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SERVIZIO SANITARIO REGIONALE EMILIA-ROMAGNA Assessorato Scuola Formazione e Politiche per la Salute
Aziende USL – Dipartimenti di Sanità Pubblica SERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI
DI LAVORO
Materiale di proprietà dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro della Regione Emilia-Romagna – presentato dall'ing. Davide Rapacchi del SPSAL dell' Azienda USL di Parma in occasione del “Corso di formazione per docenti e tecnici dei laboratori della scuola” organizzato dall' I.C. Di Borgo Val di Taro – Maggio 2013
D.Lgs 81/08 Tutela salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
D.Lgs 81/08 Tutela salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
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SCUOLASCUOLA
I LABORATORI I LABORATORI
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Obiettivo generale Obiettivo generale
Acquisire elementi di conoscenza per lavorare in sicurezza nei laboratori.
LABORATORI LABORATORI
Obiettivi specifici Obiettivi specifici
ACQUISIRE ELEMENTI DI CONOSCENZA SU:- Regole comportamentali generali;- Regole e principi di prevenzione per la tutela della salute
e della sicurezza in alcuni tipi di laboratori.
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- Regole generali - Laboratorio di chimica - Laboratorio di informatica- Laboratorio di meccanica- Laboratorio di elettrotecnica, fisica e simili
LABORATORI - ARGOMENTILABORATORI - ARGOMENTI
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LABORATORILABORATORI
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• Persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari.
LAVORATORE
• Soci lavoratori di cooperativa o di società (anche di fatto)• Soggetti in tirocini formativi e di orientamento • Allievi che fanno uso di laboratori, attrezzature, agenti chimici, fisici e biologici, VDT• Volontari (L.266/91, VVF, Protezione Civile, ecc.)• Lavoratori socialmente utili (LSU)
D. LGS. 81/08 - DEFINIZIONI art. 2D. LGS. 81/08 - DEFINIZIONI art. 2
EQUIPARATI
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L’accesso ai laboratori è consentito esclusivamente in presenza del Docente o di altro personale all’uopo individuato.
Prima di accedere ai laboratori deve essere effettuata la formazione inerente ai rischi specifici presenti e ai comportamenti corretti per lavorare in sicurezza.
Le varie figure che operano nei laboratori devono conoscere ed applicare le procedure relative a:
•utilizzo del laboratorio
•utilizzo di macchine/attrezzature
•utilizzo e gestione degli eventuali dispositivi di protezione individuale
e di quanto altro previsto necessario alla gestione della sicurezza.
LABORATORI – DISPOSIZIONI COMUNILABORATORI – DISPOSIZIONI COMUNI
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Le dimensioni e la disposizione delle finestre devono assicurare una sufficiente illuminazione e aerazione naturali.
La disposizione dei banchi e delle attrezzature all’interno del laboratorio devono favorire l’accesso alle vie di fuga in caso d’emergenza.
La pavimentazione deve essere realizzata con materiali antisdrucciolo, facilmente lavabili in funzione della tipologia del laboratorio.
Ogni laboratorio deve essere oggetto di specifica valutazione del rischio di incendio.
LABORATORI – DISPOSIZIONI COMUNILABORATORI – DISPOSIZIONI COMUNI
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L’impianto elettrico deve essere strutturato e allestito in funzione delle attività previste in ogni specifico laboratorio, tenendo in particolare considerazione:
•il grado di protezione delle apparecchiature
•il numero e la disposizione delle prese a spina
•la corretta manutenzione effettuata da personale tecnico abilitato.
Deve essere presente la necessaria segnaletica di sicurezza opportunamente collocata in relazione al rischio al quale sono riferibili.
LABORATORI – DISPOSIZIONI COMUNILABORATORI – DISPOSIZIONI COMUNI
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Laboratorio di chimica
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Rischi di lesioni dovute a:- contenitori e attrezzature in vetro che in caso di rottura possono causare lesioni per ferite da taglio
- apparecchiature di riscaldamento che possono causare ustioni termiche
- uso sbagliato di apparecchiature sotto pressione
- impianto elettrico in cattive condizioni (elettrocuzione)
- manipolazione di sostanze chimiche, che possono anche causare irritazioni e intossicazioni per contatto con la pelle e/o inalazione.
I PRINCIPALI RISCHII PRINCIPALI RISCHI
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obbligatoria quando la sostanza o il preparato sono classificati pericolosi Contiene informazioni concise ma ben definite sui rischi nell’uso della sostanza/preparatoDeve essere redatta in italiano
ETICHETTATURA DI PERICOLO
SOSTANZE PERICOLOSE: COME SI RICONOSCONO?SOSTANZE PERICOLOSE: COME SI RICONOSCONO?
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devono essere riportati anche sui contenitori nei quali si effettuano eventuali travasi (es. diluizione di soluzioni concentrate)
Esplosivo
Facilmente Infiammabile
Comburente
SIMBOLI ED INDICAZIONI DI PERICOLO
Estremamente Infiammabile
SIMBOLI E INDICAZIONI DI PERICOLO PER LA SICUREZZA
ETICHETTATURA DI PERICOLOETICHETTATURA DI PERICOLO
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Nocivo
Tossico
Corrosivo
Irritante
Altamente tossico
Pericoloso per l’ambiente
SIMBOLI E INDICAZIONI DI PERICOLO PER LA SALUTE
SIMBOLO E INDICAZIONE DI PERICOLO PER L’AMBIENTE
ETICHETTATURA DI PERICOLOETICHETTATURA DI PERICOLO
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FRASI DI RISCHIO (R): FRASI DI RISCHIO (R):
Indicano la natura dei rischi specifici che l'utilizzo dei prodotti pericolosi comporta
Sono formate dalla lettera R seguita da un numero di identificazione che indica il rischio specifico es. R21 Nocivo a contatto con la pelle
R 36/38 Irritante per gli occhi e la pelle
Se il volume è inferiore a 125 ml non sono obbligatorie per prodotti facilmente infiammabili, infiammabili, comburenti e
irritanti
ETICHETTATURA DI PERICOLOETICHETTATURA DI PERICOLO
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CONSIGLI DI PRUDENZA (S): CONSIGLI DI PRUDENZA (S):
Indicano le precauzioni da prendere durante l'utilizzo di prodotti pericolosi
Sono formate dalla lettera S seguita da un numero di identificazione che indica il consiglio di prudenza specifico es. S24 Evitare il contatto con la pelle
S2 Conservare fuori della portata del bambini
Se il volume è inferiore a 125 ml non sono obbligatorie per prodotti facilmente infiammabili, infiammabili, comburenti e
irritanti
ETICHETTATURA DI PERICOLOETICHETTATURA DI PERICOLO
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Fornisce informazioni più complete ed estese dell’etichetta; le informazioni devono essere scritte in modo chiaro ed aggiornate periodicamente.Caratteristiche: obbligatoria quando la sostanza/preparato è classificato pericoloso fornita gratuitamente redatta in italiano composta da 16 voci obbligatorie deve essere conservata nel luogo dove si utilizzano le sostanze pericolose per poter essere consultata in caso di emergenza
SCHEDA DI SICUREZZASCHEDA DI SICUREZZA
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1. IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO E SOCIETÀ PRODUTTRICE 2. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI3. COMPOSIZIONE/INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTI 4. MISURE DI PRIMO SOCCORSO5. MISURE DI LOTTA ANTINCENDIO6. MISURE IN CASO DI RILASCIO ACCIDENTALE7. MANIPOLAZIONE E IMMAGAZZINAMENTO8. CONTROLLO DELL’ESPOSIZIONE/PROTEZIONE INDIVIDUALE9. PROPRIETA’ FISICHE E CHIMICHE10. STABILITA’ E REATTIVITA’11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE12. INFORMAZIONI ECOLOGICHE13. CONSIDERAZIONI SULLO SMALTIMENTO14. INFORMAZIONI SUL TRASPORTO15. INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE16. ALTRE INFORMAZIONI
SCHEDA DI SICUREZZAVOCI OBBLIGATORIE
SCHEDA DI SICUREZZAVOCI OBBLIGATORIE
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• Deve essere presente copia delle schede di sicurezza delle sostanze chimiche impiegate e conservate all’interno del laboratorio.
