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Aspettative e realtà
Weekly Bulletin
7 Aprile 2017
1 Negli Stati Uniti l'evidenza di una vera ripresa dell'economia potrebbe venire
dagli utili aziendali del primo trimestre dell'anno, che stanno per essere
pubblicati. Siamo cautamente ottimisti. Il consenso del mercato si aspetta una
crescita del 9% anno su anno, la migliore dal secondo trimestre 2014. Il settore
energetico non abbassa più la media, e ci aspetta una ripresa in quasi tutti i
settori. Si prevede che 7 degli 11 settori dell'indice S&P 500 pubblichino utili
positivi, in particolare l'energia, i materiali da costruzione, le tecnologie
dell'informazione ed i titoli finanziari. Occorrerà tenere d'occhio l'aumento dei
prezzi per le materie prime, il livello del Dollaro, l'aumento dei tassi d'interesse
a lungo termine e l'irripidimento leggero della curva dei tassi. Analizziamo
questi fattori in dettaglio a pagina 2.
2 Sul fronte macroeconomico, il tasso di disoccupazione europeo è sceso al
livello più basso dal 2009. Mentre ciò è senza dubbio positivo, i dati mettono in
evidenza che il problema sottostante resta enorme, e che la disoccupazione
giovanile resta al 20%. Ciò rappresenta un problema politico ed economico:
dato che il mercato del lavoro resta lungi dal pieno impiego, è improbabile che
la crescita dell'occupazione spinga i salari medi, e quindi i consumi, verso l'alto.
Gli indici dei responsabili agli acquisti nelle imprese per marzo sono positivi, ma
occorrono conferme nell'economia reale. La Banca Centrale Europea (BCE)
fatica tuttora a raggiungere il proprio target per l'inflazione.
3 In Asia gli indici PMI dei responsabili agli acquisti nelle imprese si sono
rivelati positivi a marzo, e lo stesso vale per il sondaggio Tankan in Giappone
nel primo trimestre dell'anno. Ma il dato economico più importante è stato
l'indicatore del commercio estero della Corea del Sud. L'export è salito del
13,7% anno su anno a marzo, il terzo mese consecutivo di crescita oltre il 10%.
L'aumento del 41,9% dell'export di semiconduttori mostra la domanda forte per
prodotti tecnologici ed è incoraggiante, anche se la crescita ha interessato
solamente il commercio intra-regionale. L'export verso l'UE e gli USA è calato
su base annuale.
Per via delle festività di Pasqua, il presente Bulletin non verrà pubblicato la
settimana prossima. Auguriamo buona Pasqua ai nostri lettori!
CIO Insights
Il sentimento economico è stato positivo in gran parte del
mondo di recente. Ma fino ad ora mancava la conferma
nell'economia reale: i dati macroeconomici e gli utili delle
imprese. Sembra che ciò stia per cambiare.
Christian Nolting
CIO Globale
All'interno del Bulletin:
Lettera dalle aree geografiche
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Previsioni
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Analisi dei fondamentali
Calendario
Glossario
2
5
9
10
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12
13
01Siamo cautamente
ottimisti sugli utili delle
imprese americane nel
primo trimestre 2017.
02Ma il miglioramento della
disoccupazione in
Europa evidenzia i
problemi restanti.
03I dati sul commercio in
Corea del Sud
confermano il quadro
positivo per l'Asia.
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STATI UNITI
Larry V Adam
CIO e Chief Investment Strategist – Wealth Management Americas
L'indice azionario S&P 500 è pressoché al massimo storico ed il rapporto prezzo/utili è
al massimo livello dal 2004, ma il progresso nelle riforme economiche di Washington è
deludente: occorre un miglioramento degli utili delle imprese per poter restare ottimisti
sulle azioni. La settimana prossima iniziano i primi annunci degli utili aziendali del primo
trimestre 2017 da parte di diversi titoli finanziari (JPMorgan Chase, Wells Fargo e
Citigroup). Di seguito le nostre osservazioni in merito:
• Ci aspettiamo una crescita degli utili: Il consenso del mercato prevede un aumento
del 9% anno su anno. Si tratterebbe del terzo trimestre consecutivo di crescita degli
utili anno su anno ed il migliore dal secondo trimestre 2014. Le aspettative sono
state ridotte del 4% circa nelle 12 settimane scorse.
• Il settore dell'energia: questo settore dal quarto trimestre 2014 in poi ha abbassato la
media degli utili, ma il primo trimestre 2017 dovrebbe rappresentare il secondo rialzo
degli utili anno su anno, dopo che il primo trimestre 2016 era stato negativo, la
seconda volta nella storia che un settore intero ha annunciato utili negativi.
