CARTA DEI SERVIZI
Rev. 0 Aggiornata al 10/04/2014
Mod. C.d.S. 7.2.3
INDICE
PARTE I - PRESENTAZIONE Storia
Mission Obiettivi
Organigramma PARTE II - PROGRAMMA TERAPEUTICO Principi guida Progetto Uomo
Rete PARTE III - PROGETTO EDUCATIVO Equipe
Rapporti con il servizio inviante Patologia psichiatrica associata
Documentazione del percorso Cure sanitarie Valutazione
Iniziative di miglioramento Gestione dei reclami
PARTE IV – REGOLAMENTO INTERNO Rispetto di se e degli altri
Cura della persona Stile di vita
Beni personali Autonomia personale
Allontanamento
PARTE V - PROCEDURE PER L’INGRESSO Fasi di svolgimento
Analisi cliniche Documenti richiesti
PARTE VI - AUTODIMISSIONE
PARTE VII - RAPPORTI CON IL CARCERE
PARTE VIII - STRUTTURE E SERVIZI Prima Accoglienza
Comunità di Orientamento e disintossicazione Comunità Terapeutica Comunità di Reinserimento
PARTE IX – SERVIZIO PER LE DIPENDENZE COMPLESSE
PARTE X – SERVIZI AMMINISTRATIVI
PARTE XI – TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
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PARTE I - PRESENTAZIONE STORIA
Il Centro di Solidarietà “S.Crispino “ è un’associazione di volontariato ONLUS, nata nel 1982, promossa
dalla Diocesi di Viterbo per affrontare il problema delle dipendenze e della prevenzione dal disagio.
Ha acquisito l’autorizzazione all’esercizio e l’accreditamento istituzionale definitivo, rilasciato dalla
Regione Lazio con i seguenti DD.: n° U00066 del 26/02/2014 e n°U00074 del 06/03/2014 ed è iscritta
all’Albo Regionale delle Associazioni di Volontariato con D.G.R. n. 1462 del 18 Luglio 1994.
Offre una serie di servizi e interventi per soggetti con disagio da dipendenze. La filosofia del CeIS, che
trova la sua origine nel rispetto dei principi cristiani, fondati sul pieno rispetto della dimensione
umana, non può prescindere dall’assioma che pone la persona al centro dell’attenzione: la persona
con tutte le sue problematiche, bisogni, paure, preoccupazioni, e con le sue potenzialità e risorse,
considera la famiglia come valore aggiunto e fondamentale. E’ la filosofia di “Progetto Uomo” della
FICT (Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche) a cui il CeIS “S.Crispino” si ispira e di cui fa
parte.
N.B. LE PARTI CON CARATTERE ROSSO DEL PRESENTE DOCUMENTO NON SONO OPERATIVE E SONO
DESCRITTE SOLO PER PRESENTAZIONE STORICA DELLE ATTIVITA’ EFFETTUATE.
Scopi
Lo scopo dell’Associazione è quello di offrire un aiuto alle persone in stato di disagio psichico, fisico,
morale, sociale: tossicodipendenti, alcolisti, soggetti svantaggiati in genere.
Si propone
La promozione dell’uomo come finalità, specialmente del giovane in particolare difficoltà,
per il recupero della propria dignità, libertà, pace interiore ed il suo reinserimento sociale;
L’assistenza morale come mezzo;
La solidarietà come sostegno, da suscitare a tal fine tra cittadini, enti pubblici e privati, e
soprattutto tra i giovani e le famiglie.
MISSION Il Ce.I.S. “S.Crispino” opera unicamente a fini sociali. La sua Mission è l’erogazione di un sistema di
servizi educativi, terapeutici e riabilitativi rivolti a persone svantaggiate e alle loro famiglie, al
sostegno della famiglia e del territorio.
Esso si rivolge a:
Soggetti con problematiche di politossicodipendenza, anche affetti da comorbilità
psichiatrica e alle loro famiglie;
Soggetti pubblici e privati come Comuni, Scuole, ed Enti per la realizzazione di progetti di
promozione alla vita e allo “Star bene” e prevenzione dei comportamenti a rischio;
Soggetti ex-carcerati o con possibilità di usufruire dell’affidamento per motivi riabilitativi e
terapeutici;
Soggetti pubblici e privati che desiderano attivare sul territorio gruppi di promozione al
benessere psicofisico o di supporto alle problematiche inerenti a temi educativi.
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OBIETTIVI
Fornire degli strumenti educativi e terapeutici per la persona nel problema della
dipendenza da sostanze psicotrope, affinché possa maturare la propria autonomia e libertà
di scelta;
Fornire sostegno alle famiglie che vivono il problema del disagio e della tossicodipendenza.
Collaborare con i Servizi Pubblici Sanitari, Comuni e Scuole, per creare un lavoro in rete
a sostegno e alla promozione della cura e della prevenzione di comportamenti a rischio e
del mantenimento dello “star bene”.
Offrire possibilità alternative al carcere a quelle persone che intendono rivedere la loro
storia e rieducarsi attraverso percorsi terapeutici.
ORGANIGRAMMA
ASSOCIAZIONE CE.I.S. "S.CRISPINO" DI VITERBO
Organigramma
PRESIDENZA
DIREZIONE AREA AMMINISTRATIVA DIREZIONE AREA TERAPEUTICA
AMMINISTRAZIONE E BILANCIO COMUNITA' ACCOGLIENZA SEMIRES.LE
CONTABILITA' RELAZIONI ECONOMICHE E FINANZIARIE COMUNITA' RES.LE LA QUERCIA
LOGISTICA GESTIONE PROGETTI E FORMAZIONE
COMUNITA' RES.LE PALANZANA
RAPPORTI AMM.VI ASL RAPPORTI REGIONE LAZIO ED EE.PP.
COMUNITA' RES.LE "C.FELLI Progetto DIOGENE
CENTRO STUDI E PROGETTAZIONE SUPERVISIONE
ASSOCIAZIONE FAMIGLIARI ORGANISMI STATUTARI
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PARTE II - PROGRAMMA TERAPEUTICO PRINCIPI GUIDA
Nelle strutture del CeIS “S.Crispino” viene proposto all’utente di seguire un metodo di trattamento
che dà riferimenti uguali per tutti e determina lo stile con il quale gli operatori si relazionano
all’utente, e quali sono i comportamenti ed i valori a cui far riferimento.
L’utente è al centro e protagonista del proprio percorso di recupero dalla dipendenza in un’ottica di
partecipazione e condivisione.
E’ esclusa ogni forma di violenza e coercizione; e poiché l’obiettivo ultimo è il raggiungimento della
libertà dell’ospite dipendente da sostanze, anche l’entrata e l’uscita sono libere.
Proprio sulla libertà di scelta di cambiamento e d’impegno si fonda la possibilità di sviluppare il
progetto di recupero e di vita che per ogni uomo o donna che entra al CeIS “S.Crispino” diventa
personalizzato. A tutti si propone un sistema di vita comunitario, come risorsa e come strumento
terapeutico per il cambiamento. Fare vita di comunità e sviluppare il senso di appartenenza alla
stessa, fornisce un modello alla persona la quale ha la possibilità di interiorizzare un sistema di valori
e di affetti di riferimento funzionali al proprio miglioramento.
PROGETTO UOMO “Progetto Uomo” è un programma educativo globale perché propone risposte personalizzate
integrandole tra loro secondo le necessità e i bisogni di ciascuno.
