ANORESSIA E BULIMIA
ANORESSIA
COMPORTAMENTI ALIMENTARI A RISCHIO
• iniziare ad escludere cibi specifici fino ad allora consumati
regolarmente (fissazione su cibi permessi e proibiti)
• evitare carboidrati, dolci e cibi ricchi di grassi
• saltare i pasti (spesso si inizia saltando gli spuntini o dicendo
che si è già consumato il pasto fuori casa)
• aumentare il consumo di cibi e bevande dietetiche e di
dolcificanti artificiali,
• aumentare il consumo di vegetali e fibre
• aderire a “mode alimentari” non tradizionali,
• sminuzzare il cibo,
• nascondere e buttare via il cibo
COMPLICANZE MEDICHE ASSOCIATE ALLA
DENUTRIZIONE
Le pazienti con anoressia nervosa dovrebbero essere sempre sottoposte ad un accurato esame medico per valutare il loro stato fisico e l’eventuale presenza di complicanza mediche associate alla denutrizione e a certi comportamenti estremi per la perdita di peso (dalla pratica del vomito all'abuso di lassativi, diuretici e clisteri). La denutrizione caratteristica di questo disturbo può indurre numerose alterazioni nella maggior parte degli apparati ed organi.
LE COMPLICANZE MEDICHE INCLUDONO:
alterazioni elettrolitiche
affaticamento generale
debolezza muscolare
osteoporosi
crampi
stipsi
secchezza della cute
riduzione del
metabolismo basale
aritmie cardiache
• ipotermia
• parastesie
• danni renali
• rigonfiamento delle ghiandole
salivari
• danni ai denti
• edema
• disidratazione
• demineralizzazione
• atrofia cerebrale
GLI APPARATI CHE POSSONO ESSERE
INTERESSATI DALLE COMPLICANZE SONO:
Apparato cardiocircolatorio
Apparato gastrointestinale
Apparato muscoloscheletrico
Apparato genito-urinario
Sistema Nervoso Centrale:
Sistema Nervoso Periferico: parestesie, cioè
formicolii e perdita di sensibilità agli arti
Complicanze cardiovascolari
Le principali complicanze cardiovascolari legate alla malnutrizione riguardano
alterazioni sia del ritmo cardiaco (bradicardia e ipotensione arteriosa, ma anche
tachicardia) che della normale anatomia del cuore (dal prolasso della valvola
mitralica, alla diminuzione dello spessore delle pareti cardiache, o atrofia, al
tamponamento cardiaco per raccolta di liquido tra i due foglietti che ricoprono il
cuore). Talvolta questo può avere esiti mortali.
Complicanze gastrointestinali
L’apparato grastrointestinale è tra i più direttamente colpiti nel caso di
malnutrizione e di meccanismi compensatori; i soggetti con disturbi alimentari
soffrono spesso di dolori e gonfiori addominali, specialmente dopo il pasto,
digestione rallentata e difficoltosa, , riduzione della motilità intestinale con
conseguente stitichezza, esofagite. In un terzo circa delle persone colpite da
Anoressia Nervosa si riscontra un innalzamento delle transaminasi, dovuto a
sofferenza epatica
L’ecografia epatica dimostra spesso un quadro di steatosi ‘fegato grasso’,
secondario alla denutrizione.
Un’altra complicanza più rara ma temibile perché potenzialmente mortale è la
pancreatite acuta.
Possono presentarsi lesioni ulcerative all’esofago e allo stomaco, la rottura dello
stomaco.
Complicanze a carico di ossa e muscoli
Osteoporosi e fratture spontanee sono dovute a una diminuzione dei livelli di
estrogeni conseguente all’amenorrea o alla malnutrizione. In alcuni casi si osserva
un aumento delle CPK, per aumento del catabolismo muscolare, in seguito ad
iperattività fisica e alla denutrizione (il muscolo, in caso di deficit proteico, si
‘autodigerisce’ per fornire le proteine e gli aminoacidi necessari ad altri organi); può
comparire una profonda debolezza (astenia), legata alla perdita di massa muscolare.
Alterazioni ematologiche e immunologiche
La riduzione della concentrazione di emoglobina nel sangue (anemia), la riduzione
del numero di globuli bianchi (leucopenia) e di piastrine (piastrinopenia o
trombocitopenia), unite ad anomalie di vario genere della funzione immunitaria sono
frequenti alterazioni che si manifestano nei pazienti affetti da DCA a seguito della
grave malnutrizione.
