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Il Picchio Redattori: Lorenzo Andreazzoli, Sofia Graziotto,
Igor Peruzzo, Augusto Piccolin,
Emanuele Stramare
Docente responsabile: Sabrina Iotti
Dicembre 2015 n. 59 Istituto Comprensivo Rodari Santa Giustina
In questo primo numero abbiamo
raccontato i fatti di attualità che ci
hanno più interessato, dalla minac-
cia terroristica all’emergenza am-
bientale. Il nostro lavoro di appro-
fondimento ci ha lasciato molti in-
terrogativi ... Cosa troveremo sotto
l’albero di Natale 2015? Cosa ci
attende nel 2016? Con queste do-
mande la nuova redazione de Il Pic-
chio vi augura buone feste e buona
lettura.
Sommario
Attualità
Notizie dall’Istituto
Scienze
Cinema
Sport
Varie
pagina 2
pagina 12
pagina 19
pagina 21
pagina 23
pagina 24
Siamo a Parigi, nella notte
di venerdì 13 novembre …
Sicuramente avrete già visto
e ascoltato nei molteplici
servizi dei telegiornali le no-
tizie relative agli attentati
terrorist ic i r ivendicat i
dall’Isis: numerose esplosio-
ni colpiscono la capitale
francese, le frontiere ven-
gono sbarrate e il presiden-
te François Hollande dichia-
ra in tutta la Francia lo stato
di emergenza.
Ma come sono avvenuti gli
attacchi? Dove si sono veri-
ficati?
Questi attentati “coordinati”
hanno interessato prima di
tutto la zona intorno allo
stadio parigino “Stade de
France”, dove si stava anco-
ra disputando l’incontro cal-
cistico tra Francia e Germa-
nia. Intorno alle ore 21:20
circa un kamikaze si è fatto
letteralmente esplodere sul-
la strada nella quale si af-
faccia lo stadio: la deflagra-
zione impressionante ha
ucciso l’attentatore e diversi
passanti. La tragedia poteva
essere ben peggiore: il ka-
mikaze aveva tentato di en-
trare nello stadio, ma era
stato bloccato perché sor-
preso dagli addetti alla sicu-
rezza con dell’esplosivo.
(Continua a pag. 2)
Il terrore travolge Parigi
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Gli spettatori, sentito riecheggiate il rumore
dell’esplosione, hanno capito subito che non si
trattava dello scoppiettio di semplici petardi, ma la
partita è continuata fino al termine. Intanto il presi-
dente Hollande è stato allontanato all’istante e ri-
portato presso la sede del governo francese,
l’Eliseo.
E’ questione di qualche attimo che altri terroristi
scendono da una macchina, una Seat nera, e si
dirigono davanti ad un ristorante a rue de Charon-
ne, sparando all’impazzata dall’esterno, e poi fug-
gendo: sono le ore 21:50.
In brevissimo tempo i terroristi portano a segno
l’attentato cruento e rapidissimo al teatro del Bata-
clan. Lì si erano radunate persone di tantissime
nazionalità differenti (se ne contano più di 20), per
assistere allo spettacolo “Eagle of Death Metal” di
una compagnia musicale statunitense. I terroristi si
trovavano nel momento giusto e al posto giusto…
Nel bel mezzo del concerto si sentono circa tre
“scoppi” che, in un primo momento, vengono con-
fusi nel rumoroso contesto musicale, ma ben pre-
sto le persone si lanciarono a terra, alcune tentano
di scappare, altre disperate cercano in vano qual-
che semplice via di fuga … 1500 spettatori in un
teatro, in preda al panico, ammassati l’uno vicino
all’altro.
Si susseguono gli eventi: i terroristi continuano a
puntare i Kalaschnikov (A-K 47 di origine sovietica,
il fucile più venduto al mondo per costo e resisten-
za) e a sparare contro tutto e tutti; alcune persone
vengono prese in ostaggio, altri attentatori si fanno
esplodere.
Tirare le somme della notte buia di Parigi significa
fare un bilancio tragico: 130 morti e 433 feriti …
freddi numeri dietro ai quali si nascondono perso-
ne. Tra le vittime c’è anche la brillante studentessa
veneziana Valeria Soresino.
Nelle ore successive la polizia e le forze speciali si
sono attivate per scovare i terroristi che non sono
morti negli attacchi e tutti gli estremisti che hanno
collaborato alla carneficina francese. Le ricerche e
le indagini non hanno riguardato solo la Francia,
ma anche il Belgio e in particolare Bruxelles, dove
sembra si concentrino molti terroristi.
Ma tutto quello che è successo a Parigi succede
ormai terribilmente, quasi ogni giorno in paesi co-
me la Siria, l’Iraq, il Mali, la Nigeria, sempre ad o-
pera di terroristi legati all’Isis o ad altre organizza-
zioni violente come Boko Haram. Ogni giorno
muoiono tantissimi civili, innocenti … I fatti di Parigi
ci hanno colpito e, in quanto cittadini
13 novembre 2015: Parigi sotto attacco terroristico
Attualità
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europei, anche noi italiani ci sentiamo particolar-
mente solidali con la Francia, ma non dimentichia-
moci delle vittime di altri paesi, seppur lontani.
Sofia Graziotto
31 ottobre 2015: sul deserto del Sinai vengo-
no ritrovati i resti di un aereo di linea russo
schiantatosi con 124 persone a bordo. Dopo i
primi accertamenti, si è subito pensato che lo
schianto fosse dovuto ad un cedimento strut-
turale o ad un guasto dei motori, ma questa
ipotesi è stata smentita il giorno dopo grazie a
due aspetti: i resti dell’aereo erano sparsi su
un territorio molto vasto; un satellite america-
no ha rivelato un lampo di calore al momento
della caduta.
Da questi dati è derivata l’ipotesi di un atten-
tato, che infatti è stato subito rivendicato
dall’ISIS. In un primo momento si è ritenuto
che l’ aereo fosse stato colpito in volo da un
missile, ma l’analisi delle scatole nere ha fatto
nascere l’ipotesi, poi rivelatasi esatta, che ci
fosse un ordigno a bordo. Intanto le compa-
gnie russe e inglesi hanno sospeso tutti i voli
in suolo egiziano, lasciando centinaia di citta-
dini di ritorno dalle vacanze senza il volo di
rientro. Alcuni giorni dopo, il traffico aereo è
ripreso regolarmente, ma i controlli si sono
triplicati e molte persone non hanno più rivisto
i bagagli. Intanto le analisi sui resti dell’aereo
sono proseguite e la teoria della bomba a bor-
do si è sempre più rafforzata, infatti le tracce
sulla carlinga e i dati delle scatole nere hanno
dimostrato che una forza molto grande è usci-
ta dall’interno
verso l’esterno
c o m e i n
un’esplosione.
