Direzione Didattica 2° Circolo Mesagne
POF - PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA 2015 - 2016
“L’arte di sollevare interrogativi stimolanti, è probabilmente importante
quanto l’arte di dare delle risposte chiare” (J.Bruner)
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PRESENTAZIONE Chi siamo SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMARIA 2° CIRCOLO DIDATTICO “Giovanni XXIII”
sede centrale: via Maya Materdona, 66
località : 72023 Mesagne
telefono : 0831/771794
fax : 0831/773879
codice scuola : BREE03200B
e-mail : [email protected]
sito-web : www.secondocircolomesagne.gov.it
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PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
A.S. 2015/2016
COSA È IL P.O.F.?
Il Regolamento dell’Autonomia scolastica (D.P.R. n. 275 del 9 marzo 1999) ha introdotto un documento fondamentale nella vita delle istituzioni scolastiche: il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.). Il Piano dell’Offerta Formativa è la carta d’identità della scuola, il documento nel quale sono illustrate le linee distintive dell’Istituto, l’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita:
la progettazione curriculare, la progettazione extracurriculare, la progettazione educativa, la progettazione organizzativa.
In tale ottica, il P.O.F. dichiara ciò che la scuola fa, come lo fa, come ne controlla i risultati, come riprogetta, come si organizza in termini di strumento unitario per lo sviluppo efficace del potenziale del singolo alunno. Partendo dalla realtà dell’utenza e dai bisogni concreti dei nostri alunni, il POF si interfaccia con le Nuove Indicazioni Nazionali 2012. Per la prima volta quest’anno la stesura del P.O.F tiene presente le criticità rilevate dal R.A.V (rapporto di autovalutazione) e da esse riparte al fine di adattare meglio l’offerta formativa in rapporto al successo formativo degli alunni e all’ottimizzazione dei risultati in termini di efficacia ed efficienza di tutta la comunità scolastica. È un PATTO FORMATIVO E DI CORRESPONSABILITA’ che riguarda:
i DOCENTI, che si impegnano ad essere una guida al fine di un insegnamento – apprendimento efficace per tutti e a realizzare un processo di progettazione comune basato sul rispetto della personalità e degli stili cognitivi degli alunni;
i GENITORI, che si impegnano a partecipare alla vita scolastica dei figli, a collaborare con l’Istituzione scolastica e a condividere le finalità del progetto educativo (firma del PATTO DI CORRESPONSABILITA’);
gli ALUNNI, protagonisti del processo di formazione, che si impegnano ad assolvere i propri compiti e a convivere con gli altri nel rispetto delle regole.
il PERSONALE ATA, che si impegna a garantire specifici servizi e prestazioni a condividere le finalità del progetto educativo.
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Capitolo I Scuola e Territorio
Mesagne è situata nella pianura salentina a circa 15 km da Brindisi, il capoluogo. Il territorio si estende per una superficie di 12.261 ettari e si trova a un’altezza sul livello del mare che varia dai 46 ai 105 m. Mesagne, oggi più di ieri, ha avuto un impulso fortemente innovativo, sia sul piano culturale, sia su quello socio-economico. Sono numerose le iniziative di carattere culturale, sensibilmente incoraggiate dalle varie Amministrazioni e favorite dalla presenza di un Auditorium attiguo al Castello, del rinnovato Teatro e della Biblioteca Comunale. Quest’ultima, oltre ad essere in possesso di un ricco patrimonio librario e multimediale, ha una vasta una emeroteca, con periodici risalenti sia all’Ottocento sia al primo Novecento. Di notevole importanza storica è il Museo Archeologico, allestito nelle sale del Castello normanno-svevo, con un significativo numero di reperti, in gran parte di età messapica, che documentano la presenza dei villaggi apuli di “Muro Tenente” (sito archeologico tutt’ora allo studio di ricercatori) e “Muro Maurizio” compresi nell’ambito territoriale della citta. Anche le antiche attività produttive, incentrate soprattutto sull’agricoltura ed in particolare sulla produzione e il commercio del vino e dell’olio, oggi sono state ampliate con la nascita di imprese tecnologicamente avanzate. Sono presenti officine meccaniche, site in un’ampia zona industriale ad est della città, ed aziende di trasformazione dei prodotti agricoli che hanno sbocchi anche nei mercati internazionali. Nella zona industriale della città si trova un ampio e attivo Centro Commerciale. La scuola nel territorio di Mesagne La nostra scuola è sorta nel 1961 come plesso dipendente dal 1° Circolo Didattico di Mesagne, mentre i primi corso hanno visto il loro nascere nell’anno scolastico 1961-62. La Direzione fu istituita solo nell’anno 1963-64. Nel quartiere dove sorge la nostra scuola ci sono alcuni monumenti di notevole pregio artistico. Innanzi tutto, il Santuario di Materdomini con la sua svettante cupola e con la sua particolare forma a croce greca, poi il vecchio convento volgarmente denominato “Cappuccini”, antica sede delle carceri, attualmente ristrutturato e centro universitario di ricerca. Il crescente fenomeno dell’ampliamento territoriale verso le periferie ha determinato la nascita di nuovi plessi sia di Scuola dell’Infanzia sia di Scuola Primaria. La popolazione scolastica, oggi numericamente molto ridotta rispetto ad alcuni anni or sono, generalmente appartiene al ceto medio, tranne una ben definita minoranza. Non mancano casi di alunni che, in forza della riconosciuta libertà di scelta delle famiglie, attraversano i confini del “bacino d’utenza” e scelgono di frequentare la nostra scuola. Notevole è lo sviluppo del settore terziario. Il Comune , quale Ente Locale di riferimento della Scuola Primaria e dell’Infanzia, per il tramite dei diversi uffici preposti (Ufficio tecnico, Servizi sociali, Cultura e Biblioteca) interagisce in maniera costruttiva, sostiene e promuove la progettualità propria della scuola. Risorse umane
Dirigente Scolastico Maurizio FINO
D.S.G.A. Giovanni Avasto
R.S.P.P. Italo Perez
Assistenti Amministrativi n. 6
Collaboratori scolastici n. 13
Docenti 90, di cui 35 nella Scuola Infanzia e 55 nella Scuola Primaria
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L’istituzione scolastica è costituita da:
2 plessi di Scuola Primaria
4 plessi di Scuola dell’Infanzia.
@
DIREZIONE DIDATTICA STATALE 2° CIRCOLO “GIOVANNI XXIII”
[email protected] 0831 771794 FAX 0831 773879
Plessi SCUOLA PRIMARIA
“Giovanni XXIII” “Giovanni Falcone”
Via M. Materdona,66 Via G .Antonucci, 1
0831 771794 0831 773194
Plessi SCUOLA DELL’INFANZIA
“ J. Mirò” “A .Cavaliere” “H . Andersen” “M. Montessori”
Via M . Materdona 66 Viale Indipendenza Via G.Antonucci,1 Via M. Montessori
0831 772973 0831 772974 0831 773195 0831 772984
Orari di funzionamento della Scuola
Scuola dell’Infanzia
• Dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 16.00 • Ingresso dalle ore 8.00 alle 9.00 • In assenza di erogazione del servizio di mensa l’orario sarà dalle 8.00 alle 13.30
Scuola Primaria
• Tempo normale: dal lunedì al giovedì dalle ore 8.00 alle 13.30, venerdì dalle 8,00 alle 13,00 • Tempo pieno: dal lunedì al venerdì dalle ore 8.00 alle 16.00. • Programmazione settimanale: martedì ore 16,00 – 18.00
Segreteria
• Dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle ore 16.30.
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RISORSE LOGISTICHE E STRUTTURALI
SPAZI Scuola dell’Infanzia
ANNIBALE CAVALIERE
Salone, 4 aule, Biblioteca, Aula con 1 pc, Cucina Refettorio, Atrio, Doppi servizi igienici, Giardino
MARIA MONTESSORI Salone, 4 aule, Laboratorio con 1 P.C, Angolo biblioteca, Cucina, Refettorio, Servizi igienici Giardino
JOAN MIRO’
Salone, 4 aule, Refettorio, Laboratorio con 1 pc, Angolo biblioteca, Cucina, Servizi igienici, Giardino
HANS C. ANDERSEN
Salone, 4 aule, Refettorio, Laboratorio con 1 pc Angolo biblioteca, Cucina, Servizi igienici Giardino
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SPAZI Scuola Primaria GIOVANNI XXIII”
Direzione, Segreteria, Atrio,Bibliomediateca, Laboratorio multimediale, Spazi laboratori polivalenti, Laboratorio musicale, Aula medica, Palestra con spogliatoi, Archivio Palazzina A con 8 aule e 8 lavagne interattive, Palazzina B con 8 aule e 5 lavagne interattive, Palazzina C con 4 aule + mensa, Ampio giardino
“G. FALCONE”
Atrio, Auditorium, Aula insegnanti, Laboratorio multimediale, Sala sussidi, Laboratorio psicomotorio, Aula medica, Palestra con spogliatoi, Corridoi con spazi aperti, Biblioteca con lavagna interattiva, Piano terra con 6 aule di cui 3 con lavagna interattiva 1° piano con 10 aule con lavagna interattiva 4 aule mensa, Giardino
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LINEE DI INDIRIZZO E DI SVILUPPO PER L’ATTUAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA Promuovere un piano dell’offerta formativa:
ove scelte curricolari, attività di recupero/sostegno e progetti di ampliamento dell'offerta formativa siano coerenti tra loro e con le finalità e gli obiettivi come dati dalle Indicazioni Nazionali;
che superi, ai fini dell'attuazione della normativa sui BES e delle Indicazioni Nazionali per il curricolo, la dimensione trasmissiva dell'insegnamento dentro un'organizzazione flessibile basata sulla personalizzazione ed inclusione. A tal proposito vanno tenuti in debita considerazione i bisogni, le vocazioni e le aspettative culturali e formative del territorio.
che superi una visione individualistica dell'insegnamento per favorire cooperazione, sinergia, trasparenza e rendicontabilità;
che preveda forme di documentazione, pubblicizzazione e valorizzazione delle buone pratiche messe in atto da singoli o gruppi di docenti e dei prodotti/risultati degli studenti;
ove vi sia un adeguato e costante impegno valutativo, con prestazioni essenziali stabilite per tutti gli allievi;
ove si rispetti la tempistica generale;
che stabilisca tempi e strumenti per favorire la ricerca e la sperimentazione di innovazioni didattiche;
che sia in continuità con quanto fatto in passato;
che abbia obiettivi annuali, biennali e triennali chiari, semplici e misurabili, in coerenza con le indicazioni ottenute dalla restituzione dei dati prove Invalsi e dagli obiettivi RAV;
che induca i singoli insegnanti ad operare in una logica di continuità verticale nel passaggio da un anno all'altro e orizzontale all'interno del team docente;
che individui gli aspetti irrinunciabili del servizio formativo e siano esplicitati i relativi standard così da assicurare unitarietà all'offerta formativa e rafforzare la congruenza e l'efficacia dell'azione complessiva;
che garantisca a tutti gli allievi eguali opportunità di educazione, formazione e istruzione e che le attività aggiuntive di approfondimento, in orario curricolare o extra-curricolare, vadano sempre programmate e valutate tenendo in adeguata considerazione la valenza formativa rispetto agli obiettivi prioritari stabiliti dal POF e la compatibilità con le risorse a disposizione della scuola;
che valorizzi le competenze acquisite degli insegnanti;
che favorisca la più ampia partecipazione di tutte le componenti alla vita scolastica;
che sia frutto di ricerca, sperimentazione e sviluppo;
che contenga una progettualità significativa (per gli allievi);
che sia espressione del saper fare (Dewey, Montessori, Bruner);
che indichi chiaramente cosa valutare (le competenze) e come valutare (rubriche valutative);
che favorisca gli insegnamenti della lingua inglese, della musica e dell’educazione motoria;
che favorisca una sana alimentazione;
che valorizzi le eccellenze, il talento ed il merito scolastico;
che valorizzi e potenzi le competenze in italiano ed inglese, prevendendo la certificazione A1 delle competenze acquisite;
che valorizzi il potenziamento delle competenze matematico-logiche, artistico-musicali e cinematografiche;
che sviluppi le competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica (solidarietà), mediante l’educazione all’interculturalità ed alla pace, il dialogo tra culture, l’assunzione di responsabilità, la cura dei beni comuni;
che curi il potenziamento della percezione degli aspetti normativi, dell’ambiente e del patrimonio culturale;
che curi lo sviluppo del pensiero computazionale;
che educhi ad un uso maturo e consapevole dei media sociali;
che potenzi la pratica laboratoriale e di un apprendimento cooperativo;
che prevenga la dispersione scolastica ed ogni forma di prevaricazione e di bullismo;
che faccia particolare attenzione all’inclusività anche con percorsi individualizzati;
che sappia interagire maggiormente e costruttivamente con la comunità e le famiglie. Verranno effettuate azioni di:
- osservazione - monitoraggio - raccolta dati - pubblicizzazione
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Le nostre scelte pedagogiche (vision) si sostanziano in:
Integralità formativa
Sviluppo della formazione etica
Recupero della motivazione all'apprendimento
Formazione alla cittadinanza attiva
Integrazione
Trasversalità
Continuità Le scelte metodologiche - didattiche (mission) riguardano:
L'unitarietà dell'insegnamento
L'apprendimento significativo
La problematizzazione
Lo sviluppo del pensiero critico
Lo sviluppo della creatività
La stimolazione della fantasia
Il trasferimento analogico e l'operatività delle competenze
La sfida che interessa il rapporto tra qualità ed equità, laddove il fattore equità entra in gioco non solo in riferimento all'inclusione dei soggetti spesso esclusi, ma anche dentro lo stesso sistema “istruzione” e riguarda, cioè, quel “minimum” in termini di competenze sotto la cui soglia non dovrebbe restare nessuno.
Le scelte progettuali riguardano:
L'attuazione di progetti caratterizzanti e costitutivi dell'identità della scuola sul territorio;
L'apertura a nuovi progetti che rispondono al principio della significatività dell'ampliamento dell'offerta formativa e non si configurino, invece, come forma qualunquistica di progettualità diffusa;
I progetti extra curricolari, nel rispetto dei criteri dati dal Collegio dei Docenti e delle opzioni pedagogiche dei docenti in merito alle attività da offrire, saranno valutati e deliberati solo in presenza di risorse umane, strutturali e finanziarie che ne rendano fattibile l'attuazione.
