della partecipazione, fattiva.
In secondo luogo, vi è un obbligo
legale. Il decreto legge di istituzio-
ne degli Enti e Federazioni sportive
richiede che tutti i soggetti che
praticano attività sportiva risultino
provvisti di attività assicurativa, e
che questa debba essere garantita
dai cosiddetti soggetti obbligati—gli
enti e le federazioni.
Paolo Zerbino
Eccoci qua: il primo numero
“ufficiale” di Csen Mag.
Il successo e l’interesse riscontrato
dalla NOSTRA rivista ci ha incorag-
giato a proseguire in questo percor-
so di arricchimento delle attività
dell’Ente.
L’apprezzamento che abbiamo
rilevato—anche attraverso
l’indagine conoscitiva on-line—è
stato positivo, tanto per la qualità
che per la necessità.
Ringraziare coloro i quali ci hanno
dato il loro tempo per i commenti e
le opinioni è il minimo, ma ribadia-
mo l’importanza di essere parte di
questa esperienza, sotto ogni aspet-
to.
Proprio per questo colgo
l’occasione per ribadire, in un mo-
mento importante quale quello della
stagione congressuale alle porte,
l’importanza del tesseramento.
La lungimiranza del legislatore ha
fatto si che per certe attività non sia
necessario essere obbligatoriamente
tesserati, ma è importante conosce-
re e riconoscere i limiti e le proble-
matiche associate con un mancato
tesseramento di tutti i partecipanti
alle attività della Associazione o
Società Sportiva.
Vi è, prima di tutto un obbligo
morale ed etico. Le attività
dell’Ente, di Csen, sono il frutto
della partecipazione di tutti
all’avventura dello sport. Il sodalizio
inizia con la redazione dello Statuto,
dove l’ASD o la SSD dichiarano,
formalmente di accettare il regola-
mento e lo statuto dell’EPS (Ente di
Promozione Sportiva) al quale si
saranno affiliati.
La necessità del tesseramento ne
discende dunque naturalmente:
l’unione di intenti, il supporto che
ne deriva ed ogni attività che sotto
il patrocinio di Csen viene realizzata
passa attraverso il riconoscimento
L’indagine on-line
sul numero zero di
Csen Mag, ha evi-
denziato come i
nostri affiliati amino
molto lo sport
praticato, ma ci hanno segnalato
anche una grande “fame” di infor-
mazione tecnica e normativa…
La suddivisione in aree tematiche ha
certamente suscitato interesse e la
fruibilità dei contenuti ne ha facilita-
to la lettura.
La quantità di materiale disponibile
in Redazione sugli eventi, le manife-
stazioni e gli sport che fanno riferi-
mento a Csen è tale che dovrem-
mo, ogni mese, realizzare due o più
riviste!
L’impegno che il Comitato di Milano
sta mettendo per Csen Mag è deci-
samente importante, e stanno già
affiorando idee per la realizzazione
di altre iniziative editoriali. Ma, per
fare le cose fatte bene, non si può
correre sulle ali della fantasia. La
forza di Csen è la solidità della base
che è stata costruita dal Presidente
negli anni e che ci ha consentito di
ottenere gli eccezionali risultati sotto gli
occhi di tutti.
La sezione Attualità è in ampliamen-
to, per generare interesse non solo
nei praticanti ma anche nel persona-
le e nei volontari che gravitano negli
ambienti delle ASD/SSD. Vi si affac-
ceranno ogni mese notizie di più
ampio e generale rilievo per un
pubblico dello sport allargato.
Oltre ai resoconti delle attività
sociali e pubbliche di Csen Milano,
questo mese, news di importanti
iniziative per la prevenzione arriva-
no dalla Francia, dove i possibili
benefici della pratica sportiva sono
grandemente considerati per il
grande valore sociale ed economico
che generano.
Le arti marziali costituiscono, anco-
ra, l’importante spina dorsale del
magazine, ma nuove ed interessanti
discipline si affacciano nelle pagine
interne, che mostrano il carattere
effervescente della promozione
Csen…
Marco Masini
Il tesseramento: un sodalizio di mutuo interesse.
S O M M A R I O :
Sezione Pagina
Attualità 2
Sport 8
Normativa 18
Corsi 28
La Posta di
CSEN MAG 36
Sport, sport ed ancora sport!
I L M A G A Z I N E D E L
C O M I T A T O
P R O V I N C I A L E
C S E N M I L A N O
CSEN
MAG N O V E M B R E 2 0 1 2 A N N O I , N U M E R O 1
T O P
N E W S :
La vera
prevenzione
in Francia
Proietti
supporta la
crescita di
CSEN Milano
Il pagamento
dei collabora-
tori sportivi
ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL C.O.N.I. (ART. 31 DPR 2/8/1974 N. 530)
ENTE NAZIONALE RICONOSCIUTO DAL MINISTERO DELL’INTERNO (DM 559/C 3206.(101) DEL 29/2/1992)
L’importanza del tesseramento:
un impegno etico e legale, per un
sodalizio costruttivo.
Paolo
Zerbino Presidente
CSEN Milano
P A G I N A 2
CSEN Milano a Congresso. Il presidente Paolo Zerbino
ricorda i successi della recente gestione. associative che, dalle poco più
di 120 del 2009, sono passate
ad oltre 450 nel 2012.
L’attenzione e la parsimonia
realizzata nella gestione, ha
permesso la “conquista” di
una sede di prestigio e funzio-
nale agli scopi primari dello
Csen. Unico tra gli enti di
promozione sportiva, Csen ha
nel proprio nome la parola
educazione, e non si poteva
pensare di realizzarla in un
posto altro dalle nuove ed
attrezzate sale di via Giacosa,
la nuova sede sociale.
“E’ stato uno sforzo ed un impe-
gno notevole—dice il presiden-
te Paolo Zerbino—ma ne-
cessario per mettere in pratica
quanto auspicato dallo Statuto
stesso, e per far fronte alle
Non si può certo dire che il
Comitato Provinciale di Mila-
no abbia dormito sugli allori.
Dal 2009, l’ultimo Congresso
dell’Ente, l’evoluzione è stata
imponente, e per certi versi
incredibile.
Gli ultimi mesi sono lì a dimo-
strare che un Ente ben gestito
può ottenere dei risultati tali
da permettere di
guardare con
grande serenità al
futuro.
La qualità dei
servizi erogati e
la garanzia di una
presenza costan-
te e autorevole,
hanno permesso
di aggregare un
numero di realtà
numerose richieste di formazio-
ne qualificata che ci arrivano
quotidianamente”.
E continua: “Recentemente,
abbiamo anche attivato un nuo-
vo servizio in-house di accesso
alla consulenza amministrativa e
fiscale, con la presenza di un
commercialista di rilievo per il
mondo dell’associazionismo,
capace di soddisfare questioni
puntuali di carattere specifico
per ogni associazione”.
Insomma, alla vigilia del Con-
gresso, Csen Milano si proiet-
ta con la forza dei numeri e
della qualità dei servizi nel
successivo quadriennio, con-
tinuando nel solco tracciato
da Paolo Zerbino.
C S E N M A G
ATTUALITA
’
Il presidente
Paolo Zerbino
nella sede
CSEN
ATTUALITA’
Poca attività fisica per gli italiani Saremo andati bene alle ulti-
me Olimpiadi, ma i dati della
quotidianità, purtroppo, parla-
no chiaro. Secondo la terza
edizione dell’Osservatorio
Nestlè – Fondazione ADI, il
66% degli italiani intervistati fa
davvero poca attività fisica,
con un impegno massimo di 1
-2 ore a settimana. Anche il
primo rapporto sport e socie-
tà CONI-Censis, già nel 2006,
segnalava questa particolarità,
con una ulteriore suddivisione
tra sport continuativo e saltu-
ario, che insieme sommavano
il 30,2%.
Eppure, “combattere la seden-
tarietà è fondamentale per
sconfiggere le malattie cardiova-
scolari stimolando il cuore, la
circolazione anche periferica, la
respirazione e lo scambio di
ossigeno cuore-polmoni” spiega
il personal
trainer De-
mis Evange-
lista, docente
dello CSEN
Milano.
Demis sotto-
linea come
“chi non prati-
ca costante-
mente attività
sportiva è a
maggior ri-
schio, ed è
fondamentale
mantenere un
presidio ed un
supporto allo sport dilettantisti-
co come fa CSEN. Si può cer-
care, comunque, anche se non
abitué della palestra, di fare un
po’ di movimento tutti i giorni;
camminare, fare corsa leggera o
pedalare in bicicletta, può basta-
re con un abbigliamento adegua-
to e senza l’ausilio di vestiario
posticcio e sintetico per incre-
mentare la sudorazione!”.
Poco tempo al giorno dedicato allo
sport riduce i rischi per la salute.
Lo sport prescritto dal medico di base: una innovativa proposta francese
P A G I N A 3 A N N O I , N U M E R O 1
Lo sport verrà prescritto dal me-
dico di base e rimborsato dalla
previdenza sociale come se fosse
un farmaco: è l'Accademia na-
zionale di medicina di Parigi
ad avanzare oggi la proposta inso-
lita che sta sollevando il dibattito
in Francia.
In Italia, si è fatto qualche timido
passo in avanti con il nuovo De-
creto Sanità (di cui abbiamo parla-
to nello scorso numero 0) ma la
proposta francese, basandosi sui
benefici ormai riconosciuti dell'at-
tività motoria sulla salute, vuole lo
sport come attività essenzialmente
preventiva in un Paese tra i primi
in Europa per il consumo di farma-
ci. Anche altri dati hanno messo in
allarme gli esperti dell'istituto della
rue Bonaparte, fondato nel 1731.
Secondo l'ultimo studio del grup-
po CCM Benchmark, realizzato
per il sito Sante-medecine.net,
solo il 28% dei francesi svolge
un'attività fisica regolare. La prati-
ca dello sport tra i bambini di età
pre-adolescenziale risulta inoltre la
più bassa in Europa.
In una Francia sedentaria si fa
dunque strada questa idea: "lo
sport deve far parte delle prescrizioni
del medico come gli antibiotici, l'aspi-
rina o gli antidepressivi", ha dichiara-
to a Le Figaro il dottor Jacques
Bazex, autore di un rapporto reso
noto in questi giorni, proprio
mentre il governo di Francois
Hollande si prepara a lanciare un
politica pubblica in favore dell'atti-
vità fisica. Sulla ricetta, il medico
dovrà indicare al paziente il tipo di
sport da praticare e con che inten-
sità, nonchè i controlli da osserva-
re durante la cura. Usato come
terapia, continuano i medici fran-
cesi, lo sport potrà essere a carico
della mutua, come qualsiasi altro
farmaco, e coperto dalle assicura-
zioni.
Con la previdenza sociale francese
cronicamente in rosso, la proposta
degli esperti solleva perplessità
oggi e fa temere un'esplosione
delle spese pubbliche. Ed invece i
medici sono sicuri che a termine la
misura permetterebbe di rispar-
miare oltre 50 milioni di euro
pubblici ogni anno, secondo le
prime stime. "Una popolazione in
buona salute è una popolazione che
costa meno", precisa il dottore
Bazex. Il rapporto dell'Accademia
francese di medicina sottolinea
che lo sport come terapia ha effet-
ti benefici sul sonno, lo stress e
l'ansia. Praticato con regolarità,
allunga la speranza di vita e ritarda
l'età della dipendenza. "Favorendo
l'ossigenazione dei tessuti, lo sport
migliora la funzione cardiovascolare e
polmonare - si ricorda - i muscoli, lo
scheletro, il sistema nervoso, il cervel-
lo e i supporti dell'immunità". Inol-
tre, aggiungono, l'esercizio fisico è
uno strumento terapeutico nel
trattamento di certe malattie cro-
niche, come l'ipertensione e il
diabete. Come ha già fatto notare
l'OMS la sedentarietà è all'origine
di un decesso su dieci nel mondo.
Il mondo delle palestre è in grande evoluzione, ma attende
un’evoluzione della professionalità degli operatori
In Francia si sta per
arrivare a
prescrivere l’attività
sportiva come un
farmaco, a carico
del servizio
sanitario,
riconosciuto per le
proprietà benefiche
sul fisico.
Mens sana in corpore sano e l'attività sportiva con la giusta intensità di sforzo fisico
sono una "medicina" strepitosa e uno strumento formidabile di prevenzione. E in Fran-
cia ora i medici propongono di prescriverlo, letteralmente, come terapia.
ATTUALITA’
CSEN
Milan
o
ATTUALITA
’ P A G I N A 4
Un
mo-
mento
delle
C S E N M A G
Le piscine sono luoghi
energivori, che hanno
bisogno di una attenta
gestione energetica!
Lo sport contro le mafie, anche a Milano… Nella giornata di festa delle
premiazioni provinciali a
Palazzo Isimbardi, tra i pre-
miati c’era anche Enzo La
Macchia, il presidente della
Polisportiva Affori Milano,
una eccellenza estrema dello
sport inteso nel senso della
prevenzione e del valore so-
ciale.
