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Voltana On Line 10
2011
Quali le ragioni di un eccesso di domanda di giustizia nel Paese In Italia il sistema giustizia tutela
più chi viola la legge di chi la ri-
spetta. Chi lede un diritto altrui
ha garanzie maggiori rispetto a
chi subisce la lesione di un pro-
prio diritto. Sia nel civile sia nel
penale c’è più tutela per gli impu-
tati che per le vittime.
In Gran Bretagna, in un anno, ci
sono circa 300.000 processi pena-
li e, in Gran Bretagna, ci sono 100
mila detenuti. In Italia, ogni anno,
si fanno 3 milioni di processi pe-
nali e, in Italia, ci sono 67 mila
detenuti. Nel civile poi, ogni an-
no, in Italia vengono iniziate più
cause di quante ne vengano ini-
ziate in Francia, Spagna e Gran
Bretagna messe assieme.
Nella città di Roma ci sono più
avvocati che in tutta la Francia.
In Italia ci sono 230 mila avvoca-
ti. In Giappone, con il doppio del-
la popolazione, ci sono 20 mila
avvocati.
Inoltre c’è un problema di effi-
cacia delle decisioni.
Si impiegano anni per avere un
giudizio definitivo, ma - alla fine -
non succede nulla. Nel civile non
si riesce ad escutere il colpevole,
per ottenere il pagamento del
danno. Nel penale il condannato
spesso non sconta la condanna.
Oggi, il tasso di interesse, in
bonis (ossia: convenuto tra le par-
ti in caso di ritardato pagamento)
in genere è pari al tasso di stipula
maggiorato del 3%. Se non paghi e
ti appelli al giudice, inizia a decorre
il tasso legale (o il tasso BCE) che è
sensibilmente inferiore a quello pra-
ticato dal mercato o convenuto. Se
non paghi con le buone, ti conviene!
Occorrerebbe, allora, fissare un tas-
so di interesse, per le cause giudi-
ziarie, almeno diverso e maggiore
dell’attuale. Così chi sa di avere tor-
to, diversamente da ora, non inizie-
rebbe una causa sapendo che, alla
fine, dovrebbe pagare una cifra mol-
to elevata, per capitale e per inte-
ressi.
Tutti i Paesi civili hanno tre gradi
di giudizio. Quindi occorre lasciare i
tre gradi di giudizio, ma ridurre le
impugnazioni strumentali.
Oggi, in Italia, tutti si appellano.
Tutti fanno ricorso in Cassazione.
La Corte Suprema degli Stati Uniti,
con oltre 300 milioni d abitanti, fa
120 sentenze in un anno.
La Corte Suprema di Cassazione
italiana, con 60 milioni di abitanti, fa
100 mila sentenze in un anno.
Statisticamente il maggior numero
degli imputati è colpevole. Se così
non fosse significherebbe che, stati-
sticamente, le indagini sono svolte
da forze dell’ordine e da magistrati
deficienti.
La maggior parte dei condannati in
primo grado ha, dunque, tutto da
guadagnarci dall’impugnare una
sentenze; infatti, così facendo, può
protrarre l’esecuzione della pena.
Ma in tutto l’Occidente solo in Italia
(ed in Grecia) è possibile maturare
la prescrizione in corso di giudizio.
Infatti, se i tempi processuali si al-
lungano, aumentano le possibilità di
elusione della pena attraverso la
prescrizione. Immaginate cosa acca-
drà con la prescrizione breve!
Se la presunzione di innocenza è
un cardine di civiltà, la prudenza è
una virtù. Infatti chi
Può un “sistema democratico” tra-
sformarsi in un “regime democrati-
co”? Cosa siano i “regimi” è noto a
tutti, soprattutto per le valenze nega-
tive e per le forme di repressione
nei confronti di chi dissente. Potrem-
mo allora dire, per semplificare, che
tutto ciò che non è un “regime” è un
“sistema”. Un “sistema” ha, dunque, in sé molti elementi positivi (es. ca-
pacità di autocorrezione). Invece un
“regime” è sempre un insieme di
elementi negativi.
Perché in Italia, la democrazia sta
trasformandosi da un “sistema” in un
“regime” ?
Prima di cercare una risposta riflet-
tiamo su una particolare caratteristi-
ca: in quanti altri Paesi troviamo
una classe politica così longeva ? È ovvio che ci si riferisce non all’età
anagrafica, ma alla permanenza su-
gli scranni del potere...
Quanti sono gli uomini politici che,
da decenni, siedono nelle varie As-semblee elettive ?
In Italia sono tanti, forse: troppi !
Si diventa politici di mestiere. In
Senato, alla Camera, ma anche in
tanti Consigli. In quelli Regionali,
Provinciali e Comunali troviamo che,
da tempo, sono molte le solite facce.
