+ All Categories
Home > Documents > We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie...

We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie...

Date post: 16-Feb-2019
Category:
Upload: donga
View: 216 times
Download: 0 times
Share this document with a friend
92
1 Questo documento è la raccolta degli interventi presentati al seminario “ We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” che vuole essere un materiale documentativo per narrare e diffondere la conoscenza del fenomeno della dispersione ed abbandono scolastico nel territorio dell’Isola Bergamasca e Bassa Val San Martino, attraverso l’azione concreta della Promozione Attiva realizzata dai progetti e dal le esperienze presentate. La ricchezza operativa intesa sia come offerta plurima esperienziale che come espressione creativa dei progetti realizzati , contribuisce alla realizzazione della rete territoriale, caratterizzata da plurime agenzie , afferenti al terzo Settore ( Associazionismo , Oratorio e Cooperazione) che , con i Comuni e gli Istituti Compresivi, partecipano e sostengono gli interventi. Esperienze che, all’unisono, condividono lo stesso obiettivo: l’ investimento per il processo di promozione dell’individuo e delle famiglie con fragilità , emergenti dal contesto scolastico e sociale. L’efficacia di questi interventi è verificata attraverso il soddisfacimento degli indicatori definiti e collegati ai bisogni dettati dalla lettura della domanda ( comportamento individuale, nel gruppo, in classe, il profitto scolastico, superamento e modifica dei comportamenti devianti ecc….) intersecati con l’indicatore economico d ell’intervento ( costi contenuti grazie all’intervento degli sponsor privati , risorse economiche attraverso l’ottenimento dei fondi destinati dalle fondazioni , attraverso la partecipazione ai bandi provinciali, regionali …) che permette anche ai Comuni di sostenerne i costi e, in modo considerevole, anche grazie all’apporto del Capitale Umano e Sociale ( significativo il volume del monte ore investito dai volontari). Da questa esperienza tutti coloro che hanno partecipato hanno potuto sperimentare cosa significhi la progettazione partecipata, dove ogni agenzia sociale, pur mantenendo l’identità e l’autonomia, ha partecipato alla realizzazione di una esperienza informativa e formativa di spessore. Questa buona prassi vuole essere un
Transcript
Page 1: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

1

Questo documento è la raccolta degli interventi presentati al seminario “ We Are Welcome : Contrastare

la dispersione scolastica” che vuole essere un materiale documentativo per narrare e diffondere la

conoscenza del fenomeno della dispersione ed abbandono scolastico nel territorio dell’Isola Bergamasca e

Bassa Val San Martino, attraverso l’azione concreta della Promozione Attiva realizzata dai progetti e dal

le esperienze presentate.

La ricchezza operativa intesa sia come offerta plurima esperienziale che come espressione creativa dei

progetti realizzati , contribuisce alla realizzazione della rete territoriale, caratterizzata da plurime agenzie ,

afferenti al terzo Settore ( Associazionismo , Oratorio e Cooperazione) che , con i Comuni e gli Istituti

Compresivi, partecipano e sostengono gli interventi.

Esperienze che, all’unisono, condividono lo stesso obiettivo: l’ investimento per il processo di promozione

dell’individuo e delle famiglie con fragilità , emergenti dal contesto scolastico e sociale.

L’efficacia di questi interventi è verificata attraverso il soddisfacimento degli indicatori definiti e collegati ai

bisogni dettati dalla lettura della domanda ( comportamento individuale, nel gruppo, in classe, il profitto

scolastico, superamento e modifica dei comportamenti devianti ecc….) intersecati con l’indicatore

economico dell’intervento ( costi contenuti grazie all’intervento degli sponsor privati, risorse economiche

attraverso l’ottenimento dei fondi destinati dalle fondazioni , attraverso la partecipazione ai bandi provinciali,

regionali …) che permette anche ai Comuni di sostenerne i costi e, in modo considerevole, anche grazie

all’apporto del Capitale Umano e Sociale ( significativo il volume del monte ore investito dai volontari).

Da questa esperienza tutti coloro che hanno partecipato hanno potuto sperimentare cosa significhi la

progettazione partecipata, dove ogni agenzia sociale, pur mantenendo l’identità e l’autonomia, ha partecipato

alla realizzazione di una esperienza informativa e formativa di spessore. Questa buona prassi vuole essere un

Page 2: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

2

esempio per la progettazione sociale, come strumento trasversale di quanti sono chiamati a definire le Linee

di Programmazione Territoriali , in una trivalenza politico- tecnica–associativa di volontariato. Attraverso il

dialogo si è riusciti a realizzare una tessitura della rete, intessuta di relazioni, dove la logica trova esempio di

azione esclusivamente in un contesto che vive nell’ecosistema. Pertanto si deve passare dall’individualismo

all’altruismo, aprire e non chiudere, per cui uscire dalle solitudini progettuali , spesso ristrette in piccoli

territori , per socializzarle attraverso la realizzazione di esperienze plurime.

In un periodo storico tristemente noto per i tagli alle spese, dovute alla crisi economica e finanziaria

mondiale, è necessario raccogliere e convogliare le energie , ricercando la sobrietà. Intesa non come

depauperamento e deplezione dei servizi, ma attraverso il recupero delle ricchezze operative, si possa

realizzare una piattaforma condivisa e costituita da tante identità che riescono a riconoscere la bontà e la

validità delle prassi per raggiungere la condivisione della programmazione territoriale.

Agire in primis come forza centripeta, per poi contaminare , attraverso operatività valorizzate da buone

prassi, secondo logiche legate alla fattibilità ed economicità delle risorse sia finanziarie che umane, in un

moto centrifugo su tutto il territorio di ambito.

Il gruppo di programmazione:

Ornella Morelli ( coordinatore Area Minori e Famiglia)

Francesco Pandolfi ( per l’Oratorio di Ponte San Pietro con don Andrea Lorenzi)

Suor Roberta Merelli ( Oratorio San Gervasio)

Marco Zanchi ( Associazione L’Aquilone) in collaborazione e con partner delle cooperative sociali L’Albero

e L.I.N.U.S.

Sabina Greco ( Age- Provinciale )

Mariagrazia Angeli ( Age –Calusco d’Adda)

Anna Bravi ( C.I.F. –Terno d’Isola)

Si ringrazia per gli interventi :

Amos Carminati –Assessore Politiche Sociali- Comune di Bottanuco

Lucia Bassoli- Direttore Azienda Speciale Consortile Isola B.sca e bassa Val San Martino

Daniele Novara- Fondatore del CPP - Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti

Alessandro Ziche- Psicoterapeuta- Consulenza psicologica Ziche-Naibo-Bergamo

I componenti del gruppo che hanno relazionato: Francesco Pandolfi, Marco Zanchi, Sabina Greco,

Mariagrazia Angeli, Anna Bravi con due giovani in veste di testimonial, don Alberto Caravina in continuità

con suor Roberta Merelli.

Page 3: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

3

Per la tavola rotonda:

Danilo Riva – Presidente del C.D.A. dell’Azienda Spec. Consortile Isola B.sca e bassa Val San

Martino; Assessore alle Politiche Sociali –Comune Calusco d’Adda

Rossana Innocenti – Assistente Sociale –Comune Bottanuco

Roberta Villa-Dirigente Scolastico- Istituto Comprensivo Suisio

Paride Sorzi- Presidente Cooperativa Sociale L.I.N.U.S.

Un ringraziamento all’Ufficio Scolastico Provinciale per l’invio dei dati statistici specifici delle scuole

dell’Ambito territoriale, in particolare della dirigente Patrizia Graziani e del funzionario Teresa Capezzuto.

.

Page 4: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

4

CENTRO ITALIANO FEMMINILE GENITORI INSIEME TERNESE

SUI PROGETTI RIGUARDANTI LA DISPERSIONE SCOLASTICA

Premessa

l’Associazione CIF-G.INS. Ternese è nata il 18 Maggio 2000 da un gruppo di genitori, soprattutto mamme che, avendo figli preadolescenti e frequentanti la stessa classe, avevano individuato il bisogno di ritrovarsi per una condivisone educativa tra le famiglia e l’Istituzione Scolastica. E questo dopo aver frequentato nell’anno 1999 il percorso formativo “Genitori Insieme “ proposto dal CIF Provinciale di Bergamo. Gli anni successivi e precisamente fino al 2003 hanno frequentato assiduamente il percorso proposto dal Settore politiche sociali della Provincia di Bergamo sul tema della Genitorialità sociale, un percorso che ha consentito loro di consolidare e potenziare le proprie risorse genitoriali e di farsi portavoce presso altri genitori della comunità e della provincia. Nel 2004 si iscrivono all’Albo Regionale e Provinciale della Solidarietà famigliare e incominciano a presentare progetti di sostegno alle famiglie con ragazzi in difficoltà di apprendimento o pochi motivati allo studio. Fino al 2011 Vengono così elaborati i seguenti progetti:Dopo la Scuola; Accoglienza dopo la scuola; Dopo la scuola: alla scoperta dell’altro; Spazio Compiti e non solo; Pomeriggi Insieme; Pomeriggi Insieme: apprendere dallo studio , dal territorio e dalla creatività. I primi progetti sono stati finanziati dalla Regione con la collaborazione economica del Comune, per i rimanenti l’Associazione ha collaborato in rete con Comune,Istituzione Scolastica e Parrocchia facendo inserire gli stessi progetti nel Piano dell’offerta Formativa Scolastica. Il notevole aumento della popolazione avvenuta in questi ultimi dieci anni, la presenza di nuove famiglie che hanno portato nuovi bisogni ci ha condotti a elaborare progetti che si occupassero il più ampiamente possibile dei minori a partire dai sei anni fino ai 16 anni con particolare riferimento all’apprendimento scolastico e relazionale offrendo momenti di studio e laboratoriali a integrazione dei servizi offerti sul territorio. Pertanto l’attenzione si è rivolta soprattutto a combattere il fenomeno della dispersione scolastica molto presente anche fra i nostri giovani creando forti momenti di motivazioni allo studio a partire dalla consapevolezza di avere delle capacità da mettere in gioco. Ci hanno aiutato d u n q u e in questo obiettivo l’inserimento nel “Dopo i compiti” di momenti l laboratoriali finalizzati a sviluppare gli aspetti creativi (un quadro del Patrono S. Vittore smarrito ed in seguito ritrovato grazie a questo lavoro, dei calendari da distribuire alla popolazione con acquarelli fatti da loro sugli angoli più significativi della realtà paesana , murales, ed un video sul tema “Ghera ona olta”); attività che hanno permesso agli studenti, tra l’altro, che avevano ormai superato il biennio di reinserirsi per dare una mano agli altri più giovani, non solo negli stessi laboratori, ma anche come aiuto operatori per l’esecuzione dei compiti Pertanto i nostri progetti hanno avuto pur nelle differenze presenti nei vari momenti laboratoriali le caratteristiche qui elencate.

FINALITA’ GENERALE

La finalità generale del nostro extrascuola ha riguardato infatti la prevenzione al disagio giovanile e alla dispersione scolastica dovuta a problemi scolastici, relazionali e all’integrazione con il gruppo sociale di appartenenza.

Page 5: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

5

OBIETTIVI GENERALI

Sostegno ai compiti con particolare riferimento alle materie in cui si riscontrano più difficoltà. Alfabetizzazione e acquisizione dei linguaggi specifici per gli studenti migranti Cura della relazione tra le famiglie migranti e non per una condivisione educativa Creare una rete per una condivisione educativa tra le Istituzioni e i gruppi di genitori Che si occupano delle nuove generazioni

OBIETTIVI SPECIFICI

Scoperta, valorizzazione e fiducia nelle proprie capacità mediante interventi

individualizzati o su piccolo gruppo ( per le superiori al massimo due) Integrazione degli studenti migranti nel tessuto sociale attraverso attività

laboratoriali e momenti di festa in cui presentare il lavoro svolto per favorire una loro attiva partecipazione alla vita comunitaria e quindi il miglioramento della qualità della vita .

Nel caso di abbandono, preparazione del curriculum con accompagnamento presso attività produttive.

Assunzione di responsabilità nei confronti degli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado nell’esecuzione dei compiti e nei momenti ludico-creativi da parte degli studenti che hanno frequentato l’extrascuola negli anni precedenti al biennio.

Orientamento futuro mediante stesura di curriculum e con la partecipazione ai laboratori.

MODALITA’ DI INTERVENTO I ragazzi della scuola secondaria di primo grado partecipano due volte alla settimana dalle ore 14,30 alle 16,30 con lo svolgimento dei compiti cui seguono attività laboratoriali di cui una dedicata al gioco e l’altra alla realizzazione di laboratori creativi. I ragazzi della scuola secondaria di secondo grado, essendo seguiti individualmente, partecipano in orari diversi a secondo i bisogni individuali e in accordo con gli operatori. Sono comunque ammessi ai laboratori creativi Alcuni studenti che hanno partecipato all’attività dell’extrascuola negli anni precedenti, ora hanno dato disponibilità per aiutare gli operatori a seguire gli alunni delle scuola primaria ad eseguire i compiti e ad essere presenti nei laboratori ludici.

METODO DI LAVORO

Gli operatori che seguono gli studenti della secondaria di primo grado e di secondo grado nell’esecuzione dei compiti o nel recupero di materie disciplinari sono studenti universitari, laureandi o laureati. Per quanto concerne i laboratori sono presenti due maestri d’arte per i

Page 6: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

6

laboratori creativi, mentre per i laboratori ludici gli studenti universitari che hanno dato disponibilità saranno aiutati dai genitori che operano all’interno dello spazio compiti .

L’attività laboratoriale si svolge dalle ore 16,30 alle ore 17, 30 di due giorni la settimana; in particolare quest’anno nelle giornate di martedì per gli studenti della secondaria di primo grado, di giovedì per gli alunni della primaria. Tre volte all’anno ci ritrova con i docenti per stabilire percorsi individualizzati e per individuare carenze e difficoltà anche di tipo psicologico e famigliare da affrontare insieme perché lo studente non si scoraggi.

Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare

gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso le fabbriche della zona e aiutati a fare i curriculum da presentare alle varie aziende; pertanto l’attività svolta è servita anche ad orientare.

UTENZA

Alle proposte dell’extrascuola hanno partecipato complessivamente ogni anno circa cinquanta studenti tra elementari, medie e biennio delle superiori; nello specifico obbiettivo riguardante la dispersione scolastica abbiamo operato su circa n 20 studenti delle Medie e n.15 studenti del biennio della scuola superiore.

TESTIMONIANZE DA PARTE DI DUE EXSTUDENTI

Buongiorno a tutti,

mi chiamo Luca Calì, ho 16 anni e frequento il quarto anno di grafica pubblicitaria presso l’Istituto

Caniana di Bergamo. Cinque anni fa, quando ho iniziato a frequentare lo Spazio Compiti, mai avrei

pensato di trovarmi qui oggi, in mezzo a voi, a riferirvi della mia più che positiva esperienza

nell’ambito delle attività legate all’extrascuola svolte dal Cif di Terno. Dovete infatti sapere che, sin

dalle elementari, mi è stata diagnosticata una forma di dislessia, a causa della quale ho incontrato

non poche difficoltà a livello scolastico. Al Cif ho trovato il sostegno e l’aiuto, di cui avevo

bisogno, per conseguire dapprima la licenza media in modo più che brillante (ricordo ancora, come

se fosse oggi, la gioia che provai, quando al temine dell’esame, tutti i miei insegnanti si

complimentarono per i progressi da me compiuti)e per proseguire in seguito il mio percorso di

studi.

Ma se è vero che a scuola facevo fatica a tenere il passo dei miei compagni, è altrettanto vero che

ero molto più bravo di loro nelle attività manuali e in particolar modo nel disegno creativo. Ed è

sempre al Cif che ho avuto modo di coltivare questo mio talento attraverso le attività laboratoriali,

che dà sempre sono parte integrante dei progetti legati all’extrascuola. Insieme agli altri ragazzi ho

realizzato, in effetti, sotto la supervisione di Elena, la nostra Art director, lavori come i calendari

annuali, il ritratto di San Vittore o il murales per la lotta all’alcool. Sono inoltre lieto di aver potuto

aiutare, grazie al denaro ricavato dalla vendita dei calendari, i bambini del Burkina Faso e di aver in

questi anni trasformato le mie difficoltà linguistiche in punti di forza, tanto da raggiungere, senza

particolari problemi, il traguardo della quarta superiore.

Desidero quindi ringraziare, oltre a tutti gli operatori che mi hanno seguito, gli Enti e le Istituzioni

che hanno permesso e permettono al Cif di sostenere, mediante i fondi da loro stanziati, le famiglie

e gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, perché si possano come me realizzare nella vita e

nella comunità, a cui appartengono.

Calì Luca

Page 7: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

7

"la scuola è aperta a tutti" questo dice l'articolo 34 della Costituzione. E questo è ciò che ho imparato frequentando il CIF.

La legge italiana impone un età minima per abbandonare gli studi, il CIF ne prolunga la scadenza.

La legge italiana da strumenti e risorse per aiutare le persone in difficoltà a conseguire gli studi, il

CIF li appoggia e li aiuta ad accrescere le loro capacità e la loro autostima.

La legge italiana dà strumenti e risorse economiche per permettere a tutti il diritto allo studio, il CIF dà risorse psicologiche per permetterne il mantenimento.

Conosco il CIF da quando sono piccola, in tutti questi anni l'unico obiettivo era farci capire quanto la scuola fosse importante per aiutarci a non abbandonarla. Durante il terzo anno di liceo, ho avuto parecchie difficoltà nel raggiungere la sufficienza in alcune

materie; avevo deciso di abbandonare la scuola. La mia famiglia e il CIF sono stati fondamentali

perché mi hanno aiutata a trovare la forza di continuare e di colmare le mie lacune, tant' è che ora

mi sono diplomata e mi sono iscritta all'università.

Negli anni in cui ho frequentato questa associazione ho conosciuto ragazzi con serie difficoltà di

apprendimento, ma li ho visti anche migliorare e raggiungere obiettivi che prima non si sognavano

nemmeno di raggiungere.

Ho visto ragazzi stranieri imparare perfettamente l'italiano e ho visto ragazzi che avevano

semplicemente bisogno di sostegno psicologico per rafforzare la propria autostima e continuare

gli studi.

Lo spazio compiti oltre ad aver aiutato molti ragazzi a scuola, ha aiutato anche la società. Ho visto

donne straniere che portando i loro figli hanno cominciato la strada verso l'integrazione, per questo credo tantissimo in questa associazione. Infatti raggiunto il mio diploma, ho cominciato a svolgere

il ruolo opposto, sono passata da "studente" ad "operatrice"; ho voluto essere anche io, come lo

sono stati loro per me, un aiuto e un sostegno per molti ragazzi.

Ringrazio il CIF e tutte le Istituzioni che lo hanno aiutato a realizzare i progetti a sostegno delle giovani generazioni!

Jihan Hadlamous

Page 8: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

8

AGE-Provinciale

Piattaforma delle Offerte Territoriali:

Page 9: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

9

Page 10: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

10

Page 11: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

11

Page 12: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

12

Page 13: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

13

Page 14: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

14

Page 15: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

15

Page 16: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

16

Page 17: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

17

Page 18: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

18

Page 19: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

19

Page 20: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

20

Page 21: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

21

Istituto Comprensivo Suisio con Age-Calusco d’Adda

PROGETTO “SCUOLA ATTIVA” – PREVENZIONE ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA

La dispersione scolastica è un fenomeno complesso, che riguarda non solo l’abbandono

scolastico, ma anche l’irregolarità nelle frequenze, i ritardi, la non ammissione all’anno successivo,

le ripetenze e le interruzioni.

In moltissimi casi infatti essa non si consuma con l'abbandono, ma con la disaffezione, il

disinteresse, la demotivazione, la noia e una serie di disturbi comportamentali.

Tali manifestazioni si basano spesso su difficoltà d'apprendimento (soprattutto sul terreno

linguistico espressivo, logico - matematico e del metodo di studio) e su una carriera scolastica

Page 22: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

22

vissuta più come obbligo esterno (familiare, sociale), che interno (bisogno di affermazione,

crescita, acquisizione di saperi, capacità, cittadinanza) per realizzarsi come persona. In generale si

potrebbe, pertanto, affermare che la dispersione scolastica è quel fenomeno per il quale

intelligenze, energie, risorse, occasioni di crescita e d'emancipazione sono sprecate o non

utilizzate al meglio.

Le cause di tale non ottimale utilizzo di risorse non possono essere rintracciate solo in

situazioni di degrado socio-economico o povertà culturale o di disagio personale, ma anche in

fenomeni di vario tipo, interni ed esterni al sistema scolastico. In sostanza essa riflette una perdita

di efficacia dei diversi ambienti educativi: famiglia, luoghi di aggregazione sociale, scuola.

Il tema del successo formativo dei minori ed il contrasto dei fattori che favoriscono la

dispersione scolastica rappresentano problematiche di rilevante interesse non solo per le famiglie

e la scuola, ma per tutta la comunità, in una logica di comunità educante.

- Finalità ed obiettivi del progetto

Il progetto ha lo scopo di costruire una rete fra le varie agenzie educative intorno ai bisogni

formativi dei ragazzi della scuola secondaria di I grado a forte rischio di dispersione scolastica e si

propone di accompagnare e sostenere, con educatori qualificati, i ragazzi nella costruzione di un

percorso di vita.

Il progetto è finalizzato a prevenire e/o contrastare, in una logica di progettazione integrata tra

diversi enti istituzionali e non, forme di dispersione scolastica ed intende perseguire i seguenti

obiettivi:

- Contribuire ad aumentare il bagaglio esperienziale degli studenti destinatari del progetto, anche

attraverso attività in ambiti differenti da quelli scolastici, favorendo l’esplorazione e l’utilizzo delle

proprie capacità, competenze ed attitudini.

- Supportare gli studenti destinatari del progetto nel recupero di conoscenze e abilità disciplinari.

- Dare agli studenti destinatari del progetto la possibilità di sentirsi utili socialmente e parte attiva

nella comunità di appartenenza.

- Destinatari del progetto

Studenti della Scuola Secondaria di I grado di Bottanuco e Suisio, frequentanti le classi 2^ - 3^,

individuati dai Consigli di classe quali soggetti a rischio di dispersione, perché pluriripetenti e

demotivati verso l’attività scolastica.

- Articolazione delle attività

Page 23: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

23

L’Istituto Comprensivo di Suisio collaborerà con il progetto la Cooperativa Sociale “L’Albero”, per

organizzare e realizzare un progetto didattico integrativo, tendente a creare l’occasione per

sperimentarsi in diverse professionalità manuali e acquisire alcune competenze di base del lavoro.

