Corso di Agente in Internazionalizzazione
Modulo: Dazi e Dogane
Latina 21.1.2014Maria Pagnanelli
Aspetti doganali e fiscali nelle operazioni con l’estero
Introduzione
Nel momento in cui c’è uno scambio con una controparte commerciale con sede in un Paese Non Comunitario interviene la Dogana.
Nelle operazioni di import/export partecipano molteplici figure giuridiche:
venditore, compratore, spedizioniere, vettore, doganalista, compagnia di assicurazione. Ognuno di questi interviene e contribuisce alla riuscita dell’operazione su base contrattuale
Che cos’è la DOGANA???
• E’ un organismo di natura pubblica preposto al controllo dell’entrata e dell’uscita delle merci dal territorio Nazionale, sia che si tratti di materiali a seguito di viaggiatori che di trasporto di merci.
• Il SISTEMA DOGANALE è gestito in Italia dall’Agenzia delle Dogane, dipendente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
I SOGGETTI NEGLI SCAMBI INTERNAZIONALI
ESPORTATORE IMPORTATORE
CAMERE DI
COMMERCIO
• Rilascio numero meccanografico;
• Certificati di origine delle merci;
• Carnet ATA, TIR;
• Modelli INTRASTAT;
• ecc..
• Dichiarazione doganale (DAU);
• Controlli documenti di origine, di trasporto e di produzione;
• Controlli movimenti merci;
• tasse;
• ecc..
SPEDIZIONIERI/DOGANALISTI E CENTRI DI ASSISTENZA
Numero Meccanografico• E’ un codice alfanumerico che viene attribuito
alle imprese che svolgono abitualmente operazioni con l’estero dalle Camere di Commercio.
• Ha rilevanza statistica e viene richiesto alle imprese dagli istituti di credito in caso di transazioni monetarie e deve essere inserito sulla Comunicazione Valutaria Statistica.
RUOLI/FUNZIONI DELLE DOGANEPerché lo Stato interviene?
ALTRO:
• acquisizione elenchi riepilogativi delle cessioni e degli acquisti;• controllo della contabilità IVA intracomunitaria degli operatori;• punto di riferimento per la codificazione delle merci.
ECONOMICI (ricchezza nazionale)
TUTELA PUBBLICA
(salute, ecc.)
FISCALI (diritti doganali)
• Dazi;• Accise;• IVA
CAMBIAMENTO
• MERCATO UNICO EUROPEO (1993)
• CONCETTO “INTRA ED EXTRA” per il mercato e quindi per le merci;
• CODICE DOGANALE COMUNITARIO;
• NASCITA “AGENZIA DELLE DOGANE”
Il Codice Doganale Comunitario
• In vigore dal 1°gennaio 1994 è il testo in riferimento in materia.
• MERCI COMUNITARIE: sono le merci interamente prodotte in una Paese della Comunità o che hanno subito in un paese membro una lavorazione o trasformazione tale da farne assumere l’origine comunitaria.
CDC: Distinzione Delle MerciCon l’introduzione del CDC è subentrata anche
una distinzione specifica per le merci :• Merci a dogana: che possono essere esportate
e importate liberamente, senza autorizzazioni particolari, ma semplicemente adempiendo ad alcune formalità;
• Merci a dogana controllata: che possono essere importate nel rispetto dei limiti di quantità (c.d. contingentamenti) fissati dal Ministero;
• Merci a licenza: che non possono essere né esportate né importate se non con una autorizzazione particolare – LICENZA-.
Regime Dei Divieti PRINCIPIO GENERALE: tutte le merci sono importabili
o esportabili, ma esistono delle limitazioni a tele principio generale:
1. MERCI A LICENZA DI LIMITATA IMPORTABILITA’ E ESPORTABILITA’: sono le merci elencate nelle tabelle Export-Import pubblicate in G.U. aggiornate ogni anno;
2. MERCI A LIMITATA IMPORTABILITA’: sono le merci che L’U.E. ritiene dannose per l’economia interna;
3. LIMITATA COMMERCIALIZZAZIONE: specie vegetali o animali citate nella Convenzione di Washingnton
Tutte queste merci necessitano di un’autorizzazione dell’UE da presentare in dogana. La mancata osservanza ha conseguenze sia amministrative che penali.
