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IL WEB SEMANTICO
1 La presente Dispensa è tratta e adattata dal lavoro di tesi di
semantiche: prospettive per lo sviluppo di una rete intelligente
Organizzazione e Gestione della Comunicazione Interattiva. L’adattamento è a cura di Mauro Gallinaro,
con la supervisione del Prof. Stefano Epifani.
TECNOLOGIE DELLA COMUNICAZIONE APPLICA
LAUREA SPECIALISTICA IN COMUNICAZIONE D
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DISPENSA N. 5
IL WEB SEMANTICO1
La presente Dispensa è tratta e adattata dal lavoro di tesi di Natalino Fiacco - Applicazioni
semantiche: prospettive per lo sviluppo di una rete intelligente - laureato nel 2009
Organizzazione e Gestione della Comunicazione Interattiva. L’adattamento è a cura di Mauro Gallinaro,
con la supervisione del Prof. Stefano Epifani.
OMUNICAZIONE APPLICATE ALL’IMPRESA
OMUNICAZIONE D’IMPRESA
PROF. STEFANO EPIFANI
1
pplicazioni e tecnologie
009 con la Cattedra di
Organizzazione e Gestione della Comunicazione Interattiva. L’adattamento è a cura di Mauro Gallinaro,
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INTRODUZIONE ................................
1. IL WEB SEMANTICO ................................
1.1. INTRODUZIONE AL WEB S
1.2. L’ARCHITETTURA DEL WEB
1.2.1.URI - Uniform Resource Identifiers
1.2.2. Unicode………………………………………………………………………………………………….
1.2.3.XML, RDF e Ontologie
1.3. I PRINCIPI DEL WEB SEMANTICO
2. I LINGUAGGI DEL WEB SEMANTICO
2.1. IL CONCETTO DI MARKUP
2.2. XML - EXTENSIBLE MARKUP
2.3. RDF E METADATI ................................
2.3.1. I Metadati………………………………………………………………………………………………
2.3.2. RDF - Resource Description Framework
Rappresentazione Grafica di RDF
RDF Schema ................................
2.4. LE ONTOLOGIE ................................
2.4.1. Introduzione…………………………………………………………………………………………..
2.4.2. Caratteristiche delle Ontologie
2.4.3. Ontologie e Web Semantic
2.4.4.I Linguaggi delle Ontologie
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INDICE
................................................................................................................................
................................................................................................
SEMANTICO ................................................................................................
EB SEMANTICO ................................................................
Uniform Resource Identifiers……………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………….
XML, RDF e Ontologie………………………………………………………………………………
EMANTICO ................................................................................................
SEMANTICO ................................................................
ARKUP ................................................................................................
ARKUP LANGUAGE ................................................................
................................................................................................................................
………………………………………………………………………………………………
Resource Description Framework……………………………………………………
Rappresentazione Grafica di RDF................................................................
................................................................................................
................................................................................................................................
…………………………………………………………………………………………..
Caratteristiche delle Ontologie…………………………………………………………………
Ontologie e Web Semantic……………………………………………………………………….
I Linguaggi delle Ontologie………………………………………………………………………
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2
................................. 3
.................................................... 6
.................................... 6
........................................................... 10
……………………………………………………………13
………………………………………………………………………………………………….13
………………………………………………………………………………14
........................................ 17
................................................... 22
.................................................... 22
.......................................................... 23
................................. 29
………………………………………………………………………………………………29
……………………………………………………32
................................................... 34
........................................................... 36
...................................... 37
…………………………………………………………………………………………..37
…………………………………………………………………39
……………………………………………………………………….43
………………………………………………………………………44
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INTRODUZIONE
La maggior parte dei contenuti del Web, attualmente, sono espressamente
rappresentati affinché possano essere
viceversa, per essere elaborati da agenti software. Un browser o un motore di ricerca
sono in grado, secondo ben precise istruzioni, di disporre e visualizzare le informazioni
in una certa maniera, ma non hanno
particolare significato per elaborarle. Ad esempio, q
Google salva le pagine Web, non distingue se la parola
un tipo di caffè, oppure se verdi
a maggior ragione, per i contenuti non testuali come le immagini o gli elementi
multimediali). Un motore di ricerca può tentare di percepire i significati ricavandoli dal
contesto della pagina, utilizzare sinonimi per espandere le ricerche, ma in ultima analisi
il suo archivio è un elenco, certamente molto ben organizzato, di parole chiave. Se invece
fosse in grado di comprendere il significato dei contenuti di una pagina, potrebbe
accettare domande più complesse e fornire un’unica risposta altrettanto complessa e
soprattutto efficace.
Il ”Semantic Web” o ”Web Semantico” nasce proprio in questo contesto e permette
di introdurre una struttura semantica nei contenuti del Web. Non separato dal Web
”tradizionale”, ma introducendo il significato dei dati, ne è un’estensione che aggiunge
una nuova funzionalità alle macchine, che diventano in grado di comprendere ed
elaborare i dati, che fino ad ora semplicemente visualizzavano. Quindi, se fino ad oggi
Web è stato un supporto per la trasmissione di documenti tra le persone, in questo
modo diventa una fonte di dati e informazioni che possono essere elaborate
automaticamente.
Aggiungere la semantica ai contenuti del Web richiede la creazione di
tecnologie in grado di estrarre significati da informazioni. In particolare, per lo sviluppo
di un Web in versione semantica si configura come necessario lo sviluppo di u
linguaggio che permetta di esprimere dati e regole per i ragionamenti: tale ling
dovrebbe consentire che le regole proprie di un sistema di rappresentazione della
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La maggior parte dei contenuti del Web, attualmente, sono espressamente
rappresentati affinché possano essere letti da utenti umani e non sono progettati,
viceversa, per essere elaborati da agenti software. Un browser o un motore di ricerca
sono in grado, secondo ben precise istruzioni, di disporre e visualizzare le informazioni
in una certa maniera, ma non hanno capacità di riconoscerle o attribuire loro un
particolare significato per elaborarle. Ad esempio, quando un motore di ricerca come
Google salva le pagine Web, non distingue se la parola espresso si riferisca a un treno o a
verdi sia un colore o il nome di un compositore (lo stesso vale,
a maggior ragione, per i contenuti non testuali come le immagini o gli elementi
multimediali). Un motore di ricerca può tentare di percepire i significati ricavandoli dal
ilizzare sinonimi per espandere le ricerche, ma in ultima analisi
il suo archivio è un elenco, certamente molto ben organizzato, di parole chiave. Se invece
fosse in grado di comprendere il significato dei contenuti di una pagina, potrebbe
e più complesse e fornire un’unica risposta altrettanto complessa e
o ”Web Semantico” nasce proprio in questo contesto e permette
di introdurre una struttura semantica nei contenuti del Web. Non separato dal Web
”tradizionale”, ma introducendo il significato dei dati, ne è un’estensione che aggiunge
una nuova funzionalità alle macchine, che diventano in grado di comprendere ed
elaborare i dati, che fino ad ora semplicemente visualizzavano. Quindi, se fino ad oggi
Web è stato un supporto per la trasmissione di documenti tra le persone, in questo
modo diventa una fonte di dati e informazioni che possono essere elaborate
Aggiungere la semantica ai contenuti del Web richiede la creazione di
tecnologie in grado di estrarre significati da informazioni. In particolare, per lo sviluppo
di un Web in versione semantica si configura come necessario lo sviluppo di u
linguaggio che permetta di esprimere dati e regole per i ragionamenti: tale ling
dovrebbe consentire che le regole proprie di un sistema di rappresentazione della
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La maggior parte dei contenuti del Web, attualmente, sono espressamente
letti da utenti umani e non sono progettati,
viceversa, per essere elaborati da agenti software. Un browser o un motore di ricerca
sono in grado, secondo ben precise istruzioni, di disporre e visualizzare le informazioni
capacità di riconoscerle o attribuire loro un
uando un motore di ricerca come
si riferisca a un treno o a
sia un colore o il nome di un compositore (lo stesso vale,
a maggior ragione, per i contenuti non testuali come le immagini o gli elementi
multimediali). Un motore di ricerca può tentare di percepire i significati ricavandoli dal
ilizzare sinonimi per espandere le ricerche, ma in ultima analisi
il suo archivio è un elenco, certamente molto ben organizzato, di parole chiave. Se invece
fosse in grado di comprendere il significato dei contenuti di una pagina, potrebbe
e più complesse e fornire un’unica risposta altrettanto complessa e
o ”Web Semantico” nasce proprio in questo contesto e permette
di introdurre una struttura semantica nei contenuti del Web. Non separato dal Web
”tradizionale”, ma introducendo il significato dei dati, ne è un’estensione che aggiunge
una nuova funzionalità alle macchine, che diventano in grado di comprendere ed
elaborare i dati, che fino ad ora semplicemente visualizzavano. Quindi, se fino ad oggi il
Web è stato un supporto per la trasmissione di documenti tra le persone, in questo
modo diventa una fonte di dati e informazioni che possono essere elaborate
Aggiungere la semantica ai contenuti del Web richiede la creazione di linguaggi e
tecnologie in grado di estrarre significati da informazioni. In particolare, per lo sviluppo
di un Web in versione semantica si configura come necessario lo sviluppo di un
linguaggio che permetta di esprimere dati e regole per i ragionamenti: tale linguaggio
dovrebbe consentire che le regole proprie di un sistema di rappresentazione della
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conoscenza possano essere utilizzate sul Web. Naturalmente, per la natura stessa del
Web, è possibile che dati concettualmente diversi siano rappresentati con lo stess
nome: un programma dovrebbe essere in grado di risolvere tali ambiguità e quindi
elaborare le informazioni in maniera appropriata. Perché questo possa avvenire, si
devono creare delle “ontologie”.
filosofico, indica un documento condiviso, che contiene la descrizione formale dei
concetti di un dato dominio; identifica le classi più importanti, le organizza in una
gerarchia, specifica le loro proprietà (che caratterizzano anche gli oggetti appartenenti
alla classe) e descrive anche le relazioni più significative, che legano queste classi.
La struttura dei dati e la semantica introdotta dalle ontologie sono in grado di
migliorare le potenzialità del Web: i programmi di ricerca, basandosi su un preciso
concetto, cercano e trovano le pagine che effettivamente si riferiscono a
anziché quelle che contengono parola
ricerca è più accurata: i programmi di ricerca, che nel Web tradizionale riportano una
serie di pagine tra le quali l’utente deve ulteriormente cercare quelle d’interesse, con
queste nuove funzionalità danno le pagine che si riferiscono a un preciso concetto;
inoltre le interrogazioni possono riguardare informazioni che non risiedono sulla
pagina Web: il programma di ricerca, inferendo sulle regole specificate, può individuare
il dato richiesto e rispondere all’interrogazione.
È chiaro che HTML, il linguaggio standard per la creazione di pagine Web, non ha le
caratteristiche per strutturare i dati in base alla loro semantica, poiché specifica come
devono apparire le informazioni, e pertanto deve essere affiancato da un altro linguaggio
per la strutturazione semantica: tutto questo comporta la separazione tra il contenuto e
il layout delle pagine e permette l’indipendenza tra i due.
In linea generale, applicazioni e prospettive del Web Semantico non rappresentano
possibilità soltanto teoriche: nell’ultimo anno sono cominciate a comparire applicazioni
Web intelligenti in grado di comprend
gestire le informazioni sta provocando una trasformazione del Web, facendolo evolvere,
a vent’anni dalla sua nascita, in qualcosa di molto più avanzato rispetto a quello che
siamo abituati a navigare ogni
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conoscenza possano essere utilizzate sul Web. Naturalmente, per la natura stessa del
Web, è possibile che dati concettualmente diversi siano rappresentati con lo stess
nome: un programma dovrebbe essere in grado di risolvere tali ambiguità e quindi
elaborare le informazioni in maniera appropriata. Perché questo possa avvenire, si
devono creare delle “ontologie”. Il termine ontologia, preso in prestito dal linguaggio
documento condiviso, che contiene la descrizione formale dei
concetti di un dato dominio; identifica le classi più importanti, le organizza in una
gerarchia, specifica le loro proprietà (che caratterizzano anche gli oggetti appartenenti
alla classe) e descrive anche le relazioni più significative, che legano queste classi.
La struttura dei dati e la semantica introdotta dalle ontologie sono in grado di
migliorare le potenzialità del Web: i programmi di ricerca, basandosi su un preciso
ncetto, cercano e trovano le pagine che effettivamente si riferiscono a
anziché quelle che contengono parola-chiave ambigue o generiche; in questo modo la
ricerca è più accurata: i programmi di ricerca, che nel Web tradizionale riportano una
serie di pagine tra le quali l’utente deve ulteriormente cercare quelle d’interesse, con
queste nuove funzionalità danno le pagine che si riferiscono a un preciso concetto;
inoltre le interrogazioni possono riguardare informazioni che non risiedono sulla
pagina Web: il programma di ricerca, inferendo sulle regole specificate, può individuare
il dato richiesto e rispondere all’interrogazione.
È chiaro che HTML, il linguaggio standard per la creazione di pagine Web, non ha le
turare i dati in base alla loro semantica, poiché specifica come
devono apparire le informazioni, e pertanto deve essere affiancato da un altro linguaggio
per la strutturazione semantica: tutto questo comporta la separazione tra il contenuto e
lle pagine e permette l’indipendenza tra i due.
In linea generale, applicazioni e prospettive del Web Semantico non rappresentano
possibilità soltanto teoriche: nell’ultimo anno sono cominciate a comparire applicazioni
Web intelligenti in grado di comprendere i dati pubblicati on-line. Questo nuovo modo di
gestire le informazioni sta provocando una trasformazione del Web, facendolo evolvere,
a vent’anni dalla sua nascita, in qualcosa di molto più avanzato rispetto a quello che
siamo abituati a navigare ogni giorno. Nella prima decade della sua vita il Web è stato un
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4
conoscenza possano essere utilizzate sul Web. Naturalmente, per la natura stessa del
Web, è possibile che dati concettualmente diversi siano rappresentati con lo stesso
nome: un programma dovrebbe essere in grado di risolvere tali ambiguità e quindi
elaborare le informazioni in maniera appropriata. Perché questo possa avvenire, si
Il termine ontologia, preso in prestito dal linguaggio
documento condiviso, che contiene la descrizione formale dei
concetti di un dato dominio; identifica le classi più importanti, le organizza in una
gerarchia, specifica le loro proprietà (che caratterizzano anche gli oggetti appartenenti
alla classe) e descrive anche le relazioni più significative, che legano queste classi.
La struttura dei dati e la semantica introdotta dalle ontologie sono in grado di
migliorare le potenzialità del Web: i programmi di ricerca, basandosi su un preciso
ncetto, cercano e trovano le pagine che effettivamente si riferiscono a quel concetto,
chiave ambigue o generiche; in questo modo la
ricerca è più accurata: i programmi di ricerca, che nel Web tradizionale riportano una
serie di pagine tra le quali l’utente deve ulteriormente cercare quelle d’interesse, con
queste nuove funzionalità danno le pagine che si riferiscono a un preciso concetto;
inoltre le interrogazioni possono riguardare informazioni che non risiedono sulla stessa
pagina Web: il programma di ricerca, inferendo sulle regole specificate, può individuare
È chiaro che HTML, il linguaggio standard per la creazione di pagine Web, non ha le
turare i dati in base alla loro semantica, poiché specifica come
devono apparire le informazioni, e pertanto deve essere affiancato da un altro linguaggio
per la strutturazione semantica: tutto questo comporta la separazione tra il contenuto e
In linea generale, applicazioni e prospettive del Web Semantico non rappresentano
possibilità soltanto teoriche: nell’ultimo anno sono cominciate a comparire applicazioni
line. Questo nuovo modo di
gestire le informazioni sta provocando una trasformazione del Web, facendolo evolvere,
a vent’anni dalla sua nascita, in qualcosa di molto più avanzato rispetto a quello che
giorno. Nella prima decade della sua vita il Web è stato un
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medium di sola lettura: una grande libreria dalla quale ricevere informazioni. La
seconda decade ha visto invece la diffusione di servizi che lo hanno trasformato in un
medium di scrittura. Attraverso Blog e Social Network i navigatori si sono convertiti da
spettatori in attori, iniziando a pubblicare informazioni e opinioni: è il cosiddetto Web
2.0, il Web della partecipazione. Nella terza decade, iniziata da poco, le informazioni
disponibili on line stanno diventando comprensibili anche ai calcolatori, in modo da
poter essere collegate tra loro e riutilizzate sotto altre forme (e dando vita a nuove
informazioni) tramite strumenti automatici. Si tratta di prospettive che stanno
coinvolgendo già da qualche anno non soltanto il Web: applicazioni e strumenti definibili
come “semantici” sono infatti già utilizzati in infrastrutture aziendali, istituzioni e altre
realtà che hanno bisogno di catalogare e gestire grandi quantità di informazioni.
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medium di sola lettura: una grande libreria dalla quale ricevere informazioni. La
seconda decade ha visto invece la diffusione di servizi che lo hanno trasformato in un
verso Blog e Social Network i navigatori si sono convertiti da
spettatori in attori, iniziando a pubblicare informazioni e opinioni: è il cosiddetto Web
2.0, il Web della partecipazione. Nella terza decade, iniziata da poco, le informazioni
line stanno diventando comprensibili anche ai calcolatori, in modo da
poter essere collegate tra loro e riutilizzate sotto altre forme (e dando vita a nuove
informazioni) tramite strumenti automatici. Si tratta di prospettive che stanno
qualche anno non soltanto il Web: applicazioni e strumenti definibili
come “semantici” sono infatti già utilizzati in infrastrutture aziendali, istituzioni e altre
realtà che hanno bisogno di catalogare e gestire grandi quantità di informazioni.
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medium di sola lettura: una grande libreria dalla quale ricevere informazioni. La
seconda decade ha visto invece la diffusione di servizi che lo hanno trasformato in un
verso Blog e Social Network i navigatori si sono convertiti da
spettatori in attori, iniziando a pubblicare informazioni e opinioni: è il cosiddetto Web
2.0, il Web della partecipazione. Nella terza decade, iniziata da poco, le informazioni
line stanno diventando comprensibili anche ai calcolatori, in modo da
poter essere collegate tra loro e riutilizzate sotto altre forme (e dando vita a nuove
informazioni) tramite strumenti automatici. Si tratta di prospettive che stanno
qualche anno non soltanto il Web: applicazioni e strumenti definibili
come “semantici” sono infatti già utilizzati in infrastrutture aziendali, istituzioni e altre
realtà che hanno bisogno di catalogare e gestire grandi quantità di informazioni.
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1. IL WEB SEMANTICO
1.1. INTRODUZIONE AL
Il termine Web Semantico è stato proposto da Tim Berners Lee nel 2001, nell’ambito
di un articolo pubblicato dalla rivista
avanzava l’ambizione di creare una sorta di Internet “pensante”, la più avanzata ipotesi
di intelligenza collettiva. L’idea di fondo di Tim Berners Lee e del W3C (World Wide Web
Consortium) è quella di evolvere il Web attuale, n
di Web dal “machine readable” al “machine understandable”
informazioni processabili e comprensibili direttamente alle macchine.
una Rete Semantica, così come immaginata da Lee, è f
diventino in grado di gestire automaticamente le informazioni e che “imparino” a
realizzare una serie di processi in modo preciso, continuo e ripetuto. L’obiettivo è quello
di creare un ambiente in cui l’informazione sia
cooperazione efficace tra computer e persone
Nella concezione di Tim Berners Lee, il termine Web Semantico è associato all’idea
di un Web nel quale agiscano agenti intelligenti, ovvero applicazioni in grado di
comprendere il significato dei contenuti presenti on line
l’utente direttamente verso l’informazione ricercata, così come di sostituirsi all’utente
stesso nello svolgimento di alcune operazioni. Un agente intelligente dovrebbe esser
grado di:
- comprendere il significato di documenti e risorse informative presenti sulla rete;
- creare percorsi in base alle informazioni richieste dall’utente, guidandolo poi
verso di esse (in alcuni casi si può anche sostituire all’utente);
- spostarsi di sito in sito collegando elementi diversi dell’informazione richiesta in
base a relazioni logiche e semantiche.
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IL WEB SEMANTICO
NTRODUZIONE AL WEB SEMANTICO
Il termine Web Semantico è stato proposto da Tim Berners Lee nel 2001, nell’ambito
di un articolo pubblicato dalla rivista Scientific American, in cui l’ideatore del Www
avanzava l’ambizione di creare una sorta di Internet “pensante”, la più avanzata ipotesi
di intelligenza collettiva. L’idea di fondo di Tim Berners Lee e del W3C (World Wide Web
Consortium) è quella di evolvere il Web attuale, non di sostituirlo, traslando il concetto
dal “machine readable” al “machine understandable”, ovvero rendere le
informazioni processabili e comprensibili direttamente alle macchine.
una Rete Semantica, così come immaginata da Lee, è finalizzata a far sì che i computer
diventino in grado di gestire automaticamente le informazioni e che “imparino” a
realizzare una serie di processi in modo preciso, continuo e ripetuto. L’obiettivo è quello
di creare un ambiente in cui l’informazione sia creata in modo tale da «
cooperazione efficace tra computer e persone».
Nella concezione di Tim Berners Lee, il termine Web Semantico è associato all’idea
di un Web nel quale agiscano agenti intelligenti, ovvero applicazioni in grado di
endere il significato dei contenuti presenti on line e dunque in grado di guidare
l’utente direttamente verso l’informazione ricercata, così come di sostituirsi all’utente
stesso nello svolgimento di alcune operazioni. Un agente intelligente dovrebbe esser
comprendere il significato di documenti e risorse informative presenti sulla rete;
creare percorsi in base alle informazioni richieste dall’utente, guidandolo poi
verso di esse (in alcuni casi si può anche sostituire all’utente);
i sito in sito collegando elementi diversi dell’informazione richiesta in
base a relazioni logiche e semantiche.
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6
Il termine Web Semantico è stato proposto da Tim Berners Lee nel 2001, nell’ambito
, in cui l’ideatore del Www
avanzava l’ambizione di creare una sorta di Internet “pensante”, la più avanzata ipotesi
di intelligenza collettiva. L’idea di fondo di Tim Berners Lee e del W3C (World Wide Web
on di sostituirlo, traslando il concetto
, ovvero rendere le
informazioni processabili e comprensibili direttamente alle macchine. La creazione di
inalizzata a far sì che i computer
diventino in grado di gestire automaticamente le informazioni e che “imparino” a
realizzare una serie di processi in modo preciso, continuo e ripetuto. L’obiettivo è quello
creata in modo tale da «sviluppare una
Nella concezione di Tim Berners Lee, il termine Web Semantico è associato all’idea
di un Web nel quale agiscano agenti intelligenti, ovvero applicazioni in grado di
e dunque in grado di guidare
l’utente direttamente verso l’informazione ricercata, così come di sostituirsi all’utente
stesso nello svolgimento di alcune operazioni. Un agente intelligente dovrebbe essere in
comprendere il significato di documenti e risorse informative presenti sulla rete;
creare percorsi in base alle informazioni richieste dall’utente, guidandolo poi
i sito in sito collegando elementi diversi dell’informazione richiesta in
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Nella definizione di Berners Lee,
rilevanza centrale, dal momento che consente di comprendere i
contenuti presenti sulla rete e considera il contesto in cui sono inseriti. L’espressione
informazione semantica, infatti, indica quell’ informazione che ha un significato, ovvero
che è inserita e che si riferita ad un contesto ben
informazione semantica on line, dunque, si configura come un passo fondamentale nella
direzione del Web Semantico, affinché
comprendersi e interpretarsi. Il significato che le macchine s
processare è ovviamente qualcosa di diverso da quello che viene messo in gioco nella
comunicazione fra esseri umani; le macchine non sono certo capaci di comprendere
realmente quello che sarà chiesto loro, ma dovranno essere capaci di ri
informazioni che sono importanti per gli utenti, grazie ai software di cui dovrebbero
essere dotate a questo scopo. A riguardo, sarà centrale che l’informazione venga
strutturata secondo degli standard che consentano al computer di sapere
informazione rappresentano il significato di un documento on line.
Aggiungere il significato al Web non significherà rimpiazzare il vecchio Web con
qualcosa di nuovo, ma creare una infrastruttura che si situi in cima al Web come una
struttura descrittiva dell’informazione, un ambiente che sia una piattaforma per i motori
di ricerca, per i mediatori di informazione e, infine, per gli
In linea generale, il Web si configura come ambiente per l’interscambio di
informazioni destinate ad essere utilizzate da esseri umani; tutti i documenti pubblicati
in rete sono progettati per avere come utente finale l’essere umano.
pensa a come sono scritti i documenti pubblicati on line, è possibile rilevare che le
informazioni disponibili, che siano testi o immagini, assumono un valore semantico nel
momento in cui vengono interpretate dagli utenti. Le attività di selezione,
decontestualizzazione e interpretazione di contenuti non strutturati non possono essere
realizzate dai computer. In altri termini le informazioni sono
machine-understandable.
Affinché il “significato” dei dati veicolati sul Web sia
necessario che ad essi siano associate
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Nella definizione di Berners Lee, il concetto di tecnologia semantica assume una
rilevanza centrale, dal momento che consente di comprendere il significato reale dei
contenuti presenti sulla rete e considera il contesto in cui sono inseriti. L’espressione
informazione semantica, infatti, indica quell’ informazione che ha un significato, ovvero
che è inserita e che si riferita ad un contesto ben determinato. Lo sviluppo di
informazione semantica on line, dunque, si configura come un passo fondamentale nella
direzione del Web Semantico, affinché le macchine siano in grado di interagire,
comprendersi e interpretarsi. Il significato che le macchine saranno in grado di
processare è ovviamente qualcosa di diverso da quello che viene messo in gioco nella
comunicazione fra esseri umani; le macchine non sono certo capaci di comprendere
realmente quello che sarà chiesto loro, ma dovranno essere capaci di ri
informazioni che sono importanti per gli utenti, grazie ai software di cui dovrebbero
essere dotate a questo scopo. A riguardo, sarà centrale che l’informazione venga
strutturata secondo degli standard che consentano al computer di sapere
informazione rappresentano il significato di un documento on line.
Aggiungere il significato al Web non significherà rimpiazzare il vecchio Web con
qualcosa di nuovo, ma creare una infrastruttura che si situi in cima al Web come una
struttura descrittiva dell’informazione, un ambiente che sia una piattaforma per i motori
di ricerca, per i mediatori di informazione e, infine, per gli agenti intelligenti.
In linea generale, il Web si configura come ambiente per l’interscambio di
informazioni destinate ad essere utilizzate da esseri umani; tutti i documenti pubblicati
sono progettati per avere come utente finale l’essere umano.
pensa a come sono scritti i documenti pubblicati on line, è possibile rilevare che le
informazioni disponibili, che siano testi o immagini, assumono un valore semantico nel
momento in cui vengono interpretate dagli utenti. Le attività di selezione,
econtestualizzazione e interpretazione di contenuti non strutturati non possono essere
realizzate dai computer. In altri termini le informazioni sono machine
Affinché il “significato” dei dati veicolati sul Web sia “compreso” dai computer, è
necessario che ad essi siano associate meta-informazioni che ne descrivano il contenuto
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il concetto di tecnologia semantica assume una
l significato reale dei
contenuti presenti sulla rete e considera il contesto in cui sono inseriti. L’espressione
informazione semantica, infatti, indica quell’ informazione che ha un significato, ovvero
determinato. Lo sviluppo di
informazione semantica on line, dunque, si configura come un passo fondamentale nella
le macchine siano in grado di interagire,
aranno in grado di
processare è ovviamente qualcosa di diverso da quello che viene messo in gioco nella
comunicazione fra esseri umani; le macchine non sono certo capaci di comprendere
realmente quello che sarà chiesto loro, ma dovranno essere capaci di riconoscere quelle
informazioni che sono importanti per gli utenti, grazie ai software di cui dovrebbero
essere dotate a questo scopo. A riguardo, sarà centrale che l’informazione venga
strutturata secondo degli standard che consentano al computer di sapere quali bit di
Aggiungere il significato al Web non significherà rimpiazzare il vecchio Web con
qualcosa di nuovo, ma creare una infrastruttura che si situi in cima al Web come una
struttura descrittiva dell’informazione, un ambiente che sia una piattaforma per i motori
agenti intelligenti.