Il Progetto sarà caratterizzato da:

un laboratorio manuale-lavorativo settimanale. I ragazzi e le ragazze potranno

sperimentare a piccoli gruppi contesti relazionali diversi da quelli scolastici in cui potranno

essere riconosciuti e riconoscersi anche in riferimento a parametri diversi da quelli consueti

scolastici. Il rispetto delle consegne e delle regole, il lavoro cooperativo, la messa alla

prova delle proprie abilità e capacità, il livello di autonomia e libera iniziativa sono aspetti

educativi e formativi centrali di questa attività. All’interno di una serra potranno

sperimentare attività di florovivaismo, bonsaistica, compostaggio, mentre all’aperto

svolgeranno attività di giardinaggio (piccole potature, messa a dimora di piante, etc.);

laboratori espressivi e relazionali a piccoli gruppi con cadenza mensile

incontri formativi su tematiche contemporanee connesse alla vita quotidiana e lavorativa

al fine di inserire la personale riflessione sul proprio futuro all’interno di un quadro più

ampio, che comprenda anche una minima consapevolezza della realtà sociale del contesto

in cui si vive.

Inoltre i singoli allievi saranno seguiti individualmente attraverso un tutoraggio personale e

avranno la possibilità di partecipare a colloqui di counselling, orientamento scolastico e

professionale.

Il progetto sarà gestito da un’equipe di professionisti composta da un educatore professionale e

formatore, un counsellor, uno psicologo e un giardiniere.

.

- Risultati attesi

Definizione degli Indicatori di risultato:

Funzionalità degli strumenti e delle tecniche di individuazione dei soggetti a rischio di

insuccesso scolastico

Incremento della collaborazione tra scuola e famiglia

Maggiore efficacia delle strategie di recupero attivate per gli studenti a rischio dispersione

Diminuzione del numero di alunni “drop-out” (riduzione delle ripetenze)

- Valutazione dei risultati

La valutazione della qualità complessiva dell'intervento formativo messo in atto avviene attraverso

la misurazione di efficacia e di efficienza delle azioni predisposte. In particolare si intende

monitorare e misurare:

Page 24: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

24

l'efficienza dell'impianto organizzativo allestito;

il grado di soddisfazione degli utenti,

il numero e la qualità degli interventi di recupero, consolidamento e approfondimento, volti

all'innalzamento del successo scolastico, che saranno progettati ed attuati.

le attività di orientamento realizzate

L'efficienza dell'impianto organizzativo avverrà attraverso il controllo continuo dell'andamento

organizzativo e didattico in relazione, da un lato, con i dati e le ipotesi iniziali e dall'altro lato con la

progettazione, l'attuazione e i risultati delle attività poste in essere.

Il grado di soddisfazione degli utenti avverrà attraverso colloqui informali.

I docenti del Consiglio di classe definiranno gli obiettivi disciplinari ed interdisciplinari che lo

studente dovrà raggiungere al termine dell’anno scolastico, sulla base del progetto attivato.

Durante l’anno scolastico saranno previsti dei momenti di monitoraggio del progetto, a cura dei

soggetti coinvolti, al fine di verificare sia la tenuta del progetto sia il raggiungimento, da parte dello

studente, dei seguenti obiettivi formativi:

Partecipazione:

L’alunno partecipa con interesse a tutte le attività progettuali proposte

Impegno:

L’alunno si impegna in modo attivo alle attività, portando a termine i compiti richiesti

Autonomia:

L’alunno sa predisporsi in autonomia, per svolgere al meglio le attività

Comportamento:

L’alunno rispetta se stesso, gli adulti di riferimento, arredi e materiali che utilizza

Socializzazione:

L’alunno si relaziona in modo corretto e rispettoso con gli adulti di riferimento.

Page 25: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

25

Cooperativa Sociale L.I.N.U.S.-Almenno San Salvatore

We are welcome 21 settembre 2011

PENSIERI PER IL FUTURO

Il futuro non è più quello di una volta.

Non è più quello di una volta perché viviamo in un mondo segnato dalla crisi economica e

finanziaria, e quello che preoccupa maggiormente è l’incertezza del futuro, incertezza e

indefinitezza dettata dalla contingente situazione di crisi generale, crisi di sistema, che riguarda

l’economia ma anche il welfare.

Il futuro si è accorciato, l’orizzonte è diventato a breve termine, non si riesce a guardare lontano e si

rischia di perdere la speranza, i sogni e i desideri rischiano di svanire…

Aumentano i bisogni e i problemi delle persone e delle famiglie e contemporaneamente

diminuiscono le risorse a disposizione per contrastarli.

COSA FARE? La prima cosa è non farsi prendere dallo sconforto e provare ad affrontare questa situazione con

calma ma con decisione.

Ecco alcuni miei pensieri che ci possono aiutare a immaginare e a governare un altro futuro:

1. NON DOBBIAMO FARE DA SOLI, NESSUNO BASTA A SE STESSO.

L’esperienze che abbiamo sentite raccontate oggi sono la dimostrazione che le collaborazioni e le

reti funzionano; coinvolgono scuole, associazioni di volontariato, di solidarietà familiare,

cooperative sociali di tipo A e tipo B, amministrazioni pubbliche e anche realtà private. Questi

incontri generano progettualità innovative, rispondono a bisogni, sono efficaci e riescono ad essere

anche efficienti. Ogni realtà svolge la propria parte, investe capacità progettuali, porta energie e

risorse proprie (risorse umane, di tempo, economiche, professionisti e volontari) ma soprattutto

esiste la voglia di fare e di stare insieme per affrontare e risolvere i problemi.

Però serve

2. MENO FRAMMENTAZIONE E PIÙ CONTINUITÀ

Esistono esperienze importanti in tutti gli ambiti sociali, abbiamo visto oggi quante esperienze sono

partite contro la dispersione scolastica, ma spesso questi progetti sono lontani territorialmente, sono

avviati in via sperimentale, durano un anno, forse due, ma non si riesce a dare continuità.

Questo seminario è stata l’occasione per farli dialogare tra loro, attraverso e grazie all’area minori e

famiglia dell’Azienda Speciale Consortile dell’Isola bergamasca e della bassa val san martino.

Auspico che le relazioni avviate oggi possano trovare continuità e possa essere assunta una

maggiore regia a livello sovracomunale, un coordinamento territoriale. Una regia rispettosa delle

identità e non fagocitante, una regia che sviluppi confronto, sui valori che intendiamo difendere, sui

problemi e sulle azioni per affrontarli, e perché il lavorare insieme possa consenta di fare economie.

Ma per avere una regia forte

3. SERVE UN’AZIONE POLITICA DI SISTEMA

Chiediamo ai nostri politici di abbandonare i campanilismi, di evitare i litigi e le ripicche, di pensare

INSIEME alle nostre comunità, ai loro cittadini e al loro benessere. I tagli alle politiche sociali sono

iniziati e, in situazioni di scarse risorse, sono purtroppo necessari; quello che chiediamo è di non

Page 26: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

26

fare solo un’opera di ingegneria economica, perché poi i servizi e i progetti si spersonalizzano e

diventano solo dei numeri, un costo che deve essere ridotto o evitato. Ma le persone non sono

numeri.

Le scelte degli amministratori pubblici sono di eliminare il superfluo, di tagliare i servizi e i progetti

non necessari; ma quali sono i criteri per stabilire che un servizio non serve più? la gravità del

problema a cui risponde, l’urgenza del bisogno, la soddisfazione della propria base elettorale, il

servizio meno “popolare”? Nell’ultimo periodo prevale l’abbandono delle politiche di tipo

preventivo e promozionale a favore del mantenimento dei soli interventi di urgenza, rivolti alla

tutela e alla riduzione del danno. Le scelte del risparmio a breve termine, del “fare cassa”, sono

miopi, non riescono a guardare oltre alla situazione contingente e rischiano di moltiplicare nel

futuro situazioni critiche e problemi.

4. INVESTIAMO SUI GIOVANI

Io credo che sia giusto occuparsi di chi si trova in estrema difficoltà ma credo altrettanto importante

continuare a investire sulla prevenzione e sulla promozione del benessere, soprattutto delle giovani

generazioni. Non guardiamo solo alle fatiche e ai problemi di oggi, pensiamo anche a domani, a

come fare per renderlo migliore, continuiamo a investire sul futuro, sui nostri giovani, sui loro

talenti e sui loro sogni, scommettiamo su di loro.

IL LORO FUTURO È IL NOSTRO FUTURO.

Paride Sorzi

Presidente cooperativa sociale L.I.N.U.S.

Page 27: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

27

Alessandro Ziche- psicologo- presentazione progetto dell’Oratorio San Gervasio

PROGETTO “P” Sintesi 1progetto in favore di ragazzi Preadolescenti, in rete con il territorio

Un’esplorazione tra se stessi ed il mare per conoscersi ed attrezzarsi

Indice

Premessa

Analisi della domanda

Obiettivi

Scelte progettuali

Considerazioni finali

1 Titolare del progetto don Alberto Caravina presso Parrocchia dei santi Gervasio e Protasio, martiri in Capriate San Gervasio (BG);

Consulenza psicologica Studio Ziche-Naibo via Baioni, 33 Bergamo tel. 035.4284436 [email protected]

Page 28: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

28

Appendice 1 SINTERSI DEL PROGETTO

Appendice 2 CONSENSO INFORMATO/TRATTAMENTO DEI DATI

PERSONALI

Appendice 3 LA VALUTAZIONE DELL’ALESSITIMIA

LA VALUTAZIONE DELL’AUTOEFFICACIA PERCEPITA

Page 29: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

29

Premessa

Don Alberto e Suor. Roberta (Parrocchia di San. Garvaso - Bergamo), sensibili alle

tematiche giovanili e direttamente coinvolti nell’accoglienza dei ragazzi attraverso l’oratorio, si

sono fatti portavoce di alcuni loro bisogni. In questa cornice è stato fissato un primo incontro

(autunno 2009) dove, insieme ad un volontario, è stato invitato uno specialista psicoterapeuta

dell’età evolutiva e si è iniziato a parlare sia di alcuni ragazzi difficili (segnalati), sia dell’età

preadolescenziale.

Dopo alcune “chiacchierate” è emerso il desiderio di realizzare un progetto di “secondo

livello”, non solo preventivo e/o educativo in senso generale (attività già svolta nella

programmazione ordinaria dell’oratorio) ma, una proposta che potesse sostenere concrete difficoltà

quali ad esempio: dispersione scolastica, demotivazione generale alle proposte adulte, adesione a

modelli sociali negativi (devianza), ecc.

Analisi della domanda

Vista la premessa si è deciso per approfondire la questione partendo dalla domanda più

semplice ed importante: “… di chi stiamo parlando?”; pertanto si sono svolti diversi

incontri/colloqui con i referenti dell’Oratorio per “presentare” i possibili candidati al progetto.

Cosa è emerso? L’immagine che è apparsa dalla “presentazione” dei ragazzi ruotava intorno

ad alcune tematiche, le più significative a cui ci si è riferiti per organizzare il progetto sono state:

Fallimento, legato sia all’esperienza individuale dei ragazzi (ad esempio dispersione scolastica),

sia ad aspetti inerenti la famiglia di provenienza (ad esempio separazioni di coppia conflittuali,

ecc.)

Solitudine, le descrizioni delle relazioni/legami si sono caratterizzate per assenza di

reciprocità/gratuità oltre che una più generale descrizione di mancanza di sintonizzazione con i

bisogni dell’infanzia da parte degli aduli di riferimento

Fragilità intesa come sentimento di mortificazione di sé, assenza di desiderio/curiosità

Stigmate intesa come immaginario sociale negativo del ragazzo e/o della famiglia

Confusione di valori incapacità ad individuare valori all’interno dell’esperienza umana a fronte

di una adesione acritica a valori consumistici (come ad esempio spendere denaro per l’ultimo

cellulare ma non spenderli per delle lezioni di recupero dei figli)

Resistenza le situazioni proposte erano tutte descritte come impermeabili alle proposte,

resistenti nell’accettare consigli fatti dai vari segnalanti/invianti (ad esempio scuola, servizi

sociali, suora, ecc.); situazioni dove solo l’idea di avere bisogno di aiuto era inaccettabile

La sintesi concettuale dell’analisi della domanda è stata nell’individuare nella “2fragilità

narcisistica” (intesa come mancanza di amore proprio) la criticità di fondo personale dei candidati al

progetto e nell’assenza di figure di riferimento capaci di sostenere tale dimensione dell’amore

proprio; come dire come potrà un bambino nel divenire grande ad avere fiducia in sé se nessuno ne

ha mai avuta in lui? come potrà un bambino nel divenire grande ad avere fiducia in sé se nessuno è

capace di vedere in lui le sue qualità? come potrà un bambino fidarsi dell’adulto e della sua ricetta

per divenire grandi (ad esempio scuola) se poi la vita di questo adulto è costella da problemi ed

insoddisfazioni?

Obiettivi

L’obiettivo del progetto doveva pertanto tenere in mente da un lato la “fragilità narcisistica”

unita alla difficoltà di chi “guarda” questi ragazzi (come della difficoltà a “vedere” le parti belle del

2 Termine psicoanalitico, qui inteso nell’accezione moderna, come livello basico di amore proprio (aspetto della

personalità) acquisito in primis nel “rispecchiamento” con le figure genitoriali primarie; componente necessaria per

poter costruire buone “relazioni oggettuali”

Page 30: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

30

nostro preadolescente) e dall’altro riuscire a persuadere i ragazzi ed i genitori a partecipare

(promozione dell’alleanza di lavoro) a questa proposta di fatto finalizzata ad aiutare.

Gli obiettivi pertanto del progetto sono: A) valorizzare/rinforzare le fragilità individuate nell’analisi

della domanda; B) conoscere direttamente i protagonisti del progetto per verificare quanto emerso

nelle ipotesi individuate nell’analisi della domanda ed avere una immagine più realistica dei

ragazzi; C) promuovere una alleanza di lavoro, cioè una possibilità di lavorare insieme per risolvere

i problemi stimati (dispersione scolastica)

Scelte progettuali

Tenuto conto che è inevitabile riscontrare una certa immaturità in una età a cavallo tra

l’infanzia e l’adolescenza, dove è difficile discernere cosa sia questione di tempo/maturazione o un

problema (blocco evolutivo); si è presunto che le difficoltà scolastiche ed altre di cui sopra, siano

sintomo di un “blocco evolutivo” e/o una particolare fatica nell’emanciparsi legata anche al

contesto ambientale (modello psicoanalitico relazionale).

L’analisi della domanda ci poneva di fronte alla necessità di costruire un progetto di

immagine, cioè che chi vi avesse aderito fosse orgoglioso di farlo ed i genitori fieri di dirlo. Quindi

un progetto non stigmatizzante e nemmeno riconducibile a problemi e/o disturbi del candidato e/o

della sua famiglia. Andava individuato un luogo, un linguaggio, una immagine di appagamento

“narcisistico” (in senso costruttivo/positivo vedi nota pie di pagina n. 1) ma contemporaneamente

non narcisistico (in senso fine a se stesso, avulso dal rapporto con gli altri, negativo come nel mito

di Narciso); quanto quale presupposto minimo per iniziare a lavorare ma anche per

intervenire/smentire il problema stesso: il desiderio di imparare!

Per risolvere le specifiche criticità emerse ed assolvere agli obiettivi di cui sopra nasce l’idea

della barca a vela; una proposta concreta di immagine positiva per rendere desiderabile la

partecipazione al progetto sia da parte dei ragazzi, sia dei genitori. Certamente una esperienza non

di svago ma di fatica, in un mondo nuovo e diverso dove avere la possibilità di “mollare gli

ormeggi”.

L’idea è stata di far partecipare i ragazzi ad una esperienza “emotivo-corettiva” su più livelli

(diretta ed indiretta) nel senso di promuovere da un lato una esperienza verosimilmente discordante

con le attese/esperienze presunte del ragazzo (specie quelle fallimentari) e dall’altro portare gli

adulti vicino ai ragazzi a vedere, incuriosirsi, riconoscere tale sperimentazione, insomma a

“rispecchiarli”.

In particolare la proposta è un viaggio in mare attraverso una imbarcazione a vela,

comandata da uno Skipper professionista con esperienza oceanica, condotta dai ragazzi del

progetto. Il tragitto è una attraversata in mare aperto (da La spezia a Caprera e ritorno), in cinque

giorni infrasettimanali in orario scolastico. Un viaggio difficile sul piano fisico e psichico (non una

passeggiata da turisti o corso di vela per principianti) per entrare in contatto con una

fatica/frustrazione che non mortifichi ma che possa avere un senso, appunto quello di portare a

termine un viaggio appassionante; questa esperienza dovrebbe obbligare i ragazzi a vivere in barca

per più giorni ed a contare solo sulle proprie forze.

La novità, la lontananza dalle abitudini e dalle famiglie di origine, la convivenza con altri, le

paure ancestrali insite nel mare e nel viaggio, il confronto con uomini (il comandante) di provata

esperienza di mare, il contare solo su se stessi, il non potere scendere dalla barca (non si può

abbandonare) e l’esperienza di una sana dipendenza sono alcuni ingredienti di questa scelta

progettuale. Un viaggio/conoscenza che verrà ripresa e ripensata e vista nei vari momenti di dialogo

con diversi adulti/comunità previsti dal progetto stesso.

La strategia si delinea pertanto della scelta barca, quindi di una dimensione fortemente

visibile/sociale detta pubblica che dovrebbe assolvere da ponte per la dimensione privata

(psicologico/preventiva) del progetto, utile ad affrontare le criticità della dispersione scolastica, del

rapporto genitori/figli e/o del rischio evolutivo dei ragazzi.

Page 31: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

31

Il gruppo di preadolescenti scelti è stato in parte composto da ragazzi con difficoltà ma in

buona parte anche da ragazzi che spontaneamente avevano scelto di partecipare al progetto; questo

per non alimentare l’eventuale individuazione dei “casi problematici”.

Il reclutamento si è gestito da un lato con la spontaneità delle richieste pervenute alla

segreteria (in ordine di richiesta) dopo la presentazione dell’iniziativa con l’incontro pubblico e

dall’altro con l’invito personale di chi si riteneva avesse particolarmente bisogno di un aiuto.

In questo canovaccio di base, vista l’analisi della domanda e visti gli obiettivi si è iniziato a

delineare l’aspetto operativo del progetto “P”, la strategia: livello pubblico e livello privato

Livello pubblico, questa parte della strategia di intervento nasce per facilitare un rinforzo

“narcisistico” dei partecipanti e l’alleanza con i genitori, oltre che per evitare il rischio di

stigmatizzazione (evidenziare nell’opinione “pubblica” una visone positiva dei partecipanti del

progetto). Il valore pubblico del progetto è finalizzato ad avere una ricaduta sugli interessati stessi, i

preadolescenti, in termini di riconoscimento della loro condizione evolutiva, di orientamento ai loro

bisogni e valorizzazione della loro immagine; in generale si mira alla stimolazione di una riflessione

comunitaria rispetto all’età preadolescenziale. Altra finalità è stimolare una riflessione, anche

critica, sull’atteggiamento dell’adulto rispetto alle nuove generazioni (valori, spazi, risorse, ecc.) e

sulle reali possibilità emancipative offerte. Il livello pubblico del progetto si è articola in più luoghi

in rete tra loro:

LUOGO OBIETTIVI AZIONI

Territorio Sensibilizzare il territorio e

stimolare una riflessione

sull’età

evolutiva/preadolescenza

Reclutamento, legare il livello

“privato” con il “pubblico”

Incontro di sensibilizzazione pubblica sulla

specificità della preadolescenza rivolto a genitori

ed adulti interessati

Presentazione del progetto

Incontro di restituzione del progetto al termine

dell’esperienza

Scuola

Coinvolgimento delle

competenze scolastiche, in

quanto anche invianti, per

riconoscimento/coinvolgiment

o/verifica

Legare il “privato” con il

“pubblico”

Predisposizione del progetto nelle attività

scolastiche (esperienza in orario scolastico)

Individuazione di insegnanti Tutor del progetto

nell’ambito scolastico (piano organizzativo interno

alla scuola, testimoni qualitativi dell’eventuale

ricaduta del progetto sui ragazzi)

Mare

Visibilità dei ragazzi

Servizio fotografico in barca

Comune

Riconoscimento pubblico

dell’esperienza dei ragazzi

Utilizzo di spazi e risorse per mostra fotografica

finale

Media

Riconoscimento pubblico

dell’esperienza dei ragazzi

Presentazione di documenti a testimonianza

dell’esperienza (articolo su L’eco di Bergamo)

Page 32: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

32

Livello privato, questa parte del progetto, direttamente intrecciata con la dimensione

pubblica mira direttamente a capire e rispondere alla segnalazione di disagio giovanile pervenuta

dal territorio attraverso l’analisi della domanda (scuola, oratorio, serv. soc.): dispersione e/o

demotivazione scolastica e rischio evolutivo. Il livello privato del progetto si articolerà in più

momenti:

1. Invito per i genitori dei ragazzi “segnalati” all’incontro pubblico di apertura dell’iniziativa

Progetto P, dove conosceranno indirettamente lo psicologo referente del progetto

a. obiettivo: non stigmatizzare la partecipazione dei ragazzi al progetto, promuovere

alleanza al progetto con gli operatori ad esempio lo psicologo

b. strumento: invito alla serata pubblica

c. tempi di realizzazione: marzo

2. Contatto con famiglia/ragazzo per spiegazione progetto parte privata e raccolta

adesione/alleanza

a. obiettivo: creare alleanza di lavoro/contratto con famiglie e ragazzo

b. strumento: colloqui individuali con titolare del progetto e referente psicologo per

esplicitazione del rischio evolutivo ed illustrazione della strategia/progetto

c. tempi di realizzazione: dopo serata pubblica

3. Conoscenza dei ragazzi in gruppo (riconoscimento problemi/ricerca)

a. obiettivo: permettere la conoscenza/formazione del gruppo PP (Progetto

Preadolescenti) e inizio riflessione sui problemi

b. strumento: gruppo con conduttore psicologo

c. tempi di realizzazione: prima dell’esperienza barca

4. Approfondimento conoscenza dei ragazzi in gruppo e/o individualmente

a. obiettivo: misurazione livelli psicologici ritenuti critici

b. strumento: 3scale di auto-somministrazione per l’autoefficacia percepita nella

soluzione dei problemi (APSP) e dell’Alessitimia (Tas-20)

c. tempi di realizzazione: prima e dopo l’esperienza barca

5. Gruppo Barca

a. obiettivo: predisporsi/attrezzarsi all’esperienza barca

b. strumento: gruppo di condivisone con esperto di barca a vela, focus l’esperienza

barca

c. tempi di realizzazione: in prossimità della partenza per l’esperienza barca

6. Esperienza emotivo-correttiva

a. obiettivo: promuovere una esperienza che permetta una discordanza con le attese dei

ragazzi, ecc.

b. strumento: barca

c. tempi di realizzazione: maggio o comunque prima della fine della scuola

7. Rielaborazione dell’esperienza barca

a. obiettivo: momento di discussione in gruppo dell’esperienza barca ed opportunità di

esplicitazione delle tematiche emerse in precedenza (autoefficacia, lettura delle

emozioni, ecc.)

b. strumento: gruppo con conduttore psicologo (restituzione test fase 4)

c. tempi di realizzazione: estate

8. Restituzione privata su appuntamento alle famiglie/ragazzi

a. obiettivi: prevenzione secondaria; se necessario invio presso servizio e/o

progettualità specifica

b. strumento: colloquio individuale psicologico

3 Vedi allegato 3

Page 33: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

33

9. mostra fotografica

Considerazioni finali

Il progetto “P” è stato un viaggio sia nella realtà, sia nella metafora; i ragazzi

(preadolescenti) sono stati incontrati dall’equipe del progetto in più modi e più forme:

individualmente, in gruppo, attraverso gli occhi dei loro genitori, attraverso gli occhi degli skipper,

attraverso gli occhi di un fotografo, attraverso l’utilizzo di strumenti psicologici (test), attraverso lo

sguardo della comunità (mostra fotografica, incontri pubblici, incontri a scuola), ecc.

