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1 w84 15/6 p. 31 Domande dai lettori C’è alcun motivo scritturale per cui i testimoni di Geova non dovrebbero accettare i sostituti del sangue o il “sangue artificiale”? È ben noto che per motivi religiosi i testimoni di Geova non accettano trasfusioni di sangue. Fin dal tempo di Noè i veri adoratori non mangiano sangue. (Genesi 9:3, 4) Il sangue tolto a una creatura doveva essere eliminato; non si poteva conservare. (Deuteronomio 12:22-25) Ai cristiani è comandato di ‘astenersi dal sangue’. Perciò i testimoni di Geova non accettano trasfusioni di sangue altrui, né permettono che il loro proprio sangue sia prelevato, conservato, e successivamente reinfuso nelle loro vene. — Atti 15:28, 29. Ma i testimoni di Geova non hanno nulla in contrario dal punto di vista religioso a che il sangue perduto venga sostituito con soluzioni non ematiche. Fra le più usate vi sono le soluzioni saline, il lattato di Ringer, il Dextran e l’Hespan. I medici riconoscono che questi espansori del volume plasmatico hanno certi vantaggi; uno dei principali è che non espongono il paziente alle varie malattie e agli altri rischi delle trasfusioni di sangue. I fatti mostrano inoltre che la maggioranza dei pazienti può vivere con un ematocrito molto più basso di quanto si pensava un tempo. In anni recenti sono stati fatti molti esperimenti con un sostituto del sangue a base di perfluorati (il cosiddetto sangue artificiale) che sembra essere in grado di trasportare ossigeno alle cellule del corpo. Finché gli esperimenti non saranno terminati, l’uso di questo prodotto comporta un rischio calcolato. Ma non è un derivato del sangue e quindi il suo uso non contrasta con una coscienza cristiana addestrata secondo la Bibbia. w84 15/10 p. 31 Domande dai lettori Può un cristiano accettare un trapianto di midollo osseo, dal momento che il sangue è prodotto dal midollo? I medici eseguono la maggior parte dei trapianti di midollo osseo estraendo un po’ di midollo da un donatore (spesso un parente stretto) e quindi iniettandolo o trasfondendolo nel paziente malato. Sperano che il midollo così innestato raggiunga le cavità in cui si trova il midollo del malato, e in seguito funzioni normalmente. Di solito si prende in considerazione questo intervento solo in casi critici (come l’anemia aplastica o la leucemia acuta), poiché ci sono rischi ben noti nella preparazione di una persona per il trapianto del midollo e nella terapia successiva. Come dice la stessa domanda, i globuli rossi del sangue vengono prodotti dal midollo di certe ossa, come le costole, lo sterno e le ossa del bacino. Si può pertanto ben capire perché, alla luce della proibizione biblica relativa al sangue, ci si chieda se un cristiano può accettare l’innesto di midollo osseo umano. La Bibbia afferma chiaramente che i servitori di Dio devono ‘astenersi dal sangue’. (Atti 15:29, 29; Deuteronomio 12:15, 16) Ma, dal momento che i globuli rossi vengono prodotti dal midollo osseo rosso, le Scritture classificano il midollo con il sangue? No. Infatti si parla del midollo animale come di qualsiasi altra carne che poteva essere mangiata.
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Page 1: w84 p. 31 Domande dai lettori C’è per cui i testimoni di ... · testimoni di Geova non accettano trasfusioni di sangue altrui, né permettono che il loro proprio sangue sia prelevato,

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C’è alcun motivo scritturale per cui i testimoni di Geova non dovrebbero accettare i sostituti del sangue o il “sangue artificiale”?

È ben noto che per motivi religiosi i testimoni di Geova non accettano trasfusioni di sangue. Fin dal tempo di Noè i veri adoratori non mangiano sangue. (Genesi 9:3, 4) Il sangue tolto a una creatura doveva essere eliminato; non si poteva conservare. (Deuteronomio 12:22-25) Ai cristiani è comandato di ‘astenersi dal sangue’. Perciò i testimoni di Geova non accettano trasfusioni di sangue altrui, né permettono che il loro proprio sangue sia prelevato, conservato, e successivamente reinfuso nelle loro vene. — Atti 15:28, 29.

Ma i testimoni di Geova non hanno nulla in contrario dal punto di vista religioso a che il sangue perduto venga sostituito con soluzioni non ematiche. Fra le più usate vi sono le soluzioni saline, il lattato di Ringer, il Dextran e l’Hespan.

I medici riconoscono che questi espansori del volume plasmatico hanno certi vantaggi; uno dei principali è che non espongono il paziente alle varie malattie e agli altri rischi delle trasfusioni di sangue. I fatti mostrano inoltre che la maggioranza dei pazienti può vivere con un ematocrito molto più basso di quanto si pensava un tempo. In anni recenti sono stati fatti molti esperimenti con un sostituto del sangue a base di perfluorati (il cosiddetto sangue artificiale) che sembra essere in grado di trasportare ossigeno alle cellule del corpo. Finché gli esperimenti non saranno terminati, l’uso di questo prodotto comporta un rischio calcolato. Ma non è un derivato del sangue e quindi il suo uso non contrasta con una coscienza cristiana addestrata secondo la Bibbia.

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Può un cristiano accettare un trapianto di midollo osseo, dal momento che il sangue è prodotto dal midollo?

I medici eseguono la maggior parte dei trapianti di midollo osseo estraendo un po’ di midollo da un donatore (spesso un parente stretto) e quindi iniettandolo o trasfondendolo nel paziente malato. Sperano che il midollo così innestato raggiunga le cavità in cui si trova il midollo del malato, e in seguito funzioni normalmente. Di solito si prende in considerazione questo intervento solo in casi critici (come l’anemia aplastica o la leucemia acuta), poiché ci sono rischi ben noti nella preparazione di una persona per il trapianto del midollo e nella terapia successiva.

Come dice la stessa domanda, i globuli rossi del sangue vengono prodotti dal midollo di certe ossa, come le costole, lo sterno e le ossa del bacino.

Si può pertanto ben capire perché, alla luce della proibizione biblica relativa al sangue, ci si chieda se un cristiano può accettare l’innesto di midollo osseo umano.

La Bibbia afferma chiaramente che i servitori di Dio devono ‘astenersi dal sangue’. (Atti 15:29, 29; Deuteronomio 12:15, 16) Ma, dal momento che i globuli rossi vengono prodotti dal midollo osseo rosso, le Scritture classificano il midollo con il sangue? No. Infatti si parla del midollo animale come di qualsiasi altra carne che poteva essere mangiata.

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Isaia 25:6 dice che Dio preparerà al suo popolo un banchetto con “piatti ben oliati pieni di midollo”. I metodi di solito usati per scannare e far defluire il sangue non possono eliminare tutte le cellule sanguigne dal midollo. Ma una volta che da un animale ucciso si è fatto scolare il sangue, se ne può mangiare qualsiasi tessuto, midollo compreso.

Naturalmente il midollo che si usa nei trapianti di midollo umano viene tratto da donatori viventi, e il midollo usato può contenere un po’ di sangue. Pertanto il cristiano dovrà decidere personalmente se per lui il midollo osseo innestato è paragonabile a semplice carne o a un tessuto non dissanguato. Inoltre, dato che l’innesto di midollo è un tipo di trapianto, si dovranno prendere in considerazione gli aspetti scritturali relativi ai trapianti di organi umani. Si veda “Domande dai lettori” nel nostro numero del 1° settembre 1980. Inoltre, scrivendo nel Harrison’s Principles of Internal Medicine (Primo aggiornamento, 1981, pagina 138), il dott. D. E. Thomas fa notare che “praticamente tutti coloro che si sottopongono a un trapianto di midollo avranno bisogno di trasfusioni di piastrine” e che a molti vengono somministrati “eritrociti [globuli rossi] ammassati”. Per cui il cristiano dovrebbe prendere in considerazione quali altre questioni dovrebbe affrontare se accettasse un trapianto di midollo. — Proverbi 22:3. Sebbene a questo riguardo si debba prendere una decisione personale, le osservazioni della Bibbia circa il sangue e il midollo dovrebbero aiutare la persona a decidere.

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I testimoni di Geova ammettono l’uso di sangue autologo (autotrasfusione), ad esempio facendo conservare il proprio sangue per poi farselo reinfondere?

Il personale medico spesso fa distinzione fra sangue omologo (proveniente da un’altra persona) e sangue autologo (sangue del paziente stesso). È risaputo che i testimoni di Geova non accettano sangue da altre persone. Ma che dire delle diverse metodiche che prevedono l’uso di sangue autologo?

Alcune di queste metodiche non sono accettabili per i cristiani in quanto sono chiaramente in conflitto con la Bibbia, mentre altre fanno sorgere delle domande. Naturalmente, quando fu scritta la Bibbia le trasfusioni e altre terapie mediche che fanno uso di sangue non erano conosciute.

Tuttavia Dio ha provveduto delle norme che permettono ai suoi servitori di comprendere se alcune terapie mediche che implicano il sangue possono dispiacergli.

Dio ha stabilito che il sangue rappresenta la vita e perciò è sacro. Ha comandato che nessun essere umano deve mantenersi in vita assumendo sangue. Ad esempio, Dio disse: “Ogni animale che si muove ed è in vita vi serva di cibo. . . . Solo non dovete mangiare la carne con la sua anima, il suo sangue”. (Genesi 9:3, 4; Levitico 7:26, 27) Secondo il Datore della vita, l’unico modo lecito di usare il sangue era quello di offrirlo in sacrificio: “Poiché l’anima della carne è nel sangue, e io stesso ve l’ho messo sull’altare per fare espiazione per le anime vostre, perché è il sangue che fa espiazione mediante l’anima in esso. Per questo ho detto ai figli d’Israele: ‘Nessun’anima di voi deve mangiare sangue’”. — Levitico 17:11, 12.

Anche se i cristiani non sono sotto la Legge mosaica, la Bibbia dice che è ‘necessario’ che ci si ‘astenga dal sangue’, considerandolo sacro. (Atti 15:28, 29)

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Questo è comprensibile, in quanto i sacrifici fatti sotto la Legge prefiguravano il sangue di Cristo, il mezzo provveduto da Dio attraverso il quale possiamo ottenere la vita eterna. — Ebrei 9:11-15, 22.

Sotto la Legge, cosa bisognava fare del sangue, se non lo si usava in sacrificio? Leggiamo che quando un cacciatore uccideva un animale per mangiarlo ‘ne doveva versare il sangue e lo doveva coprire di polvere’. (Levitico 17:13, 14; Deuteronomio 12:22-24) Pertanto il sangue non andava usato per altri scopi, alimentari o non. Se veniva tolto a una creatura e non veniva usato in sacrificio doveva essere versato sullo sgabello dei piedi di Geova, la terra. — Isaia 66:1; confronta Ezechiele 24:7, 8.

Questo chiaramente esclude uno dei comuni impieghi del sangue autologo: prelevare e conservare parte del sangue del paziente prima dell’intervento per reinfonderglielo in seguito. In tal caso, questo è ciò che si fa: Prima dell’intervento chirurgico di elezione si prelevano alcune unità di sangue intero del paziente per conservarle oppure per separare, congelare e conservare i globuli rossi. In seguito, se durante o dopo l’intervento sembra che il paziente abbia bisogno di sangue, gli si può reinfondere il suo stesso sangue conservato. Le attuali preoccupazioni per le malattie trasmesse dal sangue hanno reso comune questo uso del sangue autologo. Tuttavia, i testimoni di Geova NON accettano questa metodica. Da molto tempo abbiamo compreso che tale sangue conservato di certo non fa più parte della persona. È stato asportato completamente da essa, per cui va eliminato in armonia con la Legge di Dio: “Devi versarlo sul suolo come acqua”. — Deuteronomio 12:24.

In modo alquanto differente, il sangue autologo può essere deviato dal paziente e convogliato direttamente in un’apparecchiatura per l’emodialisi (rene artificiale) o in una macchina cuore-polmone. Il sangue scorre in una cannula fino all’organo artificiale che lo pompa e lo filtra (o lo ossigena) per poi tornare nel sistema circolatorio del paziente.

Alcuni cristiani hanno permesso l’uso di questa metodica se l’apparecchiatura non è avviata con sangue conservato. Hanno considerato i tubi esterni come un’estensione del loro sistema circolatorio per permettere al sangue di passare in un organo artificiale. Hanno concluso che il sangue in questo circuito chiuso faceva ancora parte di loro e non doveva essere ‘versato’.

Ma che dire se il flusso di tale sangue autologo si interrompesse brevemente, come quando una macchina cuore-polmone viene fermata mentre il chirurgo controlla l’integrità degli innesti nel by-pass coronarico?

In effetti, la Bibbia non pone l’accento sul fatto che il flusso debba essere continuo. Anche al di fuori dell’ambito chirurgico può succedere che il cuore si fermi per un po’ e poi ricominci a battere. Non è necessario svuotare il sistema circolatorio della persona e buttar via il suo sangue solo perché il flusso sanguigno si è interrotto durante l’arresto cardiaco. Pertanto, il cristiano che deve decidere se permettere o no che il suo sangue venga deviato e fatto passare attraverso qualche macchina esterna dovrebbe chiedersi in primo luogo non tanto se ci potrà essere una breve interruzione nel flusso sanguigno, ma se in coscienza egli ritiene che il sangue deviato faccia ancora parte del suo sistema circolatorio. — Galati 6:5.