• La crescita degli utili dovrebbe essere generalizzata: ci si aspetta che 7 degli 11
settori dell'indice S&P 500 annuncino utili positivi, in particolare l'energia (+100%),
materiali industriali (+14%), tecnologie dell'informazione (+13%) e finanza (+12%).
Gli unici settori per i quali ci si aspetta un declino degli utili sono i beni di consumo
(-0,1%), le telecomunicazioni (-3,6%), i beni discrezionari (-4,4%) ed il settore
industriale (-9,7%).
• Crescita solida del fatturato: ci si aspetta che il fatturato dei titoli dell'S&P 500 cresca
del 7,4% anno su anno, che sarebbe la crescita più forte dal quarto trimestre 2011,
trainato principalmente dal settore dell'energia, dal settore finanziario e da quello
delle tecnologie dell'informazione.
• I fattori che influenzano gli utili: C'è una serie di fattori che vale la pena monitorare
perché potrebbero influenzare gli utili del trimestre:
1. Il rincaro delle materie prime (il Bloomberg Commodity Index è salito del 13%
anno su anno) e del petrolio (+55%) dovrebbe avere un impatto positivo
sull'energia e sui materiali, ma un impatto negativo sui titoli industriali.
2. Il rialzo del Dollaro (+4% anno su anno) dovrebbe avere un effetto positivo sui
provider d'energia, sulle telecomunicazioni e sul settore finanziario, ma un
effetto negativo sui beni di consumo, sui materiali e sulle tecnologie
dell'informazione.
3. La crescita anno su anno dei tassi d'interesse a lungo termine (+53 punti base)
dovrebbe avere un impatto positivo sui valori finanziari ma un impatto negativo
sul mercato immobiliare.
4. Il fatto cha la curva dei tassi d'interesse sia diventata più ripida nell'anno
scorso (+13 punti base) dovrebbe avere un effetto benefico sul settore
finanziario.
I dati della settimana – indicatori economici
L'indice NFIB sull'ottimismo delle piccole imprese per amrzo verrà pubblicato l'11 aprile.
Il mese precedente aveva raggiunto il livello massimo dal 2004. Il 14 aprile si
pubblicheranno i dati sull'inflazione e le vendite al dettaglio per marzo. Ci si aspetta che
l'inflazione salirà del 2,3% anno su anno e le vendite al dettaglio dello 0,2% mese su
mese.
GLi utili delle imprese statunitensi
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EMEA
Stéphane Junod
CIO EMEA and Head of DPM EMEA
La ripresa accelera, ma la pressione sui prezzi resta assente
L'indicatore finale dei responsabili agli acquisti nelle imprese (PMI) per marzo
conferma la ripresa economica nell'Eurozona a inizio 2017. Sono saliti sia il
settore secondario (56,2 punti PMI) che quello dei servizi (56 punti). Tuttavia,
questi dati incoraggianti devono ancora essere confermati dalla crescita
economica "reale". In ogni caso, il tasso di disoccupazione nell'Eurozona è
sceso al livello più basso dal 2009, ovvero al 9,5% circa, e lo stesso vale per la
disoccupazione giovanile (sotto i 25 anni), ma quest'ultima resta ad un livello
più che doppio, ovvero al 19,4%. A parte le sfide politiche poste da un livello
d'occupazione talmente basso, è difficile immaginare che il leggero
miglioramento dell'occupazione possa dare una spinta significativa alla crescita
dei salari, vista l'ampia disoccupazione restante. A conferma di ciò, la Banca
Centrale Europea (BCE) fa ancora fatica a raggiungere il proprio target di
stabilità dei prezzi dell'inflazione appena al di sotto del 2%. l'inflazione
nell'Eurozona a marzo è scesa per la prima volta da quasi un anno, dal 2%
all'1,5%. Escludendo l'energia, l'inflazione è scesa ad un nuovo minimo
biennale, dallo 0,9% allo 0,7%. Una parte di questo calo è dovuto ad effetti
statistici, dato che quest'anno le vacanze di Pasqua sono un mese più tardi
dell'anno scorso e l'effetto degli aumenti dei prezzi pasquali (trasporti, hotel) si
noterà nell'inflazione di aprile. Quindi ci aspettiamo una rimonta dell'inflazione.
Tuttavia, il calo attuale dell'inflazione darà ragione a coloro all'interno della BCE
che favoriscono la continuazione della politica monetaria espansiva e potrebbe
posticipare qualsiasi voce di una fine del programme di acquisti di titoli.