Le indagini sono
continuate per
una decina di
giorni e alla fine
è stata comuni-
cata la dinamica ufficiale: la bomba è stata
messa sotto un sedile posteriore dell’aereo,
perciò esplodendo ha staccato la coda
dell’aereo e la carlinga è precipitata all’istante;
un passeggero avrebbe piazzato l’ordigno a
bordo e, una volta decollato l’aereo, un compli-
ce avrebbe azionato il detonatore
dall’aeroporto.
L’Isis, per ironizzare sulla tragedia, ha mostra-
to la foto che ritraeva i componenti della bom-
ba, ovvero una lattina e degli oggetti comuni
che si trovano ovunque.
Augusto Piccolin
Attacco terroristico
nei cieli dei Sinai
Attualità
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Isis Negli ultimi anni in molte
occasioni abbiamo sentito
parlare di Isis, ma molti an-
cora non conoscono il suo
significato , né che cosa ve-
ramente sia.
L’acronimo Isis significa
“Islam State of Iraq and
Syria”, ovvero “Stato Islami-
co di Iraq e Siria”. Lo Stato
Islamico è stato proclamato
tale dal suo capo, Al-
Baghdadi, nel giugno del
2014. È quindi molto recen-
te.
Questa organizzazione terro-
ristica fondamentalista, pe-
rò, ha iniziato la sua definia-
mola “carriera” durante il
2003 e il 2004, in seguito
all’invasione dell’Iraq da par-
te di Stati Uniti e Inghilterra.
In seguito, l’Isis collaborò
con l’organizzazione terrori-
stica di Al-Quaeda, alleanza
che fu interrotta nel 2014 a
causa di alcuni disaccordi.
Ma vediamo gli obiettivi del-
lo Stato Islamico.
In primis, troviamo quello di
creare uno Stato Islamico
sunnita in Siria e Iraq.
Gli altri obiettivi sono quelli
di eliminare tutti i “nemici”
che si presentano sul loro
cammino.
I musulmani Sciiti, in primo
luogo, ma anche gli Occiden-
tali, come abbiamo potuto
constatare durante i recenti
attentati di Parigi.
Igor Peruzzo
Martedì 24 novembre 2015. Men-
tre il governo russo raddoppia i
bombardamenti in Siria e Hollan-
de assieme ad Obama decide di
intensificare l’azione militare con-
tro l’Isis, un Sukhoi russo sconfina
per 17 secondi nello spazio aereo
turco, percorrendolo per un chilo-
metro.
Sta volando verso la Siria per
compiere un bombardamento e
non è certo la prima volta che ciò
accade.
Un caccia turco lo intercetta e la-
scia partire un missile aria-aria,
abbattendolo.
Così il presidente russo Vladimir
Putin commenta il fatto: ”E' stata
una pugnalata alle spalle da parte
dei complici del terrorismo".
L’attuale situazione che il mondo
vive si fa quindi molto complessa.
Stati che sono apparentemente
alleati della Nato e dell’Europa si
stanno rivelando suoi nemici,
mentre le nazioni cercano allean-
ze potenti.
L’incrociatore russo Moskva si
avvicina alla costa di Latakia,
mentre i sistemi anti missilistici S-
400 saranno trasportati alla base
russa di khmeimi.
Il presidente americano Obama si
è recentemente recato a Parigi,
dove ha incontrato il presidente
turco Erdogan.
Lo ha esortato a concentrarsi nel
combattere l’Isis assieme alla
Russia, cercando nel contempo di
placare la collera che è sorta tra
le due nazioni.
Putin non ha accettato di incon-
trarsi con il presidente turco e con
le sue parole lascia intendere che
in possesso della Russia devono
esserci delle prove sul traffico di
petrolio tra la Turchia e l’Isis
La Russia ha promesso di rendere
pubbliche le prove, mentre Erdo-
gan ha promesso le dimissioni se
ciò accadrà.
L’incidente in cui è rimasto coivol-
to il jet russo non ha fatto altro
che alimentare ancor più la ten-
sione internazionale e rendere più
difficile una strategia comune di
lotta all’Isis.
Igor Peruzzo
Alta tensione Russia —Turchia
Attualità
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Le tensioni che il mondo sta vivendo oggi non sono cosa nuova nella storia. Non tutti ricordano infatti
che appena una ventina di anni fa si è conclusa la Guerra Fredda, un conflitto indiretto che durò quasi
50 anni e che coinvolse, oltre che l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti, molti altri piccoli stati. L’attuale si-
tuazione internazionale appare alquanto complessa: la crisi ucraina, la guerra siriana e la leadership di
Bashar al-Assad, la lotta all’Isis. Ancora una volta com’è accaduto in passato il mondo politico sembra
spaccarsi in due blocchi. Certamente conoscere la storia significa saper interpretare il presente e in
qualche misura saper prevedere anche possibili scenari futuri.
Qui di seguito troverete un breve approfondimento sul tema della Guerra Fredda, argomento che è in-
dubbiamente molto interessante e sembra, attraverso nuovi protagonisti e nuove dinamiche, rivivere
oggi.
Il 4 febbraio 1945 iniziò la conferenza di Yalta, una riunione durante la quale i tre maggiori capi di stato
alleati Churchill, Roosevelt e Stalin presero alcune decisioni importanti sul proseguimento del secondo
conflitto mondiale. Questo evento è da considerarsi la data di inizio di quella che in seguito fu definita
“l’età delle superpotenze”, un periodo dominato da due colossi politico-militari: gli Stati Uniti e l’Unione
Sovietica. Ognuna delle due era in grado di annientare militarmente l’altra, sebbene il conflitto non sia
mai degenerato in una vera e propria guerra atomica. Ma vediamo meglio i due protagonisti della guerra
fredda:
Quelli furono anni di continua tensione, caratterizzati dalle cosiddette “guerre per delega” ovvero quelle
combattute dagli alleati delle due superpotenze. In America si diffuse un clima di paura e terrore, mentre
la popolazione fu costretta a partecipare alle esercitazioni antiraid. Inoltre, il governo continuava ad inco-
raggiare i cittadini a costruirsi un rifugio antiatomico in proprio. Con il lancio da parte dell’Unione Sovieti-
ca dello Sputnik 1, nel 1957, la guerra si ampliò allo spazio.
