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WHITE PAPER - Polycom€¦ · la collaborazione tra dipendenti, partner e clienti. La tecnologia ha...

Date post: 17-Jun-2020
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Introduzione ai concetti di base della videoconferenza WHITE PAPER WHITE PAPER
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Introduzione ai concetti di base della videoconferenza

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WHITE PAPER Introduzione ai concetti di base della videoconferenza

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IntroduzioneNegli anni a venire assisteremo a una crescita esponenziale

nell'uso delle videoconferenze da parte delle aziende come

strumento fondamentale per promuovere la comunicazione e

la collaborazione tra dipendenti, partner e clienti. La tecnologia

ha fatto passi da gigante dalle prime forme di utilizzo all'attuale

diffusione di massa sul mercato. Si prevede che, entro il 2016, la

percentuale degli operatori IT che utilizzano una qualche forma

di soluzione video personale passerà dall'attuale 15% a circa

il 50%1. Poiché la videoconferenza è destinata a diventare un

componente essenziale dell'infrastruttura IT, in quanto strumento

che facilita la comunicazione e la collaborazione, le aziende si

rivolgeranno a provider di servizi di telefonia, applicazioni aziendali

e infrastrutture di rete in grado di includere questa funzionalità

nella loro offerta.

Il presente report prenderà in esame gli aspetti essenziali

di questa tecnologia, analizzando i motivi che inducono a

implementare soluzioni di videoconferenza e presenterà la

piattaforma Polycom® RealPresence® ai lettori.

Cos'è la videoconferenza e come funziona?Come base di partenza per successivi approfondimenti, si può

definire una videoconferenza, al livello più semplice, come una

riunione online (o anche una riunione a distanza) tra due persone,

in cui ciascun partecipante è in grado di vedere l'immagine

dell'interlocutore e dove entrambe le parti possono parlare e

ascoltare gli altri partecipanti in tempo reale. Perché ciò avvenga,

è necessario disporre dei seguenti componenti:

•  Un microfono, una webcam e degli altoparlanti

•  Un display

•  Un programma software che acquisisce lo streaming audio dal microfono, lo codifica, lo trasmette all'altro partecipante e, al contempo, decodifica lo streaming audio digitale proveniente dal partecipante remoto alla videoconferenza (generalmente definito "Codec")

•  Un programma software che collega entrambe le parti mediante una connessione digitale, gestendo le comunicazioni audio e video tra i partecipanti. Alle due estremità del collegamento, il traffico audio e video viene combinato e trasmesso a ciascun partecipante sotto forma di streaming audio e video in tempo reale

•  Uno strumento di gestione opzionale per la pianificazione delle sessioni di videoconferenza

A un livello leggermente più avanzato, è anche possibile consentire la

condivisione di contenuti da un dispositivo nel corso di una chiamata

video. La qualità e il tipo di contenuti che è possibile condividere

dipende dalla velocità di trasferimento dati durante la chiamata.

Per descrivere la procedura di connessione e partecipazione a

una riunione virtuale, gli utenti dei sistemi di videoconferenza

utilizzano il termine "stabilire un bridge". Alle varie sale riunioni

virtuali vengono assegnati dei "numeri di bridge" univoci e gli

utenti possono partecipare a una chiamata video "componendo un

numero di bridge".

Videoconferenze point-to-point Le riunioni in videoconferenza possono svolgersi in modalità

point-to-point o multipoint. La modalità point-to-point costituisce

lo scenario più semplice, in cui due persone o due gruppi sono

collegati l'uno all'altro. I componenti fisici (come il microfono e la

videocamera) che consentono lo svolgimento della riunione sono

spesso integrati in soluzioni per desktop, come portatili o tablet,

o possono essere incorporati in soluzioni hardware dedicate per

sale conferenze.

Un esempio di videoconferenza point-to-point

1. Forrester - Preparing for Uneven Corporate Adoption of Video Communication (Preparazione per l’adozione aziendale non uniforme delle comunicazioni 9 maggio 2011

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Mentre le soluzioni desktop sono tendenzialmente utilizzate

da singoli individui, le soluzioni per sale riunioni utilizzano una

tecnologia di videoconferenza dedicata che consente a gruppi di

persone di vedersi, interagire e partecipare alla riunione in modo

del tutto naturale.

