RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE ANAPA N. 36 DEL 13 NOVEMBRE 2014
EDITORIALE Cari Colleghi, È di pochi giorni fa la notizia relativa alla prossima uscita di UnipolSai da Ania. Si tratta di una decisione che, se confermata dal prossimo CdA, che si svolge proprio oggi, mentre scrivo questo editoriale, potrebbe avere un impatto dirompente nel mondo delle assicurazioni italiane. Mi limito in questa fase ad alcune brevi considerazioni e ai conseguenti quesiti che un provvedimento così deflagrante rischia di generare, partendo dal futuro della contrattazione collettiva, già seriamente compromessa dal provvedimento AGCM di qualche mese fa. Senza l'impresa che detiene la maggior quota di mercato nei rami danni e il maggior numero di agenti operanti in Italia immaginare uno sviluppo della trattativa per il rinnovo ANA appare davvero complicato. E che ne sarà della proposta Ania relativa al piano di salvataggio del fondo pensione agenti? Anche in questo caso UnipoSai è o forse sarebbe stato il maggior contribuente. Ci sono inoltre alcuni aspetti strettamente legati a processi gestiti da Ania, come ad esempio la convenzione card; in questo caso come coniugare l'uscita di UnipolSai dall'associazione con la convenzione stessa? Perché nel caso la compagnia restasse fuori dalla convenzione ad essere penalizzati non sarebbero soltanto gli assicurati UnipolSai ma, in definitiva, tutti gli assicurati. Interrogativi che al momento non trovano una risposta e, dovrebbero spingere anche la stessa AGCM a suggerire al legislatore un ripensamento circa i limiti relativi alla concentrazione di quote di mercato; considerando che oggi tre gruppi assicurativi detengono il 60% del mercato danni, e che forse il tetto del 30% rischia di non generare una vera concorrenza, quella stessa concorrenza che è richiesta invece alla parte distributiva nei confronti della quale si agisce contro ogni logica industriale. E' un momento delicato e difficile per la nostra categoria di agenti professionisti ed è proprio per questo che Anapa e Unapass hanno convocato per il prossimo 18 novembre a Bologna il 3' forum dei gruppi agenti nel corso del quale si discuterà del salvataggio del fondo pensione con la presentazione di tutta la documentazione susseguitasi nei mesi. Inoltre, sarà l'occasione per fare il punto sulla trattativa in ambito CCNL che, dopo 12 mesi di complessa trattativa con le OO.SS, è giunta ad una fase di snodo. A tal proposito, considerando l'importanza dei suddetti argomenti e avendo già ricevuto numerose adesioni abbiamo prenotato una sala più capiente, in modo da poter ospitare tutti i componenti degli organi direttivi dei Gaa interessati a partecipare e che hanno inviato, alle
rispettive segreterie di Anapa e Unapass, la mail di iscrizione, in modo da offrire una trasparente e diretta informazione, evitando così, potenziali, mistificazioni o strumentalizzazioni da parte di “qualcuno”. Buona lettura Alessandro Lazzaro vicepresidente vicario
NOTIZIE DAL MONDO ASSOCIATIVO
IL 18 NOVEMBRE A BOLOGNA IL TERZO FORUM GAA DI ANAPA E UNAPASS
FONTE: IO TI ASSICURO
(12/11/2014)