Igor Peruzzo
La Guerra fredda ieri e oggi
Attualità
Urss
L’Unione Sovietica uscì molto provata dalla
seconda guerra mondiale: oltre 25 milioni
di morti, città distrutte, tutte le sue regioni
europee invase dalla Germania. Riuscì co-
munque ad affermarsi come superpotenza
mondiale grazie alla potenza dell’Armata
Rossa, alla disciplina imposta da Stalin e
allo sfruttamento dei territori occupati.
Gli Stati Uniti
Uscirono dalla guerra non provati, ma
bensì temprati: la loro nazione non ave-
va infatti subito attacchi aerei nemici, e
non era stata in nessun modo danneg-
giata; la loro produzione industriale era,
inoltre, notevolmente aumentata in se-
guito allo sforzo di rifornire di armamenti
le truppe impegnate nei combattimenti.
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Tra gli obiettivi del COP21, la Con-
ferenza mondiale sul clima che si
è tenuta a Parigi, c’è quello di
ridurre le emissioni di CO2
nell’atmosfera terrestre, contene-
re l’effetto serra e quindi il riscal-
damento globale. Il traguardo è
limitare a 2° l’aumento delle tem-
perature globali per la fine del
secolo. Il problema è legato
all’emissione di gas
serra che deve esse-
re contenuto e
all’utilizzo di combu-
stibili ecologici che va
incentivato. Serve
l’impegno di tutti gli
stati anche dei paesi
in via di sviluppo che
per produrre l’energia
necessaria utilizzano combustibili
fossili altamente inquinanti. In
questi anni alcuni stati non si di-
mostrano disposti a trattare: ad
esempio l’India ha spesso soste-
nuto che bruciare il carbone sia
un suo diritto in quanto deve pro-
durre l’energia necessaria al pae-
se. Ma se i diversi capi del mondo
non intervengono impegnandosi
seriamente, le conseguenze sa-
ranno gravi:
il riscaldamento globale
provocherà lo scioglimento
d e i g h i a c c i c o n
l’innalzamento delle acque
marine e conseguenze di-
sastrose per le città costie-
re e per le isole abitate;
l’abbassamento delle tem-
perature delle acque com-
porterà sia l’estinzione di
tante specie marine sia il
raffreddamento delle cor-
renti, come ad esempio la
Corrente del Golfo, così im-
portante per mitigare il cli-
ma di diversi stati europei.
Per scongiurare queste gravi con-
seguenze e impedire danni irre-
versibili alla vita sul nostro piane-
ta, i capi di stato riuniti a Parigi,
dopo ben 13 giorni di incontri e
discussioni, hanno firmato uno
storico accordo:
limitare l’aumento di tem-
peratura a 1,5 gradi;
raggiungere un equilibrio
tra le emissioni da attività
umane e la rimozione dei
gas serra;
collaborazione tra i paesi
sviluppati e quelli in via di
sviluppo. Questi ultimi
potranno contare su un aiu-
to economico per utilizzare
sempre più energie pulite e
sostenere una crescita
rispettosa dell’ambiente.
Rispetto al protocollo di Kyoto del
1997, l’impegno di Parigi 2015
coinvolge un numero maggiore di
paesi (195) anche tra i più inqui-
nanti e soprattutto ogni cinque
anni i piani nazionali per la riduzi-
one dei gas serra saran-
no sottoposti a controlli e
revisoni molto rigidi.
Speriamo che finalmente
questo nuovo protocollo
venga rispettato da tutti
gli stati perché è fonda-
mentale risolvere i pro-
blemi climatici del piane-
ta, se vogliamo avere un
futuro e garantire la vita alle futu-
re generazioni.
Lorenzo, Augusto ed Emanuele
SOS Ambiente:
la risposta della COP21 di Parigi
Attualità
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TERRA: nel corso di miliardi di anni si sono evolute tantissi-
me specie, tra cui la nostra, in un ambiente del tutto natura-
le … Nell’era preistorica, mesozoica, paleolitica, si potevano
ammirare presumibilmente distese e distese di foreste, pra-
terie, ondate e ondate di vegetazione, il clima non era altera-
to come oggi dalla costante presenza umana.
Tutto è iniziato con lo scoppio della prima rivoluzione indu-
striale nel ‘700: l’uomo comincia a produrre energia utiliz-
zando il carbone con le macchine a vapore. Bruciando il car-
bone si producono gas e sostanze nocive che, diffondendosi
in cielo, vanno a danneggiare l’atmosfera.
Ma che cos’è l’atmosfera?
L’atmosfera, unica nel suo genere, è un involucro aeriforme
gassoso che, in relazione alla massa della Terra, appare co-
me uno strato sottilissimo. È proprio quel sottilissimo strato
che permette la vita al suo interno, trattenuta dalla forza di
gravità terrestre. Il diametro terrestre è infinitamente mag-
giore allo spazio che occupa l’atmosfera, malgrado possa
apparirci enorme anch’essa.
Varcata questa “pellicola” terrestre, sapete cosa si trova?
Niente … o meglio, nulla che possa proteggere un organismo
vivente dal vuoto cosmico più assoluto, da ambienti comple-
tamente inospitali e ostili a noi.
Essa ha subito grandi modificazioni da quando si è creata
(come tutto del resto, nulla è destinato ad essere eterno,
secondo le nostre leggi della fisica); ma non è il cambiamen-
to di per sé che deve preoccuparci, bensì il fatto che essa
cambi in peggio. La composizione dell’atmosfera non è affat-
to così semplice come potremmo immaginarla, anzi, presen-
ta vari strati concentrici che si succedono: la troposfera
(tropopausa); la stratosfera (poi lo strato di ozono); la meso-
sfera, e la ionosfera. Questi strati sono composti da varie
percentuali di gas: azoto 78%, ossigeno 21%, argon 1%, altri
gas 0,1% circa.
Con la continua emissione di sostanze inquinanti, l’uomo sta
distruggendo questo involucro dal quale dipende la vita sul
nostro pianeta.
L’inquinamento è considerata una conseguenza innaturale:
tutto quello che noi progettiamo e realizziamo è ricavato,
ovviamente, sempre da materie naturali, ma modificate chi-
micamente con soluzioni create dall’uomo. Alcune
Atmosfera in pericolo
Attualità
8
sostanze e alcune miscele chimiche tendono, come ho detto, a modificare l’atmosfera.
