INDICE
CONSIGLIO NAZIONALE ORDINE DEGLI PSICOLOGI
12/12/2012 La Citta di Salerno - Nazionale
Senza lo stipendio Presidio permanente a Villa Chiarugi6
12/12/2012 Il Piccolo di Alessandria
Paura e incredulità: la difficile strada della reazione7
PSICOLOGI E PSICOLOGIA
12/12/2012 La Stampa - Nazionale
Chi non ride si ammala9
12/12/2012 La Stampa - Alessandria
Dalla crisi di coppia non riesce a salvarsi neppure lo psicologo10
12/12/2012 La Stampa - Biella
Educare i ragazzi alla vittoria La Junior "apre" agli psicologi11
12/12/2012 QN - Il Resto del Carlino - Rimini
Alzheimer, gli aiuti alle famiglie ripartono a gennaio12
12/12/2012 QN - Il Resto del Carlino - Reggio Emilia
Quadri a lezione di finanza e psicologia13
12/12/2012 Avvenire - Nazionale
Terremoti: tra lentezza e ricostruzionei/114
12/12/2012 Il Gazzettino - Rovigo
La "De Leo Fund" si presenta al Venezze15
12/12/2012 Il Gazzettino - Udine
Dal punto d'ascolto della Provincia risposte anche ai lavoratori in crisi16
12/12/2012 Il Gazzettino - Udine
Ospedali difesi dai sindaci17
12/12/2012 QN - Il Giorno - Legnano
Una corretta alimentazione è sinonimo di buona salute18
12/12/2012 Il Secolo XIX - Savona
«I savonesi schiavi del gioco»19
12/12/2012 L Unita - Nazionale
La cucina che cura il dolore20
11/12/2012 Il Sole 24 Ore Sanita'
Cure mentali Ue, deospedalizzazione al ralenti21
11/12/2012 Il Sole 24 Ore Sanita'
Salute mentale in ogni Asl, linee guida per l'assistenza22
11/12/2012 Il Sole 24 Ore Sanita'
Il fattore chiave della comunicazione23
12/12/2012 Oggi
il ParadoSSo lo zio Si aCCuSa ma È libero. moglie e figlia Sono dentro25
12/12/2012 Oggi
iNsieme, possiamo fermare la violeNza27
RIFORMA DELLE PROFESSIONI
12/12/2012 Il Sole 24 Ore
Avvocati, riforma più vicina29
12/12/2012 La Stampa - Imperia
Avvocati imbattibili e Traversata "genovese"31
12/12/2012 Il Giornale - Nazionale
Il risparmio sulla salute fa bene allo Stato ma noi pagheremo di più32
12/12/2012 Il Gazzettino - Pordenone
PROFESSIONI Sviluppo per il Paese34
12/12/2012 ItaliaOggi
La riforma degli ordini va avanti35
12/12/2012 ItaliaOggi
brevi36
12/12/2012 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Lecce
Liceali alla sfida del mercato a caccia di nuove opportunità37
11/12/2012 Il Sole 24 Ore Sanita'
L'equilibrismo dei medici veneti38
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI
12/12/2012 Il Sole 24 Ore
La carta limita la crisi dell'elettrodomestico41
12/12/2012 Il Gazzettino - Treviso
Il teleconsulto taglia 128 traslochi43
12/12/2012 Il Gazzettino - Venezia
Tutti i dati della città in un click Online il database del Comune44
12/12/2012 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Basilicata
Informazioni dal Comune con «un clic»45
11/12/2012 Il Sole 24 Ore Sanita'
Agenda digitale: ecco la nuova tabella di marcia46
11/12/2012 Il Sole 24 Ore Sanita'
L'Ulss di Asolo apripista del cloud47
UNIVERSITA
12/12/2012 QN - Il Giorno - Brianza
Scoperta a Monza sulla leucemia I test fra due anni49
12/12/2012 Il Mattino - Salerno
Medicina, oggi il tavolo a Roma. Studenti in assemblea50
12/12/2012 Il Secolo XIX - Genova
All'Università niente è cambiato51
12/12/2012 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Bari
Odontoiatria, l'Università sospende per due anni il professor Grassi52
11/12/2012 Il Sole 24 Ore Sanita'
Le staminali che rigenerano53
Senza lo stipendio Presidio permanente a Villa Chiarugi Una rappresentanza dei 150 addetti "occupa" la struttura I sindacati chiedono un cambio del managementaziendale Ottimo riscontro al Comune di Nocera Superiore per il convegno "Psicologia dei servizi territoriali,
l'integrazione e la città" promosso dall'Ordine degli Psicologi della Regione Campania. Si sono susseguiti gli
interventi degli psicologi dell 'Ordine, Assunta Maiorino, Maria Antonietta Cerrato, Fabio Martino Raffaella
Marrazzo sui servizi di psicologia del territorio. Incisivi anche i contributi dell'avvocato Carmela Scarpato e del
sociologo Francesco Amato sui centri di assistenza alle donne maltrattate e sugli immigrati.
12/12/2012 23Pag. La Citta di Salerno - Ed. nazionale(diffusione:25000)
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CONSIGLIO NAZIONALE ORDINE DEGLI PSICOLOGI - Rassegna Stampa 12/12/2012 6
L'intervista Paura e incredulità: la difficile strada della reazione Violenza sulle donne è un problema esistente da sempre, nonostante i tentativi per arginarlo. Nonostante
queste violenze non siano solo fisiche ma anche psicologiche e/o di stalking purtroppo questo non viene
considerato fino in fondo. Ogni giorno migliaia di donne nel mondo vengono sfruttate e maltrattate, ma non
hanno né il la forza né il coraggio di ribellarsi e denunciare i soprusi nei loro confronti. Per questo argomento,
vista la sua importanza, abbiamo ritenuto utile intervistare la dottoressa Emanuela Serafino, psicologa e
psicoterapeuta, referente di Alessandria per l'ordine degli psicologi del Piemonte. D__ Quali sono i motivi
principali di queste violenze? R__ Il fattore violenza sulle donne, ad oggi, deve essere considerato come un
aspetto molto complesso frutto di due aspetti, l'aspetto socio-culturale e l'aspetto psicologico e relazionale
che riguardano gli individui gli individui o la coppia stessa. Per quanto riguarda l'aspetto socio-culturale, sia
da un punto di vista etnologico che antropologico, il controllo sulla donna rappresenta ancora un fattore
determinante. Invece l'aspetto psicologico e relazionale, ricordiamoci che, per quanto riguarda la dimensione
adulta della relazione, un problema che può sorgere nell'uomo è il bisogno di di controllo, di dominio o di
possesso della compagna, quando lei svolge una vita propria e ha delle attitudini personali e quando questo
va in contrasto agli obiettivi del compagno può trasformarsi in un comportamento di oppressione o
persecuzione o comunque un tentativo di controllo che ovviamente può sfociare nella violenza. D__ Perché le
donne non reagiscono quando subiscono una violenza? R__ Reagire a una violenza è un concetto molto
difficile e complesso basato su tre fattori. Il primo fattore che scatta è la paura di un ricatto psicologico o
affettivo che può ricadere sulla vittima, sul suo lavoro o su i suoi cari, in secondo luogo vi è l'incredulità di
subire una violenza da parte di una persona che oggettivamente dovrebbe volerci bene e starci vicino. Il terzo
ed ultimo fattore è la vergogna di subire delle violenze e di mostrare un rapporto, ce può essere un
matrimonio, un fidanzamento o un qualsiasi legame, che non funziona. Quindi le donne non denunciano la
violenza a causa della paura dalle conseguenze; oppure non denunciano perché la loro autostima o il loro
livello di percezione del danno è molto basso, quindi non si sentono in diritto di poter chiedere aiuto, e molto
spesso i compagni sono in grado di renderle molto intimorite o addirittura colpevoli di quello che accade, o
può succedere che la donna pensa di meritarsi quel trattamento dunque subisce in silenzio, e i pensieri che
possono attraversare la sua mente sono: "non sono una buona moglie", "non sono una brava madre", "non
sono all'altezza di questo uomo". In realtà bisogna pensare che il meccanismo è l'esatto contrario, cioè che al
momento in cui l'uomo, che ha una funzione patologica, non riesce a dominare la compagna utilizza la
violenza per poter limitare la sua libertà e la sua vita personale. D__ Perché non si dà importanza
all'argomento nonostante la sua gravità? R__ Io non sono sicura che non si dia valore all'argomento, perchè
d'importanza se ne da sia a livello di mass media sia a livello di servizi. Il problema, forse, sta nel fatto che
per risolvere questi casi bisogna iniziare dei percorsi giudiziali e psicologici molto lunghi, e questo spesso
porta le vittime ad arrendersi o a ritrattare le denunce. Ad esempio l'uomo può convincere la sua compagna a
ritirare la denuncia. O se ciò non accade passano molti anni dalla denuncia, come ad esempio nei casi di
stalking che è un altro tipo di violenza, porta all'assassinio o al suicidio della vittima. Quindi il problema è più
che altro la tempestività dell'intervento e la sua efficacia. D__ Come si sta affrontando questo problema? R__
Dal punto di vista giuridico e legale abbiamo la legge sullo stalking, che ora viene considerato un reato con
conseguenze molto gravi, e questo è un passo culturale molto importante. Un'altra cosa è la nascita dei
servizi e dei centri anti-violenza che dovrebbero accogliere le vittime di violenza e d'altra parte riuscire a far
nascere delle domande in coloro che commettono i soprusi. Quindi ricordiamo che le persone che
commettono queste sopraffazioni sono coloro che hanno un comportamento in qualche modo storto nelle
relazioni che va seguito e che va curato in qualche maniera. Bouthayna Fatnassi liceo delle scienze umane
Saluzzo-Plana
12/12/2012 17Pag. Il Piccolo di Alessandria(diffusione:16500)
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CONSIGLIO NAZIONALE ORDINE DEGLI PSICOLOGI - Rassegna Stampa 12/12/2012 7
PSICOLOGIA Chi non ride si ammala Ricerca inglese: tutti i benefici, dal cuore al sistema immunitario STEFANO MASSARELLI Èun'abitudine che stiamo perdendo, forse per via dello spread e delle cattive notizie che ci assalgono, ma
anche perché siamo parte di una società globalizzata che, spesso, sembra aver smarrito il senso di una sana
ironia. Eppure ridere è una cosa seria, più di quanto immaginiamo. Le stime ci dicono che oggi ridiamo in
media 5 minuti al giorno, mentre una volta lo facevamo molto di più: almeno 15 minuti. Il tempo giusto,
secondo gli esperti, per ottenere evidenti benefici sul cuore, sui polmoni e anche sul sistema immunitario,
nonché sullo stato di benessere mentale. In sostanza, ridere aiuta a vivere più a lungo e gli effetti della risata
sono simili a quelli che si ottengono con un esercizio fisico regolare, come è stato ben dimostrato da una
ricerca della Oxford University apparsa sulla rivista «Proceedings of the Royal Society B». «La risata
comporta una ripetuta e intensa esalazione di respiro dai polmoni, mentre i muscoli del diaframma devono
lavorare molto intensamente», spiega lo psicologo evoluzionista Robin Dunbar, autore dello studio. Il risultato
è un intenso lavoro fisico che si conclude con il rilascio di endorfine: sono le molecole che fungono da
oppiacei naturali per il nostro cervello e che sono capaci di abbattere le emozioni negative e favorire quelle
positive, secondo un percorso fisiologico sovrapponibile a quello di una seduta in bicicletta o di una corsa. Ma
ridere è davvero una forma di esercizio? Per rispondere a questo quesito, Dunbar e il suo team hanno preso
in esame un campione di laureandi e laureande inglesi e li hanno invitati a guardare alcuni filmati comici o dei
documentari naturalistici, sia da soli che in compagnia, dopodiché hanno analizzato la loro resistenza al
dolore attraverso dei «polsini» che impedivano la circolazione del sangue nelle mani oppure ponendo del
ghiaccio sulle loro braccia. L'idea degli stimoli dolorosi - si difendono i ricercatori - è stata adottata per
quantificare i livelli fisiologici di endorfine, impossibili da misurare in modo non invasivo, ma valutabili in base
alla resistenza al dolore, che si innalza assieme al livello di questi neurotrasmettitori cerebrali. Come previsto,
gli studenti che avevano assistito ai filmati comici resistevano più a lungo allo stimolo doloroso, ma questo
risultato era evidente solo se la risata comportava una chiara contrazione dei muscoli addominali, come se il
rilascio di endorfine avvenisse soltanto in conseguenza dello sforzo fisico. Non solo: chi assisteva ai filmati
comici in compagnia mostrava un innalzamento della soglia del dolore maggiore di chi vi assisteva in
solitudine. Qualcosa di simile, secondo Dunbar, è stato riscontrato nelle persone che fanno attività fisica: una
ricerca della stessa Oxford University compiuta su un gruppo di giovani canottieri ha mostrato un netto
miglioramento delle performances quando questi vogavano assieme, piuttosto che da soli. «Non sappiamo
per quale motivo la sincronia produca questo effetto, ma sembra essere molto pronunciato», avverte il
ricercatore inglese. Ecco perché chi fa attività fisica in solitudine dovrebbe valutare la possibilità di cercare un
compagno per migliorare sia i risultati sia lo stato di sa lute complessivo. Così come chi ride da solo, o non
ride affatto, dovrebbe cercare di approcciarsi meglio agli altri e cercare quella convivialità che sembra essere
alla base del benessere fisico, oltre che di quello mentale.
Robin Dunbar Antropologo RUOLO : È PROFESSORE DI PSICOLOGIA EVOLUZIONISTICA ALLA
UNIVERSITY OF OXFORD (GRAN BRETAGNA)
12/12/2012 58Pag. La Stampa - Ed. nazionale - tutto scienze & salute(diffusione:309253, tiratura:418328)
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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 12/12/2012 9
Dalla crisi di coppia non riesce a salvarsi neppure lo psicologo Ritorno sul palco Daniela Morozzi, Gianni Ferreri e Roberto Nobile si sono ritrovati a teatro dopo lunghi anni
dedicati al piccolo schermo per una fiction di grande successo Una commedia sui problemi di coppia va in
scena stasera, alle 21, al Civico di Tortona. S'intitola «Terapia terapia» e nasce da un soggetto di Roberto
Nobile, ma la stesura della sceneggiatura si deve a un gruppo di autori che comprende oltre allo stesso
Nobile anche Augusto Fornari (che è il regista), Toni Fornari, Andrea Maja e Vincenzo Sinopoli. La trama:
Ninì è napoletano, Lucia, toscana; hanno festeggiato 25 anni di matrimonio, ma stanno attraversando una
crisi. Vanno da uno psicologo, il dottor Angeli: scoprono però che il terapeuta ha i loro stessi problemi e il
consulto si risolve in un incontro-scontro a tre. E non mancano risvolti comici. Il tema è di quelli che
coinvolgono, perché ci si può immedesimare - nella vita qualche incomprensione più o meno grave col
partner càpita - e poi l'impronta dello spettacolo è di quelle dove fra il pubblico e gli attori sembra esserci
davvero un contatto diretto. Tra gli episodi c'è una sorta di duelloinseguimento tra il dottor Angeli e Ninì che
rivela tratti del comportamento di quest'ultimo assolutamente sconosciuti allo stesso personaggio. Botta e
risposta tra marito e moglie e tra pazienti e medico sono continui e dimostrano il perfetto affiatamento fra i
protagonisti. Lei, Daniela Morozzi, incarna bene il ruolo della donna che si sente trascurata, quasi in gabbia,
mentre Gianni Ferreri, il marito, vorrebbe essere uomo tutto d'un pezzo, ma già nei suoi movimenti trasmette
l'ansia da cui è posseduto. Infine lo psicologo, Roberto Nobile: perennemente sulla soglia di una crisi di nervi.
«Terapia Terapia» è una commedia brillante in cui si ride molto, ma non mancano momenti di tensione. E
d'altronde così è la vita di coppia. Daniela Morozzi, volto noto ai telespettatori avendo rivestito per dieci anni
un ruolo di primo piano nella serie «Distretto di polizia» (e proprio con Gianni Ferreri e Roberto Nobile ha
condiviso quest'avventura) ama rimarcare come dagli scambi di idee nel folto gruppo di autori sia nata una
commedia «divertente, con tanti giochi comici, ma anche un testo molto elegante. Non si vuol dire che "fa
riflettere", perché l'espressione è insopportabile. Però parla di sentimenti. E i sentimenti provocano emozioni:
a volte in certe situazioni ci s'identifica, a volte si prende le distanze. Ma quel che conta è che non c'è mai
volgarità». Ci sono ancora alcuni biglietti a disposizione, con prezzo da 15 a 25 euro. Info 0131-820.195. 5
Autori per la commedia nata da un soggetto di Roberto Nobile Gli altri sono Augusto e Toni Fornari (il primo è
regista), Andrea Maja e Vincenzo Sinopoli
12/12/2012 60Pag. La Stampa - Alessandria(diffusione:309253, tiratura:418328)
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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 12/12/2012 10
Educare i ragazzi alla vittoria La Junior "apre" agli psicologi Non solo una questione di classifica: il progetto della Junior Biellese vuole educare i ragazzi del calcio alla
vittoria Educare a vincere. E' questo l'imprinting che la cooperativa sociale «Il Punto» di Biella ha disegnato e
modellato a favore della Junior Biellese Libertas. A beneficiarne saranno i giocatori del settore giovanile, che
annovera numeri da far invidia ai club professionistici: 16 squadre e 315 tesserati. In cabina di regia Luca
Debernardi (direttore tecnico), affiancato da Michele Lavecchia (ds) ed Enzo Francisetti (responsabile della
scuola calcio). «Sin dal primo giorno del nostro progetto - spiega Luca Debernardi - l'obiettivo principale è
quello di formare un polo calcistico cittadino che svolga un lavoro di aggregazione sportiva per i più piccoli.