I punti di forza del progetto sono stati in particolare l’attenzione ad una visione progettuale

mirata alle potenzialità dei ragazzi, anche se partendo dalle loro criticità, in una visione evolutiva

del problema; la concretezza della proposta (viaggio in barca a vela) che ha tenuto conto delle

caratteristiche dell’età preadolescenziale; l’ampia condivisione territoriale che ha coinvolto oratorio,

scuola, comune, famiglie, ecc.; il modello “ricerca-intervento” senza quindi volere a tutti i costi

sapere a priori ma volendo “sporcarsi” con i veri competenti (chi ha il problema); il modello

psicoanalitico-relazionale che ha consentito letture complesse della circostanza dispersione

scolastica.

I punti di debolezza sono stati in particolare la poca possibilità di lavorare sulla dimensione

di gruppo specie con l’importante materiale emerso nel viaggio in barca (da valutare una

formazione specifica degli skipper all’esperienza coinvolgendoli maggiormente); la non continuità

del progetto, in particolare la non possibilità di fare prese in carico ; il fatto che i ragazzi si

conoscessero già tutti ha limitato in parte la possibilità di esprimersi in modo nuovo, alcune

dinamiche relazionali erano già instaurate;

La fotografia che ci resta dei 17 protagonisti del progetto è che non si aveva a che fare con

bambini e nemmeno con adolescenti; sembrerà semplice come considerazione ma la specificità di

questa età non è scontata e, anzi, rischia di essere sfuggente e non riconosciuta. Conoscere i ragazzi

ci ha lasciato l’idea di un periodo di vita caratterizzato da importanti e specifici cambiamenti; non

avevamo a che fare con l’infanzia dove la fiducia nell’adulto è pressoché totale, quasi acritica e

nemmeno con l’adolescenza dove il “rifiuto” e “l’attacco” tendono a caratterizzare lo stare insieme.

La nostra esperienza ci ha messo di fronte a ragazzi che si collocavano a metà strada tra l’accettare

le proposte dell’adulto ed il sottrarsi al confronto con loro.

Un punto importante evidenziatosi è che i ragazzi incontrati nel progetto non hanno avuto

bisogno di essere “istruiti”, razionalmente sono adeguati; intervistati sui temi della vita, rispondono

bene e con chiarezza, rispondono quello che per anni gli adulti gli hanno insegnato, ma oggi il loro

corpo, la loro emotività, la loro percezione di sé apre inevitabilmente all’autonomia ed alla

creatività di questo processo di conoscenza di se stessi. Anche l’area relazionale con loro è

particolare, nell’incontrali ci si ritrovava dentro una modalità/atteggiamento del tipo

“scolastico/infantile” (dire le cose giuste, ubbidire, accettare le regole degli adulti, acriticità),

oppure in direzione opposta di totale “anarchia/confusione”, comunque sia non sembrava possibile

un dialogo: hanno capito le regole del gioco adulto ma non sanno ancora giocarlo.

In questa direzione il modello dell’Alessitimia è stato centrale per confermare quello che sul

piano dell’esperienza relazionale con i ragazzi si è percepito, infatti sembrerebbe che i

preadolescenti del progetto siano prevalentemente in difficoltà nella lettura delle proprie emozioni

e di quelle degl’altri (94% di positività al test per l’Alessitimia), con tutte le conseguenze relazionali

del caso. Questo dato non significa avere a che fare con qualche strana sindrome, ma è la

descrizione dell’immaturità fisiologica specifica della preadolescenza. L’ex bambino che entra in

preadolescenza sente un qualcosa di diverso dentro di sé (cambiamenti del corpo) ed anche fuori

(cambiamenti nei rapporti con i genitori, amici) e, per la prima volta, questo sentire

bramerebbe/deve nominarlo lui.

Page 34: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

34

Il loro bisogno più forte ci è sembrato essere quello di una traduzione dal proprio sentire

(come dimensione propriamente fisico/emotiva) in un pensiero, in una idea o in una narrazione di

se stessi; livello che può essere trattato solo all’interno di relazioni condivise e sicuramente non in

termini di lezioni o posizionamenti frontali.

Cosa possiamo fare noi adulti? Nella quotidianità, nei tanti impegni e nelle priorità dei

grandi, sembra esserci poco spazio a questa particolare attenzione e traduzione. Anche l’èquipe è

stata messa a dura prova nel rivolgersi ai ragazzi del progetto con una modalità di ascolto

emotivo/relazionale e questo è stato un limite del progetto, ma anche la sua potenzialità. Gabriele,

tutor in barca: “…loro (i ragazzi) hanno creato il gruppo e hanno fatto fuori sia me che lo

skipper…”

Constatare i diversi ingredienti sopra accennati e cioè il difficile dialogo con l’adulto (per

motivi sia evolutivi dei ragazzi e per la difficoltà di sintonizzarsi con loro), la forte coesione del

gruppo di pari, la tematica della non capacità di dare parola alle emozioni (Alessitimia), ci ha

permesso di rinvigorire l’attenzione a questo particolare processo di traduzione della comunicazione

umana, per una proposta preventivo/formativa più specifica e mirata. La prospettiva che si intravede

è nel potenziamento della possibilità di vedere/consapevolizzare queste emozioni/relazioni partendo

dai legami forti e reali creati nel gruppo stesso di preadolescenti e questo ci sembra essere un giusto

equilibrio tra il desiderio/responsabilità adulto di educare i propri figli e il desiderio/responsabilità

preadolescenziale di iniziare a fare da soli.

Lo scenario della barca con la sua necessità di convivenza, compartecipazione alla gestione

delle faccende quotidiane come le pulizie ed il mangiare, gli elementi di stress, l’imprevedibilità

degli eventi e degli itinerari (subordinati al tempo), la condivisione di momenti forti sia belli che

brutti, le dinamiche di gruppo (i diversi ruoli interpretati dai singoli) sono stati specchio della vita e

quindi un’ottima opportunità per formarsi e per imparare a dare parole all’esperienza relazionale

(quelle particolari sensazioni/emozioni che transitano nei rapporti umani), ma anche per conoscere

un modo democratico e “sano” di relazionarsi e dipendere dall’adulto (skipper) dove chi sapeva

decideva.

Nell’andare per mare, di fronte alle infinite difficoltà loro, i ragazzi, ci hanno aiutato a

ritrovare un ingrediente di base per crescere, “nutrirsi”, o come piace dire a noi per attrezzarsi,

hanno fatto gruppo e come ha detto uno skipper: “… incredibile come si siano divertiti con nulla e

abbiano fatto gruppo”.

Non penso che si debba per forza dimostrare quello che abbiamo fatto, gli adulti del progetto

hanno dato gratuitamente una opportunità a dei ragazzi cercando di trasmettere i propri valori e

punti di vista e questo ci ha resi un po’ orgogliosi.

I genitori hanno potuto riflettere e confrontarsi oltre che dirci, molti di loro, che non

avrebbero immaginato che loro figlio potesse fare tale esperienza e loro, i protagonisti sono partiti

in 17 e nonostante la “gara di vomito” che hanno inventato durante il viaggio a causa del mal di

mare… tutti e 17 hanno detto che sarebbero ripartiti!

Grazie a tutti i 17 ragazzi/zze, Don Alberto, Sr. Roberta, Bruno e Gabrile… per questa

faticosa ma bella avventura!

Page 35: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

35

Allegato 1 SINTESI DEL PROGETTO

Progetto “P” Sintesi del

progetto

Premessa

L’età evolutiva è un periodo di vita che va, indicativamente, dai 0 ai 18 anni; si caratterizza

per i profondi cambiamenti che la persona incontra sia nel corpo, nel sentire e percepire, sia nel

pensare; questa età è costellata da momenti critici che sebbene naturali pongono di fronte a dei bivi,

a delle “scelte” (ad esempio si immagini l’evento parto come caratteristico della naturalezza e della

criticità).

Il progetto vuole essere un’opportunità di intrecciare pensieri, idee, rispetto un momento di

vita difficile, come l’uscita dall’infanzia verso il mondo adulto, che chiamiamo preadolescenza; una

riflessione comune, dialettica tra generazioni diverse. In questo senso non c’è il professore che parla

o la teoria giusta, nessuna ricetta precostituita, ma vorremmo proporre un confronto tra persone che

hanno la responsabilità/problema di attrezzare degli ex bambini ad un mondo complesso e spesso

contraddittorio come quello adulto.

Per sintonizzarci sulla complessità della preadolescenza, citiamo alcuni tra i più visibili

cambiamenti che comporta:

Corpo, cambia rapidissimamente e in modo del tutto disarmonico; cambia la realtà fisica, la

propria immagine esterna, l’evoluzione sessuale e si compie una sorta di “tempesta

ormonale” (ormoni tiroidei, surrenali). Non è facile accettare queste trasformazioni, perché

la disarmonia della crescita comporta goffaggine, e un senso di sgradevolezza del sé, rischio

di perdere la difficile autostima conquistata nell’infanzia

Rapporto con i genitori, inizia una idea di sé diversa da quella che ha il genitore, un inizio di

autonomia anche se ancora permeata del legame di dipendenza dall’adulto. Cambia

l’importanza dei coetanei, nasce l’amico del cuore, difficoltà dei genitori stessi al

cambiamento (oscillazione verso infantilizzare e/o adultizzare).

Percezione di sé, prime domande su chi è veramente, con chi stare come essere.

Modo di pensare, inizio di pensiero astratto, percezione della complessità della vita,

acquisizione di una logica semplificata rigida.

L’incontro con il mondo adulto e l’uscita dall’infanzia obbligano a rivedere le attrezzature

interne del ragazzo, da un lato scompare il mondo magico, la fantasia lascia il posto alla

realtà, l’illusione infantile non funziona più, l’idealizzazione genitoriale si smantella,

insomma le difese conosciute vengono meno.

Si determina l’apertura della finestra sul mondo adulto percepito come confuso, ambiguo,

illogico, inaccettabile, con il rischio di rifiutarlo, per così dire ideologicamente, con una

globale opposizione ad esso: disadattamento interiore (ansia, oppositività, agiti, rifiuti,

somatizzazioni, regressioni, ecc.).

Il ragazzo si trova di fronte alla necessità di gestire anche un nuovo mondo emotivo

incalzante come l’aggressività portata come sfida (invidie, gelosia, confronto sulla potenza

fisica) nell’incontro con l’altro di pari età e/o la necessità di sperimentare nel confronto con

l’altro di pari età l’appartenenza del proprio corpo sessuato

Progetto P

Il Progetto “P” è un insieme di attività finalizzate sia alla prevenzione primaria, sia alla

conoscenza della preadolescenza (in questa direzione può essere considerata una ricerca intervento).

Lo scopo più generale del progetto è riflettere insieme, adulti e preadolescenti, sulla complessità e

difficoltà del crescere e promuoverne sia una maggiore consapevolezza, sia una maggiore abitudine

al confronto, condivisione.

Page 36: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

36

Il progetto P con i vari incontri e strumenti impiegati (serate, colloqui, interviste,

presentazioni dell’esperienze, ecc.) cercherà di potenziare l’attenzione per la preadolescenza e

l’abitudine a pensare, ascoltare e condividere.

Il progetto prevede inoltre un viaggio in barca a vela, quale elemento esperienziale di

riferimento per coinvolgere i ragazzi nella riflessione (momenti individuali e di gruppo prima e

dopo l’esperienza barca con conduzione psicologica) su di sé.

Descrizione schematica degli interventi previsti dal progetto:

1. Incontro pubblico di presentazione del progetto con i genitori ed adulti interessati

2. Incontro privato con i genitori che richiedono l’adesione al progetto dei figli per accogliere

le motivazioni della famiglia ed illustrare ulteriormente il progetto

3. Convocazione dei genitori dei figli che parteciperanno al progetto per le firme dei consensi,

contratto, ecc.

4. Intervista semistrutturata con i ragazzi del progetto presso la scuola di frequentazione

(intervista condotta da uno psicologo)

5. Gruppo psicologico (condotto da uno psicologo, promozione riflessione in gruppo con

l’ausilio di schede di auto somministrazione sul tema delle emozioni e dell’autostima)

6. Gruppo propedeutico all’esperienza barca (condotto da un volontario esperto di barca a vela)

7. Esperienza concreta viaggio in barca a vela 5 giorni di mare aperto (gestione “VelaGiovani”

La spezia)

8. Gruppo di rielaborazione dell’esperienza barca (condotto da uno psicologo)

9. Incontro pubblico di restituzione

10. Mostra fotografica dell’esperienza barca

11. Incontri privati di restituzione con i genitori che anno aderito al progetto

Indicativamente la durata del progetto va da marzo a novembre 2010.

Page 37: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

37

Allegato 2 CONSENSO INFORMATO ALLA PARTECIPAZIONE DEL PROGETTO “P”

Consenso informato Progetto “P”

Titolare del progetto don Alberto Caravina presso Parrocchia dei santi Gervasio e Protasio,

martiri in Capriate San Gervasio (BG) - tel. 02.90964322

I sottoscritti (c. e n. del padre)

………………………………………………………………………

e (c. e n. della madre)

……………………………………………………………………… genitori del minore ( c. e n. del

figlio) ..………………………………………………………………

Sono informati :

che la prestazione che verrà offerta al minore consiste nella partecipazione al Progetto “P”,

progetto di natura preventiva finalizzato a potenziarne il benessere psicologico del minore in

un passaggio evolutivo naturale e critico come la preadolescenza (argomento esplicitato e

descritto nella sintesi del progetto, consegnato ai genitori, e nel colloquio personale avvenuto

contestualmente alla candidatura del minore al progetto);

che a tal fine potranno essere usati strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, in

ambito psicologico;

che gli strumenti principali di intervento sono l’intervista semi-strutturata (videoregistrata),

schede di autovalutazione (Modello Alessitimia, Autoefficacia percepita), incontri di gruppo,

esperienza concreta riletta con gli strumenti di cui sopra;

che la durata globale dell’intervento non è definibile a priori anche se sono stati concordati a

grandi linee obiettivi, tempi e modalità;

che in qualsiasi momento si può interrompere la partecipazione al progetto tuttavia, al fine di

permettere i migliori risultati dello stesso, va comunicato allo psicologo la volontà di

interruzione rendendosi disponibili ad effettuare un ultimo incontro finalizzato alla sintesi del

lavoro svolto;

che lo psicologo valuta ed eventualmente propone l’interruzione della partecipazione al

progetto quando constata che il minore non trae alcun beneficio dall’intervento e non è

ragionevolmente prevedibile che ne trarrà dal proseguimento dello stesso - se richiesto,

fornisce le informazioni necessarie a ricercare altri e più adatti interventi (Art. 27 del Codice

Deontologico degli Psicologi italiani);

che lo psicologo è vincolato al rispetto del Codice Deontologico degli Psicologi italiani, in

particolare è strettamente tenuto al segreto professionale (Art. 11);

che lo psicologo può derogare da questo obbligo solo in presenza di valido e dimostrabile

consenso del destinatario della sua prestazione (Art. 12 del Codice Deontologico degli

Psicologi italiani);

che il testo integrale del Codice Deontologico degli Psicologi italiani è a disposizione su

richiesta;

Noi sottoscritti, in qualità di esercenti la potestà genitoriale/tutoriale del sunnominato minore,

avendo letto, compreso ed accettato quanto sopra, acconsentiamo che nostro figlio effettui il

progetto “P” sapendo che il titolare del progetto è don Alberto Caravina e che il responsabile degli

aspetti psicologici è il dott. Alessandro Ziche.

In fede

Firma del padre Firma della madre

………………………

……………………...

Bergamo li -----/-----/----------

Page 38: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

38

PROGETTO “P”

TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

Informativa ex art. 13 D.lgs. 196/2003

Con la presente Vi informiamo che il D.lgs. n. 196 del 30 giugno 2003 ("Codice in materia di

protezione dei dati personali") ha introdotto una specifica disciplina in materia di tutela delle

persone e degli altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali. Secondo la suddetta

normativa, il trattamento dei dati deve essere eseguito secondo i principi di correttezza, trasparenza

e di tutela della Vostra riservatezza e dei Vostri diritti.

Al fine dello svolgimento dell’incarico professionale affidato all’equipe del Progetto “P” (Titolare

del progetto Don. Alberto Caravina, responsabile aspetti psicologici Dr. Alessandro Ziche) sarà

necessario operare il trattamento dei Vostri dati personali e quindi, ai sensi dell'articolo 13 del

D.lgs. n.196/2003, Vi forniamo le seguenti informazioni:

1. I dati da Voi forniti verranno trattati nel rispetto dei principi della correttezza, liceità e

trasparenza dettati dal D.Lgs. 196/2003 per le seguenti finalità:

a) per gestire i rapporti volti all’espletamento delle prestazioni terapeutiche e/o fornitura dei servizi

che Vi sono stati proposti;

b) per adempiere ai conseguenti obblighi di legge amministrativi, contabili, o fiscali;

c) per gestire statistiche scientifiche, organizzative o contabili;

d) per eventuali contatti (telefonici, via fax, via posta ordinaria, via e-mail, ecc.);

e) per sottoporVi, in futuro, informazioni e/o inviarVi documentazione (per posta o per e-mail)

relativamente alle nostre attività.

2. La raccolta ed il trattamento dei Vostri dati personali (registrazione, organizzazione,

conservazione per i termini di legge, cancellazione, distruzione degli stessi) saranno eseguiti da

operatori appositamente formati e verranno effettuati sia con modalità manuale (su supporti ed

archivi cartacei) sia con modalità informatizzate (su archivi informatici) adottando sistemi idonei a

proteggerne la riservatezza;

3. Il conferimento dei dati è facoltativo; tuttavia l'eventuale mancato consenso al trattamento dei

dati di cui al punto 1. lettere a) e b) rende impossibile quelle operazioni che richiedono tali

trattamento o comunicazioni e potrà condizionare e/o impedire la prosecuzione del rapporto

professionale e l’adempimento degli adempimenti amministrativi, fiscali e/o comunque previsti

dalle leggi vigenti.

4. I dati non saranno oggetto di comunicazione e/o diffusione a soggetti esterni, fatta eccezione per:

a) Autorità, Enti o Uffici Pubblici in funzione di obblighi di legge e/o regolamentari;

b) Nostri collaboratori e/o professionisti da noi incaricati e autorizzati ad espletare le attività e/o

servizi richiestici;

c) Nostri consulenti per la tenuta della contabilità, la formazione dei bilanci e per gli adempimenti

fiscali;

in tutti gli altri casi, ogni comunicazione potrà avvenire soltanto previo Vostro esplicito consenso.

5. Titolare del trattamento dei dati personali è don Alberto Caravina, responsabile del trattamento è

il dr. Alessandro Ziche – Via Baioni, 33 Bergamo ed è reperibile presso la sede Studio Ass. Ziche-

Naibo al numero tel. e fax 035.4284436;

In ogni momento Voi potrete esercitare in forma scritta i Vostri diritti nei confronti del Titolare del

trattamento, ai sensi dell'art.7 del D.lgs.196/2003, che per Vostra comodità riproduciamo

integralmente nel seguito.

Decreto Legislativo n.196/2003, Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti

1. L'interessato ha diritto di ottenere la conferma dell'esistenza o meno di dati personali che lo

riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.

2. L'interessato ha diritto di ottenere l'indicazione: a) dell'origine dei dati personali; b) delle finalità

e modalità del trattamento; c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l'ausilio di

Page 39: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

39

strumenti elettronici; d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante

designato ai sensi dell'articolo 5, comma 2; e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati

personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di

rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati.

3. L'interessato ha diritto di ottenere: a) l'aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha

interesse, l'integrazione dei dati; b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco

dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in

relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati; c) l'attestazione

che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza, anche per quanto

riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso

in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente

sproporzionato rispetto al diritto tutelato.

4. L'interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte: a) per motivi legittimi al trattamento dei dati

personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta; b) al trattamento di dati

personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il

compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.

Ciò premesso, Vi chiediamo di manifestare per iscritto il Vostro consenso al trattamento di detti

dati.

Dichiarazione di consenso al trattamento dei dati personali (art. 23 D.Lgs. 196/2003)

I sottoscritti, in qualità di esercenti la potestà genitoriale / tutoriale del minore

………………………………………………………., presa integrale visione della presente

informativa, attestano il loro libero consenso affinché Titolare e Responsabile procedano al

trattamento dei nostri e dei suoi dati personali e alla loro eventuale comunicazione ai soggetti

indicati nella presente informativa, solamente per le finalità espressamente riportate al punto 1.

lettere (*) A B C D E dell'informativa medesima.

In fede

Firma del padre Firma

della madre

……………………

.…………………...

Bergamo li ___/___/______

Page 40: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

40

Allegato 3 TEST UTILIZZATI

La valutazione dell’alessitimia

La Toronto Alexithymia Scale nasce dal tentativo, del gruppo di ricerca guidato da Graeme Taylor,

di superare le limitazioni degli strumenti esistenti per la misurazione dell'alessitimia e dalla

necessità di prove empiriche per la valida-zione del costrutto.

Il primo elaborato presentava un insieme di 41 item finalizzati a misurare cinque aree tematiche del

costrutto: 1) difficoltà nel descrivere i sentimenti; 2) difficoltà nel distinguere tra i sentimenti e le

sensazioni fisiche che accompagnano gli stati di attivazione emotiva; 3) mancanza di introspezione;

4) conformismo sociale; 5) vita immaginativa povera e scarsa capacità di ricordare i sogni.

