Bellinzona, 20 luglio 2016 DATA
7003‐L006 Attestato Antincendio 20.07.2016.doc
ATTESTATO DI CONFORMITÀ ANTINCENDIO PER DOMANDA DI COSTRUZIONE
TITOLO
Pretorio Mappale 975 RFD
Bellinzona
OGGETTO
DI ‐ Divisione della giustizia Piazza Governo 6500 Bellinzona
DFE ‐ Divisione delle risorse Sezione della logistica Via del Carmagnola 7
6500 Bellinzona
ISTANTE
DFE ‐ Divisione delle risorse Sezione della logistica Via del Carmagnola 7
6500 Bellinzona
PROPRIETARIO
CDL BEARTH & DEPLAZES AG
DURISCH+NOLLI ARCHITETTI SAGL c/o Durisch+Nolli Architetti Sagl
Via San Gottardo 77 6900 Massagno
PROGETTISTA
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INDICE
1 GENERALITÀ ..................................................................................................................................... 3 1.1 Incarico ................................................................................................................................................... 3 1.2 Documenti .............................................................................................................................................. 3 1.3 Scopo dell'incarico .................................................................................................................................. 3 1.4 Limite della verifica ................................................................................................................................. 3 1.5 Basi della verifica .................................................................................................................................... 3 1.6 Responsabilità ........................................................................................................................................ 3
2 PRESCRIZIONI ANTINCENDIO VINCOLANTI IN CANTON TICINO ...................................................... 4
3 BREVE DESCRIZIONE DELL'OGGETTO............................................................................................... 4 3.1 Situazione e ubicazione .......................................................................................................................... 4 3.2 Numero dei piani, dimensioni delle superfici e destinazione ................................................................. 4 3.3 Vie di comunicazione orizzontali e verticali, vie di fuga ......................................................................... 5 3.4 Materiali da costruzione ......................................................................................................................... 6 3.5 Installazioni di base dell'edificio ............................................................................................................. 6
4 VERIFICA DEL PROGETTO E CONFORMITÀ CON LE PRESCRIZIONI ANTINCENDIO .......................... 7 4.1 Osservazioni preliminari ......................................................................................................................... 7 4.2 Definizioni ............................................................................................................................................... 7 4.3 Garanzia della qualità nella protezione antincendio .............................................................................. 7 4.4 Prevenzione incendi e protezione antincendio organizzativa ................................................................ 8 4.5 Utilizzo di materiali da costruzione ........................................................................................................ 9 4.6 Distanze di sicurezza ............................................................................................................................... 9 4.7 Resistenza al fuoco della struttura portante ........................................................................................ 10 4.8 Compartimentazione tagliafuoco ......................................................................................................... 10 4.9 Vie di fuga e di soccorso ....................................................................................................................... 12 4.10 Segnalazione delle vie di fuga e illuminazione di sicurezza .................................................................. 13 4.11 Dispositivi di spegnimento.................................................................................................................... 14 4.12 Impianti di rivelazione d'incendio ......................................................................................................... 14 4.13 Impianti d'evacuazione di fumo e calore (EFC) .................................................................................... 15 4.14 Sistemi parafulmine .............................................................................................................................. 16 4.15 Impianti di trasporto (AscensorI) .......................................................................................................... 17 4.16 Impianti termotecnici ........................................................................................................................... 17 4.17 Impianti tecnici d'aerazione ................................................................................................................. 17 4.18 Impianti elettrici ................................................................................................................................... 18 4.19 Impianti e apparecchi in genere ........................................................................................................... 19 4.20 Certificazione/omologazione degli impianti e delle parti dell'opera .................................................... 19
5 OSSERVAZIONI / CONCLUSIONI ..................................................................................................... 20
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1 GENERALITÀ
1.1 INCARICO Erisel SA è stata incaricata dal committente quale tecnico riconosciuto antincendio per l'elaborazione dell'attestato antincendio per la domanda di costruzione dell'edificio Pretorio a Bellinzona.
1.2 DOCUMENTI
Piani del progettista per domanda di costruzione, datati 15.07.2016. Rapporto "Comprova dell'impianto meccanico di evacuazione fumi e calore delle corti di tipo
B" datato 20.07.2016 e redatto dallo Studio CISPI sagl di Paradiso
1.3 SCOPO DELL'INCARICO Verificare la conformità del progetto alle prescrizioni di protezione antincendio vigenti. Il presente attestato verifica tutti gli aspetti già elaborati fino a questa fase e da indicazioni per la progettazione e l’esecuzione delle parti ancora da sviluppare.
1.4 LIMITE DELLA VERIFICA
La presente verifica/attestazione si limita alla costruzione descritta al capitolo 3 e si basa sulle informazioni in nostro possesso e sui piani e documenti citati al capitolo 1.2.
Restano riservate le decisioni particolari delle competenti autorità (Polizia del Fuoco, Ufficio dell’Ispettorato del Lavoro, OPIR, Protezione Ambiente, Pompieri, etc.).
Sono escluse le verifiche e le misure inerenti la legge sul lavoro e le leggi per la protezione dell'ambiente (acqua ed aria). Esse possono essere verificate dagli uffici cantonali competenti.
Il rispetto della conformità alle Norme Antincendio (NA), Direttive Antincendio (DA), normative tecniche, ecc. nonché degli impianti, aggregati, installazioni, etc. è compito dei progettisti, fornitori, installatori, etc., indipendentemente dal fatto che il nostro studio possa richiedere dei complementi d’informazione per la verifica di alcuni di essi (Art. 41e LE).
Qualora fossero apportate delle modifiche al progetto/agli impianti o alla destinazione, sarà necessario verificare ed ev. adattare anche le misure di protezione contro l'incendio.
Eventuali complementi, specificazioni o modifiche al presente Attestato di Conformità Antincendio saranno validi ESCLUSIVAMENTE se accettate per iscritto dal nostro ufficio.
1.5 BASI DELLA VERIFICA La verifica viene eseguita sulla base delle leggi e normative vigenti in Canton Ticino, ed in particolare:
Legge edilizia (LE) del 13.3.1991 e successive modifiche. Regolamento di applicazione della Legge Edilizia (RLE) del 9.12 1992 e successive modifiche. Legge sull' organizzazione della lotta contro gli incendi, gli inquinamenti e i danni della natura
(LLI), del 5.2.1996 e successive modifiche. Prescrizioni di protezione antincendio dichiarate vincolanti nel settore specifico dal
Concordato intercantonale concernente l’eliminazione degli ostacoli tecnici al commercio (vedi cap. 2);
Piani e documenti indicati al cap. 1.2. Informazioni ricevute dai progettisti, verbali, telefoniche e per e‐mail.
