Ottobre – Novembre 2014
1980, i primi anni all’Umanitaria, poi al circolo ARCI Bellezza poi … i nostri trent’anni in via Simone D’Orsenigo 3
1984 - 2014
Nessuno più di noi !!
Z.N.K.R. Scuola di Arti Marziali Orientali
e Formazione Guerriera
Milano.
Corsi collettivi. Incontri individuali. Seminari del Sabato.
Tiziano Santambrogio
Esperto di Arti Asiatiche del confliggere e del buon vivere;
counselor Gestalt; socio AISCON (Associazione Italo Svizzera di Counseling)
La Scuola:
http://www.znkr.it/
https://www.facebook.com/znkrscuola.artimarziali.9
Segreteria: cell. 338.288.14.21 - mail: [email protected]
Tiziano:
http://www.tizianosantambrogio.it/
http://tiziano-cinquepassineldestino.blogspot.com/
cell. 339.41 5.13.69;
mail: [email protected]
Chi incontra il demone muore. Chi non muore diventa schiavo. Chi non diventa schiavo, diffonderà il demone. (Kai Zen)
Z.N.K.R. Scuola di Arti Marziali Orientali
e Formazione Guerriera
Mila o. Via Si o e D’Orse igo 3. Affl.ta AICS – CONI
Non chiederti cosa la vita
possa darti di meglio,
chiediti cosa tu puoi fare
per migliorare la tua vita
Il docente: www.tizianosantambrogio.it http://tiziano-cinquepassineldestino.blogspot.com La Scuola: www.znkr.it Segreteria: Cell. 338.288.14.21 - Mail [email protected]
Domande, provocazioni ed incontri lungo la Via del guerriero
C e a u a volta … e a o a. C a o a u a i us ola Scuola di Arti Marziali, maschi e femmine ( più maschi che
femmine, a dire il vero), cuori e coraggio e paure. Pugni, calci,
risate, grandi mangiate ed ancor più grandi bevute; tirar di
coltello e di spada; incontrarsi e scontrarsi; annusarsi,
conoscersi, stringere amicizie e litigare e ricomporre quelle
amicizie e farne di nuove. Ricordare volti e nomi e poi
dimenticarli. Lasciarsi alle spalle momenti di forti emozioni per
abbracciarne di nuovi.
Maschi e femmine ( più maschi che femmine, a dire il vero) che
hanno varcato questa porta bambini, ragazzi, giovani e, nello
scorrere degli anni, diventati giovani, adulti ed anziani. Alcuni
lo sono diventati calcando la pedana del Dojo, altri fuori di qui; alcuni insieme, a fare gruppo, per anni, per
decenni e tra loro chi ancora oggi, da un secolo al secolo dopo !! Altri, per qualche mese o per qualche
anno. Tutti, comunque, a fare, a costruire Z.N.K.R., a dare e a ricevere.
Una Scuola, la nostra, che non si spegnerà né tra un anno né tra dieci, perché ognuno di coloro che, per un
mese o per più di t e t a i, ne ha gustato il sapore, porterà questo sapore, questa sua esperienza, poco o
tanto, nella sua vita quotidiana; ne parlerà, poco o tanto, ai figli ed agli amici. Ne parlerà ricordando di
sudate ed alle a e ti, di otte date e otte p ese, e pa le à o u i a do, i u odo o ell alt o, di oi e di uesta i us ola “ uola di A ti Ma ziali O ie tali e Fo azio e Gue ie a . Che, così, nel lampo di uno
sgua do a i ato o ell alza si dista ato e disapp ova te di u sop a iglio, av à u a eve, evissi a vita, anche in chi non ci ha mai conosciuto né mai ci conoscerà.
Intanto, da quel lontano Settembre in cui iniziammo e
terminammo i lavori di stabilitura, pavimentazione,
impianto elettrico, verniciatura, insomma, quei lavori
che ci permisero di aprire la stagione 1984 – 1985, noi
siamo ancora qua.
Qua a p ati a e l A te del o atte e pe h i i seg i a stare al mondo. Stare al mondo come incessante
scoprirsi e trasformarsi: ogni vivere, ogni esperire
dell uo o, o ti ua e si a i his e solo a etta do di trasformarsi, anche rischiando di cadere o perdersi.
Questo numero di SHIRO, è interamente
illustrato con immagini del nostro
trentennio in via S. D’Orsenigo: 1984 - 2014
Domande, provocazioni ed incontri lungo la Via del guerriero
Per poi rialzarsi e proseguire la propria unica ed irripetibile esperienza che chiamiamo vita.