Che dire dell’emodiluizione preoperatoria? Alcuni chirurghi ritengono vantaggioso che durante l’operazione il sangue del paziente sia diluito.

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Pertanto, all’inizio dell’intervento inviano del sangue in sacche di raccolta esterne al corpo del paziente e lo sostituiscono con liquidi non ematici; in seguito si permette al sangue di rifluire dalle sacche al paziente. Dato che i cristiani non permettono che il loro sangue venga conservato, alcuni medici hanno adattato questa metodica, modificando l’apparecchiatura così che il sangue scorre in un percorso chiuso sempre allacciato al sistema circolatorio del paziente. Alcuni cristiani hanno accettato questa metodica, altri no. Di nuovo, ogni individuo deve decidere se considerare il sangue deviato in questo circuito di emodiluizione al pari di quello che scorre in una macchina cuore-polmone oppure come sangue che è uscito da lui e pertanto va eliminato.

Un ultimo esempio di uso di sangue autologo implica il recupero e il riutilizzo del sangue perso durante l’intervento. Delle apparecchiature aspirano il sangue dalla ferita, lo fanno passare attraverso un filtro (per eliminare coaguli o impurità) o una centrifuga (per eliminare i liquidi), e poi lo reinfondono nel paziente. Parecchi cristiani si sono preoccupati molto di sapere se in tale processo di recupero ci potesse essere qualche breve interruzione del flusso sanguigno. Tuttavia, come abbiamo visto, una preoccupazione più fondata dal punto di vista biblico è quella di stabilire se il sangue che si riversa in una ferita prodotta chirurgicamente fa ancora parte della persona o no. Il fatto che il sangue sia defluito dal suo sistema circolatorio finendo nella ferita significa che dovrebbe essere ‘versato’, come il sangue menzionato in Levitico 17:13? Se un individuo ragiona in questo modo, probabilmente si rifiuterà di permettere questo recupero del sangue. Tuttavia, un altro cristiano (pur non permettendo nemmeno lui che il sangue da lui uscito venga conservato per un periodo di tempo per poi essergli reinfuso) potrebbe concludere che un sistema a percorso chiuso in cui il sangue venga recuperato dal campo operatorio e subito reimmesso in circolo non violerebbe la sua coscienza addestrata.

Come possiamo notare, ci sono sempre più apparecchiature e tecniche che implicano l’uso di sangue autologo. Non possiamo e non dovremmo cercare di commentare ogni variante. Dovendo fare una scelta in questo campo, ogni cristiano ha la responsabilità di ottenere informazioni dettagliate presso il personale medico e quindi decidere di persona. Pur avendo qui menzionato molti dettagli medici, ciò che più conta sono gli aspetti religiosi. Quando un cristiano risolve dubbi o risponde a domande in merito a tecniche mediche che implicano il sangue, la cosa più importante è che dimostri fede, che rispetti il comando di Dio di ‘astenersi dal sangue’ e che mantenga una buona coscienza. Perché? Perché il modo principale in cui si possono salvare delle vite grazie al sangue non è attraverso le tecniche mediche, ma attraverso il potere salvifico del sangue di Cristo. L’apostolo Paolo scrisse: “Per mezzo di lui abbiamo la liberazione per riscatto mediante il suo sangue”. (Efesini 1:7; Rivelazione 7:14, 17) Anche se la medicina moderna può essere in grado di aiutarci a prolungare per un po’ la vita, di certo non vorremmo prolungare la nostra vita presente facendo qualcosa che violasse la nostra coscienza cristiana o dispiacesse al nostro Datore di vita. — Matteo 16:25; 1 Timoteo 1:18, 19.

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I testimoni di Geova accettano iniezioni di frazioni del sangue, come le immunoglobuline (o gammaglobuline) o l’albumina?

Alcuni le accettano, ritenendo che le Scritture non proibiscano chiaramente di accettare iniezioni di una piccola frazione, o parte costitutiva, del sangue.

In origine, il Creatore proibì a tutta l’umanità di assumere sangue: “Ogni animale che si muove ed è in vita vi serva di cibo. . . . Solo non dovete mangiare la carne con la sua anima, il suo sangue”. (Genesi 9:3, 4) Il sangue era sacro e pertanto si poteva usare solo nei sacrifici. Se non veniva usato in tal modo, doveva essere versato a terra. — Levitico 17:13, 14; Deuteronomio 12:15, 16.

Questa non era solo una restrizione temporanea valida per gli ebrei. Ai cristiani fu ribadito che era necessario astenersi dal sangue. (Atti 21:25) Nell’impero romano in cui vivevano, la legge di Dio veniva infranta normalmente, poiché la gente mangiava cibi fatti col sangue. La legge di Dio sul sangue veniva infranta anche per motivi “medici”; Tertulliano riferisce che alcuni uomini bevevano sangue pensando che potesse curare l’epilessia. Essi ‘succhiavano con avidità sitibonda il sangue dei prigionieri sgozzati nel circo’. Egli aggiunse: “Arrossisca la vostra aberrazione davanti a noi Cristiani, che non consideriamo il sangue degli animali neppure come cibo ammesso nei pranzi”. Oggi i testimoni di Geova sono altrettanto decisi a non violare la legge di Dio, non importa quanto sia comune per gli altri mangiare cibi preparati con il sangue. Negli anni ’40 si cominciò a fare esteso uso di trasfusioni di sangue, e i Testimoni compresero che per ubbidire alla legge di Dio dovevano evitare anche le trasfusioni di sangue, persino se i medici le avessero consigliate.

All’inizio, nella maggioranza dei casi si trasfondeva sangue “in toto” (intero). Poi i ricercatori cominciarono a scomporre il sangue nei suoi componenti fondamentali, poiché i medici conclusero che un paziente poteva non aver bisogno di tutte le parti principali del sangue. Somministrando un solo componente si correvano meno rischi e si sfruttavano meglio le riserve di sangue.

Il sangue umano può essere separato in una parte cellulare scura (parte corpuscolata) e un liquido giallastro (plasma o siero). La parte cellulare (che costituisce il 45 per cento del volume) è composta di quelli che sono comunemente chiamati globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. L’altro 55 per cento è costituito dal plasma. Quest’ultimo è formato per il 90 per cento d’acqua, ma trasporta piccole quantità di varie proteine, ormoni, sali ed enzimi. Oggi, spesso il sangue donato viene separato nelle componenti principali. Nel trattamento dello shock può essere trasfuso del plasma (ad esempio plasma fresco congelato). Ad un paziente anemico, invece, possono essere somministrati eritrociti ammassati, cioè globuli rossi che sono stati conservati e poi messi in un fluido e trasfusi. Si trasfondono anche piastrine e globuli bianchi, ma meno di frequente.

Nei tempi biblici gli uomini non avevano sviluppato tecniche del genere per usare questi componenti del sangue. Dio comandò semplicemente: ‘Astenetevi dal sangue’. (Atti 15:28, 29) Ma perché mai avrebbe dovuto fare differenza se il sangue era intero o separato in questi componenti? Nonostante altri bevessero il sangue, i cristiani si rifiutavano di farlo, anche a costo della vita.

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Pensate che si sarebbero comportati in maniera diversa se qualcuno avesse raccolto il sangue, lo avesse lasciato separarsi nei suoi componenti fondamentali e poi avesse offerto loro solo il plasma o solo il coagulo, forse nelle salsicce al sangue? No di certo! I testimoni di Geova, quindi, non accettano trasfusioni né di sangue in toto né dei suoi componenti principali (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine o plasma) usati per assolvere uno scopo simile.

Come mostra la domanda, però, gli scienziati hanno scoperto frazioni di sangue specializzate e hanno imparato ad usarle. Un caso che si presenta spesso è quello delle proteine del plasma: globuline, albumina e fibrinogeno. Probabilmente, il loro più diffuso impiego terapeutico è costituito dalle iniezioni di immunoglobuline (o gammaglobuline). Quale scopo hanno tali iniezioni?

Il corpo può produrre anticorpi contro determinate malattie, dando l’immunità attiva. Su questo principio si basa l’inoculazione preventiva con un vaccino (contenente il tossoide) contro poliomielite, parotite epidemica, rosolia, morbillo, difterite-tetano-pertosse e tifo. Se invece qualcuno è stato esposto di recente a qualche malattia grave, i medici possono raccomandare l’iniezione di un siero (contenente l’antitossina) per dargli l’immediata immunità passiva. Fino a tempi recenti tale siero veniva preparato estraendo da una persona già immune le immunoglobuline, ovvero gli anticorpi. L’immunità passiva acquisita con l’iniezione non è permanente, poiché gli anticorpi inoculati col tempo vengono eliminati.

In vista del comando di ‘astenersi dal sangue’, alcuni cristiani hanno ritenuto di non dover accettare iniezioni di immunoglobuline (proteine), anche se si tratta solo di una frazione del sangue. Il loro punto di vista è chiaro e semplice: nessun componente del sangue in nessuna forma o quantità.

Altri hanno ritenuto che il caso di un siero contenente un’antitossina, come l’immunoglobulina, il quale dunque contiene solo una minuscola frazione del plasma del sangue di un donatore ed è usato per rafforzare il loro meccanismo di difesa contro le malattie, è diverso da quello di una trasfusione di sangue fatta per mantenersi in vita. Pertanto la loro coscienza può permettere loro di assumere immunoglobuline o frazioni simili. Possono concludere che nel loro caso la decisione dipenderà principalmente dall’essere disposti o meno ad accettare eventuali rischi per la salute che derivano dall’iniettare un preparato che deriva dal sangue altrui.

È significativo il fatto che il sistema circolatorio della donna incinta è separato da quello del feto; spesso madre e bambino hanno gruppi sanguigni diversi. Il sangue della madre non passa al feto. La parte corpuscolata (cellulare) del sangue materno non attraversa la barriera placentare così da entrare nel sangue del feto, né l’attraversa il plasma in quanto tale. Infatti, se per qualche lesione il sangue della madre e quello del feto si mischiano, si possono sviluppare in seguito problemi di salute (incompatibilità Rh o ABO). Ciò nonostante, alcune sostanze contenute nel plasma passano nel sistema circolatorio del feto. È così anche per le proteine del plasma, come le immunoglobuline e l’albumina? Sì, per alcune di esse è così.

Nella donna incinta vi è un meccanismo attivo in virtù del quale alcune immunoglobuline passano dal sangue della madre a quello del nascituro. Visto che in tutte le gravidanze vi è questo naturale flusso di anticorpi al feto, i bambini nascono con un certo grado di immunità nei confronti di determinate infezioni.

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Un discorso analogo vale per l’albumina, che i medici possono prescrivere nel trattamento dello shock o in altre situazioni. Ricerche mediche hanno dimostrato che l’albumina del plasma viene trasportata anch’essa dalla madre al feto attraverso la placenta, anche se in maniera meno efficiente. Il fatto che alcune frazioni proteiche del plasma passino naturalmente nel sistema circolatorio di un altro individuo (il feto) può essere un altro elemento da prendere in considerazione quando un cristiano decide se accettare o no iniezioni di immunoglobuline, di albumina o di analoghe frazioni del plasma. Alcuni, in buona coscienza, possono ritenere di poterle accettare; altri possono concludere di non poterle accettare. Ciascuno deve decidere personalmente dinanzi a Dio.

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Fino a che punto un cristiano dovrebbe opporsi a una trasfusione di sangue ordinata o autorizzata da un tribunale?

Ogni situazione è un caso a sé, per cui non esiste una regola generale al riguardo. I cristiani sono noti per il fatto che, rispettosamente, ‘rendono a Cesare le cose di Cesare’ ubbidendo alle leggi del governo secolare. Tuttavia, essi si rendono conto che il loro obbligo principale è quello di rendere “a Dio le cose di Dio”, non violando la sua legge. — Marco 12:17.

Romani 13:1-7 prende in esame la relazione che c’è tra i cristiani e le “autorità superiori” governative. Tali governi hanno l’autorità di promulgare leggi o direttive, di solito per promuovere il benessere generale della popolazione. E i governi ‘portano la spada’ per applicare le loro leggi e ‘per esprimere ira su chi pratica il male secondo le loro leggi’. Essendo sottomessi alle autorità superiori, i cristiani desiderano ubbidire alle leggi e alle sentenze dei tribunali, ma questa sottomissione deve essere relativa. Se a un cristiano viene chiesto di sottomettersi a qualcosa che viola la superiore legge di Dio, la legge divina ha la precedenza.

Alcune leggi odierne fondamentalmente buone possono essere applicate male per autorizzare a trasfondere coattivamente un cristiano. In questi casi i cristiani devono assumere la stessa posizione che assunse l’apostolo Pietro quando disse: “Dobbiamo ubbidire a Dio come governante anziché agli uomini”. — Atti 5:29.

Geova comandò agli israeliti: “Sii fermamente risoluto a non mangiare il sangue, perché il sangue è l’anima e tu non devi mangiare l’anima con la carne.” (Deuteronomio 12:23) La Bibbia rabbinica edita da Marietti traduce questo versetto: “Devi tenacemente guardarti dal mangiare il sangue”, e la Bibbia Concordata lo rende: “Guardati assolutamente dal mangiare il sangue”. Vi dà l’impressione che i servitori di Dio dovessero essere indifferenti o passivi riguardo al sostenere questa legge?

