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Votare PD, votare Morcone · mandare a Napoli e in Campania, e che senza i suoi voti Lettieri non...

Date post: 06-Aug-2020
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Maggio 2011 - Diffusione Gratuita Mensile Altrimondi - Inserto elezioni
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Ci siamo. Il 15e 16 maggiomigl ia ia di

cit tadini campanisono chiamati a de-cidere chi vorrannoalla guida delle lo-ro città.Queste ultime sonostate settimane in-tense fatte di incon-tri, manifestazioni,confront i spessoanche aspri. Era datempo che non siass is teva a unacampagna elettora-le così dura e com-

battuta, con tanteforze in campo asostegno di cosìtanti candidati sin-daci. E questo per-ché le elezioni am-minis t rat ive, so-prat tut to questavolta, avranno unavalenza nazionale epotranno disegnarenuovi equilibri al-l’interno di un Go-verno che ormai ar-ranca da mesi. Come non pensareagli effetti che po-trebbe avere la vit-

toria di Pisapia aMilano, dove per laprima volta il pote-re incontrastato delcentrodestra sem-bra vacillare? O al-l’importanza delleelezioni a Napoli,che il premier con-tinua a usare per ri-lanciare la sua po-polarità inondandole strade di rifiuti apoche settimane dalvoto?Non è vero, dun-que, che il voto dimaggio non sarà

anche un referen-dum su Berlusconie la sua politica. E non è vero nep-pure, come purehanno voluto farcicredere, che uncandidato comeGianni Lettieri siaindipendente r i -spetto ai partiti chelo sostengono e inparticolare a chi, inItalia e in Campa-nia, di quei partiti èil capo indiscusso.Lo dimostra la rea-zione dura e scom-posta che NicolaCosentino, vero re-gista del PDL cam-pano, ha avuto po-che ore dopo il ten-tativo dell’ex nu-mero uno dell’U-nione Industriali dismarcarsi dal prin-cipale partito che losostiene. È bastatoche mandasse unalettera al Mattinoper ricordandogliche è lui , NicolaCosent ino, a co-mandare a Napoli ein Campania, e chesenza i suoi vot iLettieri non va danessuna parte. I na-poletani, dal cantoloro, se ne stannorendendo conto apoco a poco ed èanche per questoche le quotazioni diGianni Lettieri so-no in costante calo. Da un lato c’è uncandidato che si di-ce indipendente daipar t i t i che lo so-stengono, ma cheda quei par t i t i èstato scelto ed è di-

retto. Che si pre-senta come ungrande industriale,pur avendo fat tofallire buona partedelle sue aziendelicenziando centi-naia di lavoratori.Che parla come unpaladino della giu-stizia e della lega-lità, ma che è statoincapace di evitareche nelle liste chelo appoggiano alComune e alle Mu-nicipalità si sianopresentati indagati,pregiudicati e neo-fascisti. Dal l ’a l t ra MarioMorcone, un uomoperbene. E poi un ammini-stratore, un bravoamministratore. Loha dimostrato daPrefet to, da capodei Vigili del fuo-co, da delegato delMinistero dell’In-terno alla gestionedei beni confiscatialle mafie. Un uo-mo del fare più chedell’apparire . Unuomo di sostanzapiù che di immagi-ni e di slogan. Unuomo che ha la for-za e la competenzaper governare unagrande metropol igiorno dopo giorno,in grado di restitui-re alla nostra cittàl’ordinarietà di cuitutto avvertiamo ungrande bisogno.L’uomo che serve aNapoli e ai napole-tani.

Antonio Marciano

Votare PD, votare MorconeL’appello al voto di Antonio Marciano, coordinatore della segreteria del PD Campania e consigliere regionale

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E’ un appuntamentoelettorale molto im-portante quello che si

apprestano a vivere i napo-letani il 15 e il 16 maggio.Sono varie le ragioni cherendono questo voto parti-colarmente significativoper la città di Napoli.Innanzitutto, il tormentatoquadro politico nazionale.Il governo appare in pienadiff icol tà , e questo nontanto sul fronte interno,dove seppur a fatica e by-passando le prerogative delParlamento la maggioranzadi centrodestra r iesce areggere, quanto sul fronteinternazionale.Lì infat t i Berlusconi èsempre più isolato. Lo di-mostrano, da ultimo, le vi-cende relative all’emergen-za migranti a Lampedusa ele polemiche scaturite dal-la decisione di partecipareattivamente ai bombarda-menti NATO in Libia. Questa “debolezza” delpremier, che si traduce inun progressivo indeboli-mento del suo partito, ilPdl , e nel conseguenterafforzamento della LegaNord di Bossi, spingeràBerlusconi ad impegnarsimolto nelle prossime ele-zioni comunali, soprattuttoquelle di Napoli e Milano.E’ infatti noto che Berlu-sconi riesce a dare il me-glio di sé nelle campagneelettorali…A Napoli, un’eventuale vit-toria del centrodestra spez-zerebbe la stagione di go-verno del centrosinistrainaugurata nel ‘93 con lamia elezione a sindaco eproseguita dal 2000 in poida Rosetta Iervolino.Penso però che la partitasia ancora aperta e che esi-stano margini sufficientiper vincere la battaglia. Tuttavia, il centrosinistranon deve commettere gli

stessi errori delle recentitornate elettorali alla Re-gione e alla Provincia.Alla vigilia di un voto im-portante, infatti, è naturalevoler tracciare un bilancio. Ma è sbagliato, oltre chefalso da un punto di vistapolitico, tentare a tutti icosti di voler attribuire aun bilancio del genere unsegno totalmente negativo.Innanzitutto perché quelladel centrosinistra a Napoliè stata una stagione lungae complessa. Fatta di momenti diversi.Per questo bisogna fare at-tenzione e valutare con lagiusta sereni tà tut t i gl iaspetti: i giorni di bello ecattivo tempo, i momentidelle lacrime e quelli deisorrisi, il rammarico pergli errori e la soddisfazio-ne per i risultati importan-ti. Tuttavia, affinché sia pos-sibile garantire un futuro al

centrosinistra napoletano ènecessario proprio ripartireda lì, dai risultati, dalleconquiste oggettive, dallecose buone che, seppur tramille difficoltà, sono co-munque state fatte.Ripartire dal ‘93 per guar-dare avanti, ed operare unforte rinnovamento dellestesse esperienze di centro-sinistra. Da questo punto di vista,per fortuna, la grande par-tecipazione popolare alleprimarie ha dimostrato chesono proprio i cittadini lepersone più in grado di va-lutare e giudicare i fatti inmodo giusto.Per questa ragione sono fi-ducioso sul fatto che a Na-poli la partita non è affattopersa.E’ chiaro però che la batta-glia sarà molto dura. I par-titi del centrosinistra devo-no stare uniti e remare tuttinella stessa direzione. Solo

così sarà possibile sostene-re davvero la candidaturadi Mario Morcone. In questa fase, infat t i ,Morcone può essere un ot-timo sindaco. E ciò non solo per il suocurriculum, per il suo cur-sus honorum di uomo delleIstituzioni e dello Stato,ma anche per il suo prag-matismo, lo spirito di ser-vizio, la predisposizione allavoro di squadra. Un sindaco che sarebbe,com’è giusto che sia, assaidiverso sia da me che dallaIervolino. Ma è indubbio che per menon potrebbe esserci nelleprossime settimane soddi-sfazione più grande nel ve-dere che esiste, per Napolie per i napoletani, la spe-ranza e la prospettiva di unnuovo governo di centrosi-nistra.