Contemporaneamente dobbiamo essere in grado di garantire ai giovani calciatori un supporto attrezzato e
ben organizzato, di alto valore tecnico e qualitativo, in modo da garantire per tutto il percorso di crescita
sportiva dei ragazzi una corretta e mirata istruzione calcistica, affidata esclusivamente a personale altamente
qualificato ed attentamente selezionato». Fedele a quest'ottica è nata, sviluppandosi nell'ultimo triennio, una
partnership con «Il Punto», che da molti anni si occupa di prevenzione ai fattori di disagio. La presentazione
di «Educare a vincere» si è svolta nella sede della società bianconera. Il progetto vuole offrire la possibilità di
operare sul processo di apprendimento e di sviluppo delle abilità sociali e di relazione. La preziosa opera
educativa svolta dagli allenatori e dai preparatori atletici dei giovani sportivi rappresenta la base per poter
realizzare in maniera efficace il progetto stesso, sostengono gli psicologi e operatori Simona Duchini, Daniele
Crepaldi e Ottavia Baroli: «Una componente fondamentale dell'ambiente sportivo, legata indissolubilmente
alla formazione della personalità del bambino in sviluppo, è quella delle relazioni». Ogni allenatore sa che la
creazione di un gruppo unito, che punti alla meta in maniera corale, trova una forza ed una capacità di
miglioramento che nessun soggetto, seppur bravo, può ottenere da solo. Ogni bambino all'interno di un clima
relazionale positivo e stimolante, riesce ad esprimere il meglio di sé e a raggiungere traguardi di sviluppo,
altrimenti impossibili. «Il gioco del calcio - prosegue Daniele Crepaldi - diventa uno strumento essenziale per
sviluppare le varie competenze relazionali che permettono ai ragazzi di affrontare adeguatamente le esigenze
della vita quotidiana, rapportandosi con fiducia a sé stessi ed alla collettività». Al contrario, la mancanza del
lavoro sulle competenze socio emotive può causare, in particolare nei giovani, l'emergere dei comportamenti
a rischio, in risposta agli stress emotivi. «Pertanto - conclude Simona Duchini - riteniamo necessario operare
all'interno di tali contesti per sviluppare elementi di prevenzione». Il filone educativo è un proseguimento di un
percorso iniziato tre anni fa con la Junior Biellese e, visti i proficui riscontri, il team del Punto lo ha ampliato
svolgendo attività formative anche agli allenatori, avvalendosi del contributo di un consulente esterno, Lucio
Brando, conosciuto nell'ambiente sportivo per le sue indubbie qualità di mister: «Il campo da gioco - aggiunge
Brando - deve essere visto come ambiente ideale per lavorare su obiettivi condivisi, prendersi cura di sé
stessi ed imparare a cooperare. Ci vuole coerenza tra la conoscenza dei valori educativi e la capacità di
saperli trasmettere». Nel corso della presentazione, alla quale hanno partecipato i vertici della società
calcistica e addetti ai lavori, sono state illustrate nel dettaglio le attività e le metodologie di lavoro che
verranno proposte ai giovani atleti e ai loro tecnici nella stagione in corso. CONFERMA Il progetto quest'anno
viene anche esteso alla cerchia di allenatori 315 i tesserati per 16 formazioni La Junior Biellese resta una
società tra le più attive nel settore giovanile: i suoi ragazzi affrontano tutti i campionati in ambito provinciale e
regionale, dalla Juniores ai Pulcini, Scuola calcio compresa
12/12/2012 67Pag. La Stampa - Biella(diffusione:309253, tiratura:418328)
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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 12/12/2012 11
Alzheimer, gli aiuti alle famiglie ripartono a gennaio SI È CONCLUSO in questi giorni il 'Progetto Fed', iniziativa promossa dal reparto di Neurologia e supportata
dalla Fondazione 'Gilberto Terenzi' per aiutare le persone che si occupano ogni giorno di un familiare affetto
da malattia di Alzheimer, fornendo loro un valido sostegno psicologico. Il gruppo di supporto psicologico
condotto dalla psicoterapeuta Lucia Guidi ha avuto inizio a marzo e si è svolto con incontri di un'ora e trenta
ciascuno a cadenza settimanale. In questo spazio le partecipanti (il gruppo è costituito da mogli e figlie di
pazienti) si sono potute raccontare, condividendo le loro esperienze e le loro paure. Questo progetto pilota, il
primo nella Repubblica di San Marino, si è concluso con un completo raggiungimento degli obiettivi proposti e
il gruppo di sostegno riprenderà a gennaio. I partecipanti al progetto saranno individuati dal personale medico
dell'Unità operativa di Neurologia e la Fondazione continuerà a rendere disponibile gratuitamente la sede
degli incontri.
12/12/2012 21Pag. QN - Il Resto del Carlino - Rimini(diffusione:165207, tiratura:206221)
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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 12/12/2012 12
CREDEM Quadri a lezione di finanza e psicologia Si terrà domani, nell'auditorium Credem di via Emilia San Pietro 4, la quarta tappa dell'iniziativa «Academy»,
una serie di incontri organizzati da «Euromobiliare asset management sgr» e dalla divisione «Private banking
Credem», dedicati a tematiche relative alla gestione dei grandi patrimoni. In particolare, questo quarto
convegno si focalizzerà sul tema dell'inflazione, sull'evoluzione della crisi in Europa e in Italia e sulle scelte
dei risparmiatori di fronte all'attuale complessità dei mercati finanziari. Nel corso dell'incontro, al quale
parteciperanno 150 tra consulenti e clienti del private banking Credem, interverranno l'economista Marco
Onado e lo psicologo Paolo Legrenzi.
12/12/2012 4Pag. QN - Il Resto del Carlino - Reggio emilia(diffusione:165207, tiratura:206221)
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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 12/12/2012 13
L'ITALIA FERITA Terremoti: tra lentezza e ricostruzionei/1 Calabria Pollino, solo la Chiesa in prima linea Il vescovo Galantino: abbiamo offerto la disponibilità in tutto Epotremo contare anche sui fondi messi a disposizione dalla Cei DAMORMANNO (COSENZA) DOMENICO MARINO La gente del Pollino stringe i denti e tira avanti. Ma la strada della normalità sembra in salita. Perché non è
facile aprire il cuore alla speranza quando la terra non smette di tremare, nessuno interviene per riparare i
danni e la neve caduta negli ultimi giorni peggiora i disagi. Eppure le istituzioni locali fanno tutto quanto
possibile. E più ancora si adoperano le associazioni di volontariato e le realtà legate al mondo ecclesiale. Ieri
Nunzio Galantino, il vescovo di Cassano all'Jonio nella cui diocesi rientrano quasi tutti i paesi danneggiati dal
sisma, è stato ancora una volta a Mormanno per un incontro con don Andrea la Regina e Sergio Pierantoni
della Caritas nazionale, Raffaele Vidiri, direttore Caritas diocesano, Giovanni Vaudo responsabile per il Lazio
dell'associazione "Psicologi per i popoli". Presenti anche assistenti sociali, operatori sociosanitari, altri
psicologi e il sindaco Guglielmo Armentano che ha fotografato la realtà un mese e mezzo dopo la violenta
scossa del 26 ottobre, di magnitudo 5.2. Da parte di tutti l'invito a non disperare. Ma anche una chiara
richiesta di aiuto e vicinanza. A Mormanno, il paese ferito, si lavora per attivare un centro d'ascolto nel
seminario diocesano (anch'esso lesionato ma per fortuna ancora agibile) ma ci si preoccupa anche di
garantire assistenza psicologica alla popolazione. Nel paese del Pollino, più che lo choc provocato da una
scossa violenta, bisogna fronteggiare l'instabilità continua causata dallo sciame sismico iniziato due anni fa.
Ieri l'ultima scossa, alle 15.28, di magnitudo 3.4, proprio mentre era in corso la riunione operativa. Nei
prossimi giorni il gruppo di lavoro comincerà una mappatura del territorio per verificare le condizioni in cui
vivono bambini, anziani e ammalati. Per stare accanto ai piccoli si lavorerà con gli insegnanti. «Da parte
nostra - ha sottolineato Galantino - è stata offerta la massima disponibilità. Porteremo il segno della Chiesa di
prossimità, presente e vicina alla gente. Potremo farlo anzitutto grazie ai fondi messi a disposizione dalla Cei
attraverso l'8xMille». Contributi economici importanti sono giunti dalla diocesi di CerignolaAscoli Satriano in
cui il vescovo Galantino, prima della nomina, aveva svolto la sua missione e dall'arcidiocesi di Catanzaro-
Squillace da un anno e mezzo affidato alla guida pastorale di Vincenzo Bertolone, vescovo di Cassano prima
del trasferimento a Catanzaro. Per dimostrare anche fisicamente la vicinanza alle popolazioni del Pollino, in
un periodo particolare come le feste natalizie, domenica 23 dicembre il vescovo celebrerà l'anniversario della
sua ordinazione episcopale nella tendopoli di Mormanno dove gli sfollati hanno trovato alloggio subito dopo la
violenta scossa e dove vivono ancora più di cento senzatetto. Tornerà poi a celebrare la Messa anche la sera
del 25 dicembre e il 6 gennaio, mentre il 16 dicembre e il primo gennaio sarà a Laino Borgo, altro centro del
Pollino al confine tra Calabria e Basilicata. «Ho trasferito lì le mie cattedrali», ha spiegato Galantino. Il capo
della protezione civile, Franco Gabrielli ha evidenziato che «c'è attenzione anche verso le attività economiche
che hanno subito danni e a cui cercheremo di venire incontro». Quindi s'è parlato della prevista sospensione
dei mutui. È inoltre emerso che ammontano a 10 milioni le risorse a disposizione dei Comuni terremotati. Il
finanziamento si riferisce ai primi interventi di soccorso e assistenza alla popolazione, oltre che alla messa in
sicurezza degli edifici pubblici e privati.
12/12/2012 14Pag. Avvenire - Ed. nazionale(diffusione:105812, tiratura:151233)
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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 12/12/2012 14
INCONTRO La "De Leo Fund" si presenta al Venezze Sabato - a partire dalle 18 - all'auditorium del conservatorio Venezze in via Casalini 23 si terrà la
presentazione delle attività della «De Leo Fund» onlus, associazione fondata nel 2007 da Cristina e Diego De
Leo (il massimo esperto mondiale di suicidi, insegna in Australia, vive a Padova ma è rodigino di origine) con
Federica Zoppellaro e Arianna Caldon assieme ad un gruppo di amici e volontari (medici, psicologi ed altri
«sopravvissuti») che si occupa di portare un aiuto concreto alla condizione umana, esistenziale e psicologica
, di tutte quelle persone che hanno subito eventi luttuosi di carattere traumatico, come a esempio gli incidenti
stradali, il suicidio, gli incidenti sul lavoro, e le catastrofi naturali o dovute ad errore umano. Ospite di
eccezione dell'appuntamento sarà Evelina Nazzari, figlia del noto attore Amedeo Nazzari, che leggerà il
"Monologo di Carlotta" di Maria Evelina Buffa. L'evento è stato reso possibile grazie al Comune e all'ordine
provinciale del medici.
12/12/2012 5Pag. Il Gazzettino - Rovigo(diffusione:86966, tiratura:114104)
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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 12/12/2012 15
SOS ANTIMOBBING Dal punto d'ascolto della Provincia risposte anche ai lavoratori in crisi UDINE - Il Punto di Ascolto "Sos Antimobbing" attivato dalla Provincia di Udine nel luglio 2007 per tutelare i
lavoratori e le lavoratrici delle molestie morali e psico-fisiche subite nell'ambiente di lavoro si potenzia
diventando anche struttura pronta ad accogliere i cittadini che si trovano in difficili situazioni economiche,
grazie al protocollo d'intesa, in fase di sottoscrizione, fra l'amministrazione di Palazzo Belgrado con Equitalia
Nord Spa, Direzione provinciale dell'Agenzia delle Entrate e Direzione provinciale dell'Inps. «In questo modo -
spiega l'assessore provinciale Elena Lizzi- il Punto d'ascolto Antimobbing si potenzia, offrendo un servizio di
accoglienza, ascolto ed orientamento alle persone in condizioni di forte disagio psicologico aggravato da
eccezionali criticità economiche, legate anche alla perdita del lavoro o alle misure di mobilità». Nell'ipotesi di
trovarsi di fronte a persone in grave difficoltà a pagare i riscossori del credito o le cartelle di Equitalia, i
professionisti del Punto di Ascolto provinciale - composto da medici del lavoro, medici legali, giuslavoristi,
psicologi e psichiatri - contatteranno i referenti degli altri Enti sottoscrittori per effettuare una valutazione
congiunta dei singoli casi ed elaborare un piano di intervento personalizzato e finalizzato al superamento
dell'emergenza attivando i canali di assistenza previsti dalle normative (ad esempio, i piani di rateizzazione).
L'estensione del servizio partirà da gennaio 2013.