Con buone ragioni i cristiani sono stati assolutamente determinati a ubbidire a Dio, anche se un governo ordinava loro di fare altrimenti. Il prof. Robert L. Wilken scrive: “I cristiani non solo rifiutavano di prestare servizio militare [nell’esercito romano] ma non accettavano cariche pubbliche né si assumevano alcuna responsabilità in quanto all’amministrazione delle città”. (The Christians as the Romans Saw Them) Rifiutarsi di farlo poteva significare essere bollati come trasgressori della legge o essere condannati a morire nelle arene.

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Anche i cristiani odierni devono essere saldi, fermamente risoluti a non violare la legge di Dio, anche se questo li può esporre a qualche rischio in relazione ai governi secolari. La più elevata legge dell’universo — la legge di Dio — impone ai cristiani di astenersi dal sangue, proprio come essi devono evitare di commettere fornicazione (immoralità sessuale). La Bibbia si riferisce a questi divieti come a “cose necessarie”. (Atti 15:19-21, 28, 29) Questa legge divina non va presa alla leggera, come una cosa a cui ubbidire solo se fa comodo o se non ci sono problemi. È la legge di Dio e va rispettata!

Possiamo quindi capire perché la giovane cristiana menzionata a pagina 17 disse in tribunale che “considerava la trasfusione come una violenza su di lei e la paragonò allo stupro”. Una donna cristiana, giovane o no, accetterebbe passivamente di essere stuprata, anche se tale violenza fosse autorizzata da un tribunale?

Analogamente, la dodicenne le cui parole sono citate nella stessa pagina disse chiaramente ‘che si sarebbe opposta a qualsiasi trasfusione autorizzata dal tribunale con tutte le sue forze, che si sarebbe messa a gridare e avrebbe lottato, che avrebbe estratto l’ago dal braccio e che avrebbe cercato di eliminare il sangue della sacca appesa sopra il suo letto’. Era fermamente risoluta a ubbidire alla legge divina.

Quando una folla voleva farlo re, Gesù sparì dalla circolazione. In maniera analoga, se sembrasse probabile che un tribunale autorizzi una trasfusione, un cristiano potrebbe scegliere di non rendersi reperibile per tale violazione della legge di Dio. (Matteo 10:16; Giovanni 6:15) Allo stesso tempo, il cristiano dovrebbe cercare saggiamente cure mediche alternative, sforzandosi sinceramente di mantenersi in vita e di tornare in piena salute. Se un cristiano si opponesse vigorosamente a una violazione della legge di Dio sul sangue, in alcuni paesi le autorità potrebbero considerarlo un trasgressore o potrebbero denunciarlo. Se dovesse andare incontro a qualche sanzione, il cristiano potrebbe considerarlo un modo di soffrire per amore della giustizia. (Confronta 1 Pietro 2:18-20). Nella maggioranza dei casi, però, i cristiani hanno evitato le trasfusioni e grazie a cure mediche competenti si sono ristabiliti, così che non ci sono stati strascichi legali. Ciò che più conta, essi sono rimasti integri nei confronti del loro divino Datore di vita e Giudice w00 15/10 pp. 30-31 Domande dai lettori

Alla luce dei comandi biblici sul corretto impiego del sangue, come considerano itestimoni di Geova le procedure mediche che prevedono l’uso del proprio sangue?

Anziché decidere esclusivamente in base a preferenze personali o a valutazioni mediche, ogni cristiano dovrebbe considerare seriamente ciò che dice la Bibbia. È una questione fra lui e Geova.

Geova, al quale dobbiamo la vita, decretò che non si doveva mangiare sangue. (Genesi 9:3, 4) Nella Legge che diede all’antico Israele Geova Dio limitò l’uso del sangue perché esso rappresenta la vita. Decretò: “L’anima [o vita] della carne è nel sangue, e io stesso ve l’ho messo sull’altare per fare espiazione per le anime vostre”. Cosa doveva fare l’uomo che uccideva un animale per mangiarlo?

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“Ne deve versare in tal caso il sangue e lo deve coprire di polvere”. (Levitico 17:11, 13) Geova ripeté più volte quel comando. (Deuteronomio 12:16, 24; 15:23) Il Soncino Chumash, un testo ebraico, osserva: “Il sangue non deve essere conservato, ma deve essere reso inutilizzabile versandolo al suolo”. Nessun israelita doveva appropriarsi, conservare e usare il sangue di un’altra creatura, la cui vita apparteneva a Dio.

Con la morte del Messia l’obbligo di osservare la Legge mosaica venne meno. Tuttavia il punto di vista di Dio sulla santità del sangue non è cambiato. Sospinti dallo spirito santo di Dio, gli apostoli comandarono ai cristiani di ‘astenersi dal sangue’. Quel comando non doveva essere preso alla leggera. Era moralmente importante quanto astenersi dall’immoralità sessuale o dall’idolatria. (Atti 15:28, 29; 21:25) Quando nel XX secolo la donazione e la trasfusione di sangue entrarono nell’uso, i testimoni di Geova capirono che tale pratica era in contrasto con la Parola di Dio.

A volte i medici invitano il paziente a depositare il proprio sangue settimane prima dell’intervento (donazione preoperatoria di sangue autologo, il cosiddetto predeposito), così che in caso di bisogno possa essergli trasfuso il suo sangue conservato. Ma questa procedura, consistente nel prelevare il sangue, conservarlo e reinfonderlo contraddice apertamente quanto è detto in Levitico e in Deuteronomio. Il sangue non deve essere conservato, ma versato, restituendolo per così dire a Dio. È vero che oggi la Legge mosaica non è più in vigore. Tuttavia i testimoni di Geova rispettano i princìpi che Dio vi incorporò e sono determinati ad ‘astenersi dal sangue’. Perciò non donano sangue né depositano il proprio sangue perché venga loro trasfuso in un secondo tempo invece di ‘versarlo’. Questa pratica è in contrasto con la legge di Dio.

Altre procedure o test che hanno a che fare con il sangue dell’individuo non sono così chiaramente in contrasto con i dichiarati princìpi di Dio. Per esempio, molti cristiani accettano che venga loro prelevato del sangue per dei test o delle analisi, dopo di che il campione viene eliminato. A volte i medici possono proporre procedure più complesse che implicano il sangue dell’individuo.

Per esempio, in certe metodiche chirurgiche si ricorre all’emodiluizione: parte del sangue viene deviata dal corpo e quella che resta nel paziente viene diluita. In seguito il suo sangue che si trova nel circuito extracorporeo gli viene reinfuso, portando così i valori ematici a livelli vicini alla norma. Similmente il sangue che si riversa in una ferita può essere aspirato e filtrato in modo da restituire poi al paziente i globuli rossi, secondo un procedimento di ricupero del sangue. Un’altra tecnica consiste nel convogliare il sangue in un macchinario che svolge temporaneamente la funzione assolta normalmente da organi del corpo (per esempio il cuore, i polmoni o i reni). Dalla macchina il sangue viene poi restituito al paziente. Secondo altre tecniche il sangue viene deviato e mandato in un separatore (una centrifuga) per poter eliminare elementi dannosi o difettosi. Oppure lo scopo può essere quello di isolare parte di un componente del sangue e applicarlo in qualche altra parte del corpo. Ci sono anche dei test in cui si preleva una certa quantità di sangue per marcarlo o aggiungervi un farmaco e poi reimmetterlo nel paziente.

I particolari possono variare e sicuramente col tempo verranno messe a punto nuove tecniche, trattamenti e test. Non sta a noi esaminare ogni variante e decidere in merito. Il cristiano deve decidere da sé quale uso dovrà essere fatto del suo sangue nel corso di un intervento chirurgico, di un test o di una terapia d’uso corrente.

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Dovrebbe informarsi in anticipo dal medico o dal tecnico di laboratorio sull’uso che verrà fatto del suo sangue durante il procedimento. Poi deciderà secondo la propria coscienza. (Vedi il riquadro).

I cristiani dovrebbero ricordare che sono dedicati a Dio e hanno il dovere di ‘amarlo con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la forza e con tutta la mente’. (Luca 10:27) A differenza della maggioranza delle persone del mondo, i testimoni di Geova tengono molto ad avere una buona relazione con Dio. Il Datore di vita esorta tutti a riporre fede nel sangue versato da Gesù. Leggiamo: “Per mezzo di [Gesù Cristo] abbiamo la liberazione per riscatto mediante il suo sangue, sì, il perdono dei nostri falli”. — Efesini 1:7.

[Note in calce]

Il prof. Frank H. Gorman scrive: “Il gesto di versare il sangue si comprende meglio se lo si intende come atto riverente che dimostra rispetto per la vita dell’animale e di conseguenza per Dio, che ha creato quella vita e continua ad averne cura”.

La Torre di Guardia inglese del 1° luglio 1951 rispondeva alle domande principali sull’argomento, indicando perché le trasfusioni di sangue donato non sono appropriate.

[Riquadro a pagina 31] DOMANDE DA FARSI

Se parte del mio sangue verrà deviata all’esterno del mio corpo, con la possibilità che per qualche tempo la circolazione subisca anche un’interruzione, la mia coscienza mi permetterà di considerare quel sangue ancora mio, così che non sarà necessario ‘versarlo al suolo’? La mia coscienza addestrata secondo la Bibbia sarebbe turbata se nel corso di una tecnica diagnostica o terapeutica una parte del mio sangue venisse prelevata, modificata e applicata o reintrodotta nel mio corpo?

w04 15/6 pp. 29-31 Domande dai lettori

I testimoni di Geova accettano i derivati del sangue?

La risposta che segue è ristampata dalla Torre di Guardia del 15 giugno 2000.

La risposta basilare è che i testimoni di Geova non accettano il sangue. Credono fermamente che la legge di Dio sul sangue non sia suscettibile di modifiche per adeguarsi alle mutevoli opinioni. Ciò nonostante, si presentano aspetti nuovi per il fatto che ora il sangue può essere diviso sia nei suoi quattro componenti principali che in frazioni di tali componenti. Nel decidere se accettare queste sostanze, il cristiano non dovrebbe limitarsi a considerare i possibili benefìci e rischi di carattere medico. Dovrebbe tenere conto di ciò che dice la Bibbia e dell’effetto che la sua scelta potrebbe avere sulla sua relazione con l’Iddio Onnipotente.

Le questioni fondamentali sono abbastanza semplici.

Per capirle, considerate alcune informazioni di carattere biblico, storico e sanitario.

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Geova Dio disse al nostro comune antenato Noè che il sangue andava trattato in maniera speciale. (Genesi 9:3, 4) Successivamente le leggi che Dio diede a Israele rispecchiavano la santità del sangue: “In quanto a qualunque uomo della casa d’Israele o a qualche residente forestiero . . . il quale mangi qualsiasi sorta di sangue, certamente porrò la mia faccia contro l’anima che mangia il sangue”. Violando la legge di Dio, un israelita avrebbe potuto contaminare altri, per cui Dio aggiunse: ‘In realtà lo stroncherò di fra il suo popolo’. (Levitico 17:10) In seguito, a un’adunanza tenuta a Gerusalemme, gli apostoli e gli anziani decretarono che dobbiamo ‘astenerci dal sangue’. Ciò è essenziale quanto astenersi dall’immoralità sessuale e dall’idolatria. — Atti 15:28, 29.

A quel tempo, cosa poteva significare ‘astenersi’? I cristiani non mangiavano sangue, né fresco né rappreso, e non mangiavano la carne di animali non dissanguati. Non mangiavano nemmeno cibi a cui era stato aggiunto sangue, come le salsicce a base di sangue. Assumere sangue in uno qualsiasi di questi modi avrebbe costituito una violazione della legge di Dio. — 1 Samuele 14:32, 33.

Anticamente per la maggioranza delle persone mangiare sangue non era un problema, come si nota dagli scritti di Tertulliano (II-III secolo E.V.). Rispondendo alle false accuse secondo cui i cristiani si nutrivano di sangue, Tertulliano menzionò tribù che suggellavano le alleanze bevendo sangue. Accennò pure a “coloro che, per guarire dall’epilessia, succhiano, durante uno spettacolo di gladiatori, con avidità sitibonda, il sangue ancor caldo scorrente dalla gola dei prigionieri sgozzati”. — Apologia del cristianesimo, IX, 10, 13, 14, trad. di L. Rusca, Rizzoli, Milano, 1956.

Per i cristiani quelle pratiche (anche se certi romani le seguivano per scopi terapeutici) erano sbagliate: “Non consideriamo il sangue degli animali neppure come cibo ammesso nei pranzi”, scrisse Tertulliano. I romani mettevano alla prova l’integrità dei veri cristiani offrendo loro cibi che contenevano sangue. Tertulliano aggiunse: “Come potete mai credere bevano sangue umano coloro [i cristiani] che siete ben persuasi abbiano orrore di quello degli animali?”

Oggi poche persone penserebbero che siano chiamate in causa le leggi dell’Iddio Onnipotente quando un medico dice loro che hanno bisogno di sangue. I testimoni di Geova, pur volendo certamente continuare a vivere, sono decisi a ubbidire alla legge di Geova sul sangue. Cosa significa questo alla luce dell’odierna pratica medica?