In linea generale, il Web si configura come ambiente per l’interscambio di
informazioni destinate ad essere utilizzate da esseri umani; tutti i documenti pubblicati
sono progettati per avere come utente finale l’essere umano. Non a caso, se si
pensa a come sono scritti i documenti pubblicati on line, è possibile rilevare che le
informazioni disponibili, che siano testi o immagini, assumono un valore semantico nel
momento in cui vengono interpretate dagli utenti. Le attività di selezione,
econtestualizzazione e interpretazione di contenuti non strutturati non possono essere
machine-readable, ma non
“compreso” dai computer, è
che ne descrivano il contenuto
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“semantico” in una forma comprensibile ai computer. In questo senso i
informazioni, strutturate per essere elaborate da una mac
risorsa Web. In particolare, i metadati sono scritti con una sintassi che li rende
comprensibili alla macchina. In questo contesto, dunque, per contenuto semantico si
intende quel contenuto elaborabile dal computer, “
definizione non fa riferimento alla semantica del linguaggio naturale o alle tecniche di
intelligenza artificiale, ma alla semantica dei dati, che consiste nelle informazioni utili
affinché la macchina, ricevendo dei dati, li utilizzi nell
Nel famoso articolo apparso nel 2001 sulla rivista Scientific American, in cui lo
stesso Lee, insieme a James Handler e Ora Lassila,
«The Semantic Web is not a separate web but an extension of the current one, in which
information is given well-defined meaning, better enabling computers and people to work in
cooperation»2
La definizione di Berners Lee esemplifica l’idea sot
evidenziandone tre elementi chiave. Innanzitutto,
nuovo tipo di Www, ma si configura come un’estensione del Web corrente e delle sue
potenzialità. Alla struttura del Web tradizionalmente inteso, du
dei contenuti “semantici” in grado potenzialmente di consentire la creazione di
significati condivisi, utilizzabili da agenti software per attivare operazioni automatiche, a
partire da semplici istruzioni dell’utente.
In secondo luogo, obiettivo centrale dello sviluppo del
cooperazione tra computer e persone, nel senso che le macchine possano essere di
supporto concreto agli esseri umani nell’esecuzione e nell’automazione di operazioni, a
partire dalla comprensione semantica delle informazioni e dei contenuti on line.
di Tim Berners Lee è quella di consentire ai computer, attraverso l’utilizzo di metadati,
di operare in maniera automatica, a partire dai dati presenti sul Web e dalla loro
2 T. Berners-Lee, J. Hendler, O. Lassila,
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“semantico” in una forma comprensibile ai computer. In questo senso i
informazioni, strutturate per essere elaborate da una macchina, che descrivono una
risorsa Web. In particolare, i metadati sono scritti con una sintassi che li rende
comprensibili alla macchina. In questo contesto, dunque, per contenuto semantico si
intende quel contenuto elaborabile dal computer, “machine-under
definizione non fa riferimento alla semantica del linguaggio naturale o alle tecniche di
intelligenza artificiale, ma alla semantica dei dati, che consiste nelle informazioni utili
affinché la macchina, ricevendo dei dati, li utilizzi nella maniera corretta.
famoso articolo apparso nel 2001 sulla rivista Scientific American, in cui lo
stesso Lee, insieme a James Handler e Ora Lassila, dava questa definizione:
The Semantic Web is not a separate web but an extension of the current one, in which
defined meaning, better enabling computers and people to work in
La definizione di Berners Lee esemplifica l’idea sottesa al Web Semantico,
evidenziandone tre elementi chiave. Innanzitutto, il Web Semantico non rappresenta un
nuovo tipo di Www, ma si configura come un’estensione del Web corrente e delle sue
Alla struttura del Web tradizionalmente inteso, dunque, si affianca una rete
dei contenuti “semantici” in grado potenzialmente di consentire la creazione di
significati condivisi, utilizzabili da agenti software per attivare operazioni automatiche, a
partire da semplici istruzioni dell’utente.
luogo, obiettivo centrale dello sviluppo del Web Semantico è la
cooperazione tra computer e persone, nel senso che le macchine possano essere di
supporto concreto agli esseri umani nell’esecuzione e nell’automazione di operazioni, a
one semantica delle informazioni e dei contenuti on line.
di Tim Berners Lee è quella di consentire ai computer, attraverso l’utilizzo di metadati,
di operare in maniera automatica, a partire dai dati presenti sul Web e dalla loro
, J. Hendler, O. Lassila, The Semantic Web, 2001, http://www.scientific
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“semantico” in una forma comprensibile ai computer. In questo senso i metadati sono
china, che descrivono una
risorsa Web. In particolare, i metadati sono scritti con una sintassi che li rende
comprensibili alla macchina. In questo contesto, dunque, per contenuto semantico si
understandable”: tale
definizione non fa riferimento alla semantica del linguaggio naturale o alle tecniche di
intelligenza artificiale, ma alla semantica dei dati, che consiste nelle informazioni utili
a maniera corretta.
famoso articolo apparso nel 2001 sulla rivista Scientific American, in cui lo
finizione:
The Semantic Web is not a separate web but an extension of the current one, in which
defined meaning, better enabling computers and people to work in
tesa al Web Semantico,
il Web Semantico non rappresenta un
nuovo tipo di Www, ma si configura come un’estensione del Web corrente e delle sue
nque, si affianca una rete
dei contenuti “semantici” in grado potenzialmente di consentire la creazione di
significati condivisi, utilizzabili da agenti software per attivare operazioni automatiche, a
Web Semantico è la
cooperazione tra computer e persone, nel senso che le macchine possano essere di
supporto concreto agli esseri umani nell’esecuzione e nell’automazione di operazioni, a
one semantica delle informazioni e dei contenuti on line. L’idea
di Tim Berners Lee è quella di consentire ai computer, attraverso l’utilizzo di metadati,
di operare in maniera automatica, a partire dai dati presenti sul Web e dalla loro
http://www.scientificamerican.com.
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comprensione e interpretazione. In questo modo agenti software potrebbero essere in
grado di eseguire molte delle operazioni di ricerca e selezione delle informazioni
solitamente realizzate dagli utenti in una versione del Web ancora di tipo
readable.
Infine, con la sua definizione Berners Lee sottolinea come il potenziamento effettivo
del Www nella direzione del Web Semantico sia possibile soltanto attraverso
l’attribuzione di un significato ben definito all’informazione, in modo tale che le
macchine possano raggiungere quel livello di comprensione dei contenuti
che attiva funzionalità avanzate di ragionamento, capacità di risposta a domande
complesse e funzioni di ricerca di tipo semantico.
Con riferimento a tali principi, nell’articolo che definisce il W
propongono un esempio emblematico che mette in evidenza peculiarità e caratteristiche
della nuova visione del Web: lo scenario di partenza è quello di due ragazzi che si
affidano ad agenti software per la ricerca on line di un bravo
dei due giovani però sono complesse: il terapista deve essere conosciuto per la sua
professionalità e affidabilità, il suo ambulatorio deve trovarsi nei pressi della loro
abitazione, le sue prestazioni devono rientrare tra que
medica.
Gli agenti software che utilizzano le tecnologie del Web Semantico sono in grado
non solo di portare a termine l’operazione di ricerca di un fisioterapista in base ai criteri
indicati, ma sono capaci anche di raffinar
dei due utenti differenti alternative, come ad esempio di confrontare la disponibilità ad
un appuntamento dello specialista con la propria agenda personale o di motivare la
selezione dei risultati prodotti dal
Attraverso l’attuale versione del Web, ovvero
stessa efficienza i due utenti dell’esempio di Berners Lee dovrebbero attivare
manualmente numerose operazioni di ricerca, con il rischio di non riuscire a trovare
tutte le possibili alternative. Il Web attuale, infatti, è uno straordinar
informazioni, la cui selezione, manuale o supportata dai motori di ricerca, implica un
notevole sforzo da parte dell’utente. Come evidenziato dall’esempio, dunque, il Web
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erpretazione. In questo modo agenti software potrebbero essere in
grado di eseguire molte delle operazioni di ricerca e selezione delle informazioni
solitamente realizzate dagli utenti in una versione del Web ancora di tipo
sua definizione Berners Lee sottolinea come il potenziamento effettivo
del Www nella direzione del Web Semantico sia possibile soltanto attraverso
l’attribuzione di un significato ben definito all’informazione, in modo tale che le
gere quel livello di comprensione dei contenuti
che attiva funzionalità avanzate di ragionamento, capacità di risposta a domande
complesse e funzioni di ricerca di tipo semantico.
Con riferimento a tali principi, nell’articolo che definisce il Web Semantico gli autori
propongono un esempio emblematico che mette in evidenza peculiarità e caratteristiche
della nuova visione del Web: lo scenario di partenza è quello di due ragazzi che si
affidano ad agenti software per la ricerca on line di un bravo fisioterapista. Le richieste
dei due giovani però sono complesse: il terapista deve essere conosciuto per la sua
professionalità e affidabilità, il suo ambulatorio deve trovarsi nei pressi della loro
abitazione, le sue prestazioni devono rientrare tra quelle coperte dall’assicurazione
Gli agenti software che utilizzano le tecnologie del Web Semantico sono in grado
non solo di portare a termine l’operazione di ricerca di un fisioterapista in base ai criteri
indicati, ma sono capaci anche di raffinare la ricerca stessa per mettere a disposizione
dei due utenti differenti alternative, come ad esempio di confrontare la disponibilità ad
un appuntamento dello specialista con la propria agenda personale o di motivare la
selezione dei risultati prodotti dall’operazione di ricerca.
Attraverso l’attuale versione del Web, ovvero machine readable
stessa efficienza i due utenti dell’esempio di Berners Lee dovrebbero attivare
manualmente numerose operazioni di ricerca, con il rischio di non riuscire a trovare
tutte le possibili alternative. Il Web attuale, infatti, è uno straordinar
informazioni, la cui selezione, manuale o supportata dai motori di ricerca, implica un
notevole sforzo da parte dell’utente. Come evidenziato dall’esempio, dunque, il Web
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erpretazione. In questo modo agenti software potrebbero essere in
grado di eseguire molte delle operazioni di ricerca e selezione delle informazioni
solitamente realizzate dagli utenti in una versione del Web ancora di tipo machine
sua definizione Berners Lee sottolinea come il potenziamento effettivo
del Www nella direzione del Web Semantico sia possibile soltanto attraverso
l’attribuzione di un significato ben definito all’informazione, in modo tale che le
gere quel livello di comprensione dei contenuti on the Web
che attiva funzionalità avanzate di ragionamento, capacità di risposta a domande
eb Semantico gli autori
propongono un esempio emblematico che mette in evidenza peculiarità e caratteristiche
della nuova visione del Web: lo scenario di partenza è quello di due ragazzi che si
fisioterapista. Le richieste
dei due giovani però sono complesse: il terapista deve essere conosciuto per la sua
professionalità e affidabilità, il suo ambulatorio deve trovarsi nei pressi della loro
lle coperte dall’assicurazione
Gli agenti software che utilizzano le tecnologie del Web Semantico sono in grado
non solo di portare a termine l’operazione di ricerca di un fisioterapista in base ai criteri
e la ricerca stessa per mettere a disposizione
dei due utenti differenti alternative, come ad esempio di confrontare la disponibilità ad
un appuntamento dello specialista con la propria agenda personale o di motivare la
machine readable, per ottenere la
stessa efficienza i due utenti dell’esempio di Berners Lee dovrebbero attivare
manualmente numerose operazioni di ricerca, con il rischio di non riuscire a trovare
tutte le possibili alternative. Il Web attuale, infatti, è uno straordinario universo di
informazioni, la cui selezione, manuale o supportata dai motori di ricerca, implica un
notevole sforzo da parte dell’utente. Come evidenziato dall’esempio, dunque, il Web
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Semantico ha l’obiettivo di consentire alle macchine l’elaborazione de
attraverso l’impiego della logica e della semantica. Obiettivo raggiungibile soltanto se i
computer, ovvero le macchine, sono potenzialmente in grado di accedere a collezioni
strutturate di informazioni e di portare a termine operazioni di
“comprensione” automatici attraverso l’utilizzo di regole di inferenza logica e semantica.
La sfida del Web Semantico, in definitiva, è quella di trovare un linguaggio logico
adatto ad esprimere sia i dati che le regole per il ragionamento
Questo linguaggio deve ovviamente poter coesistere con i diversi sistemi di
rappresentazione della conoscenza esistenti e deve essere sufficientemente espressivo
da abilitare il ragionamento su scala Web.
1.2. L’ARCHITETTURA DEL
Il Web Semantico è caratterizzato da un'architettura a livelli
questi layer o livelli, individuati da Berners
- alla base dell’architettura del Web Semantico c'è lo
Resource Identifiers
on line, come documenti, file e indirizzi Internet
Unicode, un sistema di
combinazione di bit) a ciascun simbolo, segno o carattere in maniera
indipendente dal programma, dalla piattaforma e dalla lingua utilizzata;
- al livello superiore, si trova il metalinguaggio
Language), che riveste un ruolo di primo piano nell'architettura, unitamente ai
NS (namespaces) e
alcune informazioni sulla semantica degli oggetti, mentre i NS
tramite gli URI - garan
3 T. Berners Lee, L’Architettura del nuovo Web, Feltrinelli, Roma, 2001
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Semantico ha l’obiettivo di consentire alle macchine l’elaborazione de
attraverso l’impiego della logica e della semantica. Obiettivo raggiungibile soltanto se i
computer, ovvero le macchine, sono potenzialmente in grado di accedere a collezioni
strutturate di informazioni e di portare a termine operazioni di
“comprensione” automatici attraverso l’utilizzo di regole di inferenza logica e semantica.
La sfida del Web Semantico, in definitiva, è quella di trovare un linguaggio logico
adatto ad esprimere sia i dati che le regole per il ragionamento automatico sui dati.
Questo linguaggio deve ovviamente poter coesistere con i diversi sistemi di
rappresentazione della conoscenza esistenti e deve essere sufficientemente espressivo
da abilitare il ragionamento su scala Web.
RCHITETTURA DEL WEB SEMANTICO
Il Web Semantico è caratterizzato da un'architettura a livelli. La figura rappresenta
questi layer o livelli, individuati da Berners-Lee nel 20013:
alla base dell’architettura del Web Semantico c'è lo standard URI (
Resource Identifiers) - che viene utilizzato per la definizione univoca di risorse
on line, come documenti, file e indirizzi Internet - così come lo
, un sistema di codifica che associa un numero (o meglio, una
combinazione di bit) a ciascun simbolo, segno o carattere in maniera
indipendente dal programma, dalla piattaforma e dalla lingua utilizzata;
al livello superiore, si trova il metalinguaggio XML (eXtensible Mar
, che riveste un ruolo di primo piano nell'architettura, unitamente ai
e all'XML Schema. XML è un linguaggio che porta con sé
alcune informazioni sulla semantica degli oggetti, mentre i NS
garantiscono l’interoperabilità tra i dizionari di metadati;
T. Berners Lee, L’Architettura del nuovo Web, Feltrinelli, Roma, 2001.
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Semantico ha l’obiettivo di consentire alle macchine l’elaborazione delle informazioni
attraverso l’impiego della logica e della semantica. Obiettivo raggiungibile soltanto se i
computer, ovvero le macchine, sono potenzialmente in grado di accedere a collezioni
strutturate di informazioni e di portare a termine operazioni di ragionamento e
“comprensione” automatici attraverso l’utilizzo di regole di inferenza logica e semantica.
La sfida del Web Semantico, in definitiva, è quella di trovare un linguaggio logico
automatico sui dati.
Questo linguaggio deve ovviamente poter coesistere con i diversi sistemi di
rappresentazione della conoscenza esistenti e deve essere sufficientemente espressivo
. La figura rappresenta
standard URI (Uniform
che viene utilizzato per la definizione univoca di risorse
così come lo standard
codifica che associa un numero (o meglio, una
combinazione di bit) a ciascun simbolo, segno o carattere in maniera
indipendente dal programma, dalla piattaforma e dalla lingua utilizzata;
eXtensible Markup
, che riveste un ruolo di primo piano nell'architettura, unitamente ai
. XML è un linguaggio che porta con sé
alcune informazioni sulla semantica degli oggetti, mentre i NS - identificati
tiscono l’interoperabilità tra i dizionari di metadati;
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- RDF (Resource Description Framework
il linguaggio per descrivere le risorse on line e i loro tipi, per l'interoperabilità
semantica di dati e informazioni e consen
inferenze logiche;
- al livello superiore, si pone il
sistemi di metadati, riferiti a specifici vocabolari, che permettono di descrivere le
relazioni tra le risorse
interpretare e comprendere i dati.
Infine un accenno alle componenti del Web Semantico ancora in via di sviluppo e
che nei prossimi anni potrebbero indicare la via da seguire per la rappresentazione della
conoscenza on line, in modo ordinato ed efficiente, attraverso:
- Linguaggi logici universali
dell'architettura individuata da Berners Lee. In questa direzione, attraverso un
linguaggio universale fatto di euristiche
consentono di prevedere dei risultati
essere utilizzate per derivare nuova conoscenza. Tuttavia, si tratta di una
componente ancora in via di sviluppo, dal momento che tale lingua
universale ancora non esiste;
- Firma Digitale, il sistema di autenticazione dei documenti digitali, componente
di significativa importanza nell'architettura del Web Semantico. La Firma Digitale
potrebbe consentire di stabilire la provenienza delle ont
oltre che dei dati presenti sul Web. La Firma Digitale, in pratica, attesta che una
determinata persona ha scritto un determinato documento o un'istruzione; in
questo modo, gli utenti che reperiranno tali documenti o istruzioni po
essere sicuri della loro autenticità;
- Trust (Fiducia) e Proof (Dimostrazioni)
come un enorme database di informazioni a cui l’utente può accedere; la cosa
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Resource Description Framework) e RDF Schema costituiscono, invece,
il linguaggio per descrivere le risorse on line e i loro tipi, per l'interoperabilità
semantica di dati e informazioni e consentono agli agenti intelligenti di effettuare
al livello superiore, si pone il Vocabolario delle Ontologie. Le ontologie sono
sistemi di metadati, riferiti a specifici vocabolari, che permettono di descrivere le
relazioni tra le risorse del Web, consentendo agli agenti intelligenti di
interpretare e comprendere i dati.
Infine un accenno alle componenti del Web Semantico ancora in via di sviluppo e
che nei prossimi anni potrebbero indicare la via da seguire per la rappresentazione della
onoscenza on line, in modo ordinato ed efficiente, attraverso:
Linguaggi logici universali, che fanno riferimento al livello logico
dell'architettura individuata da Berners Lee. In questa direzione, attraverso un
linguaggio universale fatto di euristiche - vale a dire di procedimenti che
consentono di prevedere dei risultati - le asserzioni esistenti sul Web potranno
essere utilizzate per derivare nuova conoscenza. Tuttavia, si tratta di una
componente ancora in via di sviluppo, dal momento che tale lingua
universale ancora non esiste;
, il sistema di autenticazione dei documenti digitali, componente
di significativa importanza nell'architettura del Web Semantico. La Firma Digitale
potrebbe consentire di stabilire la provenienza delle ontologie e delle deduzioni,
oltre che dei dati presenti sul Web. La Firma Digitale, in pratica, attesta che una
determinata persona ha scritto un determinato documento o un'istruzione; in
questo modo, gli utenti che reperiranno tali documenti o istruzioni po
essere sicuri della loro autenticità;
Trust (Fiducia) e Proof (Dimostrazioni). Il Web Semantico può essere inteso
come un enorme database di informazioni a cui l’utente può accedere; la cosa
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costituiscono, invece,
il linguaggio per descrivere le risorse on line e i loro tipi, per l'interoperabilità
tono agli agenti intelligenti di effettuare
. Le ontologie sono
sistemi di metadati, riferiti a specifici vocabolari, che permettono di descrivere le
del Web, consentendo agli agenti intelligenti di
Infine un accenno alle componenti del Web Semantico ancora in via di sviluppo e
che nei prossimi anni potrebbero indicare la via da seguire per la rappresentazione della
, che fanno riferimento al livello logico
dell'architettura individuata da Berners Lee. In questa direzione, attraverso un
vale a dire di procedimenti che
le asserzioni esistenti sul Web potranno
essere utilizzate per derivare nuova conoscenza. Tuttavia, si tratta di una
componente ancora in via di sviluppo, dal momento che tale linguaggio
, il sistema di autenticazione dei documenti digitali, componente
di significativa importanza nell'architettura del Web Semantico. La Firma Digitale
ologie e delle deduzioni,
oltre che dei dati presenti sul Web. La Firma Digitale, in pratica, attesta che una
determinata persona ha scritto un determinato documento o un'istruzione; in
questo modo, gli utenti che reperiranno tali documenti o istruzioni potranno
Il Web Semantico può essere inteso
come un enorme database di informazioni a cui l’utente può accedere; la cosa
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fondamentale è che l’utente stesso sia in grado di disting
quelli inattendibili. L’informazione sul livello di fiducia o Trust dei dati può essere
in qualche modo esplicito (
fonti che io considero attendibili
attraverso agenti intelligenti basati sulle tecnologie del Semantic Web (
dato viene dalla fonte x; x non fa parte dell’elenco di fonti che io considero
attendibili, però si trova nell’elenco delle fonti attendibili dalla
considero fidata). Questa deduzione o inferenza può essere più o meno complessa
e può non essere prevedibile a priori
comprendere come il livello di Trust di una data risorsa informativa on line sia
stato calcolato dagli agenti intelligenti. Questo potrà avvenire soltanto attraverso
il livello Proof, ovvero la dimostrazione della logica inferenziale che sottende al
ragionamento dell'agente. In particolare, le informazioni ottenute dal processo di
deduzione o inferenza del livello Trust degli agenti saranno validati dal livello di
Proof o dimostrazione che attraverso motori di validazione verificheranno e
dimostreranno la veridicità di ciascuna deduzione.
Figura 1 - Architettura del Web Semantico: il “layer cake”
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fondamentale è che l’utente stesso sia in grado di distinguere i dati affidabili da
quelli inattendibili. L’informazione sul livello di fiducia o Trust dei dati può essere
in qualche modo esplicito (questo dato viene dalla fonte x e x fa parte dell’elenco di
fonti che io considero attendibili), oppure può essere derivata in modo automatico
attraverso agenti intelligenti basati sulle tecnologie del Semantic Web (
dato viene dalla fonte x; x non fa parte dell’elenco di fonti che io considero
attendibili, però si trova nell’elenco delle fonti attendibili dalla
). Questa deduzione o inferenza può essere più o meno complessa
e può non essere prevedibile a priori. In ogni caso l’utente potrebbe anche
comprendere come il livello di Trust di una data risorsa informativa on line sia
tato calcolato dagli agenti intelligenti. Questo potrà avvenire soltanto attraverso
il livello Proof, ovvero la dimostrazione della logica inferenziale che sottende al
ragionamento dell'agente. In particolare, le informazioni ottenute dal processo di
ione o inferenza del livello Trust degli agenti saranno validati dal livello di
Proof o dimostrazione che attraverso motori di validazione verificheranno e
dimostreranno la veridicità di ciascuna deduzione.
Architettura del Web Semantico: il “layer cake” (Koivunen, Miller, 2001)
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uere i dati affidabili da
quelli inattendibili. L’informazione sul livello di fiducia o Trust dei dati può essere
questo dato viene dalla fonte x e x fa parte dell’elenco di
derivata in modo automatico
attraverso agenti intelligenti basati sulle tecnologie del Semantic Web (questo
dato viene dalla fonte x; x non fa parte dell’elenco di fonti che io considero
attendibili, però si trova nell’elenco delle fonti attendibili dalla persona y, che io
). Questa deduzione o inferenza può essere più o meno complessa
In ogni caso l’utente potrebbe anche
comprendere come il livello di Trust di una data risorsa informativa on line sia
tato calcolato dagli agenti intelligenti. Questo potrà avvenire soltanto attraverso
il livello Proof, ovvero la dimostrazione della logica inferenziale che sottende al
ragionamento dell'agente. In particolare, le informazioni ottenute dal processo di
ione o inferenza del livello Trust degli agenti saranno validati dal livello di
Proof o dimostrazione che attraverso motori di validazione verificheranno e
Koivunen, Miller, 2001)
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1.2.1. URI - Uniform Resource Identifiers
Nel Web Semantico è stato definito un sistema di identificatori unificato, gli
Resource Identifiers (URI), per la definizione univoca del tema e dell'oggetto di una
determinata risorsa on line. È possibile definire un URI per un qualsiasi documento,
programma o contenuto on line; in particolare un URI indica al computer il meccanismo
da attivare per accedere ad una determinata risorsa, in quale computer trovare la
risorsa e attraverso quale percorso interno.
Gli identificatori più comuni sono quelli utilizzati per le pagine sul Web, ovvero gli
indirizzi URL (Uniform Resource Locator
Cattedra di Tecnologie della Comunicazione applicate all'impresa viene identificato
univocamente in rete attraverso il seguente URI, in questo caso un indirizzo URL:
http://www.tci09.wordpress.com
la slide dedicata al Web Semantico, la URI o URL
http://tci09.wordpress.com/2009/12/08/sli
computer: con http://, il protocollo da utilizzare per accedere alla risorsa; con
tci09.wordpress.com il computer sul quale la risorsa è stata salvata;
/2009/12/08/slide-dellottava
e il nome della risorsa. In pratica, un indirizzo URL comunica ai computer dove trovare
una risorsa specifica sul Web, identifica e allo stesso tempo locali
1.2.2. Unicode
Per immagazzinare nella memoria di un computer lettere, simboli o segni è
necessario che a ciascun carattere venga assegnato un numero che lo identifica. Esistono
differenti sistemi di codifica che associano numeri ident
tecniche e processi differenti. Questi sistemi di codifica, oltre a non comprendere un
numero di caratteri sufficiente per tutte le circostanze, sono in contraddizione l'uno con
l'altro, nel senso che due codifiche posson
due caratteri diversi o che, viceversa, associno identificatori diversi per lo stesso
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Uniform Resource Identifiers
Nel Web Semantico è stato definito un sistema di identificatori unificato, gli
(URI), per la definizione univoca del tema e dell'oggetto di una
determinata risorsa on line. È possibile definire un URI per un qualsiasi documento,
programma o contenuto on line; in particolare un URI indica al computer il meccanismo
dere ad una determinata risorsa, in quale computer trovare la
risorsa e attraverso quale percorso interno.
Gli identificatori più comuni sono quelli utilizzati per le pagine sul Web, ovvero gli
Uniform Resource Locator). Ad esempio, nel Web il Blog dedicato alla
Cattedra di Tecnologie della Comunicazione applicate all'impresa viene identificato
univocamente in rete attraverso il seguente URI, in questo caso un indirizzo URL:
http://www.tci09.wordpress.com. Più nel dettaglio, nel caso si intenda cercare sul Blog
la slide dedicata al Web Semantico, la URI o URL
http://tci09.wordpress.com/2009/12/08/slide-dellottava-lezione/
computer: con http://, il protocollo da utilizzare per accedere alla risorsa; con
tci09.wordpress.com il computer sul quale la risorsa è stata salvata;
dellottava-lezione/ il percorso da seguire all'interno del computer
e il nome della risorsa. In pratica, un indirizzo URL comunica ai computer dove trovare
una risorsa specifica sul Web, identifica e allo stesso tempo localizza le risorse on line.
