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diPasquale

MONTAlTO

Il silenzio della terra è un saggio di RaewynConnell, docente all'Università di Sydney,che con determinazione conferma e rilancial'urgenza, non più rimandabile, da parte del-la scienza sociale, di prendere in considera-zione la relazione privilegiata che molte co-munità indigene intrattengono con la terra,lontana dal concetto di proprietà e che hadato origine a movimenti in difesa dei dirittidella terra, sviluppando studi sociologici mo-demi, attuali e con molte prospettive di svi-luppo futuro, che studiano le strutture e l'or-dine sociale in relazione alla localizzazionedel territorio dove si nasce e si organizza lapropria vita, cioè dei luoghi e relativi lorocontesti materiali: il paesaggio, i nomi deiluoghi, la terra nel suo complesso, è capacedi entrare nella conoscenza sociale organiz-zata e giocare un ruolo centrale nelle rap-

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presentazioni della società, dice R. Cannell,la più importante sociologa vivente in Au-stralia; Sociologia postcoloniale, realtà abori-gene e l'importanza del luogo è un saggiolungo di Laura Corradi, studiosa ricercatricee docente di Studi di genere e metodo inter-sezionai e presso l'Università degli Studi dellaCalabria, che richiama e sviluppa, con gran-de impegno di ricerca diretta di vita, azione edocumentazione, le intuizioni socio antropo-logiche e sociologiche della Connell, richia-mando l'attenzione degli ambienti accade-mici italiani sui vantaggi derivanti dall'utilizzodel metodo intersezionale, riguardo allo stu-dio degli aspetti sociali delle comunità abori-gene e all'importanza dei luoghi, che costi-tuiscono un innovativo capitolo per tracciarele linee di una sociologia e di una teoria postcoloniale: in prospettiva aborigena noi siamola realizzazione dei nostri luoghi, dice LauraCorradi, riecheggiando la Connell, a testimo-niare la perfetta conoscenza e sintonia cheintercorre tra loro. I due scritti possono oraleggersi, riuniti, in un interessante libro, cheporta il titolo dei due saggi ed è propositivosul lato della ricerca sociologica e non solo,appena edito dalle Ed.ni Mimesis di Milanonella prestigiosa Collana Eterotopie.Silenzio della terra, tengono a precisare leAutrici, come silenziosa presenza della terrain tutte le esperienze sociali, come condizio-ne per far emergere e prendere coscienzadei violenti processi "di silenziamento" cheessa ha subito, delle ferite che le sono stateinferte, attraverso le conquiste coloniali el'imperversare del capitalismo neoliberale,per convergere l'attenzione della cultura uni-versitaria verso le esigenze attuali della ter-ra' verso un silenzio che non è assenza, diceLaura Corradi, ma un silenzio da ascoltare,denso di suggerimenti, posto la Terra comeorganismo al quale l'uomo si senta stretta-mente collegato e utilizzando la ormai densaricerca sulle teorie del sud del mondo, nelportare avanti lotte democratiche in difesadelle sue risorse, prima tra tutte l'acqua, maricordiamo anche quella in difesa delle se-menti delle colture locali e per recuperareuna coltivazione ecologicamente sostenibile,riguardo ai danni derivanti da un'economiaglobalizzata, veicolata dalle scelte impositivedelle multinazionali e con uso di rischiosetecnologie di ingegneria genetica, già richia-mati da L. Corradi in un saggio introduttivo asostegno del libro denuncia di Vandana Shi-va Semi del suicidio. I costi umani dell'inge-gneria genetica in agricoltura (Roma, 2009)e del suo Movimento www.navdanya.org.Molti sono gli spunti di riflessione professio-

naie che, con linguaggio preciso, organico escorrevole, emergono dalla lettura dal testo,che si awale di una ricca documentazionebibliografica e di inediti contributi scientifici,scritti con pathos e in forma partecipata ecoinvolgente, privilegiando lo strumento del-l'intersezione e della multidisciplinarietà, eindirizzando a meglio focalizzare e utilizzaregli studi fatti sui Sud del mondo e i contributiofferti dalle teorie postcoloniali; le Autrici in-vitano, quindi, ad intensificare la ricerca so-ciologica, soprattutto nelle strutture universi-tarie italiane, nella prospettiva postcolonialee aborigena, per rileggere concetti fonda-mentali riguardo a modemità e globalizza-zione, anche al fine di rigenerare la scienzasociale su scala mondiale, sono parole dellaCannell, convincendoci che l'ultimo territorioda proteggere dalla conquista coloniale, ri-chiamando l'invito fatto dalla Corradi, è rap-presentato dalle nuove generazioni, perchésono proprio i sentimenti, in particolare quellidelle persone giovani, il luogo più importanteda difendere dalle nuove forme di coloniali-smo culturale. Convinzioni forti e coraggiose,sicuramente da raccogliere, anche perché legeneralizzazioni scientifiche non crescanoastrattamente ma siano legate ai contestimateriali dalle quali muovono: trascurare laterra ... emerge come una delle caratteristi-che della ideologia di una società neoliberi-sta ... con govemi ostili in maniera persi-stente ai diritti della terra indigeni dice laCannell, alla quale fa eco la Carradi, che di-ce: sovranità indigena significa innanzituttoprotezione della terra e dell'acqua, poiché illuogo è l'elemento più importante della so-prawivenza indigena e senza luogo, quelluogo di cui si è parte, non c'è sovranità poli-tica né riproduzione sociale.Mi sembra chiaro il messaggio, capitolo chealeggia per tutto il libro e invito e valore dainteriorizzare da parte di ogni singola perso-na, che l'uomo e la terra condividano unuguale destino, e che questa forte intercon-nessione sia rintracciabile nelle motivazioniche guidano le lotte per l'autodeterminazio-ne dei popoli, ovvero nell'impegno ad osta-colare politiche di sviluppo e sfruttamentodella terra che, insieme alle comunità abori-gene, mettano in discussione l'esistenzadell'intero genere umano. L'attenzione ailuoghi, alle questioni dei nativi indigeni, alsuperamento dello stato di inferiorità in cuivengono mantenuti i Sud del mondo, rendo-no allora il senso della bellezza che tale le-game, tra l'uomo e la terra, insegue e puòcreare, restituendo bellezza e poesia all'esi-stenza tutta, oltre che aprire una nuova pro-

