Le Novità della ISO 14001: 2015
Camera di Commercio di Milano, 17/11/2015
Andrea Carlo Baldin -‐ Studio Baldin Euroquality Vice Pres. Comitato Ambiente & Energia AICQ
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Novità ..
1. Introduzione e Approccio 2. Struttura della norma 3. Analisi del Contesto 4. Rischi e Opportunità 5. Life Cycle Thinking 6. Leadership 7. Prestazioni ambientali 8. Comunicazione 9. Flessibilità documentazione
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1. Novità .. Nell’Introduzione alla norma ISO 14001:15
� Introdotto il concetto già noto di “SVILUPPO SOSTENIBILE” come equilibrio tra Società, Ambiente ed Economia;
� La norma fornisce un quadro di riferimento per la Protezione dell’Ambiente e per rispondere al cambiamento con l’equilibrio dello sviluppo sostenibile;
� L’approccio sistematico al SGA può aiutare la Direzione nella costruzione di un Successo a Lungo Termie e Opportunità per lo Sviluppo Sostenibile..non solo proteggendo l’ambiente, rispettando la normativa e migliorando le prestazioni, MA ANCHE:
� Controllando il modo con cui i propri prodotti/servizi sono progettati, costruiti distribuiti, commercializzati, smaltiti e recuperati.. In UNA PROSPETTIVA DI CICLO DI VITA che possa evitare lo spostamento degli impatti ambientali in un’altra fase del ciclo di vita.
ü Raggiungendo BENEFICI FINANZIARI e OPERATIVI ü Comunicando informazioni rilevanti alle PARTI INTERESSATE � Il successo di un sistema di gestione ambientale dipende dall’impegno di tutti I livelli e
le funzioni dell’organizzazione, SOSTENUTO dall’alta direzione che lo attua integrando la gestione ambientale nei suoi processi commerciali, strategici e decisionali, allineandole con le altre priorità commerciali e incorporando il governo dell’ambiente nel suo sistema di gestione globale.
Il “nuovo “ PDCA o ciclo di Deming..nella ISO 14001:15
.. E il nuovo PDCA nella ISO 9001:15
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Novità 2 – Indice e StruDura
TUTTE le nuove norme di Sistema di Gestione ISO hanno in tutte in comune la High Level Structure col fine di facilitarne la compatibilità e l’INTEGRAZIONE � Premessa � Introduzione � 1 Scopo e campo di applicazione � 2 Riferimenti Normativi � 3 Termini e definizioni
� Appendice A Guida all’uso delle presente norma internazionale � Appendice B Corrispondenza tra la ISO 14001:2015 and ISO 14001:2004 � Bibliografia � Indice Alfabetico dei termini
Par. 4.1 – Comprendere l’organizzazione e il suo contesto -‐ L’organizzazione deve determinare i fattori esterni ed interni rilevanti per le sue finalita e che influenzano la sua capacità di conseguire gli esiti attesi per il proprio sistema di gestione ambientale. Tali fattori devono includere le condizioni ambientali che sono influenzate o in grado di influenzare l’organizzazione; Par. 4.2 – Comprendere le esigenze e le aspettative delle parti interessate, determinando: Le parti interessate rilevanti, le loro esigenze e le aspettative e Quali di queste diventano suoi obblighi di conformita ovvero requisiti; Par. 4.3 – Determinare il campo di applicazione del sistema di gestione ambientale -‐ L’organizzazione deve determinare i confini e l’applicabilita del sistema di gestione ambientale per stabilire il campo di applicazione.