12/12/2012 5Pag. Il Gazzettino - Udine(diffusione:86966, tiratura:114104)
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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 12/12/2012 16
PROGRESSI DA FARE Nell'Ass della Bassa nell'informatizzazione ci sono spazi di miglioramento, cosìanche nella comunicazione e riguardo ai bisogni degli immigrati Ospedali difesi dai sindaci Salvatore Benigno chiede di non trascurare le strutture di rete «Non va assolutamente dimenticato il ruolo degli ospedali di rete»: è la richiesta fatta dai sindaci all'Azienda
Sanitaria Bassa Friulana in occasione della Conferenza dei Servizi, svoltasi ieri a Latisana, un momento
pubblico di confronto tra Azienda Sanitaria e cittadini e di approfondimento in tema di sviluppo dei servizi
sanitari. Così il sindaco di Latisana, Salvatore Benigno, ha chiesto di non dimenticare il ruolo e il legame tra
ospedali di rete e territorio. «È necessario - ha detto il primo cittadino - definire una visione strategica
complessiva basata su un'equa distribuzione geografica dell'offerta sanitaria, in particolare per la nostra area,
caratterizzata da un'importante offerta turistica». Il riferimento è al punto nascita e ad altri reparti che hanno
raggiunto un alto grado di specializzazione. A questo proposito il direttore generale dell'ASS 5, Paolo Bordon,
ha dichiarato che l'obiettivo dell'azienda per il 2013 è il mantenimento dei servizi già in essere, così come
anche il mantenimento dei due punti nascita. Durante la Conferenza dei Servizi sono stati messi in evidenza i
risultati raggiunti dall'Azienda Sanitaria, come il percorso di accreditamento intrapreso lo scorso anno che ha
coinvolto gli ospedali, i distretti e il dipartimento di Salute Mentale. Un percorso di autovalutazione per capire
quali sono gli elementi di eccellenza e cosa va migliorato. Nel mese di novembre, quattro valutatori
dell'Accreditation Canada hanno visitato l'Azienda ed hanno emesso il loro giudizio di «accreditamento con
report», uno dei gradini più alti nella scala usata dall'Accreditation Canada. I punti di forza dell'Ass 5 sono il
basso tasso di ricovero ospedaliero, la buona rete di servizi sul territorio, le iniziative originali messe in
campo, come il Pedibus, l'alto tasso di vaccinazione e il grande sostegno psicologico ai pazienti e ai familiari
nell'area della disabilità. Ma sono stati evidenziati anche margini di miglioramento nell'informatizzazione delle
cartelle, una comunicazione più efficace ed un'attenzione maggiore ai bisogni degli immigrati. Durante i lavori
la responsabile dell'Area Integrazione Socio-Sanitaria, Luciana Scagnetto, ha presentato inoltre il bilancio
sociale. Un documento che scatta una fotografia delle persone che vivono nel territorio dell'Azienda sanitaria
e che aiuta a capire quali sono le nuove fragilità emergenti e su quali problematiche ci si dovrà orientare in
futuro. Maria Elena Gala
12/12/2012 14Pag. Il Gazzettino - Udine(diffusione:86966, tiratura:114104)
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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 12/12/2012 17
LEGNANO INIZIATIVA ALLE ELEMENTARI ALIGHIERI Una corretta alimentazione è sinonimo di buona salute - LEGNANO - SI È CONCLUSO nei giorni scorsi, nell' aula magna della scuola Dante Alighieri, un percorso
sul "Mangiar bene insieme", tre incontri dove è stata proposta la tematica della corretta alimentazione, con l'
intervento di esperti ed operatori del settore che hanno offerto informazioni, consigli, dati, aneddoti . Hanno
partecipato numerosi docenti e i genitori della scuola dell' infanzia Collodi, dove è prioritaria l'attenzione per
una sana cultura nutrizionale . Secondo la filosofia di "Slowfood", i cui esperti, Marco Cocchianella e Ximena
Miranda, legavano i vari momenti con approfondimenti e spiegazioni, in ciascuna occasione si è discusso
intorno ai consigli fondamentali per una buona salute fisica e psicologica, che passa anche attraverso il cibo
ed il rapporto che abbiamo con esso. Hanno collaborato a questa iniziativa Carla Colombo, che hanno
illustrato i principi nutrizionali contenuti negli alimenti, i proprietari dei negozi alimentari Panificio Grazioli e
Kilomangia che hanno approfondito l' aspetto dei cibi biologici e la dottoressa Munaro che ha affrontato
l'aspetto psicologico dell'alimentazione. Image: 20121212/foto/2017.jpg
12/12/2012 9Pag. QN - Il Giorno - Legnano(diffusione:69063, tiratura:107480)
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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 12/12/2012 18
NELLE SCUOLE VERRÀ FORMATA UNA TASK FORCE DI STUDENTI PER AIUTARE I COMPAGNI INDIFFICOLTÀ «I savonesi schiavi del gioco» Slot e grattini: ogni anno la spesa pro capite è di 1.700 euro, più di uno stipendio medio SILVIA CAMPESE SAVONA. È di 1.700 euro, ben più di uno stipendio medio, la cifra pro capite che in un anno gli abitanti della
provincia di Savona spendono nel gioco. Slot Machine, macchinette, lotto, gratta e vinci. Con un'aggravante
che è stata registrata nell'ultimo anno: l'incremento dei giovani. Una frenesia incontenibile che continua a
ridurre sul lastrico uomini e donne che, nonostante la crisi economica, non riescono a controllare la loro
passione, o meglio, la loro malattia. Sono questi gli scenari fotografati dagli psicologi del Sert di Savona che
nel seminario svolto ieri mattina al Priamàr, "Aspettando jackpot", hanno messo in evidenza una situazione
estremamente drammatica per Savona, con dati tutt'altro che dimensionati alla realtà della provincia, bensì
preoccupanti quanto quelli di una grande città. E proprio per contrastare le dipendenze dal gioco il Sert e l'Asl
stanno attivando un nuovo servizio, Cic online, fatto dai giovani e rivolto ai giovani sul web. «I dati parlano
chiaro - dice Francesca Romani, direttore del Sert dell'Asl 2. - Un'indagine Espad del 2010, svolta in modo
anonimo tra giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni, ci dice che in Liguria il 42 per cento ha praticato,
almeno una volta nell'arco dell'anno, giochi in cui si punta denaro. Un dato che è valido anche per la provincia
di Savona. Di questi, la prevalenza è maschile, il 53 per cento circa. Il numero diminuisce ampliando la fascia
d'età: secondo una ricerca Ipsad dello stesso anno, nella fascia d'età 15-64 anni, solo il 44 per cento dei
savonesi ammette di avere partecipato a giochi in cui si puntava denaro. Di più, quindi, i giovani». Ad attrarre
maggiormente i ragazzi savonesi sono i Gratta e vinci e il lotto istantaneo, mentre al secondo posto si
collocano le scommesse sportive. Gli adulti prediligono il lotto e il superenalotto. «Per contrastare questi dati -
spiega la dottoressa Romani - il Sert ha attivato da tempo un servizio per le dipendenze da gioco, ma l'utenza
è resistente: 116 i pazienti curati dal Sert in tutta la Liguria, una cinquantina quelli passati da Savona, ma solo
25 quelli che si sono fermati». Varia la tipologia dell'utenza. «Sono soprattutto uomini - dice la psicologa del
Sert Nicoletta Conio - tra i 40 e i 50 anni. Alcuni si sono rovinati completamente giocandosi tutto: soldi, casa,
distruggendo così le relazioni familiari». Per questo è essenziale partire dai giovani. «L'idea generale del
progetto Cic online risale al 2008, ma l'attuazione è dello scorso settembre - spiega Rachele Donini,
responsabile dell'Attività di Prevenzione del Sert. - Abbiamo selezionato 26 studenti delle scuole superiori
savonesi di terza, tutti sedicenni, che stanno seguendo un corso formativo sulla relazione d'aiuto. In
primavera apriremo un profilo Facebook, Youngle, dove saranno proprio loro a mettersi a disposizione degli
studenti che ne abbiano bisogno». Dipendenza da gioco, ma anche prevenzione e tutela della salute in
generale. I 26 ragazzi dovranno essere in grado di valutare le richieste d'aiuto a partire dall'analisi delle
espressioni per intervenire in modo diretto o effettuare invii agli psicologi. ROMANI: 50 PAZIENTI AL SERT
Secondo la direttrice del Sert savonese i dipendenti da gioco curati sono 116 1.700 sono gli euro pro capite
che in un anno i residenti della provincia di Savona spendono per giocare 42% la percentuale di adolescenti
savonesi che hanno praticato nell'anno un gioco con denaro come posta
Foto: L'interno di un centro per le scommesse sportive
12/12/2012 15Pag. Il Secolo XIX - Savona(diffusione:103223, tiratura:127026)
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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 12/12/2012 19
La cucina che cura il dolore A Pisa un ristorante gestito da ex pazienti psichiatrici Non si passano le giornate solo ai fornelli: tante leattività per ritornare a vivere pienamente. Il modello dell'associazione Alba RACHELE GONNELLI [email protected] PUÒ UN PIATTO DI PAPPARDELLE AL CINGHIALE CURARE L'AUTOSTIMA, RIANNODARE IL FILO DI
UN VISSUTO SFILACCIATO, DI UNA PERSONALITÀ LACERATA E DI UN LABIRINTO DI SOFFERENZA
MENTALE, RIDARE DIGNITÀ, ROMPERE UNO STIGMA, cioè un'etichetta negativa appioppata addosso
come deviante, problematico, matto. Può? Sì, può, e non c'è bisogno di scomodare les madelaines di Proust.
Basta andare in un ristorante «speciale» come quello di via delle Belle Torri a Pisa, base operativa
dell'associazione L'Alba. Tra i tanti circoli ricreativi e culturali dell'Arci, quello nella casa-torre in pietra e
antiche travi in legno della stradina parallela all'Arno ha una particolarità: è gestito da una associazione di
auto-aiuto per la riabilitazione psico-sociale. In parole povere le persone che cucinano a pranzo e cena per
72 coperti a volta, apparecchiano e sparecchiano i tavoli, e organizzano dibattiti, spettacoli di cabaret e le
altre innumerevoli attività del centro, sono in stragrande maggioranza persone che vengono da percorsi di
disagio psichico da più a meno grave. L'attività di ristorazione etico-sociale, che dura da quattro anni, è ben
avviata: si mangia bene a prezzi davvero modici (un primo 4 euro, una cena con menù fisso da 12 a 18 euro)
e ambiente più che familiare. Ma l'espansione che l'associazione sta avendo - tanto da dover pensare di
affittare uno spazio più grande - riguarda non tanto il bar e ristorante, quanto piuttosto tutte le altre attività che
vi girando intorno, a cominciare dai servizi domiciliari, sempre più richiesti - si va dal fare la spesa,
all'accompagnare ad una visita, dall'aiutare l'assunzione di farmaci al semplice non lasciar soli gli utenti più
gravi e le loro famiglie - alle attività di formazione e scambio di esperienze per operatori della salute mentale.
Il modello L'Alba, che si sta radicando in una rete di contatti con associazioni affini a Lucca, Livorno, Massa e
ora sta anche oltrepassando i confini regionali, in Umbria e in Emilia-Romagna, si incentra sulla figura del
«facilitatore sociale». Il facilitatore è un ex utente che proprio in virtù della sua esperienza di sofferenza
psichica e dal suo essersene almeno in parte affrancato è riconosciuto e quindi capace di mediare con gli
altri, cioè sia con chi ancora "sta male" sia con chi non ha dimestichezza con la malattia mentale e magari
non capisce o è tendenzialmente ostile. Diventare un «facilitatore» non è lasciato, naturalmente, all'iniziativa
personale o al caso, ma è l'approdo di un percorso insieme di guarigione e di assunzione di responsabilità di
cura e mediazione guidato da operatori come psichiatri, psicologi e assistenti sociali, una formazione
professionale specifica riconosciuta e stipendiata dalla Asl. Alcuni cominciano come volontari del servizio
civile. E a volte finiscono, com'è successo a giugno, a far lezione agli studenti e ai laureandi della prestigiosa
Facoltà di psicologia di Padova. «E sempre però nella consapevolezza, per il nostro approccio, che il confine
tra salute e malattia sia molto labile e che qui, anche della differenza di ruoli, le relazioni sono tra pari, dal
direttore del centro allo psicologo e dal facilitarore al singolo socio. La relazione è basata sull'assunto: io sono
okay e tu sei okay», spiega Diana Gallo, presidente - nel senso anche di anima e voce - dell'associazione
L'Alba. Così vengono gestiti i laboratori stabili di arte-terapia, musico-terapia, il concorso di poesia Versi
dell'Anima all'interno delle Giornate Nazionali della Salute Mentale, o il nuovo progetto di videomaker sociali
nato quest'estate all'interno del festival del cortometraggio di Sant' Anna di Stazzema. Così il servizio
domiciliare che coinvolge 15 facilitatori, 500 soci-utenti e molte richieste d'ingresso ancora da soddisfare e la
redazione del bimestrale L'immaginario distribuito ad offerta in mille copie. Questi risultati - inclusi i posti di
lavoro creati, le famiglie non più sole, ricoveri evitati, i numerosi premi e i contributi delle locali Casse di
Risparmio - non sarebbero arrivati e non arriverebbero senza il sostegno e l'interscambio con gli enti locali
della Toscana. E per essere sinceri magari neanche arriverebbero se il coniglio alla cacciatora non fosse così
buono.
12/12/2012 26Pag. L Unita - Ed. nazionale(diffusione:54625, tiratura:359000)
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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 12/12/2012 20
LA MAPPA DELL'ESCLUSIONE DI «MENTAL HEALTH EUROPE» Cure mentali Ue, deospedalizzazione al ralenti Nonostante in molti Paesi europei siano state attuate riforme nella direzione di una progressiva
destituzionalizzazione delle cure mentali, ancora molti pazienti trascorrono lunghi periodi in ospedali
psichiatrici o in servizi istituzionali senza accedere a forme di servizi e assistenza che salvaguardino forme di
autonomia, come le comunità. Le strategie di deistituzionalizzazione delle cure mentali si traducono infatti
troppo spesso nella creazione di infrastrutture più piccole, come case famiglia, che rischiano di riproporre i
modelli dell'assistenza istituzionale, solo su scala inferiore. Sono queste le linee che emergono dal Rapporto
di Mental Health Europe e Open Society Foundations dal titolo eloquente: «La mappa dell'esclusione, i servizi
istituzionale e di comunità nel campo della salute mentale in Europa». Quasi 1,2 milioni di persone vivono in
ambienti residenziali per persone con disabilità o in strutture per persone con problemi psichiatrici, in grandi
istituzioni o in ospedali per lungodegenze, entrambe tipologie di assistenza fortemente sconsigliate dall'Oms.
Si tratta infatti di contesti in cui i pazienti sono isolati e sono costretti a vivere insieme, senza avere un
controllo sulle proprie vite. In tali strutture, di fatto, i requisiti dell'organizzazione tendono a prevalere sui
bisogni e sui desideri del paziente. Luoghi in cui - è stato provato - la stigmatizzazione aumenta e si verifica
un ulteriore deterioramento della salute mentale. Anche se, sottolinea il rapporto, non è detto che servizi
organizzati sulla base del modello-comunità consentano poi alle persone con disagio psichico di vivere una
vita piena. A fare la differenza, è infatti il modo in cui viene fornito un servizio. La maggior parte dei Paesi
prevede forme tutoriali restrittive che non consentono al paziente di organizzare la propria vita, con un certo
margine di indipendenza. Metodi alternativi di autogestione economica nell'ambito delle comunità alloggio,
come il «personal budget» sono stati adottati solo nel Regno Unito e in Germania. Il ricovero involontario e il
trattamento forzato restano purtroppo diffusi su larga scala in Europa e tali pratiche spesso sfociano in veri e
propri maltrattamenti e abusi, con danni permanenti o addirittura morte dei pazienti. Il tutto in radicale
contrasto con la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità (Crpd), entrata in vigore nel 2008 e
ratificata da 125 Stati (ottobre 2012). E poco o nulla viene fatto per una reale inclusione del paziente
psichiatrico, in uno stato di pari dignità con il resto della popolazione. Nei Paesi dell'Europa orientale il cambio
di marcia, almeno dal punto di vista politico, si è avuto solo dopo la caduta dei regimi comunisti, ma la
scarsità di risorse ha di fatto lasciato le riforme sulla carta. E le violazioni dei diritti umani sono endemiche. E
non è garanzia di una reale svolta neanche il taglio di posti letto ospedalieri destinati alla psichiatria: spesso
infatti si tratta di semplici tagli alla spesa, non sostituiti da servizi alternativi. In ogni caso gli ospedali
psichiatrici sono ancora molto diffusi in Europa e i ricoveri per acuti si trasformano spesso in lungodegenze.
Per esempio il 19% dei 27.900 pazienti «psichiatrici di pubblici ospedali specializzati» in Francia sono stati
ricoverati in ospedale per un periodo da uno a cinque anni, e il 23% è stato ricoverato in ospedale per più di
cinque anni. A Malta, il 43% dei pazienti è stato cinque anni o più in ospedali psichiatrici. In Bulgaria, si stima
che circa il 30% dei pazienti vive in un ospedale psichiatrico per più di tre anni. Il Belgio ha oltre 13.000
soggiorni di lunga durata negli ospedali psichiatrici. Il modello dell'assistenza in comunità è ancora poco
diffuso. Il numero di persone con problemi di salute mentale che ricevono sostegno a lungo termine nella
comunità è maggiore del numero di persone ricoverate in ospedali o istituzioni solo in 10 Paesi, mentre in 18
Paesi il maggior numero di persone vive in ambito ospedaliero o istituzionale. In alcuni casi solo una piccola
minoranza di persone utilizza servizi alternativi. A esempio, in Croazia, circa 4.000 persone vivono negli
istituti di assistenza sociale, mentre solo 75 persone fruiscono di un modello basato sulla comunità alloggio
organizzata. Oppure in Moldavia, ci sono 17 posti in comunità alloggio protetta rispetto ai 1.925 posti letto a
lungo soggiorno in ospedali psichiatrici e 1.688 posti in istituti di assistenza sociale.
11/12/2012 11Pag. Il Sole 24 Ore Sanita'(tiratura:40000)
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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 12/12/2012 21
SARDEGNA Salute mentale in ogni Asl, linee guida per l'assistenza Un dipartimento di Salute mentale e delle dipendenze in ogni Asl. È il frutto del documento firmato
dall'assessore della Sanità della Regione Sardegna, Simona De Francisci, e dalla Commissione tecnica sulla
salute mentale. Nel frattempo, in attesa del nuovo Piano sanitario regionale e alla luce della normativa
nazionale in materia, la Giunta regionale ha approvato una delibera che traccia le linee di indirizzo per la
tutela della salute mentale in Sardegna, al fine di rispondere alla complessità del trattamento dei disturbi
psichiatrici e di garantire, su questo fronte, i servizi di assistenza ai cittadini dell'Isola. Tra gli obiettivi prioritari
della Regione e della Commissione sono stati considerati, inoltre, la personalizzazione del trattamento,
l'individuazione dei percorsi di cura e riabilitazione diversificati a seconda delle caratteristiche dei pazienti e i
tempi ottimali di durata dei trattamenti. Sotto la lente anche l'articolazione delle strutture residenziali e
semiresidenziali e la loro attività, prevedendo una definizione qualificata delle prestazioni erogate. Inoltre, tra
le priorità affrontate, anche i problemi dell'età adolescenziale e i gravi disturbi psichici, mentre saranno
adottati ulteriori provvedimenti sulla riorganizzazione dei servizi di neuropsichiatria dell'infanzia e
dell'adolescenza, con particolare attenzione alla continuità delle cure nel passaggio all'età adulta.
11/12/2012 16Pag. Il Sole 24 Ore Sanita'(tiratura:40000)
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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 12/12/2012 22
LE ECCELLENZE A CONFRONTO Il fattore chiave della comunicazione Costruire un mezzo di comunicazione diretta Azienda-dipendente che diventi strumento giornaliero di
consultazione e aggiornamento sulle informazioni utili legate alla vita professionale e sociale del dipendente
all'interno dell'Azienda ospedaliera. È questa l'idea di fondo da cui è partita l'Azienda ospedaliera universitaria
Integrata di Verona, che nel febbraio 2009 ha deciso di rinnovare completamente la piattaforma intranet.
Obiettivo: garantire una gestione documentale avanzata, semplificare l'accesso alle applicazioni esistenti e,
più in generale, virare da una comunicazione generalista, dove tutti gli utenti navigano sullo stesso portale a
una impostazione incentrata sull'utente, al quale (tramite autentificazione obbligatoria) viene garantita la
reperibilità immediata delle informazioni da una pagina personale. Indirizzata a tutto il personale dell'Azienda
(circa 5.000 dipendenti) sia per scopi informativi che di utilizzo quotidiano come "scrivania di lavoro", la nuova
intranet, curata da una redazione centrale che si avvale di decine di redattori occasionali che contribuiscono
per le aree di loro competenza, è stata costruita attraverso una serie di passaggi intermedi. La prima fase del
progetto ha avuto come obiettivo il restyling dell'attuale intranet, con una nuova struttura delle informazioni,
un nuovo layout grafico e una redazione allargata autorizzata all'inserimento e alla modifica dei contenuti.
