta di netto una fiat Brava bianca atterrando con una chiusura che farebbe impallidire il più allenato degli Yuri Chechi. Un'altra magia dello spericolato super Stridi. Siamo ora in piazza L.Da Vinci e insoddisfatti decidiamo di fare un ulteriore giro di perlustrazione in centro. Arriviamo in piazza della Vittoria e l'allegro gruppo di ma-tricole si imbatte nei due fraccarotti più po-matusi del collegio. Maragliano Flavio detto Uzzo e Nicotra Pasqualino sono in assetto da festa e ci invitano subito a seguirli sulla stra-da della perdizione. Decidiamo di andare al Safarà rinomato locale di corso Strada Nuova famoso per i suoi fantastici cocktail e per la buona concentrazione di figume. Don Uzzo e Pasqualino decidono che prima bisogna asso-

lutamente svegliare a forza di cori da stadio Sasà il chimico che abita proprio nelle vici-nanze del Safarà. I siculo/salentini ci danno

dentro svegliando l'intero vicolo e per poco il piccolo Sasà non rischia lo sfrat-to. Chiusa la pa-rentesi Sasà entria-mo con disinvoltu-ra nel pub. Si beve ancora e non pote-va che essere un sostanzioso co-cktail a chiudere la serata. Uzzo e Pa-skà sono tranquilli al bancone e si gustano il long island migliore di

tutta Pavia. I quattro salentini sono legger-mente più irrequieti, decidiamo dunque, di spostarci all'esterno del locale per prendere un po' d'aria e osservare qualche bella figa figa ne ne ne di passaggio. Cocktail in mano e sigaretta in bocca StridiCedrone inizia pian piano a scatenarsi. Il CO2 presente nel drink comincia a fare effetto trattenendo tutto l'alcol nel corpo del nostro super eroe (spiegazione dataci in seguito dal prof. Cur-to Paolo pizza longa scopa more). Il passag-gio di alcune fighettine comunistelle ne ne ne aizza ancora di più la camicia nera squa-drista che c'è nel profondo di ogni Stridi che si rispetti. Pierdux indignato ancor più per la vittoria elettorale di Niki Vendola molesta tutti i passanti con postura nazi fascista…

Segue nel prossimo numero di VdC

Mqm d’annata, foto di Stridi o Piccinno non ne ho trovate!

Rimembranze

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Sulla questione morale Negli ultimi giorni il tema in questione è stato trattato in termini vergognosi. Non la ques-tione morale, ma “la questione morale nel Pd” è un modo capzioso e, al solito, iniquo di presentare un problema che attraversa tutto lo scenario politico italiano comprendendo presso di se pressoché tutti i partiti politici rilevanti del nostro paese. Se si ragionasse di ques-tione morale infatti,in un paese sano, si guarderebbe, prima che alla pagliuzza nell'oc-chio, all'enorme e ci-clopica trave che ri-troviamo nel fondo-schiena. Ha senso parlare e ap-profondire la questione morale nel Pd se prima non si è mai parlato in modo altrettanto chiaro e approfondito della questione morale del partito che in Europa conta il numero più alto di pregiudicati e con-dannati in via definitiva nelle file dei propri parlamentari? La domanda è retorica, e la risposta a mio avviso ovvia. Quei giornalisti servi e bugiardi, che hanno leccato il culo per anni al loro padrone, a sua volta mentitore e corruttore di pubblici ufficiali, sono gli stessi che per primi marciano sulla serie tristemente alta di inchi-este che nei giorni recenti ha colpito il partito

democratico. Gli altri, i giornalisti “seri”, vanno dietro a questi buffoni, soffiando sul fuoco e alimentandolo, perchè in Italia ormai tira un aria nuova, tutta di destra, proveniente dal ventre pulsante del bel paese, per cui tanto vale assecondarne le animalesche flatulenze senza opporre le ragionevoli obiezioni che sono invece ancora ben presenti nelle menti dei più ragionevoli. Che senso ha affrontare una simile questione, additando i membri del Pd come la fonte di ogni male, senza parlare in modo chiaro di conflitto di interessi, della compravendita di parlamentari messa in atto da Berlusconi a

d i s -c a p i t o d e l partito d i Casini? C h e s e n s o ha non parlare a l l o ra , d e l l a mole di corrotti, cornuti e con-

dannati presenti nel partito di Berlusconi? Chiarisco subito che con questo non sto cer-cando di sminuire la patata bollente o di ri-lanciarla ai principali avversari politici del centro sinistra. Il problema corruzione da sempre esiste in modo trasversale, come detto all'inizio, e colpisce tutti anche se in modo disomogeneo. Colpisce in un modo che in qualsiasi paese sarebbe stato travolgente il partito e la per-

