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CITT DI SEVESOPROVINCIA DI MONZA E DELLA BRIANZA
Viale Vittorio Veneto 3 20822 SEVESO Centralino 0362.5171 www.comune.seveso.mb.it
NOTIFICA
Settore: AFFARI GENERALIUfficio: SEGRETERIA
Prot. n. 26263 del 22/11/2013
Oggetto: Convocazione Consiglio Comunale.
Vista la richiesta di convocazione del Consiglio Comunale pervenuta dal Sindaco, depositata inSegreteria;
A norma di quanto prescrivono l'art. 38 e segg. del Testo Unico delle leggi sull'ordinamento deglienti locali, lart. 16 e segg. dello Statuto Comunale, nonch gli artt. 43, 54 e segg. del vigenteRegolamento del Consiglio Comunale, La invito ad intervenire alla adunanza di primaconvocazione del Consiglio Comunale che si terr presso lAula Magna della Scuola MediaLeonardo Da Vinci di via De Gasperi nel giorno sotto indicato per la trattazione del seguenteOrdine del Giorno:
28 NOVEMBRE 2013 ore 21,00
1. COMUNICAZIONI DEL SINDACO.
2. COMUNICAZIONE DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 53 DEL 24/10/2013
COMPORTANTE PRELEVAMENTO DAL FONDO DI RISERVA.3. RISPOSTA AD INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE.
4. LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALI SEDUTE DEL 27/06/2013 E DEL 26/07/2013.
5. VARIAZIONE DI ASSESTAMENTO GENERALE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2013 AISENSI DELL'ART. 175 CO. 8 DEL D.LGS. 267/2000.
6. ADESIONE AL CENTRO STUDI P.I.M.
7. ESAME ED APPROVAZIONE SCHEMA DI CONVENZIONE DA SOTTOSCIVERE CON ILCOMUNE DI SEREGNO PER L'ACCESSO ALLA "SCUOLA PRIMARIA SPECIALE" G.RODARI. ANNO SCOLASTICO 2013-2014.
Le pratiche saranno consultabili, a partire dal giorno 22/11/2013, nel modo seguente:
- Sabato 23/11/2013 dalle ore 9,15 alle ore 11,45 presso lUfficio Anagrafe;- negli altri giorni presso lUfficio Segreteria, in orari dufficio, nei termini di Regolamento.
Distinti saluti.
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALEDott. Giorgio Garofalo
Il presente documento, firmato digitalmente, conforme alloriginale depositato agli atti.
Firma autografa omessa ai sensi dellart. 3 del D.Lgs. 39/1993.
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Oggetto: COMUNICAZIONE DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 53 DEL 24/10/2013
COMPORTANTE PRELEVAMENTO DAL FONDO DI RISERVA.
In riferimento allart. 166, comma 2, del Testo Unico sullordinamento degli Enti Locali che
dispone la comunicazione al Consiglio Comunale delle deliberazioni della Giunta Comunale con lequali venga utilizzato il fondo di riserva iscritto nel Bilancio di Previsione, lAss. Cilia illustra il
contenuto della deliberazione G.C. n. 53 del 24/10/2013.
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Comune di SEVESO
Provincia di Monza e della Brianza
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21/11/2013 10.44.34
TRASMISSIONE INTERROGAZIONE : AUMENTO DELLE CORSE
SULLA LINEA MILANO - ASSO
TAGLIABUE DANIELE - LISTA CIVICA SEVESOVIVA
UFFICIO PROTOCOLLORICEVUTA DI PROTOCOLLAZIONE
Numero:
Protocollato il: Alle ore:
Oggetto:
Da:
A: U.O. SEGRETERIA SEVESO
C.I. PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNALE SEVESOPer conoscen
Sindaco SEVESOPer conoscen
Segretario ComunalePer conoscen
U.O. POLIZIA LOCALE SEVESOPer conoscen
Resp. Polizia Locale SEVESOPer conoscen
ASSESSORE ALLA POLIZIA MUNICIPALEPer conoscen
U.O. URBANISTICA SEVESOPer conoscen
Consiglio / Categoria:2 Classe:3 Sottoclasse:0 Fascicolo:-Classificazione:
- -20822-SEVESOIndirizzo:
_____________________________
22/11/2013li:
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Interrogazione: aumento delle corse sulla linea Milano-Asso
Egregio Signor Sindaco del Comune di Seveso Paolo Butti,
Egregio Signor Presidente del Consiglio Comunale Giorgio Garofalo,
si apprende da fonti di stampa Ferrovienord incrementer di ulteriori 12 corse giornaliere feriali il
numero dei treni passanti per i passaggi a livello di Seveso dal mese di Dicembre 2013.
