Dinanzi a me non fuor cose createse non etterne, e io etterno duro.Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate
Contributo di:
Classe 2°AScuola Elementare Fratelli [email protected]
Istituto Comprensivo San Maurizio CanaveseVia Ludovico Bo, 2Tel 011 927 9546, fax 011 927 6207
[email protected], Maria Gabriella [email protected]
Concorso Dante nella scuolaa.s. 2007-08
Materiale consegnato il 27 febbraio 2008
Un quaderno rappresentativo del lavorocompiuto individualmente da ogni allievo.
Un cartellone elaborato dalla classe sul tema“I mostri dell’inferno”.
Cartellina di presentazione e documentazione del progetto.Lettera di presentazione del Dirigente Scolastico
Alla ricerca dei veri mostriQuesta è la storia di un percorso: un percorso didattico un po’ particolare perché intrapreso da un gruppo di bambini di seconda elementare. Per loro però, più che una serie di lezioni, è stato un’avventura, un viaggio nell’inferno.
Mi chiamo Maria Gabriella Munari e insegno italiano nella scuola elementare. Da sempre cerco di introdurre la storia della letteratura italiana nelle mie classi. E’ l’argomento che più mi appassiona e il mio obiettivo è di trasmettere quest’entusiasmo ai miei allievi, per stuzzicare la loro curiosità e stimolare la voglia di leggere.
Di solito inizio in terza o quarta, introducendo l’argomento in parallelo con il programma di storia. Questo perché il periodo storico offre uno sfondo su cui lavorare.
In questo momento, però, mi trovo con una classe seconda. Come parlare di Dante a bambini di sette anni?
A me mi è piaciuto scrivere su Dante perché ci sono i mostri.Io adesso so come si scrive con il pennino e anche con la penna d’oca, basta metterla nell’inchiostro.Virgilio è forte, lui non ha mai paura. ANDREW
E’ stata una bella sfida, ma la soluzione era sotto i nostri occhi.
Vivendo quotidianamente l’intenso scambio di Gormiti, Dragonball e Pokemon, il fascino dei mostriciattoli più fantasiosi era indiscutibile. Perché non sostituirli con i mostri ancor più fantastici della Commedia?
Il tema dei mostri ci ha fornito la chiave perfetta per aprire la porta dell’inferno.
Aggiungerei, con il senno di poi, che si è rivelata indiscutibilmente la chiave del successo!
Mi piace tanto la poesia di Dante. E’ forte Cerbero il cane a tre teste ma sono brutte le tre Furie con i serpenti. E’ bella la testa di Gerione con la barba e, non so perché, mi piace la storia di Lucifero.. Virgilio è bravo perché dà la mano a Dante. Nell’Inferno mi facevano senso gli uomini che sono diventati dei cespugli con le spine e sanguinavano se spezzavi i rami. Mi hanno impressionato i piedi che prendevano fuoco e non mi piacciono quelli golosi. EDAS
Beatrice era brava a mandare Virgilio in aiuto a Dante. Le tre Furie con i serpenti come capelli facevano paura a Dante. Nel Medioevo scrivevano in latino ma Dante no, scriveva in italiano. Io ho provato a scrivere con il pennino come lui. CARLO
A me piaceva Gerione perché la faccia era bella e il corpo
aveva tanti colori anche se era di serpente.
Però puzzava. Beatrice doveva essere bella perché Dante
si è innamorato appena l’ha vista. LUCREZIA
Siamo partiti così.
Insegnante Bambini, oggi parliamo di Dante.Denis Che cos’è?Insegnante Era un grandissimo poeta italiano, il più grande di tutti i tempi. E’ conosciuto in tutto
il mondo!Emilia Cosa vuol dire poeta?Samuele Ma dai, che scrive poesie!Erika Che cos’è una poesia?Insegnante La poesia è un modo di scrivere, di raccontare una storia, di esprimere un sentimento…
è come una canzone…. senza la musica.Chiara Nella poesia ci sono le rime.Insegnante Non necessariamente, però è vero, tante poesie sono scritte con le rime e anche Dante
scriveva con le rimeCarlo Ah sì, come la poesia che abbiamo fatto con i nostri nomi!Edas Allora una poesia è un po’ come una filastroccaAndrea Ma cosa faceva Dante? Vendeva poesie?Insegnante Dante scriveva poesie ma viveva tanto tempo fa, in un tempo molto lontano che si
chiama Medioevo. Pensate alle favole che conoscete, Cenerentola, Biancaneve, Il gatto con gli stivali…Sono ambientate in un tempo in cui vivevano principi, re e cavalieri, streghe, orchi, fate.