Strategie, metodi e coordinamento Uffici periferici
Coordinamento strutture territoriali, monitoraggio attività, garanzia di risultati finali (monetari, tecnico-fisici e qualitativi), gestione delle risorse umane e finanziarie
Operatività
La Nuova Organizzazione
TRE LIVELLI:TRE LIVELLI:
Centrale
Regionale
Territoriale
Competenze Doganali
La Dogana assolve i propri compiti attraverso il controllo delle “destinazioni doganali” per tutte le merci che entrano e escono dal territorio comunitario a titolo:
Definitivo
Di Transito
Temporaneo
Competenze Doganali
Le dogane agiscono per aree di competenza:
1.TERRITORIO
2.MATERIA
3.UBICAZIONE
4.FINALITA’ AMMINISTRATIVO CONTABILI
Competenza Per TerritorioEsistono alcune definizioni che definiscono l’ambito territoriale di competenza doganale:•TERRITORIO DOGANALE è circoscritto dalla linea doganale che coincide con il lido del mare e il confine politico – è compresa anche la fascia di mare entro le 12 miglia dalla costa- .•SPAZIO DOGANALE l’insieme di aree, stabilimenti e banchine dov’è presente operativamente l’ufficio doganale.•FASCIA DI VIGILANZA DOGANALE si esstende per 10 km dal confine del territorio doganale e 5km dal confine marittimo.
Competenza per materiaLa competenza per materia distingue le
dogane in:
• 1° categoria (sono gli uffici doganali competenti per tutte le operazioni commerciali).
• 2° categoria (compiono le operazioni relative solo a determinate merci).
• 3° categoria (compiono operazioni solo a livello locale).
Competenze per ubicazione e per finalità
amministrativo/contabili
• Sono le dogane che hanno competenza limitata all’ubicazione (es. aeroportuali, di confine, marittime etc.)
• La competenza per finalità amministrative e contabili si distingue in principali e secondarie.
FUNZIONI DELLE DOGANE
1. La funzione fondamentale delle dogane è l’accertamento e la riscossione dei
DIRITTI DOGANALI
DAZI ACCISE IVA ALL’IMPORTAZIONE
Funzioni Delle Dogane:Compiti Di Vigilanza extracomunitaria• Controllo beni di importanza strategica;
• Norme Sanitarie per prodotti animali e vegetali;
• Salvaguardia di specie animali e vegetali;
• Salvaguardia del patrimonio archeologico ed artistico;
• Prevenzione attività illecite;
• Applicazione della fiscalità indiretta nazionale (dazi, accise, imposte);
• Misure di carattere statistico.
Funzioni Delle Dogane : Compiti Di Vigilanza intracomunitaria
Negli scambi intracomunitari la dogana svolge 3 importanti funzioni:
1.Acquisisce gli elenchi riepilogativi degli acquisti e delle cessioni intracomunitarie
2.Effettua il controllo sulla contabilità IVA.
3.E’ punto di riferimento per la codificazione delle merci.
Gli Scambi Commerciali Intracomunitari
Per le cessioni e gli acquisti intracomunitari (SCAMBI) con il Mercato Unico sono stati aboliti i controlli doganali all’interno dell’UE ma gli scambi interni sono regolati dal:
REGIME TRANSITORIO degli SCAMBI
La tassazione delle operazioni intracomunitarie è posta in essere nel Paese di destinazione
Gli scambi commerciali intracomunitari: il SISTEMA INTRASTAT
• Si compone della raccolta dei dati provenienti da un modulo – DICHIARAZIONE INTRASTAT- che l’operatore deve compilare con scadenza mensile o annuale a seconda del volume degli scambi intracomunitari posti in essere.