Le scelte organizzative interessano:
Tempo scuola per la scuola dell'infanzia: 40 ore settimanali articolato su cinque giorni settimanali;
Tempo scuola per la scuola primaria: 27 ore settimanali articolato su cinque giorni settimanali;
Attivazione di percorsi didattici differenziati con attenzione particolare ai casi di handicap e svantaggio;
Articolazione modulare di gruppi di alunni (in particolari momenti dell’anno scolastico);
Destrutturazione della classe in gruppi per attività di supporto agli apprendimenti;
Processo di informatizzazione della scuola: supporto informatico per l'area pedagogica, didattica, progettuale; gestione e aggiornamento del sito WEB;
Costituzione ed adesione ad accordi di rete;
Protocolli di intesa ed accordi con Enti e Istituzioni presenti sul territorio;
Sistema di autovalutazione;
Avvicinamento degli apporti organizzativi dell'ufficio di segreteria a tutte le componenti della scuola, poiché come sostiene D. Hapkins, le buone scuole chiamano in causa i servizi amministrativi e un'organizzazione del lavoro coordinata e integrata con la componente docente e dirigente, i servizi strumentali, quali il servizio di segreteria e i servizi logistici ausiliari, sono indispensabili per l'erogazione del servizio “centrale” di istruzione e formazione.
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I nostri laboratori ed attrezzature didattiche
COLLABORAZIONI ED APERTURA AL TERRITORIO
Comune di Mesagne
Biblioteca Comunale
Archivio e Museo comunale
Biblioteca Provinciale
Unisalento
Casa editrice Giunti
Associazione “Opera Prima”
Associazione Thalassia
Associazione Libera
Masserie didattiche
Comitato italiano Unicef
Centro Commerciale “Auchan"
Ipercoop Exstense
Leroy Merlin
“Una L.I.M per ogni aula” n° 12 L.I.M plesso “G.Falcone”+1
ell’auditorium
n° 12 L.I.M plesso “G.XXIII” + 1Lim nel laboratorio multimediale
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N. DOCENTI INFANZIA
1 AVVANTAGGIATO ROMINA
2 BIANCO MARIA GRAZIA
3 CAFORIO RAFFAELA
4 CAMPANA MARIA TERESA
5 CAIVANO VALENTINA
6 CARAMIA SABRINA
7 CARPI CARMELA
8 CARROZZO ADDOLORATA
9 CAVALIERE ANNA RITA
10 D’ARPA MARCELLA
11 ESPERTI ROSA MARIA
12 FINA MARIA
13 FORTUNATO ANGELA
14 FRANCO STEFANIA
15 LA ROCCA IVONNE
16 LIPPOLIS MARIA TERESA
17 MAIZZA MATERDOMINE
18 MASILLA MIMMA
19 MATTIACCI MAURA
20 MAZZOTTA CARMEN
21 MAZZOTTA MARIA ROSARIA
22 MENGASI MARIA TERESA
23 MORLEO MARIELLA
24 PAGLIARA SERENA
25 PANICO MARIA CARMELA
26 PELLEGRINO RAFFAELLA
27 PETROSILLO ANTONELLA
28 PINCA ROMILDA
29 REDAVIDE ANNARITA
30 RINALDI ROSSELLA
31 RIPA ANGELA
32 SIMEONE PASQUA
33 TAURINO CARMELA
34 URSO VINCENZA
35 ZUFFIANO’ MARIA TERESA
N DOCENTI SCUOLA PRIMARIA
1 APRILE CARMELA
2 ARESTA MARIA
3 ARGENTIERE ANNA COSIMA
4 ATTANASI ORNELLA
5 BARBARELLO FRANCESCA
6 BUCCOLIERI IMMACOLATA
7 CALASSO ANNA
8 CAROLI PAOLA
9 CARROZZO CLEMENTINA
10 CAVALLO DANILA
11 CERVO ANTONELLA
12 COLELLI MARIA A.
13 CONVERSANO LUCIA
14 D’ADAMO VALERIA
15 DADORANTE LUCIA
16 D’ANCONA FRANCA
17 DE FRANCESCO A. NORMA
18 DE LORENZO MARIA A.
19 D’ERRICO GIOVANNA M.
20 DI GIUSEPPE EUGENIA
21 DONATEO TERESA
22 EPIFANI ANNA
23 ERRICO ANNA RITA
24 FORTUNATO VINCENZA
25 FUMAROLA CARMINA
26 GAMBETTINO EMANUELA
27 GENNARO MARIA V.
28 GRANAFEI MARCELLA
29 GUSMINI DANIELE
30 LOLLI MARIA FONTANA
31 LONGO CARMELA
32 LO TESORIERE ADDOLORATA
33 MANELLI ANGELA
34 MARINO MARIA VINCENZA
35 MICELLI GIUSEPPINA
36 MONTANARO ROBERTA
37 PAGLIARA ANNA RITA
38 PANTECA CARMEN
39 PATRONE BARBARA
40 PERRONE MARIA LUCIA
41 PISANO’ COSIMA
42 POLESE COSIMA FRANCA
43 POMO MARIA ROSARIA
44 RINI ROSALBA
45 RIZZO ELVIRA
46 ROSELLI MARIA LUCIA
47 SCALERA LUCIA
48 SCALERA SANDRA
49 SERIO CARMINE
50 STASI ROSALBA
51 STRIDI STEFANIA
52 SUMMA RITA
53 TEDESCHI MARIA LUCIA
54 VASTA MERCEDE
55 ZAMPINO GRAZIA
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Monte ore disciplinare
PRIMA SECONDA TERZA E QUARTA QUINTA
Lingua italiana 6 Lingua italiana 6 Lingua italiana 6 Lingua italiana 6
Matematica 6 Matematica 6 Matematica 6 Matematica 6
Scienze 2 Scienze 2 Scienze 1 Scienze 1
Storia 2 Storia 2 Storia 2 Storia 2
Geografia 2 Geografia 2 Geografia 2 Geografia 2
Tecnologia 1 Tecnologia 1 Tecnologia 1 Tecnologia 1
Ed. al suono 1 Ed. al suono 1 Ed. al suono 1 Ed. al suono 1
Ed. all'immagine 1 Ed. all'immagine 1 Ed. all'immagine 1 Ed. all'immagine 1
Ed. Motoria 2 Ed. Motoria 2 Ed. Motoria 2 Ed. Motoria 2
Lingua Straniera 2 Lingua Straniera 2 Lingua Straniera 3 Lingua Straniera 3
Rel. Cattolica 2 Rel. Cattolica 2 Rel. Cattolica 2 Rel. Cattolica 2
Cittadinanza e Costituzione
Attività alternative all'insegnamento della religione cattolica ed eventuale esonero
Chi non si avvale della scelta dell'IRC può, in base all'offerta della scuola, scegliere tra le seguenti opzioni:
A: Progetto B: Studio assistito (in altra classe) C: Non frequenza
Laddove una famiglia eserciti la scelta A, l'alunno, durante l’ora di religione, è affidato a un docente. Per gli alunni che si avvalgono della scelta A verrà espresso un giudizio della materia alternativa su un documento allegato alla scheda di valutazione.
Aree di CITTADINANZA
PIANO ANNUALE ATTIVITA’ DOCENTI A.S. 2015 - 2016 set-15 I P ott-15 I P nov-15 I P dic-15 I P gen-16 I P I P
1 martedì 1 giovedì 1 domenica 1 martedì 1 venerdì
2 mercoledì 2 venerdì 2 lunedì 2 mercoledì 2 sabato
3 giovedì CD CD 3 sabato 3 martedì 3 giovedì P 3 domenica
4 venerdì IS IC 4 domenica 4 mercoledì 4 venerdì 4 lunedì
5 sabato 5 lunedì 5 giovedì P 5 sabato 5 martedì
6 domenica 6 martedì 6 venerdì 6 domenica 6 mercoledì
7 lunedì 7 mercoledì 7 sabato 7 lunedì 7 giovedì
8 martedì IS IC 8 giovedì P 8 domenica 8 martedì 8 venerdì P
9 mercoledì IS IC 9 venerdì 9 lunedì 9 mercoledì 9 sabato
10 giovedì IS IC 10 sabato 10 martedì 10 giovedì IS CG 10 domenica
11 venerdì CD CD 11 domenica 11 mercoledì 11 venerdì P 11 lunedì
12 sabato 12 lunedì 12 giovedì P 12 sabato 12 martedì
13 domenica 13 martedì 13 venerdì 13 domenica 13 mercoledì IS
14 lunedì 14 mercoledì 14 sabato 14 lunedì 14 giovedì P
15 martedì GLI GLI 15 giovedì P 15 domenica 15 martedì 15 venerdì
16 mercoledì IS IC 16 venerdì 16 lunedì 16 mercoledì 16 sabato
17 giovedì P 17 sabato 17 martedì 17 giovedì P 17 domenica
18 venerdì 18 domenica 18 mercoledì GLI GLI 18 venerdì 18 lunedì
19 sabato 19 lunedì 19 giovedì P 19 sabato 19 martedì
20 domenica 20 martedì P 20 venerdì 20 domenica 20 mercoledì CG IC
21 lunedì 21 mercoledì EG 21 sabato 21 lunedì 21 giovedì P
22 martedì 22 giovedì EG 22 domenica 22 martedì 22 venerdì
23 mercoledì IC 23 venerdì 23 lunedì 23 mercoledì 23 sabato
24 giovedì P 24 sabato 24 martedì 24 giovedì 24 domenica
25 venerdì 25 domenica 25 mercoledì 25 venerdì 25 lunedì
26 sabato 26 lunedì 26 giovedì P 26 sabato 26 martedì
27 domenica 27 martedì 27 venerdì 27 domenica 27 mercoledì GLI GLI
28 lunedì 28 mercoledì CD CD 28 sabato 28 lunedì 28 giovedì P
29 martedì 29 giovedì P 29 domenica 29 martedì 29 venerdì
30 mercoledì IS IC 30 venerdì 30 lunedì 30 mercoledì 30 sabato
31 sabato 31 giovedì 31 domenica
Art. 29
Lettera a) 4 4 2 2 3 3 9 9
Lettera b) 16 18 2 2 2 4 4 24 24
LEGENDA I – INFANZIA; P – PRIMARIA; SC – SCRUTINI; P – PROGRAMMAZIONE PRIMARIA - GLI – GRUPPO LAVORO INCLUSIVITA’
IS – INCONTRI DI INTERSEZIONE; IC - INCONTRI DI INTERCLASSE; EG – ELEZIONI GENITORI IN SENO AGLI ORGANI COLLEGIALI; CD – COLLEGIO DOCENTI; CG – COLLOQUI CON I GENITORI;
LEGENDA I – INFANZIA P – PRIMARIA SC – SCRUTINI P – PROGRAMMAZIONE PRIMARIA GLI – GRUPPO LAVORO INCLUSIVITA’
CS – CONSEGNA SCHEDE DI VALUTAZIONE; TL – TERMINE LEZIONI.
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PIANO ANNUALE ATTIVITA’ DOCENTI A.S. 2015 – 2016 (2°quadrimestre) feb-16 I P mar-16 I P apr-16 I P mag-16 I P giu-16 I P I P
1 lunedì 1 lunedì 1 giovedì P 1 sabato 1 martedì
2 martedì 2 martedì 2 venerdì 2 domenica 2 mercoledì
3 mercoledì SC 3 mercoledì 3 sabato 3 lunedì 3 giovedì
4 giovedì P 4 giovedì P 4 domenica 4 martedì 4 venerdì P
5 venerdì 5 venerdì 5 lunedì 5 mercoledì IC 5 sabato
6 sabato 6 sabato 6 martedì 6 giovedì P 6 domenica
7 domenica 7 domenica 7 mercoledì IS 7 venerdì 7 lunedì
8 lunedì 8 lunedì 8 giovedì P 8 sabato 8 martedì TL
9 martedì 9 martedì 9 venerdì 9 domenica 9 mercoledì
10 mercoledì 10 mercoledì IC 10 sabato 10 lunedì 10 giovedì SC
11 giovedì GLI GLI 11 giovedì P 11 domenica 11 martedì 11 venerdì
12 venerdì P 12 venerdì 12 lunedì 12 mercoledì 12 sabato
13 sabato 13 sabato 13 martedì 13 giovedì P 13 domenica
14 domenica 14 domenica 14 mercoledì IC 14 venerdì CD 14 lunedì
15 lunedì 15 lunedì 15 giovedì P 15 sabato 15 martedì
16 martedì 16 martedì 16 venerdì 16 domenica 16 mercoledì
17 mercoledì CD CD 17 mercoledì 17 sabato 17 lunedì 17 giovedì
18 giovedì P 18 giovedì P 18 domenica 18 martedì 18 venerdì CD CD
19 venerdì 19 venerdì 19 lunedì 19 mercoledì 19 sabato
20 sabato 20 sabato 20 martedì P 20 giovedì P 20 domenica
21 domenica 21 domenica 21 mercoledì IS 21 venerdì 21 lunedì
22 lunedì 22 lunedì 22 giovedì GLI GLI 22 sabato 22 martedì
23 martedì 23 martedì 23 venerdì 23 domenica 23 mercoledì
24 mercoledì CS 24 mercoledì 24 sabato 24 lunedì 24 giovedì CS
25 giovedì P 25 giovedì 25 domenica 25 martedì P 25 venerdì
26 venerdì 26 venerdì 26 lunedì 26 mercoledì 26 sabato
27 sabato 27 sabato 27 martedì CG 27 giovedì GLI GLI 27 domenica
28 domenica 28 domenica 28 mercoledì CG 28 venerdì 28 lunedì
29 lunedì 29 giovedì P 29 sabato 29 martedì
30 martedì 30 venerdì 30 domenica 30 mercoledì TL
31 mercoledì 31 lunedì
Art. 29
Lettera a) 2 4 3 3 2 2 6 7 13
Lettera b) 2 2 2 6 3 2 3 10 10
Lettera a) TOTALE 16 22
Lettera b) TOTALE 34 34
LEGENDA I – INFANZIA P – PRIMARIA SC – SCRUTINI P – PROGRAMMAZIONE PRIMARIA GLI – GRUPPO LAVORO INCLUSIVITA’
IS – INCONTRI DI INTERSEZIONE; IC - INCONTRI DI INTERCLASSE; EG – ELEZIONI GENITORI IN SENO AGLI ORGANI COLLEGIALI; CD – COLLEGIO DOCENTI; CG – COLLOQUI CON I GENITORI;
CS – CONSEGNA SCHEDE DI VALUTAZIONE; TL – TERMINE LEZIONI.
