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Volume 20

Date post: 19-Mar-2016
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GIORNALE DI TORTOLì
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Pon Sicurezza. Al via l’inserimento lavorativo Entro i primi giorni del mese di novembre co- mincerà l’avvio lavorativo delle 36 persone che hanno partecipato al progetto PON Sicurezza. L’assessore Rita La Tosa illustra le ultime fasi del progetto e la sua valenza educativa. (pagina 5) E_Emme: Associazione per l’arte contemporanea L’arte contemporanea attraverso le mostre, la musica, lo spettacolo e il teatro, questi gli obiettivi della nuova associazione tortoliese E_EMME. La cui sede nella zona industriale di Baccasara è stata inaugurata lo scorso sabato. (pagina 7) T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoh T ortoheliePress eliePress T ortohelieP T ortoheliePress T ortoheliePress T ortoheliePre eliePress T ortoheliePress T eliePress T o T ortoh T o rtohelie P ress Sport Cultura Politica Editoriale La Provincia Ogliastra, con oltre 100 dipendenti a disposizione, non ha la possibilità di fare sopralluoghi e vigilare sulla sicurezza ambientale per carenza di mezzi e personale. Nel frattempo pare che la magistratura abbia aperto un’inchiesta nella vicenda bonifiche dell’area dell’ex Cartiera per chiarire i fatti. (pagina 3) Cronaca Intermare. Solo 5 ettari sarebbe una presa in giro Lucio Balzano, membro storico del Comitato per lo sviluppo e il rilancio di Arbatax, esprime il suo giudizio sulla cessione dei 5 ha all’Interma- re e afferma “sarebbe l’ennesima presa in giro per il paese.”. (pagina 3) I predatori della cartiera perduta In questi 20 anni i progetti per far ripartire la Cartiera si son dimostrati un tentativo di repe- rire risorse pubbliche sotto la spinta del ricatto occupazionale. Ma i predatori spesso svengono smascherati. (pagina 3) il settimanale gratuito di Tortolì Anno I • Numero 20 •Venerdì 28 Ottobre 2011 Tortolì ha la sua serie A Da anni oramai calca i campi della seria A2 di calcio femminile è la tortoliese Martina Mulas, che da quest’anno indossa la maglia del Cagliari Calcio. (pagina 6) Una piccola casta contro la nostra gente La campagna diffamatoria lanciata contro il no- stro giornale si è infranta sul muro di solidarietà che la popolazione tortoliese ci ha dimostrato. L’editoriale dell’ultimo numero di Tortoehelie ave- va svelato la tattica utilizzata da una parte del PD per screditarci, diffondendo delle voci su un su un presunto finanziamento pubblico al nostro gior- nale, ovviamente notizia falsa. Tuttavia, appena poche ore dopo la pubblicazio- ne dell’articolo, il profilo facebook di Tortoehelie è stato subissato da decine di commenti e mani- festazioni di sostegno verso l’opera d’informazio- ne svolta dal giornale. I cittadini di Tortolì hanno capito benissimo il senso di questa vergognosa operazione, organizzata da personaggi interes- sati a mantenere un cono d’ombra su iniziative politiche ed economiche portate avanti non per il bene della comunità ma per il preciso tornaconto di qualcuno. Rimanendo chiusi per troppo tempo nelle stan- zette del potere cittadino, questi personaggi hanno ampiamente sottovalutato l’affetto e il sostegno dei tortoliesi verso una pubblicazione giovane ed indipendente che ha come unica mis- sione l’informazione del lettore. (pagina 3) Bonifiche. La Provincia se ne lava le mani Cerchiamo case in affitto per tutto l’anno WWW.IMMOBILIALBATROS.COM Via Cairoli - TORTOLÌ Tel. 0782 620077 foto: Federica Melis LOC. SAN MICHELE -TRIVANO OCCASIONE TORTOLÌ € 140.000 WWW.IMMOBILIALBATROS.COM
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Pon Sicurezza. Al vial’inserimento lavorativoEntro i primi giorni del mese di novembre co-mincerà l’avvio lavorativo delle 36 persone che hanno partecipato al progetto PON Sicurezza. L’assessore Rita La Tosa illustra le ultime fasi del progetto e la sua valenza educativa. (pagina 5)

E_Emme: Associazione per l’arte contemporaneaL’arte contemporanea attraverso le mostre, la musica, lo spettacolo e il teatro, questi gli obiettivi della nuova associazione tortoliese E_EMME. La cui sede nella zona industriale di Baccasara è stata inaugurata lo scorso sabato. (pagina 7)

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La Provincia Ogliastra, con oltre 100 dipendenti a disposizione, non ha la possibilità di fare sopralluoghi e vigilare sulla sicurezza ambientale per carenza di mezzi e personale. Nel frattempo pare che la magistratura abbia aperto un’inchiesta nella vicenda bonifiche dell’area dell’ex Cartiera per chiarire i fatti. (pagina 3)

CronacaIntermare. Solo 5 ettari sarebbe una presa in giroLucio Balzano, membro storico del Comitato per lo sviluppo e il rilancio di Arbatax, esprime il suo giudizio sulla cessione dei 5 ha all’Interma-re e afferma “sarebbe l’ennesima presa in giro per il paese.”. (pagina 3)

I predatori della cartiera perdutaIn questi 20 anni i progetti per far ripartire la Cartiera si son dimostrati un tentativo di repe-rire risorse pubbliche sotto la spinta del ricatto occupazionale. Ma i predatori spesso svengono smascherati. (pagina 3)

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Tortolì ha la sua serie ADa anni oramai calca i campi della seria A2 di calcio femminile è la tortoliese Martina Mulas, che da quest’anno indossa la maglia del Cagliari Calcio. (pagina 6)