sona stessa del presidente del consiglio,e colpisce in modo grave il partito di Walter Veltroni, partito che se davvero ha la pre-tesa di ergersi a forza antitetica rispetto all'attuale centrodestra dovrebbe avere il coraggio, per una volta nella storia di questo nostro paese disgraziato, di fare piazza pulita. Non puoi, e lo scrissi quando il Pd nacque, pensare di creare un partito e una forza di governo nuovi se comprendi ancora al tuo interno le solite vecchie facce di merda. Devi, devi, devi, avere il coraggio di levare di torno il marcio, anche se ti porta via i voti, anche se è ricco e potente. Ma in Italia si sa, il governo e il potere sono dei ricchi e dei potenti, degli ammanicati e dei collusi, e se anche una frase del genere qualche anno fa avrebbe destato il fastidio nei perbenisti, oggi non è più così. La cor-ruzione endemica del nostro sistema fa si che non si vada da nessuna parte senza un partito pieno di gente potente, capace di muovere ingenti numeri di voti a livello nazionale o locale che sia. Ciò fa si che ogni compagine politica presti il fianco alla “cosiddetta questione morale”. In conclusione perciò, per risolvere la ques-tione morale le strade sono due: o si smette di votare per quei partiti detti di maggioranza o di governo e i rispettivi al-leati, che contengono al loro interno il nu-mero maggiore di mele marce, nella sper-anza vaga che il messaggio venga recepito e qualcosa cambi, oppure si cambia l'intera classe dirigente. Non è mai facile fare tabula rasa, e non è nemmeno il modo migliore di fare le cose: spesso, però, è il modo “più giusto”.

Gamba

Chi avesse preso e/o ri-trovato una felpa del col-legio rossa taglia S in pa-lestra è pregato di ripor-tarla al soggetto qui raffi-gurato:

A fianco uno dei deliri peripatetici di Yoghi che in mentre consuma il pavimento della nostra bella biblioteca in realtà non studia un cazzo ma pensa a come riempire il nero della lavagna.

Politica

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E’ Natale e a Natale si può fare di più! Il Natale è alle porte e per molti questo è il periodo in cui si è tutti più buoni. Per i cre-denti più coerenti questo si manifesta attra-verso lo spirito solidale che si traduce in mag-giori opere di bene. Per i più però, questo spirito si traduce in una corsa sfrenata all’acquisto degli ormai indispensabili regali di Natale. Regali per tutti! Spesso però, sia per motivi economici, che per l’elevato numero di regali da fare, si finisce per acquistare le più svariate cazzate la cui unica funzione sarà quella di riempire i nostri cassonetti dell’immondizia. Mi riferisco a tutti i gadget natalizi da 0 a 10 euro che di solito si compra-no per conoscenti e amici. Fatte le dovute considerazioni, consiglio a tutti di non farvi fregare da questo modello consumistico che nulla ha a che vedere col natale, mentre c’entra molto con gli interessi di chi produce e commercializza queste cazzate. Noi viviamo di superfluo, in tempi di crisi siamo preoccu-pati, non tanto dal pericolo fame, ma dalla possibilità di non poterci permetti più il su-perfluo a cui siamo abituati. Io penso che questa coincidenza crisi-natale possa indurci a riscoprire il valore vero di tutte le cose im-portanti che quotidianamente sottovalutiamo solo perchè ritenute scontate. Penso che dire un TI VOGLIO BENE ad un amico anche su un pezzo di carta strappato,quando è sincero, vale molto di più che un oggettino di 5euro che chiunque (o quasi) può comprare. Come questo esempio se ne possono fare tanti, un altro potrebbe essere dare piena disponibilità a una persona a noi vicina che ha bisogno (ognuno ne conosce una). Io ad esempio a voi collegiali voglio regalarvi il sorriso di Max, il

senegalese che con acqua-sole-vento-nebbia e neve è sempre sotto al collegio per racimolare le 15 euro giornaliere che bastano per lui e per sua moglie e i suoi figli che sono rimasti in Africa. Dando 5 euro a Max piutto-sto che comprare un oggettino insi-gnificante ai propri genitori (che poi è come se se lo pa-gassero da soli se chi lo fa non lavo-ra), si può gioire di aver fatto del bene diretto e sicuro e ai genitori si può re-galare un forte abbraccio che sicu-ramente verrà apprezzato. Questo può sem-brare stupido e semplicistico, ma non è scon-tato, anzi penso che ci sia bisogno di ritorna-re ad esprimere i sentimenti con mezzi più opportuni e limitare l’uso del denaro all’acquisto dei beni di consumo e non dei legami affettivi. Proprio con questo spirito è nato http://www.zawadishop.it/, questo sito da la possibilità di regalare cose indispensabi-li come kit anti aids, attrezzi da lavoro e per-ché no animali capre, galline e asini a perso-ne bisognose e invia una cartolina ricordo di ringraziamento alla persona cara a cui si vuo-le fare un regalo. Tra l’altro è un regalo che può avere molto effetto se si vuole stupire una persona di buon cuore. Lo consiglio! Con-cludo queste mie considerazioni sottolineando che noi Italiani in genere siamo un popolo di superficiali, in cui l’indifferenza verso le soffe-renze altrui ha la meglio su tutto il resto. Que-sto emerge soprattutto nelle scelte politiche che facciamo, che negli ultimi anni hanno portato e porteranno alla disperazione milioni di famiglie. Infatti abbiamo il merito di aver

selezionato una classe dirigente che poco ha fatto e nulla intende fare per evitare il declino del ceto medio-basso Italiano. Ricor-diamo come le vacanze d’agosto siano state

la panacea della legge f i n a n z i a r i a 133, che pre-vede una ri-duzione indi-scriminata dei finanziamenti di circa il 10%, in tutto il set-tore pubblico (polizia, cara-binieri, giusti-zia, scuola, u n i v e r s i t à ,

ecc) la privatizzazione dell’acqua e altre porcherie. Allo stesso modo pare che stiano aspettando proprio che tutti andiamo in vacanza spensierati, per portare a compi-mento i progetti più pericolosi. Mi riferisco soprattutto alla riforma-subordinazione del-la giustizia alla politica, alle nomine Rai (che Berlusconi non potrebbe scegliere per il conflitto di interesse) e agli atti epurativi “stile Russia dell’amico Putin” che ne con-seguiranno ed ad altre ipotetiche iniziative che altrimenti desterebbero scalpore nell’opinione pubblica se non fosse alle prese con il panettone,l’alberello, cenone e nipotini. Pertanto nell’augurare a tutti un buon Natale e un felice 2009, ricordo che per molti quest’anno sarà tutt’altro che felice e che solo con la solidarietà (soprattutto da parte di chi detiene il pote-re) si potranno allentare le tensioni sociali che la FAME inevitabilmente porterà.