Così o e utata, ei de e i, la fo a, e o solo la fo a, della ost a p ati a. Dalla p ati a di u A te, di u o stile, alla i e a di u a si tesi t a le A ti, gli stili, fi o a ette e i p i o pia o l i dividuo, il p ati a te, he si fa gue ie o olui he sa sta e ei o flitti g azie al sape e del o atte e, del
confrontarsi. Una pratica che oggi è sfida al cambiamento, in cui ogni sequenza afferma le differenze e la
necessità di articolarle in modi nuovi e diversi. Una pratica in cui vive Un minimo di struttura per il
massimo di esplorazione , citando H. Duplan, che ci sarà strumento, habitat, per diventare adulti energici,
creativi, coraggiosi, profondamente vitali e desideranti. Individui che, come tutti e sin dalla nascita, sono
immersi in un contesto fatto da altro e da altri, in cui è deleterio e frustrante, fino a divenire patologico e
malato, agire finge do, agi e as he a dosi o p otegge dosi de t o ad u a atu a. L alt o, gli alt i, so o la prova vivente che noi esistiamo e co l alt o e gli alt i o possia o sfuggi e al o f o to. I izia do,
ohibò, a riconoscere i mille altri che ci compongono, che sono parte di noi, per avviare il processo di
riconoscimento e relazione con gli altri fuori di noi.
E pe uesto he og i i o tro / scontro è per
l i dividuo a he u uovo i o t o / scontro con se
stesso, u o asio e p eziosa pe app ofo di e, g azie alla elazio e o l alt o, anche la relazione e la
conoscenza di se stesso, con un occhio attento alle
proprie reazioni e cercando di individuarne le
motivazioni profonde. Così, il appo to o l altro,
gratificante o meno, carnale quanto emotivo tra botte e
spinte e sudori mischiati e sovrapposti, ma comunque
i dispe sa ile pe h l Io possa confrontarsi con la
realtà, servi à a iglio a e uell alt o appo to o e o vitale he pe og u o di oi il appo to o se stesso.
Dall effi a e a e o s azzotta si dei p i i a i, ad un autentico percorso di individuazione attraverso lo
scazzottarsi: Jutsu, pratica efficace ed efficiente, che si fa Do, Via di crescita per maschi e femmine adulti ed
autodiretti. E la Tradizione del samurai, nel terzo millennio, continua.
OSS!!
Tiziano Sensei
Ke
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via S. D’Orsenigo: 1984 - 2014
Kenshindo
Riprende la stagione Kenshindo, la stagione dell’acciaio. Riprende tra incroci pericolosi di lame affilate; scontrarsi e defilarsi rapido di bokken, spade d’allenamento; colpi definitivi e “giochi di mano” di ken mousse, la spada “morbida” che usiamo per fronteggiarci nel Gekken, la scherma libera. Sapore di pulsioni profonde che salgono in superficie, amaro in bocca. Mani che accarezzano strumenti di morte, di taglio irreparabile, senza possibilità di ritorno. Maschi e femmine immersi nel pericoloso percorso che porta alla nudità vera ed autentica, oltre una soglia i cui spifferi, prima, ci hanno solo fatto rabbrividire, ora,
ora che li abbiamo tutt’intorno, che ne siamo circondati, sono lingue acide ed acri. Lingue gelide, impassibili nell’ incessante loro tormentarci e spogliarci e mostrarci il volto oscuro dei demoni che ci abitano.
Percorso di “individuazione”, potremmo chiamarlo citando Jung. Ovvero percorso sulla via del chi sono, come mi relaziono e che ci faccio ogni giorno con questo mio vivere. Percorso di fatica e scontro continuo ove, attraverso l’arma letale, la ferocia indistinta dell’acciaio, ci interroghiamo senza sosta. Ed i fendenti, i tagli, fioccano sibilando. Il tagliente leggero si ferma a pochi centimetri dalla pelle di chi mi sta di fronte. Sguardi si incontrano. Falciata obliqua ascendente, mirando dall’anca alla base opposta del
collo. Falciata orizzontale a penetrare nelle costole. Movenze rapide, piccole e sinuose, acquattati come animali, predatori insaziabili. Poca, nulla forma, tantomeno posizioni ieratiche, statuarie, buone per una fotografia da rivista o per un’agiografia stanca e dissennata; posizioni e figure del tutto esposte agli attacchi avversari. Molta pratica di inganno e spazi da rubare, nascondendo i propri ed aggredendo quelli altrui. Molto lo stare insieme, occhi negli occhi e cuore contro cuore. Per poi, una volta terminata la caccia, ritrovarci in cerchio insieme: cerchio di guerrieri, di maschi e femmine combattenti. Cerchio di paure e debolezze, certamente, ma di tanto coraggio nel non negarli, di più, nel metterci mano e cuore e acciaio. Fino a spaccarlo quel cuore, perché la vitalità di ognuno ne esca copiosa.
