DINANZI ALLE NOSTRE EMOZIONI! COSA PROVIAM0?
“Tu Chiamale Se Vuoi
Emozioni”
In un mondo che non ci vuole più
il mio canto libero sei tu E l'immensità si apre intorno a noi al di là del limite degli occhi tuoi
Nasce il sentimento nasce in mezzo al pianto e s'innalza altissimo e va
e vola sulle accuse della gente a tutti i suoi retaggi indifferente sorretto da un anelito d'amore
di vero amore In un mondo che - Pietre un giorno case
prigioniero è - ricoperte dalle rose selvatiche
respiriamo liberi io e te - rivivono ci chiamano
E la verità - Boschi abbandonati sioffre nuda a noi e - perciò sopravvissuti
vergini e limpida è l'immagine - si aprono
ormai - ci abbracciano Nuove sensazioni giovani emozioni
si esprimono purissime in noi
La veste dei fantasmi del passato cadendo lascia il quadro immacolato
e s'alza un vento tiepido d'amore di vero amore
E riscopro te dolce compagna che non sai domandare ma sai
che ovunque andrai al fianco tuo mi avrai se tu lo vuoi
Pietre un giorno case ricoperte dalle rose selvatiche
rivivono ci chiamano Boschi abbandonati
e perciò sopravvissuti vergini si aprono ci abbracciano
In un mondo che prigioniero è respiriamo liberi io e te
E la verità si offre nuda a noi e limpida è l'immagine
ormai Nuove sensazioni giovani emozioni
si esprimono purissime in noiLa veste dei fantasmi del passato
cadendo lascia il quadro immacolato e s'alza un vento tiepido d'amore
di vero amore e riscopro te
E’ importante per noi lavorare sulle emozioni, anche se sappiamo che i
progetti si fanno sui valori.
Come condividere i progetti che abbracciano tutta la vita?
Come realizzarli se lasciati al fluttuare dei sentimenti?
CHI SONO?
DOVE VADO?
CHE COSA VOGLIO?
PERCHE’ SONO COSI’
INQUIETO?
CHE COSA MI TURBA?
DI COSA HO PAURA?
PERCHE’ SONO TRISTE?
DI FRONTE ALLE EMOZIONI
FIGHT = LOTTA
OR
FLIGHT = FUGA
Perché le emozioni, gli affetti, possono far paura al punto da desiderare talvolta di farne a meno? Forse ciò che spaventa delle emozioni è il loro
potere invasivo, la loro tendenza ad espandersi e ad essere totalizzanti. Se infatti si è tristi, tutto il
mondo tende a diventare triste, grigio, senza significato: qualcuno ha detto che le emozioni
sono un gas, esse tendono ad occupare tutto lo spazio in cui si trovano. Questa totalità rischia di
portare a facili estremismi se non viene esercitata con controllo e consapevolezza, perché le emozioni
tendono a presentare una situazione all’insegna della definitività, del per sempre…Se cambiamo
idea su una persona, un fatto ecc., spesso siamo convinti di aver sempre avuto l’opinione di oggi.
Tra i vari affetti quello di cui sentiamo di più l’influsso sono quelli che chiamiamo negativi:
paura, rabbia, vergogna… questo potrebbe essere uno dei motivi per cui la parola definitivo ha il colore del
negativo. Quante volte sentiamo dire o diciamo “ con quella persona ho chiuso” . La rabbia, il risentimento, se
non vengono avvertiti e riletti con una certa oggettivazione e distanza rischiano di innestare
un automatismo che poi va per conto suo.ES: una signora confida a un gesuita, di aver tolto la
parola a suo figlio per sempre per una grave mancanza, e da allora sono trascorsi 20 anni, senza che essa avesse mutato atteggiamento. Il padre gesuita fa notare che la
cosa deve essere stata proprio grave per giungere a questa decisione. Alla richiesta di verbalizzare cosa
concretamente avesse fatto il figlio, la madre rispose con candore: Mah, guardi padre,
a dire il vero nemmeno non me lo ricordo più”.