Longo

CALENDARIO TORNEO BASKET

Il giorno 16 Dicembre al Cus, sono stati comunicati ai diversi rap-presentanti dei collegi le date di svolgimento del primo appunta-mento dell'intercollegiale 2009, il torneo di basket. La formula prevede due gironi da 5 squadre ciascuno con qualificazione di-retta alla finale valida per il primo e secondo posto per le squadre vincitrici dei due gironi, mentre le seconde classificate concor-reranno per il terzo e quarto posto.(avete capito proprio bene quest'anno non ci sono le semifinali...) Il Plinio finisce nel girone A con la residenza (case popolari) golgi, cardano, stallanzani e maino. Nel girone B invece: borromeo, cairoli merda, don bosco, s. agostino e valla. La prima partita sarà il 12 gennaio contro il golgi, a seguire il 2 Febbraio con il cardano, il 16 Febbraio con lo stalla, e il 2 marzo con il maino. La squadra campione in carica, acnhe in questa formazione c’è

stato un po’ di ricambio, ma rimaniamo comunque quelli da battere, come sempre!

Politica

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Vittima d'un attacco fulminante di Sinusite Maligna (di LV 99, con armi incantate e temute arti arcane quali Flare e Meteor) , che mi sta vedendo simpati-camente mummificato dentro il letto di casa in compagnia di un febbrone da cavallo e una carica di madonne abbastanza potente da tirar giù il Vati-cano, batto nei pochi istanti di lucidità a mia di-sposizione questa seconda analisi del brand già presentatovi la scorsa settimana, da poco approda-to al suo secondo capitolo consolistico anche in Italia (con le solite malformazioni temporali tipiche del nostro paese). Appuntamento che il sottoscritto non vuole saltare a piè pari (per quanto comodo gli farebbe), perchè permette di concludere la trattazione di tale feno-menale serie, estranea al significato della parola "difetto", e d'incarnare il proprio personale buon augurio natalizio, naturalmente seguito dal consi-glio per gli acquisti più sincero e spassionato di cui si potrebbe essere capaci. Mi chiedo infatti che diamine di Natale potrebbe mai essere quello senza una doverosa iniezione letale di Rock? Ma non voglio saperlo, non voglio saperlo... ROCK BAND 2 E' probabile vi sentiate presi in giro da questo pez-zo. Cioè, se il primo Rock Band era stato considerato su questo stesso spazio come somma opera di per-fezione... quale senso a-vrebbe prenderne in analisi il sequel, consapevoli del proprio essere non una versione impoverita (o an-che solo identica) del capo-stipite, ma sua ulteriore elevazione su ogni fronte contemplabile? Già. Per superare il primo era necessario davvero rompersi il culo. E tanto, anche. C'era bisogno di una scaletta interna al titolo ben più nutrita. Ed ecco infatti trovarsi ora davanti a una spropositata lista di ben quasi 90 pezzi suona-bili, con il solito galattico spaziare tra generi, tra il Grunge, il Pop-Rock, il Glam, l'Indie, il Punk, il Me-tal (e ogni sua possibile variante: epic, prog, power, black, nu, industrial, brutal, goth...), il Country, eccetera eccetera. Scaletta affiancata poi dall'intero (esclusa una risibile manciata di pezzi) repertorio del primo episodio, trasferibile attraver-so il pagamento in rete di una cifra più che altro simbolica (cinque euro appena), e dalla GARGAN-TUESCA quantità di pacchetti a disposizione nel negozio virtuale del prodotto, con quel suo riforni-mento di centinaia e centinaia di brani scaricabili (NOTA: Acquistando il gioco si potranno pure, con l'apposito codice fornito, ottenere gratuitamente 20 pezzi a propria discrezione!) C'era bisogno di funzionalità online ancora più strepitose e uniche. Ed ecco, infatti, a fianco delle medesime opportunità offerte dal predecessore, l'inedita occasione di formare un intero gruppo non solo offline ma anche in rete, ed esibirsi in strepi-tose battaglie tra formazioni direttamente nell'ete-re! C'era bisogno di una gestione più agile della stessa struttura ludica. Ed ecco, allora, una modalità World Tour (in pratica la scalata al successo della propria band, tra centinaia di concerti in giro per

locali nel globo realmente esistenti e riprodotti con commovente fedeltà) affrontabile anche in singolo (i componenti mancanti vengono randomicamente rimpiazzati dal computer) e in entrambe le varianti off e on-line; nonchè una strutturazione più agevo-le e intelligente del personale parco brani (una fortuna e necessità, vista la sua ora enorme esten-sione!). C'era bisogno di una sistema di creazione del pro-prio avatar (già prima eccellente) con quel qualco-sa in più. Ed ecco, quindi, saltarsene fuori un com-pletissimo editor (si scelgono i dati anagrafici, le fattezze fisiche, il sesso, lo stile musicale, l'abbi-gliamento e il suo relativo punto di riferimento stilistico, eventuali tatuaggi, piercing o variazioni tricologiche, con tutta una nutrita serie di sotto-opzioni e possibilità cromatiche, spaziali e decora-tive) di personaggi più "vivi", "propri" e "pulsanti" (dico davvero, MAI mi sono affezionato tanto, se non addirittura innamorato perso, di un "mero" avatar!). E c'era bisogno di una grafica migliorata. Aspettate, c'era veramente bisogno di una grafica migliorata? No, ma quelli di Harmonix hanno fatto lo stesso in