Kenshindo, la Via dello Spirito della Spada: pratica aperta a tutti ma scelta da pochi.
Il corso: Due Venerdì al mese
I Seminari: Un Sabato pomeriggio al mese + un Residenziale a
Luglio
Gli Stage
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S. D’Orsenigo: 1984 - 2014
La Natura,
folgorante ed intenso luogo di accoglienza. Essa si concede in una vita vissuta che solo la pratica marziale sincera conosce nella sua purezza intatta. Nulla di essa appare invano, tutto ha un suo peculiare modo di apparire ma anche di sprofondare nell'invisibile. Un darsi, un comunicare inesauribile che coinvolge e suscita tutto il nostro essere, sensi ed immaginazione, cuore e respiro.
Il guerriero del Kenpo,
poeta del cuore e del gesto che si realizza nell'unità col mondo. Soddisfatto di sé, ma mai di sé tronfio, compie buone opere sorprendendo l'amico e lo sconosciuto a fare qualcosa di giusto. Energico ed entusiasta, generoso e propositivo. Coglie il ritmo delle cose e della vita.
Teatro
Marziale
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S. D’Orsenigo: 1984 - 2014
L’inizio fu il 1986. Forte delle mie esperienze lavorative di allora, che mi vedevano coinvolto in diverse attività culturali e tra queste il teatro per bambini e ragazzi ed il teatro di strada; stufo delle solite noiosissime dimostrazioni di Arti Marziali, con monotone sequenze di tecniche o assurde evoluzioni circensi, di bambini che picchiavano un adulto imbambolato, di cadute e leve e calci sparati a vuoto o su un compagno accondiscendente, di improbabili difese da coltello, di rotture di tavolette di balsa e … rotture di palle (!?), spostai la mia attenzione su un progetto: creare degli spettacoli in cui il linguaggio marziale e quello teatrale , musica e costumi , trucchi e maschere, si fondessero, avvolgendo il pubblico in atmosfere
intense ed emozionanti. Ciò avrebbe consentito all’Arte di “combattere” di confrontarsi e coniugarsi con altre , diverse manifestazioni artistiche. Prima fra tutte la danza e il teatro corporeo. Avremmo così ripescato null’altro che una Tradizione secolare , intercontinentale e culturale , per certi versi mitica: Ares , dio greco della guerra , venne istruito prima alla danza poi al combattimento; nella cosmogonia indù, divinità insieme guerriere e danzanti abbondano; nell’isola di Okinawa, arcipelago giapponese, patria del Kara – Te, come nelle isole delle Filippine, patria del Kali, le danze celano e trasmettono letali gesti guerrieri.
In questa mia proposta, trovai subito fertile sponda tra gli allievi più sensibili ed entusiasti di allora: Donatella, Giuseppe, Floriana, Fulvio e Fabio. Con loro e grazie al prezioso apporto di ognuno di loro, unitamente a chi si rendeva comunque disponibile a salire sul palco, demmo vita a spettacoli e performance di ogni genere, imparando a costruire costumi di scena e maschere in cartapesta, a truccare volti, a mixare musiche o a suonarle dal vivo. Lo Z.N.K.R. venne, in quel lontano 1986, invitato alla prima rassegna di “Teatro Danza” organizzata al Teatro di Porta Romana, a Milano, insieme a gruppi emergenti di danza come i “Sosta Palmizi” e ad una coreografa che è ancora oggi una delle principali interpreti del Teatro Danza italiano: Luciana Melis. Ci esibimmo in feste popolari, teatri, circoli culturali, scuole, parchi e piazze: Il teatro del Sole, il teatro della Quattordicesima ed il teatro di via Boifava a Milano; le palestre dell’università di Parma e le discoteche di Livigno e Milano; il circolo culturale “Il Garofano Rosso” a Milano e le piazze di Cinisello Balsamo, Sesto san Giovanni, Cesano Boscone; il