Considerato che
1. la Citt di Seveso proprietaria del sedime costituente i passaggi a livello e del diritto dipassaggio in piano su di essi, diritto che ha un valore reale;
2. il diritto di passaggio su passaggi a livello stato enormemente e illegittimamente ridotto inquesti anni da tempi di chiusura crescenti fino ad arrivare a superare attualmente i 40 minuti
in ora di punta;3. lennesimo incremento della frequenza di treni annunciato provocher ulteriori tempi di
chiusura dei passaggi a livello di Seveso;
4. tutte le Amministrazioni fino ad oggi succedutesi alla guida di questa citta' hannocolpevolmente trascurato di salvaguardare questo diritto legittimando un comportamento
irresponsabile verso il territorio di Regione Lombardia e Ferrovienord, comportamento che
ha permesso alle stesse di evitare investimenti volti a rendere compatibile il servizio
ferroviario con il nostro diritto di passaggio salvo prospettarci opere mortificanti per
occupazione di suolo, inquinamento atmosferico, inquinamento acustico e del paesaggio;
5. abbandonare la difesa del nostro diritto di passaggio ha permesso a Regione Lombardia dievitare di introdurre nei contratti di servizio, a cui Ferrovienord deve attenersi, parametri di
qualit riguardanti i tempi di chiusura dei passaggi a livello, parametri di qualit invececonquistati da una azione forte e determinata dei comitati dei pendolari;
6. l'attivita di dialogo, o presunto tale, delle Amministrazioni di Seveso con RegioneLombardia e Ferrovienord non ha mai portato ad alcun risultato a favore della qualit della
mobilita cittadina essendo continuato, nei fatti, lesproprio dei diritti di passaggio;
7. l'incapacita di difesa dei diritti della citt da parte di tutte le Amministrazioni fin quisuccedutesi al governo di Seveso ha minato l'autorevolezza delle Amministrazioni di Seveso
contribuendo a creare frustrazione tra i cittadini e sfiducia sia nella capacit che nelal
volont di difesa della comunit da parte del Sindaco;
8. questo Consiglio Comunale con delibera 17 / 2012 ha gi deliberato di sanzionarecomportamenti ulteriormente lesivi del diritto di passaggio di questo Comune e che
lAmministrazione precedente e quella lattuale non hanno ottemperato a tale delibera;
si interroga l'Amministrazione per sapere se e' intenzione, anche di questa Amministrazione,
continuare nella politica di silenzio, sottomissione e regalo dei nostri diritti sui passaggi a livello di
Seveso fin qui adottata o se intenda invece adottare le prescrizioni da tempo richieste da questo
Consiglio Comunale per ricondurre i tempi di chiusura dei passaggi a livello di Seveso a limiti
conformi allesistenza di un diritto condiviso che non pu essere unilateralmente usurpato.
Si chiede che la presente interrogazione venga iscritta allordine del giorno del prossimo Consiglio
Comunale.
Lista Civica Sevesoviva
Capogruppo e Consigliere Comunale
Daniele Tagliabue
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Consiglio Comunale del 28/11/2013
INTERROGAZIONI ED INTERPELLANZE
N MITTENTE OGGETTO PROT. DI ARRIVO N. RISPOSTA PROT. N.
DEL
1 Cons. Tavecchio
Diego e Pagani
Roberto
Gestione ed interventi di
manutenzione ordinaria e
straordinaria.
Prot. n. 22054 del
10/10/2013
Prot. n. 25023 del
8/11/2013
2 Cons. Tagliabue
Daniele
Interrogazione relativa ad un
progetto regionale di fattibilit
concernente una nuova linea
ferroviaria tra Camnago e
Milano Grego parallela alla
superstrada Milano-Meda
Prot. n. 25775 del
18/11/2013
3 Cons. Tagliabue
Daniele
Interrogazione relativa
allaumento delle corse sulla
linea ferroviaria Milano-Asso.
Prot. n. 26111 del
21/11/2013
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Oggetto: LETTURA ED APPROVAZIONE VERBALI SEDUTE DEL 27/06/2013 E 26/07/2013
IL CONSIGLIO COMUNALE
Visto che sono stati presentati per lapprovazione i verbali delle sedute del Consiglio Comunale del27/06/2013 e 26/07/2013;
Ritenuti i medesimi, sia in motivazione che in dispositivo, conformi alla volont espressa;
Visto il D.Lgs. 18 Agosto 2000 n. 267 Testo unico delle leggi sullordinamento degli enti locali;
Visti i pareri resi a norma dellart. 49 del Testo Unico sopra citato, che si allegano al presente atto
quale parte integrante e sostanziale dello stesso;
Visto il seguente risultato della votazione:
D E L I B E R A
1) La premessa forma parte integrante e sostanziale del presente atto e qui si intende approvata;
2) Di approvare i verbali delle deliberazioni adottate nelle sedute del Consiglio Comunale del
27/06/2013 e del 26/07/2013, depositati agli atti.
Allegati: pareri.
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LAssemblea del Centro Studi PIM, richiamati:
la Dichiarazione dei Sindaci del 5 novembre 1961, inbase alla quale stato istituito il Centro Studi PIM;
il Regolamento del Centro Studi PIM, approvatodallAssemblea dei Sindaci il 5 maggio 1962;
lo Statuto approvato dallAssemblea dei Sindaci il 31maggio 1988, che ha sostituito il succitato Regolamento;
lo Statuto approvato nellAssemblea dei Soci del 9 marzo2004;
lo Statuto approvato nellAssemblea dei Soci del 23 giugno2005;
approva il nuovo testo dello Statuto, contenente modificazionied integrazioni al testo vigente.
1. E costituita lassociazione denominata Centro Studi per laProgrammazione Intercomunale dellarea Metropolitana, com-prendente i territori delle Province di Milano e di Monza eBrianza, abbreviato in Centro Studi PIM.
2. Il Centro Studi PIM unassociazione volontaria tra Enti
pubblici locali, riconosciuta con DPGR n.19737 del 27.12.2005.
3. La sede dellAssociazione stabilita in Milano, via Manin, 2.
1. Il Centro Studi PIM non ha scopi di lucro e persegue obiettiviattinenti allo svolgimento di attivit di supporto operativo etecnico-scientifico agli Enti locali associati in materia di governodel territorio, ambiente e infrastrutture, limitatamente allambitoregionale.
2. Le attivit istituzionali del Centro Studi PIM hanno comeoggetto specifico:
a) lo svolgimento, anche in collaborazione con altri istituti edenti, di studi, indagini e ricerche riguardanti le dinamiche ele problematiche di assetto e di sviluppo territoriale;
b) lo svolgimento di attivit di supporto alla gestione dibanche dati e di sistemi informativi su aspetti e temiparticolarmente significativi per lepolitiche territoriali;
c) lo svolgimento di specifiche attivit a favore dei Soci, daqualificare in programmi annuali di attivit, in particolareper quanto attiene alla predisposizione di studi su proble-
PREMESSA
ART. 1DENOMINAZIONEFORMA - SEDE
ART. 2SCOPO
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Statuto del Centro Studi PIMApprovato dalla 94
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STATUTO DEL CENTRO STUDI PIM
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matiche territoriali e all'attivit di collaborazione e assi-stenza nella redazione dei rispettivi atti di programma-zione, pianificazione e progettazione.