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Novità 3 – Analisi del Contesto
Viene introdotto il concetto di “contesto” di riferimento, che richiede la comprensione delle necessità di tutte le parti interessate; verranno così ad aumentare consapevolezza e capacità dell’Organizzazione di soddisfare le aspettative di tutti gli attori coinvolti Comprendere tutti i fattori importanti che possono influenzare, positivamente o negativamente, il modo in cui l’organizzazione gestisce le proprie responsabilita ambientali. Esempi di fattori esterni ed interni da considerare: � a) Condizioni ambientali (es. clima, disponibilita di risorse, qualita delle risorse, etc)
� b) Circostanze culturali, sociali, politiche, legali, normative, finanziarie, tecnologiche, economiche, naturali e competitive, internazionali, nazionali e locali
� c) Caratteristiche e condizioni interne dell’organizzazione (es. attivita, prodotti, servizi, orientamento strategico, culturale e capacità
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Novità 3 – Analisi del Contesto
Definizione di Parte Interessata: Persona od Organizzazione che può influenzare, essere influenzata, o PERCEPIRE se stessa come influenzata da una decisione o attività. Nota 1: “percepire se stessa come influenzata” significa che tale percezione è stata resa nota all’Organizzazione Nota 2: il concetto di “Organizzazione” si estende dalle Società, gruppi, Aziende.. alle Autorità, Partnership, Enti, Istituzioni.. costituiti o meno in soggetto giuridici.. Pubblici o privati Ma attenzione che “i requisiti della Parti Interessate non sono necessariamente i requisiti dell’Organizzazione”.. Ma una volta che li adotta.. Diventano obblighi di conformità o requisiti
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Novità 3 – Analisi del Contesto
Mappatura Stakeholders
PA
Azionisti Lavoratori
ONG
Cittadini/Pubblico/ Consumatori
Territorio
Fornitori
Clienti
Azienda
6.1 Azioni per affrontare rischi e opportunità Nel pianificare il sistema di gestione, l’Organizzazione deve: Ø considerare il contesto, le aspettative delle parti interessate Ø determinare i rischi e le opportunità che è necessario affrontare per conseguire
gli esiti previsti, prevenire, o ridurre, gli effetti indesiderati compresa la possibilità che le condizioni ambientali esterne influenzino l'organizzazione;
• conseguire il miglioramento continuo. L’organizzazione deve pianificare: Ø le azioni per affrontare questi rischi e opportunità; Ø le modalità per integrare e attuare le azioni nei processi del proprio sistema di
gestione; Ø valutare l’efficacia di tali azioni.
Quindi: Rischi e opportunita identificati sono l’input per le azioni di pianificazione e per stabilire gli obiettivi ambientali. Spetta all’Organizzazione selezionare il metodo per determinare i rischi e le opportunità
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Novità 4 – Rischi e Opportunità
Gestione del Rischio - La norma ISO 31000 Ø fornisce principi e linee guida generali sulla gestione
del rischio, Ø Raccomanda alle organizzazioni di integrare il
processo per gestire il rischio nella governance complessiva dell'organizzazione, nella strategia e nella pianificazione, nella gestione, nei processi di reporting, nelle politiche, nei valori e nella cultura.
Ø può essere utilizzata da qualsiasi impresa pubblica, privata o sociale, associazione, gruppo o individuo, lungo l’intera vita di un’organizzazione
Ø Essa puo essere inoltre applicata a qualsiasi tipo di rischio, quale sia la sua natura, sia che essi abbiamo conseguenze positive o negative
UN riferimento importante: La norma ISO 31000 sul Risk Management
Principi
ISO 31000– Definizioni
� rischio: Effetto dell’incertezza sugli obiettivi. Un effetto è uno scostamento da quanto atteso - positivo e/o negativo.
� gestione del rischio: Attività coordinate per guidare e tenere sotto controllo una organizzazione con riferimento al rischio (2.1).
� valutazione del rischio: Processo complessivo di identificazione del rischio, analisi del rischio e ponderazione del rischio
� identificazione del rischio: Processo di ricerca, individuazione e descrizione dei rischi: implica l’identificazione delle fonti di rischio, degli eventi, relative cause e delle loro potenziali conseguenze
� trattamento del rischio: Processo per modificare il rischio. Le modalità possono essere:
� evitare il rischio decidendo di non iniziare o non continuare l’attività che da origine ad esso;
� assumere o aumentare l’esposizione al rischio al fine di cogliere un’opportunità;
� rimuovere la fonte di rischio; � modificare la Probabilità; � modificare le conseguenze; � condividere il rischio con altra(e) parte(i) (compresi contratti e finanziamento
del rischio); e � ritenere il rischio con una decisione informata.