A seguito di sue segnalazioni,
è stato chiamato a testimonia-
re in uno dei processi alla
‘ndrangheta che si stanno
svolgendo in quella “terra
illibata” e libera dalle mafie
che è la Regione Lombardia,
ed in particolare la città di
Milano. Certamente una nota
polemica può esser letta in
queste parole, ma sapere che
a causa di tale partecipazione
civile la palestra di Affori sta
subendo incidenti continui e
che, come denuncia Enzo, “le
istituzioni sono praticamente
assenti” fa accapponare la
pelle, e decidere subito da che
parte stare…
CSEN Nazionale incontra CSEN Milano. Obiettivi condivisi!
affiancata ad una Comunicazione dinamica ed efficace, hanno l’obiettivo di fidelizzazione e “dare di più” a chi già fa parte della “grande famiglia” CSEN Milano e di raggiungere e prende-re per mano chi ancora non ne conosce le potenzialità. “Condivido gli obiettivi che CSEN Milano si è prefissato, perché le opportunità che ne deriveranno sono enormi” spiega il Presidente Proietti. “CSEN Nazionale ha piantato semi che, dopo la stagione della crescita,
porteranno buoni frutti e di qualità”.
L’incontro è stata anche l’occasione ufficiale per presenta-re le new entry del Comitato di Milano che lavorano dietro le quinte del nuovo scenario orga-nizzativo: oltre all’Ing. Marco Masini, la Responsabile Ufficio Stampa Giuseppina Quagliuo-
lo.
“Crescere Insieme”, questo è stato il titolo della presentazione, apre un nuovo capitolo: continua-re ad adempiere ai propri impegni buro-cratico-istituzionali rimane il “Must”, farlo ambendo, attraverso uno nuova organizza-zione e strutturazione del proprio lavoro, a risultati perfettibili diviene a questo pun-to un incentivo comu-ne. “Focalizzarsi su nuovi obiettivi di crescita
Così come già preannunciato, sabato 6 ottobre 2012 il Presidente del Comitato Pro-vinciale di Milano Paolo Zerbino ha inaugurato la nuova sede di via Giacosa 3/5 all’onorata presenza del Presi-dente CSEN Na-zionale prof. Fran-cesco Proietti e del Vicepresidente Mario Pappagal-
lo.
I Presidenti dei Comitati Provin-ciali della Regione Lombardia, invitati per l’occasione dal Presi-dente Paolo Zerbino, hanno incontrato il Presidente Proietti in una riunione, durante la quale hanno assistito alla presentazione da parte dell’Ing. Marco Masini Responsabile Strategia e Comuni-cazione CSEN Milano di un’analisi del settore sportivo dilettantisti-co a livello provinciale e nazionale ed alla condivisione di obiettivi e opportunità comuni data la pre-senza del Presidente CSEN Lom-
bardia Pierluigi Pajello.
Il potenziamento dei servizi offer-ti è la strada che Paolo Zerbino, in qualità di Presidente di CSEN Milano, ha deciso di intraprende-re per poter crescere. Una stra-tegia mirata e flessibile a seconda dell’orientamento del settore,
diventa sfidante, quando insieme all’oneroso espletamento dei propri adempimenti si vuole contribuire fornendo valore aggiunto di qualità”
puntualizza il Presidente Proietti.
“Accettiamo la sfida” – replica l’Ing. Masini mostrando l’ultima slide con la quale conclude: CSEN Milano vuole crescere e può aiutare nella crescita, gli strumen-ti che verranno sviluppati potran-no essere condivisi per…
CRESCERE INSIEME!
L’incontro si è concluso con vicendevole soddisfazione ed entusiasmo e con il saluto del Presidente Proietti: “Colgo l’occasione per augurare una buona stagione congressuale a tutti i Comi-tati Provinciali che stanno provve-dendo al rinnovo degli Organi Sociali ed un ringraziamento a Paolo Zerbi-no per l’impegno ed i risultati otte-nuti sino ad oggi, che costituiscono un’ottima premessa per il futuro del
Comitato”.
A destra il presidente
CSEN Nazionale prof.
Francesco Proietti, con
lo staff di CSEN Milano
Crescere insieme,
è il MUST dello
CSEN a tutti i livelli,
migliorando sul
fronte burocratico
istituzionale
Il Presidente Nazionale Prof. Francesco Proietti invitato a Milano dal Presidente Pa-
olo Zerbino per inaugurare la nuova sede del Comitato
ATTUALITA’
P A G I N A 5 A N N O I , N U M E R O 1
fronte a tutta la cittadinanza –
ha detto Grassia - In partico-
lare sarò integerrimo per l’area
sportiva, che sono chiamato a
guidare nei prossimi mesi. E
non è solo una promessa”.
Podestà ha sottolineato che,
anch’egli sportivo (“eravamo
una famiglia con le branchie”,
ha detto, ricordando i suoi –
campione lombardo di dorso
- e dei suoi familiari trascorsi
nel nuoto e nella pallanuoto),
ritrova nello sport un elevato
valore sociale e morale. “Chi
fa sport rispetta le
regole, rispetta gli altri e
se stesso, supera i propri
limiti ed impara a stare
con gli altri”.
“Lo sport è il domani, è
prevenzione. Sarà im-
portante fa conoscere
alla politica la sua im-
portanza perché si au-
mentino gli investimenti
in questa direzione” ha
detto Pierangelo
Santelli, responsabile
CONI per i para-atleti.
“Le para olimpiadi sono
state grandemente se-
guite dai media. I para-
atleti si allenano sette otto ore al
giorno come i normodotati e, facen-
dolo con maggior sforzo, sono un
grande esempio per la società”.
Anche un po’ di autocritica ha
toccato l’evento. Grassia e Pode-
stà hanno ricordato come da de-
cenni si parla della realizzazione di
un pala sport per le attività natato-
rie, ma non è ancora disponibile
nemmeno sulla carta. “Manca
completamente un impianto per la
pallanuoto, da poter dedicare a
quest’attività che qualche decennio fa
faceva di Milano una capitale dello
sport acquatico. E’ una delle mancan-
ze storiche del nostro territorio”
hanno detto Marzorati e Grassia.
Un intervento del fratello del
noto calciatore Albertini, don
Albertini, ha inteso ricordare
come per fare strada nello sport e
nella vita sia necessario fare fatica.
Altre vie non sono legali e comun-
que non ti danno la stessa soddi-
sfazione, e sono effimere. Lo sport
è una scuola di vita.
Durante la manifestazione, CSEN
Milano ha ricevuto apprezzamenti
dal presidente Marzorati e dal
rappresentante di CONI Servizi,
Claudio Gallo, per l’impegno pro-
fuso nella forma-
zione, area chiave
per la crescita del
settore, soprattut-
to dilettantistico.
Quasi un aneddo-
to, il nostro incon-
tro con le rappre-
sentanti di una
disciplina emergen-
te, il Rugby Acqua-
tico, sport rude e
macho che le atle-
te italiane
(milanesi) giocano
rappresentandoci
in Europa, perché
mancano gli/le atleti/e per realizza-
re un campionato nazionale….
Il 23 ottobre, si è tenuta a Palazzo
Isimbardi la premiazione degli
Olimpionici e Para Olimpionici da
parte della Provincia di Milano e
del CONI Provinciale. Lo CSEN
Milano ha partecipato invitato in
qualità di uno degli EPS provinciali
più significativi, e, nell’occasione,
ha raccolto importanti testimo-
nianze e contatti per le sue attività
istituzionali.
Alla presenza di Guido Podestà,
presidente della Provincia di Mila-
no, Cristina Stancari, assessore
provinciale allo Sport, Pier Luigi
Marzorati, presidente CONI
Lombardo e Filippo Grassia,
presidente provinciale del CONI,
la manifestazione è stata partico-
larmente sentita, ed in certi mo-
menti anche toccante, quando si
sono premiati i para-atleti.
Per Filippo Grassia si è trattata
della prima uscita pubblica in
coincidenza con la sua nomina ad
assessore allo sport per la Regione
Lombardia in questo scorcio di
legislatura. “Mi auguro che la nuova
Giunta possa offrire ai cittadini lom-
bardi competenza, professionalità e
quel rigore etico di cui ha bisogno la
politica per essere accreditata di
La Provincia ha premiato gli
Olimpici ed i para Olimpici
ATTUALITA’
Da sinistra: Grassia, Podestà,
Stancari e Santelli
CSEN
Milan
o
M. Masini, CSEN Milano e
Pierluigi Marzorati,
Pres. CONI Lombardia
Giusy Qualiuolo, CSEN Milano e le ra-
gazze del Rugby in acqua
ATTUALITA
’ P A G I N A 6
Un momento delle
lotte durante la tra-
sferta tailandese
C S E N M A G
Le piscine sono luoghi
energivori, che hanno
bisogno di una attenta
gestione energetica!
Non solo sgambata. Cani svegli ed obbedienti con il gioco.
Caro energia per le palestre ed i centri sportivi:
il mercato libero dell’energia porta risparmio?
Ogni anno 100 mila utenti
passano al mercato libero
dell’energia, ma tra questi ben
15 mila decidono di tornare a
quello vincolato. Il risparmio
spesso non soddisfa e le atte-
se restano pressoché deluse.
Addirittura il 30% dei consu-
matori convertitisi al libero
mercato ritiene di spendere di
più.
La situazione del mercato
italiano dell’energia è stata
fotografata dalla Fondazione
Consumo Sostenibile che, nel
corso delle audizioni con
l’Autorità per l’energia elettri-
ca e il gas, ha sottolineato
l’urgenza di sviluppare il mer-
cato libero italiano per per-
mettere agli utenti di coglier-
ne a pieno i vantaggi. “È indi-
spensabile – ha spiegato Pa-
olo Landi, presidente della
Fondazione - una maggiore
concorrenza con un mercato
europeo dell’energia. Occorre
rendere più consapevoli i consu-
matori contro le informazioni
ingannevoli”.
Informare i clienti è fonda-
mentale, infatti, per difenderli
dalle pratiche scorrette di
alcune compagnie e renderli
consapevoli delle proprie
scelte. Spesso le tariffe non
sono facilmente comparabili e
risultano incomprensibili agli
utenti che così non sono in
grado di cogliere l’offerta più
vantaggiosa. A tale proposito,
indica anche l’ingegner
Masini, responsabile Marke-
ting e Comunicazione CSEN
Milano, “ è necessario richiede-
re una semplificazione delle
tariffe e un estratto conto annu-
ale in cui siano riportati i dati sul
consumo, la spesa, le variazioni
rispetto all’anno precedente,
nonchè le indicazioni per cam-
biare gestore”.
“I contratti energetici, per gli
impianti sportivi e le palestre,
possono rappresentare una
parte significativa dei costi di
gestione - continua Masini - ed
una maggiore chiarezza, oltre
che un minor costo, non possono
che agevolare lo sport dilettanti-
stico e la pratica sportiva, ridu-
cendo i costi in modo che il
risparmio possa essere trasferito
all’utenza”.
per l’attivazione mentale per i
cani, utilizzando sia legno
svedese che la plastica.
“Spesso, i cani considerati ipe-
rattivi o dispettosi sono, in real-
tà, semplicemente poco stimolati
o coinvolti in attività di gioco con
gli strumenti giusti. Il movimento
in ambiente esterno è di gran
lunga la più importante forma di
esercizio e di socializzazione;
quando è associato ad esercizi
mentali, diventa un’ottima solu-
zione per prendersi cura sia del
fisico che della mente del pro-
prio cane” dice Nina Ottos-
son.
CSEN ha una grande tradizio-
ne nel settore della cino-filia,
Chi ama i cani può compren-
dere sino in fondo
l’importanza di offrire loro
una vita piena di
affetto, stimoli e
di attenzioni.
Fondamentale è
l’attività fisica ma
è altrettanto
determinante
l’esercizio intel-
lettivo.
Sostenitrice di
questo principio
è Nina Ottos-
son che negli
anni ’90 ha dato
vita alla prima
linea di giochi
ed iniziative di Pet Care come
questa le riteniamo significati-
ve per accrescere il rispetto
ed il benessere verso i nostri
beniamini.
Un cagnolino intento
in un gioco di
attivazione mentale
Le palestre hanno bisogno di molta
luce per la sicurezza e
la prestazione
Esercizi mentali ed
intellettivi non sono
esclusivi degli
uomini.
Possono essere un
toccasana anche
per i cani!
ATTUALITA’
P A G I N A 7 A N N O I , N U M E R O 1
11-14 anni (59,3%), mentre per
l’attività saltuaria le percentuali più
alte si hanno fra i maschi di 20-24
anni (18,4%)
Per ciò che ci concerne, oltre ai
dati CSEN Milano e derivati dalle
statistiche CONI, da
un’elaborazione della Camera di
Commercio di Milano sui dati del
registro imprese al secondo trime-
stre 2012 e 2011, emergono altri
dati piuttosto interessanti, limitati
alle società che risultano
iscritte al registro.
In Lombardia tra il 2012 e
il 2011 il settore benesse-
re cresce del 2,5% passan-
do da 7.134 a 7.314 attive.
Milano, Brescia e Bergamo
le province con il maggior
numero di imprese nel
settore rispettivamente
2.318 (31,7% del totale
regionale), 1.005 (13,7%),
920 (12,6%). Rispetto al 2011
crescono di più Mantova (+6,0%),
Cremona (+5,8%) e Pavia (+4,0%).
In Italia tra le prime dieci province
attive nel settore, Milano si classifi-
ca al secondo posto poco dietro
Roma con il 6,3% del totale nazio-
nale. Brescia è quinta e Bergamo
settima. I settori del benessere
crescono a Milano del +1,7% tra il
secondo trimestre 2011 e 2012,
+4% per le palestre.
Con l’ultima rilevazione Istat del
2012 si sono certificate le cifre per
ciò che riguarda la pratica sporti-
va: nel 2011 il 21,9% della popola-
zione di 3 anni e oltre dichiara di
praticare uno o più sport con
continuità, il 10,2% in modo saltu-
ario. Le persone che, pur non
praticando un’attività sportiva,
dichiarano di svolgere qualche
attività fisica (come fare passeggia-
te, nuotare, andare in bicicletta)
sono il 27,7%. I sedentari, cioè
coloro che non svolgono uno
sport né un’attività fisica, sono il
39,8%, quota che sale al 44,4% fra
le donne e si attesta al 35,0% fra
gli uomini.