3. Nel perseguimento dei propri fini istituzionali lAssociazionepu svolgere ulteriori attivit accessorie, anche di naturacommerciale, a carattere non prevalente, in particolare diretteal miglior utilizzo delle risorse umane, materiali e conoscitivedel Centro Studi, su richiesta degli stessi Soci, di altri Entipubblici o di soggetti privati.
4. Qualora le richieste di attivit da parte di soggetti privatiinteressino il territorio di Comuni associati, dovr esserepreventivamente valutata la compatibilit rispetto agli interessie agli orientamenti programmatici dei medesimi Comuni e delleProvince di Milano e di Monza e Brianza.
5. Analogamente dovr essere preventivamente valutata lacompatibilit delle richieste di uno o pi Comuni associati congli orientamenti programmatici degli altri Comuni e delleProvince di Milano e di Monza e Brianza.
6. LAssociazione pu partecipare, previa approvazione daparte dellAssemblea di tutti gli elementi costitutivi e statutari,aSociet di servizi, strumentali al raggiungimento dei propriscopi statutari o alla miglior gestione delle attivit connesse ocomplementari allespletamento delle finalit istituzionalidellAssociazione.
7. Le attivit svolte per il perseguimento degli scopi istitu-zionali, come specificate al precedente comma 2, lettere a,b,c,non assumono il carattere della commercialit.
1. Lattivit del Centro Studi PIM organizzata attraversoprogrammi annuali, anche sulla base delle esigenze e dellerichieste evidenziate dagli Enti associati.
2. Il programma prevede, ad integrazione delle attivit dicarattere generale aventi rilevanza per linsieme degli Entiassociati, attivit specifiche a favore di singoli Soci, ai sensidella lettera c, secondo comma del precedente art. 2, conlindicazione delleventuale contributo aggiuntivo necessarioalla copertura dei maggiori oneri connessi allo svolgimento ditali specifiche attivit.
3. Il programma pu essere aggiornato ed integrato nel corsodellanno di riferimento, mediante lo svolgimento di ulterioriattivit rispondenti alle esigenze degli Enti associati, fatta salva
ART. 3PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITA
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STATUTO DEL CENTRO STUDI PIM
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la preventiva definizione delleventuale contributo aggiuntivoprevisto al comma precedente.
1. Sono soci del Centro Studi PIM il Comune di Milano, laProvincia di Milano, il Comune di Monza, la Provincia di Monzae Brianza nonch, alla data di approvazione del presentestatuto, e salvi eventuali recessi di associati e/o nuoveadesioni, i seguenti Comuni:Abbiategrasso, Aicurzio, Arcore, Arese, Assago, Baranzate, Bareggio,Basiglio, Binasco, Bovisio Masciago, Brugherio, Buccinasco,Caponago, Carpiano, Carugate, Casarile, Cassina de Pecchi, Ceriano
Laghetto, Cesano Boscone, Cesano Maderno, Cinisello Balsamo,Cologno Monzese, Cormano, Cornaredo, Corsico, Cusago, Dairago,Gaggiano, Garbagnate Milanese, Gessate, Gorgonzola, Lacchiarella,Lainate, Liscate, Lissone, Locate di Triulzi, Melegnano, Melzo, NovaMilanese, Novate Milanese, Noviglio, Opera, Pantigliate, Paullo, Pero,Peschiera Borromeo, Pessano con Bornago, Pieve Emanuele,Pogliano Milanese, Pregnana Milanese, Rho, Rosate, Rozzano, SanDonato Milanese, San Giuliano Milanese, Sedriano, Segrate, SestoSan Giovanni, Settala, Settimo Milanese, Solaro, Sovico, Trezzano sulNaviglio, Tribiano, Vanzago, Vernate, Vizzolo Predabissi, Zibido SanGiacomo.
2. Possono diventare soci del Centro Studi PIM gli altri Comunidella Regione che ne deliberino ladesione. Ladesione avr
effetto dalla data di ricevimento della comunicazione dellade-sione stessa. LAssemblea successiva alla delibera di adesione chiamata alla presa datto.
3. Possono, inoltre, aderire allAssociazione altri Enti pubblici,previo pronunciamento favorevole dellAssemblea con il qualevengono stabilite le modalit di partecipazione e le quote dirappresentanza.
1. Ogni Ente Comunale Socio del Centro Studi PIM titolaredi una quota associativa ogni mille abitanti o frazione di milleabitanti residenti sul proprio territorio accertati al 31 dicembre2009.
2. Le due Province di Milano e di Monza e Brianza sono titolaridi un numero di quote associative calcolate secondo il criteriodi una quota ogni tre mila abitanti o frazione di tre mila abitantiresidenti nelle rispettive aree di riferimento accertati alla stessadata. La ripartizione delle quote riportata nellallegata tabella .
ART. 4SOCI
ART. 5RAPPRESENTANZA
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STATUTO DEL CENTRO STUDI PIM
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3. Il Consiglio Direttivo, ogni cinque anni, accerta la consisten-za numerica della popolazione residente nei Comuni aderenti eprocede allaggiornamento del relativo riparto delle quote
associative, successivamente ratificato dall'Assemblea entro il31 marzo dell'anno successivo alla scadenza del quinquennio.
4. Analogamente si procede in caso di aggiornamentoinfraquinquennale della tabella, conseguente a recesso diassociati o all'ammissione di nuovi associati.
1. Ognuno degli Enti associati pu cessare di fare parte del
Centro Studi PIM con dichiarazione resa dal Sindaco o dalPresidente della Provincia, previa deliberazione del relativoConsiglio Comunale o del Consiglio Provinciale, qualora si trattidi ente locale territoriale, da trasmettere entro il 30 giugno diciascuno anno.