MODELLO
INTRASTAT
Il Sistema Di Rilevamento Statistico Intrastat
ART. 6, 1° COMMA DEL DL 23.01.93 N.16 “1. A decorrere dall'1 gennaio 1993, i soggetti passivi all'imposta sul valore aggiunto sono tenuti a compilare elenchi riepilogativi delle cessioni di beni effettuate, registrate o soggette a registrazione nei confronti dei soggetti all'imposta sul valore aggiunto degli altri Stati membri della Comunità economica europea o degli acquisti di beni effettuati, registrati o soggetti a registrazione presso tali soggetti. “
SOGGETTI OBBLIGATI A COMPILARE I MODELLI DI RILEVAZIONE STATISTICA
• sono tenuti alla compilazione:
– soggetti passivi all'imposta sul valore aggiunto che effettuano operazioni intracomunitarie
– gli enti e le associazioni ed altre organizzazioni, non soggetti passivi all'imposta sul valore aggiunto che effettuano operazioni intracomunitarie per le quali e' dovuta l'imposta in italia (ammontare superiore a l.16.000.000 o esercizio dell'opzione per il pagamento in italia)
– rappresentanti fiscali dei soggetti sopra indicati
– terzi delegati dai soggetti obbligati mediante apposita procura
Gli scambi commerciali con Paesi Extracomunitari
• La dogana ha un ruolo primario poiché è il SOGGETTO ATTIVO del RAPPORTO DOGANALE.
• RAPPORTO DOGANALE: è il rapporto che si instaura tra la Dogana e il Cittadino che introduce le merci estere o destina all’estero le merci nazionali.
Gli scambi con Paesi Extracomunitari: IL RAPPORTO DOGANALE
• Il Rapporto Doganale è composto da:
I soggetti : soggetto attivo (lo Stato) e passivo (il cittadino)
Il contenuto: i comportamenti posti in essere in funzione del rapporto
I fatti: causano la nascita del rapporto e l’oggetto cioè l’OBBLIGAZIONE TRIBUTARIA DOGANALE (l’obbligo di pagare i diritti doganali).
Gli scambi extracomunitari:I PRINCIPI DEL RAPPORTO GIURIDICO
• MATERIALITA’: l’oggetto dei rapporti doganali sono lo scambio dei beni materiali e mobili: non sono oggetto di intervento della Dogana le prestazioni di servizi.
• TERRITORIALITA’: “la condicio iuris” è l’effettiva entrata/uscita di merci nel territorio stesso
Gli Scambi Extracomunitari:La Rappresentanza Doganale
• Il cittadino può farsi rappresentare in Dogana da un’altra persona ( c.d. DOGANALISTA)
DIRETTA INDIRETTA
PARTICOLARITA’: I PAESI EFTA
Per gli scambi con i Pesi EFTA (Norvegia, Svizzera, Liechtenstein, Islanda), le merci provenienti da queste zone o dirette in queste zone sono soggette all’espletamento delle formalità di esportazione, importazione e di transito comunitario:
Restano in vigore SPECIFICI TRATTATI stipulati tra i Paesi EFTA e l’UNIONE STESSA
Accertamento Doganale
È il procedimento attraverso il quale la Dogana accerta che sussistano tutte le condizioni e che il soggetto passivo adempia a tutti gli obblighi e formalità necessarie per le introduzione delle merci estere nel territorio.
Le operazioni doganali devono essere precedute da una dichiarazione secondo determinate forme e regole
La dichiarazione deve essere, di norma, redatta per iscritto sull’apposito formulario (Documento Amministrativo Unico- DAU). L’amministrazione doganale italiana attraverso l’Electronic Data Interchange consente la trasmissione telematica delle dichiarazioni doganali
Gli elementi dell’accertamento1. La quantità: va sempre indicata con il
peso lordo e netto
2. La qualità: è importante per stabilire la misura dell’obbligazione tributaria e per le applicazioni di eventuali divieti e restrizioni
3. Il valore imponibile: è rappresentato dal volore pagato o da pagare per le merci
4. L’origine: è necessario per individuare il regime tariffario da applicare
Origine Preferenziale: Zone Di Libero Scambio e Sistema Di
Preferenze Generalizzato• Le Zone di Libero Scambio nascono da accordi
bilaterali tra UE e Paesi Limitrofi o con i quali da sempre sono intervenuti scambi commerciali. Prevedono dei benifici tariffari purchè le merci siano ditate del certificato EUR1 che ne attesti la provenienza dalle zone suddette.
• Il Sistema di Preferenze Generalizzato riserva un trattamento preferenziale ad alcuni Paesi del globo “in via di sviluppo”, al fine di semplificare gli scambi con gli stessi per favorirne lo sviluppo economico. Le merci provenienti da questi Paesi devono essere corredate di certificato FORM A.