Una piccola castacontro la nostra genteLa campagna diffamatoria lanciata contro il no-stro giornale si è infranta sul muro di solidarietà che la popolazione tortoliese ci ha dimostrato. L’editoriale dell’ultimo numero di Tortoehelie ave-va svelato la tattica utilizzata da una parte del PD per screditarci, diffondendo delle voci su un su un presunto finanziamento pubblico al nostro gior-nale, ovviamente notizia falsa. Tuttavia, appena poche ore dopo la pubblicazio-ne dell’articolo, il profilo facebook di Tortoehelie è stato subissato da decine di commenti e mani-festazioni di sostegno verso l’opera d’informazio-ne svolta dal giornale. I cittadini di Tortolì hanno capito benissimo il senso di questa vergognosa operazione, organizzata da personaggi interes-sati a mantenere un cono d’ombra su iniziative politiche ed economiche portate avanti non per il bene della comunità ma per il preciso tornaconto di qualcuno. Rimanendo chiusi per troppo tempo nelle stan-zette del potere cittadino, questi personaggi hanno ampiamente sottovalutato l’affetto e il sostegno dei tortoliesi verso una pubblicazione giovane ed indipendente che ha come unica mis-sione l’informazione del lettore. (pagina 3)

Bonifiche. La Provincia se ne lava le mani

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essVenerdì 28 Ottobre 2011 • [email protected]

Editorialedalla prima

Tortoehelie non insegue interessi di fazione me è nato per parlare delle nostra città e contribuire alla sua centralità in Ogliastra. Non intendiamo metterci al traino di alcun partito politico ma non per-metteremo a nessuno di cercare di manovrarci o peggio di intimidirci. Sappiamo di avere il sostegno della gente in questa battaglia ed è l’unica cosa che conta. In questi mesi il giornale ha svolto il suo percorso umilmente, ma con determinazione, ampliando il nu-mero dei collaboratori, approfon-dendo - numero dopo numero - le inchieste sui temi più scottanti e dotandosi di un sito internet (visi-tabile all’indirizzo www.tortohelie.it). Il nuovo sito internet ci ha per-messo di restare in contatto con le tante persone costrette ad emi-grare da Tortolì e con i turisti affe-zionati alla nostra città che voglio-no continuare ad essere informati sulla sua vita. Inoltre, attraverso questo strumento multimediale, riusciamo ad avere un rapporto diretto con i lettori, raccogliendo commenti e suggerimenti non ri-levabili con la sola pubblicazione del cartaceo. I nostri stessi lettori esprimono così maggiore sensibi-lità verso alcuni argomenti, spin-gendoci a preparare ogni numero del giornale in base alla reale do-manda d’informazione della città. Siamo vicini alla gente perché lo vogliamo: è questo il nostro obiet-tivo, anche se qualcuno non è in grado di comprenderlo, dal mo-mento che l’attenzione per l’inte-resse generale non gli appartiene. Concludiamo ricordando a queste persone ciò che dice un vecchio proverbio. “Non disprezzare mai la voce del popolo: esso è in molti, tu sei solo”.

Uno degli obiettivi dell’Amministrazione Co-munale, ribadito più volte nelle scorse setti-mane dal Sindaco Lerede è quello di cedere al più presto i sei ettari delle aree ex stacker all’intermare, in vista dell’arrivo delle nuove commesse. Cosa pensa il comitato per lo sviluppo e il rilancio di Arbatax della cessione di tali aree? Secondo Lucio Balzano, uno dei membri storici del comitato, la questione non è semplice. “Se il comune dovesse cedere i sei ettari all’intermare, i quali porteranno solo

al suo ampliamento, sarebbe l’ennesima presa in giro per il paese. Se invece si par-la di uno spostamento iniziale in modo che l’azienda arretri e liberi parte della banchi-na, allora, sono assolutamente d’accordo. L’intermare è un’azienda che va tutelata ma allo stesso tempo è troppo invadente per la nostra cittadina. Purtroppo nel comitato non esiste un fronte unico, c’è chi pensa che sia necessario dare all’Intermare gli ettari per le nuove commesse, e chi come me, pensa che queste aree debbano essere cedute solo a patto che venga liberata l’area portuale all’ingresso della frazione. Insomma l’Inter-mare deve arretrare e liberare il paese. Per poi finalmente essere trasferita interamente nelle aree ex stacker. Non abbiamo mai ri-cevuto nulla in cambio da questa azienda, nessun contributo. Siamo sempre noi a dare e mai a ricevere”. Purtroppo - conclude Balzano - “bisogna stare attenti quando ci si espone, si corre il

La Provincia Ogliastra, con oltre 100 di-pendenti a disposizione, non ha la possi-bilità di fare sopralluoghi e vigilare sulla sicurezza ambientale per carenza di mezzi e personale. E così nessuno ha tenuto sot-to controllo la discarica legalizzata nelle aree dell’ex Cartiera. La settimana scorsa avevamo scritto di come, in seguito a una richiesta alla Regione della M.C. Costru-zioni sull’istanza di assoggettabilità a valutazione d’impatto ambientale, il Go-vernatore Cappellacci, con una delibera, avesse concesso alla ditta cinque anni di tempo per iniziare l’attività di recupero dei materiali. L’Ufficio Ambiente ci informa che l’autorizzazione dell’attività di messa in riserva degli inerti è stata concessa dalla Provincia alla Petroltecnica s.r.l. che ha sì durata quinquennale, ma obbliga la ditta, a portar via ogni carico che entra in deposi-to entro un certo periodo, di solito un anno. Se tutto ciò non viene effettuato, allora il deposito diventa una discarica abusiva. Il traffico di materiale in entrata e in uscita dovrebbe essere notificato nel registro di carico e scarico dalla ditta stessa. Solo che nessuno è mai stato incaricato di an-dare e controllare quel registro e verificare se effettivamente tutte le norme previste dalle leggi in materia di rifiuti siano state rispettate. Diciamo pure che la Provincia parte dal presupposto che la ditta svolga il suo lavoro con scrupolo e attenzione, e che quindi, a meno che non ci sia una de-