Quando dopo la seconda guerra mondiale le trasfusioni di sangue intero entrarono nell’uso, i testimoni di Geova capirono che erano contrarie alla legge di Dio, e ne sono ancora convinti. Tuttavia col tempo la medicina è cambiata. Oggi la maggioranza delle trasfusioni non sono di sangue intero ma di uno dei suoi componenti principali: (1) globuli rossi, (2) globuli bianchi, (3) piastrine, (4) plasma (siero), la parte fluida. A seconda delle condizioni del paziente, i medici possono prescrivere globuli rossi, globuli bianchi, piastrine o plasma. La possibilità di trasfondere questi componenti principali permette di suddividere una sola unità di sangue fra più pazienti. I testimoni di Geova sostengono che accettare sangue intero o uno qualsiasi di questi quattro componenti principali del sangue va contro la legge di Dio.

Fatto significativo, attenendosi a questa posizione basata sulla Bibbia i Testimoni sono stati protetti da molti rischi, fra cui quello di contrarre malattie come l’epatite e l’AIDS, che si possono trasmettere col sangue.

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Comunque, dato che il sangue può essere lavorato oltre tali componenti principali, sorgono domande sulle frazioni derivate dai suoi componenti principali. Come vengono usate tali frazioni e cosa dovrebbe valutare il cristiano prima di decidere in merito?

Il sangue è una sostanza complessa. Il plasma stesso — che è per il 90 per cento acqua — contiene una quantità di ormoni, sali inorganici, enzimi e sostanze nutritizie, fra cui minerali e zucchero. Il plasma contiene anche proteine come l’albumina, fattori della coagulazione e anticorpi che combattono le malattie. Vengono isolate e impiegate varie proteine del plasma. Per esempio, agli emofilici, che sono soggetti a emorragie, viene somministrato il fattore VIII. Oppure, a una persona esposta a certe malattie i medici possono prescrivere iniezioni di gammaglobuline, estratte dal plasma sanguigno di persone che hanno già sviluppato l’immunità. In campo medico vengono usate anche altre proteine del plasma, ma quanto sopra illustra come si possono ricavare delle frazioni da un componente principale del sangue (in questo caso dal plasma).

Proprio come dal plasma sanguigno si possono ricavare varie frazioni, così anche dagli altri componenti principali (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine) si possono isolare delle parti più piccole. Per esempio, dai globuli bianchi si possono ricavare interferoni e interleuchine, usati per curare certe infezioni virali e tumori. Dalle piastrine si può estrarre un fattore che favorisce la guarigione delle ferite. E sono in arrivo altri medicinali ottenuti (almeno inizialmente) da sostanze estratte da componenti del sangue. Queste terapie non consistono in trasfusioni di quei componenti principali: di solito hanno a che fare con parti o frazioni d’essi. Il cristiano dovrebbe accettare queste frazioni per scopi terapeutici? Non siamo in grado di dirlo. La Bibbia non fornisce particolari, per cui il cristiano deve decidere secondo la propria coscienza dinanzi a Dio.

Alcuni rifiutano qualunque derivato del sangue (comprese le frazioni che conferiscono una temporanea immunità passiva). Per loro questo è ciò che significa il comando di Dio di ‘astenersi dal sangue’. Il loro ragionamento è che secondo la legge che Dio diede a Israele il sangue tolto da una creatura doveva essere ‘versato al suolo’. (Deuteronomio 12:22-24) Che importanza ha questo? Ebbene, per preparare gammaglobuline, fattori coagulanti estratti dal sangue e via dicendo, è necessario raccogliere il sangue e lavorarlo. Perciò alcuni cristiani rifiutano questi prodotti, così come rifiutano le trasfusioni di sangue intero o dei suoi quattro componenti principali. La loro coscienziosa presa di posizione dovrebbe essere rispettata.

Altri cristiani decidono in maniera diversa. Anch’essi rifiutano le trasfusioni di sangue intero e di globuli rossi, globuli bianchi, piastrine e plasma. Tuttavia possono acconsentire che un medico li curi con una frazione estratta da uno dei componenti principali. Anche in questo caso possono esserci posizioni differenziate. Un cristiano potrebbe accettare un’iniezione di gammaglobuline, ma potrebbe non accettare un’iniezione di una sostanza estratta dai globuli rossi o dai globuli bianchi, oppure potrebbe accettarla. Tutto considerato, cosa potrebbe portare alcuni cristiani a concludere che possono accettare frazioni del sangue?

La rubrica “Domande dai lettori” della Torre di Guardia del 1° giugno 1990 osservava che certe proteine del plasma (quindi frazioni) passano dal sangue della donna incinta nel sistema circolatorio del feto. Così la madre trasmette al figlio le immunoglobuline, che gli conferiscono una preziosa immunità. Separatamente, mentre i globuli rossi del feto completano il loro normale ciclo vitale, la sostanza in essi contenuta che trasporta l’ossigeno subisce un processo di scissione.

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In parte diventa bilirubina, che passa nella madre attraverso la placenta e viene quindi escreta con i suoi rifiuti organici. Da ciò alcuni cristiani traggono la conclusione che, visto che frazioni del sangue passano da una persona all’altra in un contesto naturale come questo, essi possono accettare una frazione del sangue derivata dal plasma o dalle cellule ematiche.

Il fatto che le opinioni e le decisioni di coscienza possano differire significa che la questione sia irrilevante? No. È seria. Alla base c’è però un concetto semplice. Quanto sopra indica che i testimoni di Geova rifiutano trasfusioni sia di sangue intero che dei suoi componenti principali. La Bibbia comanda ai cristiani di ‘astenersi dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e dalla fornicazione’. (Atti 15:29) Al di là di ciò, quando si tratta di frazioni di uno qualsiasi dei componenti principali, ciascun cristiano, dopo aver considerato la cosa attentamente e in preghiera, deve decidere personalmente secondo coscienza.

Molte persone sarebbero disposte ad accettare qualunque terapia sembri offrire qualche beneficio immediato, anche se esistono noti rischi per la salute, come le terapie che prevedono l’uso di sangue, emocomponenti o emoderivati. Il cristiano sincero si sforza di avere una veduta più ampia ed equilibrata, che non prende in considerazione solo gli aspetti sanitari. I testimoni di Geova apprezzano gli sforzi che vengono fatti per offrire un’assistenza sanitaria di qualità e valutano il rapporto rischi/benefìci di qualunque trattamento. Ma quando si tratta di prodotti ottenuti dal sangue considerano attentamente ciò che dice Dio e la loro relazione personale con il Datore di vita. — Salmo 36:9.

Che benedizione è per il cristiano avere la stessa fiducia del salmista che scrisse: “Geova Dio è un sole e uno scudo; favore e gloria sono ciò che egli dà. Geova stesso non tratterrà alcuna cosa buona da quelli che camminano in maniera irreprensibile. O Geova . . . felice è l’uomo che confida in te”! — Salmo 84:11, 12.

[Nota in calce]

Vedi “Domande dai lettori” nella Torre di Guardia del 1° novembre 1978 e del 1° ottobre 1994. L’industria farmaceutica ha messo a punto prodotti di sintesi che non sono derivati del sangue e che possono essere prescritti al posto di certe frazioni del sangue usate nel passato.

[Riquadro/Foto a pagina 31] DOMANDE CHE SI POTREBBERO FARE AL MEDICO

Dovendo sottoporvi a un intervento o a una terapia che potrebbe comportare l’uso di sangue, emocomponenti o emoderivati, potreste chiedere:

Tutto il personale medico interessato sa che, essendo testimone di Geova, non accetto trasfusioni di sangue (sangue intero, globuli rossi, globuli bianchi, piastrine o plasma) in nessuna circostanza? Nel caso vi fosse prescritto un medicinale ottenuto dal plasma, dai globuli rossi, dai globuli bianchi o dalle piastrine, potreste chiedere:

È ottenuto da uno dei quattro componenti principali del sangue? In tal caso, potrebbe spiegarmene la composizione? In che quantità e in che maniera mi verrebbe somministrato? Se la mia coscienza mi permette di accettare questa frazione, che rischi comporta per la mia salute?

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Se la mia coscienza mi spinge a rifiutare questa frazione, quale altra terapia è disponibile? Una volta esaminata la questione, quando posso comunicarle la mia decisione?

g93 8/8 pp. 22-25 Dovrei far vaccinare la mia famiglia?

“È ORA di farlo vaccinare”, dice il dottore. Queste parole forse suonano minacciose agli orecchi di un bambino, ma di solito vengono accolte dai genitori con un sorriso rassicurante e un cenno di assenso.

Di recente, però, sono sorte alcune domande a proposito di forme di immunoprofilassi comunemente adottate per la difesa di bambini e adulti. Quali vaccinazioni sono davvero necessarie? Che dire degli effetti collaterali? La produzione dei vaccini implica in qualche modo l’uso del sangue?

Sono domande importanti che una famiglia cristiana riflessiva dovrebbe considerare. Le risposte possono influire direttamente sulla salute e sul futuro vostri e dei vostri figli.

Qualche informazione di carattere generale

Negli anni ’50 fu introdotto un vaccino che eliminò quasi del tutto lo spettro della poliomielite nella maggioranza dei paesi. Dal 1980 circa si ritiene che il temibile vaiolo sia stato debellato in tutto il mondo, grazie appunto ad efficaci programmi di immunoprofilassi. Questo sembrava confermare il vecchio adagio secondo cui “è meglio prevenire che curare”.

Finora in genere i programmi di immunizzazione sono stati efficaci nel tenere sotto controllo molte malattie: tetano, poliomielite, difterite e pertosse, per menzionarne alcune. Inoltre è dimostrato che quando per qualche motivo l’immunoprofilassi non viene attuata sistematicamente, la malattia ricompare. Questo è accaduto in un paese nel caso della pertosse.

Come avviene l’immunizzazione? Fondamentalmente, con uno dei due tipi di trattamento, vengono potenziate le difese del corpo contro l’invasione di agenti infettivi o patogeni, classe in cui rientrano germi e virus. Il primo tipo consiste quindi nella cosiddetta immunizzazione attiva. In questo caso si inocula un agente patogeno attenuato o ucciso (o la sua tossina) modificato in modo tale da non essere pericoloso per il corpo. I meccanismi di difesa del corpo cominciano a produrre molecole-killer dette anticorpi che sono in grado di combattere il vero agente patogeno nel caso dovessero venire in contatto con esso. L’immunizzazione può essere indotta quindi con un vaccino contenente un estratto della sostanza tossica dell’agente patogeno (tossina), nel qual caso viene chiamato tossoide o anatossina, oppure con un vaccino contenente microrganismi vivi attenuati o microrganismi uccisi.

Come si può immaginare, inoculando un vaccino non si ottiene un’immunità immediata. Il corpo ha bisogno di un po’ di tempo per produrre gli anticorpi. Tutti i vaccini, somministrati a bambini e ad adulti, conferiscono questo stato di immunità attiva. Con una sola eccezione (che vedremo in seguito), essi non implicano l’uso del sangue in nessuna fase della preparazione.

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L’altro procedimento è la cosiddetta immunizzazione passiva. Questa in genere è riservata alle situazioni in cui la persona è venuta a contatto con una grave malattia, come la rabbia. In tal caso il corpo non ha il tempo di indurre la propria risposta immunitaria, per cui si possono combattere gli agenti patogeni iniettando nel soggetto che è stato esposto alla malattia gli anticorpi di qualcun altro, già pronti. In tal caso si inoculano gammaglobuline, antitossine o siero iperimmune, tutti prodotti ricavati dal sangue di esseri umani o di animali immuni. Questa immunizzazione passiva ha lo scopo di aiutare il corpo in maniera immediata, ma solo temporanea, a combattere l’invasore. Gli anticorpi inoculati vengono presto eliminati dal corpo come proteine estranee.

Dovrei far vaccinare mio figlio?

Dopo aver appreso queste informazioni, qualcuno potrebbe ancora chiedersi: ‘Quali vaccinazioni dovrebbe fare mio figlio?’ Nella maggior parte dei paesi in cui vaccinare i bambini è una pratica diffusa, le vaccinazioni sistematiche hanno portato una vistosa diminuzione delle malattie infantili prese di mira.

Da diversi anni l’Accademia Americana di Pediatria, di concerto con organizzazioni analoghe in tutto il mondo, ha raccomandato la vaccinazione sistematica contro le seguenti malattie: difterite, pertosse e tetano. In genere questi tre vaccini sono associati e somministrati contemporaneamente (vaccino DPT), e dopo la prima iniezione si effettuano tre richiami a intervalli di almeno due mesi. Poi, quando il bambino ha più di un anno, si procede alla vaccinazione antimorbillo-rosolia-parotite (MRPa). Oltre a ciò, vengono somministrate quattro dosi di vaccino orale antipoliomielitico (OPV o vaccino di Sabin) con un calendario simile a quello per il vaccino DPT.

In molti paesi questa serie di vaccinazioni è obbligatoria, anche se il numero dei richiami può variare. Di recente, a motivo di varie epidemie di morbillo, sono stati raccomandati in determinati casi ulteriori richiami di vaccino antimorbilloso. Per avere ulteriori informazioni potreste rivolgervi a un medico della vostra zona.

Oltre a questi vaccini, ne esiste uno per la polmonite (Pneumovax). A quanto pare esso conferisce un’immunità permanente a bambini e adulti che, per qualche motivo, vanno soggetti a certi tipi di polmonite.