Quali sono stati i vantaggi dell’ a-
vere avuto una classe politica di lun-
go corso o di mestiere?
“La nostra riforma della giu-
stizia è un evento epocale!”
Pienamente d’accordo.
Solo in Italia poteva accade-
re che il principale accusato
per episodi di corruzione
potesse legiferare contro la
corruzione.
È un fatto epocale, assurdo
e di una gravità inaudita!
(Segue a pag. 2)
Sistema o regime ?
(Segue a pag. 2)
Pagina 2 www.voltanaonline.it
Deficients’ Corner
Responsabilità civile dei giudici.
Carriere separate per i magistrati
chiamati a giudicare
o i gran signori
oppure l’orribile plebaglia.
(E quando uno della plebe fa
causa ad un gran signore
qual è il giudice competente?)
Responsabilità civile
degli arbitri
per le partite di calcio.
Devono pagare per le conseguenze
procurate alle società sportive,
alla classifica finale
e agli umori del Paese
Gli emolumenti
elargiti ai Parlamentari debbono
essere erogati in funzione
dei risultati conseguiti.
Indicatori? Le medie in Europa
per lo sviluppo e per l’occupazione.
Quando sono peggiori, a casa
subito e senza soldi!
Quali di queste … proposte
ti ha colpito di più?
info: [email protected]
Vedendo chi ci Governa
si può rispondere: nessuno!
Ed all’ombra dei “vecchi” scorgia-
mo crescere qualche virgulto che
faccia ben sperare? Oppure scor-
giamo tanti giovani all’anagrafe, ma
“mentalmente vecchi”?! Dove con
“mentalmente vecchio” è da inten-
dersi: persona di poco entusiasmo,
incapace di concepire e percorrere
strade nuove, sempre disponibile
all’accomodamento ed al compro-
messo, priva di progetti e di idee.
“L’esperienza ha un valore!”
Certamente. Ma è anche un dato
di fatto che, oggi, con un Parlamen-
to pieno di “gente di esperienza e
di valore”, ci troviamo ad avere,
quale Presidente del Consiglio, il
Sig. Silvio Berlusconi.
E con tutte quelle persone di espe-
rienza e di valore assistiamo, impo-
tenti, ad una continua perdita di di-
ritti e ad un progressivo smantella-
mento dello stato sociale!
Se ci fossero stati dei “dilettanti”
avrebbero saputo fare di peggio?
Ma che cos’altro sarebbe potuto
accadere?!
Forse la democrazia ha, in se stes-
sa, dei limiti. Ad esempio: la neces-
sità di raccogliere ampi consensi
porta al non avere mai il coraggio di
fare scelte impopolari. Ed ancora: il
bisogno di raccogliere ampi con-
sensi porta a cercare fonti di finan-
ziamento, con le quali … comperare
i consensi. Porta al clientelismo, alla corruzione, al “nepotismo”, alle leg-
gine “ad personam”, ai privilegi
per le varie corporazioni e caste.
Aldo Moro ammoniva che l’Italia
non si sarebbe salvata e la stagione
dei diritti si sarebbe rilevata breve
ed effimera se non avesse prevalso
il senso del dovere.
Quel grande statista aveva ragio-
ne. Però, anche un qualche ritocco
al sistema elettorale e un qualche
pensionamento potrebbero essere
di aiuto alla nostra democrazia.
Mario Paganini
Quali le ragioni di un eccesso di domanda di giustizia nel Paese Sistema o regime? affiderebbe la propria
figlia ad un individuo sotto processo
per pedofilia e in attesa di una sen-
tenza? L’assunto della presunzione
di innocenza non trova una giustifi-
cazione plausibile quando diventa
un comportamento imprudente.
Liberiamoci dunque dalle false
suggestioni ed affidiamoci al buon
senso!
Se le cure applicate in passato non
sono servite a nulla, occorre inter-
venire in altro modo e con un ampio
ventaglio di opzioni.
La patologia italiana è principal-
mente conseguente un eccesso di
domanda di giustizia.
C’è bisogno di giustizia perché in
Italia ci sono troppi “ladri” e troppi
“furbetti”.
Accanto a chi viola la legge c’è chi
tenta di eluderla o cerca di forzarne
l’interpretazione. Spesso si inizia
facendo i “furbi” per finire con il
commettere dei crimini. Si inizia con
azioni sfrontate e temerarie e si fini-
sce con il commettere dei reati.
Se l’Italia è la patria del dottor Az-
zecca-Garbugli e del motto “fatta la
legge, trovato l’inganno” una qual-
che ragione storica dovrà esserci!