nuncia di abuso o la segnalazione di un pericolo per l’ambiente causato da negli-genza o dolo (e su quest’ultima opzione si esprime ovviamente la magistratura), non è possibile andare a controllare che tutto sia regolare. Bisogna presumere che ogni soggetto sia pervaso da un innato senso del rispetto della legalità. A parte questo il ragionamento che turba un po’ è come mai “si dovrebbero eseguire i controlli pro-prio su una particolare ditta invece che su un’altra”.Innanzitutto nel caso del deposito di rifiuti nelle aree di Arbatax, si parla di 30.000 metri cubi di materiali e non di un depo-sito qualsiasi, quindi si suppone che un quantitativo di tale portata abbia la pre-cedenza su tutti gli altri. In secondo luogo si può assolutamente concordare sul fatto che i controlli non dovrebbero essere effet-tuati solo da una parte, anche se di grande importanza, ma ovunque e con regolarità.Dobbiamo dare anche noi per scontato che le tonnellate di inerti stiano venendo gradualmente portate via? Ci risulta che siano ancora tutte lì da anni. Dispiace molto, comunque, che i funziona-ri provinciali del settore ambiente, che vor-rebbero, così dicono loro, poter svolgere un lavoro più accurato sulle tante cose di loro competenza, non abbiano la possibi-lità di farlo per mancanza di risorse umane e finanziarie. (Laura Meloni)

foto: Federica Melis

Bonifiche. La Provincia se ne lava le mani

I predatori della cartiera perduta

rischio di essere accusati di essere contro i lavoratori e l’intermare. Così non è, ma se dandogli questi spazi la situazione rimarrà invariata, allora, preferisco che stiano stretti nelle loro gabbie e siano loro a protestare per avere quelle aree. I soli cinque ettari non sono sufficienti a risolvere il problema urbanistico di Arbatax.” È una situazione di amore e odio quella che provano i cittadini verso l’Intermare. Il volere degli arbataxini è sicuramente quello di liberare il borgo ma-rinaro dalla morsa dell’intermare. Esistono, infatti, dei progetti che vedono la realizza-zione di un porto turistico, di attività com-merciali e locali. Liberare quelle aree risulta necessario per un futuro rilancio turistico di Arbatax. Pare, tuttavia, che all’interno del comitato ci siano delle fratture, diversi modi di pensare tali da non far capire quale sia la sua linea ufficiale. I dissapori interni rendo-no complessa la tutela degli interessi degli arbataxini. (Federica Melis)

Intermare. Solo 5 ettari sarebbe una presa in giro

Da poco ci siamo occupati di quanti, nel corso di almeno 20 anni, hanno cercato di depredare la cartiera fingendo di farla ripartire. Lo scopo è stato quasi sempre quello di appropriarsi di risorse pubbliche straordinarie sotto la spinta del ricatto oc-cupazionale. A ben vedere le partite erano perse in partenza vista l’inconsistenza dei relativi piani d’impresa, ma le forze politi-che e sindacali non hanno mai svolto ap-pieno il mestiere di vigilare sulla congruità delle proposte. Meno male che Zago, l’ulti-mo dei presunti salvatori della patria, è sta-to smascherato in anticipo, altrimenti per l’ennesima volta avremmo fatto la figura del turista sprovveduto che si compra il Co-losseo. Ma il recente servizio sui cumuli di rifiuti che ormai da un paio d’anni caratte-rizzano l’area della cartiera ci suggerisce di occuparci di un’altra razza di imprenditori, quelli che, come gli sciacalli, si avventano su prede indifese per compiere l’ultimo, estremo, odioso atto.Oggi ne troviamo una folta schiera, a par-tire da Rusconi, incaricato dalla Giunta Soru, della bonifica dell’area, premio per aver fatto spendere alla Regione 10 milioni di euro in più per l’acquisto all’asta indetta dalla procedura fallimentare. A seguire le imprese che materialmente eseguono la bonifica, che sono responsabili per aver lasciato, dopo le demolizioni, una marea di rifiuti di ogni genere, abbandonata sul posto. Che l’area non potesse restare dopo due anni in queste condizioni è testimonia-to dalle analisi, una sorta di caratterizzazio-ne dell’area, eseguite su precisa richiesta di Azimuth, e chissà perché solo nell’area di sua pertinenza, perché loro almeno era-no persone serie e prima di poggiare anche un solo mattone volevano sapere dove lo facevano. Analisi, dicevamo, che testimo-niano di una falda pesantemente inquina-ta da idrocarburi di vario genere e metalli pesanti. Preoccupa, quindi, l’inerzia delle imprese che dovevano bonificare, ma an-cor più quella di chi deve vigilare. Il comu-ne? La provincia? La regione? Tutti a vario titolo hanno, o hanno avuto, responsabilità sulle procedure di monitoraggio, verifica e controllo ambientale, e la loro inerzia è tecnicamente e politicamente ingiustifi-cabile. Possibile che in un’area sensibile come questa, pensiamo alla cooperativa pescatori, al porto turistico, alle mire di svi-luppo turistico, tutte attività incompatibili con questo inquinamento, si continui a far finta di nulla? Noi, e tutti i tortoliesi, non ci rassegniamo e fiduciosi restiamo in attesa di saperne di più. Si mormora di una inda-gine della magistratura, ancora coperta da segreto istruttorio che coinvolgerebbe Provincia, Comune ed aziende interessate. Attendiamo nuovi eventi.