modo che il compartimento estetico risultasse più morbido, colorato, gradevole e ricco di effetti spe-ciali e giochi ottici (mi riferisco, per quest'ultimo punto, ai clip musicali che si sarà chiamati a girare nella propria carriera, tripudio di allucinanti bom-bardamenti visivi e una sottile vena ironica). A tutte queste aggiunte incrementali, si è poi ben pensato di rincarare una già densa dose di qualità e quantità con una serie di belle implementazioni extra per le percussioni: un tutorial più completo, con centinaia di esercizi (divisi per tempi e fill) da completare per impratichirsi sul chiassosissimo attrezzo, e una modalità libera in cui è possibile suonare lo strumento proprio come fosse una reale batteria, senza cioè seguire alcuna istruzione su schermo, e con la geniale possibilità di riprodurre nel medesimo istante un Mp3 memorizzato sul disco rigido della console e "accompagnarlo" così veramente! VOTAZIONE: E allora si collochi proprio qua, giusto per riprendere l'incipit iniziale, il senso di questo esame videoludico.Rock Band 2 insegna che la perfezione può essere perfezionata, e che il pro-dotto musicale "piùccheperfetto" esiste: lui. Avete solo il primo episodio? Correte a prendere subito il secondo! Possedete altrimenti solo quest'ultimo? Che aspettate, andate a procuravi il precedente, che trasferite così la sua scaletta in quello nuovo, e magari rimanete intrappolati nel suo mondo "solo" perfetto, tuttora pericolosamente assuefante.

Non avete nessuno dei due? Oddio! Ok, niente paura: munitevi del suffi-ciente danaro con ogni mezzo (legale, illegale o italiano che sia) e datevi da fare, che l'ultimo dell'anno e le cene con parenti si avvicinano! ROCK BAND VS GUITAR HERO E non era possibile non concludere con questo inevitabile faccia a faccia, che vuole essere vero tavolo di prova del gioco considerato. E quale miglior tavolo di prova, dato che il terzo episodio di GH (trattato su queste stesse pagine lo scorso anno) aveva veramente spaccato di stramaledet-to, lasciando presagire seguiti a dir poco sublimi. Il fatto è che il gioco musicale di Activision, sen-titosi mettere alle strette dalla colossale offerta concorrente, ha scelto la via della (sporca) emu-lazione multi-strumentale, uscendosene con uno stra-pubblicizzato (lo si sta veramente vedendo ovunque!) Guitar Hero World Tour. Ebbene, il sottoscritto ha provato così questa nuova incar-nazione della serie, potendo in questo modo fornire una propria oggettiva valutazione compa-

rativa. Per prima cosa si specifichi quanto si tratti di un titolo comunque di buona fattura, che sfrutta piuttosto bene la "base" offerta dall'avversario connazio-nale. Ma per quanto poi i dati di vendita possano contraddire ciò che sto per enunciare (e finora non l'hanno fatto, ad eccezione dell'Italia, dove di Rock Band ne saranno uscite due copie in croce, e tutte per Wii!!!), il nuovo GH incassa colpi a destra e a manca: (infinitamente più limitata) scaletta scopiazzata e scandalo-samente commerciale (tanti i

brani presi di peso da RB2, che finiscono per essere poi i migliori offerti dal prodotto), perife-riche risibilmente inferiori (la batteria, per quan-to provvista di due piatti addizionali, è meno pratica, più legnosa e piuttosto scomoda, senza parlare della plasticosissima nuova chitarra mu-nita d'una totalmente inutile e ignorata barra per slide), interfaccia sì graffiante ma poco funziona-le (quella di RB risulta più minimalista e sempli-ce, ma dannatamente meno caotica e dispersi-va), e un lancinante senso d'emulazione vera-mente fastidioso (a partire dalla stessa immagi-ne illustrativa del gioco!). Il maggior pregio del nuovo GH risiede nella modalità Studio, in grado d'offrire all'utenza la gradita possibilità di dare vita alle proprie creazioni giocabili. Buona idea, sì. Ma gran magra consolazione. La serie Harmonix si fa beffe d'ogni Guitar Hero uscito fino allo scorso anno. Guarda in cagnesco il World Tour ergendosi di fronte a lui con giusti-ficata superiorità, e gli scarica una gragnuola di brostoli da spedirlo sotto terra di qualche abbon-dante decina di metri. Pace all'anima sua. NOTA: La versione analizzata del prodotto, così come del suo predecessore, è quella per Xbox 360. Si faccia comunque notare come esso venga venduto pure per Play Station 3, Wii e Play 2, due versioni queste ultime che differiscono dalle altre per gli ovvi limiti grafici e le modalità di scaricamento di brani aggiuntivi.