E quando un ladro od un furbo
viene finalmente raggiunto e con-
dannato, c’è troppa comprensione.
Occorre un cambiamento delle
coscienze. E occorre anche una le-
gislazione più accorta.
I giudici applicano le leggi votate
dal Parlamento. È inutile inveire
contro i giudici.
Inoltre diventa molto rischioso affi-
dare la revisione degli ordinamenti
e delle leggi a persone che, ad es-
sere benevoli, hanno interessi in
conflitto. Per intervenire sugli ordi-
namenti giudiziari e sulle leggi oc-
corre essere al di sopra delle parti
(non perché autoproclamatisi tali,
ma perché oggettivamente estranei
e anche emotivamente non coinvol-
ti) oltre che competenti in materia.
Nessuno affiderebbe il compito di
riorganizzare la giustizia agli avvo-
cati di Salvatore Riina. Questi ultimi,
ancorché degnissime persone e
professionalmente competenti, su-
birebbero, di certo, pressioni fina-
lizzate ad … indirizzarne l’operato.
Allora, se chi non ha diritto e
non ha competenza alcuna
“scende in campo” per salvare i propri interessi, per sfuggire alle
proprie responsabilità, per non ri-
spondere dei reati commessi e per
sottrarsi a condanne certe, a mag-
gior ragione dovranno scendere
in campo tutti coloro che hanno
un interesse lecito o legittimo.
I cittadini, tutti quanti, avendo a
cuore le sorti del proprio Paese,
sono chiamati a difenderne le Istitu-
zioni, la Legge e l’autonomia del
potere giudiziario. Sono chiamati a
ripristinare la legalità. Sono chia-
mati a far tornale l’Italia un Paese
normale, inserito in un contesto
internazionale di Paesi normali.
Mario Paganini
(Segue da pag.1) (Segue da pag.1)
Pagina 3 www.voltanaonline.it
di Paolo Gagliardi
Berlusconi, il 21 marzo 2010, si è
detto certo che - entro tre anni - il
cancro sarebbe stato sconfitto.
Pertanto il suo Governo hanno
pesantemente tagliato i fondi per la ricerca scientifica...
Il tempo passa, se ne riparlerà
(forse) il 20 marzo del 2013.
Nel frattempo gli italiani saranno
andati a votare un paio di volte ...
Il nuovo contratto degli insegnanti
prevede tagli per quasi tutti ed au-
menti per pochi. Oltre ai Dirigenti
verrà erogata una somma ad ogni
Istituto, legata ad una percentuale
predeterminata. Se in una scuola
tutti fanno il loro dovere, solo il 10%
riceverà qualche cosa. Se in una
scuola tutti fanno i lavativi, comun-
que un 10 % percepirà un compen-
so. Se ad un insegnate è assegnata
una classe scadente, sarà penalizza-
to. Se ad un insegnate è assegnata
una classe di élite, riceverà un com-
penso immeritato.
Questa non è una riforma scolasti-
ca! Questa è una lotteria!
Avanti signori, esibitevi, date i
numeri, ma almeno fateci ridere!
info: [email protected]
Hai sentito qualche cosa di interessante?
Hai visto un graffito particolarmente simpatico?
Hai letto qualche cosa di buffo?
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La riforma scolastica voluta dal
Governo Berlusconi in due parole?
Hanno aumentato il lavoro agli in-
segnati e hanno diminuito gli stipen-
di agli insegnanti!
Il brutto della riforma scolastica?
La reazione delle famiglie, degli
insegnanti e della società civile che,
nel complesso, è stata debole e con-
fusa.
STËL ALẑIRI
Agli è vulédi ẓo d’e’ zil
cal stël alẓiri
a s-ciaré una nebia
ch’l’ariva fèna a val.
D’drì d’e’ campsent,
grand com’un spud,
e’ pé ch’la seia ’riva
la prucesioun par la Madöna.
STELLE LEGGERE
Sono volate giù dal cielo
quelle stelle leggere
a rischiarare una nebbia
che arriva fino a valle.
Dietro il camposanto,
grande come uno sputo,
sembra che sia arrivata
la processione per la Madonna.
Dalla raccolta di poesie “ E’ viaz dl’anma ” (Faenza, Tempo al Libro, 2011)
Il tempo è l'unico vero capitale
che un essere umano ha,
e l'unico che non può permettersi
di perdere.
Io posso dire
con assoluta
certezza che
esiste una con-
giura interna-
zionale volta a
far risuscitare il
comunismo e a
far diventare
l’Italia il solo
Paese comunista del pianeta!
Al centro del complotto ci sono dei
magistrati, che sono tutti comunisti!
Tutti quelli che sono chiamati a
giudicare qualcuno sono comunisti!
