A cura dellaDirezione Centrale Analisi Economiche – Internazionalizzazione
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Innovazione tecnologica e ricerca nell’industria chimica italiana
Analisi dei risultati della Community Innovation Survey
Sintesi dei principali risultati (1)L’innovazione è importante perché consente più facilmente alle imprese chimiche di esportare e di difendere l’occupazione in Italia
La chimica italiana ha tante imprese innovative (1200) e tante imprese impegnate nella ricerca (800), la loro numerosità in ambito europeo è seconda solo alla Germania
Nella chimica italiana la diffusione dell’attività di ricerca (47% delle imprese) non solo è doppia rispetto alla media dell’industria (21%) ma è superiore anche agli altri settori medium-high tech (34%), in particolare perché fanno innovazione tante PMI chimiche.In presenza di una struttura dimensionale della chimica italiana più sbilanciata verso le PMI, la diffusione dell’attività innovativa è simile alla media europea (67% delle imprese vs. 68%, Germania esclusa) e la diffusione della ricerca non ne è lontana (47% vs. 52%, Germania esclusa)
Le imprese chimiche innovative, oltre ad essere numerose, rivestono una quota assolutamente predominante del fatturato settoriale (86%)
Nella chimica quasi tutte le imprese innovative fanno innovazione di prodotto (83%) e una quota rilevante del fatturato (9%) è generata da prodotti nuovi per il mercato (e non solo per l’impresa)
Tra il 2000 e il 2008 in Italia è considerevolmente aumentata la quota di imprese chimiche innovative (+16 punti percentuali) e con attività di ricerca (+9 p.p.)
Sintesi dei principali risultati (2)L’industria chimica in Italia realizza spese di innovazione pari a 946 milioni di euro, di cui 567 milioni destinati alla ricerca intra-muros (anno 2008)
Rispetto all’industria italiana in generale, nella chimica la ricerca assorbe la quota maggioritaria delle spese di innovazione (67%) mentre è molto meno rilevante l’innovazione da semplice acquisto di macchinari innovativi
Se si considera l’intensità di ricerca (spesa) invece della diffusione (imprese), il divario della chimica italiana rispetto alla media europea risulta più ampio (quota sul fatturato inferiore del 21%) anche se meno drammatico rispetto ad altre fonti
Rispetto alla chimica europea, in Italia sono meno diffuse le collaborazioni con terzi volte all’innovazione e, in particolar modo, quelle con università e istituti di ricerca pubblici
Per la chimica l’innovazione in ambito ambientale comporta un impegno su molti fronti diversi e i benefici perseguiti non sono solo al proprio interno ma riguardano anche in misura rilevante gli utilizzatori(ruolo della chimica come “solution provider”)
La classifica dei settori di attività economica in base all’innovazione in ambito ambientale vede la chimica italiana posizionarsi sempre ai primi posti
La Community Innovation Survey è un’indagine condotta a livello europeo attraverso un questionario armonizzato
Tutti i risultati hanno come riferimento le imprese con più di 10 addetti
Le informazioni raccolte riguardano l’attività innovativa nel triennio 2006-2008
Per chimica si intende chimica esclusa farmaceutica
L’innovazione tecnologica (o per brevità innovazione) si definisce come “prodotti, servizi e processi nuovi o significativamente migliorati rispetto a quelli precedentemente disponibili in termini di caratteristiche tecniche e funzionali, prestazioni, facilità d’uso”
Rientrano nella chimica italiana anche le imprese a capitale estero, che rivestono un peso rilevante non tanto sul numero di imprese (15%) quanto su addetti (33%) e valore della produzione (36%)
Premessa metodologica
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
Imprese esportatrici in Italiachimica industria
Esportatrici in % del totale imprese 77,8% 49,0%
Perché è importante innovare ?