Elezione presidenziale in Francia
Il secondo dibattito televisivo tra i candidati all'elezione presidenziale francese
ha trattato dell'economia e della posizione della Francia in Europa.
Soprendentemente, è stata principalmente Marine Le Pen e non il suo
avversario Emmanuel Macron ad essere criticata. Un sondaggio di Elabe di
1024 telespettatori immediatamente dopo il dibattito ha rivelato Jean-Luc
Mélenchon come il candidato più convincente, favorito dal 25% dei partecipanti
al sondaggio. Emmanuel Macron, François Fillon e Marine Le Pen si sono
posizionati rispettivamente al 21%, al 15% ed all'11%. Un sondaggio separato
di Omniway ha rivelato Mélenchon, Macron e Fillon al 18%, seguiti da Le Pen
all'11%.
Il dibattito non ha calmato i mercati, ma è probabile che ci sia un certo sollievo
per il risultato debole di Le Pen. D'altro canto, il successo del candidato di
estrema sinistra Mélenchon è preoccupante. La sua popolarità è in forte ascesa
da settimane: ha raggiunto il quarto posto nei sondaggi. Il dibattito televisivo
potrebbe migliorare le sue prospettive ulteriormente. Premesso che resta uno
scenario improbabile, il rischio che Mélenchon e Le Pen riescano a qualificarsi
per il secondo turno dell'elezione non si può escludere al 100%.
Dati economici e campagna elettorale
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ASIA
Tuan Huynh
Chief Investment Officer APAC, Head of DPM APAC
Nella prima settimana di aprile, una serie di dati economici ha rivelato come
l'Asia è posizionata per il secondo trimestre. Le prospettive macroeconomiche
favorevoli continuano a sostenere azioni ed obbligazioni. Resta tuttavia il
rischio di un calo a breve termine, ovvero il rischio di eventi negativi ed una
correzione dovuta alla realizzazione di guadagni. Suggeriamo la strategia
dell'acquisto nei momenti di calo dei mercati.
Indici PMI ed il sondaggio Tankan
A marzo è migliorata la prospettiva del settore secondario. L'indice PMI
asiatico, calcolato come semplice media delle 12 economie seguite dalla Nikkei
è salito a 51,7 punti a marzo rispetto ai 51,4 punti di aprile. Si tratta del miglior
risultato da oltre due anni. L'indice PMI del Taiwan è particolarmente elevato a
56,2 punti, dopo i 54,5 punti del mese precedente. Solo la Corea del Sud, Hong
Kong e la Malesia hanno annunciato indici PMI al di sotto di 50. Anche in Cina
gli indici PMI sono saliti rispetto al mese precedente: 51,8 punti per il settore
secondario e 55,1 punti per l'indice non-secondario. La crescita del Prodotto
Interno Lordo (PIL) cinese ha raggiunto il 6,8% anno su anno nel quarto
trimestre 2016, ed è probabile che sia restata stabile nel primo trimestre 2017.
Ma ci aspettiamo che il settore immobiliare e creditizio frenino la crescita al
6,3% quest'anno, rispetto ai 6,7% nel 2016, anche se la crescita potrebbe
ancora sorprenderci.
Il sondaggio commerciale giapponese Tankan ha mostrato un miglioramento
del sentimento nel settore secondario, in linea con il calo del valore dello Yen
sin dall'inizio dell'anno. L'indice Tankan è salito a 12 punti nel primo trimestre
2017 rispetto ai 10 del quarto trimestre 2016. Gli indici macroeconomici
continuano a suggerire un aumento a febbraio dopo il calo dello 0,4% a
gennaio. La disoccupazione è calata al 2,8% a febbraio, il minimo dalla metà
degli anno '90. Il rapporto tra posti di lavoro e persone in cerca di lavoro è
rimasto a 1,43, il livello massimo dal 1991. Ma la buona salute del mercato del
lavoro deve ancora trasformarsi in incrementi salariali ed un aumento della
spesa al consumo, che a febbraio è calata per il dodicesimo mese di fila. Ci
aspettiamo che il PIL cresca dell'1,6% quest'anno rispetto all'1,1% dell'anno
scorso, in parte spinto dalla spesa per l'infrastruttura legata alle olimpiadi.