Lo sport si conferma essere
un’attività del tempo libero tipica-
mente giovanile: le quote più alte
di sportivi continuativi si riscontra-
no nella fascia d’età fra i 6 e i 17
anni, in particolare fra i maschi di
In Italia lo sport è giovane.
Lombardi più in forma.
Petrucci: “le nazionali sono da svecchiare”
Nel primo Consiglio Naziona-
le dopo i Giochi Olimpici e
Paralimpici di Londra, il
CONI, lo scorso 5 novembre,
ha fatto il punto sui risultati
conseguiti.
Le 28 medaglie e l’ottavo
posto nel medagliere colloca-
no l’Italia nel novero delle
nazioni che nello sport guida-
no il mondo. L’Italia si è mi-
gliorata rispetto a Pechino e
le indicazioni, anche a livello
di sport di squadra, aprono
prospettive importanti in vista
di Rio 2016.
Nel debriefing post Londra,
cui hanno partecipato le Fede-
razioni, sono stati analizzati
nel dettaglio i diversi aspetti
della spedizione londinese.
In particolare, sebbene l’età
media dei nostri medagliati
olimpici si sia leggermente
ridotta rispetto a Pechino,
l’età media complessiva ci
vede ancora tra le nazioni più
anziane e quindi in vista di Rio
è necessario un ricambio
generazionale, per questo
occorre continuare a lavorare
sull’attività giovanile. In questa
direzione il CONI si è già
mosso, promuovendo tra
l’altro specifici gruppi di lavo-
ro sull’allenamento dei giova-
ni: i risultati degli juniores
sono incoraggianti.
Nel primo Consiglio Nazionale CONI post olimpiadi alcune interessanti
indicazioni per il futuro
ATTUALITA’
CSEN
Milan
o
P A G I N A 8
Cristian a bordo ring
nella palestra
BoxeIsland
La Boxe: “Quando il gioco si fa duro … i duri iniziano a giocare…”
dedicato la propria quotidiani-
tà e nel quale ha investito,
oltre che se stesso, tutta la
propria vita.
Cristian Bruno Responsabi-
le Tecnico Regionale CSEN
Lombardia, ci racconta: “Ho
33 anni e da circa sette sono un
allenatore di boxe e sport da
combattimento.”
Proprio in questi giorni Cri-
stian ha aperto la sua
palestra a Milano ed è
con grande entusiasmo
che dichiara: ”Mi auguro
di vederla consolidare e
crescere con successo!”
Energia, carica e duro
lavoro contraddistinguo-
no chi nello sport vuole
crederci e lasciare un
segno indelebile. A mag-
gior ragione in uno sport
come il pugilato, impe-
gnativo e completo dove
la sconfitta è accompagnata,
come in tutti gli altri sport da
combattimento, da dolore
fisico e ciò richiede una ferrea
volontà a non darsi per vinto
davanti alla fatica del match.
Il pugile è sottoposto sia a
sforzi aerobici che anaerobici,
pertanto l'allenamento ha
l’obiettivo di migliorare la
resistenza (durata dello sforzo
fisico nel tempo) tramite cor-
sa, salto della corda, allena-
mento a corpo libero, e la
forza con lo sviluppo della
massa muscolare.
Quando ho chiesto a Cristian
di parlarmi del pugilato la sua
risposta è stata: “Preferisco
dare voce all’esperienza, ti rac-
conto la storia di Corrado, uno
dei miei allievi”.
La boxe non è solo uno sport
per chi ha trovato nella boxe
un proprio stile di vita.
Può sembrare banale per chi,
profano come me, quando
sente parlare di boxe vi asso-
cia l’immagine di un ring dove
due pugili si danno un sacco di
botte, dalle quali derivano
occhi neri e naso rotto. C’è
invece chi, a questo sport, ha
C S E N M A G
Perché ho iniziato a boxare. La storia di un’esperienza.
SPO
RT
Cristian Bruno ha aperto in questi giorni la sua palestra a
Milano…il suo rapporto con la boxe? Lo racconta attraverso
l’esperienza del suo allievo Corrado…
SPORT
copione è sempre lo stesso,
non riesco proprio a control-
larmi: una parola di troppo ed
eccoli arrivare, minimo in due,
sollevarmi di peso e buttarmi
sul marciapiede, magari con
un calcione sul didietro. Ho
sempre pensato che un giorno
gliel’avrei fatta vedere a que-
gli ammassi di muscoli. Li
avrei colti di sorpresa con una
serie fulminea: diretto destro,
gancio sinistro, montante
destro. KO alla prima ripresa
e tutti a casa.
In realtà la boxe era di casa
già da molto tempo. Mio
padre era un vero appassio-
nato. Non potrò mai dimenti-
care quella sera in cui Sugar
Ray Leonard ballò per 12
riprese attorno a un Marvin
Hagler. “Non riesce a pren-
derlo! Non riesce a prender-
lo!”. Mio padre gridava e
rideva come un matto. Hagler
era inferocito, aveva un fisico
possente, con un pugno a-
vrebbe potuto abbattere un
muro, ma Sugar Ray gli girava
“Ho iniziato a fare pugilato
perché mi hanno menato in
discoteca: è questa la verità.
Non ho mai sopportato i but-
tafuori e loro non hanno mai
sopportato me. Lista
d’ingresso, donna al seguito,
tavolo al privèe: troppe idiozie
per il mio solito sarcasmo. E’
stato così che ho collezionato
una serie infinita di ruzzoloni,
da Milano a Londra, da Riga a
New York, persino in Poline-
sia, roba da far invidia ad un
acrobata del Circo di Mosca. Il
Giusy
Quagliuolo Responsabile Ufficio
Stampa
CSEN Milano
P A G I N A 9 A N N O I , N U M E R O 1
all’istante. “Io sono
Matteo e tu?”. E’ ba-
stato un attimo per
intuire che non era
cattivo. Dopo la prima
ora di allenamento, ho
capito che la boxe è lo
sport più bello e leale
che esista. Cinque mesi
fa Matteo è diventato
campione italiano dei
pesi massimi. Quando
lo incrocio mi dà sem-
pre qualche ottimo
consiglio.
Per un antisportivo come me,
anche le cose più semplici sono
difficili. Dopo più di un anno non
ho ancora imparato a saltare la
corda, perlomeno non come do-
vrei, e il montante mi sembra
ancora un mistero. Come faceva
Sugar Ray? Eppure mi diverto e a
volte mi sembra anche di aver
preso le movenze di quelli più
bravi. Della palestra mi piace il
profumo, il sudore, il ritmo, mi
piacciono i poster alle pareti, i
commenti, i rumori delle ribattute
contro i sacchi.
Credevo di essere troppo vecchio,
ma quarant’anni non sono troppi
per cominciare. Certo, sul ring non
salirò mai, però non mi sono mai
sentito così in forma. Certe sere
lavo le fascette e osservo i guanto-
ni. Quante cose possono succede-
re in un round.
In discoteca non ci vado quasi più,
ma se dovesse capitare sono certo
che mi troverei di fronte un ex
pugile professionista e allora fini-
rebbe molto peggio del solito e
finalmente potrei presentarmi in
ufficio raccontando che mi hanno
rotto il naso in un vero incontro a
viso aperto”. By Corrado Beldì
Un momento
dell’allenamento
di Cristian nella
sua palestra
BoxeIsland.
SPORT
CSEN
Milan
o
attorno con la guardia abbas-
sata, roteava i guanti in se-
gno di sfida, lo provocava fino
a farlo impazzire, per colpirlo
poi di sorpresa con rapidissi-
me serie a due mani. Meravi-
glioso. Fu come la vittoria di
Davide contro Golia. Tutta
tecnica e intelligenza.
La prima volta che sono en-
trato in palestra mi sono sen-
tito un vero sfigato, non riu-
scivo nemmeno a trovare
l’armadietto e infatti non
c’era. I principianti al massi-
mo possono appendere le loro
cose a un gancio, ma senza
lasciarle troppo a lungo. Sulle
staffe ci sono dei nomi scritti
a pennarello. “Quello è il mio
posto!”. Era un tipo enorme,
alto due metri e con un tatu-
aggio di Muhammad Alì sul
bicipite. Mi sono spostato
Per quanto le disavventure
“discotecare” di Corrado
non siano necessariamen-
te una motivazione condi-
visa da chiunque abbia
deciso di avvicinarsi agli
sport da combattimento,
mi piace pensare che l'a-
more per queste discipline
ci accomuni e che i miei
sforzi, come quelli di tutti
gli appassionati come me,
possano contribuire, sep-
pur in piccola parte, a
migliorare la vita delle
persone che vi si dedicano.
e a farci crescere di nume-
ro.
L’ingresso della palestra
di Cristian, BoxeIsland
Cristian: “La passione per la boxe va oltre le
disavventure personali….”
Sugar Ray Leonard e Marvin Hagler
SPO
RT
P A G I N A 1 0
Un
mo-
Judo e Karate: Pronti, Partenza, Via
condividere i punti all’ordine
del giorno. Durante la riunio-
ne del Judo presieduta dal
Presidente Paolo Zerbino, dal
Delegato Regionale
CSEN Lombardia
Maestro Pierluigi
Pajello, dal responsa-
bile Nazionale Mae-
stro Franco Penna e
dal Responsabile
Nazionale Presidenti
di Giuria Salvatore
Manganaro è stato
presentato il nuovo
organigramma tecni-
co, dal quale è emer-
so che il Maestro Ruggiero
Parente è il nuovo Responsa-
bile Settore Judo Provincia di
Milano e Area Nord Italia.
Nel programma della sessione
invernale 2012/2013 sono
previsti: la Formazione per
allenatori di
Judo, Ufficiali di
Gara, Presidenti
di Giuria, Arbitri
e i Corsi per
cinture nere
1°/2°/3° DAN
sull’approfondimento dello
studio dei KATA.
E’ in fase di progettazione
l’evento dell’anno: una gara
di Judo Nazionale, una mani-
festazione che verrà svolta a
Milano in Primavera e che
ospiterà tutti i Judoka italiani
alla presenza delle più alte
cariche del Judo italiano.
Durante la riunione del Kara-
te presieduta dal Responsabi-
le Tecnico Regionale CSEN
Vladimiro Mezzetti è stato
Sabato 6 Ottobre 2012 il Pre-
sidente del Comitato Provin-
ciale di Milano Paolo Zerbino
ha invitato tutti i Presidenti e
Delegati dei Comitati Provin-
ciali della Lombardia a parte-
cipare alla riunione delle so-
cietà di Judo e Karate, che si è
svolta alla presenza del Presi-
dente CSEN Nazionale prof.
Francesco Proietti, il Vicepre-
sidente CSEN Nazionale Ma-
rio Pappagallo, il Delegato
Regionale M° Pierluigi Pajel-
lo, il Responsabile Nazionale
del settore Judo M° Franco
Penna e il Responsabile Na-
zionale Presidenti di Giuria
Salvatore Manganaro.
E’ possibile riassumere
l’ordine del giorno nei se-
guenti punti: calendari gare,
corsi di formazione per alle-
natori, istruttori, maestri e
giudici di gara, il centro tecni-
co agonisti, varie ed eventua-
li.
Sono state svolte due riunioni
in contemporanea in due sale
diverse per dare l’opportunità
alle società di entrambe le
Arti Marziali di confrontarsi e
C S E N M A G
Le Arti Marziali di Judo e Karate si sono incontrate per dare il
via alla nuova Stagione Sportiva 2012/2013
SPORT
Giusy
Quagliuolo Responsabile Ufficio
Stampa
CSEN Milano
Un calendario
attività ricco per il
Judo ed il Karate
CSEN, ed un nuovo
organigramma.
Il tavolo dei relatori
per l’avvio dei lavori
della giornata Judo e
Karate
Il Maestro Ruggiero
Parente, nuovo
coordinatore Judo
Nord Italia
P A G I N A 1 1 A N N O I , N U M E R O 1
presentato
alle affiliate
CSEN Milano
il C.T.A. inizia-
to a Settem-
bre come da
calendario,
che ha visto
l’entusiasmante parteci-
pazione di circa 40 atleti
e il corso di Formazione
Maestri/Istruttori/
Allenatori iniziato il 13 ottobre
2012.
Due sono le competizioni di parti-
colare importanza e rilievo da
segnalare tra Settembre e Dicem-
bre negli eventi di settore: il cam-
pionato regionale cinture nere e il
2 ° Trofeo CSEN Milano rivolto agli
Vladimiro Mezzetti e
Pierluigi Pajello durante
la riunione Karate
far capire cosa si sta facendo. Si
cerca di tener fissi i fondamenti
del Karate di Okinawa travasati
nel Karate di scuola Shotokan,
prendendo le distanze da insegna-
menti utopistici o velleitari.
La JKA è la "[...]riconosciuta erede
della tradizione del karate Shotokan,
è l'unica entità legale di karate uffi-
cialmente approvata dal governo
giapponese come un'associazione di
membri (Shadan Hojin) per la pro-
mozione del karate [...] Più impor-
tante, la JKA preserva l'anima e lo
spirito dell'arte del kokufu-bunka
karate-do, karate basato sull'antica
tradizione giapponese del Bushido (la
via del Samurai). La nostra missione
è promuovere questa via del karate
in tutto il mondo, assicurando che
rimanga fedele ai precetti filosofici su
cui è stato fondato"
Alla JKA, danno un'enorme impor-
tanza alla forma appropriata e
all'equilibrio di ogni kihon, o tecni-
che base. Attraverso un notevole
allenamento, gli insegnanti hanno
rigorosamente, scientificamente
analizzato e separato ogni singolo
movimento in ogni singolo kata e
sviluppato uno spettro di tecniche
di kihon senza pari.