Per immagazzinare nella memoria di un computer lettere, simboli o segni è
necessario che a ciascun carattere venga assegnato un numero che lo identifica. Esistono
differenti sistemi di codifica che associano numeri identificativi ai caratteri, attraverso
tecniche e processi differenti. Questi sistemi di codifica, oltre a non comprendere un
numero di caratteri sufficiente per tutte le circostanze, sono in contraddizione l'uno con
l'altro, nel senso che due codifiche possono utilizzare lo stesso numero per identificare
due caratteri diversi o che, viceversa, associno identificatori diversi per lo stesso
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Nel Web Semantico è stato definito un sistema di identificatori unificato, gli Uniform
(URI), per la definizione univoca del tema e dell'oggetto di una
determinata risorsa on line. È possibile definire un URI per un qualsiasi documento,
programma o contenuto on line; in particolare un URI indica al computer il meccanismo
dere ad una determinata risorsa, in quale computer trovare la
Gli identificatori più comuni sono quelli utilizzati per le pagine sul Web, ovvero gli
il Blog dedicato alla
Cattedra di Tecnologie della Comunicazione applicate all'impresa viene identificato
univocamente in rete attraverso il seguente URI, in questo caso un indirizzo URL:
. Più nel dettaglio, nel caso si intenda cercare sul Blog
la slide dedicata al Web Semantico, la URI o URL
indicherebbe al
computer: con http://, il protocollo da utilizzare per accedere alla risorsa; con
tci09.wordpress.com il computer sul quale la risorsa è stata salvata;
il percorso da seguire all'interno del computer
e il nome della risorsa. In pratica, un indirizzo URL comunica ai computer dove trovare
zza le risorse on line.
Per immagazzinare nella memoria di un computer lettere, simboli o segni è
necessario che a ciascun carattere venga assegnato un numero che lo identifica. Esistono
ificativi ai caratteri, attraverso
tecniche e processi differenti. Questi sistemi di codifica, oltre a non comprendere un
numero di caratteri sufficiente per tutte le circostanze, sono in contraddizione l'uno con
o utilizzare lo stesso numero per identificare
due caratteri diversi o che, viceversa, associno identificatori diversi per lo stesso
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carattere. Inoltre, qualsiasi elaboratore necessita di utilizzare codifiche diverse. Il
problema è che, quando i dati passa
all'altra, si corre il rischio di perdere informazioni. All'interno di questo contesto si
inserisce lo standard Unicode, che attribuisce un numero univoco a ciascun carattere,
indipendentemente dalla piat
standard Unicode è alla base di molti linguaggi come XML e Java ed è supportato da
molti sistemi operativi, oltre che da quasi tutti i Web browser.
L'affermazione dello standard Unicode, insieme alla
tecnologie e piattaforme che lo supportano, è fra i più significativi sviluppi della
tecnologia della globalizzazione del software. L'adozione di Unicode, infatti, consente di
sviluppare e di utilizzare un'unica versione di un sof
attraverso piattaforme e lingue diverse, evitando ai colossi del software di
reingegnerizzare il prodotto.Principi del Web Semantico
1.2.3. XML, RDF e Ontologie
XML è un linguaggio pensato per progettare file di testo che descrivon
strutturati, in un modo che produca file che siano facili da generare e da leggere per una
macchina, che non siano ambigui e non dipendenti dalla piattaforma. L’acronimo
significa Extensible Markup Language e indica un linguaggio di marcatura che pe
agli individui di creare, definire e utilizzare i propri tag, quindi rappresenta una sorta di
metalinguaggio per definire altri linguaggi per specifiche applicazioni. Costituisce il
linguaggio per raggiungere l’interoperabilità sintattica, ovvero la
riuscire ad interpretare la sintassi e la struttura dei documenti scambiati, ma anche
l’interoperabilità strutturale, seppur in via parziale, cioè la possibilità di interpretare le
strutture dei documenti di schemi logici different
tra tali schemi. XML, però, non consente di soddisfare la cosiddetta interoperabilità
semantica, ovvero la capacità di più sistemi di scambiarsi dati e informazioni in modo
che il loro significato sia accettato e inter
Per questo, vengono in soccorso altre tecnologie, prima fra tutte RDF.
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carattere. Inoltre, qualsiasi elaboratore necessita di utilizzare codifiche diverse. Il
problema è che, quando i dati passano da una codifica a un'altra, o da una piattaforma
all'altra, si corre il rischio di perdere informazioni. All'interno di questo contesto si
inserisce lo standard Unicode, che attribuisce un numero univoco a ciascun carattere,
indipendentemente dalla piattaforma, dall'applicativo e dalla lingua utilizzata. Lo
standard Unicode è alla base di molti linguaggi come XML e Java ed è supportato da
molti sistemi operativi, oltre che da quasi tutti i Web browser.
L'affermazione dello standard Unicode, insieme alla recente disponibilità di
tecnologie e piattaforme che lo supportano, è fra i più significativi sviluppi della
tecnologia della globalizzazione del software. L'adozione di Unicode, infatti, consente di
sviluppare e di utilizzare un'unica versione di un software o di un sito Web anche
attraverso piattaforme e lingue diverse, evitando ai colossi del software di
reingegnerizzare il prodotto.Principi del Web Semantico.
XML, RDF e Ontologie
XML è un linguaggio pensato per progettare file di testo che descrivon
strutturati, in un modo che produca file che siano facili da generare e da leggere per una
macchina, che non siano ambigui e non dipendenti dalla piattaforma. L’acronimo
significa Extensible Markup Language e indica un linguaggio di marcatura che pe
agli individui di creare, definire e utilizzare i propri tag, quindi rappresenta una sorta di
metalinguaggio per definire altri linguaggi per specifiche applicazioni. Costituisce il
linguaggio per raggiungere l’interoperabilità sintattica, ovvero la capacità dei sistemi di
riuscire ad interpretare la sintassi e la struttura dei documenti scambiati, ma anche
l’interoperabilità strutturale, seppur in via parziale, cioè la possibilità di interpretare le
strutture dei documenti di schemi logici differenti, conoscendo le regole di traduzione
tra tali schemi. XML, però, non consente di soddisfare la cosiddetta interoperabilità
semantica, ovvero la capacità di più sistemi di scambiarsi dati e informazioni in modo
che il loro significato sia accettato e interpretato automaticamente dal sistema ricevente.
Per questo, vengono in soccorso altre tecnologie, prima fra tutte RDF.
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carattere. Inoltre, qualsiasi elaboratore necessita di utilizzare codifiche diverse. Il
no da una codifica a un'altra, o da una piattaforma
all'altra, si corre il rischio di perdere informazioni. All'interno di questo contesto si
inserisce lo standard Unicode, che attribuisce un numero univoco a ciascun carattere,
taforma, dall'applicativo e dalla lingua utilizzata. Lo
standard Unicode è alla base di molti linguaggi come XML e Java ed è supportato da
recente disponibilità di
tecnologie e piattaforme che lo supportano, è fra i più significativi sviluppi della
tecnologia della globalizzazione del software. L'adozione di Unicode, infatti, consente di
tware o di un sito Web anche
attraverso piattaforme e lingue diverse, evitando ai colossi del software di
XML è un linguaggio pensato per progettare file di testo che descrivono dati
strutturati, in un modo che produca file che siano facili da generare e da leggere per una
macchina, che non siano ambigui e non dipendenti dalla piattaforma. L’acronimo
significa Extensible Markup Language e indica un linguaggio di marcatura che permette
agli individui di creare, definire e utilizzare i propri tag, quindi rappresenta una sorta di
metalinguaggio per definire altri linguaggi per specifiche applicazioni. Costituisce il
capacità dei sistemi di
riuscire ad interpretare la sintassi e la struttura dei documenti scambiati, ma anche
l’interoperabilità strutturale, seppur in via parziale, cioè la possibilità di interpretare le
i, conoscendo le regole di traduzione
tra tali schemi. XML, però, non consente di soddisfare la cosiddetta interoperabilità
semantica, ovvero la capacità di più sistemi di scambiarsi dati e informazioni in modo
pretato automaticamente dal sistema ricevente.
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RDF è il linguaggio base per la codifica, lo scambio e il riutilizzo di metadati
strutturati e consente l’interoperabilità tra applicazio
informazioni machine-understandable
promosso dal W3C per l’interscambio di dati sul Web. In RDF il significato
dell’informazione è codificato in un insieme di triple che corrispo
elementari costituite da tre elementi, soggetto, predicato e complemento, identificabili
attraverso le URI. Le triple poi consentono di esprimere asserzioni sulle risorse, dicendo
che tali entità (soggetto) hanno proprietà (predicato) con cer
RDF è possibile definire i termini o i concetti che fanno parte dello schema logico
dell’informazione da elaborare.
Rispetto a XML, RDF presenta alcuni vantaggi sostanziali, come per esempio la
possibilità di definire agevolmente il tipo e le proprietà degli oggetti (si tratta sempre di
un insieme definito di risorse, proprietà e valori). Tuttavia, anche RDF è caratterizzato
da una serie di limiti che necessitano dell’adozione di ulteriori tecnologie in grado
rendere effettivamente concreta l’interoperabilità tra le varie applicazioni. Due sistemi,
per esempio, potrebbero utilizzare URI diverse per identificare la stessa risorsa e
pertanto le asserzioni fatte in un sistema non sarebbero confrontabili o integ
le asserzioni della stessa risorsa di un altro sistema. Per ottenere ciò, invece, occorre un
modo per affermare che due identificatori abbiano lo stesso significato e quindi
rappresentino due identificatori per riferirsi alla stessa risorsa.
Ecco che entrano in gioco le ontologie. Le ontologie costituiscono la tecnologia più
importante alla base di tutta la concezione del Web Semantico, ma probabilmente anche
la più complessa. Nel corso degli anni sono state proposte diverse definizioni, sia da
parte dalla comunità dell’intelligenza artificiale che della comunità stessa del Web
Semantico. Probabilmente la definizione più accreditata è quella data da Gruber nel
1993, secondo cui «un’ontologia è la specificazione di una concettualizzazione
definizione richiama due punti chiave:
4 T. Gruber, A translation approach to portable ontology specifications
http://www.tomgruber.org.
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RDF è il linguaggio base per la codifica, lo scambio e il riutilizzo di metadati
strutturati e consente l’interoperabilità tra applicazioni che si scambiano sul Web
understandable. RDF è il modello relazionale dei dati definito e
promosso dal W3C per l’interscambio di dati sul Web. In RDF il significato
dell’informazione è codificato in un insieme di triple che corrispo
elementari costituite da tre elementi, soggetto, predicato e complemento, identificabili
attraverso le URI. Le triple poi consentono di esprimere asserzioni sulle risorse, dicendo
che tali entità (soggetto) hanno proprietà (predicato) con certi valori (attributi). Con
RDF è possibile definire i termini o i concetti che fanno parte dello schema logico
dell’informazione da elaborare.
RDF presenta alcuni vantaggi sostanziali, come per esempio la
definire agevolmente il tipo e le proprietà degli oggetti (si tratta sempre di
un insieme definito di risorse, proprietà e valori). Tuttavia, anche RDF è caratterizzato
da una serie di limiti che necessitano dell’adozione di ulteriori tecnologie in grado
rendere effettivamente concreta l’interoperabilità tra le varie applicazioni. Due sistemi,
per esempio, potrebbero utilizzare URI diverse per identificare la stessa risorsa e
pertanto le asserzioni fatte in un sistema non sarebbero confrontabili o integ
le asserzioni della stessa risorsa di un altro sistema. Per ottenere ciò, invece, occorre un
modo per affermare che due identificatori abbiano lo stesso significato e quindi
rappresentino due identificatori per riferirsi alla stessa risorsa.
cco che entrano in gioco le ontologie. Le ontologie costituiscono la tecnologia più
importante alla base di tutta la concezione del Web Semantico, ma probabilmente anche
la più complessa. Nel corso degli anni sono state proposte diverse definizioni, sia da
parte dalla comunità dell’intelligenza artificiale che della comunità stessa del Web
Semantico. Probabilmente la definizione più accreditata è quella data da Gruber nel
n’ontologia è la specificazione di una concettualizzazione
definizione richiama due punti chiave:
A translation approach to portable ontology specifications
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RDF è il linguaggio base per la codifica, lo scambio e il riutilizzo di metadati
ni che si scambiano sul Web
. RDF è il modello relazionale dei dati definito e
promosso dal W3C per l’interscambio di dati sul Web. In RDF il significato
dell’informazione è codificato in un insieme di triple che corrispondono a frasi
elementari costituite da tre elementi, soggetto, predicato e complemento, identificabili
attraverso le URI. Le triple poi consentono di esprimere asserzioni sulle risorse, dicendo
ti valori (attributi). Con
RDF è possibile definire i termini o i concetti che fanno parte dello schema logico
RDF presenta alcuni vantaggi sostanziali, come per esempio la
definire agevolmente il tipo e le proprietà degli oggetti (si tratta sempre di
un insieme definito di risorse, proprietà e valori). Tuttavia, anche RDF è caratterizzato
da una serie di limiti che necessitano dell’adozione di ulteriori tecnologie in grado di
rendere effettivamente concreta l’interoperabilità tra le varie applicazioni. Due sistemi,
per esempio, potrebbero utilizzare URI diverse per identificare la stessa risorsa e
pertanto le asserzioni fatte in un sistema non sarebbero confrontabili o integrabili con
le asserzioni della stessa risorsa di un altro sistema. Per ottenere ciò, invece, occorre un
modo per affermare che due identificatori abbiano lo stesso significato e quindi
cco che entrano in gioco le ontologie. Le ontologie costituiscono la tecnologia più
importante alla base di tutta la concezione del Web Semantico, ma probabilmente anche
la più complessa. Nel corso degli anni sono state proposte diverse definizioni, sia da
parte dalla comunità dell’intelligenza artificiale che della comunità stessa del Web
Semantico. Probabilmente la definizione più accreditata è quella data da Gruber nel
n’ontologia è la specificazione di una concettualizzazione»4. Tale
A translation approach to portable ontology specifications, 1993, su
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- Un’ontologia fa riferimento a una concettualizzazione
saranno definiti i concetti rilevanti alla descrizione del dominio in esame. Una
concettualizzazione, infatti, è una vista astratta e
quella parte di realtà che ci proponiamo di rappresentare; ogni sistema di
rappresentazione o gestione della conoscenza avrà sempre una qualche
concettualizzazione esplicita o implicita del suo dominio;
- Un’ontologia consiste in
espressa attraverso un’appropriata definizione, un’indicazione
particolareggiata dei concetti e delle relazioni che fra essi sussistono.
Un semplice caso di ontologia può essere dato da una tassonomia o da un
ad esempio, le diverse categorie e sotto categorie utilizzate dai bibliotecari per
catalogare libri formano una semplice ma efficace ontologia. Le ontologie e l’OWL
(Ontology Web Language) sono utilizzate per definire dei metadati che descrivano
testi. Il loro utilizzo permette di recuperare documenti esprimendo query complesse. Si
parte da concetti semplici, ma si può raffinare la ricerca esprimendo vere e proprie
asserzioni composte da un soggetto, un predicato e un oggetto. Le ontologie si
configurano come supporti per l’organizzazione dei domini cognitivi e dei loro dati.
In sintesi, dunque, Berners
quattro livelli essenziali. Il livello dei dati
e la sintassi dei metadati (XML, RDF); il
definizione di un vocabolario (RDF Schema); il
definizione delle ontologie (OIL, DAML, OWL); infine, il
dovrebbe assicurare le basi per il ragionamento e per la realizzazione di inferenze
Come già visto in precedenza, questi livelli principali dell'architettura del Web
Semantico sono collegati anche ad altri, uno di base (quello delle URI) e gli altri superior
(Fiducia e Dimostrazioni), che sono strettamente legati alla realizzazione di quello
logico, a sua volta dipendente dalla piena realizzazione del livello ontologico.
5 Cfr., T. Berners Lee, What the Semantic Web can represent,
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Un’ontologia fa riferimento a una concettualizzazione
saranno definiti i concetti rilevanti alla descrizione del dominio in esame. Una
concettualizzazione, infatti, è una vista astratta e semplificata del mondo o di
quella parte di realtà che ci proponiamo di rappresentare; ogni sistema di
rappresentazione o gestione della conoscenza avrà sempre una qualche
concettualizzazione esplicita o implicita del suo dominio;
Un’ontologia consiste in una specificazione: tale concettualizzazione è
espressa attraverso un’appropriata definizione, un’indicazione
particolareggiata dei concetti e delle relazioni che fra essi sussistono.
Un semplice caso di ontologia può essere dato da una tassonomia o da un
ad esempio, le diverse categorie e sotto categorie utilizzate dai bibliotecari per
catalogare libri formano una semplice ma efficace ontologia. Le ontologie e l’OWL
) sono utilizzate per definire dei metadati che descrivano
testi. Il loro utilizzo permette di recuperare documenti esprimendo query complesse. Si
parte da concetti semplici, ma si può raffinare la ricerca esprimendo vere e proprie
asserzioni composte da un soggetto, un predicato e un oggetto. Le ontologie si
configurano come supporti per l’organizzazione dei domini cognitivi e dei loro dati.
In sintesi, dunque, Berners-Lee disegna l’architettura del Web Semantico con
livello dei dati deve provvedere a stabilire un modello dei dat
e la sintassi dei metadati (XML, RDF); il livello schema stabilisce una base per la
definizione di un vocabolario (RDF Schema); il livello ontologico è deputato alla
definizione delle ontologie (OIL, DAML, OWL); infine, il livello logico
ebbe assicurare le basi per il ragionamento e per la realizzazione di inferenze
Come già visto in precedenza, questi livelli principali dell'architettura del Web
Semantico sono collegati anche ad altri, uno di base (quello delle URI) e gli altri superior
(Fiducia e Dimostrazioni), che sono strettamente legati alla realizzazione di quello
logico, a sua volta dipendente dalla piena realizzazione del livello ontologico.
What the Semantic Web can represent, 1998, su http://www.w3.org.
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Un’ontologia fa riferimento a una concettualizzazione: in un’ontologia
saranno definiti i concetti rilevanti alla descrizione del dominio in esame. Una
semplificata del mondo o di
quella parte di realtà che ci proponiamo di rappresentare; ogni sistema di
rappresentazione o gestione della conoscenza avrà sempre una qualche
: tale concettualizzazione è
espressa attraverso un’appropriata definizione, un’indicazione
particolareggiata dei concetti e delle relazioni che fra essi sussistono.
Un semplice caso di ontologia può essere dato da una tassonomia o da un tesauro;
ad esempio, le diverse categorie e sotto categorie utilizzate dai bibliotecari per
catalogare libri formano una semplice ma efficace ontologia. Le ontologie e l’OWL
) sono utilizzate per definire dei metadati che descrivano dei
testi. Il loro utilizzo permette di recuperare documenti esprimendo query complesse. Si
parte da concetti semplici, ma si può raffinare la ricerca esprimendo vere e proprie
asserzioni composte da un soggetto, un predicato e un oggetto. Le ontologie si
configurano come supporti per l’organizzazione dei domini cognitivi e dei loro dati.
Lee disegna l’architettura del Web Semantico con
deve provvedere a stabilire un modello dei dati
stabilisce una base per la
ontologico è deputato alla
livello logico, che invece
ebbe assicurare le basi per il ragionamento e per la realizzazione di inferenze5.
Come già visto in precedenza, questi livelli principali dell'architettura del Web
Semantico sono collegati anche ad altri, uno di base (quello delle URI) e gli altri superiori
(Fiducia e Dimostrazioni), che sono strettamente legati alla realizzazione di quello
logico, a sua volta dipendente dalla piena realizzazione del livello ontologico.
http://www.w3.org.
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Gli sforzi principali nella realizzazione del Web Semantico sono andati verso il
livello dei dati e quello di schema. Il linguaggio XML mira alla definizione della struttura
dei documenti e non prevede la possibilità di riconoscere esplicitamente delle proprietà
semantiche. RDF invece mostra una certa interoperabilità semantica, perché second
molti esperti «contiene tanta tecnologia per la Rappresentazione della Conoscenza da
poter essere condivisa largamente con i più svariati linguaggi per i meta
da questo livello, che è ormai standardizzato, gli sforzi attuali per la real
Web Semantico si stanno concentrando sul livello della costruzione delle ontologie.
Grazie a RDF e RDF Schema sarà possibile stabilire il livello superiore, proprio perché i
linguaggi ontologici attualmente messi a punto si basano su questi s
Attualmente i maggiori candidati a formare il livello ontologico sono i linguaggi OIL e
DAML (probabilmente nella forma del DAML+OIL) e l’OWL messo a punto dal W3C.
1.3. I PRINCIPI DEL WEB
Prima di analizzare le tecnologie e i linguaggi alla base del Web Semantico, è
opportuno focalizzare l'attenzione sui principi che caratterizzano questa rinnovata
versione del Web, prendendo in considerazione lo studio realizzato da
Koivunen ed Eric Miller, pubblicato in un articolo dedicato al seminario mondiale sul
Web Semantico tenutosi in Finlandia nel 2002
rilevato sei principi che sottendono all'architettura del Web Semantico e ne descrivono
le caratteristiche essenziali:
- Ogni cosa può essere identificata attraverso una URI
in precedenza, si tratta del
quale qualsiasi oggetto, proprietà e stato presente in rete dovrebbe essere
6 Ibidem.
7 M. Koivunen, E. Miller, W3C Semantic Web Activity
tenutosi in Finlandia nel novembre 2001, disponibile all’indirizzo http://www.w3.org.
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Gli sforzi principali nella realizzazione del Web Semantico sono andati verso il
dei dati e quello di schema. Il linguaggio XML mira alla definizione della struttura
dei documenti e non prevede la possibilità di riconoscere esplicitamente delle proprietà
RDF invece mostra una certa interoperabilità semantica, perché second
contiene tanta tecnologia per la Rappresentazione della Conoscenza da
poter essere condivisa largamente con i più svariati linguaggi per i meta
da questo livello, che è ormai standardizzato, gli sforzi attuali per la real
Web Semantico si stanno concentrando sul livello della costruzione delle ontologie.
Grazie a RDF e RDF Schema sarà possibile stabilire il livello superiore, proprio perché i
linguaggi ontologici attualmente messi a punto si basano su questi s
Attualmente i maggiori candidati a formare il livello ontologico sono i linguaggi OIL e
DAML (probabilmente nella forma del DAML+OIL) e l’OWL messo a punto dal W3C.
EB SEMANTICO
Prima di analizzare le tecnologie e i linguaggi alla base del Web Semantico, è
opportuno focalizzare l'attenzione sui principi che caratterizzano questa rinnovata
versione del Web, prendendo in considerazione lo studio realizzato da
Eric Miller, pubblicato in un articolo dedicato al seminario mondiale sul
Web Semantico tenutosi in Finlandia nel 20027. In particolare, i due studiosi hanno
che sottendono all'architettura del Web Semantico e ne descrivono
Ogni cosa può essere identificata attraverso una URI. Come già evidenziato
in precedenza, si tratta del concetto di partenza del Web Semantico, secondo il
quale qualsiasi oggetto, proprietà e stato presente in rete dovrebbe essere
W3C Semantic Web Activity, presentato al Seminario “Semantic Web kick
tenutosi in Finlandia nel novembre 2001, disponibile all’indirizzo http://www.w3.org.
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Gli sforzi principali nella realizzazione del Web Semantico sono andati verso il
dei dati e quello di schema. Il linguaggio XML mira alla definizione della struttura
dei documenti e non prevede la possibilità di riconoscere esplicitamente delle proprietà
RDF invece mostra una certa interoperabilità semantica, perché secondo
contiene tanta tecnologia per la Rappresentazione della Conoscenza da
poter essere condivisa largamente con i più svariati linguaggi per i meta-dati»6. A partire
da questo livello, che è ormai standardizzato, gli sforzi attuali per la realizzazione del
Web Semantico si stanno concentrando sul livello della costruzione delle ontologie.
Grazie a RDF e RDF Schema sarà possibile stabilire il livello superiore, proprio perché i
linguaggi ontologici attualmente messi a punto si basano su questi standard.
Attualmente i maggiori candidati a formare il livello ontologico sono i linguaggi OIL e
DAML (probabilmente nella forma del DAML+OIL) e l’OWL messo a punto dal W3C.
Prima di analizzare le tecnologie e i linguaggi alla base del Web Semantico, è
opportuno focalizzare l'attenzione sui principi che caratterizzano questa rinnovata
versione del Web, prendendo in considerazione lo studio realizzato da Marja Ritta
Eric Miller, pubblicato in un articolo dedicato al seminario mondiale sul
In particolare, i due studiosi hanno
che sottendono all'architettura del Web Semantico e ne descrivono
. Come già evidenziato
del Web Semantico, secondo il
quale qualsiasi oggetto, proprietà e stato presente in rete dovrebbe essere
, presentato al Seminario “Semantic Web kick-off”
tenutosi in Finlandia nel novembre 2001, disponibile all’indirizzo http://www.w3.org.