L’ANTRO (DEL VIDEOGIOCO) di ROCKBAND a cura di Alex

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L’organizzazione sportiva Voi che praticate sport da sempre, voi che guardate i goal della serie A di calcio, voi che cambiate canale quando c’è il calcio in tv perché non ne potete più, voi che leggete la Gazzetta articolo per articolo o che vi interes-sano soltanto alcuni “pezzi”, voi che praticate il basket, il nuoto, il tennis, la pallavolo, l’atletica, la pallanuoto, il curling…e il calcio, vi siete mai chiesti come è organizzato lo sport nel nostro Paese? Il C. O. N. I. (Comitato Olimpico Nazionale Ita-liano) è l’articolazione del movimento olimpi-co che fa capo al C. I. O. (Comitato Internazio-nale Olimpico). La legge istitutiva n. 426 del 16 febbraio 1942 è stata abrogata con il D. L. del 1999 n. 242. Lo scopo di questo decreto riguarda la cura del’organizzazione ed il po-tenziamento dello sport nazionale in partico-lare la preparazione degli atleti per le olimpia-di e tutte le altre manifestazioni finalizzate allo scopo olimpico. Non tutti conoscono i compiti del CONI. A que-sto Ente di Diritto Pubblico sono demandate le funzioni di coordinamento e controllo dell’intero movimento sportivo agonistico. Tale istituzione è sottoposta alla vigilanza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Le cellule fondamentali dell’attività sportiva

s o n o le Società sporti-ve affiliate alle Federazioni Sportive (F. S. N) e alle Federazioni riconosciute dal CONI. Il loro scopo comune è l’agonismo programmatico, che distingue lo sport dai giochi competitivi. Nel 2000 il CONI e le Federazioni Sportive Nazionali si rinnovano. Tale cambiamento ha comporta-to: l’apertura al rappresentante degli atleti e dei tecnici che entrano a far parte degli organi decisionali dil CONI e delle Fe-derazioni; l’inserimento del Comitato Nazionale “Sport per tutti” tra gli organi dell’Ente; l’allargamento della base elettorale per l’elezione del Presidente e della Giunta; l’incompatibilità tra la carica di Presi-dente Federale e Membro di Giunta. La Carta Olimpica stabilisce che per uno stes-so sport non può essere riconosciuta più di una Federazione. La Federazione Sportiva de-ve aderire alla federazione sportiva ricono-sciuta dal CIO. Il D.L. 242/99 ha riconosciuto la loro personalità giuridica di diritto privato che ne sancisce l’autonomia tecnica ed ammini-strativa, ovvero sono soggetti a controlli am-ministrativi e contabili pur nell’assoluta auto-nomia dei criteri generali di spesa e degli indirizzi tecnici in materia sportiva. Le FSN inoltre ricevono contributi annuali sulla base della disponibilità dell’Ente e proporzionali

alle proprie necessità. Le DSA (Discipline Sportive Associate) sono Federazioni riconosciute ma non ancora autonome amministrativamente e che non

hanno raggiunto a livello nazionale il numero di i-scritti previsto per diventa-re Federazioni Sporttive Nazionali. Ma quali sono gli organi del CONI? Molto brevemente s p i e g h e r ò q u a l è “l’ossatura” che costituisce questo importante Ente. Il

CONI “nazionale” (quello di Roma) è com-posto da: Consiglio Nazionale, il Presidente del CONI, la Giunta Nazionale ed il Segreta-rio Generale Gli Organi Territoriali hanno il compito isti-tuzionale di coordinamento, programmazio-ne e promozione dell’attività sportiva con particolare riguardo a quella giovanile e scolastica. Fanno parte di questa organizza-zione: l’organo Regionale (in ogni capoluogo di Regione è costituito un Comitato Regio-nale del CONI) e l’organo Provinciale (in ogni capoluogo di Provincia è costituito un Comi ta to P rov inc ia le de l CON I ) . L’organizzazione Provinciale è composta da: Presidente Provinciale, Giunta Provinciale, Consiglio Provinciale, Segretario Provinciale e ai Fiduciari locali e circoscrizionali.

SportivaMENTE a cura di Italo Aurucci

Da provvidenziale salvagente a costosissima palla al piede nel giro di poche settimane. Quando si parla di mutui, le famiglie italiane non conoscono evidentemente mezze misure: adesso è il tasso fisso a finire nel mirino, quello stesso tasso fisso che appunto soltanto qualche tempo fa sembra-va l'unica soluzione possi-bile e praticabile per otte-nere un nuovo finanzia-mento o per proteggersi dai tassi Euribor impazziti. Al contrario, il variabile finora demonizzato viene guardato con una certa invidia, magari da chi ha appena fatto il pas-saggio (attraverso rinegoziazione, surroga o sostituzione) al fisso. Certo, parte delle la-mentele sono comprensibili: il «tetto» al 4% introdotto dal Decreto anti-crisi per il 2009 a vantaggio dei soli prestiti variabili (salvo pos-sibili emendamenti al testo, che in questo momento è al vaglio del parlamento) ha un po' il sapore della beffa per chi a suo tempo ha optato per una soluzione prudenziale, sob-barcandosi il maggior costo del fisso. Va però anche detto che la drastica riduzione de-gli Euribor avrebbe comunque reso i mutui variabili notevolmente più convenienti nel corso dei prossimi mesi: in fondo, gli alti e bassi delle rate sono nella natura stessa dei prodotti indicizzati, così come chi sceglie il

tasso fisso lo fa proprio per garantirsi la cer-tezza dell'importo da versare nel corso del tempo (e per questo, si suppone, è disposto a pagare mediamente di più). Il problema, sem-mai, è che molti risparmiatori si sono trovati a passare al fissocon una scelta dettata in parte