Usando questi speciali kihon, sono
stati rifiniti i kata per essere più
applicabili nel kumite. E a sua vol-
ta, l'esperienza accumulata attra-
verso il kumite conferisce reazioni
Trasmettere l'essenza del Karate-
Do Shotokan-Ryu Tradizionale, da
sempre sinonimo di eccellenza
qualitativa nel settore, è la via
scelta dallo CSEN e dal M° V.
Mezzetti per sostenere il Karate di
tipo tradizionale ispirato alla JKA -
Japan Karate Association.
Le conoscenze tradizionali di
quest'Arte Marziale vengono tra-
vasate negli allievi attenendosi ai
precetti e alle direttive tecniche
sviluppate nell'antichità; ciò non
per chiusura mentale e cristalizza-
zione del processo di insegnamen-
to tecnico o preclusione dell'ambi-
to agonistico, ma per propugnare
un insegnamento che mira alla
praticità, alla capacità di capire e
per ulteriori perfezionamenti
nei kata e nei kihon. I questo
modo i kihon, i kata e il ku-
mite formano l'inseparabile
trinità del karate JKA. Attra-
verso la costante ripetizione
di tali tecniche, il corpo im-
para a muoversi senza sfor-
zo, naturalmente. E la mente
impara anch'essa a essere
senza sforzi e naturale. Il
karate JKA come via dell'e-
quilibrio.
Curando e realizzando kihon
di alto livello tecnico, pro-
porzionati al livello del prati-
cante, il M° Vladimiro Mez-
zetti propugna il Karate tra-
dizionale all’interno dello
CSEN.
Vengono studiati tutti i kata
ed ad essi viene sempre asso-
ciato il bunkai, l'applicazione
pratica delle tecniche presenti,
portando ad una conoscenza tec-
nica fattiva, reale ed efficace, senza
stravolgere il kata. Dai kata vengo-
no assorbiti elementi tanto per la
difesa personale quanto per il
kumite. Il kumite viene studiato a
vari livelli e sotto vari aspetti co-
me concretizzazione delle tecniche
apprese nei fondamentali e nei
kata.
La spirale auto-costruttiva della
"inseparabile trinità del Karate
JKA" è sempre presente.
L'essenza del Karate-Do Shotokan-Ryu Tradizionale , attraverso la JKA.
Gichin Funakoshi Hanshi
1869-1957. Fondatore Shotokan
Ryu e JKA Il M° Vladimiro
Mezzetti, Kyoshi
Sensei 7° DAN
SPORT
CSEN
Milan
o
SPO
RT
P A G I N A 1 2
Un momento delle
lotte durante la tra-
sferta tailandese
Pole Dance: una sensuale disciplina sportiva
ad alta spettacolarità.
C S E N M A G
Più simile alla ginnastica artistica che al ballo, la Pole Dance
affonda le sue radici in India ed in Canada...
spettacolare (senza perde-
re la sensualità che gli è
propria!).
Arrivata da poco in Italia,
tale attività, nonostante
l’origine, non deve essere
confusa con la lap dance,
la quale non è uno sport
riconosciuto, bensì un
semplice ballo che può
essere praticato anche
senza bisogno del palo.
Con una traduzione lette-
rale dall’inglese, Pole
Dance significa “danza del
palo”: le ballerine, in que-
sto caso, svolgono acroba-
zie con complicazione an-
che notevole, da far invidia
ai circensi, su una pertica.
Il riconoscimento ufficiale
della Pole Dance come
uno sport a tutti gli effetti,
è passato attraverso
l’istituzione del Campiona-
to Italiano di Pole Dance,
giunto alla sua terza edi-
zione e CSEN è un impor-
tante promotore di questa
disciplina, dove si è incari-
cato di formare anche gli
istruttori per un’ulteriore
sviluppo. La formazione in
CSEN Milano è affidata
all’Accademia Italiana Pole
Dancing Academy di Me-
dea Felina.
Le ragazze che ballano nei
night club, Medea le ha
conosciute, ma quello che
insegna lei “è tutta
un’altra cosa. La seduzione
e la nudità fanno parte di
un mondo completamente
diverso, il mio impegno è
di far uscire il lato sportivo
praticato e rispettato da
tutti coloro che vedono la
pole dance come uno sport
vero e proprio”.
Proprio per questo, Medea
Una danza ammiccante
nata negli anni ’80 in alcu-
ni locali notturni del Cana-
da è diventata oggi disci-
plina sportiva! Si, è esatta-
mente come qualcuno ha
immaginato. L’origine del-
la Pole Dance è “ambigua”
come se l’aspettava, salvo
poi essere diventata tal-
mente popolare ed impe-
gnativa da guadagnarsi
velocemente la dignità di
ginnastica ad alto tasso
La Pole Dance è
uno sport vero e
proprio ad
alta acrobaticità e
complicazione.
Medea Felina
in esibizione
SPORT
Marco Masini Responsabile
Marketing e
Comunicazione
CSEN Milano
P A G I N A 1 3 A N N O I , N U M E R O 1
ha aperto una raccolta firme,
per far riconoscere la pole
dance come disciplina alle O-
limpiadi. “Nel 2009 ho pensato
che questa disciplina merita di
essere valutata dal Comitato
Olimpico. Per fortuna, ora sia-
mo più ragazze nel mondo
unite per raggiungere questo
obiettivo. Speriamo bene”.
Intanto sabato 6 ottobre, a
Roma, si sono esibiti ben 36
partecipanti, suddivisi nelle
categorie di livello principianti
(Beginners), intermedio, semi-
avanzato e professionale
(quest’ultimo con performan-
ce sia singole che a coppie) nel
Campionato Italiano, dove, è
stata costituita anche una ca-
tegoria speciale per gli unici 3
uomini in gara: ciò a dimostra-
re che la pole dance può esse-
re praticata benissimo da en-
trambi i sessi.
Come campionessa della cate-
goria professionale è stata
riconfermata la vincitrice
dell’anno scorso Valeria Bona-
lume, un’atleta che ha da poco
conseguito il diploma di Istrut-
tore CSEN di Pole Gym.
Oltre alla pole “terrestre” sta
crescendo lo spazio e
l’interesse dedicato alla pole
acquatica. L’acqua pole è una
disciplina emergente che co-
niuga dettami della pole dance
con l’elemento acqua al fine di
creare momenti coreografici
dinamici e divertenti. Ma ne
parleremo per l’estate….
Esibizione della Pole
Dance CSEN
SPORT
CSEN
Milan
o
Concentrazione, tonificazione e allungamento con il Piloga!
Chi almeno una volta nella
vita non ha sentito parlare
dello Yoga o del Pilates?
Dall’unione delle due discipli-
ne è nato il Piloga. Una tecni-
ca che coordina due attività in
una, il Piloga viene preposto
come un metodo che migliora
coordinazione e flessibilità.
Abbinando Pilates e Yoga
otteniamo un allenamento
tonico e funzionale presentan-
doci un’altra faccia di entram-
be. Tralasciando l’aspetto
meditativo, l’attenzione si
sposta completamente sulle
posizioni e sulla respirazione,
offrendoci una rosa di tecni-
che rilassanti, tonificanti e
decontratturanti.
Gli anni Ottanta sono stati
caratterizzati da attività aero-
biche ad alto impatto. La vita
frenetica e gli impegni a cui
sottoponiamo spesso il no-
stro corpo, creano
un’attenzione maggiore verso
quelle discipline che ripristina-
no il giusto equilibrio tra men-
te e corpo. Entrambe infatti,
non sollecitano in maniera
forzata articolazioni e lega-
menti, e la ripetizione dei
gesti è volta a conferire mag-
gior stabilità e sicurezza allo
svolgimento.
Una seduta di Piloga potrà
cominciare in posizione sdra-
iata o in piedi, ma in ogni caso
si prediligerà una fase di ri-
scaldamento e di allungamen-
to iniziale, trovando la giusta
concentrazione e, passando
alla fase successiva di ricondi-
zionamento muscolare.
Il tutto condito da una base
musicale di sottofondo. Il
benessere acquisito sarà per-
cepita già dalla prima seduta.
Cosa aspetti? Immergiti nel
mondo del wellness e prendi-
Anna Rita
Gargiulo,
docente CSEN
SPO
RT
P A G I N A 1 4
Un momento delle
lotte durante la tra-
sferta tailandese
Come neutralizzare rapidamente una minaccia?
Il Krav Maga è una risposta
Mentre le altre arti marzia-
li tradizionali, soprattutto
di matrice orientale (tra le
quali anche quelle da cui il
Krav Maga ha attinto, co-
me il Jūdō, il Ju-Jitsu, il
Kung-fu, karate), tendono
ad associare oltre all'inse-
gnamento delle tecniche
un sistema filosofico e
spirituale, il Krav Maga
risponde a criteri di tipo
militare: efficacia e rapidi-
tà per la neutralizzazione
dell'avversario.
“Si tratta di un approccio
prettamente offensivo -
Alborea ha precisato - per
il sistema di combattimen-
to che la contraddistin-
gue”.
Dove spesso molte arti
marziali prediligono un'im-
postazione attendista che
lascia all'avversario la pri-
ma mossa, il Krav Maga
punta ad una rapida neu-
tralizzazione dell'avversa-
rio prima che questi possa
diventare una minaccia. Si
tratta di una sintesi armo-
nica di tecniche derivate
dalle arti marziali, da siste-
mi di lotta a mani nude e
dai metodi del Close
Combat del Maggiore Fire-
bairn, un mix di colpi a
mano aperta diretti a punti
II Krav Maga è un
sistema di tecni-
che di combatti-
mento e sopravvi-
venza nato in Isra-
ele nella prima
metà del XX secolo
ad opera di Imi
Lichtenfeld su
richiesta del go-
verno Israeliano.
La parola Krav
Maga significa
letteralmente
"combattimento con con-
tatto".
Ruggiero Alborea Coordi-
natore Regionale CSEN
Kraw Maga-Real Defense
System Master Exper ci
confida, infatti: “il Krav
Maga è una "tecnica di
combattimento" semplice
e pratica e chi la insegna
non la definisce arte mar-
ziale, perché è nata per
essere appresa in breve
tempo ed essere usata in
un contesto bellico”.
C S E N M A G
Nato in Israele il Krav Maga o “combattimento per contatto”è
una disciplina che risponde a criteri di tipo militare
Il M° Zerbino con il co-
ord. Regionale CSEN
Ruggiero Alborea
Un momento del seminario,
con al centro l’impegno del
presidente Zerbino!
SPORT
Giusy
Quagliuolo Responsabile Ufficio
Stampa
CSEN Milano
P A G I N A 1 5 A N N O I , N U M E R O 1
KAPAP (KRAV PANIM EL PANIM) Kapap (conosciuto anche
come CQB-Close Quarter
Battle ) è un acronimo in
ebraico moderno che sta per
Krav Panim. Panim significa
viso, faccia; inteso per com-
battimento "faccia a faccia".
Nell'IDF (Forze di Difesa
Israeliane) le unità delle Forze
Speciali hanno avuto il mono-
polio dell'Arte Marziale Israe-
liana, ed il Kapap era cono-
sciuto negli anni settanta co-
me Lochama Zehira (micro
lotta) o Lotar.
Il Kapap non è solo un siste-
ma, ma una miscela di rigorosi
condizionamenti fisici, adde-
stramento con armi da fuoco
ed esplosivi, addestramento
alla sopravvivenza, pronto
soccorso avanzato e difesa
personale. L'addestramento al
combattimento a mani nude è
una combinazione dei sistemi
di combattimento come la
boxe - karate- thai boxe- ju
jitsu, la lotta greco-romana e
l'addestramento militare del
coltello e del bastone. Il siste-
ma include una varietà di tec-
niche militari di combattimen-
to corpo a corpo con il
nemico/aggressore disarmato
o armato di pistole, fucili,
mitra, coltelli ed ogni altro
sensibili come naso e gola,
pugni di stile pugilistico, leve
agli arti del Judo e del Ju-Jitsu,
e calci e ginocchiate tipici della
Thai Boxe e karate.
Ruggiero Alborea è un docente
di CSEN Milano nel settore di
difesa personale, è presidente
dell’ASD Karate Sol Levante di
Viale Certosa 125 a Milano
presso la quale eroga corsi
formativi di istruttore di difesa
personale e propone iter acca-
demici nel settore Krav Maga.
“Se avete fretta di imparare…
forse non facciamo per voi”
afferma Alborea riferendosi
all’iter formativo rendendosi
disponibile a richiesta di infor-
mazioni e chiarimenti al reca-
pito telefonico 339/1490423.
SPO
RT
P A G I N A 1 6
Un momento delle
lotte durante la tra-
sferta tailandese
C.S.E.N., settore cinofilia, approda all'ambito
Cino-umanitario con una nuova figura
spread of canine culture che
verrà qualificato per aver
acquisito competenze nei
settori di cui si é accennato
sopra.
In sostanza questa figura si
occuperà della diffusione in
ambito scolastico della cultu-
ra cinofila, della formazione
di accompagnatori per cani
che visiteranno i proprietari
ospedalizzati, della valutazio-
ne e comprovata idoneità
degli stessi cani e della prepa-
razione, insieme con il disa-
bile' del cane che possa fun-
gere da ausilio per il disabile
stesso.