Le modalità d’intervento cambiano, ma l’ispirazione è la stessa: l’aiuto e la solidarietà con l’uomo
che soffre per le esperienze negative che segnano pesantemente la sua vita.
Il percorso riabilitativo proposto non è altro che il riappropriarsi consapevole, da parte dell’utente e
della sua famiglia, della storia personale, delle risorse interiori e culturali presenti o da sviluppare, la
presa in carico chiara e non delegabile dei propri bisogni, problemi e responsabilità. Tutto ciò dentro
un ambiente educativo, ricco di stimoli e di strumenti, garantito da operatori professionalmente
preparati.
Per ogni utente viene predisposto un progetto di lavoro personalizzato. In questo modo l’utente avrà
la possibilità di approfondire i propri problemi e di avere obiettivi personali da perseguire per
realizzare il cambiamento che ha intrapreso.
RETE Il Ce.I.S. “S.Crispino”, che lavora in convenzione con le Aziende Sanitarie Nazionali, fa parte della
Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche (FICT) e della World Federation of Therapeutic
Communities, del CEARL (Coordinamento Enti Ausiliari della Regione Lazio) e del Comitato delle
Associazioni di Volontariato.
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PARTE III - PROGETTO EDUCATIVO PRINCIPI GUIDA
Il percorso comunitario è un tempo in cui le persone possono vivere e confrontarsi quotidianamente
con la realtà in cui sono inserite, aumentando la conoscenza e la consapevolezza di sé in merito alla
propria emotività, ai propri aspetti problematici e alle proprie risorse e capacità. Attraverso
l’esperienza pratica gli ospiti sono accompagnati a sviluppare una maggiore capacità critica nei
confronti di sé e degli altri e modalità più responsabili e costruttive per saper meglio affrontare i
propri eventi di vita.
I progetti terapeutici sono individuali: partendo dalla definizione dei bisogni e delle problematiche
dell’ospite, vengono individuati gli obiettivi e le aree di lavoro su cui focalizzare in modo particolare e
ridefinito il percorso.
Ognuno avrà il “suo tempo” di realizzazione, che può essere ipotizzato al momento dell’ingresso e
ridefinito durante il percorso.
Si ritiene fondamentale che ci sia da parte dell’ospite l’impegno a seguire il programma concordato e
a partecipare in modo positivo e costruttivo al programma.
Per una buona riuscita del lavoro è inoltre importante che l’ospite sia disponibile a comunicare le
situazioni critiche del proprio percorso e a prendere in considerazione il contributo che le altre
persone possono offrire.
In comunità è escluso ogni metodo coercitivo e gli ospiti possono interrompere il programma
concordato in qualsiasi momento. Le persone vengono prese in carico fino alla fine del percorso
terapeutico, nel pieno rispetto della loro libera volontà.
L’ EQUIPE L’equipe è il referente principale nella gestione del programma di ogni ospite, svolge un lavoro
educativo, di presa in carico individuale dei singoli utenti e di attività di conduzione di gruppo e
dell’organizzazione.
Usufruisce di momenti di formazione e di costante percorso di supervisione clinica.
Si riunisce quotidianamente per affrontare i problemi organizzativi e valutare l’andamento del
progetto terapeutico di ogni ospite e gruppo.
La presenza dei volontari all’interno della comunità è molto importante, come sostegno nell’attività
culturale e laboratori corporei e sportivi. Il Ce.I.S. accoglie anche le persone tirocinanti che sono
inviate dalle Università; queste vengono sostenute e seguite dal referente in carica.
MODALITA’ DI RAPPORTO CON IL SERVIZIO INVIANTE E’ ritenuto molto importante il rapporto con il servizio inviante con cui collaborare per offrire
all’ospite la possibilità di proseguire il percorso intrapreso con il servizio e garantire la continuità a
fine percorso.
Tale collaborazione è prevista fin dalla fase di valutazione all’ingresso per la definizione di un
programma terapeutico idoneo alla persona, fino all’elaborazione congiunta di un progetto di uscita
dalla struttura.
Durante l’iter terapeutico è previsto in particolar modo un rapporto quotidiano con il medico del
Servizio Tossicodipendenze (Ser.T.) della AUSL di Viterbo per sostenere la fase di disintossicazione
protetta e rapporti periodici con le strutture invianti a discrezione delle stesse. L’ equipe collabora
con gli operatori dell’UEPE per gli ospiti che usufruiscono di misure alternative alla detenzione.
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OSPITI CHE PRESENTANO UNA PATOLOGIA PSICHIATRICA ASSOCIATA Generalmente vengono inviati nella struttura a Doppia Diagnosi operante da oltre dieci anni.
Nell’eventualità che durante la fase di disintossicazione, per le persone inserite nella comunità
terapeutica, emergano tali problemi non gravi, si attivano ulteriori prestazioni terapeutiche accanto a
quelle sopra elencate, programmate e adattate in base alla specifica situazione personale.
In particolare:
accompagnamento e sostegno più ravvicinato da parte degli operatori della
struttura,rispetto alla partecipazione al programma;
colloqui individuali continui e programmati con lo psicoterapeutica;
consulenza psichiatrica con lo psichiatra che segue anche le eventuali terapie
farmacologiche;
assistenza infermieristica per la somministrazione dei farmaci; Colloqui individuali con
l’operatore di sostegno.
DOCUMENTAZIONE DEL PERCORSO Per ogni ospite viene attivato una cartella individuale personale che contiene il materiale relativo al
percorso terapeutico.
Il trattamento e la conservazione dei dati acquisiti avviene in conformità alla legge 675/96 e
successive integrazioni e modifiche.
L’ospite viene messo a conoscenza delle modalità utilizzate tramite un’informativa che gli viene
sottoposta prima dell’ingresso.
CURE SANITARIE Per gli aspetti sanitari delle persone accolte, la comunità si rivolge al proprio medico di base e alle
strutture sanitarie ospedaliere del territorio, somministrando eventuali terapie prescritte.
Sono garantite tutte le cure necessarie urgenti di pronto soccorso ed eventuali necessità personali.
IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLA SODDISFAZIONE La soddisfazione degli ospiti viene rilevata mediante un questionario anonimo. I dati emersi vengono
esaminati con gli ospiti per migliorare la qualità delle prestazioni e favorire la partecipazione attiva
delle persone. Gli esiti poi vengono esaminati dagli operatori in servizio.
INIZIATIVE DI MIGLIORAMENTO Il Ce.I.S. nella consapevolezza che è necessario dotarsi di criteri esterni organizzativi specifici per
poter orientare le proprie azioni alla qualità dei servizi sta acquisendo, attraverso un Ente
Certificatore specifico, la relativa certificazione UNI EN ISO 9001:2008.
Tale certificazione di qualità riguarda tutti i servizi del Ce.I.S. In tal senso è stato adottato un piano di
formazione degli addetti alle strutture e protocolli e linee guida.
MODALITA’ PER LA GESTIONE DEI RECLAMI Esiste un modulo per la raccolta dei reclami che gli utenti possono utilizzare per comunicare le
mancanze relative a questi servizi. I reclami vengono presi in considerazione e quindi verificata la
fondatezza del reclamo stesso.
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PARTE IV - REGOLAMENTO INTERNO PRINCIPI GUIDA
Le regole, ognuna delle quali ha la sua motivazione, sono uno strumento importante per il
funzionamento della vita comunitaria. Il loro rispetto permette la convivenza e l’esistenza di un clima
sereno in cui portare avanti il proprio percorso individuale e di gruppo. Per questo motivo è chiesto a
ciascun ospite di impegnarsi a comprenderle e a rispettarle.