- Le imprese innovative riescono più facilmente ad esportare
Esportatrici in % delle imprese innovative 86,0% 63,4%
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
Innovazione e occupazione nell’industria chimica italiana
Imprese innovative Totale imprese
Var. occupazione 2006-2008 -0,3% -2,2%
- Le imprese chimiche innovative mostrano una maggiore stabilità dell’occupazione in Italia (a fronte del calo nell’industria chimica in generale)
Imprese innovative e tipologia di innovazione in Italia
chimica
% imprese innovative 66,6%
industria
44,2%
- di cui innovaz. di prodotto 82,7% 69,7%
- di cui innovaz. di processo 17,3% 30,3%
% imprese con innovaz. nuova per il mercato
32,4% 21,6%
% di fatturato del settoreda innovaz. nuova per il mercato 8,5% 6,9%
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
Note: totale = imprese con più di 10 addetti high tech = farmaceutica ed elettronica medium-high tech = elettrotecnica, meccanica, automotive
La chimica italiana- ha tante imprese innovative (1200)- che fanno soprattutto innovazione di prodotto- non solo di tipo “me too”- con un impatto rilevante in termini di fatturato generato da prodotti nuovi per il mercato (e non solo per l’impresa)
high tech
73,0%
91,9%
8,1%
54,3%
10,3%
altri medium-high tech
54,3%
80,3%
19,7%
34,7%
11,5%
Nel confronto con gli altri settori, la chimica- è posizionata significativamente meglio della media dell’industria- è complessivamente in linea con gli altri settori medium-high tech
Imprese innovative e tipologia di innovazionenell’industria chimica europea
Italia Europa
% imprese innovative 66,6% 74,2%
Europa escl. Germania
68,3%
- di cui innovaz. di prodotto 82,7% 79,9%78,4%
- di cui innovaz. di processo 17,3% 20,1%21,6%
% imprese con innovaz. nuova per il mercato 32,4% 35,3%33,3%
% di fatturato del settoreda innovaz. nuova per il mercato 8,5% 7,6%9,0%
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
Note: totale = imprese con più di 10 addetti UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Belgio
Nonostante la chimica italiana abbia minori spese di ricerca, la diffusione dell’attività innovativa e il suo impatto in termini di fatturatosono prossimi alla media europea (esclusa Germania)
Praticamente tutti gli indicatori di innovazione e ricerca evidenziano l’eccellenza della chimica tedesca rispetto agli altri grandi produttori europei
Germania
92,2%
83,4%
16,6%
41,3%
5,1%
Quota del fatturato settoriale facente capo a imprese innovative (%)
chimica
industria
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
high tech = farmaceutica ed elettronicamedium-high tech = elettrotecnica, meccanica, automotive
Una quota assolutamente predominante del fatturato chimico in Italiaè realizzata da imprese innovative
high tech
altri medium-high tech
Italia
Italia
Europa
Europa escl. Germania
Germania
Chimica
86,4%
71,9%
86,4%
82,5%
86,4%
88,6%
84,8%
95,1%
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Belgio
Imprese innovative con attività di R&S in Italia
% imprese con R&S intra-muros 47,4% 21,2%
- di cui R&S continuativa 69,1% 63,3%
% imprese con R&S extra-muros 19,3% 7,8%
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
Nella chimica italiana- circa 800 imprese fanno ricerca intra-muros- 580 delle quali la conducono con continuità
chimica industria high tech
56,1%
80,5%
31,6%
33,9%
72,6%
10,6%
La quota di imprese chimiche che fa ricerca è - doppia rispetto alla media dell’industria- decisamente superiore anche agli altri settori medium-high tech
Note: totale = imprese con più di 10 addetti high tech = farmaceutica ed elettronica medium-high tech = elettrotecnica, meccanica, automotive
altri medium-high tech
Imprese innovative con attività di R&S nella chimica europea
% imprese con R&S intra-muros 47,4% 59,0%51,7%
- di cui R&S continuativa 69,1% 74,7%75,5%
% imprese con R&S extra-muros 19,3% 25,1%23,5%
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Belgio Note: totale = imprese con più di 10 addetti
Tenuto conto della struttura dimensionale della chimica italiana,la diffusione di imprese con attività di ricerca non è distante dalla media europea (esclusa Germania)
Italia EuropaEuropa
escl. Germania Germania
80,9%
73,3%
30,1%
Imprese chimiche innovative in Italia: confronto tra anni 2000 e 2008
2000 2008
% imprese con R&S intra-muros 38,3%
% imprese con R&S intra-muros continuativa 23,7%
47,4%
32,7%