da reali esigenze di bilan-cio, ma in parte anche dall'emotività proprio l'estate scorsa, nel mo-mento in cui i tassi Irs (base di calcolo della rata per questo tipo strumen-to) erano particolarmente elevati, come si vede nei

grafici a fianco. Con il risultato di trovarsi magari in mano un prodotto che prevede inte-ressi anche superiori al 6% e che appare per-ciò fuori mercato. Il ping-pong della surro-ga Quali le possibili soluzioni? La strada della rinegoziazione e della surroga, è bene ricor-darlo, è sempre percorribile, anche più volte e in direzione opposta rispetto a quanto effet-tuato qualche mese fa. Passare (o tornare) a un tasso variabile, di questi tempi, potrebbe significare per il momento un risparmio men-sile secco che va dal 5,8 al 16,8%, a seconda delle scadenze e che è destinato a estendersi con il prevedibile ribasso degli Euribor nel 2009. Chi adotta una decisione simile deve tuttavia mettere in conto che gli Euribor non scenderanno in eterno (come insegna la lezio-

ne post-2005) e far bene i conti in base al reddito prima di assumersi il rischio. La scelta «contrarian» Tra i risparmiatori c'è però anche chi ragiona con logica opposta: vista la tendenza dei mercati, ci si chiede se non sia invece il momento giusto per andare a stipulare un mutuo a rata fissa bloccando una volta per tutte un tasso che può risultare conveniente in ottica plurien-nale. In fondo, anche i valori degli Irs sono sensibilmente scesi negli ultimi mesi, so-prattutto sulle scadenze lunghe (30 anni) e spuntare un fisso con interessi inferiori al 5% (se non vicini al 4%) non sembra più una chimera. Quella «contarian» potrebbe insomma rivelarsi una strategia lungimiran-te, anche se non priva essa stessa di insi-die. Anzitutto, la scelta del tasso che regola le rate la si fa una volta per tutte e il timing diventa, in questo caso, più rilevante. Gli analisti, come si legge nella scheda, riten-gono che gli Irs abbiano ancora margini di discesa nel corso del 2009: attendere qual-che mese prima di siglare un mutuo a tasso fisso potrebbe quindi essere opportuno. Ma c'è anche da tenere conto della variabile spread: un eventuale aumento del ricarico applicato dalle banche nei prossimi mesi (già oggi è molto difficile trovarne inferiori all'1% su questo tipo di prodotti) vanifiche-rebbe infatti i benefici di un'ulteriore calo dei tassi.

FINANZA € MERCATI RUBRICA A CURA DI EMANUELE DIANA Rubriche

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quali ad esempio buco, pertugio, fenditura, orifi-zio ecc… A questo punto il pene è la scopa che va a passare e ripassare il bu-co e quindi si dice appun-to “scopare”. Inoltre l’analogia è rafforzata da dal carattere ritmico di entrambi i movimenti. Inoltre nel caso di una

ragazza che rientra nella categoria “brutta figa”, l’analogia non è solo un’analogia, ma è proprio realtà: se non ci credete andate a cercare un esemplare di brutta figa allo stato brado; scoprirete che sul’organo sessuale della brutta figa sono cresciute copiosamente delle ragnatele. Se avete coraggio da vendere, ora vi tocca scopare!!! Alla prossima!!!

Perché si dice: “scopare una ragazza”?

A grande richiesta mi sono d o v u t o p r e p a r a r e sull’argomento, anche se per trovare la risposta ho speso mille e più notti insonni su google… Ho scoperto che il termine “scopare” è presente addi-rittura in alcune poesie di Saffo del VII secolo a.C., anche se il primo scrittore ad utilizzare il termine in modo sistematico è il poeta dialet-tale Giuseppe Gioacchino Belli (1791-1863), che nel 1831 nei suoi Sonetti scrisse. "De tan-te donne che mme sò scopato..." Ma perché si dice così??? L’uso metaforico del verbo è probabilmente da ricollegarsi ai termini riferiti ad angoli e fori per indicare l’organo sessuale femminile,

I PERCHÉ DEL SOMA

Siamo giunti al pnultimo appuntamento con l’Eccezional Marce e le sue lezioni. Questa settimana ci spiega un po’ di sistemi di valu-tazione: insomma, un buon Fraccarotto deve conoscere e ottimizzare ogni singolo insegna-mento. Questi soprattutto… e se anche Monto ha trovato una donna, qualcosa vorrà dire. A voi le parole del nostro Sessuologo. INDICATORI DI PERFORMANCE: PAYBACK, ROI, ROE Quando ci si trova di fronte ad un parco fighe eccessivamente numeroso, è bene dotarsi di strumenti oggettivi di valutazione delle pove-rette, in modo da potere operare in condizioni di soggettività limitata. Gli strumenti più sem-plici sono il Payback, il ROI ed il ROE, ognuno dei quali evidenzia uno specifico aspetto della figa in oggetto. Tali parametri sono di fatto degli indicatori di tipo consuntivo, ossia sono rilevabili solo dopo aver concretizzato. Tuttavi-a la loro costante misurazione consente di sviluppare delle personali doti di tipo previ-sionale, che possono rivelarsi utili qualora ci si trovi costretti ad operare delle drastiche scelte di aborto progetto in caso di sovrasatu-razione della capacità tacchinatoria. -Il Payback indica il periodo di tempo che intercorre dal momento T1 in cui hai deciso di farti la figa al momento T2 in cui lei ti molla si concede. Attenzione: come unità di misura è preferibile utilizzare le ore e non i giorni, in quanto la realtà -che supera di molto la fanta-sia -ci pone di fronte a fighe con Payback anche di sole 3 ore. Il Payback è certamente lo strumento più grezzo in quanto non consi-dera la qualità del rapporto, né gli sforzi con-dotti per il l’ottenimento della pulzella. Tutta-via è di grandissima utilità come parametro previsionale, quando si deve decidere se avvi-