ISO 31000 – I Principi
La gestione del rischio: ü crea e protegge il valore. ü è parte integrante di tutti i processi dell’organizzazione ed
aiuta il processo decisionale. ü è sistematica, strutturata e tempestiva ma tratta
esplicitamente l’incertezza ü si basa sulle migliori informazioni disponibili. ü è “su misura” dell’Organizzazione che la applica e tiene
conto dei fattori umani e culturali. ü è trasparente e inclusiva. ü è dinamica, iterativa e reattiva al cambiamento. ü favorisce il miglioramento continuo dell’organizzazione.
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Il rischio nell’organizzazione di tipo aziendale
Processo -‐ Struttura
-‐ Funzionamento
Finanziari - Mercato - Credito - Liquidità
Operativi -‐ Tecnologico
-‐ Risorse -‐ Esecutivo
Reputazione -‐ Immagine -‐ Leadership
-‐ Commerciale Strategici
-‐Capital Allocation -‐ Business Plan
Risorse Umane -‐ Dipendenti
Ambientali -‐ Licenze
-‐ Concessioni -‐ Autorizzazioni
Normativi -‐ Regolamentale
-‐ Fiscale -‐ Giuridico
Giovanna Stumpo www.giovanna.stumpo.name 17
Tipologie di rischio e loro rilevanza � Importanza attribuita al rischio (campione rapp. 100 PMI Fonte UNIVERSITA’ VERONA 2011)
Molto rilevante
Rilevante Medio Basso Minimo
Rischio finanziario Costo e disponibilità del credito Insolvenza Perdita clienti Fluttuazioni valutarie Mancate vendite
20% 45% 20% 15%
Rischio operativo Sistema manageriale Soddisfazione Cliente Information security
20% 40% 25% 15%
Rischio strategico Inadeguata strategia organizzativa Inadeguato business plan
40% 30% 30%
Rischio supply chain Ritardi nel project delivery
15% 55% 30%
Rischio di compliance Incapacità di assolvere adeguatamente prescrizioni normative e regolamentari
30% 20% 50%
Rischio reputazionale 50% 20% 30%
Giovanna Stumpo www.giovanna.stumpo.name 18
Approcci seguiti nella gestione del rischio
l Campione rappresentativo 100 PMI
q Approccio proattivo 33% q Approccio sistematico alla copertura totale tramite
politiche 12% q Approccio sistematico alla copertura parziale 13% q Solo polizza assicurativa 15% q Approccio reattivo 27%
• Per rischio s’intende la possibilità di accadimento di un evento che influenzi negativamente la capacità dell’impresa di realizzare i propri obbiettivi.
• Per rischio ambientale ci si riferisce alla probabilità che si abbia un danno in seguito all’esposizione ad un pericolo ambientale (ovvero qualsiasi fonte di
possibile danno ambientale).
• Per rischio Sicurezza e Salute si intende la probabilità che avvenga un determinato incidente o malattia di una determinata gravità ad un lavoratore.
• Come si riduce il rischio? 1) Esclusione dall’attività che ha generato il rischio
2) Riduzione del rischio mediante specifiche azioni sulle fonti del danno ambientale
3) Condivisione con altre entità
• Al fine di intraprendere azioni per evitare o minimizzare un rischio (Risk Management) è necessario effettuare una accurata analisi del rischio (Risk
Analysis o Assessment)
Il Rischio Ambientale e di Sicurezza e Salute del lavoro
Il Risk Management e i Sistemi di GesGone Aziendale � Il Risk Management è un processo gesGto dalla direzione aziendale, dal
management e altro personale, applicato nella elaborazione della strategia aziendale e che coinvolge l’impresa nel suo complesso. È progeLato per:
-‐ identificare gli evenG potenziali che riguardano l’impresa;
-‐ gestire il rischio nell’ambito della determinata propensione al rischio dell’impresa;
-‐ fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiePvi aziendali.