Se non sei comunista, non ti lascia-
no diventare un giudice!
Anche la giustizia sportiva è fatta
da dei comunisti!
La prova? Hanno rubato due scu-
detti al Milan!
Il solo baluardo al comunismo so-
no Berlusconi e il Milan!
È per questo che Berlusconi ed il
Milan sono al centro della congiura!
Fedemilio De Lirio
Berlusconi 10 marzo 2011: Con la
riforma della giustizia che noi
proponiamo Mani Pulite non ci
sarebbe mai stata.
È la sacrosanta verità, purtroppo!
Invece, con la riforma che noi
vorremmo, i corrotti non entre-
rebbero mai in Parlamento!
A Roma, il 16 marzo 1978, dieci bri-
gatisti uccisero 2 carabinieri e 3 poli-
ziotti (di scorta ad Aldo Moro). I bri-
gatisti ancora in carcere sono tre...
Ma siamo proprio sicuri che, con
tutti i problemi che ha il nostro Pae-
se, la riforma della giustizia sia quel-
lo prioritario?
Per il leader dell'Idv, Antonio Di
Pietro, «Berlusconi e il suo governo vogliono una giustizia che non ac-
certi i reati ma che aiuti la criminali-
tà. Insomma, la riforma è «un prov-
vedimento criminogeno». Lo ha det-
to parlando a Bari con i giornalisti.
«Su una cosa - ha aggiunto Di Pietro
- Berlusconi ha ragione: Berlusconi
ha detto che con questa riforma non
ci sarebbe stato mani pulite. E allo-
ra riflettiamo: io ritengo che grazie
a Mani Pulite abbiamo scoperto
le ragioni per cui c'è stato
quell'indebitamento nella prima
Repubblica, le ragioni di tante
criminalità all'interno delle isti-
tuzioni. Berlusconi non avrebbe
voluto scoprire i reati che sono
stati commessi e coloro che
l'hanno commesso». (…)
Per ANTONIO DI PIETRO in Italia...
Pagina 4 www.voltanaonline.it
Nel documento finale delle Settimane sociali chiesti il cambio della legge elettorale e la
ineleggibilità di chi ha pendenze con la giustizia. Cattolici, la Costituzione non si tocca. 'La Costituzione italiana è frutto di
un'esperienza esemplare di alto
compromesso delle principali culture politiche del Paese. Eventuali modifi-
che non devono stravolgerne l'im-
pianto fondante, definito anzitutto nel-la prima parte''. Lo chiede il documen-
to finale delle Settimane Sociali dei
cattolici italiani, che si sono tenute a Reggio Calabria (…). Il testo pratica-
mente detta l’agenda politica per i prossimi mesi e piega che nella ''ricerca degli assetti sociali'' per il futu-ro dell'Italia, e in particolare
“nell'ambito politico”, servono ''poteri limitati, che si controllano reciproca-mente, alla cui guida ci sia alternanza, e sull'esercizio dei quali il giudizio è
rimesso ai cittadini''. Il documento
chiede una nuova legge elettorale, dove il potere di scelta sia riservato
agli elettori con il ripristino delle pre-
ferenze. Ma sarebbe sbagliato descri-vere la situazione odierna del nostro Paese come una ''emergenza
democratica'', tuttavia ''la nostra demo-crazia ha bisogno di essere rigenerata e rinsaldata''. Così ha detto risponden-do alle domande dei giornalisti, il se-
gretario delle Settimane Sociali dei
cattolici italiani, Edoardo Patriarca. Patriarca e il presidente del Settimane
Sociali, il vescovo di Ivrea mons. Arrigo
Miglio, hanno ripetutamente sottolinea-to che nel documento finale non biso-gna leggere commenti o proposte con-
crete da collegare al dibattito politico attuale. Rispondendo ad un'altra do-manda, Patriarca ha anche ribadito che lo sguardo sul Paese offerto dalle Setti-
mane Sociali, sin dalle sue fasi prepara-torie, è ''molto, molto preoccupato''. Il documento spiega che la ''revisione
della legge elettorale'' è necessaria ''a
tutti i livelli e per tutte le istanze'', e che ''occorre dare all'elettore un reale pote-re di scelta e di controllo''. Ma ''bisogna
anche affrontare la questione del nume-
ro dei mandati e dell'ineleggibilità di
quanti hanno pendenze con la
giustizia''.