Antonio Bassolino

Perché sostengo Morcone alle prossime elezioniE perché dovrebbero sostenerlo tutti i napoletani

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Napoli ieri, oggi e domani

Chi fra noi ha visto il film di Tornatore del1986 “Il cammorista” certamente ricorderàla veridicità e la crudezza delle immagini, il

clima “di piombo”che si respirava in città in queglianni: i morti, tanto per fare un esempio, realmentevenivano ammazzati davanti al Tribunale, all’epocasito nello splendido maniero di Castel Capuano, incittà c’era il coprifuoco, la città era buia desolata,sporca, vivevamo in pieno oscurantismo, soprattut-to sociale e culturale e “la fine del tunnel” era anco-ra molto lontana.Nessun turista visitava la città, le compagnie teatra-li escludevano Napoli dalle loro tournèe, c’era laspazzatura che veniva bruciata in roghi possenti,sacche di povertà e delinquenza, sporcizia, pochimusei, monumenti in rovina, tesori sommersi edimenticati.Del resto, chi ha avuto il piacere di poter vedere iltoccante documentario del 1992 del MaestroFrancesco Rosi, “Diario napoletano”, ricorderà cer-tamente le parole amare e sofferte del grande regi-sta per la sua amata città profondamente ferita dallamancanza di lavoro, di istruzione e di educazionecivica ed il suo monito che, a distanza di anni, faancora rabbrividire:” Se lo Stato si arrende aNapoli, si arrende dappertutto”. – Negli anni ‘90 la nostra amata città viene duramen-te colpita dall’onda d’urto di Tangentopoli chespazza via (non sempre in maniera definitiva)un’intera classe politica.Da queste macerie, dopo un’accesa ed intensa cam-pagna elettorale, vinta al ballottaggio contro laMussolini (per molti nome evocativo e dal saporenostalgico) ha inizio dapprima per Napoli, poi perla Regione tutta, “la stagione del centro-sinistra”.Si punta su questa città, valorizzandone il ruolo dicrocevia di culture e di popoli, città antirazzista etollerante per definizione, senza dubbio uno deisimboli dell’Italia nel mondo, nel male e perché noanche nel bene.Come tutte le lunghe storie d’amore che si rispetti-no, in questi lunghi anni abbiamo assistito ad alti e

bassi, luci abbaglianti e coni d’ombra.Gli osservatori internazionali, la stampa mondiale,increduli, hanno gridato più e più volte al miracolo:già nei fatidici primi 100 giorni – individuati comefondamentale start up anche nel programma dell’at-tuale candidato a Sindaco Mario Morcone.Grazie alla determinazione e la perseveranza diAntonio Bassolino e della sua Giunta, ha inizio il“rinascimento napoletano” In breve vengono lette-ralmente restituiti ai cittadini le piazze del centrostorico ricche di monumenti, Chiese, Palazzi stori-ci, si punta sulla riqualificazione urbana, si prova aridisegnarne i tempi di vita della nuova città. La chiusura al traffico di Piazza del Plebiscito -assurta, poi, a simbolo della città nel mondo, sede diconcerti e kermesse dal sapore internazionale o diromantiche passeggiate fra innamorati – scateneràvere tifoserie a favore e contro, ma, negli anni, tuttisi dimostreranno favorevoli a questo dispositivo. Il Capodanno? Dal 1994 in poi lo si festeggerà tuttiassieme in Piazza. D’estate ci si sente soli? Fa caldo? Ogni sera c’è unamanifestazione che, con l’impegno di pochi spic-cioli, spesso gratuitamente, consente ai cittadini tuttidi fruire di spettacoli e manifestazioni di livello.“Passo dopo passo” si punta, come mai prima diallora, su “Arte e Cultura”. La prima occasione di rinascita sarà offerta daCiampi: Napoli diventerà sede del G7 nel 1994.Ma, oltre alla valorizzazione del centro storico e diquello commerciale, si punta sui quartieri degrada-ti e periferici perché è da li che deve ripartire lavoglia di riscatto, ritrovando la dignità perduta.Sono inaugurate strutture come il Parco “MassimoTroisi” a San Giovanni e la poderosa Taverna delFerro, le biblioteca di Secondigliano e Piscinola,numerosi giardini – via Del Cassano, via Lieto,Villa Vittoria, solo per citare i primi in ordine cro-nologico - peraltro tutt’oggi ancora ben tenuti - edancora il Palazzetto dello Sport a Ponticelli - chissàforse sarà per questo che interi quartieri, speranzosidi vivere ancora una nuova stagione di buona poli-

tica e di buon governo,hanno liberamente scelto divotare, lo scorso Gennaio, alle ultime ElezioniPrimarie (n.d.r) – Nasce la famosissima kermesse“Maggio dei Monumenti “che dal 1994 ad oggi(anche se la Regione Campania ha deciso di bloc-care i fondi) restituirà ai cittadini e ai numerosissi-mi turisti e visitatori l’immenso patrimonio artisti-co, a cominciare dalle suggestive passeggiate sot-terranee. Aprono scuole e vengono ristrutturatequelle esistenti, abbiamo nuovi autobus di linea. Sipunta sull’infanzia e sui servizi sociali soprattuttosul sostegno per le famiglie disagiate e menoabbienti.Il Centro- Destra attacca in tutti i modi Napoli,ferendo i suoi cittadini, siamo da troppi anni la roc-caforte del centro-sinistra nel Sud Italia..I voti dei napoletani, è bene ricordarlo, sono statideterminanti per entrambe le vittorie di RomanoProdi.Berlusconi, infatti, vuole, costi quel che costi, con-quistare la città: pertanto l’affama, gli taglia i fondie poi, proprio come Caldoro e Cesàro, promette manon mantiene, i rifiuti sono ancora lì, i turisti figgi-ti, gli albergatori in crisi.I cittadini spesso confondono le competenze, attri-buendo erroneamente colpe e responsabilità. Certo, molto c’è ancora da fare: si è puntato sullariqualificazione di Bagnoli, tuttora incompiuta, lasplendida rete della metropolitana - stazioni avve-nieristiche ornate da opere d’arte create per l’occa-sione dai migliori artisti contemporanei di famamondiale, ma i tanti cantieri ancora aperti creano unnotevole disagio per il traffico.Siamo stati i primi, però, a coniugare arte e traspor-to.Napoli, scalo crocieristico, apre un grande centrocommerciale all’interno del porto, da anni comple-tamente ristrutturato e restituito interamente allacittà. I turisti ci sono, ma in termini di sicurezza, siamoancora in affanno.Aprono il PAN ed il MADRE. Ci aggiudichiamo ilFestival Nazionale del Teatro – Napoli TeatroFestival - ma la Regione taglia i fondi. Perdiamo la Coppa America ma guadagniamo ilForum delle Culture del 2013. Tanto è stato fatto, molto c’è ancora da fare, delresto, se il centro-sinistra nella città di Napoli, comeanche nella Regione, ad eccezione del primo man-dato, ha sempre vinto al primo turno, riportando unampio consenso elettorale, più di un motivo ci sarà.Certo la spazzatura, le buche, la scarsa illuminazio-ne, una giunta “anziana” che ci ha guidati in questoultimo anno e mezzo, hanno, senza dubbio, offusca-to nel cuore di molti napoletani i tantissimi obietti-vi conseguiti e, per certi versi, non si può dar tortoa chi oggi appare dubbioso e perplesso, tuttavia, il15 ed il 16 Maggio, come cittadini siamo tutti chia-mati ad una scelta importante: proseguire, con idovuti correttivi, lungo un percorso di rinascita cheha tributato alla città più luci che ombre, che ha datomolti dei frutti, talvolta addirittura insperati o sce-gliere di fare un salto nel buio, affidando le sorti diNapoli ad un candidato sconfessato finanche daivertici della compagine professionale.Ora è il nostro turno, principalmente scegliamo discegliere, scegliamo di esserci.

Avv. Alessia Schisano

Chi critica gli anni di gesitone del centrosinistra dovrebbe ricordare gli anni antecedenti prima di attaccare ad occhi chiusi

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Cosa farebbe priori-tariamente per mi-gliorare le condi-

zioni dei giovani napole-tani, una volta sindaco?