Le conseguenze sono note: buco nell’ozono in espansione, effetto serra, surriscaldamento globale, scio-
glimento dei ghiacciai, desertificazione, tutti fenomeni che renderanno decennio dopo decennio sempre
più ostile il clima intorno a noi.
Cosa comporterà tutto ciò? Insomma la vita su questa Terra non sarà più così come la conosciamo, si
potrebbe anche ipotizzare un’altra tappa dell’evoluzione delle specie.
E ora mi piacerebbe riportare questa frase detta dal fisico ambientalista e premio Nobel Hubert Reeves:
“L’uomo è la specie più folle:
venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile
senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo
è quel Dio che sta venerando”.
Sofia Graziotto
Attualità
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Attualità
Lorenzo Andreazzoli
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Il cyber bullismo è un attacco continuo e
ripetuto tramite la rete, fatto da una o più
persone, che spingono all’angoscia e, nei
casi più gravi, al suicidio la vittima.
Le forme attraverso le quali il cyber bulli-
smo può manifestarsi sono diverse ... ecco-
ne alcune:
- il flame, dei messaggi mirati a suscitare
battaglie verbali nei forum;
- le molestie, messaggi mirati per insultare
e ferire delle persone;
- la denigrazione, sparlare di qualcuno per
rovinare la reputazione del soggetto ed è
concentrata per lo più nei social network;
- l’impersonificazione, spacciarsi per la vitti-
ma per mandare messaggi offensivi;
- l’inganno, ottenere la fiducia di qualcuno e
divulgare i dati personali di queste persone;
- la cyber-persecuzione, un attacco conti-
nuo che suscita paura nella vittima.
Il cyber bullismo, sebbene meno diffuso del bullismo tradizionale, rappresenta un fenomeno che sta
coinvolgendo sempre più ragazzi tra gli 11 e i 19 anni.
Un esempio molto recente è quello dello youtuber Lorenzo Ostuni, più noto come Favij, che in un suo
vlog ha messo in ridicolo un ragazzino di 12 anni, davanti a oltre due milioni di utenti; il ragazzino è sta-
to coperto di insulti da parte di tutti i fan di questo “youtuber”. Di fronte a questo la rete si è divisa: al-
cuni hanno condannato lo youtuber parlando nei loro video di cyber bullismo, altri non hanno dato peso
alle possibili conseguenze di queste offese e con le loro visualizzazioni non hanno fatto altro che diffon-
dere questo attacco.
Noi rodarini da che parte stiamo?
Emanuele Stramare
Attualità
Cyber bullismo: una forma di bullismo subdola
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Disneyland è un famoso parco dei divertimenti pie-
no di colori, luci e spettacoli. Tutto il contrario è
Dismaland: una sorta di "parodia gotica”, creata
dal famosissimo ed anonimo street artist Banksy. Il
parco, costruito a Weston (Inghilterra), si presenta
fin dall'entrata apparentemente diroccato: muri di
cemento non dipinto, guide depresse con giubbotti
rosa, attrazioni malfunzionanti. Lo stesso castello,
simbolo di Disneyland, qui si presenta sul punto di
crollare. All'interno però ci sono parecchie sorpre-
se: l'intera struttura è piena di opere d'arte. Banksy
infatti ha invitato molti altri artisti di strada e non,
come il celebre Damien Hirst ad esporre le loro
opere nel parco del non divertimento. Aperto
quest'estate alla fine di agosto, in poco più di un
mese ha avuto tantissimi visitatori, ma poi è stato
chiuso. L'artista, infatti, non ha voluto che il suo
parco diventasse come il vero Disneyland, non vo-
leva cioè che la gente si abituasse alla sua presen-
za e al suo “consumo”. Una volta chiuso, alcune
delle strutture servite per costruire il parco sono
state smontate e portate a Calais, in Francia, dove
sono state utilizzate per costruire ripari destinati ai
profughi, in fuga dalla povertà e dalle guerre che
devastano Afghanistan, Siria e molti paesi africani.
I profughi si trovano lì perché tentano di raggiunge-
re l'Inghilterra attraverso il tunnel sotto la Manica e
mentre aspettano l'occasione giusta sono accam-
pati a migliaia sotto il sole e la pioggia. Banksy è
contro la società odierna ed è anche per questo
che ha costruito Dismaland. E' facile capirlo. Pren-
diamo per esempio le guide del parco: a Disne-
yland sono tutte felici, devono "trasmetterti" la feli-
cità. Nel parco di Banksy, invece, le guide sono
malinconiche perché lui è contro un mondo preim-
postato. Infatti a lui interessa che la gente pensi,
abbia uno stile proprio e che sia creativa, che esca
dagli schemi, anche quelli della “felicità” obbligata.
Non importa sapere chi sia Bansky. Importanti so-
no le idee che ha avuto e gli spunti di riflessione
che ci ha offerto.
Igor Peruzzo Gosanesh Cassol Valentino Mares
Aurora Triches Daniele Val Eva Rombaldi Martino
Frescura
Attualità
Dismaland: il parco dei
"non divertimenti" Il parco più cupo mai costruito
contro
l'ipocrisia del nostro tempo
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La scuola dell’Infanzia di Meano e l’ippoterapia
Già da alcuni anni l’Istituto Comprensivo di Santa Giustina porta avanti un progetto in collaborazione
con il maneggio del Vincheto di Cellarda (Feltre) che vede coinvolti i bambini certificati della Scuola
dell’Infanzia di Meano e della Scuola Primaria di Santa Giustina. Per l’anno scolastico 2015-16 parteci-
pano due bambini dell’infanzia di Meano che, accompagnati da un’insegnante del plesso, il lunedì mat-
tina si recano al maneggio con gli amici e le insegnanti della primaria a bordo del pulmino messo a di-
sposizione dal Comune. L’attività permette ai bambini di stare in contatto con i cavalli sia cavalcandoli,
sia prendendosi cura di loro con coccole o dandogli un pezzo di carota, in un contesto ambientale tran-
quillo e rilassante. I bambini traggono gran beneficio da questa esperienza che gli permette di mettersi
in gioco, di rilassarsi, di vincere paure e di imparare a prendersi cura di un animale.