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identificato in maniera univoca e soprattutto con una denominazione non
ambigua nel Web Semantico, attraverso
identificatore può essere l'URL di una pagina Web, così come l'indirizzo e
Le URI rappresentano i compo
Semantico per consentire alle macchine e ai software di descrivere la semantica
delle risorse disponibili on line e dunque per comprendere il risultato di
contenuti e informazioni presenti sul Web;
- Le risorse e i link possono avere un “tipo”
versione machine readable
documenti presenti in rete) e i relativi link rappresentano l'ossatura dello
spazio dell’informazione on line. Tuttavia, ris
realizzati per essere compresi dagli utenti e normalmente non contengono
metadati che spieghino il loro contenuto e le loro relazioni con altre pagine
Web. Gli utenti sono in grado di interpretare, comprendere e associare un
significato ben preciso alle relazioni alle risorse tra loro linkate; senza
metadati, la natura di una risorsa e le relazioni logiche e semantiche con altre
risorse non sono comprensibili dalle macchine. I computer, dunque, richiedono
che alla risorsa sia ag
delle relazioni “più ricche”:
esempio, “dipenda da”, “è una versione di”, “ha soggetto”, “autori”
Semantico le risorse e i link acquis
informazione che associa un concetto a ciascuna risorsa e a ciascun link;
concetto che può consentire ai computer di comprendere le relazioni logiche e
semantiche tra le risorse, esplicitate attraverso link. Nella fig
tra risorse evidenziano che un documento è una versione di un altro, che è
scritto in riferimento ad altri documenti circa persone o luoghi, o che la risorsa
contiene un software dipendente da altri software;
8 Ibidem.
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identificato in maniera univoca e soprattutto con una denominazione non
ambigua nel Web Semantico, attraverso un identificatore ben definito. Tale
identificatore può essere l'URL di una pagina Web, così come l'indirizzo e
Le URI rappresentano i componenti di partenza dell'infrastruttura del Web
Semantico per consentire alle macchine e ai software di descrivere la semantica
delle risorse disponibili on line e dunque per comprendere il risultato di
contenuti e informazioni presenti sul Web;
i link possono avere un “tipo”. Nel Web attuale, quello in
machine readable, le risorse (ovvero contenuti, informazioni e
documenti presenti in rete) e i relativi link rappresentano l'ossatura dello
spazio dell’informazione on line. Tuttavia, risorse e link sono solitamente
realizzati per essere compresi dagli utenti e normalmente non contengono
metadati che spieghino il loro contenuto e le loro relazioni con altre pagine
Web. Gli utenti sono in grado di interpretare, comprendere e associare un
gnificato ben preciso alle relazioni alle risorse tra loro linkate; senza
metadati, la natura di una risorsa e le relazioni logiche e semantiche con altre
risorse non sono comprensibili dalle macchine. I computer, dunque, richiedono
che alla risorsa sia aggiunta una meta-informazione, che consenta di stabilire
delle relazioni “più ricche”: «Una relazione più informativa potrebbe essere, per
esempio, “dipenda da”, “è una versione di”, “ha soggetto”, “autori”
Semantico le risorse e i link acquistano un “tipo” (type), ovvero una meta
informazione che associa un concetto a ciascuna risorsa e a ciascun link;
concetto che può consentire ai computer di comprendere le relazioni logiche e
semantiche tra le risorse, esplicitate attraverso link. Nella fig
tra risorse evidenziano che un documento è una versione di un altro, che è
scritto in riferimento ad altri documenti circa persone o luoghi, o che la risorsa
contiene un software dipendente da altri software;
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identificato in maniera univoca e soprattutto con una denominazione non
un identificatore ben definito. Tale
identificatore può essere l'URL di una pagina Web, così come l'indirizzo e-mail.
nenti di partenza dell'infrastruttura del Web
Semantico per consentire alle macchine e ai software di descrivere la semantica
delle risorse disponibili on line e dunque per comprendere il risultato di
Nel Web attuale, quello in
, le risorse (ovvero contenuti, informazioni e
documenti presenti in rete) e i relativi link rappresentano l'ossatura dello
orse e link sono solitamente
realizzati per essere compresi dagli utenti e normalmente non contengono
metadati che spieghino il loro contenuto e le loro relazioni con altre pagine
Web. Gli utenti sono in grado di interpretare, comprendere e associare un
gnificato ben preciso alle relazioni alle risorse tra loro linkate; senza
metadati, la natura di una risorsa e le relazioni logiche e semantiche con altre
risorse non sono comprensibili dalle macchine. I computer, dunque, richiedono
che consenta di stabilire
Una relazione più informativa potrebbe essere, per
esempio, “dipenda da”, “è una versione di”, “ha soggetto”, “autori”»8. Con il Web
), ovvero una meta-
informazione che associa un concetto a ciascuna risorsa e a ciascun link;
concetto che può consentire ai computer di comprendere le relazioni logiche e
semantiche tra le risorse, esplicitate attraverso link. Nella figura 2, alcuni link
tra risorse evidenziano che un documento è una versione di un altro, che è
scritto in riferimento ad altri documenti circa persone o luoghi, o che la risorsa
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Figura 2 - I principi del Web Semantico
- L’informazione parziale è tollerata
decentralizzato, nel senso che qualsiasi utente può facilmente definire tutti i
link che ritiene opportuni tra le proprie risorse Web, dunque, contenuti,
informazioni e documenti. Tuttavia, spesso si tratta di collegamenti ip
soltanto “parziali” e incompleti, nel senso che risultano inefficaci e poco validi
dal punto di vista semantico (ad esempio, un link che collega un documento
dedicato al Web Semantico con un'immagine che rappresenta il Web 1.0), oltre
che in alcuni casi non più attivi. Si tratta di link, dunque, che rischiano di creare
ambiguità e difficoltà semantiche rilevanti per gli utenti. Anche il Web
Semantico sarà democratico e decentrato, dal momento che tutti gli
user saranno in grado di metter
La struttura dell’informazione sarà ancora frammentata e “parziale”; tuttavia,
gli strumenti e le tecnologie che saranno messi a punto per la realizzazione
effettiva del Web Semantico saranno in grado di to
incompletezza delle informazioni on line e capaci, quindi, di garantire alle
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I principi del Web Semantico - Koivunen, Miller 2001
L’informazione parziale è tollerata. Il Web attuale è democratico e
decentralizzato, nel senso che qualsiasi utente può facilmente definire tutti i
link che ritiene opportuni tra le proprie risorse Web, dunque, contenuti,
informazioni e documenti. Tuttavia, spesso si tratta di collegamenti ip
soltanto “parziali” e incompleti, nel senso che risultano inefficaci e poco validi
dal punto di vista semantico (ad esempio, un link che collega un documento
dedicato al Web Semantico con un'immagine che rappresenta il Web 1.0), oltre
uni casi non più attivi. Si tratta di link, dunque, che rischiano di creare
ambiguità e difficoltà semantiche rilevanti per gli utenti. Anche il Web
Semantico sarà democratico e decentrato, dal momento che tutti gli
saranno in grado di mettere in rete documenti e creare link fra le risorse.
La struttura dell’informazione sarà ancora frammentata e “parziale”; tuttavia,
gli strumenti e le tecnologie che saranno messi a punto per la realizzazione
effettiva del Web Semantico saranno in grado di tollerare parzialità e
incompletezza delle informazioni on line e capaci, quindi, di garantire alle
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Koivunen, Miller 2001
Il Web attuale è democratico e
decentralizzato, nel senso che qualsiasi utente può facilmente definire tutti i
link che ritiene opportuni tra le proprie risorse Web, dunque, contenuti,
informazioni e documenti. Tuttavia, spesso si tratta di collegamenti ipertestuali
soltanto “parziali” e incompleti, nel senso che risultano inefficaci e poco validi
dal punto di vista semantico (ad esempio, un link che collega un documento
dedicato al Web Semantico con un'immagine che rappresenta il Web 1.0), oltre
uni casi non più attivi. Si tratta di link, dunque, che rischiano di creare
ambiguità e difficoltà semantiche rilevanti per gli utenti. Anche il Web
Semantico sarà democratico e decentrato, dal momento che tutti gli Internet
e in rete documenti e creare link fra le risorse.
La struttura dell’informazione sarà ancora frammentata e “parziale”; tuttavia,
gli strumenti e le tecnologie che saranno messi a punto per la realizzazione
llerare parzialità e
incompletezza delle informazioni on line e capaci, quindi, di garantire alle
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macchine di comprendere il significato delle relazioni, anche se incomplete e
inesatte dal punto di vista logico e semantico;
- Non c’è bisogno della verità ass
disponibili sul Web Semantico non sarà dimostrabile in assoluto, come già
accade nel Web attuale. Tuttavia, il Web Semantico sarà basato su applicazioni
potenzialmente in grado di creare una «
definita da Berners
saranno capaci di verificare in automatico
l’affidabilità dei documenti e dei contenuti presenti on line attraverso
interpretazioni e inferenze;
- L’evoluzione è tollerata
readable, anche nel Web Semantico documenti, informazioni e contenuti
saranno sempre soggetti ad evoluzioni e mutamenti di significato, dal momento
che il Web è inserito all'
come “rete sociale” può assumere differenti significati a seconda del contesto e
dell'epoca in cui è inserita). Inoltre, dal momento che il Web è decentralizzato
e lo sarà anche nella versione
possono esistere diversi significati; alcuni potrebbero prevalere su altri ma, in
assenza di un’autorità centrale che standardizzi definizioni e significati per
ciascuna risorsa, il Web Semantico dovrà essere in gr
differenti vocabolari messo in rete dalle diverse comunità che ne possano fare
uso. Ambiguità e incertezza circa i significati descritti per le varie risorse
dovranno essere gestite nel migliore dei modi dalle tecnologie e applicazio
del Web Semantico. L’infrastruttura del Web definito 3.0, dunque, dovrà essere
in grado di gestire il processo di evoluzione e aggiornamento delle informazioni
in rete e dei relativi significati, non sostituendo quelli nuovi a quelli vecchi, ma
integrandoli e coordinandoli;
- Design minimalista
inteso proporre una infrastruttura meno standardizzata possibile del Semantic
Web, con l'obiettivo di facilitare lo sviluppo di uno spazio aperto alle
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macchine di comprendere il significato delle relazioni, anche se incomplete e
inesatte dal punto di vista logico e semantico;
Non c’è bisogno della verità assoluta. La veridicità delle informazioni
disponibili sul Web Semantico non sarà dimostrabile in assoluto, come già
accade nel Web attuale. Tuttavia, il Web Semantico sarà basato su applicazioni
potenzialmente in grado di creare una «macchina della fiducia
Berners-Lee - concetto in base al quale i computer e i software
saranno capaci di verificare in automatico - senza l'intervento degli utenti
l’affidabilità dei documenti e dei contenuti presenti on line attraverso
e inferenze;
L’evoluzione è tollerata. Come accade per il Web in versione
, anche nel Web Semantico documenti, informazioni e contenuti
saranno sempre soggetti ad evoluzioni e mutamenti di significato, dal momento
che il Web è inserito all'interno di un contesto sociale (ad esempio, un termine
come “rete sociale” può assumere differenti significati a seconda del contesto e
dell'epoca in cui è inserita). Inoltre, dal momento che il Web è decentralizzato
e lo sarà anche nella versione machine understandable - per una stessa risorsa
possono esistere diversi significati; alcuni potrebbero prevalere su altri ma, in
assenza di un’autorità centrale che standardizzi definizioni e significati per
ciascuna risorsa, il Web Semantico dovrà essere in grado di gestire tutti i
differenti vocabolari messo in rete dalle diverse comunità che ne possano fare
uso. Ambiguità e incertezza circa i significati descritti per le varie risorse
dovranno essere gestite nel migliore dei modi dalle tecnologie e applicazio
del Web Semantico. L’infrastruttura del Web definito 3.0, dunque, dovrà essere
in grado di gestire il processo di evoluzione e aggiornamento delle informazioni
in rete e dei relativi significati, non sostituendo quelli nuovi a quelli vecchi, ma
doli e coordinandoli;
Design minimalista. Nella definizione tecnica del Web Semantico, i
inteso proporre una infrastruttura meno standardizzata possibile del Semantic
Web, con l'obiettivo di facilitare lo sviluppo di uno spazio aperto alle
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macchine di comprendere il significato delle relazioni, anche se incomplete e
La veridicità delle informazioni
disponibili sul Web Semantico non sarà dimostrabile in assoluto, come già
accade nel Web attuale. Tuttavia, il Web Semantico sarà basato su applicazioni
macchina della fiducia» - così come
concetto in base al quale i computer e i software
senza l'intervento degli utenti -
l’affidabilità dei documenti e dei contenuti presenti on line attraverso
. Come accade per il Web in versione machine
, anche nel Web Semantico documenti, informazioni e contenuti
saranno sempre soggetti ad evoluzioni e mutamenti di significato, dal momento
interno di un contesto sociale (ad esempio, un termine
come “rete sociale” può assumere differenti significati a seconda del contesto e
dell'epoca in cui è inserita). Inoltre, dal momento che il Web è decentralizzato -
per una stessa risorsa
possono esistere diversi significati; alcuni potrebbero prevalere su altri ma, in
assenza di un’autorità centrale che standardizzi definizioni e significati per
ado di gestire tutti i
differenti vocabolari messo in rete dalle diverse comunità che ne possano fare
uso. Ambiguità e incertezza circa i significati descritti per le varie risorse
dovranno essere gestite nel migliore dei modi dalle tecnologie e applicazioni
del Web Semantico. L’infrastruttura del Web definito 3.0, dunque, dovrà essere
in grado di gestire il processo di evoluzione e aggiornamento delle informazioni
in rete e dei relativi significati, non sostituendo quelli nuovi a quelli vecchi, ma
. Nella definizione tecnica del Web Semantico, il W3C ha
inteso proporre una infrastruttura meno standardizzata possibile del Semantic
Web, con l'obiettivo di facilitare lo sviluppo di uno spazio aperto alle
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innovazioni e alle nuove applicazioni on line. Come già evidenziato, tale
infrastruttura fa riferimento ai quattro livelli (dati, schema, ontologico e
logico), che disegnano un'architettura minimalista del Web Semantico.
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innovazioni e alle nuove applicazioni on line. Come già evidenziato, tale
infrastruttura fa riferimento ai quattro livelli (dati, schema, ontologico e
logico), che disegnano un'architettura minimalista del Web Semantico.
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innovazioni e alle nuove applicazioni on line. Come già evidenziato, tale
infrastruttura fa riferimento ai quattro livelli (dati, schema, ontologico e
logico), che disegnano un'architettura minimalista del Web Semantico.
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2. I LINGUAGGI DEL WEB SEMANTICO
2.1. IL CONCETTO DI M
Il termine markup (o marcatura) indica un insieme di informazioni riguardanti un
testo o i singoli elementi che lo compongono. In linea generale, la tecnica di
composizione del testo utilizzando marcatori o etichette (i
una serie di convenzioni, ovvero di un
di documenti. Si tratta di un linguaggio che descrive i meccanismi di rappresentazione
del testo (ad esempio il colore, il font e la struttura) che, attraverso convenzioni
standardizzate, sono utilizzabili su più supporti e rendono esplicite particolari
interpretazioni del testo stesso. Il markup o etichetta è separato dal contenuto, ed
eventualmente può lui stesso contenerlo.
I linguaggi di markup possono essere diversi e si distinguono per d
come la rappresentazione del testo, la struttura di base, il significato degli elementi che
lo compongono e la visualizzazione o formattazione. Nell'ambito dello sviluppo del Web
Semantico, quelli più utilizzati sono i
esempio SGML, HTML e XML. Questi linguaggi di marcatura consentono di separare il
testo (formattazione) dal contenuto (marcatura); infatti, generalmente quello che si
produce con un linguaggio di markup descrittivo non è il d
codice e testo che deve essere poi interpretato da un'applicazione (nel caso dell'HTML il
browser).
SGML (Standard Generalized Markup Language) è stato il primo metalinguaggio di
markup descrittivo standardizzato a livello i
rappresentazione del testo in forma elettronica in modo indipendente dall'hardware e
dall'applicazione utilizzati. La potenza di SGML, dunque, è la flessibilità: è uno standard
che può essere applicato ad ogni t
indipendente dalla piattaforma utilizzata, caratteristica che consente di strutturare e
marcare i documenti in maniera indipendente dall’applicazione utilizzata.
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DEL WEB SEMANTICO
MARKUP
(o marcatura) indica un insieme di informazioni riguardanti un
testo o i singoli elementi che lo compongono. In linea generale, la tecnica di
composizione del testo utilizzando marcatori o etichette (i tag) richiede la definizione di
ni, ovvero di un linguaggio di markup o linguaggio di marcatura
di documenti. Si tratta di un linguaggio che descrive i meccanismi di rappresentazione
del testo (ad esempio il colore, il font e la struttura) che, attraverso convenzioni
utilizzabili su più supporti e rendono esplicite particolari
interpretazioni del testo stesso. Il markup o etichetta è separato dal contenuto, ed
eventualmente può lui stesso contenerlo.
I linguaggi di markup possono essere diversi e si distinguono per d
come la rappresentazione del testo, la struttura di base, il significato degli elementi che
lo compongono e la visualizzazione o formattazione. Nell'ambito dello sviluppo del Web
Semantico, quelli più utilizzati sono i linguaggi di markup di tipo descrittivo
esempio SGML, HTML e XML. Questi linguaggi di marcatura consentono di separare il
testo (formattazione) dal contenuto (marcatura); infatti, generalmente quello che si
produce con un linguaggio di markup descrittivo non è il documento stesso, ma un file di
codice e testo che deve essere poi interpretato da un'applicazione (nel caso dell'HTML il
SGML (Standard Generalized Markup Language) è stato il primo metalinguaggio di
markup descrittivo standardizzato a livello internazionale, che ha definito dei metodi di
rappresentazione del testo in forma elettronica in modo indipendente dall'hardware e
dall'applicazione utilizzati. La potenza di SGML, dunque, è la flessibilità: è uno standard
che può essere applicato ad ogni tipo dato, è non proprietario e soprattutto
indipendente dalla piattaforma utilizzata, caratteristica che consente di strutturare e
marcare i documenti in maniera indipendente dall’applicazione utilizzata.
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(o marcatura) indica un insieme di informazioni riguardanti un
testo o i singoli elementi che lo compongono. In linea generale, la tecnica di
) richiede la definizione di
o linguaggio di marcatura
di documenti. Si tratta di un linguaggio che descrive i meccanismi di rappresentazione
del testo (ad esempio il colore, il font e la struttura) che, attraverso convenzioni
utilizzabili su più supporti e rendono esplicite particolari
interpretazioni del testo stesso. Il markup o etichetta è separato dal contenuto, ed
I linguaggi di markup possono essere diversi e si distinguono per differenti criteri,
come la rappresentazione del testo, la struttura di base, il significato degli elementi che
lo compongono e la visualizzazione o formattazione. Nell'ambito dello sviluppo del Web
p di tipo descrittivo, come ad
esempio SGML, HTML e XML. Questi linguaggi di marcatura consentono di separare il
testo (formattazione) dal contenuto (marcatura); infatti, generalmente quello che si
ocumento stesso, ma un file di
codice e testo che deve essere poi interpretato da un'applicazione (nel caso dell'HTML il
SGML (Standard Generalized Markup Language) è stato il primo metalinguaggio di
nternazionale, che ha definito dei metodi di
rappresentazione del testo in forma elettronica in modo indipendente dall'hardware e
dall'applicazione utilizzati. La potenza di SGML, dunque, è la flessibilità: è uno standard
ipo dato, è non proprietario e soprattutto
indipendente dalla piattaforma utilizzata, caratteristica che consente di strutturare e
marcare i documenti in maniera indipendente dall’applicazione utilizzata.
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2.2. XML - EXTENSIBLE
Attualmente il Web è un enorme contenitore di informazioni e l’utilizzo del
linguaggio HTML (Hypertext Markup Language)
Si tratta tuttavia di un linguaggio che ha come unico obiettivo quello di curare la
formattazione grafica dei documenti del Web e non fornisce nessun supporto per
strutturare e descrivere le informazioni in essi contenute, dal punto di vista semantico.
Questo linguaggio - considerato la base del World Wide Web
in maniera standardizzata pagine di informazioni formattate in
tramite Internet, un numero di utenti in costante aumento. Insieme al protocollo HTTP
(Hypertext Transport Protocol
e ricevono informazioni, ma lo scopo principale per cui è stato realizzato è la
visualizzazione dei dati. Per questo motivo, l’HTML fa riferimento al modo in cui le
informazioni vengono presentate
Il linguaggio HTML era nato per permettere agli utenti del World Wide Web di
scrivere con semplicità documenti e condividerli su sistemi differenti: il presupposto era
che quelle informazioni fossero co
ipertestuali. Attualmente, tuttavia, le informazioni sul Web sono database di testo,
immagini, suoni, video, audio; nel contesto di un rinnovato e più complesso Web,
occorre un linguaggio che sia in grado di
specifiche, definire relazioni complesse di collegamenti fra documenti, trasmettere
informazioni in diversi formati.
portato la necessità di avere dei
intelligente dei dati e di organizzarli efficientemente, dal punto di vista logico e
semantico.
In questa prospettiva si inserisce
metalinguaggio che permette di crear
personalizzati di markup. Si tratta di un
termini pratici consente di esplicitare la struttura di un documento dal punto di vista
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XTENSIBLE MARKUP LANGUAGE
eb è un enorme contenitore di informazioni e l’utilizzo del
(Hypertext Markup Language) ne ha facilitato sicuramente lo sviluppo.
Si tratta tuttavia di un linguaggio che ha come unico obiettivo quello di curare la
documenti del Web e non fornisce nessun supporto per
strutturare e descrivere le informazioni in essi contenute, dal punto di vista semantico.
considerato la base del World Wide Web - consente infatti di creare
pagine di informazioni formattate in grado di raggiungere,
tramite Internet, un numero di utenti in costante aumento. Insieme al protocollo HTTP
Hypertext Transport Protocol), HTML ha rivoluzionato il modo in cui le persone inviano
e ricevono informazioni, ma lo scopo principale per cui è stato realizzato è la
visualizzazione dei dati. Per questo motivo, l’HTML fa riferimento al modo in cui le
informazioni vengono presentate e non al tipo o alla struttura di tali informazioni.
linguaggio HTML era nato per permettere agli utenti del World Wide Web di
scrivere con semplicità documenti e condividerli su sistemi differenti: il presupposto era
che quelle informazioni fossero costituite da un testo con immagini e collegamenti
ipertestuali. Attualmente, tuttavia, le informazioni sul Web sono database di testo,
immagini, suoni, video, audio; nel contesto di un rinnovato e più complesso Web,
occorre un linguaggio che sia in grado di descrivere tipi di informazioni differenti e
specifiche, definire relazioni complesse di collegamenti fra documenti, trasmettere
informazioni in diversi formati. Inoltre, negli ultimi anni il notevole sviluppo del Web ha
portato la necessità di avere dei linguaggi e degli strumenti che permettano il recupero
intelligente dei dati e di organizzarli efficientemente, dal punto di vista logico e
In questa prospettiva si inserisce XML - Extensible Markup Language
metalinguaggio che permette di creare e di definire sintatticamente dei linguaggi
personalizzati di markup. Si tratta di un linguaggio aperto e basato su testo, che in
termini pratici consente di esplicitare la struttura di un documento dal punto di vista
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eb è un enorme contenitore di informazioni e l’utilizzo del
ne ha facilitato sicuramente lo sviluppo.
Si tratta tuttavia di un linguaggio che ha come unico obiettivo quello di curare la
documenti del Web e non fornisce nessun supporto per
strutturare e descrivere le informazioni in essi contenute, dal punto di vista semantico.
consente infatti di creare
grado di raggiungere,
tramite Internet, un numero di utenti in costante aumento. Insieme al protocollo HTTP
), HTML ha rivoluzionato il modo in cui le persone inviano
e ricevono informazioni, ma lo scopo principale per cui è stato realizzato è la
visualizzazione dei dati. Per questo motivo, l’HTML fa riferimento al modo in cui le
e non al tipo o alla struttura di tali informazioni.
linguaggio HTML era nato per permettere agli utenti del World Wide Web di
scrivere con semplicità documenti e condividerli su sistemi differenti: il presupposto era
stituite da un testo con immagini e collegamenti
ipertestuali. Attualmente, tuttavia, le informazioni sul Web sono database di testo,
immagini, suoni, video, audio; nel contesto di un rinnovato e più complesso Web,
descrivere tipi di informazioni differenti e
specifiche, definire relazioni complesse di collegamenti fra documenti, trasmettere
l notevole sviluppo del Web ha
linguaggi e degli strumenti che permettano il recupero
intelligente dei dati e di organizzarli efficientemente, dal punto di vista logico e
Extensible Markup Language,
e e di definire sintatticamente dei linguaggi
linguaggio aperto e basato su testo, che in
termini pratici consente di esplicitare la struttura di un documento dal punto di vista
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sintattico, attraverso marcatori all
informazioni di tipo strutturale relative ai dati veri e propri (in particolare, si fa
riferimento a dati strutturati, come quelli presenti in archivi e tabelle). Queste
informazioni rappresentano “da
aggiuntivo all’applicazione che utilizza i dati e consente un nuovo livello di gestione e
manipolazione delle informazioni sul Web. XML, dunque, permette di descrivere i
documenti della rete dal punto di
macchine oltre che all’uomo. Un documento XML è organizzato secondo una struttura
logica ad albero e non presenta un insieme predefinito di elementi, ma permette di
crearne dei nuovi a seconda delle esigenze
necessariamente presente. Ogni elemento può avere dei figli e si possono specificare
degli attributi che ne definiscono particolari caratteristiche. La sintassi del
metalinguaggio XML è uguale a quella dell’HTML:
apertura e da un tag di chiusura, gli attributi vengono elencati all’interno del tag di
apertura, sono opzionali e non si ha un limite massimo nella loro quantità.
Inoltre, il metalinguaggio XML è indipendente dalla
completamente testuale, autodescrittivo e strutturato. In considerazione di tali
caratteristiche, XML può essere utilizzato anche come mezzo di trasmissione dei dati tra
differenti applicazioni che supportano l’accesso ad un databa
contenute nel database di un'applicazione possono essere tradotte in un documento
XML e inviate ad altre applicazioni, che procedono ad elaborarle.
In linea generale, dunque, il metalinguaggio di markup
linguaggio HTML per quattro aspetti fondamentali:
- in primo luogo, XML è stato concepito per descrivere sintatticamente le
informazioni di un documento o di un database, mentre HTML è stato ideato
soltanto per visualizzarle;
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sintattico, attraverso marcatori all'interno del testo; in questa prospettiva, XML fornisce
informazioni di tipo strutturale relative ai dati veri e propri (in particolare, si fa
riferimento a dati strutturati, come quelli presenti in archivi e tabelle). Queste
informazioni rappresentano “dati sui dati”, cioè metadati, che offrono un contesto
aggiuntivo all’applicazione che utilizza i dati e consente un nuovo livello di gestione e
manipolazione delle informazioni sul Web. XML, dunque, permette di descrivere i
documenti della rete dal punto di vista sintattico, rendendoli comprensibili alle
macchine oltre che all’uomo. Un documento XML è organizzato secondo una struttura
e non presenta un insieme predefinito di elementi, ma permette di
crearne dei nuovi a seconda delle esigenze. Esiste un elemento radice che deve essere
necessariamente presente. Ogni elemento può avere dei figli e si possono specificare
degli attributi che ne definiscono particolari caratteristiche. La sintassi del
metalinguaggio XML è uguale a quella dell’HTML: ogni elemento è composto da un tag di
apertura e da un tag di chiusura, gli attributi vengono elencati all’interno del tag di
apertura, sono opzionali e non si ha un limite massimo nella loro quantità.
Inoltre, il metalinguaggio XML è indipendente dalla piattaforma di utilizzo,
completamente testuale, autodescrittivo e strutturato. In considerazione di tali
caratteristiche, XML può essere utilizzato anche come mezzo di trasmissione dei dati tra
differenti applicazioni che supportano l’accesso ad un database. Le informazioni
contenute nel database di un'applicazione possono essere tradotte in un documento
XML e inviate ad altre applicazioni, che procedono ad elaborarle.
In linea generale, dunque, il metalinguaggio di markup XML si differenzia
HTML per quattro aspetti fondamentali:
in primo luogo, XML è stato concepito per descrivere sintatticamente le
informazioni di un documento o di un database, mentre HTML è stato ideato
soltanto per visualizzarle;
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'interno del testo; in questa prospettiva, XML fornisce
informazioni di tipo strutturale relative ai dati veri e propri (in particolare, si fa
riferimento a dati strutturati, come quelli presenti in archivi e tabelle). Queste
ti sui dati”, cioè metadati, che offrono un contesto
aggiuntivo all’applicazione che utilizza i dati e consente un nuovo livello di gestione e
manipolazione delle informazioni sul Web. XML, dunque, permette di descrivere i
vista sintattico, rendendoli comprensibili alle
macchine oltre che all’uomo. Un documento XML è organizzato secondo una struttura
e non presenta un insieme predefinito di elementi, ma permette di
. Esiste un elemento radice che deve essere
necessariamente presente. Ogni elemento può avere dei figli e si possono specificare
degli attributi che ne definiscono particolari caratteristiche. La sintassi del
ogni elemento è composto da un tag di
apertura e da un tag di chiusura, gli attributi vengono elencati all’interno del tag di
apertura, sono opzionali e non si ha un limite massimo nella loro quantità.
piattaforma di utilizzo,
completamente testuale, autodescrittivo e strutturato. In considerazione di tali
caratteristiche, XML può essere utilizzato anche come mezzo di trasmissione dei dati tra
se. Le informazioni
contenute nel database di un'applicazione possono essere tradotte in un documento
XML si differenzia dal
in primo luogo, XML è stato concepito per descrivere sintatticamente le
informazioni di un documento o di un database, mentre HTML è stato ideato
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- con XML la struttura di un documento può
attraverso una struttura ad albero formata da tag nidificati in differenti livelli di
complessità;
- ogni documento XML può contenere una descrizione opzionale della sua
grammatica, in modo che possa essere utilizzata da
una validazione della struttura del documento;
- con XML gli utenti possono definire nuovi tag e attributi all'interno di ciascun
documento;
- il linguaggio XML consente ai singoli utenti, alle aziende e alle organizzazioni di
creare il proprio linguaggio di markup, specifico per il tipo di informazione che si
intende trattare. Per molte applicazioni e per diversi settori di business, ad
esempio, sono stati già sviluppati linguaggi di markup specifici, come ad esempio
il Channel Definition Format e
XML risponde all’esigenza del W3C di portare nel World Wide Web lo Standard
Generalized Markup Language (SGML), lo st
della struttura e del contenuto di documenti elettronici di qualsiasi tipo. XML sfrutta
tutta la potenza espressiva di SGML, ma non contiene tutte le complesse funzioni che
raramente vengono utilizzate. Si caratteri
scrivere documenti, condividerli e trasmetterli nel Web. Nell
dell’XML è stato portato avanti dal W3C con i seguenti
- XML deve essere utilizzabile in modo sem
metalinguaggio XML deve operare in maniera efficiente sul Web per soddisfare
le esigenze delle applicazioni eseguite in un ambiente di rete distribuito;
- XML deve supportare un gran numero di applicazioni
dovrebbe essere utilizzato attraverso un’ampia gamma di applicazioni, tra cui
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con XML la struttura di un documento può essere descritta in modo gerarchico,
attraverso una struttura ad albero formata da tag nidificati in differenti livelli di
ogni documento XML può contenere una descrizione opzionale della sua
grammatica, in modo che possa essere utilizzata da applicazioni che richiedono
una validazione della struttura del documento;
con XML gli utenti possono definire nuovi tag e attributi all'interno di ciascun
il linguaggio XML consente ai singoli utenti, alle aziende e alle organizzazioni di
creare il proprio linguaggio di markup, specifico per il tipo di informazione che si
intende trattare. Per molte applicazioni e per diversi settori di business, ad
sono stati già sviluppati linguaggi di markup specifici, come ad esempio
Channel Definition Format e il Mathematical Markup Language
XML risponde all’esigenza del W3C di portare nel World Wide Web lo Standard
Generalized Markup Language (SGML), lo standard internazionale per la descrizione
della struttura e del contenuto di documenti elettronici di qualsiasi tipo. XML sfrutta
tutta la potenza espressiva di SGML, ma non contiene tutte le complesse funzioni che
raramente vengono utilizzate. Si caratterizza quindi per la semplicità con cui è possibile
scrivere documenti, condividerli e trasmetterli nel Web. Nella fattispecie, lo sviluppo
XML è stato portato avanti dal W3C con i seguenti obiettivi progettuali:
XML deve essere utilizzabile in modo semplice su Internet
metalinguaggio XML deve operare in maniera efficiente sul Web per soddisfare
le esigenze delle applicazioni eseguite in un ambiente di rete distribuito;
XML deve supportare un gran numero di applicazioni. Tale metalinguaggio
essere utilizzato attraverso un’ampia gamma di applicazioni, tra cui
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essere descritta in modo gerarchico,
attraverso una struttura ad albero formata da tag nidificati in differenti livelli di
ogni documento XML può contenere una descrizione opzionale della sua
applicazioni che richiedono
con XML gli utenti possono definire nuovi tag e attributi all'interno di ciascun
il linguaggio XML consente ai singoli utenti, alle aziende e alle organizzazioni di
creare il proprio linguaggio di markup, specifico per il tipo di informazione che si
intende trattare. Per molte applicazioni e per diversi settori di business, ad
sono stati già sviluppati linguaggi di markup specifici, come ad esempio
Markup Language.