% imprese innovative 50,5% 66,6%
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2000-2008Note: totale = imprese con più di 10 addetti
Non solo l’innovazione ma anche la ricerca coinvolge sempre più imprese chimiche in Italia
Numero di imprese innovative nella chimica europea
ItaliaGermania
Imprese con R&S intra-muros 834
Imprese con R&S intra-muros continuativa 576
1323
970
Imprese innovative 11721508
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2000-2008
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
Emerge una notevole vivacità dell’industria chimica italiana, infatti l’Italia è seconda solo alla Germania in termini di numerosità - non solo di imprese innovative, - ma anche di imprese che fanno ricerca (occasionale o continuativa)- e di imprese che introducono prodotti nuovi per il mercato, non limitandosi all’imitazione di innovazioni già esistenti
Francia
714
523
820
Spagna
675
528
985
Imprese con innovaz. nuova per il mercato 571676 481 350
dati sul Regno Unito non disponibili
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
Ripartizione della spesa per tipo di attività innovativa
chimica industria
R&S intra-muros
Acquisto macchinari innovativi
Acquisto di tecnologia non incorporata in beni capitali
59,9%
31,5%
1,3%
43,4%
42,8%
3,8%
7,3% 10,0%R&S extra-muros
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
65,7%
15,4%
2,7%
16,2%
54,3%
28,1%
4,3%
13,3%
high tech
Nella chimica il 67% delle spese di innovazione è destinato alla ricercae non al semplice acquisto dall’esterno di macchinari innovativi
altri medium-high tech
Dal confronto con gli altri settori medium-high tech si conferma una vocazione maggiore della chimica all’innovazione basata sulla ricerca intra-muros
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
chimica industria
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
high tech
L’industria chimica in Italia realizza - spese di innovazione pari a 946 milioni di euro- spese di R&S intra-muros pari a 567 milioni di euro
La statistica annuale dell’Istat sulla R&S in Italia probabilmente sottostima le effettive spese di ricerca del settore chimico realizzate non solo da grandi imprese ma anche da tante PMI (non è vero altrettanto per l’industria in generale)
altri medium-high tech
Spese di innovazione e ricerca in Italia
spese di innovazione (mln €)
spese di R&S intra-muros (mln €)
946
567
15332
6660
2223
1459
4184
2271
in % del fatturato settoriale
spese di innovazione
spese di R&S intra-muros
1,8%
1,1%
1,7%
0,8%
5,1%
3,3%
2,0%
1,1%
A fronte di spese di innovazione sul fatturato simili, l’intensità di ricerca nell’industria chimica italiana è- del 30% superiore alla media dell’industria- analoga agli altri settori medium-high tech (ma più diffusa in termini di imprese)
Spesa di R&S sul totale della spesa per innovazione
R&S intra-muros
Totale R&S
59,9%
67,2%
66,9%
77,8%
7,3% 10,8%R&S extra-muros
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Belgio
Italia EuropaEuropa
escl. Germania
67,2%
80,4%
13,2%
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
Se si considera l’intensità di innovazione e ricerca (spesa) invece della diffusione (imprese), il divario della chimica italiana rispetto alla media europea risulta più ampio, anche se meno drammatico rispetto ad altre fonti
In Italia le imprese chimiche fanno innovazione in modo più informalee meno strutturato (meno innovazione basata sulla ricerca, spese di ricerca e innovazione meno identificate come specifiche voci di bilancio)
Germania
66,7%
74,9%
8,2%
Intensità di innovazione e ricerca nell’industria chimica europea (spese in % del fatturato settoriale)
spese di innovazione 1,8% 2,6%
1,1% 1,8%spese di R&S intra-muros
Italia EuropaEuropa
escl. Germania
2,1%
1,4%
3,5%
2,3%
Germania
Imprese con collaborazioni per l’innovazione in Italia (% imprese)
chimica industria
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
Ogni tipo di collaborazione
- di cui altre imprese del Gruppo
6,0%
20,4%
- di cui fornitori 51,9%
- di cui clienti 31,0%
- di cui imprese del settore 24,2%
- di cui istituti privati di ricerca 46,0%
- di cui università 35,2%
- di cui istituti pubblici di ricerca 7,7%
- di cui con partner esteri europei 25,5%
- di cui con partner indiani / cinesi 5,1%
15,7%
23,6%
7,6%
31,5%
35,5%
36,2%
28,6%
7,2%
5,1%
41,7%
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
high tech
26,3%
21,0%
38,1%
30,1%
15,9%