Il problema principale peri giovani di Napoli è l’oc-cupazione. In proposito sipuò attivare una serie diopportunità sul tema deibeni culturali e del turismomettendo a sistema le tantequalità dei giovani, qualila fantasia, la brillantezza,la capacità di innovare, chesono strumenti straordinarianche per il rilancio di Na-poli. Nel programma hovoluto inserire un tavoloche mi affianchi, costituitoda almeno 10 ragazzi un-der 30, naturalmente a ro-tazione perché non diventi-no gli “amici del sindaco”,ma possano anche criticar-mi, mettermi in discussio-ne, r infacciarmi le coseche non sono riuscito a fa-re e che magari ho promes-so e per esprimere libera-mente tutte quelle idee cheloro stessi proporranno conla loro capacità di innova-re. Ancora, c’è il tema im-pianti sportivi, che è moltosbilanciato verso il calcio(tanto più oggi che il Na-poli sta facendo un grandecampionato), ma bisogneràmigliorare le opportunitàanche per chi pratica altrisport. Altri temi su cui la-voreremo nascono dal con-tatto quotidiano con i ra-gazzi, come il teatro e lamusica, per i quali i giova-ni hanno una spiccata sen-sibilità e particolare capa-cità.

La speranza è che Napoliritorni ad essere un polod’attrazione per le nuovegenerazioni…

Napoli deve necessaria-mente tornare ad essere unpolo d’attrazione. Natural-mente Napoli non è Bar-cellona, ma dobbiamo gio-carci fino in fondo la cartadel la c i t tà più giovaned’Europa.

Chi gliel’ha fatto fare dicandidarsi in questo mo-mento di particolare dif-ficoltà per il Pd e per lastessa Napoli?

La necessità di mettersi ingioco credo che debba es-sere sentita in maniera va-sta da chi ha la possibilitàdi farlo. Sono stato fortu-nato: ho avuto una carrieramolto brillante, ho avutotanto dall’amministrazio-ne, infatti è dal 2000 chesono ai vertici del ministe-

ro degli Interni. Quandomi è stato suggerito e con-sigliato di usare questa miaesperienza e competenzaper Napoli, mi è parso daun lato doveroso farlo, per-ché bisogna in qualchemodo restituire quello chesi è ricevuto, dall’altro ècertamente un motivo diorgoglio, perché esserecandidato a sindaco di Na-poli, terza città italiana, èuna qualcosa di realmenteimportante.

Come si pone nei con-fronti dell’altro candida-to di centrosinistra, DeMagistris?

In nessun modo, nel sensoche credo soprattutto nelvalore dell’unità del cen-trosinistra: io gioco la mia

partita sul mio programma,sulle mie idee, sulla miacredibilità personale, sullastoria che posso esibire. Ilresto si vedrà al ballottag-gio, chi andrà e quali sa-ranno le prospettive, sem-pre in un contesto però diunità del centrosinistra, va-lore per me principale.

Un augurio per noi giova-ni…

Qualcosa di più di un au-gurio, un sostegno fortissi-mo: avete tutta la vita da-vanti, dovete affermarvi eavete la voglia, l’intelli-genza, la capacità, la deter-minazione per farlo, percui FORZA! Voi siete ilfuturo per Napoli.

Gloria Esposito

Intervista a Mario MorconeIl candidato a sindaco per il Comune di Napoli, sostenuto da PD, Sel,Verdi,Socialisti, parla ai giovani

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Michela Rostan, chi sono

Il nostro territo-rio ha bisognodi nuove risor-

se, di nuova linfa.La domanda digiovani che sioccupino di politi-ca è forte e da annichiama a raccoltatutti coloro che sisentano pronti atutelare i diritti deicittadini ed ottene-re finalmente mag-gior rispetto per lanostra martoriatacittà. La miadisponibilità alla

candidatura è natadalla risposta posi-tiva che ho dato aquesta domanda.Nel presentarmi atutti voi e nel rin-graziarvi dell’ap-poggio che mi for-nirete, vogliospendere alcuneparole per descri-vere la mia attivitàe la mia biografia.Nata nel 1982 nelCilento da padrei m p r e n d i t o r e ,impegnato in poli-tica, e madre inse-

gnante, ho eredita-to la caparbieta’ ela passione verso icontatti con lagente del primo ela voglia dicostruire dellaseconda. Ho unasorella, un cognatoed un fantasticonipote. Ho conse-guito la laurea inG i u r i s p r u d e n z acon il massimo deivoti alla FedericoII di Napoli.Svolgo l’attività diAvvocato impe-

gnato nel sociale enell’assistenza probono per le cate-gorie menoabbienti, inoltresono Presidentedell’Associazione“Napoli Futura”,grazie alla qualecoltivo la miapassione per l’as-sociazionismo. Lemie esperienzeall’estero mihanno resa consa-pevole dell’enor-me potenzialitàdella mia città edell’apporto che ioposso dare allosviluppo dellenostre territorialitàe all’impiego deigiovani. Amo lapolitica e facciopolitica perchésono attenta alleesigenze del terri-torio con lo sguar-do deciso al futuroe all’Europa. Lapassione che dasempre mi accom-pagna, mi ha por-tato a militarenella Sinistra gio-vanile circa diecianni fa.Attualmente sonom e m b r od e l l ’ A s s e m b l e aRegionale e dellaD i r e z i o n eProvinciale PD,senza abbandonarela mia professionedi Avvocato, chesvolgo con parti-colare attenzione

alle politiche delLavoro, le attivitàprevidenziali e,come accennato inprecedenza, allepolitiche sociali.Ricopro inoltre ilruolo di Segretariodel circoloG i o v a n iDemocratici diMelito di Napoli.Le tante attivitàche svolgo nellamia città e la parti-colare attenzionerivolta alle esigen-ze del territorio mihanno resa consa-pevole delle enor-mi potenzialità,delle risorse chepossediamo e dellegrande possibilitàdi impiego per igiovani e per isenza lavoro.Rispettosa dei det-tami della nostraCostituzione e fer-mamente convintache l’Italia sia unaRepubblica fonda-ta sul lavoro, sonocerta che da lìbisogna ripartirepuntando ai giova-ni. I miei Impegni,in ogni caso, mipermettono di col-tivare i miei inte-ressi, le mie pas-sioni e la pienapartecipazione allavita familiare.Difatti è la fami-glia il nucleo fon-damentale dellasocieta’ civile.

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Sono nato a Napoli poco più di30 anni fa in una famiglia dovenon si parlava mai di politica.

Mio padre Umberto, che era un im-piegato statale, e mia madre Imma,che era una casalinga, mi ebbero as-sai avanti negli anni. Non perseromai la speranza che sarebbe nato unfiglio dal loro amore.Sono cresciuto negli ‘80, quelli degliyuppies e dei paninari. Come tantinon avevo le Timberland e non ave-vo il Commodore 64, all’epoca misembrava una tragedia, ma forse fuuna fortuna. I libri diventarono lamia più grande passione. I miei eroierano Stendhal e Bukowski.E’ del 1987 uno dei ricordi più bellidi quegli anni. Il Napoli vinceva loscudetto, casa mia, come tutta lacittà, si dipingeva di azzurro e io gi-ravo per una città dove temporanea-mente alle icone di San Gennaro sierano affiancate le foto di Maradona.Nel 1989 cadeva il muro di Berlino,per alcuni in quell’anno è finito il“‘900”. Per me è solo il primo annodelle superiori. La Storia non si è an-cora incrociata con la mia storia. Ac-cadrà, indirettamente, qualche annodopo.Un sabato pomeriggio di fine mag-gio del ‘92, tornavo dal mare, men-tre arrivava la notizia dell’assassiniodi Giovanni Falcone. La rabbia, il

