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X L E P O M P E - Prospero Intorcetta · AleflandroPlatamone3e D.Pietro Vanni Caualieri,oltre ......

Date post: 24-Jun-2020
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LAZIGNE NAZIONALE gj C Doppi X L E P O M P E nPALERMO efta dell'Inuentione del Corpo .ROSALIA INE PALERMITANA .**-•*» i.di Luglio di quefc'Anno i6jo. DEDICAIA da, Nicolo Delfino ALLUL\^STR[SS.SENATO LI SIGNORI Lancellotto Caftetli March, di D.Geroiiimo Biiglio. Capizzi, Conce di Cagliano, D.Pietro Piangeri, e Notarbar- IJIuftr.Pretore. tolo. JD.Giofeppe Colnago Bareno Cofmo Ferrari. di S.Venere. D,Lorenzo de Natali. P.Fracefco de Sil«a3& Alarcon. Spett. Senatori.
Transcript

LAZIGNENAZIONALE gj C

Doppi

X L E P O M P EnPALERMOefta dell'Inuentione del Corpo

. R O S A L I AI N E P A L E R M I T A N A

.**-•*»i.di Luglio di quefc'Anno i6jo.

D E D I C A I A

da, Nicolo Delfino

ALLUL\^STR[SS.SENATOL I S I G N O R I

Lancellotto Caftetli March, di D.Geroiiimo Biiglio.Capizzi, Conce di Cagliano, D.Pietro Piangeri, e Notarbar-IJIuftr.Pretore. tolo.

JD.Giofeppe Colnago Bareno Cofmo Ferrari.di S.Venere. D,Lorenzo de Natali.

P.Fracefco de Sil«a3& Alarcon. Spett. Senatori.

I L L V S T R I S S I M O

S E N A T OBell'affetto cThumiliJJtma deuozione^che mi

babìlitò ad eftguire i voflri comandi ( //-luflrijfimi Signori ) intorno alle pompe

oltre alP'vfata magnificenza decretate dal-la vofira generojttà al merito Angolare della no-

Jtra Padrona, quel mede/tno mi muoue l'animo adedicarle quefta Relazione non tanto per pagamen-to di tributo, quanto per ringraziamento di benefi<ciò . e già che non offerì/co altri doni^cbe le fue me-dejtme opere-^non voglio fcolpirli in fronte altro nome}(bs quello da cui riceverono l'edere. Nella famadi queftcfèfte conofcera ilmondo^cbe nel-foftrogo •uerno altri non regni, che la Pietà 3 e Sapienza i giàcbe non contenti, che <vna Santità, benefattrice sja-dorajje folamente nella cofcien^a obligata , per giù-

ftiffime leggi ordinafte,cbefì rimunerale con le poped^honoriplaujjbili. Ma alla soffra genero/a pietàquefto è poco. Doue la Santa ci fece i benefici]foprala poffibiltù della N atura'^ o i macbinategli bonorioltre alle for^e di potenza comune :, perche non con-tenti del/a diuozione inuerfo la Santa crefciuta nel-la Città con tanti apparati di gloriargli*, aprite <vnanuoua flrada più ageuole alla venerabile Speloncaper vno de'dojfi deìlaMontagna^acciò (pianate quel-le balze in accejjìbili, fa più frequentata la [uà tfa-

da HA pietà de* popolifupplicanti. E gran tempoche fu piacer dì Dio accendermi nell'animo va taldefio di sìbeir apriche non baurei per la mia parterijparmiato fatica, e per ammollir quei macigni^m'hauret tutto diftillato infudori. Hor che fotioi'itofìri aufpici veggo cominciata la nobile imprefavolentieri per la voftra ftluetga sa quel medeftm oMonte honorato delle memorie della Santa Romi-ta mi confacro aldeloper vittima. E con humilif-Jìma riverenti mei'inchino.

deuotijfimofcruo

Nicolo Delfino,

L E

P O M P E D I P A L E R M OP E R L A F E S T A

DIS. ROSALIAV E R G I N E P A L E R M I T A N A

alii i y. di Luglio

I benefici; fegnalati, che le CHtàriceuo-no dal patrocinio de' Santi, mentanofolenni tributi di religioni ringraziamc-ti; egli ofleq ui; di diuozione, che fi p ;g*no ai Protettori riueriri/ichiedono perteftimoni tutti gli occhi del Mondo.perche cosi con la beneficenza prodigiofa

degli adorati Padroni, fi publichi ancora la gratitudine-»diuota de Popoli fauoriti. Da poiché la mortai peftilen-za fotto ftelle maligne nauigò i noftn mari , per diuorarctutto quefto regno nel Capo, Palermo ha fatto Tempropublj'caprotcflìone degli obl.ghi infiniti, che coureflaha-«ere alla Santa Verg;ne Kolàlia,laquale non fofFièndoche'Jventre di quel moftio peftifero feruifTe di tou.ba al-la Città,che l'hauea dato la cuna , con la potenza del fuoalto patrocinio bandì dalla Patria ti Contaggio , e v r ter-mo la felicità fuggitiua. Perciò ha celebrato oga'annocon pari efprefUone di tcneriflìmo affetto,e dimoftrazio-»edi regal magnificenzailrurouamentocielfuo Corpo,Compendio de' tefori , onde arrichita la fua Conca s'in-gemma . Ma nell'anno paflaco per lo fofpettodi Pefto,checoftegg!auaiiàoftrihdi,comefidiedeà (entirpiù foa-

- -

odella fua tutela, così nel Senato, e nel Popolo più s'acce-ferogli animi all'oflequij inuerio la S. libtratrice confa-grando alla fua gloria none pompe , & inuentando nouemaniere di riconofcenza in qualche parteproportionateall'immenfità dell'obligazioni . Horin queft'annofottogliaufpicifommatiflìmi di queft'Illufrrii's.Senato,parchele noftre fefte fijno arriuate all'vltimo fegno,ò fi riguardiciò che fifece dal Publico,ò da Priuati. Delle fefte dell'-anno paflato fi diede alle Stampe compita Relazione,?-*s'impoiecon ciònouo obligo di pagare ogn'anno il tri-butò delle fefte alla Santa, cdell'hiftoria ai lontani •, per-che come fon publichial mondo i benefici;, che habbia-moriceuuto, cosi palefe a tutti fia 1» riconofcenza perpagamento del debito.