1.6 RESPONSABILITÀ Il progettista è responsabile personalmente, così come la direzione lavori, il committente ed il proprietario del fondo, per quanto riguarda l’applicazione delle prescrizioni edilizie di polizia del fuoco (art. 41e LE).
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2 PRESCRIZIONI ANTINCENDIO VINCOLANTI IN CANTON TICINO
Fanno stato le Leggi sulla Polizia del fuoco (LLI) e la Legge edilizia (LE) con i rispettivi regolamenti. Sono applicabili le prescrizioni di protezione antincendio dichiarate vincolanti nel settore specifico dal Concordato intercantonale concernente l’eliminazione degli ostacoli tecnici al commercio. Nei campi specifici, sono pure applicabili le normative emanate dalle Associazioni professionali riconosciute. I materiali e le parti della costruzione, i prodotti per gli impianti e gli impianti per la sicurezza devono essere certificati da un ente accreditato federalmente (Art. 44c cpv. 1, modificato il 9 marzo 2005 ‐ RLE). Per ciò che concerne l’incendio devono inoltre essere ossequiate le prescrizioni e norme di altre associazioni che in un modo o nell’altro trattano di questa tematica: trattasi in particolare delle prescrizioni dell’ASE per ciò che concerne gli impianti elettrici e le direttive della SSIGA per ciò che concerne gli impianti di riscaldamento e l’acqua. Non va dimenticata, naturalmente, tutta la normativa concernente la sicurezza sul lavoro, in particolare l’Ordinanza 4 LFL, Art. 7 e 8 e le direttive della SUVA. 3 BREVE DESCRIZIONE DELL'OGGETTO
3.1 SITUAZIONE E UBICAZIONE Il progetto prevede la parziale demolizione dell'edificio esistente, mantenendo unicamente la parte frontale su Viale Franscini (parte vecchia) e realizzando un nuova parte a sud. Per dettagli supplementari riferirsi ai piani architettonici e alla relazione tecnica della domanda di costruzione.
3.2 NUMERO DEI PIANI, DIMENSIONI DELLE SUPERFICI E DESTINAZIONE La destinazione dei diversi piani può essere visionata sui piani di concetto allegati 5. In generale si presenta la seguente situazione:
l'edificio può essere suddiviso in due parti: parte "vecchia" corrispondente alla testata nord che viene mantenuta e ristrutturata completamente, parte nuova a sud.
La parte esistente presenta 1 piano interrato e 4 livelli fuori terra (compreso il piano sottotetto).
La parte nuova presenta due piani interrati e 4 piani fuori terra. Sul tetto si presenta una piccola zona per ora d'aria detenuti.
I livelli fra parte nuova e vecchi risultano sfalsati in altezza (vedi sezione longitudinale), ma per le dimensioni e descrizioni dei piani si può ragionare come fossero allo stesso livello. Vengono peraltro disegnati sulla stessa pianta anche sui piani architettonici.
Dimensioni e destinazioni: P‐2
dimensioni lorde del piano ca. 1'830 m2 (il piano é collegato con l'autorimessa dell'edificio del Tribunale Penale Federale, la dimensione indicata precedentemente comprende ca. il 50% del "cunicolo" di collegamento)
destinazione: autorimessa principale e, autorimessa furgone detenuti (compartimento ca. 540 m2), locali tecnici, locali di deposito
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P‐1 dimensioni lorde del piano ca. 1'650 m2 destinazione: celle detenuti, locali interrogatori, archivi, locali tecnici, locali di deposito,
spogliatoi, locale fitness, infermeria, preparazione pasti (nessuna cucina industriale) PT
dimensioni lorde del piano ca. 1'650 m2 destinazione: aula udienze principale (compartimento ca. 173 m2), foyer/cortile, sale riunioni,
uffici, sportello, controllo visitatori, buvette, caffetteria P+1
dimensioni lorde del piano ca. 1'650 m2 destinazione: vuoto aula udienze principale al PT, aule udienze, uffici
P+2
dimensioni lorde del piano ca. 1'650 m2 destinazione: vuoto aula udienze principale al PT, aule penale minore, segreteria, uffici
P+3
dimensioni lorde del piano ca. 1'650 m2 destinazione: spazi tecnici nel sottotetto della parte vecchia, vuoto aula udienze principale al
PT, uffici, aule udienze Piano tetto
piccola zona ora d'aria per detenuti, superficie accessibile ca. 75 m2
3.3 VIE DI COMUNICAZIONE ORIZZONTALI E VERTICALI, VIE DI FUGA Le vie di comunicazione e vie di fuga possono essere visionate sui piani di concetto allegati 5. Di seguito i punti più importanti: P‐2
Uscita di sicurezza verso rampa autorimessa US 3 vani scale interni dell'edificio VF 1 vano scale esterno (zona consegna materiale) VF Corridoi di collegamento con vani scale nord VF Corridoi di collegamento con zona consegna materiali VF 3 vani ascensore vani tecnici verticali
P‐1
Uscita di sicurezza verso esterno da vano scale nel nucleo US 3 vani scale interni dell'edificio VF Corridoi di collegamento VF 3 vani ascensore vani tecnici verticali
PT
3 uscita di sicurezza verso esterno dai 3 vani scale US Accesso principale lato nord US 3 vani scale interni dell'edificio VF
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1 vano scale nel nucleo (utilizzo polizia) Corridoi di collegamento con i vani scale VF 3 corti aperti verso i corridoi ai piani 3 vani ascensore vani tecnici verticali
P+1
3 vani scale interni dell'edificio VF 1 vano scale nel nucleo (utilizzo polizia) VF Corridoi di collegamento con i vani scale VF 3 corti aperti verso i corridoi ai piani 3 vani ascensore vani tecnici verticali
P+2
3 vani scale interni dell'edificio VF 1 vano scale nel nucleo (utilizzo polizia) VF Corridoi di collegamento con i vani scale VF 3 corti aperti verso i corridoi ai piani 2 scale retraibili per accesso al P+3 sottotetto parte vecchia 3 vani ascensore vani tecnici verticali
P+3 3 vani scale interni dell'edificio VF 1 vano scale nel nucleo (utilizzo polizia) VF Corridoi di collegamento con i vani scale VF 3 corti aperti verso i corridoi ai piani 2 scale retraibili per accesso dal P+3 sottotetto parte vecchia al P+2 3 vani ascensore vani tecnici verticali
Piano tetto 1 vano scale nel nucleo (utilizzo polizia) VF 1 vano ascensore vani tecnici verticali
3.4 MATERIALI DA COSTRUZIONE Edificio realizzato in calcestruzzo. Pareti interne leggere in cartongesso. 3.5 INSTALLAZIONI DI BASE DELL'EDIFICIO
Impianto di riscaldamento e acqua calda sanitaria con teleriscaldamento TERIS Impianto di raffreddamento con gruppo frigorifero condensato ad acqua e dissipatori di
calore sul tetto Impianti di ventilazione Minergie per tutto l'edificio Impianti elettrici tradizionali. Nessun impianto solare previsto
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4 VERIFICA DEL PROGETTO E CONFORMITÀ CON LE PRESCRIZIONI ANTINCENDIO
4.1 OSSERVAZIONI PRELIMINARI
La verifica del progetto si basa sui piani e documenti citati al cap. 1.2, sulle indicazioni fornite dai progettisti e sulle vigenti prescrizioni antincendio vigenti nel Canton Ticino.