dolore, la sensazione che qualcunomi avesse portato via la speranza.Avevo 17 anni, nasceva il mio impe-gno associativo e politico.Nel ‘93 fondammo l’AssociazioneEduardo De Filippo, di cui diventaipresidente. La scelta cadde sul Gran-de Eduardo che amava tanto la no-stra terra e che ci aveva lasciati tutticirca 10 anni prima insieme a EnricoBerlinguer in un triste 1984. Pochimesi dopo mi iscrissi anche alla Si-nistra Giovanile (PDS) nella qualemi occupai di ambiente ed ecologia.In quel periodo cominciai a frequen-tare la facoltà di Sociologia della Fe-derico II, laureandomi alcuni annidopo. Pur amando lo studio, ho sco-perto il lavoro da giovanissimo, giàdai primi anni delle superiori. Con-segnavo pizze, facevo interviste ra-diofoniche, scrivevo per alcuni pe-riodici locali. Facevo l’animatore perle feste dei bambini d’inverno, e neivillaggi turistici d’estate. Per un pe-riodo ho fatto anche l’Arbitro Fede-rale di Calcio.Il mio praticantato da giornalista an-dava avanti, e credevo che il mio de-stino fosse in questo, ma la voglia dicambiare il mondo non te la scolli didosso e nel 1997 divenni segretariodei Democratici di Sinistra di SanCarlo Arena, il quartiere più popolo-so della città. Qualche mese dopo fui

il consigliere circoscrizionale più vo-tato in Italia per quella tornata, e an-che il più giovane.Giovanni Paolo II da sempre eserci-tava su di me una fascino enorme erappresentava una guida per il miopercorso. Il suo costante lavoro perla pace, mi spinse a dichiaramiObiettore di Coscienza. Investii unanno della mia vita in una associa-zione nel quartiere Sanità che si oc-cupava di poveri ed emarginati. Mi èsempre importato sul serio della gen-te e fu un anno straordinario.Nel 2001, per continuare il mio im-pegno nel volontariato che ancoracoltivo, entravo a far parte dell’ArciNapoli, come responsabile delle atti-vità sociali e del rapporto coi movi-menti. La mia prima esperienza funella Carovana Nazionale Antimafieche da Casal Di Principe con cinquefurgoncini sgangherati ed un camper,insieme a Don Luigi Ciotti, attraver-serà la Campania fino a chiudersi aTorre Annunziata.Il 13 dicembre del 2003 sono statoeletto Presidente del Comitato Pro-vinciale Arci Napoli. Mi sembravauna straordinaria occasione per con-tribuire al cambiamento. Non rispar-miai nessuna energia e in cinque an-ni l’Arci di Napoli è diventata, collavoro di tutti, la più grande associa-zione del centro-sud Italia.

Gli impegni lasciano poco tempo al-le mie passioni, che però ancora ogginon abbandono: amo viaggiare, nuo-tare, correre al Bosco di Capodimon-te, tirare di scherma al Collana.A gennaio del 2006 incontravo Ro-berta. Ci conoscevamo da tanto tem-po, ma è in quel periodo che nasce ilnostro amore; dopo un po’ nasceràanche Umberto, nostro figlio. Il 23aprile del 2006 sono candidato nellalista dei DS come rappresentante delmondo dell’Associazionismo e agiugno, sono eletto Consigliere delComune di Napoli.Nel 2008 vengo eletto nella Presi-denza dell’Arci Nazionale. Il mioimpegno nell’associazionismo e nelvolontariato mi ha sempre soddisfat-to, ma l’impegno di Consigliere na-sce perché avevo voglia di contribui-re al miglioramento di Napoli. Misono occupato di trasporti e cultura,alcuni risultati concreti sono statiraggiunti, ma c’è tanto ancora da la-vorare.Oggi vivo con Roberta e Umberto.Spero di potere dare a lui l’affetto el’amore che mio padre e mia madrehanno sempre rivolto a me. La sera,quando torno a casa, lo vedo dormiree spero che grazie al lavoro di tutticoloro, che come noi, amano questaCittà, il mattino dopo si svegli in unaNapoli migliore.

Mariano Anniciello si racconta

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Il mese scorso abbiamo ana-lizzato i risultati di un arti-colato sondaggio, condotto

dalla SWG, che fotografavauna situazione aperta ad ognisviluppo: nessun candidato chefosse anche solo lontnamentevicino al 50% dei voti necessa-ri per essere eletto sindaco alprimo turno, ben tre candidatiin corsa per il ballottaggio,moltissimi indecisi.Bisogna premettere che il son-daggio SWG è stato effettuatosu un panel, ossia sulle stessepersone, intervistate nuova-mente a distanza di un mesedalla prima rilevazione: questoconsente di attribuire allevariazioni dei risultati un’at-tendibilità particolare. E alloravediamole, queste variazioni.Innanzitutto, l’affluenza: i dueterzi del campione continuanoa dichiararsi propensi a votarecon altissime probabilità; manelle intenzioni di voto ai par-titi, gli indecisi scendono lieve-mente: dal 43 al 41%. A pocopiù di due settimane dal voto(il sondaggio è stato svolto dal20 al 26 aprile), si tratta di undato ancora molto alto.I candidati meno conosciuticompiono un deciso balzo inavanti nella notorietà, graziealla campagna elettorale entra-ta nel vivo: Morcone passa dal32% al 60%, Pasquino dal28% al 40%. Lettieri e De

Magistris, più conosciuti, gua-dagnano entrambi un punto(toccando rispettivamente il 71e il 78 per cento di notorietà).La cosa si riflette positivamen-te, per quanto riguardaMorcone, nelle intenzioni divoto: il candidato del PD èaccreditato di una forbice diconsensi al primo turno del 24-28%, guadagnando un punto ascapito, probabilmente, del suodiretto rivale Luigi DeMagistris, che scende legger-mente al 19-23%. In generaleperò tutti i tre maggiori schie-ramenti (centrodestra perLettieri, centrosinistra “PD-SEL” per Morcone e centrosi-nistra “IDV-FDS” per DeMagistris) guadagnano circaun punto e mezzo-due puntinelle intenzioni di voto alleliste (salendo rispettivamenteal 35%, 29,5% e 19%). Arimetterci è proprio il candida-to centrista Pasquino, cheperde 3-4 punti sia nelle inten-zioni di voto al candidato sin-daco che in quelle alla coali-zione che lo sostiene (FLI-UDC-API), stimate entrambesotto il 10%.In generale, comunque, lafiducia nei candidati rimaneinsolitamente bassa, sintomo –probabilmente – di una sfidu-cia generale nei confronti dellapolitica, anche da parte di colo-ro che dichiarano un’intenzio-

ne di voto. La classifica dellafiducia, registrata tra i napole-tani che conoscono il singolocandidato, recita: De Magistris41%, Lettieri 36%, Pasquino28%, Morcone 23%. Ma ildato si fa allarmante una voltafatto 100 il totale degli intervi-stati: De Magistris 30, Lettieri20, Morcone 6, Pasquino 5.Chiunque di questi risulti infi-ne eletto sindaco, dovrà lavo-rare molto per recuperare unenorme deficit di fiducia nellacittà che si troverà a rappresen-tare, una città che ormai confi-da ben poco nella politica e neisuoi attori, a cominciare pro-prio dai giovani.Ma i dati – così bassi – relativialla fiducia si spiegano anchein un altro modo: ossia con ilfatto che, una volta entrati nelvivo della campagna elettora-le, i maggiori candidati non sisono risparmiati attacchi incro-ciati, inevitabilmente imitatidai loro sostenitori, alimentan-do un clima molto polemicoche non giova certo a chi è incerca di consensi trasversali.Questo potrebbe spiegareanche un’altra – apparente –anomalia, registrata nellerisposte alla domanda sugliscenari per il secondo turno; irisultati sono simili a quellivisti il mese scorso: Morcone“agguanta” Lettieri 50 a 50;De Magistris manterrebbe un

vantaggio più contenuto rispet-to a prima prima (51 a 49) sulcandidato del centrodestra;Pasquino perderebbe netta-mente la sfida con Lettieri per33 a 67. Ma la novità vera stanel numero degli indecisi:invece di diminuire, dopo unmese, il loro numero cresce enon di poco: aumentano di 7punti in caso di Morcone ver-sus Lettieri, di 8 in caso diLettieri versus Pasquino, eaddirittura di 12 se al ballottag-gio si sfidassero Lettieri e DeMagistris. Questo dato, appa-rentemente anomalo, si puòspiegare con una tendenza alricollocamento da parte deglielettori di tutte le aree, unrimescolamento delle carte chenon si evince tanto nelle inten-zioni di voto al primo turno,quanto appunto nelle preferen-ze in caso di ballottaggio neivari scenari.Infine vediamo cosa dice inve-ce il sondaggio della LorienConsulting, altro istituto nazio-nale specializzato in rilevazio-ni pre-elettorali. La Lorien haeffettuato due rilevazioni, auna settimana di distanza l’unadall’altra (21 e 29 aprile).Anche questi sondaggi confer-mano un trend positivo per leliste di centrodestra a sostegnodi Lettieri (dal 32% al 35%),ma anche per la coalizione asostegno di De Magistris (dal