Se dovessimo definire le emozioni
con un’immagine potremmo parlare dell’arcobaleno:
potremmo paragonare i nostri sentimenti ai colori che
rendono ora vivace, attraente il nostro vissuto, altre volte,
faticosa, spiacevole l’esperienza
di ogni giorno.
tra stato d’animo e colore:
PARALLELISMO
“Vedo nero”“Rosso dalla vergogna”“Verde dalla rabbia”
Le emozioni accadono spesso senza che ce ne rendiamo conto, però è anche vero che non sono incontrollabili.
COME GESTIRLE?
GESTIRLE CON
repressione
espressione senza controllo
espressione con controllo
RIMOZIONE Schiacciamento delle emozioni, del mondo
emotivo.
Però diciamo anche grazie che c’è la rimozione, altrimenti saremmo come la tartaruga senza guscio, sempre feriti da qualcosa, di positivo o negativo.
La rimozione non è positiva quando è massiccia, perché allora diventiamo persone “congelate” se si rimuove troppo dentro di noi si crea un serbatoio di emozioni.Ciò che rimuoviamo rimarrà nell’inconscio e verrà fuori in modo incontrollato.
ESPRESSIONE SENZA CONTROLLO
Dall’inconscio esce verso l’azione che avviene fondamentalmente
in due aree, che sono quelle più forti: sessuale e
aggressività.
Gv 18: Pietro taglia l’orecchio…
ESPRESSIONE CON CONTROLLO
Dall’inconscio o preconscio faccio emergere ciò che sto provando: cosa sto provando nell’ascoltare una situazione, nel viverla …?
Mi chiedo, cosa me ne faccio di tristezza, paura,
angoscia, le esprimo o no? Con chi mi confronto? I valori, il valore, Gesù!
Gesù ha pianto, ha provato angoscia e ha chiesto aiuto … il confronto con gli altri. La persona matura è quella che sa quello che prova e trova i modi per affrontare quell’emozione. Espressione con controllo è sopprimere consciamente “es. io sto parlando con voi non posso pensare a me lo farò dopo” … questa è integrazione delle emozione.
che cosa c’è dentro di noi, qual è il bagaglio di
emozioni che ognuno porta
dentro di sé?
CONTENUTO
Sarebbe utile educarci ed educare a “ sentire”
quel mondo emotivo che è dentro di noi e ci
sfugge. Chiederci quante volte agiamo
secondo azioni deliberate o impulsive?
I TRE ORTI:
ORTOPATIA: è il corretto sentire
ORTODOSSIA: è il corretto approccio alla realtà
ORTOPRASSI: è il corretto agire
ORTOPATIA: retto sentirees. mi va male un esame, non rido e scherzo, sono triste, sto male.
E’ la capacità di amare. Educarsi all’amore vero che è educarsi ad essere capaci di soffrire. Progressiva espressione del proprio sentire e agire all’ORDO AMORIS.
Giusta proporzione dell’Amore attribuito all’Oggetto di Amore: amo di più la Chiesa o la mia squadra di calcio
ORTOPATIA: è avere emozioni ragionevoli
GESU’:
Gv 2, 13-17: RabbiaLc 22,42-46: AngosciaLc 10,30-35: Compassione (amore viscerale)Lc 18,11-17: Gesù è materno con i bambiniGv 11: Gesù si commuove, si turbò.
E noi? Abbiamo paura di esternare le nostre emozioni?
Dalla vita pratica alla Scrittura:
Es. di non ORTOPATIA: Is 49,14-16: Sion ha detto, il Signore mi ha dimenticato…Come? Ti ho disegnato sul palmo della mia mano…anche se una madre si dimenticasse del proprio figlio…io non ti dimenticherò mai…
ORTOPATIA DEL DISCEPOLO: Gv 13,23-24: Ora uno dei discepoli, quello
che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse “Dì, chi è colui a cui si riferisce? ”.