70,8%
63,2%
43,6%4,4%
7,8%
28,2%
49,5%
32,8%
19,9%
42,0%
46,2%
5,5%
36,7%7,7%
15,4%
Rispetto agli altri comparti considerati, è (paradossalmente) più contenuto il peso relativo dell’università- nella chimica i progetti di ricerca non sono spesso tali da obbligare le imprese a collaborare con la ricerca pubblica- ci sono difficoltà di dialogo con la ricerca pubblica
altri medium-high tech
Nella chimica italiana circa 280 imprese collaborano con terzi sull’innovazione, con una quota quasi tripla rispetto alla media dell’industria
Imprese chimiche europeecon collaborazioni per l’innovazione (% imprese)
Ogni tipo di collaborazione 15,7% 27,0%
23,6% 44,3%- di cui altre imprese del Gruppo
UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Belgio
Italia EuropaEuropa
escl. Germania
24,0%
41,1%
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
7,6% 35,1%- di cui fornitori 39,1%
31,5%
52,6%
- di cui clienti 50,0%
35,5%
52,7%
- di cui imprese del settore 27,6%
36,2%
22,7%
- di cui istituti privati di ricerca 45,7%
28,6%
39,1%
- di cui università 46,3%
7,2% 29,9%- di cui istituti pubblici di ricerca 28,5%
5,1% 9,4%- di cui con partner indiani / cinesi 7,8%
41,7% 45,4%- di cui con partner esteri europei 46,9%
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
Nella chimica italiana sono meno diffuse le collaborazioni di ogni tipo e, in particolar modo, quelle con università e istituti di ricerca pubblici
Germania
36,0%
50,9%
27,0%
65,4%
58,1%
12,9%
25,6%
32,8%
12,6%
42,4%
Imprese chimiche (%)
Finanziamenti pubblici 20,5% 20,9%
0,9% 2,2%6° o 7° Programma Quadro
Note: UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Belgio
Italia EuropaEuropa
escl. Germania
19,6%
1,2%
Finanziamenti pubblici all’innovazione nel 2006-2008(locali, nazionali ed europei)
Finanziamenti pubblici 20,5% 15,7%
0,9% 0,3%6° o 7° Programma Quadro
chimica industria
La quota di imprese chimiche in Italia è analoga alla media europea, ma è inferiore la partecipazione al 6° o 7° Programma Quadro(relativamente elevata la partecipazione tedesca)
high techImprese in Italia (%)
29,6%
2,5%
19,8%
0,2%
In Italia la quota di imprese chimiche che ha goduto di finanziamenti pubbliciall’innovazione nel triennio è in linea con gli altri settori medium-high technonostante questi abbiano una minore propensione alla ricerca
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008Note: totale = imprese con più di 10 addetti
altri medium-high tech
Germania
24,8%
5,1%
Obiettivi dell’innovazione in Italia(% imprese innovative che li considerano di importanza medio-alta)
49,1% 44,5%Gamma prodotti / servizi
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
35,8% 26,3%Sostituzione prodotti / processi
32,7%
27,4%
Ingresso in nuovi mercati
34,1%
29,4%
Aumento quota di mercato
56,8%
29,1%
Qualità prodotti / servizi
31,1%
50,5%
Flessibilità produttiva
19,0% 30,3%Capacità produttiva
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
49,2% 29,8%Sicurezza e salute
21,8% 19,7%Costo del lavoro
chimica industria high tech
51,4%
32,0%
18,3%
35,0%
39,0%
47,3%
17,0%
19,3%
15,8%
45,1%
29,6%
23,0%
31,9%
38,0%
54,9%
28,3%
30,0%
19,3%
Rispetto agli altri comparti considerati,emerge la rilevanza per la chimica degli obiettivi legati a sicurezza e salute
altri medium-high tech
In parte rientra in questo ambito anche la “sostituzione di prodotti e processi non più competitivi perché superati o obsoleti”
Obiettivi dell’innovazione nell’industria chimica europea (% imprese innovative che li considerano di importanza medio-alta)
49,1% 52,3%Gamma prodotti / servizi
UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Belgio
Italia EuropaEuropa
escl. Germania
52,1%
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
35,8% 35,4%Sostituzione prodotti / processi
32,7%
23,4%
Ingresso in nuovi mercati
34,1%
41,2%
Aumento quota di mercato
56,8%
45,7%
Qualità prodotti / servizi
31,1%
46,8%
Flessibilità produttiva
19,0% 23,7%Capacità produttiva
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
49,2% 36,1%Sicurezza e salute
21,8% 19,8%Costo del lavoro
32,8%
23,2%
37,8%
42,4%
49,8%
22,1%
39,0%
21,6%
Rispetto alla media europea, gli obiettivi perseguiti tramite l’innovazione dalle imprese chimiche italiane sembrano in misura maggiore di natura difensiva
Germania
52,7%
41,2%
23,7%
49,1%
53,1%
40,1%
27,5%
29,6%
15,6%
Innovazione con benefici ambientali in Italia(% imprese)
16,5% 9,0%Riduzione uso materie prime