Nella seconda fase sono invece stati attivati nella intranet i processi di contribuzione dei contenuti da parte
degli utenti anche non redattori attraverso il commento dei contenuti inseriti e l'introduzione di strumenti di
comunicazione decentrata (bacheche, forum, newsletter). Nella terza fase, infine, è stata modificata
l'impostazione stessa del portale intranet, trasformandolo in una piattaforma orientata all'utente con la
progettazione di pagine personali targettizzate. Il cambiamento più emblematico, a circa 6 mesi dal primo
rilascio on-line e a un mese dalla conclusione del progetto, è arrivato dal coinvolgimento e dall'interesse che
dirigenti e personale hanno attribuito alla nuova intranet, già diventata quel canale di comunicazione
autorevole ove tutto accade e ove tutto deve essere presente. "Se non sei sulla intranet non ci sei", sta
diventando il motto non dichiarato all'interno dell'Azienda. Questo mutato atteggiamento, anche culturale, ha
fatto sì che la nuova piattaforma sia diventata il luogo dove comunicare qualsiasi tipo di informazione che
riguarda l'Azienda (le richieste per la pubblicazione di info sono triplicate) e dove reperire tutte le informazioni.
Ma ha permesso anche, materialmente, di ridurre i tempi per l'accesso e il reperimento di informazioni che
riguardano il personale, la formazione, le Uo, e di attivare un canale di comunicazione diretto e autorevole a
uso della Direzione strategica e rivolto a tutti i dipendenti. Senza dimenticare che il nuovo progetto, a pochi
mesi dal suo rilascio, ha provocato un desiderio di partecipazione e un senso di appartenenza che mai si era
visto all'interno dell'Azienda. Questa esperienza, che nel corso della fase attuativa ha previsto corsi di
formazione in aula per oltre 50 giorni con una partecipazione di circa 600 persone, è stata presentata
all'Osservatorio Enterprise 2.0 Politecnico di Milano nell'Aprile 2010. (Dg: Sandro Giuseppe Caffi; Referente
dell'esperienza: Giovanna Pirana) Con l'obiettivo di migliorare la qualità dei servizi erogati e di aumentare la
soddisfazione e la motivazione del personale, il Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la
valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (Cug), istituito nell'anno 2011 presso
l'Asl4 Chiavarese, ha ideato, con la collaborazione di vari settori aziendali, un nuovo progetto: la Scatola delle
Idee. Il progetto si inserisce nell'ambito delle attività promosse dal Comitato unico di garanzia che, oltre a
favorire l'uguaglianza sul lavoro tra uomo e donna e a prevenire o rimuovere situazioni di discriminazione o
maltrattamento (sessuale, morale, psicologico), si pone l'obiettivo di incentivare il benessere organizzativo del
personale, valorizzando attitudini e potenzialità dei singoli lavoratori. Attraverso la Scatola delle Idee ciascun
dipendente, consapevole dei punti di forza e di debolezza della propria attività, potrà suggerire alla Direzione
nuove idee finalizzate a favorire il cambiamento dell'organizzazione e dei processi di lavoro, in funzione di un
miglioramento generale dei servizi erogati. L'inizio del progetto è previsto per il mese di gennaio 2013
quando, grazie a un programma informatico disponibile on line, ogni dipendente, di ogni livello e mansione,
11/12/2012 17Pag. Il Sole 24 Ore Sanita'(tiratura:40000)
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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 12/12/2012 23
potrà suggerire proposte di miglioramento per tutti i settori dell'Azienda. L'utilizzo del software "Sca#tola delle
Idee", sviluppato dal Dipartimento informativo e tecnologico, sarà molto semplice: basterà compilare pochi
campi obbligatori e descrivere sinteticamente la propria idea, allegando eventualmente ulteriori documenti.
Promuovere e stimolare il miglioramento delle attività svolte e dei servizi erogati attraverso nuove idee
favorirà il cambiamento condiviso dell'organizzazione e dei processi di lavoro, determinerà evidenti benefìci
tecnici e relazionali interni ed esterni, anche per i cittadini/utenti assistiti dall'Azienda. Il Comitato benessere
organizzativo selezionerà, secondo parametri valutativi che saranno preventivamente resi noti a tutti i
dipendenti, le dieci migliori proposte e, tra queste, la Direzione aziendale ne individuerà tre per il personale
del comparto e tre per il personale dell'area dirigenziale. Sono, inoltre, previsti premi in denaro e bonus
formativi per le tre migliori proposte, che riceveranno un formale riconoscimento dalla Direzione aziendale. Il
bando per l'invio delle proposte sarà aperto a gennaio 2013 e la premiazione delle migliori idee avverrà nel
dicembre successivo. L'auspicio è che, dopo il 2013, primo anno previsto per la sperimentazione, il progetto
divenga un vero e proprio sistema standardizzato per acquisire suggerimenti e cioè una funzione aziendale a
pieno titolo, che coinvolgerà tutte le attività e i servizi svolti, contribuendo al loro costante miglioramento. (Dg:
Paolo Cavagnaro; Referente dell'esperienza: Roberto Viale) Un laboratorio in divenire, che alterna momenti
di formazione e momenti di confronto su analisi di casi concreti, per migliorare la qualità della comunicazione
fra medico e paziente e in ultimo l'assistenza e la cura della persona. Lo ha avviato nel 2006 l'Azienda
ospedaliero-universitaria Policlinico di Modena con un progetto rivolto a medici e operatori sanitari.
Sperimentazione tuttora in corso, l'esperienza della struttura sanitaria modenese prosegue nella convinzione
che il progetto incida sull'agire professionale dei medici e di conseguenza sullo stato di salute dei pazienti. La
letteratura in materia, spiega l'Aou, «testimonia che un miglioramento delle capacità comunicative e
relazionali del medico si ripercuote sulla cura del paziente, a esempio, sulle capacità di quest'ultimo di
comprendere e memorizzare le informazioni, garantendo una migliore adesione al progetto terapeutico».
L'esperienza si basa in particolare sulle registrazioni video delle visite ambulatoriali, utilizzate per "mappare"
le caratteristiche comunicativo-relazionali nell'ambito delle visite mediche e infermieristiche realizzate presso
lo stesso Policlinico. Tre le attività realizzate: in primo luogo un momento di formazione, con corsi sulla
medicina centrata sul paziente; in secondo luogo il laboratorio vero e proprio e in ultimo la videoregistrazione
di casi reali e la successiva analisi delle visite. Nel dettaglio, i corsi di formazione sono serviti a trasmettere
agli operatori sanitari le competenze comunicativo-relazionali utili per l'esercizio della propria professione e
ad affiancare alle loro capacità biomediche anche abilità di relazione per riuscire a confrontarsi con il
significato che la malattia assume per il paziente. Il "labo#ra#torio" consiste invece in sessioni di esercitazioni
e approfondimenti su temi quali la rassicurazione efficace, la comunicazione di cattive notizie, la gestione del
paziente difficile. In questa fase medici e operatori sanitari sono stati coinvolti con la tecnica dei "role-playing"
videoregistrati. Il terzo momento dell'esperienza è invece la registrazione video di vere visite mediche, attività
ovviamente preceduta dalla raccolta del consenso fra i pazienti da parte del personale specializzato del
Servizio di Psicologia del Policlinico. L'analisi di queste comunicazioni è poi avvenuta tramite lo strumento
informatico del Roter interaction analysis system (Rias). Così è stato creato un archivio di materiale video,
relativo all'attività ambulatoriale di alcune branche specialistiche dell'ospedale, servito a scopo formativo e
informativo e sfruttabile anche per eventuali programmi di ricerca. Il progetto, portato avanti in linea con il
Documento di programmazione 2011 della Regione Emilia Romagna, ha coinvolto anche l'ospedale S. Paolo-
Università di Milano e l'Università di Parma. Sull'esperienza è stata condotta una ricerca, pubblicata sul sito
dell'Ateneo di Parma, oggetto di una tesi di Dottorato di ricerca in psicologia sociale (a.a. 2008-2009). Decine
sono state le citazioni del caso in pubblicazioni e relazioni a convegni anche internazionali. Sul piano
lavorativo, il Policlinico di Modena ha effettivamente riscontrato un clima di maggiore attenzione e
sensibilizzazione ai temi della comunicazione e della relazione col paziente. (Dg: Kyriakoula Petropulacos;
Referente dell'esperienza: Paola Vandelli) a cura di Barbara Gobbi e Rosanna Magnano
11/12/2012 17Pag. Il Sole 24 Ore Sanita'(tiratura:40000)
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PSICOLOGI E PSICOLOGIA - Rassegna Stampa 12/12/2012 24
avetrana a due anni dal delitto la verità È lontana il ParadoSSo lo zio Si aCCuSa ma È libero. moglie e figlia Sono dentro «ho fatto tutto da solo», ripete michele misseri . intanto cosima e sabrina, dal carcere, gridano la loroinnocenza. 200 testimoni e decine di udienze non hanno ancora reso giustizia a sarah scazzi GIUSEPPE FUMAGALLI Taranto, dicembre C'è un peccato originale nel processo di Avetrana. È il paradosso sopravvissuto a un anno
d'inchiesta e uno di dibattimento, che oggi si ripropone immutato e identico a se stesso. C'è un uomo che si
dichiara colpevole del delitto ed è libero. Ci sono due donne che gridano la loro innocenza e sono dietro le
sbarre. Rotazione a 360 gradi. A inizio ottobre 2010, Michele Misseri confessa l'omicidio della nipote Sarah
Scazzi e fa ritrovare il suo corpo in un pozzo di campagna. Il 15 ottobre cambia tutto. «È stata mia fglia
Sabrina», dice, e lo conferma in presenza di lei nell'incidente probatorio del 26 novembre. Passano poche
settimane e Michele torna al punto di partenza: «Ho fatto tutto da solo», dice. Un giro a 360 gradi, scandito da
otto diverse versioni. Molti credevano che Michele, come una trottola impazzita, avrebbe continuato a ruotare
e presto o tardi sarebbe tornato ad accusare Sabrina. Invece no. «Sabrina non c'entra, l'ho tirata in ballo per
colpa degli psicofarmaci e del mio primo avvocato Daniele Galoppa arrivato in carcere con la criminologa
Roberta Bruzzone a confondermi le idee». Lo ripete da quasi due anni. L'horror in garage. Senza un segno di
cedimento, indifferente al legale che abbandona la sua difesa (è il terzo), interrogato in aula Michele ha
illustrato per l'ennesima volta la sua giornata storta, il mal di testa, i nervi tesi per un trattore guasto, la povera
nipote scesa a salutarlo, lo scatto rabbioso, la corda attorno al collo, la piccola che crolla e si accascia, morta
accanto al compressore. Secondo i periti la vittima è stata strangolata con una cintura. «Ho usato una
corda», insiste Misseri, davanti agli avvocati di Sabrina che annuiscono soddisfatti. Per i Pm è solo una
spettacolare sequenza di menzogne per scagionare fglia e moglie. Il dilemma Ivano Russo. Michele è
l'incarnazione di un dilemma. Un caso psicologico, complicato da sciogliere anche sul piano giuridico in un
processokolossal con 200 testimoni, decine di udienze cominciate il 10 gennaio 2012 e destinate a
prolungarsi almeno fno al febbraio 2013. Cosa sappiamo di più e di più preciso su fatti, orari, movente, arma
del delitto? Ed è solo Misseri l'unico dilemma di questa storia o tutto quel che è successo nel torrido
pomeriggio del 26 agosto 2010 rischia di sdoppiarsi e confondersi come in un miraggio? Uno dei grandi temi
è il rapporto tra Sabrina e Ivano Russo. Era amore oppure un firt passeggero? E cosa c'era tra la piccola
Sarah e Ivano, una semplice simpatia o qualcosa di più importante? Secondo l'accusa, è attorno a questo
triangolo di affetti, passioni e sentimenti che sarebbe maturato il delitto. Sabrina, dicono i Pm, era innamorata
persa di Ivano. Lui ricambiava ma senza troppo entusiasmo e più di una volta, in gruppo, si era mostrato
affettuoso con Sarah, di 13 anni più piccola di lui. Ma più carina e sottile di lei. Nella cuginetta fno a quel
momento considerata una sorellina, Sabrina avrebbe visto di colpo una rivale. E accecata dalla gelosia
l'avrebbe eliminata. Il movente defnito «esile» dalla Cassazione nel maggio 2011 non sembra essersi
rafforzato in Corte d'Assise. Al processo la passione di Sabrina per Ivano è stata documentata (l'unico a non
essersene accorto sembra essere lui) con testimonianze, episodi e migliaia di sms. Tutto il resto no. Se
davvero Sabrina era divorata dalla gelosia, il suo stato d'animo non ha trovato riscontro in sfoghi,
conversazioni o pettegolezzi con amici e amiche. Quell'ultima sera e la roulette degli orari. Sabrina era per
Sarah una sorella maggiore, piena di attenzioni per quella ragazzina diafana, ancora acerba, dall'aria timida e
indifesa. Possibile che all'improvviso tutto sia precipitato, trasformandosi in violenza omicida? Stefania De
Luca, un'amica, racconta una litigata tra Sabrina e Sarah la sera del 25 agosto, il giorno prima del delitto.
Anna Pisanò, aggiunge che la mattina del 26, a casa di Sabrina per un trattamento estetico, vede Sarah triste
come un cane bastonato. Ma se l'atmosfera era così pesante, perché programmano di andare insieme al
mare nel pomeriggio? Nella prima denuncia ai Carabinieri, la mamma di Sarah mette a verbale che la fglia è
uscita di casa alle 14.25. Lo confermano due fdanzatini che alla stessa ora vedono Sarah a un terzo del
percorso tra casa Scazzi a casa Misseri. Se Sarah esce alle 14.25 dovrebbe arrivare a casa di Sabrina alle
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14.30. Ma alle 14.40 l'amica Mariangela Spagnoletti trova Sabrina già in strada, e invece che al mare partono
alla ricerca di Sarah. Sono tempi troppo stretti per un omicidio. Per i magistrati, le lancette vanno spostate
indietro di mezz'ora. E indicano come decisiva la testimonianza di Antonio Petarra, che in un verbale del 9
dicembre afferma di aver visto Sarah passare prima delle 14. La difesa di Sabrina fa muro. Franco Coppi e
Nicola Marseglia osservano che in una deposizione precedente, il 21 settembre 2010, Petarra aveva detto di
averla vista alle 12.45, orario compatibile col rientro a casa dopo la mattinata a casa Misseri. Delle due quella
buona qual è? Gli indizi contro la moglie. E Cosima? A trascinarla nel processo è il foraio Giovanni Buccolieri.
L'uomo in un primo momento dice di aver visto Cosima afferrare Sarah per i capelli e caricarla su un'auto
dove era seduta Sabrina. Poi cambia. «È stato tutto un sogno», dice. Uno dei tanti. La sentenza su Averana
si avvicina. Per la corte non sarà facile stabilire dove fnisce la realtà e dove cominciano i sogni. Giuseppe
Fumagalli
le taPPe di un romPiCaPo Senza fine 26 agosto 2010 sarah scazzi esce di casa e va da sua cugina,
sabrina misseri (nel tondo sopra, insieme). 6 ottobre 201O lo zio, michele misseri, confessa di aver
strangolato la nipote. 15 ottobre 2010 misseri, in carcere, chiama in causa sua figlia sabrina che viene
arrestata. 19 novembre 2010 misseri conferma le accuse contro la figlia ma poco dopo inizia a scrivere lettere
nelle quali si autoaccusa. 26 maggio 2011 Viene arrestata la moglie di michele, cosima serrano. 1 giugno
2011 Viene scarcerato michele misseri. 10 gennaio 2012 comincia il processo. 200 i testimoni. 5 dicembre
2012 misseri davanti alla corte d'assise di taranto torna ad autoaccusarsi.
da agriColtore a (triSte) Celebrità Avetrana (Taranto). Sopra, Michele Misseri, 58, in uno scatto del settembre
2010 quando fece ritrovare agli inquirenti il cellulare della nipote Sarah. A destra, Misseri due anni dopo.
L'esposizione mediatica lo ha trasformato: con i capelli corti, gli occhialini e la camicia, il suo aspetto
trasandato è cancellato.
« mia figlia non c'entra. l'ho tirata in ballo per colpa degli psicofarmaci »Foto: difenSori riPudiati
Foto: Sopra, l'avvocato Daniele Galoppa e la criminologa Roberta Bruzzone: Misseri dice di esser stato
manipolato da loro.
Foto: il fioraio e cosima 4 Il fiorista Giovanni Buccolieri e Cosima Misseri: lui ha raccontato di averla vista
afferrare Sarah per i capelli e caricarla su un'auto. Poi ha negato. sabrina misseri Sabrina, 24, ha sempre
respinto tutte le accuse. Gli amici dicono che per Sarah lei era «una sorella». il garage del delitto Il garage di
casa Misseri, in via Deledda, ad Avetrana. Misseri sostiene di aver ucciso qui la piccola Sarah,
strangolandola con una corda. l'amico conteso e le cugine Sarah coperta dalla sabbia, Sabrina Misseri
sdraiata tra la cugina e Ivano Russo: che rapporto c'era tra Sabrina e Ivano? Secondo i Pm lei ne era
innamorata.
