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ci sara da correre
Sabato sera, anzi non ha importanza che giorno siama questa notte sarà un'altra storia di polizia
E ci sarà da correredove fa freddo e piovedove qualcuno al telefono grida che ha voglia di farla finitaPerché una cosa è un bel sogno e un'altra cosa è la vita, è la vita
E ci sarà da correre dove la musica è senza colpadove la colpa è anche della roba ne circola molta
Blu di pantera, anzinon si sa bene qual è il coloreanche la gente di qua scambia la morte con il folklore
E ci sarà da correre dove fa caldo eccomedove gli umori del dopo partita si sfogano a botte con i bastonistorie di palle e di pallonidell'idiozia impunita impunita
E ci sarà da correreDove il coltello manda un baglioremisto d'Africa, d'Asia, d'Europa
di rabbia e furore
Ragazza baby non identificatal’avranno ammazzata per stradae qualcuno dirà che sembrava solo addormentata
E ci sarà da correre dove spunta l’albacontro la notte ormai svanita, a quel punto davvero finita
Perché il buio è una cosa e un’altra cosa è la vitaPerché il buio è una cosa e un’altra cosa è la vita
e tutto cielo
Sognai di scrivereuna grande storia di libertàdi verità sicuradi coraggio che non assomigliasse troppo alla pauraCi ho provato invano
Le nuvole passanole stelle s’accendonoqualche angelo atterraa mettere pace dove c’è guerra
Le nuvole passanoil sole si liberamentre ricordo e ripensoai segreti che porto dentro
È tutto cielo Quello che vedodalla finestra di casa miaè fantasia, fantasia
Sognai di scrivereuna grande storia che fosse una novitàma ci ho rinunciato prestoho ripiegato e sono ritornataa questo amore da vivere così com’è E com’è sempre stato
Le nuvole passanole stelle s’accendono qualche angelo atterraa mettere pace dove c’è guerra
Le nuvole passanoil sole si liberamentre ricordo e ripensoai segreti che porto dentro
È tutto cieloQuello che vedodalla finestra di casa mia è fantasia, fantasia
avere fameavere sete
Avere fame avere sete,
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farsi la bocca mangiando un prete avere in mente l’amore osceno, ma per pudore mordere il freno dare la colpa di tutti i maliai pregiudizi psicosociali cambiare idea dimenticare barcamenarsi per galleggiare
Ridere forte da gran signoreda un capo all’altro del tuo dolore dare la vita senza morireper un’idea che può abortire mettere il seme sotto la neveper fare pane come si deve prendere esempio dall’animale per un amore meno bestiale
Avere gli occhi per non vedere avere senno per non sapere ammutolire per dialogare alzare dighe per dilagareti specchi meglio nella sua pelle che nella luce di tante stellee poi lavarsi in un ruscelloma è già palude non è più quello
il provinciale
Sono partiti tutti sono partiti i soldinon è partito il mare perché non lo può fare
Sul treno lungo e pieno
la vita torna a casa torna grigial’estate l’ho in valigia
Si può soffrire in pacechi vuoi che se ne accorgasi può rimuginare e poi dimenticare
Mi passano davanti stazioni attraversateun po’ come le storie che ho solo immaginate
È come se tornassi a vivere in un mondo inconsistenteche sembra e non è niente
Mi sento un provincialeche per andare via durante tutto l’anno ha fatto economia
La stanchezza ce l’ho e la luna anche, proprio quello che ci vuole per sentirsi quasi male
I problemi li ho e le voglie ancheproprio quello che ci vuole per sentirsi male
Avrò da ricordarenei mesi dell’invernoper qualche amico ottuso sarò un padre eterno
E mentre gli racconto chi c’era veramente e chi non c’eraritorna primavera
È come se tornassi a vivere in un mondo inconsistenteche sembra e non è niente
Mi sento un provincialeche per andare via durante tutto l’anno ha fatto economia
La stanchezza ce l’ho e la luna anche,proprio quello che ci vuole per sentirsi quasi male
I problemi li ho e le voglie ancheproprio quello che ci vuole per sentirsi male
progetto
Uomo per bene serio e correttosì che lo sogni il suo corpo perfetto sì che ci andresti a curiosarepadre all’antica padre esemplare
L’hai nel pensiero tutto il progetto dal primo bacio fino al suo lettoProgetto progetto progetto