Fasi Doganali
Presentazione merci in dogana
Presentazione DAU Accertamento
Presentazione documentazione allegata
Verifiche/Controlli Accettazione
Iscrizione nel registro (sigilli, ecc.)
Dichiarazione DoganaleDAU
• È la dichiarazione con la quale il soggetto passivo, anche tramite un loro rappresentante, manifesta la volontà di sottendere ad un regime doganale le merci che ha intenzione di importare o esportare merci.
• E’ presentato di norma in 8 esemplari ed è identificabile con un apposito numero.
La Documentazione da Allegare La Documentazione da Allegare al Daual Dau
1) Documenti di trasporto1) Documenti di trasporto
2) Certificati di circolazione o di libera pratica per 2) Certificati di circolazione o di libera pratica per
merci provenienti da Paesi UE o da Paesi Terzi aventi merci provenienti da Paesi UE o da Paesi Terzi aventi
accordi preferenziali con UEaccordi preferenziali con UE
3) Documenti commerciali (fatture estere, contratti di 3) Documenti commerciali (fatture estere, contratti di
trasporto e di assicurazione)trasporto e di assicurazione)
4) Licenze ed autorizzazioni richieste per mezzi 4) Licenze ed autorizzazioni richieste per mezzi
assoggettate a restrizioni quantitative o formalità di assoggettate a restrizioni quantitative o formalità di
sorveglianzasorveglianza
5) Documenti e certificazioni per particolari prodotti5) Documenti e certificazioni per particolari prodotti
L’ Accertamento Doganale
• Nella procedura di accertamento la dogana evince dal DAU: il regime doganale prescelto, la tipologia delle merci movimentate, i divieti economici e l’eventuale forma di garanzia prestata per tutelare la pretesa tributaria.
ACCERTAMENTO SEMPLIFICATO• DAU incompleto• Dichiarazione doganale semplificata• Procedura doganale domiciliata
Destinazione Doganale e Regimi Doganali delle Merci
• La destinazione doganale consiste nell’esito che il soggetto passivo vuole dare alla merce presentata in dogana.
• Il regime doganale consiste nell’indicazione dell’insieme di norme che disciplinano il trattamento fiscale
Regimi in Base alla Destinazione• Regimi doganali in senso proprio – è data
una destinazione definitiva alle merci
• Regimi doganali sospensivi – quando il pagamaneto dell’obbligazione doganale resta sospesa (es.transito comunitario esterno , deposito doganale)
• Regimi doganali economici – comportano delle agevolazioni fiscali e quindi consentono dei vantaggi economici
Regimi sospensivi
Sono considerati sospensivi quelli che, relativamente alle merci estere, consentono la sospensione dei diritti doganali a esse afferenti e cioè:• il transito esterno• il deposito doganale• il perfezionamento attivo col sistema della sospensione• la trasformazione sotto controllo doganale• l’ammissione temporanea
IL TRANSITO
DAL 1993 SI APPLICA SOLO PER MERCI NON COMUNITARIE CHE:
a) sono avviate da una dogana di confine ad una interna per eseguirvi
lì le formalità
b) merci estere che attraversano il territorio UE, destinate ad altro
Paese estero
CONVENZIONE DI GINEVRA 1952: MODELLO TIF (Transports Internationaux par chemins de fer)
CONVENZIONE DOGANALE SUL TRASPORTO MERCI SU
STRADA (Ginevra ‘75, ratifica Italia 1982): CARNET TIR (Transports Internationaux par route)
Il DepositoIl regime doganale del deposito consente l’immagazzinamento in un deposito doganale:
• di merci non comunitarie senza che tali merci siano soggette a dazi all’importazioni e alle misure di politica commerciale•di merci comunitarie per le quali una normativa comunitaria specifica prevede, a motivo del loro collocamento nel deposito doganale, il beneficio di misure connesse in genere con l’esportazione delle merci (art.98 CDC)
Per il “deposito doganale” s’intende qualsiasi luogo autorizzato dall’autorità doganale e sottoposto al suo controllo, in cui le merci possono essere immagazzinate alle condizioni stabilite La tecnica doganale
La Temporanea Importazione
Permette esenzione diritti doganali per merci introdotte nel territorio comunitario per ragioni diverse dall’immissione al consumo.