chimica industria
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
19,9% 10,5%Riduzione uso energia
11,1%Riduzione emissioni CO2
22,1%
8,6%
Sostituzione materiali con meno pericolosi / eco-compatibili
30,4%
9,2%
Riduzione inquinamento(atmosferico, idrico, sonoro e del suolo)
15,3%
22,1% 13,1%Benefici per utilizzatori – uso energia
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
23,4% 14,1%
27,2% 13,2%
Benefici per utilizzatori – inquinamento
Benefici per utilizzatori – riciclo dopo l’uso
28,0%Riciclo rifiuti / acqua / materie prime 15,4%
Emerge con chiarezza da tutti gli indicatori l’impegno della chimica italiana verso un’innovazione con benefici ambientali, non solo al proprio interno ma anche nei confronti degli utilizzatori
Per la chimica l’innovazione in ambito ambientale comporta un impegno su molti fronti diversi
Innovazione con benefici ambientali: posizionamento della chimica italiana
5°Riduzione uso materie prime
Posizione su 50 settori di attività economica
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
4°Riduzione uso energia
6°Riduzione emissioni CO2
2°Sostituzione materiali con meno pericolosi / eco-compatibili
1°Riduzione inquinamento(atmosferico, idrico, sonoro e del suolo)
2°Benefici per utilizzatori – uso energia
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
2°
2°
Benefici per utilizzatori – inquinamento
Benefici per utilizzatori – riciclo dopo l’uso
2°Riciclo rifiuti / acqua / materie prime
(1° = servizi di risanamento e gestione rifiuti)
(1° = servizi di risanamento e gestione rifiuti)
(1° = servizi di risanamento e gestione rifiuti)
(1° = servizi di risanamento e gestione rifiuti)
(1° = servizi di risanamento e gestione rifiuti)
(1° = servizi di risanamento e gestione rifiuti; 2° = farmaceutica; 3° = metallurgia; 4° petrolifero; 5° alimentare)
(in base alla % di imprese innovative a favore dell’ambiente)
(1° = servizi di risanamento e gestione rifiuti; 2° = farmaceutica; 3° = metallurgia;)
(1° = servizi di risanamento e gestione rifiuti; 2° = automotive; 3° = farmaceutica; 4° petrolifero)
La chimica italiana si posiziona sempre ai primi posti, anche in termini di benefici ambientali per gli utilizzatori (ruolo di “solution provider”)
Posizione su 22settori industriali
4°
3°
5°
1°
1°
1°
1°
1°
1°
Innovazione con benefici ambientali nell’industria chimica europea (% imprese innovative)
20,3% 40,6%Riduzione uso materie prime
UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Belgio
Italia Europa
Fonte: Eurostat, Community Innovation Survey, 2008
24,4% 44,6%Riduzione uso energia
13,6%Riduzione emissioni CO2
27,2%
33,9%
Sostituzione materiali con meno pericolosi / eco-compatibili
37,4%
44,5%
Riduzione inquinamento(atmosferico, idrico, sonoro e del suolo)
51,6%
27,2% 40,5%Benefici per utilizzatori – uso energia
Note: totale = imprese con più di 10 addetti
28,8% 42,2%
33,4% 38,6%
Benefici per utilizzatori – inquinamento
Benefici per utilizzatori – riciclo dopo l’uso
34,4%Riciclo rifiuti / acqua / materie prime 50,1%
33,5%
34,4%
25,4%
41,7%
46,6%
30,6%
34,6%
36,2%
44,5%
Europa escl. Germania
Nella chimica italiana la diffusione di imprese con attività di innovazione caratterizzata da benefici ambientali è inferiore alla media europea
Il divario è decisamente più contenuto con riferimento all’innovazione in campo ambientale con benefici per gli utilizzatori
Germania
53,0%
62,3%
48,7%
49,3%
60,4%
57,8%
55,4%
42,8%
59,9%
Motivazioni dell’innovazione con benefici ambientali nell’industria chimica europea (% imprese innovative)
46,9% 43,0%Regolamentazione ambientale/ imposte sull’inquinamento già vigenti
Italia Europa
8,1%Agevolazioni e incentivi finanziari 9,5%
27,3% 30,3%Accordi volontari di promozionedi buone pratiche ambientali
24,9%Domanda corrente / attesa di innovazioni eco-compatibili
30,1%
46,2% 41,2%
Regolamentazione ambientale/ imposte sull’inquinamento di futura applicazione
Pur rimanendo prevalente l’innovazione motivata dall’adeguamento a norme esistenti o future, rivestono un peso significativo anche motivazioni più proattive
Europa escl. Germania
47,4%
10,1%
33,2%
28,9%
43,9%
UE = Germania, Francia, Italia, Paesi Bassi, Belgio Fonte: Eurostat,
Community Innovation Survey, 2008Note: totale = imprese con più di 10 addetti
Germania
35,3%
8,4%
25,1%
32,3%
36,4%
Il peso delle diverse motivazioni è abbastanza in linea tra chimica italiana ed europea