Il presente attestato servirà quale base per la persona responsabile della qualità antincendio durante le fasi di progettazione, appalto e realizzazione (vedi cap. 4.3)
4.2 DEFINIZIONI
Destinazione d'uso Edificio amministrativo Tipologia Edificio con corti di tipo B (3 corti con formazione di
compartimento tagliafuoco verso settori adiacenti) Geometria del fabbricato Fabbricato di altezza media Concetto di protezione Concetto di protezione antincendio standard (misure
previste dalle prescrizioni antincendio). Concetto di protezione edile (senza impianto di
spegnimento) LIMITAZIONI Aula penale principale e tutti gli altri locali: max. 100 persone
4.3 GARANZIA DELLA QUALITÀ NELLA PROTEZIONE ANTINCENDIO
Grado di garanzia della qualità Edificio di altezza media con corti ‐‐> GGQ = 3 Garante della qualità antincendio Simone Bassetti, Erisel SA, Bellinzona
La sicurezza antincendio è garantita attraverso il concetto standard delle prescrizioni della protezione antincendio. In questo caso specifico si impiega una procedura di comprova del sistema EFC delle corti.
Sono da eseguire i piani della protezione antincendio. I piani di concetto presentati all'allegato 5 sono appunto solo di concetto. Il progettista e gli specialisti devono elaborare sulla base di questo concetto dei veri e propri piani antincendio.
Organizzazione di un progetto GGQ 3:
Nell'organizzazione del progetto GGQ 3 un esperto della protezione antincendio AICAA si assume i compiti del responsabile GQ della protezione antincendio ed è responsabile per la garanzia della qualità nella protezione antincendio.
Per supportare il responsabile GQ nella protezione antincendio sono da consultare dove è necessario pianificatori specialisti per progetti specifici e pianificatori specialisti della pro‐tezione antincendio tecnica.
Possono essere richiesti ingegneri specialisti o ulteriori esperti in settori specifici a seconda del concetto di protezione antincendio o del tipo di costruzione.
Di seguito riportiamo uno schema generale dei compiti dei diversi attori coinvolti nel progetto:
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L’autorità antincendio è il Municipio, che si avvale di un tecnico riconosciuto per la redazione dell'attestato antincendio e/o del certificato di collaudo finale. L'allegato 2a riporta uno schema più dettagliato dei compiti dei diversi attori coinvolti. Gli allegati 2b e 2c riportano l'elenco delle prestazioni da fornire dal garante della qualità, prestazioni sulla base delle quali sarà poi possibile effettuare il collaudo antincendio.
4.4 PREVENZIONE INCENDI E PROTEZIONE ANTINCENDIO ORGANIZZATIVA PRINCIPI
Si devono usare il fuoco e le fiamme aperte, il calore, l’elettricità e le altre forme d’ener‐gia, le sostanze infiammabili o esplosive nonché i macchinari, gli apparecchi ecc. in modo da non causare incendi o esplosioni, o darne più tardi origine.
I proprietari e gli utenti di costruzioni e impianti provvedono con responsabilità propria a garantire la sicurezza delle persone, degli animali e dei beni immobili. In particolare, essi devono tenere sempre libere le vie di fuga e di soccorso, controllare l'efficienza dei dispositivi per la lotta antincendio (p.es. estintori), esecuzione di controlli aziendali periodici, eliminazione dei difetti, ecc.
I proprietari e gli utenti di costruzioni ed impianti sono responsabili che le installazioni per la protezione antincendio edile, tecnica e difensiva nonché gli impianti tecnici interni siano mantenuti in buono stato, come previsto dalla normativa, e sempre funzionanti.
Chi vigila su altri provvede alla loro istruzione affinché prevalga la necessaria attenzione. Chi scopre un incendio o un principio d'incendio allarma immediatamente i pompieri e le
persone a rischio.
INCARICATO DELLA SICUREZZA L'edificio necessita di un incaricato della sicurezza (InSi) per la fase di esercizio.
Nel quadro delle norme vigenti l'InSi provvede alla sicurezza an‐tincendio in base al capitolato
d'oneri. Esso é competente in particolare per il rispetto e la sorveglianza della protezione antincendio costruttiva, tecnica ed organizzativa.
Collabora durante la pianificazione e la realizzazione di ristrutturazioni e provvede all'adempimento dei requisiti della protezione antincendio costruttiva e tecnica.
Per svolgere questo compito deve ricevere dalla direzione aziendale le necessarie competenze e i mezzi fondamentali, inoltre devono possedere le necessarie qualifiche.
I compiti, i diritti e i doveri sono descritti nel capitolato d'oneri. Il capitolato d'oneri si conforma ai bisogni ed alle condizioni della rispettiva azienda.
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Funzioni e compiti dell'InSi: assicurano l'agibilità delle vie di fuga e di soccorso; sono le persone di riferimento per l'autorità di protezione antincendio; assicurano la prevenzione antincendio e la sicurezza antincendio nell'azienda; eseguono periodicamente i controlli; assicurano la manutenzione di tutte le installazioni di protezione antincendio; applicano un ordine conforme alle disposizioni della protezione antincendio tecnica; sorvegliano i lavori di riparazione e di ristrutturazione; sorvegliano le misure personali nel settore della protezione antincendio organizzativa; provvedono alla formazione del personale per l'impiego dei mezzi aziendali propri di spe‐
gnimento; provvedono all'osservanza delle misure richieste; sorvegliano la pianificazione interna sull'intervento in caso d'incendio; fanno redigere in collaborazione con il corpo pompieri i piani d'intervento; assicurano l'allarme tempestivo al corpo pompieri; provvedono per l'accesso agibile e le indicazioni al corpo pompieri; si aggiornano nel campo della sicurezza antincendio.