Parliamo di perfezionamento attivo: Per approvvigionamenti di m.P. O semilavorati da impiegare nella
fabbricazione di prodotti destinati all’estero
Per l’introduzione di m.P. O semilavorati per “lavorazioni per conto del
committente estero”, che ne mantiene la proprietà
Per introduzione materiali ceduti dalla controparte estera per “prove di
lavorazione”
Parliamo di ammissione temporanea: Per movimentazione beni non destinati a trasformazione (fiere, collaudi,
macchinari per esecuzione lavori, convegni)
IL TRAFFICO DI PERFEZIONAMENTO PASSIVO
(TPP)
1) le merci temporaneamente esportate e sottoposte a
lavorazione conservano la condizione di merci
nazionali
2) i prodotti derivanti dal tpp sono detti “prodotti
compensatori”: sono immessi in libera pratica con
esenzione parziale o totale dei dazi
3) si paga l’iva sul valore effettivamente aggiunto dai
trattamenti ricevuti all’estero
4) possibilita’ di trasformare il tpp in esportazione
definitiva
Classificazione TributiDAZI: DIRITTI DI CONFINE DI PERTINENZA BILANCIO UE
A) DAZI AUTONOMI:
applicabili dall’UE alle merci Paesi Terzi per decisione autonoma
B) DAZI CONVENZIONALI:
effetto di negoziazioni e accordi in ambito WTO
Previsti:
a) Sospensioni daziarie temporanee
b) Contingenti tariffari per tempi prefissati
ALTRI DIRITTI DOGANALI:
1) Iva all’importazione (pertinenza bilancio degli Stati)
2) Tasse portuali
3) Diritti per visita sanitaria
L’origine ed il trattamento tariffario
L’individuazione dell’origine della merce è indispensabile ai fini dell’individuazione delle formalità relative alle attività di import-export
L’art. 24 del codice doganale comunitario stabilisce che:
• “una merce alla cui produzione hanno contribuito due o più paesi è originaria del paese in cui è avvenuta l’ultima trasformazione o lavorazione sostanziale, economicamente giustificata ed effettuata in un’impresa attrezzata a tale scopo, che sia conclusa con la fabbricazione di un prodotto nuovo od abbia rappresentato una fase importante del processo”
L’origine ed il trattamento tariffario
I criteri imposti dalla Comunità Europea per l’individuazione dell’origine della merce. Le condizioni che devono coesistere sono:
1. sostanziale, nel senso che i prodotti impiegati nella produzione perdono la loro identità merceologica dando vita ad un nuovo prodotto; la trasformazione deve essere tale da far mutare alla merce la forma, o la destinazione o la possibilità di utilizzazione
2. economicamente giustificata, vale a dire una lavorazione che conferisca al prodotto ottenuto un valore superiore a quello complessivo dei componenti utilizzati
3. effettuata da un’impresa all’uopo attrezzata 4. che ottenga un prodotto nuovo o che rappresenti una
fase importante della fabbricazione
L’origine ed il trattamento tariffario
L’origine della merce, e l’accertamento, è il punto di partenza per stabilire se una merce può usufruire del trattamento preferenziale
Per usufruire di agevolazioni all’importazione con minore imposizione daziaria, la Comunità Europea, ha adottato 3 specifiche direttrici distinguendo tra paesi:
• con cui sono stipulati accordi di associazione o di unione doganale• in cui la struttura interna impedisce una completa politica di mercato
determinando la conclusione di accordi di partenariato (paesi in via di transizione)
• in via di sviluppo beneficiari di atti unilaterali di preferenze generalizzate
• con cui vengono sottoscritti accordi di libero scambio• con cui non sussistono particolari vincoli se non quelli derivanti
dall’adesione al Gatt ed alla successiva Wto• fuori di ogni vincolo convenzionale
SoggettivoSoggettivoSoggettivoSoggettivo
PresuppostiIVA
PresuppostiIVA
OggettivoOggettivoOggettivoOggettivo
• Esercizio d’impresa
• Arti e professioni
• Cessioni di beni
• Prestazioni di servizi
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Dal 1 gennaio 1993 per gli scambi intracomunitari non più applicabili i concetti di importazione e di esportazione, ma la nozione di acquisti e cessioni intracomunitari: D.L. 331/93, conv. in L. 427/93.