Si terrà il 18 novembre dalle 14 alle 18 presso l’Hotel Carlton di Bologna il terzo forum Gaa organizzato da Anapa e Unapass. Oggetto dell’incontro saranno due temi di principale rilevanza per la categoria: la crisi finanziaria del Fondo pensione agenti e il rinnovo del Contratto collettivo dei dipendenti di agenzia. Per quanto riguarda la vicenda del fondo pensione, dopo dieci mesi di trattativa si è giunti al punto di non ritorno. Infatti, dopo l’offerta delle compagnie di 16 milioni di euro a titolo di contributo straordinario, e considerata non più negoziabile, pur valutando insufficiente l’importo della stessa, Anapa e Unapass hanno preso atto dello stato di fatto, dichiarandosi disposte al salvataggio del fondo nella particolare considerazione dell’impegno dell’Ania alla salvaguardia delle prestazioni mutualistiche, al mantenimento del 50% della contribuzione totale e alla possibilità di aumentare le dotazioni straordinarie a beneficio degli agenti, tramite la contrattazione di secondo livello. Un altro tema rilevante è la trattativa per il rinnovo del contratto collettivo dei dipendenti di agenzia, che è giunta alla sua conclusione e che ha visto Anapa e Unapass confrontarsi con le organizzazioni sindacali da quasi un anno. Allo scopo è stato negoziato un razionale “nuovo” CCNL, che sull’impianto normativo procede a una ridefinizione delle declaratorie dei profili professionali e l’abolizione degli automatismi. Su questi temi e sugli altri che eventualmente emergeranno in sede di dibattito, Anapa e Unapass ritengono necessario e fondamentale acquisire il punto di vista eil contributo dei gruppi agenti per portare avanti e rendere proficua ed efficace l’attività politica e sindacale svolta in rappresentanza e a tutela della categoria. La presenza può essere confermata alla segreteria di ANAPA ([email protected]) o di Unapass Rete impresagenzia ([email protected]) entro il prossimo 14 novembre.
ANAPA E UNAPASS, A BOLOGNA IL 3° FORUM GAA FONTE: INSURANCE TRADE
Anapa e Unapass hanno indetto per il prossimo 18 novembre a Bologna il 3° Forum Gaa (riservato ai presidenti dei gruppi aziendali agenti e ai componenti delle rispettive giunte esecutive nazionali) per affrontare alcune tra le più urgenti tematiche che interessano l'attività degli agenti italiani, su tutte il rinnovo del Ccnl dipendenti di agenzia, e soprattutto la
(10/11/2014)
crisi finanziaria del fondo pensione agenti (Fpa), su cui incombe lo spettro del commissariamento della Covip; inoltre, sempre su quest'ultimo fronte, la normativa vigente consente soltanto per un periodo limitato di tempo la sospensione dei trasferimenti delle posizioni individuali degli iscritti attivi presso altri fondi pensione. Al momento l'Ania ha offerto 16 milioni di euro a titolo di contributo straordinario (non più negoziabile): Anapa e Unapass, pur valutando insufficiente questo importo, "con senso di responsabilità", si sono dette disposte "al salvataggio del fondo", spiega una nota congiunta delle due associazioni, considerando l'impegno dell'Ania "alla salvaguardia delle prestazioni mutualistiche, al mantenimento del 50% della contribuzione totale e alla possibilità di aumentare le dotazioni straordinarie a benefico degli agenti, tramite la contrattazione di secondo livello". L'altro tema di primo piano, la trattativa per il rinnovo del Ccnl dei dipendenti di agenzia è giunta alla sua conclusione, con Anapa e Unapass da quasi un anno impegnate in un confronto con le organizzazioni sindacali. "Allo scopo ‐ scrivono le due associazioni ‐ è stato negoziato un razionale nuovo Ccnl che sull'impianto normativo procede a una ridefinizione delle declaratorie dei profili professionali e l'abolizione degli automatismi". Sul piano economico il nuovo impianto prevede un adeguamento tabellare al tasso d'inflazione reale per gli anni già trascorsi e programmata per il futuro. "Su questi temi e sugli altri che eventualmente emergeranno in sede di dibattito", Anapa e Unapass "ritengono necessario e fondamentale acquisire il punto di vista e il contributo dei Gruppi agenti per portare avanti e rendere proficua ed efficace l'attività politica e sindacale svolta in rappresentanza e a tutela della categoria".