Adunque auuicinandofi il giorno memorabile dell'in-uenzione del Corpo di S.Rotàlia,cominciò il Senato adefignar nella mente, ciò che volcua efp< imere con l'opereper dichiarazione d'vna diuotiflima, e fedele ofleruanzz.E perche le pompe riufcifleropiù perfette , elcfle dalla-»Nobiltà vari; Deputati, per varie opere -, come per la Ca-valcata li Signori D.Giulio Bologna M,R. della Città,D.Mariano Algaria,D.Ludouico Spatafora,e D.Ignatio Termini-, per l'apparato delle ftrade,Altari, & altre opere,liSignori D. Giufeppe del Caftillo Sindico della Città , D.intonino Coruino Teforiero della medefimaCittà \.AleflandroPlatamone3e D.Pietro Vanni Caualieri,oltrela Nobiltà del Sangue ragguardeuo l i per prudenza. Perl'Apparato della Chiefa del Duomo fu data ogn'autoritàalloSpet. Signor D.Francifco de Silua Signor di chiaroSangue, e paragonato valore. Siano poi (tati i comandidclSenato , fia ftata virtù dcllaSant? , perl'efequutionodei difcgni fi fcorfe io tutti ftraordinario vigore.

Lettore prima che per defcriuerti l'apparato ti con-duca dentro la foglia della Chiefa, mifento obligato a-»darti vnabrieuenotitia della fua ampiezza. Equefta la

' t* (ì'inn i' " ' " ---- i-:.-t-r iii-Ai nuint-t*

7zì fuelta,fatta quafiàfoggi'adi Croce con la fua tcftug-gine,òcuppola, e due nani minori da fianchi, dalla cup-polaaUa porta maggioresono ao. intcrcdunny, io.perparte,longo ciafciuno io. palmi. La tefta della nauc dimezzo vienchiufa dalla Cappella maggiore tutta mar-morea ornata con tre ordini di'Statue,opcra deJfamofoGaggino,chc quanto coll'arte de] fuo Scarpello diede difenfo ai marmi, tanto ne toglie a riguardanti rendendoliinfenfibi l iperlo f tupore,

Nell'apparato Ci p rc te fe dì moftrarelaVerginelJaRo-jfal iaSanrainfieme ,e Trionfante, perciò oltre l'attionigloriofifìRme di fua vita,di cui lafciò honorare memorienelle fpelonche,e ne'nìonti,s'efpojTero io pubi/co teatroi trionfi più mera orandi,che per falute di moiteCittà d'-Europa ha riportato dalla morte. ,

Riufcì l'apparato oltre li belli belli/fimo j perchelk-fciandodapartcle due naui minori veftite tutte di finidrappi di Seta, quella di mezzo fembraua vn amfiteatrovagnifllmo , per non dir miracoloso. Era dall'eftremifàdel muro,in cui s'vnifce al tetto finoaipicdeflaUi, onde afoftener gli archi s'alzano le colonne, coperta tutta diri-carni d'oro,di velluti cremefiDÌ,e di variepitture adorna-taj ma con tal ordined'aggiuftata proportione difpoft/,che appari del prezzo,e della varietà, fi godeua per l'artevn appagamcuto prodigiofodell'occhio. La tela del mu -ro,che per la lunghezza della naue corre fopragli archi,di uifa in n oue fiaeftre vere,cV in altre tante finte per par-te, era tutta con bell'arte coperta di ricami,toltone ilmezzo delle fineftre finte, oue in buoniflìroa pittura fi vedeuano li Santi Palermitani. Fioiuaqucfto prim'ordiaefopra gli ar«hi,da quali fi diuideua per vn freggio ricco d'-oro, e d'ar gemo .Li i S.archi della Nauc maggiore ( che i«uè immediati alla Cuppola fono occupati d»due Orga-ni roaeftofi) erano concordemente addobbati di Vcllu-to£rcmefino con trina d'oro, e ricco /Veggio.

Q a r c o c da VP quadro di

8figura ottàngolo, alto 12. palmi, in cui alternatamente fivedeua,ò colorita T àquila di Palermo ,ò dipinto qualchetrionfo delia Santa. In ogni ripieno di muro pollo fralecofte degli archi in quadroni della ftefla figura quafi tri-angolare, efpreflì fi vedeuano in pittura li gefti più illu-ftri della S.Romita-, cingeua li quadroni vn panno di fetaa color d'orotutto diftinto e on groppi a foggia di colla.na. Pendeuafotto il quadrone vna tabella, nella quale agran caratteri era in campo azurro de icritto il titolo delquadro , e dalla tabella vfciua vngran cartoccio, che fiftringeuain vn'ouato,oue con qualche capriccio era de-lineata vn'impref* alludente a ciò, che era efpreflb nelquadro. Dalla Chiaue dell'arco cadeuanovaghifiìmi fé-ftoni di verdura (telleggiati di rofe d'argento. Finalmen -̂re le quattro colonne, che reggono ciafcuna motta degliarchi, finsùìzoccolo con gentiliflGmi auuiticchiamentierano auuolte di preziofi rìcami,e tempeftati di ricchiffi-mt fiori. Pur di ricami erano magnificamente veftiti iquattro Pilaftroni,che foftentano la Cuppola, e chiudo-no in mezzo il Coro; come ancor'il di dentro del muroal pie della Chiefa, oue va a sboccare la porta maggioro-,fé non che fopra di quefta fpuntaua in vn quadrone quel-l'albero reale, che traendo la radice da Carlo Magno, opiùhonorato dalla Rofa,che le fiorifce in cima,che dalleCorone, che lega neh-ami.

Stimofouerchio, lettore, in vn tal'apparato contarti ilumi, e le torchie, che girauano tut t'altomo la Chiefa^,Vorrei bensì,fc potefsi, fermarti per brcue fpatio sùl'en-trar della porta, eh* allora vedendo in vnafola occhiata.,ladouiziade'lumijla ricchezza delle lampadina maeftàde*doppieri,che chiamano Ninfe, la varietà delle Pittu-re,la fuga delle colonne,il corfo degli archi, col termina-re ogni cofa nellafuperba mole della Cappella maggio-re,farei ficuro,chcgoderefu vna profpettiua baftante a_»render l'occhio beato. Ma tu forfè ami meglio fodisfarecon diletto propomonatoUm.ente,che l'occhio . Orsù,

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andiamo attornola Chiefa , e lafciando li quadroni co*fuoi titoli per eflcr li ftefl] dell'anno paflato j vagheggia-mo co' trionfi l'imprefe,e leggiampl'infcntcioni,con tuìfi procurò dare fpirito all'apparato.