Oggi 25 Paesi membri, dal 1.5.2007 sarà valida anche per i 2 nuovi aderenti.Per le vendite a privati l’IVA è dovuta nel paese in cui è effettuata la vendita con eccezione per:– mezzi di trasporto nuovi (paese di immatricolazione)– vendite a distanza
Per le vendite fra soggetti IVA vige il principio della tassazione nel Paese di destinazione dei beni, fino a quando si passerà al sistema definitivo, che comporterà la tassazione nel Paese in cui è effettuata la vendita.
Sono considerate operazioni intracomunitarie:• Le cessioni intracomunitarie di beni• Gli acquisti intracomunitari di beni• Le prestazioni di trasporto intracomunitario di beni• Le prestazioni di servizi su beni intracomunitari
Scambi Intracomunitari
Tre presupposti: Soggettivo: - cessionario soggetto IVA nazionale - cedente soggetto IVA di altro Stato membro
• Oggettivo: - acquisto a titolo oneroso di beni mobili
trasferimento nel territorio dello Stato di beni di proprietà delsoggetto IVA nazionale esistenti in altro P.M. (da magazzini contovendita, beni di investimento, ..)
- beni comunitari o in libera circolazione sul territorio comunitario• Territoriale: - i beni devono essere spediti o trasportati nel territorio italiano da altro Stato membro UE
Acquisti intracomunitari
Acquisti intracomunitariPagano IVA in Italia – Obblighi:- Fatturazione da parte cedente estero - deve riportare il numero di P.IVA del cedente e del cessionario; il cessionario deve numerare la fattura in ordine progressivo, annotarvi il controvalore in Euro se la valuta è diversa, integrarla con il calcolo dell’IVA dovuta - entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione; se non pervenuta deve emettere autofattura il mese successivo- Registrazione della fattura estera integrata sul registro sezionale vendite (per il versamento del tributo) e sul registro acquisti (per la detrazione), o su unico registro avente la duplice funzione
-
Cessioni intracomunitarieTre presupposti:• Soggettivo: - cedente soggetto IVA nazionale
- cessionario soggetto IVA di altro Stato membro• Oggettivo: - cessione a titolo oneroso di beni mobili
- beni comunitari o in libera circolazione sul territorio comunitario
• Territoriale: - i beni devono essere spediti o trasportati dal territorio italiano a quello di altro Stato membro UE
Momento di effettuazione dell’operazione:• La consegna o spedizione del bene• Il momento in cui si producono gli effetti traslativi o costitutivi
sospesi - all’atto della vendita o prelievo dei beni in caso di contratti estimatori: non oltre un anno dalla consegna
• L’emissione della fattura in caso di fatturazione anticipata o pagamento del corrispettivo o di acconti
Cessioni intracomunitarie
NON Pagano IVA in Italia – Obblighi:Fatturazione da parte cedente nazionale secondo le norme della Legge IVA nazionale – deve riportare il numero di P.IVA del cessionario e il titolo di non applicabilità dell’IVA: art. 41 del D.L. 331/93;Le cessioni ad operatore nazionale di beni che questi a sua volta cede a soggetto IVA di altro P.M., sono non imponibili ai sensi dell’art. 58, comma 1, del D.L. 331/93, a condizione che il cedente curi il trasporto dei beni in altro P.M.
Registrazione della fattura sul registro sezionale vendite secondo le regole nazionali
Le esportazioniAffinché si configuri una cessione all’esportazione devono contemporaneamente ricorrere 2 situazioni:•1. trasferimento fisico dei beni al di fuori del territorio comunitario•2. trasferimento dei beni a titolo traslativo della proprietà
•N.b. solo se si verificano queste due situazioni è applicabile il regime di non imponibilità IVA alle cessioni di cui all’art.8
• Esportazioni dirette semplici: sono quelle eseguite mediante trasporto o spedizione dei beni fuori dal territorio comunitario direttamente a cura o a nome del cedente nazionale, trattandosi di operazioni in cui intervengono due soggetti: il venditore italiano e l’acquirente extracomunitario
• Esportazione in triangolazione: avvengono, invece, con la presenza di tre soggetti, di cui due italiani ed uno extracomunitario, quale acquirente destinatario finale dei beni
Il regime IVA
• Le cessioni all’esportazione, ai sensi dell’art.8 del D.P.R n.633/1972 non sono assoggettate ad imposta, in quanto godono del regime di non imponibilità IVA
• I contribuenti che effettuano, tra l’altro, cessioni all’esportazione e cessioni intracomunitarie versano in una situazione strutturale di credito Iva.