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doppia difesa iNsieme, possiamo fermare la violeNza «da cinque anni la nostra fondazione aiuta le vittime di abusi e discriminazioni . e ora più che mai ce n'Èbisogno: nel 2012 oltre 100 donne sono state uccise. per dire no, aderite alla nostra campagna» Michelle Hunziker Nel 2007, quando io e Giulia Bongiorno abbiamo dato vita a Fondazione Doppia Difesa, avevamo in mente di
far nascere un progetto di sensibilizzazione e informazione a sostegno delle vittime di discriminazioni, abusi e
violenze. Più il tempo passava, più ci siamo rese conto che la situazione era peggiore di quanto pensassimo,
che tante, troppe donne erano vittime silenziose del proprio carnefice. E, piano piano, sono cresciute sempre
più le attività di consulenza e assistenza psicologica e legale erogate dalla Fondazione nei confronti di donne
e madri. In questo momento storico di forte crisi, economica e di valori, riteniamo importante che si diano
segnali di speranza, che si mobilitino le coscienze e si compiano gesti concreti di aiuto ai più deboli. Invitiamo
non solo le donne a uscire dal silenzio senza sensi di colpa, ma anche chi sta loro vicino a non girarsi
dall'altra parte, a non avere paura di denunciare e di sostenere direttamente le vittime. La nostra campagna
di sensibilizzazione e raccolta fondi via sms, che avrà luogo dal 9 al 31 dicembre, intende proprio fare questo:
lasciare il segno, creare un fronte compatto contro la violenza, uomini e donne insieme, fornendo aiuto
concreto alle vittime con una donazione a Doppia Difesa via sms al numero 45504. Vogliamo spingere le
donne a reagire e per questo abbiamo realizzato uno spot tv, che andrà in onda sulle reti Mediaset dal 9 al 15
dicembre, una campagna dove una donna si racconta e con un espediente - la camera non a fuoco - sembra
nascondere le percosse del suo uomo. Ma quello stesso segno, quando la camera è a fuoco, si svela essere
un segno di forza. Le strisce disegnate sul volto rievocano quelle delle tribù indigene, ma anche dei giocatori
di rugby che si caricano nel loro gioco di squadra. Volevamo un simbolo forte, un gesto che si diffondesse
come l'eco potente della voce di molte donne, che voce non hanno. Nello spot tv io compio il gesto, assieme
a Giulia Bongiorno, di disegnarmi sul volto le due strisce, e insieme, io e Giulia, dopo aver ricordato le oltre
100 donne morte quest'anno per mano di un uomo, invitiamo a "lasciare il proprio segno" inviando un sms e
aiutando le donne a tirare fuori la propria forza e compiere il proprio percorso di riscatto. Ringrazio Paolo
Mamo e l'agenzia Altavia, la Buddy flm di Alessio Gramazio e Paolo Calabresi, il regista Paolo Gandola e
tutte le persone che aiuteranno Doppia Difesa in questa campagna.
basta uN sms Dal 9 al 31 dicembre 2012, è possibile aiutare la Fondazione Doppia Difesa inviando un sms
solidale al numero 45504 da tutti i cellulari Tim, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, Coopvoce e Noverca, o
chiamando e donando allo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb e TWT. Le
donazioni (2 euro da cellulare e 2 o 5 euro da fisso) saranno utilizzate per sostenere le attività di accoglienza,
consulenza, assistenza legale e psicologica alle vittime di discriminazioni, abusi e violenze che si rivolgono
alla Fondazione Doppia Difesa.
Foto: Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker "guerriere" nello spot tv di Doppia Difesa, in onda dal 9 dicembre.
Foto: Le lettere vanno indirizzate a: Doppia Difesa, Oggi , via Angelo Rizzoli 8, 20132 Milano. Oppure,
scrivete a Giulia e a Michelle attraverso il nostro sito www.oggi.it La rubrica ha cadenza quattordicinale:
eccezionalmente però la prossima uscita sarà pubblicata sul n. 53
12/12/2012 73Pag. Oggi - N.52 - 19 dicembre 2012(diffusione:559282, tiratura:748139)
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Professionisti . Via libera all'esame del provvedimento in Senato anche durante i lavori della sessione dibilancio Avvocati, riforma più vicina Parte il voto sugli emendamenti - Il governo: decisione rimessa ai senatori LA PROSPETTIVA Possibileapprovazione delle nuove regole prima di Natale Spazio ad aggiustamenti in una fase successiva Patrizia Maciocchi
La riforma forense verso l'approvazione prima di Natale. È questa l'intenzione della commissione Giustizia
del Senato, che inizia oggi a votare gli emendamenti alla riforma forense, con l'obiettivo di portare il testo in
aula per il voto finale il 20 dicembre. Il presidente della commissione Giustizia del Senato, Filippo Berselli, ha
ottenuto il via libera della conferenza dei capigruppo necessario per esaminare lo Satuto degli avvocati nel
corso della sessione di bilancio. Sembra quindi in discesa la strada della riforma, destinata a mandare in
soffitta le norme del 1933, e tanto voluta da indurre gli avvocati a "chiudere un occhio" sugli aggiustamenti
che una parte di loro avrebbe voluto. Il 70% dei delegati al Congresso di Bari si è, infatti, espresso per la
riforma subito rimandando le modifiche a domani: del resto non c'era alternativa.
Ora sembra concreta la possibilità di uscire indenni dalla crisi di Governo. «Festeggeremo il Natale con il
nuovo ordinamento - promette Filippo Berselli -. Domani (oggi per chi legge n.d.r.) alle 14 e 30 iniziamo a
votare gli emendamenti. Sarà una votazione veloce, ostruzionismo dei radicali permettendo. La commissione
esprimerà parere contrario su tutte le modifiche». Per andare verso un'approvazione rapida c'è anche il nulla
osta del Governo. «In linea con l'atteggiamento assunto alla Camera - assicura il sottosegretario alla
Giustizia, Salvatore Mazzamuto - esprimeremo parere contrario su tutti gli emendamenti o ci rimetteremo alla
Commissione».
Se la riforma sarà approvata così come uscita dalla Camera gli avvocati potranno sfilarsi da alcune regole
applicate ad altre categorie con la riforma delle professioni. Per questo, ma non solo, sono contenti di avere a
portata di mano la possibilità di far approvare uno Statuto il cui futuro è legato al destino della legislatura. Il
primo a essere soddisfatto è il presidente del Consiglio nazionale forense, Guido Alpa, che si dichiara «grato
nella speranza che la riforma veda finalmente la luce dopo tante traversie».
Vista l'incertezza del domani prende la riforma così com'è anche il presidente dell'Organismo unitario
dell'avvocatura, Maurizio de Tilla. «Siamo lieti della scelta di procedere subito all'esame del testo - dice de
Tilla -. Delle modifiche da apportare alla legge dopo l'approvazione ci sarebbero. Potrebbero però essere in
peggio: dubito che si ripeterà nella prossima legislatura questa contingenza positiva. Non sappiamo quale
sarà il rapporto tra l'avvocatura e la nuova classe politica».
Più ottimista il leader dell'Associazione giovani avvocati, Dario Greco, che, malgrado non trovi nella riforma
elementi di sostegno per la categoria, si augura che Berselli mantenga la promessa. «Si tratta del
riconoscimento del ruolo costituzionale svolto dagli avvocati ed è quindi importante che il testo sia licenziato -
spiega Greco - anche se è una legge che ci piace poco. Chiederemo modifiche, per avere una governance
democratica, la formazione obbligatoria per tutti, le specializzazioni e il numero chiuso all'università».
Considera il via libera della Conferenza dei capigruppo un'assunzione di responsabilità il presidente dei
penalisti, Valerio Spigarelli. Per lui la priorità è l'approvazione, poi ci sarà la richiesta di riportare a casa le
specializzazioni oggi affidate all'Università.
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I numeri
247mila
Gli avvocati
È questo il numero degli avvocati iscritti all'albo , aggiornato all'agosto 2012
41%
12/12/2012 31Pag. Il Sole 24 Ore(diffusione:334076, tiratura:405061)
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RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 12/12/2012 29
Le donne
In continuo aumento il numero delle professioniste donne che ha toccato quota 41 per cento
198mila
Nel 2008
Nel 2008 gli avvocati iscritti all'albo erano "solo" 198mila
332
La quota
Ogni 100mila abitanti
ci sono 332 legali
12/12/2012 31Pag. Il Sole 24 Ore(diffusione:334076, tiratura:405061)
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RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 12/12/2012 30
Avvocati imbattibili e Traversata "genovese" La gara degli ordini professionali vinta da Alberti & C. davanti ai medici Ad ottobre non si erano potute
disputare per le avverse condizioni meteorologiche. A ripagare il fastidio causato dal rinvio sono state invece
le due splendide giornate di sole che, nel ponte dell'Immacolata, hanno inondato Sanremo e permesso
finalmente di mandare in scena le prove del 2° Open di Coastal Rowing - Regata Ordini Professionali,
organizzato dalla Canottieri Sanremo e dal Cn Monaco. Sabato il programma è iniziato con la gara riservata
agli ordini professionali che ha visto la vittoria dell'equipaggio del quattro di coppia con timoniere degli
Avvocati, capitanato da Renato Alberti, davanti a quelli dei medici (Claudio Battaglia) e degli ingegneri
(Gianni Rolando). Domenica è stata invece la volta della nona Traversata Remiera Sanremo-Montecarlo. Sui
32 km e mezzo, le imbarcazioni partecipanti sono state messe a dura prova da un forte vento di ponente. Ad
ottobre sarebbero dovuti essere presenti ben 25 equipaggi ma la concomitanza con altre regate in Francia e
a Sabaudia ha fatto sì che al via fossero solo 10 equipaggi. Il primo equipaggio giunto a Montecarlo è stato
quello dello Yacht Club di Genova che ha coperto il percorso in 3 ore nette, aggiudicandosi il successo
assoluto e nella categoria Senior; al secondo posto il Cus Trieste in 3h05', primo tra gli Universitari, e terzo il
Barcelona Club de Rem in 3h11', vincitore del Master Open. A seguire Sanremo 3 (3h13'), Sanremo 5
(3h21'30", primo tra i Master Over 50), Sanremo 4 (3h23'), Corgeno (3h25'), l'equipaggio misto di Sanremo 2
(3h30'30") e la barca tutta femminile di Sanremo 1 (3h36'50"); il Menton ha trovato rifugio appena passato il
confine. Il Comitato organizzatore sta già pensando alla decima edizione, con collocazione in altro periodo
dell'anno.
12/12/2012 73Pag. La Stampa - Imperia(diffusione:309253, tiratura:418328)
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RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 12/12/2012 31
Il risparmio sulla salute fa bene allo Stato ma noi pagheremo di più Disavanzo ai minimi: 1,8 miliardi su 112,9 di spesa totale. E nel 2014 aumenteranno i ticket o scatterà ilcontributo extra per i più abbienti INTERVENTO DEL COLLE Napolitano: regole severe, i ricchi diano inragione del reddito Francesca Angeli Roma Curarsi costerà di più. La logica del contenimento della spesa ha una strada obbligata: le spese a
carico del cittadino aumenteranno, inevitabilmente. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, interviene alla
presentazione della Relazione sullo stato sanitario del paese e, dopo aver lodato il Sistema sanitario
nazionale (Ssn), avverte che sono diventati inderogabili interventi selettivi di contenimento della spesa. Non
solo. Il presidente della Repubblica ritiene indispensabile chiedere uno sforzo «ai cittadini che sono in
condizioni di dare maggiori contributi in ragione della loro capacità effettiva di reddito». Napolitano invoca
pure «controlli più oculati e regole più severe» per il privato convenzionato. Insomma i ricchi, o meglio i meno
poveri, dovranno pagare di più. Un'ipotesi, quella di una forma di franchigia calcolata in base al reddito, che il
ministro della Salute, Renato Balduzzi, stava già studiando. Se non si interverrà in questo senso sarà
inevitabile un pesante aumento del ticket previsto per il gennaio 2014 mentre è già aumentata la spesa a
carico del cittadino per i farmaci, più 36,5 per cento. Un quadro nero che Balduzzi cerca di sfumare. Non ci
saranno tagli ma una ristrutturazione, assicura il ministro che parla di «allarmismo eccessivo» sulla riforma
degli ospedali. L'accelerazione della crisi di governo ha messo in dubbio la chiusura di molti provvedimenti in
itinere. Balduzzi però promette che cercherà di affrontare i nodi da sciogliere: la revisione dei Livelli essenziali
di assistenza e il Patto per la Salute. Nella Relazione tutti i numeri della sanità italiana che rivelano un
sistema imponente che necessita sicuramente di una modernizzazione per rispondere ai nuovi bisogni della
salute: l'allungamento della vita, la cronicizzazione delle malattie, le nuove emergenze legate agli stili di vita.
Nel 2011 la spesa pubblica per la salute degli italiani ammonta a 112,889 miliardi di euro, 1.862 euro pro
capite con un disavanzo di soli 1,779 miliardi. Si tratta della migliore performance di gestione degli ultimi anni
dovuta all'attuazione dei piani di rientro. Il Ssn ha gestito 10 milioni di ricoveri ospedalieri, 770 milioni di
prestazioni di specialistica ambulatoriale e di laboratorio di analisi. Oltre un miliardo le confezioni di farmaci di
classe A distribuite. La spesa farmaceutica diminuisce anche se il consumo aumenta. La spesa pro capite va
dai 193,20 euro della Sicilia ai 111,60 di Bolzano. Balduzzi sottolinea come sia sempre più importante porre
attenzione agli stili di vita. La prima causa di mortalità restano le malattie del sistema cardiocircolatorio che
nel 2009 hanno provocato 224.830 decessi, pari al 38,2%. La seconda è rappresentata dai tumori 174.678
(29,7%). Ancora migliaia morti connesse al fumo: 70.000/83.000 all'anno. Lontano il traguardo di vedere
sconfitta la nicotina. Il 92% degli adolescenti tra 13 e 15 anni dichiara di aver tranquillamente comprato
sigarette nonostante il divieto a 16 anni. Salute a rischio per chi non controlla il peso. Nel 2010 il 32% degli
adulti è risultato sovrappeso, l'11% obeso. Un problema che come in tutti i paesi più avanzati ora interessa
anche i bambini: uno su tre è sovrappeso o addirittura obeso. Attenzione particolare è stata rivolta alla
mortalità nei Sin, ovvero siti a rischio inquinamento (da Taranto a Porto Marghera). Dal 95 al 2002 sono stati
registrati 1.200 decessi in più all'anno legati al rischio ambientale e quasi tutti nel centro-sud. il Giornale
Le emergenze Sono 8.600.000 le persone a rischio alcolismo. Di queste, 1.300.000 (dei quali 39.000
minorenni) hanno tra 11 e 25 anni. Per quanto riguarda il gioco d'azzardo, 700mila sono a rischio, 300mila i
patologici L'11,6% dei bambini è obeso, mentre il 22,9 è decisamente in sovrappeso. In pratica, un bambino
su tre pesa più del dovuto. Alla Calabria va senza dubbio la maglia nera con il 49% di bambini obesi I medici
sono sempre meno, perché i pensionati saranno sostituiti solo in parte, ma la professione è sempre più in
rosa, con oltre il 60% di donne tra le nuove leve. Gli iscritti agli Ordini sono 376mila Le spese farmaceutiche
sono state di 9.370 milioni di euro nei primi nove mesi del 2011 contro i 9.726 del 2010. Però il cittadino ha
speso il 36,5% in più: 974 milioni di euro, cifra destinata ad aumentare Alcol e gioco d'azzardo Obesità
12/12/2012 18Pag. Il Giornale - Ed. nazionale(diffusione:192677, tiratura:292798)
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RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 12/12/2012 32
infantile Medici «in estinzione» Spesa famaceutica
QUANTO CI COSTANO I POSTI LETTO Le regioni commissariate La spesa sanitaria pubblica PDR = piano
di rientro Disavanzo 2010 dal 28/02/07 159,3 €/mln dal 13/07/07 -72,2 €/mln CAMPANIA dal 31/07/07 282,4
€/mln dal 29/11/10 0,6 €/mln PIEMONTE dal 27/03/07 -27,1 €/mln MOLISE dal 29/11/10 2,7 €/mln PUGLIA
dal 17/12/09 -13,7 €/mln CALABRIA dal 6/3/07 51,6 €/mln ABRUZZO 5
I posti letto negli ospedali italiani
Posti letto dei reparti ospedalieri attivi a inizio anno Strutture di ricovero pubbliche ed equiparate e case di
cura private accreditate Distribuzione per acuti/non acuti (Anno 2011, dati provvisori)
1.862 euro
Disavanzo
1,779 Risorse destinate al Ssn pro-capite 112,889 mld +1,4% rispetto al 2010 mld 110,469 miliardi per
Regioni e Province 0,641 miliardi per servizi dello Stato Friuli V. G. Trento Veneto Piemonte Liguria
Lombardia E. Romagna Marche Abruzzo Umbria Lazio Toscana Basilicata Puglia Calabria Sicilia Sardegna
Molise Campania 4.971 396 1.762 661 Bolzano 1.784 305 16.406 2.787 4.565 14.125 785 6.042 8.582
33.845 5.440 835 4.363 755 1.229 12.629 322 2.836 366 6.275 1.673 15.460 941 6.595 4.900 19.305 1.703
17.670 1.801 370 13.155 1.745 1.201 302 Valle d'Aosta 445 88 3.942 16.626 Totale posti letto per non acuti
Totale posti letto per acuti
12/12/2012 18Pag. Il Giornale - Ed. nazionale(diffusione:192677, tiratura:292798)
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RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 12/12/2012 33
PROFESSIONI Sviluppo per il Paese PROFESSIONI Sviluppo per il Paese Oggi, alle 9.45, l'auditorium della Casa dello studente di Pordenone
ospiterà il primo convegno regionale, dopo la riforma delle professioni. Partecipano all'evento Marina
Calderone, presidente nazionale del Cup, e altri esponenti del mondo professionale nazionale e locale.