XML risponde all’esigenza del W3C di portare nel World Wide Web lo Standard
andard internazionale per la descrizione
della struttura e del contenuto di documenti elettronici di qualsiasi tipo. XML sfrutta
tutta la potenza espressiva di SGML, ma non contiene tutte le complesse funzioni che
zza quindi per la semplicità con cui è possibile
a fattispecie, lo sviluppo
obiettivi progettuali:
plice su Internet. Il
metalinguaggio XML deve operare in maniera efficiente sul Web per soddisfare
le esigenze delle applicazioni eseguite in un ambiente di rete distribuito;
. Tale metalinguaggio
essere utilizzato attraverso un’ampia gamma di applicazioni, tra cui
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strumenti di creazione do dati e informazioni, motori per la visualizzazione di
contenuti, strumenti di traduzione e applicazioni di database;
- XML deve essere compatibile con SGML
base del presupposto che un documento XML valido debba anche essere un
documento SGML valido, in modo tale che gli strumenti SGML esistenti possano
essere utilizzati con l’XML e siano in grado di analizzare il codice XML;
- Lo sviluppo di programmi che elaborino documenti XML deve risultare
semplice. L’adozione del linguaggio XML è ovviamente strettamente legato alla
disponibilità di strumenti; negli anni la proliferazione di tali supporti è la
dimostrazione che tale obiettivo
- I linguaggi di markup devono essere personalizzabili
potenza di XML è rappresentata dalla possibilità di creare linguaggi di markup
personalizzati. Quando molti utenti concordano su un linguaggio di markup, è
possibile creare browser o applicazioni personalizzate per gestire questi
linguaggi;
- Il numero di caratteristiche opzionali dell'XML deve essere mantenuto al
minimo possibile. Al contrario dell’SGML, l’XML elimina le opzioni, in tal modo
qualsiasi elaboratore potr
indipendentemente dai dati e dalla struttura contenuti nel documento stesso;
- I documenti XML dovrebbero essere leggibili da ogni utente e
ragionevolmente chiari
e le relazioni tra i dati stessi, l’XML è più semplice da utilizzare e da leggere del
formato binario che esegue la stessa operazione; inoltre, poiché il codice è
formattato in modo diretto, è necessario che l’XML sia facilmente leggibile da
parte sia degli utenti che dei computer. In questo modo si facilita lo scambio
informativo tra le varie applicazioni e si superano gli ostacoli imposti dai nuovi
formati proprietari dei dati;
- La progettazione di XML dovrebbe essere rapida
per soddisfare l’esigenza di un linguaggio estensibile per il Web. Questo
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strumenti di creazione do dati e informazioni, motori per la visualizzazione di
contenuti, strumenti di traduzione e applicazioni di database;
XML deve essere compatibile con SGML. Tale obiettivo è stato definito sulla
base del presupposto che un documento XML valido debba anche essere un
documento SGML valido, in modo tale che gli strumenti SGML esistenti possano
essere utilizzati con l’XML e siano in grado di analizzare il codice XML;
sviluppo di programmi che elaborino documenti XML deve risultare
. L’adozione del linguaggio XML è ovviamente strettamente legato alla
disponibilità di strumenti; negli anni la proliferazione di tali supporti è la
dimostrazione che tale obiettivo sia stato raggiunto;
I linguaggi di markup devono essere personalizzabili. La straordinaria
potenza di XML è rappresentata dalla possibilità di creare linguaggi di markup
personalizzati. Quando molti utenti concordano su un linguaggio di markup, è
e creare browser o applicazioni personalizzate per gestire questi
Il numero di caratteristiche opzionali dell'XML deve essere mantenuto al
. Al contrario dell’SGML, l’XML elimina le opzioni, in tal modo
qualsiasi elaboratore potrà pertanto analizzare qualunque documento XML,
indipendentemente dai dati e dalla struttura contenuti nel documento stesso;
I documenti XML dovrebbero essere leggibili da ogni utente e
ragionevolmente chiari. Dal momento che utilizza il testo per descriver
e le relazioni tra i dati stessi, l’XML è più semplice da utilizzare e da leggere del
formato binario che esegue la stessa operazione; inoltre, poiché il codice è
formattato in modo diretto, è necessario che l’XML sia facilmente leggibile da
sia degli utenti che dei computer. In questo modo si facilita lo scambio
informativo tra le varie applicazioni e si superano gli ostacoli imposti dai nuovi
formati proprietari dei dati;
La progettazione di XML dovrebbe essere rapida. L’XML è stato sviluppato
per soddisfare l’esigenza di un linguaggio estensibile per il Web. Questo
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strumenti di creazione do dati e informazioni, motori per la visualizzazione di
biettivo è stato definito sulla
base del presupposto che un documento XML valido debba anche essere un
documento SGML valido, in modo tale che gli strumenti SGML esistenti possano
essere utilizzati con l’XML e siano in grado di analizzare il codice XML;
sviluppo di programmi che elaborino documenti XML deve risultare
. L’adozione del linguaggio XML è ovviamente strettamente legato alla
disponibilità di strumenti; negli anni la proliferazione di tali supporti è la
. La straordinaria
potenza di XML è rappresentata dalla possibilità di creare linguaggi di markup
personalizzati. Quando molti utenti concordano su un linguaggio di markup, è
e creare browser o applicazioni personalizzate per gestire questi
Il numero di caratteristiche opzionali dell'XML deve essere mantenuto al
. Al contrario dell’SGML, l’XML elimina le opzioni, in tal modo
à pertanto analizzare qualunque documento XML,
indipendentemente dai dati e dalla struttura contenuti nel documento stesso;
I documenti XML dovrebbero essere leggibili da ogni utente e
. Dal momento che utilizza il testo per descrivere i dati
e le relazioni tra i dati stessi, l’XML è più semplice da utilizzare e da leggere del
formato binario che esegue la stessa operazione; inoltre, poiché il codice è
formattato in modo diretto, è necessario che l’XML sia facilmente leggibile da
sia degli utenti che dei computer. In questo modo si facilita lo scambio
informativo tra le varie applicazioni e si superano gli ostacoli imposti dai nuovi
. L’XML è stato sviluppato
per soddisfare l’esigenza di un linguaggio estensibile per il Web. Questo
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obiettivo è stato definito dopo aver considerato l’eventualità che se l’XML non
fosse stato reso disponibile rapidamente come metodo per estendere l’HTML,
altre organizzazioni avrebbero potuto provvedere a fornire una soluzione
proprietaria, binaria o entrambe;
- I documenti XML devono essere facili da creare
n linguaggio testuale, i documenti XML possono essere creati facendo ric
strumenti di semplice utilizzo, quali editor di testo normale.
Attualmente XML si configura come il linguaggio padre di molti linguaggi di Markup,
come ad esempio RDF e OWL, le due componenti centrali dell'architettura del Web
Semantico, insieme all'XML stesso. Nella fattispecie, tali linguaggi ereditano le
caratteristiche dell’XML, ma risultano progettati ad hoc per determinate aree di lavoro.
Come già rilevato, XML consente di descrivere la sintassi di un documento mediante
marcatori. In linea generale, si tratta di una sintassi molto simile a quella dell’HTML,
anche se molto più rigida. In particolare la definizione della sintassi di un documento
XML può essere espressa mediante una DTD o un XML Schema, ai quali si aggiunge un
namespaces XML, di seguito brevemente descritti:
- DTD - Document Type Definition
la struttura e il contenuto di un documento XML. Contiene le definizioni dei tag e
degli elementi, l’ordine nel quale devono apparire all’interno del documento e
formalizza la struttura ad albero. Inoltre una DTD c
attributi e del loro tipo, l’obbligatorietà e il valore predefinito e include la
definizione delle entità e delle notazioni.
documento XML affinché esso possa essere analizzato da software e appl
in altri termini, stabiliscono le regole formali che governano la struttura di un
documento, specificando quali tag devono essere presenti nel documento stesso,
quali annidamenti sono possibili, le combinazioni permesse di elementi e
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obiettivo è stato definito dopo aver considerato l’eventualità che se l’XML non
fosse stato reso disponibile rapidamente come metodo per estendere l’HTML,
altre organizzazioni avrebbero potuto provvedere a fornire una soluzione
proprietaria, binaria o entrambe;
I documenti XML devono essere facili da creare. Dal momento che si tratta di
n linguaggio testuale, i documenti XML possono essere creati facendo ric
strumenti di semplice utilizzo, quali editor di testo normale.
Attualmente XML si configura come il linguaggio padre di molti linguaggi di Markup,
come ad esempio RDF e OWL, le due componenti centrali dell'architettura del Web
Semantico, insieme all'XML stesso. Nella fattispecie, tali linguaggi ereditano le
tiche dell’XML, ma risultano progettati ad hoc per determinate aree di lavoro.
Come già rilevato, XML consente di descrivere la sintassi di un documento mediante
marcatori. In linea generale, si tratta di una sintassi molto simile a quella dell’HTML,
he se molto più rigida. In particolare la definizione della sintassi di un documento
XML può essere espressa mediante una DTD o un XML Schema, ai quali si aggiunge un
namespaces XML, di seguito brevemente descritti:
Document Type Definition. Si tratta di un modello sintattico, che descrive
la struttura e il contenuto di un documento XML. Contiene le definizioni dei tag e
degli elementi, l’ordine nel quale devono apparire all’interno del documento e
formalizza la struttura ad albero. Inoltre una DTD contiene la definizione degli
attributi e del loro tipo, l’obbligatorietà e il valore predefinito e include la
definizione delle entità e delle notazioni. Le DTD impongono dei vincoli al
documento XML affinché esso possa essere analizzato da software e appl
in altri termini, stabiliscono le regole formali che governano la struttura di un
documento, specificando quali tag devono essere presenti nel documento stesso,
quali annidamenti sono possibili, le combinazioni permesse di elementi e
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obiettivo è stato definito dopo aver considerato l’eventualità che se l’XML non
fosse stato reso disponibile rapidamente come metodo per estendere l’HTML,
altre organizzazioni avrebbero potuto provvedere a fornire una soluzione
. Dal momento che si tratta di
n linguaggio testuale, i documenti XML possono essere creati facendo ricorso a
Attualmente XML si configura come il linguaggio padre di molti linguaggi di Markup,
come ad esempio RDF e OWL, le due componenti centrali dell'architettura del Web
Semantico, insieme all'XML stesso. Nella fattispecie, tali linguaggi ereditano le
tiche dell’XML, ma risultano progettati ad hoc per determinate aree di lavoro.
Come già rilevato, XML consente di descrivere la sintassi di un documento mediante
marcatori. In linea generale, si tratta di una sintassi molto simile a quella dell’HTML,
he se molto più rigida. In particolare la definizione della sintassi di un documento
XML può essere espressa mediante una DTD o un XML Schema, ai quali si aggiunge un
ta di un modello sintattico, che descrive
la struttura e il contenuto di un documento XML. Contiene le definizioni dei tag e
degli elementi, l’ordine nel quale devono apparire all’interno del documento e
ontiene la definizione degli
attributi e del loro tipo, l’obbligatorietà e il valore predefinito e include la
Le DTD impongono dei vincoli al
documento XML affinché esso possa essere analizzato da software e applicazioni;
in altri termini, stabiliscono le regole formali che governano la struttura di un
documento, specificando quali tag devono essere presenti nel documento stesso,
quali annidamenti sono possibili, le combinazioni permesse di elementi e
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attributi. Ad esempio, una DTD potrebbe stabilire che per ogni tag <libro> devono
essere annidati i tag <titolo>, <autore>, <informazioni_editoriali>, senza i quali il
documento non è formalmente corretto.
DTD personalizzato: è i
metalinguaggio, vale a dire un linguaggio di livello superiore attraverso il quale è
possibile creare altri linguaggi;
- XML Schema. Un XML Schema è un'alternativa al DTD e permette di definire la
struttura, il contenuto e la semantica di documenti XML.
consentono una semplice tipizzazione dei dati per elementi ed attributi
all'interno di un documento, gli schemi XML consentono una tipizzazione dei dati
sistematica, ovvero permettono di definire un
utilizzato per descrivere documenti XML facendo ricorso sempre alla stessa
sintassi. Un documento collegato ad uno schema XML deve obbligatoriamente
rispettare le regole stabilite dallo schema per poter essere convalidato com
schema valido;
- Namespaces XML. Spesso si può avere la necessità di utilizzare elementi definiti
diversamente da DTD. È possibile che il nome di un elemento presente in una
DTD sia lo stesso di un elemento di un'altra DTD. Questa è la classica situazione
collisione fra nomi di elementi e di attributi. È possibile risolvere il problema
tramite l’utilizzo dei namespace
da una URI, utilizzata nel documento XML, nel momento in cui ci si riferisce ad un
certo elemento, eliminando il rischio di ambiguità.
Infine, un accenno ai fogli di stile,
XML su un qualsiasi browser. Il foglio di stile è un documento esterno, che può essere
anche collocato sul Web, generalmente utilizzato per applicare in modo coerente stili o
formattazione ai documenti. Nell
l’aspetto di ciascun elemento di un documento o di una serie di documenti, per esempio
il colore, le dimensioni e il tipo del carattere, lo sfondo, i bordi, le immagini, i file audio e
video, separando la presentazione del documento dal contenuto del documento stesso. Il
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d esempio, una DTD potrebbe stabilire che per ogni tag <libro> devono
essere annidati i tag <titolo>, <autore>, <informazioni_editoriali>, senza i quali il
documento non è formalmente corretto. Ciascun utente o azienda può creare un
DTD personalizzato: è in questa direzione che l'XML ci configura come
metalinguaggio, vale a dire un linguaggio di livello superiore attraverso il quale è
possibile creare altri linguaggi;
Un XML Schema è un'alternativa al DTD e permette di definire la
contenuto e la semantica di documenti XML.
consentono una semplice tipizzazione dei dati per elementi ed attributi
all'interno di un documento, gli schemi XML consentono una tipizzazione dei dati
sistematica, ovvero permettono di definire un vocabolario XML che può essere
utilizzato per descrivere documenti XML facendo ricorso sempre alla stessa
sintassi. Un documento collegato ad uno schema XML deve obbligatoriamente
rispettare le regole stabilite dallo schema per poter essere convalidato com
Spesso si può avere la necessità di utilizzare elementi definiti
diversamente da DTD. È possibile che il nome di un elemento presente in una
DTD sia lo stesso di un elemento di un'altra DTD. Questa è la classica situazione
collisione fra nomi di elementi e di attributi. È possibile risolvere il problema
namespace. Un namepsace è una raccolta di nomi identificati
da una URI, utilizzata nel documento XML, nel momento in cui ci si riferisce ad un
elemento, eliminando il rischio di ambiguità.
fogli di stile, necessari per la visualizzazione di un documento
XML su un qualsiasi browser. Il foglio di stile è un documento esterno, che può essere
anche collocato sul Web, generalmente utilizzato per applicare in modo coerente stili o
formattazione ai documenti. Nello specifico il foglio di stile consente di modificare
l’aspetto di ciascun elemento di un documento o di una serie di documenti, per esempio
il colore, le dimensioni e il tipo del carattere, lo sfondo, i bordi, le immagini, i file audio e
la presentazione del documento dal contenuto del documento stesso. Il
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d esempio, una DTD potrebbe stabilire che per ogni tag <libro> devono
essere annidati i tag <titolo>, <autore>, <informazioni_editoriali>, senza i quali il
Ciascun utente o azienda può creare un
n questa direzione che l'XML ci configura come
metalinguaggio, vale a dire un linguaggio di livello superiore attraverso il quale è
Un XML Schema è un'alternativa al DTD e permette di definire la
contenuto e la semantica di documenti XML. Mentre le DTD
consentono una semplice tipizzazione dei dati per elementi ed attributi
all'interno di un documento, gli schemi XML consentono una tipizzazione dei dati
vocabolario XML che può essere
utilizzato per descrivere documenti XML facendo ricorso sempre alla stessa
sintassi. Un documento collegato ad uno schema XML deve obbligatoriamente
rispettare le regole stabilite dallo schema per poter essere convalidato come
Spesso si può avere la necessità di utilizzare elementi definiti
diversamente da DTD. È possibile che il nome di un elemento presente in una
DTD sia lo stesso di un elemento di un'altra DTD. Questa è la classica situazione di
collisione fra nomi di elementi e di attributi. È possibile risolvere il problema
è una raccolta di nomi identificati
da una URI, utilizzata nel documento XML, nel momento in cui ci si riferisce ad un
necessari per la visualizzazione di un documento
XML su un qualsiasi browser. Il foglio di stile è un documento esterno, che può essere
anche collocato sul Web, generalmente utilizzato per applicare in modo coerente stili o
o specifico il foglio di stile consente di modificare
l’aspetto di ciascun elemento di un documento o di una serie di documenti, per esempio
il colore, le dimensioni e il tipo del carattere, lo sfondo, i bordi, le immagini, i file audio e
la presentazione del documento dal contenuto del documento stesso. Il
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tipo di foglio di stile più utilizzato sul Web è basato sulla specifica dei fogli di stile CSS
(Cascading Style Sheets), ma lo standard più recente è XLS (Extensible Stylesheet
Language). L’XLS è un sottoinsieme del Document Style
Language (DSSSL), il linguaggio di stile utilizzato in ambiente SGML: gode delle proprietà
di essere estensibile, potente ma nello stesso tempo di facile utilizzo. Con l’XSL è
possibile creare fogli di stile che permettono la visualizzazione di un documento XML in
un qualsiasi formato.
2.3. RDF E METADATI
2.3.1. I Metadati
Tutta la famiglia di linguaggi XML ha lo scopo di generare dati che non siano soltanto
destinati alla lettura, ma che possa
risponde alle esigenze di standardizzazione sintattica per cui è utilizzabile da diverse
applicazioni e piattaforme come linguaggio di interscambio. Tuttavia, come più volte
rilevato nel corso della disp
software è necessario che siano accompagnati da informazioni riguardanti i dati stessi,
che ne specifichino il contesto e ne descrivano i contenuti. Tali informazioni prendono il
nome di “metadati”. Le meta
informazioni sui documenti creati o fruiti che siano non soltanto leggibili, ma anche
interpretabili dalle applicazioni di rielaborazione e dai motori di ricerca
Il termine metadato significa letteralmente “dato circa un altro dato”. Questa
definizione è la più basilare, ma è senz’altro la più esplicativa del concetto: i metadati
infatti sono informazioni a supporto delle informazioni primarie, ovvero tutta quella
serie di dati che il Web gestisce e mette a disposizione degli utenti. Un esempio tipico di
metadati è costituito dalla scheda del catalogo di una biblioteca, la quale contiene
informazioni circa il contenuto e la posizione di un libro: questi sono dati riguardanti gli
elementi del libro cui si fa riferimento mediante la scheda
processo di reperimento del libro in quel sistema informativo che è la biblioteca.
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tipo di foglio di stile più utilizzato sul Web è basato sulla specifica dei fogli di stile CSS
(Cascading Style Sheets), ma lo standard più recente è XLS (Extensible Stylesheet
. L’XLS è un sottoinsieme del Document Style Semantics and Specification
(DSSSL), il linguaggio di stile utilizzato in ambiente SGML: gode delle proprietà
di essere estensibile, potente ma nello stesso tempo di facile utilizzo. Con l’XSL è
le creare fogli di stile che permettono la visualizzazione di un documento XML in
ETADATI
Tutta la famiglia di linguaggi XML ha lo scopo di generare dati che non siano soltanto
destinati alla lettura, ma che possano essere utilizzati da software e applicazioni. XML
risponde alle esigenze di standardizzazione sintattica per cui è utilizzabile da diverse
applicazioni e piattaforme come linguaggio di interscambio. Tuttavia, come più volte
rilevato nel corso della dispensa, affinché i dati vengano elaborati da computer e
software è necessario che siano accompagnati da informazioni riguardanti i dati stessi,
che ne specifichino il contesto e ne descrivano i contenuti. Tali informazioni prendono il
meta-informazioni, infatti, permettono agli utenti di specificare
informazioni sui documenti creati o fruiti che siano non soltanto leggibili, ma anche
interpretabili dalle applicazioni di rielaborazione e dai motori di ricerca
significa letteralmente “dato circa un altro dato”. Questa
basilare, ma è senz’altro la più esplicativa del concetto: i metadati
infatti sono informazioni a supporto delle informazioni primarie, ovvero tutta quella
Web gestisce e mette a disposizione degli utenti. Un esempio tipico di
metadati è costituito dalla scheda del catalogo di una biblioteca, la quale contiene
informazioni circa il contenuto e la posizione di un libro: questi sono dati riguardanti gli
ti del libro cui si fa riferimento mediante la scheda e dunque sono alla base del
processo di reperimento del libro in quel sistema informativo che è la biblioteca.
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tipo di foglio di stile più utilizzato sul Web è basato sulla specifica dei fogli di stile CSS
(Cascading Style Sheets), ma lo standard più recente è XLS (Extensible Stylesheet
Semantics and Specification
(DSSSL), il linguaggio di stile utilizzato in ambiente SGML: gode delle proprietà
di essere estensibile, potente ma nello stesso tempo di facile utilizzo. Con l’XSL è
le creare fogli di stile che permettono la visualizzazione di un documento XML in
Tutta la famiglia di linguaggi XML ha lo scopo di generare dati che non siano soltanto
no essere utilizzati da software e applicazioni. XML
risponde alle esigenze di standardizzazione sintattica per cui è utilizzabile da diverse
applicazioni e piattaforme come linguaggio di interscambio. Tuttavia, come più volte
ensa, affinché i dati vengano elaborati da computer e
software è necessario che siano accompagnati da informazioni riguardanti i dati stessi,
che ne specifichino il contesto e ne descrivano i contenuti. Tali informazioni prendono il
informazioni, infatti, permettono agli utenti di specificare
informazioni sui documenti creati o fruiti che siano non soltanto leggibili, ma anche
interpretabili dalle applicazioni di rielaborazione e dai motori di ricerca.
significa letteralmente “dato circa un altro dato”. Questa
basilare, ma è senz’altro la più esplicativa del concetto: i metadati
infatti sono informazioni a supporto delle informazioni primarie, ovvero tutta quella
Web gestisce e mette a disposizione degli utenti. Un esempio tipico di
metadati è costituito dalla scheda del catalogo di una biblioteca, la quale contiene
informazioni circa il contenuto e la posizione di un libro: questi sono dati riguardanti gli
e dunque sono alla base del
processo di reperimento del libro in quel sistema informativo che è la biblioteca.
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Tim Berners-Lee definisce formalmente i metadati come
Web comprensibili ai calcolatori
processi di reperimento e di elaborazione delle informazioni. Essendo informazioni,
inoltre, i metadati possono essere presenti e gestiti in tre modi. nei documenti stessi a
cui sono associati; in documenti diversi, che vengono immediatamente associati
all’oggetto a cui sono riferiti; in documenti diversi che possono essere trattati anche
separatamente.
I metadati, dunque, sono potenzialmente in grado di migliorare e ottimizzare le
ricerche di risorse e contenuti su Internet. In ottica di Web Semantico, l’inserimento di
metadati consentirebbe di dare un senso logico alle risorse on line e offrirebbe alle
macchine l’opportunità di ragionare sui dati e interpretarli. Il vantaggio più evidente
sarebbe la possibilità di effettuare ricerche sempre più precise ed efficaci, non più basate
semplicemente sulle keyword e una effettiva condivisione delle informazioni
tra le diverse applicazioni Web.
Tuttavia, quella proposta rappresenta una definizione riduttiva delle finalità dei
metadati, che viceversa possono essere applicati a vari contesti e soddisfare differenti
esigenze. Infatti, oltre che per faci
possono e devono essere utilizzati per fornire informazioni sulla risorsa, allo scopo di
garantirne la fruibilità nel tempo. Si parla in questo caso di metadati conservativi e il
campo d’azione si sposta dall’universo Web a quello del materiale acquisito in formato
digitale con scanner, fotocamera o simili e temporaneamente registrato su un supporto
(come un cd recordable). Sono soprattutto le preoccupazioni sulla durata di supporti,
attrezzature e software di lettura a spingere i tecnici verso l’adozione di misure che
riducano il pericolo di perdita di contenuti informativi importanti. Si rende necessario,
pertanto, catalogare la risorsa digitale indicando non solo i suoi contenuti, ma anche le
tecniche adottate per la sua creazione, dalle attrezzature utilizzate al formato, fino agli
utenti che hanno eseguito materialmente i lavori.
9 T. Berners-Lee, D. Connolly, R. Swick,
http://www.w3.org
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Lee definisce formalmente i metadati come «informazioni sulle risorse
rensibili ai calcolatori»9. Essi quindi svolgono una funzione fondamentale nei
processi di reperimento e di elaborazione delle informazioni. Essendo informazioni,
inoltre, i metadati possono essere presenti e gestiti in tre modi. nei documenti stessi a
sono associati; in documenti diversi, che vengono immediatamente associati
all’oggetto a cui sono riferiti; in documenti diversi che possono essere trattati anche
I metadati, dunque, sono potenzialmente in grado di migliorare e ottimizzare le
ricerche di risorse e contenuti su Internet. In ottica di Web Semantico, l’inserimento di
metadati consentirebbe di dare un senso logico alle risorse on line e offrirebbe alle
macchine l’opportunità di ragionare sui dati e interpretarli. Il vantaggio più evidente
sarebbe la possibilità di effettuare ricerche sempre più precise ed efficaci, non più basate
semplicemente sulle keyword e una effettiva condivisione delle informazioni
tra le diverse applicazioni Web.