Un altro vaccino per i bambini è il “vaccino Hib”, che serve a proteggere da un diffuso agente patogeno dell’infanzia, l’Haemophilus influenzae. Questo batterio provoca diverse malattie nei bambini piccoli, soprattutto una grave forma di meningite. Il vaccino si è dimostrato generalmente sicuro, e ne viene raccomandata sempre più l’adozione nell’immunoprofilassi infantile.

Tra parentesi, non esiste ancora nessun programma di vaccinazione sistematica per la varicella, mentre non è più disponibile il vaccino antivaioloso poiché, com’è già stato detto sopra, un programma mondiale di vaccinazione ha debellato questa malattia potenzialmente letale.

Che dire degli effetti collaterali?

Che dire degli effetti collaterali delle vaccinazioni? Per quanto riguarda la maggioranza dei vaccini, a parte qualche strillo e qualche lacrima passeggera da parte del bambino, gli effetti collaterali sono in genere limitati e temporanei: al massimo un

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giorno circa di febbre. Eppure molti genitori sono preoccupati per i rischi delle vaccinazioni. Un sondaggio che analizzava le preoccupazioni che i genitori hanno per la salute dei figli ha riscontrato che il 57 per cento dei genitori intervistati era preoccupato per la reazione ai vaccini.

Di recente si è parlato molto di un componente del vaccino DPT, e precisamente quello relativo alla pertosse. L’efficacia di questo vaccino ha determinato un netto declino di una malattia un tempo temuta: in un solo paese si è passati da 200.000 casi all’anno prima dell’utilizzazione del vaccino a 2.000 casi all’anno dopo l’uso esteso del vaccino. Nondimeno, in circa 1 caso su 100.000 il vaccino ha dato luogo a gravi effetti collaterali, accessi epilettici e anche danni cerebrali.

Anche se è molto rara, questa reazione genera una certa ansietà in molti genitori che sono costretti a far vaccinare il figlio se vogliono che sia ammesso a scuola. La pertosse è una malattia rara, ma quando colpisce una comunità è così devastante che, secondo gli esperti, in genere per i bambini “è molto più sicuro vaccinarsi che rischiare di contrarre la malattia”. Tali esperti suggeriscono di provvedere all’immunizzazione tranne “nei casi in cui una dose precedente abbia dato luogo a convulsioni, encefalite, segni neurologici focali o collasso. Né si dovrebbero somministrare dosi ulteriori di vaccino a bambini che presentano ‘eccessiva sonnolenza, crisi di pianto (pianto o strilli ininterrotti per 3 ore o più), o una temperatura corporea superiore ai . . . 40,5°C’”.

In molti paesi la vera soluzione al problema è un vaccino acellulare, come quello attualmente impiegato in Giappone con grandi speranze. Questo nuovo vaccino, a quanto pare più sicuro, è disponibile man mano anche in altri paesi.

Altre simili vaccinazioni hanno dimostrato nel tempo di essere efficaci e relativamente sicure.

Che dire delle vaccinazioni negli adulti?

Una volta raggiunta l’età adulta, rimangono eventualmente solo poche vaccinazioni da fare. In teoria tutti gli adulti dovrebbero già essere immuni da morbillo, rosolia e parotite avendo contratto la malattia o essendo stati vaccinati da bambini. Se dovesse sorgere qualche dubbio su tale immunità, un medico potrebbe raccomandare la somministrazione di un vaccino MRPa ad un adulto.

Una somministrazione di anatossina tetanica ogni dieci anni circa è considerata una buona idea come misura profilattica contro il tetano. Le persone anziane o con malattie croniche possono chiedere al loro medico informazioni sulle vaccinazioni annuali contro l’influenza. Chi si reca in certe zone del mondo dovrebbe pensare a immunizzarsi contro malattie come febbre gialla, colera, antrace, febbre tifoide o peste se queste sono endemiche in quella determinata zona.

Sempre in tema di immunizzazione attiva, vale la pena di prendere in considerazione un ultimo vaccino, poiché è il solo ottenuto dal sangue. Si tratta di un vaccino contro l’epatite B chiamato Heptavax-B. È destinato a chi, come gli operatori sanitari, potrebbe accidentalmente venire a contatto con derivati del sangue di pazienti affetti da epatite B. Anche se è stato accolto come un grande passo avanti, questo vaccino ha destato preoccupazioni in molti a motivo del modo in cui viene preparato.

Fondamentalmente, il sangue di portatori selezionati del virus dell’epatite B viene raccolto e trattato così da uccidere qualsiasi virus, e da esso viene estratto un certo

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antigene dell’epatite B. Questo antigene raffinato e inattivato può essere inoculato come vaccino. Molti, però, preferiscono evitare questo vaccino temendo i rischi che comporta l’assumere derivati del sangue provenienti da persone infette, alcune delle quali hanno una vita sessuale promiscua. Inoltre, alcuni cristiani coscienziosi hanno obiettato a questo vaccino in quanto deriva dal sangue di un’altra persona.

Tali obiezioni al vaccino contro l’epatite sono state brillantemente superate con l’introduzione di un vaccino diverso ma ugualmente efficace contro l’epatite B. Questo si ottiene con tecniche di ingegneria genetica sfruttando cellule di lieviti, senza alcun impiego di sangue umano. Se lavorate in campo medico o per qualche altro motivo siete fra quelli a cui è raccomandata la vaccinazione contro l’epatite B, forse vorrete parlarne con il vostro medico.

Il sangue nella produzione di preparati immunizzanti

Questo solleva una domanda importante per i cristiani, i quali non vogliono trasgredire la proibizione biblica riguardante l’uso improprio del sangue. (Atti 15:28, 29) Ci sono altri vaccini preparati con il sangue?

Di regola, ad eccezione dell’Heptavax-B, i vaccini non prevedono alcun impiego di sangue. Rientrano in questo gruppo, ad esempio, tutti i vaccini per le malattie infantili.

Nel caso dell’immunizzazione passiva, invece, vale il contrario. Si può presumere che quando viene consigliata la vaccinazione dopo essere stati esposti a una possibile infezione, ad esempio dopo che ci si è feriti con un chiodo arrugginito o che si è stati morsi da un cane, la sostanza da inoculare (a meno che non si tratti di semplici richiami di routine) sia un siero iperimmune che è stato ottenuto dal sangue. Questo vale anche per la globulina anti-Rh (Rhogam), che viene spesso raccomandata alle madri Rh-negative che per qualche motivo vengono esposte a sangue Rh-positivo, come per esempio quando partoriscono un bambino Rh-positivo.

Visto che queste immunizzazioni passive sono quelle implicate nella questione del sangue, quale sarà la posizione del cristiano coscienzioso? Precedenti articoli di questa rivista e della rivista ad essa abbinata, La Torre di Guardia, hanno presentato una posizione coerente: Sta alla coscienza del singolo cristiano, addestrata con la Bibbia, decidere se accettare questo trattamento per sé o per i propri familiari.

Dovrei far vaccinare la mia famiglia?

I cristiani hanno grande rispetto per la vita e desiderano sinceramente fare tutto il possibile perché i loro cari godano buona salute. La decisione di far vaccinare la vostra famiglia spetta a voi e alla vostra coscienza. — Galati 6:5.

Un esperto ha riassunto bene la situazione in questo modo: “I genitori dovrebbero essere informati di ogni intervento medico raccomandato per il loro bambino. Non sono solo i tutori legali dei figli. Sono responsabili della salute e della protezione della prole nel periodo della vita in cui essa dipende da loro”. In questo campo delle vaccinazioni, come pure in ogni altro campo medico, i testimoni di Geova prendono molto sul serio questa responsabilità. — Da un medico.

[Note in calce]

L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta ora raccomandando in molte parti del mondo la vaccinazione sistematica dei neonati contro l’epatite B.

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Una storia familiare di accessi epilettici non sembra essere correlata con le reazioni. E benché le infezioni respiratorie non sembrino predisporre alla reazione, potrebbe essere prudente rimandare la vaccinazione se il bambino è anche leggermente indisposto.

Vedi “Domande dai lettori” nella Torre di Guardia del 1° giugno 1990.

Vedi La Torre di Guardia del 1° novembre 1978, pagina 31.

[Riquadro a pagina 24] Preparati immunizzanti non ottenuti dal sangue Vaccini per le malattie infantili (DPT, OPV, MRPa) Vaccino Hib Pneumovax Anatossine Vaccini antinfluenzali Recombivax-HB

Preparati immunizzanti ottenuti dal sangue Heptavax-B Rhogam Antitossine Antiveleni (contro il veleno di serpenti e ragni) Immunoglobuline (contro varie malattie) Gammaglobuline Sieri iperimmuni (ad esempio, siero antirabbico)

km 11/90 pp. 3-6 Siete pronti ad affrontare un problema medico che mette alla prova la fede?

Tenete queste informazioni dove potete trovarle subito in caso di bisogno

1 Nessuno pensa seriamente alla possibilità di trovarsi in ospedale oggi stesso o domani. Nondimeno ‘il tempo e l’avvenimento imprevisto capitano a tutti noi’. (Eccl. 9:11) A prescindere dalle vostre opinioni personali circa la medicina tradizionale, cosa fareste per non essere sottoposti a una trasfusione di sangue indesiderata qualora in seguito a un incidente veniste trasportati d’urgenza in ospedale privi di sensi?

Sì, un incidente o un improvviso aggravamento delle condizioni di salute possono bruscamente farvi trovare a tu per tu con una sfida alla vostra fede.

2 Qualora per qualche ragione vi trovaste in ospedale, cosa fareste per mantenere l’integrità se qualcuno vi dicesse che senza trasfusione di sangue morirete? Prendereste frettolosamente per buona una simile affermazione, credendo che descriva realmente le vostre condizioni? Siete pienamente convinti di non volere sangue? Siete pronti ad affrontare questa sfida alla vostra fede e ‘astenervi dal sangue’? — Atti 15:28, 29.

3 Per opporsi a una trasfusione di sangue indesiderata e spiritualmente contaminante è necessario avere già una ferma convinzione al riguardo.

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Tale convinzione deve basarsi su un chiaro intendimento di ciò che la Bibbia dice del sangue. Altrimenti, nella concitazione del momento, potreste facilmente farvi intimorire da qualcuno che dicesse di saperne più di voi sulla questione. Vi lascereste convincere che forse i medici ne sanno più di Dio in merito al sangue? Certo in queste circostanze vorreste essere ‘fermamente risoluti’ a fare “ciò che è retto” agli occhi di Geova, indipendentemente da ciò che possono dire semplici uomini. (Deut. 12:23-25) Ma siete costretti ad affrontare questa sfida da soli? — Eccl. 4:9-12.

SERVIZIO DI INFORMAZIONE SANITARIA E COMITATI SANITARI 4 Per assistere chi ha bisogno di aiuto nell’affrontare il problema delle trasfusioni di

sangue, la Congregazione Centrale ha istituito da qualche tempo alla Betel di Roma il “Servizio di informazione sanitaria”. Ha anche costituito 70 “Comitati di assistenza sanitaria” nelle principali città d’Italia. Di questi comitati fanno parte più di 200 anziani specializzati nell’assolvere questo compito.

5 Il Servizio di informazione sanitaria è in grado di fare ricerche in molti periodici specializzati in campo medico e scientifico pubblicati in Italia e all’estero per avere informazioni sulla disponibilità ed efficacia di molte tecniche chirurgiche e terapie che non prevedono l’uso di sangue. Esso fornisce poi ai comitati sanitari, ai centri ospedalieri e ad alcuni medici le informazioni su queste terapie alternative. Tiene informati i comitati sanitari su decisioni favorevoli emesse dai tribunali, cosa che permetterà ad altri magistrati di valutare con maggiore obiettività situazioni che ci riguardano. Tiene anche un archivio di alcune centinaia di medici disposti a collaborare con noi, così che quando sorgono problemi legati alle trasfusioni di sangue i comitati sanitari hanno accesso a informazioni aggiornate.

6 Il Servizio di informazione sanitaria soprintende anche all’addestramento e all’operato dei comitati sanitari. Nelle città in cui sono situati, i membri dei comitati sanitari visitano regolarmente a scopo informativo i medici e i chirurghi per migliorare i reciproci rapporti. A questi medici viene chiesto se conoscono altri dottori disposti a curarci senza fare uso di sangue.

7 I membri dei comitati sanitari e gli anziani della vostra congregazione sono pronti ad aiutarvi. Se lo desiderate, potete chiedere la loro assistenza pratica e spirituale. Desideriamo precisare che la scelta relativa a farmaci, ricoveri o metodiche chirurgiche è una decisione strettamente personale. I fratelli dei comitati sanitari e gli anziani di congregazione non possono e non debbono decidere per voi. Vi sono, comunque, dei passi preliminari che dovete compiere se volete mettere i comitati sanitari e gli anziani in condizione di agire nel modo più efficace.

PASSI PRELIMINARI INDISPENSABILI: LI AVETE GIÀ COMPIUTI? 8 Prima di tutto accertatevi che tutti i vostri familiari abbiano i rispettivi documenti

sanitari compilati per intero: devono essere datati, firmati, e controfirmati da testimoni. A fratelli che erano arrivati in ospedale con un documento sanitario privo di data e/o senza la firma di testimoni è stata contestata la validità del documento. Inoltre, tutti i nostri figli minorenni non battezzati hanno i rispettivi tesserini di identità compilati? Se no, qualora vostro figlio si trovasse in una situazione di emergenza, come potrebbe il personale dell’ospedale conoscere la vostra posizione sul sangue e chi deve avvisare?