Finalità del convegno è evidenziare le utilità che le professioni hanno per favorire lo sviluppo del Paese.
12/12/2012 8Pag. Il Gazzettino - Pordenone(diffusione:86966, tiratura:114104)
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RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 12/12/2012 34
Si erano rivolti alla magistratura amministrativa i consigli nazionali di avvocati e agrotecnici La riforma degli ordini va avanti Niente sospensiva. Il Tar Lazio esaminerà il tutto nel 2013 Nessuna sospensiva per la riforma delle professioni (137/12). Almeno per ora. Il Tar del Lazio, fa sapere
infatti il collegio nazionale degli agrotecnici, nella giornata di ieri ha deciso di non discutere la richiesta di
sospensiva avanzata dagli stessi agrotecnici per il dpr di riforma delle professioni, ma di rinviare direttamente
la discussione a un merito-breve, al 3 luglio 2013, giorno in cui si avrà la sentenza definitiva. Insieme agli
avvocati, gli agrotecnici sono stati l'unica categoria professionale «a reagire», si legge nel comunicato
stampa, «contro l'ingerenza ministeriale negli atti regolamentari che la legge riserva ai consigli degli ordini
professionali, una ingerenza che si sostanza con il potere auto-attribuitosi dal ministro della giustizia di
emanare «pareri vincolanti e/o obbligatori» sugli atti dei Consigli nazionali relativi ai Regolamenti sulla
formazione permanente e a quelli sul tirocinio in convenzione». Già durante l'iter del provvedimento,
ricordano gli agrotecnici, il Consiglio di stato aveva evidenziato come questi pareri vincolanti non fossero
previsti dalla legge autorizzante e dunque come il governo dovesse rinunciare all'idea di introdurli; «un invito
purtroppo rimasto inascoltato». Senza considerare che per quanto riguarda il tirocinio, poi, «il nuovo dpr
contiene norme che, per l'Albo degli agrotecnici sono più arretrate di quelle del dpr n. 328/2001 e soprattutto
risultano completamente scoordinate rispetto alle precedenti norme». Ma la giornata di ieri ha riservato
un'altra sorpresa in materia di professioni. Perché contro questo ricorso e in «soccorso» del governo, si è
schierato l'Ordine nazionale degli architetti, costituito a favore del provvedimento. Era stato lo stesso
presidente di categoria Leopoldo Freyrie ad annunciare l'intenzione di disporsi a fianco del governo contro
l'iniziativa legale. In una lettera inviata al ministro della giustizia, Paola Severino, il presidente del Consiglio
nazionale infatti aveva sottolineato che «avendo notizia dell'impugnativa del dpr 137/2012 che è stata
proposta dal Consiglio nazionale degli agrotecnici con ricorso depositato al Tar Lazio nella giornata del 13
novembre, la informo della nostra volontà di ricorrere ad adiuvandum, nel merito ma anche avverso l'istanza
cautelare presentata dagli agrotecnici». Gli architetti italiani, infatti, continua il testo, considerano «l'iniziativa
sbagliata nella sostanza e nel metodo: nella sostanza perché il dpr di riforma delle professioni è un testo
equilibrato e utile, che ha tenuto conto delle realtà professionali italiane, nella forma, perché l'Italia ha bisogno
di riforme profonde sempre impedite, nell'ultimo ventennio, dalla logica dell'interesse particolare che vince sul
generale».© Riproduzione riservata
12/12/2012 24Pag. ItaliaOggi(diffusione:88538, tiratura:156000)
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RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 12/12/2012 35
brevi Elezioni dei commercialisti al centro anche dell'attenzione parlamentare. Il deputato Alessandro Pagano (Pdl)
in un'interrogazione a risposta scritta dello scorso 7 dicembre chiede se il ministro della giustizia sia a
conoscenza del perché a tutt'oggi, nonostante siano passati quasi due mesi dalla data delle elezioni, la
commissione elettorale istituita presso il Ministero della giustizia e presieduta da un suo funzionario, non ha
ancora proclamato ufficialmente i vincitori della competizione elettorale. Pagano chiede alla Severino «quali
siano le ragioni del mancato riavvio dei lavori della commissione elettorale e se non ritenga opportuno sanare
la grave situazione determinata da incomprensibili ritardi». «Sui revisori degli enti locali servono
urgentemente correttivi del legislatore e ravvedimenti del ministero dell'interno». A chiederlo è l'Unione
nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili che sostiene come «i gravi e inaccettabili disagi
vissuti in questi giorni dai liberi professionisti che svolgono, o intendono svolgere, la funzione di revisore negli
enti locali sono figli di una disciplina che, pur partendo da finalità lodevoli, è stata rovinata da scelte sbagliate
da parte del legislatore prima e vere e proprie forzature da parte del Ministero dell'interno poi». Sbagliata
quindi, per i giovani dottori, non soltanto la gestione della disciplina transitoria per la prima istituzione del
registro fino al 28 febbraio 2013, ma anche molti punti della disciplina a regime. Si terrà oggi all'Hotel La
Bussola di Novara (ore 14,30, via Boggiani 54) il convegno «La riforma pensionistica della Cassa ragionieri»,
organizzato dalla Cassa nazionale di previdenza dei ragionieri e dagli Ordini dei dottori commercialisti e degli
esperti contabili di Novara e Verbania. Al dibattito interverranno Paolo Saltarelli, presidente Cnpr, e Renzo
Ramoni, delegato Cnpr per le Province di Novara e Verbania. «Il nostro fondo di previdenza ha varato una
riforma previdenziale storica per il suo genere, che sostanzialmente tende a realizzare tre obiettivi
nell'interesse di tutti gli iscritti», dichiara Saltarelli. Si terrà domani alle ore 15,00, presso la sala Capranichetta
dell'Hotel Nazionale a piazza di Montecitorio 131, a Roma, la tavola rotonda dal titolo «Il futuro della
mediazione in Italia: un protocollo a garanzia della qualità per la professione di mediatore civile- azioni e
prospettive alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale», promossa da Umi - Unione mediatori
italiani esperti di Adr. Alla tavola rotonda, sono stati invitati a partecipare, tra gli altri, il ministro della giustizia
Paola Severino e il Sottosegretario alla giustizia Salvatore Mazzamuto. Le Professioni per lo sviluppo. Lo
sviluppo delle professioni. È il titolo del convegno che si terrà oggi a Pordenone all'Auditorium Casa dello
Studente «A. Zanussi» (via Concordia 7). All'evento parteciperà Marina Calderone, presidente nazionale del
Cup, e altri esponenti del mondo ordinistico nazionale e locale. Il principale tema del convegno è quello di
evidenziare l'utilità che le professioni hanno per favorire lo sviluppo del nostro Paese.
12/12/2012 30Pag. ItaliaOggi(diffusione:88538, tiratura:156000)
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RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 12/12/2012 36
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO DEL «QUINTO ENNIO» Liceali alla sfida del mercato a caccia di nuove opportunità A giugno i ragazzi si trasformeranno in guide turistiche l GALLIPOLI. Il «mercato» potenziale è filo conduttore d'un progetto di formazione destinato agli allievi del
corso di studi «classici» del liceo Quinto Ennio, le cui finalità saranno illustrate oggi, alle ore 17, nell'aula
magna della scuola. Il Liceo classico partecipa alla costituzione di un Its-Istituto tecnico superiore, sorta di
canale formativo che, in sinergia con altre istituzioni e ordini professionali, ha lo scopo di preparare specialisti
nelle aree strategiche per lo sviluppo economico e la competitività. Nel caso di Gallipoli, il percorso didattico è
attento alla cultura d'impresa e al marketing territoriale e i liceali potranno pertanto integrare il corso di studi -
dal bagaglio culturale alla conoscenza della storia dell'arte, dalla capacità espositiva a tutto ciò che può
facilitare la comunicazione - mediante incontri con esperti, commercialisti (d'intesa con l'O rd i n e di Lecce) e
docenti universitari. All'incontro odierno, oltre alla dirigente scolastica Antonella Manca , alla docente
Gabriella C a s ave c ch i a , responsabile del progetto, e al sindaco Fr ancesco Er rico , parteciperanno l'a s
s e s s o re provinciale al turismo Fr ancesco Pa c e l l a , l'esperta di marketing Alessandra Bray , la
responsabile dei servizi culturali del Comune Paola Renna e il docente di marketing alla Libera università
mediterranea Roberto De Donno . Peculiare del progetto è lo stage conclusivo: a giugno, il Comune potrà
disporre, a costo zero, di allievi che fungeranno da guide presso le molteplici strutture civiche, museali e
culturali in genere. [g.a.]
12/12/2012 15Pag. La Gazzetta Del Mezzogiorno - Lecce(diffusione:48275, tiratura:63756)
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RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 12/12/2012 37
Conciliazione tra lavoro e vita familiare dei camici bianchi: indagine della Federazione degli Ordini del Veneto L'equilibrismo dei medici veneti Al lavoro più ore del previsto - Le donne resistono ma preferirebbero orari più flessibili A PAG. 24 INTRAMOENIA. Con le nuove tariffe 50% in più sui pazienti, Irap compresa A PAG. 25 FISCO.
Detrazioni e gestione dei regali di Natale a clienti, fornitori e collaboratori A PAG. 27 CORTE DI GIUSTIZIA
UE. Infermieri a domicilio: le regole per l'esenzione Iva La maggioranza dei medici veneti è soddisfatta della
conciliazione tra lavoro e vita familiare. Un equilibrismo che però richiede sacrifici e impatta sulla vita sociale
e familiare, soprattutto per le donne. Che chiedono più degli uomini interventi correttivi, a partire da orari più
flessibili. Offre molti spunti di riflessione il quadro che emerge dall'indagine "La qualità della vita professionale
dei medici veneti", realizzata dal Dipartimento di scienze statistiche dell'Università di Padova in
collaborazione con il comitato pari opportunità interaziendale di Padova e la Federazione regionale degli
Ordini del Veneto. Ai medici e odontoiatri iscritti è stato inviato un questionario per sondare la situazione
professionale e personale: hanno risposto in 1.444, il 45,4% dei quali sono donne. Sono proprio le dottoresse
le nuove leve della medicina: prevalgono nettamente sia tra gli specializzandi sia tra i neospecializzati.
Soltanto il 32,2% ha più di 50 anni e, anche per questo ma non solo, ben il 45,7% non ha figli (rispetto al 35%
dei colleghi uomini). Antonella Agnello, componente del Consiglio Omceo di Padova, legge i dati in modo
preciso: «Le donne rinunciano ad avere figli per la carriera. Gli uomini nella stessa situazione di sicurezza
economica sono più incoraggiati a essere padri». La ricerca conferma inoltre la minore presenza femminile
nelle specialità roccaforte degli uomini (la chirurgia e l'odontoiatria) e la minore presenza di donne al vertice:
è direttore di dipartimento o struttura complessa il 4,8% degli uomini contro il 2,2% delle donne; guida una
struttura semplice l'8,2% degli uomini e il 6,7% delle donne. C'è completa parità, di contro, nelle ore lavorate
(più di nove al giorno) e nel tempo dedicato a sé, alle attività sociali e al riposo. Ma le dottoresse dedicano 43
minuti in più alla famiglia (4,6 ore contro le 3,9 degli uomini). Scavando nelle occupazioni in casa, riemerge il
modello tradizionale: la metà delle donne afferma che in casa si occupa di cucina e di spesa, contro
rispettivamente il 9,3% e il 12,7% dei colleghi. Un altro buon 29,1%, contro un misero 4,2% degli uomini, fa
anche le pulizie ("appaltate" comunque alle collaboratrici domestiche nel 53,2% dei casi). I medici tra le pareti
domestiche pensano soprattutto al pagamento di bollette e assicurazioni e alle piccole riparazioni,
condividendo però con le compagne l'amministrazione di redditi e risparmi e gli acquisti importanti. Va da sé
che sono più le donne a percepire l'impatto del lavoro sulla vita familiare e viceversa: la famiglia incide
sull'efficacia professionale una volta e mezzo in più per loro, anche se la larga maggioranza non avverte
l'interferenza. Sono in effetti poche (26,9%), quasi quanto gli uomini (22,6%), le donne secondo cui il lavoro
non permette la conciliazione con la vita familiare. Aumentano invece al 41,8% (contro il 33,4% dei colleghi)
le insoddisfatte del livello raggiunto nella carriera. E oltre la metà, a fronte di quote che non vanno oltre il 46%
negli uomini, riconosce che il lavoro stanca tanto da dare difficoltà con la vita personale, familiare e sociale.
Non a caso, quando si chiede di suggerire quali fattori potrebbero aiutare a conciliare lavoro e vita privata, le
donne sono più decise degli uomini. L'83% indica orari di lavoro più flessibili, il 59,4% la vicinanza al luogo di
lavoro, il 56% più informazioni sulle leggi in materia, il 51,5% il part time. L'indagine ha indagato anche i
paradigmi professionali, rivelando che donne e uomini hanno la stessa immagine del lavoro medico:
riconoscono come fattori determinanti la competenza, corroborata da esperienza e formazione; basano il
rapporto con gli infermieri sulla correttezza e la divisione dei ruoli; individuano l'ascolto del paziente e la
necessità di «trovare parole per comunicare» come priorità nella relazione con i malati. M.Per. ©
RIPRODUZIONE RISERVATA Rapporto tra vita familiare e lavoro (%) Maschi Femmine Il lavoro incide sulla
vita famigliare 38,7 51,1 La vita famigliare incide sul lavoro 31,4 53,3 La mia vita privata interferisce con la
qualità del lavoro 16,7 24,9 Fattori che potrebbero aiutare a conciliare (%) Fattori Maschi Femmine Maggiore
vicinanza al luogo di lavoro 48,7 59,4 Orari di lavoro più flessibili 71,3 83,0 Migliori rapporti con i colleghi 38,3
50,0 Maggiori informazioni sulle leggi vigenti in favore della conciliazione 28,7 56,0 Lavorare part-time 16,5
11/12/2012 22Pag. Il Sole 24 Ore Sanita'(tiratura:40000)
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RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 12/12/2012 38
51,5 Maggiori possibilità di lavorare a casa 28,2 37,9 Fattori che determinano la carriera del medico (%)
Maschi Femmine Competenza 33,5 32,6 Esperienza lavorativa 28,5 24,2 Esperienza all'estero 6,1 5,9
Pubblicazioni 10,1 9,0 Percorsi formativi oltre la specialità 11,3 15,7 Riconoscimenti ottenuti 4,8 6,7
Inserimento in gruppi di lavoro coerenti con le best practice 5,8 5,9 Totale 100,0 100,0
11/12/2012 22Pag. Il Sole 24 Ore Sanita'(tiratura:40000)
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RIFORMA DELLE PROFESSIONI - Rassegna Stampa 12/12/2012 39
La carta limita la crisi dell'elettrodomestico A Fabriano i disoccupati sfiorano il 20% ma Miliani-Fedrigoni assume Ilaria Vesentini
Il timore è che non basteranno gli 81 milioni di euro straordinari che Governo e Regione Marche hanno
messo in campo per superare la crisi dell'ex Antonio Merloni e ridisegnare il profilo industriale di Fabriano.
Perché oggi di Pietro Miliani che trasformano una bottega artigiana in un colosso mondiale della carta, di
Ermanno Casoli che rendono seriale la produzione di cappe o di fratelli Merloni che piegano la meccanica
alle esigenze domestiche non se ne vedono molti in giro. Oggi sono i dati sempre più allarmanti del mercato
del lavoro a tenere banco in questa vallata anconetana dove i metalmezzadri hanno sperimentato anzi tempo
la soft economy e il distretto industriale leggero è assurto a caso di studio: il tasso di disoccupazione è ormai
il doppio di quello nazionale e sfiora il 20%, senza considerare mobilità e cassa integrazione, istogrammi in
continua ascesa. L'ultima elaborazione Ires-Cgil parla di un aumento tendenziale del 29% delle ore di Cig
nella meccanica dorica nei primi dieci mesi 2012 e di un exploit del 34,2% delle domande di disoccupazione e
mobilità (3.500 in tutto) presentate alla sede Inps di Fabriano tra gennaio e settembre.
In un quadro in cui l'export del distretto del bianco resta affossato quasi 50 punti sotto i livelli pre-crisi, con
una produzione dimezzata nell'ultimo lustro e previsioni di vendite in ulteriore calo (secondo il centro studi
Confindustria Marche), la tenuta del settore cartario non solo limita l'emorragia occupazionale, ma diventa
una speranza a cui aggrapparsi, visto che Fabriano è stata per secoli capitale e sinonimo della fabbricazione
di carta in Occidente. «Anche il nostro comparto è alle prese con un calo di domanda in tutta Europa per la
crisi dei consumi e la digitalizzazione di documenti, situazione che desta preoccupazione. Il nostro gruppo per
fortuna è in netta controtendenza, perché abbiamo sempre investito molto non solo in tecnologia e R&S ma
anche in strutture commerciali dirette in giro per il mondo», afferma Claudio Alfonsi, ad del gruppo veneto
Fedrigoni, che da dieci anni ha sostituito la mano pubblica nel controllo delle storiche cartiere Miliani
Fabriano, investendo nel territorio marchigiano circa 300 milioni di euro tra sviluppo tecnologico e riduzione
dei costi energetici e creando un'oasi di pax sindacale nel distretto. «Siamo circa 640 nei quattro siti del
gruppo tra Ancona e Macerata - spiega Pierluigi Berionni della Rsu Cgil - e attorno alla cartiera orbita un
nucleo di giovani che via via viene assunto: una trentina di contratti a termine sono già stati trasformati in
tempo indeterminato, altri 15 saranno formalizzati a breve e anche l'apprendistato in azienda è già di fatto un
contratto definitivo».
