DALLA VALUTAZIONE DALLA VALUTAZIONE
ALLALL’’INTERVENTOINTERVENTO
18.04.201118.04.2011
Dott.ssa Sabrina UrbaniDott.ssa Sabrina Urbani
Dott.ssa Ofelia VigliottiDott.ssa Ofelia Vigliotti
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
� Saltare, urlare, dare calci, sputare, sedersi per terra, sbattere la testa sul muro, fumare, sbattere le porte, suonare ripetutamente il campanello, abbracciare, fare domande,spogliarsi, sfarfallare, vomitare, inginocchiarsi, camminare sulle punte, cantare…
Quali di queste condotte sono comportamenti problema?
Rispetto a quali comportamenti si progetta un piano di intervento?
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
Generalmente si definisce problematico un comportamento che assorbe gran parte del tempo della persona, risulta un ostacolo allo sviluppo, all'apprendimento ed alla socializzazione, oppure è pericoloso per la persona o per i suoi interlocutori, o è considerato inaccettabile da un punto di vista sociale (Ianes, 1992).
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
VALUTAZIONE
Perché una persona emette un comportamento problema?
Perché sbatte ripetutamente la testa sul tavolo?Deriva dal suo carattere? Dalla sua disabilità?
È importante mettersi nei panni della persona: il comportamento problema è la strategia migliore
che ha elaborato per affrontare una data situazione
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
VALUTAZIONE
Tutti i comportamenti hanno sempre un significato, uno scopo che la persona vuol raggiungere.
I comportamenti problema hanno sempre una funzione
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
VALUTAZIONE
FUNZIONI DEI COMPORTAMENTI PROBLEMA:
� Richiesta di attenzione motivazione� Richiesta di oggetti e/o attività preferite sociale� Fuga da un compito e/o da una situazione
� Ricerca/evitamento di stimolazione � Sensoriale motivazione� Ricerca di sollievo dal dolore fisico automatica
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
COME VALUTARE?
Utilizzare strumenti che possono essere impiegati consultati e compresi da tutte le figure di riferimenti della persona.
Alcuni strumenti per la rilevazione dei comportamenti problema sono:
- schede ABC- FAST- tabelle per la rilevazione della frequenza- …
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
SCHEDA ABC
� Scheda A ntecedenteB ehaviour (comportamento)Conseguenze
Esempio:Descrizione sommariaI genitori di Michele (10anni) sono molto
preoccupati per il comportamento del bambino a tavola. Di punto in bianco, infatti, Michele compie azioni imprevedibili e talvolta pericolose, come rovesciare la bottiglia dell’acqua minerale, rovesciare il piatto, sporcarsi tutto con il cibo.
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
SCHEDA ABC
Data Data OraOra Dove Dove Con Con
chichiAntecedenteAntecedente Comportamento Comportamento Conseguenze Conseguenze
Lun. 11Lun. 11 13.3013.30 A tavola A tavola
con con
mamma, mamma,
pappapàà e la e la
sorella sorella
minoreminore
Con Con
mamma, mamma,
pappapàà e la e la
sorella sorella
minoreminore
Mamma e papMamma e papàà
stanno chiedendo a stanno chiedendo a
Laura come Laura come èè
andata a scuolaandata a scuola
Laura inizia a Laura inizia a
piangere. Mamma e piangere. Mamma e
pappapàà si rivolgono a si rivolgono a
Michele e gli Michele e gli
spiegano che spiegano che
queste cose non si queste cose non si
devono fare.devono fare.
Michele si alza dalla Michele si alza dalla
sedia e con un gesto sedia e con un gesto
rapido butta per terra il rapido butta per terra il
piatto della sorellapiatto della sorella
Michele guarda i Michele guarda i
genitori e si siedegenitori e si siede
Laura inizia a Laura inizia a
piangere. Mamma piangere. Mamma
e pape papàà si si
rivolgono a rivolgono a
Michele e gli Michele e gli
spiegano che spiegano che
queste cose non queste cose non
si devono fare.si devono fare.
