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SISTEMI ORGANIZZATIVI COMPLESSI16 ottobre 2013
Roma 24 settembre- 11 dicembre 2013 C.d.L magistrale: Comunicazione d’impresa 2° anno 9 crediti (inclusi crediti Laboratorio)Orario:
Martedì 11-13 Aula Bianchi Bandinelli?
Mercoledì 12-14 “(Aula diventerà Blu1 dal 14 ottobre) E-mail: [email protected] Stanza B12 Via Salaria113, tel.: 06 49918446-
ricevimento mercoledì 15.30-17
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2°Obiettivo del corso
comprendere i significati del concetto di organizzazione,
le configurazioni che essa può assumere in relazione al contesto di riferimento e alle finalità perseguite,
Le prospettive di sviluppo delle organizzazioni Le prospettive di trasformazione del contesto
organizzativo sia locale che globale. conoscenze utili alla progettazione e all’analisi
di sistemi organizzativi più o meno complessi.
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II parte del corso
analisi della progettazione aziendale → Mintzberg, La progettazione dell’organizzazione aziendale Il Mulino 1996 (ed. orig. 1983)
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ORGANIZZAZIONE
attività sistema struttura
Attività per stabilire relazioni tra persone e cose per raggiungere uno scopo
Sistema sociale risultante dall’attività organizzativa
struttura delle relazioni formali e
codificate
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Le 3 questioni su cui si dibatte in tutto il XX secolo (Bonazzi, Storia del pensiero organizzativo,2002):
Industrialetecnologia / consenso (1903 Taylor - 1990 produz. snella)
Burocraticafunzione delle norme / strategie dei soggetti (1904 Weber- Mintzberg 1983)
organizzativadecisioni / risorse (1937 Parsons ….)
Segue prospetto: Mintzberg chiude burocratica
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Prospetto Bonazzi
Mintzberg nella quest. Burocratica, ma con legami con quella organizzativa
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MINTZBERG secondo Bonazzi
presenta uno schema pluralistico ≈ una summa critica delle acquisizioni emerse negli ultimi trent’anni di dibattito. Bonazzi, lo mette a conclusione della Questione burocratica (funzione delle norme-strategie dei soggetti), perché Mintzberg individua 3 punti fermi nel lungo dibattito sulla burocrazia
1. La pluralità delle forme organizzative 2. Impossibilità di eliminare la burocrazia tradizionale 3. Si può trovare un ordine nei progetti organizzativi
Punti che aprono alla questione organizzativa (decisioni/risorse)
L'organizzazione è condizionata dalle dimensioni Dalla complessità della tecnologia Dal grado di prevedibilità dell'ambiente
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Mintzberg: approccio contingente
Non quale teoria è più corretta ma In quali condizioni le diverse teorie sono più
efficacilibro come un pranzo
Aperitivo Cap1 parte da 2 concetti base (divisione del lavoro e coordinamento)
Antipasti Cap.2-5 analisi variabili organizzative
Cap.6 analisi nel contesto dei fattori situazionali
Piatti forti Cap.7-12 le 5 configurazioni
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Henry Mintzberg, La progettazione aziendale,Il Mulino,1996 Può essere considerato ormai un classico
della sociologia dell’organizzazione Libro rivolto a manager, consulenti Riscrittura di “The Structuring of
Organizations” sintesi di molte ricerche sul campo spesso anche contraddittorie per capire:
Che cosa sappiamo sulla progettazione organizzativa?