Le trasgressioni possono comportare esperienze educative decise dagli operatori e dall’equipe.
RI SPE TT O DI SE ’ E DEGLI ALT RI In comunità ciascuno è impegnato con le proprie capacità a costruire relazioni positive con le persone
presenti, nel rispetto delle diversità di ognuno.
In tal senso:
è esclusa ogni violenza fisica e verbale;
non sono ammesse discriminazioni di alcun genere;
non è ammesso fare uso di sostanze negative o introdurle nelle strutture;
non sono permessi all’interno delle strutture rapporti sessuali;
non è permesso utilizzare arbitrariamente indumenti altrui;
l’uso della televisione viene concordata con gli operatori in base all’ organizzazione delle
attività.
CURA DELLA PERSONA E’ ovviamente vietato l’uso di ogni sostanza stupefacente e alcol, sia introducendoli all’interno, sia
consumandoli all’esterno. E’ richiesta per questo la disponibilità a poter fare controlli alcolemici e
delle urine. E’ necessaria una scrupolosa osservanza dell’igiene personale; inoltre non è consentito
fumare all’interno delle strutture, se non negli ambienti prestabiliti.
La somministrazione dei farmaci è gestita e controllata dagli infermieri su indicazione del medico e
dello psichiatra prescrivente.
STILE DI VITA IN COMUNITA’
In comunità si è attenti a non sprecare nulla;
E’ richiesta attenzione e cura nella qualità e quantità del cibo;
I pasti giornalieri si consumano insieme;
I viveri portati dai familiari debbono essere considerati per l’uso di tutti;
La gestione della casa ( pulizie – dispensa- lavatrici – stiro) è affidata alla collaborazione di
tutti attraverso turni;
E’ consentito bere al massimo 3 caffè al giorno;
E’ possibile fumare 15 sigarette al giorno. La spesa delle sigarette è a carico dell’ospite o
dei familiari;
Gli attrezzi di lavoro vengono riposti ogni volta con cura;
Il letto, l’armadio e la camera devono essere sempre in ordine;
Il sabato è completamente dedicato alle pulizie generali;
Si possono verificare controlli negli armadi e nelle camere senza preavviso;
In base alle esigenze della comunità l’ospite può essere spostato in una camera differente.
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BENI DEGLI OSPITI E’ richiesto di portare in comunità soltanto lo stretto necessario.
La comunità si assume la responsabilità esclusivamente di quei beni avuti in custodia dagli utenti.
Quando l’ospite abbandona o conclude il suo programma, la comunità si impegna a custodire gli effetti
personali lasciati in struttura soltanto per un mese.
AUTONOMIA PERSONALE Le uscite individuali o di gruppo sono accompagnate dagli operatori o dai volontari. Gli ospiti non
possono disporre direttamente di denaro. Il denaro personale viene custodito in un luogo sicuro e
amministrato dagli operatori. L’uso del telefono è concordato con gli operatori. I familiari possono
telefonare tutte le Domeniche, mentre le telefonate in uscita sono a carico dell’ospite.
Il primo sabato di ogni mese hanno luogo, durante l’Assemblea Plenaria, le visite presso le strutture
riservate esclusivamente ai familiari (padre e madre). Qualsiasi altro contatto con l’esterno, come
lettere o telefonate, verrà deciso dall’equipe.
MOTIVI DI ALLONTANAMENTO DALLA STRUTTURA L’ospite viene allontanato:
per motivi di gravi trasgressioni (violenza, uso di sostanze);
mancanza di adesione al progetto terapeutico concordato;
comportamenti disturbanti che influenzano negativamente il gruppo.
L’equipe può chiedere anche sospensioni temporanee dalla struttura per motivi terapeutici qualora lo
ritenga necessario. IL REGOLAMENTO INTERNO VIENE CONSEGNATO AD OGNI OSPITE AL MOMENTO DELL’INGRESSO IN
PROGRAMMA, IL QUALE LO ACCETTA IN OGNI SUA PARTE SOTTOSCRIVENDOLO E APPONENDO LA
DATA.
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PARTE V - PROCEDURE PER L’INGRESSO FASI DI SVOLGIMENTO
Il Ce.I.S. “S.Crispino” offre un servizio deputato a raccogliere le richieste di inserimento da parte di
persone dipendenti, dei vari Ser.T. o dal carcere di Viterbo.
L’ammissione delle persone che chiedono l’inserimento presso la struttura, viene svolta nell’apposita
sede in Strada Acquabianca n.5 - Loc. La Quercia, da una equipe composta da operatori qualificati, da
psicologi e dallo psichiatra.
L’invio dell’utente avviene tramite i Servizi Pubblici che hanno in carico il caso. Verificata la
compatibilità di massima, viene richiesta al servizio inviante una dettagliata relazione sulla situazione
complessiva e successivamente vengono stabiliti una serie di colloqui con il personale qualificato.
I colloqui hanno come fine la conoscenza della persona e la conseguente valutazione di ammissibilità
dell’utente nella struttura. Le ammissioni vengono valutate dal responsabile terapeutico del Ce.I.S.
dopo aver acquisito il parere dell’equipe che svolge i colloqui preliminari di conoscenza.
L’inserimento nella lista di attesa o la possibilità dell’ingresso vengono definiti congiuntamente con il
servizio pubblico inviante.
Contestualmente all’ingresso l’utente e la famiglia accompagnante sottoscrivono il regolamento e il
contratto terapeutico personalizzato definito dalla struttura che lo accoglie. Il servizio pubblico
inviante può seguire l’utente per tutta la durata della permanenza nelle strutture.
Il personale della struttura si impegna, qualora ci sia un’interruzione volontaria, a comunicare
tempestivamente sia ai servizi pubblici, sia alla famiglia, l’abbandono da parte dell’utente.
Per valutare se il programma terapeutico stia correttamente rispondendo alle esigenze del
richiedente, vengono svolte una serie di verifiche preliminari, in particolare: vengono effettuati due o
più colloqui con la persona e la sua famiglia, al fine di:
conoscere la persona e le sue richieste, e comprendere le sue motivazioni al cambiamento;
presentare il progetto della comunità;
elaborare gli obiettivi individuali che guideranno il percorso terapeutico;
definire gli accordi per l’ingresso;
Viene stabilito un confronto con il servizio inviante per effettuare una valutazione congiunta sul
progetto terapeutico più idoneo e per definire tempi e modalità d’ingresso. Per questo viene chiesto
al servizio inviante:
una dettagliata relazione psico–sociale e una serie di analisi cliniche;
un videat psichiatrico;
la programmazione di un eventuale disintossicazione;
l’invio del nullaosta all’inserimento e alla presa in carico.