• In laboratorio devono essere presenti i quantitativi minimi di agenti chimici necessari all’attività didattica giornaliera, conservando in magazzino e in armadi con adeguate caratteristiche le eventuali ulteriori quantità.
GLI ARMADI ASPIRATI DEVONO: essere dotati di ripiani con bordi per il contenimento essere dotati di aspirazione indipendente essere ancorati alle pareti con sistemi di fissaggio essere collegati alla rete di terra
Le sostanze incompatibili o che possono dar luogo a reazioni pericolose devono essere custodite in armadi separati
LE MISURE DI PREVENZIONELE MISURE DI PREVENZIONE
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• Le sostanze pericolose devono essere manipolate sotto cappa di aspirazione seguendo le corrette procedure di utilizzo.
• Deve essere presente un sistema lavaocchi di emergenza
• E’ opportuno dotarsi di materiale assorbente per eventuali sversamenti
LE MISURE DI PREVENZIONELE MISURE DI PREVENZIONE
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DEVONO AVERE: la zona superiore cedevole in caso di esplosione (flangia di scoppio); una portata sufficiente per garantire l’espulsione all’esterno di gas e vapori; la “velocità dell’aria in ingresso” in ogni punto dell’apertura della cappa di almeno 0,5 m/sec con frontale aperto 40 cm.; gli sportelli anteriori scorrevoli in senso verticale muniti di vetri temperati o di sicurezza e dotati di fermi per limitare il rischio di caduta frontale del vetro; le prese di corrente, i rubinetti dei fluidi e gli interruttori di comando installati all’esterno per motivi di sicurezza e di protezione dalla corrosione; gli impianti elettrici e i dispositivi di illuminazione posti all’esterno della cappa. In caso contrario essi devono essere dotati di protezioni idonee.
Devono essere periodicamente verificate l’efficienza aspirante e il buon funzionamento del sistema saliscendi del frontale
CAPPE DI ASPIRAZIONE: CARATTERISTICHECAPPE DI ASPIRAZIONE: CARATTERISTICHE
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Rispettare e far rispettare le norme generali di sicurezza Essere presenti in laboratorio durante tutta la durata degli esperimenti Essere di buon esempio, osservando tutte le regole e le buone norme, indossando i necessari Dispositivi di Protezione Individuale Riconsiderare sotto il profilo della sicurezza, analiticamente fase per fase, tutti gli esperimenti in programma Vigilare continuamente sulle condizioni di sicurezza
SUGGERIMENTI PER GLI INSEGNANTI DI LABORATORIO
SUGGERIMENTI PER GLI INSEGNANTI DI LABORATORIO
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Vigilare sulla completezza, idoneità, accessibilità, ed efficienza degli strumenti di sicurezza e dei Dispositivi di Protezione Individuale Evitare l'eccessivo affollamento nei laboratori Ove possibile, si devono adottare metodiche in grado di ridurre la presenza di concentrazioni pericolose di sostanze infiammabili e chimicamente instabili. Evitare la presenza di fonti di accensione che potrebbero dar luogo ad incendi ed esplosioni (ad esempio, è vietato utilizzare becchi bunsen o qualsiasi altra fiamma libera, in presenza di sostanze infiammabili ).
SUGGERIMENTI PER I RESPONSABILI DI LABORATORIO
SUGGERIMENTI PER I RESPONSABILI DI LABORATORIO
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ALCUNI SUGGERIMENTI PER LAVORARE IN SICUREZZA IN LABORATORIO
Sono proibiti scherzi, burle, ecc.E’ vietato bere, mangiare, fumare
Non portare niente alla boccaE’ vietato pipettare con la bocca
usare sempre la propipettaI capelli lunghi devono essere racchiusiin cuffie o almeno legati dietro la nucaI camici devono essere ben allacciati
Non portare in tasca forbicio altri oggetti taglienti
E’ sconsigliato l’uso di lenti a contattoUtilizzare sempre i Dispositivi di
Protezione Individuale quando previstiSono proibiti esperimenti non autorizzati
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ALCUNI SUGGERIMENTI PER LAVORARE IN SICUREZZA IN LABORATORIO
Leggere sempre ed attentamentele etichette sui contenitori
Non abbandonare materialenon identificabile nelle aree di lavoro
Etichettare sempre i contenitori Mantenere sempre perfettamente chiusi
i contenitori con i prodotti chimici Mantenere ordine e pulizia sul banco di lavoro
Rimuovere prontamente dal banco la vetreria non utilizzata
Non appoggiare recipienti o bottiglieo apparecchi vicino al bordo del banco
Bonificare ed asciugare subito le superficisu cui siano cadute sostanze chimiche
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ALCUNI SUGGERIMENTI PER LAVORARE IN SICUREZZA IN LABORATORIO
Non toccare le maniglie delle porte con i guantisporchi di prodotti chimici
E’ vietato indossare i guanti fuori del laboratorioRaccogliere, separare ed eliminare in modo corretto
i rifiuti chimici, solidi e liquidi, prodotti nel laboratorio Non introdurre in laboratorio sostanze ed oggetti
estranei all’attività (es. cappotti, zaini, ecc.)I cassetti e gli armadietti dei banchi vanno tenuti chiusi
Non ostruire l’accesso alle attrezzature antincendio o di soccorso e alle uscite di emergenzaSe vi capita qualsiasi tipo di incidente,
mettete in atto le procedure di emergenza e riferite al responsabile di laboratorio
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Laboratorio di informatica
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Laboratorio di informatica
Gli schermi dei VDT devono essere posizionati, per quanto possibile, perpendicolarmente alle finestre in modo da evitare riflessi fastidiosi; le finestre devono essere oscurabili ad es. mediante veneziane o tende.