Questi tre aspetti resteranno
strettamente correlati tra
loro ed integrati in un singolo
percorso formativo.
I bambini ed il loro approccio
con il cane costituiranno il
primo step. È chiaro a tutti
che la cultura cinofila su di un
pubblico giovane è ciò che
assicura il futuro della cinofili-
a, non solo perché creare
maggior consapevolezza sulla
natura del cane è il modo
migliore per rendere sereni
anche i semplici incontri occa-
sionali con questo animale
diffusissimo nella nostra so-
cietà, ma anche perché, pre-
sentare al bambino l'impor-
tanza dei processi educativi
del cane, porta a conoscenza
di questo anche la famiglia. E
questa consapevolezza divie-
ne quindi globale.
Diviene pertanto chiara l'im-
portanza della diffusione a
livello scolastico, attraverso
dei protocolli che permettano
l'interazione del bambino con
Da secoli é riconosciuta su più
fronti e in diversi ambiti la
capacità innata del cane di
essere d'aiuto all'essere uma-
no. È risaputo per esempio
che i bambini cresciuti insie-
me ad un cane, hanno la ten-
denza a sviluppare più facil-
mente empatia anche nei
confronti degli esseri umani.
Il supporto che questo anima-
le porta al genere umano è
evidente anche nei confronti
di persone in convalescenze
post traumatiche, o addirittu-
ra come ausilio nei confronti
di persone diversamente
abili.
A fronte di questi presuppo-
sti, ci siamo chiesti se non
fosse sensato approdare a
questo contesto proponendo
la formazione della figura del
tecnico in Dog Therapy and
C S E N M A G
Coadiuvare e supportare gli operatori sanitari ha la sua valenza
e gratificazione professionale grazie ad un percorso formativo
con lo CSEN
SPORT
Il cane è un grande ausilio
per le persone con
disabilità.
Marco Masini Responsabile
Marketing e
Comunicazione
CSEN Milano
P A G I N A 1 7 A N N O I , N U M E R O 1
SPORT
so non sarà più solo il cane di
famiglia.
Per quanto sia sicuramente utile
fornire un cane già preparato per
essere un buon coadiutore per il
disabile, perdere tutto ciò che
concerne la crescita insieme, com-
prese le difficoltà oggettive, signi-
ficherebbe togliere un'importan-
tissima componente emotiva
dall'intero processo. Ecco perché
siamo dell'idea che debba essere
il diversamente abile stesso ad
insegnare al cane, in questo modo
gli si offrirà anche l'opportunità di
personalizzare il processo secondo
le proprie esigenze.
L'accesso al corso per tecnici in
Dog Therapy and spread of canine
culture sarà limitato agli educatori
cinofili C.S.E.N. e verrà aperto tra
dicembre 2012 e gennaio 2013.
Terremo in ogni caso aggiornati gli
interessati tramite i canali del
settore cinofilia di C.S.E.N.
Per eventuali quesiti potete con-
tattare il responsabile Moreno
Sartori all'indirizzo e-mail
morenosartori @ memdogstrai-
ners.com
o a mezzo telefono al numero
347 818 87 84.
il cane, tenendo sempre alta la
consapevolezza che entrambi
devono essere rispettati e gestiti
in piena sicurezza.
Il secondo step si rivolge a situa-
zioni particolari, per le quali il
proprietario di cane ospedalizzato
per periodi più o meno lunghi si
vede costretto a non vedere il suo
cane sino alla dimissione dalla
struttura ospedaliera:
La letteratura scientifica è ormai
colma di articoli che parlano del
comprovato apporto del pet per
quanto riguarda i processi di recu-
pero fisico e psichico da parte di
pazienti anche gravi in degenza
nelle strutture ospedaliere. Men-
tre in altri paesi queste realtà
sono ormai comprovate e vedono
quindi i cani avere libero accesso a
queste strutture, in Italia esistono
solo casi sporadici in cui il tribuna-
le ha dato sentenza secondo la
quale il proprietario avrebbe po-
tuto ricevere la visita del suo cane
all'interno della struttura ospeda-
liera. Il nostro obiettivo è quello di
trasmettere il "protocollo visita" ai
tecnici, che si prenderanno cura di
rendere idonei i cani e gli accom-
pagnatori, affinché questa garan-
zia, insieme a quella derivante da
un protocollo sanitario, sia suffi-
ciente perché le aziende sanitarie
permettano le visite
richieste, senza di-
versi preoccupare di
eventuali "effetti
collaterali".
Il terzo aspetto del
progetto, ma non
per questo meno
importante degli
altri, è quello relati-
vo ai disabili ed è
probabilmente quel-
lo più complesso.
Con un taglio forte-
mente differente, rispetto ad altri
già presenti sul territorio, questo
si propone di fornire le giuste
competenze al tecnico che sarà in
grado di lavorare con il disabile ed
il suo cane, in modo che questo
divenga un valido ausilio.
Pur esistendo già nel nostro paese
realtà che preparano cani per
assistenza ai diversamente abili il
nostro obbiettivo ci porta a non
voler perdere un aspetto che rite-
niamo cruciale. La preparazione
del cane deve essere parte inte-
grante del processo, poiché solo
così crescerà un affiatamento
unico ed inimitabile tra il disabile
ed il suo compagno a quattro
zampe, che al termine del percor-
“In Italia solo
sporadicamente
il cane viene
accettato negli
ospedali per il
supporto
morale di gran
beneficio che
può dare
all’amico”.
L’interazione con gli
uomini è storica e di
mutua soddisfazione...
CSEN
Milan
o
I bambini attingono
serenità e senso del
rispetto nella vicinanza
con un cane.
P A G I N A 1 8
solo con
l’iscrizione al
Registro del CONI
si realizza il
presupposto del
“riconoscimento
sportivo” alla base
delle agevolazioni
fiscali in
argomento
Donato
Foresta Dottore
commercialista e
revisore dei conti
I COMPENSI AI COLLABORATORI DELLE ASSOCIAZIONI/SOCIETA’
SPORTIVE
possibile instaurare un rap-
porto di collaborazione spor-
tiva saranno oggetto di un
successivo articolo.
Trattando quindi inizialmente
dei compensi “agli sportivi”,
non può non partirsi
dall’espressione utilizzata dalla
normativa di riferimento che
si rinviene nel Testo Unico
delle imposte sui redditi (art.
67, comma 1, lett. m) del DPR
917/1986), la quale testual-
mente include nell’ambito
della categoria dei redditi
“diversi” (e cioè una categoria
ben distinta dai redditi di
lavoro dipendente o di lavoro
autonomo o di impresa) le
“indennità di trasferta, i rim-
borsi forfetari di spesa, i pre-
mi e i compensi erogati
nell’esercizio diretto di attività
sportive dilettantistiche”,
purchè corrisposti da ASD/
SSD che abbiano il riconosci-
mento sportivo del CONI o
di una delle sue federazioni o
enti di promozione sportiva.
Già questo primo aspetto
della norma è rilevante.
Il dubbio se una SSD non
affiliata ad una federazione o
ad un ente di promozione
È ben noto agli operatori
dello sport che una delle prin-
cipali agevolazioni fiscali, se
non la principale, interessante
le associazioni e le società
sportive è l’assenza di imposte
e contributi da versare
all’Erario in relazione ai com-
pensi erogati ai collaboratori
impegnati nell’”esercizio diret-
to di attività sportive dilettan-
tistiche” o ai collaboratori
coordinati e continuativi di
carattere amministrativo-
gestionale, per lo meno fino
ad una determinata soglia
(7.500 euro).
Analizzeremo in questa sede
solo il primo dei due fenome-
ni e cioè quello dei “compensi
agli sportivi”, lasciando in un
prossimo intervento su questa
rivista l’approfondimento sui
compensi per i collaboratori
di carattere amministrativo-
gestionale.
In questa sede sarà possibile
peraltro solo dare un quadro
generale degli aspetti fiscali
delle collaborazioni sportive.
Pertanto anche gli approfondi-
menti sulle questioni di fondo
riguardo a chi siano i collabo-
ratori sportivi e quando è
sportiva, possa o meno eroga-
re compensi agli sportivi con i
benefici fiscali, di cui si dirà in
seguito, non può sussistere.
È infatti assolutamente pacifi-
co che per poter corrispon-
dere dei compensi ai collabo-
ratori sportivi con il beneficio
fiscale previsto dalla suddetta
norma (art. 67, comma 1, lett.
m) del DPR 917/1986), occor-
ra essere affiliati ad una fede-
razione o ad un ente di pro-
mozione sportiva e, per essi,
iscritti al Registro nazionale
delle società/associazioni
sportive detenuto dal CONI.
Infatti solo con l’iscrizione al
Registro del CONI si realizza
il presupposto del
“riconoscimento sportivo”
alla base delle agevolazioni
fiscali in argomento.
Se analizziamo poi attenta-
mente le altre parole utilizza-
te da questa normativa si
scoprono degli ulteriori ele-
menti interessanti. Innanzitut-
to è da ricomprendersi
nell’ambito della generica
espressione “compensi” an-
che “le indennità di trasferta”,
“i rimborsi forfetari di spesa”
e “i premi”.
Le prime (indennità di tra-
sferta) sono delle erogazioni
di denaro date dall’ASD/SSD a
propri atleti, allenatori, diri-
genti tecnici per le trasferte.
Si tratta di importi corrisposti
per “indennizzare” il tempo
dedicato agli spostamenti. Ma
si tratta pur sempre di un
compenso.
Analogamente i rimborsi
“forfetari”, sono equiparabi-
C S E N M A G
NOR
MA
TIV
A
Pagare gli
atleti ed i
collaboratori
non è
semplice, ma
i riferimenti
sono chiari.
Al fisco interessa il Socio partecipante, ma la partecipazione
alla vita associativa non è semplice...
NORMATIVA
P A G I N A 1 9 A N N O I , N U M E R O 1
li ai compensi. Infatti essi non sono
corrisposti a fronte di fatture/
scontrini/ricevute per spese soste-
nute dai collaboratori. Se infatti
tali spese fossero “documentate”,
il rimborso delle stesse, in linea di
massima, non sarebbero da ricom-
prendersi nei “compensi” (sono
comunque da considerare
“compensi” i rimborsi spesa pur
se documentati riferiti a costi per
vitto o alloggio sostenuti nel Co-
mune ove l’ASD/SSD ha la propria
sede legale). In tal senso, quindi, si
distingue il rimborso “forfetario”
dal rimborso “documentato” che,
in quanto suffragato da un idoneo
documento fiscale, non rappresen-
ta compenso per chi lo riceve. Di
contro il rimborso “forfetario”
proprio perché non giustificato da
idonea documentazione fiscale,
viene considerato un compenso a
tutti gli effetti e quindi entra nel
plafond dei 7.500 euro, oltre il
quale, come si dirà, occorre assog-
gettare gli stessi a ritenute fiscali.
Pertanto non è corretta
l’impostazione di tante ASD/SSD
che nell’erogare rimborsi ai propri
collaboratori sportivi, privi di do-
cumentazione, ritengono tali rim-
borsi come esclusi dal computo
del plafond dei 7.500 euro.
L’unico rimborso “forfetario” che
viene invece assimilato al rimborso
“documentato” è rappresentato
dal rimborso chilometrico calcola-
to secondo le tariffe previste
dall’ACI per ciascun tipo di veico-
lo. Si tratta del rimborso che
l’ASD/SSD corrisponde ai propri
collaboratori che abbiano utilizza-
to per fini istituzionali la propria
personale autovettura. In tal caso
il rimborso, anche se di natura
“forfetaria”, non rientra nel
plafond dei 7.500 euro, in quanto
considerato a tutti gli effetti ad un
rimborso “documentato”, sempre
che il rimborso, secondo le tariffe
dell’ACI, riguardi una attività svol-
ta al di fuori del Comune ove
l’ASD/SSD ha la propria sede lega-
le. Il rimborso chilometrico ACI
per percorrenze all’interno del
Comune della sede legale infatti è
assimilato ad una “indennità di
trasferta” e quindi rientra nel
plafond dei 7.500 euro.
Lo stesso dicasi per i “premi” in
denaro corrisposti, in particolar
modo, agli atleti. Essi sfuggono
spesso a questa logica di
“compenso”. Ma, invece, occorre
tener conto anche di questi, pur
se corrisposti a minori, ai fini dello
scavalcamento della soglia dei
7.500 euro, al fine
dell’assoggettamento a ritenute
fiscali.
In merito a tale assoggettamento
fiscale, la norma afferma che fino a
7.500 tali compensi non costitui-
scono reddito e quindi essi non
sono soggetti ad imposte.
Coloro che percepiscono quindi
compensi per attività sportiva
dilettantistica da ASD/SSD nel
limite annuo suddetto (con riferi-
mento sempre e comunque
all’anno “solare”) non devono
versare né imposte né contributi
previdenziali su tali compensi.
Peraltro se essi non hanno perce-
pito redditi di altra natura (es.
redditi fondiari, redditi di lavoro
dipendente o lavoro autonomo o
d’impresa o di capitali) sono eso-
nerati dall’obbligo di presentazione
della dichiarazione dei redditi.
Se tali collaboratori hanno invece
percepito altri redditi e se, per
questi, essi siano tenuti alla reda-
zione della dichiarazione dei reddi-
ti, dovranno includere anche i
compensi dell’attività sportiva solo
se compilano il mod. UNICO,
mentre invece non dovranno in-
cluderli qualora presentino il mo-
dello di dichiarazione 730.