Era comedifTI, ciafcun quadro accompagnato dallaJfua imprefa .hor cominciando dall'arco immediato all'-organo dalla parte deil'Epiftoia;ibtto il qpadro, nel qua-lefivedeuadipinto il Bambino Giesù, che dal feno ma-terno inuitauaRofalia a volarfene tra i deferti,era ripoftala prima imprefa, nella quale rapprefenuuafi in puro féreno l'Vccello Airone fopra tempeftofe nubi, che ruina-uanoin infuriofatépefta.efi leggeua nello fuolazzo que-fto moito-.lnfuetum per iter. E voleaefprimere il volo fu-turo di Rofalia» che in breuefpiccar douea fopra le tem-pefle del Mondo tra l'aureo fereno d'vna pace celefte.

Hauea la feconda corrifpondente al quadro,che efpri-meuaRofalia tratta fuor del Palagio reale dall'Angelo,per corpo vna mano, chetrafpiantaua vna pianta di rofe,che al mutar di fuolo più felicemente fiorifce, che peròil motto diceua:T>'andatafeltdor.ptv dinotare che la no-ftra Rofa douea menar fiori più belli nel deferto, oue eratrapiantata dall'Angelo.

Sotto il quadro,doueRofaIiaÌD.tagliaua quell'amorefa ifcrittione nella grotta di Qu.ifquina, feruiua alla terzaimprefa per corpo vn'albero,da cui fui vicino fiume ca»dendo a goccieàgocciel'ambrajs'andaua tra l'acque im-pietrando.il motto cr3..Duratagemmafcit.e miraua àfpiegare, che Rofaiia in quefla piouofa fpelonca acquifta ra-ro vanto di celeftegemma-,mentre per dir così fi va im-pietrando su quel (affo ,in cui fé ftefla di fua mano lafciafcolpita; perche poi ferua di pietra, pretiofa alla fabricavdelia celefte Gerufalemmc.

Il quarto quadro , in cui Rofaiia fpargeua a colpi diflaggelìi volontaria ilfangue, hauea fotto la pianta delBalfamo,che mandaua fuori i fuoi preggiati liquori incifada mano wduftre, onde fileggeua per motto. Pretiofìor

IO. per dinotare quanto più preggiatadiiienìua Ro-

faìia al ver far da quelle piaghe amorofe il baiiamo delfuo fangue .

La quinta pittura, oue fi rapprefentaua l'angelo ,chc_>^dditaua alla Vergine il Pellegrino , per corpo dell'ina-prefa,fpiegaua vn Aqui la verfo il Sole il fuo volo , colmotto. Vividi^ e fpiegaua Sa velocità dell'affetto, con chelaSata correua,oue il raggio del diuino volere L'Umitaua

Lafefta imprefaàpiè delquadro,oue fi vedeuano gl'-Angioli 5 che riportavano la Vergine a Palermo , era percorposa Matutina ftclla perpetua foriera del giorno, colmotto.RfdtìW/f«j,es'accennaua,che quella Angelica gui-da , eh' inuclò a Palermo il fuo bel Sole , ella ftefla lo ri-pomua; a pumo come quella fiella rende (otto nome diLucifero la mattina5quanto difolehauearubbacoHefpe-ro su ia notte.

La y.imprefa fottopofta alla pittura, che efprimeua.Rofalia Orante con la mente, moftraua vn Ciel Nottur-no, che rifpJendea da per tutto diStelle,col motto. Suntfua lumina ndfìi, e volea fignificare,che tra l'ombre del fi«kntio,edellefoli tudjni proprie dell'oration mentale, nomancauano al vago Cielo dell'anima di Rofalia mille vi-uacifiammc di fanti a f fe t t i , elumjaofe ftelle di celeftiifpirationi.

Il corpo dell'oltana imprefa folto l'imagìne , ou'eràvdipinta Rofalia , che tra i'orarion vocale offeriua. lefuoevalioni alla Vergiue,eravn bianco nuuoletto di ferena_>ruggiada,che effondo nell'aria continuato in vna falda, altoccar delle foglie di fottopofta Rofa fi rapprende(comenotano i naturali)in goccie rotonde come di perle: colmotto.TWfc concrefcit in crbet.t pretendea moftrare3chejla ruggiada deile diuine infpirationi,al. piouerfì fopraRofalia,veniua cangiata nei gìobetti della fua Corona.

La nonafotto il quadro,oueRofalja fi vedeua mandaral Cielo per Angelica mano caneflri pieni di Rofe, era-»vna piSta di gigli,che hawea pane dèfuoi fiori ancor chiù

- -- . --- r

116,parte già aperta,in quell'odorate coppe,che calatili nelLatino fon detti, col motto fondato ful 'Equinoco,Miff i todoralior calathis . e miraua a (piegare, che come quella.,pianta dì gigli è all'hor più vaga,& odorata, quand'ap ré iiuoi fiori, il che mittere calathos nel Latino fi dice, cosiRofalia al mandare i fuoi catieftri in Cieio ,firendcua alCielo iftc/To più bella.

Nella i o.che haueua fopra il quadro della Vergine al-zata da terra veftita difplendente ve(te,e coronata di fioriapparecchio delle vicine nozze,che prefto douea cele-brar in Cielojvn'albero di Naraucio, fui quale in odoratae candida fteìletta, il fiore chiudea nei mezzo vn verd^>J

fuofrutto,infegnaua,che Rofalia in quell'aruefe era giàvicina ad efier' indorata da raggi della beata vifta del fuovagoSolej cotn'il verde fuof ru t to vefti to di quella biau-caftel laègiàvicinodir icoprirf idiqueiroro t in che ma-tura;per ciò nello fuolazzo era fcritto per motto. Erettimaturefeet inauriti».