W la psicomotricità all’Infanzia di Meano
Anche quest’anno, alla Scuola dell’Infanzia di Meano, i bambini seguiranno un corso di psicomotricità
tenuto da una insegnante, formatasi a Bassano, che lavora presso la stessa. Va messo in evidenza co-
me tale attività sia molto importante per lo sviluppo sociale, affettivo, cognitivo e motorio. Dal mese di
novembre i piccoli, divisi in gruppi, potranno partecipare a tale esperienza che prevederà momenti di
gioco libero, all’interno dello spazio palestra, utilizzando cuscini di gommapiuma, seguiti da altri di rac-
conto da parte dell’insegnante e di rappresentazione. Queste attività hanno lo scopo di favorire un ar-
monico sviluppo naturale del bambino, il quale potrà vivere a pieno le proprie emozioni, trovando la mo-
dalità, a lui più consona, per saperle gestire al meglio.
Autunno a Cergnai
In queste bellissime giornate autunnali frequentare la Scuola
dell’Infanzia di Cergnai è una vera fortuna…
A pochi passi dalla scuola, in mezzo a campi e boschi, possiamo
osservare i colori dell’autunno, sentire lo scricchiolio delle foglie sot-
to i piedi, ammirare estasiati lo scorrere dell’acqua nel ruscello, na-
sconderci nei “labirinti” dei campi di granoturco, lasciarci rapire dal
fascino delle nostre montagne e … tante, tante altre esperienze ancora…
Notizie dall’Istituto
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San Nicolò ti aspettavamo S. Nicolò non poteva deluderci. Anche quest’anno
i bambini della scuola dell’Infanzia di Meano han-
no aspettato a lungo l’arrivo del vecchietto buono
che accompagnato dai suoi fedeli asinelli e dalla
sua aiutante ha portato un sacco pieno di dolci e
doni. Grande è la gioia che ha accompagnato
questa spensierata mattinata ed i bambini altret-
tanto generosi hanno regalato a loro volta dei bel-
lissimi disegni. Un caloroso ringraziamento va a
San Nicolò che con fare affettuoso e scherzoso
ha saputo coinvolgere tutti, ai proprietari degli asinelli Anna e Sergio che si sono resi disponibili e che a
loro volta hanno donato una casa-mangiatoia in legno realizzata artigianalmente da loro per gli uccellini
del nostro giardino. Un sentito riconoscimento ai genitori che da anni contribuiscono con i fondi raccolti
nelle varie iniziative di mercatini ed altre iniziative, all’Assessore Angela Bortolin la quale era presente e
ci ha permesso con il suo contributo di acquistare del materiale didattico, alla ditta CAMST che ci ha
dato la frutta e i dolci per i sacchettini.
Dicembre a Cergnai Ecco San Nicolò che con il suo asinello Pippo, anche quest’anno è tornato a farci sognare!!!!
Oggi, con le nostre voci squillanti, i nostri sorrisi e la nostra vivacità abbiamo regalato agli anziani della
casa di riposo di Meano alcuni momenti di gioia e di serenità!
Notizie dall’Istituto
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Insieme ... si può!
Le classi 3^,4^e 5^della scuola di San
Gregorio hanno seguito un percorso, arti-
colato in più fasi, sul tema dei diritti ne-
gati ai bambini nel mondo. Durante
l’attività teorica proposta a scuola dai
volontari dell’associazione “Insieme si
può”, i bambini si sono dimostrati coin-
volti ed interessati. Con la visita alla mo-
stra presso il Centro culturale di Santa
Giustina vi è stato un approfondimento
ulteriore. La giornata è stata anche l’occasione per conoscere la Biblioteca Comunale e per ascoltare
una lettura a tema. Ringraziamo per la disponibilità e la competenza le signore Maria Pia e Edy, Daniele
e il bibliotecario Gianluca.
Un cane a scuola? Qua la zampa
Gita al museo dei sogni I bambini dell’Infanzia di Meano, con la corriera di linea e con tutte le insegnanti sono andati a Feltre
presso la cooperativa Arcobaleno per poter vedere i presepi del Mondo..sono oltre 2000 , provenienti
da 149 paesi. L’esperienza curiosa e particolare li ha coinvolti ed entusiasmati. La guida ha mostrato
loro più oggetti molto significativi tra i quali il grembiule intessuto di filamenti provenienti dalla Terra
Santa con il quale Papa Francesco ha lavato i piedi a 12 giovani carcerati , il bastone del Pellegrino che
ha percorso 5000 km a piedi, da Feltre a Locri e ritorno , il bambino Gesù realizzato con legno d’ulivo di
Gerusalemme , la mangiatoia fatta con legni da tutto il mondo e tanto tanto altro..Una tazza di tè cal-
do con biscotti ha concluso questa mattina un pò faticosa ma molto istruttiva.
Notizie dall’Istituto
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Notizie dall’Istituto
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In montagna per l’accoglienza
La Scuola Media ha scelto di realizzare il progetto di acco-
glienza per le classi prime organizzando una serie di uscite
in montagna. Escursioni in Nevegal, arrampicata sportiva e
Parco Avventura a
Caralte son state tea-
tro delle scorribande
dei nostri ragazzi.
Accompagnati dai
docenti, in un clima di
serenità, gli alunni
hanno potuto apprez-
zare e godere della
bellezza delle nostre
montagne.
Anche in piscina crescono gli alberi
Durante la prima settimana del mese di dicembre si
è concluso, per le classi seconde, terze, quarte e
quinte della primaria di S. Giustina e per la primaria
di Meano il corso di nuoto che ogni anno
l’amministrazione comunale offre, gratuitamente, a
tutti gli alunni dell’istituto comprensivo. Particolar-
mente “natalizia” l’ultima lezione, che ha visto impe-
gnanti provetti nuotatori nella costruzione di un al-
bero di Natale un po’ particolare!!
Notizie dall’Istituto
17
Fortissimamente Valpore
Anche gli studenti della 3^A della scuola media hanno
potuto vivere la magica esperienza nota a tutti come
“Valpore”. Il Centro Didattico di Valpore sul Grappa ha
ospitato i ragazzi, guidati dai proff. Dal Mas e Fontana.
Avventure sul Grappa, le trincee, i camminamenti dei
soldati e la voglia di stare assieme in un’atmosfera di
serenità e amicizia.
Rafting e adrenalina sul Brenta
Nel mese di ottobre, le classi 2B, 2C e 2D della scuola media
hanno affrontato le “rapide” del Brenta. Il rafting si conferma
un’esperienza adrenailinica ed entusiasmante che aiuta a fare
gruppo e a sentirsi squadra. Le foto parlano più delle parole!