PROTEZIONE ANTINCENDIO PER ILCANTIERE
Dovranno venir rispettate le misure di protezione/prevenzione indicate nella DA 12‐15 cap 5. L’esecuzione dei lavori dovrà essere conforme allo stato attuale della tecnica antincendio.
ACCESSI/ENTRATE PER POMPIERI E IDRANTI ESTERNI Verificare/concordare in collaborazione con i Pompieri chiamati ad intervenire in caso d’incendio, l’accessibilità e gli accessi all’edificio e gli idranti esterni. Eventuali carenze riguardanti il numero, l’ubicazione e la portata degli idranti esterni devono essere eliminate dal Comune. PIANI SINOTTICI Saranno da eseguire ed applicare in diverse posizioni dell'edificio i piani sinottici di protezione antincendio (vie di fuga, posizione mezzi di spegnimento, numero importanti, ecc.) PIANO D'EVACUAZIONE SINOTTICI Si dovrà redigere in forma scritta un piano d'evacuazione ed esercitare il tutto con il personale proprio. In particolare devono essere definite le misure organizzative di evacuazione di eventuali detenuti presenti nelle celle.
4.5 UTILIZZO DI MATERIALI DA COSTRUZIONE In generale l'edificio é composto da materiali incombustibili. All'allegato 3 riportiamo i requisiti di reazione al fuoco per i diversi materiali della costruzione. Nel prosieguo del progetto bisognerà verificare che la materializzazione dell'edificio rispetti queste esigenze.
4.6 DISTANZE DI SICUREZZA Rispettate.
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4.7 RESISTENZA AL FUOCO DELLA STRUTTURA PORTANTE Considerando un concetto di protezione edile (senza impianto di spegnimento), si presentano le seguenti esigenze di resistenza al fuoco della struttura portante: In generale: R 60 Oltre alle strutture portanti in calcestruzzo e/o muratura (pareti esterne, pareti interne, solette), anche eventuali strutture portanti in acciaio devono essere dimensionate o protette R 60. NB:
I progettisti/esecutori dovranno verificare e certificare per iscritto la resistenza al fuoco richiesta.
Le strutture portanti devono essere dimensionate e costruite in modo che: o sia garantita una stabilità sufficiente mantenuta anche in caso di incendio; o né il cedimento di una singola parte della costruzione, né le ripercussioni della
dilatazione termica sullo stesso piano o su altri piani possano portare al crollo; o compartimenti tagliafuoco annessi non subiscano dei danni sproporzionati.
Occorre tenere conto della dilatazione termica e delle sue conseguenze.
4.8 COMPARTIMENTAZIONE TAGLIAFUOCO Considerando un concetto di protezione edile, le esigenze di resistenza al fuoco degli elementi edili di compartimentazione sono le seguenti: Solette REI 60 Vie di fuga verticale (vano scale) REI 60 Pareti di compartimentazione piani interrati EI 60 Pareti di compartimentazione piani superiori EI 30 Porte compartimenti tagliafuoco a tutti i piani EI 30 I compartimenti tagliafuoco sono indicati nei piani di concetto allegati 5. Per i piani fuori terra é stato elaborato un concetto di compartimentazione per edificio con corte di tipo B, ossia con formazione di compartimento tagliafuoco verso i settori adiacenti. Le corti centrali alte 4 piani ed aperte sulle vie di fuga orizzontali (corridoi) vengono compartimentate da tutti i locali adiacenti (locali amministrativi) con resistenza al fuoco EI 30. Questo concerne sia le pareti, sia le porte, sia eventuali parti vetrate che devono inoltre essere fisse. Queste misure di protezione edile devono poi essere completate da un impianto di evacuazione fumo e calore (EFC) in tutti i settori delle corti (vedi cap. 4.13). Da notare che le 3 corti presenti, collegate dai ballatoi, sono state suddivise in due zone mediante la posa di porte EI 30 (corte nord e corti sud), in modo anche di ottimizzare l'efficacia dell'impianto EFC. Come evidenziato dalle simulazioni richieste quale comprova del sistema EFC delle corti (vedi capitolo 4.13), nelle corti é obbligatorio avere un carico di incendio massimo di 250 MJ/m2. Nelle fasi seguenti di progetto si dovrà analizzare la tematica e verificare i materiali previsti nelle corti (p.es. mobilio, ecc.) Ai piani interrati si presenta un concetto "standard", con singoli locali compartimentati verso vie di fuga orizzontali (corridoi), che portano alle vie di fuga verticali (vani scale) o direttamente all'esterno.
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Come detto i compartimenti sono indicati nei piani di concetto allegati. In generale si possono indicare i seguenti i compartimenti necessari sono i seguenti:
Ogni piano (solette divisorie) Locali di deposito Locali tecnici vani scale corridoi corti autorimessa singole celle singoli locali al P‐1 aula penale al PT blocchi uffici Vani tecnici vani ascensori
NB:
Attenzione ad eventuali soffitti ribassati/pavimenti tecnici: la compartimentazione tagliafuoco deve essere elevata da soletta a soletta, incluso quindi all’interno del vuoto nei soffitti ribassati/pavimenti tecnici.
PASSAGGI E CONDOTTE PASSANTI
I risparmi per le installazioni che attraversano le parti della costruzione formanti compartimenti tagliafuoco, tenendo conto della dilatazione termica, devono essere:
o riempiti con materiale da costruzione RF1 e chiusi a tenuta stagna, oppure o chiusi con sistemi di compartimentazione riconosciuti dall'AICAA. In caso di pareti e
soffitti che formano compartimenti tagliafuoco, i sistemi di compartimentazione devono avere resistenza al fuoco El 30.