� In parGcolare, i Sistemi di GesKone Aziendale, struLuraG secondo norme tecniche internazionali (ISO 9001, ISO 14001/EMAS, OHSAS 18001) previste espressamente per la cerGficazione da parte di un Ente terzo indipendente, sono un potente strumento per tenere soDo controllo e governare specifici rischi legaG alle aPvità di un’organizzazione.
Il rischio inerente associato a ciascuna area è calcolato moltiplicando il valore dell’impatto ed il valore
della frequenza, utilizzando la seguente formula: R = I x P
dove:
� R = rischio � I = valore dell'impatto � P = valore della frequenza
La Valutazione del Rischio
La valutazione viene effettuata considerando il rischio inerente ed il rischio residuale, dove si intende, per: • inerente, il rischio quantificato nell’ipotesi di totale assenza di
controlli all’interno dell’azienda; • residuale, il rischio calcolato in base all’esistenza dei controlli rilevati
durante le attività di Risk Assessment.
La valutazione del rischio inerente è effettuata sulla base di due fattori: • impatto, ovvero l’entità delle conseguenze derivanti dal verificarsi del
rischio; • probabilità, ovvero la frequenza che un dato rischio si verifichi.
La Valutazione del Rischio
Rischio Inerente
in assenza di qualsiasi intervento per ridurre/contenere il rischio.
Impatto RISCHIO Inerente
Rischio Residuo In presenza di interventi per ridurre/contenere il rischio (controlli) il valore del rischio è destinato a ridursi e pertanto avremo:
RISCHIO Inerente
Controlli Rischio Residuo
La Valutazione del Rischio La valutazione dei rischio passa per la scomposizione dello stesso nei seguenti elementi per i quali occorre dare una risposta/valutazione di efficacia: Ø probabilità che si manifesti l’evento
negativo/rischio; Ø impatto del manifestarsi dell’evento
negativo/rischio; Ø efficacia delle azioni poste in essere al
fine di limitare la probabilità o l’impatto dell’evento negativo/rischio.
� I valori del rischio inerente e del rischio residuo sono rappresentati nella tabella di seguito riportata.
Medio Alto Molto Alto
Basso Medio Alto
Basso Basso Medio
Impatto
Probabilità
3 6 9
2 4 6
1 2 3
Impatto
Probabilità
La Valutazione del Rischio
SWOT ANALISYS
STRENGTH WEAKNESSES
OPPORTUNITIES THREATS
PUNTI DI FORZA PUNTI DEBOLI
OPPORTUNITA’ MINACCE
Elementi positivi Elementi negativi
Par. 3.3.3. -‐ Definizione di CICLO DI VITA: Fasi consecutive ed interconnesse di un sistema di prodotti o di servizi, dall’acquisizione delle MP o dalla generazione delle risorse naturali, fino allo smaltimento finale. Nota 1 Le fasi del ciclo di vita comprendono l'acquisizione delle materie prime, la progettazione, la produzione, il trasporto/consegna, l'utilizzo, il trattamento di fine vita e lo smaltimento finale.
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Novità 5 – Life Cycle Thinking
Par. 6.1.2 – Aspetti ambientali All’interno del campo di applicazione definito per il sistema di gestione ambientale, l’organizzazione deve determinare gli aspetti ambientali delle sue attivita, prodotti e servizi che puo tenere sotto controllo e quelle sui quali essa puo esercitare un’influenza e i loro impatti ambientali associati, considerando una prospettiva di ciclo di vita. Nel determinare gli aspetti ambientali, l’organizzazione deve tenere conto: a) del cambiamento, che comprende sviluppi pianificati o nuovi e attivita, prodotti e servizi nuovi o modificati; b) delle condizioni anomale e di situazioni di emergenza ragionevolmente prevedibili. L’organizzazione deve comunicare i suoi aspetti ambientali significativi fra i differenti livelli e le diverse funzioni dell’organizzazione, come appropriato. L’organizzazione deve mantenere informazioni documentate dei suoi Aspetti/impatti ambientali e dei criteri utilizzati Nota – Gli aspetti ambientali significativi possono risultare in rischi e opportunita associati con impatti ambientali negativi (minacce) o impatti ambientali positivi (opportunita).