Videoconferenze multipoint Le chiamate video multipoint prevedono l'interconnessione di

tre o più sedi in cui tutti i partecipanti possono vedersi, sentirsi e

visualizzare qualsiasi contenuto condiviso nel corso della riunione.

In questo scenario, lo streaming digitale di contenuti audio, video

e dati viene elaborato da un programma software centralizzato

e indipendente. Il programma combina il traffico audio e video

dei singoli individui e restituisce un flusso unico di dati a tutti i

partecipanti alla riunione sotto forma di audio e immagini video in

tempo reale.

Le singole persone possono partecipare a una riunione in modalità

"solo audio" oppure possono combinare l'audio con le immagini

video della riunione trasmesse su schermo. A seconda delle

caratteristiche tecniche del sistema di videoconferenza utilizzato,

le immagini visualizzate dai partecipanti sono classificate come

"Altoparlante attivo" o "Presenza continua".

Nella modalità "Altoparlante attivo", lo schermo restituisce soltanto

l'immagine della persona che sta parlando in quel determinato

momento. Nelle soluzioni più avanzate che utilizzano la modalità

"Presenza continua", il bridge divide l'immagine sullo schermo

in vari riquadri. La persona che ha la parola in un determinato

momento appare in una finestra centrale più grande, mentre gli

altri partecipanti alla riunione vengono visualizzati in altri riquadri

disposti intorno all'immagine centrale.

Pertanto, la modalità "Presenza continua" consente a tutti i

partecipanti alla riunione di vedersi e interagire in una sorta di

"sala riunioni virtuale".

Il programma software che crea la "sala riunioni virtuale" e

l'hardware di elaborazione digitale su cui viene eseguito vengono

spesso definiti bridge video o semplicemente "bridge". Per

indicare un bridge, viene spesso utilizzato il termine "unità di

controllo multipoint" di videoconferenza o "MCU".

Mentre il funzionamento di una videoconferenza point-to-

point è relativamente semplice, la creazione e la gestione

di videoconferenze multipoint possono presentare maggiori

complessità. Una MCU deve essere in grado di creare,

controllare e facilitare lo svolgimento simultaneo di più riunioni

in videoconferenza dal vivo. A ciò si aggiunge un'ulteriore

complessità quando diverse sedi si collegano alla riunione

utilizzando lo streaming analogico o digitale a velocità diverse,

con diversi protocolli di segnalazione e di trasmissione dati per

facilitare la comunicazione.

Per collegare questi utenti in un'unica riunione virtuale, la MCU

deve essere quindi in grado di comprendere e tradurre protocolli

diversi (ad esempio H.264 per le comunicazioni su IP e H.263 per

l'ISDN). Inoltre, la MCU consentirà di collegarsi al bridge video

alla velocità più elevata e con la massima qualità supportata dai

singoli sistemi. Benché in questo caso intervengano due processi

separati, si utilizza spesso il termine "transcodifica" per indicare

entrambe le fasi di questa attività.

È importante tenere presente che non tutti i bridge forniscono la

funzionalità di transcodifica, la cui assenza può compromettere

significativamente la qualità e l'esperienza d'uso delle chiamate

Uno scenario di utilizzo di una videoconferenza multipoint.

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video. Se la transcodifica non è supportata e gli utenti si collegano

a un bridge con velocità di connessione diverse, è possibile che il

bridge supporti la riunione video stabilendo le connessioni in base

al minimo denominatore comune. Per capire gli effetti negativi

di questa situazione, possiamo immaginare una riunione in cui

la maggior parte degli utenti si colleghi al bridge utilizzando una

rete aziendale ad alta velocità, mentre solo una o due persone si

collegano alla riunione da casa tramite reti DSL o ISDN a banda

stretta. In questo caso l'esperienza degli utenti aziendali viene

ridotta al minimo denominatore comune degli utenti domestici, con

la possibile conseguenza di rendere inefficace la chiamata video.

Se la MCU è in grado di supportare la funzionalità di transcodifica,

gli utenti della rete aziendale continueranno a usufruire di una

qualità video HD, mentre gli utenti remoti fruiranno di una qualità

commisurata alle rispettive velocità di connessione.

In sostanza, se una MCU è progettata in modo da garantire la

facile integrazione con sistemi di fornitori diversi e consentire agli

utenti di collegarsi con la velocità dati e la risoluzione desiderate

o necessarie, tutti gli utenti possono fruire di un'esperienza

d'uso semplice e completa, che permette loro di concentrarsi sul

contenuto della riunione senza preoccuparsi della tecnologia.