Per lo ir.quadro, oue l 'anima Santa al diparurfi dalcorpo veniua coronata daC'anfto:fc:ruiua4'imprefa viijmare,chehaueaa)di dentro vn tronco verdeggiante diCorallo , e fu la fpiaggia vn ramo fuelto tut to rofleggian-te,col mollo. Decerpiuwpurpunj!Jlittt dir volea, che Rofa-lia in eflerfucila dal tronco del iuo corpo, & inuolata almare del mondo, rifplendeuaadorna di porpore celeftigiàReinaneH'Einpireo,com'era dipinta nel quadro.

Nella i a.a cui fopraftaua il corpo di Rofalia già mor-to,cheàpoco a poco (i feccaua impietrando-, fi vedeua-.per corpo vn caneftrocolmo di foglie di Rofefecche,eroicie,col motto F»flyi/a/ffl/>/V/.chejpairiomadiuolgato tramedicijil folo odore dellerofe rolcie difeccate può dar rimedio a i morbi del capo.e fignificaua,chela noftra Rofatutta purpurea, o perl'oftro de'Regi, ondetrafle il fan-gue,ò per le ferite, onde il versò per amor del fuo Dio ,toccata nel Pellegrino fu folo rimedio del capo di Sicilia

a liberarlo dalla peft<L->. ^ |_

12,I ff

La i 3.per lo quadro,in cui l'ombra di 'Rofalia appar*faàGeronima ninnandolal'mfegnaua, ouedoueffetro-uare \\o corpo, portaua dipinta in quadro vna Rofa_*carica al d'intorno di fole' ombre, che fecondo la raggiòdella pi t turafacean fpiccare fuori il fuo-corpo col mot-

•to,chc non fai fé fpicghi piùl'vno , che 1 altro membrodeil'inaprefa-Fwvw petiùvmkrax voleuadmotare,chel ombradi Rofalia apparfa a Geroninu fece/aitar fuora ilcorpo fuo defidarato!, come quell'ombre con indultodipìnte faceuano fpiccarfuori il corpo di quella Rofa.

La 14-imprefa foltolafelice inuentione del facro cor-«o fpiesaua le circoftanze del tempo,in cui buttò la no -bil perla la noftra Couca,che fu fra le tempefte del pefti -fero morbosi che cadde affai in acconcio per corpo vnaconchiglia,che fouente ai fulmini di Ciclo tonantebuttafuorilaperla,colmotto.C«w/«//f«/.

Nella i j.inn^efa a pie dei quadro di S.Rofalia,che trapoftafraChrifto,e Palermo gl'impetraua il rimedio del-la pefle,eraii varie fòrti di fiorirle quali cadeua candi-daru^ffiada col motto quafi efpreffiuo del nome di Ro-falia-fc* a\tt. per fio0ificare,che la felicità di Pale rmo tornaua a rifiorir più bella in v i r tù di quella ruggiaua di Gratie.che fopra le pioueua per l ' intcrceffione di Rofaha.

Nell'vltima finalmente fotto il quadro, oue Palermo^volta tutta in trionfi,portana per le regie ftradele fagra-tereliquie/ormaual'impreia vn mucchio di Ceneri in.,fiorito campo,dacuivnofciamo d'Api pur all'horaauui-uato vfciua àfe(tegg.are, tra le rofe , e i gigli di quel pra-to, col mottocauato dalla Georgica-, Redutua examtnaìudunt. il fentimento è chiariamo i cioè che dalle cenerifacreriforgeflero a quelle fefte i cittadini di Palermo ,eftinti già dal peftifero contaggiojà punto comel'Apiri-forgono dalie ceneri ai lor feftiui fufurri.

Pafsodopòrimprefe a fpiegare i diece quadri confa-crati ai trionfi della Santa , che rompeuano gli archi nelniezzo, & erano fra mezzati d'altri tanti oortatj^amn_

1della Città. In mezz'ali'arco vicino all'Organo dalhjparte dell'Epiftola^ì vedeua gentilmente colorita m vnquadro Ottangolo la Vergine Rofalia, che teneuafott'-41 piedi catenata con la perte la morte j leggeuafi in voifuolazzo quefta dedicatoria.Mortis& PefUlentia Domitri-ci. che miraua a dimoftrare la poflanza fperimentata del-la Santa iti tenere a freno la pefte, e la morte. Nel qua-dro a fronte drquefto, fpiccauafi tra le nubi vn Carro ti-rato dell'Aquila di Palermo, che portando com'in tn'5«fo la Santa, con le rote fu e vittoriofe calcaua vna fch t'eradi Dianoli fconfitta, e debellata} e fi volea accennare laJdi lei gran virtù in cacciare i Demonij dagi'inuafati. L'in-fcrittione era quefta:Df Infertiliboffibus triumfbatrici^t\o quadro fi vedeua delineata la Città di PalerniOjChe

prima d'ogn'altra prouò l'efficacia della Protettione dìS.Rofalia nella liberation del Contaggioifopra la Città (ivedeua la Santa,che dalle nubi fpargeua vn nembo di Rafé fimbolo de fuoi fauori.il motto era1, Panvrmut àfiliaju»fo/pitatur.Iacontro a Palermo for^eua in pittura dal ma-re la beila Sicilia, fottratta già alla pefte , e reftituita al la-;falute per li meriti delia noftra Vergine,che però per fualiberatricepareuajchel'applaudaffeiil motto diceua: Si-eilia vniuerfa tiberatrteem acclamai. Seguiuano appreflb inaltri cinque quadri diftinti effigiate col pennello altrcjcinque Città: Vienna d'Auftria,Cracouia in Polonia,An.-uerfa, Duai,& Ipri in Fiandra, e nell'vltimo molte altroCittà lineate in profpettiua,comeG»atz,Bitìers, Nizza.,Creoicna, & altre che nelle peftilenzehanprouatolajvirtù ialuteuole della Rofa celefte, nella parte fuperiorediciafcun di quefti quadriftaua la Beata Romita, noiuso fé per riceuere li folenni ringraziamenti da quefte Città,ò per (ìgnificare la fua foprana protettioae,per cui fu-«•pno già liberate dalla pefte. I varij motti che nei fuolaz-21 leggeuSfi,mirauanotutti ad'vn medefimo fentimento.

il prìmo-yteantepietatin Patronamfuamylfecondo Cr*

14ria; il quarto, Duaci votum benemerenti^] quinto : Iper Ve'aeraturpeflisexpuliricem^ilfeùo: Multipltcata Ro/ati<e pa-trocini». Quafi che tutte quefte Città veniflero ad honorare il trionfo dellaSanta,efciorrei votialfuofepolcro.