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Novità 5 – Life Cycle Thinking
A differenza che nell’edizione precedente della norma l’organizzazione per valutare i propri aspetti ambientali significativi, deve considerare la prospettiva del ciclo di vita dei propri prodotti e/o servizi ovvero stabilire le fasi tipiche del ciclo di vita di un prodotto e/o servizio che possono essere controllate o influenzate (es. acquisto di materie prime, progettazione, produzione, trasporto/consegna, utilizzo, trattamento di fine vita o smaltimento finale).. ..in realtà anche nella ISO 14001:04 si richiedeva la valutazione degli aspetti ambientali indiretti..
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Novità 5 – Life Cycle Thinking
Esempio: cosa considerare: Ø Progettazione e sviluppo delle sue strutture, processi, prodotti e servizi;
Ø Acquisizione di materie prime e risorse (Energia, Acqua);
Ø Logistica, imballaggio e stoccaggio di sostanze; Ø Manutenzione di infrastrutture e beni; Ø Prestazioni ambientali e pratiche dei fornitori esterni; Ø Trattamento di fine vita dei prodotti; Ø Gestione dei rifiuti, compreso il riutilizzo, la messa a nuovo, il riciclaggio e lo smaltimento
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Novità 5 – Life Cycle Thinking
� Par. 5.1 – Leadership e impegno L’alta direzione deve dimostrare leadership e impegno nei riguardi del SGA
� a) Tenendo conto dell’efficacia del SGA; � b) Assicurando che siano stabiliti la politica e gli obiettivi ambientali
e che essi siano compatibili con gli indirizzi strategici e il contesto dell’organizzazione; c) Assicurando l’integrazione dei requisiti del SGA nei processi del business;
� d) Assicurando la disponibilita delle risorse necessarie allo SGA � e) Comunicando l’importanza di una gestione ambientale efficace e
della conformita ai requisiti del sistema di gestione ambientale; � f) Assicurando che il SGA consegua gli esiti attesi; � g) Guidando e sostenendo persone affinche contribuiscano
all’efficacia del sistema di gestione ambientale; � h) Promuovendo il miglioramento continuo; � i) Fornendo sostegno agli altri pertinenti ruoli gestionali per
dimostrare la loro leadership come essa si applica alle rispettive aree di responsabilita.
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Novità 6 – Leadership
5.3 Ruoli, responsabilità e autorità nell'organizzazione L'alta direzione deve assicurare che le responsabilità e le autorità per i ruoli pertinenti siano assegnate e comunicate all’interno dell'organizzazione. L'alta direzione deve assegnare le responsabilità e autorità per: a) assicurare che il SGA sia conforme ai requisiti della presente norma internazionale;
b) riferire all'alta direzione sulle prestazioni del SGA Non è più richiesta la nomina formale del «rappresentante della direzione».. o meglio.. i ruoli e le responsabilita specifici possono essere assegnati a un individuo oppure condivisi tra piu individui o assegnati a un membro dell’alta direzione.
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Novità 6 – Leadership
Introduzione: .. La Norma specifica i requisiti di uno SGA che una Organizzazione può utilizzare per sviluppare le proprie prestazioni ambientali. Cap 1 – Scopo e Campo di Applicazione: ..coerentemente con la Politica Ambientale..gli esiti di uno SGA comprendono: � Miglioramento delle prestazioni ambientali; � Soddisfacimento degli obblighi di conformità; � Raggiungimento degli obiettivi ambientali Par. 10.3 Miglioramento continuo L’Organizzazione deve migliorare in modo continuo l’idoneità, l’adeguatezza e l’efficacia del SGA per MIGLIORARE LA PRESTAZIONE AMBIENTALE Il miglioramento deve essere:
• Appropriato per i propositi dell’organizzazione, le sue operazioni, cultura e sistemi di attività
• Adeguato per soddisfare i requisiti applicabili • Efficace per conseguire ii risultati pianificati.