ORTOPATIA ritardata: Lc 24,32-33: non ci ardeva forse il cuore nel petto…dalla depressione…partirono senza indugio
Dalla delusione delle nostre false aspettative all’incontro con quel Gesù che riscalda il cuore.
ORTOPATIA PER ECCELLENZA:
Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù. (Fil 2)
Un segno di ortopatia non è essere buffoni di corte, ma persone rasserenanti.
Di che pasta siamo noi? E’ necessario per noi allora educarci a buoni
sentimenti.
CRISTO è LA MISURA
Sii la misura, sii il Mistero. Quali sono le nostre Misure? Come ci stiamo formando all’ortopatia? Cioè
a un giusto sentire? Letture, musica,films… Il SILENZIO: educarci a una introspezione.
Riesco a stare 15 minuti in silenzio?
Il silenzio può farci paura!
Nel silenzio emergono situazioni per ascoltarci. Le emozioni possono venire a galla. Tutte le nostre fatiche hanno un prezzo da pagare… le nostre fatiche non chiuse in se stesse, ma per rinforzare la nostra sequela di Cristo.
ESAME EMOTIVO: è una stupidaggine?! Poter sentire per es. la propria tristezza… è un dono.
…BISOGNA SPEZZETTARE MINUTAMENTE IL CUORE.
TEMI CHE PERISCA PERCHE’ FRANTUMATO?
(S. Agostino dalla liturgia delle ore, XIV Domenica T. O.)
E’ utile per noi scendere nei nostri inferi, togliere le fasce delle nostre ferite, entrare
nelle feritoie delle nostre ferite, con la certezza che qualcuno ha permesso già a un certo Tommaso di mettere la propria
mano nel suo costato.Il poeta, G. Ungaretti ci aiuta con una
poesia a riconoscere quando sia necessario
purificare i nostri cuori, la nostra umanità, perché essa è scala di riscatto:
“ purificante amore fa che sia ancora scala di riscatto la carne ingannatrice”
CONOSCEREConoscere è un passo in più per imparare
a gestire le nostre emozioni, educarci a un giusto sentire, ortopatia.
“che i nostri affetti non uccidano noi, né muoiano essi”
J. Donne
Conoscere- gestire- evangelizzare i cuori.
Con quali forme? Con quelle che conquistano il cuore.
Evangelizzare, ci ricorda la Scrittura è disponibilità
all’accoglienza della Parola, della sua internalizzazione,
all’internalizzazione dei valori contenuti nel messaggio cristiano.
Nell’esperienza cristiana internalizzare è il
cristoformarsi in noi… Gal 2,20
“I sentimenti... ci mettono in rapporto con un oggetto.
I sentimenti di questo genere danno alla coscienza
intenzionale la sua massa, il suo momento,
la sua energia, la sua forza. Senza questi sentimenti il nostro
conoscere e il nostro decidere sarebbero esili come carta.
E' dai nostri desideri e dai nostri timori,
dalla nostra speranza e dalla nostra disperazione, dalle
nostre gioie e dai nostri dolori, dal nostro entusiasmo e dalla nostra
indignazione, dalla nostra stima
e dal nostro disprezzo, dalla nostra fiducia
e dalla nostra diffidenza,
dal nostro amore e dal nostro odio, dalla nostra tenerezza e
dalla nostra collera, dalla nostra ammirazione, venerazione,
riverenza, dalla nostra paura, dal nostro
orrore, dal nostro terrore che il nostro orientamento entro
un mondo mediato dal significato deriva il suo peso
e il suo dinamismo.
Noi nutriamo sentimenti verso altre persone, abbiamo
simpatia per loro, ne condividiamo i sentimenti. Nutriamo sentimenti circa le
nostre rispettive situazioni, circa il passato
e il futuro, circa i mali di cui dolerci
o ai quali porre rimedio, circa il bene che può, o dovrebbe,
o deve essere fatto" . (B.J.F. Lonergan)
È bene, dice Lonergan, conoscere il proprio mondo interiore, perché conoscerlo è conoscere un po’ più se stessi e quindi vedere quelle
irresponsabilità che ci hanno condotto a certi atteggiamenti o sentimenti indesiderabili.
