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LA SALUTE

Cure dei tumori rarii test al Ca’ FoncelloL’ospedale di Treviso scelto per verificare le diagnosisui pazienti del centrosud sottoposti a trattamento

Inquilini violentiLa Lega: «Case Atersolo a chi vivein Veneto da anni»

TREVISO - (mf) Lo studio deglieffetti dei farmaci antitumorali usatinel centro e nel sud Italia passa perTreviso. Il Ca’ Foncello è un punto diriferimento internazionale per quan-to riguarda i sarcomi e le neoplasierare. E nei prossimi mesi l'unità diAnatomia patologica sarà il fulcro diun nuovo progetto che coinvolge ilgruppo oncologico dell'Italia meridio-nale, che raccoglie le oncologie medi-che degli ospedali del centro e delsud, in collaborazione con PharmaMar, società spagnola con base aMadrid. L'attività è complessa. Insostanza il Cà Foncello verificherà lediagnosi dei tumori che sono statefatte su pazienti curati nel meridio-ne. E di seguito analizzerà le neopla-sie a livello genetico e molecolareper capire, in relazione all'evoluzio-

ne clinica dei malati, in quali condi-zioni i medicinali abbiano funzionatoal meglio contrastando i tumori inmodo più efficace. «Qui a Trevisorivedremo le diagnosi dei tumori suipazienti trattati con farmaci innovati-vi e li analizzeremo dal punto di vistagenetico e molecolare per capirecome e perché ci siano state buone ocattive risposte - fa il punto AngeloPaolo Dei Tos, direttore dell'unità diAnatomia patologica - si tratta di unpassaggio fondamentale. Sappiamoche una quota di pazienti ha avuto ungrande beneficio dal trattamentocon i farmaci innovativi. Altri, inve-ce, hanno avuto un beneficio minore.Lo scopo dello studio è esattamentequello di capire, a posteriori, qualisiano le caratteristiche genetiche emolecolari dei tumori che hanno

manifestato una maggiore sensibili-tà ai farmaci». L'ospedale di Trevisoè stato scelto proprio per questo.L'obiettivo finale è sviluppare cureantitumorali sempre più efficaci. «Sipunta ad aprire nuove strade cercan-do di capire i meccanismi che siassociano a un successo terapeuticosuperiore - sottolinea Dei Tos -individuare le caratteristiche delleneoplasie a cui si associano buonarisposte rende possibile una miglio-re selezione dei pazienti e una miglio-re qualità terapeutica». Non è laprima volta che il Cà Foncello è alcentro di studi di livello internaziona-le sul fronte dei sarcomi e dei tumorirari. L'ospedale è fatto anche diquesto. Non solo, per fortuna, di listed'attesa da accorciare e di risorse darisparmiare.

Le lacrime di Muraro«Lascio con orgoglio»Mauro Favaro

TREVISO

TREVISO - (pcal) Mentre aTreviso impazza la polemicaattorno alla graduatoria cheassegna gli alloggi di ediliziapopolare, contrastatissimadalla Lega e dalla Lista Genti-lini, a Venezia il Carroccioaffila le armi. Riccardo Barbi-san, consigliere regionale le-ghista e vicecapogruppo, hafirmato una proposta di leggedestinata a modificare l'interoquadro. «L'articolato - sottoli-nea il vice capogruppo - pog-gia su due punti vitali: unafedina penale pulita e la pre-mialità per chi risiede in Vene-to da più anni. Ritengo che iprotagonisti di gravi reati neiconfronti della comunità nondebbano godere di alcun aiutoe di conseguenza non debba-no essere meritevoli di averein concessione un alloggiopubblico pagato con i soldi ditutti i contribuenti. Un crite-rio di equità è invece rappre-sentato dal principio che pre-mia chi risiede in Veneto dapiù tempo, che porterà i richie-denti residenti in Veneto daalmeno 24 anni ad esserefavoriti. Un'altra novità ri-guarda l'uniformità dei pun-teggi: i comuni non potrannopiù modellare le norme aproprio piacere, ma dovrannosottostare ai principi dellanormativa regionale».