Che cos’è più importante per un’efficace progettazione dell’azienda
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Gli elementi di base della progettazione organizzativaUn laboratorio di ceramica che si allarga fa nascere 2
esigenze fondamentali ed opposte ↓ ↓
Divisione del lavoro coordinamentoDa Taylor fino anni ’50 si è pensato che esiste un solo
modo per progettare un’organizzazionePoi si è rovesciato il discorso. l’azienda è fatta di elementi
indipendenti:pianificazione e arricchimento compiti3° possibilità: armonia e coerenza interna dell’org
devono tener conto della situazione:↓ ↓ ↓ ↓Dimensione, età, tipo di ambiente sistema tecnico
NB anche questi ultimi possono in parte essere scelti
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Meccanismi di coordinamento la colla che tiene insieme l’azienda
a) Adattamento reciprocob) Supervisione direttac) Standardizzazione= coordinamento,
prima di iniziare l’attività, di:1. contenuti/ processi di lavoro (es. pasticcere
con disco rotante /catena di montaggio)2. Capacità/ input (es. medico la cui
formazione standardizza i processi e i risultati e il coordinamento
con un altro specialista1. Risultati/output( tassista)
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Manager analisti, operatorie tipo di coordinamento
Operatori (o nucleo operativo)= chi produce beni o servizi→se pochi adattamento reciproco, se molti serve
Vertice strategico = 1 manager →supervisione diretta → + managers se l’azienda cresce: Linea intermedia
Analisti che progettano la standardizzazione (tecnostruttura) o
Staff di supporto (es: ufficio legale o mensa)
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5 configurazioni o tipi puri(cfr fig.precedente: ogni parte è centrale per una configurazione )1. struttura semplice: base (nucleo operativo)
+ vertice strategico2. burocrazia meccanica: base +
tecnostruttura + vertice3. burocrazia professionale: base + staff +
vertice4. struttura divisionale: base + livello
intermedio (linea intermedia) + vertice5. adhocrazia: non gerarchica, solo staff o
gruppi di lavoro
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Tesi centrale Mintzberg
Servono solo poche configurazioni (5 o +)
Per spiegare l’organizzazione delle aziende efficaci
O diagnosticare i problemi di quelle inefficaci
Configurazione ≈= tipologia organizzativa che mette in relazione 5 meccanismi di coordinamento con 5 parti fondamentali dell’organizzazione
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Lavori di gruppo 2013
Vogliamo confrontare i lavori del Forum Ambrosetti di Cernobbio che raduna l’elite internazionale a settembre a un dato anno (2003-2013) con le controproposte della società civile e/o di studiosi Sui lavori di Cernobbio prevalentemente a porte chiuse, ci sono alcune relazioni e alcuni articoli di giornale
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Contro Cernobbio di Sbilanciamoci! Chi è Sbilanciamoci! Dal 1999, oltre 48 organizzazioni della società civile si
sono unite nella campagna Sbilanciamoci! per impegnarsi a favore di un’economia di giustizia e di un nuovo modello di sviluppo fondato sui diritti, l’ambiente, la pace.
La campagna Sbilanciamoci! propone ed organizza ogni anno attività di denuncia, di sensibilizzazione, di pressione, di animazione politica e culturale affinché la politica, l’economia e la società si indirizzino verso la realizzazione dei principi della solidarietà, dell’uguaglianza, della sostenibilità, della pace.
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La campagna Sbilanciamoci!
Presupposto: è necessario cambiare radicalmente la prospettiva delle politiche pubbliche rovesciando le priorità economiche e sociali, per rimettere al centro i diritti delle persone, di un mondo più solidale e la salvaguardia dell’ambiente Nei suoi tredici anni di attività, la campagna ha elaborato strumenti di ricerca, analisi critica e proposta
Ogni anno la Campagna pubblica il Rapporto Sbilanciamoci! come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambiente.
Rapporto Quars (Indice di Qualità Regionale dello Sviluppo)
Da 6 anni il sito www.sbilanciamoci.info e dal 2011 pubblicazione di e-book, che raccolgono materiali comparsi sul sito e altri, e li mettono a disposizione on line con download gratuito.
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Contro Cernobbio di Sbilanciamoci! dieci edizioni del forum: Bagnoli (2003), Parma
(2004), Corviale-Roma (2005), Bari (2006), Marghera (2007), Torino (2008), Cernobbio (2009 e 2010), Lamezia Terme (2011), Capodarco di Fermo (2012).
Nel corso di questi 10 anni i forum hanno coinvolto economisti, sociologi, sindacalisti, politologi, rappresentanti del mondo accademico, delle forze politiche e delle istituzioni, delle organizzazioni della società civile e dei movimenti studenteschi in un’analisi collettiva dei processi di globalizzazione, della crisi dell’attuale modello di sviluppo e nella elaborazione di proposte comuni per la promozione di politiche pubbliche alternative.
XI° EDIZIONE del forum di Sbilanciamoci! 6-8 settembre 2013 a Roma “L’impresa di un’economia diversa.Le alternative alla recessione e alle diseguaglianze”
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“EUROPA DISEGUALE. Le alternative alla recessione e alle diseguaglianze 2013
Al centro di questa undicesima edizione, l’analisi della crescita delle diseguaglianze in Italia e in Europa e le possibili strategie per combatterle.
Il Forum di Sbilanciamoci! si svolge ogni anno in concomitanza e simbolica alternativa al workshop degli industriali di Cernobbio
Le sessioni si sono svolte presso le Officinezero e il Teatro Valle Occupato, due spazi che narrano e sperimentano concretamente nuove forme di socialità e di cooperazione dal basso, alternative contro disoccupazione e precarietà, percorsi di sostenibilità ambientale e di contrasto alla mercificazione della cultura e dei saperi.
La discussione sulle cause dell’aumento delle disparità di reddito, ricchezza, accesso a beni e servizi fondamentali, è stata accompagnata dall’ elaborazione di proposte politiche alternative per fronteggiare la crisi, rilanciare l’economia, creare nuovo lavoro, dare speranza ai giovani, assicurare diritti e solidarietà sociale
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Lavoro di gruppogli articoli verranno divisi in base
1. A quale tema fa riferimento?A. Finanza, debito pubblico,monetaB. Politica (nazionale, Ue, internazionale)C. Economia (imprese - Tnc Pmi-,
lavoro/disoccupazione- ambienteD. Società: disuguaglianze/welfare
movimenti socialiE. Cultura (nazionale-cosmopolita)
/ruolo mass media
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Che fare?