Tuttavia, quella proposta rappresenta una definizione riduttiva delle finalità dei
metadati, che viceversa possono essere applicati a vari contesti e soddisfare differenti
esigenze. Infatti, oltre che per facilitare e rendere più mirata la ricerca, i metadati
possono e devono essere utilizzati per fornire informazioni sulla risorsa, allo scopo di
garantirne la fruibilità nel tempo. Si parla in questo caso di metadati conservativi e il
all’universo Web a quello del materiale acquisito in formato
digitale con scanner, fotocamera o simili e temporaneamente registrato su un supporto
(come un cd recordable). Sono soprattutto le preoccupazioni sulla durata di supporti,
di lettura a spingere i tecnici verso l’adozione di misure che
riducano il pericolo di perdita di contenuti informativi importanti. Si rende necessario,
pertanto, catalogare la risorsa digitale indicando non solo i suoi contenuti, ma anche le
ttate per la sua creazione, dalle attrezzature utilizzate al formato, fino agli
utenti che hanno eseguito materialmente i lavori.
Lee, D. Connolly, R. Swick, Web Architecture: describing and exchanging data
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informazioni sulle risorse
. Essi quindi svolgono una funzione fondamentale nei
processi di reperimento e di elaborazione delle informazioni. Essendo informazioni,
inoltre, i metadati possono essere presenti e gestiti in tre modi. nei documenti stessi a
sono associati; in documenti diversi, che vengono immediatamente associati
all’oggetto a cui sono riferiti; in documenti diversi che possono essere trattati anche
I metadati, dunque, sono potenzialmente in grado di migliorare e ottimizzare le
ricerche di risorse e contenuti su Internet. In ottica di Web Semantico, l’inserimento di
metadati consentirebbe di dare un senso logico alle risorse on line e offrirebbe alle
macchine l’opportunità di ragionare sui dati e interpretarli. Il vantaggio più evidente
sarebbe la possibilità di effettuare ricerche sempre più precise ed efficaci, non più basate
semplicemente sulle keyword e una effettiva condivisione delle informazioni disponibili
Tuttavia, quella proposta rappresenta una definizione riduttiva delle finalità dei
metadati, che viceversa possono essere applicati a vari contesti e soddisfare differenti
litare e rendere più mirata la ricerca, i metadati
possono e devono essere utilizzati per fornire informazioni sulla risorsa, allo scopo di
garantirne la fruibilità nel tempo. Si parla in questo caso di metadati conservativi e il
all’universo Web a quello del materiale acquisito in formato
digitale con scanner, fotocamera o simili e temporaneamente registrato su un supporto
(come un cd recordable). Sono soprattutto le preoccupazioni sulla durata di supporti,
di lettura a spingere i tecnici verso l’adozione di misure che
riducano il pericolo di perdita di contenuti informativi importanti. Si rende necessario,
pertanto, catalogare la risorsa digitale indicando non solo i suoi contenuti, ma anche le
ttate per la sua creazione, dalle attrezzature utilizzate al formato, fino agli
Web Architecture: describing and exchanging data, 1999, su
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L'utilizzo di metadati assume un rilievo significato e in una prospettiva a
trecentosessanta gradi anche all'interno delle azi
aziende infatti sono dotate di un sistema Data Warehouse, la cui funzione principale è
quella di rendere disponibili i dati per un sistema informativo a supporto dei processi
decisionali di più alto livello di un’organ
miglioramento della pianificazione strategica e del controllo direzionale al fine di
promuovere la competitività aziendale sul mercato. Nello specifico, i fattori che hanno
determinato la necessità di integrare i
sintetizzati nei punti seguenti
- la mancanza di integrazione e flessibilità nei sistemi odierni. Il mercato globale, la
competizione serrata e l’aumentare della complessità delle richieste dei clienti
hanno indirizzato le aziende verso sistemi integrati e più flessibili in cui i
cambiamenti siano all’ordine del giorno e quindi ben assimilabili. Un archivio di
metadati (metadata repository
di analisi e di sviluppo, documentando le regole di trasformazione di dati, le fonti,
le strutture dei dati stessi ed il contesto del loro Data Warehouse;
- la necessità di miglioramento continuo e crescita dei Data Warehouse. I metadati
sono diventati uno strumento di sup
connesse sono vertiginosamente aumentate negli ultimi anni, rappresentando
per le aziende una soluzione nuova il cui sviluppo non è facilmente prevedibile;
- i bisogni degli utenti non sempre soddisfatti. I metadati so
del rapporto tra il lato tecnico dell’azienda e quello del business, traducendo il
linguaggio dell’IT in termini comprensibili ai business men;
- la necessità per le compagnie di ridurre l’impatto della turnazione degli assunti.
Un impiegato rappresenta un patrimonio di non sole nozioni tecniche, ma
soprattutto di esperienza e conoscenza aziendale maturate sul campo che i
10 Ibidem.
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L'utilizzo di metadati assume un rilievo significato e in una prospettiva a
trecentosessanta gradi anche all'interno delle aziende e delle organizzazioni. Tutte le
aziende infatti sono dotate di un sistema Data Warehouse, la cui funzione principale è
quella di rendere disponibili i dati per un sistema informativo a supporto dei processi
decisionali di più alto livello di un’organizzazione, con l’obiettivo di consentire un
miglioramento della pianificazione strategica e del controllo direzionale al fine di
promuovere la competitività aziendale sul mercato. Nello specifico, i fattori che hanno
determinato la necessità di integrare i metadati nei processi decisionali possono essere
sintetizzati nei punti seguenti10:
la mancanza di integrazione e flessibilità nei sistemi odierni. Il mercato globale, la
competizione serrata e l’aumentare della complessità delle richieste dei clienti
no indirizzato le aziende verso sistemi integrati e più flessibili in cui i
cambiamenti siano all’ordine del giorno e quindi ben assimilabili. Un archivio di
repository) riduce significativamente sia il tempo che il costo
sviluppo, documentando le regole di trasformazione di dati, le fonti,
le strutture dei dati stessi ed il contesto del loro Data Warehouse;
la necessità di miglioramento continuo e crescita dei Data Warehouse. I metadati
sono diventati uno strumento di supporto fondamentale e le risorse ad essi
connesse sono vertiginosamente aumentate negli ultimi anni, rappresentando
per le aziende una soluzione nuova il cui sviluppo non è facilmente prevedibile;
i bisogni degli utenti non sempre soddisfatti. I metadati sono divenuti la chiave
del rapporto tra il lato tecnico dell’azienda e quello del business, traducendo il
linguaggio dell’IT in termini comprensibili ai business men;
la necessità per le compagnie di ridurre l’impatto della turnazione degli assunti.
egato rappresenta un patrimonio di non sole nozioni tecniche, ma
soprattutto di esperienza e conoscenza aziendale maturate sul campo che i
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L'utilizzo di metadati assume un rilievo significato e in una prospettiva a
ende e delle organizzazioni. Tutte le
aziende infatti sono dotate di un sistema Data Warehouse, la cui funzione principale è
quella di rendere disponibili i dati per un sistema informativo a supporto dei processi
izzazione, con l’obiettivo di consentire un
miglioramento della pianificazione strategica e del controllo direzionale al fine di
promuovere la competitività aziendale sul mercato. Nello specifico, i fattori che hanno
metadati nei processi decisionali possono essere
la mancanza di integrazione e flessibilità nei sistemi odierni. Il mercato globale, la
competizione serrata e l’aumentare della complessità delle richieste dei clienti
no indirizzato le aziende verso sistemi integrati e più flessibili in cui i
cambiamenti siano all’ordine del giorno e quindi ben assimilabili. Un archivio di
) riduce significativamente sia il tempo che il costo
sviluppo, documentando le regole di trasformazione di dati, le fonti,
le strutture dei dati stessi ed il contesto del loro Data Warehouse;
la necessità di miglioramento continuo e crescita dei Data Warehouse. I metadati
porto fondamentale e le risorse ad essi
connesse sono vertiginosamente aumentate negli ultimi anni, rappresentando
per le aziende una soluzione nuova il cui sviluppo non è facilmente prevedibile;
no divenuti la chiave
del rapporto tra il lato tecnico dell’azienda e quello del business, traducendo il
la necessità per le compagnie di ridurre l’impatto della turnazione degli assunti.
egato rappresenta un patrimonio di non sole nozioni tecniche, ma
soprattutto di esperienza e conoscenza aziendale maturate sul campo che i
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metadati permettono di immagazzinare e mettere a disposizione di chi si
affaccerà per la prima volta a questa nuova r
- l’esigenza di far crescere la confidenza degli uomini verso i dati e le informazioni.
I metadati creano un “layer semantico” tra dati e utenti che permette a questi
ultimi di poter maneggiare le informazioni con molta più facilità e fiducia.
2.3.2. RDF - Resource Description Framework
I metadati, dunque, apportano un contributo fondamentale al miglioramento
dell’accesso all’informazione. L’uso efficace dei metadati, tuttavia, richiede che vengano
stabilite delle convenzioni per la semantica, la sintassi e
delle risorse on line: la sintassi, vale a dire l’organizzazione sistematica dei dati per
l’elaborazione automatica, facilita lo scambio e l’utilizzo dei metadati tra applicazioni
diverse; la struttura, invece, può essere vist
una rappresentazione consistente della semantica.
A riguardo, come già analizzato, XML fornisce informazioni semantiche mediante un
meccanismo per la definizione della struttura di un documento. Tale metalingua
definisce una struttura ad albero per i documenti, in cui ciascun nodo individua un tag
ben definito, mediante il quale è possibile interpretare le informazioni che esso
racchiude. La semantica di un documento XML non è però specificata in modo esplic
ma è “incorporata” nei nomi dei tag.
Viceversa, lo strumento base per la codifica, lo scambio e il riutilizzo di metadati
strutturati - e dunque per introdurre la semantica all'interno dei documenti del Web
RDF - Resorce Description Framework
l’obiettivo di aggiungere meta
on line. In questa direzione, RDF permette l’aggiunta di semantica ai contenuti e ai
documenti del Web, senza fare alcuna assunzio
principale dell'RDF è quella di consentire l’interoperabilità semantica tra applicazioni
che si scambiano informazioni sul Web. RDF consente, dunque, la costruzione della
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metadati permettono di immagazzinare e mettere a disposizione di chi si
affaccerà per la prima volta a questa nuova realtà;
l’esigenza di far crescere la confidenza degli uomini verso i dati e le informazioni.
I metadati creano un “layer semantico” tra dati e utenti che permette a questi
ultimi di poter maneggiare le informazioni con molta più facilità e fiducia.
Resource Description Framework
I metadati, dunque, apportano un contributo fondamentale al miglioramento
dell’accesso all’informazione. L’uso efficace dei metadati, tuttavia, richiede che vengano
stabilite delle convenzioni per la semantica, la sintassi e la struttura dei documenti e
delle risorse on line: la sintassi, vale a dire l’organizzazione sistematica dei dati per
l’elaborazione automatica, facilita lo scambio e l’utilizzo dei metadati tra applicazioni
diverse; la struttura, invece, può essere vista come un vincolo formale sulla sintassi, per
una rappresentazione consistente della semantica.
A riguardo, come già analizzato, XML fornisce informazioni semantiche mediante un
meccanismo per la definizione della struttura di un documento. Tale metalingua
definisce una struttura ad albero per i documenti, in cui ciascun nodo individua un tag
ben definito, mediante il quale è possibile interpretare le informazioni che esso
racchiude. La semantica di un documento XML non è però specificata in modo esplic
ma è “incorporata” nei nomi dei tag.
Viceversa, lo strumento base per la codifica, lo scambio e il riutilizzo di metadati
e dunque per introdurre la semantica all'interno dei documenti del Web
Resorce Description Framework, linguaggio figlio di XML progettato con
l’obiettivo di aggiungere meta-informazioni ai documenti Web e in generale alle risorse
on line. In questa direzione, RDF permette l’aggiunta di semantica ai contenuti e ai
documenti del Web, senza fare alcuna assunzione sulla sua struttura. L
principale dell'RDF è quella di consentire l’interoperabilità semantica tra applicazioni
che si scambiano informazioni sul Web. RDF consente, dunque, la costruzione della
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metadati permettono di immagazzinare e mettere a disposizione di chi si
l’esigenza di far crescere la confidenza degli uomini verso i dati e le informazioni.
I metadati creano un “layer semantico” tra dati e utenti che permette a questi
ultimi di poter maneggiare le informazioni con molta più facilità e fiducia.
I metadati, dunque, apportano un contributo fondamentale al miglioramento
dell’accesso all’informazione. L’uso efficace dei metadati, tuttavia, richiede che vengano
la struttura dei documenti e
delle risorse on line: la sintassi, vale a dire l’organizzazione sistematica dei dati per
l’elaborazione automatica, facilita lo scambio e l’utilizzo dei metadati tra applicazioni
a come un vincolo formale sulla sintassi, per
A riguardo, come già analizzato, XML fornisce informazioni semantiche mediante un
meccanismo per la definizione della struttura di un documento. Tale metalinguaggio
definisce una struttura ad albero per i documenti, in cui ciascun nodo individua un tag
ben definito, mediante il quale è possibile interpretare le informazioni che esso
racchiude. La semantica di un documento XML non è però specificata in modo esplicito,
Viceversa, lo strumento base per la codifica, lo scambio e il riutilizzo di metadati
e dunque per introdurre la semantica all'interno dei documenti del Web - è
nguaggio figlio di XML progettato con
informazioni ai documenti Web e in generale alle risorse
on line. In questa direzione, RDF permette l’aggiunta di semantica ai contenuti e ai
ne sulla sua struttura. La caratteristica
principale dell'RDF è quella di consentire l’interoperabilità semantica tra applicazioni
che si scambiano informazioni sul Web. RDF consente, dunque, la costruzione della
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struttura semantica all’interno dei documen
pur essendo uno strumento potentissimo per la strutturazione dei documenti e per la
creazione di applicazioni e nuovi linguaggi, permette soltanto l'organizzazione delle
informazioni di un documento e non dice n
altri termini, mentre XML stabilisce una sintassi di base di un documento ma non fa
riferimento alla semantica, RDF aggiunge meta
attraverso le quali fornisce informazioni su
supporta l’interoperabilità sintattica, mentre RDF mira all’interoperabilità semantica.
In linea generale, Resource Description Framework
che stabilisce in che modo l’informazione
foundation for processing metadata; it provides interoperability between applications that
exchange machine-processable information on the Web. Basically RDF defines a data
model for describing machine
Lo sviluppo di RDF nell'ambito del Web Semantico è stato condotto per consentire i
seguenti utilizzi12:
- Web Metadata: fornire informazioni su risorse Web e i sistemi che utilizzano
(restrizioni per la privacy, descrizioni di capacità, valutazione del contenuto);
- Applicazioni che richiedono modelli dell’informazione aperti invece che chiusi
(annotazione di risorse Web, descrizione di processi organizzativi, attività di
avvicendamento);
- Fare per l’informazione
Web ha fatto per l’ipertesto. Si tratterà di consentire che l’informazione sia
processabile anche in ambienti diversi da quelli della sua creazione;
- Consentire che le applicazioni possano la
possibile la combinazione di nuovi dati per creare nuova informazione;
11 J. Broekstra, Enabling knowledge representation on the Web by extending RDF Schema,
http://www.sciencedirect.com.
12 Cfr., G. Klyne, J. Carrol, Rdf concepts and abstract syntax,
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struttura semantica all’interno dei documenti, superando il limite maggiore di XML che,
pur essendo uno strumento potentissimo per la strutturazione dei documenti e per la
creazione di applicazioni e nuovi linguaggi, permette soltanto l'organizzazione delle
informazioni di un documento e non dice nulla sul significato del relativo contenuto. In
altri termini, mentre XML stabilisce una sintassi di base di un documento ma non fa
riferimento alla semantica, RDF aggiunge meta-informazioni ai documenti stessi,
attraverso le quali fornisce informazioni sul contenuto e sul significato. In sintesi,
supporta l’interoperabilità sintattica, mentre RDF mira all’interoperabilità semantica.
In linea generale, Resource Description Framework è una cornice, un framework,
che stabilisce in che modo l’informazione possa essere rappresentata sul Web.
foundation for processing metadata; it provides interoperability between applications that
processable information on the Web. Basically RDF defines a data
model for describing machine-processible semantics in data» (Broekstra et al., 2002).
Lo sviluppo di RDF nell'ambito del Web Semantico è stato condotto per consentire i
: fornire informazioni su risorse Web e i sistemi che utilizzano
privacy, descrizioni di capacità, valutazione del contenuto);
Applicazioni che richiedono modelli dell’informazione aperti invece che chiusi
(annotazione di risorse Web, descrizione di processi organizzativi, attività di
zione machine processable (le applicazioni di dati) quello che il
Web ha fatto per l’ipertesto. Si tratterà di consentire che l’informazione sia
processabile anche in ambienti diversi da quelli della sua creazione;
Consentire che le applicazioni possano lavorare in interdipendenza, rendendo
possibile la combinazione di nuovi dati per creare nuova informazione;
Enabling knowledge representation on the Web by extending RDF Schema,
Rdf concepts and abstract syntax, 2004, su http://www.w3.org.
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ti, superando il limite maggiore di XML che,
pur essendo uno strumento potentissimo per la strutturazione dei documenti e per la
creazione di applicazioni e nuovi linguaggi, permette soltanto l'organizzazione delle
ulla sul significato del relativo contenuto. In
altri termini, mentre XML stabilisce una sintassi di base di un documento ma non fa
informazioni ai documenti stessi,
l contenuto e sul significato. In sintesi, XML
supporta l’interoperabilità sintattica, mentre RDF mira all’interoperabilità semantica.
è una cornice, un framework,
possa essere rappresentata sul Web. «RDF is a
foundation for processing metadata; it provides interoperability between applications that
processable information on the Web. Basically RDF defines a data
» (Broekstra et al., 2002).11
Lo sviluppo di RDF nell'ambito del Web Semantico è stato condotto per consentire i
: fornire informazioni su risorse Web e i sistemi che utilizzano
privacy, descrizioni di capacità, valutazione del contenuto);
Applicazioni che richiedono modelli dell’informazione aperti invece che chiusi
(annotazione di risorse Web, descrizione di processi organizzativi, attività di
(le applicazioni di dati) quello che il
Web ha fatto per l’ipertesto. Si tratterà di consentire che l’informazione sia
processabile anche in ambienti diversi da quelli della sua creazione;
vorare in interdipendenza, rendendo
possibile la combinazione di nuovi dati per creare nuova informazione;
Enabling knowledge representation on the Web by extending RDF Schema, 2002, su
2004, su http://www.w3.org.
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- Elaborazione automatica delle informazioni per gli agenti software; il Web
dovrebbe trasformarsi da un ambiente caratterizzato esclusivamente da
informazione human
attraverso il linguaggio RDF.
minimally constraining, flexible way. It can be used in isolated applications, where
individually designed format
RDF's generality offers greater value from sharing. The value of information thus
increases as it becomes accessible to more applications across the entire
Internet»13.
Quindi, la progettazione di RDF ha pu
stabilire un modello di dati molto semplice, facile da processare e manipolare per le
applicazioni; stabilire una semantica formale ed inferenze verificabili; la formazione di
un vocabolario basato sulle URI, ch
con RDF; l’uso di una sintassi basata su XML per codificare i dati per le interazioni fra le
applicazioni; l’uso di valori basati sugli schemi XML, in modo da poter comunicare con
ogni altra applicazione XML; infine, permettere a chiunque di compiere asserzioni su
qualsiasi risorsa, asserzioni che potrebbero anche essere incomplete ma che le
applicazioni che usano RDF dovrebbero essere in grado di gestire.
Rappresentazione Grafica di RDF
Una delle rappresentazioni di RDF è quella in sintassi XML. Dunque, ogni documento
RDF è anche un documento XML. Tuttavia, mentre un documento XML rappresenta una
struttura ad albero, RDF rappresenta un grafo i cui nodi rappresentano i concetti del
13 Ibidem. Di seguito si presenta la traduzione del testo: «
informazioni in un modo flessibile col minimo di restrizioni. Può esse
formati progettati individualmente possono essere compresi più direttamente e facilmente, ma le
affermazioni generali di RDF offrono un valore più grande per la condivisione. Il valore dell’informazione
quindi cresce col diventare accessibile a più applicazioni attraverso l’intera Internet
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Elaborazione automatica delle informazioni per gli agenti software; il Web
dovrebbe trasformarsi da un ambiente caratterizzato esclusivamente da
human-readable ad un network di processi di cooperazione
attraverso il linguaggio RDF. «RDF is designed to represent information in a
minimally constraining, flexible way. It can be used in isolated applications, where
individually designed formats might be more direct and easily understood, but
RDF's generality offers greater value from sharing. The value of information thus
increases as it becomes accessible to more applications across the entire
Quindi, la progettazione di RDF ha puntato a realizzare alcuni obiettivi quali lo
stabilire un modello di dati molto semplice, facile da processare e manipolare per le
applicazioni; stabilire una semantica formale ed inferenze verificabili; la formazione di
un vocabolario basato sulle URI, che sono utilizzate per nominare qualsiasi cosa sul Web
con RDF; l’uso di una sintassi basata su XML per codificare i dati per le interazioni fra le
applicazioni; l’uso di valori basati sugli schemi XML, in modo da poter comunicare con
e XML; infine, permettere a chiunque di compiere asserzioni su
qualsiasi risorsa, asserzioni che potrebbero anche essere incomplete ma che le
applicazioni che usano RDF dovrebbero essere in grado di gestire.
Rappresentazione Grafica di RDF
Una delle rappresentazioni di RDF è quella in sintassi XML. Dunque, ogni documento
RDF è anche un documento XML. Tuttavia, mentre un documento XML rappresenta una
struttura ad albero, RDF rappresenta un grafo i cui nodi rappresentano i concetti del
. Di seguito si presenta la traduzione del testo: «RDF è disegnato per rappresentare le
informazioni in un modo flessibile col minimo di restrizioni. Può essere usato in applicazioni isolate, dove
formati progettati individualmente possono essere compresi più direttamente e facilmente, ma le
affermazioni generali di RDF offrono un valore più grande per la condivisione. Il valore dell’informazione
col diventare accessibile a più applicazioni attraverso l’intera Internet».
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Elaborazione automatica delle informazioni per gli agenti software; il Web
dovrebbe trasformarsi da un ambiente caratterizzato esclusivamente da
ad un network di processi di cooperazione
RDF is designed to represent information in a
minimally constraining, flexible way. It can be used in isolated applications, where
s might be more direct and easily understood, but
RDF's generality offers greater value from sharing. The value of information thus
increases as it becomes accessible to more applications across the entire
ntato a realizzare alcuni obiettivi quali lo
stabilire un modello di dati molto semplice, facile da processare e manipolare per le
applicazioni; stabilire una semantica formale ed inferenze verificabili; la formazione di
e sono utilizzate per nominare qualsiasi cosa sul Web
con RDF; l’uso di una sintassi basata su XML per codificare i dati per le interazioni fra le
applicazioni; l’uso di valori basati sugli schemi XML, in modo da poter comunicare con
e XML; infine, permettere a chiunque di compiere asserzioni su
qualsiasi risorsa, asserzioni che potrebbero anche essere incomplete ma che le
Una delle rappresentazioni di RDF è quella in sintassi XML. Dunque, ogni documento
RDF è anche un documento XML. Tuttavia, mentre un documento XML rappresenta una
struttura ad albero, RDF rappresenta un grafo i cui nodi rappresentano i concetti del
RDF è disegnato per rappresentare le
re usato in applicazioni isolate, dove
formati progettati individualmente possono essere compresi più direttamente e facilmente, ma le
affermazioni generali di RDF offrono un valore più grande per la condivisione. Il valore dell’informazione
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dominio che si intende descrivere e gli archi rappresentano le relazioni tra i concetti.
Appare dunque chiaro che XML si pone come base per la creazione di nuovi linguaggi,
mentre RDF ha invece l’obbiettivo fornire un valido supporto per modellare domini.
RDF fornisce un modello per descrivere le risorse, che possono avere delle proprietà
(o anche attributi o caratteristiche). Per RDF una risorsa è un qualsiasi file accessibile
sul Web mediante un URI o un URL. Nello specifico RDF è basato su tre tipi di oggetti o
elementi costitutivi:
- Risorsa (Resource): ogni oggetto che può essere identificato attraverso un URI.
Questo include le pagine e i siti, elementi specifici all’interno di pagine Web,
immagini, server ed anche oggetti, come ad esempio libri stampati non
direttamente fruibili sul Web;
- Proprietà (Property)
utilizzata per descrivere una risorsa. Ogni proprietà possiede un proprio
significato, definisce i valori che possono essere attribuiti, il t
può descrivere e le relazioni che possono instaurarsi con altre proprietà. Tali
definizioni vengono realizzate attraverso l’uso degli RDF Schema;
- Asserzioni (Statements)
che tale proprietà assume, costituisce un’asserzione RDF. Un'asserzione
su triple: soggetto (risorsa da descrivere), predicato (proprietà), oggetto
(affermazione). In altre parole, un oggetto O ha proprietà P con valore V. Questo
corrisponde alla relazione ch
Ad esempio: Autore (http: //www.pincopallino.com) = PincoPallino P O V
afferma che l’autore di http: //www.pincopallino.com è Pinco Pallino.
documento RDF si fanno asserzioni secondo cui determinati
proprietà con certi valori. Questa struttura è un modo naturale per descrivere la
maggior parte dei dati processati dalle macchine.
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che si intende descrivere e gli archi rappresentano le relazioni tra i concetti.
Appare dunque chiaro che XML si pone come base per la creazione di nuovi linguaggi,
mentre RDF ha invece l’obbiettivo fornire un valido supporto per modellare domini.
nisce un modello per descrivere le risorse, che possono avere delle proprietà
(o anche attributi o caratteristiche). Per RDF una risorsa è un qualsiasi file accessibile
sul Web mediante un URI o un URL. Nello specifico RDF è basato su tre tipi di oggetti o
: ogni oggetto che può essere identificato attraverso un URI.
Questo include le pagine e i siti, elementi specifici all’interno di pagine Web,
immagini, server ed anche oggetti, come ad esempio libri stampati non
direttamente fruibili sul Web;
Proprietà (Property): è un aspetto specifico, caratteristica, attributo o relazione
utilizzata per descrivere una risorsa. Ogni proprietà possiede un proprio
significato, definisce i valori che possono essere attribuiti, il t
può descrivere e le relazioni che possono instaurarsi con altre proprietà. Tali
definizioni vengono realizzate attraverso l’uso degli RDF Schema;
Asserzioni (Statements): ogni risorsa specifica con una proprietà ed il valore
prietà assume, costituisce un’asserzione RDF. Un'asserzione
su triple: soggetto (risorsa da descrivere), predicato (proprietà), oggetto
(affermazione). In altre parole, un oggetto O ha proprietà P con valore V. Questo
corrisponde alla relazione che può essere scritta come P(O) = V oppure P (O, V).
Ad esempio: Autore (http: //www.pincopallino.com) = PincoPallino P O V
afferma che l’autore di http: //www.pincopallino.com è Pinco Pallino.
documento RDF si fanno asserzioni secondo cui determinati
proprietà con certi valori. Questa struttura è un modo naturale per descrivere la
maggior parte dei dati processati dalle macchine.
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che si intende descrivere e gli archi rappresentano le relazioni tra i concetti.
Appare dunque chiaro che XML si pone come base per la creazione di nuovi linguaggi,
mentre RDF ha invece l’obbiettivo fornire un valido supporto per modellare domini.
nisce un modello per descrivere le risorse, che possono avere delle proprietà
(o anche attributi o caratteristiche). Per RDF una risorsa è un qualsiasi file accessibile
sul Web mediante un URI o un URL. Nello specifico RDF è basato su tre tipi di oggetti o
: ogni oggetto che può essere identificato attraverso un URI.