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Scuola. Manifestazioni anche a Tortolì

Vita di quartiere: “mulattiere” in città

foto: Ilaria Orrù

Venerdì 28 Ottobre 2011 • [email protected]

Circa un anno fa i cittadini di Arbatax si lamentavano per lo stato di abbandono della pineta che si affaccia sul porto e per le sue panchine in ferro completamente arrugginite e rovinate, alcune delle quali pericolose perché divelte, che tenevano lontane bambini e anziani. Si chiedeva al Comune di rendere il parchetto più ac-cogliente e vivibile. Ecco che da qualche tempo hanno fatto la loro comparsa nella pineta degli strani parallelepipedi di ce-mento, molto simili a delle casse da mor-to, che sarebbero le nuove panchine tanto attese dagli arbataxini! Non si può non notare il comfort di queste nuove panche ergonomiche, che sono state preferite alle ormai fuori moda panchine in legno. Forse si tratta di opere d’arte moderna che non riusciamo a capire, ma, passi il comodissi-mo cemento, non si poteva proprio mette-re almeno lo schienale? (Laura Meloni)

Riforma Gelmini: tagli epocali

Via del Bracciante è la strada che collega la zona residenziale de “Is muredugus” con la nuova zona di San Michele. Questa via evita il traffico della strada principale, via Gene-rale Toxiri, ai numerosi abitanti del quar-tiere conducendoli direttamente alla zona delle scuole superiori, del cimitero e della

zona artigianale. Unico problema di via del bracciante è essere l’unica strada non ancora asfaltata dell’intero rione. Se fosse una strada bianca percorribile le lamentele degli abitanti sarebbero minori. Purtroppo la via è un piccolo dirupo, non essendo in piano l’acqua piovana si inca-nala formando dei giganteschi solchi, e quando non piove sulla strada rimangono una quantità di detriti e pietre non indiffe-renti. Ciliegina sulla torta la zona manca completamente di illuminazione, non vi è nemmeno un lampione. Alcune famiglie vivono lì da più di 25 anni ed aspettano invano che almeno uno dei tanti problemi venga risolto. (Federica Pilia)

Panchine come bare

Un’ondata di scioperi e manifestazioni ha in-vestito anche gli istituti superiori di Tortolì. Svariati i motivi all’origine della protesta, ma uno stesso filo conduttore: i tagli all’istruzio-ne. Nelle scorse settimane l’Ipsia l’Itc, I’Ipsar e l’Agrario hanno dichiarato il loro malessere, organizzando manifestazioni e indicendo alcu-ni giorni di autogestione. Gli studenti dell’isti-tuto alberghiero e agrario di Tortolì si ritrovano anche quest’anno senza una propria sede. Per l’Istituto alberghiero la Provincia paga l’affitto di due edifici necessari ad accogliere i nume-rosi studenti (oltre 600). Queste strutture non sono consone, non furono costruite per questa destinazione d’uso. Mancano pertanto di ogni norma di sicurezza prevista dalla legge, sono privi di palestra e gli studenti sono costretti a svolgere le ore di educazione fisica in Piazza Ri-nascita. Gli alunni denunciano la mancanza di attrezzature scolastiche basilari come: banchi, sedie, lavagne, attrezzature di laboratorio. E come se non bastasse, è di qualche settimana fa la notizia che il terreno dove sarebbe dovuto sorgere il nuovo Istituto è stato messo in ven-dita dalla Provincia. Una mossa questa attuata per recuperare dei soldi. Le casse della Provin-cia infatti sono vuote, per due motivi: i tagli alla scuola e il patto di stabilità. Insomma è un gat-to che si morde la coda.

La situazione degli studenti dell’Itc è sicu-ramente migliore, almeno loro hanno una sede, tuttavia anche nel loro caso le motiva-zioni della protesta sono più che lecite: aule che per dimensioni possono accogliere venti alunni, si trovano invece ad averne addirittu-ra trenta. I laboratori di informatica hanno un numero di postazioni molto inferiore rispetto al numero degli alunni, questo significa che il corso di Programmazione non è in grado di garantire agli alunni le competenza di base. Il materiale didattico è irreperibile, lavagne, cartaigenica e cancellini sono considerati beni di lusso. Per tutti questi motivi i ragazzi degli istituti superiori di Tortolì hanno orga-nizzato manifestazioni e più volte si sono re-cati in Provincia per protestare pacificamen-te, nella speranza che qualcuno finalmente li ascolti. Purtroppo però gli ordini arrivano dall’alto. I rubinetti sono stati chiusi. I tagli all’istruzione effettuati dalla riforma Gelmini stanno dando i loro frutti. Meno insegnanti, meno classi ed è invece aumentato il numero di alunni, soprattutto nella scuola superiore. Nella scuola primaria si sono perse le com-presenze e sono state dimezzate le ore del sostegno. Ne risulta una scuola impoverita e dequalificata che inevitabilmente diventa premessa di insuccesso didattico e formati-vo, provoca disaffezione che poi diventa ab-bandono e dispersione scolastica. E pensare che la Costituzione assegna all´istruzione, e alla scuola pubblica, il com-pito fondamentale di promozione culturale e sociale di ogni cittadino, riconoscendola come strumento principale per rimuovere gli ostacoli che possono limitare “la libertà e l´uguaglianza dei cittadini” e che “impedi-scono il pieno sviluppo della persona umana e l´effettiva partecipazione di tutti i lavora-tori all´organizzazione politica, economica e sociale del paese”. (Federica Melis)