Gli schermi dei VDT devono essere orientabili e inclinabili per limitare i riflessi e al contempo facilitare l’utilizzo da parte di diversi soggetti.
Per esigenze didattiche è prevedibile l’uso contemporaneo del VDT da parte di più soggetti, pertanto tali postazioni possono non rispettare appieno i requisiti ergonomici previsti dall’allegato XXXIV del D.Lgs. 81/08.
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DISTURBI OCULO-VISIVIBruciore, arrossamento, prurito, lacrimazione, visione confusa e/o annebbiata, fastidio per la luce, pesantezza detti ASTENOPIA, insorgono sempre in condizioni di sovraccarico dell’apparato visivo.
CAUSE PRINCIPALI:•Illuminazione sfavorevole•Impegno visivo protratto•Difetti visivi non o mal corretti•Condizioni ambientali (aria troppo secca, locali poco areati, ecc.)
DISTURBI OCULO-VISIVIDISTURBI OCULO-VISIVI
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Sono legati al mantenimento prolungato e fisso, talvolta non
ergonomicamente esatto, della postazione di lavoro.Possono manifestarsi con
senso di pesantezza, tensione, indolenzimento, dolore muscolare a: collo,
schiena, spalle, braccia, mani
DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICIDISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI
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Risoluzione che garantisca buona definizione, forma chiara, grandezza sufficiente dei caratteriImmagine stabile, senza sfarfallamento o tremolioBrillanza e contrasto regolabili dall’operatoreNo riflessi e riverberi (collocazione corretta in relazione alle finestre e alla luce artificiale)Orientabile e inclinabile secondo le esigenze dell’operatore
ad una distanza di lettura di 50÷70 cm. (accomodamento)
dislocato in modo da avere il bordo superiore un po’ più basso degli occhi dell’operatore(collo, cefalea muscolo-tensiva)
ATTREZZATURE: LO SCHERMO All.to XXXIVATTREZZATURE: LO SCHERMO All.to XXXIV
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Separata dallo schermoRegolabile e dotata di meccanismo di variazione della pendenzaSpazio sul piano di lavoro che consente appoggio degli avambracci tenendo conto delle caratteristiche antropometriche dell’operatore Superficie opaca per evitare riflessiSimboli dei tasti leggibili nella normale posizione di lavoro Mouse posto sullo stesso piano, facilmente raggiungibile e con spazio adeguato all’uso
ATTREZZATURE: LA TASTIERA All.to XXXIVATTREZZATURE: LA TASTIERA All.to XXXIV
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Se impiegati in maniera prolungata necessitano di tastiera e mouse esterni e di idoneo supporto che consenta il corretto posizionamento dello schermo
ATTREZZATURE: COMPUTER PORTATILI All.to XXXIV
ATTREZZATURE: COMPUTER PORTATILI All.to XXXIV
70La corretta posizione del mouse in “pianta ”per evitare la deviazione ulnare del polso.
POSTURE CORRETTE NELL’USO DEL MOUSEPOSTURE CORRETTE NELL’USO DEL MOUSE
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piano: stabile, di dimensioni sufficienti per la dislocazione dei materiali occorrenti (ottimale ⇒ 160 x 90 cm.)altezza: fissa o regolabile ma compresa tra 70 e 80 cm.profondità: tale da assicurare adeguata distanza dallo schermo
spazio per le gambe: sufficiente anche per alloggiare sedile e braccioli
larghezza min. = 70 cm. lunghezza min. = 60 cm (ginocchio) “ “ “ = 80 cm (piedi)superficie: a basso indice di riflessione (toni neutri)supporto per documenti: stabile, regolabile, collocato in modo da ridurre al minimo i movimenti della testa
occorre un canale passacavi
ATTREZZATURE: IL PIANO DI LAVOROATTREZZATURE: IL PIANO DI LAVORO
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stabile, garantire posizione comoda, girevole, facilmente spostabile altezza: regolabile basamento: a 5 razze, grande almeno come il piano del sedile
seduta: anatomica, soffice e rivestito di materiale traspirante, con bordo arrotondato (compressione dei vasi e dei nervi)
schienale: adeguato alle caratteristiche antropometriche dell’utilizzatore; regolabile in altezza e inclinazione con imbottitura lombare poggiapiedi: messo a disposizione di chi lo desidera
ATTREZZATURE: IL SEDILE All.to XXXIVATTREZZATURE: IL SEDILE All.to XXXIV
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• Il Il portadocumentiportadocumenti: orientabile e : orientabile e stabile ed alla stessa altezza ed stabile ed alla stessa altezza ed angolazione del monitor. angolazione del monitor.
• Il Il poggiapiedipoggiapiedi: stabile e largo da : stabile e largo da permettere alle gambe differenti permettere alle gambe differenti posizioni. posizioni.
• Il Il supporto per il monitorsupporto per il monitor: : solido e facilmente regolabile. solido e facilmente regolabile.
• La La lampada da tavololampada da tavolo: : orientabile, schermata. orientabile, schermata.
GLI ACCESSORIGLI ACCESSORI
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L’illuminazione generale e specifica (Lampade da tavolo) deve garantire illuminamento sufficiente e contrasto appropriato tra schermo e ambiente, tenuto conto delle esigenze lavorative e visive dell’utilizzatoreEvitare riflessi, contrasti di luminanza e abbagliamenti disponendo il VDT in funzione dell’ubicazione di luci artificiali e naturali, tenendo conto di finestre, pareti traslucide o trasparentiFinestre con opportuno dispositivo di attenuazione della luce
AMBIENTE: ILLUMINAZIONE All.to XXXIVAMBIENTE: ILLUMINAZIONE All.to XXXIV
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Ben dimensionato e allestito in modo che vi sia spazio sufficiente per cambiamenti di posizione e movimenti operativi
REGOLAMENTO EDILIZIO TIPO
REGIONE EMILIA - ROMAGNA
•Superficie minima >= 9 m2; •Altezza minima m. 2,70 (m. 3,00 per DM 18.12.1975)•Illuminazione ed areazione naturali >= 1/8
AMBIENTE: LO SPAZIO All.to XXXIVAMBIENTE: LO SPAZIO All.to XXXIV
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finestratura posta su 1 solo lato:
ottimale se a Nord Est – Nord -
Nord Ovestdotata di schermatura
idonea
ILLUMINAZIONE LA COLLOCAZIONE CORRETTA RISPETTO ALLE FINESTREILLUMINAZIONE LA COLLOCAZIONE
CORRETTA RISPETTO ALLE FINESTRE
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UFFICIO PER 1 PERSONA
COLLOCAZIONE RISPETTO ALLE FINESTRECOLLOCAZIONE RISPETTO ALLE FINESTRE
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UFFICIO PER 2 PERSONE
COLLOCAZIONE RISPETTO ALLE FINESTRECOLLOCAZIONE RISPETTO ALLE FINESTRE
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SCHERMATURESCHERMATURE
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INTERAZIONE UOMO-ILLUMINAZIONE-COMPITO-VDT
I principali compiti visivi nel lavoro al VDT (lettura del testo da digitare e dei simboli della tastiera, controllo visivo dello schermo) presentano esigenze divergenti rispetto all'illuminazione.