dal sito www.famigliacristiana.it
«Noi non abbiamo bisogno di una
prescrizione breve o di una impuni-
tà, ma di quelle risorse necessarie
affinché nel più breve tempo possi-
bile si faccia il processo». Lo ha det-
to Antonio Di Pietro, parlando della
riforma della giustizia. Per Di Pietro,
«la riforma della giustizia ha già
raggiunto il suo fondo nel momento
in cui il governo propone una ri-
forma che non c'entra niente con i
problemi della giustizia» mentre
«oggi come oggi noi abbiamo bi-
sogno di una giustizia che al più
presto accerti la verità dei fatti. E
quindi abbiamo bisogno di più
mezzi, uomini e risorse» e di «una riscrittura sia del codice processua-le sia del codice penale sostanzia-
le». Invece - ha proseguito - «fatta
questa riforma che hanno proposto,
il giorno dopo i tempi processuali
saranno sempre quelli. Anzi, essen-
do così vendicativa nei confronti del
ruolo dei magistrati, questa propo-
sta produrrà un ulteriore danno: il
magistrato - ha concluso Di Pietro - diventerà sempre più un burocra-
te di Stato, attento ad arrivare a
fine mese senza danni. E avremo, in una allegoria, il magistrato come
un medico che in una sala operato-
ria non opera per non sbagliare»
con «il paziente giustizia che è già
morto».
dal sito www.quotidianodipuglia.it
dal sito www.iovotoil29maggio.it/
NON MORALISTI, MA MORALI... “La bellezza dell'agire politico: non
moralisti ma morali....”. Così l'Udc
chiama a raccolta esponenti dell'asso-
ciazionismo cattolico. «Un mondo fatto
di valori e di tensioni morali positive»,
spiega Paola Binetti, «che personal-
mente ritengo la principale ragione di
speranza per un cambiamento che vada
nella direzione del bene comune».
Onorevole Binetti, che cosa vi propo-
nete con questo seminario?
«A noi sembra che vada restituita una
dignità alla vita politica. Oggi la politi-
ca da un lato è macchiata da scandali e
da vicende personali dei suoi protago-
nisti che hanno francamente scandaliz-
zato l'opinione pubblica. Dall'altro lato
è incapace di rispondere ai bisogni
reali del Paese, soprattutto alla grande
precarietà dei giovani, i quali non rie-
scono più a investire nel loro futuro».
Ma secondo lei oggi questi giovani
come guardano alla politica?
«Credo la guardino con una profonda
delusione, accompagnata da una so-
stanziale disistima nei confronti della
classe politica, ai loro occhi non merite-
vole di fiducia. Questo li porta a girare
la testa dall'altra parte»
Quale sarà la vostra proposta alle
associazioni cattoliche?
«Noi prima di tutto vogliamo ascoltare e
sappiamo che ci presenteranno un am-
pio cahier de doléances. Ma insieme a
loro vorremmo anche costruire delle
proposte, ricominciando insieme a fare
politica con vero spirito di servizio nei
confronti del bene comune. (…)
Tutti sotto le insegne del “Terzo
polo”?
«Sì, questa è la nostra proposta. La sini-
stra, a parte i problemi di leadership,
ha perso la capacità di intercettare la
questione sociale. La destra, a parte gli
elementi di scandalo e di corruzione
che la toccano, si avvita intorno a pro-
messe non mantenute e a slogan mo-
dello Publitalia, senza offrire soluzioni
ai problemi reali. (...)
dal sito www.famigliacristiana.it
Come al solito, in Italia, le que-
stioni sociali sono un fenomeno
passeggero. Qualche cosa che as-
somiglia, spesso, alla moda od ai
fatti di costume e di cronaca. Non
sappiamo come la pensino i nostri
rappresentanti in Parlamento. Però
da qualcuno abbiamo ricevuto noti-
zie. Ad esempio, tra i politici locali,
ossia quelli eletti nei vari Consigli
Comunali della zona, Tiziano Bor-
doni ci ha inviato questo articolo.
(…) Alcuni gruppi consiliari han-
no chiesto di rinviarne la discussio-
ne al Consiglio successivo per po-
terne valutare la portata.
Nella convinzione che fosse op-
portuno dare alla questione il risal-
to che meritava, in ragione della
rottura che si è effettuata nella pras-
si contrattuale nel nostro Paese in
conseguenza a questo accordo, ab-
biamo accolto la richiesta.
La sera della discussione però (il
cui testo è disponibile sul sito del
Comune di Conselice) l’Ordine del
Giorno è stato respinto con il se-
guente esito:
- Contrario il Partito Democratico
(11 voti)
- A favore Rifondazione Comunista
e Italia dei Valori (1 Consigliere a
testa).
- Assenti il rappresentante dei Co-
munisti Italiani ed il Centro-destra
(3 Consiglieri).
Perché usciamo ora con questo
articolo a distanza di parecchi gior-
ni dalla discussione?