Intanto a Ca’ Sugana San-dro Zampese (Lega) e Giusep-pe Basso (Lista Gentilini) han-no depositato un'interrogazio-ne sullo sgombero di un allog-gio di viale Nazioni Unite diuna famiglia marocchina«abusiva», da almeno un annosenza più alcun titolo perpoterci stare. L'Ater dovrebbeprovvedere allo sloggio, matutto è reso più complicatodalla presenza di tre minori.Zampese e Basso chiedonoquindi al Comune cosa stiafacendo per risolvere il pro-blema.

IL CONGEDO Ieri l’ultimo giorno per il presidente della Provincia tra ricordi e commozione

Leonardo Muraro saluta tutti ese ne va. Con le lacrime agliocchi. Ieri l'ultimo presidente diProvincia eletto dai cittadinirimasto in Italia, come amasottolineare, si è congedato daidipendenti assieme alla suasquadra di assessori. Domani cisaranno le elezioni che cambie-ranno il volto del Sant'Artemiotrasformandolo in ente di secon-do livello. Il suo posto verràpreso da uno tra Giovanni Manil-do e Stefano Marcon. «Si chiudeun'era - spiega Muraro dopo 18anni in Provincia - è stataun'esperienza grandissima. E hosempre avuto una squadra incre-dibile al mio fianco. Ringraziotutti i dirigenti e i dipendentiche hanno continuato a lavorarenonostante quello che accadevaa livello nazionale». Ieri i compo-nenti della segreteria gli hannofatto trovare una scatola di cioc-colatini accompagnata da unalettera di saluto. Lì sono cadutele prime lacrime. Le altre sonoarrivate durante il congedo daidipendenti in auditorium «Con-fesso che sono commosso - am-mette - dopo tutto questo tempoè inevitabile». Ma gonfia il petto

quando parla di ciò che è statofatto negli anni. «Abbiamo rea-lizzato interventi e investimentiper centinaia di milioni - rivendi-ca - lasciamo un ente con i contia posto nonostante Roma si siapresa metà dei soldi dei trevigia-ni: il bilancio è infatti sceso dacirca 120 a 60 milioni. Oltre aquesto, è stata lesa la democra-zia. I cittadini non sceglierannopiù i vertici della Provincia.

D'ora in poi lo faranno i partiti».La lista delle cose di cui va piùorgoglioso è lunga. Alla fine nesceglie tre: «L'essere intervenu-ti sulla viabilità riducendo del60% i morti sulle strade; averottenuto il secondo posto nellaclassifica nazionale di Legam-biente sulla sicurezza delle scuo-le; aver gestito l'operazione delSant'Artemio, complesso che ciproietta in una dimensione euro-pea». E il rammarico? «Il casellodi Santa Lucia di Piave - dicesicuro - ho fatto 7 anni avanti eindietro con Roma per seguirel'iter. Quando abbiamo ottenutotutti gli ok sono arrivate leriforme che hanno schiacciatole Province, facendo tramontareil progetto». Da luglio è in pen-sione dall'Enel. Domani Murarouscirà formalmente dal Sant'Ar-temio e dirà addio alla politica.«Prenderò almeno qualche me-se sabbatico - rivela con unpizzico di amarezza - nel centro-destra c'è troppa confusione.Renzi almeno propone delle co-se. Ma questo non vuol dire chevoti per lui». Nei giorni scorsi hasentito Manildo e Sartor. Glidarà una mano, se verrà richie-sto. Non di più.

IL VANTO«Meno mortisulle strade»

CONSIGLIEREIl leghistaRiccardoBarbisan

IL SALUTOLeonardo

Muraroaffiancato

dalla giuntasaluta

e ringraziai dipendenti

per i tantianni di lavoro

affrontatiassieme

Treviso

IL PROGETTOIl Ca’ Foncello

nei prossimimesisarà

il puntodi riferimento

a livellonazionale

per lo studiodegli effettidei farmaci

antitumorali

L’USCITA Leonardo Muraro lascia il Sant’Artemio

IV TV Sabato 17 settembre 2016

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Alessia Forte, perchè avetescelto come titolo dell'assem-blea "Muoviamoci"?