In seguito a un'analisi fattoriale degli item si arrivò a una scala a 26 item che andava a valutare 4

dimensioni: (F1) difficoltà nell'iden-tificare e distinguere tra sentimenti e sensazioni; (F2) difficoltà

nel descrivere i sentimenti; (F3) ridotta tendenza a sognare a occhi aperti; (F4) pensiero orientato

all'esterno. Dai criteri dell'alessitimia venne in seguito tolto quello relativo al 'conformismo sociale',

considerato una caratteristica accessoria in quanto non presente in tutti i soggetti alessitimici.

Questa scala a 26 item, chiamata Toronto Alexithymia Scale (tas), venne sottoposta a una

validazione incrociata su gruppi di soggetti sia clinici sia non clinici.

Ulteriori ricerche (Bagby et al., 1990; Taylor, Doody, 1985) dimostrarono una buona affidabilità

test-retest su intervalli di una e cinque settimane, oltre alla validità convergente e discriminante

della tas, fornendo in questo modo prove convincenti della validità del costrutto dell'alessitimia.

Il processo di definizione dell'alessitimia portò a non considerare, oltre al 'conformismo sociale',

anche la 'ridotta capacità di ricordare i sogni' e la 'tendenza all'azione piuttosto che alla riflessione'

come aspetti nucleari del costrutto. Per quanto concerne il fattore del 'ricordare i sogni a occhi aper-

ti', gli studi dimostrarono una correlazione negativa tra gli item di questo fattore e quelli relativi alla

'consapevolezza affettiva' e al 'pensiero orientato all'esterno', il che mostrava l'assenza di una coe-

renza teorica del fattore (F3) con gli altri aspetti del costrutto.

Al fine di superare le limitazioni teoriche e statistiche della scala vennero apportate ulteriori

modifiche con l'aggiunta di nuovi item ai 26 originari, ottenendo così un totale di 43 item, da cui

venne elaborata la tas-r a 23 item. Si trattava di una scala in cui gli item si richiamavano a due fatto-

ri: 1) la capacità di distinguere tra i sentimenti e le sensazioni fisiche associate all'attivazione

emotiva; 2) la capacità di descrivere i sentimenti agli altri.

La TAS-20

L'attuale versione della Toronto Alexithymia Scale, la tas a 20 item (tas-20), è un questionario di

autovalutazione basato su una scala Likert a 5 punti, dove a ogni valore corrisponde una specifica

dicitura:

1 = Non sono per niente d'accordo

2 = Non sono molto d'accordo

3 = Non sono né d'accordo né in disaccordo

4 = Sono d'accordo in parte

5 = Sono completamente d'accordo.

Al soggetto viene chiesto di fornire una risposta su quanto è d'accordo con ciascuna affermazione

del questionario: è importante che il somministratore sottolinei che non ci sono risposte giuste o

sbagliate, ma soggettive in quanto legate ai vissuti dell'intervistato.

Nella valutazione dei dati, oltre a informazioni relative alla somma totale dei singoli punteggi di

ogni item, è possibile calcolare i punteggi che si richiamano agli item delle tre dimensioni che

definiscono il costrutto dell'alessitimia:

- difficoltà nell'identificare i sentimenti (f1) (item: 1,3,6,7,9, 13, 14)

- difficoltà nel comunicare i sentimenti agli altri (f2) (item: 2, 4, 11, 12, 17)

- pensiero orientato all'esterno (pensiero operatorio) (f3) (item: 5, 8, 10, 15, 16, 18, 19,20).

Page 41: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

41

La stabilità e la replicabilità di questa struttura a tre fattori sono state dimostrate su popolazioni sia

cliniche sia non cliniche utilizzando un'analisi fattoriale confermatoria (Bagby et al., 1994a; Parker

et al., 1993).

Modalità di attribuzione dei punteggi

Agli item 1, 2, 3, 6, 7, 8, 9, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 20 si attribuisce 1 punto se la risposta è '1', 2

punti se la risposta è '2', 3 punti se la risposta è '3', 4 punti se la risposta è '4', 5 punti se la risposta è

'5'.

Nel caso degli item 4, 5, 10, 18, 19, l'attribuzione dei punteggi è invertita, cioè: 1 punto se la

risposta è '5', 2 punti se la risposta è '4', 3 punti se la risposta è '3', 4 punti se la risposta è '2', 5 punti

se la risposta è '1'.

Si possono ottenere punteggi tra un minimo di 20 e un massimo di 100. Nel calcolo totale dei

punteggi ottenuti al test vengono considerati:

non alessitimici soggetti che ottengono punteggi inferiori a 51

borderline soggetti che ottengono punteggi compresi tra 51 e 60

alessitimici soggetti che ottengono punteggi superiori o uguali a 61.

L'attuale versione della tas-20 ha dimostrato di avere un'alta coerenza interna (alfa di Cronbach =

0.81), una buona affidabilità test-retest su un intervallo di tre mesi (r = 0.77) e una struttura a tre fat-

tori congruente da un punto di vista teorico con il costrutto dell'alessitimia.

Nonostante la buona coerenza interna e l'omogeneità della scala, è emerso però che il terzo fattore

della tas-20 (stile cognitivo orientato verso l'esterno) ha correlazioni molto basse con la scala totale

e con gli altri due fattori (difficoltà nell'identificare le emozioni e difficoltà nel descrivere le

emozioni). Gli autori hanno confermato quanto già noto sulle buone caratteristiche psicometriche

della tas-20 e hanno evidenziato un potenziale fattore di minore efficienza della scala nel terzo

fattore, probabilmente a causa dell'inversione dei punteggi conferiti alle risposte.

La validità convergente della tas-20 è stata valutata attraverso l'esame delle relazioni della scala con

la Need for Cognition Scale (ncs) e la Psychological Mindedness Scale (pms) in un campione di

studenti universitari (Bagby et al., 1994b). Ulteriori dati confermano la validità convergente della

tas-20, come quelli forniti da Yelsma (1992, 1996), il quale ha esaminato la relazione tra la tas-20 e

la scala di autovalutazione Affective Orientation Scale (aos) (Booth-Butterfield e Booth-Butterfield,

1990) in un campione misto composto da adulti normali e da vittime e da autori di violenze verbali

e/o fisiche.

II punteggio ottenuto alla tas-20 è scarsamente correlato con le variabili sociodemografiche e con

l'intelligenza (Kauhanen et al., 1993; Kirkmayer, Robbins, 1993). Presenta invece una buona corre-

lazione con alcune dimensioni del neo Five-Factor inventory (Costa, McCrae, 1985), in particolar

modo con il nevroticismo.

E’ importante precisare che nonostante l'utilità dello strumento, sia nel versante della ricerca sia in

quello clinico, si tratta sempre di un test di autovalutazione che richiede una qualche capacità di in-

trospezione psicologica che negli alessitimici è molto deficitaria, così come deficitaria è la

comunicazione emotiva a livello intra e inter-personale.

Per questo motivo è consigliabile non limitarsi al solo test per raccogliere informazioni

sull'alessitimia, ma rifarsi a un approccio 'multi-metodologico' attraverso l'utilizzo di altri strumenti,

quali il biq (Beth Israel Hospital Psychosomatic Questionnaire) modificato o test proiettivi come il

Rorschach e il tat.

Recenti ricerche (Taylor et al., 1997) hanno dimostrato che i soggetti diagnosticati come non

alessitimici sulla base della tas-20 tendono a utilizzare un maggior numero di parole relative agli af-

fetti in risposta alle tavole del tat rispetto ai soggetti alessitimici. L'utilizzazione dei test proiettivi

fornisce, inoltre, utili informazioni sulle rappresentazioni del Sé e dell'oggetto, così come degli

schemi di attaccamento, tutti aspetti che nell'alessitimico sembrano essere deficitari.

Page 42: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

42

Modalità di somministrazione della TAS-20

Una delle caratteristiche essenziali per la somministrazione di un test è quella di creare un setting

adeguato che riduce al minimo la possibilità che si manifestino variabili che vanno a influenzare

negativamente la compilazione del questionario; come ad esempio la non conoscenza, da parte del

somministratore, dello strumento nelle parti che lo compongono, o il non creare un ambiente fisico

adeguato che permette all'intervistato di concentrarsi sul test.

Questi e altri fattori contribuiscono al manifestarsi di resistenze nell'esaminato che possono

prendere forma nella mancata compilazione del test per abbandono, o in una compilazione del test

non sincera.

Per quanto concerne l'utilizzo della tas-20 è consigliabile somministrarla individualmente o a

piccoli gruppi (non più di 2 o 3 persone tenute distanti tra di loro, al fine di ridurre al minimo la

possibilità di influenze reciproche durante le risposte al test).

Nell'introdurre il test è consigliabile ridurre all'essenziale le informazioni su ciò che esso va a

misurare, ad esempio attraverso una semplice affermazione in cui viene detto che "si tratta di un test

che va a valutare il rapporto che ognuno di noi ha con le proprie emozioni".

Durante tale fase preliminare si può aiutare l'intervistato, soprattutto se si tratta di soggetti

problematici (tossicodipendenti, anoressia, adolescenti a rischio, alcoldipendenti, eccetera),

leggendo il primo item ("Sono spesso confuso circa le emozioni che provo") e spiegando nei

dettagli le modalità di risposta: ovvero mostrandogli la dicitura corrispondente a ogni numero

presente nella tabella delle risposte e spiegando che è necessario "segnare una x sopra il numero

corrispondente".

Nel fare questo, ribadiamo, è importante precisare che le risposte segnate si riferiscono unicamente

ai vissuti emotivi dell'esaminato, questo vuol dire che non ci sono risposte 'giuste o sbagliate'.

Il test non prevede limiti di tempo.

Istruzioni

Seguendo le istruzioni sotto elencate, indica quanto sei d'accordo o no con ciascuna delle seguenti

affermazioni segnando una 'x' sopra il numero corrispondente.

Segnare una sola risposta per ciascuna frase.

1 = NON SONO PER NIENTE D'ACCORDO

2 = NON SONO MOLTO D'ACCORDO

3 = NON SONO NÉ D'ACCORDO NÉ IN DISACCORDO

4 = SONO D'ACCORDO IN PARTE

5 = SONO COMPLETAMENTE D'ACCORDO

Page 43: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

43

1. Sono spesso confuso circa le emozioni che provo 1 2 3 4 5

2. Mi è difficile trovare le parole giuste per esprimere i miei

sentimenti

1 2 3 4 5

3. Provo delle sensazioni fisiche che neanche i medici capiscono 1 2 3 4 5

4. Riesco facilmente a descrivere i miei sentimenti 1 2 3 4 5

5. Preferisco approfondire i miei problemi piuttosto che

descriverli semplicemente

1 2 3 4 5

6. Quando sono sconvolto non so se sono triste, spaventato o

arrabbiato

1 2 3 4 5

7. Sono spesso disorientato dalle sensazioni che provo nel mio

corpo

1 2 3 4 5

8. Preferisco lasciare che le cose seguano il loro corso piuttosto

che capire perché sono andate in quel modo

1 2 3 4 5

9. Provo sentimenti che non riesco proprio a identificare 1 2 3 4 5

10. È essenziale conoscere le proprie emozioni 1 2 3 4 5

11. Mi è difficile descrivere ciò che provo per gli altri 1 2 3 4 5

12. Gli altri mi chiedono di parlare di più dei miei sentimenti 1 2 3 4 5

13. Non capisco cosa stia accadendo dentro di me 1 2 3 4 5

14. Spesso non so perché mi arrabbio 1 2 3 4 5

15. Con le persone preferisco parlare di cose di tutti i giorni

piuttosto che delle loro emozioni

1 2 3 4 5

16. Preferisco vedere spettacoli leggeri, piuttosto che spettacoli a

sfondo psicologico

1 2 3 4 5

17. Mi è difficile rivelare i sentimenti più profondi anche ad

amici più intimi

1 2 3 4 5

18. Riesco a sentirmi vicino a una persona, anche se ci capita di

stare in silenzio

1 2 3 4 5

19. Trovo che l'esame dei miei sentimenti mi serve a risolvere i

miei problemi personali

1 2 3 4 5

20. Cercare significati nascosti in film o commedie distoglie dal

piacere dello spettacolo

1 2 3 4 5

Page 44: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

44

La valutazone dell'autoefficacia percepita

L'autoefficacia percepita corrisponde alla convinzione che l'individuo ha di essere capace di

dominare specifiche attività, situazioni o aspetti del proprio funzionamento psicologico e sociale. Si

tratta, perciò, di percezioni e di convinzioni che rispecchiano le proprietà della mente di operare

come un sistema autoreferenziale, nonché della persona di riflettere su se stessa e di imparare

dall'esperienza.

La costruzione delle scale

Benché le convinzioni di efficacia personale siano sfaccettate, la teoria sociocognitiva identifica

diverse condizioni per le quali vi è una qualche covariazione nell'ambito di distinti ambiti di

funzionamento. Ciò accade: (a) quando differenti sfere di attività dipendono da capacità simili; (b)

quando strategie generali di autoregolazione valgono per differenti ambiti di attività; (c) quando le

convinzioni nella propria capacità di apprendere si generalizzano a diverse sfide e si sviluppano

contemporaneamente in diverse attività; (d) quando importanti esperienze di controllo e di successo

generano e ristrutturano le proprie convinzioni di efficacia personale. Un processo che promuove

covariazioni tra differenti ambiti concerne le convinzioni personali relative alle proprie capacità di

apprendimento. Un'elevata sicurezza nella propria abilità di padroneggiare nuove attività può

operare in maniera generalizzata rispetto a differenti tipi di prove. Anche quando ambiti differenti

di attività non sono basati su sottocapacità simili, si può verificare una certa generalizzabilità

nell'efficacia personale, nel caso in cui lo sviluppo di differenti competenze sia strutturato in modo

tale che le abilità relative a diversi ambiti vengano acquisite insieme. Infine, esperienze importanti

di padronanza, che attestano le proprie capacità personali di produrre cambiamenti, possono anche

determinare una ristrutturazione generale delle proprie convinzioni di efficacia personale in diversi

ambiti di funzionamento.

La procedura standard per misurare le convinzioni di efficacia personale include un certo numero di

raccomandazioni per minimizzare eventuali effetti connessi alla desiderabilità sociale, o ad altre

motivazioni personali. Tali raccomandazioni sono anche riportate tra le istruzioni date in sede di

somministrazione:

- Le valutazioni dell'autoefficacia percepita dovrebbero essere registrate privatamente anziché in

pubblico.

- Il questionario dovrebbe essere identificato mediante codice numerico, piuttosto che col nome dei

soggetti.

- I rispondenti dovrebbero essere informati che le loro risposte rimarranno confidenziali e saranno

usate dallo staff di ricerca solo con il codice numerico.

- Se la scala ha un nome, è preferibile usare un titolo neutro come «Questionario di valutazione»,

piuttosto che «Autoefficacia di ...».

- Per incoraggiare risposte sincere, è necessario spiegare ai rispondenti l'importanza del loro

contributo per lo sviluppo di programmi volti ad aiutare a gestire situazioni di vita simili a quelle

cui essi stessi devono far fronte.

Scala di Autoefficacia Percepita nella Soluzione di Problemi

Per raggiungere un armonioso e adeguato sviluppo anche in presenza di condizionamenti negativi a

livello individuale e ambientale, appaiono cruciali le competenze connesse alla regolazione delle

emozioni e delle relazioni interpersonali, che consentono di esercitare varie forme di controllo sui

propri percorsi di crescita, potenziando e favorendo il recupero flessibile delle risorse personali

necessarie per far fronte alle avversità, alle incertezze e ai cambiamenti. Sul versante ambientale

appaiono cruciali le occasioni concrete finalizzate allo sviluppo di strategie adeguate per accrescere

le abilità psicosociali dei giovani.

La scala di Autoefficacia Percepita nella Soluzione di Problemi misura le convinzioni che i ragazzi

hanno circa le loro capacità di affrontare e risolvere problemi in modo creativo, critico e innovativo.

La scala è costituita da 14 item; ogni item viene valutato su una scala a sette posizioni. Le

Page 45: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

45

alternative di risposta sono: 1 = per nulla capace; 2 = scarsamente capace; 3 = poco capace; 4 =

mediamente capace; 5 = capace; 6 = molto capace; 7 = del tutto capace.

Proprietà psicometriche

Soggetti

La scala è stata somministrata a 2069 studenti, di età compresa tra 15 e 19 anni (età media = 16.45;

DS =1.06), di cui 773 ragazzi e 1296 ragazze, provenienti da 14 città italiane (Arezzo, Chieti,

Crotone, Cuneo, Enna, Matera, Milano, Oristano, Ragusa, Reggio Calabria, Roma, Sassari, Trapani,

Venezia). Tutti i ragazzi sono studenti del 2°. 3° e 4° anno della scuola secondaria di II grado

(Licei, Istituti Tecnici, Professionali, Magistrali).

Validità interna

Analisi fattoriale

Complessivamente, l'esame degli autovalori conferma la sostanziale monofattorialità della scala. In

particolare, il fattore estratto spiega il 35.9% della varianza totale degli item e tutti gli item della

scala presentano saturazioni elevate e superiori a .49.

Attendibilità

L'attendibilità della scala è stata valutata tramite il coefficiente Alpha di Cronbach e il coefficiente

di correlazione media item-scala totale corretto. Il valore dell'Alpha risulta elevato e conforme ai

criteri standard di accettabilità (Bagozzi, 1994; Pedhazur e Pedhazur, 1991). La correlazione media

item-scala totale corretta risulta pari a .51.

Statistiche descrittive e differenze di genere e di classe scolastica

I risultati dell'Analisi della Varianza fattoriale, 2 (genere: maschi-femmine) X 3 (classe: seconda,

terza, quarta), mentre non evidenziano differenze significative a carico del genere, testimoniando

l'equivalenza dei punteggi riportati da ragazzi e ragazze, registrano invece una differenza a carico

della classe scolastica (F [2, 2050] = 11.99; p < .001). In particolare i confronti effettuati con il test

di Tukey mostrano che i ragazzi che frequentano la classe quarta si percepiscono più capaci di

risolvere i problemi rispetto ai loro compagni delle classi terze. Non si evidenziano differenze

significative tra i ragazzi delle seconde e quelli delle quarte classi.

Conclusioni e ambiti di applicazione

Complessivamente, le scale per la misura dell'autoefficacia percepita nelle life skills. soluzione di

problemi e comunicazione interpersonale e sociale, in associazione con le scale per la misura

dell'autoefficacia percepita nella gestione delle emozioni negative e dell'autoefficacia empatica

percepita (vedi i capitoli secondo e terzo), possono essere utilizzate sia in ambito di ricerca che in

ambito applicativo. Se ne raccomanda soprattutto l'impiego nei contesti scolastici che prevedono

l'attuazione di programmi di educazione alle life skills in generale, e di prevenzione del rischio e di

promozione del benessere giovanile in particolare. In tali ambiti le due scale possono fornire dei

buoni indicatori del livello dì abilità psicosociali possedute dai ragazzi e possono essere utilizzate

come validi strumenti di misura pre- e post-intervento.

Somministrazione, calcolo dei punteggi e norme

Somministrazione

Le scale di autoefficacia personale percepita e di efficacia collettiva percepita possono essere

somministrate sia collettivamente sia individualmente. Non sono fissati limiti di tempo per fornire

le risposte; generalmente si impiegano pochi minuti, ma i tempi di somministrazione possono

variare a seconda dell'età dei soggetti. Per quanto riguarda la somministrazione collettiva, è

importante predisporre ambienti che favoriscano la concentrazione e l'autonomia di compilazione.

Per la somministrazione delle scale è importante ricordare a chi compilerà che:

- non esistono risposte giuste o sbagliate, la risposta migliore è quella più spontanea e sincera che

meglio rispecchia l'esperienza del soggetto e ciò che egli effettivamente pensa di se stesso;

- è necessario rispondere a tutte le domande, senza ometterne alcuna;

- il somministratore è a disposizione per eventuali chiarimenti; in questo caso, però, si raccomanda

di fare attenzione a non influenzare le risposte dei soggetti.

Page 46: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

46

Le modalità e le informazioni fornite durante la somministrazione vanno adattate al contesto

specifico e all'età dei soggetti. Per una corretta presentazione delle scale è comunque importante

fare attenzione al modo in cui vengono presentati i questionari. Prima della compilazione è pertanto

importante impiegare qualche minuto per creare un clima positivo e di fiducia con il soggetto o con

il gruppo di soggetti cui si somministra il questionario. A tale scopo è quindi opportuno spiegare

preliminarmente l'utilità e la finalità della somministrazione e degli strumenti impiegati. In genere si

consiglia di non somministrare i questionari di valutazione a gruppi con più di 20 persone.

Calcolo dei punteggi

I punteggi grezzi ottenuti su ciascuna scala si calcolano sommando le risposte fornite dai soggetti

alle domande/asserzioni (item) che compongono la scala. A ogni risposta viene attribuito il

punteggio scelto dal soggetto e riportato nella casella corrispondente al numero d'ordine della

domanda nell'apposito protocollo per il calcolo dei punteggi, presentato in appendice. Una volta

riportati tutti i punteggi corrispondenti alle risposte fornite, essi andranno sommati, ottenendo così il

punteggio del soggetto alla scala. Se non viene fornita una risposta o viene lasciato uno spazio

vuoto sul questionario, a tale risposta deve essere assegnato il valore medio nella scala di risposta,

minimizzando così la distorsione del punteggio. Le domande alle quali viene fornita più di una

risposta vanno annullate e considerate come risposte mancanti. Se il numero di risposte mancanti è

maggiore di un terzo delle domande (per esempio in una scala composta da 12 item, mancano più di

4 item) che costituiscono la scala, questa va considerata nulla e il punteggio totale mancante.

La scala presentata riguarda convinzioni circa se stessi, pertanto non è parso opportuno fornire

norme precise per l’interpretazione dei punteggi, quanto piuttosto delle indicazioni di massima.

Sulla base dei punteggi percentili sono state quindi identificate 5 fasce di punteggi:

a) Fascia bassa: punteggi inferiori al 20° percentile.

b) Fascia medio-bassa: punteggio compreso tra il 20° e il 40° percentile.

c) Fascia media: punteggio compreso tra il 40° e il 60° percentile.

d) Fascia medio-alta: punteggio compreso tra il 60° e 80° percentile.

e) Fascia alta: punteggio superiore all'80° percentile.

L'individuazione della fascia cui corrispondono i punteggi grezzi va fatta utilizzando le tabelle di

conversione riportate in appendice. In ogni tabella sono riportate fasce separate per maschi e

femmine e per differenti età a seconda delle differenze significative riscontrate nei punteggi delle

scale sulle popolazioni sinora studiate e riportate nei rispettivi capitoli del libro.