Il linguaggio delle videoconferenze Con l'evoluzione della tecnologia per videoconferenze, sono

emersi due protocolli principali di segnalazione per l'instaurazione,

il controllo e la terminazione delle chiamate in videoconferenza:

SIP (Session Initiation Protocol) e H.323.

Per la codifica e decodifica delle informazioni visive, il settore si sta

orientando verso l'adozione dello standard H.264, sviluppato per

offrire una qualità video superiore a larghezze di banda più strette

su un'ampia gamma di reti e sistemi. Lo standard SVC (Scalable

Video Coding), un'estensione del protocollo H.264, è stato

sviluppato per facilitare l'implementazione delle videoconferenze

su una gamma più ampia di dispositivi, come i tablet e i telefoni

cellulari.

Bridging di architettura e funzionalità Come illustrato precedentemente, la combinazione di software e

hardware che crea le sale riunioni virtuali viene definita "bridge

video". Le sale riunioni virtuali sono identificate mediante dei

"numeri di bridge". Quando vengono effettuate più chiamate

simultanee, il software analizza tutti i vari flussi dati ricevuti dai

processori bridge e li assegna di conseguenza.

Al livello più semplice, il carico di elaborazione dei bridge dipende

da quattro fattori:

•  Il numero di sedi che si collegano a ciascun bridge

•  Il numero di chiamate in conferenza che ciascun bridge deve gestire contemporaneamente

•  La quantità di dati ricevuti in ciascuno streaming digitale: risoluzioni video e audio superiori (come l'HD) generano un maggior numero di dati da elaborare

•  Le operazioni di transcodifica che il bridge deve eseguire per la gestione di chiamate effettuate a diverse velocità di connessione e con protocolli diversi

Man mano che aumenta il carico di lavoro, ciascun bridge deve

elaborare un maggior numero di dati. È quindi possibile migliorare

le prestazioni aumentando il numero di processori di segnale

digitali (DSP, Digital Signalling Processor) utilizzati per decodificare

e codificare i flussi digitali in entrata e in uscita dalle MCU. Se si

verifica un sovraccarico della funzione di bridging, è possibile che

si perdano informazioni audio e video con conseguenti problemi di

latenza nelle chiamate e un possibile peggioramento della qualità

della riunione video.

È possibile fornire ulteriori risorse di elaborazione per la funzione

di bridging utilizzando un bridge più potente (dotato di un maggior

numero di DSP) o un approccio software virtuale, in cui il software

dedicato al controllo della funzione di segnalazione opera in modo

indipendente dall'hardware fisico.

Non è necessario che una chiamata con un numero di conferenza

assegnato abbia effettivamente luogo o venga elaborata da

un componente hardware dedicato. La chiamata può essere

"virtualizzata" e assegnata a qualsiasi bridge fisico disponga delle

risorse e della capacità adeguate per gestire la chiamata. Un

sistema di gestione della virtualizzazione verifica quale bridge

fisico dispone della capacità necessaria e assegna le chiamate in

entrata di conseguenza.

In casi eccezionali, ma poco frequenti, il sistema di gestione della

virtualizzazione può assegnare le risorse per una chiamata su

diversi bridge fisici che lavorano in tandem. In questa modalità

chiamata "auto-cascading", le risorse disponibili sul bridge

fisico possono ricevere l'istruzione di operare secondo uno

schema "parent-child", dove uno dei bridge è il "titolare" della

teleconferenza e gli altri bridge condividono il carico di lavoro.

Nella modalità di presentazione "Presenza continua", il bridge

fornirà automaticamente i modelli per la visualizzazione dei

partecipanti alla riunione. Il bridge può anche fornire alcune

funzionalità amministrative per la chiamata, come l'assegnazione

delle password per accedere alle riunioni e la funzionalità

Interactive Voice Response (IVR), in cui i partecipanti vengono

accolti e guidati da messaggi vocali personalizzati.

Benché gran parte dei partecipanti si colleghi solitamente di

persona a una riunione in videoconferenza, il bridge può essere

programmato in modo da chiamare automaticamente le sedi

partecipanti e connetterle alla riunione. Ad esempio, il bridge

potrebbe attivare automaticamente le videocamere situate in sale

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riunioni remote e collegare tali sale a una chiamata pianificata. I

partecipanti non dovranno fare altro che entrare nella sala video

all'ora programmata e unirsi alla riunione.