Commercio in Corea del Sud
La Corea del Sud è stata la prima ad annunciare le cifre del commercio estero,
e queste potrebbero costituire un'indicazione delle tendenze regionali. L'export
è salito del 13,7% anno su anno a marzo, il terzo mese consecutivo di aumento
oltre il 10%. Prodotti petroliferi (+63,3% anno su anno) e semiconduttori
(+41,9% anno su anno) sono state le categorie maggiormente in crescita, la
prima avendo tratto beneficio dalla stabilizzazione del prezzo per le materie
prime. Gli export verso i Paesi del gruppo ASEAN sono saliti del 43,7% anno su
anno, verso il Giappone del 18% e verso la Cina del 12,1%, mentre l'export
verso l'Unione Europea e gli USA è calato dell'8,7% e del 5,3% rispettivamente.
Continua la ripresa primaverile
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Azioni francesi EMEA
• Il mercato azionario francese si adatta al trading ciclico, seguendo la
domanda interna nell'area Euro. Circa il 55% delle vendite delle imprese
racchiuse nell'indice azionario CAC 40 dipendono dall'Europa continentale,
una precentuale più elevata di qualsiasi altro indice azionario europeo.
• Per questo motivo l'andamento delle azioni francesi in relazione alle azioni
europee è legato strettamente al ciclo congiunturale dell'Eurozona.
• Tuttavia, nonostante la pubblicazione di dati macroeconomici dell'Eurozona
al di sopra delle aspettative, ed il record quinquennale dell'indicatore dei
responsabili agli acquisti (PMI), il mercato azionario francese dall'inizio
dell'anno ha deluso, sottoperformando gli altri mercati europei.
• Le azioni francesi sono state frenate da preoccupazioni politiche legate
all'elezione presidenziale imminente, in particolare in vista della candidata
Marine Le Pen.
• Se Macron o Fillon dovessero vincere le elezioni, come ci aspettiamo, è
probabile che le azioni francesi salgano e che gli investitori prendano atto
delle prospettive economiche incoraggianti.
• A confronto con gli altri Paesi europei, le azioni francesi hanno valutazioni
interessanti. A lungo termine, le riforme fiscali e del mercato del lavoro di
Macron e Fillon potrebbero spingere la crescita degli utili per azione.
• Tutto ciò dipenderà dall'esito delle elezioni ad aprile-maggio ed a giungo.
Rispetto agli altri Paesi
europei, le azioni francesi
sembrano valutate in
modo interessante.
Azioni globali
— Focus della settimana
Grafico 1: Azioni francesi a confronto con il ciclo economico dell'Eurozona
Fonte: Bloomberg Finance L P, Deutsche Bank Wealth Management.
Dati aggiornati al 5 aprile 2017.
* Centre for Economic Policy Research (CEPR) EuroCOIN real time cyclical indicator
00.10.20.30.40.50.60.70.80.9
8081828384858687888990
CAC 40 vs. Stoxx 600 (LHS)
Eurozone Business Cycle Indicator* (RHS)
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Obbligazioni governative tedescheEMEA
Reddito fisso
— Punto focale della settimana
• È apparso poco intuitivo vedere il rendimento decennale dell'obbligazione
governativa tedesca (Bund) scendere al livello minimo da un mese il 3 aprile,
il giorno in cui la BCE ha ridotto gli acquisti di titoli da 80 a 60 miliardi di Euro
al mese.
• Il calo dei rendimenti obbligazionari europei è in corso da oltre due
settimane. Ciò è dovuto all'inflazione nell'Eurozona a marzo, rimasta al di
sotto delle aspettative (1,5% anno su anno invece di 1,8%), ma la ragione
principale è la politica tuttora espansiva della BCE.
• Vari membri della BCE hanno respinto un anticipo della "normalizzazione"
della politica monetaria ed un eventuale rialzo del tasso di deposito.
• Il membro del Consiglio della BCE Peter Praet è stato l'ultimo a dichiarare
che la Banca non è pronta a cambiare politica monetaria, e che un rialzo del
tasso di deposito sarebbe difficile da comunicare.
• Ci aspettiamo che la BCE continui il cammino lento e cauto verso la
normalizzazione. Nel corso dell'estate potrebbero tuttavia intensificarsi le
voci circa la riduzione degli acquisti di titoli e non si può escludere un
aumento del tasso di deposito.
• Considerando l'atteggiamento cauto della BCE, è improbabile un rialzo forte
dei rendimenti obbligazionari, ma potrebbe esserci un aumento graduale
grazie alla ripresa economica ed al rialzo dell'inflazione.
Grafico 2: Rendimento decennale obbligazione governativa tedesca (Bund)
Fonte: Bloomberg Finance L P, Deutsche Bank Wealth Management.
Dati aggiornati al 5 aprile 2017.