2. Il recesso ha effetto solo a partire dall'anno successivo aquello di trasmissione della suddetta dichiarazione, subordina-tamente all'integrale assolvimento, da parte del Comune o dellaProvincia, degli obblighi contributivi e finanziari fino a quelmomento maturati nei confronti dell'Associazione.
3. Nel caso di Enti associati diversi dagli Enti locali territoriali,
la dichiarazione di recesso dovr essere resa dal legalerappresentante, previa deliberazione dellorgano competente.
Sono organi dell'Associazione:
l'Assemblea dei Soci;
il Presidente dell'Associazione;
il Vice-Presidente;
il Consiglio Direttivo; il Collegio dei Revisori dei Conti.
1. L'Assemblea dei Soci costituita dai rappresentanti degliEnti associati, in persona del Sindaco di ciascun Comune e deiPresidenti delle Province, o Assessore o Consigliere da lorodelegato.
ART. 6RECESSO
ART. 7ORGANI DELLASSOCIAZIONE
ART. 8ASSEMBLEA
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Statuto del Centro Studi PIMApprovato dalla 94
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STATUTO DEL CENTRO STUDI PIM
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2. I rappresentanti dei Soci nell'Assemblea durano in caricafino alla loro sostituzione da parte degli Enti che li hannonominati.
3. Ogni rappresentante di Ente associato esprime un numerodi voti pari a quello delle quote associative di propria spettanza.
4. L'Assemblea legalmente costituita con la presenza di unnumero di partecipanti che rappresentino, in prima convoca-zione, almeno il 50% degli Enti associati e il 60% delle quoteassociative, in seconda convocazione almeno il 30% degli Entie il 40% delle predette quote, e delibera validamente con il votofavorevole della maggioranza delle quote rappresentate inAssemblea, fatte salve le differenti maggioranze qualificatepreviste dal presente Statuto.
5. Compete all'Assemblea:
a) indicare le linee generali vincolanti dellattivit dell'Asso-ciazione e le forme per promuovere la partecipazione e ilconfronto tra i Soci sui temi di comune interesse;
b) eleggere il Presidente dell'Associazione;
c) eleggere il Consiglio Direttivo, con le modalit di cui alsuccessivo art. 10;
d) eleggere i componenti del Collegio dei Revisori dei Conti edeterminarne gli emolumenti;
e) approvare il bilancio di previsione e il bilancio consuntivoannualeentro 31 marzodi ciascun anno;
f) approvare il programma annuale delle attivit;g) approvare ladesione di nuovi Enti pubblici, stabilendo per
questi ultimi le modalit di partecipazione e le quote dirappresentanza ai sensi dellart. 4, comma 3;
h) approvare l'adeguamento quinquennale o infraquinquen-nale del riparto delle quote associative, ai sensi dellart. 5;
i) determinare le indennit del Presidente e del Vice-Presi-dente e i gettoni di presenza dei membri del Consiglio Di-rettivo, con possibilit di delegare al Consiglio, sulla basedi precisi criteri, la determinazione delle eventuali indenni-t da riconoscere nel caso dellattribuzione di specificiincarichi e funzioni come previsto al successivo art. 9
lettera c);l) approvare la partecipazione dellAssociazione a Enti o
Societ ed i relativi atti o autorizzarne la costituzione opromozione, ai sensi dell'art. 2;
m) approvare le modifiche dellatto costitutivo e dello Statuto;
n) deliberare lo scioglimento dell'Associazione e la devolu-zione del patrimonio;
o) prendere atto delladesione di nuovi Comuni ai sensidellart. 4, comma 2.
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6. Ai fini dellapprovazione delle determinazioni di cui allelettere b, c, g, l, m, lAssemblea delibera con la presenza dialmeno il 40% dei rappresentanti degli Enti Soci e con il voto
favorevole di almeno il 70% delle quote associative.
7. Ai fini dellapprovazione delle deliberazioni di cui alla letteran, lAssemblea delibera con la maggioranza dei tre quarti deglienti associati e, comunque, con almeno il 75% delle quoteassociative.
8. L'Assemblea convocata almeno una volta all'anno dalPresidente dell'Associazione in sessione ordinaria per l'appro-vazione del bilancio preventivo annuale e del consuntivodell'anno precedente, nonch qualora ne facciano richiestascritta tanti membri da rappresentare almeno 1/4 delle quoteassociative o 1/4 degli Enti associati.
9. L'Assemblea convocata mediante lettera raccomandataa.r. spedita agli associati, nel domicilio risultante dalla docu-mentazione sociale, almeno cinque giorni prima dell'adunanza.Pu essere convocata anche mediante telefax o e-mail daspedirsi agli associati, rispettivamente al numero o all'indirizzorisultante dalla documentazione sociale, almeno cinque giorniprima dell'adunanza.
10. Nell'avviso di convocazione deve essere indicato il luogo, ilgiorno e l'ora dell'adunanza e l'elenco delle materie da trattare.
11. L'Assemblea pu essere convocata dovunque, anche fuoridalla sede associativa, purch nel territorio lombardo.
1. Il Presidente eletto dallAssemblea e dura in carica 5 anni.
2. Il Presidente il rappresentante legale del Centro StudiPIM.
3. Sono compiti del Presidente:
a) convocare e presiedere l'Assemblea, fissando l'ordine delgiorno;
b) convocare e presiedere il Consiglio Direttivo, fissandol'ordine del giorno;
c) coordinare lattivit dei membri del Consiglio Direttivo e delVice-Presidente ai quali il Presidente stesso, su indicazionedel Consiglio Direttivo, abbia attribuito specifici incarichi efunzioni;
d) sottoscrivere accordi, contratti e convenzioni, con possi-bilit di delega al Direttore nei casi stabiliti dal ConsiglioDirettivo, ai sensi dellart. 10, comma 5, lettera g.
ART. 9IL PRESIDENTE
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4. Il Presidente nomina nella prima seduta del ConsiglioDirettivo il Vice-Presidente, scelto tra i membri del ConsiglioDirettivo medesimo, che dura in carica 5 anni.