Palazzetto di pz. Stuparich a Milano, all’interno di una riuscitissima edizione della “Pasqua del Budo”, ed il palazzetto di Omegna, all’interno del triangolare tra le nazionali di Karate d’Italia, Austria e Germania; ecc. ecc. E i ricordi personali, qui, si fanno avanti prepotenti: lo sguardo allibito e le parole di sorpresa dell’importante politico locale ( una mia vecchia conoscenza) nel vedere me ed il mio “gruppo” irrompere sulla piattaforma galleggiante, all’Idroscalo, vestiti e truccati di tutto punto come “Tartarughe Ninja”; il fremito nel cuore mentre, mano nella mano con mio figlio Kentaro, un bimbetto di nemmeno dieci anni anche lui “attore marziale”, raccoglievamo gli applausi di oltre duemila persone assiepate sugli spalti e sul parterre, padre e figlio sommersi in un oceano di entusiasmo, grida e battimani; quel paio di allievi, un po’ sorpresi e un po’ tronfi di soddisfazione, nel firmare autografi a giovanissimi ammiratori. Per anni, mostrammo a un pubblico di diversa estrazione, a volte del tutto estraneo alle Arti Marziali, le nostre rielaborazioni di leggende asiatiche, le rivisitazioni di poesie e fiabe europee o autonome creazioni prodotte dagli allievi stessi. Ci fermammo negli anni ’90, complici l’uscita dalla Scuola di alcune delle menti più fervide e creative (Donatella e Floriana) e lo snodarsi della vita privata di ognuno che chiamava energia ed attenzione altrove,
Teatro
Marziale
Questo numero di SHIRO, è interamente illustrato con immagini del nostro trentennio in via
S. D’Orsenigo: 1984 - 2014
mentre i nuovi entrati allo Z.N.K.R., poco o nulla sentivano il fascino seducente e la ricchezza educativa di quest’esperienza. Ci fu un breve, improvviso risveglio e ci esibimmo, ormai negli anni 2000, nella prestigiosa Galleria Vittorio Emanuele, in piazza Duomo a Milano e, subito dopo, nella settecentesca corte di Villa Marazzi, a Cesano
Boscone. Poi, più nulla. E’ rimasto il Maestro Valerio, con il suo DAO, a mantenere viva e vegeta questa nostra esperienza. Lui, con i suoi allievi, ancora calca palcoscenici e piazze, strade e palazzetti sportivi, portando, in terra marchigiana, l’affascinante profumo di un’Arte guerriera che sa essere anche Arte d’intrattenimento, che sa incantare grandi e piccini dipingendo loro un
mondo fantasioso ed avventuroso. Un fare teatro in cui il nostro movimento , che è espressione , linguaggio, non è solo il contesto della narrazione ma è già di per sé stesso un testo narrativo. Perché muoversi, agire, è fare cultura.
Le Feste, il ritrovarsi, lo stare insieme
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in via S. D’Orsenigo: 1984 - 2014
Ogni occasione è buona per ritrovarsi, stare insieme, magari davanti ad una tavola bene imbandita., magari per qualche giorno di vacanza insieme. Che sia la “cena sociale” o il festeggiare un passaggio di “grado”, che sia un compleanno o un matrimonio. O, letto anche in un’altra chiave, ogni occasione particolare nella vita di ognuno, si ha piacere di condividerla. Si ha piacere di incontrare ed abbracciare chi, durante l’anno, ha sudato e gioito, ha faticato e ha sorriso con noi. Anche se costoro non c’entrano alcunché con i motivi specifici della nostra festa. Sono, però, individui con cui abbiamo fatto un tratto di strada, una strada in cui pugni e calci e bastonate sono lo strumento per “conoscere se stessi” e trasformarci. Allora, costoro sono compagni di un viaggio più grande che si chiama vivere. Compagni che, a volte, diventano veri e propri amici. Con cui cresciamo, dei quali vediamo nascere e crescere i figli, di cui conosciamo l’ingrigire dei capelli e lo spegnersi degli entusiasmi di fronte alle “ingiurie del tempo”, e poi il riprendersi improvviso, slancio di vitalità; con cui condividiamo il dolore
per il finire di una vita di coppia e la gioia e lo stupore per il nascere di una nuova coppia. Compagni di cui perdiamo le tracce per poi ritrovarli, un giorno, in autostrada o al supermercato. Compagni che riappaiono in pedana dopo anni o che vi portano i figli, perché anche loro gustino la gioia del fare marziale. Compagni che, purtroppo, capita che la vita li abbandoni per sempre. Compagni e, a volte, amici. Di quelli che non dimentichi mai.
Le Feste, il ritrovarsi, lo stare insieme
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Z.N.K.R. A.I.C.S.—C.O.N.I.