• Un rimedio, parziale, consiste nella facoltà, a precise condizioni, di effettuare acquisti di beni e servizi e importazioni senza l’applicazione dell’Iva.
L’esportatore abituale e la formazione del plafond
• OGGETTO DEL BENEFICIO: l’importo utilizzabile per effettuare acquisti interni, acquisti intracomunitari e importazioni (esclusi fabbricati, aree fabbricabili e beni e servizi per i quali l’Iva è indetraibile), viene definito Plafond.
• REQUISITI PER LO STATUS DI ESPORTATORE ABITUALE
• LE OPERAZIONI CHE ALIMENTANO IL PLAFOND
• MOMENTO DI FORMAZIONE DEL PLAFOND
Requisiti soggettivi
• Il contribuente deve aver iniziato l’attività da almeno 12 mesi: termine da intendersi in senso generico come inizio dell’attività d’impresa e non di esportazione.
Requisiti soggettivi
• ESPORTATORE ABITUALE, art. 1, D.L. 746/83: nel periodo di riferimento (anno solare o dodici mesi precedenti a seconda che il contribuente utilizzi rispettivamente il metodo solare o il metodo mensile) le operazioni che formano plafond sono superiori AL DIECI PER CENTO DEL VOLUME D’AFFARI.
Requisiti soggettivi
• ESEMPIO: volume d’affari pari a 1000, il contribuente è considerato esportatore abituale se l’ammontare delle operazioni che costituiscono plafond è pari o superiore a 101 (superiore al 10 % del volume d’affari)
• AL CONTRARIO, il contribuente non sarà considerato esportatore abituale se l’ammontare delle operazioni che costituiscono plafond è pari o inferiore a 100 (uguale o inferiore al 10% del volume d’affari)
LETTERA D’INTENTOARTICOLO 1, COMMA 1, LETT C DEL D.L. 29 DICEMBRE 1983 N 746: “c) che l'intento di avvalersi della facoltà di effettuare acquisti o importazioni senza applicazione dell'imposta risulti da apposita dichiarazione, redatta in conformità del modello approvato con decreto del Ministro delle finanze, contenente l'indicazione del numero di partita IVA del dichiarante nonché l'indicazione dell'Ufficio competente nei suoi confronti, consegnata o spedita al fornitore o prestatore, ovvero presentata in dogana, prima dell'effettuazione della operazione; la dichiarazione può riguardare anche più operazioni tra le stesse parti. ”
IMPORTAZIONIARTICOLO 68 DEL DPR N. 633 DEL 1972 : Le norme che regolano l’IVA all’importazione sono allineate a quelle che disciplinano gli scambi interni per cui:GLI ESPORTATORI ABITUALI possono importare beni senza il pagamento dell’IVA in dogana. Devono a questo proposito osservare le disposizioni per gli esportatori abituali è prevista una deroga per quei soggetti che effettuano prestazioni internazionali (art. 9 co. 1 n. 9)LE IMPORTAZIONI DI NAVI E AEROMOBILI non pagano l’imposta perché oggettivamente non imponibiliLE IMPORTAZIONI DI CAMPIONI GRATUITI non pagano l'imposta in quanto operazioni non soggette LE IMPORTAZIONI DI OPERAZIONI ESENTI di cui all’art. 10 e NON IMPONIBILI di cui al’art. 72 (particolarità per l’oro) - LE IMPORTAZIONI DI ORO DA INVESTIMENTO (in quanto operazioni esenti) la condizione deve essere attestata da chi effettua l’importazioneLE IMPORTAZIONI DI ENTI DONATI A ENTI PUBBLICI NONCHÉ AD ASSOCIAZIONI E POPOLAZIONI REGISTRATELE IMPORTAZIONI DI BENI DEFINITIVAMENTE ESPORTATI