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Capitolo II Scelte Educative
Le mete formative d’Istituto
Attraverso i suoi operatori e le sue strutture, la scuola promuove un ambiente sereno per alunni ed insegnanti, finalizzato a garantire il successo formativo secondo le potenzialità di ciascuno.
Mission dell’istituzione scolastica Il compito fondamentale della scuola non è solo quello di trasmettere contenuti specifici, ma soprattutto quello di fornire un metodo per apprendere ed affrontare criticamente la realtà. Pertanto le linee metodologiche dell’istituto sono improntate alle seguenti direttive:
adeguare l’insegnamento agli stili cognitivi;
garantire la flessibilità dei percorsi e delle esperienze;
promuovere l’acquisizione di un personale metodo di studio;
dare spazio alle potenzialità di ogni singolo alunno;
favorire il successo scolastico;
rendere gli alunni consapevoli delle modalità di insegnamento, dei criteri di valutazione;
essere trasparenti e disponibili nel rapporto con i genitori. Sul piano dell’acquisizione degli strumenti operativi fondamentali per l’interpretazione della realtà, si tende al raggiungimento dei seguenti obiettivi conoscitivi:
acquisire concetti guida (spazio, tempo, causalità);
conoscere e comprendere le competenze specifiche di ciascuna disciplina;
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saper comunicare utilizzando diversi linguaggi e riconoscere le caratteristiche peculiari delle varie forme di comunicazione;
sviluppare l’operatività. Orientamenti operativi Gli interventi didattici si articolano nelle seguenti fasi:
analisi della situazione iniziale degli alunni e del contesto ambientale in cui è collocata la scuola;
definizione delle competenze disciplinari e trasversali;
scelta delle conoscenze e delle abilità in relazione alle competenze da raggiungere;
scelte dei metodi, dei mezzi e della strutturazione delle sequenze di apprendimento;
verifica e valutazione dei risultati raggiunti;
attuazione di strategie per eventuale recupero e approfondimento attraverso laboratori. Competenze trasversali Competenze essenziali
Comprendere testi;
Saper organizzare l’informazione;
Saper contestualizzare nel tempo e nello spazio;
Acquisire metodo di studio e appropriarsi di metodologie di ricerca e documentazione;
Impostare e risolvere problemi;
Comprendere ed utilizzare formulari, tabelle e altri strumenti;
Sviluppare senso logico- critico/capacità di valutazione e creatività; Curricolo verticale per competenze trasversali La crescente complessità del nostro mondo richiede nuove sintesi, nuove connessioni selettive per comprendere, orientarsi ed agire. L’esplosione degli scambi economici, lo sviluppo esponenziale delle informazioni, la crescita sempre più vertiginosa di nuovi saperi ha reso quasi irrealistica la pretesa della scuola di assolvere al suo ruolo mediante la mera trasmissione di “saperi freddi”, preconfezionati ed inerti, rigidamente sintetizzati sul piano dei contenuti disciplinari. Da ciò deriva la necessità di sviluppare un “approccio per competenze ,adottato come strategia globale di attuazione dell’istruzione e della formazione permanente in tutte le sfere della vita” (Memorandum europeo sull’istruzione e la formazione permanente-Bruxelles 2000). L’approccio per competenze, a livello di esiti attesi per gli alunni , fa derivare, a livello organizzativo, il curricolo per competenze che dia nuovi significati e nuovi stimoli ai processi di insegnamento/apprendimento, in modo che essi siano in grado di governare la complessità e di ridurla, grazie al possesso di strumenti intellettuali e cognitivo-operativi più potenti e più flessibili. Nell’ambito delle verifiche si saggeranno le ricadute dell’attività didattica mirata al raggiungimento dei livelli essenziali, in termini di risultati, di produzione e di acquisizione di competenze.
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Competenze chiave, europee, di base, di cittadinanza. Che differenza c’é?1
Il 18 dicembre 2006 la Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea pubblica la Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa alla definizione di 8 macrocompetenze (spesso chiamate colloquialmente, o per brevità, “Competenze Europee“). Le competenze sono quelle di cui tutti hanno bisogno per la realizzazione e lo sviluppo personali, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupazione:
1. comunicazione nella madrelingua; 2. comunicazione nelle lingue straniere; 3. competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4. competenza digitale; 5. imparare a imparare; 6. competenze sociali e civiche; 7. spirito di iniziativa e imprenditorialità; 8. consapevolezza ed espressione culturale.
Esse sono considerate ugualmente importanti: non va quindi stabilita alcuna gerarchia. Già nell’agosto 2007 il Governo (Min. Fioroni) promulgava il decreto (“Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione”, D.M. n. 139 del 22 agosto 2007) nel quale la raccomandazione veniva attuata. Il Ministero ha tentato di conciliare l’approccio disciplinare con le competenze, creando due contenitori: gli Assi culturali, che prevedono le Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione, e le Competenze chiave per la cittadinanza, anche queste da conseguire al termine dell’obbligo scolastico. Le competenze di base sono articolate in quattro gruppi:
1. Asse dei linguaggi 1. Padronanza della lingua italiana 2. Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed operativi 3. Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio artistico e
letterario 4. Utilizzare e produrre testi multimediali
2. Asse matematico 1. Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, rappresentandole anche
sotto forma grafica 2. Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni. 3. Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi 4. Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi anche con l’ausilio di
rappresentazioni grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico
3. Asse scientifico-tecnologico 1. Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale e artificiale e
riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema e di complessità
2. Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire dall’esperienza
3. Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate
4. Asse storico e sociale 1. Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso
il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali.
2. Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e dell’ambiente.
3. Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio.
Questa articolazione non copre però tutte le competenze chiave per l’apprendimento permanente. Pertanto il Ministero articola un secondo nucleo italiano, che battezza competenze chiave per la cittadinanza Ecco le
1 Adattato da “https://didatticapercompetenze.wordpress.com/2014/11/17/competenze-chiave-europee-di-base-di-cittadinanza-che-differenza-ce/”
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otto competenze chiave per la cittadinanza: 1. Imparare ad imparare 2. Progettare 3. Comunicare 4. Collaborare e partecipare 5. Agire in modo autonome e responsabile 6. Risolvere problemi 7. Individuare collegamenti e relazioni 8. Acquisire e interpretare l’informazione.
Riferimenti normativi:
Raccomandazione del Parlamento Europeo Parlamento Europeo e del Consiglio relativa a competenze chiave per l’apprendimento permanente
D.M. n. 139 del 22 agosto 2007
Assi culturali (e Competenze di base)
Competenze chiave per la cittadinanza
Scuola dell'infanzia
Competenza chiave europea Campi d'esperienza (prevalenti o concorrenti)
Comunicazione nella madre lingua (italiano) I discorsi e le parole
Comunicazione nelle lingue straniere
Competenze di base in matematica, scienze e
tecnologia
La conoscenza del mondo
(oggetti, fenomeni, viventi, numero e spazio)
Competenze digitali Linguaggi, creativita', espressione, Quale campo privilegiato ma con ricadute su gli altri
Imparare a imparare Trasversale a tutti i campi d'esperienza
Competenze sociali e civiche Il se' e l'altro, quale campo privilegiato ma con ricadute su tutti gli altri
Spirito d'iniziativa e intraprendenza Trasversale a tutti i campi d'esperienza
Consapevolezza ed espressione culturale Il corpo eil movimento
Linguaggi creativita' espressione Religione cattolica
Scuola primaria
Competenza chiave europea Disciplina (prevalente o concorrente)
Comunicazione nella madre lingua Italiano
Comunicazione nelle lingue straniere Inglese
Competenze di base in matematica, Scienze e tecnologia
Matematica, scienze, tecnologia
Competenze digitali Tecnologia quale disciplina privilegiata ma Con ricadute su tutte le altre
Imparare a imparare Trasversale a tutte le discipline
Competenze sociali e civiche Educazione alla cittadinanza, educazione fisica, quali discipline Privilegiate ma trasversale a tutte le altre
Spirito d'iniziativa e prendenza Trasversale a tutte le discipline
Consapevolezza ed espressione culturale Storia, geografia, arte, musica, religione cattolica
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OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO - Estratto dal RAV 2014 – 2015 Priorità e Traguardi
ESITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE DELLA PRIORITA'
DESCRIZIONE DELTRAGUARDO
1 Risultati nelle prove standardizzate nazionali
Migliorare gli esiti nelle prove standardizzate nazionali.
Riduzione del 30% del GAP tra la media dei risultati scolastici e la media degli esiti nelle prove. Diminuire del 20% la varianza tra le classi.
2 Competenze chiave e di cittadinanza
Migliorare le competenze chiave e di cittadinanza.
Porre in atto azioni metacognitive per migliorare l’autonomia nell'organizzazione dello studio e l'autoregolazione dell'apprendimento. Rubriche
L'azione della scuola deve essere rivolta a ridurre l'incidenza numerica e la dimensione del gap formativo degli studenti con livelli di apprendimento sotto una determinata soglia, considerando la variabilita' di risultati interna alla scuola. La scuola ritiene opportuno monitorare gli esiti, attraverso:
- prove oggettive, al fine di ottenere un feedback sull'efficacia dell'offerta formativa promossa;
- azioni di metacognizione relativamente ad aspetti legati all’autonomia nell'organizzazione dello studio ed all'autoregolazione dell'apprendimento, da valutare mediante apposite rubriche valutative.
Obiettivi di processo
AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL'OBIETTIVO DI PROCESSO
3 Curricolo, progettazione e valutazione
Sviluppare percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze.
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SCUOLA DELL’INFANZIA
La Scuola dell’Infanzia è impegnata nella definizione di un curricolo innovativo che parte dal vissuto del bambino, lo porta alla consapevolezza e gli fornisce gli strumenti per affrontare nuove esperienze di vita.Pertanto già da diversi anni ha intrapreso un percorso di riflessione sull’agito consolidato e di sperimentazione metodologica/didattica i cui assi portanti sono:
l’osservazione l’ambiente come soggetto educatore.
L’esperienza svolta è stata documentata e socializzata nella pubblicazione “Il progetto pedagogico organizzativo nei servizi e nelle scuole per l’infanzia” di Negri e Zecca, ed. Spaggiari. A seguito dell’ emanazione delle Indicazioni Nazionali 2012, nell’anno scolastico 2012/13 le Scuole dell’Infanzia del 2° Circolo Didattico hanno avviato con le Scuole dell’Infanzia del 1° Circolo Didattico un’esperienza di formazione coadiuvata da un’esperta esterna sullo studio del documento ministeriale. La positività del percorso ha condotto, negli anni scolastici 2013/14 e 2014/15, alla costituzione di una rete cittadina di Scuole dell’Infanzia statali e paritarie, impegnata in un percorso di formazione con esperta esterna. Questo ha significato per tutti gli attori del processo:
1. potenziare la capacità di documentare, 2. scambiare, condividere esperienze e conoscenze, 3. esplicitare valori di riferimento, le proprie intenzionalità educative, le proprie pratiche, 4. saper ascoltare gli altri, diversi da noi, 5. cercare linguaggi comuni, 6. saper imparare dal confronto.
Gli obiettivi della rete, che hanno accompagnato il percorso sono:
1. favorire forma di ricerca-azione condivisa al fine di assicurare continuità orizzontale tra le scuole dell’infanzia del territorio;
2. promuovere auto e etero formazione con esperto esterno; 3. progettare azioni di continuità tra nido, scuola dell’infanzia e primaria.
In questo anno scolastico si auspica il proseguo dell’iniziativa anche alla luce delle innovazioni introdotte dalla L.107/2015.
FINALITÀ E TRAGUARDI FORMATIVI
Nella costruzione del curricolo, costituiscono quadro di riferimento le competenze chiave europea e le Indicazioni Nazionali del 2012. Sono assunti come materiale su cui operare in progress perché si possa giungere alla definizione del complessivo impianto culturale, nel quale gli obiettivi nazionali si concretizzano in percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni. Quindi sono stati individuati prioritariamente le finalità e traguardi formativi trasversali.
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TRAGUARDI FORMATIVI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE TRASVERSALI
CONSOLIDARE L'IDENTITÀ
sta bene.
si sente sicuro.
impara a conoscersi.
sperimenta diversi ruoli e diverse forme di identità.
SVILUPPARE L'AUTONOMIA
acquisisce fiducia in sè e negli altri.
prova piacere nel fare da sè e chiede aiuto.
esprime sentimenti ed emozioni con diversi linguaggi.
partecipa alle decisioni esprimendo opinioni.
assume comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli.
ACQUISIRE COMPETENZE
attraverso il gioco impara a: fare esperienza; riflettere su di essa mediante l'esplorazione, l'osservazione ed il
confronto; descriverla, rievocandola, narrandola e rappresentandola.
sviluppa l'attitudine a fare domande, riflettere e negoziare significati.
VIVERE ESPERIENZE DI CITTADINANZA
Scopre gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri.
Pone le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo-natura.
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Competenze in uscita dalla Scuola dell’Infanzia Nella scuola dell’infanzia i traguardi per lo sviluppo della competenza suggeriscono all’insegnante orientamenti, attenzioni e responsabilità nel creare piste di lavoro per organizzare attività ed esperienze volte a promuovere la competenza, che a questa età va intesa in modo globale e unitario.Lo sviluppo delle competenze si attua nei vari Campi di Esperienza :
Il sé e l’altro, Il corpo in movimento, Immagini, suoni, colori, I discorsi e le parole, La conoscenza del mondo
che rappresentano i luoghi del fare e dell’agire dei bambini e delle bambine della Scuola dell’Infanzia e introducono ai sistemi simbolico culturali. (Indicazioni Nazionali 2012) Ambiente di apprendimento Tali finalità e traguardi sono perseguiti attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità, garantito dalla professionalità degli operatori e dal dialogo sociale ed educativo con le famiglie e con la comunità. “L’ambiente non è un contenitore, ma un processo: l’ambiente si modifica continuamente per effetto delle azioni, delle aspirazioni, delle relazioni degli individui che vi operano; tale trasformazione influenza a sua volta, l’agire e le intenzioni dei soggetti implicati”. (Mignosi, in un saggio 2001, p.7)
Metodologia
valorizzazione del gioco;
osservare, ragionare, fare ipotesi;
organizzazione mirata degli spazi, dei materiali e dei tempi;
osservazione attenta dei bisogni e dei linguaggi privilegiati dai bambini;
attività – laboratoriali
problem - solving
circle - time
cooperative - learning.