La mamma La mamma
raccoglie il piatto raccoglie il piatto
della sorella della sorella
continuando a continuando a
sgridare Michelesgridare Michele
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
TABELLE RILEVAZIONE FREQUENZA
Esempio:Alessandra, frequenta la prima elementare. Le
insegnanti riportano che la bambina urla senza motivo disturbando lo svolgimento della lezione in corso.
Per verificare la frequenza di tale comportamento decidono di segnare quando questo comportamento si verifica.
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
TABELLE RILEVAIZONE FREQUENZA
G E N N A I O
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 1
5
16 17 18 19 20 21 22 23
ORA
8.15/8.30 X X X X X X
830/8.45 X X X X X X X X
8.45/9
9/9.15
9.15/9.30 X X
9.30/9.45
9.45/10
10/10.15 X X X X X X X X X
10.15/10.30 X X X X X X X X X X
10.30/10.45
10.45/11
11/11.15
11.15/11.30 X
11.30/11.45 X
11.45/12 X
12/12.15 X
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
TABELLE RILEVAIZONE FREQUENZA
8.15/8.4
5
8.45/9.
15
9.15/10 10/10.
30
10.30/
11
11/11.
30
11.30/
12
12/12.
30
12.30/
13
19
18
17
16
15
14
13
12
11
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
TABELLE RILEVAIZONE FREQUENZA
� Cosa succede tra le 8,15 e le 8,45?� Cosa succede tra le 10,00 e le 10,30?� Cosa succede tra le 12,30 e le 13,00?
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
TABELLE RILEVAIZONE FREQUENZA
� Il comportamento non è sparito, ma è almeno diminuito?
� Ci sono veramente dei miglioramenti?� Come dimostroare ai genitori/colleghi/terapisti…
che la strategia utilizzata è corretta?� Come gratificarmi per il duro lavoro svolto?
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
FAST
Questionario sviluppato principalmente per comportamenti problema di auto ed etero aggressione, aiuta a comprendere se la funzione del comportamento è sociale o sensoriale.
Va utilizzato come supporto alle schede ABC e alla rilevazione delle frequenze del comportamento.
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
FAST
� Si sceglie UN SOLO COMPORTAMENTO da analizzare.
� Deve essere compilato da una persona che conosce bene il comportamento problema.
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
FAST
Questionario suddiviso in due parti: � Domande aperte riguardanti
� la relazione tra intervistato e utente;� il comportamento problematico.
� Domande a scelta multipla riguardanti il comportamento problema
Esempio:Descrizione sommariaAgnese (8 anni), a ricreazione quando l’insegnante
la lascia da sola sbatte correndo contro i muri o le recinzioni.
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
FAST
� Relazione fra Intervistato e Utente
� 1. Indicate la vostra relazione con la persona:
� □ Genitore □ Educatore □ Terapista/ Personale di centro residenziale
� □ altro (specificare):insegnante di sostegno
� Da quanto tempo conoscete la persona in oggetto ? Anni __0_______ Mesi 8
� Siete in relazione quotidianamente con la persona in oggetto? X SI □ NO
� In quale situazione siete di solito in relazione con la persona in oggetto?