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Caro ragazzo cocco di mammati bruceresti alla sua fiammaper farti uomo non c’è che lei solo lei...nient’altro che lei
L’hai nel pensiero tutto il progetto dal primo bacio fino al suo lettoProgetto progetto progetto
Sotto l’altare del suo Signore qualcuno prega con più dolorec’è solo nebbia nella sua mente l’anima e il corpoil tutto il niente
Ci fosse invece anche l’amore un po’ di pace da ritrovarequalcuno ha parlato di amare l’amore l’hai preso in parolama hai fatto un errore
E prima di andare in un mondo lontano hai chiesto perdono di essere uomo
sacco a pelo
Stanotte me ne vadodall’intero mondo se chiami non rispondoneanche a te
e voglio fare l’albanel mio sacco a pelo mi sdraio sotto il cielo e sto con me
E incomincio a pensarese tu vali davvero la vita che ho spesoo se prendo un abbaglio amandoti troppo se sbaglio, se sbaglio
E mi metto a covare eccellenti pazzie, favolose utopie a cercare gli errori col senno del dopo...e lo scopo
E poi salto il presente per andare all’indietro lontano nel tempoquando sei di cristallo e si vedono i sogni che hai dentro
Stanotte mi riposo con soddisfazione il torto e la ragione li lascio a te
Io torno a funzionarecome un principianteche sono un dilettante sìlo so da me
E non bado alle ombre che mi vengono dietroalla luna di vetro a una mezza paura
che striscia in sordina meschina meschina
Poi c’è il grande finaledelle idee contorte e si apron le porte alla luce che può ritornare a sorpresa inattesa
E mi lascio dormire senza essere stanca senza te al mio fiancoper cuscino le mani aspettando che torni domani
Stanotte me ne vadodall’intero mondo se chiami non rispondoneanche a tee voglio fare l’albanel mio sacco a pelo mi sdraio sotto il cielo e sto con me
tempi politici
Tempi politici di ogni promessa senza futuro tempi difficili per chi non accetta che il gioco sia duro
Quello che spende e quello che avanzal’uomo di sempre chiede speranzala dignità delle opinioni
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la verità senza illusioni
E quando una notte il sonno non vienepuò capitare di stare lì svegli svegli a pensare gli ho dato il voto è suo dovere di provvedere
Svegli a pensare io gli ho creduto faccia il piacere di dimostrareche posso star meglio...
Tempi politicisacralità delle memorietempi difficili teniamoci stretti le nostre glorie
Ma il peso enorme di altre storie perché tacere rosse del sanguevecchie ferite che bruciano ancorarosse le bocche che ai baci si offronorosse le sere che azzurro promettono
e quante le rosse le rosse bandierebandiere al sole più quelle al vento bandiere vere, da raccontarecome il passatocome il passato da interrogare da non temere se furono nere...
non voglio essere
Non voglio essere la bambola da mettere nell’angolo
a decorare il tutto nel torbido salottodelle tue manie senza qualità
Non voglio essere l’enigma più sotisficato che tu hai già spiegato con facilità
Che ci faccio qui, cosa non sapreinon vorrei così, io no, io no
Non voglio essere quel mobile che specchia la tua lineadi uomo indifferentela chiacchiera pungentedei ricevimenti dati il giovedì
Non voglio essere un bel quadro di malinconia che fa tappezzeria inchiodato lì
Che ci faccio qui, cosa non sapreinon vorrei così, io no, io no
Non voglio essere l’epilogo dei tuoi umori fragilida scaricarmi addossoil fido compromessodove rifugiarti se ti senti giù
Non voglio essere nient’altroche la mia persona di più che la poltrona su cui dormi tu
wagon lits
Sei proprio tu, non mi guardare nopotresti abbagliarmi con quegli occhie far sentire meno le mie ginocchia
ti devo dare ancora qualche cosacombinazione il mio cervello dice nose vuoi puoi fumare, se vuoi mi puoi spogliare
Wagon lits far l’amore quivuol dire eccitazione, vuol dire crepare d’emozionevuol dire attraversare il cuore a gran velocità
Wagon lits far l’amore quivuol dire confusionevuol dire non stare in equilibriovuol dire perdere energia a gran velocità
Wagon lits Wagon lits
So che sei sposatosei innamorato no?Se vuoi ti parlerò di nostro figlioe grande è la meravigliaSai che ti assomiglia proprio tanto?