Apparato genito-urinario
Amenorrea: Assenza di almeno tre cicli mestruali consecutivi. L’amenorrea si verifica
in seguito a una anomala secrezione di alcuni ormoni ipotalamici, che a loro volta
determinano una riduzione dei livelli di LH, FSH ed una bassa produzione di estrogeni
da parte dell’ovaio. La ridotta secrezione pulsatile dell’LH da parte dell’ipofisi causa
una regressione ad un quadro prepuberale, con riduzione delle dimensioni dell’utero
e delle ovaie con conseguente sterilità,
A livello renale si manifesta insufficienza renale acuta o cronica
Atrofia cerebrale e anomalie neurologiche
Alterazione causate da un deficit di sostanza bianca e grigia: allargamento dei
solchi, dilatazione dei ventricoli cerebrali; diminuzione dell’attenzione, della
capacità di concentrazione e della memoria, con deficit di abilità visuospaziale.
Mentre le variazioni a carico della sostanza bianca e all’allargamento dei ventricoli
ritornano alla normalità successivamente al recupero del peso corporeo, il deficit di
volume della sostanza grigia può diventare irreversibile.
A livello del Sistema Nervoso Centrale (la parte de cervello che governa le azioni
volontarie) si osserva riduzione della performance cognitiva, perdita di memoria e
della concentrazione. A livello del Sistema Nervoso Periferico (involontario e organi
di senso) si osservano parestesie, cioè formicolii e perdita di sensibilità agli arti
RICAPITOLANDO
Ricapitolando in forma schematica ciò che abbiamo fin qui detto:
Complicanze mediche DCA
Deficit di b12 , folati e ferro.
Elettroliti e minerali si modificano per comportamenti purgativi/diuretici.
Ipocloremia e ipopotassiemia (perdita potassio)
Rischio di alcalosi metabolica
Ipovolemia (iperaldosteronismo con disidratazione secondaria e natriemia)
Complicanze esofago-gastro-intestinali (rottura stomaco/esofago)
Squilibri idroelettrolitici
Squilibri del metabolismo acido-base soprattutto ipokaliemia
GLI EFFETTI DEL VOMITO AUTOINDOTTO E DEL
CONSUMO DI LASSATIVI E DIURETICI
Lo squilibrio idro-salino dovuto al digiuno e soprattutto all’uso di lassativi, diuretici o vomito rappresenta una delle prime cause di danno fisico nei disturbi alimentari. Queste complicanze sono tipiche della Bulimia Nervosa e della Anoressia Nervosa con condotte di eliminazione.
Ipopotassiemia, iponatremia, ipocloremia
La perdita di potassio, sodio e cloro provoca complicanze metaboliche (alcalosi, chetonuria), renali e cardiovascolari, sia in forma acuta sia cronica. I sintomi di uno squilibrio idroelettrolitico sono: sete, vertigini e ritenzione idrica, che causa gonfiore a gambe (edemi declivi) e braccia, debolezza, apatia, tic e spasmi nervosi.
In particolare, vomitare dopo avere assunto ingenti quantità di acqua (pratica molto diffusa nel tentativo, peraltro vano, di eliminare tutto quello che si è ingerito) crea un profondo e immediato cambiamento nell’equilibrio idrosalino, che ha come sintomo spossatezza, tremori e tachicardia e può esitare in aritmie cardiache anche gravi (dalla tachicardia sinusale alla fibrillazione ventricolare). I danni renali più frequenti sono la nefropatia ipopotassiemica e la calcolosi renale.
Infiammazione delle ghiandole salivari
Le ghiandole salivari risentono del vomito autoindotto e vanno rapidamente
incontro a tumefazioni molto evidenti per aumento della produzione di saliva
e per lo squilibrio idrosalino che si crea vomitando.
Le ghiandole salivari infiammate si gonfiano, ma possono anche produrre
calcoli di dimensioni variabili, che possono ostruire i dotti salivari e provocare
un intenso dolore. La ghiandola parotide in particolare gonfiandosi tende a
modificare la fisionomia del volto, dando al viso un aspetto tondeggiante; il
fenomeno è reversibile generalmente in qualche settimana con l’astensione
dalle pratiche compensatorie (sopratutto vomito).
CARENZE VITAMINICHE
Beriberi causata da una carenza di vitamina B1 (Tiamina). Diffusa in Asia dove viene
consumato il riso brillato in grandi quantità. Sintomi: polinevrite, debolezza muscolare,
dilatazione cardiaca, alterazione mentale. L'alcol riduce l'assorbimento della vitamina
B1 causandone la carenza.