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“Una svolta epocale”. Furono queste le pri-me parole del Ministro dell'Istruzione Ma-riastella Gelmini, nel Febbraio del 2010, a margine dell'approvazione della discussa Riforma su scuola e università. A distanza di quasi due anni, la stessa rifor-ma ha assunto le sembianze meglio definite di un gigantesco insieme di tagli, in gran parte indiscriminati e privi di una qualsiasi logica direzionale, se non quella (tutta da verificare) di ridurre il deficit pubblico italia-no. Andiamo con ordine. Nella lontana esta-te del 2008, di fronte ad una situazione fi-nanziaria tale da far rabbrividire anche i più ottimisti, il Governo iniziò a operare alcune riduzioni nel sistema scolastico-universita-rio, all'interno di una più ampia operazione volta a combattere gli sprechi e a riordinare un bilancio disastroso. La cosiddetta “lotta agli sperperi”, che trovò i più convinti porta-voce nei ministri Tremonti e Brunetta, di li a poco iniziò a influire in maniera sempre più netta sul settore dell'istruzione. Dapprima attraverso le modifiche alla scuo-la primaria e secondaria, per poi passare agli atenei universitari. I risultati ottenuti dalla riforma, cui seguirono già in principio clamorose proteste da parte di tutto il mon-do della scuola, sono oggi sotto gli occhi di tutti. Se inizialmente le casse statali hanno potuto trarre un illusorio giovamento dalla manovra, le scelte si stanno dimostrando alquanto negative sul lungo periodo. Con i licenziamenti di migliaia di precari ed al contempo un basso numero di assunzio-ni, ma quello che fa maggiormente riflette-re sono i tagli alla ricerca. In un periodo di crisi globale, l'Italia è uno dei paesi membri dell'Unione Europea che investe meno nella ricerca, provocando una ormai conclamata “fuga di cervelli”. A differenza di paesi come Spagna e Portogallo, che nonostante il mo-mento poco brillante, hanno continuato a finanziare adeguatamente l'istruzione, la scelta italiana è stata quella di non privile-giare uno dei pochi settori in grado, a detta di numerosi economisti, di risollevare le sor-ti della nostra economia. Chi non ha subito i tagli sono state le scuole private, non interessate dalla riforma, che ha invece stabilito l'utilizzo perlomeno di-scutibile di fondi pubblici (circa 20 milioni di euro) in lavagne multimediali ed un impo-nente aumento delle tasse nelle Università pubbliche. Alla luce di un'analisi forse ancora prema-tura, il sistema scolastico italiano sembra non aver ancora raccolto i frutti di questa “epocale riforma”, mentre in attesa dei ri-sultati promessi si spera che l'unico dato epocale non sia quello del tracollo economi-co, al quale non potrà attualmente far fronte il settore dell'istruzione e della ricerca.(Andrea De Murtas)

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tutte quelle aziende che hanno fatto richiesta per poter assumerle. Gli utenti saranno inseri-ti per nove mesi in queste aziende, tutte della zona, e presso qualche comune limitrofo, per-ché non ci sono abbastanza ditte disponibili. Il progetto – continua La Tosa – è educativo nel senso che mira a sottrarre soprattutto i ragazzi più giovani da quelle che possono essere delle attività criminose”. I comuni ovviamente non potranno assumerli allo scadere del periodo previsto, ma se que-sti ragazzi saranno capaci di lavorare in un’a-zienda e si faranno notare in senso positivo, si spera che la ditta li possa tenere anche al termine dei nove mesi, dando davvero loro la possibilità di rifarsi una vita e costruirsi un fu-turo. (Laura Meloni)

Entro i primi giorni del mese di novembre co-mincerà l’avvio del percorso lavorativo delle 36 persone che hanno partecipato al progetto PON Sicurezza. L’assessore Rita La Tosa, che è anche vicesindaco nonché presidente del Con-siglio d’amministrazione del Consorzio svilup-po, cultura e legalità, informa che sta partendo l’inserimento degli utenti del progetto nelle aziende che hanno fatto domanda. L’iniziativa aveva lo scopo di incoraggiare l’occupazione e la formazione di “soggetti disagiati” attraverso l’inserimento nel mondo del lavoro, ed aveva vi-sto come promotore proprio il Consorzio di svi-luppo, che comprende otto comuni ogliastrini. “Abbiamo fornito a queste persone un corso di formazione, detto di trasferimento delle com-petenze, e ora inizieranno a lavorare presso

Venerdì 28 Ottobre 2011 • [email protected]

Pon Sicurezza. Al via l’inserimento lavorativo FUORI

DAI DENTIDAI DENTI

Pro loco Tortolì – L’Assessore scarica barile Alla fine si è dimesso anche l’ultimo Presi-dente, le colpe sono del precedente, anzi di quello ancora prima. Chi ha la responsabilità politica cerca capri espiatori in altri enti, dopo aver usato a larghe mani i soldi del Comune per organizzare eventi inutili e poco parteci-pati durante l’estate. Per consulente si chiama chi di spese inutili è maestro. Insomma anche sulla pro loco il gioco dello scarica barile è di casa….

L’amministrazione completa la sostituzione di tutti i lampioni della città. Parola d’ordine: ridu-zione dell’inquinamento luminoso.

Il Comune di Tortolì verso il risparmio energe-tico. E’ stato pubblicato il bando destinato ai lavori per “Illuminazione pubblica”. L’interven-to per la riduzione dell’inquinamento luminoso, prevede la sostituzione delle lampade stradali in diversi ambiti del territorio comunale e in particolare nei quartieri nati intorno alla via Monsignor Virgilio lato sud e nord, nel colle-gamento tra via Tirso e via monsignor Virgilio, nella via Stazione e nel quartiere Santa Lucia. Il progetto prevede l’installazione dei corpi lu-minanti su complessivi 398 punti luce, che sa-ranno dotati dei regolatori di flusso centralizza-ti per consentire un telecontrollo e telegestione dell’impianto direttamente da una sede. A fine lavori e grazie alla sostituzione delle lampade a mercurio con quelle a vapore di sodio, l’intero impianto cittadino potrà contare su un rispar-mio energetico del 55%.