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9 Assicuratevi poi che tutti abbiano con sé questi documenti IN QUALSIASI MOMENTO. Controllate che i vostri figli ce l’abbiano ogni giorno prima di andare a scuola, sì, anche prima di andare fuori a giocare o a divertirsi. Tutti dovrebbero essere sicuri di avere con sé questo documento sanitario quando sono al lavoro, in vacanza o alle assemblee cristiane. Non separatevene mai!

10 Pensate cosa potrebbe succedere se doveste arrivare in condizioni gravi al pronto soccorso di un ospedale, in stato di incoscienza e/o nell’impossibilità di parlare. Se non avete il documento con voi e in ospedale non c’è nessun familiare o anziano che faccia conoscere la vostra posizione, e si ritiene che ‘abbiate bisogno di sangue’, probabilmente vi verrà fatta una trasfusione. Purtroppo questo è già accaduto. Quando invece abbiamo con noi il documento, esso parla per noi, manifestando la nostra volontà.

11 Per questo il documento sanitario è meglio di un bracciale o di una collanina che alcuni portano a questo stesso scopo. Un bracciale o una collanina non spiegano le ragioni bibliche della nostra posizione e non sono firmati a conferma di quanto vi è scritto. Circa il documento di una sorella, una corte canadese ha detto: “[La paziente] ha scelto l’unico modo possibile per informare i medici e altro personale sanitario che, nel caso venisse a trovarsi in stato di incoscienza o fosse altrimenti impossibilitata ad esprimere la propria volontà, ella non dà il suo consenso alle trasfusioni di sangue”. Perciò non siate mai sprovvisti del documento sanitario!

12 Dato che il nostro documento sanitario è stato preparato prevalentemente per le situazioni di emergenza, nella chirurgia elettiva fareste bene a presentare la dichiarazione liberatoria completa in ogni sua parte, con la vostra firma e quella dei testimoni, e ad accertarvi che sia inclusa nella vostra cartella clinica. Avete tutto il diritto di farlo per assicurarvi che il trattamento sia quello che desiderate. Anche se né voi né il medico prevedete che sorgano seri problemi, spiegate che in caso di sviluppi imprevisti si dovranno seguire queste vostre istruzioni. Il successivo passo importante è quello di parlare al personale medico col quale avrete a che fare sia per la chirurgia elettiva che per un’eventuale emergenza.

PARLATE CON I MEDICI 13 Non dimenticate che, anche se è incluso nell’elenco dei medici favorevoli, il

medico non è un nostro conservo e nel corso del tempo potrebbe cambiare opinione in merito alla terapia trasfusionale. Inoltre il vostro caso clinico potrebbe presentare insolite difficoltà che il medico stesso potrebbe ritenere di non poter affrontare senza far ricorso alle trasfusioni. Pertanto è fondamentale che ogni paziente si interessi di conoscere quali tecniche chirurgiche saranno utilizzate durante il suo intervento e quali terapie verranno applicate, e se esse sono compatibili con le leggi bibliche.

Una domanda importante è: l’équipe rispetterà la volontà del paziente e non farà uso di sangue in nessuna circostanza? Senza questa assicurazione non sareste sufficientemente protetti. Questa è una situazione in cui non deve prevalere il timore dell’uomo. (Prov. 29:25) Se apparite insicuri, qualche medico potrebbe dubitare della vostra sincerità.

14 Salvo improvvise evenienze, non è saggio ricoverarsi all’ultimo momento, quando le condizioni di salute si sono notevolmente aggravate.

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È bene invece rivolgersi ai medici prima che la situazione peggiori al punto che per il medico favorevole divenga una vera e propria sfida rispettare la volontà del paziente di rifiutare le trasfusioni. La Bibbia afferma: “Accorto è chi ha visto la calamità e va a nascondersi”. — Prov. 22:3.

15 Se dovrete affrontare un intervento chirurgico, vi incoraggiamo a contattare il comitato sanitario non direttamente, ma tramite gli anziani della vostra congregazione, i quali potranno dare assicurazione al comitato stesso che siete testimoni di Geova. Non è consigliabile contattare i medici o gli ospedali da soli, senza l’assistenza del comitato sanitario, il quale ha una conoscenza aggiornata su come operano e fino a che punto ci rispettano. Inoltre, in molti ospedali pubblici solo alcuni chirurghi sono favorevoli. È pertanto opportuno rivolgersi ai comitati sanitari, i quali sono in grado di indirizzare i proclamatori nei reparti che rispettano i nostri princìpi.

16 Non sarebbe assolutamente saggio ricoverarsi in un ospedale o in una clinica solamente perché è vicino casa, quando non si sa se i medici che vi lavorano sono disposti a operare senza sangue o quando i comitati sanitari sconsigliano il ricovero in tale struttura. Cosa potranno fare i membri dei comitati se sono chiamati all’ultimo momento, quando state per essere trasfusi in una struttura da loro non consigliata? Vi ricordiamo che i comitati sanitari curano il ricovero soltanto nelle cliniche e negli ospedali che collaborano. Non sarebbe ragionevole chiedere che si interessassero del ricovero o delle visite presso centri sanitari che non sono ritenuti affidabili. Sottolineiamo inoltre che i proclamatori non devono rivolgersi ai membri dei comitati sanitari per interventi o consulenze che non hanno relazione con l’obiezione alle trasfusioni di sangue, poiché essi non agiscono da consulenti medici.

17 Se voi o i vostri familiari Testimoni doveste essere ricoverati d’urgenza a causa di un incidente o di un’improvvisa evenienza, dovrete rendere chiaro che desiderate essere curati con terapie mediche che non implichino l’uso di sangue. Con calma e fiducia si dovrà illustrare la dichiarazione liberatoria o il documento sanitario. Se il chirurgo non è disposto a rispettare la vostra obiezione alle emotrasfusioni, potrete decidere di farvi dimettere e quindi, con l’aiuto di un comitato sanitario, contattare un altro medico, sempre che le vostre condizioni di salute vi consentano un trasferimento. In caso contrario potreste cercare altri medici di quella stessa struttura ospedaliera disposti a rispettare le vostre decisioni. Anche se il chirurgo afferma di essere disposto ad operarvi senza sangue, cercate di parlare pure con l’anestesista. Avendo la responsabilità di tenervi in vita mentre il chirurgo opera, è l’anestesista a prendere decisioni come quella di trasfondere sangue. Comunque, rendete chiara la vostra posizione, su cui siete irremovibili: NIENTE SANGUE. Chiedete che nel vostro caso siano adottate metodiche alternative alle trasfusioni di sangue. Menzionate qualsiasi terapia alternativa di cui siete a conoscenza e che si applichi alla vostra situazione.

ESERCITATE I VOSTRI DIRITTI 18 Esaminate attentamente il modulo di esonero da responsabilità o quello di

consenso che l’ospedale potrebbe chiedervi di firmare all’atto del ricovero. A volte, subito dopo aver dichiarato che le vostre volontà saranno rispettate, un altro paragrafo dice che il firmatario acconsente che in caso di difficoltà l’ospedale somministri trattamenti “atti a salvare la vita”. Questi potrebbero includere il sangue.

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Voi avete il diritto di modificare queste dichiarazioni in modo da escludere il sangue o di cancellarle del tutto. Qualche infermiere vi potrà dire che non potete farlo, mentre è un vostro diritto. Spiegate che un tale modulo costituisce un contratto con loro e che voi non potete firmare un contratto su cui non siete d’accordo. Se qualcuno cercasse di costringervi a firmare contro la vostra volontà, chiedete di parlare con il direttore sanitario.

19 Avete la facoltà di farlo? Certo. Siate quindi consapevoli dei vostri diritti di paziente. I diritti umani non si fermano al portone d’ingresso dell’ospedale. Non siete tenuti a rinunciarvi in cambio del trattamento medico. Non lasciate che qualcuno vi convinca del contrario.

20 Uno di questi diritti è quello del consenso informato, il che significa che non potete essere sottoposti a nessun trattamento sanitario senza il vostro consenso. Se volete, potete addirittura rifiutare ogni trattamento. Per poter dare il vostro consenso a un determinato trattamento sanitario è necessario che prima vi sia spiegato chiaramente cosa l’équipe medica intende fare, nonché tutti i rischi implicati. Poi dovete essere informati sulle eventuali alternative disponibili. Solo allora, una volta informati, voi potete scegliere il trattamento che desiderate.

21 Per essere certi di ciò a cui state dando il vostro consenso, vi suggeriamo di rivolgere domande precise in merito a qualunque cosa non comprendiate, specialmente quando il personale dell’ospedale fa uso di parole complicate o termini medici. Per esempio, se un medico dice che vorrebbe usare il “plasma”, voi potreste in buona fede concludere che egli si riferisca a un “plasmaexpander”, un sostituto del sangue, mentre non è così. Prima di acconsentire, chiedete: “È un componente del sangue?” In quanto alle metodiche che intende adottare, chiedete: “Il trattamento implica l’uso di prodotti derivati dal sangue?” Se dice di voler impiegare una particolare tecnica, chiedete: “Questa metodica prevede che il mio sangue venga in qualche modo conservato?”

22 Ma che dire se avete fatto tutto ciò che è descritto sopra e tuttavia non c’è nessuna cooperazione o addirittura la vostra posizione incontra delle resistenze? Non esitate a chiedere aiuto. Alcuni hanno aspettato troppo a lungo prima di chiedere aiuto e hanno messo in pericolo la loro stessa vita. Quanto detto in questo sottotitolo si applica soprattutto quando siete ricoverati in ospedali non raccomandati dai comitati sanitari, anche se, come è stato già detto, occorre che vi accertiate sempre che le vostre convinzioni siano rispettate.

AIUTO PREZIOSO IN TEMPO DI BISOGNO 23 (1) Non appena voi o un vostro familiare vi trovate a dover affrontare un

intervento chirurgico di elezione o d’urgenza e sorge un problema perché l’ospedale vuole usare il sangue; oppure (2) se le condizioni di salute vostre o di un vostro familiare si aggravano sensibilmente; o (3) nel caso di un minore (o di un adulto),

il medico, un infermiere o il Direttore sanitario dice che intende ottenere un’ordinanza dal tribunale, ecco la procedura che potete seguire:

24 CHIAMATE GLI ANZIANI DELLA VOSTRA CONGREGAZIONE se non lo avete già fatto. (In effetti, data la nostra posizione sul sangue, è saggio informare in anticipo gli anziani ogni qualvolta dobbiamo recarci in ospedale).

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A loro volta GLI ANZIANI SI METTERANNO IN CONTATTO COL PIÙ VICINO COMITATO SANITARIO. A questo punto qualche membro del comitato sanitario può intervenire per farvi ricoverare in ospedale e aiutarvi. — Isa. 32:1, 2.

25 Gli anziani che fanno parte di questi comitati sanitari sanno chi sono i medici della zona che collaborano con noi e possono mettervi in contatto con loro e cominciare a vedere quali altri medici o centri ospedalieri possono assistervi. Se localmente non ce ne sono, gli anziani si metteranno in contatto con il comitato sanitario più vicino. E se questo non basta, contatteranno il Servizio di informazione sanitaria della Betel di Roma. Potrebbero anche disporre che un medico favorevole spieghi all’équipe che vi ha in cura cosa è possibile fare senza sangue. I fratelli dei comitati sanitari sono stati addestrati per affrontare queste situazioni.

26 I membri dei comitati sanitari sono anche disposti ad aiutare voi o un familiare a parlare con un medico, ma se volete che lo facciano dovete chiederlo. Ovviamente questi fratelli non possono decidere al posto vostro, ma spesso possono aiutarvi a comprendere il punto di vista biblico e illustrarvi le varie possibilità che avete in campo medico e legale.

27 Qualora voi o i vostri familiari vi trovaste degenti indipendentemente dalla vostra volontà in un ospedale non incluso fra quelli già contattati e verificati, e l’équipe medica non fosse disposta a cooperare, parlate con i membri del comitato sanitario circa la possibilità di essere presi in cura da altri medici dello stesso ospedale che siano disposti a rispettare i vostri desideri. Se i medici insistono nel voler praticare una trasfusione di sangue, potete firmare la cartella clinica e farvi dimettere, se, come già precisato, siete in grado di farlo.

28 Ne avete la facoltà? Sì, è un vostro diritto. E, cosa più importante, può permettervi di ricevere le necessarie cure mediche prima che le vostre condizioni si aggravino pericolosamente. Non aspettate troppo!

29 Come abbiamo già sottolineato più volte, sconsigliamo il ricovero senza avere interpellato il comitato sanitario della zona. Chiedete agli anziani della vostra congregazione di assistervi quando contattate i membri di un comitato sanitario e quando compilate la dichiarazione liberatoria o il documento sanitario. Tenete presente che in ogni congregazione è disponibile un elenco contenente i dati di tutti i comitati sanitari e di tutti i medici favorevoli esistenti nel paese.

DOMANDE CAPZIOSE A CUI FARE ATTENZIONE 30 Dovreste sapere che a volte alcuni medici o altri pongono delle domande che non

rivelano giusti motivi. Quella più spesso rivolta da alcuni medici (e da certi magistrati) è:

● “Preferirebbe morire (o lasciar morire suo figlio) piuttosto che accettare una ‘trasfusione di sangue che le salvasse la vita’?”