L’indicazione dei compensi sportivi
nel suddetto mod. UNICO, si
ribadisce, non determina alcuna
conseguenza fiscale, in quanto,
come detto, tali compensi fino
all’importo di 7.500 euro non
comportano mai né imposte né
Attenzione
alle differenze
tra rimborso
spese,
rimborsi
forfertari e
compensi: si
può incorrere
in problemi...
NORMATIVA
Prosegue a pag. 23.
NOR
MA
TIV
A
P A G I N A 2 0
Dal 2003
l’assicurazione
sportiva è
obbligatoria, e dal
2007 la
competenza è
dell’Inail.
Obbligo dell’assicurazione per gli sportivi: il
ruolo dell’INAIL.
gente degli Enti di Promo-
zione Sportiva e delle Fe-
derazioni sportive naziona-
li, lo son già dal 2003.
Dal 2007, all’INAIL, è stata
concessa la competenza
esclusiva, nella gestione e
liquidazione dei rapporti
assicurativi sportivi, ed è
possibili, inoltre, conosce-
re, per chi già in corso, lo
stato della pratica di liqui-
dazione, contattando il
seguente numero 803164,
fornendo il codice di prati-
ca personale.
Ogni associazione sportiva,
ha il dovere di imporre la
copertura assicurativa ad
Abbiamo già affrontato il
tema nel numero prece-
dente, ma, come si dice,
“repetita iuvant”, ed in
ogni caso cerchiamo di
aggiungere informazioni
ancor più dettagliate per
ottenere soddisfazione nel
caso—disgraziato—di un
infortunio.
Come abbiamo detto, tutti
gli sportivi, hanno sicura-
mente bisogno di una po-
lizza che tuteli la propria
salute, durante l’attività
fisica. Le assicurazioni
sportive, obbligatorie, per
tutti gli sportivi dilettanti,
tesserati con la qualifica di
atleta, di tecnico, e diri-
ogni uno dei propri tesse-
rati, ed inoltre, ebbene che
abbia sempre a portata di
mano, il modello di denun-
cia per infortunio della
“sportass”, che dovrà, in
caso di necessità, essere
compilato correttamente
in ogni sua parte.
Il riferimento
all’affiliazione CSEN sarà
stato fondamentale, e, per
la dirigenza di ogni ASD/
SSD è un dovere mettere
al corrente i propri asso-
ciati, affinchè ne possano
fruire in modo appropria-
to.
C S E N M A G
Il riconosci-
mento della
pratica
sportiva
come
prevenzione
il più
importante
passaggio del
Decreto
CSEN Milano ricorda la procedura che, dall’assicurazione
sportiva obbligatoria porta al risarcimento del danno.
NORMATIVA
Silvia Mognaschi Responsabile
Amministrativo
CSEN Milano
P A G I N A 2 1 A N N O I , N U M E R O 1
Solo sugli “altri
redditi personali”
si ha l’Irpef
ordinaria,
ma sino a 7500€ di
compensi sportivi
il fisco agevola
significativamente.
NORMATIVA
CSEN
Milan
o
contributi da pagare.
Oltre la soglia dei 7.500 euro,
invece, vi è obbligo di corrispon-
dere all’Erario delle imposte.
In particolare è previsto che, se
nel corso dell’anno solare, un
collaboratore sportivo al percepi-
mento di un compenso per attività
diretta nello sport dilettantistico,
scavalchi il limite di Euro 7.500,
deve immediatamente comunicare
tale situazione all’ASD/SSD ero-
gante, affinchè quest’ultima trat-
tenga da tale compenso una quota
da versare all’Erario in nome e per
conto del collaboratore. E ciò
anche se tale ASD/SSD erogante
ha corrisposto al collaboratore
importi inferiori nell’anno a 7.500.
Questo accade quando il collabo-
ratore detiene rapporti di collabo-
razione con più datori di lavoro,
sempre con riferimento alle attivi-
tà sportive dilettantistiche.
La quota da trattenere dal com-
penso che eccede il limite di 7.500
euro è pari al 23% per l’IRPEF ed
al 1,23% per l’addizionale regionale
all’IRPEF. Nulla è dovuto invece a
titolo di addizionale comunale.
Gli importi trattenuti al collabora-
tore devono essere versati
all’Erario entro il 16 del mese
successivo a quello del pagamento
al collaboratore stesso, mediante
mod. F24 a cura dell’ASD/SSD
nella veste di datore di lavoro e
sostituto d’imposta.
Tali trattenute avvengono in rela-
zione ai compensi che eccedono il
limite di 7.500 e fino alla soglia di
28.158,28 euro: fino a tale impor-
to, infatti, le imposte trattenute
dalle ASD/SSD e riversate
all’Erario, come suddetto, sono
considerate esaustive per lo Stato
in relazione a tali compensi.
In altri termini se i collaboratori
sportivi interessati a questa casisti-
ca, non hanno percepito nell’anno
solare redditi di altra natura (es.
redditi fondiari, redditi di lavoro
dipendente o lavoro autonomo o
d’impresa o di capitali), sono eso-
nerati dall’obbligo della dichiara-
zione dei redditi.
Se invece hanno percepito altri
redditi, essi devono presentare la
dichiarazione dei redditi includen-
do anche i redditi provenienti dalle
attività sportive dilettantistiche.
Su tali redditi non dovranno paga-
re altre imposte, mentre sugli altri
redditi percepiti essi invece paghe-
ranno le imposte dovute allo Stato
in base all’aliquota dell’IRPEF pre-
vista (determinata a seconda
dell’ammontare complessivo di tali
redditi ottenuto sommando agli
altri redditi anche i compensi per
l’attività sportiva dilettantistica).
Se invece il collaboratore sportivo
percepisce compensi per l’attività
sportiva dilettantistica eccedenti
l’importo di 28.158,28 euro, la
parte eccedente tale limite si an-
drà a sommare agli eventuali altri
redditi e sarà assoggetta con que-
sti all’IRPEF con obbligo di presen-
tazione della relativa dichiarazione
dei redditi.
Resta a carico dell’ASD/SSD ero-
gante l’obbligo entro il 28 febbraio
dell’anno successivo a quello di
erogazione di compensi, di far
pervenire al proprio collaboratore
una certificazione riepilogativa dei
compensi corrisposti nell’anno
solare precedente pur se inferiori
al limite di Euro 7.500.
Entro il mese di settembre (salvo
variazioni normative) la stessa
ASD/SSD dovrà presentare e tra-
smettere in via telematica
all’agenzia delle entrate una dichia-
razione fiscale – il mod. 770 – in
cui dovrà indicare ad uno ad uno i
soggetti, individuati con il codice
fiscale, a cui ha erogato compensi
di ogni genere e tipo nel corso
dell’anno solare precedente, speci-
ficando la natura del compenso
(compenso sportivo, compenso
per soggetti con partita IVA, com-
penso per lavoro dipendente) al
fine di fornire ogni elemento utile
all’agenzia delle entrate per even-
tuali controlli incrociati da cui
possano emergere eventuali viola-
zioni (ad esempio se il collabora-
tore, pur tenuto, omette di pre-
sentare la dichiarazione dei redditi,
o se, pur tenuto, non abbia comu-
nicato ai suoi plurimi datori di
lavoro ASD/SSD di aver scavalcato
la fatidica soglia dei 7.500 euro),
con tutte le conseguenze sanzio-
natori previste in caso di irregola-
rità nei confronti dei soggetti re-
I COMPENSI AI COLLABORATORI DELLE ASD/SSD (continua)
Di Donato Foresta
- Prosegue da pag. 21
NOR
MA
TIV
A
P A G I N A 2 2
Il trattamento
dell’aria nelle
palestre e nelle
piscine previene
disagi e problemi
alla salute...
La sudorazione: un eccellente termoregolatore interno,
ma … è pestifero per il clima delle palestre.
ti a “tutta aria”, realizzati
in modo tale da soddisfare
sia la norma igienica relati-
va ai ricambi aria che le
necessità di trattamento
dell’umidità e della tempe-
ratura.
Stante gli oneri economici
da sopportare per un im-
pianto con UTA (Unità di
Trattamento Aria e relative
canalizzazioni e distributo-
ri), ci si rivolge spesso a più
semplici e compatte solu-
zioni del tipo ad
“espansione diretta” (DX o
Direct Exmpansion), dove il
liquido refrigerante circola
nelle tubazioni e l’aria vie-
C S E N M A G
Una palestra con
problemi di tratta-
mento aria da
sudorazione e
piscina.
E’ importante altresì non
scendere sotto il tasso del
40%, oltre il quale si posso-
no manifestare disagi
bronchiali con possibili
conseguenti affezioni alle
vie respiratorie.
La deumidificazione è,
dunque, uno dei processi
termodinamici di cui tener
debito conto nella realizza-
zione degli impianti per
queste strutture.
Facciamo l’esempio di una
classica palestra di 500
metri quadrati di superfi-
cie, altezza 3,5 metri.
L’approccio impiantistico
ideale sarebbe con impian-
Uno dei maggiori problemi
delle palestre è sicuramen-
te la presenza di umidità,
dovute all’attività fisica
(sudorazione, respirazio-
ne), alla presenza di docce
e di saune, o riconducibile
ad un insufficiente ricam-
bio d’aria.
Non è da sottovalutare
inoltre il suo impatto nega-
tivo sull’attività fisica degli
utenti, esposti anche a
rischi per la salute.
Il tasso di umidità ideale
per l’attività fisica varia
infatti dal 45% al 60% a
seconda della temperatu-
ra, soprattutto in presenza
di allenamenti aerobici.
L’impianto di climatizzazione delle palestre è spesso
dimensionato in modo errato, per colpa della gestione della sola
temperatura dell’ambiente e non dell’umidità.
NORMATIVA
Marco Masini Responsabile
Marketing e
Comunicazione
CSEN Milano
P A G I N A 2 3 A N N O I , N U M E R O 1
ne trattata direttamente
dall’unità terminale.
Dovendo però trattare il pro-
blema dell’umidità, è impensa-
bile affidarsi agli split, sia nella
versione ad unità singola o a
molte unità interne su uno
stesso circuito, spesso denomi-
nati VRF o VRV. Se così fosse,
occorre considerare separata-
mente dei canali di adduzione
dell’aria di rinnovo esterna,
che, è raccomandabile, pre-
trattare.
Le normative prescrivono un
certo ricambio d’aria per la
sanificazione dei locali (norma
UNI 10339 e regolamento ASL)
e quell’aria dovrà essere tratta-
ta per ottenere il livello di tem-
peratura ed umidità ideale.
Con un impianto a tutt'aria, si
fanno le due le cose insieme:
controllo della temperatura ed
umidità e rinnovo aria esterna.
La portata d'aria sarà determi-
nata dal “carico sensibile” da
abbattere e poi si fa il tratta-
mento dell'aria considerando
la miscela con l'aria esterna
(per la potenza della batteria).
Dopo si verificano i volumi d'a-
ria in circolo.
Con impianti separati (ad e-
spansione diretta con rinnovo
gestito in altro impianto) si
immette l'aria esterna che ne-
cessità e poi si affida
all’impianto di climatizzazione
il controllo della temperatura e
dell'umidità. Poi occorre vede-
re come immettere l' aria e-
sterna (sicuramente già tratta-
ta).
Occorre stare attenti ad usare
i sistemi ad espansione diretta
in una palestra, perchè la tem-
peratura in uscita dal terminale
a fan coil è inferiore a quella da
terminali ad acqua, con il ri-
schio di creare disagi. La classi-
ca ventata "ghiacciata" dallo
split è ciò che ha condannato
spesso la climatizzazione
all’abiura. Il posizionamento
dei getti di aria è fondamentale
per evitare i dannosi effetti
sugli atleti, che, soprattutto se
sudati, possono subire shock
termici che possono causare
contratture e fastidiose cervi-
cali.
Occorre l'accortezza di usare
unità interne canalizzabili e
diffusori di altissima qualità ad
elevato effetto induttivo.
La UTA di una palestra di
boxe. Trattare l’aria per le
attività aerobiche è
fondamentale.
Non più del 60% e
non meno del 45%
il tasso di umidità
relativa ideale.
No agli impianti
solo a split.
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P A G I N A 2 4
C S E N M A G
NORMATIVA
P A G I N A 2 5 A N N O I , N U M E R O 1
corrispettivo pervenuto dal socio /
utente tesserato per lo svolgimen-
to delle attività istituzionali a
carattere non commerciale presso
le associazioni o società sportive
dilettantistiche in regola con gli
adempimenti previsti (STATUTO,
MODELLO EAS, AFFILIAZIONE
A UN ENTE DI PROMOZIONE
SPORTIVA
O FEDERA-
ZIONE
NAZIO-
NALE,
ISCRIZIO-
NE NEL
REGISTRO
NAZIO-
NALE DEL-
LE ASSO-
CIAZIONI
AL CONI
ECC.) è considerato
“corrispettivo decommercializza-
to” , quindi non imponibile IVA.
Al contrario, il corrispettivo per-
venuto dal socio / utente non
tesserato, sarà individuato a tutti
gli effetti come corrispettivo com-
merciale sottoposto alle imposte
di legge previste
Di seguito alcune note (a cura del
Comitato Provinciale Csen Mila-
no) al Decreto Pubblicato in Gaz-
zetta Ufficiale N. 296 del 20 Di-
cembre 2010 Presidenza del Con-
siglio dei Ministri, Decreto 3 no-
vembre 2010
All’ART.1: si determina chi sono i
soggetti assicurati e i soggetti ob-
bligati.