5. Nel caso di vacanza del Presidente o di sua temporaneaassenza o impedimento, il Vice-Presidente lo sostituisce nellafunzione, svolgendo il compito di legale rappresentante,convocando e presiedendo lAssemblea e il Consiglio Direttivo,coordinando lattivit dei membri del Consiglio Direttivo,sottoscrivendo accordi, contratti e convenzioni, rappresentandolAssociazione allesterno.Nel caso in cui anche il Vice-Presidente risulti temporanea-mente assente o impedito, le relative funzioni sono svolte dalmembro del Consiglio Direttivo pi anziano di et.
1. Il Consiglio Direttivo composto da 14 membri effettivi tracui il Presidente, 3 dei quali di diritto indicati dal Comune diMilano, 1 dal Comune di Monza, 2 dallAmministrazioneProvinciale di Milano e 1 dallAmministrazione Provinciale diMonza e Brianza, i restanti eletti dallAssemblea. 2. Il Consiglio Direttivo eletto per cinque anni decorrenti dallasua elezione e resta comunque in carica fino alla suasostituzione da parte dell'Assemblea.
3. Qualora un componente del Consiglio Direttivo cessi peruna qualsiasi ragione dal proprio ufficio, lAssemblea elegge unsuo sostituto che resta in carica per la residua durata delConsiglio medesimo.
4. Le riunioni del Consiglio Direttivo sono valide con lapresenza di oltre la met dei membri in prima convocazione; inseconda convocazione e in quelle successive sufficiente chesiano presenti almeno 5 membri del Consiglio Direttivo. Essodelibera a maggioranza dei voti espressi; in caso di parit, ilvoto del Presidente vale doppio.
5. Il Consiglio Direttivo svolge le seguenti funzioni:
a) nel quadro delle linee generali indicate dall'Assemblea,adotta i provvedimenti di carattere generale per il funzio-namento dell'Associazione;
b) nomina il Direttore del Centro Studi, stabilendone, inconformit al presente Statuto, i compiti, le funzioni e leretribuzioni. Il Direttore partecipa a titolo consultivo alleriunioni del Consiglio Direttivo e, in tali occasioni, svolgeanche la funzione di segretario;
c) propone i bilanci preventivi e consuntivi;
d) predispone ed approva il Regolamento del Personale;
ART. 10IL CONSIGLIO DIRETTIVO
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STATUTO DEL CENTRO STUDI PIM
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e) propone il programma annuale di attivit e vigila sullarelativa attuazione;
f) delibera sugli aggiornamenti e integrazioni al programmaannuale e sulle proposte di attivit, con la determinazionedelleventuale contributo aggiuntivo, come previsto dalcomma terzo del precedente art. 3;
g) delibera la sottoscrizione di accordi, contratti e conven-zioni, nei casi in cui tale competenza non riguardi attivit diordinaria amministrazione e, come tale, non sia delegataal Presidente o al Direttore, a mezzo di delibere quadrodel Consiglio Direttivo medesimo;
h) formula indicazioni al Presidente per leventuale attribu-zione di specifici incarichi e funzioni ai membri delConsiglio Direttivo e delibera sulle eventuali indennit dariconoscere per tali incarichi e funzioni, in conformit ai
criteri stabiliti dallAssemblea;i) delibera la sottoscrizione di contratti di mutuo o
finanziamento, se indicati nel bilancio di previsione;
l) propone all'Assemblea la partecipazione, costituzione opromozione di Societ o altri Enti;
m) assicura il funzionamento del Centro Studi e garantisceche i servizi siano resi a tutti i Soci aderenti;
n) procede allaggiornamento e provvede al conseguenteriparto delle quote associative, ai sensi dellart. 5, comma3 e 4.
1. Per le proposte di attivit da realizzare in attuazione eaggiornamento-integrazione del Programma annuale (lettera fart. 10) o in base a contratti o convenzioni (lettera g art. 10),che abbiano incidenza sul territorio degli Enti associati, lavalutazione di compatibilit di cui ai commi 4 e 5 dell art. 2 effettuata dal Consiglio Direttivo su esplicita richiesta delPresidente o di un proprio membro.
2. Le proposte si intendono sospese o respinte e per le stessenon si procede a deliberazione, qualora venga espresso inmodo formale e con adeguate motivazioni un parere negativoda parte dei seguenti membri del Consiglio Direttivo:
- il rappresentante del Presidente della Provincia di Milano,opportunamente delegato, per quanto attiene la compati-bilit dellattivit proposta con i contenuti del PianoTerritoriale Provinciale e dei Piani di Settore;
- il rappresentante della Provincia di Monza e Brianza, perquanto attiene la compatibilit dellattivit proposta con i
ART. 11
VALUTAZIONE DI COMPATIBILITA DELLE
ATTIVITA E GARANZIE NEI CONFRONTI
DEGLI ENTI ASSOCIATI
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zioni di lavoro (in conformit a quanto stabilito nel Regola-mento del Personale);
c) curare gli adempimenti tecnici per la formulazione dellaproposta del programma di attivit al Consiglio Direttivo ecurarne lattuazione;
d) definire compiti e funzionamento della struttura tecnica ecurare la predisposizione dei progetti di competenza delCentro Studi;
e) sottoscrivere accordi, contratti e convenzioni previaautorizzazione del Consiglio Direttivo, attraverso deliberaquadro ai sensi dellart. 10, comma 5, lettera g.
f) curare gli adempimenti tecnici connessi alla predispo-sizione dei bilanci preventivo e consuntivo;
g) riferire, con periodicit e tempestivit, al Consiglio Direttivosu tutti i fatti ed oggetti riguardanti la gestione dellAssocia-
zione e sui rapporti con gli Associati, indicando espressa-mente quegli elementi che sono rilevanti ai fini di una cor-retta conduzione dei rapporti istituzionali fra gli Enti stessi;
h) svolgere le funzioni di Segretario del Consiglio Direttivo edellAssemblea.