I sistemi di compartimentazione riconosciuti dall'AICAA (per es. manicotti antincendio) per le tubazioni sono da disporre nelle parti costruttive formanti compartimenti tagliafuoco. Si può rinunciare all'installazione di sistemi di compartimentazione:
o per le tubazioni con materiali da costruzione RF1; o per le entrate e le uscite in vani tecnici con resistenza al fuoco; o all'interno di vani tecnici con resistenza al fuoco; o per tubi posati singolarmente con il diametro esterno di al massimo 50 mm; o per tubi posati singolarmente, in fabbricati di altezza ridotta e media, con un
diametro esterno di al massimo 120 mm, se a causa dell'opacità dovuta al fumo non sorga un pericolo maggiore per le persone (per es. nelle vie di fuga);
o nei sistemi di parete leggera per installazioni sanitarie, privi di intercapedine e riempiti con materiale da costruzione non fondente almeno RF2;
o tra locali protetti con impianti di spegnimento. Gli strati combustibili di coibentazione termica delle installazioni sono da interrompere con
materiale da costruzione RF1 in prossimità del passaggio di pareti e solette formanti com‐partimenti tagliafuoco. Per parti della costruzione controllate e riconosciute valgono le indi‐cazioni riportate nel riconoscimento dell'AICAA.
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VANI TECNICI Le condotte delle installazioni tecniche interne su più piani sono da posare
fondamentalmente in vani tecnici formanti compartimenti tagliafuoco. I vani tecnici devono avere la stessa resistenza al fuoco Ei 60.
Gli sportelli d'ispezione devono essere realizzati con resistenza al fuoco El 30. Se i vani tecnici sono suddivisi ad ogni piano o riempiti sono sufficienti sportelli d’ispezione RF1
Suddivisioni orizzontali: le aperture per il passaggio delle condotte nei vani tecnici chiusi nella parte superiore devono essere sigillati con materiali del gruppo RF1 ad ogni piano. La suddivisione di vani tecnici non è necessaria se:
o nella parte superiore sono dotati di un'apertura che conduce direttamente all'esterno, sempre aperta o apribile da un punto sicuro, che in caso d'incendio permette di evacuare il calore e il fumo. La sezione netta dell'apertura deve corrispondere al 5 % della sezione del vano;
o se il vano tecnico è riempito senza intercapedini con materiale da costruzione RF1. Se nei vani tecnici non sono presenti installazioni soggette a requisiti antincendio maggiorati (per es. impianti di evacuazione di gas combusti), sono sufficienti materiali non fondenti almeno del gruppo RF2. È necessario prevedere degli accorgimenti meccanici ad ogni piano (per es. griglie, pannelli) per evitare l’assestamento dei materiali da costruzione gettati;
o se ci sono esclusivamente condotte con materiali da costruzione RF1.
Suddivisioni verticali: nei vani tecnici i condotti dei fumi, i canali di ventilazione con requisiti antincendio più rigorosi e installazioni simili devono essere separati tra loro, nonché dalle altre installazioni situate nello stesso vano, con una resistenza al fuoco di 30 minuti e con materiale da costruzione del gruppo RF1 (per es. pannelli antincendio).
4.9 VIE DI FUGA E DI SOCCORSO Le vie di fuga e le uscite di sicurezza sono illustrate graficamente agli allegati 5. Di seguito alcune indicazioni generali:
Ai piani superiori, da ogni locale é possibile, passando attraverso le corti, raggiungere una delle 3 vie di fuga verticali (vani scale) rispettando la distanza di fuga massima di 35 m. Le tre scale presentano poi l'uscita di sicurezza all'esterno al piano terra. Ai piani fuori terra, il quarto vano scale presente nel nucleo, ad utilizzo principalmente della polizia e dei detenuti, non viene utilizzato quale via di fuga.
Ai due piani interrati vengono utilizzati quali via di fuga verticali i due vani scale lato nord ed il vano scale detenuti nel nucleo. Da quest'ultimo l'uscita all'esterno é prevista al P‐1 attraverso un breve corridoio compartimentato e poi una scale esterna di raccordo con il livello del terreno.
Dall'aula penale é possibile sono possibili due direzioni di fuga, le quali conducono entrambe allo stesso vano scale nord‐est e poi all'esterno. Per questo motivo, per l'aula penale sussiste una limitazione del numero massimo di persone
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Al secondo piano interrato, dalla zona dei locali tecnici e archivi é possibile fuggire attraverso i due vani scale lato nord. Dall'autorimessa principale le vie di fuga portano attraverso il vano scale nord‐ovest ed il vano scale esistente zona consegna materiali. Dall'"atrio" dell'autorimessa le vie di fuga sono previste attraverso la rampa ed il vano scale esistente zona consegna materiali.
Dimensioni (vedi anche allegato 4) Larghezza minima in luce vie di fuga verticali (scale) e orizzontali (corridoi) 120 cm in luce Larghezza minima uscite di sicurezza 90 cm in luce Larghezza minima di altre porte (in generale): 90 cm in luce Altezza minima in luce delle porte (in generale): 200 cm Altezza minima in luce delle porte nelle vie di fuga 210 cm Esecuzione(vedi anche allegato 6)
Rampe a pedata diritta (non sono ammesse pedate variabili) Rapporto pedata/alzata conforme alla DA 16‐15 cifra 2.4.5 Nessun carico d’incendio nei vani scale e nei corridoi ai piani interrati Carico d'incendio massimo nelle corti (e quindi nei corridoi ai piani fuori terra) 250 MJ/m2
Porte:
In generale le porte devono aprirsi nel senso della direzione di fuga. Fanno eccezione porte di locali nei quali si presenza una concentrazione di persone
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L'illuminazione di sicurezza deve soddisfare lo stato attuale riconosciuto della tecnica e deve essere concepita, calcolata e realizzata, nonché mantenuta, in modo da essere efficiente e sempre pronta all'uso. Deve consentire di percorrere in sicurezza i locali e le vie di fuga e deve facilitare il raggiungimento delle uscite fino all'esterno.
In caso di interruzione della normale illuminazione artificiale, l'illuminazione di sicurezza dovrà rimanere in funzione per una durata di almeno 60 minuti.
È obbligatorio pertanto che le installazioni relative all'illuminazione di sicurezza siano contrassegnate, come le lampade di sicurezza, i quadri di inserimento e di distribuzione nonché i circuiti elettrici ad esse collegati.
L'alimentazione elettrica dell'illuminazione di sicurezza deve impiegare fonti di energia elettrica adeguate e indipendenti dalla normale alimentazione elettrica. Fonti di energia idonee sono per esempio le batterie ad accumulazione, come le batterie singole, a gruppi e centrali.
Prevedere inoltre lampade di sicurezza portatili nei locali tecnici.