L'ANIA SI SPACCA SULLA GOVERNANCE FONTE: MF
(12/11/2014)
Alla fine le modifiche alla governance dell'Ania sono state approvate, ma il voto dei soci riuniti ieri nel comitato esecutivo non è stato affatto compatto. Il via libera a un nuovo assetto di governo, che prevede un terzo vicepresidente oltre ai due attuali (Maria Bianca Farina di Poste Vita e Carlo Acutis di Vittoria) e un comitato strategico di dieci membri (oggi sono nove), è arrivato dopo ore di discussione, e solo con la maggioranza dei voti. Ad astenersi o a votare contro in un comitato composto da 30 persone sarebbero state in particolare le compagnie assicurative medio‐piccole, che avrebbero espresso più di qualche dubbio sulla gestione dell'associazione, convinte che le modifiche alla governance approvate ieri dovrebbero essere solo il primo passo di una riforma ben più profonda. L'annunciata uscita di Unipol dall'associazione, che qualche giorno fa ha fatto sapere di voler abbandonare l'Ania perché così com'è strutturata non è efficace, ha insomma aperto un'accesa discussione tra gli assicuratori, che vorrebbero dare vita a un'associazione più autorevole nei confronti del mercato e delle istituzioni. Certo non sono piaciute le modalità di intervento di Unipol, con l'amministratore Carlo Cimbri che ha annunciato la sua decisione in un'intervista, e nessuna compagnia sarebbe intenzionata a seguire l'esempio dell'assicurazione di Bologna. Ma il dibattito sulla riorganizzazione dell'associazione è aperto, e il vento nuovo, a questo punto, potrebbe coinvolgere anche la presidenza, visto
che proprio quest'anno scade il primo mandato triennale di Aldo Minucci. Ieri il comitato esecutivo, oltre a votare le nuove regole di governance, avrebbe infatti dovuto designare anche il candidato presidente, da votare poi nell'assemblea del 16 dicembre. Ma la discussione, come detto, si è spostata su altre questioni, e il confronto sul presidente dovrebbe riaprirsi nei prossimi giorni, con un altro comitato esecutivo straordinario che, salvo rinvii, dovrebbe tenersi il prossimo 25 novembre. A oggi non sono circolati nomi di possibili candidati alternativi, ma la discussione entrerà nel vivo nei prossimi giorni e non è escluso che in questa partita potrebbe avere un ruolo importante la stessa Unipol. Ieri il comitato esecutivo dell'Ania, in questo caso all'unanimità, ha espresso «la volontà di riaprire un confronto con il gruppo UnipolSai, auspicando una riconsiderazione della decisione da esso annunciata». E c'è chi fa notare come la poltrona in più di vicepresidente potrebbe essere stata creata proprio per far spazio a Unipol, qualora la compagnia decidesse di tornare sui suoi passi. Cimbri, parlando della presidenza, aveva lanciato l'idea di una figura esterna al mondo assicurativo, anche per dare un segnale che l'Ania non è solo sinonimo di difesa di interessi corporativi. I tempi, però sono decisamente stretti, considerando che il cda Unipol che dovrebbe votare l'uscita dall'Ania si terrà giovedì prossimo.