Bando per l’illuminazione

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SPORT

L’Airone vola verso un’altra vittoria

Martina, un portiere di Tortolì in serie A

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Venerdì 28 Ottobre 2011• [email protected]

Tortohelie Press è un settimanale gratuito.Registrazione Aut. Tribunale di Cagliari n°13/ 11 del 19/05/2011.Direttore Raimondo Schiavone Responsabile pubbliche relazionie pubblicita Patrizia SalisIn Redazione Federica MelisGrafico Francesca ZiccaCollaboratori Ilaria Orrù, Federica PiliaRiccardo Melis, Patrizia Salis, Michela GirardiClaudio Mascia, Thomas Melis,Laura Meloni, Andrea De MurtasSede Legale Viale Bonaria 98 09125 Cagliari Sede Amministrativa Via Barracelli snc 08048 Tortolì Editore Primaidea Srl

starmi a Olbia per le Partite. È stato splendido gio-care a Olbia, bella squadra, grandi giocatrici, ma ripeto, avevo bisogno di tranquillità”.Qual è, il ricordo più positivo, con la compagine Olbiese?“Senza dubbio la salvezza raggiunta l’ultimo anno, dopo un recupero nel girone di ritorno mostruoso, non ne perdevamo più una. Mi ricordo, come se fossero ieri, i festeggiamenti a Linate, un’emozio-ne veramente speciale”.E ora fa parte del Cagliari calcio, come mai hai de-ciso di trasferirti con i rossoblù?“Conosco il presidente, era dirigente nei miei anni al Villaputzu. Un ragazzo tranquillo, innamorato del calcio e del Cagliari. Ci chiedeva da qualche anno di giocare per lui, e alla fine gli abbiamo det-to sì, ti parlo al plurale perché ci siamo andate in gruppo, perché purtroppo, la crisi economica si è fatta sentire parecchio, e L’Olbia è ripartito dalla serie C”.Vuole dirci qual è stato il passaggio fondamentale della sua carriera?“Vorrei dire che in fin dei conti, il passaggio da un campetto accanto a casa, a un campo vero e pro-prio, è stato possibile grazie all’impegno di G.Luca Piras e Attilio Marini (gli allenatori), che hanno messo impegno e volontà nel creare la squadra femminile del Tortolì. Erano sempre i primi ad ar-rivare in campo, non mancavano mai.Luca mi ha fatto crescere a suon di pallonate in porta, poi Maurizio Gomiero mi ha seguito per un anno, ed è stato fantastico”. (Riccardo Melis)

Da anni oramai calca i campi della seria A2 di cal-cio femminile è la tortoliese Martina Mulas, che da quest’anno indossa la maglia del Cagliari Calcio. La carriera dell’atleta è di tutto rispetto, inizia già da giovanissima con la squadra locale, a far intra-vedere la sua abilità tra i pali, tanto che, a 17 anni fa parte della rappresentativa sarda, e l’anno suc-cessivo partecipa al torneo delle regioni. Logica conseguenza, per la giovane promessa, sono le chiamate da parte delle squadre di categoria su-periore, che la portano nel giro di pochi anni in se-rie A: Villaputzu 2001-07, primi 3 anni di B, poi A2; Olbia Calcio 2008-10, tutti in A2, dove dimostra indiscutibilmente di meritare la categoria. Martina è stata campionessa nazionale calcio a 5 AIC, con la squadra Royal Cagliari.Come mai quest’anno ha deciso di lasciare l’Olbia, dopo un triennio molto positivo?“Dopo tutti questi anni cominciava a essere molto faticoso, poiché, vivendo a Cagliari, dovevo spo-

Il Girasole ospita il TrieiIl Girasole si prepara in vista della prossima partita di campionato che lo vedrà impegnato nel match casa-lingo contro i bianco – verdi del Triei. Derby ogliastrino che si disputerà al “Circillai” di Barisardo dato che l’impianto sportivo di Girasole non è ancora agibile per via dei lavori di rifacimento del terreno di gioco che a breve passerà dalla terra battuta al sintetico. Un im-pianto del tutto nuovo che secondo gli addetti ai lavori, usufruirà della tecnologia di ultima generazione per la composizione di un terreno di gioco ultra moderno. In pratica lo stesso manto utilizzato per la costruzione dei rettangoli di gioco di Novara e Cesena, squadre appar-tenenti alla nostra Serie A. Tornando al calcio giocato, i ragazzi giallo verdi di Mister Murino sono reduci dal pareggio in quel di Sinnai per due a due contro la ne-opromossa compagine locale. Un andamento altale-nante quello del Girasole, nonostante sia una squadra costruita per il salto di categoria ma che ancora non ri-esce a trovare la giusta quadratura. La squadra produ-ce un bel gioco ma se si va a vedere la classifica, i nove punti dopo le prime sei giornate di campionato sono la dimostrazione che ancora non vi è una continuità di risultato, soprattutto in trasferta dove anche domeni-ca scorsa si è dovuto inseguire il pareggio per ben due volte. Non resta che aspettare il risultato di domenica, quando si tornerà a giocare alle ore 15 e inizieranno a delinearsi sempre più i valori del campionato. (C.M.)

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Il Giornale di Tortolì lo trovionline dal Giovedì!

L’Arbatax di Mister Tino Cantelmi non è ancora riusci-ta a trovare la prima vittoria stagionale. Anche nella gara di domenica scorsa, giocata tra le mura amiche, contro il Real Villanovatulo la compagine arbataxina non è andata oltre lo 0 a 0. I ragazzi bianco azzurri non trovano con facilità la via della rete e, allo stesso tempo, anche la dea bendata non è dalla loro par-te dato che anche domenica l’attaccante Riccardo Mura ha dovuto abbandonare il terreno di gioco anzi-tempo per una botta alla caviglia. Tuttavia la classifica è ancora corta e ciò permette di guardare al futuro con più ottimismo, come afferma-to dal Direttore Sportivo Enrico Cuccu: “Questo primo scorcio di stagione non è stato del tutto positivo se guardiamo i risultati. Molti non sanno che siamo un gruppo giovane e nuovo al quale serve del tempo per ingranare. Bisogna tenere duro perché tra poco arriveranno gli scontri diretti e lì non possiamo permetterci di sbagliare”. Domenica 30 ottobre è in programma la trasferta sul campo del Sadali, reduce dalla sconfitta per uno a zero in terra d’Ogliastra contro la Baunese. Un ennesimo banco di prova per l’ Arbatax prima del tour de force in cui si disputeranno gli scontri diretti contro Nuragus, Ilbono ed Osini. Per la sfida di dome-nica si spera di recuperare il già citato Mura, l’esper-to Salvatore Scorcu ed il terzino Gianluca Pili, reduce da un infortunio muscolare. (Claudio Mascia)