Che cosa faccioho un amante, due, non sodire altro non si puòte lo assicuro no
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il testamentodi tito
Non avrai altro Dio all’infuori di mespesso mi ha fatto pensaregenti diverse venute dall’estdicevan che in fondo era ugualeCredevano a un altro diverso da tee non mi hanno fatto del malecredevano a un altro diverso da tee non mi hanno fatto del male
Non nominare il nome di Dionon nominarlo invanocon un coltello piantato nel fiancogridai la mia pena e il suo nomeMa forse era stancoforse era troppo occupatoe non ascoltò il mio nome doloreMa forse era stanco, forse troppo lontanodavvero lo nominai invano
Onora il padre, onora la madree onora anche il loro bastonebacia la mano che ruppe il tuo nasoperché le chiedevi un bocconequando a mio padre si fermò il cuorenon ho provato dolorequando a mio padre si fermò il cuorenon ho provato dolore
Ricorda di santificare le festeFacile per noi ladronientrare nei templi che rigurgitan salmidi schiavi e dei loro padroni
senza finire legati agli altarisgozzati come animalisenza finire legati agli altarisgozzati come animali
Il quinto dice: Non devi rubaree forse io l’ho rispettatovuotando in silenzio le tasche già gonfie di quelli che avevan rubatoma io, senza leggerubai in nome mioquegli altri, nel nome di Dioma io, senza legge rubai in nome mioquegli altri, nel nome di Dio
Non commettere atti che non siano puricioè non disperdere il semeFeconda una donna ogni volta che l’amicosì sarai uomo di fedepoi la voglia svanisce e il figlio rimanee tanti ne uccide la fameio forse ho confuso il piacere e l’amorema non ho creato dolore
Il settimo dice: Non ammazzarese del cielo vuoi essere degnoguardatela oggi questa legge di Diotre volte inchiodata nel legnoguardate la fine di quel Nazarenoe un ladro non muore di meno
guardate la fine di quel Nazarenoe un ladro non muore di meno
Non dire falsa testimonianzae aiutali a uccidere un uomolo sanno a memoria il diritto divinoe scordano sempre il perdonoho spergiurato su Dio e sul mio onoree no, non ne provo doloreho spergiurato su Dio e sul mio onoree no, non ne provo dolore
Non desiderare la roba degli altrinon desiderarne la sposaDitelo a quelli, chiedetelo ai pochiche hanno una donna e qualcosanei letti degli altri già caldi d’amorenon ho provato doloreL’invidia di ieri non è già finitastasera vi invidio la vita
Ma adesso che viene la sera ed il buiomi toglie il dolore dagli occhie scivola il sole al di là delle dunea violentare altre nottiio, nel vedere quest’uomo che muoremadre, io provo doloreNella pietà che non cede al rancoremadre, ho imparato l’amore
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RINGRAZIAMENTI
Sono tante le persone che devo ringraziare per questo disco e inizio dalla famiglia.
Mio padre, Corrado, che ha scritto le più belle musiche che si possano cantare, suonare e ascoltare e per essere, per sempre, il miglior papà del mondo.Mio zio Camillo, per i suoi testi acuti, intelligenti, emozionanti.Mia mamma Liana, che oltre ad essere una mamma incredibile è quella che per prima mi ha insegnato cosa voglia dire cantare.