� □ Pasti X Insegnamenti accademici □ Attività ricreative □ Lavoro o formazione professionale
� □ Cure personali □ altro (specificare):______________________________________________________
� Informazioni sul comportamento problematico
� 1 Comportamento problematico ( mettete una crocetta e descrivete)
� □ Aggressività: ____________________________________________________________________________
� □ Auto-aggressività: ___sbattere contro muri e recinzioni_________________________________
� □ Stereotipie: ______________________________________________________________________
� □ Distruttività: _____________________________________________________________________________
� □ altro:
� 2. Frequenza: □ oraria x giornaliera □ settimanale □meno spesso
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
FAST
� 3. Gravità: Lieve: □ Disturbante, ma con rischio minimo per cose o persone
� X Media: Danni minori a cose o persone
� □ Grave: Minaccia significativa per la salute o la sicurezza propria o altrui
� 4. Situazioni in cui il problema di comportamento si presenta più facilmente:
� giorni/periodi: ricreazione
� contesti/Attività: senza la presenza dell’insegnante di sostegno
� persone presenti: ____compagni di classe, insegnanti___________________________________
� 5. Situazioni in cui il problema di comportamento si presenta meno facilmente:
� giorni/periodi: qu
� contesti/Attività: laboratori___________________
� persone presenti: _compagni di classe, insegnanti__________________________
� 6. Che cosa stava succedendo di solito alla persona in oggetto subito prima che il comportamentoproblematico si presentasse? Si richiede di giocare con i compagni di classe
� 7. Che cosa succede di solito alla persona in oggetto subito dopo il comportamento problematico?:
� Le insegnanti accorrono e le chiedono se si è ferita, la si sgrida…
� 8. Trattamenti abituali: sgridate, spiegazioni del comoortamento corretto, rientro in aula di sostegno
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
FAST
Domande scelta multipla SI/NO/FORSE
1.Di solito la persona in oggetto scatena il comportamento problematico quando viene ignorata o quando l'accompagnatore presta attenzione a qualcun altro? NO
2. Di solito la persona in oggetto scatena il comportamento problematico quando vengono rifiutate le sue richieste di dedicarsi alle attività preferite (gioco, merenda) o quando ne viene privata? NO
3. Quando il comportamento problematico si presenta, voi o altriaccompagnatori cercano di calmare la persona in oggetto o di impegnarla in una delle sue attività preferite ? SI
4. La persona in oggetto di solito si comporta bene quando riceve molta attenzione o quando ha liberamente accesso alle sue attività preferite? SI
5. La persona in oggetto oppone resistenza a eseguire un compito o a partecipare ad attività di gruppo? SI
6. Di solito la persona in oggetto scatena il comportamento problematico quando viene sollecitata a eseguire un compito o a partecipare ad attivitàdi gruppo ? SI
7. Quando il comportamento problematico si presenta, viene di solito concessa una "pausa" dal lavoro che sta facendo ? SI
COMPORTAMENTO PROBLEMA:
FAST
8. La persona in oggetto di solito si comporta bene quando non le viene richiesto di fare nulla ? SI
9. Il comportamento problematico sembra essere un "rituale" o un'abitudine, manifestan-dosi ripetutamente nello stesso modo ? NO
10. Di solito la persona in oggetto scatena il comportamento problematico anche quando non c'è nessuno presente o nessuno che la guarda ? NO
11. La persona in oggetto preferisce dedicarsi al comportamento problematico piuttosto che ad altri tipi di attività ricreative ? NO
12. Il comportamento problematico sembra procurare una sorta di "stimolazione sensoriale" ? NO
13. Di solito la persona in oggetto scatena più spesso il comportamento problematico quando è malata? SI
14. Il comportamento problematico si presenta in modo ciclico, con frequenza molto alta per diversi giorni, per poi scomparire ? NO
15. La persona in oggetto presenta ricorrenti disturbi dolorosi, come otiti oallergie ? Se si, elencateli:___NO__________________
16. Se la persona in oggetto ha avuto disturbi di tipo organico, di solito il comportamento problematico continua dopo la guarigione ? NO
FAST: CALCOLARE LE POTENZIALI FONTI DI RINFORZO
RISPOSTE “SI” ALLE TOTALE POTENZIALI FONTI DI
DOMANDE RINFORZO
� 1 2 3- 4- 2 sociale (attenzione/attività preferite
� 5- 6- 7- 8- 4 sociale (fuga)
� 9 10 11 12 0 automatica (stimolazione sensoriale)
� 13- 14 15 16 1 automatica (sollievo dal dolore)
COMPORTAMENTI PROBLEMA:INTERVENTO
L’intervento è una diretta conseguenza delle ipotesi emerse dall’analisi della funzione del comportamento problema.
Progettare un intervento significa esaminare e modificare gli antecedenti e/o il comportamento e/o le conseguenze emerse dall’analisi funzionale.
COMPORTAMENTI PROBLEMA:INTERVENTO
Il piano di trattamento deve insegnare un comportamento alternativo, più funzionale alla comunicazione e al raggiungimento dello scopo perseguito.