L’Arbatax e la “pareggite”

Un derby scoppiettante

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foto: Cagliari Calcio

È terminato con un rocambolesco pareggio per 3-3 il derby ogliastrino tra la Castor e il Villagrande. Tra i migliori in campo, indubbiamente Nieddu, che oltre ad firmare una doppietta di pregevole fattura, collega perfettamente i reparti, detta i tempi della squadra, ed ha il grande pregio di crederci sino alla fine. Questo se-gno di maturità, è indice di un ottimo gruppo, che setti-mana dopo settimana, sta dimostrando di non trovarsi per caso nelle posizioni di vertice. Arriveranno certamente periodi meno felici, ma con questa tenacia e coesione, la Castor farà sicuramente uno splendido torneo. (R.M.)

terminazione ed attenzione che hanno consentito di portare a casa il risultato.Qualche errore di troppo dovuto anche all’inespe-rienza, anche in questa gara, ma considerando i presupposti di inizio stagione, si può certo dire che la squadra stia raccogliendo più del previsto.Con Fabrizio d’Elia in panchina e Mirella Sesti sul campo, si sono già visti alcuni miglioramenti ri-spetto alla prima gara.Il presidente Mario Demurtas ha ringraziato la squadra che sta dimostrando di aver voglia di lavo-rare e di crescere, ringrazia il pubblico che è stato veramente numeroso e ha partecipato con voglia all’incontro, i “pirati “ che hanno aiutato la squa-dra nei momenti difficili. Il D.S. Silvano Scalvenzi dichiara con un po’ di ironia che siamo stati bravi, ma bisogna continuare a lavorare sodo per cercare di proseguire con questi risultati.I dirigenti con lo spirito che determina questa stagione, stanno organizzando per le prossime settimane delle piccole novità per far crescere numericamente e far divertire il pubblico, che fra 15 giorni sempre più folto e numeroso assisterà al nuovo macht al palazzetto, la gara contro l’Aquilo-ne Kolbe.

Seconda giornata dell’Airone Volley e secondo 3 a 1, se il buongiorno si vede dal mattino, dovrebbe essere una buona giornata. 3 a 1 al Sarroch che la scorsa settimana aveva vinto 3 a 0 con la castella-nese. Ancora un buon risultato che è sicuramente oro per il proseguo del campionato che ripaga gli sforzi e l’impegno profuso dalle ragazze. Il primo set è volato via abbastanza liscio senza grossi pa-temi, mentre il secondo, finito ai vantaggi, è stato molto più combattuto e purtroppo per qualche errore degli arbitri, è andato alla squadra ospite. Terzo e quarto set vinti con facilità con parziali a 9 e 15 le ragazze che hanno dimostrato la giusta de-

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CULTURA

“Ave Mary”di Michela Murgia

E_Emme: Associazioneper l’arte contemporanea

intenso e verace tra donne e sulle don-ne. Ave Mary nasce così. Tra riferimenti autobiografici, encicliche papali, titoli di riviste femminili, testi eretici, pubblicità, parabole, arte e filosofia, la vincitrice del Premio Campiello ( con Accabadora, nel 2010) ci prende per mano e ci svela in questo pamphlet il modo in cui la Chiesa ha messo ai margini la figura femminile, dimostrando come il cattolicesimo conti-nui a sostenere un assetto gerarchico tra i sessi e a proporre un’immagine irraggiun-gibile della donna: perennemente giova-ne e bella, docile e votata alla sofferenza. Dice la Murgia: «Il Cristianesimo è stata la prima civiltà dell’immagine». Esempio ne è la Pietà di Michelangelo, dove il Cristo morto ha per la tradizione 33 anni e do-vrebbe quindi stare tra le braccia di una donna di almeno cinquanta. Maria invece è raffigurata sedicenne: è un’adolescente che tiene in braccio un figlio adulto. Non le viene data la possibilità di dimostrare la propria età, alla stregua di molte donne del nostro tempo. La Murgia ci propone qui – con argomentazioni approfondite - una Maria che ad uno sguardo attento è davvero ricca di sfaccettature. E lo fa in modo piacevolissimo, con lo stile fresco, ironico e per nulla pretenzioso di una credente e praticante ( questo il valore aggiunto!) che ha bisogno di “riforme”. Il libro giusto al momento giusto consi-derate le tristi dinamiche di televisione, pubblicità e politica: urge una riflessione critica su quella che è la condizione fem-minile in Italia. (Michela Girardi)

Nel 2009 Michela Murgia partecipa ad un convegno sul rapporto tra donne e chie-sa. Al tavolo con lei il parroco del paese e due teologhe. In platea numerose donne del posto. Durante il convegno nessuna di queste signore osa intervenire, finché il parroco, durante il discorso finale, sostie-ne che le donne siano assolutamente sue collaboratrici nell’attività parrocchiale. A quel punto dal pubblico si leva una voce femminile: «Sì, don Marco, ma per pulire!». Quella che sembrava la fine dell’incontro, si trasforma così nell’inizio di un dibattito