31 Se rispondete di sì, ciò sarebbe esatto da un punto di vista religioso. Ma una risposta del genere è spesso fraintesa e a volte addirittura controproducente. Dovreste ricordare che in una situazione del genere non state partecipando al ministero. State parlando di necessari trattamenti sanitari. Quindi dovete immedesimarvi nel vostro uditorio, medico o giuridico che sia. — Sal. 39:1; Col. 4:5, 6.

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32 Per un medico, un giudice o il Direttore sanitario di un ospedale, “sì” può significare che volete diventare un martire o sacrificare vostro figlio per la vostra fede. Parlare loro della vostra forte fede nella risurrezione in questa situazione di solito non è utile. Vi definiranno un fanatico religioso, incapace di prendere decisioni razionali quando è in gioco la vita. Nel caso di minori, penseranno che siate un genitore negligente che rifiuta un trattamento medico che ritengono in grado di “salvare la vita”.

33 Ma voi NON STATE rifiutando il trattamento medico in quanto tale. Semplicemente non siete d’accordo col medico circa IL TIPO di trattamento. Questa posizione spesso cambierà radicalmente la situazione sia per loro che per voi. Per di più, dare a intendere che il sangue sia sicuro e che sia l’UNICO trattamento in grado di “salvare la vita” non è vero. (Vedi Salvare la vita col sangue: In che modo?, pagine 7-22). Perciò dovreste mettere bene in chiaro questo punto. Come? Potreste rispondere:

● “Io non ho nessuna intenzione di morire (non voglio che mio figlio muoia). Se avessi voluto morire (che mio figlio morisse), sarei rimasto a casa. Invece sono venuto qui per essere curato e vivere (perché mio figlio sia curato e viva). Ciò che voglio è che nel mio caso (nel caso di mio figlio) siano adottate terapie alternative alle trasfusioni di sangue. Queste alternative esistono”.

34 Ecco alcune altre domande che di frequente vengono rivolte da medici o giudici:

● “Cosa le accadrebbe se le venisse praticata una trasfusione coatta per ordine del tribunale? Lei sarebbe ritenuto responsabile?”

● “Se accettasse una trasfusione o venisse trasfuso coattivamente verrebbe espulso dalla sua religione o perderebbe la vita eterna? Come verrebbe considerato dalla sua congregazione?”

35 Una sorella rispose a un giudice che in un caso del genere lei non sarebbe stata responsabile di ciò che avesse deciso lui. Benché l’affermazione fosse giusta da un certo punto di vista, il giudice la intese nel senso che, non essendo lei responsabile, si sarebbe assunto lui la responsabilità per lei, e quindi ordinò che venisse trasfusa.

36 Dovete rendervi conto che di solito nel fare queste domande alcuni stanno solo cercando di aggirare il vostro rifiuto di accettare sangue. Non fate il loro gioco! Come potremmo quindi evitare un malinteso del genere? Si potrebbe rispondere:

● “Se venissi in qualche modo trasfusa contro la mia volontà, per me sarebbe come essere violentata. Soffrirei per il resto della mia vita le conseguenze emotive e spirituali di tale atto di violenza. Mi opporrei con tutte le mie forze a una simile violazione del mio corpo senza il mio consenso. Farei ogni sforzo per portare in tribunale i miei aggressori proprio come se avessi subìto violenza carnale”.

37 Bisogna far capire in modo energico e inequivocabile che per noi una trasfusione coatta equivale a una ripugnante violazione del nostro corpo. Non è cosa da poco. Perciò siate fermi. Mettete in chiaro che volete terapie mediche alternative alle trasfusioni di sangue.

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COSA FARETE PER ESSERE PRONTI? 38 Abbiamo esaminato alcuni suggerimenti per proteggere voi e la vostra famiglia da

una trasfusione di sangue indesiderata. (In seguito speriamo di poter fornire ulteriori dettagli su come affrontare i problemi che sorgono quando neonati e minori sono minacciati da una trasfusione). Abbiamo anche visto ciò che la Congregazione Centrale ha amorevolmente fatto per provvedere aiuto in tempo di bisogno. Cosa dovreste fare con queste informazioni per essere certi di essere pronti ad affrontare un problema medico che mette alla prova la fede?

Primo: Ripassate con la famiglia questi punti e decidete cosa dire e cosa fare, specialmente in un’emergenza.

Secondo: Accertatevi che tutti abbiano i documenti necessari.

Terzo: Rivolgetevi seriamente a Geova in preghiera perché vi sostenga nella vostra ferma determinazione di ‘astenervi dal sangue’. Ubbidire alla sua legge sul sangue significa ottenere il suo favore per una vita senza fine. — Atti 15:29; Prov. 27:11, 12.

Quarto: Prima di ricoverarvi contattate il comitato sanitario o il Servizio di informazione sanitaria della Betel.

[Riquadro a pagina 5] Se una situazione medica si aggravasse a tal punto che qualcuno minacciasse di farvi una trasfusione, verificate in questo riquadro le cose da fare:

1. Chiamate gli anziani della vostra congregazione perché vi aiutino.

2. Se necessario, chiedete agli anziani di contattare il più vicino comitato sanitario.

3. Il comitato sanitario può aiutarvi a parlare con i medici e con altri.

4. Il comitato sanitario può aiutarvi a contattare altri medici per un consulto con i chirurghi che vi hanno attualmente in cura circa le possibili alternative.

5. Il comitato sanitario può anche aiutarvi a trasferirvi in un altro centro di cura dove la vostra volontà sarà rispettata

km 9/92 pp. 3-6 Proteggete i vostri figli dalle trasfusioni di sangue

1 “Ecco, i figli sono un’eredità da Geova; il frutto del ventre è una ricompensa”. (Sal. 127:3) Se avete ricevuto questa preziosa eredità da Geova, avete come genitori la felice ma seria responsabilità di educare e proteggere i vostri figli e di averne cura. Per esempio, avete fatto tutti i passi ragionevoli per proteggere i vostri figli piccoli da una trasfusione di sangue? Come reagirebbero i vostri figli davanti alla prospettiva di una trasfusione? Avete discusso come famiglia cosa potreste fare per affrontare efficacemente una situazione di emergenza in cui c’è il rischio che venga praticata una trasfusione?

2 Preparare la vostra famiglia per situazioni del genere non deve essere fonte di ansia o indebito stress. Non potete prevedere e prepararvi per tutto ciò che potrebbe capitare nella vita, ma ci sono molte cose che voi, come genitori, potete fare in anticipo per proteggere i vostri figli dalle trasfusioni.

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Se i genitori trascurano queste responsabilità, può succedere che ai figli venga praticata una trasfusione nel corso di un trattamento medico. Cosa si può fare per evitarlo?

3 Importanza di una salda convinzione: Dovreste riflettere seriamente sulle vostre proprie convinzioni in merito alla legge di Dio sul sangue per vedere fino a che punto sono salde. State insegnando ai vostri figli a ubbidire a Geova sotto questo aspetto, così come insegnate loro le sue leggi sull’onestà, sulla moralità, sulla neutralità e su altri aspetti della vita? Condividete pienamente il comando di Dio riportato in Deuteronomio 12:23, che dice: “Sii fermamente risoluto a non mangiare il sangue”? Il versetto 25 aggiunge: “Non lo devi mangiare, affinché vada bene a te e ai tuoi figli dopo di te, perché farai ciò che è retto agli occhi di Geova”. Un medico può asserire che il sangue ‘farà andare bene’ le cose al vostro figlio malato, ma voi, prima che sorga un’emergenza, dovete essere fermamente risoluti a rifiutare il sangue per voi e per i vostri figli, attribuendo alla vostra relazione con Geova un valore maggiore di qualunque ipotetico prolungamento della vita basato sulla violazione della legge di Dio. Sono in gioco il favore di Dio ora e la vita eterna in futuro!

4 Sì, i testimoni di Geova amano la vita. Non hanno nessun desiderio di morire. Vogliono vivere per poter lodare Geova e fare la sua volontà. Questa è una ragione per cui vanno in ospedale e fanno curare i loro figli. Chiedono ai medici di prestare loro assistenza e quando si sentono dire che il sangue è il trattamento di routine o l’indirizzo terapeutico più indicato dal punto di vista medico chiedono di essere sottoposti a terapie alternative. Ci sono molte alternative al sangue. Medici esperti le stanno usando. Non si tratta di cure empiriche, ma di trattamenti validi sotto il profilo sanitario e di metodiche documentate su autorevoli riviste mediche. Migliaia di medici in tutto il mondo collaborano con noi nel provvedere un’idonea assistenza medica senza fare uso di sangue, benché a volte sia ancora un problema trovare medici disposti a curare figli di Testimoni senza fare uso di sangue.

5 Trovare un medico disposto a collaborare: Nel curare i pazienti, i medici devono tener conto di molte cose, e quando chiedete loro di curare vostro figlio senza usare sangue questo costituisce per loro una preoccupazione in più. Alcuni medici, se si consegna loro un’opportuna dichiarazione liberatoria, non hanno problemi a curare adulti nel rispetto della volontà sul sangue. Altri possono similmente acconsentire a curare minori che si sono dimostrati maturi, dato che alcuni tribunali hanno riconosciuto ai minori maturi il diritto di fare le proprie scelte in campo medico. (Vedi La Torre di Guardia del 15 giugno 1991, pagine 16-17, su ciò che si intende per “minore maturo”). Comunque, i medici possono rifiutarsi di prendere in cura bambini piccoli se non li si autorizza a somministrare sangue. Infatti sono pochissimi i medici disposti a garantire al cento per cento che non daranno sangue a un minore in nessuna circostanza. Per ragioni mediche e legali, la maggioranza dei sanitari ritiene di non poter fornire questa garanzia. Nondimeno, aumenta il numero di coloro che sono disposti a curare i figli di testimoni di Geova arrivando fin dove ritengono di poter arrivare per rispettare la nostra posizione sul sangue.

6 Alla luce di ciò, che dire se, mentre cercate un medico adatto per vostro figlio, ne trovaste uno che ha già collaborato ampiamente con i testimoni di Geova e che in passato ha adottato metodiche alternative al sangue su altri Testimoni, ma che ritiene che la legge non gli consenta di darvi la garanzia assoluta che non sarà usato sangue?

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Egli però vi assicura di ritenere che anche questa volta non ci sarà nessun problema. In queste circostanze potreste concludere di poter dare il vostro consenso a procedere. Rendete comunque chiaro che state dando il consenso alle cure mediche per vostro figlio, non alle trasfusioni di sangue. Decidere in base a quanto detto sopra spetta a voi e non dovrebbe essere considerato un compromesso.

7 Naturalmente, se potete trovare una ragionevole alternativa terapeutica che riduce ulteriormente, o addirittura elimina, il problema del sangue, allora probabilmente sceglierete l’alternativa meno rischiosa. Ci si aspetterebbe che faceste uno sforzo diligente per trovare il medico o il chirurgo disposto a spingersi più in là degli altri nell’acconsentire a non somministrare sangue. La miglior difesa consiste nel prevenire i problemi. Fate ogni sforzo per trovare in anticipo un medico disposto a collaborare. Se possibile, cercate di stare lontano da medici e ospedali non intenzionati a collaborare.

8 In quanto a voi sorelle che aspettate un bambino, è importante che abbiate cura della vostra salute durante la gravidanza! Questo sarà molto utile per prevenire nascite premature con le relative complicazioni, dato che spesso il trattamento standard dei bambini prematuri e dei loro problemi di salute comporta l’uso del sangue. Controllate regolarmente i vostri valori ematici e tenetevi costantemente in contatto con il ginecologo e con il medico favorevole che assisterà al parto.

9 A volte i medici si lamentano che i testimoni di Geova non menzionano la loro obiezione al sangue fino all’ultimo momento. Questo non dovrebbe mai succedere. Una delle prime cose che i genitori Testimoni dovrebbero fare quando vanno in ospedale o da un medico è menzionare la loro posizione sul sangue. Se occorre un intervento chirurgico, chiedete di incontrare in anticipo l’anestesista. Il chirurgo potrà aiutarvi in questo. Gli eventuali moduli che vi venissero fatti firmare dovrebbero essere controllati attentamente. Avete il diritto di cancellare qualunque dichiarazione su cui non siete d’accordo. Per eliminare qualsiasi dubbio, scrivete chiaramente sui moduli relativi al consenso informato che per motivi religiosi e sanitari non volete e non acconsentite che venga usato sangue in nessuna circostanza.

10 Aiuto dall’organizzazione di Geova: Quali provvedimenti ha preso l’organizzazione di Geova per aiutarvi a proteggere i vostri figli dal sangue? Molti. La Società ha pubblicato molte informazioni per istruirvi sul sangue e sulle terapie alternative. Avete studiato l’opuscolo Salvare la vita col sangue: In che modo? e altre pubblicazioni sull’argomento. E avete i fratelli e le sorelle della congregazione locale che possono darvi molto aiuto e sostegno. Quando si profila una situazione critica, gli anziani possono ritenere opportuno disporre di vegliare 24 ore su 24 all’ospedale, preferibilmente con un genitore o un altro stretto familiare del paziente. Spesso le trasfusioni di sangue vengono fatte la sera quando tutti i parenti e gli amici se ne sono andati a casa.