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ANALISI CLINICHE Le analisi cliniche necessarie per la valutazione dello stato di salute del soggetto in fase di pre-
inserimento sono le seguenti:
Glicemia –Azotemia – PT – PTTUricemia – Creatinina – Transaminasi
Elettroliti – Bilirubina – CPK – LDH
Gamma GT – Sideremia – Fosfatasi Alcalina
Emocromo – Sottopol.Linfocitari
VES – Protidogramma
Anti CMV – Anti Toxo – HBs Ag
Anti HBs – Anti HBc – Anti HCV
Anti HIV – RW – VDRL – TPH
Inoltre sono richiesti i seguenti referti:
Visita Dermatologica;
RX toracico (non anteriore a 3 mesi);
Elettrocardiogramma (Valutazione QTc);
Visita ginecologica e Pap test (per le donne)
Videat psichiatrico (indispensabile)
DOCUMENTI RICHIESTI
Documento d’identità personale;
Certificato penale;
Certificato dei carichi pendenti;
Libretto sanitario e codice fiscale;
Esenzione dal ticket
OGGETTI ED EFFETTI PERSONALI RICHIESTI Ogni utente è tenuto a portare con se al momento dell’ingresso i seguenti oggetti ed effetti personali:
Due paia di lenzuola e una federa per cuscini;
Asciugamani e accappatoio;
Abiti e scarpe comode per lavorare;
Indumenti personali;
Ciabatte da camera e da doccia;
Necessario per l’igiene personale (dentifricio, spazzolino, materiale per la rasatura ecc.);
Abbigliamento e scarpe da ginnastica;
Sveglia;
Sigarette per il primo mese (3 stecche, per i fumatori);
50 euro in contanti per la gestione delle spese personali.
OGGETTI ED EFFETTI PERSONALI NON AMMESSI
Non è possibile introdurre all’interno della comunità: medicinali non concordati, telefono cellulare,
oggetti preziosi, animali.
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PARTE VI – INFORMATIVA IN CASO DI AUTO-DIMISSIONE Il momento dell’auto-dimissione dalla struttura è un momento difficile che comporta una serie di
attenzioni di cui riteniamo opportuno informare coloro che interrompono il programma terapeutico e
abbandonano la struttura.
Andarsene senza aver concluso il percorso e senza il consenso dell’equipe è in sé una situazione di
pericolo poiché mette l’ospite in una condizione di mancata protezione che può comportare gravi
rischi. Pertanto:
se il soggetto ritiene opportuno ripensarci, è sempre in tempo nel rivedere la propria
decisione prima di abbandonare definitivamente la struttura;
viene ricordato che se il soggetto fa uso di sostanze, i casi di overdose dopo l’abbandono
sono percentualmente molto numerosi e vi è la concreta possibilità di poter incorrere in
tale rischio con tutte le conseguenze che ne derivano;
viene ricordato anche che l’uso di sostanze espone a un forte rischio di contagio HIV e HCV
,per cui si consiglia di usare protezioni nuove;
vengono consegnati soltanto i farmaci antiretro antivirali, gli altri farmaci vengono affidati
soltanto ai familiari i quali ne assumono la piena responsabilità di gestione. I farmaci
vengono consegnati nel quantitativo necessario affinchè sia possibile per l’utente poter
arrivare a coprire il periodo di tempo utile sino all’apertura del Servizio Sanitario Pubblico,
che ne proseguirà la somministrazione;
non vengono affidati farmaci sostitutivi perché possono essere acquisiti presso il servizio
sanitario pubblico;
il denaro che viene consegnato è in misura sufficiente per poter coprire le spese di
trasporto per raggiungere la famiglia, la parte rimanente sarà a disposizione per essere
ritirata presso gli uffici di segreteria situati in Strada Acquabianca n.5 – Loc. LA QUERCIA –
VITERBO;
gli indumenti e gli effetti personali saranno raccolti presso la struttura ospitante e inviati
presso gli uffici di segreteria. Possono essere ritirati in seguito ad un preavviso telefonico
tutte le mattine dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12;
dopo un mese dalla data di dimissione, gli indumenti personali non ritirati vengono
dismessi.
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PARTE VII – DISPONIBILITA’ PER CARCERATI Il Ce.I.S. “S.Crispino” ha da sempre accolto un numero compatibile di persone provenienti dal
carcere. Attualmente vengono accolte soltanto persone che provengono dal carcere di Viterbo. La procedura di accoglimento si articola nelle seguenti fasi:
è necessario che la persona esprima attraverso una richiesta scritta la sua intenzione di
intraprendere un percorso alternativo alla detenzione;
le richieste vengono discusse e vagliate dal personale del Ce.I.S. e dagli operatori psicologi
del Ser.T. che operano all’interno del carcere;
nell’eventualità in cui la persona risulti idonea all’inserimento in un programma di
recupero terapeutico, il Ce.I.S. comunica la propria disponibilità all’accoglienza e
predispone un programma la cui adeguatezza verrà verificata dal personale del Ser.T.
stesso;
tale disponibilità è concessa alle seguenti condizioni:
o che vengano effettuate tutte le analisi prescritte per l’ingresso
o che venga fornito il videat psichiatrico
o che il soggetto sottoscriva l’accettazione delle regole della comunità.
Viene notificato al Magistrato di riferimento - nell’eventualità in cui il beneficio sia concesso -, di
presentare richiesta ufficiale alla comunità per quanto riguarda la disponibilità all’accoglienza.
Nell’affidare il soggetto alla comunità, l’Associazione presenta richiesta alla Direzione Carceraria
affinchè consegni il piano terapeutico in atto per la prosecuzione o la eventuale integrazione delle
cure.
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PARTE VIII – STRUTTURE OPERANTI E ACCREDITATE Il Ce.I.S. “S.Crispino” opera fin dal 1982, e tutti i servizi erogati sono regolarmente accreditati dalla
Regione Lazio.
PRIMA ACCOGLIENZA (TERAPEUTICO/RIABILITATIVA SEMIRESIDENZIALE)
D.G.R. n. 2941 del 06/12/1994 (Vengono accolti solo utenti inviati con autorizzazione all’inserimento da parte del Ser.T. di
appartenenza del soggetto accolto). La sede operativa è attualmente situata in VITERBO, Via del
Collegio n.2.
L’orario di apertura è dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 17,00.
La struttura può accogliere n.8 persone in regime semiresidenziale, possibilmente minori.
Le attività
La giornata è strutturata e prevede orari e tempi stabiliti per l’ottimizzazione della gestione della
vita, per creare appartenenza al gruppo e per educarsi ad una gestione “sana” della giornata:
colloqui e gruppi psico-educativi: 2 oppure 3 volte la settimana;
incontro del mattino;
partecipazione attiva alla gestione della casa;
accompagnamenti per visite od uscite personalizzate;
attività di tempo libero;
attività di carattere occupazionale;
attività culturali e seminari;
uscite ricreative. Specifica di qualità
Il servizio offre:
un ambiente misto;
partecipazione nella cura e pulizie dalla casa;
possibilità di uscite per studio o necessità personali;
gestione nelle attività ricreative;
possibilità di recupero scolastico con volontari;
colloqui individuali con psicologo ed educatore;
gruppi educativi di conoscenza personale;
rapporti continui con la famiglia. Figure professionali impiegate
responsabile;
psicologo;
educatori - operatori di comunità;
volontari;
medico di base;
psichiatra (se necessario).
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COMUNITA’ TERAPEUTICO RIABILITATIVA RESIDENZIALE “PALANZANA” Accreditamento istituzionale definitivo n. U00074 del 06/03/2014
(Vengono accolti solo utenti inviati con autorizzazione all’inserimento da parte del Ser.T. di
appartenenza del soggetto accolto).
La sede operativa può accogliere n.19 persone ambosessi in regime residenziale.
Il periodo di permanenza dell’utente varia mediamente da 3 a 6 mesi, tenendo conto del periodo di
disintossicazione.
La struttura è situata ai piedi del Monte “Palanzana”, poco distante da VITERBO, in un ambiente
bellissimo e protetto, con ampio spazio esterno che offre possibilità di lavoro e svolgimento di attività
sportive. Era chiamata “Villa del Vescovo” perché di proprietà della mensa vescovile, poi concessa in
comodato d’uso gratuito al Ce.I.S.