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Edoardo Manzoni. Lo conoscevamo già quale prin-cipale promotore del progetto “Su logu de s’iscul-tura”, il museo a cielo aperto di arte contempora-nea del quale la città di Tortolì può vantarsi ormai dal lontano 1995. Grazie a lui nel nostro girovaga-re per la città, tra mare e campagna, siamo avvezzi a strizzare l’occhio ad una serie di opere frutto del genio di artisti di fama internazionale, dalle parole di Maria Lai scritte con il filo di rame alle purpuree mezzelune di Mauro Staccioli. Ma il noto gallerista ligure questa volta fa parlare di sé a proposito di una nuova, interessante inizia-tiva: la creazione di un’associazione per l’arte con-temporanea alla quale ha ufficialmente donato tutta la sua pregevole collezione privata, costituita da numerosissime opere, da un archivio cartaceo e da cataloghi e monografie. Un eccezionale rega-lo per gli appassionati del genere e per tutti coloro che con curiosità e senza tabù vogliano approc-ciare l’arte contemporanea. L’inaugurazione del quartier generale dell’associazione ( sito nel ca-pannone A2 della Località Baccasara) è avvenuta lo scorso sabato. Il presidente Edoardo Manzoni e la vicepresidente Anna Oggiano in questa occasio-ne hanno spiegato meglio quali siano le intenzioni della neonata E_EMME ( le iniziali del gallerista hanno dato il nome all’associazione): “La finalità è quella di far conoscere al maggior numero di persone l’arte contemporanea attraverso le mo-stre e di far diventare l’associazione un crogiuolo di idee, di discipline, dove l’arte possa dialogare attivamente con la musica, lo spettacolo, il teatro. E vorremmo che tutto questo abbattesse i confini geografici, in un’ampia rete di interesse all’inse-gna del nomadismo culturale. Con tutti coloro che iscrivendosi alla E_EMME diverranno soci, ci piacerebbe ad esempio organizzare visite a musei e mostre in Italia e all’estero”. Il sito dell’associa-zione ci terrà presto aggiornati su tutte le iniziative in programma. Attendiamo pieni di curiosità la prossima mossa. (M.G.)

E se aimè in questi anni di ormai prolungata gio-ventù mai ho potuto accusare, giusto per fare un esempio, una donna o il denaro di avermi, fosse anche per sbaglio, inseguito o perseguitato nel tentativo di far parte della mia storia, posso dire invece con convinzione che mai come dal giorno della mia laurea, parenti e amici a festeggiare tut-ti, sorrisi e occhi puntati sul futuro lavorativo, una leggera brezza di onnipotenza ad attraversarmi il cervello, ecco mai come dal giorno sono stato perseguitato da qualcosa come da una parola, la parola Crisi. Dal bar al supermercato, dalla piaz-zetta alle risposte dopo l’invio dei curriculum. Una

compagna costante di noi accaniti frequentatori di colloqui di lavoro. Ecco, l’ultima volta l’altro giorno, lo stomaco a brontolare per la fame e la macchi-na parcheggiata in doppia fila, un signore distinto con famiglia al seguito vedendomi in trance con gli occhi fissi sul cartellino rosso “prezzo più basso” mi ha afferrato per un braccio e sottovoce ha sus-surrato deciso – Amico, è questa la carta igienica che devi prendere. A noi quattro, in casa, ci dura un sacco. E ti sfido a trovarne una che costa meno. Io ho girato tutti i supermercati, Amico, tutti li ho girati per cercare il prezzo migliore, se non faccio così il salame o il formaggio in tavola non me li posso per-mettere: c’è Crisi -. Ecco, al di là dei consigli per gli acquisti non richiesti Groupon e un sito online che si occupa di questo, ti prende per il braccio e ti dice che in questo o in quel posto, quel giorno, puoi fare una cosa che pensavi di non poterti permettere. Un portale web che offre grossi sconti giornalieri su varie offerte e che ha avuto una crescita e un suc-cesso strepitoso in pochi anni. Gli sconti sono reali e competitivi perché garantendo agli esercizi, ossia

Groupon, l’Ogliastra arriva in ritardo

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LETTO PER VOI

alle società che offrono e organizzano l’offerta, un numero minimo di clienti partecipanti, Groupon riesce ad ottenere sconti che non si troverebbero solitamente in commercio, ovvero, il “potere collet-tivo di acquisto” il principio cardine sul quale è stato pensato e fondato il Social Shopping nel mondo. Le offerte spaziano dalle cene ai viaggi, dai massaggi nei centri benessere allo sconto per un particolare prodotto. Ma le aziende, qui da noi, hanno provato a sfruttare il servizio? Andando a sbirciare sul sito abbiamo visto che per la maggiore, nella nostra re-gione, le offerte arrivano dalla provincia di Cagliari. Pochi o nessuna occasione abbiamo trovato per quanto riguarda la nostra Ogliastra. Che la “colpa” sia di Groupon o dei nostri esercizi, seduto in piaz-zetta, “Build me a woman” dei Doors a palla nelle orecchie, cosciente i problemi siano assolutamente altri, mi sono chiesto perché da noi sembra arrivare sempre tutto in ritardo. In fondo noi avremmo l’oc-casione di provare qualcosa di nuovo, le attività di fare buoni affari e, soprattutto, farsi conoscere da nuovi clienti. (Luca Schirru)

La zona industriale di Tortolì si sa asso-miglia ad un labirinto, una volta che vi si accede c’è il rischio di non sapere come uscirne. Soprattutto per chi non è di zona. Mancanza di segnaletica stradale e cartellonistica inappropriata sono un biglietto da visita tutt’altro che confor-tante. Finalmente, il comune di Tortolì ha dato in concessione ad una nota azienda locale l’appalto per il necessario restyling della cartellonistica stradale e pubblicitaria. L’obbiettivo è ripristi-nare quanto prima la segnaletica che verrà,distinta secondo le aree, seguendo le norme del codice della strada.

La zona industriale cambia look

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