Per convertire il punteggio grezzo ottenuto su ciascuna dimensione è necessario:

a) identificare la tabella appropriata alla scala ed eventualmente all'età e al sesso del soggetto;

b) individuare nella colonna corrispondente alla scala considerata, la cella in cui è compreso il

punteggio grezzo ottenuto;

c) individuare, sulla prima colonna a sinistra, la fascia corrispondente alla classe di punteggi

grezzi.

Ricordiamo che l'indicazione di tali fasce intende avere soltanto un valore orientativo, che può

essere utile nel caso di somministrazione ripetuta delle scale a distanza di tempo, oppure nel caso di

utilizzo di scale differenti, allo scopo di ottenere un profilo della percezione che il soggetto ha della

propria efficacia o di quella del suo gruppo rispetto ad ambiti differenti.

Data Cognome e nome

Sesso Età Classe Tipo di scuola

Istruzioni

M F

Page 47: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

47

2

2

2

2

2

2

2

2

2

Le affermazioni del questionario descrivono alcune situazioni che possono essere difficili da

affrontare. Leggi attentamente ogni affermazione e indica quanto ti senti capace di affrontare

ciascuna situazione descritta, mettendo una crocetta sul numero corrispondente alla tua esperienza.

Non ci sono risposte giuste o sbagliate, la migliore risposta è la più spontanea.

Per nulla Scarsamente Poco Mediamente Capace Molto Del tutto

capace capace capace capace capace capace

Quanto sei capace di:

1. Individuare soluzioni alternative positive di fronte ai problemi

2. Anticipare le possibili conseguenze delle diverse alternative individuate

di fronte a un problema

3. Generare e discutere soluzioni prima di prendere una decisione

4. Affrontare qualcosa di nuovo senza che qualcuno ti spieghi come

procedere

5. Andare controcorrente e pensare in modo diverso dagli altri

6. Essere un “vulcano” di idee

7. Accertare la credibilità delle fonti di informazione

8. Distinguere tra contenuto di un’informazione e le intenzioni di chi la

trasmette

9. Riconoscere i principi che stanno alla base di un ragionamento

10. Inventare nuove procedure anziché limitarti a seguire quelle stabilite

da altri

11. Trovare modi diversi per fare le stesse cose per evitare la ripetizione

e la noia

1 2 3 4 5 6 7

1 3 4 5 6 7

1 3 4 5 6 7

1 3 4 5 6 7

1 3 4 5 6 7

1 3 4 5 6 7

1 3 4 5 6 7

1 3 4 5 6 7

1 3 4 5 6 7

Page 48: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

48

2 2 2

2

2

12. Affidarti all’intuito

13. Fare più cose contemporaneamente

14. Cercare ulteriori informazioni quando hai dubbi su quelle che possiedi

1 3 4 5 6 7

1 3 4 5 6 7

1 3 4 5 6 7

1 3 4 5 6 7

1 3 4 5 6 7

1 3 4 5 6 7

Page 49: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

49

Daniele Novara- intervento esperto- Fondatore del CPP - Centro Psicopedagogico per la Pace e la

gestione dei conflitti

LE CONDIZIONI PER UN APPRENDIMENTO EFFICACE

MOTIVAZIONEPrincipio di

Sintonizzazione

Interna

IMITAZIONEPrincipio

di reciprocità

GRADUALITA’Principio

di

sostenibilità

LE MATRICI

DELL’APPRENDIMENTO

• L’ostacolo e la domanda

• L’errore

• La scoperta, la sorpresa e la

meraviglia

• L’imitazione consapevole

• Il successo

• Selezione e archiviazione

• L’esperienza diretta

• La manutenzione

Page 50: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

50

“AIUTAMI A FARE DA SOLO”

(Maria Montessori)

Page 51: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

51

Francesco Pandolfi –Educatore Professionale- progetto “ Educare alla Progettualità nella rete”-

Oratorio Ponte San Pietro, Locate, Comune, Istituto Comprensivo

in collaborazione con

Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO DI PONTE SAN PIETRO

in collaborazione con

Amministrazione Comunale di Ponte San Pietro Assessorato alle politiche giovanili

Assessorato all’istruzione

PROGETTO:

“EDUCARE ALLA PROGETTUALITÀ NELLA RETE”

PERCORSO PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI FORMATIVI, EDUCATIVI E RELAZIONALI IN RETE, FINALIZZATI ALLA PROMOZIONE DELL’AGIO, ALLA

PREVENZIONE , ALLA PRESA IN CARICO DEL DISAGIO E AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA NEL TERRITORIO DI

PONTE SAN PIETRO.

PONTE SAN PIETRO

TERZO BIENNIO

2011-2013

ORATORIO BEATO GIOVANNI XXIII Parrocchia San Pietro apostolo

- Ponte San Pietro –

ORATORIO PAPA GIOVANNI PAOLO II Parrocchia San Antonino martire

- Locate di Ponte San Pietro -

Page 52: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

52

INTRODUZIONE

Il progetto “Educare alla Progettualità nella Rete” promosso dagli Oratori di Ponte San Pietro e Locate, in collaborazione con l’Istituto

Comprensivo di Ponte San Pietro, e con il sostegno dell’Amministrazione Comunale, ha concluso il secondo biennio e si avvia ad

affrontare il prossimo.

Le sue diverse articolazioni sviluppatesi nel tempo (Servizi Extrascuola Nonsolocompiti, intervento educativo presso la scuola

secondaria di I° grado, interventi di rete, laboratori ludico espressivi, laboratori multimediali), interagiscono, in una continuità educativa e

potenziando reciprocamente le rispettive offerte, con un altro progetto, il progetto “Sguardi oltre i confini” attuato negli ultimi tre anni

presso gli Oratori di Ponte San Pietro e Locate e che ha previsto l’inserimento in quei contesti di tre educatori (gli stessi che partecipano

ai Servizi extrascuola) e la realizzazione di diverse attività educative (aggregative, formative, pre-lavorative, di orientamento); si è

delineato, quindi, a livello del territorio, l’esistenza di un progetto più ampio cui entrambi sono riconducibili per quanto riguarda

progettualità, visione di rete, visione educativa di fondo, strumenti e modalità.

Come richiamato dalla denominazione del progetto, uno degli aspetti qualificanti è l’attenzione e l’investimento sulla rete, al di là degli

obiettivi specifici delle singole azioni: un primo livello di rete, che comprende appunto il progetto “Educare alla Progettualità nella Rete”

e il progetto “Sguardi oltre i confini”, è inserito a sua volta in una rete più ampia, rappresentata in gran parte al Tavolo per l’Agio ed il

Disagio Giovanile istituito dall’Amministrazione presso l’Assessorato alle Politiche Giovanili che comprende l’Assessorato all’Istruzione, i

Servizi Sociali, l’Istituto Comprensivo di Ponte San Pietro, Gli Oratori di Ponte San Pietro e di Locate, il progetto “Educare alla

progettualità nella rete”, il Comitato dei Genitori, il Centro di Aggregazione Giovanile “Atelier”di Ponte San Pietro, l’Associazione Genitori

di Ponte San Pietro; partecipano inoltre alla rete, l’Associazione “Il Porto” ONLUS e l’Associazione di solidarietà familiare “Daraji”.

Questa rete più ampia si è data come obiettivo di condividere pensieri, esperienze, azioni, visioni sociali ed educative del proprio

rispettivo operare, approfondendo altresì la conoscenza del contesto sociale e dei bisogni reali della popolazione giovanile del territorio,

in un percorso di verifica della rispondenza dei propri interventi a tali bisogni e di indirizzo comune nell’affrontare i lim iti delle proprie

azioni e le nuove sfide.

I risultati positivi ottenuti fino a qui rispetto ai diversi obiettivi del progetto più avanti analizzati, alla costruzione della rete tra i servizi

extrascuola Nonsolocompiti (tre servizi per la scuola primaria, due per la scuola secondaria di I° grado, due per la scuola secondaria di

II° grado), di messa in rete con il progetto “Sguardi oltre i confini e di integrazione nella rete più ampia del territorio di Ponte San Pietro,

spingono a proseguire e a potenziare l’intervento nella direzione di allargarne i confini e di approfondire le relazioni tra le realtà diverse

che la compongono, con particolare riferimento ai genitori degli alunni iscritti.

Il progetto per il nuovo biennio prevede l’impianto generale esistente e seguirà due direzioni di sviluppo principali: da una parte,

l’integrazione delle tecnologie multimediali nelle attività sia formative che aggregative dei Servizi Nonsolocompiti e in Oratorio, dall’altra

il maggior coinvolgimento del territorio al livello di volontariato e di azioni di auto finanziamento, in previsione di future difficoltà di

finanziamento dell’intero impianto progettuale.

Il progetto avrà uno sviluppo su due annualità, da Ottobre 2011 a Giugno 2012 (IA annualità) e da Ottobre 2012 a Giugno 2013 (IIA

annualità).

Si ringraziano per la collaborazione nella realizzazione del progetto:

L’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Ponte S. Pietro

L’Assessorato all’Istruzione del Comune di Ponte S. Pietro

Il Dirigente Scolastico e gli insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Ponte San Pietro

L’Istituto Statale Superiore Betty Ambiveri di Presezzo

Il Centro di Aggregazione Giovanile “Atelier” di Ponte San Pietro

Il Comitato dei Genitori dell’Istituto Comprensivo di Ponte San Pietro

L’Associazione Genitori di Ponte San Pietro

L’Associazione “IL PORTO ONLUS” - Ponte San Pietro

LAssociazione Daraji di Ponte San Pietro

STORIA

Page 53: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

53

Fino a cinque anni fa, esisteva un solo Servizio extrascuola Nonsolocompiti presso l’Oratorio di Locate per la scuola primaria e

secondaria di I° grado che operava in modo abbastanza isolato dal contesto del territorio.

Successivamente ha preso avvio in modo autonomo il Servizio extrascuola Nonsolocompiti presso l’Oratorio di Ponte San Pietro per la

scuola secondaria di I° grado, allargato poi alla scuola primaria; i due diversi servizi operavano allora autonomamente uno dall’altro.

Nel 2007 è nato il Progetto “Educare alla progettualità nella rete” di respiro biennale e finanziato dall’Amministrazione Comunale, dagli

Oratori e dal Bando Famiglia della Regione Lombardia, L. 23/99; tale progetto ha messo in rete i Servizi extrascuola Nonsolocompiti di

Ponte San Pietro e Locate per le scuole primarie e secondaria di I° grado, introducendo il lavoro d’equipe, momenti di formaz ione

comune a tutti gli operatori, e uniformando, pur salvaguardando le specificità territoriali, visioni, finalità, metodologia educativa,

strumenti educativi e formativi, organizzazione e attività, favorendo il confronto e la condivisione dell’esperienza tra gli operatori

coinvolti.

Nel 2008 la rete dei Servizi si è allargata al territorio del Villaggio S. Maria, quartiere di Ponte San Pietro, inserendo il Servizio

extrascuola per la scuola primaria.

Contemporaneamente, a partire da alcune riflessioni maturate nell’ambito del confronto progettuale ed educativo stimolato

dall’attuazione del Progetto “Educare alla progettualità nella rete”, viene dato avvio dal curato don Andrea Lorenzi, ad una prima

sperimentazione di un intervento educativo presso l’Oratorio di Ponte San Pietro con l’inserimento di un educatore e l’avvio di un lavoro

d’equipe che ne seguisse ed indirizzasse l’intervento.

Sempre nel 2008, nasce il Tavolo Agio e Disagio Giovanile, istituito dall’Assessorato alle Politiche Giovanili di Ponte San Pietro a fronte

delle sollecitazioni da parte delle agenzie del territorio ad una riflessione ed un’azione congiunta per far fronte alle problematiche

relative ai bisogni della popolazione giovanile; al Tavolo partecipano, nell’ottica della prevenzione e dell’integrazione, l’Assessorato per

le Politiche Giovanili, i Servizi Sociali, le Parrocchie di Ponte San Pietro con i relativi Oratori, la rete dei loro Servizi extrascuola

“Nonsolocompiti”, l’Istituto Comprensivo, il Centro di Aggregazione Giovanile “Atelier”, il Comandante della Polizia Locale, il presidente

dell’Associazione Genitori di Ponte San Pietro, il rappresentante del Comitato Genitori degli alunni del territorio.

Nel 2009 ha preso avvio in modo parallelo ed integrato con il Progetto “Educare alla progettualità nella rete”, il progetto “Sguardi oltre i

confini: amare le diversità” finanziato dall’Oratorio di Ponte San Pietro e dalla Fondazione della Comunità Bergamasca Onlus.

Sempre nel 2009 si è sperimentato il servizio Nosolocompiti per il biennio delle scuole secondarie di II° grado con la finalità di

proseguire l’accompagnamento educativo e formativo degli alunni uscenti dalla scuola secondaria di I° grado.

Nel 2010, il progetto “Sguardi oltre i confini” prosegue nella sua successiva articolazione “Sguardi oltre i confini: un’opportunità per

crescere”, con il coinvolgimento dell’Oratorio di Locate in rete con quello di Ponte San Pietro, con il finanziamento degli Oratori e della

regione Lombardia.

Per l’anno 2011-2012, è prevista la continuazione di entrambi i progetti anche se si stanno attualmente definendo possibilità di

finanziamento e conseguentemente le modalità di attuazione.

IL PROGETTO ED IL TERRITORIO

Ponte San Pietro è il primo paese, provenendo dal capoluogo Bergamo, dell'area chiamata Isola, una zona geografica comprendente

21 comuni; con i suoi quartieri di Briolo, Clinica, Villaggio Santa Maria e Locate, è un territorio che, per motivi diversi storicamente ben

radicati, è molto frazionato. Si estende su una superficie di 4,67 Km2 e conta una popolazione, a Marzo 2009, di 11.200 abitanti

(densità oltre 2000 per Km2) in costante crescita: la frazione di Locate e quella di Briolo sono in forte espansione: il PRG ha permesso

un’edificabilità del territorio tale che si è arrivati ad oltre 3.000 abitanti per ciascuna frazione (dati Comune).

La Provincia di Bergamo è la terza provincia per presenza di immigrati stranieri in Lombardia: a Dicembre 2008 rappresentavano il 10.7

% della popolazione, con un aumento percentuale della popolazione immigrata del 41% rispetto al 2005; i minori stranieri

rappresentano il 15,7% della popolazione immigrata.

In particolare, Ponte San Pietro, tra gli 8 comuni con popolazione superiore ai 10000 abitanti, è il secondo per presenza di immigrati

stranieri residenti con il 14,3% per un totale di 1658 persone (al 12/12/08) di cui 453 minori. Rispetto al mese di Gennaio 2008, si è

registrato un incremento della popolazione straniera di circa 300 unità.

Nell’anno 2008, i minori in generale erano n. 1887 (maschi n. 959 e femmine n. 928) di cui n. 508 di età compresa tra 14 e 18 anni; tra

questi i minori stranieri erano 111.

Page 54: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

54

I paesi di origine delle persone immigrate a Ponte S. Pietro sono principalmente: Marocco, Senegal, Albania, Romania, Cina.

Dal punto di vista occupazionale, si stimava per l’intero anno 2009 in provincia di Bergamo una riduzione del lavoro dipendente

nell’industria e nei servizi di 5.750 unità sullo stock di fine 2008 con una variazione percentuale negativa del -2,1% (nell’industria la

percentuale sarà -2,5%). (Dati Unioncamere); tale riduzione ha avuto un riflesso anche sul 10,3% di lavoratori immigrati.

Il fenomeno migratorio sul territorio bergamasco è iniziato negli anni ’80 ed ha assunto via via una dimensione numerica sempre più

significativa, soprattutto in seguito alle leggi: 40/98 (D.L. 286/98) e 189/2002 che hanno permesso i ricongiungimenti familiari. Da quel

momento il progetto migratorio di molte persone ha assunto un carattere di scelta stabile, inserendo elementi di novità, nuove domande,

bisogni e aspettative nel contesto sociale, il quale, a vari livelli, ha elaborato risposte avvalendosi delle normative e delle risorse

disponibili.

L’incremento consistente dei ricongiungimenti familiari e del numero di figli di immigrati nati in Italia ha reso sempre più stabile la loro

presenza, confermando l’esigenza di dare continuità ad interventi finalizzati a favorire il processo d’integrazione delle famiglie con

cittadinanza non italiana.

La scuola è stata la cartina di tornasole della crescita del fenomeno: sempre più alunni, a partire dalla fine degli anni ’90, si

presentavano presso gli I.C. per l’iscrizione alle classi dell’obbligo, mettendo gli insegnanti nella condizione di rielaborare percorsi

didattici adatti, ma anche nella condizione di capire che la risposta non poteva essere solo in termini di buona volontà da parte loro.

Nell’a.s. 2008-2009, le scuole dell’Isola si collocavano al 5° posto per presenze di alunni stranieri, rispetto ai 14 Piani di Zona in cui è

suddiviso il territorio provinciale: 1567 alunni sui 15.970 corrispondenti al 9,81% degli alunni stranieri iscritti nelle scuole statali. Come si

evidenzia dal grafico seguente il maggior numero di iscritti si colloca nella scuola primaria.

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

P.D.Z.

1

P.D.Z.

3

P.D.Z.

5

P.D.Z.

7

P.D.Z.

9

P.D.Z.

11

P.D.Z.

13

infanzia

primaria

sec. 1°

sec. 2°

Nel dettaglio nel 2008/2009, nei diversi ordini di scuola, avevamo questa suddivisione:

infanzia primaria sec. 1° sec. 2°

Presenze nelle scuole dell’ ISOLA BERGAMASCA 135 826 455 151

Nell’ anno scolastico 2009 erano 1.803 i minori stranieri, corrispondenti al 14,87% su un totale di 12.120 studenti nei diversi ordini di

scuola (percentuale che raggiungeva il 16,19% del totale degli alunni frequentanti gli Istituti Comprensivi).

Le scuole dell’ambito, sono connotate, da un lato, da un incremento dei minori nati in Italia (47,95% del totale degli alunni stranieri negli

I.C.), dall’altro, continua il costante inserimento, in corso d’anno, di minori provenienti dal paese d’origine per ricongiungimento familiare

(in particolare negli Istituti Comprensivi dove i neoarrivati erano nel 2009, 144).

L'esito scolastico dopo il primo anno delle superiori è il punto di partenza per verificare il grado di preparazione scolastica acquisita nella

scuola secondaria di I° grado e il punto di riferimento per proporre eventuali adeguamenti dell’ offerta formativa, nonché predisporre un

adeguata progettualità di sostegno.

Page 55: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

55

Licenziati ISC. Ponte San Pietro - Esiti Iscritti alla prima Superiore anno 2007/2008

Orientamento/Giudizio

Ammessi Non Ammessi Ritirati G.Sospeso

Licei

34 21 2 6 5

Istituti Tecnici 21 6 4 4 7

Istituti Professionali

32 12 8 7 5

Totali 87 39 14 17 17

Il sistema scolastico italiano è stato caratterizzato negli ultimi anni da diversi cambiamenti: innalzamento dell’obbligo di istruzione,

istituzione del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, sperimentazione di percorsi integrati tra istruzione e formazione

professionale, riforma dell’esame di stato, aumento dell’autonomia da parte delle scuole nella definizione dell’offerta formativa agli

studenti. Per conoscere il sistema scolastico italiano è necessario comprendere questi cambiamenti.

Page 56: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

56

Il fenomeno delle immigrazioni, in crescita nel nostro comune, con punte del 40% in alcuni plessi, si riflette inevitabilmente sui dati

relativi alla scelta all’orientamento, ancor più sugli esiti dopo il primo anno di scuola superiore.

L’analisi dettagliata degli esiti per tipo di scuola, fa emergere il diverso peso della presenza degli alunni stranieri, prevalentemente iscritti

alle scuola professionali e la conseguente dispersione rappresenta un dato particolarmente allarmante per una comunità già in difficoltà

rispetto al tema della coesione ed integrazione sociale.

Page 57: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

57

Difficoltà che non debbono a nostro avviso essere sottovalutate; le Nazioni Unite hanno calcolato che nei prossimi decenni vi saranno

circa 150 milioni di profughi ambientali, cioè umanità costretta a migrare dalle terre di origine per sopravvivere a desertificazione,

carenze idriche, innalzamento del livello del mare, la pressione economica e sociale di queste migrazioni sulle nostre società sarà

inevitabile e anche economicamente rilevante.

L’istruzione quindi può divenire il miglior investimento per lo sviluppo di un Paese, una maggiore scolarizzazione infatti, oltre a generare

senso di appartenenza, che indubbiamente limita l’aggressività in particolare dei minori preadolescenziali può, potenziare la crescita

economica e rompere il ciclo fatale della povertà che sembra essere in forte ascesa anche nella comunità di Ponte San Pietro.

La dimensione scolastica, quindi, rappresenta uno dei terreni su cui confrontarsi con i ragazzi in considerazione del fatto che,

soprattutto gli adolescenti extracomunitari, per le lacune formative pregresse, per i differenti background culturali e per la necessità di

inserirsi presto nel mondo del lavoro, rischiano percorsi formativi frammentari nella scuola secondaria di II° grado, l’insuccesso

formativo e la dispersione scolastica.

Il crescente aumento della presenza di famiglie immigrate nel territorio di Ponte San Pietro con conseguenti difficoltà di adattamento ed

integrazione sociale e culturale che si sta registrando negli ultimi anni, quindi, spinge le agenzie educative pubbliche e private nonché le

Parrocchie ad attrezzarsi per far fronte alle difficoltà ed al disagio che ne deriva, in particolare rispetto a minori e giovani che

rappresentano una fascia sociale particolarmente vulnerabile.

Dal punto di vista del fenomeno della dispersione scolastica, con particolare riferimento alla fascia di età dai 10 ai 16 ann i, i dati forniti

dall’istituto Comprensivo di Ponte S. Pietro relativi alla Scuola Secondaria di I° grado, evidenziano che la popolazione più a rischio tra

gli alunni non ammessi e non licenziati è quella immigrata:

dati 2008: alunni totali n. 242; non ammessi alla classe successiva e non licenziati, n. 33 pari al 19% del totale; di questi il 39% sono

italiani ed il 61% stranieri;

dati 2009: alunni totali n. 250; non ammessi alla classe successiva e non licenziati, n. 17 pari al 7.6% del totale; di questi il 37% sono

italiani ed il 63% stranieri.