All’ART.2: si determina in modo
inequivocabile che i soggetti assi-
curati sono tenuti al pagamento
assicurativo esclusivamente per
tramite dei soggetti obbligati. E’
chiaro che tale premio viene paga-
to tramite il tesseramento obbliga-
torio con gli Enti di Promozione
Sportiva, le Federazioni Nazionali
e le Discipline Sportive Associate.
Tramite il tesseramento inoltre il
Assicurazione obbligatoria per gli
sportivi dilettanti
Non è deducibile l'iscrizione presso una Associazione o Società Sportiva Dilettantistica.
I limiti della normativa.
L’Agenzia delle Entrate ha
chiarito che la spesa per
l’iscrizione ad una palestra
non può essere qualificata
spesa sanitaria, anche se ac-
compagnata da un certificato
medico che prescriva una
specifica attività motoria, ai
fini dell’applicazione dell’art.
15, comma 1, lett. c) del
TUIR.
Tale attività infatti, anche se
svolta a scopo di prevenzione
o terapeutico, va inquadrata
in un generico ambito saluti-
stico di cura del corpo e non
può essere riconducibile a un
trattamento sanitario qualifi-
cato.
Resta comunque valida l'age-
volazione grazie alla quale è
possibile portare in dichiara-
zione le spese per attività
sportive dilettantistiche nei
confronti di minori fino a 210
euro/anno (Art. 1, comma
319 legge 27 dicembre 2006,
n° 296 e decreto aprile 2007
del Ministero per le Politiche
Giovanili e le Attività Sporti-
ve, emanato di concerto con
il Ministro dell'Economia e
delle Finanza).
La confusione è vieppiù ampli-
ficata dalle volontà più o me-
no espresse del nuovo Decre-
to Sanità, dove si cita il rico-
nosciuto carattere preventivo
dello sport, che ha condotto
all’introduzione della visita
specialistica (ancora da chiari-
re in appositi decreti attuativi)
e del defibrillatore, ma, al
contrario di ciò che accade in
paesi come la Francia—di cui
abbiamo parlato in
“attualità” - in Italia
non gli si riconosce
alcun valore econo-
mico…
Come se un fidanza-
to dicesse alla sua
Lei: “Sei bellissima,
bravissima ed intelli-
gentissima ma…
non ti sposerei!”.
Non solo, proprio
perché lo Stato
ritiene importante
lo sport (?), il nuovo
software
dell’Agenzia delle
Entrate considera,
tra i “lussi”, l’iscrizione in
NORMATIVA
NOR
MA
TIV
A
P A G I N A 2 6
La crisi morde e le
ASD/SSD non
possono
“spremere” gli
associati: il fund
raising diventa
importante...
Il tesseramento non basta più: auto promozione
per il fund rasing
buti del tesseramento, non
bastano più a coprire. Oc-
corre dunque fare un salto
di qualità.
Per fare questo è necessa-
rio dotarsi di un piano di
promozione, inteso come
uno strumento per ottene-
re maggiori ricavi, maggio-
re visibilità, promuovere
l’immagine della società,
fare attività di promozione
sul territorio e
“conquistare” e fidelizzare
gli utenti.
Occorre pensare alla predi-
sposizione di alcuni docu-
menti di presentazione
della società o
La raccolta fondi – o fund
raising - per le attività sta-
tutarie di ogni associazio-
ne sportiva è una compo-
nente fondamentale del
bilancio associativo, e
spesso fa la differenza tra
l’essere una società qua-
lunque o quella di riferi-
mento per la comunità
locale e gli Enti territoriali.
Questa visibilità consente
la possibilità di garantire
migliori opportunità per i
propri atleti e dar loro an-
che gratificazioni di un
certo spessore.
Ma quali sono i canali e le
modalità di accesso più
frequenti e quelle più inte-
ressanti, magari meno
utilizzate?
Certamente tra le prime si
annoverano i contributi,
più o meno volontaristici,
delle società o esercizi dei
dirigenti, degli amici e dei
parenti degli associati, ma
che, per la gran parte, so-
no di modesta entità e,
sostanzialmente, di carat-
tere “volontaristico”.
Questi contributi consen-
tono di coprire quelle spe-
se vive che, ormai, i contri-
dell’associazione chiari,
efficaci ed eleganti. Con
questi vogliamo far capire
che conosciamo bene il
nostro possibile finanziato-
re, l’azienda alla quale ci
rivolgeremo, le sue espe-
rienze di marketing, le sue
campagne di comunicazio-
ne, i suoi interventi nello
sport. Vogliamo dare la
sensazione di aver com-
preso i punti di forza e di
debolezza di queste opera-
zioni e di essere in grado di
proporre progetti adatti a
potenziare i punti di forza
risolvendo i punti di debo-
lezza. Dovremo poi dare
qualche motivo perché
C S E N M A G
Anche i contributi dei dirigenti e degli amici non bastano più.
Per un buon bilancio associativo occorre oggi un po’ di marke-
ting sociale per l’autopromozione e le sponsorizzazioni.
NORMATIVA
Marco Masini Responsabile
Marketing e
Comunicazione
CSEN Milano
P A G I N A 2 7 A N N O I , N U M E R O 1
scelgano noi invece di un’altra
società sportiva, e di essere
informati e aggiornati.
Durante l’incontro di presenta-
zione dovremo raccogliere e
archiviare più informazioni
possibili, perché torneranno
utili in un secondo momento:
quello della finalizzazione.
L’ideale sarebbe predisporre
una brochure, che sarà la pre-
sentazione dello sport-maker.
E’ il biglietto da visita e quindi
va pensato per essere propo-
sta ai diversi interlocutori nelle
occasioni di contatto ufficiale
con l’esterno: i giornalisti, per
la promozione territoriale, le
aziende (sponsor e potenziali
sponsor), gli opinion leader e
gli ospiti vari.
E’ bene preparare una brochu-
re base contenente tutte le
informazioni interessanti per
tutti questi interlocutori senza
privilegiarne uno a scapito di
un altro.
Sarà un documento accattivan-
te che fotografi in modo sinte-
tico ma esaustivo la realtà di
riferimento. Dovrà parlare
della storia, dei numeri, dei
valori, dei successi della socie-
tà e, last but not least, delle
opportunità di marketing, del-
le possibili strategie di comuni-
cazione. In sintesi tutto ciò che
consenta al possibile sponsor
di conoscere a fondo la realtà
che andiamo a presentare.
Nel prossimo numero parlere-
mo della gestione delle spon-
sorizzazioni.
Una
accattivante
presentazione
dell’associazione
può influenzare
il finanziatore.
NORMATIVA
CSEN
Milan
o
P A G I N A 2 8
L’Operatore per il Massaggio Sportivo CSEN: ambiti e limiti
C.S.E.N./C.O.N.I. ai sensi
dell'art.2, lettera B del
titolo i del regolamento di
riconoscimento ai fini
sportivi del C.O.N.I.”.
Queste Certificazioni e
Patentini Tecnici con quali-
fica nell’ambito del Massag-
gio Sportivo non abilitano
alla professione di massag-
giatore sportivo, in quanto
tale professione è riservata
e regolamentata esclusiva-
mente alle figure elencate
dalle normative vigenti.
Senza mettere in discussio-
ne la validità didattica della
formazione (quella CSEN
che sia migliore di quella di
altre associazioni o enti),
vogliamo evidenziare quan-
to dichiarato dagli organi
accertatori: la pubblicità
ingannevole relativa al tito-
lo professionale.
La formazione acquisita
potrà essere utilizzata e-
sclusivamente come attivi-
tà propedeutica, coadiu-
vante e di supporto alle
varie figure professionali in
ambito sportivo. Infatti,
l'attività di massaggiatore
sportivo può essere svolta
solo dai soggetti che abbia-
no partecipato ai corsi,
indetti dal Ministero della
Sanità in collaborazione
con il Coni e la Federazio-
ne dei medici sportivi, ai
sensi di quanto previsto
dall'articolo 8 della legge
26 ottobre 1971, n. 1099.
Altrimenti l'attività può
essere svolta solo da fisio-
terapisti, terapisti della
riabilitazione, massofisiote-
rapisti, dotati di idoneo
titolo di studio rilasciati da
Università o da scuole
riconosciute dal Ministero
della Sanità.
Ad avvalorare questa posi-
zione ci sono i pareri degli
organi competenti inter-
pellati (ASL sede regionale
- ASL sedi periferiche -
N.a.s. Nucleo Antisofistica-
zione e Sanita') che hanno
risposto con ampia docu-
Navigando in Internet,
capita spesso di trovare la
pubblicità di corsi di mas-
saggio sportivo, che pro-
pongono il rilascio di atte-
stati e brevetti che lascia-
no spazio
all’immaginazione. In parti-
colare sembrano ammicca-
re alla possibilità che, data
tale partecipazione e rila-
scio di tale attestato, si
possa lecitamente esercita-
re la professione.
CSEN, in maniera appro-
priata, rilascia una
"Certificazione Nazionale
e patentino tecnico
C S E N M A G
COR
SI
Il docente CSEN
per l’ambito del
massaggio
sportivo
Gregory
Lombrou
Coadiuvare e supportare gli operatori sanitari ha la sua valenza
e gratificazione professionale grazie ad un percorso formativo
con lo CSEN
Massimo Marciano Responsabile Corsi
CSEN Milnao
CORSI
Un docente CSEN
qualifica il centro
sportivo e garanti-
sce professionalità
La Legge Reg. 26/2002 della
Regione Lombardia sancisce
che nelle palestre, nelle sale
ginniche, e in tutte le struttu-
re sportive aperte al pubblico
dietro pagamento di corri-
spettivi a qualsiasi titolo, an-
che sotto forma di quote
sociali d’adesione, i corsi fina-
lizzati al miglioramento
dell’efficienza fisica devono
essere svolti con la presenza
di un istruttore qualificato
specifico per disciplina.
Precisando che si intende
istruttore qualificato per disci-
plina solo quelli in possesso di
brevetti rilasciati dalla Regio-
ne, o dalle Federazioni Nazio-
nali o Enti di promozione
sportiva riconosciuti dal
C.O.N.I. In ogni caso sono
ritenuti validi anche i titoli
rilasciati dagli Enti pubblici o
eventuali titoli accademici,
come la laurea in Scienze
motorie ma in tal caso sono
da considerarsi professionisti.
Ovviamente i suddetti brevet-
ti per avere validità legale
devono essere emessi diretta-
mente dai suddetti Enti pre-
posti, come CSEN, o dalle
federazioni riconosciute dal
C.O.N.I. e NON IN MODO
INDIRETTO.
Si tratta di una Legge, ma è
puro buon senso: andreste in
uno studio dentistico a farvi
operare da un meccanico?
La prossima volta che vi reca-
te in palestra, verificate che
siano esposti i titoli abilitan-
ti… ne va della nostra salute!
P A G I N A 2 9 A N N O I , N U M E R O 1
mentazione di supporto, che i
diplomi o patentini di
"operatore massaggio sportivo,
massaggio olistico, o simili"
non hanno alcuna valenza pro-
fessionale, con il pericolo di
essere perseguiti per abuso di
professione sanitaria.
Anche la sentenza del Tar
Lombardia n. 29 del 2008 -
disposizione del consiglio su-
periore della sanità del
24/05/2002 - corte cost., sent.
n. 179/08 (professioni - mas-
saggiatore sportivo - principio
fondamentale della spettanza
allo stato dell'individuazione
delle figure professionali e del-
la disciplina dei percorsi for-
mativi) – ha condannato l'ope-
rato di una accademia del mas-
saggio di padova (scuola per
operatori di massaggio) che
nell’anno 2004 propugnava tale
attività come adeguata per lo
svolgimento della professione.
E’ importante dunque ricono-
scere i limiti di una professio-
nalità comunque specifica che,
in collaborazione con gli ope-
ratori sanitari, contribuisce alla
crescita del benessere naziona-
le e al generale miglioramento
della cultura legata alle discipli-
ne che afferiscono alla perso-
na: un percorso di gratificazio-
ne personale che ripaga degli
sforzi!
Prove pratiche
durante un
corso
Sentenze TAR
ed altre
norme
convenzionali
fanno strame
delle false
promesse...
CORSI
La L.R. 26/2002 della Regione Lombardia:
obbligo di istruttori qualificati in palestra.
P A G I N A 3 0
La formazione
sportiva
riscuote grande
interesse, e
CSEN è
qualificato per
legge,
competenza e
qualità.
La formazione CSEN è
dura e professionale...
REGOLE E INFORMAZIONI GENERALI PER
L’ACCESSO AI CORSI CSEN MILANO
Effettuare il versamento
della quota di iscrizione,
entro la data indicata, a
mezzo bonifico banca-
rio, specificando nella
Causale:
Esempio:
Corso di ................. o
Corsi
di........../........../............
Chiamare in Segreteria
per le coordinate banca-
rie, oppure recarsi di-
rettamente in sede pres-
so:
C.S.E.N. MILANO
Via Giacosa 3 – 20129
Milano.
Inviare a mezzo fax la
ricevuta del versamento
al numero
02-39561256
NON VERRANNO
RITENUTI VALIDI I
PAGAMENTI
EFFETTUATI SU C/C
DIVERSI DA QUELLO
COMUNICATO
DALLA SEGRETERIA
DI MILANO
LE DATE E LE SEDI POSSONO VARIARE IMPROVVISA-
MENTE A CAUSA DI PROBLEMI ORGANIZZATIVI NON DI-
PENDENTI DIRETTAMENTE DA C.S.E.N. MILANO.