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spettiva per l'umanità e per far evolvere larelazione profonda di scambio e di reciprocoaiuto che esiste tra esseri umani e uno svi-luppo equo e solidale con gli elementi dellanatura; detto con le parole della Corradi: laterra gioca un ruolo centrale, non in quantoproprietà, controllo, godimento di diritti, macome organismo a cui si appartiene, proces-so e relazione, come parte di noi che ci abili-ta a vedere la bellezza dei paesaggi, ad es-sere e agire in quanto elementi umani che sirealizzano solo nella relazione.Un bel libro che colma un vuoto nella ricercasociale e riprende temi e aspetti poco cono-sciuti e studiati dalla sociologia classica, manon per questo marginali, preventivi piutto-sto verso tendenze eurocentriche, che non èsolo la prospettiva mentale degli europei, di-ce Laura Corradi, ma anche quella dei domi-

nati, obbligati a vedersi con gli occhi dei do-minatori, nel capitalismo globale. Un libroche rinforza posizioni avanzate di studio, traradicamento e "spossessamento" nel rap-porto con la terra, ingiustamente inferioriz-zate dalla cultura ufficiale, e che traccia, po-nendo questioni epistemologiche e di meto-do, le linee teoriche della storia postcolonia-le. Un libro che mette ben in evidenza le li-nee organiche di uno studio privilegiato sullerealtà indigene, che scardinano il pregiudiziodi fondo di una supposta supremazia delpensiero occidentale, poggiato quasi esclu-sivamente sulla razionalità, per analizzareinvece anche connessioni concrete esistentitra epistemologia indigena e teorie di Jungsull'inconscio collettivo, posto che le caratte-ristiche delle persone e dell'ambiente muta-no insieme, un tema molto presente nell'at-

Fino all'ultima pietra.Come il traffico acqueo sta distruggendo Veneziadi Giannandrea Mendni, Ebook

Via il carbonedall'Europa

Rapporto sull'Europadecarbonizzata

di Franco Cafiero, Valentina Ca/icchia,Roberto Merega/li, Edizioni VAS

Il presente rapporto, risultato di una ricercacondotta dall'Associazione Verdi Ambiente eSocietà Onlus, nasce dalla necessità di co-municare a studenti e cittadini i pericoli deri-vanti dall'aumento delle temperature, e diinformare sui progrommi e sulle politicheenergetiche dell'Unione Europea per contra-stame e limitame eventuali effetti negativi.-A richiesta viene inviata copia omaggioprevio pagamento spese postali

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Il nuovo saggio di Giannandrea Mencini in modo impie-toso analizza il fallimento della gestione del traffico ac-queo a Venezia.A Venezia "traffico acqueo" vuoi dire "moto ondoso":onde generate dai natanti a motore che danneggiano lerive e le fondamenta degli edifici e la morfologia stessadella laguna veneziana. Un problema che sta diventandoabnorme e che le istituzioni veneziane divise e succubidelle diverse lobby cittadine non riescono più a control-lare. Questo nuovo lavoro di Mencini partendo dalla finedell'BOOe arrivando ai giomi nostri tratteggia il fenome-no e cosa si poteva fare per arginarlo e non è stato fatto.Un racconto storico che con grande lucidità descrive an-che la crisi politica e sociale che sta coinvolgendo lacittà dei Dogi. -

tivismo sociale del movimento dell"'antispe-cismo". Un libro insomma che, con onestà dicritica sociologica e senza estremismi intel-lettuali, si pone come punta avanzata nellaricerca sociale innovativa, molto poco inda-gata e conosciuta, aprendo nuove visioni at-traverso i risultati di una sociologia che arri-va dai Sud del mondo, importante da cono-scere e sviluppare per prevenire altre e inuti-li violenze verso l'ambiente e la società, percome mostra l'indirizzo di un insensato pro-cesso di globalizzazione, tutto da ripensarenella necessità etica di reimmaginare e rein-ventare il pianeta, nello scambio tra l'uomo ela terra. D'altronde, come osserva LauraCorradi: è nostro interesse accrescere, piut-tosto che assottigliare, le idee teoriche concui dobbiamo lavorare, che include moltipli-care le risorse locali del nostro pensare. -

•Come fare l'ortoin cittàdi Mariella Bussolati, illustrato da Isabella Giorgini,Gruppo editoriale Simone

Orto e città sembrano essere due concetti in contrasto.Ma da sempre gli abitanti delle aree urbane hanno cer-cato di ricavare fazzoletti di terra per coltivare qualcosa.Negli ultimi anni poi si sta assistendo a una vera e pro-pria rincorsa all'orto urbano e non da parte delle personeche provengono da aree di disagio o povertà, ma da par-te di tutti, compresi i più giovani. Questo libro è un ma-nuale pratico, che vi illustrerà passo dopo passo, comeutilizzare ogni spazio, conoscere ogni pianta, praticare laconsociazione e l'agricoltura naturale per cambiare il vo-stro balcone... o il vostro quartiere. -

Verde Ambiente 4-512014


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