Orientamento scolastico All’inizio del mese di dicembre gli alunni delle classi terze
della scuola media sono stati coinvolti nelle attività di o-
rientamento scolastico. Essi hanno partecipato a lezioni e
laboratori presso le scuole superiori della zona per poter
meglio compiere l’importante scelta per il futuro.
Notizie dall’Istituto
18
Un salto nell’iperspazio
Il 3 dicembre gli alunni della 3^C della scuola me-
dia hanno compiuto un affascinante viaggio nelle
meraviglie dell’universo. Guidati dal prof. Vanin e
grazie agli splendidi e preziosi strumenti del Centro
Astronomico di Arson, i ragazzi hanno potuto com-
piere un immaginario salto nell’ “iperspazio” osser-
vando direttamente il sole e la sua cromosfera. I
nostri “astronauti” hanno “visitato” la Luna e navi-
gato tra le costellazioni spingendosi ai confini dell’universo. L’Associazione Rheticus che ha costruito e
gestisce l’osservatorio ed il planetario ad Arson offre ai visitatori e ai ricercatori un’opportunità meravi-
gliosa per avvicinarsi e approfondire i grandi temi dell’astronomia.
Corsa campestre a gambe levate
Nella fase distrettuale di corsa campestre disputata a Feltre ottime prestazione dei “rodarini”: 1° posto
per le ragazze con De Bon Aurora (3^ individuale) Salvadori Martina, Fassin Desiree e Lucchetta Lucia;
2° posto per i ragazzi con Bolzan Edoardo, Bortoluzzi ALessio, De Martin Filippo e Buoso Nicolò; 3° po-
sto per le cadette con De Polo Lisa, Cassol Camilla, Giozza Veronica e Stiz Benedetta. Complimenti a
tutti!
Notizie dall’Istituto
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Il 4 ottobre 1957 l’Unione Sovietica lan-
ciava in orbita lo Sputnik, il primo satel-
lite artificiale della storia. L’evento die-
de inizio alla corsa allo spazio, uno dei
periodi della guerra fredda che si sareb-
be concluso solamente nel 1993. Il lan-
cio colse del tutto impreparati gli ameri-
cani che, sebbene potessero contare
come i russi sulla conoscenza degli
scienziati tedeschi, non furono capaci di
sfruttarla adeguatamente (La NASA
nacque infatti solamente nel 1958). Lo
Sputnik era la risposta dell’Unione So-
vietica alla richiesta, posta nel 1952
dall' International Council of Scientific
Unions, di inviare un satellite nello Spazio tra il 1
luglio 1957 e il 31 dicembre 1958, periodo cono-
sciuto come Anno geofisico internazionale. Gli Stati
Uniti avevano subito cominciato a lavorare e, nel
luglio del 1955, il presidente Eisenhower aveva
presentato il progetto Vanguard, riguardante un
satellite e il suo razzo vettore. In quell’occasione il
presidente aveva sfidato gli altri governi del mondo
a fare altrettanto. Esattamente una settimana do-
po, i sovietici approvarono il progetto di un satellite
artificiale, ed i lavori di costruzione presero il via
nel gennaio del 1956. Gli ingegneri sovietici avreb-
bero dovuto superare se stessi: il lancio del satelli-
te del progetto Vanguard era infatti previsto per la
fine del 1957. Boris Chertok, in un'intervista rila-
sciata per il 50° anniversario del lancio dello Sput-
nik, racconta come la costruzione e il lancio del
satellite furono una vera e propria prova di improv-
visazione. Comunque sia, il 4 ottobre 1957 alle ore
19:28:34 utc (tempo coordinato universale) il raz-
zo vettore R-7 che trasportava lo Sputnik 1 prese il
volo dalla rampa di lancio del cosmodromo di Bai-
konur, e dopo poche ore entrò nell’orbita terrestre.
Lo Sputnik cominciò subito a produrre il famosissi-
mo “beep, beep, beep”, il primo suono proveniente
dallo spazio. Il satellite impiegava circa 98 minuti
per fare un giro intorno alla Terra e aveva al suo
interno un barometro, un termometro e delle in-
gombranti batterie. La Casa Bianca si limitò a com-
plimentarsi con i vincitori, affermando che il lancio
non avrebbe cambiato i piani spaziali degli Stati
Uniti. Non si può dire lo stesso dell’opinione pubbli-
ca americana, però: i cittadini erano infatti visibil-
mente scossi, non solo perché l’ultima cosa che si
sarebbero aspettati era il lancio di un satellite da
parte dell’URSS, ma anche perché se i russi erano
in grado di lanciare un satellite, erano in grado an-
che di lanciare missili atomici. Non dobbiamo di-
menticare che era piena guerra fredda. Eisenho-
wer si vide costretto ad accelerare il progetto Van-
guard ed inoltre diede il via alla costruzione di un
nuovo satellite: l’Explorer.
Igor Peruzzo
Scienze
Sputnik ... alla conquista dello spazio
20
Il 29 settembre 2015 è stata scoperta acqua allo
stato liquido su Marte. Questa scoperta è stata
fatta grazie alla missione Mars Exploration Rover.
Anche se non è stata vista, sono state trovate trac-
ce evidenti della sua presenza:
-presenza di ematite, un minerale che si forma
solo in presenza di acqua;
-letti di fiumi prosciugati e scanalature lasciate
dal passaggio del liquido;
Inoltre grazie a una serie di rilevamenti sono state
trovate delle sorgenti sotterranee e lì l’acqua ha
scavato delle grotte dove molto probabilmente
scorre ancora.
Qualche milione di anni fa l’acqua scorreva sul-
la superficie di Marte liberamente ma, per colpa
delle tempeste solari, la temperatura è diminui-
ta drasticamente facendo scomparire l’acqua
dalla superficie del pianeta. Anche se non c’è
acqua allo stato liquido, al polo nord di Marte è
presente allo stato solido e ciò è importante
perché permetterebbe una risorsa idrica consi-
stente per una futura colonia sul pianeta.
Colonizzare il pianeta rosso è un sogno che tra
non molto si potrà realizzare, infatti, se
l’avanzamento tecnologico continuerà così ve-
locemente, presto saremo lassù. La N.A.S.A ha
preannunciato che per il 2025 ci sarà una mis-
sione con destinazione Marte.