Altre segnalazioni necessarie con cartelli di tipo luminescenti per: in rosso per i mezzi di spegnimento (posti fissi di spegnimento e estintori) in giallo/nero per gli impianti elettrici
4.11 DISPOSITIVI DI SPEGNIMENTO Posti fissi di spegnimento:
Si richiede la posa di posti fissi di spegnimento ai due piani interrati. Devono essere dotati di un rubinetto di arresto, con raccordo per le tubazioni di
alimentazione con un diametro di almeno DN 32, e di un raccordo flessibile, collegato all'asse di un aspo girevole. L'aspo deve essere dotato di un tubo flessibile di gomma, resistente alla deformazione e di lunghezza sufficiente, e di una lancia, regolabile su getto pieno e getto nebulizzato.
La pressione d'esercizio deve corrispondere alle norme riconosciute. La lunghezza del tubo non può superare i 40 m.
La tubazione di alimentazione di un posto fisso di spegnimento deve avere un diametro minimo DN 32 e deve essere in materiale incombustibile. Le tubazioni combustibili devono essere protette con un intonaco con resistenza al fuoco EI 30 (icb), oppure devono essere provviste di una protezione equivalente.
La pressione statica deve essere di 3 bar prima del raccordo del posto fisso di spe‐gnimento. La portata idrica minima deve essere di 16 l/min.
Estintori portatili: Obbligatori in tutto l'edificio. Numero, posizione e tipologia da definire nelle prossime fasi di progetto.
4.12 IMPIANTI DI RIVELAZIONE D'INCENDIO Si richiede la realizzazione di un impianto di rilevazione d'incendio a sorveglianza totale. L'impianto deve essere realizzato secondo le indicazioni della direttiva antincendio 20‐15 e della direttiva tecnica del settore "Impianti di rivelazione d’incendio ‐ Progettazione, installazione e funzionamento" edita dall'Associazione Svizzera dei Costruttori di Sistemi di Sicurezza SES, datata 1.6.2011 e relativo aggiornamento del 1.1.2015.
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In particolare segnaliamo: Devono essere installati pulsanti d’allarme vicino a tutte le VF/US. Lampeggiante esterno Cilindro pompieri esterno L’impianto deve essere realizzato da una ditta omologata con materiali omologati. L'impianto deve gestire gli asservimenti antincendio (allarme incendio, chiusura porte di
compartimentazioni con magnete e/o chiudiporta elettrici, blocco impianti di ventilazione, funzionamento impianti EFC).
Si prevede la programmazione dell'impianto in tre settori distinti (in particolare per asservire separatamente i diversi impianti EFC), ossia: piani interrati, piani fuori terra zona nord (corte 1), piani fuori terra zona sud (corti 2 e 3)
È obbligatoria la trasmissione d’allarme esterna ai pompieri.
4.13 IMPIANTI D'EVACUAZIONE DI FUMO E CALORE (EFC) AUTORIMESSA Gli spazi nell'autorimessa sono suddivisi in compartimenti con resistenza al fuoco con superfici
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è da applicare presso l'accesso per il corpo pompieri un piano d'intervento / piano della situa‐zione nonché le istruzioni sull'uso. In essi sono da rappresentare graficamente tutti i posti d'aspirazione e le aperture per l'afflusso d'aria.
l'impianto EFCm deve soddisfare lo stato attuale riconosciuto della tecnica e deve essere concepito, calcolato, realizzato e mantenuto, in modo da essere efficiente e funzionante.
Tutte le componenti dell'impianto devono essere costituite da appropriati materiali d'opera e dimensionate, posate e fissate in modo da far fronte alle sollecitazioni e da garantire la funzionalità per la durata della resistenza al fuoco della formazione del compartimento ta‐gliafuoco inerente alla destinazione d'uso, ossia 60 minuti.
Per l'evacuazione dei gas combusti sono da impiegare adeguati ventilatori a gas caldo. Essi devono sopportare, per la durata d'impiego richiesta, al minimo temperature dei gas combusti di 400 °C. I ventilatori a gas caldo sono da collocare, se non sono installati nello spazio da liberare dal fumo o all'aperto, in un locale separato con la stessa resistenza al fuoco della formazione del compartimento tagliafuoco inerente alla destinazione d'uso, in questo caso con resistenza al fuoco EI 60.
I vani e i canali devono essere costruiti e installati in modo da resistere alle sollecitazioni previste e impedire la propagazione dell'incendio e del fumo durante l'evacuazione dei gas combusti caldi. Nella pianificazione e nell’esecuzione sono da tenere in considerazione i requisiti inerenti alla rete dei canali in caso d’incendio. Sono da prevedere misure per la compensazione delle dilatazioni longitudinali come punti fissi e compensatori. Non sono ammessi i tasselli sintetici per il fissaggio dei canali di sfogo. I vani e i canali che conducono attraverso altri compartimenti tagliafuoco sono da eseguire con la stessa resistenza al fuoco richiesta per il rispettivo compartimento tagliafuoco.
L'impianto come detto deve entrare in funzione automaticamente con asservimento all'impianto di rilevaziond d'incendi. L'impianto deve comunque essere attivabile/disattavibile manualmente da un luogo sicuro in caso di incendio. Nei posti di comando deve essere riconoscibile lo stato ope‐rativo (in funzione, disfunzione, fuori esercizio).
VANI SCALE I quattro vani scale interni devono essere dotati di un impianto di evacuazione fumo e calore. Sussistono due possibilità:
Dotare i vani scale nel punto più alto di un'apertura di sfogo che conduca direttamente all'aperto, con una superficie geometrica libera di almeno 0,5 m2. In questo caso l'apertura deve essere attivabile dal piano in cui é situato l'ingresso (si prevede di centralizzare in una loge), con funzionalità operativa garantita anche in caso di mancanza di corrente elettrica. Essendo presente un impianto di rilevazione incendi, anche in questo caso le aperture vanno asservite a tale impianto.
Se i vani scale sono dotati di aperture a tutti i piani con superficie geometrica d'aerazione minima di 0,3 m2 per ogni apertura, si può evitare l'installazione di un'apertura a tetto. In questo caso le aperture non devono essere attivabili da luogo sicuro (apertura manuale).
4.14 SISTEMI PARAFULMINE L'edificio deve essere dotato di impianto parafulmine, classe II.
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4.15 IMPIANTI DI TRASPORTO (ASCENSORI) In particolare segnaliamo:
Le porte dei vani ascensori che non danno direttamente nei vani scale devono presentare resistenza al fuoco EI 30 (vedi p.es. ascensori lato nord al P+1, P+2 e P+3). Le porte verso i vani scale devono "solo" essere eseguite con materiali da costruzione RF1.