Spiegati imifterij,che comeneuanole pitture,rimanefolamente il riferire l'Infcrittioni, con le quali fu dedica-to tutto l'apparato.Al di fuori della Chiefa fopra la por-ta maggiore ftauaqueftabrieuelfcrittiono.

DIVAE R O S A L I A EP A T R I A E L I B E R A T R I C I

S. P.

In mezz'airar,co,che foftenendo la Cuppolariguarda»,la Porta maggiore in vn tabellone a gran Caratteri fi leg-geuaqueft'altrìi.

P A N O R M I T A N A E F E L I C I T A T I SS E R V A T R I C I

S. P. Q. P.

Altre due più lunghe fileggeuano al didentro del mu-ro della porta maggiore^quella dalla parte deftra diceuacosì.D.ROSALIAE V. CI VI, ET PATRONAE SVAE

beneficentiji}ìm<ePr<elor\Laneellottu$ Caftello , Marchio Capizzi 3 Corner

Gallavi, o" con/Slii S.C. M.Senatore*. Don lofepbColnago Bare S.VeneraJDon Franci*

fcus de Sylua> & Alarcony Don Hieronimus Baglio, DonPeirus Ftlingeri, O" Notarhertolo>Cofmus Ferrari, DonLaurcntius de Natali annua honorum tributa quam ma-gnifice rependunt, magnìficentiora in voli* habent :fedmagnis D.firginù benefici/s numquam aquanda.

Duella della Siniftra^.In auguftiJJimQ eoe tempio , terreflri D. ROSOLI AE

dcmìcilio,vbi dum rsqutefcit , vìgilat a dp atri* (ita tute-lar» : vride tamquamcxanepropugnatrixpoteas pr<e-fentìa <eqne, atque ìmpeadentia , e Panvrmo Capitelo-toque Stciliie carpare depellit rnala^grata animi pignorajnon paria benefici/ s pretta perfoluit .

S. P.

Tale fu l'apparato della Chiefa Madri :e, e fitrouòinpunto per lì 13. di Luglio, quand' al cader del Sole fi vi-de in vece della notte forgere vn nuouo giorno accefodallo fplendor de luminile perii tettijC fineftre de publi-ci,e de priuati edifici) fplendeuano. Ardeua di quel tem-po in vnfeftofo incendio laCi t tà tu t ta - .mavièpJÙ brug-giauano in vna fanta letitia gli animi de Cittadini-, il po-polo più non capendo per lo gran giubilo dentro le cafe,vedeuafi trafcòrrere perleftrade come pazzo di gioia^applaudendo con faufte acclamazioni alla gloria dellu*,Santa fua Patriotta.

^rriuatoilGiouedì delìi I4,di Luglio Vigilia della Fé*fta,sù l'horadcftinata a tauar fuori dalla Cappella le Sa-crofante Reliquie, venne il Senato alla Chiefa, & oltre jCittadini di Palermo, fenza faperlo traile allo fpettacoloaltri popoli della Sicilia. Quiui tra vn leftofo concentod'Organi, e di Voci,tra vn giocondo rimbombo di Piferi,e di Trombe, tra vna lieta tempeftad'acclamationi, fi fcoprì quel venerando depofito,che nel diluuio del Conta-gio fu per noi l'Arca della Salute -, & all'vfcir fuoii della-.Cappella par uè , che nel petto di tutti entrafle vn giubi-lo ineft imabilej che dal cuore trasfufo nella Voce , èneivolto , fi diede con efternedimoftrazionià fentire . Quinon cercar Lettore ladefcrittion della Calfa, cheferuediloro bagloriofa alla Santa,c di trofeo nobiliffimo alla magnificenzadi Palermo, il prezzo della fua eccellenza efpofto a gli occhi di tutti noi vuole , ne la mefchiniti della.,n»ia penna il vale. Sol per tanto ti baftifapere » che ^arti-ficio «iellauoro non cede alla ricchezza di n»Uc , è cin-

quecento libre d'argento,che v/ s'impiegò per materia-'»Venutala Cera al dipartirli del Sole, continuoflì il gioì'

noallaluce dèfuochi artificiosi, ond'in vari; caprìccifia'-meggiauano da per tutto le ftrade della Città.' Volaua-no per l'aria lauoratefiammelle, comefefpeditefofferopermeffiad 'auuifar le ftelle delle noftreallegrezze.ftruggeuanfi da molti balconi grotte torchie di cera , ma piùdeila cera fi dilegualo per tenerezza i cuori, per tacere^d'ogn'altro luogo,la fonte che fta auanti al palaggio dellaCittà comparne viftofiffima, poichéadornate le 37. Sta*tue maggiori di efTa con ghirlande argentate, è collanovaghiffime oltre a éo. torchie vi s'accefero mille lumi •Quiui ancora fi fecero in quella fera vari; giochi. Vi fìStchi in foggia di Nettunno fcherzaffe col tridente tral'as-que criftallipe di quel fonte, e chi dal tetto del Palagiocon due gran faci in mano fpiegaffevn volo fin'all'ottan-golo, benché non v'abbifognaffe d'vn Prometeo per au-uiuare col suo fuoco le noflre fefte. In quetto tempo me-defimo comparue vu carro trionfale, apprettato da per»fona priuata di conditionc, ma di volontà affai pronta^aU'oflequio verfo la Santa-,nell'alto della poppa a pie del--la Statua della Santa ftauanodue Cori dì Mufici,che nelconcerto delle voci rapprefentauano l'armonia delle dilei virtù, nel piano della prora, erano vanjChori, che alfuono di vari; frumenti fornaauano mille gentiliflìmi in-trecciamenti di fpade, & in danze leggiadre inrrecc/aua-jio mille rigiri. Mad'auguftiflìma pompa hebbe vantoJaCaualcata ragguardeuolenon tanto per lo numero,quanto per la qualità. Caualcauano in primo luogo fo-pra generofi deftrieri regiamente abbigliati molti Signori Titolante Caualier i al numero di So.andauano a due,óa tre ordinatamente a paffidi Maeftà, po'rtando ciafcu-jio la fua torcia acccfa in mano , & innanzi chi due, chiquattro, è chi fei paggi con lelor torchie parimente ac-cefe. Seguiuano appreflb dopò i tamburri3trombejepi-fere,i« ordinanza i Conteftabili, è Mazzieri eoa gli habjti

17loro,che fono giubbe di damafco roflb, o di broccato df

orojtut t icon le loro torchie. chiudeua lacauaicata l'Ii-Juftrifs.Senato co tutti gli officiali preminenti della Cit-tà,accoaipagnatiancora da fuoi paggi. Mcfle la nobilefchiera in pompa trionfale dal palaggio del Senato alDuomo,e quindi patteggiò lafamofa, & ampia ftrada delCatterò, refa giàangufta dalla mohitud/ne del popolod'ogni parte concorfo.