ILLUMINAZIONE TROPPO BASSA può rendere difficile la lettura del documento cartaceo
ILLUMINAZIONE TROPPO ALTA può creare difficoltà nella discriminazione delle immagini presenti sullo schermo.
AMBIENTE: ILLUMINAZIONE ARTIFICIALEAMBIENTE: ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE
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Lampade fluorescenti a luce convenzionale con lamelle o griglia (diffusore) Lampade a luce diretta-indirettalampade con colore bianco a tonalità calda e “antisfarfallamento”dotata di schermatura idonea
DEVE INTEGRARE GLI SCOMPENSI DELL’ILLUMINAZIONE NATURALE SENZA
PROCURARE RIFLESSI E ABBAGLIAMENTI
VALORI OTTIMALIUfficio 500 Lux (eccessivi per VDT)VDT 200 Lux (pochi per ufficio)
300 Lux con illuminazione localizzata-mistaSONO UN BUON COMPROMESSO
AMBIENTE: ILLUMINAZIONE ARTIFICIALEAMBIENTE: ILLUMINAZIONE ARTIFICIALE
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IL DATORE DI LAVORO, ALL’ATTO DELLA SCELTA, DELL’ACQUISTO, E NEL DEFINIRE LE MANSIONI CHE IMPLICANO L’USO DI VDT, DEVE TENERE CONTO DEI SEGUENTI FATTORI:Sofware adeguato alla mansione da svolgereSoftware di facile uso adeguato al livello di conoscenza dell’utilizzatore; nessun tipo di controllo qualitativo o quantitativo può essere utilizzato all’insaputa dei lavoratoriSoftware strutturato in modo da fornire ai lavoratori indicazioni comprensibili per lo svolgimento dell’attivitàI sistemi devono fornire l’informazione ad un ritmo adeguato agli operatori
INTERFACCIA ELABORATORE-UOMO All.to XXXIV
INTERFACCIA ELABORATORE-UOMO All.to XXXIV
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LA POSTAZIONE DI LAVORO “è ottimale” quando è assicurata la flessibilità più ampia possibile in tutte le sue
componenti
LA POSTAZIONE IDEALELA POSTAZIONE IDEALE
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Posizionare il VDT in maniera ottimale per evitare i riflessi e/o sfarfallii dello schermo: • oscurare le finestre per migliorare la visibilità ed il contrasto• regolare il contrasto e la dimensione dei caratteri in modo ottimale;• inclinare il monitor per ridurre i riflessi• utilizzare se necessario uno schermo antiriflesso;• mantenere pulito il monitor
REGOLE DI COMPORTAMENTO PER I LAVORATORI
REGOLE DI COMPORTAMENTO PER I LAVORATORI
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•Mantenere una posizione corretta regolando la posizione del sedile e/o l’altezza del tavolo di lavoro e/o dello schermo in modo che:
•Gli occhi siano ad una distanza non inferiore a 50-70 cm dal monitor e alla stessa altezza del bordo superiore dello schermo;
•Gli avambracci siano appoggiati al piano di lavoro e i polsi non piegati;
•Angoli dei gomiti, fianchi e gambe superiori a 90°
REGOLE DI COMPORTAMENTO PER I LAVORATORI
REGOLE DI COMPORTAMENTO PER I LAVORATORI
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•Utilizzare la sedia di lavoro in modo che sia orientata e rivolta verso il video
•I piedi devono essere ben poggiati a terra o, solo se necessario, su un poggiapiedi
•Mouse il più possibile vicino al corpo •Richiedere, se necessario, un leggio portadocumenti
REGOLE DI COMPORTAMENTO PER I LAVORATORI
REGOLE DI COMPORTAMENTO PER I LAVORATORI
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•Effettuare interruzioni, (cambiamenti di attività) di 15 minuti ogni due ore di attività continuativa al VDT;
•Dopo un uso continuativo del VDT è necessario ripristinare la corretta impostazione della colonna vertebrale con degli opportuni esercizi e movimenti del tronco dorsale, della testa e del collo;
•Non trascurare eventuali riduzioni della capacità visiva segnalandole al medico competente;
•Sottoporsi alla visita medica specialistica se prevista
PER CHI UTILIZZA IL VDT IN MODO SISTEMATICO:
REGOLE DI COMPORTAMENTO PER I LAVORATORI
REGOLE DI COMPORTAMENTO PER I LAVORATORI
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Laboratorio di meccanica
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Laboratorio di meccanica
Le apparecchiature devono essere adeguate per grado di protezione IP in relazione alla presenza di polveri umidità o possibilità di spruzzi.
Le prese a spina devono essere di tipo industriale.
I cavi elettrici devono essere protetti meccanicamente dallo schiacciamento, dall’usura meccanica e dalle temperature elevate.
Le macchine devono essere dotate di marcatura CE di conformità alla Direttiva macchine (DPR 459/96) ovvero dotate dei necessari presidi di sicurezza.
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Laboratorio di meccanicaOgni attrezzatura deve essere accompagnata dalle Istruzioni per l’uso in lingua italiana.
Deve essere presente copia delle schede di sicurezza delle eventuali sostanze chimiche impiegate all’interno dei laboratori.
In ogni laboratorio devono essere elaborate specifiche procedure inerenti:
• le modalità di utilizzo delle macchine/attrezzature (piazzamento, messa a punto, lavorazione, pulizia, ecc.)
• le modalità di gestione delle sostanze presenti/formatesi durante l’attività, compresi gli eventuali rifiuti.