«Perché dobbiamo esseresempre in movimento. Rima-nere statici vuol dire perdereposizioni di mercato, non esse-re al passo con i tempi, noninvestire. È anche un'esorta-zione a non sederci sugli allo-ri, a non arrendersi davantialla difficoltà, anche se, comein questi giorni, i dati sull'eco-nomia non sono positivi».

Muoversi verso dove?«Ovviamente è necessario

avere un progetto ed unafinalità: quando si sale in autooccorre sapere la destinazio-ne e conoscere i dati perimpostare il navigatore. Il no-stro obiettivo, come giovani, èfar crescere le nostre aziende,ma anche l'intero territorio».

In macchina, durante l'as-semblea, ci salirete davvero.

«Dentro le auto faremo deiveri incontri di lavoro tra gliiscritti al nostro gruppo. L'esi-genza è venuta proprio dallabase: vogliamo conoscerci dipiù per poter avviare siner-gie. Alle volte si cerca unfornitore in Cina o in Repub-blica Ceca mentre lo abbiamonel nostro stesso distretto in-dustriale o in una provinciavicina e non lo sappiamo. Perquesto sviluppare le nostreimprese significa benesseredel territorio».

L'industria trevigiana è pergiovani?

«Mi ha molto colpito, in unarecente rilevazione sulle star-tup, vedere che realtà dellaSicilia o della Campania cre-scono molto più di noi. Unapossibile lettura è che quei

territori, da un punto di vistaindustriale, si sono sviluppatipiù tardi rispetto al Veneto edunque lì, oggi, c'è maggiorspazio per un giovane. Noiabbiamo un retaggio indu-striale più anziano e ci portia-mo dietro lo strascico di uncambio generazionale che de-

ve ancora avvenire del tutto».Il passaggio di testimone

resta complicato?«Ci dobbiamo lavorare anco-

ra. Però non dobbiamo scari-care tutta la colpa su chi nonlascia il posto. Anche noi dob-biamo essere in grado di pren-derlo, mostrando competenze

e determinazione, e magari,se serve, sgomitando un pò».

C'è una nuova generazioneimprenditoriale trevigiana?«Senza dubbio. Forse l'avereaziende già affermate di se-conda o terza generazionenon ha favorito la nascita delnuovo. Che per questo vastimolato. Ad esempio, sulfronte delle collaborazioni

con l'università».Ha visto il recente program-

ma televisivo sulla vita deigiovani ricchi?

«Sia chiaro: avere la Ferrarinon è una colpa. Anche semolti di noi neppure se lasognano. Ma i protagonisti diquel programma non ci rap-presentano. Sono macchiette.Il giovane imprenditore è unoche tutte le mattine si alza eva in azienda a lavorare».

Tanti giovani vanno all'este-ro per trovare opportunità.

«Un'esperienza all'estero èfondamentale per aprire lamente e migliorare. Ma deveessere finalizzata al rientro:deve servire per imparare epoi portare a casa quello chesi è imparato».

LA NOVITÀ

Gli incontrifra associati

all’internodi alcune auto

I RIFIUTI

Da New York in visitaal modello Contarina

MONTEBELLUNA - (mf) Una propostaper arrivare al risarcimento dei vecchisoci di Veneto Banca e della Popolare diVicenza. È quella presentata ieri davan-ti alla sede dell'istituto di Montebellunadall'Associazione dei soci delle banchepopolari venete guidata da Enzo Guidot-to. Tutto si basa sulla creazione di unasocietà comune alle due popolari in cuiconferire almeno tre miliardi di creditiin sofferenza. Contestualmente dovreb-bero essere emesse obbligazioni per unimporto nominale pari ad almeno il 33%delle sofferenze conferite. Con un pre-stito obbligazionario strutturato in tran-ches di importo crescente con scadenzea 5, 10, 15 e 20 anni, a interessecrescente, con minimo garantitodell'1% lordo. «I soci aderiranno a uno