Quefte furono le demoftrationi d'allegrezza in quellanotte,ma nella mattina di quel tanto per noi honoreuo-ie glorno,parue eh' al cadere dell'ombre notturne,^ de-ff affé con la luce del Sole più viuace la gioia né cittadini,St al par de fuoì infocati raggi,- s'/ufiammaffe l'animo diciafcuno a fefteggiar per la fua parte il trionfo . cosi co-me s'andafle tutt'in volta la città,ìn vn lieto bisbiglio tut-ti vedeuanfiintenti ad apparecchiare folenni dimoftran-zed'honore,anziperfodisfarfi della loro affettuofa volo.tà,cheper corrifpondere coll'altezza del merito delia^Santa, ma mentre la mattina s'ordinauano per le ftrade^varie pompe triontali,venne al Duomol'Eccellentifs.Si-gnor D.Melchiore di Borgia,che in vn giufto^e tranquil.lo gouerno regge per parte di S.M.C.queftofedeliflìmoRegno con autorità fu prema di Viceré , e riceuuto su T-entrarui cortefemente l'oflequio del Senato,e della No-biltà/ùà venerare leSacrofante Reliquie. Vi sì trouò parimenterilluftrifs.Monfig. Arciuefcouo, che non fenza^particolar prouidenza difauoreuol nume era giunto pò-co prima in Palermo,&inuitato dal Seaato cantò la Mei-fa folcnne alla prefeuza di S.E.e de Tribunale riceuèiaquell'atto prima del poffeffo della fua Chiefa, quello decuori della fua greggia •, che a quella prima vifta del Pre-lato prcfa da vna certa maeftà amabiliffima, che li tralu-ceua nel volto,benediccua il Signore, che l'haueffe con-cetto di raffcgnarfi fottola verga di tal Paftoro.

Ma tempo è hormai lettore, ch'io ti conduca attornola Città per quelle ftrade, per le quali fui mancare del

giorno s'auuìò la proceflìone. Eraootuttele vie con fi-nitimi arazzi,e drappi preziofipompofameateaddobba-te. Ma la ftrada del Caflaro, che per vii gran miglio da,-Portanoua dritta corre a sboccarla mare^eftita^g'à tut-ta d'oro,e di feta,appagaua oltre a tutte con bella pro-ipettiua gli occhi de riguardanti. Gli altari, che su loftradefi ereffero,pacarono si numero di 33, e nella qua-lità tantos'auanzarono,chequefta volta panie veramen-te, che fi haueflfe fatto l'vltimo sforzo . Varie furono,otutte belle l'inuenzion?,con che ogn'vno per la fua partecercò fegualarfi. Dal Duomo veniuafi al Collegio della.»Coni pagnia dj Giesù^ou e in bella moftra goJeuanfi duomaeftofi altari. Eralafacciata del Collegio per quantocorre nel Caflero dal tei Verdine di fineftre fin'al fuolomagnificamente addobbata di ricami,velluti,e broccati,ch'infieme coH'ornamentode'quadrJcomponeuanovn'ordineleggiadrjffimo-,nel mezzo fotto vntofcllo grandedi broccato d'oro pendeua l 'imagme della Santa, dalla.*deftra forgeua l'aitar e della Caia Profeto della medefimaComp.che per la ricchezza artificiosi degli abbigliameati,eperla grandezza della mole in mezzo allapietànatiadegli altari fpiraua vna maeflà Religiofa. alla fin i Ara io-mezzo a due al te piramidi piene tu t te di Statue , cande-lierije vafi d'argento, sorgeua l'altare del Collegio,e in sul'altare vn monte viftofilfimo di telad'argento,in mezzoa cui s'apriua la fpelonca di Qujfquina 3 oue ftaua la Ver-ginella Romita in atto di {colpire quella celebre Ifcittio-ue.à pie degli altari erano due chori d'eccellentifKmi mu-fici-, quefti all'armonia de concenti deftauano lieti ap-plaufi alla gloria della Salane Cittadini-, che non fapeua-no quindi partjrfi.Ne men leggiadra era la moftra,ò me.no magnifica la pompa de gli altri altari. Splendidiffimofu quello delMonaftero delSaluatore,varij,e viftofii trcjdèPP,Carmelitani,e dèmonafteri del Cancelliere, e delRiglioni,al piano de Bologni.Iquattrodeirotta'golocor-rifpondcndo alla maeftà del luogo/urono da tutti per liu