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RISCHIO ELETTRICO RISCHIO ELETTRICO
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ESECUZIONE DI ATTIVITA’ SU BANCO PROVE E MISURE
ESECUZIONE MISURE E VERIFICHE SU IMPIANTI ELETTRICI
LAVORI ELETTRICILAVORI ELETTRICI
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ESECUZIONE INSTALLAZIONI, CABLAGGI E ALLACCIAMENTI DI IMPIANTI
ESECUZIONE VERIFICHE A DISTANZA SU IMPIANTI ELETTRICI
LAVORI ELETTRICILAVORI ELETTRICI
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Laboratorio di elettromeccanica, fisica e simili
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Laboratorio di elettrotecnica, fisica e similiLaboratorio di elettrotecnica, fisica e simili
I banchi e i pannelli per prove elettriche ed elettroniche devono essere realizzati in modo da prevenire il pericolo di contatti diretti e indiretti.
In ogni laboratorio devono essere elaborate specifiche procedure inerenti:
• le modalità per assicurare la sorveglianza del docente durante l’esecuzione di attività che comportano particolari rischi
• le modalità di utilizzo delle attrezzature
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SCUOLA
SCUOLA
SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
TITOLO V
SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO
TITOLO V
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• TUTTE LE PRESCRIZIONI E I DIVIETI DEVONO ESSERE RICHIAMATI TRAMITE APPOSITA SEGNALETICA
• OVE NECESSARIO DEVONO ESSERE PREDISPOSTI APPOSITI CARTELLI DI AVVERTIMENTO
• LA SEGNALETICA DEVE ESSERE CONFORME A PRECISE DISPOSIZIONI DI LEGGE
• LA SEGNALETICA NON DEVE GENERARE EQUIVOCI
• LE DIMENSIONI DELLA SEGNALETICA DEVONO ESSERE PROPORZIONATE ALLA DISTANZA DA CUI DEVONO ESSERE PERCEPITI I MESSAGGI
D.Lgs. 81/08
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• TUTTE LE ATTREZZATURE ANTINCENDIOANTINCENDIO PRESENTI DEVONO ESSERE SEGNALATE CON APPOSITI CARTELLI
• I PERCORSI INDIVIDUATI PER GLI ESODI E L’EVACUAZIONEESODI E L’EVACUAZIONE DEVONO ESSERE SEGNALATI IDONEAMENTE
• TUTTE LE USCITE USCITE DI SICUREZZA DI SICUREZZA DEVONO ESSERE INDIVIDUATE TRAMITE APPOSITE SEGNALAZIONI
• NEI LOCALI O ATTIVITA’ OVE NECESSITANO VANNO INDICATI I DISPOSITIVI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE DI PROTEZIONE DA ADOTTARE
• DEVE ESSERE INDICATO L’ INTERRUTTORE GENERALEL’ INTERRUTTORE GENERALE DELL’ALIMENTAZIONE ELETTRICA
• DEVE ESSERE SEGNALATA L’UBICAZIONE DELLA CASSETTA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSODI PRONTO SOCCORSO
SEGNALETICA GENERALE
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VIETATO FUMARE O
USARE FIAMME LIBERE
VIETATO FUMARE O
USARE FIAMME LIBERENON
TOCCARENON
TOCCARE
VIETATOAI PEDONIVIETATO
AI PEDONI
DIVIETO DIACCESSO
AI NONAUTORIZZATI
DIVIETO DIACCESSO
AI NONAUTORIZZATI
DIVIETO DISPEGNERE
CON ACQUA
DIVIETO DISPEGNERE
CON ACQUA
I CARTELLI DI DIVIETO SONO DI FORMA CIRCOLARE CON PITTOGRAMMI NERI SU FONDO BIANCO E BORDO ROSSO CON STRISCIA TRASVERSALE ROSSA
I CARTELLI DI DIVIETO SONO DI FORMA CIRCOLARE CON PITTOGRAMMI NERI SU FONDO BIANCO E BORDO ROSSO CON STRISCIA TRASVERSALE ROSSA
VIETATOFUMARE
VIETATOFUMARE
ACQUA NONPOTABILE
ACQUA NONPOTABILE
DIVIETO
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TENSIONEELETTRICA
PERICOLOSA
TENSIONEELETTRICA
PERICOLOSA
SOSTANZA CORROSIVASOSTANZA
CORROSIVA
RISCHIODI INCIAMPO
RISCHIODI INCIAMPO
RISCHIOBIOLOGICO
RISCHIOBIOLOGICO
SOSTANZA COMBURENTE
SOSTANZA COMBURENTE
SOSTANZA VELENOSASOSTANZA VELENOSA
I CARTELLI DI AVVERTIMENTO SONO DI FORMA TRIANGOLARE CON PITTOGRAMMI NERI SU FONDO GIALLO E BORDO NERO
AVVERTIMENTOAVVERTIMENTO
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GUANTI DI PROTEZIONE OBBLIGATORI
GUANTI DI PROTEZIONE OBBLIGATORI
CALZATURE DI SICUREZZA OBBLIGATORIE
CALZATURE DI SICUREZZA OBBLIGATORIE
PROTEZIONEOBBLIGATORIA
DEGLI OCCHI
PROTEZIONEOBBLIGATORIA
DEGLI OCCHI
PROTEZIONEOBBLIGATORIA
VIE RESPIRATORIE
PROTEZIONEOBBLIGATORIA
VIE RESPIRATORIE
I CARTELLI DI PRESCRIZIONE SONO DI FORMA CIRCOLARE CON PITTOGRAMMI BIANCHI SU FONDO AZZURRO
PROTEZIONEOBBLIGATORIA
DELL’UDITO
PROTEZIONEOBBLIGATORIA
DELL’UDITO
PRESCRIZIONEPRESCRIZIONE
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DIREZIONEDA SEGUIREDIREZIONEDA SEGUIRE
PRONTOSOCCORSOPRONTO
SOCCORSO
BARELLABARELLALAVAGGIOPER OCCHILAVAGGIOPER OCCHI
PERCORSO/USCITADI EMERGENZA
PERCORSO/USCITADI EMERGENZA
I CARTELLI DI SALVATAGGIO SONO DI FORMA RETTANGOLARE-QUADRATA CON PITTOGRAMMI BIANCHI SU FONDO VERDE
SALVATAGGIOSALVATAGGIO
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SCALAANTINCENDIO
SCALAANTINCENDIO
LANCIAANTINCENDIO
LANCIAANTINCENDIOESTINTOREESTINTORE
DIREZIONEDA SEGUIREDIREZIONEDA SEGUIRE
I CARTELLI PER ATTREZZATURE ANTINCENDIO SONO DI FORMA RETTANGOLARE-QUADRATA CON PITTOGRAMMI BIANCHI SU FONDO ROSSO
ANTINCENDIOANTINCENDIO
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Prove di evacuazioneInformazioni Gestione EmergenzeFormazione Laboratori
SInei Laboratori
SECONDARIA I° GRADO
Prove di evacuazioneInformazioni Gestione EmergenzeInformazioni SistemaPrevenzionistico Formazione LaboratoriFormazione Scuola Lavoro
SInei Laboratori
e in Alternanza
Scuola-Lavoro
SECONDARIA II° GRADO
UNIVERSITA’
Prove di evacuazioneNO
INFANZIA Nidi-MaternePRIMARIA
OBBLIGHI derivanti dalle norme di sicurezza
STUDENTI EQUIPARATI A LAVORATORI
ORDINE SCOLASTICO
STUDENTI = LAVORATORI - SCUOLA STUDENTI = LAVORATORI - SCUOLA