1. Il Collegio dei Revisori dei Conti nominato ai sensi della l.r.6 aprile 1995, n. 14 tra i revisori contabili iscritti nel registro di
cui all'art. 1 del d.lgs. 27 gennaio 1992, n. 88 "Attuazione delladirettiva n. 85/253/CEE relativa all'abilitazione delle personeincaricate del controllo di legge dei documenti contabili", dura incarica tre anni ed composto da tre membri effettivi, di cui unocon funzione di Presidente, e da due supplenti.
2. Gli emolumenti dei Revisori sono determinati allatto dellaloro elezione da parte dellAssemblea nel rispetto delle tariffeprofessionali vigenti.
3. Qualora un componente del Collegio cessi per una qualsiasiragione dal proprio ufficio, chi eletto in sua sostituzione restain carica per la residua durata del Collegio medesimo.
4. Al Collegio dei revisori spettano la vigilanza sulla formu-lazione dei bilanci, sulla regolarit contabile e sulle procedureinerenti la gestione economico-finanziaria dell'Associazione.
5. I Revisori possono partecipare senza diritto di voto a tutte lesedute del Consiglio Direttivo e chiedere l iscrizione a verbaledelle loro eventuali osservazioni.
6. Il Collegio partecipa di diritto, su invito del Presidente, allesedute nelle quali si discutono il bilancio preventivo, il bilancio
ART. 13IL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
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consuntivo e provvedimenti di straordinaria amministrazione edi particolare rilevanza economico-finanziaria.
1. L'Associazione trae i mezzi finanziari necessari al propriofunzionamento, secondo le previsioni e le risultanze del bilanciodi previsione e del bilancio consuntivo redatti annualmente:
a) dal contributo corrisposto dagli Associati in misura corri-spondente alla propria quota di partecipazione determinataai sensi dell'articolo 5. Tale contributo determinato
annualmente,quale apposito allegato del bilancio di previ-sione, che trasmesso, entro i trenta giorni successivi allasua approvazione da parte dell'Assemblea, a tutti i Soci;
b) dal contributo corrisposto dagli Associati in relazione alleattivit svolte dal Centro Studi ai sensi dellart. 3;
c) dai proventi derivanti dallo svolgimento delle attivitaccessorie indicate al terzo comma dellart. 2;
d) da eventuali proventi derivanti dalla partecipazione delCentro Studi a Societ o altri Enti;
e) dai contributi di Enti pubblici, privati e di persone fisiche.
2. Il contributo annuale di cui alla lettera a) pagato dal Comu-
ne di Milano e dalle due Province in due soluzioni, una entro ilmese di maggio e laltra entro il mese di settembre; dagli altriComuni pagata in ununica soluzione entro il mese di maggio.
3. Il bilancio di previsione, da approvarsi entro il 31 marzo diciascun anno, indica:
- le spese correnti e gli investimenti che si prevedono per ilsuccessivo esercizio;
- la destinazione degli eventuali avanzi dell'esercizio prece-dente, in particolare stabilendone l'eventuale accantona-mento come riserva.
4. L'esercizio finanziario coincide con l'anno solare.
5. Il patrimonio dellAssociazione costituito da:a) il fondo di dotazione dellAssociazione, pari ad 100 mila,
quale risulta dalla deliberazione Assembleare n. 6 del 23giugno 2005. Esso pu essere accresciuto attraversoulteriori conferimenti effettuati dai soci (titoli, patrimonioimmobiliare, ecc) ed emolumenti che verranno specifica-mente destinati allo scopo;
b) dal patrimonio mobiliare ed immobiliare di proprietdellAssociazione non confluenti nel fondo di dotazione;
c) dalle quote sociali, da donazioni, contributi, liberalit,elargizioni e lasciti destinati ad incremento patrimoniale.
ART. 14
BILANCIO, FINANZIAMENTO E PATRIMONIO
DELLASSOCIAZIONE
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Gli eventuali avanzi di gestione saranno esclusivamentereinvestiti in opere ed attivit volte a perseguire le finalitdellassociazione medesima.
E esclusa la distribuzione in modo diretto o indiretto degliavanzi di gestione, di riserve e del fondo di dotazione.