La principale istituzione scolastica di riferimento è l’Istituto Comprensivo, che con i suoi 755 alunni, suddivisi in cinque plessi, una

scuola dell’infanzia, tre scuole primarie e una scuola secondaria di I° grado, continua ad essere una delle realtà più signif icativamente

investite dal fenomeno migratorio:

Di fronte a questa realtà, l’Assessorato alle Politiche Giovanili ha istituito il Tavolo sull’Agio e il Disagio Giovanile per costruire una rete

di monitoraggio ed intervento tra le agenzie educative del territorio per far fronte alle difficoltà ed al disagio che può derivare

dall’andamento demografico e dalle necessità di accoglienza ed integrazione, in particolare rispetto a minori e giovani che

rappresentano una fascia sociale particolarmente vulnerabile. Al Tavolo partecipano, nell’ottica della prevenzione e dell’integrazione,

l’Assessorato per le Politiche Giovanili, i Servizi Sociali, le Parrocchie di Ponte San Pietro con i relativi Oratori, la rete dei loro Servizi

extrascuola “Nonsolocompiti”, l’Istituto Comprensivo, il Centro di Aggregazione Giovanile “Atelier”, il Comandante della Polizia Locale, il

presidente dell’Associazione Genitori di Ponte San Pietro, il rappresentante del Comitato Genitori degli alunni del territorio.

Nella comunità di Ponte San Pietro, inoltre, si sta assistendo, prendendo visione dei progetti realizzati negli ultimi anni, ad un

interessante evoluzione nel modo di approcciare l’intervento socio-educativo, passando da una progettualità autonoma e frammentata

Page 58: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

58

in diversi contesti (scuola, oratori, centro di aggregazione, ecc.) ad una progettualità sempre più condivisa ed integrata, in una logica di

continuità e di rete, indirizzata ad un modo nuovo di promuovere l’educazione, la didattica e la cultura al servizio delle famiglie del

territorio.

La direzione è quella della realizzazione di percorsi educativi e formativi che abbracciano l’arco di età che va dagli 8 ai 18 anni e oltre, in

un quadro di rete e di continuità di riferimenti e contesti educativi e formativi che possano essere elementi di osservazione dei bisogni e

delle difficoltà evolutive incontrate e terreno di intervento educativo in rete tra agenzie educative pubbliche e private.

Negli ultimi anni, infatti, si è acuita una sensibilità comune verso la realizzazione di interventi e progetti a diversi livelli (formativi,

educativi, aggregativi) da parte delle agenzie educative presenti, mirati a fronteggiare il rapido cambiamento sociale e culturale

determinato, appunto, dall’aumento della presenza della popolazione extracomunitaria.

VISIONE DI FONDO:

PROGETTUALITA’ E RETE IN CONNESSIONE CON LA DISPERSIONE SCOLASTICA

Affrontare il problema della dispersione scolastica, significa non solo potenziare la capacità di accoglienza e di sostegno

all’apprendimento da parte della scuola e del territorio dal punto di vista formativo (servizi extrascuola e famiglia) ma, anche, sostenere,

più in generale e con un respiro più ampio, i processi evolutivi dei minori, offrendo, quindi, un sostegno sia alla persona nella sua

globalità che alla comunità entro la quale è inserita, attraverso relazioni educative e reti sociali.

Educare alla progettualità nella rete significa, primariamente, sollecitare la capacità progettuale della comunità, con particolare

riferimento agli adulti ed alle agenzie educative, perché sappia coinvolgere e stimolare attivamente i giovani affinché siano protagonisti

attivi e consapevoli nella costruzione del proprio futuro scolastico, professionale e personale inteso come progetto di vita.

Oggetto di intervento non è, quindi, solo il “caso problematico”, identificato nel preadolescente, nell’adolescente, nell’alunno e nel figlio,

ma è tutto il sistema di relazioni nel quale esso è inserito.

La famiglia, la scuola, i gruppi di aggregazione formale e informale, i mass media e i diversi “mondi” che connotano l’individualità di

ciascuno, vengono posti al centro dell’attenzione.

In questo senso è posta l’attenzione ad un intervento che valorizzi la globalità della persona e delle sue relazioni: aspetti cognitivi,

emotivi, affettivi e relazionali, a partire da sé e dalla propria storia.

Intervenire sul sistema di relazioni del minore significa, quindi, da una parte, mettere in comunicazione gli adulti e le agenzie del

territorio che a vario titolo si occupano di educazione, con attenzione particolare ai genitori, dall’altra potenziare la capacità educativa di

accoglienza, collocando i minori stessi al centro di una rete sociale ed educativa in grado di offrire contesti adeguati al sostegno dei loro

percorsi evolutivi.

La rete è la modalità organizzativa più propria per l’integrazione: la strategia che si propone, per implementare una rete territoriale di

lotta alla dispersione scolastica, è quella di sostenere il passaggio dalle reti naturali, o parzialmente regolate, già presenti sul territorio,

ad una rete sociale integrata, intenzionalmente costituita e regolata.

Lo sforzo è indubbiamente quello di delineare, in base agli elementi presenti in questa rete naturale, una vera e propria mappa delle

risorse organizzative, delle interazioni e delle eventuali sovrapposizioni a livello operativo.

La rete diviene così sia contesto sia strumento di relazione, formazione e orientamento per i giovani, terreno fertile di scambio e

confronto per le famiglie, le agenzie educative del territorio, l’amministrazione comunale, punto di riferimento in grado di offrire

indicazioni utili alla destinazione delle risorse e alla programmazione degli interventi.

Risulta importante, quindi, stimolare il confronto e la comunicazione tra adulti rispetto al loro essere coinvolti a diverso titolo con i

bambini, i preadolescenti e gli adolescenti, mettere in rete le esperienze e le conoscenze ma anche le emozioni, gli affetti e le

rappresentazioni determinate dall’essere in relazione con loro, perché il singolo possa sentirsi parte di una comunità più ampia entro la

quale affrontare in modo solidale la responsabilità cui è chiamato.

Pertanto, intervenire in contesti complessi connotati da situazioni problematiche significa, anche, attivare percorsi a diversi livelli anche

con gli adulti che sono in una relazione educativa con i minori, i cosiddetti target indiretti, con particolare riferimento ai genitori e alle

figure educative che animano l’ambito formativo e scolastico, valorizzare e potenziare i diversi contesti relazionali entro i quali i minori

vivono ed apprendono, contesti in cui la figura dell’adulto, nei diversi ruoli e funzioni che rappresenta, riveste un ruolo fondamentale

quale punto di riferimento della relazione.

Page 59: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

59

Dal punto di vista evolutivo,infatti, se, da una parte, man mano che il minore cresce, acquista sempre maggior importanza e spazio la

dimensione relazionale rappresentata dal gruppo dei pari, dall’altra, rimane altrettanto fondamentale la relazione con l’adulto quale

elemento di confronto nella costruzione dell’identità e nella strutturazione della personalità.

Riconoscere il proprio ruolo nella relazione con il minore e riconoscerne le potenzialità, essere disponibili a rivedere e migliorare le

proprie capacità relazionali ed educative, accettare di mettersi in gioco e di evolvere con l’evolvere della relazione stessa, significa porsi

in modo consapevole come possibile agente di cambiamento e facilitatore dei processi evolutivi in generale e dell’apprendimento in

particolare, pur nel riconoscimento dei limiti entro i quali ciò è possibile.

E’ importante, perciò, ricollocare la responsabilità del minore e della sua crescita a livello dell’intera comunità degli adulti,

indissolubilmente parte integrante e determinante nella relazione. Gli adulti sono, quindi, coinvolti in modo altrettanto privilegiato

nell’intervento, per potenziarne le competenze relazionali nel tentativo di stabilire condizioni educative adeguate a sostegno

dell’evoluzione.

Non tanto, quindi, interventi proposti da adulti che hanno per oggetto i minori ma interventi che si propongono, come oggetto, la

relazione entro la quale l’adulto diventa soggetto e oggetto stesso dell’intervento.

L’investimento sugli adulti e il potenziamento delle loro capacità relazionali risponde ad una strategia di intervento di più ampia che mira

all’empowerment della comunità, con l’obiettivo di stimolare e potenziare la capacità di risposta ai bisogni evolutivi.

L’utilizzo di un approccio e di un linguaggio educativo concretamente esperienziale, costruito sulla condivisione delle fatiche educative

sperimentate dagli operatori ed, in ambito familiare, dai genitori, in grado da subito di fornire indicazioni operative, favorisce il

coinvolgimento degli adulti che possono riconoscersi nell’esperienza comune.

Con i minori, l’approccio educativo tende a creare una relazione entro la quale elaborare strategie per promuovere il proprio percorso di

crescita ma, anche, per affrontare il disagio ed offrire percorsi educativi diversificati ed altamente personalizzati.

Si tende ad un atteggiamento proattivo, alla costante ricerca di strategie ed offerte educative in grado di rispondere sempre più

adeguatamente alle esigenze di crescita dei “figli” della comunità ed in grado di agganciare nella relazione educativa anche chi ha

strumenti e motivazioni più fragili.

Tale atteggiamento richiede progetti molto flessibili e la disponibilità a lavorare su tempi lunghi.

FINALITA’

La finalità generale del progetto è quella di sostenere l’agio, prevenire il disagio, intervenire ove già emerso, da una parte migliorando

l’integrazione degli alunni e delle famiglie straniere nella comunità, dall’altra, promovendo il sostegno ai processi evolutivi di tutti gli

alunni, dalla scuola primaria a quella secondaria di II° grado, ai fini di prevenire la dispersione scolastica e l’insuccesso formativo.

Favorire l’integrazione e sostenere i percorsi evolutivi dei “figli” della comunità significa migliorare le relazioni e la comunicazione

interpersonale tra minori e adulti e potenziare le capacità educative del territorio di rispondere alle necessità dei minori.

Come finalità più specifica, si vuole intervenire per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica fornendo un serviz io di studio

assistito diversificato secondo i bisogni, operante in tre sedi, con la proposta attività sia di gruppo (comunità di studio), sia individuali

(percorsi di tutoraggio).

In particolare, l’estensione della proposta dei servizi dalla scuola primaria alla scuola secondaria di II° grado intende offrire la possibilità

di percorsi educativi e formativi a lungo termine entro i quali curare e sostenere con attenzione i momenti di passaggio tra i diversi ordini

scolastici, in una continuità educativa che faciliti la costruzione di un progetto personale di vita.

Il progetto mira anche a potenziare il contesto relazionale ed educativo entro il quale gli alunni sono inseriti nello svolgimento delle

attività pomeridiane del Servizio extrascuola e lo fa mettendosi in rete per fornire un servizio centralizzato di formazione e di sportello

d’aiuto che coinvolge in blocco tutti gli operatori che operano nelle 3 sedi. Portare nella rete, quindi, la logica del lavoro d’equipe, da una

parte, e, dall’altra, promuovere tramite la formazione in rete, la logica del cooperative learning.

Si vuole lavorare con educatori e tutor in rete perché il fine della proposta di rete è di rendere gli operatori consapevoli della relazione in

atto con gli utenti e del loro ruolo entro tale relazione, degli strumenti che la relazione educativa può offrire loro, con particolare riguardo

alla progettazione dell’intervento, e di sostenere i processi di socializzazione dei bisogni e degli aspetti relazionali, emotivi ed affettivi

Page 60: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

60

coinvolti nel servizio.

Altresì, si sottolinea la finalità più generale del progetto complessivo che mira a costruire e a sostenere il passaggio dalle reti naturali già

presenti sul territorio di riferimento ad una rete sociale integrata e regolata, dove educatori e tutors sono coinvolti quale nodo importante

di tale rete perché sappiano portare il contributo del loro operare e partecipare alla regolazione della rete sociale stessa.

L’implementazione della rete ha nel progetto una portata più ampia e mira ad allargare la presenza dei soggetti che operano sul

territorio e che hanno funzione educative. Al fine di favorire l’accompagnamento delle famiglie nell’armonico sviluppo delle loro

potenzialità e del loro percorso di vita, si va nella direzione di una finalità alta, la costruzione della comunità educante: creare, quindi,

una rete efficace di collaborazione tra agenzie educative e genitori, una rete sociale integrata e regolata, partendo dalle reti naturali

presenti sul territorio che favorisca scambi, formazione e forme di solidarietà familiare.

Dentro tale rete si può realizzare un confronto che contribuisca nel tempo, alla definizione di una cultura educativa a livello del territorio

che nasce dal confronto sulle differenze educative tra le diverse comunità che lo compongono.

ARTICOLAZIONE DEL PROGETTO

I SERVIZI EXTRASCUOLA NONSOLOCOMPITI

La denominazione dei servizi rimanda all’idea che il servizio extrascuola risponda non solo, appunto, a finalità di sostegno e recupero

scolastico ma anche a finalità educative ed aggregative, entro le quali gli alunni possano sperimentare ed acquisire competenze più

ampie di tipo sociale e relazionale.

Le attività di studio assistito e di aggregazione offerte dai Servizi Nonsolocompiti saranno riproposte nelle tre comunità del territorio

(Ponte San Pietro centro, Locate e Villaggio S. Maria) per i prossimi due anni in continuità con il biennio passato, mantenendo le

caratteristiche di flessibilità organizzativa in risposta alle diverse esigenze delle comunità di riferimento e la diversificazione a seconda

dei bisogni e delle necessità dell’utenza: attività di gruppo, attivazione di percorsi personalizzati, di sostegno allo studio, di attività di

studio e ricerca anche con tecnologie informatiche, di alfabetizzazione per stranieri.

Tali servizi accolgono alunni delle tre scuole primarie, della scuola secondaria di I° grado e, in modo più strutturato negli ultimi due anni,

delle scuole secondarie di II° grado del territorio di Bergamo, con il coinvolgimento privilegiato dell’Istituto Superiore Statale Betty

Ambiveri.

I servizi si svolgono presso le sedi dell’Oratorio Beato Giovanni XXIII di Ponte San Pietro, dell’Oratorio Giovanni Paolo II di Locate e del

Centro di Aggregazione Giovanile Atelier di Ponte San Pietro.

Nelle attività sono coinvolti oltre ai coordinatori di ogni servizio, tre educatori coinvolti nel progetto Sguardi oltre i confini degli Oratori di

Ponte San Pietro e di Locate, due educatori del Centro di Aggregazione Giovanile “Atelier”, circa 70 tutors (studenti della scuola

secondaria di II° grado, studenti universitari, neolaureati), 15 volontari (insegnanti, studenti, genitori), studentesse volontarie dell’Istituto

Statale Superiore Betty Ambiveri.

Per quanto riguarda gli alunni, il servizio è aperto a tutti nei limiti delle possibilità di accoglienza; gli insegnanti di ogni consiglio di classe

segnalano alle famiglie degli alunni che hanno maggiori necessità di essere supportati nelle attività di svolgimento dei compiti e di

studio, la possibilità di aderire al servizio, così come segnalano alle equipe dei tutors le relative difficoltà e obiettivi didattici.

Si cerca altresì di favorire anche la partecipazione di chi non presenta particolari difficoltà scolastiche o comportamentali, per facilitare

l’integrazione attraverso la cooperazione e l’apprendimento reciproco nella realizzazione di “comunità di apprendimento”, in cui ogni

membro del gruppo può diventare un esperto in un particolare settore della conoscenza e dare il suo contributo alla co-costruzione di

significato.

Mediamente sono accolti nei diversi servizi circa 60 alunni delle scuole primarie, 80 della scuola secondaria di I° grado, 25 della scuola

secondaria di II° grado.

Nel corso dell’anno sono tenuti incontri di progettazione e verifica dei percorsi formativi degli alunni frequentanti i servizi

“Nonsolocompiti” con gli insegnanti delle Scuole Primarie e delle Scuole Secondarie di II° grado, finalizzati alla valutazione delle lacune

o difficoltà formative, delle necessità di recupero e/o consolidamento dell’apprendimento, alla costruzione di progetti interdisciplinari

individuali e di gruppo in collaborazione con educatori e tutors coinvolti nel progetto.

Date le necessità espresse dall’utenza dal punto di vista didattico, nei servizi, attualmente è prevalente tale dimensione rispetto a quella

ricreativa, espressiva ed aggregativa, entro la quale, però, si gioca una parte importante dell’ intervento educativo; da questo punto di

vista risulta proficua la collaborazione al progetto da parte del Centro di Aggregazione Giovanile Atelier attraverso la partecipazione al

Page 61: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

61

servizio di due educatori che collaborano portando le loro competenze all’organizzazione e alla realizzazione di laboratori ludico

espressivi ad integrazione dei momenti di socialità destrutturata.

SERVIZIO NONSOLOCOMPITI PER IL BIENNIO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI II° GRADO

Dopo la sperimentazione attuata, nel biennio precedente, ha avuto definitiva strutturazione il servizio di studio assistito Nonsolocompiti

per minori frequentanti il primo biennio della Scuola Secondaria di II° grado.

Tale servizio nasce in continuità con i servizi Nonsolocompiti già esistenti per la Scuola Primaria e Secondaria di I° grado, sfruttando le

relazioni che si costruiscono nella frequentazione di tali servizi, per offrire un accompagnamento educativo in un momento di passaggio

delicato ed importante; molti dei ragazzi, infatti, rischiano di essere bocciati al primo anno di superiori per le difficoltà e le lacune

formative che facilmente si portano dietro dagli anni precedenti, con un alto rischio di abbandono del percorso formativo. In questo

senso si intendono proporre azioni di orientamento scolastico e lavorativo finalizzate alla realizzazione di un progetto di vita e di crescita

personale. Nell’ambito di tale servizio, si intendono realizzare momenti di confronto e progettazione dei percorsi formativi con gli

insegnanti delle principali scuole del territorio, l’Istituto Betty Ambiveri e le altre scuole del territorio.

L’organizzazione dei servizi Nonsolocompiti per la prossima annualità sarà indicativamente la seguente:

Organizzazione del Servizio Nonsolocompiti per la scuola Primaria:

Ponte San Pietro centro: classi 4 e 5.

- Martedì dalle 14.30 alle 17.00 con il seguente programma: attività di compito e studio dalle 14.30 alle 16.15, attività ricreative e di

laboratorio dalle 16.15 alle 17.00.

Locate: classi 3, 4 e 5.

- Martedì attività di compito e studio con approccio individualizzato su due turni, dalle 14.30 alle 15.45 e dalle 15.45 alle 17.

La divisione degli alunni nei due turni sarà definita in base al numero degli iscritti e alle necessità individuali e comunicata il giorno

di inizio del sevizio; eventuali problemi ed esigenze di orario delle famiglie possono essere comunicate e, nei limiti, del possibile

concordate con il servizio.

- Giovedì dalle 14.30 alle 17.00 con il seguente programma:

attività di compito e studio di gruppo dalle 14.30 alle 16.15, attività ricreative e di laboratorio dalle 16.15 alle 17.00.

Villaggio S. Maria: classi 3, 4 e 5.

- Presso il Centro di Aggregazione Giovanile, solo per le classi TERZA E QUARTA:

Giovedì dalle 14.00 alle 16.45 con il seguente programma;

accoglienza alle 14.00, attività di compito e studio dalle 14.15 alle 16.00, merenda e attività ricreative e di laboratorio dalle 16.15

alle 16.45.

- Presso l’oratorio di Ponte centro, solo per la classe QUINTA:

Martedì dalle 14.15 alle 17.00 con il seguente programma: ritrovo con gli educatori presso la scuola alle ore 14.15 e

accompagnamento a piedi in oratorio a Ponte S. Pietro, attività di compito e studio dalle 14.30 alle 16.15, attività ricreative e di

laboratorio dalle 16.15 alle 16.45, rientro con gli educatori a piedi alla scuola primaria per le ore 17.00 .

Organizzazione del Servizio Nonsolocompiti per la Scuola Secondaria di I° grado:

- Per i residenti a Ponte San Pietro centro e Villaggio S. Maria, l’attività di “Non solo compiti” si svolgerà presso l’Oratorio “Beato

Giovanni XXIII” di Ponte San Pietro centro e avrà luogo il mercoledì ed il venerdì dalle 14.30 alle 17.00, con la seguente

organizzazione:

14.30 – 16.15 compiti e studio in piccoli gruppi seguiti da un educatore

16.15 – 17.00 intervallo e attività ricreative, aggregative e laboratoriali.

Per i ragazzi che frequentano la terza media si proporrà anche un percorso di preparazione all’esame nelle prime due settimane di

giugno.

- Per i residenti a Locate, l’attività di “Non solo compiti” si svolgerà presso l’Oratorio “Papa Giovanni Paolo II” di Locate di Ponte San

Pietro, e avrà luogo, per la scuola secondaria, il lunedì ed il venerdì dalle 14.30 alle 17.00, con la seguente scansione:

14.30 – 16.15 compiti e studio in piccoli gruppi seguiti da un educatore

16.15 – 17.00 intervallo e attività ricreative, aggregative e laboratoriali

Page 62: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

62

Per i ragazzi che frequentano la terza media si proporrà anche un percorso di preparazione all’esame nelle prime due settimane di

giugno.

Organizzazione del Servizio Nonsolocompiti per la Scuola Secondaria di II° grado:

- Per i residenti a Ponte San Pietro, l’attività di “Non solo compiti” si svolgerà presso l’Oratorio “Beato Giovanni XXIII” di Ponte San

Pietro centro, e avrà luogo il martedì ed il venerdì dalle 15.00 alle 17.00; sono previste attività di compiti e studio in piccoli gruppi.

- Per i residenti a Locate l’attività di “Non solo compiti” si svolgerà presso l’Oratorio “Giovanni Paolo II” di Locate, e avrà luogo il

Lunedì ed il Venerdì dalle 15.00 alle 17.00; sono previste attività di compiti e studio in piccoli gruppi.

OBIETTIVI

Per la prossima annualità del progetto, si perseguiranno i seguenti obiettivi:

- Sostegno all’autonomia nello svolgimento dei compiti e attività di studio.

- Potenziamento dell’offerta aggregativa e laboratoriale negli aspetti operativi ed educativi.

- Radicamento e la partecipazione operativa del territorio con il coinvolgimento e la formazione di nuovi tutor.

- Sostegno ai progetti di vita personale dei ragazzi attraverso azioni di sostegno all’inserimento nella scuola secondaria di secondo

grado e di sostegno all’apprendimento, dato il delicato momento di passaggio evolutivo e progettuale e le spesso presenti difficoltà

e lacune formative dovute ai diversi percorsi di vita (inserimento tardivo nella scuola, background culturale e linguistico).

LAVORO DI EQUIPE IN RETE TRA I SERVIZI

Il progetto prevede che gli operatori che collaborano ai Servizi Extrascuola Nonsolocompiti lavorino in equipe, definendola sia come

momento che favorisce il confronto e la condivisione di osservazioni, di modalità educative e relazionali di intervento, di obiettivi di

lavoro sia come contenitore, per il gruppo e per il singolo tutor, degli aspetti emotivo-affettivi coinvolti nel servizio, con particolare

attenzione all’ansia e alla frustrazione che possono generarsi nella relazione educativa con gli utenti.