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* secondo gli accordi locali (Organismi Paritetici Territoriali)
Scuola: 4 ore
Azienda: X ore (*)
Formazione generaleFormazione specifica
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
NO aggiornamenti
Max 2 ore per tipologia di laboratorio
4 ore 8 ore da suddividere tra le varie tipologie di laboratorio
Formazione generale
Formazione specifica
LABORATORIInformazioneACCOGLIENZ
NOTEDURATAOBBLIGOQUANDO
INFORMAZIONE e FORMAZIONE STUDENTI – SCUOLA (PROPOSTA)
INFORMAZIONE e FORMAZIONE STUDENTI – SCUOLA (PROPOSTA)
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Elenco non esaustivo dei potenziali rischi presenti nella scuola
e per i quali potrebbe essere necessaria la sorveglianza sanitaria
vedi specifica valutazione dei rischi
Elenco non esaustivo dei potenziali rischi presenti nella scuola
e per i quali potrebbe essere necessaria la sorveglianza sanitaria
vedi specifica valutazione dei rischi
SORVEGLIANZA SANITARIA SCUOLA
SORVEGLIANZA SANITARIA SCUOLA
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RISCHIO ESPOSTI ORDINE
1 Biologico Insegnanti Collaboratori scolastici
NidiScuole Infanzia
Il pericolo potenziale è considerato in ragione della possibile presenza di agenti scatenanti le malattie infettive.Sono consigliate le vaccinazioni
2 Chimico
Collaboratori Scolastici
Tutti Il rischio è considerato nelle operazioni di pulizia con utilizzo di prodotti chimici.
Insegnanti anche tecnico pratici Assistenti
Laboratori
Il rischio è considerato nelle esperienze dei diversi laboratori. (istituti agrari - utilizzo di fitofarmaci, istituti professionali - operazioni di saldatura
SORVEGLIANZA SANITARIA - SCUOLA SORVEGLIANZA SANITARIA - SCUOLA
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RISCHIO ESPOSTI ORDINE
3 Movimentazione di carichi inanimati (oggetti) e animati (bambini)
EducatriciInsegnanti Insegnanti d’appoggio
Asili nido Scuole dell’infanzia
Il rischio è considerato in ragione della normale movimentazione di bambini e di bambini diversamente abili e/o non in grado di deambulare autonomamente.
Collaboratori ScolasticiInsegnanti d’appoggio
ElementariMedieSuperiori(PalestreLaboratori)
Il rischio è considerato in ragione di particolari operazioni di movimentazione di oggetti (arredi, non in modo saltuario) e di bambini diversamente abili e/o non in grado di deambulare autonomamente.
SORVEGLIANZA SANITARIA - SCUOLA SORVEGLIANZA SANITARIA - SCUOLA
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RISCHIO ESPOSTI ORDINE
SCUOLA
4 Rumore/vibrazioni
Insegnanti Collaboratori scolastici
Istituti Professionali
Uso di macchine agricole
5 VDT
Personale amministrativoInsegnanti di informatica
Tutti Uso di attrezzature munite di VDT per più di 20 ore (nette) alla settimana
SORVEGLIANZA SANITARIA - SCUOLA SORVEGLIANZA SANITARIA - SCUOLA
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SE NON SONO PRESENTI RISCHI DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE
LA NOMINA DEL MEDICO COMPETENTE NON E’ UN OBBLIGO DI LEGGE;
OCCORRE FARE ATTENZIONE A NON LEDERE IL DIRITTO DEL LAVORATORE SANCITO DALL’ART. 5
DELLA LEGGE 300/70 PER CUI:
SE NON SONO PRESENTI RISCHI DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE
LA NOMINA DEL MEDICO COMPETENTE NON E’ UN OBBLIGO DI LEGGE;
OCCORRE FARE ATTENZIONE A NON LEDERE IL DIRITTO DEL LAVORATORE SANCITO DALL’ART. 5
DELLA LEGGE 300/70 PER CUI:
ACCERTAMENTI SANITARI DIRITTI DEI LAVORATORI
ACCERTAMENTI SANITARI DIRITTI DEI LAVORATORI
“Sono vietati accertamenti da parte del datore di lavoro sulla idoneità e sulla infermità per malattia o infortunio del lavoratore dipendente …”.
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Può essere che gli accertamenti sanitari siano frutto di una richiesta dei dipendenti o di un eccesso di tutela nei loro confronti.In tal caso il MC:•deve acquisire il consenso scritto del lavoratore prima di effettuare gli accertamenti sanitari;•non esprime alcun giudizio di idoneità alla mansione;•non deve lasciare alcuna documentazione sanitaria presso il datore di lavoro.
Può essere che gli accertamenti sanitari siano frutto di una richiesta dei dipendenti o di un eccesso di tutela nei loro confronti.In tal caso il MC:•deve acquisire il consenso scritto del lavoratore prima di effettuare gli accertamenti sanitari;•non esprime alcun giudizio di idoneità alla mansione;•non deve lasciare alcuna documentazione sanitaria presso il datore di lavoro.
ACCERTAMENTI SANITARI DIRITTI DEI LAVORATORI
ACCERTAMENTI SANITARI DIRITTI DEI LAVORATORI
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(Organismi di accert. sanitario di cui all'art. 9 del D.P.R. 29/10/ 2001, n. 461)
Gli accertamenti sanitari, per quanto riguarda il personale della scuola (in mancanza di Medico Competente in quanto non sussistono rischi) debbono essere effettuati dalla Commissione Medica Provinciale di Verifica.
Le nuove competenze di questi organi di accertamento riguardano oltre che competenze previdenziali, anche l’idoneità al servizio. È previsto ricorso, entro dieci giorni, ad una commissione medica di seconda istanza avverso i giudizi riguardanti l'idoneità al servizio formulati dalle commissioni di verifica
(Organismi di accert. sanitario di cui all'art. 9 del D.P.R. 29/10/ 2001, n. 461)
Gli accertamenti sanitari, per quanto riguarda il personale della scuola (in mancanza di Medico Competente in quanto non sussistono rischi) debbono essere effettuati dalla Commissione Medica Provinciale di Verifica.