Marte è il quarto pianeta del sistema solare per
distanza dal Sole e il più vicino alla Terra. Viene
chiamato pianeta rosso perché sulla sua super-
ficie è presente uno strato di ossido di ferro che
gli dà il caratteristico colore rossastro. Ha
un’atmosfera molto rarefatta, con una tempera-
tura media che va dai-140° ai 20° e lo possia-
mo considerare il pianeta del sistema solare
con le caratteristiche più simili alla Terra. Infatti
è poco più piccolo della Terra, ha un inclinazio-
ne dell’asse piuttosto simile a quella terrestre e
la durata del giorno e dell’anno variano di poco.
Marte ha due lune, Deimos e Fobos, ma sono
molto piccole e quindi di forma irregolare (si
pensa siano due steroidi catturati dal campo
gravitazionale del pianeta).
Di notte Marte è visibile a occhio nudo e assu-
me una coloratura giallo-arancione; puntandolo
con un semplice binocolo si possono vedere dei
particolari come crateri e increspature superfi-
ciali.
Augusto Piccolin
Scienze
C’è acqua su Marte!
21
“Cielo d’ottobre” o meglio “October sky” è un film
del 1999 girato negli Sati Uniti, diretto dal regista
Joe Johnston e tratto da un libro autobiografico
pubblicato l’anno precedente.
Ma cosa narra questo libro? Ebbene in esso è
raccontata la vita sorprendente e un po’ avventu-
rosa di Homer H. Hikman jr. ex ingegnere della
NASA.
Ma che cos’ha di speciale questa storia? Insom-
ma sappiamo che di scienziati e di ingegneri che
lavorano in questa prestigiosissima associazione
(forse la più importante in campo fisico-
astronomico) ce ne sono molti, ma non ci stupia-
mo più di tanto quando leggiamo alcuni loro nomi
sui giornali. In realtà, se riflettiamo sulla storia
che ognuno di loro porta con sè, possiamo davve-
ro renderci conto di quanto interessanti siano.
La storia di Homer H. Hikam è proprio degna di
un articolo, infatti ci insegna a sognare, a non
stare troppo con “i piedi per terra”, perchè volere
è potere.
Siamo in un piccolo paesino dello stato del Virgi-
nia occidentale, Coalcity, negli anni’ 50. Ogni abi-
tante di questo luogo è costretto a lavorare nella
locale miniera di carbone: si tratta di un destino obbligato infatti, anche se qualcuno sogna di fare un
lavoro diverso da quello del minatore, non sembra esserci via d’uscita. Lavorare in miniera significa
rassegnarsi ad una vita di sofferenze, di malattie ai polmoni, e non solo … Stare con una torcia sotto
terra dalla mattina alla sera, incurvati dal freddo soffitto roccioso e dal senso di oppressione, picconan-
do tutte le ore di tutti i giorni di tutti i mesi di tutti gli anni della propria vita deve essere tutt’altro che
allegro, direi quasi esasperante.
Homer è un semplice liceale, figlio del capo cantiere che però non vuole assolutamente seguire le orme
del padre, nonostante le forti pressioni della famiglia.
Ed ecco che una sera d’ottobre, i cittadini di Coalcity riescono ad assistere al passaggio dello Sputnik
sovietico: il primo lancio della storia di un satellite artificiale avvenuto il 4 ottobre 1956.
Così ha inizio la piccola grande avventura del protagonista: da quel momento Homer decide che ad o-
gni costo deve porre il suo sogno di conquistare lo spazio prima di tutto. Per realizzare il suo progetto
chiede aiuto a due suoi amici e fa amicizia con un terzo ragazzo, il “secchione” della scuola che viene
emarginato e deriso da tutti. Con loro decide di costruire un razzo che possa volare in cielo, ispirandosi
a quel primo satellite che ha dato inizio al suo sogno. Costruendo questo prototipo alquanto complesso,
avrebbe potuto partecipare al concorso di scienze e se avesse vinto questo concorso avrebbe potuto
Cinema
October sky
22
procurarsi la borsa di stu-
dio per fuggire dal duro
lavoro al quale sembrava
predestinato. La situazio-
ne economica della sua
famiglia non gli avrebbe
permesso di continuare
ulteriormente gli studi, in
quanto non era atletica-
mente dotato nello sport
come suo fratello: gli rimane solo la passione per la matematica e le scienze nelle quali peraltro non
eccelle. Inizialmente neanche il suo gruppo di amici crede che questo progetto possa essere portato a
termine e suo padre cerca di impedirgli in tutti i modi di realizzarlo. Le uniche due persone che sembra-
no credere il lui sono la madre e la professoressa di scienze e matematica. Nonostante le numerose
difficoltà che deve affrontare, Homer si impegna al
massimo e, passo dopo passo, costruisce il suo
sogno: riesce a realizzare il suo primo razzo, ottie-
ne dei risultati eccellenti e cattura l’attenzione dei
suoi concittadini che si recano entusiasti nel luogo
dei lanci.
Gli sforzi del giovane protagonista culminano nella
vittoria del concorso scolastico di scienze e ... il
resto è la storia della sua vita. Da normale ragazzo
un po’ ambizioso e sognatore, Homer diventa uno
studioso impegnato e un ingegnere eccellente.
Questo film a me è piaciuto moltissimo, come credo al resto dei miei compagni, e ne consiglio la visio-
ne a tutti. Nessuno deve sentirsi più piccolo dei propri sogni: a volte il destino ci manda dei segni e sta
a noi sapere come interpretarli. Il nostro futuro dipende da ogni cosa che noi facciamo proprio in
quest’istante ... ogni azione, ogni emozione, ogni occasione che ci capita potrebbe completamente tra-
volgere la nostra vita. Se Homer non avesse mai visto quel fatidico Sputnik, se non fosse nato in un
paese dove ogni abitante era segnato fin dalla nascita a lavorare in miniera, se non avesse mai cono-
sciuto i suoi amici, sarebbe davvero diventato quel che è ora? Il messaggio che ci arriva da questo film
può essere realizzato al meglio da ognuno di noi. Io sono arrivata ad una conclusione: il nostro futuro
dipende da noi, anche se alcuni scienziati sostengono che nella linea temporale è “stato tutto già pro-
grammato”.
Non dobbiamo abbandonare il nostro sogno al primo ostacolo, bisogna imparare a rialzarsi e continua-
re a scrivere il proprio futuro. Di ostacoli lungo il nostro percorso se ne presenteranno sempre, ma un
sogno ci può illuminare la strada e, se siamo davvero determinati a realizzarlo, non dobbiamo farci im-
paurire.