'9niagnificenza ammirati. Affai pompofofù quello de RR.PP.Te»tini tanto per la grandezza, & ornamenti dell'ai-tare,quanto per lo capriccio, e vaghezza dell'Inuézione,che efprimeua la S. Verginella in aria in atto difcacciarco tre dardi da vna fóte ìottopofta tre feroci animali rapprefentatilaPe{le,Fatne, eGaerra. Leggiadnflìmo fuquello dal Monaftero di S.Caterina per lo trouato,eno-bile per lefue ricchezze. Vcdeuafi da vna nube fpuntarevn Sole,forfe per efprimere quel felice giorno, che dopòle nuuole de pianti ci aprì Rofalia.ne men vago era il mo-te,ò men degno l'altare de R.R.P.P. Crociferi. Oltre a^quefti affai fontuo/I per la douizia dell'argento turono al-tri due,l'vnode RR.PP.diS FrancefcofuiCtffero,e l'al-tro di quei di S.Domenico nel pian o della loro Chiefa^.Ma i Padri della Congregazione dell'Oratorio con particolari fegni d'amoreuole riuerenza inuerfola Santa ma-gnificanicn te fi fegnalarono-, perche oltre il belliflìmo Al-tare rizzato nell'ottangolo , n'ordinarono vn altro più.maeftofo al di fuori della loro Chiefa,iu cuifcpra vn'altafcalioata ricca d'argento, & ornala di fiori, fi vedeua fo-ftentata da quattro Leoni vna Chiefet ta, e su quefta la S.Romita,e voleuano alludere, che la Santa habitò vn tem-po quella ftanza, che confacrata in Tempio fu dedicataàS.IgnatioMartire,dacui ne prefe per infegnaiLeoni .Le mura poi attorno al piano, che fa Piazza alla Chiefa_,erano tutti o di feta,ò d'arazzi veftiti . Molt'altri furonooltre a quefti gli al tari,£ apparati fegnalati-,fra quali me-ritò di vaghezza il vanto quello del/a Madonna del Soc-corfoin sùlaftradaNuoua , comedi pietà vnarco trion-fale in fegno d'amore , e riuerenza eretto da pedone pri-uatealla Santa liberatrice.Ma tra tante efpreflioni d'alle-gtezze,e d'affetto non era laminorei l vedere!eftrade^ondeggianti perla moltitudine de Popoli,ed'i Popoli trabeccanti di gioia godendo indenne in quelle dimoftran.-ze gli honori della Santa lor Prorettrice , e gradendo gli

_oflequij deU'ultrui fedele, & aftettuofa diuozione alla 5.

4. \S

Padróna. Il Pretore ancora delia Città accompagnatodalli medefimi Signorie Titoli,chehonorarono la caual-cata della fera paffata, fi conduffe nobilmente a caualloperla Città in fegno di quella podeftà,che dalle leggi del-la Patria li viene in fimili giorni ampiamente conceda.,. 'Mafornita la nobile caualcata, fui tramontare del Solo »moffe dalla Madricela folenne proce{fione,e prefedi filoil camino perìa ftrada maggiore del Caffaro fin'alla Vi«carìayndi torcendo s'auuiò al piano del Caftello,equin->di per vari) meandri paffaudo inanzi S. Domenico, e l'O-liuella,sboccò alla ftrada Nuoua,d'onde per lo Capo allaChiefaMadrice di nuouo firicondufie.

Qua! fofle della Proceffione la pomparlo fplendoro,per la douizia de lumi,per la varietà delli ftendardi3per lonumero delle bare ordinane de Santi , non voglio ne purcennarleti.preggi fon queft j di Palermo tanto noti,e vol-gan',che non richiedono ambizione di pena,che li defcri-ua. Lettore,fol ti defcriueròbreuemente le bare trionfa-lì,che conduceuanoi Relìgiofi tutte bellj{Tìme,e capric-ciofe. Lafciando quella de Figliuoli diiperfì, in cui fi ve-deualaS3nta,cheibtt'il manto dell'alta fua prorettionoaccoglieua gran numero di ranciulli sbigottiti alla vifta_.d'vn ferpe,che mhiacciaua di diuorarlijla primato de'HR;PP.Capuccinimolto pompofa perl'ornamentodi variopenne,e magnifica per la fua grandezza^ inuenziono .Vedeuafi il globo della terra co me foften tato daquattróanimacene nelle proprietà, & abbigliamenti rapprefen-tauano le quattro parti di efla, e fui globo vn Carro tira-to dall'Aquila di Palermo, in cui ftaua affifa la Vergine,,condotta quafi come in trionfo pertutt ' il mondo,giachetuttalafuaampiezza hormai è ripiena,ò de fauoridelfuopatrocinio^ d'ella gloria del fuo nome. Fu la feconda deR.R.P.P.Riformati della Mercè,chev'efpreflero inarge-ro l'alto, e rileuato Monte non so fé della virtù, o della.»Gloria,ful quale perle ftrade difaggeuoli della Croce c6dotta fi era la beila Romita. gì^ceuano a pie del Monte.».

incatenati li più giurati nemici della Santità, e su la cimavolauano due Angioli a corteggiar la S5ta-, de quali l'vnòpor aua l 'armi, con le quali la Vergine mortificando fofletta hauea debellato i nemicv,ralti o fuentolaua vnften-dardo,che gli fpiegò la Vittoria. Seguiua appretto la ter-za de R.R.P.P.dì S.Nicolò Tolentino,in cui da vnacon-ca vedeuafi fpuntar fuori vna pianta di Rofe fmaltata in-torno di fiori,e coronata in cima dalla noftra Rofa, chpportando conia deftra in mezzo a'gigli vna croce , COJL*la deftra additaua al Ciclo la conca,onde fucchiato haueal'humor vitale . a pie della pianta gentile ftauano in gi-nocchio due Imperadori>vn'Imperatrice5& vn Principe,&eranquell i per auuentura,da quali la noftra Rofatraf-fe la fua radice. La quarta fu de R.R.P.P .della mifericoi:dia del terzo Ordine di S.Francefco, in quefta alle falde-»del Pellegrino giacca la Città di Palermo, & vn Serpe giàèftinto . ftaua foprail monte entro vna nuuolavn carroaflai capricciose gentile-,formauanlile rote il Sole,e la«Luna-,hauea per fregio la ìafciaftellata del Zodiaco,&ef-fendo tirato dall'Aquila conduceanonsò fé in guerra ,òin trionfo la Sanra,che imbracciando aacorlo feudo, &ìmpugnadolalScia moftraua di ftar in punto per cobat-terealladifefa della fua patria.Laquinta,e tu de R.R.P.P^di S. Fracefco di Paola rappreièntaua ftefa in quadro la_jCittà di Palermo, rifaltauan fuorada gli angoli quattrobaluardi, fopra li quali ftauano le quattro SS. VerginelleAgata3Ninfa,Oiiua,e Criftmanoftre Padrone in atto di dìfendere coniefpade,che impugnauano,la patria.dal mezzo della Città s'alzaua vn trono maettofo,iul quale ftauala Vergine Immacolata Signora N.& a fuoi piedi in ef-preffione di fupplicanti dalla deftra S Rofalia, e dalla fi-niftra S.Francefco di Paola. La feftafù uè R.R. RP. deljÌamercè,in cui (j vedeua vn vaghiflìmo monte infiorati^tutt'all'intorno di rofe-,che in cima portaua la noftraRofa intatta più del Giglio, e deU'eterno^prilefreggio fingo