Piccoli numeri che fanno notizia di fronte alla crisi occupazionale nel cuore industriale delle Marche. «L'opera
di miglioramento è ancora in corso - aggiunge Alfonsi - ma i risultati fin qui ottenuti pongono Fedrigoni ai
vertici mondiali nelle carte per disegno, ufficio, banconote e siamo leader in Italia nello scolastico. A trainare
la crescita è il mercato estero, passato in dieci anni da 170 a 500 milioni di fatturato a livello di gruppo,
mentre in Italia siamo rimasti assestati sui 320 milioni. Il segmento delle carte per banconote, localizzato qui
nelle Marche, è sintomatico di questo sviluppo: in dieci anni la produzione è passata da 800 a 8mila
tonnellate, fornendo non più solo la Banca d'Italia ma banche centrali di tutto il mondo. E abbiamo iniziato da
poco la fornitura della nuova serie dell'euro, con ulteriori investimenti».
Nulla a che vedere con i vicini di fabbrica dell'elettrodomestico: 1.500 lavoratori della fallita Antonio Merloni
ancora in Cig straordinaria, «procedure aperte in Elica e Best, la Faber reduce da un drastico sfoltimento di
asset e incertezze nella galassia Indesit, con fornitori al lastrico e il sito di Melano assai sovradimensionato».
È questo il bollettino di guerra del segretario Fiom Fabrizio Bassotti, che torna a chiedere l'apertura di un
tavolo a Roma sul futuro di quella che era la seconda industria manifatturiera nazionale. «L'elettrodomestico
è stato un volàno formidabile dell'economia ma ha atrofizzato il cervello dei terzisti, monosettoriali e
concentrati sulla quantità», è la lettura della realtà fabrianese di Giuseppe Casali, numero uno di
12/12/2012 54Pag. Il Sole 24 Ore(diffusione:334076, tiratura:405061)
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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 12/12/2012 41
Confindustria Ancona e ad del gruppo Pigini, sinonimo da quasi mezzo secolo di tenuta occupazionale e di
innovazione nel settore della carta stampata (e di cartoni animati, nel suo grembo è nata Rainbow con il
successo planetario delle Winx), alla stessa latitudine del polo del bianco, ma sul mare tra Loreto e Recanati.
Un piccolo impero nato attorno all'azienda grafica Tecnostampa (leader nel Centro-Sud Italia e nelle stampe
d'arte), con 500 addetti e 160 milioni di fatturato, creato dal sacerdote don Lamberto Pigini per dare risposta
nel dopoguerra ai problemi di disoccupazione nei campi e nel cluster delle fisarmoniche di Castelfidardo con
l'obiettivo, tuttora perseguito, di reinvestire tutto in azienda per garantire lavoro. Pigini group («il polo grafico
più versatile del Paese», assicura l'ad), è stato il primo in Italia a stampare in rotativa i giornali, con la
controllata Rotopress International, dove anche quest'anno si è puntato un milione e mezzo per potenziare
velocità e controllo elettronico dei macchinari. L'anno scorso 13 milioni sono confluiti in una nuova fabbrica a
Foligno (80 addetti in più) e altri 2,5 milioni in un nuovo impianto in Tecnostampa, unico stampatore per Fmr-
Art'è. «Ma il futuro è nel digitale e ci stiamo attrezzando», conclude Casali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
3.500 Domande di mobilità nel Fabrianese
Nei primi nove mesi del 2012 il numero
delle richieste di mobilità e disoccupazione
è aumentato su base annua del 34,2%
a conferma delle crescenti difficoltà
delle imprese meccaniche del «bianco»
Foto: Industria cartaria. Dal 21 marzo 2002 Le Cartiere Miliani Fabriano S.p.A. sono parte del Gruppo
Fedrigoni. Nell'immagine uno dei macchinari utilizzati
12/12/2012 54Pag. Il Sole 24 Ore(diffusione:334076, tiratura:405061)
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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 12/12/2012 42
I SERVIZI ON LINE Sempre meno pazienti trasferiti da altri ospedali a Treviso Il teleconsulto taglia 128 traslochi TREVISO - Non solo prenotazioni, pagamenti e referti. Al Cà Foncello viaggiano in internet pure le visite.
L'azienda sanitaria ha sviluppato un sistema di telemedicina che consente ai dottori dei reparti più
specialistici, a partire da neurochirurgia e neurologia, di essere costantemente in contatto video con tutti gli
altri ospedali della Marca. Un sistema che da gennaio a settembre ha permesso ben 160 teleconsulti tra
equipe mediche, anche durante le operazioni chirurgiche. In particolare per valutare il trattamento di pazienti
colpiti da ictus ischemico. Comodo per i dottori? Si. Ma non solo. I confronti via internet, infatti, in 128 casi,
cioè circa l'80% del totale, hanno evitato il trasporto del malato nel centro specialistico di Treviso. E poi ci
sono tutti gli altri servizi online dedicati direttamente agli utenti. DIGITALIZZAZIONE - Lo sbarco dell'Usl 9 sul
web parte da qui. Ormai la macchina è rodata. Tanto che il 97% dei medici ha già ricevuto il certificato di
firma digitale. Praticamente tutti. Questo permette la compilazione ogni anno di 700 mila referti per esterni e
di un milione di referti per interni firmati digitalmente. SPORTELLO VIRTUALE - Permette, attraverso il sito, di
prenotare visite e scaricare referti. Da un paio di mesi è stato completato con l'aggiunta della possibilità di
pagare il ticket online. Va a gonfie vele: ogni giorno ci sono 600 accessi al Cup online, dove è possibile anche
osservare lo sviluppo delle liste d'attesa, il 25% dei referti è scaricato fuori dall'orario di lavoro e l'applicazione
per smartphone conta già 3.700 download. OSPEDALE SENZA CARTA - Il progetto che punta a digitalizzare
tutti i documenti che accompagnano l'intero processo di cura del paziente. Nonostante sia in fase di sviluppo
consente già di gestire il 18% dei ricoveri in ospedale solo attraverso supporti informatici. Più in generale i
numeri dicono che già il 95% dei verbali del pronto soccorso e l'82% delle lettere di dimissioni sono firmati
digitalmente. RICETTA ELETTRONICA - Dopo le polemiche si avvicina il traguardo. Il 91% dei medici di base
convenzionati inviano ricette elettroniche. Tanto che il cervellone dell'Usl 9 ne passa in rassegna oltre 10 mila
al giorno. FASCICOLO ELETTRONICO - L'ultima frontiera. Il fascicolo permetterà agli utenti di tenere sotto
controllo attraverso il web tutto, ma proprio tutto, ciò che li riguarda a livello sanitario. Per ora pare ancora
distante, ma la rincorsa è già partita. Ad oggi sono 13,4 milioni i documenti dell'azienda sanitaria archiviati su
supporti informatici. E ogni giorno se ne aggiungono altri 12 mila. M. F.
12/12/2012 8Pag. Il Gazzettino - Treviso(diffusione:86966, tiratura:114104)
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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 12/12/2012 43
Tutti i dati della città in un click Online il database del Comune Il Comune mette online tutto il suo patrimonio di dati sulla città. La volontà è di condividere la miniera di
informazioni raccolta ora per ora dall'amministrazione. Si tratta di un servizio internet gratuito e da costruire
via via grazie all'aiuto di tutta la comunità, come recita la filosofia «wiki» (quella di wikipedia, l'enciclopedia
online scritta dagli utenti). Per accedere al portale basta andare sul sito dati.venezia.it, portale realizzato da
Venise, il cuore digitale del Comune di Venezia, che ha realizzato il portale partendo da un software gratuito
messo a disposizione dalla Regione. Venezia è al momento l'unico Comune veneto ad aver chiesto il
programma per mettere «in libertà» i suoi dati. Da oggi, consultando il portale, i cittadini potranno conoscere
in tempo reale le statistiche che riguardano la popolazione: quanti residenti ci sono in una determinata zona
del territorio comunale, di che nazionalità sono, se ci sono più donne o bambini, e via dicendo. Come si
diceva, il sistema è però in continua evoluzione. Ai cittadini basterà suggerire, sempre online, altri argomenti
e questi potrebbero tramutarsi in banche dati da consultare in maniera aperta e trasparente. Se la partenza è
data dalla condivisione della banca dati demografica, l'arrivo del progetto dovrebbe consistere nella
condivisione di tutti i dati raccolti dagli uffici comunali, come ad esempio quelli riguardanti mobilità, turismo,
urbanistica e attività economiche. «Wiki vuol dire partecipazione», spiega Gianfranco Bettin, assessore
comunale all'Informatizzazione e Cittadinanza digitale. «Anche la pubblica amministrazione - continua - dovrà
abituarsi a non considerare la messa online dei dati un lavoro in più da fare, ma un'attività che invece
appartiene al lavoro quotidiano. La potenzialità dello strumento è nel lavorate tutti assieme, amministrazione
e comunità. Ora toccherà alla cittadinanza chiederci i dati di cui sente la necessità». Il prossimo passo,
promettono i programmatori, consisterà nel caricare sul sito la banca dati ambientale che forma l'Atlante della
Laguna, lo strumento che permette di scattare una fotografia sempre aggiornata sullo stato di saluta della
laguna di Venezia e dei suoi dintorni. (M.Dor) © riproduzione riservata
12/12/2012 15Pag. Il Gazzettino - Venezia(diffusione:86966, tiratura:114104)
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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 12/12/2012 44
Informazioni dal Comune con «un clic» POLICORO l P O L I C O R O. www.polico ro.gov.it è il sito istituzionale del Comune di Policoro. «Basterà un clic -
annuncia con un comunicato stampa l'a s s e s s o re al Turismo, sport, spettacolo e comunicazione,
Massimilia no Padula - per avere tutto a portata di mano: dai provvedimenti istituzionali ai numeri utili, dalla
modulistica ai regolamenti comunali, dagli eventi ed appuntamenti, alle notizie a carattere sociale e culturale
della Città. Policoro si dota del suo sito istituzionale, ed avrà al suo interno tutto quanto potrà servire per
agevolare l'orientamento del cittadino verso i servizi erogati. Rappresenta il primo dei passi fondamentali
verso la digitalizzazione che questa Amministrazione si prefigge di portare a compimento». In poche
settimane, assicura Padula, il sito sarà a pieno regime e sarà ufficialmente presentato alla stampa. [n.buc.]
12/12/2012 12Pag. La Gazzetta Del Mezzogiorno - Basilicata(diffusione:48275, tiratura:63756)
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 12/12/2012 45
E-HEALTH Agenda digitale: ecco la nuova tabella di marcia Arrivano le nuove regole anche per l'Agenda digitale sanitaria. Il decreto sviluppo dà il via alla ricetta digitale,
prevedendo che le Regioni sostituiscano gradualmente le ricette cartacee per almeno il 60% nel 2013, l'80%
nel 2014, il 90% nel 2015. Estesa la spendibilità delle prescrizioni di farmaceutica a tutto il territorio nazionale
(ora limitata alla Regione). Infine si prevede di integrare il sistema di controllo dei farmaci basato sulle fustelle
cartacce con sistemi di tipo informatico. Anche le Asl potranno implementare la conservazione delle cartelle
cliniche solo in formato digitale. Sul fascicolo sanitario elettronico - previsto nel decreto - si parte dalle
soluzioni di Fse già realizzate o in fase di realizzazione in gran parte delle Regioni. Le infrastrutture sono in
larga parte già disponibili nell'ambito del sistema pubblico di connettività e la nuova legge consente di
utilizzare i dati disponibili nel Fse anche per scopi di studio e ricerca scientifica in campo medico, biomedico
ed epidemiologico, e di impiegare le informazioni per la programmazione, gestione, controllo e valutazione
dell'assistenza sanitaria. A coordinare i progetti e a garantirne l'interoperabilità regionale sarà il ministero
della Salute, in collaborazione con il Dipartimento per la digitalizzazione e l'innovazione nella pubblica
amministrazione. Altra previsione del decreto è l'istituzione, a livello nazionale e regionale, delle sorveglianze
e dei registri di tumori e di patologia di rilevante interesse sanitario, di trattamenti costituiti da trapianti di
cellule e tessuti e trattamenti a base di medicinali per terapie avanzate o prodotti di ingegneria tessutale e di
impianti protesici. Il decreto sviluppo «completa e rafforza», infine, le iniziative per assicurare un quadro
completo delle assenze nei settori pubblico e privato e un efficace sistema di controllo, prevedendo di
uniformare la procedura relativa alla trasmissione telematica delle certificazioni di malattia attualmente
utilizzata da tutti i dipendenti del settore privato e da tutti i dipendenti pubblici. Rimangono comunque esclusi
dall'obbligo, i medici appartenenti alle forze armate e ai corpi armati dello Stato nell'esercizio delle proprie
funzioni. L'emendamento introdotto prevede l'invio al lavoratore della certificazione, da parte del medico della
struttura sanitaria se il lavoratore stesso ne fa richiesta. Ed è previsto che la certificazione di malattia per
fruire dei congedi sia inoltrata anche «all'indirizzo di posta elettronica del lavoratore che ne faccia richiesta».
Le relative modalità attuative sono rimesse a un Dpcm. © RIPRODUZIONE RISERVATA
11/12/2012 4Pag. Il Sole 24 Ore Sanita'(tiratura:40000)
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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 12/12/2012 46
ISTITUTO BRUNO LEONI L'Ulss di Asolo apripista del cloud Caso esemplare alla Ulss di Asolo, vero apripista dell'e-health in Italia, dove la digitalizzazione di una grande
parte dei processi ha reso possibile contenere le spese e migliorare il servizio reso. Tra le altre cose, la
digitalizzazione dei referti ha permesso sia un più facile accesso alle informazioni cliniche da parte dei medici,
sia una riduzione dei "tempi morti" a carico dei pazienti. È il risultato dell'analisi effettuata dall'Istituto Bruno
Leoni. L'Ulss 8 ha adottato il cloud nel 2004-2005 per motivazioni di carattere strategico e non ingegneristico.
L'adozione del cloud, infatti, non richiede né investimenti propri, né una cultura digitale interna avanzata: è
quindi sufficiente per il cliente conoscere quali sono le proprie esigenze e, in base a questo, saper scegliere il
fornitore che meglio sa offrire una risposta ai propri bisogni. Dal 2006 si utilizza una private cloud per la
gestione delle cartelle cliniche che ha consentito di passare da una modalità frammentata di accesso alle
cartelle (c'erano undici archivi sparsi per il territorio), a un unico archivio centrale (con 380.000 cartelle
cliniche on line) disponibile in linea anche ai cittadini. Lo studio rileva come, per tutti i servizi messi sul cloud,
sia stato possibile eliminare i costi fissi per infrastrutture tecnologiche per focalizzare le risorse solo sulla
gestione del servizio e ai progetti. La public cloud, infine, è stata adottata fin dal 2005 per la formazione del
personale on line e dal 2010 per la conservazione sostitutiva. La digitalizzazione dei documenti sanitari, si
legge nello studio dell'Istituto Bruno Leoni, ha tre rilevanti implicazioni: la prima è rappresentata
dall'ammortamento dei costi del capitale umano e fisico nel gestire una mole crescente di dati clinici per i
quali il cloud elimina la necessità di mantenere spazio fisico per l'archiviazione. Nel caso di Asolo, si è
permesso a oltre il 90% dei cittadini di accedere ai referti on line: si sono così ridotti i tempi di attesa ed è
stato possibile diminuire il personale addetto, ma anche i costi relativi alla ricerca dei risultati degli esami o
alla duplicazione di altri già fatti. La seconda implicazione è che le infrastrutture cloud con elevate prestazioni
e grandi capacità di storage consentono di trarre informazioni da dati e documenti sanitari con applicazioni
avanzate di data analysis e knowledge management, utili a fornire maggiori conoscenze, classifiche e trend.