Vengono inoltre offerti ad educatori e tutors, in gruppo e individualmente, strumenti formativi di riflessione ed approfondimento circa la

natura educativa ed asimmetrica della relazione che si instaura con gli alunni del servizio Nonsolocompiti nonché alcuni strumenti

educativi utili per sostenere l’adesione al percorso, l’apprendimento, l’organizzazione delle attività, gli obiettivi del Progetto Educativo

Individualizzato.

Per quanto riguarda l’aspetto operativo, si ripropone per il biennio prossimo, il modello operativo flessibile per struttura e organizzazione

del lavoro d’equipe che integra i diversi livelli operativi dei Servizi, da quello di rete fino all’intervento individuale del singolo tutor:

Equipe di rete: momenti comuni a tutti i Servizi entro cui trattare questioni comuni dal punto di vista formativo, organizzativo,

progettuale; molti aspetti sono stati trattati nelle singole equipe, le quali saranno alleggerite concentrando il lavoro di interesse

trasversale ai Servizi. Da 3 a 5 all’anno per 1 ora.

Equipe di Servizio: momenti comuni ai tutor nell’ambito del singolo Servizio entro i quali si trattano questioni formative, organizzative,

progettuali di interesse comune. 1 volta al mese per 1 ora.

Divisione nelle due sottoequipe elementari e medie: la prevalenza di questioni educative e formative relative al gruppo degli alunni delle

medie rispetto a quanto emergente nel lavoro con gli alunni delle elementari, il numero ampio dei tutor e degli utenti, impongono tale

divisione per dare maggior spazio alle due realtà. 1 volta al mese per 1 ora.

Sportello di consulenza individuale per i tutor: momento individuale con l’educatore e/o con lo psicologo per affrontare questioni

pertinenti al singolo tutor o singolo gruppo e che possono essere affrontate al di fuori dell’equipe di servizio. 2 volte al mese per un 1

ora.

OBIETTIVI LAVORO D’EQUIPE IN RETE

Per sostenere, valorizzare ed ottimizzare l’intervento educativo-formativo di educatori e tutor, il progetto pone i seguenti obiettivi

specifici:

- Organizzazione e conduzione del lavoro dei tutors in equipe di lavoro lungo tutto il corso dell’intervento nei Servizi Nonsolocompiti

per favorire nei tutors la costruzione dell’identità di gruppo e la rappresentazione dell’equipe di lavoro come momento reale e

spazio mentale entro il quale riconoscersi per sostenere e valorizzare l’intervento individuale con l’utenza, per favorire il confronto

tra educatori e tutors sugli aspetti esperienziali del servizio, sui vissuti, l’affettività e l’emotività in gioco nella relazione con gli

Page 63: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

63

alunni, per potenziare la capacità relazionale, educativa e formativa del singolo tutor nell’intervento diretto con l’utente per

migliorare la consapevolezza e la capacità di utilizzare la relazione educativa e i suoi strumenti nei confronti dell’utente singolo o in

gruppo attraverso momenti formativi e sostegno individualizzato ai tutor.

- Formazione ai tutor sul tema dell’alfabetizzazione e sull’uso della tecnologia multimediale a fini didattici e creativi.

- Integrazione del servizio dei tutors nella rete sociale sostenuta dal progetto complessivo (parrocchie, scuole primarie, scuola

secondaria di I° grado, scuola secondaria di II° grado, docenti, genitori, altre agenzie educative coinvolte): si definisce l’equipe di

lavoro come azione progettuale dentro la progettualità più ampia della rete, in un rapporto reciproco bidirezionale. I tutor sono

sollecitati sia come equipe che individualmente, a diversi livelli, ad interagire ed integrarsi nella rete per raccogliere ed offrire

osservazioni, per definire e concordare obiettivi di lavoro con insegnanti e genitori ed altre agenzie educative coinvolte, per offrire e

ricevere contributi nella costruzione e regolazione della rete al fine di valorizzare, potenziare ed ottimizzare l’intervento diretto con

gli utenti del Servizio extrascuola.

- Costituzione della Commissione formativa: tale commissione sarà composta da insegnanti ed educatori disponibili ad offrire agli

educatori ed ai tutors informazioni, indicazioni, strumenti e materiali per aumentare le competenze dal punto di vista formativo nel

lavoro con gli alunni.

- Elaborazione in equipe della griglia di osservazione, definita come strumento educativo in grado di raccogliere ed organizzare le

osservazioni individuali e dell’equipe in relazione all’andamento dei percorsi degli utenti coinvolti. Tale griglia di osservazione

rappresenta, inoltre, lo strumento di comunicazione alle famiglie dell’andamento della partecipazione dei figli al servizio

consegnata, in concomitanza alla fine dei quadrimestri, con le schede di valutazione scolastica.

- Eventuale integrazione in un Progetto Educativo Individualizzato (P.E.I.) per gli utenti del servizio extrascuola che richiedono un

intervento più ampio ed articolato per difficoltà scolastiche o comportamentali particolari, delle osservazioni espresse da tutors

nella griglia di osservazione con quelle espresse dagli operatori delle agenzie educative nonché dai genitori coinvolti nella rete

sociale integrata, con l’obiettivo di rappresentare in modo dinamico l’evoluzione sia dal punto di vista comportamentale che

formativo del percorso del singolo utente attraverso la proposizione di obiettivi specifici di lavoro a breve, medio e lungo termine

puntualmente verificati, ridefiniti e aggiornati con scadenze trimestrali; in tal modo, il P.E.I. diventa per gli educatori, i tutors e per

gli attori della rete sociale, la “bussola” che guida l’operatività sul campo, lo strumento in grado di definire la direzione di lavoro

nell’intervento con l’utenza, favorendo la consapevolezza a la tenuta della propria operaratività sul campo, fino all’elaborazione del

P.E.I. finale che rappresenterà dinamicamente più che i valori assoluti dal punto di vista comportamentale, relazionale e formativo,

i valori di partenza e i risultati raggiunti, permettendo di verificare la bontà dell’intervento svolto.

- Progettazione nella rete sociale integrata: favorire la comprensione che l’operare espresso dal lavoro in equipe e dal P.E.I., si

realizza come azione progettuale non a sé stante ma integrata nella progettualità della rete sociale allargata sostenuta dal progetto

complessivo e come azione in grado di generare input utili per la rete e di ricevere feedback per l’intervento diretto con l’utenza.

- Approfondimento della relazione con la Scuola Secondaria di I° e II° grado e delle modalità di comunicazione con i docenti.

- Aggiornamento e introduzione di strumenti educativi ed operativi:

aggiornamento delle griglie di osservazione ad uso dei tutors, delle griglie di segnalazione e comunicazione degli alunni da parte

degli insegnanti, adeguamento della griglia di osservazione per i genitori stranieri, modelli di giustificazione per i genitori,

comunicazioni sul diario, elaborazione di questionari per gli utenti, i genitori e gli insegnanti per avere una restituzione sulla

percezione dei servizi.

IL PROGETTO “NONSOLOCOMPITI IN RETE”: I LABORATORI MULTIMEDIALI

Per promuovere e migliorare la qualità dell’attività didattico/formativa, il Progetto “Nonsolocompiti in rete”, articolazione del progetto

generale “Educare alla progettualità nella rete” prevede, previo finanziamento, l’offerta al territorio di un polo tecnologico multimediale,

che permetta di sviluppare nel futuro nuove strategie di insegnamento e apprendimento, di comunicazione interattiva, di espressione

creativa, finalizzate a processi di formazione anche a distanza, integrati e aperti.

Page 64: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

64

E’ prevista, quindi, la realizzazione di una rete informatica attraverso l’installazione nelle aule degli Oratori di Ponte San Pietro e Locate,

di unità tecnologiche collegate tra loro e con la rete internet, aule satelliti nelle quali si possa interagire con compagni, colleghi e docenti

in tempo reale.

In modo sperimentale per questa annualità e più strutturato nella prossima, si avviarenno, nell’ambito dei servizi Nonsolocompiti,

laboratori multimediali organizzati ad integrazione delle normali attività del servizio.

La finalità è quella di contrastare il fenomeno della dispersione scolastica e dell’insuccesso formativo sperimentando, nell’ambito dei

Servizio extrascuola “Nonsolocompiti”, l’utilizzo della tecnologia multimediale e di internet come strumenti di facilitazione

dell’apprendimento nei confronti degli alunni in generale e di quelli in difficoltà (dislessia) e con necessità di alfabetizzazione in

particolare; la possibilità di utilizzare in modo semplificato la comunicazione e l’insegnamento può garantire e favorire la partecipazione

attiva da parte di tutti, con particolare attenzione agli alunni che evidenziano particolari difficoltà di apprendimento ed integrazione.

Sono previsti interventi formativi per educatori e tutors partecipanti al progetto “Nonsolocompiti in rete” sull’utilizzo delle nuove

tecnologie informatiche e sull’utilizzo di software e programmi comuni dedicati alla didattica e alla formazione, così come interventi

formativi sulla natura dell’interattività per gli allievi, attraverso l’elaborazione di progetti interdisciplinari individuali e di gruppo.

Sono, inoltre, previsti incontri di progettazione e verifica dei percorsi formativi degli alunni frequentanti i laboratori multimediali con gli

insegnanti della Scuola Secondaria di I° e di II° grado, finalizzati alla valutazione delle lacune o difficoltà formative, delle necessità di

recupero e/o consolidamento dell’apprendimento, alla costruzione di progetti interdisciplinari individuali e di gruppo in collaborazione

con educatori e tutors coinvolti nel progetto.

OBIETTIVI

- Conoscenza ed educazione all’uso corretto, adeguato e proficuo della tecnologia informatica e multimediale nonché di internet

come strumenti di integrazione, di informazione, di supporto all’apprendimento delle materie d’insegnamento e come strumenti

fondamentali per il futuro degli alunni, in particolare di quelli stranieri, viste le difficoltà culturali, linguistiche e di integrazione

sociale.

- Facilitazione dell’insegnamento e dell’apprendimento con particolare attenzione ad alunni con necessità di alfabetizzazione e con

motivazioni fragili all’apprendimento.

- Espressione di sé e della propria creatività attraverso la sperimentazione di attività utilizzando la tecnologia multimediale.

- Sostegno agli studenti con particolare esigenze educative e formative per limiti personali, disagio o problemi comportamentali con

individualizzazione dei percorsi e sostegno alla motivazione e all’apprendimento attraverso l’utilizzo della tecnologia multimediale.

- Conoscenza delle potenzialità di comunicazione con il territorio attivando un collegamento in rete direttamente dall’aula.

INTERVENTO EDUCATIVO PRESSO LA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO

L’intervento degli educatori presso la Scuola Media Dante Alighieri di Ponte San Pietro si integra nel più ampio progetto “Educare alla

progettualità nella rete” in collegamento ed in continuità con i Servizi di Nonsolocompiti di Ponte San Pietro e Locate.

Page 65: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

65

Nel corso dell’anno scolastico sono stati presi in carico dagli educatori alunni che presentavano diversi gradi di disagio sociale, in

diritto/dovere di istruzione-formazione e che rischiavano di essere bocciati o di interrompere il percorso di formazione, così come si

sono proposti percorsi sul gruppo classe a partire inerenti al

Le finalità dell’intervento sono:

- Contrastare la dispersione scolastica

- Contenere le situazioni di disagio attraverso una relazione educativa finalizzata a recuperare margini di investimento scolastico.

- Apertura nei confronti degli alunni coinvolti di momenti di ascolto e di confronto educativo su di un piano più generale di vita.

- Riconoscimento delle difficoltà personali ma anche delle proprie risorse e aspirazioni per sollecitare la realizzazione di un proprio

progetto personale.

- Acquisizione di una maggior coscienza di sé e delle relazioni entro le quali l’alunno è coinvolto, come strumento per l’acquisizione

di una positiva partecipazione sociale, con particolare riguardo al tema della percezione dell’autorità.

- Far emergere risorse personali e punti di forza per orientare l’alunno ad un percorso formativo finalizzato a ottenere successo

nell’ambito professionale.

Si sono definite diverse azioni di intervento:

- interventi di sostegno educativo individualizzato alle attività formative.

- Intervento di sostegno educativo al provvedimento di sospensione e di riparazione del danno.

- Interventi sul gruppo classe concordati con gli insegnanti.

- Verifica con gli insegnanti e riprogettazione degli interventi.

- Coinvolgimento delle famiglie ed il sostegno di queste per indirizzare efficacemente l’intervento educativo.

Gli strumenti utilizzati nell’ambito delle azioni proposte sono:

- Colloqui educativi di sostegno alla motivazione e all’autostima.

- Analisi del problema e del conflitto.

- Costruzione e condivisione di obiettivi educativi.

- Verifica degli obiettivi con l’alunno e gli insegnanti.

- Mediazione di gruppo o individuale con gli insegnanti.

OBIETTIVI INTERVENTO EDUCATIVO

- Migliore programmazione e maggior efficacia degli interventi a partire dall’analisi condotta sulle attività dell’anno appena concluso.

- Continuità negli interventi nel sostegno al contratto formativo conseguente all’attività di riparazione, in modo anche congiunto con i

coordinatori di classe e gli educatori presenti a scuola;

- Maggior cura in termini di gratificazione degli alunni se in presenza di percorsi riparativi positivi per dare concretezza al

raggiungimento degli obiettivi prefissati e sostenere l’autostima, in considerazione del bisogno di conferme e di sostegno educativo

al cambiamento di cui necessitano particolarmente gli alunni in preadolescenza.

- Integrazione di tale intervento in un sistema più ampio di interventi educativi improntati alla responsabilizzazione e alla riparazione

che possano essere utilizzati dagli insegnanti prima di arrivare alla sospensione vera e propria perchè sentita dagli alunni come

irreparabile ed irreversibile nei suoi effetti, con il rischio di scoraggiare gli alunni più fragili e produrre regressioni.

IL PROGETTO SGUARDI OLTRE I CONFINI

Si presenta qui brevemente il progetto “Sguardi oltre i confini: un’opportunità per crescere” perché, interagendo in modo integrato con il

progetto “Educare alla progettualità nella rete”, ne rappresenta in qualche modo un prolungamento, un estensione fino a rappresentare,

in realtà un progetto globale più ampio.

Il progetto nasce dall’osservazione e dall’analisi del territorio. Il crescente aumento della presenza di famiglie immigrate nel territorio,

con le conseguenti difficoltà di adattamento ed integrazione sociale e culturale, ha spinto anche le Parrocchie ad attrezzarsi per far

fronte alle difficoltà ed al disagio che ne deriva, in particolare rispetto a minori e giovani che rappresentano una fascia sociale

particolarmente vulnerabile.

Page 66: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

66

Gli Oratori si sono trovati, infatti, a confrontarsi con questa realtà emergente visto che le Parrocchie di Ponte San Pietro ed i loro

Oratori, infatti, incrociano quotidianamente i bambini ed i ragazzi che vivono nel territorio tra i quali anche molti bambini e ragazzi

stranieri.

In particolare, a Ponte San Pietro, l’Oratorio si trova in una posizione limitrofa ad una zona del Comune conosciuta per la

frequentazione di giovani adulti, per la maggioranza stranieri, dediti ad attività illegali e di spaccio mentre a Locate, l’assenza di

proposte ricreative ed aggregative oltre all’Oratorio, porta diversi minori e giovani in difficoltà e senza un progetto di vita, a vivere il loro

disagio in tale struttura; in entrambi gli Oratori, infatti, si registra la presenza di minori e giovani, in particolare stranieri, in situazione di

disagio, non integrati nel contesto sociale e in difficoltà a percepire il contesto educativo, la presenza di regole e le sue caratteristiche

religiose e spirituali; frequentano prevalentemente le strutture ricreative (bar, campi sportivi) senza, però, integrarsi con gli altri.

In qualche modo ci si è trovato ad operare in una zona di “frontiera”, con tutti i problemi di convivenza che ne derivano, in particolare

rispetto alla questione della tutela e della sicurezza di quanti li frequentano ed al rischio di coinvolgimento di adolescenti e giovani in

comportamenti illeciti.

L’adozione di strumenti come la videosorveglianza (Ponte San Pietro) esterna ha contribuito a limitare tali rischi ma le finalità cristiane di

Accoglienza e Carità hanno spinto ad andare oltre il semplice aspetto del controllo per pensare un intervento educativo che sappia

essere punto di riferimento per quanti vivono tale situazione di fatica e disagio.

La sfida che si pone è quella, quindi, di coniugare l’esigenza del rispetto delle regole morali e di convivenza dell’Oratorio con

l’accoglienza di questi ragazzi, resistendo a tentazioni espulsive.

L’accoglienza può diventare, così, terreno fertile per costruire relazioni educative finalizzate a sostenere i percorsi evolutivi dei ragazzi e

la realizzazione di progetti di vita maggiormente improntati all’integrazione e alla convivenza civile.

Da qui è nata la volontà di attrezzarsi per essere accoglienti nei loro confronti costruendo relazioni educative attraverso il

coinvolgimento in attività sia di impegno (studio assistito, attività di laboratorio) che ricreative ed aggregative.

La rete esistente sul territorio cui fanno capo gli Oratori ha sostenuto tale volontà aderendo al progetto e collaborando alla sua

realizzazione; in modo particolare, l’Associazione Genitori di Ponte San Pietro si è presentata insieme alle Parrocchie Di Ponte San

Pietro e Locate, per il progetto “Sguardi oltre i confini: un’opportunità per crescere” (anno 2010-2011) come ente capofila nella

partecipazione al Bando Famiglia della Regione Lombardia, L. 23/99, a testimonianza dell’importanza della partecipazione dei genitori.

La sperimentazione dell’intervento educativo in Oratorio attuato fin qui, ha già dimostrato buoni risultati e ha determinato la creazione di

un contesto educativo professionale che si è rivelato risorsa per le famiglie e per i Servizi Sociali del Comune (realizzazione di progetti

educativi individualizzati nei confronti di minori devianti o a rischio di devianza, in una logica di sussidiarietà).

VISIONE

Il progetto vede nell’accoglienza, nell’integrazione e nella solidarietà un possibile orizzonte culturale più ampio su cui investire.

La visione che sottende questo progetto fa riferimento a quanto illustrato per il progetto Educare alla progettualità nella rete, essendo

espressione della stessa tensione progettuale; inoltre, si rifà ai valori cristiani del Vangelo e della Carità, indissolubilmente legati

all’azione educativa e formativa dell’Oratorio nei confronti delle famiglie; sollecita, quindi, all’essere disposti ed attenti verso l’altro

secondo i principi della Tolleranza e dell’Accoglienza e ad essere attenti di fronte alla nuove povertà ed al disagio, con attenzione

particolare verso i più deboli.

L’accoglienza in Oratorio si caratterizza, quindi, in un ottica di dialogo interreligioso, senza alcuna discriminazione verso chi si riconosce

in altre religioni ma cercando un confronto con gli elementi comuni, nel rispetto delle differenze, come il rispetto per il proprio Dio, il

rispetto del contesto di accoglienza e delle figure adulte che lo frequentano, la convivenza civile, la solidarietà.

A tutti i ragazzi che beneficeranno del progetto, si chiede di confrontarsi con la proposta morale di cui è portatore, rendendosi disponibili

a mettersi in discussione ed in gioco; tutto questo è favorito dalla capacità di chi opera di realizzare un contesto educativo entro cui si

respiri attenzione, vicinanza, aiuto e sostegno.

Nell’intervento educativo si pone particolare attenzione al tema della legalità, cercando di prevenire ed intervenire su situazioni a rischio

di devianza, con particolare attenzione ai processi di stigmatizzazione, nel difficile tentativo di coniugare l’assunzione di responsabilità

personale e l’esigenza di offrire percorsi riparatori e recuperanti rispetto ad un percorso evolutivo che va rimesso in moto.

L’offerta di sollecitazioni di tipo valoriale e spirituale a completamento di un approccio educativo, intende caratterizzare in modo

distintivo l’offerta.

Page 67: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

67

Infine, il progetto nasce dalla presa di coscienza del Vicario Parrocchiale di Ponte San Pietro e del Parroco di Locate del fatto che gli

impegni e le funzioni che si trovano a svolgere in Oratorio richiedono la condivisione con un gruppo di lavoro che sostenga la loro

azione.

D’altra parte, si è ritenuto necessario aumentare le competenze educative per far fronte alla complessità della situazione; di qui la scelta

di assumere educatori che affianchino alla professionalità l’adesione ai valori cristiani e alle finalità dell’Oratorio.

ASPETTI INNOVATIVI

Gli aspetti innovativi del progetto si ritengono essere:

- Potenziamento e professionalizzazione del contesto educativo degli Oratori, nel riconoscimento che di fronte alle nuove sfide

educative e all’interazione con culture di provenienza diversa da quella italiana, è necessario attrezzarsi per essere adeguati alle

risposte che il contesto sociale chiede, al fine di favorire la conoscenza interculturale e l’integrazione.

- Il coinvolgimento degli adulti come interlocutori privilegiati delle azioni tendenti a potenziare la capacità di accoglienza ed educativa

della comunità adulta cui si riconosce il ruolo di facilitatrice dei processi evolutivi dei minori del territorio.

ORGANIZZAZIONE OPERATIVA

Dal punto di vista operativo, l’intervento si articolerà a diversi livelli:

- L’equipe esecutiva del progetto prevede la partecipazione del Vicario Parrocchiale e Direttore dell’Oratorio Beato Giovanni XXIII,

del Parroco di Locate, del Presidente dell’Associazione Genitori Ponte San Pietro, del responsabile del Progetto Educare alla

progettualità nella Rete e dei Servizi Nonsolocompiti, da un rappresentante degli educatori coinvolti nel progetto, da un

rappresentante dell’Associazione il Porto. Tale equipe avrà il compito di gestire l’attuazione del progetto nella sua globalità ed, in

particolare, di gestire l’intervento nei confronti delle famiglie e l’azione dei mediatori culturali.

- Nei due Oratori l’intervento si organizzerà intorno all’istituzione di un’equipe educativa di rete inter-oratoriale, composta dal Vicario

Parrocchiale di Ponte San Pietro e dal Parroco di Locate in qualità di Responsabili del progetto, da due educatori con funzioni

operative, da personale volontario degli Oratori eventualmente aggregati all’equipe. Tale equipe ha il compito di favorire la

condivisione dell’esperienza, delle osservazioni e della progettualità tra i due Oratori, pur nel rispetto delle differenze.

- In ogni Oratorio si costituirà un’equipe educativa: tale equipe gestirà l’intervento educativo in ciascun contesto. Tra gli altri obiettivi

esplicitati, l’equipe educativa avrà il compito di allargare il numero delle figure coinvolte con il contributo di genitori, volontari,

animatori, catechisti che già operano in Oratorio per favorire la possibilità di ampliare, per gli adolescenti, la sperimentazione di

relazioni positive con l’adulto finalizzate a ricostruire e ricomporre la conflittualità spesso insita in tali rapporti.