Gestione delle chiamate video e conversione dei protocolli Per realizzare un'architettura scalabile, la piattaforma software

deve essere capace di fornire la funzionalità di segnalazione

e di gestire in modo dinamico le operazioni di instaurazione e

mantenimento di un gran numero di chiamate video. È necessario

che l'architettura software sia in grado di riconfigurare se stessa

e le sue risorse in tempo reale, in modo da utilizzare tali risorse

al massimo della loro capacità. Inoltre, l'architettura software

deve poter capire i requisiti in termini di larghezza di banda di

tutte le chiamate effettuate, i criteri associati a ciascuna chiamata

(assegnazione della priorità e importanza della chiamata) e la

dislocazione geografica dei partecipanti alla chiamata. In questo

modo, la piattaforma software può utilizzare le risorse locali

anziché reindirizzare i flussi dati e la segnalazione delle chiamate a

risorse distanti, un approccio che comporta un notevole consumo

di larghezza di banda sui costosi collegamenti WAN.

La piattaforma software deve essere anche in grado di rilevare

immediatamente eventuali problemi nelle risorse hardware o

perdite di comunicazione tra i collegamenti dell'infrastruttura,

in modo da poter reindirizzare il traffico e ristabilire le chiamate

utilizzando risorse alternative, senza conseguenze negative per la

qualità delle chiamate video.

Quando i sistemi installati presso diverse sedi del cliente cercano

di collegarsi alla stessa chiamata video mediante dispositivi che

utilizzano protocolli diversi (come H.323, RTV o SIP), la piattaforma

di videoconferenza deve prima eseguire la conversione dei

protocolli in un linguaggio comune, affinché l'infrastruttura possa

comprendere ed elaborare le informazioni in maniera corretta. In

altre parole, la piattaforma software deve fornire una funzionalità di

gateway intrinseca tra dispositivi che parlano linguaggi diversi.

La soluzione Polycom® RealPresence® DMA® risiede davanti ai bridge

e agisce da interfaccia tra il mondo esterno e le risorse bridge. Ciò

consente di ottimizzare il modo in cui le chiamate video in arrivo

vengono gestite dalle risorse virtuali disponibili. La soluzione

Polycom RealPresence DMA può applicare regole di business che

facilitano l'assegnazione delle riunioni ai bridge più adatti in termini di

capacità, ubicazione geografica o altri criteri di priorità.

Prendiamo in esame tre esempi per vedere in che modo questo approccio semplifichi il processo.

Esempio A

Il cliente A in California desidera organizzare una riunione con il cliente B a New York, il cliente C a

Londra e il cliente D a Parigi. Il cliente utilizza un bridge video a Denver e un bridge video a Parigi e

dispone di un software di gestione della virtualizzazione installato su un server a Londra. In questa

situazione, il software di gestione della virtualizzazione potrebbe rilevare che due partecipanti

desiderano collegarsi alla chiamata dagli Stati Uniti e, a puro titolo di esempio, potrebbe indirizzarli

alle risorse disponibili sul bridge di Denver. Analogamente, i partecipanti europei potrebbero essere

indirizzati al bridge di Parigi e la gestione della chiamata potrebbe essere assegnata al bridge

principale di Denver. In questo modo, si evita il trasferimento di grandi quantità di dati video sulla WAN

transatlantica, con una possibile riduzione dei costi del servizio.

Esempio B

Nell'esempio precedente, i clienti negli Stati Uniti utilizzano un sistema basato su standard H.264,

mentre in Europa utilizzano un sistema di videoconferenza abilitato per Microsoft® Lync®, basato su

RTV. In questo caso, il software di gestione della virtualizzazione che risiede sul server di Londra

agisce come un gateway tra le risorse Microsoft® e le risorse video negli Stati Uniti, converte i segnali

Microsoft e stabilisce la chiamata utilizzando i bridge situati negli Stati Uniti e a Parigi.