” …man mano che cresce la luce, ci vediamo peggiori
di quel che prima non credessimo. Restiamo stupiti della nostra passata cecità nel
vedere uscire dal nostro cuore tutto uno sciame di sentimenti ignobili, come rettili immondi che
escano strisciando da un antro nascosto.
Ma non dobbiamo né stupirci, né turbarci. Non siamo peggiori di quel che eravamo,
al contrario siamo migliori…”.(da Marshall Bruce, A ogni uomo un soldo)
EMOZIONI E INCONSCIO
Le emozioni hanno radici in parte inconsce: pensiamo semplicemente alle simpatie ed
antipatie, per persone che non si conoscono, nello scorrere della vita, ma anche nelle scelte
importanti, come sposare una persona,
non è infrequente il caso di chi cerca nel coniuge un sostituto genitoriale.
“Più le emozioni sono inconsce, più esse giocano un ruolo importante nel rendere
selettive la memoria, l’immaginazione e questa selettività limita, sia il nostro conoscere che il
nostro decidere e agire circa i valori, le persone, gli eventi, inclusi i valori che toccano la vocazione cristiana e la relazione con Dio”…
AVC I, p62
Le emozioni plasmano la memoria affettiva,
e cioè l’insieme degli atteggiamenti emotivi che si sono vissuti, atteggiamenti che continuano ad essere presenti nella
memoria anche se l’episodio è stato dimenticato. In altre parole, si
dimenticano i fatti ma rimane l’affetto suscitato e questo dà un orientamento di
fondo alle scelte quotidianamente compiute
e alla qualità delle relazioni.
Per questo motivo è possibile affermare che uno degli aspetti più importanti della
vita, quello legato alle scelte e alle relazioni, abbia a che fare con gli affetti: le incomprensioni e i problemi relazionali nascono sovente proprio a quel livello.
Non sono i valori che ci dividono, e spesso nemmeno le idee: è il “sentire”
che crea i malintesi, i distacchi e le tensioni più dolorose. La paura ci
allontana dagli altri, la collera ci rende nemici, la malinconia ne mette tristemente in risalto l’assenza.
Un altro elemento caratteristico e temuto dalle emozioni è la loro
imprevedibilità: le emozioni, gli affetti, l’umore in
genere, sembrano presentarsi come una bandiera
che gira secondo il vento, un giorno si è contenti, ma non si saprebbe dire il
perché, il giorno dopo invece ci si scopre tristi e
di nuovo non sembra emergere un motivo che spieghi questo cambiamento
di umore.
Le emozioni possono turbare la tranquillità, portare scompiglio
in ciò che si è programmato, influenzare le relazioni… infatti, alcune correnti di
spiritualità come il buddismo e alcune filosofie come lo
stoicismo si presentano con la finalità esplicita a sopprimere o almeno “addormentare” il
mondo affettivo.
GLI AFFETTI POSSONO ESSERE ELIMINATI?
Nella vita umana riscontriamo un paradosso: che una realtà, un ricordo, un affetto,
quanto più vengono negati, tanto più fanno sentire con forza il loro potere,
rendendo il problema sempre più acuto.Quando si nega di avere un desiderio,
esso non scompare affatto, ma trova altre maniere più sottili per manifestarsi,
la stessa cosa vale per le emozioni. E’ come quel cane al quale si lega per gioco una
pentola alla coda, il cane corre e sente il rumore della
pentola e, spaventato continua a correre, ma più corre più sente il rumore. La situazione è simile a chi voglia negare la propria sfera affettiva, egli
vorrebbe scappare da ciò da cui non si può sfuggire.
I sentimenti non sono un optional, sono un aiuto prezioso per la stessa facoltà razionale, perché il cervello
non è un computer, ma un organismo vivente, affettivo, e che opera affettivamente: l’etimologia della parola ricordare significa “
tenere nel cuore”. E’ vero che le emozioni e gli affetti
possono diventare un ostacolo, bloccando o ingigantendo cose
piccole, ma questo non perché siano inutili, ma perché non sono state educate.