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Laboratori L'organizzazione oraria consente l’attuazione di una metodologia laboratoriale finalizzata al miglioramento della qualità dell’intervento educativo e all’ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie, nonché al recupero di tempi più distesi. Essa si realizza attraverso l’interazione di gruppo (piccolo e medio), in laboratori giornalieri di 2 ore e con uno specifico percorso metodologico-didattico differenziato in rapporto all’età dei bambini coinvolti. Attività laboratoriali (legati ai diversi linguaggi).
“MI MUOVO, GIOCO E …”
Laboratorio del corpo. Esperienze vissute nel gioco motorio nel quale i bambini scoprono il sé in rapporto agli altri e allo spazio.
“ATELIER D’ARTE”
Laboratorio grafico-pittorico-manipolativo. Le esperienze vissute dal bambino vengono rielaborati con questo linguaggio.
“LABOR-ATTORI”:
Laboratorio drammatico-teatrale. Le attività svolte in questo laboratorio hanno la finalità di favorire la formazione globale del bambino.
“MUSICANDO … IMPARO”
Laboratorio sonoro-musicale. È questo il luogo di scoperta, riproduzione ed invenzione della sonorità.
“GIOCO CON LE PAROLE”:
Laboratorio linguistico. È questa la sede di costruzione della pista di lavoro.
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Strutturazione degli spazi L’organizzazione degli spazi e dei tempi diventa elemento di qualità pedagogica dell’ambiente educativo e pertanto deve essere oggetto di esplicita progettazione e verifica. Gli spazi della Scuola dell’Infanzia si caratterizzano per:
L’ambiente scuola , dapprima destrutturato, viene via via strutturato progressivamente come “ambiente accogliente” nel quale i bambini trovano uno spazio, dei materiali e delle persone con cui rapportarsi liberamente. In questo modo si organizza uno spazio che accoglie e sostiene il gioco spontaneo del “far finta”. Nell’ambito delle diverse sezioni vengono predisposti vari materiali e organizzati più angoli (l’angolo della casa e dei travestimenti, l’angolo morbido, l’angolo delle costruzioni, l’angolo grafico–pittorico–manipolativo, l’angolo della lettura ), dove piccoli gruppi di bambini giocano liberamente manifestando bisogni ed evidenziando i linguaggi privilegiati. Negli SPAZI COMUNI (atri e saloni polifunzionali) si organizzano attività di intersezione, si offrono opportunità di scambio tra età miste, si forma una più articolata fruizione degli spazi, materiali, sussidi, si creano rapporti stimolanti tra insegnanti e tra bambini. Organizzazione dei tempi I tempi, i ritmi, le scansioni della vita quotidiana, i passaggi tra i diversi eventi che caratterizzano l’esperienza educativa non hanno, nella scuola dell’infanzia, solo un carattere organizzativo ma anche una valenza pedagogica. Curare tale dimensione significa tenere conto di esigenze spesso diverse, da bambino a bambino e da adulto a bambino. Il tempo scuola è distribuito su 5 giorni per n. totale di 40 ore settimanali.
L’osservazione L’osservazione, nelle sue diverse modalità, rappresenta uno strumento fondamentale per conoscere e accompagnare il bambino in tutte le sue dimensioni di sviluppo, rispettandone l’originalità, l’unicità, le potenzialità attraverso un atteggiamento di ascolto, empatia e rassicurazione. Le competenze nel campo dell’osservazione sono parte integrante del bagaglio professionale del docente per meglio conoscere i bambini e per riflettere sui metodi di lavoro adottati (AVSI). Le docenti procedono con l’osservazione di gruppi di bambini avendo come oggetto le relazioni attivate tra bambini e ambiente, fra bambini e fra bambini e adulti. Tutte le osservazioni vengono annotate e sintetizzate in tabelle affinché diventino strumento di evoluzione della progettazione. Infatti dalla lettura delle tabelle elaborate le docenti individuano i bisogni reali dei bambini e i linguaggi privilegiati e raccolgono le tracce dei bambini per una più puntuale definizione degli obiettivi. L’osservazione viene strettamente collegata allo sviluppo della progettazione educativa. Infatti, nelle sue varie funzioni (osservazione per la documentazione, la valutazione e la verifica), l’osservazione accompagna la nostra azione in modo continuativo e diventa strumento di controllo dell’azione educativa. La valutazione L’attività di valutazione nella scuola dell’infanzia risponde ad una funzione di carattere formativo che riconosce, accompagna, descrive e documenta i processi di crescita ed è orientata a esplorare e incoraggiare lo sviluppo dei bambini di tutte le loro potenzialità.
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Strumenti utilizzati
Osservazioni.
Tabelle riassuntive. Analogamente, le pratiche dell’autovalutazione, della valutazione esterna, della rendicontazione sociale, sono volte al miglioramento continuo della qualità educativa.
Scala dell’ AVSI “Analisi e valutazione dell’organizzazione pedagogica della scuola dell’infanzia” e “Educare nelle sezioni primavera” (a cura di Bondioli e Savio sono strumenti utilizzati per verificare il gap esistente tra le realtà del contesto educativo e ciò che indica il documento nazionale).
Nell’ambito delle indicazioni per il curricolo sono state individuate le seguenti tematiche:
• attività di routine; • metodologia progettuale; • continuità; • ambiente di apprendimento: organizzazione di spazi e tempi.
La valutazione in queste aree accerta se nella scuola vengono garantite a ciascun bambino adeguate occasioni di crescita e valuta l’adeguatezza delle proposte formative. L’oosservazione–verifica accompagna la nostra azione in modo continuativo e diventa strumento di controllo dell’azione educativa. La documentazione “… Nella scuola ci sono i bravi maestri. Di essi resta traccia nella vita delle persone a cui, nella loro fanciullezza … hanno comunicato … il gusto di apprendere … Infine ci sono i veri maestri, quelli che sanno insegnare, … e sanno poi riflettere sul loro lavoro educativo, scrivendo e documentando. … (da “LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA” di G. Zavalloni). La pratica della documentazione va intesa come processo che produce tracce, memoria e riflessione, negli adulti e nei bambini, rendendo visibili le modalità e i percorsi di formazione e permettendo di apprezzare i progressi dell’apprendimento individuale e di gruppo. La documentazione persegue alcuni obiettivi fondamentali:
1. mantenere le tracce del percorso educativo svolto; 2. fissare il senso dei percorsi svolti per poter tornare a rifletterci con senso critico; 3. far conoscere agli altri ciò che si è fatto; 4. fornire una memoria teorica e pratica, che supporti una circolarità costante tra i momenti di
progettazione e quelli di verifica; 5. rendicontare in mmerito alla qualità del lavoro prodotto e delle ricadute dello stesso sui bambini.
Strumenti
1. Registro che riporta le osservazioni condotte nell’ambito delle fasi di progettazione didattica e le esperienze vissute dai bambini, che intraprendono processi d’indagine, ricerca e scoperta.
2. Documento che raccoglie informazioni sulla storia personale dei bambini in entrata, adottato nel colloquio iniziale con i genitori.
3. Documento utilizzato per i colloqui con le famiglie, dove vengono riportate le esperienze vissute dai bambini, l’evoluzione della loro crescita a scuola, in un ambiente che viene predisposto intenzionalmente secondo criteri pedagogici e in base ad un progetto che si è tradotto in scelte educative e organizzative non casuali, ma pensate.
4. Documento di passaggio per la scuola primaria utile al processo di continuità educativa. 5. Raccolta individuale dei prodotti dei bambini: per consentire ai piccoli di ritrovare le loro tracce; per
descrivere alle famiglie il percorso educativo realizzato. 6. Raccolta digitale delle varie esperienze vissute nell’anno scolastico.
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SCUOLA PRIMARIA Linea formativa del 2° circolo didattico Le finalità formative della scuola (C.M. 18 Aprile 2012) sono indirizzate a realizzare la piena formazione della persona attraverso il raggiungimento dei traguardi formativi legati al contesto scolastico locale, nazionale, europeo, attraverso la predisposizione di un ambiente sereno e accogliente che favorisca la relazione con gli altri e con la realtà circostante. L’impostazione progettuale, volta al raggiungimento di competenze, mira a sviluppare:
“Fare scuola è mettere in relazione la complessità di nuovi modi di apprendere e, al contempo, è necessario curare e
consolidare le competenze ed i saperi di base, che sono irrinunciabili perché sono le fondamenta per l’uso consapevole del sapere diffuso e per la formazione del pensiero critico”. L’obiettivo è proporre un’educazione che spinga ogni alunno a fare scelte autonome ed avere un buon grado di partecipazione consapevole alla costruzione della collettività nazionale, europea e mondiale. Le indicazioni per il curricolo evidenziano come l’impegno professionale dell’insegnante e la sua capacità di collaborare con le famiglie e di organizzare e gestire le risorse disponibili, creino contesti di apprendimento ricchi e significativi e decretino se le potenzialità del bambino possano essere sviluppate o inibite. Le indicazioni affrontano il tema della relazione con la famiglia dando importanza alla collaborazione che questa può instaurare con la scuola affinchè si realizzi a pieno una comunità educante di apprendimento. Stabilire un rapporto di continuità con il territorio incrementa diverse possibilità: porta il bambino a rendersi conto che fa parte dell’ambiente che lo circonda, in modo che acquisisca gli strumenti necessari per conoscerlo, per imparare ad amarlo e rispettarlo; fa in modo che si avvicini alle diversità culturali permettendo così il riconoscimento reciproco e l’identità di ciascuno. La
scuola deve “insegnare ad apprendere” ma anche “insegnare a essere”. 2.3. COMPETENZE CHIAVE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE (UE)
La comunità scolastica. Essa rappresenta un presidio per la vita democratica in quanto costituisce un luogo aperto di riflessione sulle sfide educative del nostro tempo in cui la centralità della persona trova il suo pieno significato. In tal senso assume rilevante importanza la professionalità dei docenti, che si impegnano ad agire in sinergia e a mettere in atto attività di studio, di ricerca e di formazione per la costruzione di una comunità umana e civile in grado di includere le prospettive locali e le prospettive europee. La formazione orizzontale costituisce un punto di forza del 2° circolo didattico e fornisce le basi per la formazione verticale da attuarsi per tutto l’arco della vita.
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Dalle discipline alle competenze chiave
COMPETENZE CHIAVE EUROPEE
TRAGUARDI PER LO SVILUPPO
DELLE COMPETENZE
PROFILO DELLO
STUDENTE
COMPETENZE CULTURALI
DI BASE
DISCIPLINE
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L’approccio per competenze qualifica la nostra offerta formativa scolastica secondo l’ottica del PDCA
PLAN Pianificazione basata su bisogni e aspettative dei portatori di interesse, diffusa regolarmente in significative parti dell’organizzazione
DO Esecuzione gestita con processi e responsabilità definite e diffusa regolarmente nell’organizzazione
CHECK I processi sono monitorati con indicatori
ACT Azioni correttive e di miglioramento a seguito del controllo dei risultati
Riferimenti culturali
Le competenze chiave sotto forma di conoscenza ed abilità sono essenziali per ogni individuo in una società basata sulla conoscenza. Tali competenze costituiscono un valore aggiunto per il mercato del lavoro, la coesione sociale e la cittadinanza attiva, perché offrono flessibilità e capacità di adattamento, soddisfazione e motivazione.
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FINALITÀ E TRAGUARDI FORMATIVI TRASVERSALI Nella definizione del curricolo scolastico sono state individuate le finalità, i traguardi per le competenze trasversali, gli obiettivi formativi trasversali per ogni segmento educativo della nostra scuola.
La pratica consapevole della cittadinanza attiva
SCUOLA INFANZIA
Scopre gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise, che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l’espressione del proprio pensiero, l’attenzione al punto di vista dell’altro, il primo riconoscimento dei diritti e dei doveri. Pone le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo-natura.
CLASSE 1a Rispetta regole di convivenza stabilite nel gruppo.
Interviene in modo adeguato a conversazioni scolastiche. Si impegna nelle attività proposte. Prende iniziative (piccoli compiti e responsabilità). Chiede aiuto. Tollera la separazione da persone significative.
CLASSE 2a Collabora alle attività riconoscendo il proprio e altrui ruolo.
Rispetta regole di convivenza stabilite dal gruppo. Interviene in modo adeguato alle conversazioni scolastiche. Si impegna nelle attività proposte. Prende iniziative (piccoli compiti e responsabilità).
CLASSE 3a Assume impegni in maniera duratura e consapevole.
Rispetta e propone regole di convivenza. Interviene in modo adeguato alle conversazioni scolastiche. Si impegna nelle attività scolastiche (rielaborazione).
CLASSE 4a Riesce ad esercitare un adeguato autocontrollo in diverse situazioni.
Ascolta e capisce messaggi di adulti e compagni rendendosi conto dei diversi punti di vista. E’ impegnato e motivato nel lavoro scolastico ed affronta con atteggiamento consapevole le attività proposte. Stabilisce rapporti interpersonali.
CLASSE 5a Esercita un adeguato autocontrollo in diverse situazioni.
Ascolta e capisce messaggi di adulti e compagni rendendosi conto dei diversi punti di vista. E’ impegnato e motivato nel lavoro scolastico ed affronta con atteggiamento consapevole le attività proposte. Stabilisce rapporti interpersonali assumendo un ruolo di stimolo
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L’acquisizione degli alfabeti di base della cultura
SCUOLA INFANZIA
Impara a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto. Descrive la propria esperienza e la traduce in tracce personali e condivise, rievocando, narrando e rappresentando fatti significativi. Sviluppa l’attitudine a fare domande, riflette, negozia i significati.
CLASSE 1a Porta a termine semplici attività di manipolazione.
Ricostruisce esperienze vissute sia oralmente che graficamente. Osserva, confronta e opera all’interno delle attività proposte. Esprime bisogni e desideri personali. Comunica esperienze personali rispettando il prima e il dopo. Affronta problemi relativi all’esperienza quotidiana.
CLASSE 2a Opera praticamente secondo le consegne date e/o secondo un progetto autonomo.
Ricostruisce esperienze vissute sia oralmente che graficamente. Osserva, confronta e descrive secondo i criteri stabiliti nell’ambito di attività concrete. Racconta esperienze personali e scolastiche rispettando l’ordine logico e cronologico. Utilizza diversi linguaggi per esprimere il proprio vissuto. Risolve situazioni problematiche relative all’esperienza quotidiana utilizzando strumenti adegti
CLASSE 3a Utilizza correttamente gli strumenti e i materiali richiesti dalle attività proposte.