I NODI DA RISOLVERE SE UNIPOL DIVORZIA DALL'ANIA «ATTUALE» FONTE: PLUS 24
(08/11/2014)
Si dice che il diavolo è nei dettagli. Le diverse visioni di Carlo Cimbri, ceo del Gruppo Unipol, e di Aldo Minucci, presidente dell'Ania, sul nodo del Tfr in busta paga, registrato in un articolo di "Plus24" della scorsa settimana era solo la punta dell'iceberg. La settimana che si è conclusa ha poi fatto emergere la reale portata della frattura tra la compagnia bolognese e l'associazione rappresentativa delle compagnie. In un'intervista al "Sole 24Ore" Cimbri ha annunciato di voler uscire dall'Ania, in quanto "UnipolSai non si riconosce e non si sente rappresentata dall'Ania attuale, la cui governance, peraltro, andrebbe, secondo il ceo, completamente riformulata. Dopo Intesa Sanpaolo Vita, non più nell'associazione dall'inizio del 2013, ma per motivi contributivi, È seguito un comunicato di Ania che si augura «che la decisione preannunciata possa essere riconsiderata, anche alla luce del nuovo assetto di governance proposto e della storica vicinanza di UnipolSai». Se prevarrà l'ipotesi di divorzio ci sono parecchi nodi da sciogliere, anche di natura pratica: si pensi alle "banche dati". Innanzitutto quello dei rinnovi contrattuali, sui quali però Cimbri si è già espresso garantendo ai lavoratori del gruppo l'applicazione del contratto nazionale collettivo di lavoro. Nel campo degli agenti ci sarà poi da chiarire chi sarà, dopo l'eventuale uscita del gruppo bolognese dall'associazione degli assicuratori, il sostituto di Franco Ellena, direttore generale Unipol Assicurazioni che è l'attuale presidente della commissione distribuzione Ania. È l'uomo che sta trattando con gli agenti la questione del rinnovo contrattuale (ormai arenatosi), ma anche il grave problema del fondo di categoria degli agenti assicurativi. Ma qualcuno pensa che forse la frattura potrebbe comporsi di fronte a un'Ania "rinnovata" più vicina al Governo e con un esecutivo "ristretto" come nei desiderata di Cimbri.
CAVINA: «L’INTERMEDIAZIONE TRADIZIONALE SI DEVE SVECCHIARE» FONTE: TUTTO INTERMEDIARI
(11/11/2014)
«L’intermediazione tradizionale si deve svecchiare. Le sfide vanno colte; non ci si può arroccare sul fatto che si rappresenta una quota consistente di mercato perché lo dice la storia». È quanto ha sostenuto Maria Luisa Cavina (nella foto), capo del servizio vigilanza intermediari assicurativi dell’Ivass, nel corso di un recente convegno organizzato da Insurance Connect sulla consulenza nel mondo dell’intermediazione assicurativa. «I nuovi scenari e le nuove tendenze in atto, tra cui l’ingresso di nuovi soggetti sul mercato, la multicanalità, la dematerializzazione e la digitalizzazione, portano a riconsiderare il ruolo dell’intermediario tradizionale. E anche se, a mio parere, queste tendenze generali non vanno prese e considerate come un modello perfetto da applicarsi ovunque, non vanno ignorate», ha sottolineato Cavina. Cosa deve fare l’intermediario per continuare a stare sul mercato? «Valorizzare la sua professionalità e le sue competenze, che non devono e non possono essere ridotte a una capacità di vendere e basta», ha detto il dirigente di Ivass. «Deve cercare di possedere delle competenze più ampie. Oggi, per l’intermediario ci sono possibilità di sviluppo e di profittabilità in settori che non sono stati finora esplorati e dove il peso della consulenza è sicuramente centrale, dal momento che si tratta di vendere un prodotto che deve essere tagliato su misura».