SI CONSIGLIA PERTANTO DI CONTATTARE PER TEMPO
SEMPRE LA SEGRETERIA PER AVERE CONFERMA DEL RE-
GOLARE AVVIO DEL CORSO E DELLA SEDE DOVE AVRA'
LUOGO LO STESSO.
C S E N M A G
Massimo
Marciano
Responsabile
Corsi e
Formazione
CSEN Milano COR
SI
SEGRETERIA
CSEN MILANO:
Tel. 02-39561256
Orari:
LUN - VEN:
9:30 - 13:00 MAR - MER:
14:00 - 18:00
GIO:
14.00 - 17.00
INFORMAZIONI:
Massimo Marciano
(coordinatore corsi)
Tel. 3934254268 -
Paolo Zerbino
(Presidente Provincia-
le CSEN Milano)
Tel. 3395789408
Riferimenti ed informazioni
Il Comitato si riserva di attivare i corsi al raggiungimento del numero
minimo di iscrizioni e di modificare per motivi interni le date di avvio dei
corsi senza che questo costituisca presupposto per richiedere eventuale
rimborso delle quote versate.
MODALITA’ D’ISCRIZIONE
CORSI
P A G I N A 3 1 A N N O I , N U M E R O 1
Corsi
Di
Formazione
CSEN
Milano
Corsi trimestre
Novembre 2012—Gennaio 2013
CORSI
P A G I N A 3 2
"the complete
coordination of
body, mind, and
spirit."
Massimo Marciano
Coordinatore Corsi
CSEN Milano
Corso Pilates Matwork—II° Livello
Il corso per istruttori di Pila-
tes, un metodo di allenamen-
to che consente di esercitare
la muscolatura e stimolare le
articolazioni per uno stato di
benessere generale, è oggi
molto richiesto, per una prati-
ca adeguata a tutti coloro che
vogliono tenersi in forma in
un modo poco impattante.
Eseguito correttamente con
costanza e determinazione,
permette di allungare il corpo
potenziandolo senza eccessivi
sforzi.
Si insegnano le tecniche per
consentire agli utenti di au-
mentare e sviluppare la coor-
dinazione muscolare resti-
tuendo una postura corretta,
per potenziare e correggere
gli equilibri strutturali, e con-
sentire di riabilitare diversi
distretti traumatizzati dopo
un infortunio o un intervento
chirurgico, in gravidanza etc.
lonna con il Pilates
Esercizi pratici delle
tecniche del Pilates
Requisiti dell'insegnan-
te di Pilates
Valutazione del corsi-
sta riguardo le temati-
che apprese
Approfondimento
delle tematiche del
corso precedente
Tecniche di rilassa-
mento
Linguaggio del Pilates
Tecniche di allunga-
mento muscolare,
statico e dinamico
Anatomia descrittiva e
funzionale della colon-
na vertebrale
Protocollo di lavoro
riabilitativo della co-
C S E N M A G
Programma del corso
I Corsi di 2° LIVELLO sono rivolti ad atleti e/o praticanti che abbiano già ottenuto
l’attestato del corso di 1° livello o che maturato esperienza pratica nelle specialità.
ORARIO DELLE LEZIONI: MATTINO: 9:00 - 13:00 POMERIGGIO : 14:00 - 18:00
Sede del corso: CSEN Milano, Via Giacosa, 3—20125 Milano
Il percorso formativo di Pilates prevede tre livelli, ai quali si accede in sequenza con la par-
tecipazione ai corsi precedenti o con l’accesso diretto ai corsi di livello superiore a sola ed
esclusiva discrezione del responsabile corsi CSEN Milano.
P A G I N A 3 3 A N N O I , N U M E R O 1
CORSO DI PREPARATORE ATLETICO
Corso di specializzazione
teorico e pratico, dedicato
allo studio della programma-
zione di allenamenti per spor-
tivi praticanti , e per soddisfa-
re le richieste degli atleti che
necessitano lo svolgimento di
preparazione sportiva in pale-
stra con studio mirato sui
concetti applicabili di prepara-
zione atletica per le differenti
tipologie di attività fisica.
mento su macchine
cardiofitness , test
pratici , cenni di ali-
mentazione e supple-
mentazione dell’atleta
in relazione all’ attività
svolta; propriocezione
e allungamento
Tabelle pratiche di
allenamento riferite
ad atleti che svolgono
sport di gruppo
Patologie comuni negli
atleti, protocolli di
recupero funzionale
Ruolo della Psicologia
nello sport
La didattica nella pre-
parazione
dell’operatore sporti-
vo
Strutturazione di una
relazione interperso-
nale equilibrata con
l’atleta
Motivazione allo
sport: tendenze, abitu-
dini, volontà, coraggio,
fatica
L’infortunio e l’ansia:
Teoria
dell’allenamento rela-
zionata allo sport
praticato
Allenamento in pale-
stra con periodizza-
zione
Studio di forza massi-
ma, resistente ed
esplosiva con esercizi
pratici
Allenamento funziona-
le e integrato con
bilanceri, esplosività,
pliometria allena-
Programma del corso
La partecipazione al corso è rivolto a coloro che abbiano già maturato esperienza pratica nelle specialità (a sola discrezione del responsabile corsi) e ai laureati in
Scienze motorie.
Presentarsi al Corso con abbigliamento idoneo e n. 1 fototessera.
Orari: dalle ore 09.00 alle 13.00 e dalle ore 14.00 alle 17.30 .
Durata: 4 week end con lezioni teoriche e pratiche.
Il preparatore
atletico è
Dr. Lorenzo Ferrante
Docente CSEN Milano
P A G I N A 3 4
Il corso che
da l’avvio alla
formazione
sportiva
in ambito
Fitness!
Gargiulo Anna Rita
Docente Fitness e BB
CSEN Milano
Istruttore di Fitness e Body Building—I° Livelllo
II corso di istruttore di fitness
a body building è una delle più
importanti porte di accesso al
settore dell’allenamento e del
benessere. Tratta in modo
altamente specifico le temati-
che inerenti l'allenamento in
sala, dove verranno analizzati
in particolar modo gli esercizi
e si studierà in modo appro-
fondito la meccanica muscola-
re e le tecniche di allenamen-
to finalizzate all'incremento
della massa muscolare ed alla
sua generale tonificazione. Al
termine del percorso, struttu-
rato su tre livelli, l'istruttore
potrà raggiungere la qualifica
di Personal Trainer.
Nel primo livello del corso, in
particolare verranno trattate
le basi di biomeccanica, fisio-
logia ed anatomia, con cenni
di alimentazione e avvio alla
buona coscienza e conoscenza
della pratica di palestra.
Cenni sull'alimentazione
per la massa e per la defi-
nizione nel Body Buiding
ed in altri sport;
Alterazioni scheletriche
Limiti entro i quali può
operare l’istruttore di
fitness;
Esercizi con manubri,
bilancieri e macchine iso-
toniche
Avviamento all’agonismo –
controindicazioni – errori
e falsi miti;
Principi base della teoria
dell’allenamento
Cenni di psicologia nella
pratica del body building;
Cenni di primo soccorso
Anatomia (apparato loco-
motoire muscolo-
scheletrico, cardiovascola-
re e respiratorio, gastro-
enterico)
Principi base di biomecca-
nica applicata agli esercizi;
Fisiologia di base
Supercompensazione
Tipi di contrazione
(isotonica e isometrica) –
rapporto forza/velocità
Prevenzione degli infortu-
ni con sovraccarichi;
C S E N M A G
Programma del corso
I Corsi di 1° LIVELLO sono rivolti ad atleti e/o praticanti che abbiano già maturato e-
sperienza pratica nelle specialità.
Sede del corso: CSEN Milano, Via Giacosa, 3—20125 Milano
Il percorso formativo di Istruttore Fitness e Body Building prevede tre livelli, ai quali
si accede in sequenza con la partecipazione ai corsi precedenti o con l’accesso diret-
to ai corsi di livello superiore a sola ed esclusiva discrezione del responsabile corsi
CSEN Milano. L’ultimo livello permette l’accreditamento come Personal Trainer.
P A G I N A 3 5 A N N O I , N U M E R O 1
CALENDARIO CORSI ED EVENTI
La partecipazione al corso di 2° Llivello è rivolta a praticanti che abbiano già frequen-tato il 1° livello o che maturato esperienza pratica nelle specialità (a sola discrezione
del responsabile corsi).
Presentarsi al Corso con abbigliamento idoneo e n. 1 fototessera. SI CONSIGLIA, PER COMPLETARE L'ITER FORMATIVO, LA PARTECIPAZIONE AI CORSI PER ISTRUTTORI DI FITNESS E PERSONAL TRAINER
Tutti gli eventi
formativi di
CSEN Milano
CALENDARIO CORSI ED EVENTI
Durante il corso dell’anno saranno
organizzati stages, con professioni-
sti del settore, rivolti sia agli allievi
delle scuole affiliate che agli inse-
gnanti. In questo caso la partecipa-
zione ai corsi di aggiornamento
darà dei crediti formativi in più a
chi è già iscritto o parteciperà ai
corsi di formazione.
Con il nuovo anno verranno orga-
nizzati concorsi o
gare rivolti alle
varie discipline del
settore come ad
esempio caraibico,
latino americano,
modern-jazz, clas-
sica, hip-hop,
ecc…
La riunione con le Associazioni e
delle Scuole di Danza e Ballo si è
svolta regolarmente presso la sede
del Comitato Provinciale CSEN
Milano in data 13 Ottobre. La
Responsabile Provinciale di Danza
e Ballo Anna Parente ha presenta-
to il Programma 2012/2013 relati-
vo ai Corsi di Formazione, agli
Stages, e Gare-Concorsi.
I Corsi di Formazione sono suddi-
visi in tre step: assistente, inse-
gnante e maestro.
La prima sessione del Corso di
ballo e danza è prevista per il 17 e
18 novembre 2012 ed è riservata
solo ed esclusivamente ad inse-
gnanti di realtà associative affiliate
a CSEN Milano.
Danza e ballo: riunione provinciale
RISPOSTA: Si, con il D.L: 2 marzo 2012, n.
16 e la Conversione in legge (L. 26 aprile
2012, n. 44), con modificazioni, del DL 2
marzo 2012, n. 16. Se questi due riferimen-
ti normativi fino al 29 aprile 2012 non
significavano nulla, sono oggi la risposta alla
domanda che ci ha posto. Nel testo dell’art.
2 comma 1 del DL 16/2012 convertito, c’è
la soluzione.
E’ possibile per gli enti associativi che non
hanno presentato il modello EAS entro i
termini, contestualmente alla presentazione
del modello EAS “tardivo”, versare la san-
zione in misura pari a 258 euro, ossia
l’importo minimo previsto dall’art. 11 com-
ma 1 del DLgs. 471/97. Il codice tributo è
stato indicato con RISOLUZIONE N.46/E
dell'11 maggio 2012 ed è il 8114. In sede
di compilazione del modello F24 bisogna
inserire il codice nella sezione “Erario”,
esclusivamente in corrispondenza delle
somme indicate nella colonna “Importi a
debito versati” con indicazione nel campo
“Anno di riferimento” dell’anno per cui si
effettua il versamento. .
Un nuovo appuntamento con la
posta di CSEN MAG, per offrire
alcune risposte alle domande più
frequenti che giungono nei nostri
uffici.
DOMANDA: Come devo procede-
re per la compilazione del model-
lo ISTAT per le Associazioni non
profit? .
RISPOSTA: Nel corso del 2012
l’Istat realizzerà il censimento delle Associa-
zioni nonprofit (in ottemperanza dell’art.
50, della Legge 122/10). Per le imprese e le
istituzioni non profit è stato possibile compi-
lare on line il questionario a partire dalle ore
15.00 del 10 settembre 2012. Dalla stessa
data il questionario cartaceo potrà essere
consegnato presso gli uffici postali o gli uffici
provinciali di censimento.
La data di riferimento per la compilazione
del censimento stesso è fissata al 31 dicem-
bre 2011. Gli Enti dovranno compilare il
questionario entro 20 giorni dalla ricezione.
Per la rilevazione sulle istituzioni non profit
e la rilevazione sulle istituzioni pubbliche
l'Istat ha realizzato delle liste precensuarie
attraverso l'integrazione di fonti amministra-
tive a carattere generale, nonché di altre
fonti amministrative e statistiche specifiche
dei settori di pertinenza.
La compilazione del modello deve essere
attenta e puntuale, e non può che essere
effettuata avvalendosi del libro soci, dei libri
verbali oltre che delle documentazione
contabile relativa all’anno 2011.
DOMANDA: Ho dimenticato di
inviare il modello EAS. Ci sono
soluzioni possibili?
Direttore Editoriale
Paolo Zerbino
Direttore Responsabile
Marco Masini
Capo Redattore
Giusy Quagliuolo
CSEM Milano
Via Giacosa, 3
20125 Milano
Tel./Fax 02 39561256
Magazine bimestrale on line
Anno 1 - N. 1 - Novembre 2012
Autorizzazione del Tribunale di Milano richiesta
CSEN MAG
La posta di CSEN MAG
Le Vs. domande possono essere
inviate direttamente all’indirizzo:
Pubblicità
Legge sulla privacy: In ottemperanza alle disposizioni sulla privacy (Legge 675 del 31/12/96 modificata dal d.l.196 del
30/06/2003) coloro - che non gradiscono ricevere queste comunicazioni periodiche - possono chiedere via e-mail o fax di essere
depennati dalla mailing list del nostro magazine on line “CSEN MAG”.
Cop
ie s
tam
pat
e b
y D
igit
al P
rint
Ser
vic
e sr
l—via
Torr
icel
li,
9—
200
90
Seg
rate
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