I° una scheda dell’articolo in base alle 5 domande1. Argomento e contenuto
2. Paese3. Prevale analisi o vie d’uscita dalla crisi?
4. Autore chi è? E’ un liberista, un riformista o che altro?5. Fonte?
II° confronto con le altre schede del gruppo e con le analisi che vi ho presentato
III° che cosa manca?
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Il lavoro di gruppo si svolgerà soprattutto in aula
Ogni studente fa una scheda di un articolo scelto nell’ambito di uno stesso tema
Le schede si confrontano tra loro, oltre e con i libri sulla crisi presentati a lezione
Si valuta se il materiale raccolto è sufficiente (opinioni e fonti diverse, indicazioni di vie d’uscita dalla crisi)
Si elabora un breve power point per presentarlo
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QUALI ARTICOLI, paper o capitoli di libri? Cernobbio e Controcernobbio dai rispettivi siti e articoli
sui giornali usciti sul tema sett 2013 e precedenti Ais-elo sett 2012: tentativi di spiegazioni
sociologiche della crisi e dei suoi effetti ↓ Salento, Masino “La finanziarizzazione dell’impresa e
la deriva del lavoro italiano (15 p. divisibile in 2 parti) Semenza, Lodovici, “High Skill Low performance. The
Paradox of Youth Labour Market” (15 p. divisibile in 2parti: analisi e proposte)
Murgia, Poggio, “Quando studiare non basta. Racconti di giovani highly skilled”
Carbone,Ceravolo, “Crisi economica e disuguaglianze sociali. La situazione italiana nello scenario europeo: situazione e percezione (p.1-8 analisi disuguaglianze: p28-30 rassegnati o pronti al conflitto?
Cella “Mercato senza pluralismo. Relazioni industriali e assetti liberal democratici” (2 parti §1-2 e §3-4)
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Capitoli di libri Alain Touraine Dopo la crisi. Una nuova
società possibile Armando, 2012 seconda parte La società possibile cap.6-7-8)
Beck U, Europa tedesca. La nuova geografia del potere, Laterza, 2013 ( cap1 Come la crisi dell’euro dilania l’Europa - e la unisce e cap.3 Un contratto sociale per l’Europa)
Patrignani C. (a cura di), 2012, Diversamente ricchi. vie d’uscita da un modello di società creato dal neocapitalismo, Lit Edizioni, Roma
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Ricetta socialista e ambientalista
Patrignani, Diversamente ricchi. Vie d’uscita da un modello di società creato dal neocapitalismo finanziario, Lit edizioni, Roma 2012
Riccardo Lombardi teorico delle riforme di struttura (no quelle richieste dalla lettera Draghi-Trichet) e socialista che nazionalizzò l’energia elettrica, intuisce la crisi del compromesso tra capitale e lavoro e chiese una svolta 30 anni fa ↓
Serve “una società + sobria che consumi meno beni necessitanti energie e + servizi, tempo libero, musica…regolare l’apparato produttivo in modo che produca il necessario e lasci le risorse necessarie per migliorare il modo di vita” (Lombardi, 1981)
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Altre proposte
Manifesto degli economisti sgomenti 2012
Liberiamoci dalla crisi: dossier del quotidiano Libero
Progetti parti sociali↓
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Il progetto Confindustria per l’Italia: crescere si può, si deve, 23/1/2013 Con la crisi: Diminuzione dell’occupazione,
+ disoccupazione, ma soprattutto -1/4 produzione industriale → rischio
distruzione base industriale manifatturiera Serve un progetto a medio termine per rilanciare
l’industria, promuovere l’innovazione e la conoscenza → per cambiare il paese, da proporre al prossimo governo
Anche la Cgil fa un’analisi simile, si rivolge al prossimo governo, ma l’attenzione è sul lavoro, e quindi propone strade diverse
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Cgil Piano del Lavoro - Creare lavoro per dare futuro e sviluppo al Paese-25/1/13
A distanza di 64 anni dal piano del Lavoro di Di Vittorio (nazionalizzazione energia elettrica, bonifiche per l’agricoltura, ricostruzione case strutture pubbliche)
si deve ripartire dal lavoro, oggi in declino per deindustrializzazione in forte accelerazione nei 5 anni
della crisi da “15 anni di non aumento della produttività,
20 anni di profitto spostati a rendite finanziarie e immobiliari,
un miliardo di ore di cassa integrazione 4 milioni di lavoratori precari
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L’agenda Uil per uscire dalla crisi
Poche scelte, ma precise: riduzione delle tasse sul lavoro, difesa e creazione occupazione rivalutazione delle pensioni riduzione dei costi della politica, ammodernamento della pubblica
amministrazione