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xp.5 Segni Nuovi

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Notizie, documenti, rassegne, dossier su mondo cattolico e realtà religiose Poste italiane s.p.a. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art. 1 comma 1 DCB Roma Adista www.adista.it 11 MAGGIO 2019 Anno LIII Suppl. al n. 6454 17 Teologia femminista LETIZIA TOMASSONE: CONTRO LE RELAZIONI DI DOMINIO Giuseppina D’Urso 6 Cristina Mattiello L’IMMIGRAZIONE RIFIUTATA pag. 3 Michele Di Schiena 25 APRILE, 1 MAGGIO, 2 GIUGNO. TRE RICORRENZE, UN SOLO IMPEGNO pag. 4 Edmondo Lupieri CRONACHE DAL TRUMPISTAN. SLEEPY JOE pag. 5 Giovanni Pellegrino e Ermelinda Calabria CULTI. LE NUOVE RELIGIONI SU INTERNET pag. 10 Marina Boscaino FUORI CLASSE. 25 APRILE pag. 13 Giorgio Forti LETTERA ALL’ARCIVESCOVO DI MILANO. IL PERICOLOSO NAZIONALISMO DI UNA PAGINA BIBLICA pag. 14 Federico Tulli OSSERVATORIO LAICITÀ. LIBERTÀ DI PENSIERO E DI CITTADINANZA pag. 16 Teologia e fisica SINTROPIA E IL TEOREMA DELL’AMORE Ulisse Di Corpo 8 Madri nella Bibbia DOLORI ANTICHI, TRAGEDIE RECENTI Mariangela Maraviglia 12 Primo piano UN SOGNO DIURNO: CHE SUCCEDERÀ ALL’ITALIA? Paolo Bertezzolo* C i avviamo alle elezioni eu- ropee. È possibile che non determinino la vittoria dei populisti-sovranisti (tra l’altro di- visi tra loro) ma che nel Parlamento si formi una maggioranza costituita dalla “vecchia” alleanza socialisti- popolari, magari con l’apporto di altre forze europeiste. A questo punto fallirebbe la “strategia” di Sal- vini e Di Maio (nuova maggioranza nel Parlamento europeo e istitu- zioni dell’UE disposte a “chiudere gli occhi” sulle scelte di politica eco- nomica dell’Italia). Il governo do- vrebbe quindi affrontare una finan- ziaria “lacrime e sangue”, o lasciare crescere l’Iva, per evitare il crollo dell’economia italiana paventato da- gli organismi di controllo interna- zionali. Con questa prospettiva i conflitti interni all’attuale governo, anziché ricomporsi... (continua a pag. 2)
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Notizie, documenti, rassegne, dossier su mondo cattolico e realtà religiose

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11 MAGGIO 2019

Anno LIIISuppl. al n. 6454

1711 MAGGIO 2019 - Anno LIII - Suppl. al n. 6454

Teologia femminista

LETIZIA TOMASSONE: CONTROLE RELAZIONI DI DOMINIOGiuseppina D’Urso

6

Cristina Mattiello L’IMMIGRAZIONE RIFIUTATA pag. 3 • Michele Di Schiena 25 APRILE, 1MAGGIO, 2 GIUGNO. TRE RICORRENZE, UN SOLO IMPEGNO pag. 4 • Edmondo LupieriCRONACHE DAL TRUMPISTAN. SLEEPY JOE pag. 5 • Giovanni Pellegrino e Ermelinda CalabriaCULTI. LE NUOVE RELIGIONI SU INTERNET pag. 10 • Marina Boscaino FUORI CLASSE. 25APRILE pag. 13 • Giorgio Forti LETTERA ALL’ARCIVESCOVO DI MILANO. IL PERICOLOSONAZIONALISMO DI UNA PAGINA BIBLICA pag. 14 • Federico Tulli OSSERVATORIO LAICITÀ.LIBERTÀ DI PENSIERO E DI CITTADINANZA pag. 16

Teologia e fisica

SINTROPIA E IL TEOREMA DELL’AMOREUlisse Di Corpo

8

Madri nella Bibbia

DOLORI ANTICHI, TRAGEDIE RECENTIMariangela Maraviglia

12

Primo piano

UN SOGNO DIURNO:CHE SUCCEDERÀALL’ITALIA?