are un progetto. Per quanto detto sopra è possibile, quando si conosce una nuova figa stimare il suo Payback. Tale capacità previsio-nale è nel maschio più diffusa di quanto non si pensi (è il classico “…con quella lì…massa fadiga !!!”). Generalmente operando in am-biente multifiga sono decisamente da preferi-re le fighe con payback minore. -Il ROI (Return On Investiment) tende a misu-rare la qualità della prestazione sessuale offerta a fronte degli investimenti di tempo o danaro fatti. Ad e-sempio: se porti fuori a cena una poveretta pagando il conto, e durante la cena le fai un regalino (tipo un libro di cui la volta prima si era accenna-to), prima di cena hai comprato in una farmacia aperta per turno i preservativi pagando il sovraprezzo per l’apertura post-orario, e inoltre per otte-nere l’appuntamento hai passato precedente-mente due ore al cellulare, e quella sera che era l’unica per lei libera davano a teatro una cosa imperdibile a cui hai dovuto tuo malgra-do rinunciare… dopo tutto questo non ci si può certo accontentare di un semplice ap-proccio manuale “…perché, sai, non ci cono-sciamo ancora bene…” !!! Sarebbe una profon-da ed esecrabile ingiustizia ! Questa brutta figa ha un ROI decisamente basso. Viceversa c’è quella figa che già la prima sera, dopo che l’hai portata a vedere il film che volevi tu, facendole pagare pure il biglietto, questa ti dona il retro e poi tratta il tuo amichetto con capacità sopra la norma. Questa seconda po-

veretta invece ha un buon ROI, migliorabile, ma abbastanza elevato. -Il ROE (Return On Equity) misura il ritorno del capitale proprio, inteso come capitale sentimentale. Il ROE è molto simile al ROI, tuttavia è di più rara applicazione, in quan-to la differenza tra i due indicatori risiede nell’applicabilità in relazione alla figa di riferimento. Il ROE si applica alle fighe su

cui si fanno progetti “seri”, ossia a quelle fighe di cui ci si sta per innamorare. Al numeratore anziché computare la qualità del rapporto mera-mente sessuale, si deve porre il feeling-back che la figa ti ritorna a fronte di investimenti senti-mentali condotti. Ad esempio una notte

passata a pensarla, ciulare un’altra ma pen-sare a lei e cose di questo genere indicano che la figa in oggetto tende ad avere un buon ROE. E’ interessante notare come nel-la realtà capiti di conoscere nuove fighe e a priori stimare su di esse un ROE alto e con-temporaneamente un ROI basso. Per non fare confusione tra i due indicatori si può pren-dere a riferimento la seguente legge di na-tura empirica: se quando pensi alla pove-retta la prima cosa che ti viene in mente è quella di portarla venerdì sera a passeggia-re sul lungo Ticino allora significa che ha un ROE elevato ed un ROI basso, se invece ti capita spesso di pensare donarle il tuo a-more in viso, allora significa che ha un ROI elevato ed un ROE basso.

MASTER IN SESSUOLOGIA a cura di Marce

CENA DI NATALE

Chi fosse interessato è ancora in tempo per aggregarsi alla cena di Natale di venerdì 19. Appun-tamento alle 8 sotto le torri per un aperitivo o diretta-mente alle 9 alla Casa sul Fiume. Per ulteriori info fate riferimento al Dott.Berger su feisbuc.

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Voci di Corridoio

Megadirettore galattico Simone Pellegrin

Direttore responsabile

Giovanni Mason

Vice Direttori Onorari Elia Ferrari

Giovanni Ferrari

Vice Direttori Andrea Violetto

Giorgio Montolivo

Splendid: maledetto schifoso. Poi si lamenta anche quella merda. Non viene al concerto, nemmeno a ritira-re il premio cairoli. Conferma triste-mente ciò che il primo anno tutti avevamo sospettato: è un essere

inutile, fastidioso e arrogante. Una di quelle persone che, alla fine, è meglio perdere che trovare. PEGGIORE!

Panella: bello il discorso e tutti gli scherzi, ottimo il buffet. Ma noi sia-mo dei perfezionisti, quindi che non è rimasto fino alla fine lo abbiamo notato. Forse Cesario vestito in bian-co qualcosa faceva sospettare, fatto

sta che il Giorgione nazionale si rifugia a metà serata nelle sue stanze. In tutti i casi un se-maforo giallo, così con simpatia. QUASI PER-FETTO!

Valeriano e i musicisti: quest’anno un concerto di natale con meno fronzoli ma più sostanza. E se è andata così è soprattutto merito del nostro Maestro Valeriano e la sua Big Band che ha fatto un lavorone

pieno di costanza e dedizione al Plinio. Quindi è giusto citare anche Capa, Rezza, Tony e altre due mqm meno inutili del solito. LEG-GENDARI!