La terza, infine, è che le tecnologie adottate consentono l'accesso ubiquo alle informazioni da parte di
strutture sanitarie sia regionali che nazionali. Ro.M. © RIPRODUZIONE RISERVATA
11/12/2012 19Pag. Il Sole 24 Ore Sanita'(tiratura:40000)
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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ED ENTI PUBBLICI - Rassegna Stampa 12/12/2012 47
Scoperta a Monza sulla leucemia I test fra due anni Individuate le mutazioni di un gene CRISTINA BERTOLINI di CRISTINA BERTOLINI - MONZA - I RICERCATORI monzesi fanno scuola nel mondo. Il gruppo di studio
del dipartimento di Scienze della Salute dell'Università di Milano-Bicocca ha scoperto la mutazione del gene
che causa la leucemia mieloide cronica atipica (aLMC), una malattia del sangue che colpisce ogni anno
almeno 200 nuovi pazienti in Italia e per la quale non esistono terapie. COORDINATORE dello staff di ricerca
il professor Carlo Gambacorti Passerini, docente associato di Medicina interna della facoltà di Medicina e
Chirurgia dell'Università Milano-Bicocca. Lo studio è stato pubblicato in questi giorni sulla rivista Nature
Genetics e presentato ieri al congresso della Società Americana di Ematologia. Il risultato è importante, per
saperne di più su come combattere le malattie del sangue, ma per portare le competenze al letto del paziente
ci vorranno ancora almeno due o tre anni, come sottolinea il professore. La scoperta è stata realizzata proprio
a Monza, nel centro per il sequenziamento del genoma dell'Università di Milano-Bicocca, dove gli studiosi
hanno individuato le mutazioni del gene SETBP1 in circa il 25-40 per cento dei pazienti affetti da leucemia
mieloide cronica atipica. «Questo lavoro - dice Carlo Gambacorti Passerini, illustrando i risultati ottenuti - ci
ha consentito di identificare per la prima volta mutazioni ricorrenti di un gene in pazienti affetti da leucemia
mieloide cronica atipica, e rappresenta la prima mutazione specifica rilevata in questa malattia». Finora,
come spiega Rocco Piazza (altro ricercatore Bicocca, primo autore della pubblicazione), la quasi totalità delle
mutazioni identificate era concentrata su una piccolissima porzione del gene: immaginando il gene composto
da 5mila mattoncini, la mutazione si concentrava solo su 12 di essi, tutti vicini tra loro. Altre ricerche hanno
permesso di comprendere che queste mutazioni causano l'accumulo, ad alti livelli, della proteina SETBP1,
che causa il proliferare delle cellule leucemiche. «Le ripercussioni terapeutiche - conclude il professor
Gambacorti Passerini - sono possibili, ma non nell'immediato. Sappiamo che il gene mutato altera la
regolazione di una citochina nota come Transforming Growth Factor beta1 (o Tgf -beta1), per la quale sono
già disponibili inibitori specifici. Se le ricerche confermeranno il ruolo di Tgf -beta1, studi clinici potrebbero
iniziare nel giro di due tre o anni sui pazienti». Il gruppo di lavoro dell'Università di Milano-Bicocca, guidato da
Gambacorti Passerini, in passato ha contribuito agli studi che hanno portato all'impiego efficace della
molecola imatinib nella cura di una malatt ia simile, la leucemia mieloide cronica. Image:
20121212/foto/613.jpg
12/12/2012 16Pag. QN - Il Giorno - Brianza(diffusione:69063, tiratura:107480)
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UNIVERSITA - Rassegna Stampa 12/12/2012 49
Medicina, oggi il tavolo a Roma. Studenti in assemblea Salvo imprevisti dell'ultima ora si tiene stamattina il tavolo interministeriale per discutere del futuro della
facoltà di medicina di Salerno o per meglio dire della trasformazione dell'azienda ospedaliera San Giovanni di
Dio e Ruggi d'Aragona in azienda ospedaliera universitaria. Una precisazione che hanno tenuto a fare gli
stessi studenti della facoltà, riunitisi ieri mattina, in assemblea. All'assemblea, tenutasi nell'atrio della
palazzina amministrativa del San Leonardo, c'erano anche alcuni professori. Dal corpo docenti l'invito-
rimprovero agli studenti a partecipare alla protesta in maniera più compatta «altrimenti è meglio tornare in
aula a fare lezione». "La vita non è fatta solo di studio ed esami - ha detto la professoressa Tripodi - ma si
registra una mancanza di solidarietà stamattina». Polemiche quindi sul numero dei partecipanti alla protesta
che comunque gli organizzatori attestano intorno ai trecento. Federica Saraceno, studentessa del terzo anno,
spiega che una rappresentanza degli studenti stamattina sarà dinanzi alle porte del ministero dell'università
per «far sentire la nostra voce. Non siamo contro nessuno. Vogliamo solo rivendicare quelli che sono i nostri
diritti. Far capire che la questione della facoltà di medicina di Salerno è una questione di studenti e non di
primariati e strutture complesse». La delegazione degli studenti di medicina porterà con sé, a Roma, lo
striscione di dodici metri «Medicina il tempo è scaduto». «È scaduto il tempo di rimandare, ripensare, capire -
dice Nicola Virtuoso, portavoce della protesta - è un mese e mezzo che stiamo aspettando risposte». Ieri in
assemblea anche i prof Triggiani, Piscione ed il neo direttore del dipartimento della facoltà, Mario Capunzo,
hanno sottolineato quanto sia importante, in questo momento, avere delle soluzioni definitive e delle regole
condivise. Dall'assemblea degli studenti ieri è emersa la preoccupazione che con la crisi di governo non si
riuscirà ad ottenere il decreto del presidente del consiglio necessario per avviare definitivamente il processo
di trasformazione del Ruggi in azienda ospedaliera universitaria. Durante la riunione si è fatto cenno anche
alla proposta di convenzione tra il Ruggi e l'università che il direttore generale Elvira Lenzi ha presentato alla
stampa e che secondo la manager potrebbe essere la soluzione per la sottoscrizione dei contratti di quei 26
professori che ancora ne sono privi. Per molti dei partecipanti all'assemblea dei futuri camici bianchi si tratta
di una «soluzione tampone» e non di una risoluzione definitiva dei problemi esistenti. Il neo direttore del
dipartimento della facoltà di medicina, Mario Capunzo, a riguardo chiarisce che c'è stato un equivoco rispetto
alla sua disponibilità circa la convenzione. «Ho invitato - dice - il direttore Lenzi a proporre la convenzione al
rettore dell'università deputato alla firma della stessa». Capunzo ha poi spiegato che per la complessità delle
attività e dei rapporti che insistono tra università e azienda ospedaliera sarebbe opportuno un protocollo di
intesa e non una semplice convenzione. Rispetto alla riunione di stamattina tra i ministri Balduzzi e Profumo il
governatore Caldoro e il rettore Pasquino, Capunzo dice: «So che ci sono state delle riunioni in Regione
preparatorie all'incontro coi ministri. Si potranno sciogliere tutti i nodi. E poi si potrà procedere con il Dpcm
che essendo un atto amministrativo non dovrebbe essere assoggettato alla crisi di governo». si. pao. ©
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12/12/2012 1Pag. Il Mattino - Salerno(diffusione:79573, tiratura:108314)
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UNIVERSITA - Rassegna Stampa 12/12/2012 50
LETTERE All' Università niente è cambiato Riporto uno stralcio di un mio articolo scritto nel 1976 quando ero nel Consiglio d'Amministrazione dell'
Università di Genova. Ricordando che in quel periodo si erano manifestati atti violenti che erano sfociati, nell'
Università di Roma, con la dura contestazione al Segretario della Cgil Luciano Lama, mettendo così in
grande difficoltà la sinistra italiana e scavalcandola sempre più a sinistra. Scrivevo allora: "Bisogna tuttavia
tener conto che la rabbia che oggi viene espressa da questi giovani e che si rivolge anche contro i partiti della
Sinistra storica, è frutto non solo di una serie di mancate scelte e di disinteresse per la condizione giovanile
da parte delle forze politiche e sindacali che hanno privilegiato sempre e comunque gli interessi degli
occupati rispetto alle esigenze delle nuove generazioni, ma anche la conseguenza sul piano ideologico di una
politica demagogica e irresponsabile che ha portato alla completa disgregazione de mondo giovanile". Allora
almeno l'occupazione c'era! "A tutto questo, bisogna aggiungere che l'attuale situazione viene a cadere in un
momento di crisi generazionale del Paese in cui i miti del 1968 sono definitivamente tramontati e ai giovani
non si presentano altre prospettive che non siano la disoccupazione e, quindi, quella frustrazione morale e
intellettuale che è un tipico prodotto di tutte le società che non hanno saputo o voluto darsi un futuro. Proprio
la mancanza di un futuro non solo da un punto di materiale (sbocchi occupazionali) ma anche da un punto di
vista morale per la mancanza di proposte politiche e culturali che hanno portato i giovani ad una sempre
maggiore disaffezione all' impegno politico e sociale. La situazione all'interno dell'Ateneo genovese, pur
presentando aspetti simili alle altre università è, però una realtà diversa. A Genova le agitazioni sono nate in
modo differente; a Genova vi è un'emarginazione di tipo culturale. La situazione economica della nostra
Regione ha già determinato una perdita di speranze i giovani da anni non trovano sbocchi occupazionali in
Liguria. L'Ateneo Genovese, che raccoglie tutti gli studenti universitari liguri, dà luogo a un fenomeno di
'pendolarismo' che non permette il formarsi di una popolazione universitaria stabile e ciò si riflette in scarsa
partecipazione alla vita universitaria; trasformando così l'Università in una macchina per gli esami dove non si
crea cultura e dove il dibattito politico si spegne". Concludendo, nulla è cambiato, per l'Università di Genova,
dopo oltre 30 anni.
12/12/2012 26Pag. Il Secolo XIX - Genova(diffusione:103223, tiratura:127026)
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UNIVERSITA - Rassegna Stampa 12/12/2012 51
Odontoiatria, l' Università sospende per due anni il professor Grassi Stesso provvedimento dovrà essere preso dal Policlinico LUCA BARILE l Due anni di esilio forzato dalle aule di lezione, altrettanto tempo lontano dall'ospedale. L'
Università ha sospeso nuovamente il professor Roberto Felice Grassi, il docente della facoltà di Medicina e
medico in servizio presso il Policlinico, accusato dalla procura della Repubblica di essere stato la mente di
un'org anizzazione che avrebbe truccato gli esiti dei test di accesso ai corsi di laurea a numero programmato
in Odontoiatria, nel 2007 a Bari e nel 2009 a Foggia, Napoli e Verona. Scaduto il primo periodo di
sospensione cautelare, dopo l'arresto del professore a luglio scorso, decorso anche il secondo
allontanamento dal lavoro, in seguito all'in terdizione temporanea dai pubblici uffici, avvenuta ad ottobre, il
rettore dell'A t e n e o, Corrado Petrocelli, ha firmato un terzo decreto di sospensione cautelare. Per motivare
tale decisione, Petrocelli scrive che il profilo dei reati contestati a Grassi «arreca grave nocumento al buon
nome dell'Università». Il docente e medico, dunque, dovrà astenersi dall'attività didattica fino a dicembre
2014. Riceverà, come prevede la legge, un'indennità pari al 50% della retribuzione base. Poiché Grassi,
professore ordinario di Malattie odontostomatologiche, è anche medico in regime di convenzione presso la
clinica universitaria di Odontoiatria del Policlinico (l'Università lo «presta« all'ospedale per le esigenze
assistenziali), il provvedimento del rettore è stato notificato al direttore generale dell'ospedale, Vitangelo
Dattoli. Quest'ul timo dovrà adeguarsi, dunque, alle decisioni dell'A t e n e o. La vicenda di Grassi, 58 anni
originario di Locorotondo, è venuta alla ribalta della cronaca il 24 luglio scorso, con il suo arresto insieme ad
altre cinque persone, tra cui il tecnico informatico Andrea Ballini, 36enne barese, dipendente dell'Università e
anche lui in servizio nella clinica odontoiatrica. Furono arrestati anche Amedeo Nardi, 52 anni,
rappresentante di prodotti per l'or todonzia e cognato di Grassi, due studenti universitari, entrambi 27enni e
Francesco Miglionico, odontotecnico e, all'epoca dei fatti su cui indaga la procura, assessore alle Attività
produttive del Comune di Altamura. E' qui, nell'abitazione di quest'u l t i m o, che la guardia di finanza scoprì,
nel settembre del 2009, una centrale operativa dalla quale partivano, via internet, le soluzioni ai quiz di
selezione per i corsi di laurea in Odontoiatria di Foggia, Napoli e Verona. I destinatari erano un gruppo di
candidati privilegiati, ovviamente a pagamento. Lo stesso espediente, sempre secondo gli inquirenti della
procura, sarebbe stato utilizzato nel 2007 per i test di accesso a Bari, sebbene con tecniche e tecnologie
meno sofisticate, a conferma del fatto che con il tempo il sistema sarebbe stato migliorato. Si attende, per
questo procedimento, la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura. Grassi è coinvolto anche in un'al
tra vicenda giudiziaria, una presunta combine per pilotare l'esito di un concorso di dottorato di ricerca del
2008, di cui a breve sarà fissata l'udienza preliminare.
12/12/2012 9Pag. La Gazzetta Del Mezzogiorno - Bari(diffusione:48275, tiratura:63756)
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UNIVERSITA - Rassegna Stampa 12/12/2012 52
A Roma dal 13 al 15 dicembre la quarta Conferenza mondiale di chirurgia rigenerativa Le staminali che rigenerano Focus sulle applicazioni estetiche - Gli esperti: «Ricerca allo stremo» Grasso è bello, anzi utile. La nuova frontiera dei trapianti è la chirurgia rigenerativa: estrarre cellule staminali
dal tessuto adiposo, insieme con fattori di crescita dalle piastrine, e utilizzarle per rigenerare organi e tessuti.
Le applicazioni sono infinite: si va dalla ricostruzione del seno dopo una mastectomia alla cura di ulcere e
ferite complesse, dalla rigenerazione delle ossa alla riparazione del cuore danneggiato da un infarto, dalla
ricreazione di insulae pancreatiche nei diabetici fino ai "ritocchi" estetici al seno, al volto e ai glutei. Proprio
agli sviluppi nel campo della chirurgia plastica e ricostruttiva è dedicata quest'anno la Quarta Conferenza
internazionale sulla chirurgia rigenerativa (www.regenerativesurgery.it), che si svolgerà a Roma dal 13 al 15
dicembre. Un appuntamento, illustrato alla Camera il 5 dicembre e promosso dall'Agenzia regionale trapianti
del Lazio e dall'Università di Roma Tor Vergata, che vedrà la partecipazione dei massimi esperti mondiali. Il
concetto di partenza è semplice: come spiega Valerio Cervelli, presidente della Conferenza e direttore della
cattedra di Chirurgia plastica a Tor Vergata (si veda intervento in basso), si attinge dalle riserve del nostro
corpo per rigenerarlo, ricostruirlo e, a volte, ringiovanirlo. In chirurgia estetica rappresenta una valida
alternativa alle protesi mammarie e al lifting facciale, se c'è tessuto adiposo a sufficienza. Ma non tutti i centri
possono ricorrere alla chirurgia rigenerativa, perché i criteri da rispettare sono rigorosissimi: occorrono
laboratori specificamente autorizzati per le colture cellulari tissutali, che recepiscono le Good manufacturing
practices (Gmp) e garantiscono sulla bontà del tessuto. L'Italia, manco a dirlo, ne ha pochi, tutti al Centro-
Nord. Le aspettative sono elevatissime. Carlo Alberto Casciani, commissario straordinario dell'Agenzia
regionale trapianti del Lazio, non ha dubbi: «Io effettuai il primo trapianto in Italia nel 1966 con il professor
Stefanini: come allora ero certo dell'affermazione dei trapianti, oggi sono certo che questi nuovi trapianti
rivoluzioneranno la medicina nei prossimi dieci anni». Ma Casciani non risparmia una stoccata alla politica: «I
nostri politici non credono alla ricerca scientifica biomedica: la ritengono un atto edonistico per pochi eletti,
mentre è un investimento sul futuro della società». Dello stesso avviso Renato Lauro, rettore dell'Università di
Tor Vergata, che parla di «ancillarità della ricerca in Italia». Lauro è critico sia con la cronica "fuga dei cervelli"
(«i ricercatori italiani emigrati negli Usa, che abbiamo formato noi, hanno contribuito al Pil statunitense per 8
miliardi di euro negli ultimi dieci anni») sia in generale con «la scarsa attenzione alle università». E qui il
rettore affonda: «Se sarà approvato il taglio di 400 milioni di euro per il 2013 previsto dalla legge di stabilità, il
20% delle università italiane sarà tecnicamente fallito. Abbiamo chiesto un incontro al ministro dell'Economia
ma non ce lo ha concesso». Tenterà di nuovo di promuovere un confronto l'onorevole Domenico Di Virgilio
(Pdl), che ha promesso il suo impegno per «correggere i tagli lineari a Sanità e università, rendendoli
"mirati"». Il genetista Giuseppe Novelli, componente dell'Anvur (Agenzia di valutazione del sistema
universitario e della ricerca), ironizza: «Si pensa ancora che tagliare i fondi all'università stimoli la creatività.
La verità è che Paesi come l'India stanno investendo miliardi di dollari in ricerca sulle staminali. L'Italia soffre
anche per un'altra ragione: nessuna delle molte pubblicazioni scientifiche italiane diventa prodotto». Non c'è
passaggio dalla ricerca al risultato. E si perdono treni cruciali: «Le staminali già consentono di sperimentare
nuovi farmaci e di verificarne la tossicità senza correre rischi». Davanti alla carenza di fondi pubblici, si
cercano strade alternative. L'Università di Tor Vergata aveva chiesto da tempo alla Regione Lazio le risorse
per creare un laboratorio Gmp. Finanziamenti promessi ma mai arrivati. «Abbiamo allora identificato una
struttura e perseguito la via della collaborazione pubblico-privato», racconta Lauro. «Contiamo di varare il
laboratorio con la Fondazione Ime (Istituto mediterraneo di Ematologia, finanziata da privati con i ministeri
dell'Università, degli Esteri e della Salute) e speriamo di poter inaugurare entro gennaio l'inizio dei lavori di
realizzazione». Resta l'amarezza dei ricercatori. «Diciamo "no" alla cultura del falciatore», conclude Casciani.
«Bisogna sviluppare la cultura del potatore: tagliare non tutti i rami, ma soltanto quelli secchi e improduttivi.
La ricerca non è tra questi». Manuela Perrone © RIPRODUZIONE RISERVATA
11/12/2012 26Pag. Il Sole 24 Ore Sanita'(tiratura:40000)
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UNIVERSITA - Rassegna Stampa 12/12/2012 53