Le nuove competenze di questi organi di accertamento riguardano oltre che competenze previdenziali, anche l’idoneità al servizio. È previsto ricorso, entro dieci giorni, ad una commissione medica di seconda istanza avverso i giudizi riguardanti l'idoneità al servizio formulati dalle commissioni di verifica
ACCERTAMENTI SANITARI - SCUOLAACCERTAMENTI SANITARI - SCUOLA
Circ. n. 37 11/06/2004
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SCUOLASCUOLA
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE – DPI TITOLO III – CAPO II
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE – DPI TITOLO III – CAPO II
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Art. 74 - Definizioni
Art. 75 - Obbligo di uso
Art. 76 - Requisiti dei DPI
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE TITOLO III - CAPO II
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE TITOLO III - CAPO II
Art. 77 - Obblighi del datore di lavoro
Art. 78 - Obblighi dei lavoratori
Art. 79 - Criteri per l’individuazione e l’uso
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DPI è qualunque attrezzatura debba essere indossata per proteggere da un rischio(art.74)
I DPI devono essere I DPI devono essere impiegati quando i impiegati quando i rischi non possono rischi non possono essere evitati o essere evitati o sufficientemente ridotti con altri ridotti con altri mezzimezzi (art.75)(art.75)
E’ compreso ogni E’ compreso ogni complemento o complemento o accessorio di un DPI, accessorio di un DPI, destinato a destinato a proteggere dal rischioproteggere dal rischio
NON SONO DPI:•indumenti di lavoro; •indumenti e materiali sportivi;•caschi e visiere per veicoli a motore a due ruote•DPI per uso privato contro condizioni atmosferiche, umidità, acqua, calore
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALIDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI
116
I DPI devono essere conformi al D.Lgs.475/92 edinoltre essere:
• Adeguati ai rischi da prevenire, senza comportarne di maggiori;
• Adeguati alle condizioni del luogo di lavoro;• Adeguati alle esigenze ergonomiche;• Adattabili all'utilizzatore;
REQUISITI GENERALI art. 76 D.Lgs. 81/08REQUISITI GENERALI art. 76 D.Lgs. 81/08
Se è necessario l’uso simultaneo di più D.P.I. questi devono essere compatibili tra loro e mantenere la propria efficacia durante l’uso
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• valuta i rischi non evitabili con altri mezzi;• valuta ed le caratteristiche dei DPI necessari;• individua quali siano disponibili sul mercato e le
condizioni di utilizzo; • fornisce i DPI ai lavoratori;• li mantiene efficienti e ne assicura igiene e
manutenzione, riparazione e sostituzione;• provvede affinché vengano utilizzati correttamente;• fornisce istruzioni comprensibili ai lavoratori;• INOLTRE…
• valuta i rischi non evitabili con altri mezzi;• valuta ed le caratteristiche dei DPI necessari;• individua quali siano disponibili sul mercato e le
condizioni di utilizzo; • fornisce i DPI ai lavoratori;• li mantiene efficienti e ne assicura igiene e
manutenzione, riparazione e sostituzione;• provvede affinché vengano utilizzati correttamente;• fornisce istruzioni comprensibili ai lavoratori;• INOLTRE…
OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO art. 77OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO art. 77
IL DATORE DI LAVORO:
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• destina ogni DPI ad un uso personale; • se uno stesso DPI deve essere utilizzato da più
persone garantisce l’assenza di problemi sanitari ed igienici;
• informa il lavoratore dei rischi dai quali il DPI lo protegge;
• stabilisce le procedure da seguire per la fornitura, riconsegna ed il deposito al termine dell’utilizzo;
• assicura una adeguata formazione e uno specifico addestramento su uso corretto e utilizzo pratico per i DPI di terza categoria e per i dispositivi di protezione dell’udito.
• destina ogni DPI ad un uso personale; • se uno stesso DPI deve essere utilizzato da più
persone garantisce l’assenza di problemi sanitari ed igienici;
• informa il lavoratore dei rischi dai quali il DPI lo protegge;
• stabilisce le procedure da seguire per la fornitura, riconsegna ed il deposito al termine dell’utilizzo;
• assicura una adeguata formazione e uno specifico addestramento su uso corretto e utilizzo pratico per i DPI di terza categoria e per i dispositivi di protezione dell’udito.
IL DATORE DI LAVORO:
OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO art. 77OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO art. 77
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1. si sottopongono ai programmi di formazione e addestramento ritenuti necessari per i DPI;
2. utilizzano i DPI in conformità a formazione, informazione, addestramento ricevuti;
3 provvedono alla cura dei DPI loro forniti e non vi apportano modifiche di propria iniziativa;
1. si attengono alle procedure aziendali per la riconsegna;
2. segnalano immediatamente qualsiasi difetto o inconveniente;
OBBLIGHI DEI LAVORATORI art. 78OBBLIGHI DEI LAVORATORI art. 78
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•utilizzare in modo appropriato i DPI messi a loro disposizione
•segnalare immediatamente al Datore di Lavoro, al Dirigente o al Preposto le deficienze dei DPI messi a loro disposizione
•partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal Datore di Lavoro
OBBLIGHI GENERALI DEI LAVORATORI art. 20OBBLIGHI GENERALI DEI LAVORATORI art. 20
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DPI di progettazione semplice destinati a salvaguardare la persona da rischi di
danni fisici di lieve entità• Lesioni superficiali prodotte da strumenti
meccanici;• Lesioni facilmente reversibili causate da
prodotti per la pulizia;• Contatto o urto con oggetti caldi < 50°C;• Ordinari fenomeni atmosferici;• Urti e vibrazioni lievi;• Azione lesiva dei raggi solari.
CLASSIFICAZIONE D.P.I. - D.Lgs.475/92CLASSIFICAZIONE D.P.I. - D.Lgs.475/92
PRIMA CATEGORIA
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Per esclusione tutti quelli che non rientranoin una delle altre 2 categorie
CLASSIFICAZIONE D.P.I. - D.Lgs.475/92CLASSIFICAZIONE D.P.I. - D.Lgs.475/92
SECONDA CATEGORIA
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DPI di progettazione complessa destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e
di carattere permanente• Protezione delle vie respiratorie contro aerosol
solidi, liquidi o gas;• Protezioni isolanti, comprese quelle per immersione subacquea;• DPI contro le aggressioni chimiche radiazioni
ionizzanti;• DPI per attività in ambienti con temperatura d'aria >
100° C oppure < -50° C;• DPI destinati a salvaguardare dalle cadute dall'alto;• DPI per attività che espongano a tensioni elettriche pericolose
CLASSIFICAZIONE D.P.I. - D.Lgs.475/92CLASSIFICAZIONE D.P.I. - D.Lgs.475/92
TERZA CATEGORIA
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I DPI devono essere dotati di marcatura CE e accompagnati da una nota informativa, in lingua italiana.