Esempio C

In questo esempio, la chiamata è in corso, ma il bridge di Denver smette improvvisamente di

funzionare a causa di un incendio nel data center. Il software di gestione della virtualizzazione

installato a Londra rileva il problema e reindirizza il traffico video verso il bridge di Parigi attraverso il

collegamento WAN. Gli utenti che si connettono mediante il protocollo H.323 devono semplicemente

ricomporre il numero per ricollegarsi alla chiamata, mentre le operazioni di amministrazione e gestione

vengono svolte in background senza alcuna interruzione del servizio. Tuttavia, le chiamate basate sul

protocollo SIP presentano un ulteriore vantaggio: la piattaforma Polycom è infatti in grado di rilevare

il problema e di riconnettere automaticamente i partecipanti alla chiamata, anche prima che questi si

accorgano dell'eventuale problema.

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Gestione dispositiviPer consentire l'implementazione e la gestione su larga scala di

soluzioni di videoconferenza, la piattaforma software provvede alla

gestione e alla manutenzione dei componenti dell'infrastruttura

attraverso un'area funzionale separata, chiamata Gestione dispositivi.

Gestione dispositivi consente il provisioning dinamico dei

dispositivi e dei componenti dell'infrastruttura di videoconferenza.

Dopo l'installazione dei componenti hardware nell'ambito della rete

e dell'infrastruttura, Gestione dispositivi si occuperà di monitorare

e risolvere gli eventuali problemi che dovessero verificarsi con i

dispositivi. Questa funzione faciliterà anche l'implementazione degli

aggiornamenti software eventualmente necessari.

Un fattore che contribuisce ad aumentare in modo significativo

la richiesta di soluzioni di videoconferenza è la facilità con

cui gli utenti possono effettuare chiamate. Le operazioni di

pianificazione e gestione delle chiamate sono state semplificate

grazie alla creazione di appositi portali di facile utilizzo o mediante

l'integrazione in Microsoft® Outlook®.

Gestione dispositivi fornisce anche report e dettagli completi delle

chiamate video, elaborando le informazioni per valutare l'utilizzo

corrente del sistema, oltre a piani di espansione per la rete video.

Sicurezza Molte organizzazioni che hanno investito nell'adozione di sistemi

di videoconferenza dovranno necessariamente fornire assistenza

ai propri collaboratori mobili o telelavoratori che desiderano

collegarsi alla rete aziendale per partecipare a chiamate video con

i colleghi. La piattaforma software deve essere quindi in grado di

garantire e gestire questa necessità.

Analogamente, le organizzazioni dotate di soluzioni di

videoconferenza vorranno utilizzare questa tecnologia anche

per comunicare con i propri partner e clienti. Ciò sarà possibile

soltanto se il traffico video potrà attraversare i firewall da un cliente

all'altro in modo del tutto sicuro. L'attraversamento dei firewall

presenta particolari difficoltà per i video, in quando i firewall dati

cercano di riorganizzare i pacchetti di dati. L'implementazione di un

firewall video, come Polycom® VBP® (H323) può risolvere questo

problema.

Gestione dei contenutiIn origine, il principale motivo che ha indotto gran parte delle

aziende ad adottare sistemi di videoconferenza è stato la

necessità di ridurre i costi delle spese di viaggio. Di recente, le

organizzazioni hanno iniziato a capire che i vantaggi offerti dalle

soluzioni di videoconferenza possono avere effetti positivi in

molte altre aree tra cui, per citarne solo alcune, la formazione, il

marketing, l'istruzione, la conformità, le comunicazioni interne, la

pubblicità e le pubbliche relazioni.

Con il diffondersi dei sistemi di videoconferenza in questi campi,

i clienti hanno scoperto non solo il potenziale offerto dalle

videoconferenze come sistema di comunicazione in tempo reale,

ma anche l'opportunità di riutilizzare le registrazioni digitali degli

eventi passati e delle comunicazioni precedenti.

Superando i confini delle semplici "riunioni", questa tecnologia

consente di creare contenuti multimediali digitali incapsulati che

possono essere modificati, ottimizzati, archiviati e trasmessi su più

mezzi di comunicazione. Queste risorse possono essere quindi

distribuite on-demand a un pubblico target.

Ad esempio:

•  Multicasting di eventi live: la piattaforma software consente lo streaming di webcast registrati e supporta il "push" e "pull" di video sui server di streaming.

•  Video-on-demand: la piattaforma software automatizza la creazione di versioni archiviate di qualsiasi webcast live, in modo che i clienti possano riprodurli on-demand quando desiderano.