Alessia Io ho visto il film della “Bella addormentata nel bosco” Denis Maestra io li ho proprio visti tutti in carne e ossa! A Disneyland erano proprio lì, vicini
a me! Insegnante Dante nasce a Firenze nel 1265. Noi non sappiamo esattamente in che giorno perché
non esistevano giornali o computer e non è facile trovare documenti così lontani. Sappiamo che era del segno dei gemelli perché ce lo dice lui stesso.La sua mamma muore quando lui aveva solo 5 anni.In quel periodo non esistevano le scuole ma Dante, che era di famiglia ricca, studiava a casa e imparò a scrivere in latino.Cerbero è un cane a tre teste quando ab
baia fa tanto
rumore. Anche il Minotauro è bello con la sua testa
del toro, ma le Furie con i serpenti fanno paura. Mi è
piaciuto proprio parlare di Dante. JESSICA
La mia preferita è Beatrice che amava Dante.Lui era di famiglia ricca e ha scritto in italiano invece che in latino.Mi è piaciuta la sua poesia e abbiamo cercato le rime. SOFIA
Quando era il medioevo scrivevano in latino ma i bambini non andavano a
scuola. Dante sapeva anche il volgare perché tutti lo sapevano. A me
piaceva la pioggia del fuoco e il Minotauro. EMILE
Questo è stato il primo approccio e, da qui, tutto è andato a gonfie vele. Abbiamo parlato della vita di Dante con Beatrice, dei Bianchi e dei Neri, ma soprattutto dell’italiano.
Dante ci ha regalato l’italiano!
Questi bambini in seconda elementare hanno letto e capito perfettamente delle parole scritte da Dante quasi mille anni fa.
Nell’intervallo dopo la lezione cantilenavano già Nel mezzo del cammin di nostra vita…
Poi ci siamo calati con la fantasia nel medioevo, cercando di immaginare questo tempo in cui la gente si spostava a piedi o magari usava un cavallo. Non esisteva la luce elettrica, non parliamo della televisione, e la sera si andava a letto quando veniva buio; non esistevano nemmeno libri e quaderni e i
bambini non andavano a scuola: già da piccoli imparavano un mestiere.
Chi scriveva doveva farlo in latino e usare la penna d’oca.
“Ecco perché si chiama penna!” dice Fabio.
Abbiamo osservato una vera penna di cigno e poi ci siamo cimentati a scrivere con un pennino intingendolo nell’inchiostro, cercando di imitare Dante bambino che imparava a leggere e a scrivere.
Abbiamo scoperto il suo numero preferito.
Abbiamo confrontato il disegno che faceva lui dell’universo con il nostro mappamondo.
Finalmente siamo scesi nell’inferno.
A me è piaciuto scrivere con il pennino come Dante. Ci
si può bagnare con l’inchiostro e non ci si può sbagliare.
Devi stare attento. Mi ricordo della pioggia di fuoco e
delle Arpie che sono brutte e spezzano i rami dei
dannati. SAMUELE
Io ho disegnato Cerbero perché
era un cane feroce con
le tre teste ma si poteva cal
mare. Quando abbiamo scritto
con il pennino io ho fatto una
macchia e mi sono messa a
piangere perché mi ha rovina
to anche la pagina dopo,
quella con il disegno dell’inf
erno. ERIKA
A me piaceva il cane a tre teste con gli artigli e gli occhi di sangue e quei denti affilati! Era bello quel centauro con il drago e i serpenti. Erano strani quei rami che li spezzavi e urlavano. “Mi hai fatto male!” e si vedeva uscire il sangue. Io ho scritto con un pennino e quella punta appuntita! DENIS
Ci siamo trovati davanti al bosco oscuro con le tre belve che facevano paura a Dante. Lui voleva solo scappare via. Meno male che è arrivato Virgilio!