- Le Associazioni genitoriali collaboreranno nella promozione della partecipazione delle famiglie target del progetto alle attività

proposte (incontri, colloqui con gli operatori, partecipazione attiva e diretta alle attività) attraverso azioni di sensibilizzazione, di

mediazione culturale, di accompagnamento, di sostegno sociale.

UTENZA

L’intervento intende rivolgersi, in generale, alle famiglie del territorio, a tutti i minori, italiani ed extracomunitari che a vario titolo

frequentano l’oratorio ed ha, come obiettivo privilegiato, il contrasto alla dispersione scolastica e all’insuccesso formativo, al disagio e

alla devianza nonché relazioni con l’adulto caratterizzate da dinamiche conflittuali.

Si prevede di coinvolgere n. 30 minori nel servizio Nonsolocompiti per la scuola secondaria di II° grado, n. 50 minori nelle altre attività

specifiche proposte negli Oratori nonché n.° 100 minori circa che frequentano le normali attività (animazione, catechismo, ecc.); Si

prevede di coinvolgere le famiglie di riferimento (n.° 150 circa per n.° 300 genitori) e, più in generale, le famiglie che partecipano alla vita

degli Oratori.

Nel rapporto con l’utenza, si assume un approccio interculturale con l’obiettivo di favorire la mediazione e l’integrazione culturale e

sociale.

REALIZZAZIONE

Intervento educativo in Oratorio

Il progetto ha previsto l’inserimento di tre educatori con funzioni operative (due per Ponte San Pietro per un totale di 1300 ore

complessive ed uno per Locate per un totale di 520 ore complessive) con esperienza di contesti educativi legati all’Oratorio, individuati

sulla base della competenza professionale e della adesione alla vita dell’oratorio e ai valori cristiani del Vangelo e della Carità.

Page 68: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

68

Con il Vicario Parrocchiale di Ponte San Pietro, coordinatore del progetto, il Parroco di Locate e gli educatori, si è costruita un’equipe

educativa che lavora in rete tra i due Oratori, che si riunisce settimanalmente con funzioni di progettazione e coordinamento delle

attività in corso, di elaborazione dei Progetti Educativi Individualizzati, di valutazione e riflessione educativa e spirituale sulle attività

proposte, di sostegno educativo ed emotivo rispetto alle dinamiche affettive che accompagnano l’azione educativa.

Compito dell’equipe educativa è quello di diventare punto di riferimento per tutti quanti operano negli Oratori, stimolando l’acquisizione

di modalità relazionali adeguate nei confronti dei minori e giovani, in particolare stranieri, che vivono con difficoltà il contesto educativo,

nell’ottica della realizzazione della Comunità Educante.

La presenza dell’educatore in Oratorio garantisce maggior controllo e sicurezza ma, soprattutto, diventa una presenza importante di

ascolto e vicinanza per i ragazzi. Nell’ambito delle ore previste, si sono realizzate attività aggregative di tipo sia ricreativo che sportivo e

di impegno (attività ed esperienze di tipo laboratoriale, attività di studio) finalizzate alla costruzione di relazioni significative che sappiano

andare oltre le attività stesse per aprire spazi più ampi di ascolto, dialogo e confronto nella vita dei ragazzi, in un ottica preventiva e

recuperante.

Intervento con i genitori

Il Progetto ha inteso realizzare un buon grado di accoglienza da parte dell’educatore e del personale volontario delle famigl ie di minori

che frequentano l’ Oratorio di Ponte San Pietro e di Locate con disponibilità a colloqui individuali, incontri di gruppo, momenti di

aggregazione, consulenza educativa ai genitori e sostegno alla genitorialità, nell’ambito dell’azione di presenza educativa negli Oratori,

azioni finalizzate a favorire la partecipazione dei genitori alla vita della comunità.

E’ stata realizzata un’ equipe di progettazione del percorso, di revisione e rielaborazione del Progetto Educativo dell’Oratorio per

genitori e figli che si riconoscono nella vita dell’Oratorio di Ponte San Pietro e Locate, a partire dall’esperienza maturata nell’attuazione

del progetto e dall’incontro con il disagio e con persone appartenenti ad altre religioni, in un ottica di dialogo interreligioso, a cui

partecipano il Parroco ed il Vicario Parrocchiale di Ponte San Pietro, il Parroco di Locate, gli educatori, i genitori degli Oratori, personale

volontario degli Oratori.

Sportello di ascolto per minori e genitori

Lo "sportello genitori" rivolto ai familiari dei ragazzi, sottolinea la continuità di rapporto territorio-famiglia e la presa di coscienza di

quanto l’ambiente scolastico sia contiguo a quello domestico e familiare. Nel suo percorso di sviluppo verso la maturità, l’adolescente

incontra situazioni che possono provocare disagio; la complessità di tali situazioni problematiche possono sfociare in patologia specifica

e tali situazioni si riversano inevitabilmente sul contesto scolastico, provocando demotivazione nei confronti dello studio sino ad arrivare

all’abbandono scolastico. Intervenire in situazioni così delicate e complesse significa andare alla ricerca di senso e di significato e quindi

di soluzioni.

Lo sportello genitori è a disposizione per eventuali problematiche che coinvolgono il ragazzo e ne impediscono od ostacolano il suo

percorso scolastico e il suo “stare bene a scuola” e le principali finalità sono di consulenza, di sostegno, di progettazione di interventi a

breve-medio termine e di eventuale invio per una presa in carico di quelle problematiche che necessitano di figure professionali

specifiche.

Obiettivi dello sportello sono

-rilevare le difficoltà genitoriali,

-soddisfare le richieste di chiarimenti in merito ai comportamenti dei figli,

-monitorare l’andamento socio-relazionale,

-concertare strategie comuni per sviluppare metodi e tecniche per fronteggiare le problematiche dei figli,

-individuare difficoltà e ostacoli familiari,

-far partecipare la famiglia al processo scolastico e di crescita dei figli stessi.

Lo sportello “ragazzi” è a disposizione per eventuali problematiche che coinvolgono il ragazzo e ne impediscono od ostacolano il suo

percorso scolastico e il suo “stare bene a scuola” o nella quotidianità e le principali finalità sono di consulenza, di sostegno, di

progettazione di interventi a breve-medio termine e di eventuale invio per una presa in carico di quelle problematiche che necessitano di

figure professionali specifiche. Infine lo sportello avrà duplice valenza: sia per incontrare alunni che, spontaneamente, hanno optato per

un incontro, sia per alunni che, a causa di situazioni specifiche del figlio/a, sono stati contattati direttamente dalla scuola.

Mediazione culturale

Page 69: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

69

Si è previsto un intervento di mediazione culturale con la consulenza dell’Associazione il Porto Onlus di Ponte San Pietro per genitori e

minori stranieri che frequentano gli Oratorio di Ponte San Pietro e di Locate e il Servizio Extrascuola Nonsolocompiti per la scuola

secondaria di II° grado al fine di facilitare la comunicazione e la comprensione reciproca nelle interazioni determinate dal progetto.

Si propongono interventi di mediazione interculturale in lingua albanese, araba, francese, inglese, senegalese.

RETE CON IL TAVOLO SUL DISAGIO GIOVANILE

Al di là del confronto con l’Amministrazione sull’attuazione del progetto di rete, a partire da alcune situazioni concrete di ragazzi con

manifestazioni comportamentali a rischio evidenziatesi sul territorio, si è aperta una collaborazione più ampia che allarga la prospettiva

di una rete sociale ed educativa entro cui affrontare il problema del disagio sociale in età evolutiva, in un’ottica preventiva e

recuperante.

Da questo punto di vista, l’esperienza della Rete dei Servizi Nonsolocompiti continuerà ad essere rappresentata al Tavolo sul Disagio

Giovanile istituito presso l’Assessorato alle Politiche Giovanili con l’obiettivo di elaborare pensieri e proposte e di coordinare l’azione dei

diversi enti ed agenzie coinvolte sul territorio, con la collaborazione delle forze dell’ordine, in relazione al tema della prevenzione e del

recupero del disagio a livello del territorio.

Al Tavolo per l’Agio ed il Disagio Giovanile istituito dall’Amministrazione sono rappresentati l’Assessorato all’Istruzione, i Servizi Sociali,

l’Istituto Comprensivo di Ponte San Pietro, Gli Oratori di Ponte San Pietro e di Locate, il progetto “Educare alla progettualità nella rete”,

il Comitato dei Genitori, il Centro di Aggregazione Giovanile “Atelier”di Ponte San Pietro, l’Associazione Genitori di Ponte San Pietro;

partecipano inoltre alla rete, l’Associazione “Il Porto” ONLUS e l’Associazione di solidarietà familiare “Daraji”.

ALLARGAMENTO DELLA RETE AI GENITORI

Uno degli aspetti di difficoltà emergenti dall’osservazione dei diversi enti che lavorano in rete è la scarsa partecipazione dei genitori alla

vita della Comunità in generale e alle attività che coinvolgono i figli, in particolare scolastiche ed extra scolastiche; essi sono considerati

componente fondamentale della rete e attori importanti nella costruzione di alleanze educative che, nell’ottica del Servizio

Nonsolocompiti, rendano più efficace l’offerta educativo formativa e, conseguentemente, migliori le possibilità di successo scolastico.

I rapporti con i genitori degli alunni frequentanti i servizi di Ponte San Pietro, Villaggio S. Maria e Locate, infatti, erano al momento

dell’avvio del progetto, se non in pochi casi, nulli, rendendo meno efficace l’intervento educativo e formativo dei servizi. La distanza dei

genitori e il poco coinvolgimento dimostrato era già emerso a livello dei rapporti con la scuola secondaria e, più in generale, nei

confronti di altre agenzie di socializzazione, come gli Oratori.

Si ritiene assai importante, infatti, per il raggiungimento degli obiettivi, la condivisione ed il confronto educativo e formativo sui percorsi

svolti dagli alunni finalizzati alla costruzione di alleanze educative tra adulti nel rispetto delle differenze di ruolo, per sostenere la

motivazione e l’apprendimento, l’organizzazione del metodo di studio, lo sviluppo delle capacità di autonomia; inoltre, si tende a

coinvolgere genitori che possano sostenere, collaborare o inserirsi nelle attività dei servizi, vedendo loro come risorse della comunità

Il coinvolgimento dell’”Associazione Genitori di Ponte San Pietro” e dell’Associazione “Il Porto” di Ponte San Pietro che aggrega famiglie

straniere residenti sul territorio, ha avuto come finalità, appunto, di realizzare strategie di avvicinamento, coinvolgimento e

partecipazione dei genitori italiani e stranieri alle attività dei servizi Nonsolocompiti e della Scuola Primaria e Secondaria di I° e II° grado,

favorendo l’allargamento della rete e promuovendo la partecipazione alla vita della comunità in un ottica di integrazione e d i

realizzazione della Comunità Educante.

Negli anni, si è gradualmente assistito ad una maggiore presenza dei genitori anche se sempre limitata rispetto al numero degli alunni e

studenti coinvolti; spesso a partire da situazioni di difficoltà dei figli, la possibilità di incontrare e confrontarsi con g li educatori e con gli

psicologi, ha creato un terreno di accoglienza e condivisione mirata alla costruzione di risposte concrete entro le quali i genitori stessi

hanno un ruolo attivo.

La presenza di Mediatori culturali favorita dalla collaborazione con le Associazioni del territorio ha permesso di poter essere accoglienti

anche per la famiglia straniera sia per quanto riguarda le attività dei servizi Nonsolocompiti sia per quanto riguarda le altre istituzioni

della rete, in particolare la scuola.

Nel proseguo del progetto, si proseguirà, quindi, nel lavoro di avvicinamento ed integrazione nelle attività dei genitori con il

coinvolgimento dell’Associazione Genitori di Ponte San Pietro, dell’Associazione Il Porto, e dell’Associazione di solidarietà familiare

Daraji.

Page 70: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

70

OBIETTIVI INTERVENTO DI ALLARGAMENTO DELLA RETE

- Costruzione con l’Associazione “Il Porto” e l’Associazione Daraji di Ponte San Pietro di un gruppo di lavoro con i genitori composto

da rappresentanti di diverse nazionalità che, una volta condivise le finalità e le modalità di intervento all’interno dei Servizi, avrà il

compito di contattare le famiglie degli alunni iscritti per favorire la partecipazione ai momenti di confronto che si realizzeranno con

gli operatori per condividere le osservazioni sull’andamento dei percorsi dei figli ed eventuali interventi comuni tesi a migliorare

l’adesione alle attività e il rendimento scolastico.

- Definizione di strategie di coinvolgimento e di facilitazione della partecipazione dei genitori alle attività dei Servizi Nonsolocompiti

attraverso incontri con l’”Associazione Genitori” di Ponte San Pietro che coinvolge i genitori dell’Istituto Comprensivo, con la finalità

di condividere obiettivi e di costruire alleanze educative nel rispetto delle differenze di ruolo, per sostenere la motivazione e

l’apprendimento, l’organizzazione del metodo di studio, lo sviluppo delle capacità di autonomia.

- Identificazione e coinvolgimento nel progetto di genitori che possano concretamente partecipare alle attività previste del Servizio

extrascuola Nonsolocompiti come tutors e/o come mediatori culturali nei percorsi degli alunni stranieri.

Seguono le slide proiettate

-

Page 71: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

71

-

Servizi

extrascuola

“Nonsolocompiti”

in rete

Progetto

“Sguardi oltre i confini”

ORATORIO

“BEATO GIOVANNI XXIII”

ORATORIO

“GIOVANNI PAOLO II”

• Dati 2008:alunni totali n. 242;non ammessi alla classe successiva e non licenziati, n.33 pari al 19% del totale; di questi il 39% sono italianied il 61% stranieri;

• Dati 2009:alunni totali n. 250;non ammessi alla classe successiva e non licenziati, n.17 pari al 7.6% del totale; di questi il 37% sonoitaliani ed il 63% stranieri.

Page 72: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

72

Page 73: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

73

1. Sostenere l’agio, prevenire il disagio, intervenire ove già emerso.

2. Favorire l’integrazione e sostenere i percorsi evolutivi dei “figli” dellacomunità.

3. Contrastare il fenomeno della dispersione scolastica con percorsi educativi eformativi a lungo termine.

4. Potenziare il contesto relazionale ed educativo entro il quale gli alunnisono inseriti nello svolgimento delle attività del Servizio extrascuola e lo famettendosi in rete per fornire un servizio centralizzato di formazione e disportello d’aiuto che coinvolge in blocco tutti gli operatori che operanonelle 3 sedi.

5. Costruire e sostenere il passaggio dalle reti naturali già presenti sulterritorio ad una rete sociale integrata e regolata.

6. Finalità alta di costruzione della comunità educante.

a. Equipe di rete

b. Equipe di Servizio

c. Divisione nelle due sottoequipe elementari e medie

d. Sportello di consulenza individuale per i tutor

Page 74: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

74

•I valori cristiani del Vangelo e della Carità, disponibilità ed attenzione verso l’altro secondo iprincipi della Tolleranza e dell’Accoglienza•Attenzione di fronte alla nuove povertà ed al disagio, con attenzione particolare verso i piùdeboli.•Ricerca di dialogo interreligioso, senza alcuna discriminazione verso chi si riconosce in altrereligioni ma cercando un confronto con gli elementi comuni, nel rispetto delle differenze.•Attenzione al tema della legalità, cercando di prevenire ed intervenire su situazioni a rischio didevianza, con particolare attenzione ai processi di stigmatizzazione.•Presa di coscienza del Vicario Parrocchiale di Ponte San Pietro e del Parroco di Locate del fattoche gli impegni e le funzioni che si trovano a svolgere in Oratorio richiedono la condivisione con ungruppo di lavoro che sostenga la loro azione.•Potenziamento delle competenze educative per far fronte alla complessità della situazione; di quila scelta di assumere educatori che affianchino alla professionalità l’adesione ai valori cristiani ealle finalità dell’Oratorio.

1. Inserimento di tre educatori con funzioni operative (due per Ponte SanPietro ed uno per Locate) con esperienza di contesti educativi legatiall’Oratorio.

2. Elaborazione dei Progetti Educativi Individualizzati.3. Presenza importante di ascolto e vicinanza per i ragazzi.4. Maggior controllo e sicurezza.5. Realizzazione attività aggregative di tipo sia ricreativo che sportivo.6. Realizzazione attività di impegno: attività ed esperienze di tipo

laboratoriale, attività di studio individualizzato.7. Inserimento nelle attività di animazione dell’Oratorio: C.R.E., aiuto

allenatore, animazione.8. Apertura di spazi più ampi di ascolto, dialogo e confronto nella vita dei

ragazzi, in un ottica preventiva e recuperante.9. Sportello di ascolto per minori e genitori gestito da due psicologi.10. Mediazione culturale garantita dall’Associazione il Porto.

Page 75: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

75

Page 76: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

76

Intervento di Roberta Villa, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Suisio (

BG)

LA PROSPETTIVA INCLUSIVA PER IL

SUCCESSO FORMATIVO

Alcuni spunti di riflessione

Page 77: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

77

LE NUOVE SFIDE PER L’ISTRUZIONE

• L’attuale società si pone come SOCIETA’ DELLA CONOSCENZA, caratterizzata da molteplici cambiamenti e discontinuità

RISCHI vs OPPORTUNITA’

LE NUOVE SFIDE PER L’ISTRUZIONE

• Ci si confronta quotidianamente con studenti che manifestano un forte disagio scolastico (demotivazione, mancanza di autostima, aggressività, disturbi comportamentali) che si traduce in difficoltà di apprendimento e probabile insuccesso scolastico

Page 78: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

78

LE NUOVE SFIDE PER L’ISTRUZIONE

• Ci si confronta con un numero sempre più significativo di studenti che assolvono l’obbligo di istruzione senza aver conseguito il diploma di scuola secondaria di I grado

Page 79: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

79

LE NUOVE SFIDE PER L’ISTRUZIONE

Occorre tenere conto della singolarità di ogni persona, del suo contesto di vita, della sua crescita originale.

Ciascuno è portatore di bisogni specifici che lo connotano e ne

fanno una persona unica e irripetibile

CENTRALITA’ DELLA PERSONA-STUDENTE

Non è pensabile una scuola costruita su un modello unico di studente astratto

(Indicazioni per il Curricolo – 2007)

Page 80: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

80

LE NUOVE SFIDE PER L’ISTRUZIONE

UGUAGLIANZA DELLE OPPORTUNITA’ FORMATIVE

VALORIZZAZIONE QUALITA’

DIFFERENZE DELL’ISTRUZIONE

INDIVIDUALI

QUALI RISORSE ?

RACCORDO INTERISTITUZIONALE

INNOVAZIONE SVILUPPO

METODOLOGICO PROFESSIONALE

DIDATTICA

Page 81: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

81

QUALI OSTACOLI ?

NON CHIARA DEFINIZIONE DELLA MISSION ISTITUZIONALE

TAGLIO DIFFICILE

RISORSE DIALOGO

INTERISTITUZIONALE

Page 82: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

82

Intervento di Rossana Innocenti, Assistente Sociale dei Servizi Sociali Comune di Bottanuco (BG)

Page 83: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

83

Ragazzi in situazioni di rischio

APPROCCIO COORDINATO

Page 84: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

84

I “cacciati” che la scuola cerca di allontanare da sé perché essi causano difficoltà alla struttura;

I “disaffiliati”, ragazzi che non provano alcun interesse alla scuola e non desiderano essere in contatto con essa (non hanno voglia, pensano che la scuola sia inutile e sono spesso sostenuti in ciò dalla famiglia)

Page 85: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

85

I “deboli”: coloro che non hanno gli strumenti culturali e di apprendimento per completare il programma di studi quale viene loro proposto

I “drop out capaci”: studenti che hanno le capacità intellettive per affrontare la scuola, ma mancano di altra competenze di natura sociale ed emotiva …

*Einstein fu espulso dalla scuola di Zurigo con la motivazione che studiava solo ciò che voleva.

Page 86: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

86

Ma anche coloro che nella scuola restano, ma solo formalmente, perché sono passivi, seguono il corso di studi senza trarne un reale beneficio e alla fine dell’obbligo scolastico sono in condizioni di semianalfabetismo.

SCUOLAFAMIGLIA

SERVIZIO SOCIALE

TERRI TORIO

COOPERAZIONE

Page 87: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

87

PROBLEMI DELLE FAMIGLIE

Nella difficoltà a creare relazioni positive (divisioni famigliari che

si riflettono sui rapporti, difficoltà nel ruolo genitoriale)

“Cultura famigliare”: spesso è proprio il “patrimonio culturale”

della famiglia a fare da discrimine tra gli alunni; quindi è proprio

sui patrimoni culturali che occorre puntare l’attenzione per

alleviare le disuguaglianze.

Azioni di supporto

servizi/progetti specifici sul disagio scolastico,

interventi su minori e famiglie straniere…

Page 88: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

88

in stretta collaborazione con la scuola,

in una mentalità “pro-attiva” verso le

famiglie più lontane ed estranee per

creare in esse un clima più favorevole

alla frequenza scolastica dell’alunno

LA SCUOLA si trova a :

ricevere disagio,

“creare” disagio

non potersi più esimere dal tentare di risolverlo.

La Commissione parlamentare sulla dispersione sottolinea che “vi sono disfunzioni, vischiosità e fattori ostili che operano all’interno del sistema scolastico-formativo e che in misura relativamente autonoma producono le condizioni della dispersione”

Page 89: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

89

La scuola, come primo luogo di incontro tra società e minori, si trova oggi più che mai a fare i conti con la distanza che si è creata tra la cultura dei ragazzi e quella della scuola

E’ necessario che la scuola sappia costruire le situazioni adatte ad accogliere tutti e che permettano a tutti di entrare in relazione con essa.

Page 90: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

90

COPROGETTAZIONE

SERVIZIO SOCIALE

SCUOLA

TERRITORIO

TERZO SETTORE

Page 91: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

91

“CI STO DENTRO” progetto che ha funzionato perché ha individuato al di fuori della scuola un contesto applicativo di istruzione, ricorrendo a modalità formative “altre” come attività laboratoriali.

1. I ragazzi hanno ripristinato il valore di se stessi

2. Autostima aumentata

3. Diminuzione dei sistemi di provocazione

Page 92: We Are Welcome : Contrastare la dispersione scolastica” · Per gli studenti , che per varie difficoltà hanno dovuto lasciare gli studi li abbiamo accompagnati nei colloqui presso

92

1. contratto educativo da monitorare più di frequente per affrontare criticità

2. Costi onerosi

3. Risultati NON considerati in sede di valutazione finale degli alunni

PROGETTAZIONE CONDIVISA

PROGETTUALITA’ DA FAR RIENTRARE NEL POF (DEVE FAR PARTE DELL’OFFERTA FORMATIVA)

FONDI DI AMBITO PER QUESTI PROGETTI


Recommended