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Novità 7 – Performance e Protezione Ambientale
Par. 3.4.5 miglioramento continuo: Attività ricorrente per accrescere le prestazioni. � Nota 1. L’accrescimento delle prestazioni riguarda l'utilizzo del sistema di gestione ambientale per accrescere le prestazioni ambientali coerentemente con la politica ambientale dell'organizzazione.
� Nota 2. L'attività non deve necessariamente essere applicata simultaneamente a tutte le aree di attività, o senza interruzione.
� Par. 10.1 Nonconformità e azioni correttive � Non sono menzionate le Azioni Preventive: l’analisi del contesto e altri requisiti del SGA sono mirati a prevenire i Rischi e conseguentemente a prevenire e conservare l’Ambiente
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Novità 7 – Peformance e Protezione Ambientale
CAPITOLO 7 – SUPPORTO Par. 7.4.1 –L’organizzazione deve attuare i processi per le comunicazioni interne ed esterne pertinenti al sistema di gestione ambientale, includendo: a) cosa vuole comunicare; b) quando comunicare; c) con chi comunicare; d) come comunicare. ….considerando i propri obblighi di conformita;.. � L’organizzazione deve conservare informazioni documentate quale evidenza delle proprie comunicazioni, come appropriato.
� Par. 7.4.3 – Comunicazione esterna L’organizzazione deve comunicare esternamente informazioni pertinenti al sistema di gestione ambientale, come stabilito dai processi di comunicazione dell’organizzazione e come richiesto dai propri obblighi di conformita.
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Novità 8 -‐ Comunicazione
� Comunicazione come PROCESSO; � Processo chiave che necessita un’adeguata Analisi del Contesto e delle parti interessate.
� Importante la pianificazione della Comunicazione scegliendo degli strumenti piu opportuni, mediante i quali deve avvenire la comunicazione.
La comunicazione dovrebbe essere: ü Trasparente ü Appropriata alle esigenze (es. delle Parti interessate) ü Veritiera e non fuorviante ü Basata sui fatti, accurata e credibile ü Completa ü Comprensibile alle Parti Interessate
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Novità 8 -‐ Comunicazione
CAPITOLO 7 – SUPPORTO Par. 7.5 – Informazioni documentate Il SGA dell’organizzazione deve comprendere: a) Le informazioni documentate richieste dalla presente norma internazionale; b) Le informazioni documentate che l’organizzazione determina siano necessarie per l’efficacia del SGA. Nota – L’estensione delle informazioni documentate del sistema di gestione ambientale puo variare da un’organizzazione all’altra in base a: � La dimensione dell’organizzazione e il suo tipo di attivita, processi, prodotti e servizi;
� La necessità di dimostrare l’adempimento dei propri obblighi di conformita;
� La complessita dei processi e delle loro interazioni; � La competenza delle persone che svolgono attivita lavorative sotto il controllo dell’organizzazione
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Novità 9 – Flessibilità Documentale
� L’espressione “informazione documentata” sostituisce i termini registrazione e procedura documentata, presenti nelle edizioni precedenti della norma.
� Si chiarisce che l’espressione: ü “conservare informazioni documentate” è riferita alle “registrazioni”;
ü “mantenere informazioni documentate” è riferita alle “procedure documentate”;
� Si rafforza (..era ora..) il concetto di formato o supporto software grafico o elettronico
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Novità 9 – Flessibilità Documentale
ISO 14001: 2015 ISO 14001:2004 Obblighi di conformità Prescrizioni legali ed altre
che l’Organizzazione sottoscrive
Informazioni documentate Documenti e Registrazioni Fornitore esterno n.a. Determinare Identificare Esiti Attesi (minimi) n.a. Persone che svolgono attività sotto il suo controllo..
Persone che lavorano per l’Organizzazione o per suo conto..
(inglobato in) Obiettivo Traguardo
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Novità Terminologiche
GRAZIE PER L’ ATTENZIONE !
Per Info e ContaP: Andrea Carlo Baldin
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