Gli amici e splendidi musicisti che hanno messo talento e anima in questo lavoro: Antonello Saviozzi, Andrea Farinelli, Simone Cavallaro, Max Repetti, Lorenzo Poli, Mattia Bigi. Alberto Callegari, arrangiatore, direttore artistico, amico. Yuston, per il costante supporto creativo e Sergio Nachira per il suo cuore tenero.
Gli amici del cuore: Maria Gioia, Paola, Valentina, Antonio, Ales-sandro, Mino, Chiara Ferri.Marina Mazzoli per i suoi meravigliosi scatti.I Misfatto e Gaby con cui condivido musica e passioni da tem-po.
Coloro che con affetto hanno salutato il mio papà in un memo-rabile concerto: Marco Rancati, Claudio Patti, Irene Fornaciari, Roberto Tiranti, Marco Orsi, Sergio ”Moses” Moschetto, Giò Fascella, Paola Lopane, Roberto Barocelli, Misfatto.
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e tutto cieloMusica: Corrado e Melody Castellari - Testo: Camillo CastellariEdizioni: Taitù MusicBatteria: Andrea Farinelli - Basso: Simone Cavallaro - Piano: Max RepettiChitarre: Corrado Castellari e Antonello Saviozzi - Cori: Melody Castellari
avere fame avere seteMusica: Corrado e Melody Castellari - Testo: Camillo CastellariEdizioni: Taitù MusicBatteria: Andrea Farinelli - Basso: Simone Cavallaro - Piano: Max RepettiChitarre: Corrado Castellari e Antonello Saviozzi - Cori: Melody Castellari
ci sara da correreMusica: Corrado e Melody Castellari - Testo: Camillo CastellariEdizioni: Taitù MusicBatteria: Andrea Farinelli - Contrabbasso: Mattia Bigi - Tastiere: Max RepettiChitarre: Corrado Castellari e Antonello Saviozzi - Cori: Melody Castellari
il provincialeMusica: Corrado e Melody Castellari - Testo: Camillo CastellariEdizioni: Taitù MusicBatteria: Andrea Farinelli - Basso: Simone Cavallaro - Piano: Max RepettiChitarre: Antonello Saviozzi - Cori: Melody Castellari
progettoMusica: Corrado Castellari - Testo: Camillo CastellariEdizioni: Taitù MusicBatteria: Andrea Farinelli - Basso: Lorenzo Poli - Piano: Max RepettiChitarre: Antonello Saviozzi - Cori: Melody Castellari
sacco a peloMusica: Corrado Castellari - Testo: Camillo CastellariEdizioni: Universal Music Publishing - Wiz Music Edizioni MusicaliBatteria: Andrea Farinelli - Basso: Simone Cavallaro - Piano: Max RepettiChitarra: Corrado Castellari - Tastiere: Max Repetti - Cori: Melody Castellari
tempi politiciMusica: Corrado e Melody Castellari - Testo: Camillo CastellariEdizioni: Taitù MusicBatteria: Andrea Farinelli - Basso: Simone Cavallaro - Tastiere: Max RepettiChitarre: Corrado Castellari e Antonello Saviozzi - Cori: Melody Castellari
non voglio essereMusica: Corrado Castellari - Testo: Camillo CastellariEdizioni: Universal Music Publishing - Wiz Music Edizioni MusicaliBatteria: Andrea Farinelli - Basso: Simone Cavallaro - Piano: Max RepettiChitarre: Antonello Saviozzi - Cori: Melody Castellari
wagon litsMusica: Corrado Castellari - Testo: Cristiano MalgioglioEdizioni: Peermusic Italy - Crisler Music PublishingBatteria: Andrea Farinelli - Basso: Mattia Bigi - Piano: Max RepettiChitarre: Antonello Saviozzi - Cori: Melody Castellari
il testamento di titoMusica: Corrado Castellari e Fabrizio de Andrè - Testo: Fabrizio de AndrèEdizioni: Universal Music PublishingBatteria: Andrea Farinelli - Basso: Simone Cavallaro - Piano: Max RepettiChitarre: Antonello Saviozzi - Cori: Melody Castellari