Target d’utenza
Il servizio è rivolto a persone maggiorenni con disturbi comportamentali di dipendenza da sostanze
stupefacenti ed alcol, ed a persone affette da disturbi psichici associati e/o indotti dall’uso di
sostanze.
In questa struttura c’è la possibilità di essere seguiti nella fase di disintossicazione con la
collaborazione giornaliera del personale del Ser.T. di VITERBO. Tutte le attività sono condotte e
coordinate da operatori e psicologi con numerosi anni di esperienza nel settore. Le sedute di gruppo si
tengono due volte a settimana presso la sede della comunità per la durata di 2 ore circa.
Riunione di Comunità
Ha luogo ogni mattina, ed è coordinata dagli operatori i quali verificano l’andamento della casa e
valutano le proposte giornaliere delle attività.
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Colloqui individuali con l’operatore di riferimento
Rappresentano un momento di confronto e condivisione tra ogni persona inserita nel programma ed il
proprio operatore di riferimento. In questo modo tutto l’iter terapeutico viene individualizzato;
vengono elaborati l’andamento del percorso, il raggiungimento degli obiettivi prefissati ed i tempi di
verifica.
Contatti e incontri familiari
Un operatore qualificato elabora la cartella familiare all’inizio del percorso. Durante le varie fasi
dell’iter terapeutico, negli incontri familiari paralleli viene analizzata la dinamica familiare sia
interna, sia nei rapporti con la persona inserita nel programma.
Nel caso in cui il soggetto in programma avesse figli, l’equipe degli operatori verificherà le possibilità
e le modalità per organizzare gli incontri.
Attività lavorativa
Gli obiettivi di questo settore sono:
acquistare ritmi e responsabilità caratterizzanti una situazione lavorativa;
confrontarsi con la realtà esterna;
esprimere le proprie capacità e abilità;
imparare a dare un senso ed un significato positivo al proprio operato come singoli e come
gruppo, e viverne la soddisfazione.
Le attività lavorative si svolgono dal lunedì al venerdì, compatibilmente con le altre attività
terapeutiche ed educative della comunità.
I lavori che vengono svolti sono:
gestione, cura e manutenzione della comunità;
piccoli lavori svolti all’esterno: agricoltura in genere, cura degli animali, ortaggio, raccolta
delle olive, cura delle api;
laboratori di vario genere tra i quali seminari di cultura generale, recupero scolastico.
E’ prevista una riunione giornaliera di organizzazione e verifica dei settori. In questo spazio si cerca di
stimolare la partecipazione del gruppo, ponendo attenzione alle varie difficoltà personali e relazionali
che possono influire sulle capacità sia del gruppo che dei singoli. Nelle varie fasi del programma la
persona assume gradualmente maggiori responsabilità al fine di crescere e interiorizzare le capacità
personali.
Laboratori corporei
Vengono stimolate le attività sportive e di palestra per potenziare le attività corporee e gestire anche
fisicamente l’aspetto esteriore della persona. Tempo libero
Il tempo in comunità, prevede la suddivisione delle 24 ore in:
un terzo di lavoro;
un terzo per il riposo;
un terzo per il tempo libero. Il sabato e la domenica vengono inoltre organizzate attività per riempire insieme il tempo libero.
Si ha la possibilità di aprirsi al mondo esterno attraverso i mezzi di comunicazione a disposizione:
giornali, tv, altri mezzi personali. Quando è possibile, vengono organizzate gite turistiche sul
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territorio con intento culturale e conoscitivo. Viene concesso anche del tempo da gestire in modo
personale, affinchè ciascuno possa scoprire e abituarsi a saper usare e dare valore al proprio tempo
senza sprecarlo. Obiettivi del servizio
offrire, in regime residenziale, un qualificato intervento educativo volto a ripristinare uno
stile di vita partecipante alla quotidianità, che permetta la sperimentazione delle capacità
individuali e relazionali;
di offrire un intervento psicologico e/o psichiatrico qualificato e mirato alle esigenze
personali;
di accompagnare la fase di disintossicazione con la collaborazione del personale del Ser.T
di Viterbo;
di migliorare l’adesione ai percorsi terapeutici attraverso l’elaborazione di programmi
personalizzati;
di offrire consulenza e collaborazione ai Servizi Pubblici di appartenenza, che hanno in
carico la situazione dell’utente, per l’elaborazione e la gestione di un progetto di
inserimento in un iter terapeutico più specifico, al termine della fase di disintossicazione;
di coinvolgere le famiglie nel programma terapeutico attraverso una serie di interventi
informativi, psico-educativi e terapeutici.
Attività ed interventi nella gestione del quotidiano
pernottamento presso la sede in alloggi sicuri ed adeguati;
pasti (secondo le tabelle dietetiche approvate dal servizio della ASL);
pulizie dalla casa e attività di lavanderia;
attività di agricoltura organizzate da figure professionali nel settore;
Attività di programma terapeutico
colloqui di inserimento;
colloqui individuali si sostegno e motivazionali;
gruppi di Auto mutuo aiuto con la presenza di un facilitatore;
gruppi terapeutici specifici, condotti da figure professionali;
trattamento di disintossicazione con terapia sostitutiva seguìto dal personale del Ser.T.;
colloqui individuali;
colloqui con lo psichiatra e terapia farmacologica (ove necessita);
colloqui psicoterapeutici (ove necessita).
Trattamenti di cure mediche
medico curante;
visite mediche specialistiche presso i Servizi Pubblici di Viterbo.
Attività culturali e sportive
recupero scolastico;
cultura generale;
corso di teatro;
attività sportive varie.
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Personale
responsabile;
psicologi;
operatori;
psicoterapeutica;
medico curante;
psichiatra;
personale del Ser.T. di Viterbo;
cuoco;
addetto ai lavori agricoli;
volontari;
tirocinanti.
Funzionamento
La struttura residenziale garantisce un funzionamento di 24 ore giornaliere per 365 giorni l’anno.
Gli orari ed i turni del personale sono articolati in modo tale da prevedere una presenza massima nelle
fasce orarie giornaliere e minima in quelle notturne, salvo situazioni che richiedano l’intensificazione
della presenza.
COMUNITA’ TERAPEUTICA RESIDENZIALE “LA QUERCIA” Accreditamento definitivo n. U00066 del 26/02/2014
La sede operativa ha una capacità ricettiva di n.40 persone ambosessi in regime residenziale.
La sede (concessa in comodato d’uso gratuito) è situata in Località La Quercia a 2 chilometri da
Viterbo, nella Villa dell’ex Seminario Diocesano. Assieme alla disponibilità di un vasto terreno
circostante, che dà vita ad un’azienda agricola, ci sono: una palestra, una falegnameria, la sede per i
colloqui iniziali e la comunità semiresidenziale. Il tempo di permanenza nella struttura è di circa 1
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anno. La struttura condivide scopi ed obiettivi della Comunità “Palanzana” di cui al precedente
paragrafo.
Target d’Utenza
Generalmente sono i soggetti che, terminata la fase di disintossicazione, hanno motivazioni per
continuare un processo più intenso di cambiamento attraverso un iter specifico ove possono essere
affrontate nel tempo tutte le problematiche personali e familiari che sono emerse nel vissuto.
Tutte le attività terapeutiche sono condotte da personale (operatori e psicologi) con esperienza
pluriennale nel settore. Le sedute di gruppo si tengono 2 volte a settimana presso la sede della
comunità, per la durata di 2 ore circa a seduta.