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n. ComunePopolazione
31/12/2009 (*)Quote associat ive
1 Abbiategrasso 31.578 32
2 Aicurzio 2.070 3
3 Arcore 17.636 18
4 Arese 19.496 20
5 Assago 8.109 9
6 Baranzate 11.444 12
7 Bareggio 17.180 18
8 Basiglio 8.090 9
9 Binasco 7.275 8
10 Bovisio-Masciago 16.657 1711 Brugherio 33.119 34
12 Buccinasco 26.667 27
13 Caponago 5.201 6
14 Carpiano 3.750 4
15 Carugate 14.396 15
16 Casarile 3.844 4
17 Cassina de' Pecchi 13.023 14
18 Ceriano Laghetto 6.292 7
19 Cesano Boscone 23.776 24
20 Cesano Maderno 36.889 37
21 Cinisello Balsamo 73.659 74
22 Cologno Monzese 47.498 4823 Cormano 20.076 21
24 Cornaredo 20.447 21
25 Corsico 34.080 35
26 Cusago 3.443 4
27 Dairago 5.602 6
28 Gaggiano 9.011 10
29 Garbagnate Milanese 26.907 27
30 Gessate 8.479 9
31 Gorgonzola 19.312 20
32 Lacchiarella 8.343 9
33 Lainate 25.159 26
34 Liscate 4.009 535 Lissone 41.381 42
36 Locate di Triulzi 9.477 10
37 Melegnano 17.024 18
38 Melzo 18.373 19
39 Nova Milanese 23.162 24
40 Novate Milanese 20.160 21
41 Noviglio 4.386 5
42 Opera 13.751 14
RIPARTIZIONE QUOTE ASSOCIATIVE
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n. ComunePopolazione
31/12/2009 (*)Quote associat ive
43 Pantigliate 5.872 6
44 Paullo 10.995 11
45 Pero 10.680 11
46 Peschiera Borromeo 22.673 23
47 Pessano con Bornago 9.128 10
48 Pieve Emanuele 15.219 16
49 Pogliano Milanese 8.237 9
50 Pregnana Milanese 6.824 7
51 Rho 50.591 51
52 Rosate 5.336 6
53 Rozzano 41.007 42
54 San Donato Milanese 32.606 33
55 San Giuliano Milanese 36.448 37
56 Sedriano 11.166 12
57 Segrate 33.916 34
58 Sesto San Giovanni 81.128 82
59 Settala 7.370 8
60 Settimo Milanese 19.270 20
61 Solaro 14.041 15
62 Sovico 8.071 9
63 Trezzano sul Naviglio 19.084 20
64 Tribiano 3.215 4
65 Vanzago 8.700 9
66 Vernate 3.167 4
67 Vizzolo Predabissi 3.968 4
68 Zibido San Giacomo 6.663 7
Totale Comuni 1.235.606 1.276 31,67 %
Comune di Milano 1.307.495 1.308 32,46 %
Comune di Monza 121.545 122 3,03 %
Provincia di Milano 3.123.205 1.042 25,86 %
Provincia di Monza e Brianza 840.711 281 6,98 %
TOTALE GENERALE 4.029 100,00 %
(*) Fonte: ISTAT, Movimenti anagrafici (2009)
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Oggetto: ADESIONE AL CENTRO STUDI P.I.M.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premessoche il Centro Studi PIM (Programmazione Intercomunale dellArea Metropolitana, gi
Piano Intercomunale Milanese) unassociazione volontaria di Enti Locali senza scopi di lucro,iscritta nel Registro Regionale delle Persone Giuridiche, che svolge attivit di supporto operativo e
tecnico-scientifico a favore degli Enti Locali associati in materia governo del territorio, ambiente e
infrastrutture.
Preso attoche le attivit istituzionali del PIM hanno come oggetto specifico:
a) lo svolgimento, anche in collaborazione con altri istituti ed enti, di studi, indagini e ricerche
riguardanti le dinamiche e problematiche di assetto e di sviluppo territoriale;
b) lo svolgimento di attivit di supporto alla gestione di banche dati e di sistemi informativi su
aspetti e temi particolarmente significativi per le politiche territoriali;
c) lo svolgimento di specifiche attivit a favore degli Enti Locali soci, da qualificare in programmiannuali di attivit, in particolare per quanto attiene alla predisposizione di studi su
problematiche territoriali e allattivit di collaborazione e assistenza nella redazione dei
rispettivi atti di programmazione, pianificazione e progettazione.
Nel perseguimento dei propri fini istituzionali lAssociazione pu svolgere ulteriori attivit
accessorie anche di natura commerciale a carattere non prevalente, in particolare dirette al miglior
utilizzo delle risorse umane, materiali e conoscitive del Centro Studi, su richiesta degli stessi Soci,
di altri Enti pubblici o di soggetti privati.
Preso atto altresche :
- lattivit del Centro Studi PIM organizzata attraverso programmi annuali, anche sulla base
delle esigenze e delle richieste evidenziate dagli Enti associati;- il programma prevede, ad integrazione delle attivit di carattere generale aventi rilevanza per
linsieme degli Enti associati, attivit specifiche a favore dei singoli Soci, con lindicazione
delleventuale contributo aggiuntivo necessario alla copertura dei maggiori oneri connessi
allo svolgimento di tali specifiche attivit;
- il programma pu essere aggiornato ed integrato nel corso dellanno di riferimento, mediante
lo svolgimento di ulteriori attivit rispondenti alle esigenze degli Enti associati, fatta salva la
preventiva definizione delleventuale contributo aggiuntivo previsto al comma precedente.
Rilevatoche nella sua ormai cinquantennale esperienza il Centro Studi PIM:
- ha realizzato un vastissimo repertorio di studi, ricerche, progetti riguardanti non solo lapianificazione territoriale, ma anche interventi operativi in materia di infrastrutture di
mobilit, di sistemazione ambientale e di sviluppo socio-economico locale;
- dispone di una vasta conoscenza sulla struttura, le funzioni e le modalit operative degli Enti
Locali, organizzata attraverso un Sistema Informativo Territoriale in grado di offrire un
quadro conoscitivo ampio e aggiornato sul territorio della regione urbana milanese.
Vistoche sono attualmente soci del Centro Studi PIM le Province di Milano e di Monza e Brianza,
i Comuni di Milano, di Monza e altri 59 Comuni.
Consideratoche :
- ogni Ente Comunale Socio del Centro Studi PIM titolare di una quota associativa ognimille abitanti o frazione di mille abitanti residenti sul proprio territorio accertati al 31
dicembre 2009, mentre le due Provincie di Milano e di Monza e Brianza sono titolari di un
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numero di quote associative calcolate secondo il criterio di una quota ogni tre mila abitanti
residenti residenti nelle rispettive aree di riferimento accertati alla stessa data;
- ogni cinque anni si procede ad accertare la consistenza numerica della popolazione residente
negli Enti aderenti nonch allaggiornamento del relativo riparto delle quote associative;
- che ogni Associato corrisponde un contributo annuale corrispondente alla propria quota di
partecipazione;
- il Comune di Seveso dispone di una popolazione, al 31/12/2009, pari a 22.412 abitanti(Fonte ISTAT Movimenti anagrafici 2009), che da diritto a n. 23 quote associative, per un
contributo di importo presunto pari a 5.750,00, da determinarsi a cura del Centro Studi
PIM;
Dato attoche :
- il Comune di Seveso manifesta la necessit di un supporto, collaborazione e assistenza nella
predisposizione dei propri atti di pianificazione e di progettazione del territorio, avvalendosi
di una struttura tecnico-scientifica in grado di assicurare competenze specialistiche di alto
livello ed una visione di carattere sovra comunale;
- questa Amministrazione comunale, in esecuzione delle deliberazioni del ConsiglioComunale n. 30 del 10/10/2013 e della Giunta Comunale n. 55 del 24/10/2013, ha riavviato
il procedimento di redazione del Piano di Governo del Territorio della Citt.