Ricava informazioni dalle esperienze compiute. Osserva, descrive e classifica nell’ambito delle attività. Legge e comprende vari tipi di testo. Produce semplici testi nei diversi campi di conoscenza. Racconta esperienze personali e scolastiche rispettando l’ordine logico e cronologico utilizzando diversi linguaggi. Riconosce gli elementi costitutivi della comunicazione. Risolve situazioni problematiche relative all’esperienza quotidiana utilizzando strumenti adeguati.
CLASSE 4a Utilizza correttamente materiali e strumenti richiesti dalle attività proposte.
Analizza la realtà e progetta interventi per modificarla. Legge e comprende vari tipi di testo e schematizzazioni. Esprime esperienze personali e contenuti culturali utilizzando diversi linguaggi. Applica conoscenze e si documenta in modo personale. Riferisce gli argomenti trattati. Prende coscienza che la comunicazione cambia secondo le situazioni, gli interlocutori e gli scopi. Risolve situazioni problematiche utilizzando strumenti convenzionali e non.
CLASSE 5a Lavora con metodo, si documenta e opera generalizzazioni.
Esplora la realtà, riflette sui dati raccolti e formula ipotesi di soluzione. Legge e comprende vari tipi di testo e ricava schemi di sintesi. Usa linguaggi e strumenti diversi per costruire testi di vario tipo e schematizzare. Esprime esperienze personali utilizzando diversi linguaggi. Comunica i contenuti culturali utilizzando diversi linguaggi. Comunica secondo scopi e interlocutori diversi. Risolve situazioni problematiche utilizzando strumenti convenzionali e non.
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L’elaborazione del senso della propria esistenza
SCUOLA INFANZIA
Si sente sicuro nell’affrontare nuove esperienze in un ambiente sociale allargato. Sperimenta diversi ruoli e diverse forme di identità (figlio, alunno, compagno, maschio, femmina, abitante di un territorio, appartenente ad una comunità). Acquisisce le capacità di interpretare e governare il proprio corpo. Partecipa alle attività nei diversi contesti. Ha fiducia in sé e si fida degli altri. Realizza le proprie attività senza scoraggiarsi. Prova piacere nel fare da sé e chiede aiuto. Esprime con diversi linguaggi sentimenti ed emozioni. Esplora la realtà e comprende le regole della vita quotidiana. Partecipa alle decisioni motivando le proprie opinioni, le scelte e i comportamenti. Assume atteggiamenti sempre più responsabili
CLASSE 1a Si veste e si sveste, tiene in ordine la propria persona. Tiene in ordine il proprio materiale. Lavora senza bisogno di sollecitazione. Organizza spazi (foglio, banco, aula, scuola) e tempi. Descrive dal punto di vista fisico. Ascolta gli insegnanti e i compagni. Si autocontrolla nelle relazioni emotive e nel comportamento.
CLASSE 2a Sceglie compiti adeguati alle sue capacità. Richiede l’intervento dell’insegnante solo per chiarimenti di consegne. Nel conseguimento di un obiettivo procede con calma e serenità. Porta a termine il lavoro nei tempi stabiliti. Controlla le proprie reazioni di fronte all’insuccesso nel lavoro. Presta spontaneamente aiuto ai compagni in difficoltà.
CLASSE 3a Valuta le proprie capacità. Sostiene la propria opinione. Organizza giochi e lavori da solo. Lavora in piccoli gruppi. Decodifica autonomamente le consegne date. Accetta critiche e suggerimenti. Mostra spirito di iniziativa e autonomia decisionale. Confronta le proprie reazioni di fronte all’insuccesso nel lavoro e nel gioco. Presta spontaneamente aiuto ai compagni in difficoltà.
CLASSE 4a Si sforza di risolvere i problemi reagendo con curiosità e interesse. Valuta le proprie capacità e il proprio operato. Utilizza le proprie conoscenze nei vari ambiti. Organizza giochi e lavori da solo. Lavora in piccoli gruppi. Decodifica autonomamente le consegne date. Ricerca soluzioni costruttive insieme ad altri. Si dimostra responsabile. Non si autosvaluta di fronte alle difficoltà e agli insuccessi. Accoglie il successo senza prevalere sugli altri.
CLASSE 5a Organizza e struttura strategie risolutive. Ha autonomia di giudizio e pone in relazione le conoscenze acquisite in contesti operativi diversi. Organizza il lavoro in piccoli gruppi. Sostiene le proprie idee, anche se in minoranza. Si dimostra responsabile. Non si autosvaluta di fronte alle difficoltà ed agli insuccessi. Accoglie il successo senza prevalere sugli altri. Descrive il proprio carattere riconoscendo pregi e difetti.
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Saperi disciplinari Nella scuola del primo ciclo la progettazione didattica promuove l’organizzazione degli apprendimenti in maniera progressivamente orientata ai saperi disciplinari. Promuove inoltre la ricerca delle connessioni fra i saperi disciplinari e la collaborazione fra i docenti. Il raggruppamento disciplinare in aree indica una possibilità di interazione e collaborazione fra le discipline che la scuola delinea nella sua autonomia con peculiari modalità organizzative. Nella scuola primaria, infatti, l’autonoma progettualità della scuola prevede e organizza l’affidamento degli insegnamenti ai diversi docenti, con riferimento alla professionalità e alle inclinazioni. Le competenze disciplinari, le conoscenze e le abilità sono definite nel piano progettuale annuale in base alle dieci discipline previste dalle Indicazioni. Scelte metodologiche
Approccio problematizzato alla cultura ed ai saperi
Predilezione di metodologie attivo-laboratoriali
Individuazione di traguardi e di esiti
Progettazione curricolare, extracurricolare, organizzativa, scelte didattiche e valutative per lo sviluppo delle competenze chiave.
Riflessione sulla qualità dei processi ed esiti formativi (valutazione per e delle competenze) attraverso una prospettiva a breve, medio e lungo termine di cui le conoscenze e le abilità sono solo alcune delle componenti insieme ai saperi informali e ai comportamenti.
Pianificazione di azioni di miglioramento delle pratiche educative-didattiche orientate a sviluppare apprendimenti di livello superiore (processi di transfer, imparare ad apprendere, abiti mentali).
Costruzione di rubriche valutative come dispositivo attraverso cui sintetizzare i dati e le informazioni raccolte e interpretarle.
Offerta formativa per gli alunni diversamente abili
Il 2° Circolo Didattico propone:
Al fine di valorizzare le specificità e le differenze della persona (alunno) nella molteplicità delle sue dimensioni individuali (cognitive e affettive) e sociali (l’ambiente familiare e il contesto socio-culturale) occorre differenziare e personalizzare le attività didattiche. La PERSONALIZZAZIONE diventa una ricerca di soluzioni didattiche differenziate per offrire molteplici opportunità di apprendimento al massimo numero di alunni presenti in una classe e per promuovere negli stessi l’idea di essere o poter diventare persone capaci di apprendere. “Per realizzare una buona qualità dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità e un’efficace azione inclusiva per molti alunni con Bisogni Educativi Speciali, abbiamo la necessità di rendere sempre più “speciale” la “normalità” del far scuola tutti i giorni.” (D. Ianes)
La scuola è uguale per tutti se è diversa per ciascuno
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La Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 estende a tutti gli alunni in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla legge 53/2003. L’individuazione degli alunni con BES, al contrario degli alunni disabili o con DSA, non è rimessa ad apposita certificazione, ma all’intervento dei docenti(primaria/infanzia) che redigono un Piano Didattico Personalizzato (PDP),individuale o riferito a tutti gli alunni con BES della classe/sezione.
Elaborare un modello istituzionale di inclusione vuol dire perseguire una scuola “sensibile alle differenze”, in grado di fornire risposte adeguate alle richieste sempre più complesse ed articolate della realtà circostante. L’accoglienza delle diversità si concretizza secondo alcune modalità d’azione:
“accompagnare “ e sostenere la famiglia nel percorso formativo personalizzato partendo da eventuali disagi/ problematicità emersi ed osservati durante le attività a scuola;
favorire il processo di inclusione di tutte le diversità al fine di garantire a tutti il diritto ad apprendere permettendogli di realizzare il suo sviluppo personale che diventa senso del sé e sfocia nell’autonomia.
La Scuola dell’Infanzia è il primo segmento educativo nel quale i bambini vengono inseriti e il primo luogo dove emergono, se presenti, alcune carenze. Le forme di difficoltà sono più silenti rispetto ad altre età, a tre anni infatti i bambini “non fanno rumore”, o ne fanno molto meno che alla Scuola Primaria, quindi è richiesta alla Scuola dell’Infanzia un’attenzione maggiore nell’individuare e focalizzare il disagio per attivare un processo di segnalazione. La Scuola primaria si avvale di opportuni strumenti compensativi e di misure dispensative, di una didattica individualizzata e personalizzata, di mezzi di apprendimento alternativi e tecnologie informatiche.
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1.DISABILITA’ 2.DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
3.SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO,
LINGUISTICO, CULTURALE.
Sono gli alunni diversamente abili
Certificati dalla ASL o
Enti Accreditati
Insegnante di sostegno
Situazione a carattere permanente
A scuola si redige il PEP.
Alunni con: • DSA • Deficit del
linguaggio • Deficit abilità non
verbali • Deficit
coordinazione motoria
• ADHD (deficit di attenzione/iperattività
• Funzionamento intellettivo limite
• Spettro autistico lieve
Certificati da ASL o ENTI PRIVATI
Certificati anche da privati purchè sia presentata poi alla ASL
Situazione a carattere permanente
A scuola si redige P.D.P
Alunni che per motivi fisici , biologici, fisiologici , psicologici, sociali necessitano di risposte personalizzate:
• Svantaggio linguistico
• Svantaggio socio-economico
• Svantaggio culturale • Disagio
comportamentale/relazionale
Certificati da Consiglio di classe/team docenti , servizi sociali
No insegnante di
sostegno
sostegno
Situazione a carattere transitorio
A scuola si redige P.D.P
BES
No insegnante di Sostegno.
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DSA I DSA sono disturbi nell'apprendimento che interessano alcune abilità specifiche che devono essere acquisiti da bambini in età scolare. I disturbi specifici dell'apprendimento comportano la non autosufficienza durante il percorso scolastico in quanto interessano nella maggior parte dei casi le attività di lettura, scrittura e calcolo. I DSA affliggono bambini che in genere non hanno disabilità o difficoltà particolari, ma possono rendere loro difficile la vita a scuola, se non vengono aiutati nella maniera corretta. Gli ambiti prevalenti di intervento possono essere sintetizzati come segue:
prevenzione delle difficoltà di relazione e/o di apprendimento
coordinamento degli interventi nel processo di integrazione
continuità del processo educativo nella scuola di base
analisi e interpretazione di alcune caratteristiche fondamentali della scolarità
interventi a favore degli alunni stranieri (e/o nomadi temporanei) presenti nell'istituto.
Per quanto riguarda le attività specifiche riferite agli ambiti appena identificati, nonché gli aspetti operativi, metodologici e didattici, si rinvia al progetto educativo dei singoli moduli o consigli di classe. Il PAI (Piano Annuale per l’Inclusività) Il concetto di “Inclusione” si distingue da “integrazione” per il suo grado di pervasività. Integrazione consiste nel fornire alle persone l’aiuto ad hoc necessario per accedere a quello che per gli altri corrisponde alla “normalità”. Inclusione significa invece progettare, in modo che ciascuna persona abbia la possibilità di esercitare diritti e doveri come modalità ordinaria (“siamo tutti normali”). L’inclusività non è quindi un “aiuto” per scalare la normalità ma una condizione connaturata e intrinseca della normalità. L’inclusione interviene sul contesto e non sul soggetto. Una scuola inclusiva deve progettare se stessa e tutte le sue variabili e articolazioni per essere, in partenza, aperta a tutti; ne consegue che l’inclusività non è uno status ma un processo in continuo divenire; un processo “di cambiamento”. La direttiva del 27/12/2012 e la CM 8/2013 hanno introdotto la nozione di BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE (BES) come categoria generale comprensiva di tutte le condizioni richiedenti l’impiego calibrato in ragione delle esigenze di ciascuno, in modo permanente o temporaneo, dei cinque pilastri dell’inclusività.
Dislessia e DSA: provvedimenti compensativi e dispensativi Nella scuola si assiste ad un considerevole aumento dei cosiddetti disturbi dell’apprendimento. Essi riguardano alunni che, seppur caratterizzati da un livello intellettivo nella norma e da un’assenza di disturbi di tipo organico, presentano difficoltà nelle attività logico-matematiche, nella lettura e nella scrittura. È importante non sottovalutare questi problemi che comportano un percorso scolastico difficoltoso e condizionano molti altri aspetti della vita dell’alunno, causando spesso una compromissione della sua sfera emotivo-relazionale e comportamentale. Per questo motivo la scuola si connota come un contesto
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privilegiato non solo di osservazione e rilevazione dei problemi di apprendimento, di comportamento e di gestione delle emozioni, ma anche come luogo di indirizzo per gli alunni e le loro famiglie verso una risoluzione efficace e tempestiva. Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali:
1. griglia di rilevazione 2. Piano educativo individualizzato P.E.I. per alunni con certificazione di disabilità, ex art. 12, comma 5
della L. 104/1992 Piano didattico personalizzato PDP per alunni con certificazione di Disturbi specifici dell’apprendimento (dislessia, discalculia…) ex art. 5 del DM N° 5669 del 12/7/2011 e punto 3.1 delle "linee guida" allegate, per gli alunni con DSA o con disturbi riconducibili ex punto 1 della direttiva ministeriale del 27/12/2012;
3. Piano didattico personalizzato per alunni con disturbi specifici non esplicitati nella legge 170/10, ma richiamati dalla circolare 8/13 (deficit da disturbo dell’attenzione, iperattività, funzionamento cognitivo limite, anche non certificati)
4. Protocollo accoglienza alunni con BES. Nei predetti piani dovranno essere esplicitati gli obiettivi didattici da perseguire per il tramite dei piani medesimi. In aggiunta agli obiettivi didattici specifici dovranno essere indicati anche i seguenti “obiettivi di sistema” di carattere trasversale:
1. accoglienza: tutti gli alunni, inclusi quelli con BES, hanno diritto a due forme di accoglienza: a) accoglienza di natura socio-affettiva nella comunità scolastica; b) accoglienza in ragione del proprio stile cognitivo, ossia diritto ad una comunicazione didattica che
tenga conto delle proprie specifiche preferenze e risorse di apprendimento; a tale riguardo si richiamano: canale iconico (preferenza per disegni, immagini, schemi), canale verbale (preferenze per il testo scritto/orale), canale operativo-motorio (preferenza per manipolazioni, costruzioni);
2. comunicazione didattica: oltre che per effetto di contenuti disciplinari e metodologici opportunamente selezionati, la comunicazione didattica dovrà risultare “inclusiva” anche rispetto alle variabili di “stile comunicativo” comprendenti la valutazione incoraggiante, l’attenzione per le preferenze dell’alunno, la cura della prossemica, l’ascolto, il “registro” e il tono della voce, la modulazione dei carichi di lavoro etc.