Questo include le pagine e i siti, elementi specifici all’interno di pagine Web,
immagini, server ed anche oggetti, come ad esempio libri stampati non
: è un aspetto specifico, caratteristica, attributo o relazione
utilizzata per descrivere una risorsa. Ogni proprietà possiede un proprio
significato, definisce i valori che possono essere attribuiti, il tipo di risorse che
può descrivere e le relazioni che possono instaurarsi con altre proprietà. Tali
definizioni vengono realizzate attraverso l’uso degli RDF Schema;
: ogni risorsa specifica con una proprietà ed il valore
prietà assume, costituisce un’asserzione RDF. Un'asserzione è basata
su triple: soggetto (risorsa da descrivere), predicato (proprietà), oggetto
(affermazione). In altre parole, un oggetto O ha proprietà P con valore V. Questo
e può essere scritta come P(O) = V oppure P (O, V).
Ad esempio: Autore (http: //www.pincopallino.com) = PincoPallino P O V
afferma che l’autore di http: //www.pincopallino.com è Pinco Pallino. In un
documento RDF si fanno asserzioni secondo cui determinati oggetti hanno
proprietà con certi valori. Questa struttura è un modo naturale per descrivere la
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Con particolare attenzione alle Asserzioni, graficamente ognuna delle triple
costituenti la struttura d base
rappresentato da archi e nodi. Ogni tripla rappresenta una dichiarazione di relazione tra
gli elementi denotati tra i nodi che sono collegati nella tripla. Quindi, la tripla contiene
tre parti, rappresentate dai nodi (il Soggetto e l’Oggetto) e dagli archi (il Predicato), che
denotano il tipo di relazione esistente. Soggetto e Oggetto possono essere una risorsa o
una stringa di caratteri, mentre il predicato è la proprietà che definisce la relazione fra
soggetto (chiamato appunto Risorsa) e oggetto dell’asserzione. La Risorsa deve sempre
essere descritta attraverso una URI; la Proprietà stabilisce una caratteristica, un
attributo, una relazione che può essere usata per descrivere la Risorsa; l’Oggetto è il
Valore della proprietà e potrebbe essere un’altra risorsa o una stringa di caratteri.
relazione fra Soggetto, Predicato e Oggetto è la relazione esistente fra una Risorsa, una
Proprietà e il Valore di questa stessa proprietà per la risorsa. Quando vien
relazione di questo tipo si è posta una “
RDF Schema
Per essere applicato in concreto nella definizione e nell'interscambio di metadati,
RDF necessita di una sintassi. Il W3C ha proposto XML come sintassi di scambio per
(RDF/XML Syntax Specification) e permettere attraverso “XML namespace”
l’associazione delle proprietà con lo schema RDF che le definisce.
Scrivere un documento con RDF/XML implica la necessità di creare dei vocabolari
specifici per definire classi di r
In questa direzione, così come XML Schema permette di definire vincoli sulla struttura
dei documenti XML, RDF Schema consente la definizione di un vocabolario che può
essere usato per le propriet
proprietà possono essere applicate. In altre parole, RDF Schema
insieme di risorse RDF che possono essere utilizzate per descrivere proprietà o altre
risorse RDF. Una delle caratte
cui può essere esteso mediante il meccanismo dei namespace. Non solo si può far uso di
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Con particolare attenzione alle Asserzioni, graficamente ognuna delle triple
costituenti la struttura d base di ogni espressione RDF viene definita “
rappresentato da archi e nodi. Ogni tripla rappresenta una dichiarazione di relazione tra
gli elementi denotati tra i nodi che sono collegati nella tripla. Quindi, la tripla contiene
tate dai nodi (il Soggetto e l’Oggetto) e dagli archi (il Predicato), che
denotano il tipo di relazione esistente. Soggetto e Oggetto possono essere una risorsa o
una stringa di caratteri, mentre il predicato è la proprietà che definisce la relazione fra
oggetto (chiamato appunto Risorsa) e oggetto dell’asserzione. La Risorsa deve sempre
essere descritta attraverso una URI; la Proprietà stabilisce una caratteristica, un
attributo, una relazione che può essere usata per descrivere la Risorsa; l’Oggetto è il
Valore della proprietà e potrebbe essere un’altra risorsa o una stringa di caratteri.
relazione fra Soggetto, Predicato e Oggetto è la relazione esistente fra una Risorsa, una
Proprietà e il Valore di questa stessa proprietà per la risorsa. Quando vien
relazione di questo tipo si è posta una “istruzione RDF”.
Per essere applicato in concreto nella definizione e nell'interscambio di metadati,
RDF necessita di una sintassi. Il W3C ha proposto XML come sintassi di scambio per
(RDF/XML Syntax Specification) e permettere attraverso “XML namespace”
l’associazione delle proprietà con lo schema RDF che le definisce.
Scrivere un documento con RDF/XML implica la necessità di creare dei vocabolari
specifici per definire classi di risorse e le proprietà che definiscono queste stesse risorse.
osì come XML Schema permette di definire vincoli sulla struttura
dei documenti XML, RDF Schema consente la definizione di un vocabolario che può
essere usato per le proprietà RDF e la specifica dei tipi di oggetti ai quali queste
proprietà possono essere applicate. In altre parole, RDF Schema non è altro che un
insieme di risorse RDF che possono essere utilizzate per descrivere proprietà o altre
risorse RDF. Una delle caratteristiche più interessanti di RDF Schema è la semplicità con
cui può essere esteso mediante il meccanismo dei namespace. Non solo si può far uso di
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Con particolare attenzione alle Asserzioni, graficamente ognuna delle triple
di ogni espressione RDF viene definita “grafo RDF”,
rappresentato da archi e nodi. Ogni tripla rappresenta una dichiarazione di relazione tra
gli elementi denotati tra i nodi che sono collegati nella tripla. Quindi, la tripla contiene
tate dai nodi (il Soggetto e l’Oggetto) e dagli archi (il Predicato), che
denotano il tipo di relazione esistente. Soggetto e Oggetto possono essere una risorsa o
una stringa di caratteri, mentre il predicato è la proprietà che definisce la relazione fra
oggetto (chiamato appunto Risorsa) e oggetto dell’asserzione. La Risorsa deve sempre
essere descritta attraverso una URI; la Proprietà stabilisce una caratteristica, un
attributo, una relazione che può essere usata per descrivere la Risorsa; l’Oggetto è il
Valore della proprietà e potrebbe essere un’altra risorsa o una stringa di caratteri. La
relazione fra Soggetto, Predicato e Oggetto è la relazione esistente fra una Risorsa, una
Proprietà e il Valore di questa stessa proprietà per la risorsa. Quando viene stabilita una
Per essere applicato in concreto nella definizione e nell'interscambio di metadati,
RDF necessita di una sintassi. Il W3C ha proposto XML come sintassi di scambio per RDF
(RDF/XML Syntax Specification) e permettere attraverso “XML namespace”
Scrivere un documento con RDF/XML implica la necessità di creare dei vocabolari
isorse e le proprietà che definiscono queste stesse risorse.
osì come XML Schema permette di definire vincoli sulla struttura
dei documenti XML, RDF Schema consente la definizione di un vocabolario che può
à RDF e la specifica dei tipi di oggetti ai quali queste
non è altro che un
insieme di risorse RDF che possono essere utilizzate per descrivere proprietà o altre
ristiche più interessanti di RDF Schema è la semplicità con
cui può essere esteso mediante il meccanismo dei namespace. Non solo si può far uso di
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diversi “vocabolari” RDF Schema, ma anche estendere una versione precedente senza
dover ridefinire una gran m
ambiguità, ogni RDF Schema deve avere una propria URI, anche se si tratta
dell’estensione di un altro schema.
2.4. LE ONTOLOGIE
2.4.1. Introduzione
Come già evidenziato in precedenza, allo stato attuale il liv
standardizzato nell'architettura del Web Semantico disegnata da Berners Lee è quello
dei linguaggi di dati, rappresentato da XML e RDF come “
XML, prima, e di RDF, poi, ha rappresentato soltanto il primo pass
una infrastruttura che si collochi in cima al Web per creare un ambiente di informazione
processabile dalle macchine, in grado di sostenere l’evoluzione di tutte quelle attività
che nel Web attuale sono limitate dalla natura intrins
principali che lo hanno caratterizzato. XML e RDF rappresentano il punto di partenza
verso una rappresentazione della conoscenza attraverso il Web Semantico.
Lo sviluppo dell'XML, come visto in precedenza, ha rappresentato
fondamentale in direzione della interoperabilità sintattica, assicurando una sintassi di
base per la rappresentazione di dati anche molto diversi fra loro in una maniera che le
macchine, grazie ai fogli di stile, sono in grado di rappresentare
software utilizzato. RDF, invece, presenta come obiettivo primario quello di definire un
meccanismo per la descrizione di risorse, senza fare alcuna assunzione su un particolare
dominio di applicazione e senza definire la semantica d
senso è un linguaggio che si pone come neutrale rispetto al campo in cui viene applicato,
proprio perché deve potersi prestare a diversi usi e in ambiti differenti. Il linguaggio
RDF rappresenta il gradino principale da cui f
semantica che è richiesta alle tecnologie che formeranno il Web Semantico.
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diversi “vocabolari” RDF Schema, ma anche estendere una versione precedente senza
dover ridefinire una gran mole di concetti. Con l'obiettivo di evitare problemi di
ambiguità, ogni RDF Schema deve avere una propria URI, anche se si tratta
dell’estensione di un altro schema.
Come già evidenziato in precedenza, allo stato attuale il liv
standardizzato nell'architettura del Web Semantico disegnata da Berners Lee è quello
dei linguaggi di dati, rappresentato da XML e RDF come “core languages”.
XML, prima, e di RDF, poi, ha rappresentato soltanto il primo passo verso la creazione di
una infrastruttura che si collochi in cima al Web per creare un ambiente di informazione
processabile dalle macchine, in grado di sostenere l’evoluzione di tutte quelle attività
che nel Web attuale sono limitate dalla natura intrinseca del Www e dalle tecnologie
principali che lo hanno caratterizzato. XML e RDF rappresentano il punto di partenza
verso una rappresentazione della conoscenza attraverso il Web Semantico.
Lo sviluppo dell'XML, come visto in precedenza, ha rappresentato
fondamentale in direzione della interoperabilità sintattica, assicurando una sintassi di
base per la rappresentazione di dati anche molto diversi fra loro in una maniera che le
macchine, grazie ai fogli di stile, sono in grado di rappresentare indipendentemente dal
software utilizzato. RDF, invece, presenta come obiettivo primario quello di definire un
meccanismo per la descrizione di risorse, senza fare alcuna assunzione su un particolare
dominio di applicazione e senza definire la semantica di alcun dominio. RDF in questo
senso è un linguaggio che si pone come neutrale rispetto al campo in cui viene applicato,
proprio perché deve potersi prestare a diversi usi e in ambiti differenti. Il linguaggio
RDF rappresenta il gradino principale da cui far partire quella interoperabilità
semantica che è richiesta alle tecnologie che formeranno il Web Semantico.
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37
diversi “vocabolari” RDF Schema, ma anche estendere una versione precedente senza
ole di concetti. Con l'obiettivo di evitare problemi di
ambiguità, ogni RDF Schema deve avere una propria URI, anche se si tratta
Come già evidenziato in precedenza, allo stato attuale il livello finora più
standardizzato nell'architettura del Web Semantico disegnata da Berners Lee è quello
core languages”. La creazione di
o verso la creazione di
una infrastruttura che si collochi in cima al Web per creare un ambiente di informazione
processabile dalle macchine, in grado di sostenere l’evoluzione di tutte quelle attività
eca del Www e dalle tecnologie
principali che lo hanno caratterizzato. XML e RDF rappresentano il punto di partenza
verso una rappresentazione della conoscenza attraverso il Web Semantico.
Lo sviluppo dell'XML, come visto in precedenza, ha rappresentato un passaggio
fondamentale in direzione della interoperabilità sintattica, assicurando una sintassi di
base per la rappresentazione di dati anche molto diversi fra loro in una maniera che le
indipendentemente dal
software utilizzato. RDF, invece, presenta come obiettivo primario quello di definire un
meccanismo per la descrizione di risorse, senza fare alcuna assunzione su un particolare
i alcun dominio. RDF in questo
senso è un linguaggio che si pone come neutrale rispetto al campo in cui viene applicato,
proprio perché deve potersi prestare a diversi usi e in ambiti differenti. Il linguaggio
ar partire quella interoperabilità
semantica che è richiesta alle tecnologie che formeranno il Web Semantico.
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Rispetto a XML, RDF assicura una maggiore interoperabilità semantica perché le
unità semantiche sono definite attraverso la struttura oggetto
RDF un modello del contenuto, ai fini di una certa applicazione, viene rappresentato
naturalmente senza dover compiere nessuna opera di traduzione. La differenza più
importante fra XML e RDF, quindi, è che le espressioni scritte con XML
semantica interna e la sua semantica è determinata soltanto dal tipo di operazioni che è
possibile fare con quel documento, mentre un documento RDF ha una semantica
dichiarativa che fa sì che il significato di un documento RDF, processabile
macchina, sia indipendente dal software.
La definizione di RDF presenta dei vantaggi importanti nella rappresentazione delle
risorse Web in termini semantici, tra cui il più rilevante consiste nella possibilità di
consentire la costruzione e l’impieg
l’elaborazione delle informazioni. Il “
raccoglie attualmente gli sforzi maggiori, perché centrale nell’opera di sviluppo di un
“Knowledgeable Web”, in cui la
delle macchine siano predominanti. I linguaggi e le tecnologie principali sviluppati fino
ad ora, che costituiscono già degli standard, arrivano a toccare lo strato ontologico del
Web Semantico ma non lo hanno ancora costruito.
La nascita di questo livello dipenderà dalla possibilità concreta di creare delle
ontologie (grazie ai linguaggi appositamente definiti), che possano essere utilizzate al
fine di fornire un serbatoio di significati formali attra
compiere inferenze e trattare i dati in modo da capirne un significato
processable.
«For the semantic web to function, computers must have access to structured collections
of informations and sets of inference rule
Artificial-intelligence researchers have studied such systems since long before the Web was
developed. Knowledge Representation [...] is currently in a state comparable to that of
hypertext before the advent of the Web: it is clearly a good idea, and some very nice
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Rispetto a XML, RDF assicura una maggiore interoperabilità semantica perché le
unità semantiche sono definite attraverso la struttura oggetto-attributo, cosicché con
RDF un modello del contenuto, ai fini di una certa applicazione, viene rappresentato
naturalmente senza dover compiere nessuna opera di traduzione. La differenza più
importante fra XML e RDF, quindi, è che le espressioni scritte con XML
semantica interna e la sua semantica è determinata soltanto dal tipo di operazioni che è
possibile fare con quel documento, mentre un documento RDF ha una semantica
dichiarativa che fa sì che il significato di un documento RDF, processabile
macchina, sia indipendente dal software.
La definizione di RDF presenta dei vantaggi importanti nella rappresentazione delle
risorse Web in termini semantici, tra cui il più rilevante consiste nella possibilità di
consentire la costruzione e l’impiego delle ontologie necessarie alla macchina per
l’elaborazione delle informazioni. Il “livello ontologico” del Web Semantico è quello che
raccoglie attualmente gli sforzi maggiori, perché centrale nell’opera di sviluppo di un
in cui la gestione della conoscenza e il suo trattamento da parte
delle macchine siano predominanti. I linguaggi e le tecnologie principali sviluppati fino
ad ora, che costituiscono già degli standard, arrivano a toccare lo strato ontologico del
lo hanno ancora costruito.
La nascita di questo livello dipenderà dalla possibilità concreta di creare delle
ontologie (grazie ai linguaggi appositamente definiti), che possano essere utilizzate al
fine di fornire un serbatoio di significati formali attraverso i quali i computer possano
compiere inferenze e trattare i dati in modo da capirne un significato
For the semantic web to function, computers must have access to structured collections
of informations and sets of inference rules that they can use to conduct automated reasoning.
intelligence researchers have studied such systems since long before the Web was
developed. Knowledge Representation [...] is currently in a state comparable to that of
ent of the Web: it is clearly a good idea, and some very nice
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Rispetto a XML, RDF assicura una maggiore interoperabilità semantica perché le
ibuto, cosicché con
RDF un modello del contenuto, ai fini di una certa applicazione, viene rappresentato
naturalmente senza dover compiere nessuna opera di traduzione. La differenza più
importante fra XML e RDF, quindi, è che le espressioni scritte con XML non hanno una
semantica interna e la sua semantica è determinata soltanto dal tipo di operazioni che è
possibile fare con quel documento, mentre un documento RDF ha una semantica
dichiarativa che fa sì che il significato di un documento RDF, processabile dalla
La definizione di RDF presenta dei vantaggi importanti nella rappresentazione delle
risorse Web in termini semantici, tra cui il più rilevante consiste nella possibilità di
necessarie alla macchina per
del Web Semantico è quello che
raccoglie attualmente gli sforzi maggiori, perché centrale nell’opera di sviluppo di un
gestione della conoscenza e il suo trattamento da parte
delle macchine siano predominanti. I linguaggi e le tecnologie principali sviluppati fino
ad ora, che costituiscono già degli standard, arrivano a toccare lo strato ontologico del
La nascita di questo livello dipenderà dalla possibilità concreta di creare delle
ontologie (grazie ai linguaggi appositamente definiti), che possano essere utilizzate al
verso i quali i computer possano
compiere inferenze e trattare i dati in modo da capirne un significato machine
For the semantic web to function, computers must have access to structured collections
s that they can use to conduct automated reasoning.
intelligence researchers have studied such systems since long before the Web was
developed. Knowledge Representation [...] is currently in a state comparable to that of
ent of the Web: it is clearly a good idea, and some very nice
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demonstrations exist, but it has not yet changed the world. It contains the seeds of important
applications, but to realize its full potential it must be linked into a single global system
I sistemi di rappresentazione della conoscenza tradizionali, basati sul campo di studi
dell’Intelligenza Artificiale, hanno tipicamente avuto una struttura centralizzata che
richiede ad ognuno di condividere esattamente le stesse definizioni dei concetti. Que
centralizzazione comporta che un sistema di questo tipo limiti il tipo di domande a cui la
macchina può rispondere soltanto a quelle nella forma e per i termini previsti dal
sistema, non potendo quindi rendere conto delle domande che non rispettano que
condizioni. In questo senso il Web Semantico dovrebbe superare questo limite, proprio a
partire dalla caratteristica principale del Web stesso, quella di essere “grande quanto il
mondo”.
Al momento attuale, quindi, dato che alcuni linguaggi già sono st
sforzo maggiore sta nella creazione delle ontologie e del livello logico che dovrà
sostenere le regole di inferenza dei computer.
2.4.2. Caratteristiche delle Ontologie
Il termine ontologia rimanda a campi di studi e a settori del sapere anche molto
lontani fra loro. Con particolare attenzione all'ambito informatico, una ontologia è una
descrizione dei concetti e delle relazioni che intercorrono fra di essi. Nella fattisp
tratta di un documento che indica in modo formale il significato e i legami fra termini
distinti. Più precisamente, introdotta in una specifica realtà, individua gli aspetti che
sono ritenuti rilevanti nel contesto di riferimento e quelli che poss
specifica i concetti e come sono legati tra loro, quali sono le proprietà di ciascuno e come
14 T. Berners Lee, Handler, Lassila, op. cit. Di seguito si presenta la traduzione del testo: «
funzionare il Web Semantico, i computer devono avere accesso a collezioni stru
di regole di inferenza che possano usare per condurre un ragionamento automatizzato. I ricercatori
dell’Intelligenza Artificiale hanno studiato tali sistemi da molto tempo prima che il Web fosse sviluppato. La
Rappresentazione della Conoscenza […] è attualmente in uno stato paragonabile a quello dell’ipertesto
prima dell’avvento del Web: è chiaramente una buona idea, e alcune dimostrazioni molto buone esistono, ma
non ha ancora cambiato il mondo. Contiene i semi di importanti a
potenziale deve essere collegata all’interno di un singolo sistema globale
TECNOLOGIE DELLA COMUNICAZIONE APPLICA
LAUREA SPECIALISTICA IN COMUNICAZIONE D
ci09.wordpress.com
demonstrations exist, but it has not yet changed the world. It contains the seeds of important
applications, but to realize its full potential it must be linked into a single global system
istemi di rappresentazione della conoscenza tradizionali, basati sul campo di studi
dell’Intelligenza Artificiale, hanno tipicamente avuto una struttura centralizzata che
richiede ad ognuno di condividere esattamente le stesse definizioni dei concetti. Que
centralizzazione comporta che un sistema di questo tipo limiti il tipo di domande a cui la
macchina può rispondere soltanto a quelle nella forma e per i termini previsti dal
sistema, non potendo quindi rendere conto delle domande che non rispettano que
condizioni. In questo senso il Web Semantico dovrebbe superare questo limite, proprio a
partire dalla caratteristica principale del Web stesso, quella di essere “grande quanto il
Al momento attuale, quindi, dato che alcuni linguaggi già sono st
sforzo maggiore sta nella creazione delle ontologie e del livello logico che dovrà
sostenere le regole di inferenza dei computer.
Caratteristiche delle Ontologie
Il termine ontologia rimanda a campi di studi e a settori del sapere anche molto
lontani fra loro. Con particolare attenzione all'ambito informatico, una ontologia è una
descrizione dei concetti e delle relazioni che intercorrono fra di essi. Nella fattisp
un documento che indica in modo formale il significato e i legami fra termini
distinti. Più precisamente, introdotta in una specifica realtà, individua gli aspetti che
sono ritenuti rilevanti nel contesto di riferimento e quelli che possono essere ignorati:
specifica i concetti e come sono legati tra loro, quali sono le proprietà di ciascuno e come
T. Berners Lee, Handler, Lassila, op. cit. Di seguito si presenta la traduzione del testo: «
funzionare il Web Semantico, i computer devono avere accesso a collezioni strutturate di informazioni e set
di regole di inferenza che possano usare per condurre un ragionamento automatizzato. I ricercatori
dell’Intelligenza Artificiale hanno studiato tali sistemi da molto tempo prima che il Web fosse sviluppato. La
della Conoscenza […] è attualmente in uno stato paragonabile a quello dell’ipertesto
prima dell’avvento del Web: è chiaramente una buona idea, e alcune dimostrazioni molto buone esistono, ma
non ha ancora cambiato il mondo. Contiene i semi di importanti applicazioni, ma per realizzare il suo pieno
potenziale deve essere collegata all’interno di un singolo sistema globale».
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OMUNICAZIONE D’IMPRESA
PROF. STEFANO EPIFANI
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demonstrations exist, but it has not yet changed the world. It contains the seeds of important
applications, but to realize its full potential it must be linked into a single global system»14
istemi di rappresentazione della conoscenza tradizionali, basati sul campo di studi
dell’Intelligenza Artificiale, hanno tipicamente avuto una struttura centralizzata che
richiede ad ognuno di condividere esattamente le stesse definizioni dei concetti. Questa
centralizzazione comporta che un sistema di questo tipo limiti il tipo di domande a cui la
macchina può rispondere soltanto a quelle nella forma e per i termini previsti dal
sistema, non potendo quindi rendere conto delle domande che non rispettano queste
condizioni. In questo senso il Web Semantico dovrebbe superare questo limite, proprio a
partire dalla caratteristica principale del Web stesso, quella di essere “grande quanto il
Al momento attuale, quindi, dato che alcuni linguaggi già sono standardizzati, lo
sforzo maggiore sta nella creazione delle ontologie e del livello logico che dovrà
Il termine ontologia rimanda a campi di studi e a settori del sapere anche molto
lontani fra loro. Con particolare attenzione all'ambito informatico, una ontologia è una
descrizione dei concetti e delle relazioni che intercorrono fra di essi. Nella fattispecie, si
un documento che indica in modo formale il significato e i legami fra termini
distinti. Più precisamente, introdotta in una specifica realtà, individua gli aspetti che
ono essere ignorati:
specifica i concetti e come sono legati tra loro, quali sono le proprietà di ciascuno e come
T. Berners Lee, Handler, Lassila, op. cit. Di seguito si presenta la traduzione del testo: «per far
tturate di informazioni e set
di regole di inferenza che possano usare per condurre un ragionamento automatizzato. I ricercatori
dell’Intelligenza Artificiale hanno studiato tali sistemi da molto tempo prima che il Web fosse sviluppato. La
della Conoscenza […] è attualmente in uno stato paragonabile a quello dell’ipertesto
prima dell’avvento del Web: è chiaramente una buona idea, e alcune dimostrazioni molto buone esistono, ma
pplicazioni, ma per realizzare il suo pieno
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queste proprietà sono connesse, mediante regole d’inferenza e logiche. In altri termini,
l’ontologia permette di lavorare con un insieme strut
risultino chiare e, soprattutto, significative a livello semantico.
Una ontologia è formata da una raccolta di nomi per i concetti che si vuole definire e
dalle relazioni di ordinamento tipo
dominio o realtà che si intende descrivere e interpretare. Come già rilevato, una
definizione rigorosa di ontologia è quella di Gruber per cui una ontologia è «
specificazione formale ed esplicita della
Il termine “concettualizzazione”
fenomeno del mondo che identifica i concetti più rilevanti di quel fenomeno; con
“esplicita” si intende che il tipo di concetti utilizzati e le restrizioni nel
definiti esplicitamente; per “
machine undestandable; “condivisa”
bagaglio di conoscenza consensuale, che non sia quindi limitata
specifico ma che sia accettata da una comunità.
L’introduzione delle ontologie nel Web consente la strutturazione delle informazioni
e permette di superare alcuni aspetti critici del Web tradizionale. In primo luogo, le varie
sorgenti “producono” informazioni in diversi formati e la creazione di indici per
localizzare queste sorgenti è piuttosto complessa, poiché risulta molto difficile ottenere
indicazioni da sorgenti audio o video: un’ontologia, viceversa, può facilitare questa
operazione, descrivendo in modo formale i contenuti di ogni sorgente e supportando gli
utenti nella ricerca di quelle sorgenti che generano un particolare tipo di informazione.
Di conseguenza, l'introduzione del livello ontologico nel Web inteso in senso
tradizionale consente di superare anche il problema della mancanza di struttura del
Www, dovuta al fatto che HTML è un linguaggio di formattazione e non si occupa di
gestire le informazioni per facilitare il loro reperimento: un’ontologia descrive il
dominio dal punto di vista strutturale, definendone i componenti e i loro legami. Il terzo
problema affrontato è quello della dipendenza dal contesto: definendo mediante
15 T. Gruber, op. cit.
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queste proprietà sono connesse, mediante regole d’inferenza e logiche. In altri termini,
l’ontologia permette di lavorare con un insieme strutturato di concetti dove le relazioni
risultino chiare e, soprattutto, significative a livello semantico.
Una ontologia è formata da una raccolta di nomi per i concetti che si vuole definire e
dalle relazioni di ordinamento tipo-sottotipo che si vogliono stabilire per un dato
dominio o realtà che si intende descrivere e interpretare. Come già rilevato, una
definizione rigorosa di ontologia è quella di Gruber per cui una ontologia è «
specificazione formale ed esplicita della concettualizzazione condivisa di un dominio
concettualizzazione” si riferisce ad un modello astratto di qualche
fenomeno del mondo che identifica i concetti più rilevanti di quel fenomeno; con
che il tipo di concetti utilizzati e le restrizioni nel
definiti esplicitamente; per “formale” si intende il fatto che le ontologie debbano essere
condivisa” vuol dire che un’ontologia deve raccogliere un
bagaglio di conoscenza consensuale, che non sia quindi limitata ad un qualche individuo
specifico ma che sia accettata da una comunità.
L’introduzione delle ontologie nel Web consente la strutturazione delle informazioni
e permette di superare alcuni aspetti critici del Web tradizionale. In primo luogo, le varie
nti “producono” informazioni in diversi formati e la creazione di indici per
localizzare queste sorgenti è piuttosto complessa, poiché risulta molto difficile ottenere
indicazioni da sorgenti audio o video: un’ontologia, viceversa, può facilitare questa
erazione, descrivendo in modo formale i contenuti di ogni sorgente e supportando gli
utenti nella ricerca di quelle sorgenti che generano un particolare tipo di informazione.