Per via della
normalizzazione molto
lenta da parte della BCE,
un forte rialzo dei
rendimenti è improbabile.
-0.4
-0.2
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
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Materie primeMetalli preziosi
Materie prime
— Focus della settimana
• I metalli preziosi sono saliti di oltre il 5% dal 15 marzo in poi, quando la Fed
ha alzato il tasso d'interesse di riferimento di 25 punti base a 0,75%-1,00%.
• Il rialzo del tasso d'interesse sembra essere stato già anticipato e incluso nei
prezzi precedenti dei metalli. Il rialzo è dovuto al fatto che i rendimenti reali
americani sono di nuovo negativi, ovvero l'inflazione è superiore al
rendimento nominale, il che è positivo per beni che non pagano interessi
come i metalli preziosi.
• Nel futuro tuttavia ci aspettiamo che l'aumento dei rendimenti statunitensi
freni l'ascesa dei metalli preziosi e che saranno superiori all'inflazione.
• Per quanto riguarda la domanda, gli ultimi dati delle importazioni da parte dei
due consumatori principali (Cina ed India) mostrano un quadro misto.
• Mentre la domanda cinese a inizio anno è stata modesta, il miglioramento
della crisi di liquidità in India ha fatto salire le importazioni. Tuttavia, il calo
recente dei prezzi in questi due Paesi sembra suggerire un calo della
domanda.
• Il livello attuale dei prezzi dei metalli preziosi potrebbe favorire l'argento
piuttosto che l'oro nelle prossime settimane perché l'industria rappresenta il
60% della domanda d'argento e solo il 10% della domanda dell'oro.
Ci aspettiamo che il rialzo
dei rendimenti
obbligazionari americani
freni il rincaro dei metalli
preziosi.
Grafico 3: La relazione tra il prezzo dell'oro/argento ed i metalli industriali
Fonte: Bloomberg Finance L P, Deutsche Bank Wealth Management.
Dati aggiornati al 5 aprile 2017.
60
65
70
75
80
852000
2200
2400
2600
2800
3000
London Metal Exchange Index, LHS
Gold/Silver Price Ratio (Inverted, RHS)
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A breve termine, ulteriori
commenti dei dirigenti
della BCE, nonché sviluppi
politici, potrebbero rendere
il cambio EUR/USD
volatile.
Cambi
— Focus della settimana
Mercato valutarioEuro e Sterlina britannica (GBP)
• Il mese scorso, il cambio EUR/USD è stato influenzato dalla retorica della
BCE. Dopo la conferenza stampa del 9 marzo, certi commenti dei membri del
Consiglio Ewald Nowotny e Ignazio Visco hanno fatto pensare che un
aumento del tasso di deposito (negativo al -0,4%) sia possibile prima della fine
del programma di allentamento quantitativo.
• Ma nei giorni scorsi quest'aspettativa è stata contraddetta dopo che un altro
membro del Consiglio amministrativo della BCE, Peter Praet, ha affermato che
l'iter attuale verso la normalizzazione della politica monetaria ha senso.
• A breve termine ci aspettiamo che ulteriori commenti da parte dei membri
della BCE, e gli svliluppi politici aggiungano volatilità al cambio EUR/USD. A
lungo termine prevediamo un calo del cambio EUR/USD in linea con
l'aumento del differenziale dei tassi d'interesse man mano che la Fed procede
con gli incrementi.
• Mentre i dati fondamentali non sono favorevoli per la Sterlina, effetti stagionali
ad aprile potrebbero fornire un appoggio. L'indice della Sterlina ponderato
secondo il commercio estero è aumentato ad aprile in ognuno dei 12 anni
scorsi. Una delle spiegazioni è che aprile è il mese in cui vengono pagati i
dividendi. Dato che oltre i due terzi degli utili aziendali dei titoli dell'indice
FTSE 100 proviene dall'estero, le aziende devono ripatriare denaro per
pagarli, e questi flussi di capitale sostengono la Sterlina a breve termine.
Figura 4: Cambiamenti dell'indice GBP ponderato secondo il commercio estero,
durante il mese di aprile.
Fonte: Bloomberg Finance L P, Bank of England, Deutsche Bank Wealth Management.
Dati aggiornati al 5 aprile 2017.