L’eliminazione degli affetti dunque, non risolve di certo i conflitti di un’esistenza che si vorrebbe coerente con i valori scelti.
Da qui la conclusione di Damasio:“E’ quindi ancor più sorprendente e nuovo che l’assenza di emozione e sentimento sia
non meno dannosa, non meno capace di compromettere la razionalità che ci rende
peculiarmente umani e ci permette di decidere in armonia con un
senso di futuro personale, di convenzione sociale e di oralità. Né ciò equivale a dire che sono i sentimenti, quando esercitano un’azione, a
decidere per noi, o che noi non siamo essere razionali.
Io suggerisco soltanto che certi aspetti del processo dell’emozione e del sentimento sono indispensabili per la razionalità”.
A. DAMASIO, L’errore di Cartesio
E’ nel cuore dell’uomo, ci ricorda la GS al n 10, che abita l’inquietudine …
Ferruccio Parazzoli, nel suo romanzo“Per queste strade familiari e feroci, risorgerò” scrive:
…Le mie contraddizioni sono la mia esperienza…Non hai altra scelta se non il suo amore, nessun’altra
strada se non uno stretto sentiero, sentiero stretto invisibile
davanti a te, ma già così nitido alle tue spalle..Su questo sentiero Lui ti ha messo e su questo camminerai finchè avrai un filo di… un grano di
senape…e il mondo torna ad avere un significato , le piccole e le grandi cose,
cadono le scenografie, restano le cose vere, le passioni vere, il lavoro da fare ogni giorno… camminare sulle
acque, … ecco ormai non ti resta altro, camminare umilmente sulle acque, non per santità di vita, ma proprio perché non ti sarà più possibile camminare altrove… Ricorda: causa delle
nostre delusioni siamo noi stessi, la nostra inadeguatezza. Al fondo di tutto vale sempre,
discreta incessante la piccola preghiera del cuore. La preghiera del pellegrino: Signore abbi pietà di me, della mia inadeguatezza, nel pensare, nell’agire, nel
vivere.
CONCLUSIONE
Il nostro fine è quello di essere sempre di più come dice l’apostolo Paolo: non sono più io che vivo, ma Cristo che vive in me, questa vita che io vivo la vivo nella fede in Cristo Gesù che mi ha amato e ha dato se stesso per me.
Chiediamo sempre più allo Spirito di Cristo che ci faccia chiamare per nome i nostri sentimenti, purifichi i nostri sentimenti, penetrando in noi con la forza della Parola più tagliente di ogni spada a doppio taglio, che giunge fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore.
C'è un principio di magia Fra gli ostacoli del cuore Che si attacca volentieri
Fra una sera che non muore E una notte da scartare Come un pacco di natale
C'è un principio d'ironia Nel tenere coccolati I pensieri più segreti E trovarli già svelati
E a parlare ero io Sono io che li ho prestati
Quante cose che non sai di me Quante cose che non puoi sapere
Quante cose da portare nel viaggio insieme
C'è un principio di allegria Fra gli ostacoli del cuore Che mi voglio meritare
Anche mentre guardo il mare Mentre lascio naufragare
Un ridicolo pensiero
GLI OSTACOLI DEL CUOREQuante cose che non sai di me
Quante cose che non puoi sapere
Quante cose da portare nel viaggio insieme
Quante cose che non sai di me Quante cose devi meritare Quante cose da buttare nel
viaggio insieme
C'è un principio di energia Che mi spinge a dondolare Fra il mio dire ed il mio fare
E sentire fa rumore Fa rumore camminare
Fra gli ostacoli del cuore
Quante cose che non sai di me Quante cose che non puoi
sapere Quante cose da portare nel
viaggio insieme
Quante cose che non sai di me Quante cose che non vuoi
sapere Quante cose da buttare nel
viaggio insieme.
(Elisa-Ligabue)