COMPORTAMENTO PROBLEMA:INTERVENTO MOTIVAZIONE SOCIALE
FUNZIONE: RICHIESTA DI ATTENZIONE� Il comportamento è mantenuto dall’attenzione
sociale.
� Obiettivo: insegnare modi alternativi di richiamare l’attenzione, es battere sulla spalla, chiamare per nome, segnalare di aver finito un compito, di aver bisogno di aiuto….
La strategia corretta è segnalata dalla funzione del comportamento.
COMPORTAMENTO PROBLEMA:INTERVENTO CON MOTIVAZIONI SOCIALI
STRATEGIE
� Ignorare.� Insegnare nuove competenze seguito
immediatamente da rinforzo con attenzione sociale.
COMPORTAMENTO PROBLEMA:INTERVENTO CON MOTIVAZIONI SOCIALI
FUNZIONE: RICHIESTA DI UN OGGETTO O DI UN’ATTIVITA’ INTERESSANTE
� Il comportamento viene emesso per ottenere o per continuare a svolgere qualcosa di desiderato/piacevole.
� Obiettivo: insegnare a chiedere “Voglio…”, “Dammi”, “Ancora”, ecc; insegnare ad aspettare il proprio turno, la disponibilità del materiale richiesto…
COMPORTAMENTO PROBLEMA:INTERVENTO CON MOTIVAZIONI SOCIALI
STRATEGIE� Mettere a disposizione i materiali preferiti e
creare situazioni nelle quali il soggetto può chiedere ed ottenere ciò che desidera (training).
� Insegnare ad attendere.� Ignorare.� Perdita dell’accesso ai materiali preferiti dopo la
messa in atto di comportamenti problematici.
COMPORTAMENTO PROBLEMA:INTERVENTO CON MOTIVAZIONI SOCIALI
FUNZIONE: FUGA DA UN COMPITO/EVENTO SGRADITO
� La persona cerca di interrompere o evitare una situazione\richiesta spiacevole.
� Obiettivo:insegnare a dire “Basta”, “No”; insegnare a sopportare la frustrazione.
COMPORTAMENTO PROBLEMA:INTERVENTO CON MOTIVAZIONI SOCIALI
STRATEGIE
� Modificare l’ambiente, semplificare il compito, diminuire le richieste…
� Rendere certo e chiaro il rinforzo che seguiràl’esecuzione del compito.
COMPORTAMENTO PROBLEMA:INTERVENTO CON MOTIVAZIONI AUTOMATICA
FUNZIONE: RICERCA/EVITAMENTO DI STIMOLAZIONI SENSORIALI
� Se il comportamento problematico crea una sensazione piacevole, la persona ricerca una data stimolazione sensoriale. Se la persona è esposta ad un “sovraccarico sensoriale”, cercherà di smorzare tale iperstimolazione.
� Obiettivo: insegnare a comunicare “Mi piace la sensazione che provo..” “Mi annoio”, “C’è troppo rumore”, “Abbassa le tapparelle”…
COMPORTAMENTO PROBLEMA:INTERVENTO CON MOTIVAZIONI AUTOMATICA
STRATEGIESe la persona ricerca una stimolazione
sensoriale:�Arricchire l’ambiente e il programma
educativo con materiali e attività specifici�Sostituzione con attività/materiali
alternativi che procurino un feedback con la stessa modalità sensoriale ma piùappropriata
COMPORTAMENTO PROBLEMA:INTERVENTO CON MOTIVAZIONI AUTOMATICA
STRATEGIESe la persona sperimenta una sovrastimolazione
sensoriale:o Ridurre la stimolazione sensoriale negli ambienti
rilevantio Ridurre la richiesta di tipo sensoriale nei compiti
educativi � Esercizi di rilassamento es. respirazione.
COMPORTAMENTO PROBLEMA:INTERVENTO CON MOTIVAZIONI AUTOMATICA
FUNZIONE: DIMINUIRE LE SENSAZIONI SPIACEVOLI DI ORIGINE FISICA
� Il comportamento è un prodotto di condizioni fisiologiche come il dolore, la stanchezza, o la malattia.
� Obiettivo: insegnare “Fa male” “Non mi sento bene” “Sono stanco”