0.00%
0.50%
1.00%
1.50%
2.00%
2.50%
3.00%
GBP Broad Trade Weighted Index
DeutscheBank
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Dicembre 2017
Indici azionari
USA (S&P 500) 2400
Eurozona (Euro STOXX 50) 3500
Germania (DAX) 12.600
Regno Unito (FTSE 100) 7300
Giappone (MSCI Japan) 950
Asia ex Giappone (MSCI in USD) 600
America Latina (MSCI in USD) 2650
Principali rendimenti dei titoli sovrani (10 anni,%)
USA 3,00
Germania 0,80
Regno Unito 1,75
Giappone 0,00
Materie prime
Petrolio (WTI) 58
Oro in USD 1200
Cambi
EUR/USD 1,00
USD/JPY 120
EUR/GBP 0,813
GBP/USD 1,23
USD/CNY 7,10
EUR/CHF 1,025
EUR/NOK 9,00
USD/CAD 1,37
AUD/USD 0,78
NZD/USD 0,74
USD/BRL 3,00
USD/SGD 1,53
USD/TRY 3,80
USD/RUB 58,0
Previsioni di Deutsche Bank Wealth Management del 24 marzo 2017, suscettibili di cambiare senza preavviso.
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Dati aggiornati al 5 aprile 2017. Fonte: FactSet. Valori negativi in rosso.
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Valore attuale Rendim. 1
settimana
Rendim.
mensile
Rendim.
anno in
corso
04.04. 2016-
05.04. 2017
05.04.2015 –
04.04.2016
05.04.2014 -
05.04. 2015
05.04.2013-
05.04.2014
04.04.2012
05.04.2013
Obbligazioni
2 anni Bund (Germania) -0.81% 0.07% -0.09% -0.24% -0.13% 0.04% 0.75% -0.01% 0.42%
5 anni Bund (Germania) -0.53% 0.40% 0.18% 0.05% 0.75% 1.78% 4.08% 0.28% 3.99%
10 anni Bund (Germania) 0.26% 0.82% 0.98% 0.26% 0.29% 2.19% 15.63% 0.11% 7.98%
10 anni Gilt (Regno Unito) 1.03% 0.56% 0.82% 2.19% 5.76% 4.71% 13.24% -4.60% 6.13%
2 anni BTP 0.07% 0.00% -0.02% -0.22% 0.10% 0.37% 1.85% 4.42% 6.30%
5 anni BTP 1.03% 0.36% 0.34% -0.45% -0.36% 2.91% 7.68% 12.04% 11.13%
10 anni BTP 2.27% 0.34% 0.37% -1.89% -4.74% 2.45% 21.03% 16.20% 14.73%
Barclays Euro Corporate 0.85% 0.40% 0.58% 0.62% 2.45% 0.91% 7.16% 4.09% 8.43%
Barclays Euro High Yield 3.24% 0.18% 0.02% 1.84% 8.31% -0.08% 6.17% 11.12% 15.94%
JP Morgan EMBIG Div. 5.44% 0.93% -0.03% 3.05% 16.57% -1.20% 33.34% -5.58% 12.47%
Azioni
USA (S&P 500) 2,353.0 -0.4% -1.3% 5.1% 15.1% -1.1% 10.8% 20.1% 11.1%
Eurozona (Euro Stoxx 50) 3,472.6 -0.1% 2.0% 5.5% 20.1% -22.2% 15.0% 25.0% 8.1%
Germania (DAX) 12,217.5 0.1% 1.6% 6.4% 27.8% -20.1% 23.4% 26.6% 13.0%
Regno Unito (FTSE 100) 7,331.7 -0.6% -0.6% 2.6% 20.4% -10.9% 2.1% 7.1% 9.2%
Italia (FTSE MIB) 20,253.4 -0.1% 3.0% 5.3% 18.4% -26.6% 5.1% 45.4% 0.2%
Francia (CAC 40) 5,091.9 0.5% 1.9% 4.7% 19.8% -16.2% 13.2% 22.4% 10.4%
Giappone (MSCI Japan) 899.7 -2.2% -3.5% -1.4% 17.9% -20.6% 28.6% 13.4% 28.5%
Asia ex Giappone (MSCI,
USD)587.9 0.1% 5.1% 14.3% 18.6% -17.1% 8.3% 4.3% 1.7%
America Latina (MSCI,
USD)2,667.8 0.1% 2.3% 14.0% 28.9% -18.8% -21.0% -14.1% -7.3%
Materie prime & Alternativi
WTI (USD) 51.15 3.3% -4.1% -4.8% 42.1% -27.2% -51.1% 8.9% -10.0%
Oro (USD) 1,248.1 -0.4% 1.9% 7.8% 1.5% 2.7% -8.3% -16.6% -4.1%
EUR/USD 1.0663 -0.8% 1.0% 1.1% -6.3% 4.5% -20.5% 5.2% -0.3%
EUR/GBP 0.8546 -1.3% -0.8% 0.1% 6.2% 9.7% -11.1% -2.7% 2.8%
EUR/JPY 118.56 -0.7% -2.0% -3.6% -5.7% -3.6% -8.1% 12.1% 17.6%
VIX Index 12.89 1.47 1.93 -1.15 -2.53 0.75 0.71 0.04 -2.78
VDAX Index 16.72 1.94 2.32 -1.13 -9.69 4.80 6.46 -3.65 -5.26
DeutscheBank
WealthManagement
Nessuna garanzia può essere data che qualsiasi previsione o obiettivo saranno raggiunti.