Scuola di Arti Marziali Orientali e Formazione Guerriera
Raduno di KENPO
Sabato 8 Novembre Milano
Hombu Dojo Z.N.K.R. v. Simone D’Orsenigo 3
ore 16.00 – 19.00
L’Arte del combattimento – bujutsu L’Arte del vivere in energia e salute – kiko
Conduce Sensei Tiziano Santambrogio 8° Dan Esperto di Arti Asiatiche del Confliggere e del Buon Vivere; Counselor Gestalt.
Segreteria: Cell. 338.288.14.21 - [email protected]
Corsi collettivi – incontri individuali – Corsi per Bambini -
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S. D’Orsenigo: 1984 - 2014
Kenpo Dalla millenaria Arte di lotta dei
guerrieri asiatici, lo studio del
combattimento totale con percosse, leve
articolari, proiezioni e lotta a terra. Una
intelligente dinamica del corpo al servizio
del “Guerriero di Pace”.
Kenshindo La spada, arma regina del samurai, attraverso:
Suburi, movimenti con fendenti di
spada
Tachiuchi Kata, esercizi in coppia
Tameshigiri, taglio su bersagli
Gekken, scherma libera
Wing Chun Boxing La fluidità e la devastante efficacia dell’Arte che fu di
Bruce Lee. Arte di autodifesa particolarmente efficace
per chi non possa contare su una grossa forza fisica,
attenta allo studio dell’energia interiore. Studio dell’uomo di legno e dei doppi coltelli.
Tai Chi Chuan Danza dolce e suadente, sa trasformarsi in una
feroce Arte di combattimento. Via di ricerca
interiore, splendida ricarica energetica, in grado di
donare benessere e proteggere la salute del
praticante.
Giovani e giovanissimi leoni del Kenpo
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in via S. D’Orsenigo: 1984 - 2014
Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti
la perdono intorno a te, dandone a te la colpa;
se riuscirai ad aver fede in te quando tutti dubitano,
e mettendo in conto anche il loro dubitare;
se riuscirai ad attendere senza stancarti nell'attesa,
se, calunniato, non perderai tempo con le calunnie,
o se, odiato, non ti farai prendere dall'odio,
senza apparir però troppo buono o troppo saggio;
Se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il
padrone;
se riuscirai a pensare senza che pensare sia il tuo
scopo,
se riuscirai ad affrontare il successo e l'insuccesso
trattando quei due impostori allo stesso modo
se riuscirai ad ascoltare la verità da te espressa
distorta da furfanti per intrappolarvi gli ingenui,
o a veder crollare le cose per cui dai la tua vita
e a chinarti per rimetterle insieme con mezzi di
ripiego;
Se riuscirai ad ammucchiare tutte le tue vincite
e a giocartele in un sol colpo a testa-e-croce,
a perdere e a ricominciar tutto daccapo,
senza mai fiatare e dir nulla delle perdite;
se riuscirai a costringere cuore, nervi e muscoli,
benché sfiniti da un pezzo, a servire ai tuoi scopi,
e a tener duro quando niente più resta in te
tranne la volontà che ingiunge: "tieni duro!";
Se riuscirai a parlare alle folle serbando le tue virtù,
o a passeggiar coi Re e non perdere il tuo fare
ordinario;
se né i nemici o i cari amici riusciranno a colpirti,
se tutti contano per te, ma nessuno mai troppo;
se riuscirai a riempire l'attimo inesorabile
e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi,
il mondo sarà tuo allora, con quanto contiene,
e - quel che è più, tu sarai un Uomo, ragazzo mio!
(R. Kipling)
La pagina di Renato
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Vado a reazione! Quando non agisco. A volte come un razzo, sparato verso obiettivi indotti. Altre come una molla, che rimanda meccanicamente la minima sollecitazione.
Il mattino, appena sveglio, mi accolgono forme, colori, suoni e profumi. Un sentire talmente fitto che pensieri e parole non bastano a descriverlo. Oggi mi soccorre Deepak Chopra, medico ayurvedico indiano, che in un’intervista dice: “La materia è coscienza organizzata, non il contrario.”