11 In Italia ci sono 80 Comitati di assistenza sanitaria nelle città principali. Tutte le congregazioni hanno la possibilità di contattare un comitato composto di fratelli addestrati e in grado di prestare assistenza. In caso di bisogno chiamateli tramite i vostri anziani. Non dovrebbero essere chiamati per problemi insignificanti,

ma non indugiate troppo a chiamarli se intravedete la possibilità che sorga un grosso problema.

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Spesso possono fornire nominativi di medici disposti a collaborare e suggerire alternative. Quando è necessario e possibile, questi fratelli fanno in modo di recarsi sul posto per aiutare a risolvere il problema.

12 Prevenire e affrontare complicazioni legali: Che fare se un medico o un ospedale intende chiedere all’autorità giudiziaria l’autorizzazione a trasfondere vostro figlio? È il momento di arrendersi, come se non ci fosse più nulla da fare? Niente affatto! Può ancora essere possibile evitare una trasfusione. A questo scopo è necessario prepararsi in anticipo. In che modo?

13 Una cosa che vi sarà di grande aiuto per difendere la vostra posizione è comprendere alcuni princìpi legali su cui si basano ospedali e magistrati in questioni di questo tipo. Uno di questi princìpi fondamentali è che la legge non riconosce ai genitori un’autorità illimitata di accettare o rifiutare terapie mediche per i loro figli. Benché di regola gli adulti abbiano il diritto di accettare o rifiutare un trattamento sanitario, ai genitori non è riconosciuta la facoltà di rifiutare un trattamento che viene ritenuto necessario per il benessere del loro figlio, anche quando il loro rifiuto si basa su profonde convinzioni religiose.

14 A questo principio basilare si ispirò una sentenza emessa nel 1944 dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, in cui si diceva: “I genitori possono essere liberi di diventare dei martiri. Ma ciò non significa che siano altrettanto liberi di fare dei loro figli dei martiri prima che essi abbiano raggiunto l’età in cui avranno la piena capacità legale di decidere da sé”. Questo stesso prevalente interesse per la salute e il benessere del bambino è incorporato nelle attuali legislazioni per la tutela dei minori. Queste leggi, che mirano a evitare gli abusi all’infanzia, si prefiggono pure di proteggere i bambini dal rischio che non ricevano le necessarie cure mediche.

15 I genitori cristiani non hanno nessuna obiezione al concetto di proteggere i bambini dagli abusi e dall’abbandono da parte dei genitori. Ma spesso le leggi sull’abbandono e princìpi simili a quelli espressi nella summenzionata dichiarazione della Corte Suprema degli Stati Uniti vengono applicati a sproposito in casi riguardanti figli di testimoni di Geova. Perché a sproposito? Innanzi tutto i genitori Testimoni non hanno nessuna intenzione di fare dei loro figli dei “martiri”. Se così fosse, perché li porterebbero in ospedale? Al contrario, i genitori Testimoni cercano volontariamente cure mediche per i loro figli. Amano i loro figli e vogliono che godano ottima salute. Ma ritengono di avere il diritto affidato loro da Dio di scegliere responsabilmente il miglior tipo di trattamento medico per i loro figli. Vogliono che i problemi di salute dei loro figli siano affrontati senza uso di sangue. Non solo queste terapie alternative sono migliori e più sicure del sangue, ma, quel che più conta, permettono ai figli di continuare a godere del favore del più grande Datore di vita, Geova Dio.

16 Nonostante i benefìci delle terapie che non prevedono l’impiego del sangue, molti medici e assistenti sociali preposti alla tutela dei minori considerano la trasfusione di sangue una pratica medica di routine che può essere necessaria o addirittura indispensabile per salvare la vita in certe circostanze. Così quando i genitori Testimoni rifiutano le trasfusioni raccomandate dai medici, possono sorgere problemi. Generalmente parlando, i medici non hanno il diritto legale di sottoporre i bambini a terapie senza il consenso dei genitori. Per aggirare l’ostacolo del mancato consenso dei genitori alla somministrazione di sangue,

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i medici o altri operatori sanitari possono rivolgersi a un magistrato perché autorizzi la trasfusione. Un’ordinanza in tal senso può essere richiesta tramite un assistente sociale o dai medici o dalla direzione ospedaliera, che agiscono per proteggere il minore accusando i genitori di abbandono per quanto riguarda le cure mediche.

17 Molte volte le ordinanze della magistratura che autorizzano l’uso del sangue vengono ottenute molto in fretta, senza che ne venga dato preavviso, o con preavviso minimo, ai genitori. Medici, amministratori ospedalieri o assistenti sociali cercano di giustificare questa fretta asserendo che l’emergenza sanitaria non consente di informare pienamente i genitori di ciò che sta avvenendo. Davanti a precise domande, però, alcuni medici hanno ammesso che non esiste una vera emergenza ma che vogliono semplicemente avere in mano un’ordinanza del tribunale “nel caso” in futuro si rendesse necessaria a loro avviso una trasfusione. Come tutori naturali di vostro figlio, voi avete il diritto fondamentale di sapere in qualunque momento cosa stanno facendo medici o assistenti sociali in relazione a vostro figlio. Dovreste chiedere di essere informati se si sta cercando di ottenere un’ordinanza del tribunale e di avere l’opportunità di presentare le vostre ragioni davanti al magistrato, se questo è possibile.

18 Queste realtà legali sottolineano l’importanza di trovare un medico disposto a collaborare. Cooperate con lui e, con l’aiuto dei membri del vostro Comitato di assistenza sanitaria, aiutatelo a trattare il problema di salute di vostro figlio con terapie e metodiche che non prevedono l’uso del sangue, oppure fate trasferire vostro figlio presso un medico o un ospedale disposti a praticare tali trattamenti. Se però vi accorgete che il medico, la direzione dell’ospedale o l’assistente sociale stanno valutando la possibilità di richiedere un’ordinanza del tribunale, non esitate a domandare se è questo ciò che hanno in mente. A volte ciò viene fatto segretamente per telefono. Se intendono chiedere l’intervento del tribunale, mettete in chiaro che volete esserne informati così da poter presentare al magistrato, quando è possibile, anche le vostre ragioni. (Prov. 18:17) Se c’è il tempo, in genere è consigliabile rivolgersi a un avvocato. Il Reparto Legale della Betel può segnalarvi il nominativo di un avvocato che ha già trattato casi del genere oppure fornire informazioni che aiuteranno un avvocato da voi contattato a fare la migliore difesa possibile in quelle circostanze.

19 Se il vostro rifiuto di acconsentire alle trasfusioni di sangue viene discusso con un magistrato, il parere del medico che il sangue è necessario per salvare la vita di vostro figlio o per non comprometterne la salute può essere molto persuasivo. L’autorità giudiziaria, non essendo competente in campo sanitario, si affida di solito all’esperienza del medico. Questo vale in particolare quando ai genitori vengono date poche o nessuna opportunità di spiegare le loro ragioni e il medico, senza che nessuno metta in discussione ciò che dice, è libero di ribadire le sue asserzioni sulla necessità “urgente” di una trasfusione di sangue. Queste udienze unilaterali non aiutano ad accertare la verità. Il fatto è che le indicazioni della trasfusione di sangue, cioè quando e perché sia necessaria, sono molto soggettive e opinabili. Spesso, mentre un medico dice che il sangue è assolutamente necessario per salvare la vita di un bambino, un altro, esperto nel trattare lo stesso problema medico senza fare ricorso al sangue, dirà che il paziente si può curare benissimo senza sangue.

20 Cosa fare se un avvocato o un magistrato vi chiede perché rifiutate una trasfusione che può “salvare la vita” a vostro figlio? Anche se potrebbe venirvi spontaneo spiegare la vostra credenza nella risurrezione e la vostra forte fede che,

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nel caso vostro figlio dovesse morire, Dio lo riporterà in vita, di per sé questa risposta non farebbe altro che convincere ancora di più il magistrato — il cui desiderio prevalente è quello di salvaguardare il benessere fisico del bambino — che siete dei fanatici religiosi e che egli deve intervenire per il bene di vostro figlio.

21 Ciò che l’interlocutore deve capire è che, anche se fondamentalmente rifiutate il sangue per motivi religiosi, voi non state rifiutando le cure mediche. Il magistrato deve poter comprendere che non siete genitori negligenti o pericolosi, ma, al contrario, genitori amorevoli che vogliono che il loro bambino venga curato. Semplicemente non siete d’accordo sul fatto che i presunti benefìci del sangue prevalgano sui rischi e sulle sue complicazioni potenzialmente letali che esso comporta, specialmente quando sono disponibili terapie mediche alternative che non presentano tali rischi.

22 A seconda della situazione, potreste informare il magistrato che mentre un singolo medico afferma che c’è bisogno di sangue, altri medici sono di diverso avviso, e che voi vorreste avere l’opportunità di trovare un medico che curi vostro figlio con terapie note e disponibili che non prevedono l’uso del sangue. Con l’aiuto del Comitato di assistenza sanitaria forse avrete già trovato un medico disposto a curare vostro figlio senza fare uso di sangue e che può testimoniare efficacemente, forse per telefono. Probabilmente il comitato sanitario sarà in grado di fornire al magistrato — e anche al medico che sollecita l’ordinanza della magistratura — articoli medici indicanti che il problema di salute di vostro figlio può essere efficacemente trattato senza fare uso di sangue.

23 Quando un magistrato è chiamato a emettere in gran fretta un’ordinanza, spesso non tiene conto, o non gli vengono ricordati, i numerosi rischi del sangue, fra cui AIDS, epatiti e moltissimi altri pericoli. Voi potete menzionarglieli e dirgli pure che, quali genitori cristiani, considerereste l’uso del sangue di un’altra persona per cercare di sostenere la vita una grave violazione della legge di Dio e che imporre a vostro figlio una trasfusione coatta equivarrebbe a violentarlo. Voi e vostro figlio (se è abbastanza grande da avere le proprie convinzioni) potete spiegare che aborrite una tale violazione del vostro corpo e pregare il magistrato di non emettere l’ordinanza e di permettervi di far sottoporre vostro figlio a terapie mediche alternative.

24 In presenza di un’efficace difesa, i magistrati sono in grado di comprendere meglio l’altro lato della questione, cioè le vostre ragioni come genitori. Quando ciò avviene, non sono più tanto frettolosi nell’autorizzare la trasfusione. In alcuni casi il magistrato interpellato ha rigidamente limitato la libertà del medico di usare il sangue, chiedendo addirittura che venissero prima valutate eventuali terapie alternative, o hanno dato ai genitori l’opportunità di cercare medici disposti a intervenire senza fare uso di sangue.

25 Nel trattare con coloro che cercano di imporre una trasfusione, è essenziale non dare mai l’impressione che le proprie convinzioni vacillino. A volte i magistrati (e i medici) chiedono ai genitori se sarebbero d’accordo di “delegare” a loro la responsabilità della decisione di trasfondere, pensando che questo possa aiutare i genitori a non avere problemi di coscienza. Ma dovrebbe essere reso chiaro a tutti che voi, come genitori, vi sentite in dovere di continuare a fare tutto il possibile per evitare una trasfusione. Questa è una responsabilità che Dio ha affidato a voi. Non potete delegarla ad altri.

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26 Perciò, quando parlate con medici e magistrati, siate preparati a spiegare la vostra posizione con chiarezza e in modo convincente. Se nonostante tutti i vostri sforzi viene emessa un’ordinanza del tribunale, continuate a implorare il medico di non praticare la trasfusione ed esortatelo ad applicare una terapia alternativa. Continuate a invitarlo a considerare articoli medici e a consultarsi con altri dottori, se disponibili, che trattano quel problema medico senza fare uso di sangue. In più di un’occasione un medico apparentemente inflessibile è uscito dalla sala operatoria annunciando soddisfatto di non aver usato il sangue. Perciò, anche se è stata emessa un’ordinanza del tribunale, non arrendetevi! — Vedi La Torre di Guardia del 15 giugno 1991, “Domande dai lettori”.

27 Ricordate che Gesù disse: “Guardatevi dagli uomini; poiché vi consegneranno ai tribunali locali . . . Sarete trascinati per causa mia davanti a governatori e re, in testimonianza a loro e alle nazioni”. Per nostro conforto qualora ci trovassimo in tali circostanze, Gesù aggiunse che lo spirito santo ci avrebbe aiutati a ricordare ciò che è appropriato e utile dire in tali occasioni. — Matt. 10:16-20.

28 “Chi mostra perspicacia in una questione troverà il bene, e felice è chi confida in Geova”. (Prov. 16:20) Genitori, prendete le precauzioni necessarie per proteggere i vostri figli dalle trasfusioni di sangue, che contaminano anche spiritualmente. (Prov. 22:3) Figli, siate sensibili all’addestramento che vi impartiscono i vostri genitori nel prepararvi per simili eventualità e custodite queste cose nel vostro cuore. Come famiglia, ‘siate fermamente risoluti a non mangiare il sangue . . . affinché vi vada bene’. Avrete infatti la benedizione di Geova e il suo sorriso di approvazione. — Deut. 12:23-25.

[Nota in calce] La legge prevede che possano essere praticati trattamenti (incluse le trasfusioni di sangue) ritenuti necessari per la vita o la salute del minore senza il consenso dei genitori o l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria solo in presenza di una reale situazione di emergenza che, a giudizio del medico, richieda un intervento immediato. Ovviamente il medico dovrà giustificare il suo operato se si avvale di questa facoltà che la legge gli concede in presenza di uno stato di necessità.


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