Di conseguenza, l'introduzione del livello ontologico nel Web inteso in senso
dizionale consente di superare anche il problema della mancanza di struttura del
Www, dovuta al fatto che HTML è un linguaggio di formattazione e non si occupa di
gestire le informazioni per facilitare il loro reperimento: un’ontologia descrive il
dal punto di vista strutturale, definendone i componenti e i loro legami. Il terzo
problema affrontato è quello della dipendenza dal contesto: definendo mediante
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queste proprietà sono connesse, mediante regole d’inferenza e logiche. In altri termini,
turato di concetti dove le relazioni
Una ontologia è formata da una raccolta di nomi per i concetti che si vuole definire e
abilire per un dato
dominio o realtà che si intende descrivere e interpretare. Come già rilevato, una
definizione rigorosa di ontologia è quella di Gruber per cui una ontologia è «una
di un dominio»15.
si riferisce ad un modello astratto di qualche
fenomeno del mondo che identifica i concetti più rilevanti di quel fenomeno; con
che il tipo di concetti utilizzati e le restrizioni nel loro utilizzo sono
si intende il fatto che le ontologie debbano essere
vuol dire che un’ontologia deve raccogliere un
ad un qualche individuo
L’introduzione delle ontologie nel Web consente la strutturazione delle informazioni
e permette di superare alcuni aspetti critici del Web tradizionale. In primo luogo, le varie
nti “producono” informazioni in diversi formati e la creazione di indici per
localizzare queste sorgenti è piuttosto complessa, poiché risulta molto difficile ottenere
indicazioni da sorgenti audio o video: un’ontologia, viceversa, può facilitare questa
erazione, descrivendo in modo formale i contenuti di ogni sorgente e supportando gli
utenti nella ricerca di quelle sorgenti che generano un particolare tipo di informazione.
Di conseguenza, l'introduzione del livello ontologico nel Web inteso in senso
dizionale consente di superare anche il problema della mancanza di struttura del
Www, dovuta al fatto che HTML è un linguaggio di formattazione e non si occupa di
gestire le informazioni per facilitare il loro reperimento: un’ontologia descrive il
dal punto di vista strutturale, definendone i componenti e i loro legami. Il terzo
problema affrontato è quello della dipendenza dal contesto: definendo mediante
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un’ontologia il contesto in cui è presentato un certo documento, i termini utilizzati sono
propri di quell’ambito e quindi il loro significato non è ambiguo.
Le ontologie configurano un settore di studio che coinvolge diverse aree della
ricerca sull’intelligenza artificiale: la rappresentazione della conoscenza, lo studio
dell’elaborazione del linguaggio naturale, il
di recente campi quali il knowledge management, l’e
informazioni.
Lo studio sulle ontologie è stato prima orientato alla definizione di cosa fosse una
ontologia e quali richieste una ontologia dovesse soddisfare. Il passo successivo nello
sviluppo delle ontologie è stato quello della nascita di linguaggi di rappresentazione per
la definizione e il cambiamento delle ontologie stesse. Allora si è trattato di guardare
sviluppo del contenuto delle ontologie, alla creazione, quindi, di ontologie riutilizzabili
nei sistemi di rappresentazione della conoscenza.
Il problema attualmente più urgente circa le ontologie (anche in riferimento alle
esigenze del Web Semantico)
quello di assicurare l’evoluzione delle ontologie quando queste entrano a far parte di
applicazioni concrete. In questa prospettiva, infatti, affinché le ontologie risultino
efficienti nell'ottica del Web Semantico, devono per forza di cose subire un processo di
cambiamento e aggiornamento continuo, visto che è continua la trasformazione della
conoscenza condivisa su qualsiasi concetto, sia che cambino le categorie di
interpretazione che il mondo di ri
A partire dalla definizione di ontologia di Gruber si individuano anche i tre elementi
che si sottopongono a cambiamenti e che causano le trasformazioni delle ontologie
stesse. In particolare una ontologia può cambiare nel dominio, può cambiare
concettualizzazione o, ancora, può cambiare nella specificazione esplicita. I cambiamenti
di dominio dipendono dai cambiamenti del mondo reale, che sono una evoluzione del
dominio, al quale devono corrispondere necessariamente gli aggiornamenti della
descrizione di quel dominio. A differenti visioni del mondo, determinanti differenti scopi
e compiti per la ontologia, corrispondono nuove concettualizzazioni che si rendono
necessarie, perché quelle relative ad una diversa interpretazione del mondo, in b
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un’ontologia il contesto in cui è presentato un certo documento, i termini utilizzati sono
pri di quell’ambito e quindi il loro significato non è ambiguo.
Le ontologie configurano un settore di studio che coinvolge diverse aree della
ricerca sull’intelligenza artificiale: la rappresentazione della conoscenza, lo studio
uaggio naturale, il Knowldege Engineering, arrivando a toccare
di recente campi quali il knowledge management, l’e-commerce, il recupero delle
Lo studio sulle ontologie è stato prima orientato alla definizione di cosa fosse una
quali richieste una ontologia dovesse soddisfare. Il passo successivo nello
sviluppo delle ontologie è stato quello della nascita di linguaggi di rappresentazione per
la definizione e il cambiamento delle ontologie stesse. Allora si è trattato di guardare
sviluppo del contenuto delle ontologie, alla creazione, quindi, di ontologie riutilizzabili
nei sistemi di rappresentazione della conoscenza.
Il problema attualmente più urgente circa le ontologie (anche in riferimento alle
esigenze del Web Semantico), per la creazione di domini di conoscenze condivise, è
quello di assicurare l’evoluzione delle ontologie quando queste entrano a far parte di
applicazioni concrete. In questa prospettiva, infatti, affinché le ontologie risultino
Web Semantico, devono per forza di cose subire un processo di
cambiamento e aggiornamento continuo, visto che è continua la trasformazione della
conoscenza condivisa su qualsiasi concetto, sia che cambino le categorie di
interpretazione che il mondo di riferimento.
A partire dalla definizione di ontologia di Gruber si individuano anche i tre elementi
che si sottopongono a cambiamenti e che causano le trasformazioni delle ontologie
stesse. In particolare una ontologia può cambiare nel dominio, può cambiare
concettualizzazione o, ancora, può cambiare nella specificazione esplicita. I cambiamenti
di dominio dipendono dai cambiamenti del mondo reale, che sono una evoluzione del
dominio, al quale devono corrispondere necessariamente gli aggiornamenti della
descrizione di quel dominio. A differenti visioni del mondo, determinanti differenti scopi
e compiti per la ontologia, corrispondono nuove concettualizzazioni che si rendono
necessarie, perché quelle relative ad una diversa interpretazione del mondo, in b
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un’ontologia il contesto in cui è presentato un certo documento, i termini utilizzati sono
Le ontologie configurano un settore di studio che coinvolge diverse aree della
ricerca sull’intelligenza artificiale: la rappresentazione della conoscenza, lo studio
, arrivando a toccare
commerce, il recupero delle
Lo studio sulle ontologie è stato prima orientato alla definizione di cosa fosse una
quali richieste una ontologia dovesse soddisfare. Il passo successivo nello
sviluppo delle ontologie è stato quello della nascita di linguaggi di rappresentazione per
la definizione e il cambiamento delle ontologie stesse. Allora si è trattato di guardare allo
sviluppo del contenuto delle ontologie, alla creazione, quindi, di ontologie riutilizzabili
Il problema attualmente più urgente circa le ontologie (anche in riferimento alle
, per la creazione di domini di conoscenze condivise, è
quello di assicurare l’evoluzione delle ontologie quando queste entrano a far parte di
applicazioni concrete. In questa prospettiva, infatti, affinché le ontologie risultino
Web Semantico, devono per forza di cose subire un processo di
cambiamento e aggiornamento continuo, visto che è continua la trasformazione della
conoscenza condivisa su qualsiasi concetto, sia che cambino le categorie di
A partire dalla definizione di ontologia di Gruber si individuano anche i tre elementi
che si sottopongono a cambiamenti e che causano le trasformazioni delle ontologie
stesse. In particolare una ontologia può cambiare nel dominio, può cambiare nella
concettualizzazione o, ancora, può cambiare nella specificazione esplicita. I cambiamenti
di dominio dipendono dai cambiamenti del mondo reale, che sono una evoluzione del
dominio, al quale devono corrispondere necessariamente gli aggiornamenti della
descrizione di quel dominio. A differenti visioni del mondo, determinanti differenti scopi
e compiti per la ontologia, corrispondono nuove concettualizzazioni che si rendono
necessarie, perché quelle relative ad una diversa interpretazione del mondo, in base a
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vecchi obiettivi, non sono più adatte. Infine, i cambiamenti nelle specificazioni esplicite
avvengono quando una ontologia deve essere tradotta da un linguaggio di
rappresentazione ad un altro, determinando un cambiamento non solo nella sintassi di
una ontologia ma nella semantica stessa.
Nelle ontologie, accanto al concetto di evoluzione c’è anche quello di “
ovvero la creazione di nuove versioni delle ontologie nel senso delle interfacce.
Evoluzione e versioning fanno sì che si creino e
ontologia, ed è importante poter tracciare questo percorso di cambiamento nel tempo
per far sì che a versioni diverse sia possibile comunque associare sempre tutte le
informazioni, sia quelle vecchie che quelle nuov
I cambiamenti delle ontologie comportano anche la necessità che differenti versioni
di una ontologia siano tra loro compatibili, in modo che nessuna informazione vada
perduta durante queste trasformazioni, neanche sulla ontologia stessa. Come affermano
Noy e Klein, la compatibilità fra due ontologie va misurata rispetto alla conservazione
dei casi che compongono la concettualizzazione del dominio (se c’è perdita di dati), alla
conservazione dell’ontologia stessa (se la nuova ontologia costituisce un sov
della vecchia), alla conservazione delle conseguenze (se tutte le inferenze che potevano
essere fatte con la vecchia ontologia possono essere fatte anche con la nuova), alla
conservazione della consistenza (se viene mantenuta la consistenza logi
definizioni).
L’evoluzione delle ontologie può essere distinta in due modi: tracciata e non
tracciata, a seconda se sono individuati o meno tutti i cambiamenti intercorsi fra una
versione e l’altra. Seguendo l’evoluzione di una ontologia, tr
trasformazione, considerando quindi l’evoluzione come una serie di cambiamenti, è
possibile considerare gli effetti di questi cambiamenti sui casi dell’ontologia e
sull’ontologia stessa. Nel caso, invece, non venga tracciata l’evoluzione quel
sono due versioni di una ontologia e nessuna conoscenza sui passi che sono stati
compiuti nel passaggio da una versione ad un’altra.
Infine, un’altra caratteristica delle ontologie è che queste si prestano ad essere
riutilizzate ed estese ad altre ontologie, non venendo quindi confinate ad un sistema
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vecchi obiettivi, non sono più adatte. Infine, i cambiamenti nelle specificazioni esplicite
avvengono quando una ontologia deve essere tradotta da un linguaggio di
rappresentazione ad un altro, determinando un cambiamento non solo nella sintassi di
na ontologia ma nella semantica stessa.
Nelle ontologie, accanto al concetto di evoluzione c’è anche quello di “
ovvero la creazione di nuove versioni delle ontologie nel senso delle interfacce.
Evoluzione e versioning fanno sì che si creino e si sostengano differenti versioni di una
ontologia, ed è importante poter tracciare questo percorso di cambiamento nel tempo
per far sì che a versioni diverse sia possibile comunque associare sempre tutte le
informazioni, sia quelle vecchie che quelle nuove.
I cambiamenti delle ontologie comportano anche la necessità che differenti versioni
di una ontologia siano tra loro compatibili, in modo che nessuna informazione vada
perduta durante queste trasformazioni, neanche sulla ontologia stessa. Come affermano
Noy e Klein, la compatibilità fra due ontologie va misurata rispetto alla conservazione
dei casi che compongono la concettualizzazione del dominio (se c’è perdita di dati), alla
conservazione dell’ontologia stessa (se la nuova ontologia costituisce un sov
della vecchia), alla conservazione delle conseguenze (se tutte le inferenze che potevano
essere fatte con la vecchia ontologia possono essere fatte anche con la nuova), alla
conservazione della consistenza (se viene mantenuta la consistenza logi
L’evoluzione delle ontologie può essere distinta in due modi: tracciata e non
tracciata, a seconda se sono individuati o meno tutti i cambiamenti intercorsi fra una
versione e l’altra. Seguendo l’evoluzione di una ontologia, tr
trasformazione, considerando quindi l’evoluzione come una serie di cambiamenti, è
possibile considerare gli effetti di questi cambiamenti sui casi dell’ontologia e
sull’ontologia stessa. Nel caso, invece, non venga tracciata l’evoluzione quel
sono due versioni di una ontologia e nessuna conoscenza sui passi che sono stati
compiuti nel passaggio da una versione ad un’altra.
Infine, un’altra caratteristica delle ontologie è che queste si prestano ad essere
altre ontologie, non venendo quindi confinate ad un sistema
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vecchi obiettivi, non sono più adatte. Infine, i cambiamenti nelle specificazioni esplicite
avvengono quando una ontologia deve essere tradotta da un linguaggio di
rappresentazione ad un altro, determinando un cambiamento non solo nella sintassi di
Nelle ontologie, accanto al concetto di evoluzione c’è anche quello di “versioning”,
ovvero la creazione di nuove versioni delle ontologie nel senso delle interfacce.
si sostengano differenti versioni di una
ontologia, ed è importante poter tracciare questo percorso di cambiamento nel tempo
per far sì che a versioni diverse sia possibile comunque associare sempre tutte le
I cambiamenti delle ontologie comportano anche la necessità che differenti versioni
di una ontologia siano tra loro compatibili, in modo che nessuna informazione vada
perduta durante queste trasformazioni, neanche sulla ontologia stessa. Come affermano
Noy e Klein, la compatibilità fra due ontologie va misurata rispetto alla conservazione
dei casi che compongono la concettualizzazione del dominio (se c’è perdita di dati), alla
conservazione dell’ontologia stessa (se la nuova ontologia costituisce un sovra-insieme
della vecchia), alla conservazione delle conseguenze (se tutte le inferenze che potevano
essere fatte con la vecchia ontologia possono essere fatte anche con la nuova), alla
conservazione della consistenza (se viene mantenuta la consistenza logica di tutte le
L’evoluzione delle ontologie può essere distinta in due modi: tracciata e non
tracciata, a seconda se sono individuati o meno tutti i cambiamenti intercorsi fra una
versione e l’altra. Seguendo l’evoluzione di una ontologia, tracciandone la
trasformazione, considerando quindi l’evoluzione come una serie di cambiamenti, è
possibile considerare gli effetti di questi cambiamenti sui casi dell’ontologia e
sull’ontologia stessa. Nel caso, invece, non venga tracciata l’evoluzione quello che rimane
sono due versioni di una ontologia e nessuna conoscenza sui passi che sono stati
Infine, un’altra caratteristica delle ontologie è che queste si prestano ad essere
altre ontologie, non venendo quindi confinate ad un sistema
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specifico, ma un cambiamento in un vocabolario formale comporta delle trasformazioni
in tutti gli altri cui esso è collegato. La relazione che si può stabilire fra ontologie diverse
mostra che la natura delle ontologie è decentralizzata. Inoltre, il loro sviluppo, e quindi
la loro evoluzione nel tempo, è anche collaborativo perché non viene stabilito un
controllo centralizzato sui loro usi particolari. Le ontologie si prestano quindi ad usi di
volta in volta diversi a seconda delle applicazioni che le utilizzano e delle altre ontologie
a cui sono collegate.
2.4.3. Ontologie e Web Semantico
«Ontologies are an essential backbone technology because they provide an important
feature: they interweave formal
semantic understandable to humans
Le ontologie rappresentano probabilmente lo strato più importante verso la
costruzione del Web Semantico perché soltanto con la creazione di ontologie, intese
come insiemi strutturati di definizioni di vocabolario, potrà essere possibile la
congiunzione fra il livello dei dati e quelli superiori. Le ontologie sono il tramite che
permetteranno di collegare il Web attuale a strutture di rappresentazione della
conoscenza basate sul significato, in modo da far entrare nel Web anche gli agenti
intelligenti.
I linguaggi come XML e RDF non determineranno lo sviluppo del Web Semantico se
non si creeranno le ontologie necessarie a supportare la distribuzione dell’informazione
semantica e la sua elaborazione da parte delle macchine. Linguaggi come RDF
costituiscono il punto di partenza per lo sviluppo delle ontologie. A partire da RDF
Schema, linguaggi più evoluti sono stati messi a punto per la rappresentazione
semantica delle informazioni, come l’OIL (Ontology Inference Layer) del progetto
europeo On-toknowledge, e il DAML+OIL (DARPA Agent Markup Language+OIL), nato
16 Y. Ding, The Semantic Web: yet another hip?
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specifico, ma un cambiamento in un vocabolario formale comporta delle trasformazioni
in tutti gli altri cui esso è collegato. La relazione che si può stabilire fra ontologie diverse
natura delle ontologie è decentralizzata. Inoltre, il loro sviluppo, e quindi
la loro evoluzione nel tempo, è anche collaborativo perché non viene stabilito un
controllo centralizzato sui loro usi particolari. Le ontologie si prestano quindi ad usi di
ta in volta diversi a seconda delle applicazioni che le utilizzano e delle altre ontologie
Ontologie e Web Semantico
Ontologies are an essential backbone technology because they provide an important
feature: they interweave formal semantics understandable to a computer with real world
semantic understandable to humans»16.
Le ontologie rappresentano probabilmente lo strato più importante verso la
costruzione del Web Semantico perché soltanto con la creazione di ontologie, intese
insiemi strutturati di definizioni di vocabolario, potrà essere possibile la
congiunzione fra il livello dei dati e quelli superiori. Le ontologie sono il tramite che
permetteranno di collegare il Web attuale a strutture di rappresentazione della
za basate sul significato, in modo da far entrare nel Web anche gli agenti
I linguaggi come XML e RDF non determineranno lo sviluppo del Web Semantico se
non si creeranno le ontologie necessarie a supportare la distribuzione dell’informazione
semantica e la sua elaborazione da parte delle macchine. Linguaggi come RDF
costituiscono il punto di partenza per lo sviluppo delle ontologie. A partire da RDF
Schema, linguaggi più evoluti sono stati messi a punto per la rappresentazione
informazioni, come l’OIL (Ontology Inference Layer) del progetto
toknowledge, e il DAML+OIL (DARPA Agent Markup Language+OIL), nato
The Semantic Web: yet another hip?, 2002, su http://www.sciencedirect.com
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specifico, ma un cambiamento in un vocabolario formale comporta delle trasformazioni
in tutti gli altri cui esso è collegato. La relazione che si può stabilire fra ontologie diverse
natura delle ontologie è decentralizzata. Inoltre, il loro sviluppo, e quindi
la loro evoluzione nel tempo, è anche collaborativo perché non viene stabilito un
controllo centralizzato sui loro usi particolari. Le ontologie si prestano quindi ad usi di
ta in volta diversi a seconda delle applicazioni che le utilizzano e delle altre ontologie
Ontologies are an essential backbone technology because they provide an important
semantics understandable to a computer with real world
Le ontologie rappresentano probabilmente lo strato più importante verso la
costruzione del Web Semantico perché soltanto con la creazione di ontologie, intese
insiemi strutturati di definizioni di vocabolario, potrà essere possibile la
congiunzione fra il livello dei dati e quelli superiori. Le ontologie sono il tramite che
permetteranno di collegare il Web attuale a strutture di rappresentazione della
za basate sul significato, in modo da far entrare nel Web anche gli agenti
I linguaggi come XML e RDF non determineranno lo sviluppo del Web Semantico se
non si creeranno le ontologie necessarie a supportare la distribuzione dell’informazione
semantica e la sua elaborazione da parte delle macchine. Linguaggi come RDF
costituiscono il punto di partenza per lo sviluppo delle ontologie. A partire da RDF
Schema, linguaggi più evoluti sono stati messi a punto per la rappresentazione
informazioni, come l’OIL (Ontology Inference Layer) del progetto
toknowledge, e il DAML+OIL (DARPA Agent Markup Language+OIL), nato
, 2002, su http://www.sciencedirect.com
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dallo sforzo congiunto in America e in Europa di creare una base per la
rappresentazione consensuale della conos
Entrambi i linguaggi sono basati su RDF Schema, di cui rappresentano delle estensioni. Il
contributo di questi linguaggi a RDF Schema sta nell’aggiungere una semantica formale
basata su descrizioni logiche e su
booleani (AND, OR, NOT, per esempio) e di alcuni assiomi logici.
Le ontologie sono fondamentali nell’ottica dello sviluppo del Web Semantico perché,
come afferma Euzenat, «esse permettono alle applicazioni
queste usano quando comunicano fra loro. Esse sono un fattore chiave per rendere
possibile l’interoperabilità del Web Semantico
ontologie rende il loro sviluppo indispensabile alla nascita
senza di esse manca proprio l’elemento chiave che dovrebbe consentire alle macchine di
processare il significato formale delle informazioni. La creazione concreta delle
ontologie, e la loro implementazione nelle applicazioni re
a disposizione degli utenti del Web, richiederà di adottare delle metodologie di
progettazione tali da tenere conto delle continue esigenze di evoluzione delle ontologie
al cambiare del contesto e del loro uso nelle situazioni
mondo.
2.4.4. I Linguaggi delle Ontologie
Le tecnologie per il Web Semantico sono linguaggi che hanno il vantaggio di una
estrema semplicità nella rappresentazione dei dati, in modo che questi possano essere
poi utilizzati da applicazioni in grado di processarli “semanticamente” in base a delle
definizioni formali, che altro non sono che le ontologie.
Il livello dei dati, formato da XML e RDF, e il livello Schema, necessario alla
definizione di un vocabolario, non sono però suff
primitivi espressi da RDF Schema non è fornita e l’espressività di questi primitivi non è
17 J. Euzenat, Comparison between Ontology Distance, 2002, su http://www.informatik.uni
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dallo sforzo congiunto in America e in Europa di creare una base per la
rappresentazione consensuale della conoscenza sul Web in base ad uno stesso standard.
Entrambi i linguaggi sono basati su RDF Schema, di cui rappresentano delle estensioni. Il
contributo di questi linguaggi a RDF Schema sta nell’aggiungere una semantica formale
basata su descrizioni logiche e su primitivi più avanzati, come l’uso dei marcatori
booleani (AND, OR, NOT, per esempio) e di alcuni assiomi logici.
Le ontologie sono fondamentali nell’ottica dello sviluppo del Web Semantico perché,
esse permettono alle applicazioni di accordarsi sui termini che
queste usano quando comunicano fra loro. Esse sono un fattore chiave per rendere
possibile l’interoperabilità del Web Semantico»17. Questa importanza assunta dalle
ontologie rende il loro sviluppo indispensabile alla nascita del Web Semantico, visto che
senza di esse manca proprio l’elemento chiave che dovrebbe consentire alle macchine di
processare il significato formale delle informazioni. La creazione concreta delle
ontologie, e la loro implementazione nelle applicazioni reali che dovranno essere messe
a disposizione degli utenti del Web, richiederà di adottare delle metodologie di
progettazione tali da tenere conto delle continue esigenze di evoluzione delle ontologie
al cambiare del contesto e del loro uso nelle situazioni concrete, delle descrizioni del
I Linguaggi delle Ontologie
Le tecnologie per il Web Semantico sono linguaggi che hanno il vantaggio di una
estrema semplicità nella rappresentazione dei dati, in modo che questi possano essere
pplicazioni in grado di processarli “semanticamente” in base a delle
definizioni formali, che altro non sono che le ontologie.
Il livello dei dati, formato da XML e RDF, e il livello Schema, necessario alla
definizione di un vocabolario, non sono però sufficienti. Un semantica formale per i
primitivi espressi da RDF Schema non è fornita e l’espressività di questi primitivi non è
between Ontology Distance, 2002, su http://www.informatik.uni
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OMUNICAZIONE D’IMPRESA
PROF. STEFANO EPIFANI
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dallo sforzo congiunto in America e in Europa di creare una base per la
cenza sul Web in base ad uno stesso standard.
Entrambi i linguaggi sono basati su RDF Schema, di cui rappresentano delle estensioni. Il
contributo di questi linguaggi a RDF Schema sta nell’aggiungere una semantica formale
primitivi più avanzati, come l’uso dei marcatori
Le ontologie sono fondamentali nell’ottica dello sviluppo del Web Semantico perché,
di accordarsi sui termini che
queste usano quando comunicano fra loro. Esse sono un fattore chiave per rendere
. Questa importanza assunta dalle
del Web Semantico, visto che
senza di esse manca proprio l’elemento chiave che dovrebbe consentire alle macchine di
processare il significato formale delle informazioni. La creazione concreta delle
ali che dovranno essere messe
a disposizione degli utenti del Web, richiederà di adottare delle metodologie di
progettazione tali da tenere conto delle continue esigenze di evoluzione delle ontologie
concrete, delle descrizioni del
Le tecnologie per il Web Semantico sono linguaggi che hanno il vantaggio di una
estrema semplicità nella rappresentazione dei dati, in modo che questi possano essere
pplicazioni in grado di processarli “semanticamente” in base a delle
Il livello dei dati, formato da XML e RDF, e il livello Schema, necessario alla
icienti. Un semantica formale per i
primitivi espressi da RDF Schema non è fornita e l’espressività di questi primitivi non è
between Ontology Distance, 2002, su http://www.informatik.uni-trier.de.
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sufficiente per un modellamento ed un ragionamento ontologico, ed è necessario uno
strato di linguaggi ulteriore. Questo strato ag
linguaggi che consentono la creazione delle ontologie, e quindi del livello logico del Web
Semantico. I linguaggi principali sviluppati a questo scopo, ovvero OIL, DAML+OIL E
OWL mirano ad estendere RDF Schema per l
necessari a compiere le inferenze.
In particolare OWL - Ontology Web Language è un linguaggio di markup semantico
derivato da DAML+OIL e strutturato a partire da RDF. OWL consente la formalizzazione
di uno specifico dominio della conoscenza, permettendo la definizione di classi e delle
proprietà di tali classi. Permette la definizione di elementi singoli della classe e la
definizione delle proprietà che questi assumono. Una ontologia OWL consiste di nessuna
o più intestazioni, seguita da zero o più classi, elementi, proprietà degli elementi e
istanze.
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sufficiente per un modellamento ed un ragionamento ontologico, ed è necessario uno
strato di linguaggi ulteriore. Questo strato aggiuntivo di tecnologie è formato da quei
linguaggi che consentono la creazione delle ontologie, e quindi del livello logico del Web
Semantico. I linguaggi principali sviluppati a questo scopo, ovvero OIL, DAML+OIL E
OWL mirano ad estendere RDF Schema per la definizione dei vocabolari formali
necessari a compiere le inferenze.
Ontology Web Language è un linguaggio di markup semantico
derivato da DAML+OIL e strutturato a partire da RDF. OWL consente la formalizzazione
minio della conoscenza, permettendo la definizione di classi e delle
proprietà di tali classi. Permette la definizione di elementi singoli della classe e la
definizione delle proprietà che questi assumono. Una ontologia OWL consiste di nessuna
azioni, seguita da zero o più classi, elementi, proprietà degli elementi e
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sufficiente per un modellamento ed un ragionamento ontologico, ed è necessario uno
giuntivo di tecnologie è formato da quei
linguaggi che consentono la creazione delle ontologie, e quindi del livello logico del Web
Semantico. I linguaggi principali sviluppati a questo scopo, ovvero OIL, DAML+OIL E
a definizione dei vocabolari formali
Ontology Web Language è un linguaggio di markup semantico
derivato da DAML+OIL e strutturato a partire da RDF. OWL consente la formalizzazione
minio della conoscenza, permettendo la definizione di classi e delle
proprietà di tali classi. Permette la definizione di elementi singoli della classe e la
definizione delle proprietà che questi assumono. Una ontologia OWL consiste di nessuna
azioni, seguita da zero o più classi, elementi, proprietà degli elementi e