Terapia con gruppi statici e gruppi tematici
Si tengono periodicamente per piccoli gruppi di utenza che hanno già vissuto alcuni mesi di percorso
comunitario. Lo scopo è quello di affrontare, con il supporto dello psicologo, le problematiche di vita
emerse durante il percorso comunitario.
Riunione di Comunità
E’ coordinata ogni mattina dagli operatori. Durante la riunione viene verificato l’andamento della casa
e vengono prese in considerazione le proposte giornaliere delle attività.
Colloqui individuali con l’operatore di riferimento
Viene elaborato con ogni soggetto inserito nel programma e un suo operatore di riferimento, in modo
da individualizzare tutto l’iter terapeutico; viene valutato l’andamento del percorso, il
raggiungimento degli obiettivi prefissati e i tempi di verifica.
Contatti e incontri familiari
Un operatore qualificato elabora la situazione familiare all’inizio del percorso. Durante le varie fasi
dell’iter terapeutico, viene affrontata negli incontri familiari paralleli la dinamica familiare sia
all’interno della famiglia stessa, sia nei rapporti con il soggetto inserito nel programma.
Al termine del percorso terapeutico, la famiglia verrà coinvolta nelle prospettive future per sostenere
il progressivo reinserimento dell’individuo nel tessuto sociale.
Le famiglie, durante l’intero percorso terapeutico hanno la possibilità di usufruire di gruppi
settimanali di Auto mutuo aiuto coordinati da capi gruppo con molta esperienza alle spalle.
Nel caso in cui il soggetto in programma avesse figli, l’equipe degli operatori vaglierà le possibilità e
le modalità per organizzare gli incontri.
Attività lavorativa
Gli obiettivi di questo settore sono: acquistare ritmi e responsabilità caratterizzanti una situazione
lavorativa, confrontarsi con la realtà esterna; esprimere capacità e abilità, imparare a dare un senso e
un significato positivo al proprio operato come singoli e come gruppo e viverne la soddisfazione.
Le attività lavorative si svolgono dal lunedì al venerdì, compatibilmente con le altre attività
terapeutiche ed educative della comunità.
I lavori che vengono svolti sono:
gestione, cura e manutenzione della comunità;
piccoli lavori svolti all’esterno: agricoltura in genere , cura degli animali, ortaggio, raccolta
delle olive, cura delle api;
laboratori di vario genere: seminari di cultura generale, recupero scolastico.
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E’ prevista una riunione giornaliera di organizzazione e verifica dei settori. In questo spazio si cerca di
stimolare la partecipazione del gruppo, ponendo attenzione alle varie difficoltà personali e relazionali
che possono influire sulle capacità del gruppo e dei singoli.
Nelle varie fasi del programma la persona assume progressivamente maggiori responsabilità per
crescere e interiorizzare maggiormente le capacità personali che gli permettano poi di affrontare con
responsabilità le realtà della vita sociale al termine del programma.
Laboratori corporei
Vengono stimolate le attività sportive e di palestra per potenziare le attività corporee e gestire anche
fisicamente l’aspetto esteriore della persona.
Tempo libero
Ogni utente può gestire personalmente il suo tempo libero con lo studio (se intende recuperare la
scuola) oppure leggendo o facendo attività culturali, o ancora con allenamenti all’interno della
palestra della comunità. Questo processo prevede:
colloqui individuali di sostegno e psicologici;
gruppi di auto aiuto;
gruppi terapeutici specifici condotti da figure professionali;
colloqui con lo psichiatra;
colloqui psicoterapeutici;
programmazione per il futuro. Sono inoltre previsti:
recupero scolastico;
attività culturali;
attività sportive;
uscite terapeutiche;
uscite di verifica;
servizi di inserimento sociale.
Funzionamento
La struttura residenziale garantisce un funzionamento di 24 ore giornaliere per 365 giorni l’anno.
Gli orari ed i turni del personale sono articolati in modo tale da prevedere una presenza massima nelle
fasce orarie giornaliere e minima in quelle notturne, salvo situazioni che richiedano l’intensificazione
della presenza. Personale
responsabile;
psicologi;
operatori terapeutici;
medico curante;
psichiatra;
psicoterapeuta;
addetta alla cucina;
addetto all’agricoltura;
volontari;
tirocinanti.
Centro di Solidarietà Ce.I.S. "S.Crispino" | Carta dei Servizi 20 di 27
Specificità
Per le persone più anziane (over 50) inserite nella struttura, è previsto un programma terapeutico
specifico con tempi e modalità differenti che tengano conto della soggettività di ogni caso.
COMUNITA’ DI REINSERIMENTO SOCIO-LAVORATIVO Sede operativa residenziale : Strada Acquabianca nn. 7/9 – Loc. LA QUERCIA – VITERBO.
Durante la fase comunitaria, soprattutto nell’ultimo periodo, per favorire un consolidamento delle
convinzioni e delle scelte personali si inizia gradualmente ad instaurare un rapporto nuovo e positivo
con altre realtà, a misurarsi con i propri valori di riferimento e con quelli proposti dalla comunità al
fine di progettare il futuro, assumere responsabilità maggiori, acquisire maggiore consapevolezza
delle proprie forze e paure per riprendere contatto con la realtà esterna, maturare il profilo affettivo.
Viene dunque posta molta attenzione ai passi che permettono un positivo reinserimento sociale.
Quest’ultimo viene progettato anche nel contesto familiare e con il Ser.T. per costruire una rete di
sostegno per l’inserimento, per ricercare un lavoro e una propria identità sociale, imparando nel
contempo ad affrontare le difficoltà e gli insuccessi.
In questa fase l’utente gestisce personalmente la giornata, pur mantenendo una temporanea
residenzialità nella struttura della comunità che gli consente un periodo di protezione dal mondo
esterno e di vita comunitaria con gli altri compagni, oltre che permettergli una maggiore
socializzazione e un migliore reinserimento nella società.
In questa fase la persona viene gradualmente avviata ad affrontare le realtà di tutti i giorni: inizia a
cercare una occupazione ed una residenzialità all’esterno; dopo aver dimostrato di essere in grado di
provvedere a se stesso e di aver imparato ad affrontare con nuovi strumenti quelle difficoltà dalle
quali in passato era fuggito.
Per favorire la sperimentazione dell’autonomia personale raggiunta, il Ce.I.S. accompagna in una
lunga fase le persone al termine del programma terapeutico, inserendole così in una struttura di
reinserimento sociale, sperimentando gradualmente e con periodi sempre più lunghi la realizzazione
degli obiettivi con verifiche continue.
In questa fase la comunità definisce il progetto di reinserimento, in accordo con il soggetto, della
durata di almeno 6 mesi in forma residenziale e continua poi a seguirlo con incontri periodici dal
momento del distacco per condurlo verso l’autonomia personale.
Questa fase non residenziale avrà la durata di circa un anno, durante il quale la persona verrà seguita
con incontri di gruppo periodici al fine di sostenerlo nel suo definitivo cammino che lo inserirà a pieno
titolo nella società.
Centro di Solidarietà Ce.I.S. "S.Crispino" | Carta dei Servizi 21
PARTE IX – SERVIZIO PER LE DIPENDENZE COMPLESSE
COMUNITA’ TERAPEUTICA RESIDENZIALE “C.FELLI”
PROGETTO REGIONALE “DIOGENE”
La larga diffusione dell’abuso di droghe ed alcol associato a disturbi psichiatrici, è ad oggi diventato
uno dei problemi più gravi da affrontare per i professionisti della salute mentale.