Perché pensiamo che bisogna
Pagina 5 www.voltanaonline.it
cambiare in questo Paese il modo
di “restare” sulle notizie, sui “fatti”,
di fare politica “spot”, senza solu-
zione di continuità.
Ci sono stati giorni di attenzione
mediatica spasmodica sulla que-
stione FIAT.
Sembrava che il destino dell’Italia
intera fosse sulle spalle di poco più
che 5.000 operai, già vessati in più
di un’occasione, da un lato indicati
come possibili affossatori di chissà
quale ripresa economica e
dall’altra stretta nell’immagine di
nobili eroi condannati dalla storia o
dalla “globalizzazione”.
Finito il dramma patetico di co-
stringere la gente a votare sotto la
minaccia della possibile perdita del
posto del lavoro, via pratica archi-
viata si passa ad altro!
Riteniamo che la questione non
sia chiusa che i riflettori debbano
restare accesi, che la vertenza FIAT
sia stato un caso pilota.
Lo si vede nella espansione degli
accordi separati ad altri settori si-
glati lasciando fuori FIOM, CGIL e
sindacati di base. Essi prefigurano
un cambio nella natura e del ruolo
del sindacato: non più soggetto di
contrattazione e strumento colletti-
vo di difesa degli interessi dei lavo-
ratori, ma soggetto di intermedia-
zione tra padronato e lavoratori a
cui l’azienda “delega” la gestione
della pace sociale.
Ecco perché diciamo al Partito
Democratico che non ci siano spazi
in questo momento per una politica
di “equivicinanza”.
Le affermazioni durante il dibattito
espresse dalla maggioranza che
“L’ordine del giorno è moralmente
condivisibile” “ma che ormai i lavo-
ratori hanno votato” e “che non si
può richiedere di riaprire la trattati-
va” (che chiedeva si badi bene di
verificare anche i piani di investi-
mento) perché non è realistico” as-
sociate al riconoscimento che
l’accordo oggetto di referendum
toccava diritti individuali “non in
disponibilità” di nessun sindacato
contengono in sé una contraddizio-
ne non risolvibile.
Ci sono momenti in cui bisogna
scegliere da che parte stare e citan-
do Guccini “bisogna scegliere in
tempo, non arrivarci per contrarietà”.
E per salvare questo paese occor-
re un nuovo protagonismo dei lavo-
ratori che in questo paese hanno un
lavoro mal pagato sia esso sempre a
tempo indeterminato o sempre più
spesso precario, che dal lavoro so-
no stati brutalmente espulsi o che
un lavoro non riescono a trovarlo.
Coloro che non hanno colpa della
crisi economica ma come sempre
pagano per tutti.
Un trasferimento di ricchezza dai
profitti ai salari, una mobilitazione
che passa anche da un forte sciope-
ro generale e noi saremo al fianco
della CGIL e dei sindacati che chie-
dono per questo paese un nuovo
inizio su diverse basi.
Tiziano Bordoni - Capogruppo
Rifondazione Comunista
Conselice
SCUSI, MA LEI DOV’ERA E DOV’È SULLA VICENDA FIAT ?
Segnaliamo ai … naviganti: www.istitutomajorana.it
Ecco una scuola che ha adottato il software libero. Come imparare l’informatica, senza i costi delle licenze !
La vignetta proposta in questa pagina è tratta dal sito
www.vauro.net . Dalla matita di VAURO SENESI grande satira, politica, cronaca, gossip, umorismo e attualità.
MANCIA COMPETENTE
Pagina 6 www.voltanaonline.it
Il Movimento Stop al Consumo di
Territorio aveva ritenuto indispensa-
bile, nel Novembre 2009, avviare la
campagna nazionale “Sì al fotovol-
taico, ma non su terreni liberi” evidenziando il manifestarsi di gravi squilibri nell’indirizzo di una politica
energetica nazionale che, se da un
lato promuoveva ed incentivava i
nuovi impianti di produzione di e-
nergia da fonti finalmente non fossili,
allo stesso tempo non teneva conto
dell’esigenza di dirigere gli investi-
menti e, macroscopicamente, favori-
va l’esproprio di immense distese di
terreni fertili (e di agricoltori …) per
far spazio a grandi investimenti a terra.
Avevamo sollecitato la Conferenza
Stato/Regioni a voler discutere ed
approvare, finalmente, apposite li-
nee guida di regolamentazione del
fenomeno, ferme dal 2003.
Avevamo sollecitato la necessità di
non incentivare economicamente i
nuovi impianti a terra e, all’opposto,
di stimolare la capillare realizzazio-
ne dei nuovi impianti sui tetti di
capannoni, abitazioni, strutture edi-lizie già esistenti, piazzali ed ogni
altra situazione già “compromessa”
da cemento ed asfalto. Convinti che
migliaia (milioni …) di piccoli in-
terventi fossero anche una garanzia
per un diffuso vantaggio della inte-
ra popolazione e non l’ennesimo
atout per esclusive grandi specula-
zioni.