NOTIZIE DAL MERCATO ASSICURATIVO
IL CALO DELL'RC AUTO AFFOSSA GLI UTILI DEGLI INTERMEDIARI FONTE: PLUS 24
(08/11/2014)
In uno scenario che sorride, almeno per ora, alle compagnie con combined ratio e bilanci in miglioramento, non accenna a riprendersi il business degli agenti assicurativi. Lo evidenzia anche l'indagine di Innovation Team dal titolo «Il cambiamento dell'intermediazione assicurativa e il punto di vista degli agenti» che fotografa il settore a fine 2013. La crisi delle agenzie si è acuita nell'ultimo anno in analisi soprattutto a causa della contrazione della raccolta auto, che produce non solo una diminuzione degli incassi d'agenzia ma anche un aumento dei costi causato dall'allungamento dei tempi di trattativa per il rinnovo. Così l'utile medio dell'agenzia per singola polizza auto intermediata è sceso a 3,7 euro. La redditività media, in un mercato ancora dominato dall'Rc auto, crolla di conseguenza dai 76mila euro del 2012 ai 71mila euro del 2013, con un calo del 6,6%. Un'agenzia sostiene in media costi pari a 229mila euro, mentre i ricavi sono scesi a 300mila euro (304mila nel 2012). Va al di sotto delle 13mila unità anche il numero delle agenzie. Secondo i dati rielaborati utilizzando i numeri ricavati dai siti delle compagnie, in Italia alla fine dello scorso anno le agenzie erano 12.993 (con un calo del 3% rispetto alle 13.402 del 2012). Dal 2008 a oggi il sistema distributivo ha perso 2.500 agenzie (pari a un calo del 16%) e
oltre duemila agenti che hanno subito nel periodo in analisi un calo meno significativo anche grazie all'accorpamento di agenzie in corso sul territorio anche a fronte delle fusioni realizzate. In uno scenario in caduta libera tiene il plurimandato. «Nonostante la riduzione del numero di agenzie plurimandatarie (scese a 2.990 unità) – spiega Fabio Orsi, manager di Innovation Team – a fine 2013 il plurimandato rappresenta in termini numerici il 23% del contesto agenziale italiano: il dato più alto di sempre. Ma solo la metà dei 4.254 plurimandatari utilizza la pluralità dei marchi in modo consapevole e significativo – continua Orsi –. Gli altri sono plurimandatari o per finalità tattico‐difensive o perché in possesso di mandati specialistici». Lo studio fa anche il punto sulle collaborazioni a poco meno di due anni dalla possibilità di realizzare accordi con altri intermediari iscritti al Rui (Registo unico degli intermediari). Le collaborazioni riguardano circa il 60% delle agenzie. Più nel dettaglio il 29,7% di chi "collabora" ha realizzato accordi con altri agenti, il 46,3% lavora con broker mentre il 16,6% delle agenzie ha in corso accordi con gli iscritti alla lettera E del Rui. Considerando plurimandato e collaborazioni dunque ormai meno del 30% delle agenzie è effettivamente monomandatario. Rispetto alla situazione antecedente al decreto Bersani, che ha introdotto il plurimandato, quando questa quota era superiore al 90% il cambiamento è profondo. Tuttavia il desiderio del legislatore che pensava di stimolare la concorrenza introducendo anche la libertà di collaborazione non si è ancora realizzato, anzi. Le collaborazioni hanno un impatto modesto sul mercato in termini di volume di affari incide per circa il 2% sugli incassi realizzati dall'agenzia nel danni. «L'utilizzo è prevalentemente tattico per non perdere il cliente e focalizzato sui rischi professionali (dove le compagnie generaliste non vogliono assumere) nonché su altri business specialistici come le cauzioni e l'auto», sottolineano a Innovation Team dove per condurre lo studio, oltre ad avere elaborato i dati del Rui e delle altre banche dati, hanno realizzato 1.800 questionari online associati a focus group. Forse le cose cambieranno dopo l'intervento dell'Antitrust, mirato a rimuovere gli ostacoli alla concorrenza, che ha sortito da parte delle compagnie la stesura degli "impegni". Per ora l'effetto Antitrust non si sente perché le compagnie stanno operando internamente per rivedere gli accordi. È probabile però che nei prossimi mesi anche i marchi che più hanno disincentivato l'intermediazione indipendente si affaccino al plurimandato e alle collaborazioni.