roDova

trionfo falcarmelo più augufto del Campidoglio . Ve-deuafi alle falde del monte giacer vccifo vn Serpente j CJfopra il giogo s'alzaua vna nube a foftenere il Carro d'E-lia luminofo al pari delSole;in cuif tauaaf l ì fa la V.RofaliaA'cftjta con ogni pompa, t i raua il cocchio l'Aquila diPa-lermo/e di Cocchiere feruia l'/imor diuino , che reggen.do con vna mano le redine,tenea con l'altra vn fuolazzocon quefto motto:Rofa Elìce. Nell'ottauadè R.R.P.P.diS.Agoftino ingegnofa per lo trouato, &allufioneal ledi-uinefcritture,rapprefentauafiS.Rofàliain guifa di regnate con lo fce t t ro inmano finto di raggi del Sole; & a fuoipie vedeuafi quinci fuggire fpauentata la Morte , quindiatterrito il Demonio con vna mifura in mano , come lodefcrifle ilProfeta,moftraua di misurarlo fpazio,per qua1

ro bandito dalla Santa3fofle affret to a tenerfilontano dalla Città felice. La nona de R. R. P. P. Minori Ofleruantiper lo numero delle Statue rendeua non minor maeftà,che vaghezza. Sopra vn carro tr'onfale all'antica ftaua^affifa la Vergine Romita veftita di facco in foggia di Pe«niten e, con vno ftendardo in mano come per inuitaroaltri alle fueinfegne. accompagnauano il Carro moltiMonarchice Regine, che molli perauentura all 'efempiodella di lei penitenza,colla porpora veftironol'habito pe-nitente del terz'ord'nedi S.Francelco.cra quefti quattroRé Coronati fingeuano vno sforzo per dare la fpinta alCarro. La decima de R.R. P.P. Predicatori ricca per gliornamenti/ofteneua vna Piramide ornata d'argen ti,e dilfiori,& illuminata con molti lumi j fopra la quale pofauavna Statua d'argento della Santa in, mezo ad'vna stera-.tumìnofaw.

Tra quefte facre pompe fplend/de per vn numero in-nitodi torchiCjdopò l'ordinanza del Clero/ottovn graialdacchino,giuala noftra Rofaper vie triSfali a riueder

., lafua Patria/pargédo da quelleReliquie adorate odor di'•-v;" P*radifo-,e vedendoli da per tutto fefteggiata,& acclama-

ta da fuoi, da quell'arca d'argento difpenfauai tefori ine-

limabili dei C'elo.SeguiraiuiIa ì'fliiìftrÌfs.Seaato,& Offi-ciali della Cit tà con le torchie accele alle mani in fegnodi quell 'ardore, onded'amor riuerente auuampauano icuori.& ella gradendo de fuoi obligati figliuoli la feruitùaffetti]cìa,parea che per quello fplendoreofTequiofo delle faci , pròmettefle allor beneplacito l'ofTequio delloStelle, Ma dopò il Senato a guifadigra torrente inon-daua tutta la ftrada vn popolo innumerabile, tratto da.coleijche con eterne obligationi portaua incatenati ilorcuori al carro del fuo trionfo.

Cosi accompagnata alla fua ftanza del Duomo la S5ta,fi ricondufle-,con che terminò la proceflìone, e'1 trionfo'di quel giorno, ma le felle (i continuarono oltre ad'altridiece giorni, poiché per tuttal'ottaua, che fi ftefe fìn'alli12.di Luglio,ogf-i mattina fi cStò con muficalaMeflafo-lenne,e la fera,dopò il Sermone,la Compieta da Cori diMufici eccellenti.liSermo0i,che furono fette Panegiricidella Sata aflai eloquenti jfitecerodà fette famofi Dici-tori per dottrina^ per pietàriguardeuoli. l'ordine con^che predicarono è quello col quale riierilco i loro nomi.Primo il P.M. Gio. Maria Alberano dell'Ordine de Pre-dicatorijfecondo il P.M. Gafpare Sgemma dell'Ordinodi S.Francefcojterzo il P.Regg.Agoftino Trabucco/4go-ftiniano-, quarto il P.M.Gio.fiat.Valentino Carmelitano;quinto il P. Carlo Giaconiadè Chierici Reg.Minori-, fe-fto ilP.Giofeppe Boccadifoco Teatino-,&vltimoilP,Giacomo Vrbano dellaComp.di Giesùt

Alii 2 ̂ . giorno di S.Maria Maddalena, p$r effere quc-ftaCittà oltre a fuoi antichi tefori di frefco arricchitad'-vn piede della Santa, celebrò il Senato con vgualdiuo-zione,e pompa la fua fefta, ordinando per la fera, oltro^molt'aitre honoranze vna folenne^aoceffione con appa-rati^ altarijin cui fi condufle cjÉ2pi.oltilumi l'adorataJReliquia,perchein quel pied^ HBtjRaSanta prendeffeil pofleflb della Città,che le d^Kefflcata per ferua, ele-Sendola per fua Padrona.OltrWtlueftJ giorni durò l'ap-

^^ •̂̂ * . . . •—- • - - — -. - _. - - _ ...»-.* .̂

parato della Madrice fin'alli 2 4. e valfe a celebrare coiupiù magnificenza l'annuale memoria del martirio di S.Chriftina V Padrona Principale di quefta Città, douelofueòflahonorate entro vnagrand'arca d'argento di la-uoro ammirabile religiofamente fìconferuano.

Quefte fonojettorej le pompe,con che la Città di Pa-lermo ha {ellenizzato la memoria della S. benefattrice,perche eflendo pagamento di tributo, valeffero ancora-.per incitamento di diuozione. Anzi quefti gli honori, coChe Dio ha voluto glorificare in terra la di lei Santità, n5folo per mercede di merito,ma per fanto artificio di inaProuidenza, accioche abbellita^ più la taccia della virtàcon queft'ornamenti pompofi di glorie palpabili,djetrofi tiraffe il feguiro de gli huomini,che né preggiano la bel-tà celefte delle fue perfettianinatie,nècapiTcono il pre-mio eflentiale dell'Eternila inuifibile .

Imprim. . Imprìm.Salerà™ V. G. loppulus F.P,

11*

Corret.dileguauand

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