p.11CIO Office, Deutsche Bank Wealth Management, Deutsche Bank AG - Email: [email protected]
Dati aggiornati al 5 aprile 2017. Fonte: FactSet. Dati negativi in rosso.
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settimana
Cambiam. 1
mese
Cambiam.
anno i.corso
04.04.2016-
05.04.2017
05.04.2015 –
04.04.2016
05.04.2014 -
05.04.2015
05.04.2013-
05.04.2014
04.04.2012
05.04.2013
Valori obbligazionari
Tasso BCE (Refi Rate) 0.00% 0 0 0 0 -5 -20 -50 -25
Ripidità della curva Bund
(10anni-2anni)107 -4 -10 10 48 16 -96 18 -38
Spread Gov. FRA-GER
(10anni)67 8 7 33 41 -3 -19 -6 -71
Spread Gov. ITA-GER
(10anni)201 22 24 105 76 13 -57 -153 -49
Spread Gov. SPA-GER (10
anni)136 7 1 21 -3 35 -56 -198 -45
Euro Investment Grade
Spread (10anni)59 2 5 -20 -35 19 52 -59 -69
Euro High Yield Spread
(10anni)298 9 19 -119 -122 109 86 -190 -210
J.P. Morgan EMBIG Div.
Spread518 9 4 -58 -59 49 133 56 -35
Valori azionari
USA (S&P 500) 19.6 -0.1 -0.2 0.5 2.1 -0.1 0.9 2.0 0.6
Eurozona (Euro Stoxx 50) 15.7 0.0 0.3 0.0 2.8 -3.5 2.1 3.4 1.5
Germania (DAX) 14.9 0.0 0.1 0.1 2.8 -4.5 2.5 3.1 -0.2
Regno Unito (FTSE 100) 16.7 -0.1 0.0 -0.6 0.8 0.9 0.4 2.6 1.6
Italia (FTSE MIB) 18.7 -0.3 -0.7 -0.1 -0.5 -6.7 3.1 10.8 1.7
Francia (CAC 40) 15.5 0.1 0.4 0.1 1.7 -2.8 1.8 3.6 1.5
Giappone (MSCI Japan) 15.8 -0.2 -0.4 -0.7 1.9 -3.4 2.6 -6.1 -0.1
Asia ex Giapp. (MSCI, USD) 14.8 -0.1 0.7 0.9 2.0 -0.8 1.0 -0.1 -0.2
America Latina (MSCI,
USD)16.1 0.3 0.5 0.9 -3.5 4.0 2.2 -1.0 2.2
Relative
Strength
Index
Media
mobile a 50
giorni
Media
mobile a
100 giorni
Media
mobile a
200 giorni
Crescita
degli utili
(prox 12m)
Delta %
crescita
degli utili
Dividend
Yield
Analisi tecnica e fondamentale
USA (S&P 500) 48.01 2,345.6 2,295.9 2,225.1 10.7% -1.0% 2.1%
Eurozona (Euro Stoxx 50) 62.06 3,364.6 3,286.8 3,140.2 9.1% 0.7% 3.5%
Germania (DAX) 60.38 11,912.8 11,580.1 10,998.0 8.4% 1.0% 3.0%
Regno Unito (FTSE 100) 50.30 7,291.6 7,159.6 6,989.8 15.9% 1.8% 4.2%
Italia (FTSE MIB) 61.41 19,443.7 18,973.7 17,808.3 31.4% 0.9% 4.0%
Francia (CAC 40) 64.54 4,932.9 4,846.7 4,637.0 7.3% 1.4% 3.4%
Giappone (MSCI Japan) 36.08 923.2 916.5 857.7 13.6% 3.6% 2.2%
Asia ex Giappone (MSCI, USD) 66.62 567.2 545.5 542.1 15.3% 3.0% 2.6%
America Latina (MSCI, USD) 58.46 2,599.4 2,468.8 2,444.8 20.6% 2.5% 3.1%
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USA Asia Europa
Lunedì10 Aprile
nessun dato Giappone: bilancia dei
pagamenti (febbraio), ordini
componenti macchinari e
sondaggio economy watchers
(marzo)
Australia: mutui (febbriao)
Cina: M2, nuovi prestiti
(marzo)
Italia: output industr. (febbraio)
Eurozona: Sentix Investor
Confidence (aprile)
Martedì11 Aprile
Indice NFIB (marzo)
Budget federale (marzo)
indice JOLTS (febbraio)
Australia: sondaggio Banca
Centrale sulle condizioni
commerciali (marzo)
Gran Bretagna: Indici prezzi al
dettaglio, alla consumaz., alla
produz. (marzo)
Eurozona, Germania:
sondaggio ZEW (aprile)
Eurozona: produz. industr.