Io dove sono… Quando accadono disastri che imputo ad altri. Naufrago sopra un’isola deserta? A passeggio sulla luna? In letargo con ghiri e orsi? Mi esprimo d’adulto se accetto il fatto di non essere soltanto spettatore, ma agente responsabile, sempre e comunque. Osservo il prato dalla porta spalancata. Da poco ha smesso di piovere. Una goccia, appesa a un filo d’erba e accesa dal sole, basta a risvegliare impressioni, forse memoria di emozioni vissute, o magari soltanto immaginate. Bello è smarrirmi, scivolare nell’occhio dorato, lasciarmi cullare in una dimensione sospesa… E poi tornare qui, ancor meglio disposto al miracolo che splende e respira. “Se non riprendono i consumi non usciamo dalla crisi.” L’ha detto alla tv un Professorone bocconiano. E come si può contraddirlo? Chi ha la qualifica, supportata dal coraggio bastevole a indubbiare cotanta sicumera? Io no di certo. Ma se vesto i panni del buffone mi scappa una smorfia, se non di dissenso almeno di dubbio. Ma possibile che tutto lo studio, l’investimento, la convinzione, l’analisi, il riconoscimento, che approssimano il bocconiano all’eccellenza (figurarsi un Professorone) producano una “soluzione” da terza elementare? Anche se il vero genio sta nella semplicità, dotiamola almeno di una base di concretezza e applicabilità, almeno quando si tratta di economia reale. E poi, dico io, che smessi i panni del buffone vesto quelli di chi non si prende (e di rimando non viene preso) troppo sul serio, mi rifiuto di credere che una scienza disponente quale l’economia viaggi sul solo binario produzione - consumo. Che poi si è scoperto un binario morto, dato che, produci e consuma, si va esaurendo anche il pianeta. Quindi, caro il mio bocconiano, che hai tanto studiato e sai meglio di me che un problema ha diverse soluzioni, archivia i “sacri testi” e abbraccia la tua scienza, interpretala, non subirla o svilirla ad assioma. Immergersi non è annegare, perciò perlustra, nuota, da baccalà fatti salmone e risali la fiumana di cifre fino al mare delle opportunità, dove dar luce alle tue, magari inedite e fantastiche… Ma… Se ancora insisti a pontificare con i numeri… Fila un po’ a cimentarti con quelli da circo. Con la mente perseguo a fatica la semplicità ma, quando tutto il mio esistere si fa accogliente, mi riconosco felice nonostante tutto. Renato
VOCI DAL DAO SAN BENEDETTO DEL TRONTO
VOCI DAL DAO SAN BENEDETTO DEL TRONTO
Dai valore ad ogni momento che vivi.
Ieri ?? STORIA - Domani?? MISTERO.
E per questo che esiste il PRESENTE!!
Ricorda ancora, il tempo non ti aspetterà. Dai valore ad ogni momento a tua disposizione.
Lo apprezzerai ancor più se potrai viverlo per te, per la tua crescita, per la tua armonia, la tua consapevolezza
E, come ormai grande tradizione, ogni occasione è buona per conviviare in compagnia di buon cibo e bevande.
E quale altra occasione se non il mio compleanno?
E così i ragazzi mi hanno creato una meravigliosa serata a sorpresa e godere, così, ancora una volta, dei piaceri
del vivere il gruppo
Grazie ragazzi, grazie per il vostro Cuore.
Oss!!
Valerio
OMBRA DI LUNA In questi ultimi mesi non ho esitato a scegliere ed ora sto continuando a decidere cosa voglio come donna. Ogni momento è una scelta, una tappa di morte-rinascita.
Con la praticata al DAO sto imparando a conoscere come stanno veramente le cose, a non mentire a me stessa. Lotte interiori che portano una lenta metamorfosi che mi conduce verso l'accettazione della mia essenza femminile. Lentamente, molto lentamente, sta uscendo la vera forza che mi appartiene in quanto donna: la capacità di accogliere, proteggere, nutrire e generare. A tratti assaporo che posso scegliere se divorare o donare ricchezza.
Il mio katana si chiamerà Ombra di Luna e mi accompagnerà nel percorso di riconciliazione-trasformazione- integrazione della mia parte femminile, ora mutilata e sottomessa, a quella maschile. L'ombra non mi fa paura, a volte ancora la temo, ma ora la conosco! La luna muove il sapere femminile verso la sua essenza che è intuizione emotiva, saggezza che deriva dal cuore. Ombra di Luna mi guiderà oltre l'ignoto ed oscuro abisso, con lo sguardo fiero, proteso in avanti, verso la bellezza della rinascita. Pronte ad uccidere potere, arroganza, egoismo ed interesse possessivo per rendere possibile veramente che sia io quella a vivere.
Con il cuore ringrazio Valerio, guida paziente e tenace che nonostante le mie cadute è sempre presente, ed a Simona, che in pedana sa sbranare ma anche accogliere. Oss!! Argisa
VOCI DAL DAO SAN BENEDETTO DEL TRONTO
VOCI DAL DAO SAN BENEDETTO DEL TRONTO
. E così sono 9 ..