Altre misure principali da considerare:
Gli ascensori devono essere collocati all'interno di un vano con resistenza al fuoco. Le pareti sono da eseguire fino al sottotetto. Nei vani ascensore non possono essere sistemate altre installazioni. I rivestimenti interni devono essere realizzati con materiali da costruzione RF1. Gli ev. locali macchine e pulegge non possono essere adibiti ad altri usi e devono essere
costruiti con resistenza al fuoco R60. Ev. locali macchine e pulegge sopra il tetto sono da costruire con materiali da costruzione RF1
o le parti della costruzione combustibili sono da rivestire internamente con resistenza al fuoco EI 30 con materiali da costruzione RF1.
In ev. locali macchine e pulegge che si trovano immediatamente sotto il tetto, le pareti devono arrivare fino alla copertura del tetto. Il lato inferiore del tetto è da rivestire con materiali da cos‐truzione RF1.
Se la condotta di aerazione richiesta dall'impianto tecnico attraversa altri locali deve essere rivestita con materiale della resistenza al fuoco EI 30.
Le porte di ev. locali macchine e pulegge e le porte d'ispezione che non conducono all'esterno, devono avere la resistenza al fuoco EI 30.
Le parti frontali del vano devono avere la stessa resistenza al fuoco come le rispettive porte del vano dell'ascensore.
La struttura portante della cabina deve essere in materiali da costruzione RF1. Per i rivestimenti del pavimento, delle pareti e del soffitto sono ammessi materiali da costruzione RF2.
4.16 IMPIANTI TERMOTECNICI L’approvvigionamento di calore per il riscaldamento dell'edificio e la preparazione di acqua calda sanitari avviene tramite il collegamento al sistema di distribuzione del teleriscaldamento di Bellinzona, TERIS. Sarà presente quindi una sottostazione. La produzione del freddo per l’edificio avviene tramite un gruppo frigorifero condensato ad acqua, sito nel locale tecnico al piano PC02, con dissipatori di calore sul tetto dell’edificio. Le misure di protezione antincendio relative a questi impianti saranno studiate nelle prossime fasi di progetto. Si indica già che i relativi locali tecnici sono da compartimentare EI 60, porte EI 30 con chiudiporta, senso di apertura nella direzione di fuga.
4.17 IMPIANTI TECNICI D'AERAZIONE L'edificio sarà certificato Minergie e comprende quindi degli impianti di ventilazione meccanica di tutti gli spazi. Tali impianti di ventilazione dovranno venire progettati e realizzati nel pieno rispetto della direttiva antincendio AICAA 25‐15. Prestare attenzione al rispetto della compartimentazione tagliafuoco, in particolare quella delle vie di fuga e delle corti. Di seguito, alcuni aspetti da considerare in particolare:
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Gli aggregati che servono più compartimenti d'aerazione sono da collocare in un locale separato con la stessa resistenza al fuoco della formazione del compartimento tagliafuoco inerente alla destinazione d'uso, al minimo con resistenza al fuoco EI 30. Le porte devono avere resistenza al fuoco El 30.
I condotti di aerazione devono essere in materiale RF1. Sono permessi almeno in materiali RF3 nei seguenti impieghi e destinazioni d'uso:
o all’interno del compartimento tagliafuoco di compartimenti d’aerazione allacciati in unità d'uso amministrative
o aerazioni integrate nei soffitti e nei pavimenti all’interno di un compartimento tagliafuoco
o condotti d'aerazione posati nel calcestruzzo o collettori di calore geotermico.
Nei condotti d'aerazione e nei vani conduttori d'aria, ad eccezione dei soffitti e dei pavimenti d'aerazione, possono essere installati esclusivamente componenti destinate all'impianto.
L’aerazione delle vie di fuga formanti compartimenti tagliafuoco deve avvenire separatamente da altri impianti tecnici d'aerazione, altrimenti sono da installare serrande tagliafuoco nelle pareti formanti compartimenti tagliafuoco. A questo scopo sono richieste suddivisioni per piani con serrande tagliafuoco, condotti disposti separatamente o impianti separati.
Eventuali cucine
Nei condotti d'aerazione, in prossimità del punto d'aspirazione, devono essere inseriti dei filtri o dei separatori di grassi che necessitano di poca manutenzione.
I condotti d'espulsione dell'aria viziata delle cappe da cucina sono da realizzare con materiali da costruzione RF1.
Se l'aria d'espulsione viene condotta, attraverso le cappe da cucina, ad un aggregato per il recupero del calore, immediatamente dopo la cappa da cucina è da installare un dispositivo di chiusura adatto e riconosciuto dall'AICAA.
Nelle fasi successive di progetto saranno da verificare nel dettaglio i progetti riguardanti il passaggio condotte, ubicazione ventilatori / monoblocchi, serrande tagliafuoco, ecc.
4.18 IMPIANTI ELETTRICI Generalità
Gli impianti elettrici devono essere eseguiti secondo le direttive dell’ASE e OIBT.
Cavi Nelle vie di fuga verticali possono essere installati esclusivamente i cavi d’alimentazione o di
telecomunicazione per le apparecchiature e gli impianti ubicati in esse. Nelle vie di fuga orizzontali sono consentiti cavi fino ad un carico incendiario complessivo pari
a 200 MJ per metro di lunghezza della via di fuga. I cavi con un comportamento critico (cr) non possono essere collocati nelle vie di fuga
orizzontali e verticali.
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Apparecchi di comando combinati (p.es. quadri elettrici) Nelle vie di fuga verticali valgono per gli apparecchi di comando combinati le seguenti condizioni d'installazione:
se la dimensione frontale della scatola ≤ 1.5 m2, gli apparecchi di comando combinati sono da installare in una custodia del tipo di protezione IP 4X realizzata con materiali da costruzione RF1 nonché in una cassetta di protezione con 30 minuti di resistenza al fuoco. Le guarnizioni vicino ai pressacavi possono essere realizzate con materiali RF3;
se la dimensione frontale > 1.5 m2, gli apparecchi di comando combinati devono es‐sere separati con un serramento antincendio riconosciuto dall’AICAA con resistenza al fuoco EI 30−RF1;
gli apparecchi di comando combinati possono essere installati, indipendentemente dalla loro dimensione frontale, in custodie verificate del tipo di protezione IP 5X (o superiore) con 30 minuti di resistenza al fuoco (incl. ingresso dei cavi), realizzate con materiali da costruzione RF1, senza un serramento antincendio supplementare.