Ci eravamo detti delusi per il po-
co coraggio con cui la Conferenza
Stato/Regioni ed il Governo aveva-
no deliberato l’agognata regola-
mentazione nell’estate dello scorso
anno, demandando alle singole
Regioni i criteri attuativi di queste
linee guida insufficienti nel tutelare
– con forza - terreni e paesaggi.
Oggi, con grande amarezza, an-
notiamo questo ennesimo spiace-
vole atto da parte di un Governo
che, in modo sempre più evidente,
mostra di voler azzerare qualunque
Era meglio proibire l'occupazione dei terreni liberi e puntare sui tetti. intelligente e pianificata strategia
per traghettare il Paese verso
l’energia alternativa alle fonti fossi-
li, per un ritorno al nucleare dome-
stico, evidentemente obiettivo pri-
mo degli intendimenti del Governo stesso (ma l’imminente voto refe-
rendario siamo certi saprà fermare
questo insano desiderio …) .
Non possiamo non leggere in
questo modo la nuova ravvicinata
scadenza del Conto energia in vi-gore, con due anni di anticipo e
ridefinendo in forma retroattiva le
sovvenzioni già promesse e prati-
camente assegnate; la decisione di
ridurre drasticamente gli incentivi
futuri; l’assenza di un’intesa con le
Regioni".
Il Movimento Stop al Consumo di
Territorio, nel ribadire il suo “Sì al
fotovoltaico, ma non su terreni libe-
ri”, il suo fermo invito a votare SI’ al
prossimo referendum contro il nu-
cleare.
dal sito www.aamterranuova.it
Ma esiste, nel panorama internazio-
nale, un altro Paese come l’Italia?
No, intendiamoci, non mi riferisco
alla sua bellezza geografica, alla sua
storia, cultura, arte o architettura. Mi
riferisco alla sua classe politica ed al
suo Presidente del Consiglio. Sì, so-
Sì al fotovoltaico, non sui terreni liberi. Napolitano però firma il decreto
prattutto vorrei sapere se esiste un
altro leader, alla guida di un Paese
civile, che sia così corrotto e potente.
Un leader che sia riuscito a raggiun-
gere il potere con mezzi discutibili,
corrompendo, facendosi fare leggi su
misura, eludendo il fisco, con fre-
quentazioni di mafiosi e che, quando
ha bisogno di distrarsi, usa puttane
minorenni. Se trovi un altro leader,
come il nostrano Mr. B., fammelo sa-
pere! Prova anche a cercare un altro
Paese in cui esista un così alto nume-
ro di cortigiani, ruffiani, pennivendo-
li. Non trovi nulla?! Ora sai perché,
negli altri Paesi, non esistono conflitti
tra potere esecutivo, amministrativo
e giudiziario. Mario Paganini
L’invito
è esteso a tutti i cittadini,
gli studenti, i genitori,
i lavoratori precari e non
del mondo della scuola
e a tutte le persone che
nella SCUOLA PUBBLICA
vogliono credere ancora!
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pubblicità, ma il servizio è gra-
tuito e per tutti.
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Con la
riforma del-
la giustizia
del governo
Berlusconi i
cittadini
non saranno
più uguali
di fronte alla legge. È l'allarme lan-
ciato dal procuratore aggiunto della
procura distrettuale antimafia di Pa-
lermo, Antonio Ingroia, dal palco del
Costituzione Day di Roma.
"La cosiddetta riforma della giusti-
zia non è una riforma è una controri-
forma. Non è soltanto, come si dice e come si è detto, anche giustamente
una ritorsione contro la magistra-
tura. Sì, è anche questo, ma la posta in gioco è molto più alta, più impor-
tante, vi riguarda da vicino e molto
più direttamente", ha spiegato il ma-
gistrato rivolgendosi ai manifestanti
che affollano piazza del Popolo che
lo hanno applaudito più volte e a lun-
go.
"Se dovesse passare questa contro-
riforma della giustizia, che è un con-
troriforma contro il senso di giu-
stizia dei cittadini, in Italia avrem-mo uno stato di diritto azzoppato,
sfigurato nei suoi principi fondamen-
tali così come i nostri padri costi-
tuenti li hanno disegnati. Non è in
gioco la separazione delle carriere,
la giustizia disciplinare dei magistra-
ti. Quello che è veramente in gioco
è l'eguaglianza di tutti i cittadini
di fronte alla legge".