La frequenza della comorbilità è una condizione che crea molte difficoltà nella gestione dei due
disordini perché, integrandosi tra loro, tendono ad acutizzare la sintomatologia.
Le strategie di intervento tradizionale (trattamento sequenziale e trattamento parallelo) sino ad ora
utilizzate, hanno tentato di formulare risposte separate, proprio per questo inefficaci.
La complessità di tale fenomeno richiede al contrario una strategia operativa differente ed innovativa,
che consideri primari ambedue i disturbi e, in quanto tali, affrontati in un trattamento che preveda
interventi coordinati. Il progetto “Diogene”, iniziato nell’anno 2000, continua ad offrire, attraverso
una costante sperimentazione professionale, un intervento sempre più specifico ed integrato, grazie
all’esperienza acquisita nel corso degli anni in cui l’approccio psichiatrico e quello educativo sono
complementari ed indispensabili.
Il progetto offre ad oggi un servizio residenziale disponibile 24h su 24, localizzato nel territorio
viterbese (ma rivolto anche ad altre realtà territoriali ) e garantisce i seguenti servizi:
Trattamento residenziale rivolto ad utenti ,provenienti sia dai SERT che dai DSM, con
diagnosi di dipendenza associata a comorbilità psichiatrica per un massimo di 12 persone;
Terapia farmacologica secondo prescrizione del servizio inviante,periodicamente verificata
dallo psichiatra della struttura;
Centro di Solidarietà Ce.I.S. "S.Crispino" | Carta dei Servizi 22 di 27
Attività terapeutica riabilitativa, ovvero:
o Gruppi di auto mutuo aiuto
o Colloqui individuali con gli operatori della struttura
o Supporto psicoterapeutico settimanale ( o quindicinale per coloro che si trovano in fase
semi-residenziale e non residenziale)
o Consulenza psichiatrica
o Attività ludico .-sportive -ricreative.
o Laboratori : pittura, creta, legno, computer, teatro, giardinaggio
o Gruppi e colloqui di sostegno ai familiari
o Attività di Training Autogeno e Bioenergetica
o Attività di floricultura e orticultura
o Corso di Cucina
o Corso di fotografia
o Corso di nuoto Inoltre, vi è un supporto nella fase del reinserimento in forma residenziale e semiresidenziale,
attraverso il coinvolgimento della famiglia d’origine e dei servizi invianti (Ser.T./DSM) con i quali,
durante l’intero percorso si cerca di creare dei contatti regolari con il fine di favorire la costruzione di
un progetto di reinserimento socio-lavorativo specifico ed individualizzato per ciascun utente, che
tenga conto delle reali risorse personali, familiari e territoriali.
Descrizione del progetto
Il servizio di Doppia Diagnosi, o per le dipendenze complesse, offre un trattamento mirato a tutti
coloro che hanno avuto, durante la vita, una lunga storia di fallimenti personali e sociali associati a
gravi difficoltà nell’affrontare adeguatamente i problemi della quotidianità ,e per questo spesso
emarginati e/o etichettati.
La rete sociale spesso è incapace di supportarli, pertanto il senso di inadeguatezza che spesso li
invade, penalizza il loro inserimento sociale.
Le disfunzioni cognitive, emotive , e comportamentali spesso interferiscono pesantemente con i loro
obiettivi di vita: gli utenti di doppia diagnosi non sempre sono pienamente capaci di lavorare a tempo
pieno, oppure di vivere indipendentemente , o ancora di risolvere i problemi quotidiani, a volte anche
più elementari; in sintesi manifestano un forte disagio nel condurre un’esistenza qualitativamente
accettabile.
In tal senso il Progetto riabilitativo è interamente volto a fare acquisire nel tempo un ruolo sociale più
dignitoso, attraverso un lavoro sistematico e strutturato.
La relazione di fiducia tra l’utente e lo staff è il fondamento su cui si basa l’intero processo
riabilitativo. L’accettazione, il rispetto e l’interesse reciproci permettono all’utente di esprimere
sempre più liberamente i suoi sentimenti e le sue idee, per poi nel tempo riuscire a fidarsi delle
indicazioni e dei suggerimenti che riceve dall’operatore.
L’operatore si propone a favorire interazioni basate sulla vicinanza con l’utente, coinvolgendo
l’utente nel suo processo di cambiamento, evitando atteggiamenti distanti, gerarchici, punitivi che si
rivelerebbero controproducenti. Strategie ed obiettivi
La complessità dei disturbi di Doppia Diagnosi e l’inefficacia degli approcci tradizionali ha spinto
l’Associazione Ce.I.S. “S.Crispino” a costruire un sistema “curante” capace di formulare interventi
Centro di Solidarietà Ce.I.S. "S.Crispino" | Carta dei Servizi 23 di 27
specifici per entrambi i disturbi da considerare “primari” ed evitare così che l’utente si trovi nel
conflitto tra il servizio psichiatrico e quello delle dipendenze patologiche.
L’intervento, costantemente mirato ed individualizzato, deve essere sempre adattato ad ogni singola
situazione. Per questo la presa in carico comporta un lungo lavoro da parte dell’equipe che
garantisce, con la sua presenza, la continuità del trattamento.
Lo staff include diverse figure professionali che cooperano tra loro:
psichiatra, psicologo, psicoterapeuta, operatori esperti nell’uso di sostanze, infermiere, assistente
sociale. Lo staff lavora molto in stretto contatto con i diversi supporti esterni alla comunità: la
famiglia, le figure di riferimento, i servizi invianti; aiutando così l’utente a sviluppare le abilità
necessarie con l’aiuto di tali supporti, in modo che riesca nel tempo a crearsi una soluzione abitativa
ed un lavoro protetto.
Il team deve dunque effettuare in modo coordinato il trattamento integrato. Questo metodo ad oggi è
l’unico in grado di ridurre i comportamenti correlati al disturbo da uso di sostanze, l’unico che
permetta sia la riduzione dei ricoveri e dei sintomi, sia il miglioramento della qualità della vita.
Il progetto intende favorire la ricostruzione psicofisica dell’individuo, offendo una serie di attività
quotidiane la cui sperimentazione permette all’utente di raggiungere un buon grado di autostima e la
consapevolezza delle proprie abilità e risorse nel rispetto dei propri limiti; questi ultimi spesso dovuti
all’uso-abuso continuativo di sostanze nel tempo.
La comunità, attraverso la condivisione dei vissuti emotivi, il confronto quotidiano con i pari e con gli
operatori, si propone di costruire un percorso riabilitativo capace di mettere la persona nella
condizione di recuperare - dove possibile - la propria autonomia, la responsabilizzazione di sé, la
progettualità e che stimoli la dimensione cognitiva, corporea e creativa di ciascuno. Risultati attesi e piano d’azione
Nel rispetto dell’unicità di ogni individuo, il processo di cambiamento pur essendo lento e pieno di
difficoltà, permette di raggiungere obiettivi specifici:
Accettazione di sé stessi (dei propri limiti e capacità);
Cura di sé;
Acquisizione di una migliore strutturazione del proprio tempo e delle proprie
responsabilità;
Elaborazione dei vissuti emotivi;
Costruzione di relazioni interpersonali adeguate sia all’interno che all’esterno della
comunità;
Ristabilire un rapporto con la propria famiglia (quando è possibile);
Acquisizione di abilità compensative dei deficit dovuti ai due disturbi;
Reinserimento socio-lavorativo attraverso il mantenimento dei contatti con i servizi
invianti e con l’inserimento in tirocini lavorativi (lavoro protetto);
Accettazione della terapia farmacologica; Tale trattamento richiede cambiamenti profondi e radicali che necessiterebbero di un lungo supporto
da parte dell’operatore, perché solo così aumenterebbero le probabilità di raggiungere risultati
positivi e duraturi nel tempo: imparare a condurre uno stile di vita sobrio, sviluppare abilità, svolgere
attività gratificanti e costruire relazioni autentiche.