swap, un'offerta di scambio - spiegal'associazione - conferendo alla banca levecchie azioni, ricevendo in cambio leobbligazioni e un warrant, variabile infunzione di quanto verrà incassato dalrecupero dei crediti in sofferenza, chedarà diritto a ricevere azioni dellebanche, tramite apposito aumento dicapitale a titolo gratuito». «In questomodo - fa chiarezza il vicepresidenteFrancesco Celotto - sarebbe possibilerecuperare almeno il 30% dei rispar-mi». La proposta verrà ora condivisacon gli altri gruppi di soci. Sempre ieril'associazione di Guidotto ha presentatoanche le lettere inviate al ministro dellaGiustizia, al Consiglio Superiore dellaMagistratura e alla Procura di Veneziaper chiedere rinforzi per le indagini.

«Non siamo macchiette in Ferrari»Alessia Forte censura l’immagine offerta dalla trasmissione televisiva sui baby ricchi

"MUOVIAMOCI"Il titolo scelto è un’esortazionea evitare di sedersi sugli allori

TREVISO - L'azienda pubblica che tiene pulitaNew York fa visita a Contarina. Una delegazio-ne del gruppo è stata accolta nel centro diSpresiano. «Un incontro molto costruttivo -spiega il presidente Franco Zanata - il fattoche i vertici della New York City Departmentof Sanitation abbiano scelto di visitare lanostra realtà ci rende orgogliosi». Gli america-ni si sono dimostrati interessati agli aspettitecnici del sistema di gestione di Contarina,come le raccolte sul territorio, gli impianti e iltrattamento del rifiuto umido. Sempre ieri ilquartier generale di Spresiano ha ospitatoanche una delegazione di Amorce, societàfrancese che si occupa di servizi ambientali,interessata a sua volta a conoscere ilsistema di gestione della differenziata.

Mattia ZanardoTREVISO

L’APPUNTAMENTOGiovani industriali in assemblea

La presidente anticipa i temi

TREVISO - (zan) Per molti di loro è un luogo di lavoro e rimaneun simbolo di dinamicità; dote indispensabile per chi faimpresa. Così i giovani imprenditori di Unindustria Trevisohanno pensato di iniziare l'assemblea annuale del loro gruppo,venerdì prossimo, con una serie di faccia a faccia tra gli stessisoci, ambientati dentro un'auto. «Cinquanta Smart sarannodisposte a scacchiera, i partecipanti vi entreranno secondoun'apposita griglia, prestabilita in base ad un questionariocompilato dagli stessi imprenditori. Finito un colloqui, di dieciminuti ciascuno, ci si sposterà in un'altra auto», spieganoall'unisono Alessia Forte, presidente degli industriali under 40della Marca, i suoi vice Alessandra Polin e Francesco Ongaro eil consigliere con delega all'etica Riccardo Fornasier.

Fuori dagli schemi anche il luogo dove si terrà l'assise: l'exarea Pagnossin tra Treviso e Quinto appena riportata a nuovavita dalla Zanardo spa: «Altro simbolo di ripartenza». La partepubblica dell'assemblea sarà focalizzata sulla strategia d'im-presa con un dibattito tra Roberto Race di "Competere.eu" eArduino Paniccia, docente universitario di economia interna-zionale e studi strategici (moderati da Piergiorgio Paladin) eun intervento di Marco Montemagno, esperto di comunicazio-ne. Conclusioni affidate al presidente nazionale dei Giovaniconfindustriali Marco Gay. Già superata quota 500 adesioni.

TrevisoEconomia

VENETO BANCA Dalle sofferenze conferite in una società all’emissione di obbligazioni

Celotto: «Ecco come risarcire i soci»

IN PIAZZAL’associazione di Guidotto

AL TIMONEAlessiaForteguidai giovaniimprenditoridi Unindustria:al suo fianco,nella fotoa sinistrain basso,i suoi viceAlessandraPaoline FrancescoOngaro,e il consiglierecon delegaall’eticaRiccardoFornasier

TV IXSabato 17 settembre 2016

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