COOP, LA SANITÀ INTEGRATIVA ENTRA NEL CARRELLO DELLA SPESA FONTE: INTERMEDIA CHANNEL
(11/11/2014)
I piani sanitari entrano nel carrello della spesa: sono da oggi in vendita, in 79 tra ipercoop e grandi supermercati Coop, i pacchetti NoiSalute di Faremutua, società di mutuo soccorso nata per offrire prestazioni e assistenza socio‐sanitaria. Faremutua è stata fondata nel 2013 da alcune delle principali Cooperative di consumo italiane – Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest, Coop Reno – insieme a Legacoop Emilia Romagna ed alle Leghe di tutte le province emiliano‐romagnole. Ad oggi eroga prestazioni a 12.000 dipendenti di cooperative sociali grazie al Piano sanitario previsto del Contratto nazionale di lavoro del comparto. All’interno della società di mutuo soccorso stanno ora confluendo anche
le realtà analoghe di Legacoop Mutua Più di Bologna, Mutua Futura di Ravenna e Salute Romagna di Forlì Cesena, portando a 15 mila gli assistiti. I servizi vengono offerti in tre piani, con costi e gradi differenti di copertura: si possono sottoscrivere negli uffici soci dei negozi e pagare direttamente alla cassa. “L’obiettivo – spiega il presidente di Faremutua, Marco Gaiba – è offrire, anche a chi non gode di una copertura sanitaria integrativa prevista dal contratto collettivo di lavoro, le stesse cure e servizi ad un canone molto contenuto. Con una particolare attenzione alle persone che affrontano malattie croniche ed i problemi della non autosufficienza, e in generale a chi ha minori tutele come i lavoratori autonomi e i precari”. I piani sanitari saranno distribuiti nei negozi più grandi di Coop Adriatica, Coop Reno e Coop Consumatori Nordest di Emilia‐Romagna, Lombardia, Trentino, Friuli‐Venezia Giulia, Veneto, Marche e Abruzzo. Si parte con la formula NoiSalute Base, che con una quota associativa di 10 euro l’anno prevede, in caso di necessità, il rimborso integrale dei ticket sanitari per visite ed esami diagnostici di alta specializzazione, assistenza medica e infermieristica a domicilio dopo un ricovero, consulenza completa per gestire la non autosufficienza ed accedere ai servizi socio‐sanitari adeguati, consulenza medica 24 ore su 24 al telefono o a domicilio. Oppure, è possibile optare per il pacchetto Medio che, a una tariffa di 120 euro l’anno, comprende, oltre alle prestazioni NoiSalute Base, anche un’indennità giornaliera fino a 30 giorni di ricovero per grandi interventi chirurgici, fisioterapia a seguito di infortunio, tariffe agevolate su una vasta gamma di prestazioni specialistiche, diagnosi comparata. L’offerta dei piani si completa con il pacchetto Più, che oltre a tutte le prestazioni del Base e del Medio offre, per 220 euro l’anno, tariffe agevolate su qualsiasi prestazione diagnostica e specialistica comprese quelle del dentista, visita odontoiatrica e igiene orale annuale, e un piano assistenziale individuale per le persone non autosufficienti. Per tutte le prestazioni a tariffe convenzionate – si legge in una nota – “si può accedere in tempi rapidi alla vasta rete di strutture e specialisti qualificati gestita da Unisalute, l’assicurazione del gruppo Unipol leader in Italia nella gestione delle coperture sanitarie per Fondi di categoria, Casse professionali e aziendali e Mutue”. Le garanzie del piano sanitario si possono sottoscrivere fino agli 80 anni di età ed essere estese, con tariffe ridotte, anche ai familiari; il 19% dei contributi versati è detraibile dalle tasse. “Siamo convinti – continua Gaiba – di poter offrire un servizio davvero utile, qualificato e approvato da Coop, a migliaia di persone che oggi rinunciano o faticano a curarsi. Non si tratta di sostituire il Servizio Sanitario Nazionale, ma di integrarne le prestazioni con un meccanismo di mutuo aiuto, che consente di ottenere di più a costi minori. Erogare i piani sanitari in quasi 80 ipercoop e supermercati ci permetterà di essere facilmente accessibili per tutti, offrendo anche nel campo socio‐sanitario