Centro di Solidarietà Ce.I.S. "S.Crispino" | Carta dei Servizi 24 di 27
Organico operativo
Responsabile del Progetto;
Responsabile del Programma;
Responsabile della Struttura;
Direttore Sanitario;
Psicoterapeuta;
Psicoterapeuta per terapia familiare;
Psicologi;
Operatori;
Infermiere;
Personale ausiliario;
Docenti volontari.
Centro di Solidarietà Ce.I.S. "S.Crispino" | Carta dei Servizi 25 di 27
PARTE X – SERVIZI AMMINISTRATIVI I servizi amministrativi dell’Associazione costituiscono un punto di riferimento sia interno che esterno
nel supporto organizzativo-funzionale di tutta l’attività. L’azione che svolgono è essenzialmente
finalizzata a garantire la gestione economico-finanziaria dell’ente. Attraverso di essi, vengono
predisposti tutti gli atti burocratici richiesti dalle diverse normative, svolti tutti gli adempimenti
formali e procedurali essenziali per il funzionamento della macchina amministrativa la cui efficienza e
trasparenza è fondamentale per la particolare tipologia giuridica dell’ente (Onlus). Per lo svolgimento di tale attività, l’Associazione dispone di una specifica sede nel centro storico della
città in Piazza S.Agostino n.5 della superficie di circa mq.160 dotata di ampi uffici, servizi e sala
riunioni. Le principali funzioni amministrative svolte sono rappresentate:
dalla gestione delle risorse economico/finanziarie che derivano dal normale esercizio dalle
attività istituzionali;
dai rapporti con la Regione Lazio, le Asl, la Provincia ed il Comune;
dai rapporti con gli istituti di credito;
dai rapporti con i fornitori di beni e servizi;
dai rapporti con il personale dipendente, professionisti, collaboratori e volontari;
dalla gestione e controllo del budget;
dalla redazione del bilancio annuale secondo quanto disposto dalla 4° Direttiva CEE;
dalla presa in carico delle pratiche di carattere amministrativo concernenti l’assegnazione
del medico curante convenzionato per i soggetti residenziali;
dalla gestione dei rapporti amministrativi con i Servizi Invianti anche in relazione ai
movimenti di entrata/uscita dell’utenza residenziale e semiresidenziale;
dalla gestione informatica della contabilità e dalla implementazione/assistenza interna in
ambito software ed hardware.
E’ inoltre presente un ufficio adibito esclusivamente alla predisposizione di progetti che l’Associazione
periodicamente promuove sul territorio al fine di offrire servizi sempre più rispondenti alle necessità
dell’utenza. In particolare esso provvede:
alla ideazione e presentazione di progetti anche in partenariato con altri Enti/Associazioni;
alle attività di coordinamento e tutoraggio;
alla programmazione delle attività in relazione alle risorse disponibili, alle modalità di
esecuzione indicate ed al rispetto dei relativi masterplan;
allo screening continuo dei risultati e degli obiettivi prefissati in relazione agli step
preordinati attraverso il coinvolgimento degli stakeholders.
Personale Impiegato
Direttore amministrativo
Impiegato responsabile bilancio e contabilità
Impiegato responsabile logistica
Impiegato responsabile rapporti ASL
Impiegato responsabile Segreteria
Collaboratore ausiliario
Centro di Solidarietà Ce.I.S. "S.Crispino" | Carta dei Servizi 26 di 27
PARTE XI – TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
Informativa sulla Privacy e sul trattamento dei dati personali
ai sensi dell’art.10 della legge 675 del 31/12/1996 e successive modificazioni ed integrazioni
(D.Lgs 196/2003) Ai sensi del D.Lgs 196/2003 (c.d. sulla Privacy e tutela dei dati personali) si comunica che, per
l’instaurazione e la gestione del rapporto di assistenza, l’Associazione Ce.I.S. “S.Crispino” di Viterbo con
sede legale in VITERBO - P.zza S.Lorenzo n.6, richiede – ai sensi del suddetto decreto - l’autorizzazione al
trattamento dei dati qualificati come personali e sensibili sia del soggetto che intende usufruire dei servizi
assistenziali che dei suoi familiari.
I dati da Lei forniti, verranno trattati per le seguenti finalità:
per l’adempimento di tutti gli obblighi legali e contrattuali connessi al rapporto di assistenza
conseguente alla collaborazione con il Servizio inviante;
per il monitoraggio del sistema informativo per esigenze di sicurezza e tutela del patrimonio
aziendale;
per espletare gli adempimenti connessi a contratti di appalto ed erogazione di finanziamenti
pubblici.
Il conferimento dei dati ha natura obbligatoria (salvo ove diversamente specificato) sia in termini normativi
che contrattuali, pertanto l’eventuale rifiuto a fornirli in tutto o in parte può dar luogo all’impossibilità per
l’Associazione di avviare il rapporto di assistenza e di svolgere correttamente tutti gli adempimenti e gli
obblighi contrattuali a carico della medesima.
I dati che la riguardano sono trattati dai responsabili interni ed esterni individuati ed incaricati
ufficialmente dall’Associazione ed ai quali sono stati forniti le autorizzazioni e gli strumenti idonei per le
finalità di cui sopra.
Il trattamento avviene mediante strumenti manuali, informatici, telematici e comunque con modalità
idonee a garantire la sicurezza e la riservatezza dei dati stessi e comprende tutte le operazioni, o
complesso di operazioni, previste dall’art. 4 del citato decreto e necessarie al trattamento in questione.
I suoi dati personali potranno essere comunicati a terzi esclusivamente per le finalità sopra specificate.
Tra i possibili destinatari, a titolo puramente esemplificativo possono esservi:
Enti pubblici, in particolare Aziende Sanitarie Locali;
Compagnie assicurative (per assolvere gli obblighi di legge in materia Assicurativa da parte
dell’Associazione);
Organizzazioni cui aderisce l’Associazione o altri enti che si occupano di tossicodipendenza;
Professionisti e consulenti esterni
L’Associazione la informa che tutti i dati acquisiti durante la sua permanenza nelle strutture come
“soggetto dipendente da sostanze stupefacenti” verranno conservati anche dopo la cessazione del rapporto
di assistenza per l’espletamento di tutti gli eventuali adempimenti connessi o derivanti dalla conclusione
del rapporto stesso e comunque nel rispetto dei termini stabiliti per contratto o per legge.
Relativamente ai dati medesimi può esercitare i diritti di cui all’art. 7 del D.Igs 196/2003 (il diritto di
accedere ai propri dati personali, di richiederne la rettifica, l’aggiornamento o la cancellazione se
incompleti, erronei o raccolti in violazione della legge, nonché di opporsi al loro trattamento per motivi
legittimi) nei limiti ed alle condizioni previste dagli art. 8, 9, e 10 del citato decreto legislativo,
rivolgendosi al Presidente dell’Associazione nonché responsabile del trattamento.
Il responsabile del trattamento è Alberto Canuzzi. FIRMA DI APPROVAZIONE
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