Paolo Bertezzolo*

Ci avviamo alle elezioni eu-ropee. È possibile che nondeterminino la vittoria dei

populisti-sovranisti (tra l’altro di-visi tra loro) ma che nel Parlamentosi formi una maggioranza costituitadalla “vecchia” alleanza socialisti-popolari, magari con l’apporto dialtre forze europeiste. A questopunto fallirebbe la “strategia” di Sal-vini e Di Maio (nuova maggioranzanel Parlamento europeo e istitu-zioni dell’UE disposte a “chiuderegli occhi” sulle scelte di politica eco-nomica dell’Italia). Il governo do-vrebbe quindi affrontare una finan-ziaria “lacrime e sangue”, o lasciarecrescere l’Iva, per evitare il crollodell’economia italiana paventato da-gli organismi di controllo interna-zionali. Con questa prospettiva iconflitti interni all’attuale governo,anziché ricomporsi...

(continua a pag. 2)

«Nella mia vita ho fatto ditutto, ma il mio mestiereè stato sempre quello

dell’insegnante. Sono entrato euscito dalla scuola, continuo a es-serci anche nella forma, non soloperché, malgrado la mia venerandaetà, continuo a lavorare nell’univer-sità, ma perché ritengo che sia undovere. Vado moltissimo nellescuole. Mio padre era un inse-gnante in Calabria, ha finito facendoil preside a Roma. Quindi, ho respi-rato aria di scuola fin da quando ero bambino. La scuola èla prima comunità sociale, dopo la famiglia, con la quale siincontrano bambini e bambine, è il primo grande spazio pub-blico di confronto, poi si crea la personalità, si conosconogli altri e si superano i rischi del conflitto». È un brano dellalectio magistralis di Stefano Rodotà intitolata “Libertà reli-giosa e cittadinanza”, che il grande giurista scomparso il 23giugno del 2017 ha tenuto nell’ottobre del 2013 presso laSala della Protomoteca del Campidoglio a Roma in occa-sione della conferenza “Pluralismo religioso e società ita-liana - il cammino verso la città integrale” promossa dalleriviste Coscienza e Libertà e Confronti. Leggiamo insiemecome prosegue il testo (la cui versione integrale è facilmentereperibile in rete) perché è di un'attualità sconcertante: «Lenostre società sono ormai, come si usa dire, anche con unacerta retorica, multietniche, multirazziali, multiculturali. Senoi separiamo fin dall’inizio le persone, prepariamo una so-cietà dei conflitti, delle incomprensioni, dell’intolleranza re-ciproca e quindi creiamo le condizioni perché una delle

premesse della libertà religiosa, ilpluralismo, venga negata. Ciò ac-cade perché, nel momento in cui iolego fortemente la mia identità auna religione che considero esclu-dente le altre, mi identifico conessa, frequento una determinatascuola, naturalmente sono portatoa ritenere che l’altro che è andatoin una scuola diversa è diverso dame. Mentre, se ho avuto la possibi-lità di condividere, vedere le abitu-dini alimentari altrui, vedere la pelle

diversa, conoscere delle convinzioni religiose diverse, cre-scerò con un’apertura mentale più ampia. La libertà religiosaviene salvaguardata anche attraverso l’apertura degli spazipubblici, di confronto, all’interno dei quali la mia possibilitàdi scelta cresce, magari a contatto di una persona che pra-tica un’altra religione, ha un altro credo. Può darsi che iocambi di opinione, quel diritto di mutare che sta scritto nelledichiarazioni europee, io lo posso esercitare concretamente,mentre quel diritto viene negato in radice se vengo identifi-cato in modo autoritario e identitario, l’identità può essereuno strumento terribile, perché diventa uno strumento ag-gressivo nei confronti degli altri». Ecco, vi invito a rileggered'un fiato quest'ultimo passaggio e a pensare a Salvini e To-ninelli che chiudono i porti, a Minniti che “criminalizza” leOng presenti nel Mediteraneo oppure che avvia un'inchiestasul Mimmo Lucano e il “modello Riace”, oppure all'affossa-mento della legge sullo ius soli e al recente decreto sicu-rezza e immigrazione. È accaduto tutto nell'ultimo anno emezzo, dopo la morte di Rodotà. Non può essere un caso. l