18% al 22%), mentre perde-rebbero punti sia il centrosini-stra pro-Morcone (dal 31% al28%) che il Terzo polo perPasquino (dal 13% al 10%).Ma nelle intenzioni di voto aicandidati sindaci lo scenariointerno al centrosinistra risulte-rebbe capovolto: se il 21 aprileDe Magistris risultava secondodietro Lettieri con 3 punti divantaggio su Morcone (24contro 21), una settimana dopoil candidato del PD vieneaccreditato di un sorpasso, sep-pur di pochissimo (24% contro23,1%). Vale la pena sottoli-neare che secondo Lorien gliindecisi sarebbero invece inaumento di ben 4 punti (dal16% al 20%), comunque moltidi meno di quelli rilevati dallaSWG.Un’ultima considerazioneriguarda i futures, ossia le pre-visioni fatte dagli elettori suchi secondo loro risulterà infi-ne il vincitore, indipendente-mente dalla loro preferenza:tanto la SWG quanto Lorienrilevano una netta tendenza afavore di Lettieri (dato per vin-cente da oltre il 40% degliinterpellati), mentre i due can-didati di un centrosinistra spac-cato, Morcone e De Magistris,si dividono equamente unaquota che varia dal 30 al 40%a seconda dell’istituto di ricer-ca.

Napoli, i sondaggi: dopo un mese, poche sorpreseSWG e Lorien Consulting confermano una situazione imprevedibile

La città contesa La sfida elettorale L’ex sindaco

A cura diSalvatore Borghese

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Forse mai come inquesta tiepida prima-vera 2011, i risultati

delle elezioni amministra-tive che si terranno in1344 comuni italiani tra il15 e il 16 maggio, sarannopoliticamente determinan-ti a livello nazionale. Disolito è sempre cosi, chivince non ingigantisce i ri-svolti, chi perde non mini-mizza, sostenendo accesiconfronti sul peso effettivodi uno zero virgola in più oin meno. Stavolta sarà dif-ficile sostenere la tesi dellavalenza solo localistica deirisultati, soprattutto perquanto riguarda le piùgrandi città coinvolte; To-rino, Bologna, ma soprat-tutto Napoli e Milano.Mentre infatti per le primedue il centro-sinistra sem-bra non avere problemi apromuovere i suoi candi-dati, rispettivamente Fassi-no e Merola, Milano e Na-poli rappresentano i casipiù incerti e spinosi e mol-

ti, tra cui il presidente diSel Nichi Vendola, sosten-gono che proprio i risultatielettorali in queste duecittà, saranno importantiper valutare la situazionepolitica complessiva delpaese. “ Milano e Napoli,afferma Vendola, sono ledue grandi capitali delNord e del Sud, i luoghi incui Berlusconi ha ingag-giato una competizioneegemonica significativa; laprima è la sede del malgo-verno della Moratti, la se-conda dell’incantamento edelle magie del premier.Ma l’abracadabra non hafatto sparire l’immondizia“. Nel capoluogo lombar-do, Letizia Moratti sem-bra, anche dalle prime in-discrezioni, avere moltepiù difficoltà rispetto alleprecedenti elezioni, nonavendo più l’appoggio diUdc e di una parte di An.Casini e Fini quindi le sof-fieranno parecchi voti nelcentro-destra e il candidato

del Pd Giuliano Pisapia,appoggiato da tutto loschieramento di centro-si-nistra, ne approfitterà perridurre lo svantaggio egiocarsela poi al ballottag-gio. L’eventuale sconfittadella Moratti, data comun-que in calo nell’apprezza-mento dei milanesi, rap-presenterebbe un pesantescricchiolio per l’interamaggioranza e soprattuttouna svolta per un sistemadi potere costruito in tantianni. A Napoli la situazio-ne è opposta; ad un unicocandidato di centro-destraGianni Lettieri, si contrap-pongono il candidato delPd Mario Morcone e l’exPm Luigi De Magistris,che candidati insiemeavrebbero sicuramentevinto ma che finiranno percontendersi il posto, conPd in calo secondo i son-daggi, per un probabileballottaggio con Lettieri.La situazione dunque, co-me al solito a Napoli, è

particolare, la città è infermento, si susseguonoviolenze e minacce so-prattutto tra i più giovani edopo il pasticciaccio delleprimarie, si rischia che icittadini siano allontanatidalle urne. Napoli è unacittà in ginocchio e daqualche parte dovrà ripar-tire, ma non si riesconocomunque a fare previsio-ni; cosa certa è che anchequi la maggioranza si gio-ca molta della sua credibi-lità politica nazionale, an-cor di più messa in discus-sione dall’imponente ri-comparsa in questo perio-do dei cumuli di immondi-zia che hanno nuovamenteinvaso la città. Tra menodi quindici giorni si apri-ranno le danze, in Italia inmolti da tempo si augura-no una svolta politica.Chissà che queste elezioninon possano rappresentar-la.

Stefano Behrend

Amministrative 2011: un test politicoA Napoli e Milano regna l’incertezza, il paese è pronto nuovamente a schierarsi

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Come da tradizioneNapoli scopre edincorona una nuova

giovane promessa del ten-nis mondiale. L’olandeseThomas Schoorel vince laTennis Napoli Cup “TrofeoBanco di Napoli chal-lenger” organizzato, comeogni anno, dal Tennis ClubNapoli e da Makers. Infinale ha superato l’azzurroFilippo Volandri in due set,6/2 7/6 (4). Ventudue anni,diritto e servizio devastan-ti, da Napoli Schoorel com-incia la sua scalata allaclassifica mondiale. DopoFerrero, Safin, Ferrer eGasquet, ora Napoli trovaun nuovo campione.“Sono felicissimo - hadetto Schoorel - di essereriuscito a vincere a Napoli.Ringrazio tutto il pubblicodi Napoli. Mi sono trovatobenissimo. Da Napolispero che cominci la miascalata nelle migliori

posizioni mondiali.Volandri è stato moltobravo soprattutto nel sec-ondo set quando ho servitoper il match. E’ riuscito afarmi il break, ma sonorimasto concentrato ed èstato fondamentale chiud-ere la partita al tie-break.La prossima settimanariposerò poi andrò a gio-care il challenger di Romae poi le qualificazioni delMasters 1000 di Roma.Tornerò a Napoli perdifendere il titolo dellaTennis Napoli Cup.Tanto pubblico nella finaledi oggi, oltre mille persone,come per tutta la settimana,sulle tribune del TennisClub Napoli che accompa-gna la settimana dellaSanta Pasqua dei sportivinapoletani. L’evento restaun appuntamento impor-tante per la città, comedimostra la discreta atten-zione dei media nazionali e

soprattutto locali. Il torneodi Napoli ha confermatoanche il buon momento diFilippo Volandri che è tor-nato stabilmente, ormai, trai primi cento giocatori delmondo e dopo il torneo diNapoli salirà ancora inclassifica e proverà a rien-trare tra i top 50 suo obiet-tivo di stagione.“Faccio i complimenti – hadetto Volandri – aSchoorel. Ha giocato unagrande partita. Sicuramentea breve lo troveremo tra iprimi giocatori del mondo.E’ un giovane con ungrande futuro. Saluta tuttala gente di Napoli che mi èstata vicina per tutta la set-timana. Giocare a Napoli ecome se giocassi in casa,voglio tornare e spero diriuscire a trionfare ilprossimo anno”.In mattinata si è disputatoil tradizionale torneo deigiornalisti – Trofeo

Armando Minucci vintodalla coppia AndreaMilone e Giovanni Marino,premiati da Paolo Minucci,contro la coppia RobertoConte e MicheleColangelo, patrocinatodalla associazioneBluduemila presieduta daMarco Del Gaiso.Nella giornata di ieri lacoppia Travis Rettenmaiere Simon Stadler ha vinto iltorneo di doppio con ilpunteggio di 6/4 6/4 controla coppia Travis Parrott eAndreas Siljestrom.Alla vigilia della manifes-tazione tennistica, è statoassegnato anche il premioNapoli andato lo scorsoanno al cardinaleCrescenzio Sepe.Quest’anno è stato il presi-dente del Napoli AurelioDe Laurentiis ad essereinsignito del premio.