Sofia Graziotto
Cinema
23
Lo slakelines è uno sport praticato di questi anni
che sfrutta l’equilibrio del corpo per rimanere in
piedi su una fetuccia. Questa disciplina per certi
versi si avvicina al funambolismo ma si differen-
zia da esso per alcuni aspetti importanti: si cam-
mina su una fettucia e non su un cavo o su una
corda, inoltre bisogna guardare sempre avanti e
mai guardarsi i piedi.
Lo slakelines nasce negli Stati Uniti nei primi
anni Ottanta e si sviluppa specialmente
nell’ambiente
dell’arrampicata
sportiva. Oggi, oltre che nel suo paese d’origine, è molto conosciuto e
praticato in Brasile e in Europa, Italia compresa.
La larghezza della fettuccia è solitamente compresa tra 2,5 cm e 5 cm.
Di solito per imparare si prendono due pali di legno o di metallo e si at-
tacca la fettuccia messa in tensione dal gibbon.
Io che l’ho provato vi posso assicurare che è uno sport sicuro e comple-
to perché sfrutta tutto il corpo: mente e fisico.
Lorenzo Andreazzoli
Il prototipo di tuta alare o wingsuit è stato ispirato
dallo scoiattolo volante; si tratta di un oggetto molto
veloce che può arrivare il pilota fino a 200 km\h. La
tuta alare offre incredibili possibilità: consente di ral-
lentare fino a 70km\h, e di raddoppiare i tempi di
caduta libera.
Nel 1996 sono incominciati i primi voli sperimentali,
ma la data ufficiale del vero e proprio debutto della
tuta alare è il 31 ottobre 1997 quando il paracaduti-
sta Patrik de Gayrdon, dopo un salto dall’elicottero a
6000 metri di quota, sfrecciò tra le guglie del versante francese del Monte Bianco.
Lorenzo Andreazzoli
Sport
Lo slakelines: questione di equilibrio e concentrazione
La tuta alare
24
Anche se Halloween è ormai passato, ho voluto approfondire la storia di questa festa.
Questa usanza ha origini anglosassoni, e nell’Irlanda coincideva con la fine dell’estate; i colori tipici era-
no l’arancione per ricordare la mietitura e il nero per simboleggiare l’imminente arrivo del buio invernale.
Narrava una leggenda che gli spiriti morti durante l’anno, tornassero nella notte del 31 ottobre in cerca
di un corpo da possedere per l’anno successivo. I vivi, non volendo essere posseduti, rendevano le case
fredde e indesiderabili spegnendo i fuochi nei camini e rendevano i loro corpi orribili travestendosi da
mostri e gironzolando tra le case spaventando gli spiriti.
Qui sotto ho deciso di mettere un corto “tutorial” per costruire un bell’ornamento per Halloween,
un centrotavola a forma di zucca:
Disegnate sulla carta scelta 16 strisce di carta, lunghe almeno 30
cm e larghe almeno 3 cm, poi ritagliatele. Prendetene una per volta
e incollatele per creare una circonferenza; una volta fatto questo
con tutte le strisce, posizionatele una dentro l'altra, incrociatele, in
modo da creare una sfera schiacciata. Pinzate la base e il sopra
della zucca, schiacciando leggermente per dare forma ovale e per
permettere alla zucca di rimanere in piedi. Poi guarnite con un pez-
zettino di legno o della carta marrone arrotolata per fare il picciolo e
un bel nastro di raso verde per fare la foglia.
Emanuele Stramare
Il Natale è una delle festività più attese dai bambini in molti paesi del mondo. Le tradizioni al riguardo
sono però molto disparate. Ecco a voi alcuni esempi ...
Varie
Halloween
Festività natalizie
Spagna
A Barcellona i festeggiamenti non avvengo-
no il 25 Dicembre, né in tale giorno ci si
scambiano dei regali, com’è invece nostra
tradizione. Si festeggia invece il 28 e facen-
dosi reciprocamente degli scherzi! Per i
regali bisogna infatti attendere il 6 genna-
io, il giorno in cui arrivano i re magi, i “los
Reyes”. In quell’occasione, durante la gior-
nata per le strade sfilano dei bellissimi car-
ri, dai quali delle comparse lanciano cara-
melle ai bambini.
Polonia
Essendo una nazione cattolica, la vigilia di
Natale è tradizionalmente una giornata di
digiuno. Il primo pasto della vigilia viene
consumato quando in cielo appare la prima
stella. Solitamente, il pasto consiste in 12
diverse portate, che simboleggiano i 12
apostoli. I piatti caratteristici vanno dalla
zuppa di barbabietole al pesce. Uno dei
posti a tavola è lasciato vuoto, per il bam-
bin Gesù.
25
Varie
Olanda
Qui non esiste invece Babbo Natale. A por-
tare i regali è San Nicola, che visita le case
lasciando dolciumi ai bambini la notte tra il
5 ed il 6 dicembre. Molti olandesi si cimen-
tano inoltre ogni anno nella sfida di diven-
tare esperti cuochi per il giorno speciale. I
piatti che vengono cucinati più spesso so-
no il pollo, il tacchino e la gallina. Ruolo
molto importante hanno infine i dolci, che
vanno dalle ciambelline alla mandorla ap-
pese all’albero fino allo fino allo Stollen, un
panino dalla forma rotonda, farcito con
uvetta, pasta di mandorla e ribes.
Finlandia
Durante la tradizionale cena natalizia, le
persone assaggiano portate che compren-
dono prosciutto, spezzatino, patate e bar-
babietole. I dolci sono invece molto spezia-
ti, con cannella e zenzero. Dopo aver man-
giato, tutti i bambini si affacciano alle fine-
stre, perché sanno che Joulupukki
(cioè Babbo Natale), non tarderà molto ad
arrivare. Quest’ultimo vive proprio in Finlan-
dia, in una zona chiamata Lapponia.
Inghilterra
Qui, per esempio, le festività iniziano già a
novembre, quando i bambini scrivono la fa-
mosa “letterina” a Father Christmas, ed i
negozi vengono addobbati con diverse deco-
razioni dai proprietari. Due settimane prima
di Natale si decora l’albero, e la sera della
vigilia i bambini appendono al caminetto le
calze dove Babbo Natale depositerà i regali.
Le tradizioni di questa nazione sono molto
simili alle nostre, come avete avuto modo di
notare.
Igor Peruzzo
26