osservatorio laicità

LIBERTÀ DI PENSIERO E DIRITTO DI CITTADINANZAFederico Tulli

David Maria Turoldo, inuna delle sue pagine toc-canti, narra del suo

primo incontro con Maria,madre di Gesù, nell’immaginedell’Addolorata, trafitta da settespade, contemplata nel Santuariodi Santa Maria delle Grazie diUdine. Il volto della Vergine siconfondeva nel suo sguardo dibambino con quello della madre,fino a farsi, nella sua memoria,icona di tutte le madri addolora-te per i figli perduti per la fame,per la guerra, per le diverseoppressioni di cui l’umanità hasaputo intessere la sua storia.

Anche la poetessa Grazia Frisi-na, nelle sue tre pièces raccoltesotto il titolo di Madri (Prefazio-ne di Marinella Perroni, Oèdi-pus, pp. 117, 12,50 €), dà parolae volto a un intero mondo fem-minile troppo spesso tacitato nelsuo dolore, nella sua sensibilità,nel suo valore. Lo fa attraverso lavoce di quattro donne bibliche,Agar e Sara, Rizpà, Maria, evoca-te nella loro vicenda tragica esolenne con vigore di immagini epotenza creativa.

Frisina trae spunto dalla vicendadella moglie del patriarca biblicoAbramo e della sua schiava, da leispinta nel letto del marito perchégli assicuri la discendenza che leinon può generare (Gen 18 e 21) epoi allontanata nel deserto con ilsuo bambino Ismaele dopo lanascita del figlio Isacco. Su questo

canovaccio l’autrice costruisce undialogo che restituisce alle duedonne sentimenti inespressi nellepagine bibliche: la ripugnanza diAgar per le nozze forzate, l’invidiae il dolore di Sara per la propria ste-rilità, l’amore materno che ognunainterpreta e difende dal propriopersonale diverso dramma.

Della terza figura femminile,Rizpà, ignota ai più, emergenteda pochi versetti del secondolibro di Samuele (3, 6-8; 21, 8-11), l’autrice coglie e ricrea laforza silenziosa ed esemplare. Laconcubina di Saul veglia per lun-ghi mesi i cadaveri dei due proprifigli insieme a quelli di altri cin-que discendenti del re, vittimeincolpevoli di una delle tanteimplacabili vendette che insan-guinano i libri del Primo testa-mento. Il suo gesto diventa

monito vivente per il nuovo reDavid e lo muove all’opera dipietà della sepoltura di tutti gliuccisi. Nei versi di Frisina è ladonna che si erge solitaria control’odio e la distruzione, messagge-ra di «una corrente di misericor-dia» che «insegna a Davide ilrispetto per i morti», come sotto-linea Marinella Perroni.

La quarta figura è Maria,dolente ai piedi della croce,madre tarpata della sua materni-tà, sovrastata dalla tragedia delfiglio straziato da «un’utopia»che ella avverte «solitaria e folle».Maria di Frisina non è, come nelVangelo di Giovanni, consolatadal discepolo amato, né dallealtre donne che i sinottici ricor-dano accompagnare la passionedi Gesù. L’autrice la riconsegnanella sofferenza indicibile che laporta a sognare, a fronte dellavenerazione dei secoli futuri, l’o-rizzonte di un’umanità umile equotidiana: «Restarsene priva disantità/Maria solamente».

Il titolo dato a quest’ultimapièce, Stabat mater, suggerisceun rimando alla sequenza liturgi-ca tradizionalmente attribuita aJacopone da Todi, ispiratrice neisecoli di forme differenti di arte.

Adista 11 MAGGIO 2019 • N. 1712

Madri nella Bibbia

LIBRI

Dolori antichi,tragedie recenti

MARIANGELA MARAVIGLIA*

* docente, giornalista e storica della Chiesa;autrice, tra l’altro, di “David Maria Turoldo.La vita, la testimonianza (1916-1992)”(Morcelliana, 2016)

Agar e Ismaele nel deserto, di François-Joseph Navez, particolare


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