Eh si, quest anno fanno 9 anni che ho varcato per la prima volta la porta del DAO Settembre 2005.Sembra un secolo fa! Se chiudo gli occhi e ripenso a questo percorso marziale e di vita, mi sento invasa dalle Emozioni, mi sento piena dentro, arricchita .molto più ricca di com ero prima di conoscere il DAO.
Ricordo le parole del Sensei Valerio fin dai primi giorni che frequentavo il dojo .qualcosa del tipo quello che facciamo qui, non deve finire qui; ma ve lo dovete piano piano portare fuori, nella vostra vita di tutti i giorni
E così è stato ..A partire dal respiro (chi l avrebbe mai detto che da adulta avrei modificato in meglio la mia respirazione, imparando piano piano ad abbassare i battiti cardiaci e ad ossigenarmi meglio?), dall ascolto del proprio corpo (le mie tensioni, i miei bisogni .ed apprendendo piano piano che questi bisogni vanno esplicitati e non soffocati dentro di me), dall ascolto degli altri (cercando di allenare e sviluppare sensibilità), al godere di ogni singolo momento (proprio il gusto di Godersi quello che si sta facendo e vivendo, quello che si sta mangiando con tutti i suoi sapori).
Imparare a Stare in un Gruppo e vivere il Gruppo stesso .. Apprezzare ancora di più la Natura ed il contatto con la stessa assaporarne gli odori, ammirarne i colori e trarne energia.
E poi .In pedana e fuori dalla pedana .ci può stare di cadere, ma bisogna sempre rialzarsi!
Quante volte sono sfuggita con lo sguardo, quante volte la mia testa era bassa in segno di sottomissione, quante volte la paura, il timore di non essere all altezza mi hanno condizionato .quante volte ho perso solo perché IO non c ero!!! Ed allora ecco che ho imparato invece ad alzare la testa, lo sguardo, .Ora ci sono .occhi negli occhi . E così mi alleno a stare nel conflitto .. nella giungla quotidiana che è la vita ed io non voglio certo essere la preda!
Ed ancora .. un atteggiamento propositivo verso il cambiamento in fondo, tutto è mutevole e chi si ferma è perduto Nelle arti marziali, come nella vita, occorre sapersi adattare alle situazioni così come vengono e sfruttarle a proprio vantaggio .Essere in movimento continuo mi viene in mente il lavoro sui femori che stiamo approfondendo da un po di tempo e sul fatto che i femori dovrebbero essere appunto in movimento continuo, proprio come quando si va in bicicletta .. La vita è come andare in bicicletta: se vuoi stare in equilibrio devi muoverti (Albert Einstein)
Se chiudo gli occhi e ripenso a tutti questi anni, sento come se non riuscissi a contenere dentro di me l enormità che questo percorso mi ha dato e che non riesco a riassumere in poche righe .. ciò che, con tutto il bene e l amore possibile , non mi hanno dato i miei genitori ed i miei affetti più cari (per non parlare della scuola, delle istituzioni, della società).
E per questo che mi sento di dare un enorme GRAZIE in particolare al mio Sensei Valerio, che da 9 anni con tanta pazienza mi sta guidando in questo percorso soprattutto di scoperta/riscoperta di me stessa, nonché al DAO con tutte le persone che ne hanno fatto parte in questi anni, al Sensei Tiziano ed a tutti i compagni dello Znkr. Grazie per avermi arricchito! Oss!! Simona
Questo numero di SHIRO, è interamente illustrato con immagini del nostro trentennio
in via S. D’Orsenigo: 1984 - 2014
La vita interiore non
segue un binario
prefissato, né una logica
precostituita. Non ci
sono regole alle quali
ognuno debba ispirarsi.
Persino i valori
considerati universali
possono essere delle
gabbie. La spiritualità è
azione nella materia, è
rischio, è coraggio. Il
Ricercatore si mette in
gioco continuamente,
consapevole della
continua possibilità di
sbagliare. L’errore è alla base della Conoscenza.
La spiritualità non è fatta
di paradisi, di serene
meditazioni, di ritiri che
portano lontano dal
o do. E’ proprio il contrario: il guerriero
non trova una pace
stabile. Ma la sua forza
sta nella capacità reale
di accogliere tutto ciò
che di volta in volta fa
parte della sua vita.