•  Gestione dei contenuti multimediali: la piattaforma software consente di controllare il modo in cui i contenuti video possono essere aggregati, approvati, categorizzati, modificati e pubblicati.

•  Memorizzazione e archiviazione: la piattaforma software stabilisce delle regole relative al ciclo di vita dei contenuti video ad alta intensità di banda. I clienti possono decidere quali contenuti devono essere conservati, transcodificati e memorizzati nel cloud o nelle risorse aziendali, senza necessità di manutenzione diretta giornaliera.

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Piattaforma Polycom® RealPresence®

Nella precedente sezione, abbiamo illustrato le cinque aree

funzionali su cui si basa la piattaforma software sviluppata

da Polycom per offrire soluzioni di videoconferenza scalabili,

affidabili e convenienti. La piattaforma Polycom RealPresence

implementa l'infrastruttura principale, garantendo la creazione di

videoconferenze all'interno di una collaborazione video universale,

la gestione della virtualizzazione, la gestione di risorse video, un

accesso universale e la gestione e protezione dei contenuti video.

Collaborazione video universaleGrazie alla funzionalità di bridging, elemento centrale della

tecnologia di videoconferenza, la collaborazione video universale

offre il software per video multipoint, collaborazione vocale e ai

contenuti, che permette di collegare la maggior parte degli utenti

con la massima qualità al minor costo possibile.

Gestione della virtualizzazioneSupporta la gestione delle chiamate e la conversione dei

protocolli, consentendo la virtualizzazione delle risorse bridge

e fornendo il software che garantisce funzionalità "multi-tenant",

massima scalabilità, ridondanza e resilienza.

Gestione di risorse videoSupporta la gestione dei dispositivi e del software a livello di

endpoint e di infrastruttura, consentendo la gestione centralizzata,

il monitoraggio e la distribuzione di servizi di collaborazione video

nelle organizzazioni.

Accesso e sicurezza universaliSoftware che permette di collegare in modo facile e sicuro i

partecipanti alla videoconferenza sia all'interno che all'esterno

del firewall di un cliente, in modo da offrire un'esperienza di

collaborazione ottimizzata.

Gestione dei contenuti videoSoftware che consente alle organizzazioni di offrire ai clienti

aziendali funzionalità di acquisizione video e di gestione,

amministrazione e distribuzione dei contenuti.

RiepilogoA fronte del rapido incremento della domanda di sistemi di

videoconferenza, le soluzioni devono garantire un'infrastruttura

solida, affidabile, scalabile e gestibile, in grado di offrire il massimo

livello di qualità ed esperienza d'uso.

La piattaforma Polycom RealPresence rappresenta l'infrastruttura

software che supporta la tecnologia di videoconferenza di

Polycom e ne consente la perfetta integrazione con l'infrastruttura

di rete e sicurezza di base. Ciò garantisce la collaborazione sicura

di tutti gli utenti attraverso reti eterogenee e un consumo di

larghezza di banda inferiore del 50% rispetto alle soluzioni offerte

da altri concorrenti. Grazie a un'architettura basata su standard

aperti, Polycom ha creato una piattaforma di videoconferenza

flessibile e all'avanguardia, che offre la massima protezione degli

investimenti con il minimo costo totale di proprietà.

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© 2013 Polycom, Inc. Tutti i diritti riservati. Tutti i nomi Polycom® e i marchi associati ai prodotti Polycom sono marchi commerciali o marchi di servizi di Polycom, Inc. e sono marchi registrati o di diritto comune negli Stati Uniti e in altri Paesi. Tutti gli altri marchi appartengono ai rispettivi proprietari. Non sono consentite la riproduzione e la copia di alcuna sezione del presente documento in nessuna forma, con nessun mezzo e per nessun fine, eccetto per uso personale del destinatario, senza il consenso scritto di Polycom.

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Informazioni su Polycom

Polycom è il leader mondiale nel settore della collaborazione e delle comunicazioni unificate (UC&C) basate su standard aperti per la collaborazione audio e video, scelto da oltre 415.000 clienti in tutto il mondo. Le soluzioni Polycom sono basate sulla piattaforma Polycom® RealPresence®, un'infrastruttura software completa e API avanzate che garantiscono l'interoperabilità con la più ampia gamma di dispositivi e applicazioni di comunicazione, aziendali, mobili e cloud per offrire la possibilità di realizzare una collaborazione video con riunioni dal vivo in qualsiasi ambiente.

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