Perché tutti questi puntelli: il prin-
cipio di obbligatorietà dell’azione
penale, l’affidare l’azione penale
ad un potere come quello giudizia-
rio che sia autonomo ed indipen-
dente dal potere politico, la subor-
dinazione funzionale della polizia
giudiziaria al pubblico ministero
non sono dei valori fini a se stessi,
ma sono tutti funzionali a quel
delicato equilibrio fra poteri che
assicura l’eguaglianza di tutti i
cittadini di fronte alla legge. L’uguaglianza dei cittadini di fronte
alla legge è la vera posta in gioco.
"Il nostro stato di diritto - ha sottoli-
neato Ingroia - si fonda su un equi-
librio molto delicato di separazione
di poteri che controllano altri pote-
ri. Nel momento in cui un potere,
come il potere giudiziario, viene
subordinato da un altro potere,
come il potere politico, quando il
ECCO CHE COSA HA DETTO IL P.M. ANTONIO INGROIA AL C-DAY potere politico esecutivo conqui-sta (come tenta di conquistare) il
controllo diretto dell'esercizio
dell'azione penale (mettendo il
pubblico ministero fuori
dell’ordine giudiziario e dalla ma-
gistratura e sottraendo qualsiasi
controllo da parte del pubblico mi-
nistero nei confronti della polizia
giudiziaria) il gioco è fatto e i citta-
dini non saranno più uguali di
fronte alla legge: E non lo saranno addirittura all'interno della Costitu-
zione. Può darsi che questa contro-
riforma non passerà (ce lo auguria-
mo, pare che non ci siano i tempi),
ma la posta in gioco è grave, ha a
che fare non tanto col nostro pre-
sente ma col vostro futuro di citta-
dini. Se ci sarà un futuro di cittadini
uguali o diseguali".
dal sito http://tv.repubblica.it/copertina
21 MARZO 2011
ore 16,30
SALA D’ATTORRE
Via Ponte Marino, 2 - Ravenna
LA SCUOLA
interroga
LA POLITICA
interverranno
FRANCESCA PUGLISI
Responsabile nazionale Scuola PD
SIMONETTA SALACONE
Responsabile Nazionale Scuola SEL
MAURO ALBORESI
Federazione della Sinistra
Hanno assicurato la loro presenza
Rappresentanti dell’IDV e dell’UDC
Conclude
RAFFAELLA MORSIA Segretario Generale Regionale
Federazione Lavoratori della
Conoscenza Emilia Romagna
Venerdì 15 aprile - ore 20,45 Centro Sociale Ca'
Vecchia. Presentazione libro di poesie
di PAOLO GAGLIARDI “E’ VIAZ DL'ANMA”
(Faenza, Tempo al Libro, 2011).
Introduce il Prof.MARIO GURIOLI e, in rappresen-
tanza del Comune, l'Assessore PATRIZIA RANDI.
La Federazione Lavoratori della
Conoscenza Cgil ha proclamato lo
sciopero nazionale per il 25 marzo.
La CGIL ha proclamato lo sciopero
generale per il 6 maggio.
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Consulta
www.voltanaonline.it
AGENDA
GIOVEDI’ 17 MARZO ore 10,30 PIAZZA UNITA’ INIZIATIVA PUBBLICA PER I
150 ANNI DELL’UNITA’ D’ITALIA
ore 20.45 CA’ VECCHIA FILM “NELL’ANNO DEL SIGNORE”
DI LUIGI MAGNI
VENERDI’ 18 MARZO ore 20.45 CA’ VECCHIA RICORDANDO GIORGIO GABER
SABATO 19 MARZO ore 20.45 CASA DEL POPOLO COMMEDIA DIALETTALE G.A.D. DI LUGO
“UNA DONA DA SUNZEN”
DOMENICA 20 MARZO ore 10.00 SCUDERIE VILLA ORTOLANI PRESENTAZIONE ALMANACCO DI VOLTANA
VENERDI’ 25 MARZO ore 19.30 CA’ VECCHIA “FINALMENTE E’ PRIMAVERA”: CENA + FILM
SABATO 26 MARZO ore 14.00 PIAZZA UNITA’ MOTOSALSICCIATA
DOMENICA 27 MARZO ore 9.00 PIAZZA UNITA’ MOTOSALSICCIATA
SABATO 2 APRILE ore 12,30 CA’ VECCHIA PRANZO E ASSEMBLEA DEI SOCI
DOMENICA 3 APRILE ore 16.00 TEATRO PARROCCHIALE GIOVANI MUSICISTI IN CONCERTO
continua la SETTIMANA VOLTANESE 2011
Segui le tre R: Rispetto per te stesso; Rispetto per
gli altri; Responsabilità per tutte le tue azioni.
Detto tibetano