Da allora Dante non lo ha più mollato ed è riuscito ad arrivare fino a Lucifero.
Ogni bambino ha iniziato a scrivere la sua personale Piccola storia della letteratura italiana su un quaderno.
“Un quaderno con le righe di quinta!”.Sì, abbiamo scelto un quaderno da grandi perché non è che il primo passo; lo completeremo alla fine della quinta.
Non avrei potuto fare un regalo più gradito. Ad ogni puntata di Dante si sentiva la stessa ondata di entusiasmo per quest’oggetto così speciale.
Il personaggio Dante nel suo contesto storico ha fornito il punto di partenza. Ora dovevamo affrontare la sua opera. Riusciremo ad arrivare in Paradiso per fine anno?
Dante, Virgilio e il Minotauro
Sono stato il primo a scoprire il suo numero preferito che è il tre perché nove è uguale a tre per tre. Io mi ricordo un mucchio di mostri. Quelli che stavano nell’inferno per custodire i dannati. Sono andato dalla nonna perché lei ha il libro e l’ho anche letto a casa. STEFANO
A me piacciono le cose che
scriveva Dante. Virgilio era suo
amico ed è arrivato quando c’erano
le tre bestie che facevano paura
a Dante. Poi c’è Cerbero che è
custode del terzo cerchio dove ci
sono i ciccioni e poi il Minotauro
che si arrabbia con Dante perché
è vivo. Io so a memoria come inizia
la Divina Commedia. ALESSIA
Dante viveva nel Medioevo e voleva scrivere in italiano, così ce lo ha regalato. A me è piaciuto Gerione con la coda da serpente. Mi ricordo di Virgilio che dice a Dante di spezzare un rametto e lui lo fa e poi esce il sangue. GIORGIA
A me piaceva Anteo, il gigante che ha preso Dante nella mano.
Non gli ha fatto male. Dante aveva 35 anni ed era del segno
dei gemelli come mio zio. Mi hanno fatto impressione gli omicidi
immersi nel sangue bollente. Queste poesie sono bellissime ma io
non vedo l’ora di studiare il Paradiso. MATTEO
I bambini hanno cercato di immedesimarsi in Dante.
Con l’immaginazione ognuno di loro è sceso nell’inferno.
Ha incontrato i peccatori dannati, ha visitato posti spaventosi e, dettaglio più importante e divertente, ha affrontato mostro dopo mostro, uno più terribile dell’altro.
Le tre FurieGerione
Cerbero Lucifero
Dante si innamora di Beatrice però lei aveva nove anni. Dante ci ha regalato l’italiano e io ho provato a scrivere la sua poesia con il pennino come facevano nel Medioevo. Mi facevano impressione le tre Furie e anche la pioggia di fuoco. CHIARA
Non mi piacciono i golosoni. Cerbero è cattivo e Virgilio cerca di calmarlo e gli butta del fango nelle tre bocche. Mi piace scrivere su Dante e anche leggere i libri suoi. Io ho disegnato tanto il cartellone con il rosso e l’arancione. ANDREA
Io sono stato il primo a sapere a memoria la Divina Commedia e poi a casa ho guardato il libro ma non aveva le figure. Io la volevo fare tutti i giorni la poesia di Dante e mi piaceva ascoltare la storia dell’Inferno. Mi ricordo di quelli tirchi che dovevano spostare le pietrone. FABIO
Ognuno ha scritto liberamente le sue impressioni sul viaggio fra i dannati.
Poi hanno tentato di scrivere come se fossero Dante. Con grande entusiasmo.
Nella lezione successiva abbiamo iniziato ad analizzare la struttura.
Siamo partiti dalle filastrocche preferite per riconoscere più facilmente i ritmi e le cadenze del linguaggio poetico.
Ricalcando semplici versi abbiamo cercato di creare le nostre filastrocche, le nostre brevi poesie e poi abbiamo esaminato più attentamente le terzine, evidenziando la rima e la scansione dei versi.
Abbiamo contato le sillabe in ogni verso e ci siamo accorti che Dante usa quasi sempre undici sillabe.