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Capitolo III - AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
L’Ampliamento dell’Offerta Formativa L’Istituto si impegna a promuovere e sostenere progetti ritenuti importanti per rispondere ai bisogni formativi della comunità scolastica. Si avrà particolare cura di raccordare l’ampliamento dell’offerta formativa ai seguenti ambiti.
Indicazioni Nazionali Competenze chiave Cittadinanza e Costituzione Legge 107 (comma 7)
Con il fine di:
offrire all’alunno occasioni per costruire il senso della legalità;
sviluppare un’etica della responsabilità.
promuovere l’adesione consapevole a valori condivisi ed atteggiamenti cooperativi e di solidarietà.
creare occasioni in cui l’alunno possa elaborare idee e promuovere azioni finalizzate al miglioramento continuo del proprio
contesto di vita, scegliere e agire in modo consapevole.
portare gli alunni a riconoscere e rispettare i valori sanciti dalla costituzione della repubblica italiana, in particolare:
i diritti inviolabili di ogni essere umano (art. 2); il riconoscimento della pari dignità sociale (art. 3) e il dovere di contribuire in modo
concreto alla qualità di vita della società (art. 4); la libertà di parola (art. 21); la libertà di religione (art. 8); le varie forme di libertà (artt. 13-21).
Recupero, potenziamento e supporto alla didattica Prevede interventi di recupero per alunni in difficoltà di apprendimento, sviluppo di alcune aree disciplinari quali matematica, lingua italiana, lingue straniere, valorizzazione delle eccellenze, sostegno alla didattica attraverso predisposizione di software ad uso didattico. Sviluppo capacità espressive Viene favorito lo sviluppo delle capacità espressive attraverso progetti che avvicinino gli alunni al teatro, alla musica e alla danza. Approfondimento Curriculare costituito dai progetti, vale a dire da percorsi didattici con precise modalità e cadenze temporali, collegati alla programmazione annuale delle classi e finalizzati ad approfondire le conoscenze, superando le singole discipline secondo un principio di trasversalità. Sono individuati dai docenti, in collegamento con la programmazione annuale. Per l'attuazione di alcuni di essi ci si avvale dell'intervento di esperti esterni con il sostegno finanziario delle amministrazioni comunali o utilizzando le risorse presenti nel programma annuale della scuola (bilancio). Alcune iniziative vengono proposte dal MIUR, dall’ASL, dall’Amministrazione Comunale, da associazioni presenti sul territorio (Frutta nelle Scuole, A scuola e in bottega ... ). Questi progetti vengono generalmente presentati in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico. Il Collegio dei Docenti, valutata la valenza didattica, decide l’adesione o meno alle varie iniziative. Benessere ed educazione alla salute I progetti, proposti per fascia d’età, hanno come obiettivo fondamentale la promozione negli alunni di comportamenti singolarmente e collettivamente vantaggiosi e corretti. Per raggiungere tale finalità sono
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previste attività e iniziative di informazione/sensibilizzazione miranti alla conoscenza e al benessere del proprio corpo, al rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente circostante.
n. I/P TITOLO PROGETTO REFERENTE PROGETTO SEZ./CLASSE
1 I ACCOGLIENZA (3 ANNI)/SALUTO (5 ANNI) Zuffianò-Ripa-Esperti-Simeone 3-4-5
2 I UN LIBRO PER AMICO (3/4/5 ANNI) Masilla M. 3-4-5
3 I MA TU … SAI COSA SONO QUESTI DIRITTI?(3-4-5) Zuffianò M.Teresa 3-4-5
4 I A PICCOLI PASSI VERSO IL MIGLIORAMENTO Zuffianò-Ripa-Esperti-Simeone 3-4-5
5 I ALL TOGETHER, WE LEARN ENGLISH (5 ANNI) E .Gambettino 5
6 P NATALE È SOLIDARIETÀ TUTTI 1-2-3-4-5
7 P VERSO UNA SCUOLA AMICA CITTADINA…MENTE (IN NATALE È…SOLIDARIETÀ)
Longo Carmela 1
8 P ASPETTANDO LE PROVE INVALSI Stridi Stefania 2
9 P PARLARE PER CONOSCERSI-(CRIT) Scalera Lucia 3
10 P A MISURA DI ALLIEVO Pomo Maria Rosaria 3
11 P AIUTACI A CRESCERE. REGALACI UN LIBRO Pomo Maria Rosaria 3
12 P DI INGLESE STORYLAND Montanaro Roberta 4
13 P LOGICA…MENTE Di Giuseppe Eugenia 4
14 P ATTIVA…MENTE (INSERITO NATALE È…SOLIDARIETÀ) Attanasi Ornella 4
15 P COGNITIVA…MENTE Aresta Antonietta 5
16 P BAMBINE E BAMBINI DI FRONTE ALLA SHOAH De Francesco A .Norma 5
17 P CARO DIARIO…SIAMO TUTTI GIANBURRASCA? Marino Vincenza 5
18 P AZIONI E PROCEDURE PROVE INVALSI 2016 Aresta -Stridi-Pomo 2-5
19 P MUSICA È… Donateo Teresa 4-5
20 P PARTECIPAZIONE È MUSICA! Donateo Teresa 3-4-5
21 P SPORT DI CLASSE Scalera Sandra 1-2-3-4-5
Progetti in collaborazione con Enti e/o esperti esterni
PRISTEM MUSICA2 POPOTUS
MALTA RETI DI SCUOLE POLICULTURA EXPO
SCUOLA AMICA PON CYBERBULLISMO
UNIVERSITA' SALENTO - CIID3 CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI VILLAGGIO MUSICALE
TEATRO4 INCLUSIVITA' (CRIT)
2 Da realizzare con fondi esterni
3 Da realizzare con fondi esterni
4 Da realizzare con fondi esterni
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Potenziamento Obiettivi n. progetto
classi
2
Po
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ziam
ento
lin
guis
tico
A Valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all'italiano nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo della metodologia Content language integrated learning;
2-4-5-8-10- 11-12-13-15-16-19-23
2°, 3° e 4° classe
P Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti;
9- 2° e 5° classe
R alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso percorsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali;
9 Crit 3°
3
Po
ten
ziam
ento
sci
enti
fico
B potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche; 5-8-10-12-13-15-16-19-23
2° e 5° 3° e 4° classe
N apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica20 marzo 2009, n. 89;
23 3°, 4°, 5°
P Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti;
9
Q Individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti;
S definizione di un sistema di orientamento;
1
Po
ten
ziam
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um
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lega
lità
S definizione di un sistema di orientamento;
D sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di educazione all'autoimprenditorialità;
3-6-7-15-17-18
sc. infanzia 1°, 4°, 5°
L Prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore;
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E sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali;
14 sc infanzia 4°classe
R alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali;
9
N apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica20 marzo 2009, n. 89;
23 1° 2° 3 °4° 5° classe
P Valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e coinvolgimento degli alunni e degli studenti
1
Q Individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni e degli studenti;
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4
Po
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ziam
ento
Art
isti
co e
mu
sica
le
C potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori;
20-21-29
3° 4° 5°
F alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di produzione e diffusione delle immagini;
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E sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali;
28
5
Po
ten
zia
men
to
Mo
tori
o G potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati ad
uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica;
22 1° 2° 3° 4° 5°
6
Po
ten
ziam
ento
lab
ora
tori
ale
H sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione;
M potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio (comma7, lettera i); valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, compresele organizzazioni del terzo settore.
28-34-36
Sc infanzia 1°-2-°3°-4°-5°
Uscite didattiche, visite guidate, viaggi d’istruzione, scambi culturali. Parte integrante della programmazione didattica di interclasse/intersezione è l’indicazione delle visite guidate da realizzare nel corso nell’anno scolastico e la relativa documentazione. In ottemperanza alla C.M. 14 agosto 1991, n. 253 e alla C.M. 623 del 2 ottobre 1996 e successive, aventi per oggetto "Visite guidate e viaggi di istruzione o connessi ad attività sportive", i criteri per l’effettuazione delle visite guidate sono i seguenti:
Le visite guidate si effettuano, nell'arco di una sola giornata, presso complessi aziendali, mostre, monumenti, musei , giardini.
La partecipazione dei genitori degli alunni potrà essere consentita, a condizione che non comporti oneri a carico del bilancio dell'istituto e che gli stessi si impegnino a partecipare alle attività programmate per gli alunni. Nello specifico è consentita la partecipazione ai soli genitori rappresentanti di classe per la scuola primaria e a tutti i genitori della scuola dell’infanzia. Nel caso di alunni diversamente abili è consentita la partecipazione dei genitori che eventualmente ne facciano richiesta.
È tassativamente obbligatorio acquisire il consenso scritto di chi esercita la potestà familiare.
In nessun caso può essere effettuata una visita guidata alla quale non sia assicurata la partecipazione di almeno due terzi degli alunni componenti la classe coinvolta, anche se è auspicabile la presenza totale degli alunni della sezione interessata.
È preferibile non effettuare visite nell'ultimo mese di lezione, durante il quale l'attività didattica è, in modo più accentuato, indirizzata al completamento dei programmi di studio, in vista della conclusione dell’anno scolastico.
Riguardo al primo periodo della scuola primaria, si ritiene opportuno che gli spostamenti avvengano nell'ambito delle rispettive province, mentre per il secondo periodo l'ambito territoriale può essere allargato all'intera regione.
Nella programmazione delle visite guidate va prevista la presenza di almeno un docente accompagnatore ogni quindici alunni.
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Nel caso di partecipazione di alunni portatori di handicap, sarà prevista la presenza di un docente di sostegno.
I docenti accompagnatori, a visita guidata conclusa, sono tenuti ad informare per iscritto il dirigente scolastico, per gli interventi del caso, degli eventuali inconvenienti verificatisi, con riferimento anche al servizio fornito dall'azienda di trasporto.
La persona esercente la potestà familiare rilascerà una dichiarazione scritta di esonero di responsabilità della scuola per gli infortuni derivanti da inosservanza di ordini o prescrizioni debitamente impartiti.
Uscite didattiche Scuola dell ’Infanzia
Sezioni Luogo Periodo
3/4/5anni - Tutti i plessi Centro Storico
Villa Comunale Dicembre
3/4/5anni - Tutti i plessi
Biblioteca Comunale
Archivio Comunale
Castello Comunale
Marzo-Aprile
3/4/5anni - Tutti i plessi Teatro Comunale Aprile
3/4/5anni - Tutti i plessi Uscite nel quartiere Dicembre-Maggio
Uscite didattiche Scuola Pr imaria
Classi Luogo Periodo
Prime Biblioteca Comunale Mesagne . Maggio
Seconde Teatro Comunale –Uscite sul territorio di Mesagne , in base ai bisogni. Aprile-Maggio
Terze Otranto-Okra –Campo ludico didattico di archeologia sperimentale Maggio
Quarte Alberobello-Passi di Puglia Maggio
Quinte Taranto- Visita guidata alla città antica-Castello Aragonese-Duomo di S.Cataldo-Museo
MArTA-Laboratorio manuale presso “Quartiere delle Ceramiche”-Grottaglie Maggio
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Capitolo IV - VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE
La valutazione … verso un cambio di paradigma Linee guida per la valutazione delle competenze Premessa Il nuovo regolamento di coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni (DPR 122 del 22 Giugno 2009) apporta alcune specifiche novità alle procedure valutative e spinge le scuole ad analizzare criticamente le proprie pratiche valutative per sistematizzarle in procedure condivise, con l’obiettivo di garantire se mpre maggiore trasparenza, equità e rispondenza delle proposte educative ai bisogni formativi degli alunni. La valutazione ha un’evidente finalità formativa e concorre, attraverso l’individuazione delle potenzialità e delle carenze di ciascuno al miglioramento dei livelli di conoscenza ed al successo formativo di tutti, considerati i livelli di partenza. La valutazione è parte integrante della progettazione, non solo come controllo degli apprendimenti, ma come verifica dell’intervento didattico al fine di operare con flessibilità sul progetto educativo. I docenti pertanto hanno nella valutazione lo strumento privilegiato che permette loro la continua e flessibile regolazione della progettazione educativo/didattica. Principi La valutazione è equa, coerente con gli obiettivi di apprendimento stabiliti nel POF e nelle programmazioni di classe. Cosa si valuta
Il processo di apprendimento
Il rendimento scolastico
Il comportamento
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Cosa si valuta Come si valuta
Gli apprendimenti conseguiti
Con voto in decimi, riportati in lettere nei documenti di valutazione e illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno. In sede di valutazione intermedia e finale la votazione relativa alle discipline, espressa in decimi, viene accompagnata da una illustrazione relativa al livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno. I docenti possono comunque autonomamente prevedere che i voti in decimi siano accompagnati anche da giudizi sintetici o analitici. Possono altresì fare riferimento ad eventuali indicatori di apprendimento. Resta fermo, naturalmente, l’obbligo di rispettare tre elementi fondamentali:
a) la valutazione degli apprendimenti relativi alle discipline previste dai piani di studio;
b) la valutazione del comportamento dell’alunno; c) l’espressione delle valutazioni, periodiche e finali, con voto in decimi per
ciascuna disciplina. Gli insegnanti, nell’ambito della loro autonomia didattica e professionale possono estendere l’uso del voto numerico alla pratica quotidiana di attività didattica, secondo criteri di coerenza e di trasparenza, in ragione degli elementi che attengono ai processi formativi degli alunni secondo il loro percorso personalizzato.