CE
Ogni singolo DPI è marcato CE, la marcatura è ben visibile, leggibile ed indelebile.
DPI di piccole dimensioni possono avere la marcatura CE apposta sull'imballaggio..
DPI – MARCATURA CE - D.Lgs.475/92DPI – MARCATURA CE - D.Lgs.475/92
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1) Analisi del rischio2) Adozione di tutte le possibili misure per l’eliminazione3) Permanenza rischio residuo4) Identificazione dei D.P.I. necessari5) Approfondimento tecnico sulle loro possibili prestazioni6) Identificazione delle caratteristiche a noi necessarie7) Ricerca dei D.P.I. disponibili sul mercato8) Scelta ed acquisto di alcuni D.P.I.9) Sperimentazione10) Scelta definitiva11) Dotazione a tutti i lavoratori esposti al rischio 12) Gestione continua nel tempo
PERCORSO PER LA SCELTA DEI DPIPERCORSO PER LA SCELTA DEI DPI
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Alcuni DPI (es. otoprotettori e guanti in lattice) devonoessere considerati strettamente individuali, utilizzati e poi gettati.
Alcuni DPI (es. otoprotettori e guanti in lattice) devonoessere considerati strettamente individuali, utilizzati e poi gettati.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE SCUOLA
La scuola, deve provvedere sulla base della valutazione dei rischi a fornire agli studenti, i DPI necessari ed adeguati per lo svolgimento delle attività nei laboratori.
USO INDIVIDUALE
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DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE SCUOLA
OCCORRE VIGILARE SULL’UTILIZZO E IGIENICITA’
USO NON INDIVIDUALE per altri DPI, se la scuola non è in grado diprevederne una distribuzione individuale, deve garantirnela corretta igiene (guanti, maschere per la
saldatura,guanti antiacido per esperimenti chimicie simili, occhiali con protezioni laterali utilizzati inlaboratorio di chimica).
per altri DPI, se la scuola non è in grado diprevederne una distribuzione individuale, deve garantirnela corretta igiene (guanti, maschere per la
saldatura,guanti antiacido per esperimenti chimicie simili, occhiali con protezioni laterali utilizzati inlaboratorio di chimica).
Il numero deve consentire una pulizia a rotazione affinché, ad ogni lezione vengano forniti agli studenti DPI puliti
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SCUOLASCUOLA
STILI DI VITA FUMO - ALCOL - STUPEFACENTI
STILI DI VITA FUMO - ALCOL - STUPEFACENTI
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FUMO - MISURE DI PREVENZIONE FUMO - MISURE DI PREVENZIONE
Il divieto di fumo si applica nei locali pubblici, in quelli privati aperti al pubblico o ad utenti.Il divieto di fumo si applica nei locali pubblici, in quelli privati aperti al pubblico o ad utenti.
Perché?- il fumo è una sostanza tossica, irritante, cancerogena- il 75% del fumo generato nel fumare una sigaretta viene rilasciato nell’ambiente- i lavoratori dipendenti sono considerati “utenti” dei locali in cui prestano
la loro attività lavorativa- si è comunque sanzionati se si fuma in presenza di donne in gravidanza
e bambini fino a 12 anni di età - il divieto di fumo NON si applica in abitazioni private, camere di albergo,
locali idonei per fumatori, luoghi di lavoro in cui non sono presenti lavoratori dipendenti e non accede utenza
- ai datori di lavoro (o collaboratori da essi delegati) spetta il compito di vigilare sul rispetto del divieto
Le sanzioni riguardano sia i trasgressori sia i datori di lavoro che nonaffiggano i cartelli, non vigilino, non abbiano attuato misure attive.
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ALCOL - MISURE DI PREVENZIONE ALCOL - MISURE DI PREVENZIONE
è vietato assumere alcol durante il lavoro e/o pausa pranzo per:-chi usa gas tossici, fuochi artificiali, esplosivi, fitosanitari -chi fa manutenzione degli ascensori-tutte le mansioni sanitarie-Attività di insegnamento, educazione e cura dell’infanzia-chi lavora con il porto d’armi-chi lavora alla guida di veicoli stradali (patente B, C, D, E)-chi si occupa di circolazione dei treni, navi, aerei-chi usa macchine movimento terra, carrelli elevatori-lavori in edilizia e attività in quota oltre i 2 metri, in cave e miniere
è vietato assumere alcol durante il lavoro e/o pausa pranzo per:-chi usa gas tossici, fuochi artificiali, esplosivi, fitosanitari -chi fa manutenzione degli ascensori-tutte le mansioni sanitarie-Attività di insegnamento, educazione e cura dell’infanzia-chi lavora con il porto d’armi-chi lavora alla guida di veicoli stradali (patente B, C, D, E)-chi si occupa di circolazione dei treni, navi, aerei-chi usa macchine movimento terra, carrelli elevatori-lavori in edilizia e attività in quota oltre i 2 metri, in cave e miniere
Perché?- essendo un divieto, il tasso alcolico nel sangue deve essere zero- occorrono 1-2 ore per smaltire un bicchiere di vino o una lattina di
birra o un superalcolico- Il metabolismo è diverso se si è uomo/donna, magro/grasso…- l’alcol rallenta i tempi di reazione, i riflessi e la concentrazione, la
percezione del pericolo- sono previsti controlli alcolimetrici
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STUPEFACENTI E SOSTANZE PSICOTROPE MISURE DI PREVENZIONE
STUPEFACENTI E SOSTANZE PSICOTROPE MISURE DI PREVENZIONE
MANSIONI A RISCHIO (anche per un’assunzione solo sporadica):-uso di gas tossici, fuochi artificiali, esplosivi-guida di veicoli stradali (patente C, D, E)-circolazione dei treni, navi, aerei-macchine movimento terra, carrelli elevatori
MANSIONI A RISCHIO (anche per un’assunzione solo sporadica):-uso di gas tossici, fuochi artificiali, esplosivi-guida di veicoli stradali (patente C, D, E)-circolazione dei treni, navi, aerei-macchine movimento terra, carrelli elevatori
Perché?- le sostanze stupefacenti agiscono come deprimenti, eccitanti,
allucinogeni, stimolanti, narcotici, sedativi…- le sostanze psicotrope sono ansiolitici, sonniferi, antidepressivi...- il 40-50% dei tossicodipendenti lavora- il 25% dei giovani lavoratori usa sostanze illegali- l’uso di queste sostanze (anche solo sporadico) riduce i tempi di
reazione, aumenta la stanchezza, diminuisce la concentrazione aumenta il rischio di infortuni, altera la percezione del pericolo, riduce la performance lavorativa, provoca assenteismo- sono previsti controlli per la verifica di assenza di assunzione