(febbraio)
Mercoledì12 Aprile
Prezzi import, export (marzo) Giappone: Prestiti bancari
(marzo)
Ordini di macchinari
(febbraio)
Cina: Indiic prezzi alla
produz., consumaz. (marzo)
Gran Bretagna: occupazione
ed introiti (dic., gen., feb.)
Spagna: inflaz. prezzi al
consumo (marzo)
Giovedì13 Aprile
Indice prezzi alla produz.
(marzo)
Giappone: Prezzi beni delle
imprese, M2 (marzo)
Investimenti esteri in titoli
giapponesi (7 aprile)
Australia: occupazione
(marzo)
Cina: vendite al dettaglio
(febbraio), commercio estero
(marzo), PIL (primo trim.)
Germania, francia, Italia:
inflaz. prezzi al consumo
(marzo)
Svizzera: prezzi alla produz. e
consumaz. (marzo)
Gran Bretagna: sondaggio
condiz. di credito della Banca
Centrale, indice RICS prezzi
immobiliari (marzo)
Venerdì14 Aprile
Inflazione prezzi al consumo
(marzo)
Vendite al dettaglio (marzo)
Inventari aziendali (febbraio)
Giappone: produz.
industriale, tasso di utilizzo
(febbraio)
Italia: commercio estero
(febbraio)
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Glossario
La BCE è la Banca Centrale Europea.
BoJ sta per Bank of Japan, la banca centrale del Giappone.
La Federal Reserve (FED) è la banca centrale degli Stati Uniti.
PIL: Prodotto interno lordo, è pari alla somma dei beni e dei servizi finali prodotti da un paese in un dato periodo di
tempo. Si dice interno perché si riferisce a quello che viene prodotto nel territorio del paese, sia da imprese nazionali sia
da imprese estere.
Prezzo/utili: rapporto tra il prezzo di un’azione e gli utili per azione.
Indice PMI: sta per Purchasing Managers’ Index, indice dei direttori degli acquisti. Questi indici rappresentano delle
indagini condotte su un campione di aziende in cui gli intervistati sono i responsabili del settore acquisti. Ai direttori viene
chiesto di rispondere a delle domande riguardo a diversi aspetti dell’andamento aziendale che, nell’insieme, possono
fornire uno sguardo completo sull’economia delle singole aziende. Ogni indice PMI può assumere un valore compreso tra
0.0 e 100.0. Valori al di sopra del 50.0, significano che la maggior parte delle risposte ha indicato un miglioramento delle
condizioni, segno di espansione del settore. Al contrario, al di sotto della linea 50.0 il settore si dice in contrazione.
PBoC sta per People's Bank of China, la banca centrale della Cina.
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Questo documento è stato preparato senza tener conto delle esigenze di investimento, obiettivi o situazione finanziaria di qualsiasi investitore. Prima di
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Questa pubblicazione contiene dichiarazioniprevisonali future. Le previsioni includono, ma non sono limitati a ipotesi, stime, proiezioni, opinioni, modelli
e analisi delle prestazioni ipotetica. Le dichiarazioni previsionali espresse costituiscono il giudizio dell'autore alla data di questo materiale. Le
dichiarazioni previsionali implicano elementi significativi di giudizi soggettivi e analisi e le eventuali modifiche e / o considerazioni di fattori diversi o
aggiuntivi potrebbero avere un impatto significativo sui risultati indicati. Pertanto, i risultati effettivi possono variare, forse materialmente, dai risultati
contenuti nel presente documento. Nessuna dichiarazione o garanzia è fatta da Deutsche Bank per quanto riguarda la ragionevolezza o completezza
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CIO Insights Weekly Bulletin — 7 Aprile 2017