LR

Un olandese a Napoli

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AMontedidio, uno dei quartieri diNapoli, in un tempo non abbastanzalontano dagli orrori della guerra da

far sparire i racconti di essa dalla bocca dimolti dei protagonisti, un ragazzo decide discrivere della sua vita, di come giorno dopogiorno essa muti forma e di tutti i sentimen-ti che esplodono in lui. Riceve un bumeranin regalo, oggetto che diventerà suo com-pagno di viaggio, capace di far sognare ilgiovane protagonista e farlo avvicinare aMaria, ragazzina dai tristi trascorsi costret-ta a crescere in fretta dalla miseria cheincalza e spinge la gente ad accettare qual-siasi compromesso. Anche il giovanecresce insieme a Maria, con lei scoprelentamente cos'è “l'ammore” ed anche quel-la parte di sé che avrebbe preferito restassenell'ombra, quella cattiva che gli fa tremarele mani dalla rabbia, che vuole far male achi tenta di separarli. Diventa ragazzo dibottega di un falegname del quartiere, egrazie a lui conosce il ciabattino Rafaniello,originario di Gerusalemme e portatore diun messaggio di pace e di un sogno, quellodi volare, spiegare le ali e raggiungere ilproprio destino. Le Monde l'ha definito ilmiglior lavoro di Erri de Luca, è un librointenso, un testo in cui sentimenti di ognigenere avvolgono ogni singola pagina. É ildiario di un bambino che l'istante dopoessersi accorto d'essere ormai un ragazzo, ècostretto a diventare un uomo. L'autore rac-chiude mesi in un diario che all'apparenzasembra accogliere al suo interno un paio disettimane. Ci offre l'analisi di una cittàsenza alcuna riflessione, disponendo fattiquotidiani alla rinfusa, lasciando raccontaredi questo microcosmo che è Montedidiopersonaggi appena accennati ma reali econcreti perché esperti della vita.Montedidio è in fondo come una bellafavola d'una volta, una di quelle com-moventi, allegre e tragiche allo stessotempo, con un dolce finale che si fadesiderare e prima di giungere lascia il let-tore alla mercé di ombre tetre. Erri de Lucaconferma essere un pregevole narratore,capace come pochi di r endere leggere leproprie parole, anche quando essedescrivono scene impietose, lasciando sem-pre piccoli scorci per qualche sorriso, comequando parla del napoletano e della neces-sità di conoscere anche l'altra lingua, quel-la nazionale che sa un po' di tradimentoverso le proprie origini, anche se “molti dinoi non lo parleranno mai l'italiano e mori-ranno in napoletano”.

LI

Montedidio, un romanzo sulla Napoli nascosta

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Sarà stato per la presen-za del segretario gen-erale della CGIL, Su-

sanna Camusso, o per lasituazione drammatica cheormai centinaia di migliaiadi campani vivono. Qual-cuno dirà pure che la suaparte l’ha fatta il sole, che èrimasto a splendere in altotutto il giorno scacciandovia i nuvoloni e le pioggedei giorni scorsi e rendendopiacevole camminare per levie del centro. Quel che ècerto è che a Napoli unamanifestazione così non sivedeva da tempo. In strada c’erano davverotutti: dai precari della scuo-la ai cassintegrat i del leaziende campane, dagli im-migrat i agl i s tudenti , a imedici e infermieri delleASL campane e della sanitàprivata. C’erano perfino gliormai ex lavoratori dellaCDI di Calitr i , l’aziendatessile fallita di Gianni Let-

t ier i , arr ivat i in massa aNapoli da Avell ino duegiorni dopo essere stati li-cenziati. Allo sciopero gen-erale del 6 maggio indettodalla CGIL, insomma, man-cavano solo le Istituzioni: amarciare insieme ai lavora-tori c’erano solo il presi-dente del la FondazioneSudd, Antonio Bassolino, eil consigliere regionale PDAntonio Marciano. Eppure,nei corridoi del Consiglioregionale, a Palazzo SantaLucia e al Comune quelvenerdì non c’era anima vi-va. Quelli che erano a mani-festare, però, quel losciopero se lo sono goduto.E hanno potuto ascoltare eapprezzare le parole di lottae di speranza che SusannaCamusso ha gridato alla pi-azza gremita. A partire dal-l’impegno per superare ledistanze e unire di nuovo,come un tempo, tutti i sin-

dacati. “E’ vero quel chedice Napolitano l’unità ènecessaria perché solo unitii lavoratori e sindacati pos-sono davvero tornare a es-sere forti . Non possiamoavere un Paese dove il Gov-erno continua a mettercil’uno contro l’altro. Voltarepagina e’ possibile ma dob-biamo decidere insieme ditornare nei luoghi di lavoroe dare la parola ai lavora-tori”, ha detto il segretariogenerale, per poi ricordarecome l’unità debba “essercisulle cose che si chiedono”.Perché questo sia possibile,però, è necessario ancheavviare un nuovo rapportocon gli industriali ai quali laCamusso chiede di “voltarepagina, smettere di dividereil sindacato con accordi sep-arati e ripartire da più dirittinel lavoro” perché “questapolitica non ha portato anessun risultato” e, anzi, hadanneggiato le categorie so-

ciali più deboli. Su tutti, igiovani, ai quali il Paese“deve ridare una età adultaper tornare ad avere unaprospettiva per il futuro”.La ricetta della Camusso èsemplice: “Ci sono cose chepossono essere fatte e che alministro dell’Economia in-teresserebbero perché nonhanno costi, come per esem-pio ridurre le tipologie di la-voro e dare certezza a quelleche restano. Si può anchecambiare la modalità concui viene erogata l’indennitàdi disoccupazione, così dagarantire una continuità nelreddito dei lavoratori. E an-cora, si può immaginare checi sia una relazione tra l’in-vestimento in preparazioneche fanno i giovani e il la-voro che possono trovare”.Si può, è vero. Ma siamo si-curi che questo Governo lovoglia davvero?