Pellagra carenza di vitamina B3 (niacina) diffusa nelle popolazioni che si cibano di
mais in maniera quasi esclusiva. Nota come malattia delle 3D o 4D nel mondo
anglofono (Dermatite, Demenza, Diarrea, morte (Death). La vitamina B3 è presente
nel mais, ma sono presenti anche sostanza che ne impediscono l'assorbimento.
Anemia microcitica e Spina bifida carenza di vitamina B9 (acido folico) nel feto
anemia microcitica globuli rossi spina bifida tubo neurale.
Cecità notturna (emeralopia) carenza di vitamina A
Scorbuto causata da una carenza di vitamina C (acido ascorbico) i sintomi sono
sanguinamento delle gengive, emorragie, pelle ruvida e secca, perdita dei denti. In
sua assenza l'assorbimento del ferro risulta fortemente ridotto o impossibile.
rachitismo nei bambini o osteomalacia negli adulti e anziani causato da una carenza
di vitamina D.
Il rachitismo è una deformazione delle ossa all'estremità di accrescimento e causa
un ritardo della crescita. L’ osteomalacia è invece la fragilità delle ossa per
progressiva decalcificazione.
In entrambi i casi abbiamo dolori ossei. Le interazioni sono positive con la luce
solare: favorisce la sintesi della vitamina D3 evitando la carenza. Altre interazioni
positive si hanno con il calcio: la vitamina fissa il calcio nelle ossa.
La B12 è conosciuta anche come Cobalamina dato che nella sua composizione
è presente al centro un atomo di cobalto e fa parte delle vitamine idrosolubili,
che si disciolgono in acqua.
La vitamina B12 è fondamentale per la formazione dei globuli rossi di cui
promuove la crescita. Lavora in sinergia in particolare con l’acido folico nella
sintesi di DNA e dell’RNA aiutando quindi anche nella formazione dei globuli
bianchi che difendono il nostro organismo dai microrganismi infettivi.
La B12 contribuisce poi alla buona salute del sistema nervoso intervenendo
nella creazione della guaina mielinica che avvolge i nervi. Essenziale per la
salute anche l’azione che ha sul metabolismo dell’omocisteina che contribuisce
a tenere nei giusti livelli evitando che si depositi troppo colesterolo nei vasi
sanguigni.
Carenza vitamina b12, le conseguenze
Una carenza di vitamina b12 può provocare gravi danni al sistema nervoso e un
aumento nel sangue di omocisteina, aminoacido che è stato messo in relazione
con il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, tumori e demenza. Inoltre
una mancanza di B12 può portare anemia se sono contemporaneamente bassi
anche i livelli di acido folico (altra vitamina del gruppo B).
In particolare scarsa vitamina B12 nel sangue può portare a sviluppare una forma
di anemia detta megaloblastica o perniciosa considerata molto pericolosa. In
particolare nei bambini la carenza di questa vitamina è assolutamente da non
sottovalutare dato che può portare a danni neurologici permanenti.
C’è da dire però che, escludendo il caso di bambini piccoli, prima di andare
incontro a una vera carenza di B12 sono necessari diversi anni dato che il nostro
organismo ha la capacità di immagazzinarne delle riserve nel fegato. Si ha quindi
tutto il tempo utile ad agire già alle prime avvisaglie di una possibile carenza.
I primi sintomi in caso di carenze di vitamina B12 sono stanchezza, debolezza,
nervosismo, perdita di memoria e calo dell’attenzione, tutte cose che si possono
facilmente confondere con altre problematiche. Ecco perché è essenziale valutare i
livelli di vitamina b12 attraverso specifiche analisi del sangue che vanno a stabilire
le effettive riserve di questa sostanza nell’organismo.
BULIMIA
RISCHI
Nella BULIMIA i cicli ripetuti di abbuffate e vomito insieme all’uso di lassativi e diuretici possono determinare:
squilibri degli elettroliti tali da indurre gravi aritmie cardiache;
infiammazioni e lesioni dell’esofago;
ulcere gastriche;
pancreatiti;
riduzione significativa della motilità intestinale (stipsi ostinata).
RISCHIO DI MORTE NEI DCA
Nei pazienti affetti da un disturbo del
comportamento alimentare, sia in fase acuta
sia in fase cronica di malattia il rischio di morte è
elevato. Le cause di morte sono legate a:
complicanze del vomito e dell’abuso di
diuretici/lassativi;
complicanze della denutrizione;
suicidio.