- i processi di pianificazione generale devono essere necessariamente supportati da attivit di
studi, ricerche e progetti in materia di infrastrutture di mobilit, di riqualificazione
ambientale e di sviluppo socio-economico che il P.I.M., nella sua esperienza cinquantennale,
dimostra di aver raggiunto ;
- il territorio del Comune di Seveso nel prossimo futuro sar interessato dalla realizzazione di
unimportante infrastruttura sovracomunale di trasporto (Sistema Pedemontano Lombardo
ed opere connesse), che andr a modificare sostanzialmente il sistema della mobilit ;
Dato attoche risulta in tal senso opportuno avvalersi di un organismo sovracomunale, di elevatacapacit tecnico-giuridica, che supporti la struttura tecnica nellassunzione di scelte pianificatorie,
associandosi al Centro Studi P.I.M.;
Vista la deliberazione della Giunta Comunale n. 66 del 21/11/2013, dichiarata immediatamente
eseguibile, recante ad oggetto Adesione al Centro Studi PIM. Proposta al Consiglio Comunale ;
Visto lallegato Statuto del Centro Studi PIM, approvato dalla 94 Assemblea dei Soci del 15
dicembre 2010.
Vistoil D.Lgs. 18 Agosto 2000 n. 267 Testo unico delle leggi sullordinamento degli enti locali.
Attesa,per questatto, la competenza del Consiglio Comunale.
Vistigli allegati i pareri resi a norma dellart. 49 del Testo Unico sopracitato, che si allegano al
presente atto quale parte integrante e sostanziale dello stesso.
Vistolart. 134, comma 4, del Testo Unico sopraccitato.
Ad unanimit di voti legalmente resi ed accertati, con la seguente votazione
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1) La premessa forma parte integrante e sostanziale del presente atto e qui si intende approvata.
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Oggetto: ESAME ED APPROVAZIONE SCHEMA DI CONVENZIONE DA SOTTOSCIVERE
CON IL COMUNE DI SEREGNO PER L'ACCESSO ALLA 'SCUOLA PRIMARIA SPECIALE'
G. RODARI. ANNO SCOLASTICO 2013-2014.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Premesso:
che da anni in funzione nel territorio comunale di Seregno una Scuola Primaria Speciale, ora
annessa allIstituto Comprensivo Statale G. Rodari, riservata ad alunni portatori di gravi disabilit
psico fisiche con apposita certificazione sanitaria;
che la Scuola Primaria Speciale di Seregno, ubicata in Via Pacini n. 71, promuove il benessere dei
minori accolti, anche provenienti da altri Comuni, attraverso attivit didattiche finalizzate
allautodeterminazione e ad orientare il progetto di vita adulta attraverso lattivazione di risorse
umane e sociali, anche avvalendosi di un lavoro di rete in armonia con le norme sullistruzioneobbligatoria e con quelle dellintegrazione scolastica, ai sensi della Legge quadro 5/2/1992 n. 104
(art. 12, 13, 18) sullintegrazione dei soggetti con disabilit grave;
Dato atto cheil riconoscimento della realt educativa di che trattasi stato sancito con la stipula di
una apposita Convenzione tra il Comune di Seregno, lufficio Scolastico Provinciale di Milano e
lIstituto Comprensivo G. Rodari di Seregno, chiamati a garantire funzionalit ed efficacia delle
prestazioni, ciascuno per le proprie competenze e con le proprie risorse economiche e materiali,
dando piena realizzazione e visibilit ad un complesso lavoro sinergico in atto tra i suddetti Enti;
Rilevato che, al fine di consentire linserimento di un minore residente in Seveso presso la citata
Scuola Speciale , occorre aderire allapposita Convenzione per la disciplina dei rapporti con iComuni di residenza degli alunni frequentanti la Scuola stessa, approvata dal Comune di Seregno
con deliberazione C.C. n. 47/2007 per un periodo di n. 7 anni decorrenti dallanno scolastico
2007/2008;
Visto lo schema di convenzione allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale dello
stesso, che si compone di n. 12 articoli, e ritenuto di approvarlo;
Richiamate la Legge n. 328 dell8/11/2000, Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato
di Interventi e Servizi Sociali;
Richiamata la Legge n. 104/1992 e successive modificazioni, "Legge-quadro per l'assistenza,
l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate";
Visto il D.Lgs. 18 Agosto 2000 n. 267, Testo unico delle leggi sullordinamento degli enti locali;
Visti i pareri resi a norma dellart. 49 del Testo Unico sopracitato, che si allegano al presente atto
quale parte integrante e sostanziale dello stesso;
Visto lart. 134, comma 4, del Testo Unico sopracitato;
Ad unanimit di voti legalmente resi e accertati / con voti
Delibera
8/13/2019 Convocazione e Atti Istruttori Consiglio Comunale del 28.11.2013
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1) La premessa forma parte integrante e sostanziale del presente atto e qui si intende deliberata;
2) di approvare, per le ragioni esplicate in premessa, lo schema di Convenzione da sottoscrivere
con il Comune di Seregno per la disciplina dei rapporti con Comuni di residenza degli alunni
della Scuola Primaria Speciale G. Rodari, il cui testo composto da n. 12 articoli, per
lanno scolastico 2013-2014;
3) di demandare al Funzionario competente tutti gli adempimenti derivanti dallapprovazione
della presente deliberazione.
Con successiva votazione unanime il presente atto dichiarato immediatamente eseguibile ai sensi
dellart. 134, comma 4, del Testo Unico sullordinamento degli enti locali.
Allegati: A - Schema di convenzione;
B Pareri.