le garanzie di trasparenza e affidabilità delle cooperative di consumo”. RC AUTO, ANCORA AMPIE DIFFERENZE NEI SISTEMI EUROPEI FONTE: INSURANCE TRADE
(10/11/2014)
L'Ivass ha pubblicato la sua ricerca sul sistema Rc auto italiano (premi, sinistri e risarcimenti), comparato con quello dei principali Paesi europei: Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Si tratta di uno studio condotto, per quanto riguarda la parte sul costo dei premi, sia nell'intero periodo 2008‐2012 sia alla fine del 2012. I capitoli relativi ai sistemi risarcitori del danno alla persona sono invece limitati a singole casistiche di particolare rilievo: morte, invalidità grave, macrolesioni medie e microlesioni più frequenti. I principali risultati della ricerca evidenziano che gli assicurati italiani hanno pagato in media, tra il periodo 2008 e il 2012, un premio per la sola garanzia di responsabilità che l'Istituto definisce "largamente superiore alla media degli altri Paesi considerati", cioè 144 euro in più, pari al +56%. Questa differenza è composta da 108 euro del costo dei sinistri, (+49% sulla media) e per 21 euro (+28%) dalle commissioni e spese di gestione. Nel medesimo periodo, le imprese italiane hanno realizzato i migliori risultati tecnici, contenendo le perdite a due euro per polizza, a fronte di una perdita media Ue di 17 euro. Ma ciò che stupisce di più è probabilmente che a fine 2012, la differenza tra il premio medio italiano e quello degli altri Paesi si sia accentuata. Sono 154 gli euro che l'assicurato italiano ha speso in più, pari al +58%, a fronte di un decremento del costo sinistri di 38 euro: il premio puro è passato da 329 a 291 euro, pari al 42% sopra la media, e di un aumento di tre euro per i costi per commissioni e le spese di gestione (da 74 a 77 euro). La differenza netta, positiva, tra premio di tariffa e costi per sinistri e spese di gestione è assorbita dal margine tecnico che è 49 euro per polizza, al netto dei proventi finanziari, contro una media europea di due euro per polizza. La struttura di costo del premio medio italiano a fine 2012 era costituita per il 69,8% dal costo per i sinistri, per il 18,4% da commissioni e spese di gestione e per l'11,8% dal margine. Per quanto riguarda il danno alla persona, l'Ivass evidenzia "marcate differenze" nei risarcimenti tra i cinque Paesi considerati, a significare che un'armonizzazione continentale è ancora lontana. Tuttavia gli assicurati italiani ricevono più di quanto corrispondono in termini di premio medio nei casi di morte e macrolesioni (con invalidità permanente al 25%) e meno in caso di macrolesioni molto gravi (90%) e di microlesioni (5%). Nell'ottica di una definizione della tabella nazionale per le macrolesioni, "il cui iter è attualmente bloccato in Parlamento ‐ ricorda Ivass ‐ si riterrebbe auspicabile, sia una riduzione o un riallineamento del risarcimento non patrimoniale per morte ai valori medi europei (salvaguardando con apposite disposizioni gravi fattispecie familiari) e nel contempo una tutela adeguata dei casi di lesioni gravissime".
RACCOLTA PREMI NEL Continua a diminuire l’incidenza delle canale agenziale sulla raccolta
COMPARTO VITA: IL CANALE AGENZIALE PERDE COLPI FONTE: TUTTO INTERMEDIARI
(10/11/2014)
premi nel comparto vita. I dati diffusi dall’Ivass relativamente alla ripartizione per canale distributivo della raccolta premi vita nei primi sei mesi del 2014 evidenziano una diminuzione sia per quanto concerne le agenzie con mandato (l’incidenza passa dal 13,1% del 2013 all’11,9% del 2014), sia per quanto riguarda le agenzie in economia e gerenze (dall’8,6% di giugno 2013 al 7,3% di giugno 2014). Anche il canale dei promotori finanziari segna una diminuzione, passando dal 19,3% al 14,4%. Segno meno anche per i broker (da 1,1% a 0,7%). La parte del leone continuano a recitarla gli sportelli bancari e postali, la cui incidenza aumenta dal 57,7% al 65,3%. Segno positivo, seppur lieve, anche per altre forme di vendita diretta (da 0,2% a 0,4%).