Comportamento La valutazione viene espressa con giudizio sintetico Giudizio formulato ai sensi dell’Art. 2, comma 8, del D.P.R. n. 122/2009
Relativamente alla valutazione finale degli apprendimenti e del comportamento dell’alunno, riferita a ciascuna classe frequentata, l’eventuale non ammissione è assunta dai docenti della classe in sede di scrutinio con votazione unanime e per casi eccezionali e motivati.
La valutazione del comportamento La valutazione del comportamento degli alunni, ai sensi del decreto legislativo n. 59 del 2004 e successive modificazioni, è espressa nella scuola primaria dal docente, ovvero collegialmente dai docenti contitolari della classe attraverso un giudizio riportato nel documento di valutazione. Il comportamento si considera come insieme delle norme e dei doveri e come partecipazione attiva alla vita della comunità scolastica.
COMPETENZE COMPORTAMENTALI
1 CONVIVENZA CIVILE Rispetto delle persone, degli ambienti, delle strutture
2 RISPETTO DELLE REGOLE Rispetto delle regole convenute e del Regolamento Scolastico.
3 PARTECIPAZIONE Partecipazione attiva alla vita della classe e alle attività scolastiche.
4 RESPONSABILITA’ Assunzione dei propri doveri scolastici ed extrascolastici
5 IMPEGNO Costanza nell’impegno.
6 INTERESSE Disponibilità ad apprendere.
7 RELAZIONALITA’ Relazioni positive (collaborazione/disponibilità).
Corrispondenza fra giudizio sintetico e comportamento
GIUDIZIO SINTETICO EQUIVALE A:
OTTIMO Competenze pienamente raggiunte
valutazione piena nelle competenze 1-2-3-4-5-6-7
DISTINTO Competenze raggiunte
Valutazione piena nelle competenze 1-2 e piena in almeno tre delle altre competenze
BUONO Competenze acquisite ad un livello buono
Valutazione soddisfacente nelle competenze 1-2 e piena in almeno una delle altre competenze
SUFFICIENTE Competenze acquisite ad un livello essenziale
Valutazione soddisfacente nelle competenze 1-2 e sufficiente nelle altre competenze
NON SUFFICIENTE Competenze non ancora acquisite
Valutazione insufficiente nelle competenze 1-2
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La valutazione dell’insegnamento della Religione Cattolica è espressa con un giudizio. Il livello di maturazione raggiunto dagli alunni è il frutto di una valutazione formativa, e non solo sommativa, dei progressi registrati nelle discipline e nel comportamento; pertanto alla formulazione del giudizio intermedio e finale concorrono:
le osservazioni sistematiche sulle conoscenze acquisite dagli alunni;
gli esiti delle prove di verifica periodiche;
l’impegno e l’interesse dimostrati nell’affrontare l’esperienza scolastica;
la maturità nel comportamento e nell’atteggiamento;
il metodo di studio acquisito;
le competenze raggiunte. La scala utilizzata per esprimere tali giudizi comprende le seguenti espressioni ottimo – distinto – buono – sufficiente – non sufficiente.
ATTENZIONE AUTONOMIA IMPEGNO PARTECIPAZIONE
OTTIMO Costante Pienamente
raggiunta Responsabile Costruttiva
DISTINTO Adeguata Raggiunta Costante Propositiva
BUONO Accettabile Accettabile Apprezzabile Attiva
SUFFICIENTE Saltuaria Modesta Non sempre
costante Superficiale
NON SUFF. Discontinua limitata Scarsa Scarso inadeguato Scarsa
Criteri di valutazione del processo formativo nella scuola primaria VALUTARE è VALORIZZARE in quanto si evidenziano risorse, potenzialità, progressi, si aiuta l'alunno/a a motivarsi, a costruire una immagine positiva e realistica di sé. La valutazione periodica e annuale terrà conto, oltre che dei risultati delle singole prove oggettive, interrogazioni, esercitazioni, libere elaborazioni, anche dell’aspetto formativo nella scuola di base, ossia dei percorsi di apprendimento e dei progressi ottenuti da ciascun alunno/a rispetto alla situazione iniziale e della maturazione globale, senza fermarsi esclusivamente all’esito delle singole verifiche. Si valuteranno altresì le competenze chiave di cittadinanza trasversali (competenze-chiave di cittadinanza - DM 139 e successive modifiche):
imparare ad imparare (saper organizzare il proprio apprendimento in funzione delle proprie
strategie di studio, saper spiegare il „come‟ e il „perché‟ si è arrivati ad una determinata soluzione, conoscere gli stili
cognitivi)
progettare
sviluppare competenze comunicative ed espressive
partecipare alla vita democratica
agire in modo autonomo e responsabile
risolvere problemi formulando e verificando ipotesi
individuare collegamenti e relazioni tra fenomeni anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari
acquisire ed interpretare criticamente le informazioni. La ridefinizione dell’atto valutativo implica un ripensamento della logica della progettazione didattica che non dovrà più essere limitata ad una individuazione di obiettivi di apprendimento, ma aprirsi ad una visione globale e complessa del processo di insegnamento - apprendimento. Nel promuovere il processo formativo della persona, assume particolare rilievo la valutazione degli alunni/e diversamente abili e la valutazione degli alunni non italiani. Per quanto riguarda la valutazione degli alunni/e diversamente abili, si rimanda al percorso educativo personalizzato per l’alunno.
Valutazione alunni diversamente abili In riferimento agli alunni disabili, per i quali è prevista una programmazione personalizzata (P.E.P.) , la valutazione terrà conto dei progressi registrati rispetto ad obiettivi specifici sia di tipo educativo sia di tipo didattico; le verifiche saranno mirate ad accertare il raggiungimento degli stessi. Per quanto riguarda i Bes, Dsa, dislessia, disgrafia, discalculia ci si avvarrà degli strumenti compensativi e delle misure dispensative come da normativa (C.M n°170/2010). Per quanto riguarda la valutazione degli alunni non italiani la valutazione si ispira ad una necessaria
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gradualità in rapporto al progredire dell‟acquisizione della conoscenza della lingua italiana, alle potenzialità di appr endimento dimostrate, alla motivazione, all‟impegno, agli interessi e alle attitudini dimostrate. Il Collegio dei docenti si impegna ad affinare i propri criteri comuni e a riflettere continuamente su tale tema in un’azione di continuo miglioramento. A tal fine vanno valutate le seguenti aree:
Motricità e percezione
Autonomia personale e sociale
Abilità di comunicazione e linguaggi
Abilità interpersonali e sociali
Aspetti psicologici, emotivi e comportamentali
Abilità cognitive
Abilità meta cognitive e stili di apprendimento
Gioco e abilità espressive
Area degli apprendimenti La valutazione degli alunni disabili viene operata sulla base del Piano Educativo Individualizzato mediante prove corrispondenti agli insegnamenti impartiti ed idonee a valutare il processo formativo dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità ed ai livelli di apprendimento e di autonomia iniziali. Il documento di valutazione (differenziato) deve essere compilato in ogni sua parte in collaborazione con i docenti di classe e di sostegno. Nel rispetto dei bisogni educativi differenziati degli alunni secondo le loro diversità si evidenzieranno:
i progressi ottenuti rispetto al livello di partenza
gli interessi manifestati
le attitudini promosse
eventuali punti di contatto degli apprendimenti dell’alunno con i traguardi comuni Cosa si verifica e si valuta
Si verifica e si valuta la qualità dell’inclusione e integrazione dell’alunno
L’intervento educativo in riferimento al Quadro funzionale in tutte le sue articolazioni
L’intervento didattico in riferimento all’Area degli apprendimenti
Intervento educativo Apprendimenti
Il punto di partenza sono gli obiettivi prefissati (PEI quadro degli obiettivi a medio e lungo termine). Si analizza il quadro dei risultati raggiunti attraverso un’attenta osservazione periodica ( interquadrimestrale, quadrimestrale, finale) che evidenzia l’efficacia delle strategie attivate e ne rileva il successo e l’insuccesso. In sede di bilancio si valorizza la positività dei fattori che hanno condizionato l‟eventuale esito positivo dell’intervento, oppure si ricercano le cause del fallimento per poter intraprendere nuove strade.
Partendo dagli obiettivi e dai contenuti della programmazione disciplinare, si costituiscono i test di verifica, frutto della collaborazione dei docenti curriculari e del docente di sostegno, si programmano i momenti del controllo formale orale che può trovare lo spazio più idoneo sia nel contesto classe che nel setting di lavoro individualizzato. Rammentiamo che l’esperienza della verifica tradizionale è sempre e comunque una prova emotivamente coinvolgente che pone l’alunno di fronte ad un specchio dove egli si trova a fare i conti con i suoi punti di debolezza e nel contempo con i suoi punti di forza. Ecco perchè nella predisposizione delle verifiche e nella scelta della tipologia delle stesse si deve avere ben chiaro che la loro funzione deve essere formativa, dinamica e promozionale, non certo sanzionatoria, allo sviluppo della personalità di ogni alunno.
Percorso di crescita e sviluppo degli apprendimenti (individuali ), della partecipazione e della collaborazione di tutti gli alunni al di là degli ostacoli posti da differenze culturali, di genere, socio-economiche, pedagogico-didattiche o ancora alle differenze relative agli interessi, alle conoscenze, alle abilità, alle attitudini, ecc.
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Ripensare la valutazione scolastica … riflettendo sulle competenze
Uno sguardo trifocale: osservare lo sviluppo della competenza
Dieci aspetti essenziali della valutazione formativa
Rapporto
Auto
Valutazione
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La valutazione esterna (prove INVALSI) La scuola italiana si è dotata di un sistema nazionale di valutazione, INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema di Istruzione e formazione), mirato a fornire alle scuole elementi utili a promuovere, nell’ambito della loro autonomia, il miglioramento continuo del servizio reso. La valutazione rende gli alunni sempre più consapevoli del proprio livello di apprendimento e gli standard delle prove Invalsi li rendono consapevoli del proprio livello di apprendimento in merito a competenze trasversali. La rilevazione riguarda obbligatoriamente gli studenti della seconda e quinta classe della Scuola Primaria, della prima e terza classe della Scuola Secondaria di primo grado e della seconda classe della Scuola Secondaria di secondo grado. L’autovalutazione d’istituto (RAV) Il Secondo Circolo si impegna ad attuare un lavoro di autovalutazione interna del proprio operato, sia dal punto di vista degli apprendimenti (predisponendo prove d’ Istituto in ingresso, intermedie e finali), per la scuola dell’Infanzia e primaria sia dal punto di vista dei processi organizzativi che di contesto. Gli strumenti della valutazione
Apprendimenti cognitivi Prove oggettive di profitto a basso tasso di discrezionalità nelle risposte (quesiti che implicano risposte del tipo vero/falso, scelte multiple, corrispondenze, brani da completare, saggi brevi ed altro)
Esiti formativi degli alunni Osservazioni indirette (colloqui con la famiglia, con gli altri insegnanti); Osservazioni dirette e sistematiche (interrogazioni, compiti scritti, prove oggettive a basso e/o ad alto tasso di discrezionalità nelle risposte).
Apprendimenti metacognitivi Prove semi strutturate e descrittive ad alto tasso di discrezionalità nelle risposte (prestazioni verbali, grafiche, manipolative, rapporti scritti del tipo dossier - documentazioni - relazioni finali ed altro).
I processi di insegnamento Apprendimento tramite la funzione regolativa della valutazione effettuata sugli alunni (feed-back e retroazione del processo di insegnamento/apprendimento).
Tempi della valutazione
Valutazione iniziale o diagnostica
Individua la situazione di partenza al fine di predisporre interventi programmatici adeguati alle reali esigenze degli alunni.
Valutazione periodica – in itinere
Suggerisce all’insegnante il processo cognitivo dell’attività di apprendimento, così da poter predisporre le relative procedure di recupero o di potenziamento.
Valutazione bimestrale Prove oggettive di misurazione al fine di monitorare il processo apprenditivo.
Valutazione quadrimestrale Prove reali (per competenza disciplinari e/o multidiciplinari) al fine di monitorare il processo apprenditivo. Misurazione degli esiti mediante scheda di valutazione.
Valutazione “finale” Al termine dell’unità di apprendimento per misurare complessivamente il livello di prestazione autentica maturato da ogni allievo.
Risultati attesi Le prestazioni degli alunni sono graduate su tre livelli:
1. I livello: Scuola dell’Infanzia 2. II livello: I ciclo Scuola Primaria (I, II e III classe) 3. III livello: II ciclo Scuola Primaria (IV e V classe)
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Livelli generali di competenza in uscita Livello di competenza
Valutazione espressa in decimi
competenza utilizzata con sicura padronanza in autonomia, osservata in contesti numerosi e complessi
3 - avanzato
10
competenza utilizzata con buona padronanza con apprezzabile autonomia, osservata con frequenza e talvolta in contesti complessi
9
competenza utilizzata con sufficiente sicurezza non sempre in autonomia, osservata in contesti ricorrenti e/o non complessi 2 -
intermedio
8
competenza utilizzata con qualche incertezza e con modesta autonomia, osservata in contesti abbastanza semplici
7
competenza utilizzata parzialmente, spesso accompagnata da richieste di aiuto, in contesti semplici
1- base
6
competenza debole e lacunosa , utilizzata raramente e con una guida costante, in contesti particolarmente semplici
5
0 - non
raggiunto 1-4
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
L'art. 8 del DPR n. 122 del 22 giugno 2009, sancisce l'obbligo di descrizione analitica dei diversi traguardi di competenza raggiunti dagli alunni al termine della scuola secondaria di primo grado. La valutazione va espressa in decimi. Competenze in possesso al termine della Scuola Primaria
Competenze in lingua italiana Comprensione dei contenuti di semplici testi; impiego di registri linguistici in relazione al contesto; produzione di testi in forme adeguate a scopo e a destinatario. Competenze in lingue comunitarie
Inglese: livello A1 comprensione ed utilizzo di espressione di uso quotidiano; interazione colloquiale con altri su argomenti personali; scrittura di semplici frasi.
Competenze scientifiche Osservazione della realtà per riconoscere relazioni, modificazioni, rapporti causali; esplorazione dell’ambiente
naturale e antropico; sviluppo di atteggiamenti di curiosità nei confronti della realtà naturale. Competenze matematiche
Lettura della realtà e risoluzione di semplici problemi; Raccolta, organizzazione ed interpretazione di dati; Padronanza ed utilizzo di concetti elementari della matematica.
Competenze tecnologiche ed informatiche
Utilizzo semplice di strumentazione tecnologica; impegno della videoscrittura, dei principali programmi informatici; accesso ed utilizzo del web.