(R.M. Sassone)
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Questo numero di SHIRO, è interamente illustrato con immagini del nostro trentennio
in via S. D’Orsenigo: 1984 - 2014
Questo numero di SHIRO, è interamente illustrato con immagini del nostro trentennio
in via S. D’Orsenigo: 1984 - 2014
Questo numero di SHIRO, è interamente illustrato con immagini del nostro trentennio
in via S. D’Orsenigo: 1984 - 2014
Stille Nacht
Il Natale, dal latino “natalis”, ovvero relativo alla nascita, è festa comune a diverse religioni
e culture ed è, insieme al solstizio d’inverno, origine di molte “nascite” illustri di dei ed eroi
nelle culture di ogni epoca e di tutto il mondo.
E’ il momento in cui, quando la notte diviene
padrona e il buio totale, l’uomo mantiene accesa la fiamma della sua personale fede,
che, all’alba, diverrà trionfante. E’ momento di silenzio e raccoglimento, in cui
l’uomo rivede il suo percorso interiore e regola ritmo e scelte per aggiustare il suo cammino di
individuazione.
E’ momento di dono agli altri di ciò che si è ora, perché l’uomo, nel dono, si manifesta agli altri per quello che è e, nel contempo, a questi
altri mostra quali sentimenti prova verso di
loro.
E’ simbolico momento di conflitto interiore ed esteriore per “nascere” e capire come e dove andare lungo il percorso del vivere.
Per questo, è momento fondamentale per ogni guerriero (“colui che sa stare nei conflitti”) a cui spetta il compito di formarsi, attraverso la lotta, al dono della relazione.
Martedì 23 Dicembre 2014
ore 19,30 – 21,30
Sarà, come da Tradizione, l’incontro tra guerrieri del Kenpo, immersi nel silenzio e nell’oscurità della notte, tra le mura della nostra Casa/Scuola
di formazione.
Honbu Dojo via Simone D’Orsenigo 3. Milano
Conduce l’incontro Tiziano Santambrogio Sensei Esperto di Arti Asiatiche del Confliggere e del Buon
Vivere; Counselor Gestalt. Sito: www.tizianosantambrogio.it
Blog: http://tiziano-cinquepassineldestino.blogspot.com -
Sito Scuola: www.znkr.it
Z.N.K.R.
Scuola di Arti Marziali Orientali e Formazione Guerriera
Z.N.K.R. Scuola di Arti Marziali Orientali e Formazione Guerriera
Kenpo – Kenshindo – Wing Chun Boxing – Tai Chi Chuan
Da più di trent’anni lo Z.N.K.R. opera sul terreno della formazione
guerriera, della formazione al saper stare nei conflitti.
Utilizzando principi e strategie di alcune delle più letali arti
del combattimento, l’adepto intraprende un percorso di crescita
e trasformazione che potrà essere radicale.
Il saper stare di fronte ad uno o più aggressori, diverrà, nella
vita privata e nelle relazioni sociali, capacità di conoscere se
stesso e le leggi del mondo; capacità di affrontare il mutare
delle cose integrandole nel suo personale evolversi; capacità
di proporsi come protagonista entusiasta, coraggioso, ottimista
e socievole.
La formazione nel Dojo e negli allenamenti all’aperto, a
stretto contatto con la natura, si avvale di giochi individuali,
di coppia e di gruppo, in cui solo la comunione delle reciproche
risorse e scarsità porterà a risultati eccellenti. Così il
praticante sceglierà sempre la via della collaborazione.
L’energia più profonda, l’istinto essenziale, la magicità come
potenza su se stessi e sul mondo, sono le caratteristiche di un
Guerriero formatosi allo Z.N.K.R.
SHIRO Periodico dello Z.N.K.R.
Coordinamento redazionale
Tiziano Santambrogio
In copertina:
Uno dei primi volantini della Scuola,
ad opera dell’amico, ed allora ex allievo,
Piero
Ogni individuo
è una risorsa
Z.N.K.R. Milano v. Simone D’Orsenigo 3
Tiziano Santambrogio
Arti Marziali Sensei e Counselor Gestalt
Gli Erranti Milano v. Labeone 4
M° Giuseppe Lombardo
DAO San Benedetto d. Tronto (AP)
M° Valerio Giordano
Siamo su internet
http://www.znkr.it/
SHIRO
Scuola di Arti Marziali
Orientali
e
Formazione Guerriera.
Poche persone hanno il coraggio delle pro-
prie azioni. Ma pochi fra i pochi possiedono
il coraggio dei propri pensieri.
Contatti:
La Scuola: Segreteria: cell. 338.288.14.21 - mail: [email protected]
Tiziano: cell. 339.415.13.69 mail: [email protected]