Consigli per le vacanze: Libri Natalizi Ben ritrovati, ancora una volta, ai graditi lettori e alle ancora più gradite lettrici della rubrica lette-raria che tutti si sentono in dovere di leggere, dalle ragazze di Playboy, che l’autore saluta e ringrazia, a quel pataccaro di Um-berto Eco, che continua a plagiarmi. Dopo un’altra settimana di pausa (mea culpa, mea maxima culpa…anche se devo dire che l’alluvione del Presepe e i postumi del taglio dell’onor del mento ci hanno messo lo zampino) riprendiamo il nostro consueto discorso sull’affascinante mondo dei libri. E dato che siamo in periodo pre-natalizio, mi sento in dovere di consigliarvi alcuni titoli interessanti, da regalare (o da regalarsi) per aggiungere un toc-co di cultura alla festa più soave dell’anno. Piccolo consiglio: assicuratevi che la persona a cui li rega-late sappia ancora leggere (non si sa mai, potrebbe essere stato/a contagiato dalla dislessia cairolotta). Cominciamo con il “Canto di Natale” (A Christmas Carol) di Charles Dickens: un classico della lettera-tura natalizia, conosciuto sottoforma di film o car-tone animato praticamente in tutto il mondo, ma che vale la pena rileggere di tanto. Se la storia dell’avaro e misantropo (evidentemente non era stato al Fraccaro) Scrooge che riacquista la capacità

di ridere, scherzare ed amare non farà breccia nei vostri cuori, o siete davvero spietati o troppo stupi-di per capirla (i cairolotti sono scusati per insuffi-cienza mentale congenita). Al secondo posto di questa ideale antologia di libri

natalizi, un libro decisamente diverso dal primo ma altrettan-to natalizio: “I Tre Delitti di Natale” di J. B. Livingstone. L’atmosfera natalizia è cattura-ta nella sua dimensione più cupa da questo ottimo roman-zo giallo. A Lost Manor, manie-ro di Lord James Rupert, fervo-no i preparativi per i festeggia-menti natalizi, ma a differenza di Scrooge l'arcigno proprieta-rio sta tramando la più subdo-

la delle vendette contro i membri della sua famiglia (non provateci a casa). Affiancato dall'inseparabile e fidato Marlow, l'ispettore Higgins si troverà coin-volto in una macchinazione che dovrà risolvere in una notte diversa da tutte le altre. Ultimo, ma non da meno, un classico della lettera-tura per bambini che appassionerà anche i meno giovani: “La Freccia Azzurra” di Gianni Rodari: i giocattoli della Befana, in questo libro solo una vecchia commerciante, prendono vita per donarsi spontaneamente ad un bambino povero che non può permettersi di comprarli. (Per noi m.qm. c’è una lezione da imparare sulla disponibilità a fare un po’ di fatica…vero Savini?). Per questo numero è tutto, vi attendo numerosi (e soprattutto numerose…) dopo le meritate vacanze. Arrivederci a Gennaio.

CARTA CANTA a cura di Andrea Goran Marcobelli

Finalmente Dottore! Finalmente dottore!!!. Solo adesso mi sto rendendo conto, sono 4 giorni che mi sve-glio a mezzogiorno e non faccio nulla. Quan-do studiavo al Borro-meo ero circondato da ragazzi che riuscivano facilmente in ogni cosa che studiavano, la laurea sembrava esse-re una cosa automati-ca, un facile obiettivo una volta passato l’anno da matricola. Quando al secondo anno ho perso il colle-gio il mondo mi è crollato addosso; per ogni colle-giale la perdita del collegio specialmente se all’inizio rappresenta la cosa peggiore che ti possa capitare. L’idea di ricominciare da capo, perdere tutti gli amici mi terrorizzava. Quando sono entrato

in Fraccaro sapevo già cosa mi aspettava, un altro anno da matricola però con esami molto più diffici-li e pesanti da fare. All’inizio ero preso malissimo,

tutti i miei compa-gni di classe riusci-vano facilmente ìn ogni esame mentre io dovevo sbattermi di più perché dove-vo studiare in con-dizioni da matricola. Se non fossi stato così motivato molto probabilmente non ce l’avrei fatta, quello che prima pensavo fosse un ostacolo alla fine mi ha dato la forza per raggiungere questo traguardo. Tutte le

splendide persone che ho conosciuto in quest’ultimo anno mi hanno fatto capire il vero significato della frase “chiusa una porta si apre un portone”. Grazie a tutti.

Krastu

TANTI AUGURI A TUTTI

La redazione di Voci di Corridoio approfitta dell’occasione di fare a tutti i propri lettori e alle donne nude i migliori auguri di buon na-tale e felice anno nuovo per an-nunciare la propria chiusura, so-no stati 4 anni intensi e pieni di soddisfazioni, Grazie a Tutti !!

Ci vediamo nel 2009!

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E gli indovinelli di Sapevatelo cominciano al vecchio stile, quindi non ha indovinato nessu-no. Sarà stato che l’Intruso era davvero diffici-le da trovare, o che Ostrichino nessuno non lo vuole aiutare mai nessuno… ma il Fraccarotto nascosto era davvero facile: Valtellina, non va al Cravino e un bel porticciolo pieno di Gozzi… Gozzi… Giozzi.Facilissimo, o forse no. La cosa bella è che c’è sempre un’altra possibilità. La formula è sempre la stessa: trovate l’intruso qui a fianco, la strada per ostri chino subito sotto e infine, il compito facile, cioè scoprire chi è il misterioso collegiale che si nasconde dietro ai tre indizi qui sotto.

SAPEVATELO Squirting


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