Competenze artistiche
Descrizione, rappresentazione e ricostruzione della realtà e delle esperienze attraverso semplici linguaggi espressivi;
Conoscenza intuitiva del patrimonio artistico – culturale nel territorio. Competenze motorie e sportive Impiego di schemi motori e posturali, loro interazioni in situazione combinata e simultanea; rispetto delle regole dei giochi sportivi praticati.
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DIREZIONE DIDATTICA STATALE 2° CIRCOLO “GIOVANNI XXIII”
Via Maia Materdona, 66 - 72023 MESAGNE (BR) Tel. 0831 - 771794 - Fax 0831 - 773879
Cod. Ist. BREE03200B - Cod Fisc. 80002450742 – Cod Univ UFXIDR E – mail: - [email protected] PEC: [email protected]
www.secondocircolomesagne.gov.it
SCHEDA DI CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA
Il Dirigente Scolastico
Visti gli atti d’ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti di classe al termine della quinta classe
della scuola primaria;
tenuto conto del percorso scolastico quinquennale;
CERTIFICA
che l’alunn … ………………………………………………...………………………………….......,
nat … a ………………………………………………….…………….… il………………..………,
ha frequentato nell’anno scolastico ..…. / …. la classe .… sez. …, con orario settimanale di ….. ore;
ha raggiunto i livelli di competenza di seguito illustrati.
Livello
Indicatori esplicativi
A – Avanzato
L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e
delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.
B – Intermedio L’alunno/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di
saper utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite.
C – Base
D – Iniziale
L’alunno/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità
fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.
L’alunno/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.
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Profilo delle competenze Competenze chiave Discipline coinvolte Livello
1
Ha una padronanza della lingua italiana tale da
consentirgli di comprendere enunciati, di raccontare
le proprie esperienze e di adottare un registro
linguistico appropriato alle diverse situazioni.
Comunicazione nella
madrelingua o lingua di
istruzione.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
…………………………..
2
È in grado di esprimersi a livello elementare in lingua
inglese e di affrontare una comunicazione essenziale
in semplici situazioni di vita quotidiana.
Comunicazione nelle
lingue straniere.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
…………………………..
3
Utilizza le sue conoscenze matematiche e scientifico-
tecnologiche per trovare e giustificare soluzioni a
problemi reali.
Competenza
matematica e
competenze di base in
scienza e tecnologia.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
…………………………..
4
Usa le tecnologie in contesti comunicativi concreti
per ricercare dati e informazioni e per interagire con
soggetti diversi.
Competenze digitali. Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
…………………………..
5
Si orienta nello spazio e nel tempo; osserva, descrive
e attribuisce significato ad ambienti, fatti, fenomeni e
produzioni artistiche.
Imparare ad imparare.
Consapevolezza ed
espressione culturale.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
…………………………...
6
Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di
base ed è in grado di ricercare ed organizzare nuove
informazioni.
Imparare ad imparare. Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
…………………………...
7
Utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere
se stesso e gli altri, per riconoscere le diverse identità,
le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di
dialogo e di rispetto reciproco.
Consapevolezza ed
espressione culturale.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
…………………………...
8
In relazione alle proprie potenzialità e al proprio
talento si esprime negli ambiti motori, artistici e
musicali che gli sono congeniali.
Consapevolezza ed
espressione culturale.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
…………………………...
9
Dimostra originalità e spirito di iniziativa. È in grado
di realizzare semplici progetti.
Spirito di iniziativa e
imprenditorialità.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
…………………………...
10
Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei
propri limiti.
Si impegna per portare a compimento il lavoro
iniziato da solo o insieme ad altri.
Imparare ad imparare.
Competenze sociali e
civiche.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
…………………………...
11
Rispetta le regole condivise, collabora con gli altri
per la costruzione del bene comune.
Si assume le proprie responsabilità, chiede aiuto
quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo
chiede.
Competenze sociali e
civiche.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
…………………………...
12
Ha cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente
come presupposto di un sano e corretto stile di vita.
Competenze sociali e
civiche.
Tutte le discipline, con
particolare riferimento a:
…………………………...
13
L’alunno/a ha inoltre mostrato significative competenze nello svolgimento di attività scolastiche e/o extrascolastiche,
relativamente a:
………………………………………………………………………………………………………………………...
……………………………………………………………………………………………………………………………………..
Data …………………….. Il Dirigente Scolastico
……………………………………………
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Capitolo V – Patto di corresponsabilità
Rapporti scuola-famiglia I genitori che sono i titolari dell’educazione e dell’istruzione dei propri figli, avranno il dovere di condividere con la scuola la responsabilità del compito, di conseguenza dovranno: • conoscere l’offerta formativa della scuola; • esprimere pareri e proposte; • collaborare – nell’interesse dei figli – al conseguimento dei fini della scuola. Nel “Patto educativo di corresponsabilità” è particolarmente evidente l’intreccio fra la qualità della didattica e la qualità delle relazioni umane: nulla è più educativo di un ambiente in cui le relazioni interpersonali sono ricche e attente ad ognuno; è importante il riconoscimento dei reciproci ruoli per un supporto vicendevole nelle comuni finalità.
Patto educativo di corresponsabilità
DOCENTI ALUNNI FAMIGLIE
Rispettano gli alunni e le famiglie nelle loro idee e convinzioni; rispettano tutte le componenti della comunità scolastica; favoriscono l’accettazione dell’altro e la solidarietà.
Hanno il dovere di rispettare il personale scolastico, i compagni, i mezzi e l’ambiente di lavoro.
Hanno il diritto di vedere rispettate le loro convinzioni e scelte di vita, collaborano con la scuola nel rispetto delle persone, delle cose e della professionalità docente.
Creano in classe/sezione un clima sereno basato su fiducia e collaborazione; favoriscono l’ascolto attivo e la comunicazione.
Contribuiscono alla realizzazione di condizioni di lavoro in classe basate sulla reciproca stima, comprensione e fiducia dei bisogni di tutti e di ciascuno.
Collaborano affinché i loro figli si sentano motivati sia nei confronti degli impegni scolastici, sia nei confronti delle persone con le quali operano nella scuola.
Stabiliscono con gli alunni le regole di comportamento a scuola, ne discutono le motivazioni e i contenuti e si rendono garanti che esse siano rispettate da tutti.
Collaborano nella definizione delle regole e si impegnano a rispettarle e a farle rispettare.
Si tengono informate sulle regole stabilite a scuola, discutono con i propri figli, ne fanno percepire il significato e si confrontano con i docenti sui contenuti delle stesse.
Hanno il compito di far acquisire conoscenze e competenze necessarie per la formazione umana e culturale degli alunni, incoraggiando la motivazione, stimolando l’attitudine alla ricerca e favorendo la consapevolezza nelle capacità individuali.
Hanno il compito di impegnarsi ad acquisire conoscenze e competenze ed impegnarsi nelle attività a scuola e a casa.
Hanno il compito di collaborare verificando l’impegno dei propri figli, l’esecuzione delle attività proposte, segnalando eventuali difficoltà emerse.
Illustrano globalmente ai genitori il progetto educativo, la progettazione didattica annuale e la metodologia.
Sono gradualmente resi partecipi del disegno complessivo delle proposte didattiche.
Hanno il compito di verificare l’impegno a casa, di comunicare eventuali problemi o impedimenti che possano occasionalmente ostacolare il ritmo di lavoro dei propri figli, evitando di sostituirsi a loro nella esecuzione del lavoro.
Valutano gli alunni ed esplicitano agli stessi e alle famiglie gli aspetti promozionali e formativi della valutazione.
Eseguono con impegno le verifiche, prendono in considerazione le osservazioni formulate ed informano i genitori.
Prendono visione delle valutazioni espresse, controfirmano quando richiesto e le discutono con il proprio figlio.
Seguono gli alunni nel lavoro, adottando interventi personalizzati e calibrati alle reali esigenze di ciascuno.
Parlano con gli insegnanti di eventuali problemi nello studio o nell’esecuzione delle consegne e mostrano ai genitori gli avvisi degli insegnanti o della direzione.
Seguono i figli controllando l’attività svolta in classe e l’esecuzione delle consegne assegnate a casa. Verificano e controfirmano eventuali comunicazioni degli insegnanti e/o della direzione. Comunicano agli insegnanti eventuali richieste e/o problemi.
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Liberatoria utilizzo fotografie e riprese audiovisive alunni Nel corso della documentazione delle attività svolte all’interno dei progetti programmati nel POF, in particolare in occasione di recite, saggi di fine anno, escursioni, viaggi di istruzione, manifestazioni sportive, giornalini di classe, esposizione di cartelloni ecc., spesso si rende necessario ricorrere all’utilizzo di fotografie, filmati, testi, CD Rom e quant’altro possa contestualizzare e valorizzare il lavoro degli alunni, nonché rappresentare nel tempo un ricordo prezioso. Premettendo che lo scopo è esclusivamente didattico-formativo, in base alla normativa vigente si richiedono le specifiche liberatorie previste dal Dlg 196/2003 che avranno validità per l’intera durata della permanenza di suo figlio/sua figlia all'interno del Circolo.
Ai sensi della L. 107/2015, il presente Piano dell’Offerta Formativa è
stato elaborato dal Collegio dei Docenti in data ……………………………;
stato approvato dal Consiglio d’Istituto con delibera n. ……………………. in data …………………………….;
stato pubblicato sul sito di Istituto.
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Sommario
PRESENTAZIONE ................................................................................................................................... 2 PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA ...................................................................................................... 3 Cosa è IL P.O.F.? ................................................................................................................................... 3 Capitolo I SCUOLA E TERRITORIO ....................................................................................................... 4 La scuola nel territorio di Mesagne ..................................................................................................... 4 Risorse umane ...................................................................................................................................... 4 Orari di funzionamento della Scuola.................................................................................................... 5 RISORSE LOGISTICHE E STRUTTURALI .................................................................................................. 6 SPAZI Scuola dell’Infanzia .................................................................................................................... 6 SPAZI Scuola Primaria .......................................................................................................................... 6 LINEE DI INDIRIZZO E DI SVILUPPO PER L’ATTUAZIONE DELL’OFFERTA FORMATIVA ......................... 8 I nostri laboratori ed attrezzature didattiche .................................................................................... 10 Monte ore disciplinare ....................................................................................................................... 12 Cittadinanza e Costituzione ............................................................................................................... 12 PIANO ANNUALE ATTIVITA’ DOCENTI A.S. 2015 - 2016 ..................................................................... 12 PIANO ANNUALE ATTIVITA’ DOCENTI A.S. 2015 – 2016 (2°quadrimestre) ....................................... 13 Capitolo II SCELTE EDUCATIVE .......................................................................................................... 15 Competenze chiave, europee, di base, di cittadinanza. Che differenza c’é? .................................... 17 Obiettivi di miglioramento ................................................................................................................. 19 Obiettivi di processo .......................................................................................................................... 19 TRAGUARDI FORMATIVI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE TRASVERSALI ............................... 22 Competenze in uscita dalla Scuola dell’Infanzia ................................................................................ 23 Metodologia ....................................................................................................................................... 23 Laboratori ........................................................................................................................................... 24 Organizzazione dei tempi ................................................................................................................... 25 Strutturazione degli spazi .................................................................................................................. 25 La valutazione .................................................................................................................................... 25 Strumenti ........................................................................................................................................... 26 Strumenti utilizzati ............................................................................................................................. 26 La documentazione ............................................................................................................................ 26 Linea formativa del 2° circolo didattico ............................................................................................. 27 Scuola Primaria .................................................................................................................................. 27 Dalle discipline alle competenze chiave ............................................................................................ 28 Riferimenti culturali ........................................................................................................................... 29 L’approccio secondo l’ottica del PDCA .............................................................................................. 29 FINALITÀ E TRAGUARDI FORMATIVI TRASVERSALI ............................................................................ 30 Saperi disciplinari .............................................................................................................................. 33 Scelte metodologiche......................................................................................................................... 33 Offerta formativa per gli alunni diversamente abili .......................................................................... 33 DSA ..................................................................................................................................................... 37 Dislessia e DSA: provvedimenti compensativi e dispensativi ............................................................ 37 Capitolo III - AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA .............................................................. 39
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Approfondimento Curriculare ............................................................................................................ 39 Benessere ed educazione alla salute ................................................................................................. 39 Recupero, potenziamento e supporto alla didattica ......................................................................... 39 Sviluppo capacità espressive .............................................................................................................. 39 Progetti in collaborazione con Enti e/o esperti esterni ..................................................................... 40 Potenziamento ................................................................................................................................... 41 Uscite didattiche, visite guidate, viaggi d’istruzione, scambi culturali .............................................. 42 Uscite didattiche Scuola dell’Infanzia ................................................................................................ 43 Uscite didattiche Scuola Primaria ...................................................................................................... 43 Capitolo IV - VALUTAZIONE E DOCUMENTAZIONE .......................................................................... 44 La valutazione … verso un cambio di paradigma ............................................................................... 44 Linee guida per la valutazione delle competenze .............................................................................. 44 La valutazione del comportamento ................................................................................................... 45 Come si valuta .................................................................................................................................... 45 Cosa si valuta ...................................................................................................................................... 45 Criteri di valutazione del processo formativo nella scuola primaria ................................................. 46 Valutazione alunni diversamente abili ............................................................................................... 46 Apprendimenti ................................................................................................................................... 47 Cosa si verifica e si valuta ................................................................................................................... 47 Intervento educativo .......................................................................................................................... 47 Uno sguardo trifocale: osservare lo sviluppo della competenza ....................................................... 48 Ripensare la valutazione scolastica … riflettendo sulle competenze ................................................ 48 Dieci aspetti essenziali della valutazione formativa .......................................................................... 48 Risultati attesi .................................................................................................................................... 49 La valutazione esterna (prove INVALSI .............................................................................................. 49 L’autovalutazione d’istituto (RAV) ..................................................................................................... 49 Gli strumenti della valutazione .......................................................................................................... 49 Tempi della valutazione ..................................................................................................................... 49 Certificazione delle competenze ........................................................................................................ 50 Livelli generali di competenza in uscita ............................................................................................. 50 Scheda di certificazione delle competenze ........................................................................................ 51 Capitolo V – PATTO DI CORRESPONSABILITA' .................................................................................. 53 Rapporti scuola-famiglia .................................................................................................................... 53 Patto educativo di corresponsabilità ................................................................................................. 53 Liberatoria utilizzo fotografie e riprese audiovisive alunni ............................................................... 54