Nelle vie di fuga orizzontali, le quali a fronte delle vie di fuga verticali presentano un serramento antincendio, gli apparecchi di comando combinati sono da installare in custodie del tipo di protezione IP 4X in materiale da costruzione RF1. Le guarnizioni vicino ai pressacavi possono essere realizzate con materiali RF3. Installazioni della tecnica d'informazione Il collocamento di interfoni e videofoni risp. di sistemi di informazione nei locali (schermi) ecc. è ammesso nelle vie di fuga orizzontali e verticali, se vien rispettata la norma SN EN 60950‐1 + A1 + A11 + A12 Installazioni della tecnica di informazione – sicurezza – parte 1: Requisiti generali, se viene garantita in ogni momento la larghezza richiesta della via di fuga e le custodie nelle vie di fuga verticali sono in materiale da costruzione RF1.
4.19 IMPIANTI E APPARECCHI IN GENERE Tutti i singoli impianti, macchine, apparecchi, ecc. devono essere dotati delle proprie sicurezze necessarie per un esercizio sicuro degli stessi e devono rispettare le prescrizioni tecniche Svizzere/Europee applicabili per la progettazione, l’esecuzione e l’esercizio di tali impianti.
4.20 CERTIFICAZIONE/OMOLOGAZIONE DEGLI IMPIANTI E DELLE PARTI DELL'OPERA I materiali e le parti di costruzione, i prodotti e gli impianti di sicurezza, devono essere certificati da un ente accreditato federalmente. NB: i certificati di omologazione che dovranno essere consegnati sono indicati nell’Allegato 1.
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5 OSSERVAZIONI / CONCLUSIONI
Il presente attestato ha verificato tutti gli aspetti già elaborati fino a questa fase e ha dato indicazioni per la progettazione e l’esecuzione delle parti ancora da sviluppare. Considerando quanto già previsto ed i provvedimenti indicati in questo rapporto, si può concludere che il progetto rispetta le prescrizioni antincendio vigenti. Qualora fossero apportate delle modifiche al progetto, agli impianti o alla destinazione analizzati in questo Attestato, sarà necessario verificare ed eventualmente adattare anche le misure di protezione contro l'incendio. Ricordiamo che da questo punto via la consulenza antincendio viene ripresa dal garante della qualità antincendio. A fine lavori sarà poi obbligatorio il Collaudo Antincendio (Art. 44e RLE) per verificare e certificare se l’edificio e gli impianti sono stati realizzati secondo le prescrizioni antincendio. Siamo a disposizione per eventuali chiarimenti. Con stima,
Simone Bassetti, Erisel SA Esperto antincendio AICAA N° 00208008
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Allegato 1: documentazione per collaudo finale Secondo la direttiva "Garanzia della qualità nella protezione antincendio", il collaudo antincendio finale dell'oggetto in esame potrà essere rilasciato unicamente previa consegna all'autorità antincendio della "Dichiarazione di concordanza", vedi capitolo 4.3 e allegati 2a, 2b e 2c. In particolare il garante della qualità é responsabile di organizzare con gli specialisti e gli artigiani coinvolti tutta la documentazione necessaria per la verifica e la certificazione del rispetto delle disposizioni antincendio e delle normative/direttive in vigore (NA, DA, SSIGA, ASE, …). I certificati, protocolli, rapporti fotografici, ecc. devono venir accompagnati da una certificazione della ditta che ha eseguito i lavori dove sia chiaramente riportato almeno il nome della ditta, l’oggetto presso il quale sono stati effettuati i lavori, l’ubicazione all’interno dell’oggetto ,il riferimento al tipo di materiale/impianto in esame, la conferma di aver eseguito i lavori di po‐sa/installazione/… conformemente alle NA e DA (o eventuali altre normative/direttive se il caso), … In particolare segnaliamo:
A. Protocolli di collaudo funzionali Impianto rivelatori incendio + asservimenti Parafulmine/equipotenziale Impianto sprinkler + asservimenti Gas tecnici Trasmissione di allarme esterna (telefono) Gas medici Ascensori/montacarichi Allacciamento alla condotta di distribuzione gas Ventilazione Impianti elettrici Ev. serrande tagliafuoco Ev. chiudiporta elettrici Evacuazione fumo e calore per TS Evacuazione fumo e calore per locali specifici Porte tagliafuoco (EI 30 / E 30) Luce emergenza Aggregati di emergenza Segnaletica di sicurezza
B. Certificati di omologazione/dichiarazioni Resistenza al fuoco struttura portante Materiali chiusure antincendio Porte e telai EI 30 Rivestimenti del suolo Porte e telai E 30 Tende / arredamenti Pareti EI 60 e EI 30 Materiali d’isolamento Solette REI 60 Ev. vetrate EI 30‐60 Ultimo strato di rivestimento del tetto Aggregati di combustione Armadi di sicurezza Caminetti Canne fumarie (caminetti, riscaldamenti, …)
C. Misure organizzative Piani della sicurezza Istruzione del personale Procedure d’allarme Procedure d’evacuazione Incaricato della sicurezza
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Allegato 2a: compiti delle persone coinvolte nel progetto, per adempiere alla direttiva “Garanzia della qualità nella protezione antincendio” 11‐15
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Allegato 2b: Prestazioni di base del responsabile GQ nella protezione antincendio GGQ3
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Allegato 2c: Prestazioni specifiche del responsabile GQ nella protezione antincendio GGQ3
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Allegato 3: utilizzo di materiali da costruzione Requisiti di reazione al fuoco dei sistemi di rivestimento per pareti esterne
Requisiti di reazione al fuoco per le coperture del tetto
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Requisiti di reazione al fuoco per le vie di fuga e per i locali interni
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Requisiti di reazione al fuoco per le tubazioni della tecnica del fabbricato
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Allegato 4: Dimensioni delle scale – DA 16‐15, cifra 2.4.5
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Allegato 5: Piani concetto di protezione antincendio I piani non sono esaustivi (non sono indicate tutte le misure), vale il testo dell'attestato. Non si tratta di piani di progetto, ma solo di concetto. Sono indicate le misure di protezione principali. Non sono indicate:
Posti fissi di spegnimento ai piani interrati (posizione da verificare nelle prossime fasi di progetto)
Segnalazione e illuminazione di sicurezza (necessarie in tutto l'edificio) Impianto di rilevazione incendio (necessario in tutto l'edificio) Impianto parafulmine