Io ho disegnato il leone che Dante ha incontrato nel bosco buio ma un
po’ mi ha aiutato mamma. Virgilio lo ha aiutato per arrivare alla porta
dell’inferno. Io ho scritto con il pennino anche se ero assente perché
la maestra mi ha fatto provare quando sono tornato. MARCO
Mi ha fatto tanta paura Lucifero perché mangia i
dannati. E’ stato messo nell’inferno perché era un
bell’angelo ma si dava troppe arie. Adesso è conficcato
nel ghiaccio e muove sempre le ali da pipistrello. I
o ho
trovato le terzine. EMILIA
Noi tutti insieme siamo andatigiù dentro un inferno tenebrosodal buon Virgilio accompagnati
Tutt’ era buio, tanto paurososerpenti, mostri e brutti diavolie con tre teste Cerbero goloso
La parte finale e più ardua è stata la sintesi di tutto questo per creare poi le nostre terzine.
Unendo le forze abbiamo provato a imitare Dante, scrivendo nel nostro italiano volgare, come faceva lui.
Ecco il risultato.
Sopra Gerione siam precipitatia perdifiato in acque bollentima poi Anteo ci ha sollevati
da Lucifero a batter i dentici ha posati su tanto ghiaccioe pattinato abbiam tra le genti
Ladri, rabbiosi, avari, golosine abbiam viste di brutte e belledi nascosto da mostri portentosi.
Che schifo, che orror le puzzarelle!Non vedevamo l’ora di usciredi cerchio in cerchio verso le stelle.
Commento
Questo progetto ha avuto un successo straordinario con i bambini. Il loro entusiasmo, mantenuto attraverso quasi tre mesi, ha superato ogni possible previsione e l’interesse non è mai diminuito.
Grazie a Dante questi bambini di sette anni hanno acquisito una base importante per la loro cultura.
Non è stato necessario “pilotare” i bambini. Hanno subito colto lo spirito di avventura implicito nel viaggio di Dante e, istintivamente, hanno capito senza elaborate spiegazioni.
Sono stati loro a guidare il progetto. Mi hanno trascinata in un’inferno illuminato da sole e nuvolette; ho scoperto mostri, dannati e diavoletti divertentissimi che prima non avevo apprezzato.
Posso affermare che non c’è mai stato un inferno così solare e sorridente.
Lasciate ogni timore: Dante si può.
Bibliografia
Le notizie sulla vita di Dante e la sintesi della Divina Commedia che appare in fotocopia sui quaderni dei bambini sono state realizzate consultando questi libri:
Giampaolo Dossena Storia confidenziale della letteratura italiana.Dalle origini a Dante.Rizzoli Piero Bargellini PIAN DEI GIULLARIPanorama storico della letteratura italiana.Dalle origini alla fine del QuattrocentoVallecchi Editore
Dante AlighieriLa Divina CommediaCommentata da Dino ProvenzalA. Mondadori Milano
Piero SelvaDivina Commedia.L’immortale racconto di Dante Alighieri.Dami Editore
Dante AlighieriLa Divina Commedia – InfernoCommento di Giorgio de RienzoVersione in prosa di Carlo DragoneInserto redazionale a Famiglia Cristiana
Fiona MacdonaldLa vita di tutti i giorni nel medioevoEditrice Piccoli
Cronologia
A partire da dicembre 2007 e fino a febbraio 2008, abbiamo impegnato per il Progetto Dante due delle sei ore settimanali dedicate alla lingua italiana.
A me piace parlare dell’inferno di
Dante perché mi piace la sua poesia.
Era bella la pioggia di fuoco, il
Minotauro con la testa da toro e
Lucifero che prima era il più bello
degli angeli e poi è diventato
mostruoso. Mi è piaciuto scrivere con
il pennino e l’inchiostro come faceva
Dante. Nel Medioevo tutti scrivevano
in latino. ALICE
Io mi ricordo quando Dante e Virgilio sono saliti su Gerione per scender giù, giù. Facevano paura le Furie con tutti quei serpenti e anche Cerbero che aveva tre bocche. Io ho disegnato Beatrice e gli uomini con i pietroni. IRIS
Gemma e Dante
Coppie celebri
Al lavoro
Paolo e Francesca
Beatrice e Dante
I Creativi