GM

La CGIL riconquista NapoliIl 6 maggio migliaia di persone in piazza al fianco della Camusso

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L’Italia è una repubblica democratica fon-data sul lavoro, così cita il primo artico-lo della nostra costituzione ma a rileg-

gerlo oggi risulta quasi beffardo e ironico. Ineffetti l’Italia è paese a crescita zero che pre-senta un tasso di disoccupazione giovanile tra ipiù alti d’Europa, che inerme assiste alla fugadi tanti giovani verso mete straniere, dove lacassa integrazione è ancora una terribile realtà,soprattutto nel Mezzogiorno, in cui il lavorosommerso miete ancora tante vittime, quelleinascoltate, come ad esempio le morti

bianche. Ed è di fronte a queste realtà e forsespeculando un po’ di protagonismo che si alzala voce alta di qualcuno che dice Ma quale fes-ta del lavoro? Il lavoro si festeggia lavorando.Sembrerebbe quasi logico visto le tragica situ-azione, ma tanto logico non è. L’importanza difesteggiare il lavoro il Primo Maggio è proprioracchiusa in quel primo articolo della nostracostituzione che in occasione dei 150 anni ac-quista un valore simbolico di modernità e fu-turo. Con quell’articolo si volle affermarechiaramente l’uguaglianza di ogni singolo cit-

tadino e il valore del lavoro come veicolo at-traverso il quale ogni individuo potesse es-primere allo stesso tempo il proprio con-tribuito alla crescita della società in cui vive.Nulla al di fuori del proprio lavoro avrebbe le-gittimato nella nuova Italia riconoscimenti di-versi.Oggi più di prima quell’articolo è attualissimoed è per queste ragioni che è stato un occa-sione persa quella di non festeggiare scenden-do in piazza il Primo Maggio e lasciando aper-ti gli esercizi commerciali in molte città. Perfi-no in America, il paese del capitalismo, unacosa del genere non sarebbe mai accaduta, nelprimo martedì di Settembre dedicato al LaborDay, infatti in quella giornata non aspettatevidi vedere nemmeno un ristorantino aperto perturisti. E se il Primo Maggio in Italia nel seco-lo scorso ha rappresentato il ricordo della tristestrage di Portella della Ginestra oggi rappre-senta un momento per rivendicare quelli chesono diritti di tanti giovani qualificati per iquali non c’è un posizionamento degno eadeguato al loro livello, dei precari a cui vienesottratto il futuro con contratti mortificanti acui viene tolta la possibilità di alzare la testa eriscattare la proprio libertà. E chi afferma cheoramai è una festa inutile non solo manca disenso di responsabilità che dovrebbe unircisull’impegno di trovare opportunità e prospet-tive più solide per il futuro ma soprattutto di-mentica che la vera libertà individuale non puòesistere senza sicurezza economica ed indipen-denza. La gente affamata e senza lavoro è lapasta di cui sono fatte le dittature.

Roberta Capone

La rabbia di Castellammare

Fondata dall’IRI nel 1937,la Fincantieri nacquecome società finanziaria

di stato per la cantieristica sulmodello della Finmare attra-verso cui lo Stato assumeva ilcontrollo di tutti i grandi grup-pi cantieris t ici del l’epoca(CNR, CRDA, OTO e Ansal-do). Ora, però, risentendo an-cora della profonda crisi fi-nanziaria mondiale degli ulti-mi anni, sta vedendo semprepiù decadere la sua stabilità,economica ma soprattutto in-terna all’organico che, soprat-tutto nella sede di Castellam-mare di Stabia, in Campania,sta vivendo un periodo di fortetensione. Il malcontento degli operaidell’impianto si è manifestati

in più occasioni in volantinag-gio e manifestazioni di protes-ta che peggiorano una situ-azione che sembra già sul pun-to di crollare. Perfino le va-canze pasquali, che dovreb-bero essere vissute nel laserenità della propria famiglia,sono state costellate da una se-rie di iniziative che purtroppostanno avendo il solo risultatodi innervosire i residenti giàcolpit i dal la diff ici le s i tu-azione della zona di Castel-lammare che soffre una crisidi sviluppo senza precedentiche si estende anche sui com-parti un tempo produttivi. Eppure, nonostante la tensionesia al le s tel le , la vi ta aicantieri non si è fermata, e,anzi, gli operai che possono

ancora entrare in fabbricaseguono gli orari di una ef-fimera normalità fatta di cam-bio di turni e pause, consuetu-dini a cui è difficile rinuncia-re. Tutti gli altri si adoperanoper chiedere informazioni econforto in un momento in cuinon sembra esserci speranzase non quella dell’attesa chequalcosa possa cambiare, maad aspettare le is t i tuzioni ,sembra proprio che neanchequest’ultima possibilità siapossibile: da un lato, alla no-tizia delle innumerevoli mani-festazioni di pretesta il min-istro Sacconi afferma di nonaver neanche mai ricevuto al-cun documento o notifica sueventuali esuberi o piani in-dustriali, proclamando un’in-

sensata fuga di notizie voltasolo ad allarmare lavoratori eresidenti per cercare di crearedisagi e premere così sucommesse pubbliche; dall’al-tro, invece, lo stesso sindacodi Castellammare di Stabia,Luigi Bobbio, getta benzinasul fuoco non partecipandoalle manifestazioni , madichiarandole strumentalizzatee prive di valore da prenderein considerazione.Sta ormai per giungere lastretta finale, sono in bilico al-meno 2000 posti di lavoro el’unica cosa riuscita a creare èuna situazione di stallo da cuinessuno sembra potere, o vol-ere, uscire.

Flavia de Palma

L’importanza di quel primo articoloIl nostro futuro è racchiuso nella nostra costituzione

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Benevento si confermauna città sui generis,laboratorio di nuovi

scenari politici ma non solo.Molti commentatori, infatti,si stanno cimentando nel-l’inquadrare l’esperimentodella coalizione PIT (“Patto

Istituzionale per ilTerritorio”) all’interno di uncontesto più ampio, scor-gendo nel capoluogo sannitauna fucina di idee in gradodi suggerire nuove soluzioniaddirittura in ambitonazionale. Ecco così che, da

una parte, i detrattori deipolitici che sostengono talelista l’hanno presto ribattez-zata ironicamente come“Papocchio Istituzionale peril Territorio” e che, dall’al-tra, il sito www.osservato-riosuldoposisma.com hainserito il caso beneventanoin un’inchiesta sul “fascio-comunismo”. Naturalmentei protagonisti della nascitadi questa formazione politi-ca parlano di un superamen-to delle ideologie per dareuna risposta adeguata alleesigenze della città, mentrele altre coalizioni cittadineritengono che ci sia stato unaccordo tutt’altro che virtu-oso, che dietro il quale sicelerebbe insomma ilproposito, da parte di unacerta classe dirigente, direstare a qualunque costoaggrappata alle poltrone,anche se questo significarinnegare la propria storiapolitica. Noi, sul nostrosito, abbiamo invece conia-to l’espressione, se voleteneutra e asettica macomunque rispondente alla

realtà, di “coalizione mista”per descrivere l’ineditosodalizio tra De Mita,Mastella e viespoliani, cona guida l’ex comunistaNardone. Altra questionecontroversa è poi quella deisondaggi. A quanto pare siail PD che il PDL ne avreb-bero commissionato uno perloro uso interno, sol che poiquesti sono divenuti,almeno in parte, di dominiopubblico. Entrambi,dunque, non avrebbero ilcrisma dell’ufficialità - per-altro non hanno preso inconsiderazione uno dei can-didati a sindaco, Medici.Comunque da indiscrezionisembra che le due rile-vazioni demoscopiche con-cordino nel dare il sindacouscente, Fausto Pepe, dinuovo vincente al primoturno. Voi continuate aseguirci, qui e sul nostroportale vi terremo aggior-nati sugli sviluppi delleelezioni amministrativenella nostra regione!

Vito Contardo

Comunali a Benevento, embrione di nuove creature politiche nazionali?La strano caso della coalizione PIT e dei sondaggi non ufficiali

Riprendiamoci la città. Liberiamo Camposano

“Le ragioni di tutti contro gli interessidi pochi “. L’essenza dell’ impegnopolitico della lista “la Forza dei Val-

ori” e del candidato a sindaco di Cam-posano Lucio Barbato, esponente delPD, è racchiusa in questa formula: con-tinuare a stare dalla parte di tutti i cittadi-ni e dare voce a tutti, soprattutto ai piùdeboli. Dopo anni in cui ad amministrare è statoil centrodestra, la città di Camposano èprofondamente cambiata.La coesione sociale è quotidianamente arischio: aumentano, negli ambienti lavo-rativi e nella vita quotidiana, i soprusi, ladiffidenza, l’intolleranza, le liti person-ali, la violenza.I giovani, come in tutta Italia, non hannofuturo e raramente vengono interpellati epresi in considerazione.Aumenta ogni giorno la schiera degli es-

clusi: disoccupati, precari, lavoratorisfruttati, poveri.Le famiglie e le persone continuano anon trovare risposte alle proprie neces-sità.Camposano deve e può tornare ad esserela città dell’accoglienza, dei diritti, del-l’operosità al servizio di tutti; esiste in-fatti un’altra faccia della città in cui agis-cono cittadini e organizzazioni capaci diresistere, di costruire e di colmare i vuoticreati da queste amministrazioni. Questoè l’unico motivo dell’ impegno della listala “Forza dei valori” e di Lucio Barbato. Si è lottato contro le privatizzazioni perdifendere i cittadini dai rincari deiprezzi. Sono state raccolte le firme con-tro la privatizzazione dell’acqua che è unbene comune e si sosterrà in massa il ref-erendum del 12 giugno. Si è combattutocontro sprechi e malaffare. Si è con-

trastato l’attuale PRG che non tutela ilterritorio e mortifica le aspettative deicittadini. Si è difesa la scuola contro l’in-curia e l’indifferenza degli amministra-tori.Occorre, tuttavia, sottolineare il principiofondamentale per il quale occorre batter-si: rafforzare la democrazia significatutelare tutti i cittadini, abolire i privilegie le sacche di distinzione che hanno af-fossato Camposano. Rispondere in mo-do collettivo alle esigenze individualiconsentirà di rialzare Camposano. Per tale motivo, in vista delle elezionicomunali del 2011, la “Forza dei valori”vuole mettere in moto un ampio proces-so di partecipazione politica, per costru-ire insieme un progetto di città e di gov-erno del territorio.

Felice Manganiello

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Ancora una volta Castel Nuovo di Napolidiventa lo scenario per un’incredibilemostra di un grande artista: dal 4 Maggio

2011, fino al 30 dello stesso mese, sarà allestita lamostra antologica di Andrea Vizzini, CodicePerpetuo, dedicata all’artista di origine siciliana mache vive a Venezia dal 1978.L’artista si è personalmente occupatodell’allestimento della mostra che è statapatrocinata dal Comune di Napoli-Assessorato allaCultura, dal Ministero per i beni e le attivitàculturali di Napoli e sarà presentata dalla Direttricedel Castel Sant’Elmo Angela Tecce.Coordinamento e ideazione di Michele Loria (ArteGlobo-Nola).Un dialogo tra scultura e pittura che divienesempre più interattivo: per la prima volta le formeessenziali e cromatiche non solo diventano parteintegrante degli ambienti dipinti ma sono presential contempo all’interno dell’esposizione,acquisendo un chiaro valore totemico: la salaespositiva è trasformata in un riflesso specularedella rappresentazione pittorica.Un ritratto completo dell’artista, complesso epoliedrico che è entrato nell’universo della pitturaattraverso il mondo dell’architettura, l’influenzadella quale è visibile nelle varie opere esposte. Ilpercorso della mostra di articola attraversol’esposizione dei lavori d’esordio dell’artista in cuiè più evidente l’aspetto figurale, fino alle ricerchesubliminali che hanno consentito ad AndreaVizzini di oltrepassare e forzare i linguaggitradizionali dell’arte per esprimere le tensionidell’uomo contemporaneo.La mostra si focalizza sui più importanti noditematici e iconografici che hanno caratterizzato ilviaggio artistico di Vizzini che con eleganza hasaputo mostrare come la mente dell’uomo godadella facoltà di percepire la realtà ancor prima diaverla compresa realmente.Una supremazia della mente e delle idee che nasceda un lungo studio sulle modalità della percezioneumana: una riflessione che ha portato l’artista allaconvinzione che la coscienza tenda al bello,all’essenziale e stabilendo un ordine e un’armonianel caos.

Flavia de Palma

La Napolidi Riccardo Carbone

Il Codice Perpetuodi Andrea Vizzini

L’uomo dei terremotie la previsione su Roma

Federico Garolla, Ugo Mulas, La Verificadell’arte. Da Marcel Duchamp a Vitalitàdel negativo sono solo alcuni degli eventi

nati grazie alla collaborazione tra la Soprinten-denza Speciale per il Polo Museale Napoletanoe gli Incontri Internazionali d’Arte che ancorauna volta rinnovano la loro unione per organiz-zare la mostra dedicata al fotografo napoletanoRiccardo Carbone.140 scatti del grande fotoreporter partenopeosono esposti nelle sale di Villa Pignatelli: nellasua attività quarantennale, principalmente comecollaboratore del quotidiano Il Mattino, dal Fa-scismo alla Seconda Guerra Mondiale, dalla ri-costruzione post-bellica al boom economicodegli anni Sessanta: la sua arte ha documentatola storia dell’Italia.La mostra è un omaggio a Napoli e al fotografoche meglio ha saputo raccontarla, mostrandoluoghi, personaggi, raccontando la sua storiaattraverso immagini toccanti, penetrando inrealtà che raramente sono toccate: infanzia,prostituzione ed emigrazione, macerie e tra-sformazioni urbane e sociali che hanno caratte-rizzato il volto di una città che mai ha smessodi attrarre per la sua ricchezza e complessità,storica, artistica e culturale, esercitando unaforte influenza su generazioni di intellettuali,artisti, scrittori, registi, attori.Questa iniziativa conferma l’impegno degli In-contri Internazionali d’Arte e la SoprintendenzaSpeciale per il Polo Museale Napoletano per larealizzazione di un ciclo di mostre miranti a fa-re della Casa della fotografia del Palazzo Pi-gnatelli, inaugurata dalla mostra di Ugo Mulas,un punto di riferimento per la conoscenza e va-lorizzazione degli Archivi fotografici, e per laconoscenza e la diffusione della fotografia con-temporanea, mostrandosi alle nuove generazio-ni e al panorama artistico internazionale.l’evento è dedicato a Graziella Lonardi Buon-tempo, recentemente scomparsa: fondatrice de-gli Incontri Internazionali d’arte e organizzatri-ce di mostre memorabili per oltre quarant’anni,di cui Gabriella Buontempo ha raccolto l’ere-dità culturale e spirituale.

Fdp

Si chiamava Raffaele Bendandi, natoa Faenza il 7 ottobre 1893, è mortoa Roma nel 1979 e da

tutti viene riconosciuto come “ l’uomodei terremoti”. Sono state ritrovate nu-merose carte riguardanti i suoi studi, al-cune però sono andati bruciate o sonopervenuti parzialmente. Da tempo si èdiffusa la voce della sua previsione di unterremoto particolarmente devastante aRoma per l’11 Maggio 2011, e man manoche ci si avvicina a quella data, il panicosi sta diffondendo in città. La sua teoria,mai veramente riconosciuta dalla comu-nità scientifica, si basava sulla sua im-provvisa intuizione che anche la crostaterrestre fosse soggetta all’azione gravi-tazionale della luna e degli altri pianeti,con ritmi e tempi differenti a secondadella posizione dei corpi celesti. Le sueprevisioni spesso e volentieri si sono ri-velate corrette, tra cui quella tristementenota del terremoto in Friuli del 1976, tan-to da assicurargli una notevole fama so-prattutto negli Stati Uniti e in Giappone,ma la presidente dell’istituzione “ LaBendandiana”, Paola Lagorio, seccamen-te afferma l’assoluta infondatezza dellevoci che riguardano Roma. Quella dellaprevisione di un terremoto a Roma perl’11 Maggio è soltanto una bufala che an-cora non si è capito come sia potuta veni-re fuori. Da Roma ci chiamano giusta-mente in continuazione per capire e persapere, ma l’impressione è che ci sia sta-to un vero e proprio sciacallaggio su que-sta previsione, continua la Lagorio, per-ché dalle carte emerge solo che in quelladata ci sarà un allineamento dei pianeti,ma non viene mai citata la città di Ro-ma”.Se lo dicono loro.

Stefano Behrend

Page 16: Votare PD, votare Morcone · mandare a Napoli e in Campania, e che senza i suoi voti Lettieri non va da nessuna parte. I na - poletani, dal canto loro, se ne stanno rendendo conto

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